RIFARECASA
Sped. abb. post. DL 353/03 (conv. in L. 27/02/04 - N.46) art.1 c. 1 - DCB/AL
Bimestrale - Anno 7 - N. 41 SETTEMBRE-OTTOBRE 2015 /5 - euro 4,00
PIASTRELLE E DINTORNI I mille volti del grès porcellanato, i grandi formati, i moderni mosaici, le ceramiche bioattive e molto altro
OPEN SPACE
SULL’ISOLA TIBERINA
In un edificio del ‘400, tra volte a crociera che definiscono gli spazi
COME RIFARE IL BAGNO SENZA CANTIERI IN CASA DA TIPOGRAFIA A LOFT CON 80 MQ DI SOPPALCO CALDO IN TUTTA LA CASA CON UNA SOLA STUFA
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PIASTRELLE... quasi opere d’arte Il padiglione della multinazionale Vanke, prima azienda del settore edilizio in Cina presente all’EXPO (non si capisce perché, sembrerebbe anche questa una partecipazione fuori tema...) è una costruzione originale, dall’incredibile impatto estetico per la sua forma morbida, progettata dall’archistar Daniel Libeskind che si è ispirato alla tradizione, alla filosofia e al meraviglioso passato della Cina, costellato di “montagne nebbiose, fiumi, colline, e sinuosi draghi”. E fin qui niente di cui poterci vantare, ma l’altro ingrediente fondamentale per l’esecuzione di questa opera è il rivestimento tridimensionale realizzato con innovative lastre di grès porcellanato di un evocativo colore rosso lacca con effetto metallizzato, una cromia cangiante formulata e messa a punto da una delle più importanti aziende italiane del settore: la Casalgrande Padana. Anche questo esempio avvalora l’importanza e l’autorevolezza che tutto il settore della ceramica italiana ha nel mondo. Con il 35% dell’intero ammontare del commercio internazionale, l’Italia è leader assoluta e questo grazie all’inconfondibile stile, al gusto e alla qualità che caratterizzano la produzione, per il 90% concentrata nei distretti emiliano-romagnoli. L’industria della ceramica è un settore che conta 236 aziende e 27.000 addetti con un fatturato di 5,5 miliardi di euro, derivante per il 75% da esportazioni nei cinque continenti. Ma al di là dei numeri questo è un mondo in continua evoluzione, sia per quanto riguarda le proposte estetiche sia per l’innovazione nella tecnologia dei materiali. Fino a qualche anno fa, chi avrebbe mai pensato di far posare piastrelle o mosaico alle pareti del soggiorno o della camera da letto, di poter sovrapporre un pavimento a un altro senza dover tagliare le porte? Per non parlare delle imitazioni dei materiali naturali, marmi, pietra e legno, che, grazie alla tecnologia digitale, oggi sono veramente perfette; si possono avere pavimenti in grès porcellanato, in tutto uguali esteticamente agli originali, con il vantaggio di un rivestimento senza manutenzione che rimane inalterato nel tempo. E che dire della “ceramica bioattiva” che, in presenza della luce solare, abbatte gli inquinanti in esterno e, in interno, è in grado di eliminare batteri e odori? Per farvi un’idea di tutte le novità da pagina 66 abbiamo realizzato un documentatissimo dossier, ma se volete ancora di più potrete fare una visita al CERSAIE, il salone internazionale della ceramica, dal 28 settembre al 2 ottobre a Bologna, con biglietto offerto da RIFARE CASA (vedi a pagina 130) e, addirittura, prenotare una consulenza gratuita con l’architetto di RIFARE CASA, Antonio Perrone, che sarà presente alla fiera nel nostro stand.
Il padiglione Vanke a EXPO 2015 con il rivestimento in lastre tridimensionali, linea Fractile, prodotte da Casalgrande Padana su design di Daniel Libeskind.
Nicla de Carolis Direttore Editoriale
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RIFARE CASA
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RIFARE NEWS A VOLTE, SUL TEVERE... PROGETTO LIFE: COSTRUIRE IL FUTURO C’ERA UNA VOLTA LA TIPOGRAFIA ISOLARE AL MEGLIO CON POCO SPESSORE TRA FESTIVAL FIORI E CASINÒ piena luce per CLIMATIZZAZIONE CANALIZZATA l’abitazione a Londra AMPLIARE CON LA LUCE diversi ampliamenti per trasformare RESINA, PAVIMENTI UNICI E IRRIPETIBILI un’abitazione vittoriana in una residenza pervasa dalla luce RIQUALIFICARE CON SEMPLICITÀ ELEGANTI ESTENSIONI UNA LASTRA AL TOP OLTRE LE SEMPLICI PIASTRELLE
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N.41 SETTEMBRE-OTTOBRE 2015
GRÈS, EVOLUZIONE DELLA CERAMICA KERLITE®, RINNOVARE CASA SENZA DEMOLIRE SE L’IMPERFEZIONE È UN VALORE AGGIUNTO ARTE MUSIVA TRE PUNTO ZERO COME PIETRE NATURALI GRANDI FORMATI A TUTTO (FINTO) LEGNO CERAMICHE BIOATTIVE
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RIFARE CASA N.41 SETTEMBRE-OTTOBRE 2015 www.edibrico.it
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direttore editoriale e responsabile Nicla de Carolis decarolis@edibrico.it
direttore esecutivo Carlo De Benedetti carlo.debenedetti@edibrico.it
redattore capo Laila de Carolis laila@edibrico.it
oltre le semplici piastrelle...
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redattore tecnico Mauro Balbi mauro.balbi@edibrico.it
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in redazione: Emanuele Bottino, Claudia Cazzulo segretaria di redazione: Patrizia Ferrari fotografi: Dino Ferretti, Carlo Cichero consulenza tecnica: Tito Grosso, Antonio Perrone disegni: Pier Giorgio Magrassi
costruzioni moderne col calcestruzzo cellulare
pubblicità direttore vendite: Marco Carlini 0143 645037 335 7106139
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marcocarlini@edibrico.it
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distribuzione esclusiva per l’Italia: SO.DI.P. s.p.a. 20092 Cinisello Balsamo (MI) Via Bettola, 18 stampa: Rotolito Lombarda - Seggiano (MI)
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Desolidarizzazione
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Impermeabilizzazione
Distribuzione del carico
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COSTRUTTORE DI CUCINE PROFESSIONALI , DELLA VISIONE DI UN ARCHITETTO PROGETTISTA , DELLA SEN SIBILITÀ DI UN CUOCO E DELLA SAPIENZA DEGLI ARTI GIANI DELL’ ACCIAIO .
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DISPOSIZIONE DEGLI ELETTRODOMESTICI E DELLE
ZONE DI LAVORO SEGUE I CRITERI DEI PERCORSI FUN ZIONALI NELLA PREPARAZIONE DEI CIBI ; IL PIANO DI LAVORO È PIÙ ALTO E PIÙ PROFONDO DELLO STAN DARD PER ESSERE VICINO ALLE MANI E AGLI OCCHI DI CHI CUCINA .
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COLLEZIONE SI CHIAMA
CALIX
PERCHÉ IL MODELLO
DI PUNTA È UN LAVABO CON IL CATINO DOLCEMENTE PANCIUTO CHE RICHIAMA LA FORMA DI UN CALICE , MA COMPRENDE ANCHE LAVABI SQUADRATI ( COME IL MODEL LO
A01
IN FOTO ) O CON LE SPONDE LATERALI SAGOMA -
TE IN MODO LIEVEMENTE ARROTONDATO .
IL
PIANO IN
TEKNORIT
SIMULA IL LEGNO DI ROVERE IN
QUATTRO DIVERSE SFUMATURE E LA PIETRA IN TRE TONALITÀ NATURALI ; A QUESTE SI AFFIANCA UN ’ AMPIA GAMMA DI LACCATI .
IL
MOBILE È LUNGO
220,
ALTO
50
E PROFONDO
IL PIANO LAVABO HA UNO SPESSORE DI
15
45
CM ,
CM ED È IN
COLORE GRIGIO SETA , LO SPECCHIO ABBINATO HA STRUTTURA IN METALLO VERNICIATO BIANCO OPACO .
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CORREDO , PER UN ARREDAMENTO DEL BAGNO ALL’ IN -
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a volte, sul Tevere...
La forma del tavolo da biliardo (MBM), rivestito con un insolito panno rosso, ricorda lo scafo di una barca, un netto richiamo alla sagoma dell’Isola Tiberina e all’assonanza con l’acqua, elemento ricorrente nelle forme e nei soggetti che caratterizzano gli arredi di questa abitazione.
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Sara Lucci Architetto
Sull’Isola Tiberina, al primo piano di un edificio del ‘400, un eclettico open space dove le diverse zone sono definite solo dai tratti discendenti delle volte a crociera e scandite dagli arredi; affascina l’alternanza continua di luci e ombre, toni grigi e colori accesi
M
arlon Brando e il fotografo Milton Gendel abitarono tra queste mura; l’appartamento fu anche set per il film “L’avventura” che nel 1960 valse la Palma d’Oro a Michelangelo Antonioni; oggi, dopo una raffinata rivisitazione, viene utilizzato dallo chef Fabio Massimo Bongianni per i suoi corsi di cucina. L’appartamento si presenta come uno spazio aperto di circa 110 mq, scelta che valorizza la struttura originaria in volte a crociera: l’unico frazionamento riguarda il bagno. Il Tevere, che avvolge l’isola in un abbraccio ora dolce ora impetuoso, e la componente romantica della città la sera, che prevale su quella frenetica del giorno, sono gli elementi che hanno influenzato la ristrutturazione e si ritrovano in tutta la casa: il tema dell’acqua si riconosce nel mobile a onda, nel pannello con le alici, nella base del biliardo; la Luna e il pianoforte a coda bianco enfatizzano l’aspetto poetico. Un’altra componente fondamentale è il colore: il rosso melograno e il grigio sono le tonalità scelte per gran parte degli arredi e delle superfici, moltiplicati dalla presenza di grandi specchi; trattandosi della casa di uno chef, è intuibile che sia la zona cucina il fulcro dello spazio, in stretta relazione con il tavolo da pranzo e il living. L’illuminazione artificiale è tutta di tipo dimmerabile, sapientemente integrata nelle arcate e a pavimento per poter variare gli scenari a seconda dei momenti della serata.
L’AFFACCIO SUI PONTI E SUL TEVERE
Fotografie di CS Graphic
Dagli interni si possono vedere i due ponti che collegano l’Isola alla città: il Ponte Fabricio (in foto), con la riva sinistra e sbocco nel rione Sant’Angelo, e il Ponte Cestio con la riva destra, da dove si estende il rione Trastevere. SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
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A volte, sul Tevere...
Dopo
Prima
UN “VOLO” Le volte sono dipinte con due toni di grigio alternati che rafforzano le diverse pendenze e inclinazioni del soffitto; daDI ALICI
vanti all’ingresso, le ante di un’armadiatura in legno sono impreziosite da un’opera dell’artista Massimo Catalani (autore anche della Luna e di altre opere presenti). Su una base di gesso e colla è stata stesa una mano di gommalacca, quindi la “missione” per rivestire con foglia d’alluminio; le alici sono dipinte con polvere di marmo di Carrara, bianco Meudon, pomice di Lipari e sale luminescente; a seconda dell’ora della giornata, la superficie assume sfumature cromatiche differenti, fino a quelle aranciate del tramonto, evidenziando le alici che sembrano muoversi in branco. Trattandosi di un’abitazione molto frequentata da amicizie di varie nazionalità si è puntato molto sull’originalità e la vivacità dei toni e degli arredi, in gran parte realizzati da maestranze, romane e non, su progetto dell’architetto.
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Sara Lucci Architetto
IL TAVOLO SI ALZA, SI ABBASSA... Su una piastra di acciaio circolare, fissata a pavimento, viene a sua volta fissato un pistone telescopico a tre stadi a funzionamento elettrico, azionabile con pulsante o tramite telecomando; il piano è in marmo “nero assoluto” e misura 100x100 cm. L’escursione del pistone (35-75 cm) permette l’utilizzo come tavolo da pranzo per quattro persone all’altezza massima, abbassandolo e posando sul piano alcuni cuscini può diventare una seduta informale.
... E SI AMPLIA DIVENTANDO CIRCOLARE Due mezzelune di rovere, unite da sotto con due agganci metallici a scatto dopo averle poste sul piano, permettono di ospitare fino a dieci commensali; le due mezzelune sono custodite in uno dei due cassettoni che si trovano nella parte inferiore del divano letto (visibile in ultima pagina). SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
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A volte, sul Tevere...
“UN FRICCICO DE LUNA” E LE POLTRONE La Luna Tiberina è realizzata su una pannellatura di MDF con polvere di marmo di Carrara, sabbia vulcanica e pigmenti luminescenti; le poltrone stile Impero, il pouf e i candelabri Nero Marquinia, lavorati a mano per avere una lucentezza perfetta, sono su progetto dell’architetto. L’imbottitura di poltrone e pouf è realizzata artigianalmente da Mario de Santis, come pure quella dei divani. La madia di legno ricoperta con mosaico di schegge di specchio e gli sgabelli in velluto nero sono di Edra.
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Sara Lucci Architetto
L’ONDA ANOMALA SOTTO L’ARCO Colpisce, a prima vista, il profilo complesso del mobile realizzato con macchine a controllo numerico (falegnameria De Marinis): gli sportelli, tutti apribili, sono stati sagomati uno a uno e successivamente laccati a poliestere lucido nel colore melograno. Le parti fisse del mobile sono state trattate sul posto e, dopo il montaggio, è stata realizzata una dima per il top di granito Nero Africa Impala Blue spesso 30 mm, in un unico pezzo, che segue fedelmente la forma del mobile. È sorprendente l’effetto zebrato ottenuto sul piano (il bordo frontale è giustamente omogeneo); il mobile occupa con precisione l’intera arcata, 438 cm, contiene le apparecchiature multimediali ed è completato da strisce di led nascoste sotto la base.
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A volte, sul Tevere...
LA CUCINA CON L’ISOLA... SULL’ISOLA Cucina e living condividono un unico spazio illuminato dalle finestre che affacciano sulla piazza antistante la Basilica di S. Bartolomeo all’Isola. ll bancone e l’isola di cottura, che offrono anche spazio per la convivialità, hanno basi laccate color melograno e luci d’atmosfera nascoste, rispettivamente in prossimità del pavimento e del sottopiano. Sopra il bancone un grande specchio riflette sia la cucina sia la zona relax con il mobile a onda, dando un senso di grande profondità all’ambiente e permettendo di essere in relazione con gli ospiti anche mentre si è rivolti verso il bancone per preparare le pietanze. Sullo sfondo si notano anche due vinerie, sagomate sul profilo delle arcate, realizzate su misura da It’s Stone Design: sono in Matrix, un particolare granito nero di origine brasiliana, e contengono luci a led.
UN BAGNO CHE NON CE N’È ALTRO Il rivestimento in vetro del bagno si presenta a righe verticali che riprendono esattamente i colori della cucina e degli arredi: si tratta di mattonelle 60x60 cm fatte a mano uniche al mondo, realizzate esclusivamente per il proprietario su progetto dell’arch. Riccardo Russo, e includono pigmenti luminescenti grazie ai quali, nel buio, la parte grigia risulta illuminata. Il lungo lavabo (160 cm) e il piatto doccia, entrambi in Corian, sono anch’essi realizzazioni esclusive, su disegno dell’arch. Lucci; anche qui lo specchio privo di cornici chiude in un unico pezzo l’arco formato dalle volte, raddoppia visivamente le linee sinuose delle superfici, si estende fin sopra il WC e incorpora la placca della vaschetta di risciacquo e la griglia di aerazione. Il pavimento è in lastre di grès a tutta pasta rettificato, formato 30x60 cm e posato senza fughe.
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Studio Team
Sara Lucci Marco Lucci
Indirizzo
Via della Lince, 29 - 05100 Terni Piazza Perin del Vaga 4 00196 Roma
E-mail Telefono
arch.saralucci@gmail.com 0744 243319 - 06 88922701 www.saralucci.com
Sara Lucci Laureata in Architettura e Ingegneria Edile presso l’Università “La Sapienza” di Roma, è iscritta all’Albo dell’Ordine degli Architetti Paesaggisti conservatori della Provincia di Terni, all’albo degli operatori economici del GSE, all’albo dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale del Comune di Roma dei Professionisti esterni qualificati per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria. Marco Lucci Architetto, collabora con Sara Lucci firmando molti elementi d’arredo realizzati su disegno; titolare insieme a Paolo Lucci del marchio Dream’s Factory che realizza moto artigianali e autoprodotte.
Sara Lucci Architetto L’attività dello studio spazia dalla progettazione di interventi di ristrutturazione a quella degli arredi interni; questi alcuni degli interventi più significativi negli ultimi tempi. - 2012/2013: progettazione e arredamento negozio per bambini “Il pesciolino rosso” (RM); ristrutturazione ristorante di Oliver Glowing a Villa Borghese; progettazione interni villa di nuova edificazione a Monterotondo (RM). - 2014: ristrutturazione d’interni e studio del logo per “La Caffetteria” (RM); ristrutturazione e arredo appartamento in viale Mazzini (RM); area benessere SPA “La Mer” a Villa Borghese; collezione per It’s Stone di oggetti d’arredo; arredo d’interni appartamento ad Ascoli Piceno; loft all’Isola Tiberina. - 2015: progettazione e studio d’arredo per accorpamento di due appartamenti a Padova; ristrutturazione appartamento in via Ezra Puond (RM); progetto arredo appartamento in via Tortolini (RM); ristrutturazione e interni villa unifamiliare a Valenza Terni (TR).
Anche il divano è realizzato su disegno: unendo le due parti si trasforma in letto matrimoniale. I due cassettoni, rivestiti in velluto, sono concepiti per contenere le prolunghe del tavolo a pistone e la copertura del tavolo da biliardo che permette di trasformarlo in tavolo per 14 persone.
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PROGETTO LIFE: costruire il futuro 26
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Il calcestruzzo cellulare Ytong è alla base di un sistema costruttivo moderno, ecologico e affidabile: lo dimostra la costruzione di questo nuovo complesso residenziale. Punto di forza è la microporosità che lo rende leggero, isolante e regolatore di umidità
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a zona interessata da questa riqualificazione è l’ex “Comparto Milano” un’area di circa 400.000 mq a sud-ovest della città di Brescia, a un passo dal centro storico: il progetto, sviluppato dagli architetti Alfonso Femia e Gianluca Peluffo dello Studio 5+1AA, esce dal concetto di sequenza monotona di alloggi per conferire a ogni singola unità abitativa una propria identità, scandita da terrazzi, logge, volumi differenziati per forma e finiture. Il complesso dispone anche di un parco pubblico attrezzato di circa 25.000 mq dove si può fare jogging, rilassarsi, lasciare liberi i bambini di giocare all’aperto in totale tranquillità. l Gli appartamenti sono tutti in classe A, con riscaldamento e raffrescamento a pavimento, ventilazione meccanica controllata e impianto fotovoltaico per le parti comuni; per la realizzazione delle murature esterne dell’intero complesso la scelta è ricaduta sul sistema costruttivo Ytong in calcestruzzo cellulare, in particolare sui blocchi da tamponamento Climagold e sui pannelli isolanti minerali Multipor. l La peculiarità di questo materiale è quella di offrire un’elevata protezione dal caldo e dal freddo; la struttura aerata conferisce al materiale un’elevata capacità di diffusione del vapore, contrastando la formazione di muffe; presenta ottime caratteristiche antisismiche e di resistenza al fuoco. Ideale anche nelle ristrutturazioni e negli ampliamenti, il sistema costruttivo Ytong è costituito da una gamma completa di elementi costruttivi e finiture compatibili che permette di realizzare interi fabbricati dalle fondamenta al tetto utilizzando un solo materiale, quindi con riduzione massima dei ponti termici e dei rischi dovuti all’alternanza di materiali con caratteristiche diverse. Inoltre, in virtù della compattezza e dell’omogeneità della muratura, risulta nettamente facilitata la predisposizione delle tracce per impianti elettrici e tubazioni. Nella logica di una riqualificazione urbana sostenibile, come quella del Progetto Life, si è rivelato fondamentale l’impiego di prodotti altamente performanti e amici dell’ambiente. n
COSTRUZIONE RAPIDA, COSTI RIDOTTI
l Le maniglie di sollevamento ricavate direttamente nei blocchi e le maschiature che ottimizzano l’incastro laterale, unite alla leggerezza del materiale, dovuta alla sua struttura porosa, semplificano notevolmente l’attività di cantiere e velocizzano il lavoro. Xella Italia (www.ytong.it) SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
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Fotografie di Matteo Sandi
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Paolo Larese Architetto
c’era una volta la tipografia Gli spazi occupati in precedenza da una tipografia nel centro storico di Padova sono stati convertiti a moderna unità abitativa progettando integralmente la distribuzione interna degli ambienti e intervenendo sulla copertura per dare luce a zona notte e studio
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C’era una volta la tipografia
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el recupero di spazi postindustriali da trasformare in abitazioni è come trovarsi davanti a un foglio bianco, a una storia tutta da inventare; una normale ristrutturazione offre comunque punti fermi su cui realizzare una sovrascrittura, ma qui non c’è uno stato di fatto da reinterpretare, è una prima volta di una seconda vita. Il progetto di questo loft ha previsto un grande open space a piano terra, in cui convivono il soggiorno, la cucina e la zona pranzo affacciati sullo scoperto esterno trasformato in veranda, una zona relax-conversazione nell’area rialzata e un grande bagno padronale. Sfruttando la particolare altezza interna, è stato possibile realizzare un grande soppalco per una biblioteca-studio e per le camere da letto con bagno notte e annesso terrazzo-solarium nicchiato, ricavato grazie a un taglio nella copertura a volta di botte, a cui si accede attraverso grandi portefinestre scorrevoli. Per poter soppalcare il volume disponibile si è resa necessaria la demolizione della pavimentazione originale sopraelevata, sia per
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esigenze impiantistiche (nuova distribuzione idro-termosanitaria e progettazione ex novo dei bagni), sia per predisporre le nuove strutture interne, costituite da pilastri di calcestruzzo e putrelle d’acciaio, che hanno permesso di effettuare il taglio dei tiranti della copertura e soppalcare metà della superficie utile. Tutta la casa è stata rifoderata dall’interno con contropareti di cartongesso e lana di roccia per migliorarne la coibentazione; all’interno delle contropareti si sviluppano gli impianti elettrico e di climatizzazione, le griglie degli split formano una sorta di quadri mimetizzati con le pareti. Tutte le porte interne della casa sono di tipo scorrevole a scomparsa. Un elemento fondamentale nella nuova configurazione è la luce: avendo a disposizione la sola parete sud per la posa delle finestre, questa è stata dotata del maggior numero di serramenti e su di essa si concentrano le zone più importanti della casa; inoltre sulla copertura sono state installate diverse finestre da tetto Velux per aumentare l’illuminazione generale.
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Paolo Larese Architetto
UN VUOTO DA RIEMPIRE SOTTO LA VOLTA A BOTTE
L’immobile si presentava come un grande volume unico a tutt’altezza, con copertura a volta di botte e tiranti d’acciaio; la pavimentazione era sopraelevata rispetto al piano di campagna e l’illuminazione naturale era fornita da un’unica vetrata a tutta parete orientata a sud. L’area esterna, a cui ora si accede da cucina e zona pranzo, è stata rivestita con una pavimentazione di legno di ipé e incorniciata da fioriere metalliche bianche. SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
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UN PALCO ALL’INGRESSO Lo spazio conviviale è collocato su un piano rialzato rispetto al livello del resto della casa. È il luogo più scenografico dell’abitazione, dove convivono grandi altezze, la spazialità generata da esse, il soppalco e pochi elementi caratterizzanti: il grande caminetto a legna dal design moderno, la resina che identifica la pavimentazione, utilizzata solo in quest’area, la parete rivestita con grandi tavole di legno antico scelte sapientemente e accostate a formare un vero e proprio quadro. Questa parete è stata concepita essenzialmente per nascondere la rampa sinistra della scala che porta alla zona soppalcata biblioteca-studio e per ottenere una separazione dal retrostante bagno padronale “passante”. Lo stesso portoncino blindato d’ingresso è in tinta con la parete e privo di cornici per renderlo il più possibile invisibile.
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LA SCALA A IPSILON PER ACCEDERE ALLO STUDIO O ALLA ZONA NOTTE Uno degli elementi distintivi del progetto è dato dall’utilizzo di pochi materiali, spesso lasciati grezzi come nel caso del calcestruzzo dei pilastri, la cui unica finitura è stata una mano di prodotto antipolvere. Le putrelle di ferro del soppalco sono semplicemente verniciate e la scala, le cui rampe sono ricavate da lastre di ferro fiammato tagliate al laser, piegate e poi montate in opera, è soltanto rivestita da uno strato di cera applicata a caldo per proteggerla. I parapetti sono in vetro strutturale lungo la scala e sul soppalco, mentre a protezione della terrazza annessa alla camera da letto e dell’apertura che dal soppalco affaccia sul living sono installati cavetti d’acciaio. Allo stato iniziale il locale aveva una superficie di 160 mq circa; la costruzione del soppalco ha aumentato di circa il 50% la superficie a disposizione. La struttura, in travi di legno inserite negli incavi delle putrelle d’acciaio, è stata realizzata secondo criteri antisismici, ossia con una minima rientranza rispetto ai muri perimetrali.
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ZONA NOTTE CON SOLARIUM Il bagno a piano terra è stato concepito come uno spazio passante: vi si accede sia dalla zona d’ingresso sia dal soggiorno e lo si percorre senza soluzione di continuità. Costituisce infatti un vero e proprio spazio da vivere e da attraversare in completa armonia con il resto della casa; la vasca da bagno rotonda, installata sul pavimento in legno è un elemento d’arredo che definisce l’ambiente. Il bagno al primo piano, a servizio della zona notte, è invece uno spazio più intimo e avvolgente; l’illuminazione è garantita dalla finestra da tetto che taglia il soffitto in diagonale con un particolare gioco di linee e di luci. Tutti gli arredi dei bagni, in legno massello con effetto spazzolato, sono appositamente disegnati. In camera da letto si possono vedere la putrella a soffitto e i pilastri grezzi che hanno permesso il taglio dei tiranti originali. Nella parte opposta al terrazzo, dove le altezze vanno diminuendo, è ricavato il guardaroba.
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Studio Team
Paolo Larese
Indirizzo
Piazza Alcide de Gasperi 35131 Padova - Italia
paolo@laresetonellato.it
Telefono
+39 049 8756825 www.laresetonellato.it
Paolo Larese Classe 1975, vive e lavora a Padova; laureato in architettura allo I.U.A.V. di Venezia nel 2001, dallo stesso anno lavora come collaboratore dello studio associato Larese-Tonellato. Parallelamente, nel 2010 fonda la Larese Global Service, ditta di servizi per l’edilizia.
Paolo Larese Architetto Lo studio Larese-Tonellato con cui collabora sviluppa progetti nel residenziale, nell’urbanistica, nella produzione, nel terziario, negli allestimenti espositivi e nel design con una metodologia attenta alla sostenibilità ambientale. Da fine 2014 è project manager della Nesite Divisione Contract, azienda leader nella produzione di pavimenti sopraelevati; la Larese Global Service da lui gestita è una società di servizi che si occupa di manutenzione, ristrutturazione e nuova edificazione a 360 gradi, offrendo un servizio completo con un unico referente.
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ISOLARE AL MEGLIO con poco spessore Pannelli di cartongesso preaccoppiati con diversi materiali, applicabili dall’interno per incollaggio, aiutano a migliorare le prestazioni termiche e acustiche delle pareti senza significative riduzioni di spazio fruibile
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ntervenire sulle murature per beneficiare di un maggior comfort e migliorare le prestazioni energetiche è diventato prioritario, una buona coibentazione è il primo passo verso la riduzione dei consumi per la climatizzazione e delle emissioni in atmosfera; dovendo isolare dall’interno, è importante affidarsi a materiali che garantiscano le migliori prestazioni in uno spessore contenuto e, proprio per questo motivo, che non richiedano la posa di una sottostruttura di sostegno. l Il placcaggio in aderenza, ovvero la posa per incollaggio dei pannelli isolanti sulla parete, è un sistema molto utilizzato perché consente, in pochi centimetri di spessore, di ottenere sensibili miglioramenti sia dal punto di vista della resistenza termica, sia per quanto riguarda l’isolamento acustico; l’applicazione tramite un collante apposito permette di realizzare interventi rapidi, economici e, soprattutto, senza affrontare opere murarie e conseguenti disagi per gli occupanti.
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l I prodotti della gamma IsolGypsum sono costituiti da lastre di cartongesso accoppiate a pannelli di fibra, polietilene o gomma: a seconda che l’intervento abbia come prevalenza il risanamento termico o quello acustico si può differenziare la scelta del pannello. Per esempio, IsolGypsum PE è specifico per la coibentazione termica e permette di risolvere il problema della “parete fredda” garantendo un’incremento della temperatura superficiale della parete, quindi equilibrando anche la distribuzione del tepore nell’ambiente. Si verificano perciò le condizioni ottimali per risolvere anche eventuali situazioni di umidità che portano alla formazione di muffe e condense. l Soltanto IsolGypsum Gomma XL, ideale quando servono prestazioni acustiche elevate, non può essere posato a colla, ma va avvitato su orditura metallica come singola o seconda lastra in controsoffitti e contropareti di cartongesso. Isolmant (www.isolmant.it) n
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CHE DIFFERENZA! l Una parete divisoria è costituita da un laterizio forato da 80 mm di spessore più uno strato di intonaco su ogni lato, per complessivi 15 mm. Quando occorra risanare pareti di questo tipo, fredde e umide, è consigliabile applicare per incollaggio IsolGypsum PE, composto da una lastra di gesso rivestito da 12,5 mm accoppiata a uno strato di polietilene reticolato da 10 o 20 mm. Nella versione con cartongesso WP è specifico per locali con elevato tasso di umidità come bagni e cucine.
PROTEZIONE DAI RUMORI
Condizione iniziale: senza IsolGypsum PE, con esterno a 0°C e temperature al contorno di 20°C, per raggiungere una temperatura media dell’aria di 18,4°C il termosifone ha una potenza di emissione di 57 W/mq. Aumento temperatura: sempre senza IsolGypsum PE, alzando il termostato si arriva a 21°C, ma la parete è fredda (10,8°C) e la temperatura operativa è inferiore a 18°C. Con IsolGypsum PE: la temperatura dell’aria supera i 21°C e la parete non è più fredda, si misurano 13,4°C; la temperatura operativa raggiunge i 19,7°C e si ha un risparmio del 40% in potenza emessa dal termosifone La temperatura media dell’aria sale infatti di 2,6°C, quella operativa di 4°C.
Guarda i video di posa
l In zone caratterizzate da alto traffico, adiacenti alle linee ferroviarie, vicino a insediamenti industriali, isolarsi al meglio dai rumori esterni è indispensabile. Tuttavia, negli edifici plurifamiliari, il problema si pone anche per i rumori provenienti da unità abitative adiacenti (TV, impianti audio, lo stesso vociare degli occupanti) o dal vano scale in comune, complice lo spessore ridotto delle tramezzature. Anche all’interno di uno stesso appartamento può rivelarsi necessaria una barriera acustica tra gli ambienti, per esempio tra una zona di studio e una conviviale. Per risolvere queste situazioni in modo rapido ed economico esistono prodotti diversi a seconda delle situazioni. IsolGypsum Fibra è un pannello che isola dalle medio-alte frequenze, applicato su divisori acusticamente deboli può incrementarne il potere fonoisolante di oltre 10 dB; IsolGypsum GP è adatto per il risanamento acustico e termico, realizzato con materiale di riciclo (fibra 100% sostenibile); IsolGypsum Gomma XL è studiato per la correzione acustica con materiale massivo, applicabile su pareti acusticamente molto deboli o danneggiate, isola anche dalle basse frequenze.
Scarica il quaderno tecnico SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
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tra festival fiori e casinò Totale ridistribuzione degli spazi di un appartamento di 110 mq nel cuore della cittadina ligure famosa nel mondo per i fiori e per il Festival della Canzone Italiana
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a graziosa palazzina di cui fa parte questo appartamento risale agli anni ‘50 ed è situata in un complesso residenziale punteggiato da una ricca varietà di villini costruiti nella prima metà del secolo scorso a Sanremo (IM). La città è sempre ambita come meta turistica, il mercato immobiliare si mantiene su livelli superiori alla media, per cui una ristrutturazione importante come questa, anche se comporta costi significativi, è ampiamente giustificata dall’incremento del valore di mercato. A un primo approccio, l’identità del fabbricato si manifestava soprattutto con la posizione della cucina, interpretata all’epoca come uno spazio funzionale che doveva essere nettamente separato da quelli conviviali, ispirandosi alle case delle famiglie benestanti dove, spesso, in cucina operava la servitù; si trovava infatti in una zona scarsamente illuminata e periferica della casa, in passato erano i salotti a beneficiare della zona meglio esposta alla luce e all’affaccio sulla via. Fin da subito i proprietari dell’appartamento, ubicato al primo piano, hanno espressamente richiesto un intervento che potesse trasformare la casa in uno spazio ottimizzato per la villeggiatura. L’obiettivo dunque era quello di rendere funzionale la distribuzione delle tre camere notte con le zone di servizio e di ottenere un grande spazio adibito a living-cucina. L’intervento è partito dal corridoio, che rappresenta l’asse distributivo longitudinale dell’appartamento: da qui ha avuto origine la suddivisione delle zone notte e dei servizi igienici, destinando alla zona giorno la parte più luminosa e ampia. Il “gioco” di volumi ottenuto con i ribassamenti e con il divisorio centrale della cucina viene enfatizzato da luci a led incassate nelle controsoffittature che nelle ore serali accentuano queste peculiarità.
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Antonio Perrone Architetto
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Tra Festival, fiori e casinò
IL RIBASSAMENTO DEL CORRIDOIO NASCONDE I BINARI, E NON SOLO...
Il lungo corridoio disimpegna tutte le zone private della casa, le cui porte d’accesso sono costituite da pannelli scorrevoli su binario esterno; a soffitto è stata installata una centrale di climatizzazione con due distributori che, attraverso un sistema canalizzato, convogliano l’aria riscaldata o raffrescata alle camere, a seconda delle stagioni. Per far ciò si è reso necessario un ribassamento in cartongesso che si è esteso anche sulla cucina, inserendovi qui un sistema nascosto di evacuazione dei fumi. Va sottolineato che le griglie di uscita dell’aria sono intagliate direttamente nel cartongesso tramite una fresatrice a controllo numerico; inoltre, per non lasciare a vista le indispensabili botole d’ispezione dei macchinari, si è scelto di ricavarle lateralmente al ribassamento, in modo che l’accesso agli impianti possa avvenire dalle camere.
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Antonio Perrone Architetto
UNA ZONA GIORNO DEGNA DI ESSERE CHIAMATA TALE La cucina è collocata in un grande ambiente dove si trovano anche la zona pranzo e il soggiorno; si dispone lungo la strada d’accesso alle spiagge, dove d’estate si può assistere, dalle finestre della casa, a un’allegra movida di persone che sotto il solleone raggiungono le agognate spiagge del lido sanremese. Attraverso la demolizione di un tramezzo centrale si è ottenuto un ampio living e, per rendere più disimpegnata la cucina, è stato introdotto un divisorio centrale in cartongesso che racchiude le colonne di servizio (frigorifero, forno e dispensa) e la separa idealmente dal soggiorno. Sul lato del lungo corridoio è inserita una partizione vetrata in cristallo satinato che ottimizza il controllo della luce e garantisce la giusta privacy alla cucina.
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Tra Festival, fiori e casinò
SOLO NEL SALOTTO È RIMASTO IL SOFFITTO ORIGINALE CON STUCCHI L’ampio spazio giorno della casa diventa un vero e proprio catalizzatore di luce e mare, estendendo la sua forza all’interno delle parti più buie dell’appartamento attraverso il lungo corridoio d’accesso; oltre le ampie superfici vetrate c’è il grande balcone che abbraccia due lati dell’abitazione. L’intero appartamento, compresi i bagni, è pavimentato con un parquet in olmo spazzolato e bisellato, posato a doghe lineari sfalsate sulle file. Il parquet è inchiodato a un sottopavimento ligneo in OSB, a sua volta incollato al massetto cementizio. Questo sistema di posa offre la possibilità di un parziale smontaggio del parquet senza arrecare danni e garantisce un ottimo comfort al calpestio rispetto a un sistema incollato.
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SCHERMATURA CON “SCHERMO” TRA LETTO E GUARDAROBA
La zona notte è composta da tre camere di cui una, la principale, servita da cabina armadio interna. In questa stanza viene riproposto l’uso del cristallo per definire una partizione opalescente che permetta alla luce di inondare la stanza garantendo la giusta schermatura della zona armadio. La parete vetrata, nel suo sistema di fissaggio, consente l’inserimento di uno schermo TV sospeso e completamente integrato, grazie al tubolare di ferro rivestito con una lamina di acciaio inox che funziona come canalina per i cavi, in arrivo da pavimento, e come supporto per lo schermo. In questa stanza il soffitto avrebbe richiesto un intervento di sistemazione e rasatura; si è preferito realizzare un controsoffitto ribassato di appena 7-8 cm, ottenendo una superficie regolare con meno difficoltà e beneficiando della possibilità di illuminare la stanza con faretti a led.
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IL BAGNO RADDOPPIA In origine l’appartamento era servito da un solo grande bagno che è stato ripensato in modo più funzionale: la zona antibagno è stata attrezzata con armadiature tecniche nelle quali si sono inserite una lavatrice e la caldaia. Quest’ultima, necessaria per la produzione di acqua calda sanitaria, è collegata a un impianto di riscaldamento a termosifoni che può integrare quello di climatizzazione, anche se, considerata la zona climatica, è ben difficile che ciò si renda necessario. Inoltre, è stato aggiunto un secondo bagno ricavato in una stretta zona tra due camere contigue, dove una doccia in muratura è disposta sul fondo della stanza, di fronte alla parete finestrata, ottimizzando così l’esiguità di questo spazio di servizio. Tutti gli arredi del bagno sono stati realizzati a disegno; in tutto l’appartamento i vecchi serramenti sono stati sostituiti con altri di legno a taglio termico, i nuovi cassonetti sono isolati termicamente e le nuove tapparelle sono a comando elettrico.
LA SITUAZIONE ORIGINALE Immediatamente all’ingresso c’erano la vasca da bagno e il lavabo; WC e bidet erano in fondo, in uno spazio più riservato, delimitato da una parete semivetrata, per dare luce sufficiente a tutta la profondità della stanza. Di lato al bagno c’era un ripostiglio stretto e lungo, anch’esso servito da una piccola finestra.
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Studio Team
Antonio Perrone
Indirizzo
Via delle Meschie, 17 12035 Racconigi (CN) Italia
studio@archperrone.it
Telefono
+39 333 4905697 www.archperrone.it
Antonio Perrone Laureato al Politecnico di Torino, è titolare dello studio omonimo che si occupa di ristrutturazione di interni, residenziali e commerciali. Pone una cura particolare nella comunicazione visiva del progetto, proponendo alla clientela modelli tridimensionali e immagini fotorealistiche; è sempre alla ricerca di soluzioni ad hoc per sfruttare elegantemente gli spazi disponibili senza invaderli.
Antonio Perrone Architetto Fin dall’apertura di uno studio autonomo nel 2003, la sua attività è proiettata verso la riqualificazione di spazi abitati in ambito residenziale e commerciale. Avendo maturato per oltre 10 anni esperienza nel negozio di arredamento di famiglia, il suo approccio al progetto è sempre rivolto a ottimizzare lo spazio architettonico con l’arredo interno che spesso si trova a disegnare su misura per i propri clienti. Dal 2008 inizia una proficua collaborazione con la F.lli Groppo, azienda attiva da molti anni nel settore contract in Italia e Francia. Con essa si consolida una partnership che sfocia in molti progetti di locali pubblici. Nel corso della propria attività si misura anche con i temi della grafica e della comunicazione, spesso realizzando stand e strutture fieristiche nelle quali il progetto effimero e temporaneo si carica di contenuti legati alla realtà aziendale di cui si occupa. È sensibile al dialogo con il committente e con le maestranze, affascinato dal viaggio interiore con cui il progetto lega anime diverse che arricchiscono la sua esperienza di architetto, in fondo “il mestiere più bello del mondo”.
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CLIMATIZZAZIONE canalizzata Quando esistono le condizioni per realizzarlo, l’impianto canalizzato è la soluzione ideale per installare un sistema di climatizzazione in tutta la casa, senza avere in ogni stanza l’ingombro di un’unità interna a parete o a soffitto
Griglia aria fredda Canale
Unità esterna
Griglia recupero aria calda
U
n sistema di climatizzazione canalizzata utilizza una macchina installata all’esterno e una sola unità interna (split) che, tramite tubazioni termoisolate, manda l’aria calda o fredda in tutti gli ambienti della casa. Un impianto di questo tipo è realizzabile soltanto in caso di ristrutturazioni importanti, in quanto lo split e le tubazioni devono essere inserite in una controsoffittatura e raggiungere tutte le stanze. Si ha però il vantaggio che non ci sono apparecchi a terra o a parete a interferire con gli arredi; inoltre, anche se occorre una macchina potente per soddisfare le esigenze di un intero appartamento, il costo e il consumo sono nettamente inferiori rispetto all’installazione di un apparecchio in ogni stanza. l Al momento dell’installazione bisogna fare in modo che i flussi d’aria si distribuiscano in modo uniforme,
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senza creare correnti o essere diretti sulle persone; vanno evitate escursioni termiche brusche tra locali comunicanti. Essendo l’unità interna nascosta all’interno di una struttura, anche il funzionamento dell’impianto è molto più silenzioso. l I canali sono provvisti di filtri antipolline e in grado di trattenere le sostanze inquinanti; l’impianto può provvedere anche alla regolazione dell’umidità dell’aria e alla sua purificazione. Per contro, la manutenzione è un po’ più onerosa, anche se tutto sommato semplice: all’unità interna si accede tramite una botola che, in base all’installazione, può essere accessibile da una stanza non destinata alla convivialità per non disturbare l’estetica. La pulizia periodica dei canali può essere effettuata semplicemente rimuovendo le griglie delle bocchette di erogazione. n
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ALCUNI CONSIGLI l Sotto il profilo estetico la climatizzazione centralizzata è la più valida, dato che sono visibili solo le griglie da cui passa l’aria. Il disegno a lato mostra come il controsoffitto possa interessare solo la parte centrale dell’appartamento, contenendo ingombri e spesa; molto dipende comunque da come sono disposti gli ambienti. Se si installa un unico termostato, l’unità che deve climatizzare i vari locali non tiene conto della loro diversa esposizione, della destinazione d’uso, del carico termico dato dalle persone presenti o da fonti di calore. Ne consegue una dissipazione che può arrivare ad 1 kW per ogni ora di funzionamento in un appartamento di 130 mq. Si può ovviare con la climatizzazione a zone, installando bocchette motorizzate e provviste di sensore di temperatura: non è indispensabile gestire singolarmente ogni stanza, può essere sufficiente differenziare tra zona giorno e zona notte. Il tutto fa capo a una centralina che adegua la portata d’aria del ventilatore al numero di bocchette aperte. Il costo iniziale lievita ulteriormente, ma dal punto di vista energetico si ha un notevole vantaggio nel tempo, oltre a beneficiare di un maggior comfort. Nella foto sotto l’unità esterna di un impianto di climatizzazione canalizzato.
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Fotografie di Angelo Aloisi
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ampliare con la luce Il primo obiettivo dell’intervento era quello di rendere luminosa una casa cupa, quindi eliminare le strutture inutili per beneficiare di un maggior riverbero, ma bisognava anche caratterizzare gli spazi per renderli finalmente “abitabili”
A
l primo approccio con i proprietari (una coppia con una bambina), a monte della ristrutturazione, questa casa appariva tutt’altro che luminosa e razionale, priva di identità come la gran parte degli edifici riconducibili agli anni ’60-’70, periodo di grande speculazione edilizia; sostenere un incontro in una calda giornata di giugno, in un soggiorno illuminato da una trentina di alogene per non essere nella penombra (su un litorale!), fa capire subito cosa non va, non ancora come porvi rimedio. L’abitazione si sviluppa su 90 mq più 40 mq di terrazzo, ma l’ampiezza non si misura in metri quadrati: è nel respiro tra le cose di un’abitazione, è la luce stessa. L’intento è stato quello di razionalizzare gli spazi, liberandoli dal buio e dalle strutture vincolanti per ampliare la diffusione della luce naturale: il tema del colore, abbinato a frammentazioni materiche, può essere utilizzato per colmare la necessità di spazio e di luce.
In tutta la casa la pavimentazione è realizzata con doghe di legno di rovere di lunghezze diverse, con l’inserimento strategico di due riquadri in resina gialla a effetto specchiante di diversa grandezza, concepiti in modo da compenetrare più ambienti, così da far decadere la linea di confine tra gli stessi. Infatti, ogni stanza è legata a quelle adiacenti da una porzione di pavimento resinato; il riquadro più grande interessa giustamente un’ampia zona davanti all’ingresso, in modo da far percepire da subito gaiezza, luce e colore. L’illuminazione artificiale è affidata in buona parte a strisce di led incassate nelle pareti e nel controsoffitto: quelle verticali, a tutt’altezza, sono volutamente inserite in corrispondenza delle zone resinate sulle quali si rispecchiano. Alcune sospensioni sono invece agganciate a un’esile cavo elettrificato, possono essere comandate tramite comuni interruttori oppure toccando il filo o, ancora, dallo smartphone tramite un’App.
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Ampliare con la luce
PERCORSI VARIABILI A SECONDA DELLE CIRCOSTANZE Oltre l’ingresso, a destra, si notano due grandi ante che, tramite un’apertura a bilico, possono essere aperte sia a spingere sia a tirare, modulando lo spazio: quella destra, sul lato interno, è completamente specchiata. Il loro scopo è quello di garantire spazi flessibili: spingendole entrambe all’interno si ottiene un’accesso al guardaroba per eventuali ospiti senza invadere le camere private; tirandole si ottiene uno spazio stireria che può essere isolato dalla camera (e, volendo, dalle zone ingressogiorno) o collegato a essa, come un accesso alternativo al corridoio principale.
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GLI INSERTI IN MARMO Il marmo Calacatta Oro ha permesso di impreziosire e sottolineare gli spazi, presentandosi sotto forma di soglia all’ingresso, ma anche come boiserie scomposta, come linea di raccordo tra pavimento e parete, come riempimento di alcuni interstizi e come rivestimento dei bagni. La bisellatura dei profili a vista con doppia inclinazione (75° e 45°) restituisce tridimensionalità alla materia che non appare semplicemente posata sui muri, ma sembra scaturire dagli stessi; con alcuni scarti dello stesso materiale si sono ottenuti i pomelli per le grandi porte a bilico e gli appendini nell’ingresso. In particolare, nell’angolo pranzo, la boiserie di marmo è alternata con inserti di lamina dorata.
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Ampliare con la luce
LA CUCINA Una porta scorrevole a scomparsa in cristallo permette di separare la cucina dal soggiorno pur mantenendola in contatto visivo con esso; le basi sono ricoperte con top e alzata in peltro e sulla parete spicca la doppia cappa di stile vintage-industriale in acciaio spazzolato della linea Diesel di Scavolini. L’illuminazione ambientale è affidata a lunghi tubi a led che sovrastano le zone operative, più un’applique articolata per concentrare la luce su una zona specifica del piano di lavoro.
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CAMERA DA LETTO CON BAGNO E CABINA L’accesso alla camera principale è in fondo al corridoio; parallelo a questo, c’è un secondo corridoio con l’armadiatura alla quale si può accedere, come visto prima, anche dall’ingresso, senza però interferire con gli spazi privati. Il riquadro evidenzia le tonalità del battiscopa a filo muro di multistrato marino, che in tutto l’appartamento è di colore verde in corrispondenza della resina e grigio dove c’è il parquet; anche in questo caso la linea di giunzione tra i due battiscopa non è perpendicolare al pavimento, ma inclinata. Nei bagni le grandi lastre di marmo diventano rivestimento attorno ai sanitari e sulla parete di fondo della doccia, con chiusura frontale a tutto cristallo; la sospensione di mobili e sanitari, oltre a essere più funzionale per le pulizie, permette di apprezzare pienamente la differente cromia del pavimento. SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
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Studio Team
Nicola Auciello
Indirizzo
via del Pastore Faustolo 5 00181 Roma Italia
studio@na3.it
Telefono
06 78349610 www.na3.it
Architetto Nicola Auciello Classe 1970, laureato a Roma all’Università La Sapienza, fonda lo studio Na3 nel 2003; ha partecipato a numerosi concorsi internazionali di architettura a seguito dei quali ha ricevuto premi e segnalazioni. Alcuni suoi lavori sono stati esposti in mostre e conferenze. Affianca all’attività progettuale la docenza di progettazione presso l’Istituto Europeo di Design e la ricerca storico-critica con la pubblicazione di saggi di architettura e design su carta stampata e web; molti suoi lavori sono pubblicati su riviste nazionali ed estere.
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Na3 Studio di Architettura L’attività spazia dalla ricerca alla progettazione in ambito di architettura pubblica, residenziale e degli interni, al design industriale avvalendosi quando necessario di una rete consolidata di consulenze specialistiche . Tra le progettazioni recenti il Centro Caritas per Senza Fissa Dimora, con Beniamino Servino, in Ladispoli (Roma), città nella quale, nel 2010, ha progettato il Centro Sportivo Polifunzionale di ginnastica artistica. Nel 2011 il lavoro dello studio viene esposto in una collettiva presso il Museo MRSN di Torino e nel 2013 è menzionato al Premio “La Ceramica e il Progetto” di Confindustria Ceramica, presso il MAXXI di Roma. Nel settembre del 2013, in occasione dei primi dieci anni dello studio, viene pubblicato “Quattro Case Viste da dentro”, primo libro monografico dedicato allo studio edito da LetteraVentidue.
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RESINA, PAVIMENTI unici e irripetibili
TEKNAI
L
a resina è un rivestimento monolitico, quindi senza giunti o fughe, che si ottiene con più passaggi di malte specifiche può essere realizzato su qualsiasi sottofondo, anche esistente (cemento, pietra, piastrelle): la resina vera e propria, che è una finitura trasparente di spessore variabile a seconda degli effetti che si vogliono ottenere, è la fase finale di questo procedimento. Bisogna infatti verificare che il sottofondo sia stabile e livellato, eventualmente provvedere a renderlo compatto e planare con prodotti adeguati. Dev’essere anche privo di umidità, in quanto questa può causare alterazioni cromatiche e macchie, fino ad arrivare allo sfogliamento e al rigonfiamento. Il successo delle resine è legato alla possibilità di rinnovare completamente un ambiente senza dover ricorrere a pesanti smantellamenti dell’esistente: nelle colate a spessore (fino a 7 cm, in più riprese) si possono inserire polveri metalliche, inerti, lamine, piccoli oggetti e fibre ottiche, ottenendo ogni volta un risultato diverso. l Tra le diverse fasi di posa occorre rispettare tempi di asciugatura di almeno 24 ore per quasi tutti i prodotti che possono essere impiegati, tranne per alcuni fissativi o effetti decorativi. Il buon risultato si ha in funzione dell’osservanza di condizioni irrinunciabili: eliminazione accurata della polvere, umidità del supporto non superiore al 4%, umidità dell’aria ottimale intorno al 50% e temperature comprese tra 18 e 30° C. l In assenza di queste condizioni bisogna crearle e mantenerle per tutta la durata del lavoro, con l’ausilio di climatizzatori e riscaldatori/raffrescatori, mantenendo porte e finestre chiuse e impedendo a chiunque l’accesso al cantiere, soprattutto nella realizzazione di finiture decorative e a spessore, dove l’effetto lente generato dalla colata di resina trasparente accentua la visibilità di polveri o corpi estranei inglobati accidentalmente. n
l La resina ha capacità autolivellanti, ma avendo consistenza abbastanza fluida, dopo averne colato una modesta quantità sul pavimento occorre stenderla con una manara passata ripetutamente a movimenti semicircolari.
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RIQUALIFICARE con semplicità
FACCIATA VENTILATA
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l Isotec Parete può essere applicato in abbinamento a tutte le tipologie di rivestimento: tavelle in cotto, doghe in legno, lastre in fibrocemento o metalliche, lastre HPL, in grès, ecc. Nel caso della palazzina in oggetto, il rivestimento è stato realizzato con lastre in fibrocemento porta-intonaco e con doghe in fibrocemento effetto legno. Brianza Plastica (www.brianzaplastica.it)
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In soli 7 giorni di cantiere una palazzina risalente agli anni ‘60 è stata riqualificata dal punto di vista energetico con il sistema termoisolante ISOTEC PARETE per facciate ventilate; il rivestimento di finitura con lastre in fibrocemento porta-intonaco e doghe effetto legno, le conferisce un aspetto più contemporaneo
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uesta palazzina, interessata da un ampliamento negli anni ‘80, si trova a Besana Brianza (MB) ed è composta da un piano seminterrato adibito a garage e cantine, tre appartamenti (due al primo piano e uno che occupa tutto il secondo) e un sottotetto non abitabile. La priorità era quella di migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio, ma l’intervento costituiva indubbiamente l’occasione per agire anche sull’aspetto architettonico. l La scelta è ricaduta sul sistema Isotec Parete che permette in un’unica posa di realizzare un cappotto esterno e fornire il supporto per il rivestimento di facciata, grazie ai profili di acciaio rivestiti in lega Aluzinc integrati nei pannelli a cui vengono fissate le finiture esterne. Tra pannelli e rivestimento, si forma una camera di ventilazione, che permette di smaltire il calore prodotto dall’irraggiamento solare, riducendo considerevolmente l'umidità. l Isotec Parete è composto da un corpo centrale isolante in poliuretano espanso rigido autoestinguente, ricoperto da un involucro impermeabilizzante in lamina di alluminio goffrato. Il profilo metallico presenta fori su tutta la lunghezza che rendono possibile la ventilazione della facciata e consentono di far scorrere le eventuali infiltrazioni di acqua. La facilità di posa è tale da velocizzare le operazioni di cantiere, per questo il prodotto è particolarmente apprezzato da progettisti e imprese di costruzione. In questo caso sono stati posati circa 590 mq di pannelli in 7 giorni, senza che gli inquilini dovessero lasciare la propria abitazione durante l’intervento. n
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R
avenscourt Road si trova nella zona ovest di Londra e costeggia l’omonimo Parco: il quartiere pullula di architetture vittoriane come questa, oggetto di una consistente ristrutturazione che ha contemplato non solo il rinnovamento e l’ammodernamento degli interni, ma diverse estensioni con lo scopo di rendere più vivibile la casa, senza intaccarne l’identità storica che la caratterizza. L’appartamento si sviluppa su 4 livelli, di cui il primo seminterrato, per una superficie complessiva di circa 300 mq. L’estensione più importante ha riguardato il retro della casa ed è stata effettuata per incrementare (di circa 15 mq) la superficie al piano seminterrato che affaccia sul giardino di circa 85 mq. Per il modo in cui è realizzata, con molta superficie vetrata e il rivestimento di mattoni faccia a vista ridotto al minimo, favorisce l’illuminazione naturale degli ambienti che affacciano su di esso; le finestre scorrevoli hanno un telaio spesso meno di 3 cm che è nascosto nella parte superiore e inferiore dei serramenti. I grandi lucernai appoggiano su due travi di vetro nella
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parte centrale e su una struttura perimetrale di acciaio. Al piano seminterrato, che occupa una superficie di circa 87 mq, sono stati effettuati lavori per aprire l’ambiente, ottenendo uno spazio unico cucina-soggiorno e rendere più fluida la comunicazione al piano. I lavori hanno interessato anche il giardino, trasformato in un prolungamento naturale dell’abitazione: si presenta su tre livelli diversi e quello più vicino alla casa è stato pavimentato per disporre di una zona pranzo esterna. Il secondo è in erba, il terzo è anch’esso pavimentato. All’interno della casa i solai rispettano la natura tipica delle residenze londinesi di questo genere: hanno una struttura in travetti di legno rivestita con pannelli di multistrato (plywood), sui quali è stato steso l’impianto di riscaldamento a pavimento e la pavimentazione di legno. Mentre nella zona giorno del seminterrato si è cercato di rendere l’ambiente contemporaneo, ai piani superiori la scelta degli arredi ha mantenuto un tono più classico: i mobili delle camere hanno un’impiallacciatura di noce o wengé; nel bagno principale i ripiani sono in marmo di Carrara, gli arredi sono impiallacciati wengé.
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eleganti estensioni Diversi ampliamenti hanno trasformato questa abitazione vittoriana in una residenza pervasa dalla luce e in stretta relazione con l’esterno
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Eleganti estensioni
SOTTOSCALA CON SCRIVANIA E GRANDE ISOLA IN CUCINA La parte inferiore della scala interna è una sorta di plinto in cemento che include i primi gradini e la scrivania sotto la rampa, la parte superiore è una struttura lignea; la rampa è a sua volta rivestita in legno. La balaustra in vetro strutturale è fissata sulla fascia esterna della scala con perni cromati. L’isola della cucina è lunga oltre 4 metri e il top è realizzato con lo stesso cemento della scrivania e delle scale, mentre i restanti mobili della cucina sono laccati bianco opaco.
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Studio Team
Lorenzo Grifantini Tavis Wright
Indirizzo
17-19 Lever Street EC1 V3QU London (UK)
dos@dosarchitects.com
Telefono
+44 (0) 207 2538222
www.dosarchitects.com Architetto Lorenzo Grifantini Classe 1973, si laurea in architettura a La Sapienza di Roma nel 1998; prima di fondare lo studio ha collaborato con grandi nomi dell’architettura, come Zaha Hadid e lo studio Foster&Partners. Architetto Tavis Wright Classe 1978 (nato a Formentera), si laurea in architettura al College of Art di Edimburgo nel 2002; durante gli studi ha lavorato nell’atelier di Philippe Starck a Parigi.
DOSarchitects Lo studio, con sede a Roma e a Londra, è stato fondato nel 2004; nonostante la giovane età dei due professionisti, ha acquisito una solida reputazione per il design sempre innovativo e differente, spaziando da progetti residenziali ad altri su più larga scala in giro per il mondo. Negli ultimi anni si è affermato come punto di riferimento nel panorama mondiale dei giovani architetti e designer attraverso una vasta serie di premi e pubblicazioni, fra i quali spicca il Premio Fondazione Renzo Piano, conferito al miglior architetto italiano under 40, assegnato allo studio nell’edizione 2013. Per DOSarchitects ogni singolo progetto è una storia a sé e l’energia creativa è stimolata dalle esigenze del cliente, dall’inserimento nel contesto urbano e dalla collaborazione con i migliori consulenti e specialisti.
ALTRE ESTENSIONI AI PIANI SUPERIORI E SUL FRONTE L’estensione realizzata sul retro al primo piano è stata concepita per aumentare la superficie della camera padronale ottenendo una sorta di “Juliette balcony”. In totale si è avuto un incremento di circa 5 mq, che si è tradotto anche in un aumento della superficie del terrazzo sovrastante. L’estensione del seminterrato sul fronte della casa (circa 10 mq) racchiude una stanza di servizio e lavanderia più un bagno per gli ospiti. Per mantenere la coerenza con le altre abitazioni e per disporre di un ulteriore spazio verde, il tetto dell’estensione è ricoperto da uno strato erboso; inoltre include un lucernario per l’illuminazione e la ventilazione naturale.
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Tutti i requisiti per una casa di grande prestigio e con una qualità di vita superiore riuniti in un’unica lastra di gesso rivestito
UNA LASTRA al top Soprattutto nelle ristrutturazioni è frequente il ricorso a contropareti di cartongesso per disporre rapidamente di superfici subito pronte per le finiture, ma è importante sapere che con questo sistema si possono risolvere molti altri problemi. l La vasta gamma di lastre in gesso rivestito Knauf si arricchisce di un prodotto nuovo, pensato per le esigenze dell’abitare confortevole: si tratta della Lastra Kasa Cleaneo®, un prodotto che risponde a tutte le esigenze specifiche in ambito residenziale, facendo proprie le caratteristiche richieste a una casa che possa garantire una qualità di vita di alto livello. Tra queste, fondamentale è garantirsi ambienti privi di rumori molesti, siano essi provenienti dall’esterno, da altre proprietà adiacenti o da locali della stessa abitazione in cui si svolgono attività molto diverse; ma ci sono fonti di inquinamento silenziose e impercettibili dai nostri sensi che, nel tempo, possono avere conseguenze tutt’altro che trascurabili sulla salute. Sono nei materiali che ci circondano tra le pareti domestiche, nelle loro finiture e, seppur in quantità modesta, sono una presenza che non si può evitare. Queste sostanze però possono essere trasformate chimicamente in elementi inerti e la tecnologia Cleaneo® applicata alle lastre di gesso rivestito innesca questo processo grazie a un principio attivo, escludendo l’accumulo e la reimmissione negli ambienti delle sostanze inquinanti assorbite. l Leggerezza e spessore ridotto devono comunque garantire elevata resistenza agli urti e alla sospensione dei carichi senza limitare la creatività nel realizzare pareti attrezzate: basta osservare alcune semplici regole nel dimensionare e nel distribuire i pesi e scegliere sistemi di fissaggio adeguati. Knauf (www.knauf.it) n
PERCHÉ SCEGLIERE KNAUF KASA l Purezza dell’aria La tecnologia Cleaneo® abbatte odori e particelle inquinanti che si formano nell’ambiente per i contenuti di COV presenti in arredi e rivestimenti. l Resistenza meccanica La composizione della Lastra Kasa Cleaneo® aumenta la resistenza meccanica rendendo facile e sicuro appendere pensili, televisori e altri oggetti pesanti. l Comfort acustico Rispetto alle lastre standard, le lastre Kasa evidenziano un miglioramento delle prestazioni acustiche da 4 a 11 dB per disporre di spazi più silenziosi. l Facilità di finitura La superficie in cartone extrabianco dona l’effetto “lavoro finito” già in fase di avanzamento del cantiere e facilita l’applicazione del rivestimento finale.
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Dossier oltre le semplici piastrelle
l Collezione I Marmi: pavimento Mixture Grigio, porcellanato smaltato 60x120 cm, spessore 10,5 mm; parete Mixture Bianco, porcellanato smaltato 15x120 cm, spessore 10,5 mm, posato in diagonale. Finitura lappato, aspetto lucido, bordi rettificati monocalibro. La Faenza Ceramica (www.lafaenzaceramica.com)
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OLTRE LE SEMPLICI piastrelle La tecnologia digitale, i grandi formati ottenibili con la laminazione a basso spessore, la rettifica dei bordi che rende quasi impercettibili le fughe hanno rivoluzionato il mondo dei rivestimenti ceramici: ci sono prodotti che imitano alla perfezione i materiali naturali e si prestano alla posa su superfici verticali in tutta la casa, non solo nei bagni e nelle cucine
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Dossier oltre le semplici piastrelle
GRÈS, EVOLUZIONE della ceramica Rispetto alla ceramica classica, il grès porcellanato presenta differenze sostanziali di resistenza e durata, tanto da essere largamente utilizzato anche in esterno: tutto dipende dal processo produttivo e piastrelle smaltate di ceramica si possono ottenere per monocottura o bicottura: il primo procedimento avviene con la cottura simultanea di pasta e smalto e dà origine a un prodotto più resistente e adatto alle pavimentazioni, la bicottura avviene in due fasi separate, il risultato estetico è maggiore, ma il prodotto è più delicato, va utilizzato solo per i rivestimenti. Tuttavia, la maggior durezza della monocottura non rende la ceramica esente dall’essere incline alla rottura. l Ceramica e grès porcellanato hanno in comune il materiale di partenza, ovvero l’argilla: nel grès porcellanato però viene aggiunto caolino (oltre a sabbia e feldspati), un’argilla bianca utilizzata per produrre la porcellana che conferisce una base migliore per la colorazione tramite pigmenti dell’impasto. Le argille vengono macinate fino a ottenere una granulometria finissima. l Il processo produttivo del grès si dice monopressocottura: l’impasto già interamente colorato viene cotto e pressato con temperature intorno ai 1200-1250 °C e pressioni che possono arrivare a 500 kg/cmq fino a rag-
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giungere lo stato di vetrificazione e l’assenza di porosità. Il prodotto finale si presenta così colorato a tutta massa, quindi altamente resistente all’usura: è infatti lo smalto la parte usurabile di una superficie e nelle ceramiche ce n’è uno strato superficiale spesso solo un paio di millimetri, lo spessore restante mantiene il colore dell’impasto di partenza. Basta spezzare una piastrella di ceramica e una di grès per avere una valutazione visiva della differenza. l Il grès porcellanato si presenta dunque totalmente impermeabile, per l’assenza di pori, ed estremamente compatto e duro: si fa presto a scoprirlo nel momento in cui bisogna forarlo, senza una punta diamantata è impossibile aver ragione del materiale, mentre la ceramica si scalfisce con relativa facilità, anche con sollecitazioni meno aggressive. l A tutto questo si aggiungono le infinite possibilità che offre la tecnologia digitale, permettendo di imitare superfici in pietra, legno, resina ecc, senza i vincoli nella cura e nella manutenzione che richiedono i materiali n “autentici”.
GLOSSARIO Bordo naturale: bordo definito soltanto dalla pressatura del materiale. Calibro: indica la dimensione di fabbricazione in millimetri delle piastrelle ed è sempre riportato sulla confezione. Doppia pressatura: metodo produttivo con il quale i colori vengono miscelati nel corpo della piastrella con una prima pressatura, mentre una seconda compatta i colori delle applicazioni successive. Feldspati: sostanze derivanti dalla decomposizione di rocce, quali porfido quarzifero, granito,
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sienite, che determinano il processo di formazione vetrosa assicurando compattezza. Lappatura: finitura che esalta l’eleganza della superficie rendendola più brillante, eseguita con mole diamantate e aria compressa. Levigatura: finitura che assicura una superficie lucida e liscia, dall’effetto specchiante. Matt: finitura naturale, senza che il materiale subisca ulteriori lavorazioni dopo la cottura. Monocalibro: associato alla rettifica identifica un bordo perfettamente rettilineo derivante da
squadratura che porta i pezzi a un’unica dimensione dei lati. Porosità: misura dell’assorbimento d’acqua, il grès porcellanato ha i valori più bassi. Rettifica: squadratura delle piastrelle che permette di accostarle con una fuga minima o nulla. Struttura: finitura superficiale che rende la piastrella rugosa e antiscivolo, adatta per impieghi esterni o in presenza di acqua. Tono: colore che identifica un lotto, ovvero piastrelle prodotte nell’arco di uno stesso ciclo produttivo, identificato con una lettera sulla confezione.
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Dossier oltre le semplici piastrelle
KERLITE, rinnovare casa senza demolire ®
Fino ad alcuni anni fa gli unici pavimenti sovrapponibili erano moquette, linoleum o laminati che sapevano di finto: oggi esistono materiali che hanno qualità, robustezza e praticità al pari dei pavimenti tradizionali
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oncentrare la qualità del grès porcellanato in uno spessore di 3,5 mm ha aperto nuove possibilità nelle ristrutturazioni: sovrapponendo un pavimento a uno già esistente si ha quasi sempre la certezza di disporre di un supporto perfettamente livellato che non richiede aggiustamenti, per cui la nuova posa è veloce e i disagi sono ridotti al minimo. l Potendo poi contare su lastre di grande formato si ottiene un interessante compromesso tra una piastrellatura tradizionale e un rivestimento monolitico, complice il ridotto numero di fughe che, comunque, hanno uno spessore di soli 1-2 mm. Tra tinte unite, superfici a effetto spatolato, fedeli riproduzioni di marmi e legni, questi prodotti di dimensioni inusuali si prestano per diverse configurazioni di grande effetto. - Uniformità: utilizzando le lastre più grandi in una stessa colorazione si ottiene un pavimento quasi privo di fughe, ideale per grandi ambienti.
- Facilità di pulizia: la superficie di Kerlite® non assorbe, di conseguenza è facilmente pulibile, inattaccabile dagli acidi e resistente alle macchie, inoltre alcune serie sono protette da un’innovativa tecnologia antibatterica Microban®, che elimina fino al 99,9% dei batteri 24 ore su 24 senza bisogno di essere attivata dalla luce. - Facilità di posa: è sottile e leggero, facile da tagliare e forare, i tempi di lavorazione sono ridotti del 40% rispetto alle piastrelle tradizionali. - Forme su misura: utilizzando le lastre più grandi si possono seguire forme complesse con un pezzo unico o con frazionamenti limitati, per esempio pareti curve, colonne, pilastri, copiandone il profilo su una dima per effettuare i tagli. l Le lastre sono già pronte per la posa e non necessitano di nessun tipo di trattamento successivo, se non un’accurata pulizia per eliminare tracce di stucco o di collante. Cotto d’Este (www.cottodeste.it) n
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l La serie Kerlite® Forest, grazie al nuovo spessore di 5,5 mm, riproduce le doghe di legno con dettagli di assoluto realismo, come le differenze di rugosità e di rilievo tipiche delle fibre di legno invecchiato e piallato artigianalmente. Le finiture sono acero, cembro, noce e rovere; la rettifica dei bordi garantisce una posa accostata molto precisa. I formati disponibili sono 100x300-33x300-20x180-20x120 cm e tutti sono trattati con tecnologia antibatterica Microban®. Prezzi a partire da 132 euro il mq. La serie Oaks, invece, propone l’aspetto del legno in 5 finiture nello spessore 3,5 mm e nei formati 300x100-100x100-150x20-100x14 cm. Prezzi a partire da 118 euro il mq.
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SE L’IMPERFEZIONE è un valore aggiunto A volte per fare qualcosa di nuovo bisogna andare controcorrente: invece di cercare la perfezione, si può scoprire che proprio negli apparenti “difetti” si nasconde la preziosità del fatto a mano
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a precisione e la fedele ripetizione di ogni singolo pezzo hanno indubbiamente la loro importanza nella produzione su larga scala, ma viene così sminuito il lavoro artigianale, dove ogni pezzo è straordinariamente somigliante all’altro, ma essendo fatto a mano, anche dalla stessa persona, è impossibile che sia un clone: ognuno è un originale, e questo dovrebbe essere ritenuto un pregio. l La collezione di piastrelle Imperfetto trae ispirazione proprio da questo concetto: le imperfezioni che la caratterizzano non sono casuali e rappresentano un segno di riconoscimento della materia. Si tratta di elementi per rivestimento di grès porcellanato in pasta bianca che hanno uno spessore di 6 mm proposti in diverse varianti cromatiche, la cui superficie irregolare, ma morbida e opalescente, ricorda vagamente le stoviglie
del passato ottenute artigianalmente, richiamando le tipiche striature del vasellame realizzato al tornio. La rettifica dei bordi consente una posa senza fughe. l Alla base della collezione ci sono sei tonalità piacevolmente retrò a tinta unita con superficie rettificata o strutturata, che misurano 325x977 mm: White, Pearl e Bone sono i colori che richiamano le striature della porcellana artistica, Clay è un chiaro riferimento all’argilla mentre Royal e Pottery si ispirano alle intensità cromatiche delle porcellane di Limoges. Nello stesso formato e in tinte coordinate sono affiancate da decori a righe verticali, oppure da disegni simili a pizzi, o ancora, da motivi floreali (nel formato 650x970 mm) e da mosaici su rete (320x320 mm). A completare la gamma un’alzata e un listello a profilo sagomato, rispettivamente da 150x325 e 50x325 mm, nei colori oro e argento. n
l In questa configurazione predomina la tonalità chiara delle piastrelle White, in abbinamento a Royal Blue per la zona doccia; le stesse tonalità sono richiamate nel decoro floreale che si sviluppa a tutt’altezza. I toni di colore appaiono caldi anche nelle tonalità riconosciute come “fredde”, quali il bianco, il grigio e il blu. La collezione Imperfetto si presta all’abbinamento con diversi pavimenti, in particolare con quelli in grès porcellanato effetto legno della gamma Treverk, effetto resina della gamma Block o nella finitura effetto pietra Silverstone della gamma Mystone. Marazzi (www.marazzi.it)
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TONI SOFT E NOTE PIÙ INTENSE l in questo bagno c’è una varietà maggiore di Imperfetto: dal Bone strutturato che riveste la parete dietro la panca si passa al Bone rettificato e a righe nella zona lavabo per approdare al netto stacco del Pottery alle spalle della vasca. Da sottolineare la pulizia delle superfici, data dall’assenza di battiscopa e dall’estensione dei rivestimenti fino a soffitto; le doghe del pavimento 15x120 cm, parallele ai lati “corti”, aggiungono profondità alla stanza.
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PIASTRELLATURA TRADIZIONALE CON FUGHE l Prima di iniziare a piastrellare una parete bisogna verificare che gli spigoli siano a piombo; bisogna anche calcolare, in base alla dimensione delle piastrelle (a cui va aggiunta la misura della fuga) se ai margini della superficie occorrono elementi tagliati e dove sia più opportuno farli ricadere. 1: si stende la colla su una porzione limitata di muro con la spatola dentata, distribuendone uno spessore uniforme.
2: in questo caso si è scelto di iniziare a filo esterno della spallina di un serramento: al momento di rivestire l’imbotte bisognerà annegare nella colla il profilo paraspigoli che viene ormai utilizzato al posto dei “jolly”. 3-4: nel posare le piastrelle sullo strato di colla bisogna muoverle leggermente di lato per assestarle ed evitare bolle d’aria. L’inserimento dei crocini distanziali aiuta ad allinearle e a realizzare fughe di larghezza costante.
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ARTE MUSIVA tre punto zero I moderni mosaici non sono una semplice alternativa alle piastrellature: imitano la carta da parati, evadono da bagni e cucine e conquistano tutti gli ambienti della casa, integrando materiali di ogni sorta
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onostante abbia una storia di oltre cinquemila anni, il mosaico continua a stupire: oggi le tessere sono perfettamente calibrate, premontate su rete o su pannelli, per cui il rivestimento delle superfici è relativamente più semplice. Ad elaborare trame e texture ci pensa la tecnologia moderna, si arriva anche a poter ideare il soggetto a proprio piacimento, a riprodurre opere pittoriche o fotografie partendo da un’immagine digitale, come se il mosaico fosse fatto sul posto. l Tutto questo offre nuove possibilità all’utilizzo del mosaico negli ambienti contemporanei: le stesse tessere non sono più piatte e squadrate, ma offrono superfici morbide e lisce con profili bisellati, possono essere piccolissime per dare una definizione più omogenea
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del soggetto o avere il lato di diversi centimetri qualora si tratti di rivestire grandi superfici con soggetti geometrici, ma non complessi. Poi ci sono i materiali: a ceramica e vetro vengono abbinati inserti di metalli, pietre, legni per ottenere composizioni cromatiche di grande effetto. Un mosaico ricercato può essere un semplice riquadro in una pavimentazione, come un tappeto, o riguardare una porzione di parete come fosse un’opera d’arte; l’importante per avere un buon risultato è affidarsi a un posatore qualificato e non a un semplice piastrellista, che sappia pretendere la preparazione della superficie di posa nel modo corretto e consigliare anche nella scelta dello stucco riempifughe nel colore adatto, se non già specificato dal fornitore. n
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MIX DI MATERIALI l Dialoghi è una collezione, progettata da Francesco Lucchese, composta da moduli con tessere di varie forme e materie. Pietra, vetro, metallo, legno si combinano in ottiche geometriche formando superfici originali che diventano protagoniste degli spazi d’arredo. Dialoghi si è rinnovata nelle essenze del legno che provengono da fonti ecocompatibili e utilizzano processi di trasformazione in completa armonia con la natura: venature, colori, spessori propri del legno nobile più pregiato si fondono con caratteristiche di elevata durezza, stabilità dimensionale e resistenza meccanica. Mosaico+ (www.mosaicopiu.it)
COMPORRE DA SOLI IL PROPRIO MOSAICO l Per avere soluzioni personalizzate si può ricorrere al configuratore, uno strumento disponibile sul sito di Mosaico+ che permette di comporre i fogli di mosaico con un mix a piacere di tessere, selezionandone anche la dimensione, secondo tre differenti tipologie: Cromie permette di comporre i fogli con
tessere di varia tonalità della gamma Colore; Sfumature per dosare le percentuali di colore e le gradazioni; Dialoghi per scegliere il layout dispositivo delle tessere e inserire pietre, legno, metallo e vetro. Anche il colore dello stucco può essere scelto liberamente.
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COLORE-NON COLORE l La collezione Area25 è costituita da tessere quadrate di vetro sinterizzato riciclato al 95%, leggermente arrotondate, convesse, che misurano 50x50x6 mm e sono premontate su rete, con fuga di circa 3,6 mm, a formare fogli da 318x318 mm. La “sinterizzazione”, tramite la macinazione e la compressione del vetro, permette di ottenere un prodotto a elevata resistenza meccanica e chimica, anche in condizioni di alto traffico; nella versione Grip sono antiscivolo. Arianna è un mosaico realizzato nei toni del bianco e del nero con tessere della collezione Area25; oltre che su rete, le tessere possono essere premontate su pannelli che misurano 1272x1272 mm. Mosaico+
SUPERFICI CURVE l Una delle situazioni in cui il mosaico è sicuramente risolutivo è il rivestimento di superfici ad andamento curvo: la flessibilità dei fogli su cui sono premontate le tessere permette di ottenere una continuità che con una piastrellatura tradizionale non sarebbe possibile. Anzi, è meglio evitare la presenza di spigoli vivi, sia perché le tessere sarebbero esposte a urti (se non protette da paraspigoli) sia perché è ben difficile che questo risulti perfettamente a piombo o rettilineo, causando non pochi problemi in fase di rivestimento e di allineamento dei fogli. Il supporto dev’essere inoltre perfettamente liscio, altrimenti le irregolarità verrebbero evidenziate dal rivestimento proprio in virtù della flessibilità dei fogli; il segreto per un buon risultato risiede nel perfetto allineamento dei fogli e nella costanza delle fughe tra un foglio e l’altro. In base al colore del rivestimento scelto è possibile scegliere una tonalità di stucco che faccia apparire la superficie più omogenea, minimizzando la presenza delle fughe. Il mosaico Madagascar di Bisazza è venduto con il kit per stuccare le fughe, un materiale innovativo che si rimuove con acqua nell’arco di 40 minuti dalla stesura.
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COME PIETRE naturali
TANTE POSSIBILITÀ DI POSA l La collezione Trust è composta da 7 formati con spessore 10 mm, un formato 300x300x9,5 mm e due lastre (450x900 e 600x600 mm) da 20 mm, oltre a pezzi speciali per battiscopa e scale. La superficie può essere finemente strutturata o con finitura Grip che aumenta la classe antiscivolo da R11 a R12. La varietà permette di spaziare da rivestimenti costituiti da un unico formato ripetuto (quadrato oppure rettangolare, a posa sfalsata o lineare, a composizioni che contemplano l’utilizzo di più formati per movimentare le superfici, a lato sono riportati alcuni esempi di posa, in foto pavimentazione Trust Gold nel formato 300x300 mm. A partire da euro 55,30/mq. Atlas Concorde (www.atlasconcorde.it)
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Nonostante l’aspetto rustico della pietra grezza l’utilizzo del grès non è soltanto in ambito esterno, ma è ideale anche negli ambienti interni contemporanei
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er le sue caratteristiche intrinseche, il grès porcellanato è un ottimo materiale per il rivestimento di superfici esterne: è resistente al gelo e totalmente impermeabile. Rispetto a quello impiegato in ambienti interni, deve però avere ulteriori requisiti: è bene che abbia uno spessore non inferiore al centimetro, la superficie deve risultare antiscivolo, in alcuni casi deve consentire il transito di veicoli, tutte condizioni che questo incredibile materiale può facilmente soddisfare. l Proprio l’affidabilità e la praticità dell’utilizzo in esterno hanno portato a sviluppare linee estetiche che imitano la pietra naturale: inizialmente l’aspetto era poco credibile, ma nel giro di pochi anni il perfezionamento di alcune tecnologie ha permesso di raggiungere risultati grazie ai quali, per fedeltà nelle stonalizzazioni e nella matericità, è quasi impossibile, a colpo d’occhio, distinguere la copia dall’originale. l “Pietra” è un termine generico riferito a un elemento naturale, ma quanti tipi ne esistono utilizzabili per pavimentazioni? Quarzite, luserna, porfido, piasentina, serena, Toscana ecc; ottenute a spacco o con taglio idraulico... tutte possono essere fedelmente riprodotte, in una grande varietà di formati perfettamente calibrati e componibili per ottenere superfici uniformi e ben livellate. Con i grandi formati si possono realizzare anche camminamenti posando le lastre distanziate su erba, avendo l’accorgimento di scarificare il terreno per alcuni centimetri e disporre sotto ogni lastra uno strato di ghiaia; per questo tipo di posa le lastre devono avere uno spessore di 20 mm o più. l Un esempio di grés a imitazione pietra viene da Trust, una collezione di elementi di vario formato proposta in cinque sfumature di colore (Titanium, Silver, Copper, Gold, Ivory) per pavimentare interni contemporanei, logge, porticati, terrazzi, utilizzabili anche per rivestimenti a parete e per spazi esterni. La rettifica dei bordi permette una fuga minima tra gli elementi, così da ottenere superfici dall’aspetto monolitico di grande effetto; ogni elemento è arricchito con microgranuli luminescenti che producono un inaspettato brillio visibile in controluce e, associati alle sfumature cangianti, danno vita a suggestive composizioni. n
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COME FOSSE PORFIDO l Con uno spessore di soli 12 mm e un coefficiente antiscivolo R12 (in una scala da R9 a R13), il grès porcellanato tecnico Dolmen permette di riprodurre pavimentazioni di antica fattura artigianale. La gamma si articola in una varietà di formati e pezzi speciali che asseconda geometrie di posa anche molto elaborate per terrazzi, ingressi, zone relax e bordi piscina, fino alle grandi estensioni delle superfici urbane o commerciali. Le mattonelle, nei formati 30,5x30,5 - 15,25x30,5 - 7,25x30,5 - 20x20 - 10x10 cm, hanno bordi leggermente irregolari e superficie strutturata e sono disponibili nei colori porfido bianco, porfido beige, porfido rosa, porfido grigio e porfido rosso; nelle stesse colorazioni anche gli elementi a listello, tozzetto, trapezio, diagonale e cono che permettono di realizzare disegni a piacimento. Per facilitare la realizzazione di forme complesse ci sono comunque elementi preformati a forma di coda di pavone (circa 143,5x83 cm) in tinta unica o con bordo esterno in tonalità di stacco; disponibili anche elementi per battiscopa (per superfici piane oppure per scale, sagomati e inclinati) e per il rivestimento di gradini. Prezzo al pubblico Dolmen 10x10 a partire da euro 50,90/mq; Dolmen 20x20 a partire da euro 36,80/mq. Atlas Concorde
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PAVIMENTI DI PIASTRELLE POSATE IN DIAGONALE l Per la posa in diagonale bisogna prevedere almeno un 10-12% in più delle piastrelle effettivamente occorrenti per via dei numerosi tagli necessari a ridosso delle pareti. Se la pavimentazione è in tinta unica e la piastrella scelta ha una forma quadrata (quelle rettangolari, dovendo essere sfalsate sulle file, pongono meno problemi) si può prendere come riferimento la misura della parete corta e tracciare una linea parallela a essa e distanziata in modo da avere un quadrato perfetto; si traccia la diagonale e la si utilizza come riferimento per allineare la prima fila di piastrelle. Bisogna però verificare che le pareti siano esattamente ad angolo retto: se così non fosse, bisogna valutare quale sia la zona meno in vista per far ricadere gli aggiustamenti. Se la stanza ha forma rettangolare le correzioni vanno fatte ricadere sui lati più corti e, in linea di massima, sul lato dove possono risultare meno visibili o dove è prevista l’installazione di arredi. l Sempre parlando di piastrelle quadrate, se si desidera realizzare un disegno come quello che mostrano le foto, bisogna tracciare le linee mediane delle pareti e individuare il centro, attorno al quale verranno disposte le prime 4 piastrelle; dagli spigoli di queste si prosegue lungo le linee mediane, valutando quanto spazio riservare alla cornice che racchiude il disegno, formata da piastrelle posate parallele alle pareti. Si procede completando un settore per volta ed evitando di calpestare le piastrelle appena posate.
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GRANDI formati
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Le lastre extralarge offrono soluzioni interessanti non solo per rivestire grandi superfici, anche in esterno, ma per la finitura di strutture per l’arredo in un unico pezzo
e tecnologie di laminazione applicate al grès porcellanato hanno permesso di produrre lastre di formati fino a qualche anno fa impensabili, concentrando le qualità del materiale in uno spessore di pochi millimetri: il primato spetta a Magnum di Florim Ceramiche con una lastra di 160x320 cm e 6 mm di spessore, da cui derivano altri formati “minori” di dimensioni pur sempre ragguardevoli (magnum.florim.it). l Già questa peculiarità ha aperto nuove prospettive per l’architettura, non solo per pareti e pavimenti che possono avvelersi di fugature minime per numero e spessore, anche su grandi superfici: si pensi alla possibilità di rivestire alzate e pedate di scale anche ampie con un unico pezzo, magari nella stessa finitura
del pavimento, oppure isole di cucina e altri complementi d’arredo. Ma se a tutto ciò si aggiunge la tecnologia digitale che permette di imitare diversi materiali e finiture a resina, compresi i marmi più pregiati per venature e sfumature cromatiche, il risultato è sorprendente: superfici che incantano per bellezza come gli originali, ma che essendo compatte e non porose, non richiedono continue attenzioni e trattamenti, sono robuste e si posano con facilità sull’esistente. l Oltre alle interessanti possibilità per l’architettura d’interni, le maxilastre si prestano anche al rivestimento di facciata, specialmente nelle coperture superficiali effetto pietra, utilizzando un’unica finitura o diversificandola in base alla struttura dell’edificio. n
160x320 120x240
80x240 26,5x240
160x160
80x160 120x120
80x120 80x80
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TAGLIO IN SICUREZZA l Il lancio sul mercato di lastre di grande formato ha evidenziato la necessità di disporre di attrezzature specifiche per la posa, in particolare per la movimentazione e il taglio delle maxilastre. Si è quindi sviluppata una serie di articoli specifici per questi maxiformati, raccolti in uno speciale catalogo chiamato “Progetto 300”. In particolare evidenza si pone la tagliapiastrelle Monster 300, la più grande al mondo: una macchina composta da una guida lineare in lega di alluminio, con funzione di rotaia per il carrello scorrevole che dà supporto per la rotella di incisione e al sistema di spacco progressivo, da un basamento a cuneo e da 4 piani di supporto per la lastra. Il tutto è scomponibile e velocemente assemblabile (5 minuti). l La macchina risulta semplicissima da utilizzare: un sistema di precarico della rotellina d’incisione fa sì che l’utilizzatore si debba solo preoccupare di spingere il carrellino. Al termine di tale operazione si procede alla fase di separazione azionando un pomolo che trasferisce sulla superficie della lastra la pressione necessaria allo spacco. Questo metodo garantisce massima sicurezza e controllo nella fase decisiva del taglio; i quattro piani molleggiati, oltre a garantire il giusto sostegno alla lastra, servono anche al posizionamento perché su ognuno di essi è riportata una riga millimetrata che agisce da squadra. Montolit (www.montolit.com)
ESIGENZE SPECIALI DI ARCHITETTI E DESIGNER l Architetti e ingegneri prendono sempre più spesso in considerazione l’utilizzo di ceramiche ultrasottili per gli svariati effetti estetici che è possibile ottenere. Qui si vedono utilizzate lastre da 3 mm portate a misura e posate per ottenere un rivestimento di pregio su strutture d’arredo, non quindi la solita posa a parete o pavimento. Per quel che riguarda il taglio, considerato che la superficie della lastra presenta un’innovativa texture a effetto vetrificato, diventa fondamentale applicare una pressione di incisione regolare su tutta la lunghezza delle lastra e garantire al contempo una lubrificazione ottimale della rotella di incisione, come avviene per il taglio
del vetro. Il trasporto delle lastre tagliate è possibile grazie alla versatilità del sistema modulare, di volta in volta dimensionato in pochi secondi sulle misure della lastra. La presenza poi di ventose, con doppi sistemi di verifica della tenuta delle stesse, garantisce la tranquillità del lavoro dei posatori.
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FLASH-LINE PER TAGLIARE PIASTRELLE DI GRANDISSIME DIMENSIONI
La sacca di trasporto è robusta e studiata bene perché permette di tenerla in spalla senza difficoltà.
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l Le modernissime piastrelle di grande formato, che molte case produttrici hanno messo a catalogo, richiedono sistemi altrettanto innovativi per essere tagliate; con Flash-Line, Montolit ha trovato una risposta alla necessità degli installatori che vogliono approfittare dei vantaggi di questi formati, realizzando un sistema di taglio completo, versatile, comodo da portare in cantiere e utile anche per i più frequenti tagli di piastrelle in formati standard. l Flash-Line è un sistema completo di taglio piastrelle, coperto da brevetto internazionale; è costituito da un binario guida in tre pezzi componibili, un carrello incisore e una pinza per spacco. Taglia piastrelle di grès porcellanato lunghe sino a 3400 mm (3,4 metri!) e spesse sino a 15 mm. La guida, essendo formata da segmenti componibili, può essere usata senza limitazioni anche per i tagli di piastrelle di piccolo formato e risulta molto agevole da trasportare dove si lavora. Costa euro 363,50. Montolit (www.montolit.com)
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l Oltre che per movimentare la pavimentazione nei grandi ambienti, i moduli a cassettone possono essere utilizzati per realizzare eleganti boiserie.
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A TUTTO (finto) legno Il colpo d’occhio è quello di un parquet pregiato o di un’elegante boiserie, ma quanto a praticità è anche meglio, fermo restando che il fascino e la naturalità del legno possono essere solo imitati...
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materiali che imitano il legno sono molti, ma quanto a bellezza e resistenza il grès porcellanato li batte tutti: l’aspetto è talmente realistico che bisogna toccarlo per rendersi conto che non si tratta di legno. Alcune finiture superficiali riproducono le doghe antiche con sgorbiatura manuale, altre la lavorazione a “piano sega”, ci sono versioni antiscivolo per esterni che evidenziano una rigatura a effetto marinaro. l Sembra proprio di camminare su un parquet, ma proviamo a elencare i vantaggi di questa soluzione: non si avvertono rumori da calpestio e scricchiolii tipici del legno, che possono avere un loro fascino, ma non sempre sono graditi; se ci sono bambini o animali domestici non ci si deve preoccupare di rigature o scalfitture; non ci sono scelte obbligate in presenza di riscaldamenti a pavimento; si possono rivestire senza problemi anche il bagno e la cucina; non bisogna mettere in conto levigature, verniciature, cerature a distanza di tempo per riportarli a nuovo. E che dire della facilità di pulizia e dell’impossibilità di variazioni cromatiche dovute al sole che insiste sulla zona pavimentata davanti alle vetrate? l Le tonalità proposte seguono le principali essenze legnose, mentre i formati sono in parte simili a quelli delle doghe da parquet, con lunghezze ridotte al massimo a 120 cm e larghezze tra 11 e 22,5 cm, oppure lastre larghe 30-60 cm, oltre a piastrelle con il tipico aspetto delle quadrotte o dei cassettoni. Anche per la posa ci sono alternative: alcuni prodotti provvisti di incastri si possono posare su un tappetino fonoassorbente, come il parquet classico, altri seguono i criteri di posa delle piastrelle, su malta o colla. n
l In tutti i colori della serie Tavolato sono disponibili anche le quadrotte 30x30 cm e il cassettone 60x60 cm, oltre a battiscopa, gradini, gradoni e angolari.
COLORI, NON ESSENZE l Tavolato è proposto in sei tonalità e in due spessori: 10,5 mm (15-20-30-60x120 cm) e 8,5 mm (15x90 e 15x60 cm). Per le sue caratteristiche di resistenza meccanica e alla flessione può essere utilizzato anche per pavimenti sopraelevati, all’interno e all’esterno, come tutte le altre serie che compongono la collezione Granitoker. Altre possibilità di grès porcellanato fine a imitazione del legno, nell’ambito della stessa collezione, vengono dalle serie Ulivo, Newood e Metalwood, quest’ultima associa le tonalità dei metalli alla trama del legno. Casalgrande Padana (www.casalgrandepadana.it)
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CERAMICHE bioattive In presenza di luce solare abbattono gli inquinanti riducendoli a una patina di sporco che poi la pioggia dilava, ma possono eliminare il 99,9% dei batteri e gli odori anche in assenza di luce, 24 ore su 24
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e lastre utilizzate per rivestimenti esterni e di facciata possono essere sottoposte a un trattamento a base di ossido di titanio (TiO2), un materiale che, per effetto della luce, libera ossigeno attivo e dà il via a un processo simile alla sintesi clorofilliana: la fotocatalisi. Si innesca una reazione di ossidazione dei gas inquinanti che libera ioni (nitrati) in grado di combinarsi con l’acqua piovana ed essere dilavati come sostanze innocue. Tutto avviene senza alcun consumo di qualsivoglia energia, le superfici risultano autopulenti e mantengono più a lungo il loro aspetto originale. l Un’ulteriore evoluzione di questa tecnologia, ha permesso di ottenere una ceramica antibatterica che può essere utilizzata per pavimenti e rivestimenti interni: si basa sempre sulle proprietà del TiO2, ma è in grado di svolgere il suo compito anche in totale assenza di luce: in presenza di umidità, condizione favorevole ai batteri, è ancor più efficace. Si pensi a bagni e cucine dove, dopo pochi istanti dall’utilizzo di prodotti igienizzanti, i batteri rimasti continuano a riprodursi. l Bios Antibacterial®, messa a punto da Casalgrande Padana e il gruppo giapponese Toto, leader nelle tecnologie fotocatalitiche, può abbattere la quasi totalità dei principali batteri presenti negli ambienti; questo non esime dal sottoporre le superfici a normale pulizia e disinfezione. n
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l A differenza di quanto avviene con altre lastre ceramiche esclusivamente fotocatalitiche, Bios Antibacterial Hydrotect® garantisce la decomposizione batterica anche in assenza totale di luce o in presenza di sola luce artificiale, grazie all’esclusiva formulazione basata su un mix di biossido di titanio (attivi con luce solare) e metalli nobili (sempre attivi).
FRANGISOLE A LISTELLI CERAMICI l Viene realizzato incastonando i listelli ceramici in un supporto metallico con ganci, tramite i quali si inserisce a scatto nella scanalatura frontale dei montanti verticali. Il formato dei listelli si può scegliere tra i sottomultipli ottenibili dal taglio di listelli 60x120 o 45x90 cm; si possono accoppiare due listelli su un unico supporto per avere frangisole fino a 150 cm di lunghezza. Inclinazione e passo sono a discrezione del progettista, in quanto dopo l’installazione restano fissi; sono smontabili e rimontabili, la struttura è regolabile e contrasta l’azione del vento. Tutte le componenti metalliche possono essere smaltate in tono con il listello o con qualsiasi altro elemento di facciata; esiste anche un sistema alternativo che al posto dei listelli utilizza tubolari in grès porcellanato a sezione 50x50 mm, naturali o smaltati. Casalgrande Padana
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COMPRARE INFORMATI
NON TUTTO È CIÒ CHE SEMBRA... PARETE EFFETTO OPUS INCERTUM Partendo da moduli base che misurano 120x120 e 60x60 cm si possono avere soluzioni personalizzate per pavimenti e rivestimenti, come questo intreccio di curve, con fughe di appena 1 mm (Archidec 9), realizzabile in base alle dimensioni richieste. Il disegno di partenza, in questo caso, è 240x240 cm; il decoro fa parte della collezione Architecture in grès porcellanato a tutto spessore che imita le superfici rifinite a resina. Prezzo al pubblico Archidec9 (240x240 cm) 550 euro/mq. Leonardo Ceramica
IRREGOLARE E RUVIDO COME LA PIETRA Disponibile nei formati 75x75 60x60 - 37,5x75 - 30x60 18,75x75 cm e nei colori avorio, cenere e antracite, Ardesia Mix è un grès porcellanato effetto pietra con variazioni di superficie, gioco di tagli e graffi, alternanze di liscio e ruvido che riproducono la lavorazione manuale della pietra. Coem
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COME LEGNO VISSUTO Le affascinanti venature del legno ricreate su grès porcellanato in una versione inedita: lo straordinario “effetto verniciatura” si sovrappone all’originaria natura nodosa del legno per poi subire un’ulteriore traformazione, come se il tempo avesse voluto lasciare un segno indelebile. La collezione Blendart è proposta in 5 colori e nei formati 15x120, 30x120 Craft, 90x90 cm (euro 85/mq), 60x60 cm (euro 62/mq) e 40x120 cm (Outdoor 2.0, euro 99/mq). Prezzi IVA esclusa. Ceramica Sant’Agostino
IL FASCINO DEL CEMENTO La serie Evoque è la reinterpretazione moderna del pavimento in cemento, il grès porcellanato affascina per l’aspetto contemporaneo nelle tonalità grigio, ecrù, avorio e carbon proposte nei formati 80x80 - 60x60 30x60 cm, oltre che nelle versioni a mosaico nelle stesse tonalità (tessere 5x5 cm) o mix (2,5x2,5 cm); disponibili anche la versione a muretto, con 4 listelli sfalsati di dimensioni diverse, e i relativi battiscopa. In foto Evoque grigio 80x80 cm, Verde 1999
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OMAGGIO ALLA RESINA Spazio al colore, purché si tratti di tonalità naturali versatili e adatte a ogni accostamento di stile. Visual Design è un rivestimento ceramico in pasta bianca ispirato alla resina che conferisce alle superfici un’estetica raffinata e consente accostamenti cromatici a volte intensi, a volte più tenui, per vestire lo spazio di colore. In foto elemento esagonale Blue/Pearl/Grey Modular Idro, 37x74,5RT cm, Ceramiche Supergres
IL GRÈS SI FA BRICK Nei quartieri più vitali di Londra, New York e Bristol le superfici in brick degli edifici sono un segno distintivo: il tipico mattoncino dai colori terrosi viene declinato in diverse tonalità e formati nella collezione Brick Generation, piastrelle di 10 mm di spessore in grès porcella-
nato suddivise in gamme identificate dai nomi di città o quartieri, da posare con fuga di 10 mm in interno e in esterno (anche su cappotto); lo stucco per fughe è in diversi colori abbinabili al rivestimento. Ceramica Rondine
GLI INDIRIZZI
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ATLAS CONCORDE Via Canaletto 141 41042 Spezzano (MO) tel. 0536 867811 www.atlasconcorde.it
CERAMICA SANT’AGOSTINO Via Statale 247 44047 Sant'Agostino (FE) tel. 0532 844111 www.ceramicasantagostino.it
COOP. CERAMICA D’IMOLA Via Vittorio Veneto 13 40026 Imola (BO) tel. 0542 601601 www.imolaceramica.com
LA FAENZA CERAMICA Via Vittorio Veneto 13 40026 Imola (BO) tel. 0542 601601 www.lafaenzaceramica.it
MOSAICO+ Via San Lorenzo 58/59 42013 Casalgrande (RE) tel. 0522 990011 www.mosaicopiu.it
CASALGRANDE PADANA S.S. 467, 73 42013 Casalgrande (RE) tel. 0522 9901 www.casalgrandepadana.it
CERAMICHE SUPERGRES S.S. 467, 34 42013 Casalgrande (RE) tel. 0522 997411 www.supergres.com
COTTO D’ESTE Via Emilia Romagna 31 41049 Sassuolo (MO) tel. 0536 814911 www.cottodeste.it
LEONARDO CERAMICA Via Vittorio Veneto 13 40026 Imola (BO) tel. 0542 601601 www.leonardoceramica.it
MUTINA Via Ghiarola Nuova 16 41042 Fiorano Modenese (MO) tel. 0536 812800 www.mutina.it
CERAMICA RONDINE Via Emilia Ovest 53/A 42048 Rubiera (RE) tel. 0522 625111 www.ceramicarondine.it
COEM Via Cameazzo 25 41042 Fiorano Modenese (MO) tel. 0536 993511 www.coem.it
FLORIM Via Canaletto 24 41042 Fiorano Modenese (MO) tel. 0536 840111 www.florim.it
MARAZZI Viale Virgilio 30 41123 Modena (MO) tel. 059 384111 www.marazzi.it
VERDE 1999 Via Ferrari Carazzoli 19 41042 Fiorano Modenese (MO) tel. 0536 911728 www.verde1999.com
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Meglio di un grande pennello
LA TRADIZIONE ARTIGIANALE MEDITERRANEA La collezione Tierras ideata da Patricia Urquiola ripropone le tecniche di lavorazione proprie della terracotta uscendo dalla bidimensionalità del rivestimento murario: si divide in due gamme, Industrial e Artisanal, di quest’ultima fanno parte queste superfici tridimensionali. Little Roman (euro 9,80 + IVA cad.) e Big Roman (euro 14,80 + IVA cad.) sono elementi di terracotta trafilata che rievocano il sistema di numerazione romano, la sequenza con cui vengono posati, singolarmente o miscelati, forma superfici di separazione dinamiche e uniche; entrambi misurano in pianta 18x7,5 cm, cambia l’altezza che è 20 o 30 cm. Little L è invece un elemento di terracotta trafilata smaltata a forma di L che conserva la memoria del mattone posato sia di testa sia di taglio, qui fuso in un unico elemento che misura 20x6x2/5 cm, proposto in 4 colori. Una forma molto versatile ideale per rivestire le pareti con innumerevoli soluzioni di posa, dando vita a superfici tridimensionali caratterizzate da giochi di luci e ombre, enfatizzati dalla presenza della versione lucida smaltata che aggiunge colore agli ambienti. Little L, elemento tridimensionale, a partire da euro 4,20 cad. Little L base euro 212,00/mq + IVA. Mutina
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in modo facile e in metà tempo: con il nostro sistema non sgoccioli, non macchi e il doppio rullo ti consente una verniciatura perfetta e uniforme. Puoi arrivare agli angoli con facilità e precisione, senza rischiare di toccare pareti od oggetti che non devono essere tinti, grazie al rullino Max System Corner;
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sicurezza perché non è necessario salire e scendere da scale, trabattelli o miniponteggi. Basta una prolunga, meglio se professionale;
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RIFARE IL BAGNO senza traumi La ristrutturazione del bagno può sembrare un intervento complesso che richiede tempo, disagi (se la casa è abitata), costi e, in più, regole da rispettare. Tuttavia ci sono molti modi per raggiungere lo scopo in maniera “soft”, senza trasformare la casa in un cantiere
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l bagno è un concentrato di impianti ed è oggetto di grande attenzione da parte del regolamento edilizio e d’igiene più di qualsiasi altro ambiente della casa: prima di attuare una ristrutturazione è prioritario sapere come queste regole vengono interpretate dal proprio Comune, in quanto la normativa nazionale è molto vaga. Bisogna affidarsi a maestranze qualificate se si operano cambiamenti significativi, anche prese elettriche e interruttori devono rispettare distanze minime dai sanitari e dai punti di erogazione dell’acqua.
Autorizzazioni La semplice sostituzione dei sanitari e degli impianti obsoleti non richiede alcun permesso; per interventi più importanti bisogna chiedere lumi al Comune. Superficie minima A Milano la superficie del bagno unico o principale non può essere inferiore a 3,5 mq, per il secondo bagno (ed eventuali altri) il minimo è 2 mq; in ogni caso, fa fede il regolamento locale. Attenzione: può essere specificato un vincolo sulla misura minima del lato corto in base alla metratura dell’appartamento. Sempre a Milano, per un’abitazione di 70 mq o più, il lato corto del bagno principale dev’essere almeno 170 cm. Bagno senza finestra In linea di massima, tutti i locali di un’abitazione ove sia contemplata la permanenza di persone (quindi anche il bagno) deve disporre di una finestra che garantisca luce naturale e ricambio d’aria; il secondo bagno può-
essere senza finestra e provvisto di dispositivo per l’aerazione meccanica. In alcuni Comuni, al di sotto di una certa metratura complessiva dell’abitazione, è ammesso il bagno privo di finestra. Antibagno e accesso diretto dalla camera L’antibagno, inteso come disimpegno, è obbligatorio solo tra cucina e locale in cui è installato il WC, che devono essere separati da due porte (lo stesso corridoio è sufficiente); ovviamente un antibagno è sempre opportuno, anche come passaggio intermedio tra le altre stanze, fa fede la normativa locale. L’accesso dalla camera è di solito sempre possibile, anche se il bagno è uno solo, ma anche qui conta il regolamento comunale. Dotazioni e indicazioni di massima Salvo diverse disposizioni locali, indipendentemente da quanti bagni ci siano in casa, almeno uno deve risultare completo, ossia disporre di WC, bidet, lavabo (che può essere nell’antibagno) e vasca o doccia. Il WC non dovrebbe essere in primo piano, come pure il bidet: uno schema razionale si sviluppa dal lavabo alla vasca (o alla doccia), passando per i due vasi. Il lavabo deve disporre ai lati di almeno 15 cm e di un’area libera frontalmente di almeno 60 cm; i vasi, se disposti affiancati, hanno bisogno di 110-120 cm compresi i vuoti laterali, mentre frontalmente l’area libera dev’essere almeno di 50 cm oltre il bordo esterno dei sanitari. Questo è lo spazio essenziale a garantire la libertà di movimento, ma nell’ideale le misure fornite andrebbero aumentate di altri 10 cm. n
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TUTTA UN’ALTRA COSA l Per rinnovare questo bagno non è stata necessaria alcuna demolizione o rifacimanto degli impianti: la sola sostituzione dei sanitari, ora montati su elementi ridossati alle pareti (Monolith), e di alcuni complementi fa apparire l’ambiente trasformato e contemporaneo. Geberit (www.geberit.it)
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IL DESIGN SI FA FACILE l i moduli Monolith facilitano l’installazione di WC, bidet e lavabo; possono utilizzare gli allacciamenti esistenti di adduzione e scaricosenza che occorrano né modifiche né opere. La parte tecnica è nascosta dalla pannellatura di vetro di sicurezza, ma è facilmente accessibile; i moduli per lavabo integrano barre portasalviette, ripiani e vani portaoggetti. 1-2: il telaio si fissa a parete con la cassetta; base e altezza del telaio sono regolabili e compensano eventuali imperfezioni del pavimento. 3: la cassetta può essere rimossa per effettuare i collegamenti, poi si riposiziona e si fissa la lastra di vetro al telaio. Sono previste tolleranze a aggiustamenti in fase di posa. 4: poiché i vasi sono leggermente diversi tra loro, la curva di scarico e il tubo di risciacquo devono essere calibrati. 5: fissato il vaso si completa il montaggio delle parti laterali in alluminio e del coperchio con i comandi di risciacquo. 6: per il lavabo le fasi di montaggio del telaio sono analoghe: si possono montare anche rubinetterie a parete su allacciamenti esistenti. 7: fatti gli allacciamenti, si monta il rivestimento di vetro, poi gli elementi laterali e i carrelli laterali estraibili, inserendoli nei binari. 8: regolati i carrelli per una chiusura ottimale, non resta che aprire il rubinetto posto dietro lo sportellino di manutenzione. Il sifone è nascosto e ispezionabile. Geberit (www.geberit.it)
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PROMEMORIA PER INTERVENTI FUTURI l Quando si progetta il bagno in una nuova casa o nel caso di ristrutturazioni radicali, tutte le linee di adduzione e scarico vengono stese a pavimento e risalgono la parete solo in corrispondenza dei sanitari per i relativi allacciamenti. Questo riduce praticamente a zero il rischio di intercettare la linea idraulica in seguito a forature successive: a pavimento non occorrono fissaggi e a parete è intuibile dove non sia opportuno avventurarsi con un trapano. Tuttavia, quando l’impianto è completato, prima di ricoprire il massetto e ripristinare le porzioni di muratura, è bene scattare più fotografie per conservare una mappatura degli impianti; un domani, dovendo intervenire per un guasto importante, si saprà con certezza dove rompere, limitando i danni.
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NUOVI IMPIANTI DIETRO IL CARTONGESSO
l Acque calcaree, detersivi troppo aggressivi e correnti galvaniche sono solo alcune delle cause che logorano nel tempo le vecchie tubazioni, quelle realizzate ancora con piombo e ferro zincato. Sicuramente stiamo parlando di un bagno datato, che può anche aver subito trasformazioni superficiali nel tempo, ma senza mai metter mano radicalmente all’impiantistica. Se questa ha fatto il suo tempo, significa che bisogna predisporre un nuovo impianto idraulico, ma non è obbligatorio smantellare quello vecchio: può rimanere dove sta, basta realizzare una controstruttura metallica a parete, far passare i nuovi impianti al suo interno e rivestirla con lastre di cartongesso per locali umidi (quello di colore verde), poi si piastrella e il gioco è fatto. Detto così, viene da pensare che bisogna rinunciare a una parte di spazio, ma non è del tutto esatto: l’in-
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gombro in profondità di una controparete, che può essere poco più alta dei moduli per sanitari, è inferiore a 15 cm, più o meno lo spazio che rimane vuoto dietro i vasi a pavimento, basta metterli sospesi e si risolve il problema; sopra si ottiene una sorta di mensola, utile per appoggiare prodotti e accessori. La controparete, inoltre, attenua la trasmissione dei rumori ai locali attigui. L’unico vincolo rimane quello dato dalla posizione della colonna di scarico, qualsiasi altra tubazione può seguire il percorso più opportuno; il sistema si può estendere anche alla doccia, ma occorre una base rialzata disponibile già prefabbricata nel cui spessore si installa lo scarico. I moduli premontati per sanitari semplificano notevolmente il lavoro dell’idraulico e riducono al minimo le possibilità di errore; un lavoro più spedito vuol dire soprattutto meno costi di manodopera.
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AMPIE POSSIBILITÀ DI PROGETTAZIONE l Nicchie e rientranze per l’inserimento di specchi, mensole, armadietti: sono alcune soluzioni pratiche che aggiungono valore al bagno, rendendolo esclusivo, perché aiutano a sfruttare lo spazio in modo intelligente e a non avere un ambiente “piatto”. Grazie a un sistema costruttivo a secco costituito da una struttura tubolare e da moduli per l’installazione degli impianti idraulici si possono ottenere stabili strutture a ridosso delle pareti (a tutt’altezza, a mezza altezza o a libera installazione); i moduli possono essere posti anche ad angolo per risparmiare spazio. Un bagno completo realizzato con il sistema TeceProfil può essere piastrellato dopo appena un giorno di lavoro; tutti i componenti che restano in vista o quelli nascosti sono perfettamente compatibili tra loro, in quanto Tece sviluppa anche le tecnologie dei sistemi a parete e di scarico. Tece Italia (www.tece.it)
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TELAI PRONTI IN ABITO DA GALA PULSANTI INTEGRATI NEL VETRO Si abbina ai vasi a terra o sospesi delle collezioni 9.15, Citterio e Fast, ha i pulsanti di scarico (3-6 litri) integrati e quasi invisibili nella stessa finitura frontale, in vetro temperato da 8 mm disponibile in 3 colori: vetro bianco con profili laterali in alluminio, vetro grigio tortora e vetro nero con i profili di alluminio color champagne. Il telaio è in acciaio verniciato a polvere, resistente alla corrosione e durevole nel tempo. Si installa facilmente in 4 passaggi (il modulo è premontato su piedini regolabili e invisibili) e arreda con raffinatezza il bagno. Pozzi Ginori (www.pozzi-ginori.com)
COME A ZAINO, MA PIÙ ELEGANTE Si ottiene lo stesso risultato della cassetta incassata, migliorando l’impatto della cassetta a zaino o di quella alta con azionamento a catenella: un carter in ceramica contiene un sistema di scarico a doppio flusso da 4,5-6 litri (batteria Geberit) e la connessione per lo scarico a pavimento, di misura variabile (con flessibilità di circa 150 mm) Ideale nelle ristrutturazioni del bagno che presentano vincoli a impianti preesistenti, Niagara è larga 415 mm, profonda 130 mm e alta 985 mm ed è disponibile in diversi colori; è disponibile anche una versione per bidet che incorpora una nicchia portaoggetti che non è puramente funzionale, ma aggiunge un tocco di personalità e raffinatezza al bagno. Può essere abbinato a diversi vasi prodotti dall’azienda. Flaminia (www.ceramicaflaminia.it)
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COMFORT E LIBERTÀ DI ALLESTIMENTO Il disaccoppiamento dei tubi nei sistemi d’installazione dei sanitari impedisce la trasmissione del rumore alla parete quando si aziona lo sciacquone; tutte le cassette sono dotate di flussometro incorporato e, in caso di problemi, l’acqua confluisce nella tazza senza pericolo di allagamenti. SpareFlush consente, se necessario, di aumentare la portata d’acqua da 6 a 9 litri; per ottimizzare il comfort lo sciacquo può essere azionato anche con un pulsante (air Button) posto fino a 1,5 metri di distanza dalla cassetta. Grohe (www.grohe.com)
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MANCA SOLO che dica buongiorno Alta qualità dei materiali, linee morbide e continue, ma soprattutto una serie di funzioni comode e “intelligenti” che rendono più piacevole e igienico l’uso di questo bidet-WC, prima, durante e dopo
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ià a prima vista il nuovissimo bidet-WC Mera AquaClean colpisce per l’estetica: le superfici cromate fanno apparire il vaso come se galleggiasse, non si notano collegamenti idrici. Se ci si avvicina, un sensore di prossimità fa accendere una luce d’orientamento sotto il vaso, utile nelle ore notturne, la cui tonalità può essere scelta fra 7 colori; subito dopo il coperchio si alza automaticamente e il sedile inizia a riscaldarsi. Non c’è niente di più confortevole e igienico. l Tramite un silenzioso sistema automatico di aspirazione che utilizza un filtro a nido d’ape in ceramica, gli odori vengono eliminati esattamente dove si formano, ossia nella tazza; al momento dell’igiene personale si può contare su un getto d’acqua leggero, rivitalizzante e alla giusta temperatura, grazie a un sistema di riscaldamento a flusso continuo con una riserva d’acqua calda sempre disponibile. l Un’altra rivoluzione intelligente è l’asciugatura. Un secondo braccio, indipendente da quello della doccetta, si allinea con il getto d’acqua e la temperatura del flusso d’aria si riduce gradualmente, tenendo conto che la sensibilità della pelle al calore cambia man mano che si asciuga. L’azione di risciacquo, pur avvenendo attraverso un solo erogatore laterale, è efficace e silenziosa, merito della forma del vaso che non presenta zone inaccessibili o spigolose. l Per soddisfare chi avesse ancora qualche esigenza, c’è la comodità del telecomando, sul quale non solo si possono inserire tutte le istruzioni con una sola mano, ma tramite il display posteriore si può scegliere uno dei quattro profili utente impostabili. Geberit (www.geberit-aquaclean.it - www.geberit.it) n
COMFORT E IGIENE l La tecnologia WhirlSpray brevettata da Geberit utilizza due ugelli per offrire una pulizia mirata, precisa e piacevole grazie a un getto pulsante esaltato dall’aerazione dinamica. Il delicato getto per l’igiene femminile, separato, rimane igienicamente protetto fino al suo utilizzo e offre una pulizia particolarmente gradevole. Quanto al risciacquo, la tecnologia TurboFlush combinata con la geometria interna del vaso “Rimless” (senza bordo) consente un risciacquo della ceramica molto accurato e silenzioso; il vaso ha un rivestimento superficiale studiato per evitare qualsiasi deposito di impurità, le aree inaccessibili sono ridotte al minimo, così come i bordi e gli angoli interni.
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INTERE STRUTTURE di schiuma Partendo da un pannello impermeabile all’acqua al 100%, stabile, termoisolante che protegge da umidità e muffe si può realizzare un intero bagno, inclusi i supporti e gli arredi
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er semplificare la ristrutturazione del bagno e ampliarne le possibilità di personalizzazione c’è chi ha ideato sistemi modulari che facilitano il compito di idraulici e muratori. l Quello messo a punto da wedi ha come elemento base un pannello costituito da un nucleo blu di schiuma rigida in polistirene estruso armata su entrambi i lati con tessuto in fibra di vetro, ricoperto con malta arricchita di resine sintetiche: su queste superfici si può procedere direttamente alla piastrellatura. Questo materiale, facilmente lavorabile per realizzare qualsiasi forma, può essere utilizzato per rivestire vecchie superfici, come supporto per pareti, per ricoprire i pavimenti e per realizzare strutture per l’arredo. l I pannelli wedi Fundo dedicati alle docce a filo pavimento hanno la faccia superiore già predisposta con la pendenza ottimale in direzione dello scarico ricavato nel pannello: basta collocarli in piano, senza bisogno di determinare quote di deflusso. Le forme disponibili sono in grado di soddisfare qualsiasi esigenza;
per soluzioni a centro stanza, si possono realizzare pareti che seguono fedelmente la forma del piatto, anche se curva o sagomata. Gli elementi curvi per pareti hanno raggi differenti, gli incastri maschio-femmina facilitano montaggio e allineamento; si rivestono le giunzioni con nastro d’armatura, si sigilla e si piastrella. l Anche per l’installazione dei sanitari ci sono pannelli che riportano già i fori necessari per il passaggio degli allacciamenti di mandata e scarico; inoltre si possono realizzare ripiani a sbalzo, superfici retroilluminate ed esistono “cassoni” dedicati per vasche da bagno, tutti già pronti per il rivestimento finale. Con i pannelli da costruzione si possono rivestire interamente le pareti e ottenere un supporto impermeabilizzato e isolato in un’unica posa. l Alcuni elementi per mensole, nicchie, lavabi sono disponibili preformati, ma si possono realizzare strutture su misura, non solo lineari, bensì ad andamento curvo e con raggi stretti, grazie a pannelli flessibili e segmentati. n
VELOCE, PRECISO, SICURO l L’elevata stabilità propria dei pannelli wedi e la facilità con cui possono essere tagliati alla misura desiderata (1) permettono di realizzare soluzioni personalizzate per lavabi e docce. In questo esempio di sistema (2) è inoltre integrato l’elemento per doccia wedi Fundo Plano Linea: è anche il sistema completo più sottile attualmente in commercio per docce a filo pavimento con drenaggio lineare. Grazie allo scarico integrato in fabbrica, lo spessore è di soli 70 mm. Il rivestimento esterno per vasche da bagno wedi Bathboard (3) è realizzato in fabbrica con uno spessore di 20 mm e può essere utilizzato per tutti i formati di vasche. Gli appoggi regolabili in altezza, in fase di montaggio, permettono di compensare irregolarità fino a 10 cm del calcestruzzo grezzo o del massetto, rendendo quindi superfluo il telaio di controllo. wedi (www.wedi.it)
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RIVESTIMENTO sull’esistente Pavimenti e rivestimenti possono essere rinnovati senza demolizioni sovrapponendo all’esistente grandi lastre di Kerlite® spesse pochi millimetri; grazie al minor numero di fughe è più facile mantenere l’igiene e il bagno sembra più grande e luminoso
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ettiamo il caso che per rinnovare il bagno non occorra modificare la disposizione dei sanitari, ma semplicemente sostituirli con altri più moderni, senza dover intervenire sugli impianti: sicuramente anche le superfici piastrellate vanno rinnovate, ma utilizzando le lastre di Kerlite® spesse soltanto 3 mm (3,5 mm per il pavimento) non occorrono rimozioni e non serve prolungare gli allacciamenti dei sanitari che affiorano dalle superfici. l L’importante è verificare che la vecchia piastrellatura non presenti instabilità e che la superficie sia complessivamente planare; la ceramica smaltata va prima lavata con una soluzione di acqua e soda caustica (o sottoposta ad abrasione meccanica) per eliminare la patina lucida e favorire l’aggrappaggio del collante. Per esempio, si possono utilizzare lastre da 100x50 cm per il rivestimento e da 100x100 cm per il pavimento, lasciando fughe da 1 mm nel primo caso e da 2 mm nel secondo. I formati arrivano comunque a 3x1 metri, per ricoprire grandi superfici che, a fine lavoro, si presentano quasi monolitiche; i necessari tagli o le forature si eseguono con facilità. l Il maggior spessore delle lastre per pavimentazioni è dovuto all’integrazione di una stuoia in fibra di vetro sulla faccia inferiore che le rende maggiormente resistenti; la colla va distribuita in modo omogeneo sia sul pavimento sia sul retro della lastra, rincalzandola in particolare lungo i bordi. Un accorgimento per una distribuzione uniforme della colla è quello di effettuare la stesura sulla lastra in senso perpendicolare allo strato applicato a pavimento. Dopo la posa di ciascuna lastra è importante effettuare la battitura con una manara gommata; con Kerlite® si può rivestire anche il top del lavabo, nello stesso colore della parete o in altra tonalità. Prezzi a partire da 100 euro al mq. Cotto d’Este (www.kerlite.it) n
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PORTE MINIMAL in attico storico Per non interferire con l’architettura settecentesca, nell’appartamento ai livelli superiori di un palazzotto, si sono scelte soluzioni moderne, ma discrete, sia nell’arredamento sia nella scelta delle porte a filomuro
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o storico edificio in cui sono ricavati questi spazi mansardati si trova a Pieve di Soligo (TV), nella piazza centrale: risale presumibilmente al ‘700 e si sviluppa su tre livelli. Trasformazioni e ampliamenti si sono susseguiti nel corso del ‘900 mortificando, come spesso succede, l’identità dell’edificio per scopi commerciali. Recentemente è stato assoggettato a un intervento di restauro, avvenuto soprattutto per sottrazione di quanto risultava incongruo con l’antico impianto architettonico, per recuperare il carattere originale degli ambienti; contestualmente si è cercato di renderlo funzionale alle attuali esigenze del vivere, anche con soluzioni distinte dall’identità storica. l La scelta progettuale ha individuato nell’impiego di materiali come acciaio, vetro e resine, declinati nelle tonalità del bianco, un estro compositivo che assicura, attraverso l’inserimento di elementi contemporanei, l’autonomia e la valorizzazione del recupero storico, incentrato sugli impalcati del tetto, ottenendo ampi spazi a tutt’altezza per le zone giorno e un’area soppalcata in cui sono ricavate zone private. l Al conseguimento di una buona sintesi ha contribuito la scelta dei serramenti interni, integrati e complanari con telai a scomparsa e senza cornici, che è ricaduta
sul sistema Syntesis Line di Eclisse. Le porte, utilizzate nella versione a battente, permettono la totale integrazione con la parete grazie all’assenza di finiture esterne come stipiti e cornici coprifili e si prestano per configurazioni progettuali personalizzate. I particolari costruttivi innovativi assicurano la perfetta omogeneità della finitura e prestazioni ottimali nel tempo: una soluzione squisitamente moderna per ambienti minimali e per chi ama arredare senza invadere gli spazi. l Con Syntesis Line battente la parete è uniforme fino all’interno del foro di passaggio, senza che sia visibile alcun bordo in alluminio del telaio. Notevole anche la robustezza: il telaio della porta a battente si presenta rinforzato per offrire elevata resistenza agli urti, la porta tamburata con doppio legno massello e struttura alveolare a trama fitta scongiura movimenti accidentali e flessioni. L’insieme di soluzioni tecniche consente l’installazione anche in misure fuori standard senza incorrere in deformazioni o crepe lungo la linea del foro porta; a Syntesis Line battente si possono associare pannelli porta laccati oppure grezzi trattati con primer. l Disponibile con larghezze a partire da 600 mm e altezze fino a 2700 mm, in versione intonaco o cartongesso, a spingere o a tirare. Eclisse (www.eclisse.it) n
l Nella zona soppalcata le pareti bianche spiccano tra la travatura del soffitto e le doghe del pavimento; le porte Syntesis Line battente, una volta chiuse, assicurano la perfetta uniformità delle superfici, lasciando a vista soltanto una discreta maniglia.
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STUFE A PELLET per grandi spazi
Autentici impianti di riscaldamento a pellet che possono scaldare intere abitazioni e si adattano alle esigenze di chi deve vivere la casa
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e rendere sempre più versatili le stufe della gamma Ecofire® a pellet, Palazzetti ha messo a punto diversi sistemi di distribuzione del calore; alle tecnologie applicate si unisce la varietà di materiali di rivestimento delle stufe (acciaio, ceramica, legno...) che ne facilita l’integrazione con lo stile della casa. l Le stufe Silent sono prive di ventilatore aria: il calore si distribuisce per irraggiamento e convezione naturale, grazie al potenziamento dello scambiatore di calore che rende superfluo l’ausilio del ventilatore: meno consumo di energia e un comfort acustico superiore, ideali per integrare sistemi di riscaldamento tradizionali o per riscaldare più ambienti collegati tra loro. l Nelle stufe ventilate la circolazione è forzata da un
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ventilatore: questo sistema è utile quando si deve ottenere in un tempo brevissimo la temperatura desiderata tra più ambienti o in un unico grande spazio. In alcuni modelli la ventilazione può essere esclusa, lasciando che il calore si distribuisca per convezione in modo silenzioso, funzione ideale nelle ore notturne. l Le stufe dotate di Twin Air System possono scaldare rapidamente due ambienti adiacenti, diffondendo il calore in modo uniforme tramite il ventilatore e un sistema di canalizzazione, senza importanti lavori di muratura. In quelle che adottano la tecnologia AirPro ci sono tre ventilatori distinti, gestibili in modo indipendente, per consentire la canalizzazione dell’aria in più ambienti; si possono realizzare fino a 12-14 metri di per-
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NUOVA APP: LA STUFA SULLO SMARTPHONE l La nuova App messa a punto da Palazzetti attiva una comunicazione diretta con la stufa: serve per accendere, spegnere, impostare la temperatura, programmare gli orari di funzionamento e, inoltre, permette di “ascoltare” la stufa che, tramite l’App, avvisa se la combustione non è al top o se è necessario chiamare l’assistenza. La comodità di un vero impianto di riscaldamento gestibile a distanza, senza sprechi.
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1: la stufa Allegro adotta la tecnologia AirPro e facilita la distribuzione dell’aria negli ambienti: si può scaldare solo la zona notte e bloccare la diffusione del calore nella zona giorno. Euro 2.840 IVA esclusa. 2: la stufa Ermione Idro esiste in versioni da 20-24-26 kW, per il solo riscaldamento o per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria. Prezzi a partire da euro 4.080 IVA esclusa.
IL CONTO TERMICO
corso lineare per ciascun ramo di distribuzione. l Infine, le stufe a pellet Ecofire® Idro sono progettate per cedere tutto il calore generato all’acqua dell’impianto di riscaldamento e sanitaria; consentono una grande flessibilità d’installazione e tutto l’impianto idraulico necessario per il funzionamento (vaso di espansione, valvola di sicurezza, valvola di sfiato, manometro, circolatore e valvola anticondensa) è già integrato nella stufa. Rappresentano la soluzione ideale quando si desidera un impianto di riscaldamento innovativo ed efficiente senza importanti lavori d’installazione, oppure nel contesto di un impianto integrato con diverse fonti energetiche. Palazzetti (www.palazzetti.it) n
l Il Conto Termico incentiva piccoli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili: la sostituzione o, talvolta, la nuova installazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili (caldaie, stufe e camini a biomassa, impianti solari termici…). Non è cumulabile con altri incentivi e non è una detrazione fiscale, ma un rimborso erogato in due rate annuali, slegato dal valore del prodotto in quanto non è una percentuale. l Il calcolo degli incentivi tiene conto delle caratteristiche del nuovo apparecchio, delle basse emissioni di polveri e della zona climatica in cui è installato. Stufe e termocamini a pellet devono avere un’efficienza superiore all’85%, utilizzare solo pellet certificato A1 e A2, essere sottoposti a una manutenzione almeno biennale della canna fumaria e del generatore, contenere le emissioni entro determinati valori di CO2 e polveri. l L’incentivo si calcola moltiplicando la potenza termica nominale e le ore stimate di funzionamento, in base alla zona climatica, per due coefficienti legati all’emissione di polveri e all’energia termica prodotta: in zone a clima rigido, l’incentivo può arrivare a coprire l’80% del costo dell’apparecchio.
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RINNOVARE le superfici Piastrelle, mobili, piani di lavoro, pavimenti: con i nuovi smalti che si aggrappano tenacemente alle superfici lisce una stanza si trasforma senza cambiare nulla
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on importa cosa ci abbia stancato della nostra cucina o del nostro bagno, mobili o rivestimenti: se si decide di sostituire qualcosa, inevitabilmente bisogna adeguare come stile e tonalità ciò che resta nell’ambiente e la spesa, già di per sé ingente, lievita. Il rischio è di avventurarsi in una ristrutturazione non indispensabile, magari si tratta di una seconda casa... La soluzione è semplice: tenersi quello che c’è, ma cambiarne l’aspetto e renderlo più piacevole e moderno. l È comprensibile che sentendo parlare di smalti che aderiscono su piastrelle e superfici lisce qualcuno possa storcere il naso: i primi prodotti messi in commercio anni or sono avevano una durata limitata, erano di difficile preparazione e odoravano di sol-
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1: la prima operazione consiste nel rendere leggermente scabra la superficie, utilizzando una levigatrice con carta abrasiva n° 120. 2: successivamente si elimina la polvere e si sgrassa con cura la superficie con uno straccio imbevuto di acetone o altro solvente simile. 3: si stende Rinnova tutto incrociando le passate, a rullo su superficie ampie, con pennello su quelle più piccole. Dopo 4 ore si può stendere la seconda mano. Syntilor (www.syntilor.it)
vente. Ma oggi la qualità è veramente superiore, esistono prodotti inodori e in alcuni casi sono pronti all’uso; aderiscono tenacemente al supporto e la gamma colori offre tonalità di tendenza. l Anche le soluzioni acide con le quali bisognava pretrattare le superfici ceramiche sono surclassate: talvolta, in base alla natura della superficie e alle caratteristiche del prodotto, non serve neppure carteggiare. L’importante è che il supporto si presenti compatto, sgrassato e fuori polvere. l Questi smalti si applicano su tutte le superficie, anche sui termosifoni: si può trasformare qualsiasi elemento presente nell’ambiente utilizzando rulli per pittura, se a prima vista la superficie sembra bucciata, l’essiccazione distende la finitura. n
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l Dopo lo smalto si può stendere Rinnova tutto Speciale Cucina Effetto Decorativo a finitura trasparente, opaca o laccata, per rendere il trattamento ancora più resistente ed elegante. SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
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PRODOTTI ATOSSICI PER CAMERETTE l Questa linea è particolarmente studiata per locali destinati ai bambini: non contiene solventi, è inodore, preserva la qualità dell’aria e riduce i rischi di allergie. Lo smalto (0,25-0,75 litri) si applica in mano unica su mobili in legno o melaminico, radiatori e muri senza bisogno di primer; se si vuole conferire alle superfici un aspetto perlato o laccato si può stendere a smalto asciutto (dopo 8-48 ore max) la Protezione Decorativa, incolore e ultraresistente, in confezioni da 0,5 litri. Colori: Pop, Nuvola, Nebbia, Germoglio, Cotone, Energy, Rock, Mistery, Glamour, Confetti.
PRIMA
DOPO
EFFETTO LAVAGNA
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l Le superfici trattate con Smalto Lavagna presentano una superficie opaca e antiriflesso sulla quale si può scrivere con un gessetto, cancellare, riscrivere, ricancellare... Il prodotto è compatibile con la gamma Rinnova tuttoTM ed è ideale per superfici in legno, può essere utilizzato anche per rinnovare le superfici di vecchie lavagne scolastiche o come prodotto complementare a Rinnova tuttoTM Speciale Cucina e Mobili. Generalmente basta una sola applicazione a pennello o rullo (su superfici sane, pulite, asciutte e sgrassate), ma su legni nuovi è consigliabile un secondo strato, rispettando un intervallo di 12 ore; per ottenere un buon livello di durezza, lavabilità e asciugatura, lasciar indurire lo smalto per almeno 72 ore prima di utilizzarlo come lavagna. La resa è di 12 mq/litro; è disponibile in confezione da 0,5 litri e nei colori nero, verde scolaro, grigio sorriso, bianco, grigio antracite.
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SU PAVIMENTI E RIVESTIMENTI CAMBIAR COLORE AI PAVIMENTI
UNA BANDA COLORATA 1: si sgrassano a fondo le piastrelle da colorare con acetone, insistendo maggiormente nelle fughe. Non serve carteggiare, Rinnova tuttoTM aderisce perfettamente. 2: la zona da pitturare si delimita con nastro per mascheratura per evitare sbavature di colore, curando l’adesione soprattutto negli avvallamenti tra una piastrella e l’altra.
l Con la resina opacizzante Rinnova tuttoTM Speciale Suoli basta una passata di rullo per rinnovare piastrelle, parquet (conserva il rilievo del legno), suoli stratificati, cemento e calcestruzzo; è pronto all’uso e non richiede sverniciature o primer, basta preparare il supporto in base alla sua natura con levigatura, sgrassatura e asciugatura. Per suoli in cemento e calcestruzzo occorre prima verificare la porosità e detergere con il Preparatore Suoli Syntilor. Si applica in due strati con un intervallo massimo di 4-48 ore e i locali sono riutilizzabili dopo 72 ore dalla seconda applicazione. Il prodotto stabilizza in 15 giorni durante i quali è bene evitare sollecitazioni; resiste ad abrasioni, graffi, urti, macchie, acqua e prodotti di manutenzione neutri. In confezione da 0,75-2 litri, disponibile in 11 colori .
3: si rovescia il colore in una vaschetta per rullatura, si impregna il rullo e lo si fa scorrere sulle piastrelle e nelle fughe, con passate incrociate: l’unica attenzione che va posta durante il lavoro è di lasciare uno strato uniforme e coprente. Prima dell’asciugatura completa si rimuove il nastro. SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
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RINNOVARE IL BAGNO CON MENO DI 200 € l Se non ci fossero due fotografie identiche a illustrare lo stato del bagno prima e dopo l’intervento, sarebbe difficile credere che a fare la differenza possa essere stato solo un trattamento con smalti speciali, senza alcuna sostituzione di arredi e complementi, ad esclusione delle stoffe di rivestimento delle sedute. Tre prodotti della gamma Rinnovare, per tre tipi di superfici, con una spesa complessiva di 193,60 euro: ecco il dettaglio dei consumi e dei costi. - Rinnovare Smalto per mobili: per l’applicazione su parti in melaminico, metallo, alluminio, legno verniciato; aderisce sui supporti lisci, resiste all’umidità, alle macchie comuni e ai prodotti per la pulizia giornaliera. Circa 3 litri di prodotto, spesa 94,80 euro. - Rinnovare Smalto per piastrelle: per le superfici ceramiche alle pareti, non si sfoglia, resiste al getto continuo di acqua calda, limita lo sviluppo delle muffe. Circa 1 litro di prodotto, spesa 31,90 euro. - Rinnovare Smalto per pavimenti: per le superfici calpestabili in grès, ceramica, marmo ecc; ottima aderenza, resiste all’abrasione, alle macchie comuni e ai lavaggi frequenti. Circa 2 litri di prodotto, spesa 66,90 euro. l Per avere tinte vive è possibile che occorrano due mani; lo smalto va steso per piccole superfici, 0,5-1 mq per volta. Durante l’applicazione non bisogna ricorrere a correnti d’aria per far asciugare lo smalto più velocemente: accelerare questa fase può compromettere l’adesione al supporto. Evitare di ripassare su parti già lavorate che stanno essiccando, non interrompere il lavoro senza aver completato una superficie, affinché non si notino le zone di ripresa. V33 (www.rinnovarev33.it)
LISTA DI MATERIALI E STRUMENTI Detergente a base di sod a (alcalino) Per il lavaggio; sgrassare la superficie è fondamentale. Carta vetrata a grana 240 Per opacizzare la superfi cie, poi occorre eliminare lo spolvero. Miscelatore Per amalgamare il prodot to basta un’asticella, ma la frusta montata sul trapano è meglio. l I prodotti sono all’acqua e in vari colori; non occorre sverniciare e un lavoro come questo si porta a termine in un weekend. La maggior cura va dedicata alla preparazione del supporto, da essa dipendono il risultato e la durata; la massima resistenza si ottiene dopo 20 giorni.
Pennello tondo Per rifinire gli angoli, gli spigoli e le giunture tra le piastrelle. Rullo Tipo e dimensioni vanno determinate in base alla natura e all’estension e della superficie.
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UN VULCANO per vicino
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450 mq di copertura in alluminio per un’edificio alle pendici dell’Etna ad alta efficienza energetica nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale
a casa progettata dall’arch. Giuseppe Palanga (Studio Deda) per una famiglia numerosa è un edificio a energia “quasi zero” che integra differenti tipologie costruttive (paglia, legno, fibre vegetali, terra cruda, gessofibra ecc): non sono presenti, nonostante la zona climatica, sistemi di raffrescamento estivo poiché elementi coibenti e ombreggianti assicurano un comfort adeguato. Tanto le forme curve quanto l’orientamento sono stati studiati nel dettaglio per ottimizzare il contributo naturale alle prestazioni dell’edificio che, particolare non trascurabile, si integra perfettamente con il paesaggio. l Per il manto di rivestimento della copertura ventilata è stato scelto il Nastro in alluminio Prefalz di PREFA, fissato con la tecnica della doppia aggraffatura che ha semplificato il fissaggio dell’impianto solare termico: le forme curve della copertura richiedevano un rivestimento versatile, facilmente lavorabile, che seguisse le geometrie nel dettaglio; con lo stesso Nastro sono stati rivestiti nella parte superiore i sistemi di ombreggiamento in lamelle di legno, sono stati realizzati i comignoli, il frontone e i sistemi di smaltimento delle acque piovane. l L’aspetto tecnico dell’alluminio è in piacevole contrasto con l’effetto naturale dei rivestimenti in legno; la sua leggerezza assicura una posa semplice, veloce e riduce al minimo il carico fisso sulle strutture; il materiale è inattaccabile dalla ruggine e resistente a ogni condizione climatica. I costi di manutenzione sono bassissimi, proprio in virtù della lunga durata del materiale che, a fine vita, è riciclabile al 100%. Prefa (www.prefa.com) n
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rifarecasa.com il nuovo portale di riferimento per chi deve ristrutturare casa
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RYOBI MISURA con lo smartphone I più evoluti telefoni cellulari, dopo aver rivoluzionato il nostro modo di comunicare, stanno diventando utili compagni di lavoro. Ora tutti, dal professionista nel campo dell’edilizia, carpenteria, falegnameria e meccanica, sino al far da sé evoluto, possono contare su strumenti di misura e rilevazione che si integrano con lo smartphone
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on la nuovissima gamma Ryobi Phone Works™ si combinano le funzionalità degli strumenti di misura più avanzati con la tecnologia degli smartphone iPhone e Android. La gamma comprende diversi dispositivi di rilevamento, fra cui un misuratore laser di distanza, una livella a 2 raggi con funzione squadro, un termometro a infrarossi, un rilevatore di umidità, una telecamera da ispezione e un rilevatore di legno e metalli per cartongesso. l Utilizzando lo schermo touch del telefono, oltre all’ottima visualizzazione, è possibile creare progetti, personalizzarli e condividerli grazie alle funzioni dell’App Phone Works™; ma soprattutto si possono scattare foto e registrare video sui quali sovrapporre le rilevazioni. Non sarà più necessario, quindi, fare disegni e prendere nota dei dati, perché ogni tipo di rilevazione può essere salvata e organizzata in una piattaforma di semplice accesso e utilizzo. Ogni apparecchio Phone Works™ è dotato di una clip di supporto che si applica allo smartphone per trasformarlo nello strumento di misura desiderato. n
www.ryobitools.it it.ryobitools.eu/phone-works/
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l L’App Ryobi Phone Works™ permette di utilizzare ogni strumento della gamma e di gestire i progetti salvati, il tutto con un’interfaccia estremamente semplice ed intuitiva. L’App è gratuita e scaricabile per le piattaforme Android e iOS; grazie a essa è possibile accedere a funzionalità ben più avanzate rispetto a quelle dei tradizionali misuratori. Ogni informazione è sempre a portata di mano nella memoria dello smartphone; per esempio nel caso di acquisti in un punto vendita, le foto e i video potranno essere mostrati o addirittura inviati a elettricisti, tecnici o idraulici. Grazie alle potenzialità di comunicazione, sarà possibile tenersi aggiornati sullo stato dei lavori. Dall’App è inoltre possibile accedere ai video di istruzioni d’uso e ai tutorial dei singoli strumenti per scoprire tutte le potenzialità che il programma Phone Works™ offre.
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MISURATORE DISTANZA RPW-1000 Rileva distanze e calcola area e volume in modo altamente interattivo. Accuratezza: +/- 2 mm al metro; massima distanza di rilevazione: 30 metri; opzione numeri decimali o frazione; livella per l’allineamento orizzontale; possibilità di scattare fotografie, aggiungere note e sovrascrivere le misure. Euro 99,90.
LIVELLA LASER 2 RAGGI RPW-1600 La livella Phone Works™ abbinata allo smartphone permette ogni tipo di allineamento e livellamento. Sfrutta il sensore del telefono per riconoscere l’allineamento; imposta angoli obliqui per seguire l’inclinazione di altri oggetti; si possono scattare fotografie e sovrascrivere dati. Euro 39,90; con treppiede euro 49,90.
TERMOMETRO INFRAROSSI RPW-2000 Rileva con precisione le temperature superficiali con smartphone. Impostazione di temperature minime e massime per rilevazioni continue; possibilità di regolare un range di temperature e avvisi; mostra insieme immagini e l’indicazione della temperatura digitale, direttamente sullo schermo del telefono; scala Fahrenheit e Celsius. Euro 99,90.
RILEVATORE UMIDITÀ RPW-3000 Il rilevatore permette di verificare e tenere traccia dell’andamento dell’umidità di legno, cartongesso, cemento e altri materiali da costruzione. Selezione del materiale da rilevare; indicatore con scala cromatica basato sul materiale rilevato; possibilità di tracciare i dati nel tempo per verificare l’evolversi dei problemi; scatto di fotografie e registrazione video per identificare e comunicare meglio le aree umide. Euro 59,90.
TELECAMERA ISPEZIONE RPW-5000 Ispeziona spazi angusti, dietro i muri, all’interno di tubature, sotto i pavimenti flottanti o altri punti difficili. Lo smartphone si trasforma in una telecamera da ispezione di ultima generazione con connessione wireless: funziona anche se distante dal telefono fino a max 3 metri. Luce led a tre livelli di intensità per ottimizzare la visibilità; scatta fotografie e registra video. Euro 119,90.
RILEVATORE CARTONGESSO RPW-5500 Trasforma lo smartphone nel più pratico dei rilevatori per legno e metallo su cartongesso. Individua il centro di tubature e montanti con precisione e semplicità dietro a muri di cartongesso fino a 19 mm di profondità. La calibrazione è gestita dallo smartphone. Euro 39,90.
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DAL MONDO EDILIZIA #LAVAMILANO CON GEBERIT E RETAKE Con l’intervento di pulizia dei volontari di Retake Milano, domenica 24 maggio, in zona Arco della Pace, si è chiusa la seconda fase dell’operazione #lavamilano che ha caratterizzato la partecipazione di Geberit al Fuorisalone 2015. L’iniziativa promossa dalla multinazionale svizzera, leader nell’impiantistica sanitaria, lega la promozione dell’innovativo bidetWC Aquaclean a una campagna di sensibilizzazione sull’utilizzo intelligente delle risorse idriche. Cinquanta volontari griffati Geberit, tra le 9 e le 13, hanno rimosso oltre 800 scritte vandaliche da un gazebo in stile liberty e dall’edificio che ospita l’asilo nido “La giostra nel Parco”, all’interno di Parco Sempione. Un intervento che ha recuperato il decoro urbano di una zona centrale della città e concretizzato il vero senso dell’operazione #lavamilano: utilizzare la comunicazione virale per incentivare le buone azioni e aiutare chi ogni giorno si impegna per la collettività. www.geberit.it
50 CANDELINE PER MARMOMACC Tra il 30 settembre e il 3 ottobre si svolge alla Fiera di Verona la 50a edizione di MarmoMacc, manifestazione leader per il settore della pietra lavorata dai prodotti grezzi ai semilavorati e finiti, oltre a macchinari, tecnologie e applicazioni. Quest’anno, in collaborazione con il Ministero per lo Sviluppo Economico, l’Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine, si realizzerà un grande progetto a sostegno del Made in Italy nel settore, tra cui un padiglione dedicato alla tecnologia e alla sperimentazione litica italiana e il primo summit internazionale delle principali associazioni mondiali del marmo. www.marmomacc.com
IL NUOVO SAIE È “SMART HOUSE” Progettare consapevole, costruire sostenibile per un abitare responsabile: in quest’ottica SAIE cambia passo e si propone con un nuovo format. Negli anni dispari, come questo, è SAIE Smart House, dedicato agli interventi di riqualificazione edilizia e a scala urbana; negli anni pari è SAIE e si rivolge anche alla costruzione e all’ingegneria del territorio e delle infrastrutture. Insieme a SAIE Smart House si svolgerà anche la prima edizione del SIE, il Salone dell’Innovazione Impiantistica per gli edifici; appuntamento a Bologna Fiere dal 14 al 17 ottobre 2015. www.saie.bolognafiere.it
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VIENI A TROVARCI! RIFARE CASA partecipa a “Cersaie disegna la tua casa”: nei giorni 1-2 ottobre 2015 il nostro collaboratore, l’architetto Antonio Perrone, sarà presso lo stand di RIFARE CASA nell’Agorà dei Media, a disposizione di quanti avranno richiesto una consulenza gratuita. Per concordare un appuntamento basta andare su rifarecasa.com; seguirà un contatto da parte del nostro consulente per definire i dettagli dell’incontro. E si entra in fiera gratis!
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SPECIALE RIFARE CASA 5-2015
Dal 28 settembre al 2 ottobre a Bologna Fiere si svolge il Cersaie, il Salone Internazionale per la Ceramica per l’Architettura e dell’Arredo Bagno, organizzato da EdiCer e promosso da Confindustria Ceramica. L’evento “Cersaie disegna la tua casa” che si tiene all’interno della manifestazione nei giorni 1-2 ottobre è un’occasione importante per i privati in procinto di ristrutturare o acquistare casa: diverse testate cartacee e web del settore, sono infatti a disposizione dei visitatori con i loro esperti e architetti per fornire una consulenza gratuita a chi vuole ricevere consigli o possibili soluzioni per realizzare la casa dei propri sogni. Anche alcune aziende leader nel mondo della ceramica sono a disposizione per fornire informazioni e guidare verso la scelta dei prodotti più conformi alle proprie esigenze, dare indicazioni sui rivenditori di zona più vicini al cliente, illustrare le novità. Anche RIFARE CASA partecipa a questa iniziativa e avrà una postazione propria nell’Agorà dei Media, presso il Centro Servizi della fiera (padiglione CS stand 71): chi volesse approfittare di quest’occasione potrà ottenere l’ingresso gratuito in fiera e recarsi presso il nostro stand all’orario concordato a monte con il nostro consulente. È preferibile inviare, al momento dell’iscrizione (vedi sotto come fare) anche una descrizione dell’intervento per il quale è richiesta la consulenza; in ogni caso è bene arrivare in fiera con una piantina e foto stampate (anche in bianco e nero) che illustrino la situazione. www.cersaie.it