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Bilanci, sfide, progetti: così Ar.Co torna a pulsare
Di ritorno dal Madagascar, dove Ar.Co, dal 13 al 24 ottobre, ha organizzato il tradizionale meeting con la forza vendita e i principali distributori (in tutto una quarantina di persone), Luca Cocconi è sorridente e ha tanta voglia di parlare del presente e del futuro della sua azienda. “Sono stati giorni di tanto svago e anche un po’ di lavoro. Abbiamo fatto il punto e fissato gli obiettivi per il futuro.” Come sta andando? “Sono giorni molto intensi. Volevo anche fare un salto a Madrid per Hygienalia, ma alla fine ho dovuto rinunciare. C’è tanto di quel lavoro…” Il che, per un’azienda, è una buona notizia. “Guardi, facendo i debiti scongiuri, posso dire che finalmente, dopo quattro anni difficilissimi, si torna a respirare. Oggi sento intorno a me un’azienda che riprende a pulsare: finalmente possiamo preoccuparci di lavorare senza dover riparare a sventure e situazioni poco simpatiche. Stiamo ricominciando a lavorare per noi e i risultati si vedono: abbiamo chiuso l’anno scorso sui 5 milioni di fatturato, con una crescita del 20-22%. Abbiamo superato difficoltà enormi dovute a fattori esterni, fra un lutto doloroso, un terremoto devastante e altre situazioni che avrebbero tagliato le gambe ad aziende meno solide. Eppure siamo ancora qui, grazie alle nostre forze e a tutti quelli che in questi anni ci hanno sostenuto.”
I progetti sono tanti. Di recente avete stretto un accordo con Kärcher per un sistema “rivoluzionario” di concepire il cleaning. “Abbiamo firmato per i prossimi cinque anni, e siamo orgogliosi di questo progetto con un’azienda leader nel settore. Si chiama Tailor e, come dice il nome stesso, identifica un nuovo modo di pensare al pulito, intelligente e “sartoriale”. Volevamo superare la logica del singolo prodotto, e grazie a Tailor ci siamo riusciti”. Ci spiega di cosa si tratta? “In pratica parliamo di un software e una nuova applicazione sviluppati in collaborazione dalle due aziende. Uno strumento pratico e intelligente che, in poche parole, consente al cliente di acquistare tutto il cleaning necessario ma, attenzione, in formula controllata e personalizzata, conoscendo già prima il costo del pulito al metro quadrato, oppure a canone. In più, addirittura, si potrà disporre della programmazione e degli ordini aperti per la durata dei cantieri o degli appalti in gestione. Il progetto propone una nuova concezione del fare cleaning, che lascia in capo ad aziende esperte l’onere di impostare la fase operativa, avvalendosi delle migliori metodologie e tecnologie che il mondo delle pulizie professionali mette a disposizione”. Quali sono i vantaggi per le imprese? “Al cliente finale vengono garantite la certezza della qualità del risultato a un costo certo e modulabile, in funzione delle proprie esigenze. Non per niente il progetto è stato condiviso da Unicredit, un grande istituto bancario che ci consentirà di mettere in campo esclusive operazioni finanziarie a favore dei clienti. I vantaggi per le imprese sono evidenti: possono contare, innanzitutto, su una quantificazione esatta dei costi dei prodotti da utilizzare per le gare d’appalto. Per il momento è escluso il costo del lavoro, ma posso anticipare che stiamo già lavorando a un’appendice per comprendere anche quello, chiudendo il cerchio.”
Intanto Ar.Co continua anche a lavorare sulla ricerca di prodotto. “Sì, certo. Siamo sempre attentissimi alle nostre formulazioni, a partire dalla scelta delle materie prime nuove e innovative, per arrivare a prodotti poco impattanti e rispettosi dell’ambiente. Un impegno che Arco ha sempre messo al primo posto, per la salvaguardia dell’uomo e dell’ecosistema in cui viviamo.” Ar.Co è nota anche per la sua attenzione ai dealer. È ancora così? “Sì, anzi, si sta rafforzando. E anche se ora ci stiamo rivolgendo alle esigenze del cliente finale, non dimentichiamo che il nostro primo interlocutore sono i dealer. È con loro che intendiamo rafforzare il nostro rapporto, con tante iniziative e offerte di prodotti e pacchetti sempre più evoluti. Oggi siamo arrivati alla cifra ragguardevole di 120-130 dealer in Italia e una quarantina all’estero. Un patrimonio che rappresenta il nostro vero tesoro.” Il mercato delle imprese funziona? “Funziona se hai qualcosa di interessante da offrire, funziona se sei in grado di dare loro opportunità nuove e innovative. Noi cerchiamo di farlo, e adesso ancora di più.” Superato del tutto il danno del terremoto? “Direi quasi interamente, anche se mi sarei aspettato un aiuto maggiore dallo Stato. Fortunatamente ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto tutto da soli.” Un’espressione per il suo 2016? “Sarà un’ottima rampa di lancio per cercare mercati e opportunità nuove.” [www.arcochimica.it]
7 NOVEMBRE 2015