GSA 9/2018

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LEGIONELLA TERZA PAGINA

legionella, la storia si ripete: la risposta di tüv italia di Umberto Marchi

Non passa anno in cui non si senta parlare di legionellosi, soprattutto durante i mesi estivi. E questo 2018 non ha fatto eccezione: a fine luglio numerosi casi di legionellosi, alcuni purtroppo anche mortali, si sono verificati a Bresso, nell’immediato hinterland milanese. L’allarme è tornato alto, cosa si può fare? Un approfondimento sul tema con Monica Filippini, Service Line Manager Life Science di pH di TÜV Italia. La storia si ripete, a cadenza piuttosto regolare, soprattutto nei mesi estivi. E così non passa praticamente anno che non se ne senta parlare, nonostante molto si sia fatto e si stia facendo per cercare di ridurre il rischio. Molto, si potrà dire, ma non abbastanza, e anche gli ultimi casi di cronaca lo dimostrano.

Almeno 33 casi in luglio a Bresso (Mi), e una polmonite molto sospetta nella Bassa…

Ci riferiamo alla legionella, di cui a fine luglio, nell’hinterland milanese, e precisamente a Bresso, comune alle porte del capoluogo lombardo, si sono verificati di nuovo numerosi casi (almeno 33), purtroppo alcuni dei quali anche mortali. Notizie a cui, proprio nei giorni in cui scriviamo, si stanno aggiungendo quelle, altrettanto allarmanti, sui numerosi casi di polmonite (una polmonite molto sospetta, a quanto pare) che si stanno verificando sempre in Lombardia, ma fra le province di Cremona,

Mantova e Brescia, con la cifra record di 235 casi in 10 giorni (ma al momento della stampa potrebbero essere aumentati anche di parecchio). Ebbene, anche in questo caso non è mancato chi ha chiamato in causa il virus della legionella, e c’è da scommettere che non ci è andato molto lontano…

Le dinamiche del contagio

Il contagio da legionellosi, come abbiamo più volte ricordato anche su queste pagine, avviene per via respiratoria, mediante inalazione di micro gocce di acqua contenenti i batteri della legionella. I soggetti più a rischio di contrarre la legionellosi sono gli anziani, i fumatori, i malati cronici e gli immunodepressi. La malattia si manifesta come una polmonite o come forma febbrile oppure subclinica. Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali. Da questi ambienti esse raggiungono quelli artificiali come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici. La resistenza ambientale delle legionelle è molto elevata.

Non facile trovarla

Un aspetto da valutare è che la ricerca di Legionella è tecnicamente difficile, richiede laboratori specializzati e accre-

ditati per la ricerca di Legionella e personale addestrato. Come avviene nel laboratorio di pH di TÜV Italia, Gruppo TÜV SÜD, dove vengono utilizzate la metodica colturale ISO 11731:2017 accreditata Accredia e quella biomolecolare con la PCR (Polymerase Chain Reaction). Per questo abbiamo deciso di approfondire il tema con l’aiuto di Monica Filippini, Service Line Manager Life Science di pH di TÜV Italia, che ci ha aiutato a orientarci meglio nella questione.

L’allarme legionella è purtroppo ricorrente: cosa si può fare, in concreto, per individuare i contesti più a rischio?

“Legionellosi” o “Malattia dei Legionari” è la definizione che comprende tutte le forme morbose causate da batteri del genere Legionella: ne sono state identificate più di 61 specie, di cui quella più pericolosa e la L.pneumophila, in particolare quella del sierogruppo 1, che causa circa il 90% dei casi segnalati. La legionellosi viene normalmente contratta per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per es-

19 SETTEMBRE 2018


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