GSA 9/2018

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TECNOLOGIE LOGISTICA

la logistica integrata nell’ausl della romagna: il cambiamento culturale ed organizzativo per l’evoluzione della supply chain

48 SETTEMBRE 2018

Il progetto di reingegnerizzazione della logistica dell’AUSL della Romagna rappresenta un’esperienza di ridisegno complessivo della logistica dei beni di un’azienda che insiste su un’area territoriale di oltre 5.000 chilometri quadrati. Osservando i cambiamenti in atto nelle aziende sanitarie, risulta evidente come esse stiano cercando di innovarsi.In generale se gli obiettivi sono volti a ripensare l’organizzazione secondo logiche di centralità del paziente e a snellire i processi burocratico - amministrativi di supporto, questo cambiamento riguarda anche l’area delle operation aziendali, termine che include le scelte relative alla gestione dei flussi logistici (beni e persone) e dei processi (attività, procedure operative, flussi di input, ecc.) di una struttura organizzativa. Il progetto di reingegnerizzazione della logistica dell’AUSL della Romagna rappresenta un’esperienza di ridisegno complessivo dei flussi logistici collegato ad un generale cambiamento nell’assetto organizzativo dell’Azienda. Per la realizzazione del progetto è stato necessario conoscere il contesto di riferimento, definire in modo chiaro gli obiettivi strategici, capire quali leve soft/hard adottare per progettare il sistema, determinare i vincoli al cambiamento ed attivare efficaci sistemi di monitoraggio e di controllo. Questi concetti non devono essere considerati come meri voca-

Di Gianluca Prati*

boli teorici scritti su un testo ma devono essere acquisiti, compresi e riempiti di significati sostanziali in quanto rappresentano le chiavi di volta per il cambiamento culturale ed organizzativo delle nostre aziende. Partiamo quindi da una considerazione: uno degli obiettivi è la riduzione della varianza, cioè la riduzione di ogni incertezza o evento inatteso che disturba il funzionamento del sistema. Infatti la standardizzazione dei processi e la riduzione/eliminazione della variabilità consentono rilevanti miglioramenti di performance in termini di riduzione dei costi e miglioramento della qualità (Taylor, 1911; Garvin, 1988; Bowersox, Closs, 1996). Diventa perciò importante distinguere la variabilità naturale da quella artificiale. Per variabilità naturale si intende quel tipo di variabilità che è ineliminabile, imprevedibile e non controllabile, insita alle caratteristiche specifiche delle attività sanitarie. Per variabilità artificiale si fa invece riferimento a quel tipo di variabilità eliminabile, legata a comportamenti clinici ed organizzativi, scorretti ed inadeguati segno della presenza di disfunzioni nei processi (Litvak, Long, 2000). La riduzione della variabilità artificiale determinerebbe un significativo miglioramento della performance dei sistemi logistici delle aziende sanitarie. I cambiamenti nei processi di logistica dei beni realizzati presso l’AUSL della Romagna sono volti al miglioramento

del profilo di efficienza attraverso: • la diminuzione della variabilità non controllata ed artificiale del processo di distribuzione interna di beni sanitari, lungo le fasi di prescrizione, trascrizione, preparazione, distribuzione e somministrazione (sono ad es. state realizzate la cartella clinica informatizzata, la prescrizione e somministrazione informatizzata); • il recupero di spazio nei magazzini, tradizionalmente sacrificati e non adeguatamente localizzati logisticamente, attraverso ad es. la creazione del magazzino unico aziendale; • la creazione di un sistema di governance dei principali processi connessi alla supply-chain creando reti integrate se non centralizzate di professionisti; • lo sviluppo di sistemi operativi ed informativi di supporto; • la riqualificazione del personale (allocazione, dimensionamento, conoscenze, competenze, evoluzione dei sistemi di formazione); • lo sviluppo di rapporti inter-professionali e la propensione alla multidisciplinarietà. In questo cammino verso il cambiamento sono stati presi in considerazione i paradigmi gestionali tradizionali e ripensati secondo logiche più adeguate alle necessità del contesto di riferimento. La gestione della distribuzione era considerata principalmente come una faccenda che riguardava il trasporto e l’immagazzinamento, mentre oggi l’attività effettiva del supply chain management è quella di coordinare l’iter end-to-end più ampio.


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