Città dei Mille Ottobre novembre

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Anno 11 - N°5 Ottobre-Novembre 2008 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB BERGAMO In caso di mancato recapito si restituisca a: Editrice Bergamasca Srl - via Madonna della Neve, 24 - 24121 Bergamo, che si impegna a pagare la relativa tassa. Euro 4,00

COVER

L’ALBERO DELLE IDEE Dal legno alla perfezione

VIP & NEWS

Serata al Roof Garden

GAMECLUB PAGANO

Serata di moda a Porta Cervo

INTERVISTE

CLAUDIA FERRARI Miss Universe Italy 2008

“Adunata 2010? Siamo pronti”

ANTONIO SARTI

LEO LO BIANCO

“A Bergamo per vincere ancora”

CULTURA

VIAMORONISEDICI “Storie”

OTTOBRE 2 0 0 8 NOVEMBRE




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OTTOBRE - NOVEMBRE

CARI LETTORI

Editoriale

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eppure il tempo di leccarsi le ferite per alcuni risultati disattesi in quel di Pechino che Città dei Mille torna a parlare di sport. Di Olimpiadi, certo, con la bruciante eliminazione ai quarti per la nazionale di pallavolo femminile guidata dalle magiche mani di Leo Lo Bianco. Ma anche di discipline davvero poco adatte alle “signorine” quali il pugilato in cui Bergamo sta spopolando negli States grazie ai successi di Luca Messi, entrato a pieno titolo nella scuderia del mitico Don King. Alla “nobile arte” fa da controcanto l’arte nella sua più comune accezione, esplorata nella sua coté prettamente culturale (le presentazioni delle mostre ospitate dalla Villa Giavazzi di Verdello e dalla nuova galleria “viamoronisedici”, in città) e nei suoi risvolti legati al “chi c’era” (vernissage della Traffic Gallery e riunione degli Amici della Gamec). La rassegna vippaiola transita quindi dalla moda con la presentazione della boutique monomarca - almeno per un giorno - di Tiziana Fausti dedicata a Dior e con la sfilata delle Pelliccerie Pagano a Porto Cervo, dalla solidarietà con il meeting di Amitié Sans Frontières, dalla vita notturna con l’inaugurazione della stagione del Capogiro. Per fare capolinea nei campi d’èlite per eccellenza: quelli da golf, s’intende. Conclude la sezione “Vip & News” un dotto excursus sulle famiglie nobili bergamasche che finirà per appassionare anche chi di sangue blu non ha traccia nelle vene. Ricchissima la sezione dedicata ai personaggi, aperta da una bellezza autoctona che ha spopolato in giro per il mondo (Claudia Ferraris, finalista di Miss Universe in Vietnam) e chiusa da Stefano Cristini, direttore tecnico della Promoberg, uno degli artefici del successo della Fiera Campionaria, quest’anno giunta alla trentesima edizione. In mezzo nomi del calibro di Francesca Ruggeri, vice presidente dell’Atalanta, Roberto Vecchioni, in concerto al Creberg Teatro il 23 ottobre, Antonio Sarti, presidente dell’Ana provinciale in “bagarre” per dare a Bergamo l’adunata nazionale degli alpini nel 2010, e Luigi Roffia, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Completano la rivista la consueta attenzione alle aziende più dinamiche del territorio e le sezioni dedicate a turismo ed enogastronomia. Perché chi mangia bene pensa bene. Buona lettura! Claudio Gualdi


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OTTOBRE - NOVEMBRE

Editoriale 5

Cari Lettori

OTTOBRE - NOVEMBRE

Sommario

Vip & news 10 12 14

Luca Messi Serata di gala per Amitié Sans Frontières Dior si trasferisce da Tiziana Fausti

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Serata Gameclub al ristorante Roof Garden Traffic Gallery, Stencil Art New Pop in the Urban Culture Banda larga, un’opportunità per aziende e Amministrazioni Coppa Gioielleria Serafino Consoli Parmigiani Fleurier Favolosi anni ‘80 il venerdì notte al Capogiro Joy Club Serata di moda a Porto Cervo per la ricerca sul cancro Spazio Bergamo a Roma, presentato il libro di Maurizio Lorenzi Nel presente di Bergamo, ma con tanti Avi dietro alle spalle

44 48

Shopping Fotoromanzo

Aziende 70 74 77 78 80

Foppapedretti. Dal legno alla perfezione Bonaldi. Skoda Superb, sinfonia d’auto Pagine Sì. La rivoluzione delle guide telefoniche “General contract” senza segreti Sarco. Affidabili per tradizione

Precisiamo che le interviste a Giovanni Licini e Mina Da Prato apparse sull’ultimo numero di Città dei Mille (agosto/settembre) sono state realizzate da Emanuela Lanfranco.


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Interviste 36 40 48 52 58 62 66

Claudia Ferraris: Bergamasca la Miss Universe Italy ‘08 Francesca Ruggeri: «Sono cresciuta con l’Atalanta» Roberto Vecchioni: «L’amore? Magnifico e incomprensibile» Leo Lo Bianco: «A Bergamo per vincere ancora» Antonio Sarti: «Adunata 2010? Siamo pronti» Roffia: «Più valori e severità» Stefano Cristini: una vita in Fiera

Mangiar bene Sommario

Città dei Mille anno 11 n. 5 Aut. Trib. n. 52 del 27 Dicembre 2001

Editore: Editrice Bergamasca Srl www.ediberg.it

Direzione e Redazione: Via Madonna della Neve, 24 Bergamo Tel. 035.3591116 Fax 035.3591117 www.cittadeimille.com Direttore responsabile: Claudio Gualdi Redazione: Fabio Cuminetti

Grafica: Denis Colosio - Fabio Toschi In questo numero hanno collaborato: Luna Gualdi Emanuela Lanfranco Francesco Lamberini Fotografie: Vincenzo Lombardi Tiziano Manzoni Stampa: Sigraf - Treviglio (Bg) Pubblicità: Tel. 035.359 1158

82 84

“Emozioni dal Mondo” Merlot e Cabernet insieme Stracchino Bronzone per la terza volta alla festa internazionale del formaggio

Turismo 86 88

Boom del turismo in provincia «Donne e motori», Selvino fa centro

Arte e cultura 90 93 94

Galleria Manzoni La rivoluzione caravaggesca declinata nel contemporaneo “Storie”, quattro artisti tra video, foto, installazioni e performances



Vip del mese

OTTOBRE - NOVEMBRE

di Fabio Cuminetti

“Bergamo Bomber” punta al Mondiale Il pugile orobico Luca Messi batte Anthony Bowman mantenendo la promessa fatta al manager statunitense Don King. Con un traguardo ambizioso per marzo: vincere il titolo Wba

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uca Messi ha mantenuto la promessa fatta al suo team, al manager Don King e alla Regione Lombardia di cui è testimonial. Ma soprattutto a se stesso. Prima di partire per gli States aveva dichiarato: «Nel 2005, quando ho combattuto la prima volta in America per il titolo mondiale Wba, ho realizzato il mio sogno. Ora, a distanza di tre anni, sono determinato ad affrontare la mia seconda prova così importante con tutta la passione che ho per questo sport. Combattere per la classifica mondiale non mi basta più, questa volta voglio vincere il titolo». E il match che ha disputato sabato 13 settembre nella suggestiva cornice del Casinò Beau Rivage a Biloxi in Mississippi ha confermato pienamente le aspettative di Don King: Messi ha vinto contro lo sfidante Anthony Bowman con il punteggio di

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78-74, 77-75, 77-75. «Questa importante vittoria per me è solo un punto di partenza - ha commentato Luca Messi - ma significa comunque molto per la mia carriera da professionista: sento il Mondiale più vicino, un sogno che questa volta posso realizzare». Grande soddisfazione anche da parte di Omar Gentile, l’inseparabile director manager del Team Luca Messi: «Questo risultato significa tante cose, ma prima di tutto che Luca Messi c’è e ha ancora tanto da dire a livello mondiale». La carriera di Messi, ricca di successi a livello internazionale, potrebbe così ascendere una vetta tanto sognata e mai messa da parte. Per il boxeur bergamasco, ora 33enne, potrebbe essere l’ultima grande occasione. Ma prima del Mondiale, che si terrà presumibilmente il prossimo marzo, c’è un’altra prova da superare per dimostrare di avere davvero le carte in regola: un incontro parigino a novembre. Auspicando che la ville lumière abbia solo luci e niente ombre.


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Vip & News

OTTOBRE - NOVEMBRE

di Emanuela Lanfranco

Serata di Gala per Amitié Sans Frontières Iniziativa di successo del Club Service di Bergamo, nella splendida cornice del ristorante “Da Vittorio” a Brusaporto, all’insegna dell’amicizia, dell’eleganza e soprattutto della generosità

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romuovere e realizzare iniziative di carattere benefico e sostenere azioni umanitarie e culturali, proposte annualmente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è lo scopo dell’Associazione .“Justice, Tollerance, Amitié” sono i principi sui quali si basa A.S.F., Associazione internazionale a vocazione umanitaria, dal 2003 diventata “Organizzazione non Governativa con Statuto Consultativo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite”.Fondata a a Monaco nel 1991 da M.me Regine Pardon West, attuale presidente internazionale (ndr: presente alla serata) il Club ha l’onore di avere come Presidente Onorario S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco. Il Club di Bergamo, fondato nel maggio 2000 da Luciana Radici, è stato presieduto dal 2004 al 2007 da Mariuccia Allegrini. Da ottobre 2007 il presidente è Maurizio Budua. Venerdì 12 settembre, nella splendida cornice del ristorante “Da Vittorio” a Brusaporto, si è svolto il Galà di Amitié Sans Frontières, una bellissima serata all’insegna dell’amicizia, e dell’eleganza, ma soprattutto della generosità: splendidi premi messi in palio dagli sponsor, daranno la possibilità di poter contribuire alla realizzazione dei service proposti dal nuovo Consiglio Direttivo del Club di Bergamo: - “Progetto per la costituzione di una Banca per la crio-conservazione di cellule staminali da cordone ombelicale a fine autologo (personale/familiare) e allogenico (per tutti)”, responsabile del progetto il dottor Giuseppe Amuso dell’ 0spedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo (prov. di Bergamo). - Contributo al Master Universitario per il Progetto di recupero del Castello di San Vigilio in Città Alta, in collaborazione con il Comune di Bergamo,

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Assessorato all’Edilizia Privata, Politiche della Casa e Patrimonio e l’Ecole Nazionale Supérieure d’Architecture di Parigi. - La pubblicazione di un Volume sulle patate e Mostra Collettiva di pittura: L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2008 Anno Internazionale della Patata con la Ris. 60/191 del 22/12/2005. Accanto a questa iniziativa, sempre per diffondere questo messaggio, il Consiglio ha pensato di organizzare, una Mostra Collettiva di Pittura presso il Centro Museale di Rovetta, in collaborazione con il Comune di Rovetta e con una ventina di noti Artisti bergamaschi che si sono cimentati sul tema delle patate e della terra. Infatti il titolo della Mostra è: “Terra e Arte” che si inaugura venerdì 19 settembre 2008 a Rovetta alle ore 18.00. Erano presenti oltre 270 Ospiti Madrina della serata la giornalista di Canale 5 Cristina Parodi. I premi messi in palio per lotteria svoltasi a fine serata: - 1 Rossa Fiammante FIAT 500 Pop 1.2 cc. - 69cv offerta dai Concessionari Fiat di Bergamo; rappresentati alla serata dalla Sig.ra Goisis di Italauto e dalle Signore Luisa e Marilena Bresciani di Bresciani Auto, - Week end per 2 persone offerti dal Casinò di Seefeld, rappresentato dal Direttore del Casino Sig. Hubmann che con gli Hotels di Seefeld hanno come premi per la sottoscrizione ed i giochi ai tavoli.


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di Emanuela Lanfranco

Dior si trasferisce da Tiziana Fausti Venerdì 19 settembre nel suggestivo negozio in piazza Dante è stata presentata la collezione autunno-inverno 2008-2009 della prestigiosa maison parigina

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olo Dior. Venerdì 19 settembre nel suggestivo negozio di Tiziana Fausti in piazza Dante è stata presenta la collezione Dior autunno-inverno 20082009. Perché solo Dior? Perché il negozio per l’occasione ha lasciato spazio solo agli abiti e agli accesori della maison parigina, diventando per un giorno un riferimento monomarca. Elegante, femminile e sofisticata. Questa è la donna che rappresenta Dior, proprio com’è “donna” Tiziana che, esclusivista da anni del marchio Dior collezione donna, per questo evento ha voluto le sue clienti amiche per un cocktail esclusivo in terrazza.

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di Emanuela Lanfranco

Serata Gameclub al ristorante Roof Garden L’associazione culturale è nata per promuovere e sostenere la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Presentata l’opera “Untiled (We die)” di Victor Man

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iovedì 18 settembre, presso il ristorante Roof Garden, Victor Man, giovane artista rumeno (Cluj-Napoca, 1974), ha presentato l’opera “Untiled (We die)” - ovvero “Senza titolo (noi moriamo)” - creata in occasione della sua mostra personale che la GAMeC di Bergamo gli ha dedicato nel

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marzo 2008. Tale opera, grazie al Club GAMeC, farà parte della Collezione Permanente del Museo. Il Club GAMeC - Galleria d’arte Moderna e Contemporanea è un’associazione culturale nata per promuovere e sostenere la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo nella diffusione della conoscenza dell’arte del nostro tempo. Il Club è aperto a tutti coloro che ne condividono le finalità.


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di Emanuela Lanfranco

Traffic Gallery, Stencil Art New Pop in the Urban Culture Doppia personale alla galleria in di via San Tomaso per raccogliere le opere di Orticannodles e M-city. Che per l’occasione hanno realizzato un murales in via David

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abato 20 settembre presso la galleria Traffic Gallery di via San Tomaso 92 è stata inaugurata una doppia personale per raccogliere le opere di Orticannodles e M-city. «Le effigi pop di Orticannodles, dai colori squiilanti e dai dettagli ben definiti, si confrontano con le città in bianco e nero dell’architetto

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visionario M-city, agglomerati urbani che parlano di ciminiere, squat, teatri e palazzi della Polonia». Il tutto realizzato per entrambi in stencil sui muri anneriti delle città fumose… In occasione della mostra presso gli spazi di Traffic Gallery, gli artisti Mcity e Orticaoodles hanno realizzato un murales pubblico in via David, a Bergamo.


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Banda larga, un’opportunità per aziende e Amministrazioni Convegno dedicato alle telecomunicazioni organizzato lo scorso 16 settembre da Confindustria Bergamo in collaborazione con Provincia di Bergamo, BiG TLC Srl e Il Sole 24 Ore BusinessMedia

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n momento per presentare le opportunità che possono derivare dall’utilizzo di un moderno sistema di infrastrutture e telecomunicazioni a banda larga, condizione oggi necessaria per lo sviluppo economico, sociale e culturale di ogni Paese. Questa la sostanza del convegno “Banda larga: un’opportunità per aziende e pubblica amministrazione”, svoltosi lo scorso 16 settembre nella Sala Giunta di Confindustria Bergamo. L’iniziativa - organizzata in collaborazione con Provincia di Bergamo, BiG TLC Srl e Il Sole 24 Ore BusinessMedia - è nata con l’intento di

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esortare un utilizzo appropriato e strategico delle comunicazioni, oggi leva di vantaggio competitivo per aziende, organizzazioni complesse e pubbliche amministrazioni in quanto consente l’ottimizzazione delle risorse, lo sviluppo di applicazioni e attività innovative e l’individuazione di nuovi modelli organizzativi. Il convegno, aperto da un saluto del Presidente di Confindustria Bergamo, Alberto Barcella, a cui è seguito un intervento del presidente della Provincia di Bergamo, Valerio Bettoni, ha visto il susseguirsi di diversi relatori illustri che hanno messo a fuoco gli aspetti più interessanti e le potenzialità effettive di questa tecnologia innovativa, ora disponibile.


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di Emanuela Lanfranco

Coppa Gioielleria Serafino Consoli trofeo Parmigiani Il torneo è stato disputato domenica 21 settembre presso il Franciacorta Golf Club

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18 buche Stableford

1° Categoria 1° netto: Alessandro Berlucchi 41 2°Lordo: Davide Bertoli 35 2° Netto: Luciano Medolago 37 2° Categoria: 1° Netto: Giuseppe Guarino 37 2° Netto: Gianluca Novellone 37

3° Categoria: 1° Netto: Luciano Bonetti 39 2° Netto: Marilena Zani 38 1° Lady: Raffaella Belotti 1° Senior: Luciano Tamini Nearest to the pin buca 11: Gianmaria Zanchi 2,05 mt. Driving Contest Maschile buca 14: Davide Bertoli Driving Contest Femminile buca 14 Francesca Boghi. C.S.A.: 0

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di Manuela Mangeruva

FAVOLOSI ANNI ‘80 IL VENERDì NOTTE A BERGAMO E’ CAPOGIRO JOY CLUB Riapre il Capogiro, affermandosi tra i più prestigiosi e rinomati club del nord Italia. Rinnovato nello stile, celebra gli anni della discodance puntando su un arredamento raffinato e su gigantografie bianco e nero.

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aPOGIRO Joy Club a Curno, riapre. Dopo la scorsa stagione di successi che lo ha visto tra i locali notturni del nord Italia di maggior rilevanza, per musica, tendenze e ospiti, inizia la stagione 2008/2009 e lo fa nel migliore dei modi, rinterpretando i favolosi anni ‘80, periodo cult della discodance. Il restyling super chic e innovativo, colpisce per il giallo

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choc, gli specchi fumé, le gigantografie in bianco e nero e le superfici lucide. Completamente rinnovato anche CaPoGiRo restaurant, appuntamento obbligato del preservata e unico nel suo genere per un format di cena non convenzionale, all’insegna del divertimento e con sottofondo di happy music. CaPOGIRO Joy Club, ancora più ricercato ed elegante, per una serata all’insegna dell’esclusività.


Gli ospiti intervenuti nello spettacolo Pavlova & Friends Anniversario per i 10 anni di attività

Podini & Zeni, Solisti Teatro alla Scala - Mi

Golfetto & Zucchetti Dall’ Operà di Zurigo

Julia Smirnova - Diplomanda Accademia del Bolshoi

Adam Sevani Attore/Ballerino nel film Step Up 2

Hanno inoltre partecipato:.....


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Grande successo di Pagano

Serata di moda a Porto Cervo per la ricerca sul cancro La Pellicceria Pagano è stata ospite d’eccezione di un evento esclusivo al Billionaire. Presentate le nuove collezioni alla presenza dei personaggi più in vista del jet set internazionale

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n una location d’eccezione come il ristorante Cipriani - situato al piano alto del Billionaire, ovvero il locale più trendy della Costa Smeralda - Manuela Belingardi, presidente della fondazione IEO per la ricerca delle cellule tumorali, ha organizzato una cena di beneficenza invitando i personaggi di maggiore spicco dell’isola più vippaiola d’Italia. Il momento clou della piacevole serata è stata la presentazione della collezione della Pellicceria Pagano, che ha proposto cortis-

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sime giacche di visone nei colori ametista, blu cina e viola, insieme ai più eleganti cincillà e agli zibellini più esclusivi. Pagano, se con la boutique di Porto Cervo è un punto di riferimento per il jet set internazionale, non dimentica però la sua affezionata clientela di Bergamo, Milano e Brescia, a cui dedicherà una serata particolarmente interessante a metà ottobre, nella sede di Bergamo, con la presentazione della nuova collezione di pellicce, dell’abbigliamento elegante e da cerimonia per lui e lei.


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Spazio Bergamo a Roma, presentato il libro di Maurizio Lorenzi Per l’autore di “A modo mio” sono intervenuti l’onorevole Savino Pezzotta e Maurizio Masciopinto, direttore dell’Ufficio relazioni esterne e cerimoniale del ministero dell’Interno

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uovo appuntamento della manifestazione “Bergamo ti racconta - scritti ed idee di autori bergamaschi”, organizzata dall’Ufficio di Rappresentanza della Provincia di Bergamo a Roma nella Sala Papa Giovanni XXIII, in via di Pietra 70. Lo scorso 17 settembre è stato infatti presentato il libro giallo “A modo mio” di Maurizio Lorenzi (Edizioni Il Molo - prefazione di Savino Pezzotta). Ne hanno parlato con l’autore, l’onorevole Savino Pezzotta, Maurizio Masciopinto, direttore dell’Ufficio relazioni esterne e cerimoniale del ministero dell’Interno-dipartimento della Pubblica sicurezza, e Alma Maria Grandin (giornalista di RadioUno), responsabile dell’Ufficio di rappresentanza della Provincia di Bergamo a Roma. Bergamasco di 35 anni, appartenente alla Polizia di stato dal 1993, Maurizio Lorenzi matura la sua crescita professionale in ambiti differenti, tra cui il settore della polizia ferroviaria, quella di frontiera, la squadra volanti del servizio pronto intervento “113”, l’inserimento nell’ufficio scorte e successivamente in quello relativo all’Immigrazione. La passione per la scrittura lo accompagna da sempre: è capace di catturare in punta di penna ricordi e attimi della vita, affettiva e lavorativa, offrendo una realtà che esula dall’immaginario collettivo. Nel 2005 pubblica “Racconti sulla strada” (Sottosopra edizioni, prefazione di Vittorio Feltri), la sua opera d’esordio, con due ristampe all’attivo. Attualmente svolge collaborazioni giornalistiche con il trimestrale “Bergamo UP”; in passato ha pubblicato con i mensili “Detective Magazine”, “BG24cento”, “New Entry”, “Il giornale di Polizia”.

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di Riccardo Bevilacqua

Ritratto del conte Giacomo Carrara (1714-1796), fondatore dell’omonima Accademia. Il casato si estingue nel 1978 con la morte della nobildonna Camilla

Nel presente di Bergamo, ma con tanti Avi alle spalle Dal “ Libro d’Oro ” emerge anche un quadro della nobiltà fiorente ancora oggi in terra orobica

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ur non occupando più i vertici della società italiana in misura significativa le famiglie nobili, con la loro storia sovente antica e gloriosa, sono nelle nostre comunità una presenza che suscita spesso curiosità. Sempre molto “discreta”, la nobiltà è riunita in un’associazione a carattere nazionale denominata Corpo della Nobiltà Italiana. Le famiglie blasonate, inoltre, sono censite in due volumi, con uscita ogni tre - quattro anni, quindi sempre aggiornati, molto costosi e di difficile reperibilità: sono l’«Annuario della Nobiltà Italiana e il Libro d’Oro della Nobiltà Italiana». Sfogliando con attenzione questi testi ed altri minori abbiamo cercato di capire se esistono ancora quelle casate aristocratiche che hanno fatto la storia della nostra città e i cui nomi, sovente, ritroviamo nella toponomastica urbana. Ecco cosa abbiamo scoperto. Sono circa una sessantina le famiglie nobili che vivono nella Bergamasca. Poco più della metà appartiene all’antichissima aristocrazia orobica, le restanti si sono trasferite grosso modo all’ombra del Campanone a partire dai primi anni del ‘900. Volendo suddividerle per titolo nobiliare, abbiamo tre casate principesche, sei marchionali, trenta comitali, due baronali e una ventina che godono solo del titolo di nobile. Non poche, quindi. Molte altre famiglie aristocratiche, poi, nel corso dei secoli si sono estinte: caso emblematico è quello dell’illustre casata dei conti Carrara, che con il conte Giacomo, fondatore della prestigiosa Accademia, si è resa particolarmente benemerita ed immortale. Vi sono poi altre ventiquattro famiglie titolate che non vivono più nella Bergamasca, ma

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hanno origini orobiche. Un esempio per tutti ci è dato dai conti palatini Brembati, milanesi d’adozione, il cui avo Pinamonte ha fondato nel ‘200 l’ancora operante MIA. Buona parte dei nobili che vivono nella nostra provincia sono liberi professionisti: avvocati, ingegneri, medici, qualche imprenditore, una manciata sono o sono stati anche in politica. Tra gli ex consiglieri comunali rammentiamo il nobile Dario Adelasio (il cui prozio Vittorio Emanuele è stato il primo presidente della Società Sportiva Atalanta) e il nobile Gian Gabriele Vertova, apprezzato professore di Lettere al Liceo Sarpi il cui avo Alberto, nel 1160, è stato rettore della Lega Lombarda contro il Barbarossa (!). Ancora in politica troviamo, invece, il conte Piero Piccinelli e il conte Bonaventura

Stemma della famiglia dei conti Camozzi de Gherardi Vertova


I conti Medolago Albani, nella loro dimora di Città Alta, hanno accolto nel 1857 l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe accompagnato dalla consorte Elisabetta di Baviera. Pochi anni dopo invece il primo re d’Italia Vittorio Emanuele II

Ratisbona (Baviera), scorcio dell’imponente castello dei principi con Thurn und Taxis. Questa illustre e potente famiglia tedesca non ha mai dimenticato le sue origini bergamasche che sono a Cornello dei Tasso, in Val Brembana

Splendido ritratto del nobile Giovanni Maironi da Ponte (1748-1833), illustre scienziato, eseguito dal Piccio

Grumelli Pedrocca, quest’ultimo vicepresidente della Provincia oltre che imprenditore in campo agricolo. Molte famiglie vantano poi una storia millenaria e tra queste quelle dei conti Suardi, Suardo e Secco Suardo, che hanno un comune capostipite, appartenente alla gens longobarda, in Lanfranco, giudice del Sacro Palazzo. Siamo intorno al 995! Tutti i Bergamaschi conoscono bene il lussureggiante parco Suardi, ma pochi sanno che è stato donato ai suoi concittadini proprio dal conte Guidino Suardi (+ 1965), padre della contessa Benedetta, proprietaria di quel magnifico Oratorio, a Trescore Balneario, interamente affrescato da Lorenzo Lotto. Altre famiglie che sfidano il millennio di vita, per esempio, sono quelle dei conti Benaglio e dei marchesi Terzi. Il marchese Giulio, poi, non tradisce la tradizionale vocazione alla diplomazia della nobiltà italiana, essendo Ambasciatore e direttore generale degli affari politici al ministero degli Esteri. Il marchese Filippo Parravicini Bagliani, invece, sacerdote diocesano, ci rammenta la fortissima presenza che una volta la nobiltà aveva nella Chiesa, anche al vertice più alto. L’ultimo Papa aristocratico è stato infatti Pio XII (+ 1958), appartenente alla nobile famiglia romana dei Pacelli. E fu proprio un avo del conte Giancarlo Albani (altra famiglia orobica da mille anni di storia ben portati) a salvare il domenicano Antonio Ghisleri, futuro papa Pio V (1566), da un tentativo di omicidio, rendendosi così benemerito di fronte a tutta la Cristianità. Ma il casato nobile bergamasco più conosciuto in Italia, tuttora fiorente, è probabilmente quello dei conti Colleoni, e ciò grazie a quel grande condottiero che è stato Bartolomeo, il quale ha pensato bene di “eternarsi” ulteriormente facendo erigere in Città Alta quello scrigno d’arte che è la sua Cappella. Un quartiere residenziale di Bergamo, invece, prende il nome di una famiglia nobile, quella dei Finardi, in quanto sorto attorno al loro

Eugenio Finardi

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Castello di Costa Mezzate, 1905: la Regina d’Italia Margherita di Savoia, in visita al conte Giovanni Battista Camozzi de Gherardi Vertova

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seicentesco palazzo. L’esponente più conosciuto di questo casato è senz’altro il musicista e compositore Eugenio Finardi, ma la passione per la musica aveva già rapito suo zio Giulio, virtuoso violinista. Molte famiglie nobili, quindi, conservano il decoro d’un tempo risiedendo ancora nei loro plurisecolari palazzi: è il caso, ad esempio, dei conti Belli e dei conti Moroni (la cui magnifica magione è tappa d’obbligo nel tour delle dimore storiche), dei conti Agliardi e dei conti Marenzi (il cui giardino, ricco di piante rare e con un graziosissimo laghetto al centro, è ora di proprietà del Comune), dei conti Martinoni Caleppio e dei conti Mapelli Mozzi, dei baroni Scotti (nella cui dimora è morto, nel 1848, il grande Donizetti) e dei conti Medolago Albani. Tra i personaggi illustri di quest’ultima famiglia è doveroso ricordare il conte Stanislao, tra i fondatori, nel 1880, della società editrice de L’Eco di Bergamo nonché primo presidente del Consiglio d’amministrazione del giornale ed esponente di spicco del movimento cattolico nazionale. Attualmente il conte Augusto Medolago Albani è il maggior referente, a Bergamo, unitamente al nobile Annibale Pacchioni, dell’antichissimo ed esclusivo Sovrano Militare Ordine di Malta. Autorevole membro del Sabaudo Ordine Equestre dei Santi Maurizio e Lazzaro, invece, nonché buon amico della Famiglia Reale d’Italia è il principe don Alberto Giovanelli, d’antico casato gandinese, dimorante nello splendido settecentesco palazzo Fogaccia a Clusone. Ma in terra orobica vivono anche i principi e marchesi Gonzaga di Vescovato, unico ramo superstite dei superbi Signori di Mantova, mentre il principe don Augusto Ruffo di Calabria, nipote della regina Paola del Belgio, ha una casa di campagna in quel di Mapello. Concludendo questa rapida panoramica sulla nobiltà nella Bergamasca e in omaggio alla Città dei Mille, rammentiamo due famiglie che si sono distinte in modo particolare in quei moti risorgimentali che portarono all’Unità d’Italia. Ci riferiamo in primo luogo ai conti Camozzi de Gherardi Vertova, attualmente rappresentati dalla contessa Maria Edwige, donna energica e di apprezzata cultura, e ai nobili Maironi Da Ponte, che vantano tra gli avi il famoso naturalista Giovanni, rappresentati oggi da diversi esponenti tra cui gli odontoiatri Michele e Franco.

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Il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca

Nella fastosa cornice del loro palazzo i marchesi Terzi hanno ospitato, tra i numerosi personaggi illustri, gli imperatori d’Austria Francesco I e Ferdinando I


Casate nobili, orobiche e non, presenti a Bergamo e nel suo territorio Casate Principesche (3) * Giovanelli * Gonzaga di Vescovato * Ruffo di Calabria Casate Marchionali (6) * Marieni Saredo * Parravicini Bagliani * Pellegrini Quarantotti * Riva Berni * Terzi * Terzi di Sant’Agata Casate Comitali (30) * Agliardi * Alborghetti * Albani * Albertoni di Val di Scalve * Belli * Benaglio * Bonzi * Buffa di Perrero * Calvi di Bergolo * Colleoni * Colloredo Mels * Camozzi de Gherardi Vertova * Compostella di Sanguinetto * Gritti Morlacchi * Grumelli Pedrocca * Mapelli Mozzi * Marenzi

* Martinoni Caleppio * Medolago Albani * Moroni * Piccinelli * Rampinelli * Roncalli di Montorio * Salimei * Secco Suardo * Sottocasa * Suardi * Suardo * Tommasi di Vignano * Zileri Dal Verme Casate Baronali (2) * Coffari di Gilferraro * Scotti Casate che godono del titolo di Nobile (19) * Adelasio * Astori * Cappia * Cucchi * De Lama * Finardi * Franchetti * Guidobono Cavalchini * Maironi Da Ponte * Pacchioni * Pagnoncelli Folcieri * Palazzuoli Bevilacqua di Colle * Pasqualino di Marineo * Roncalli * Siotto Pintor * Tacchi

* Uboldi de Capei * Vertova * Von Wunster Casate nobili che risiedono fuori dalla bergamasca ma che hanno origini bergamasche (23) * Principi von Thurn und Taxis (ramo bavarese della famiglia Tasso) * Conti Alessandri * Conti Beretta * Conti Boselli * Conti Brembati * Conti Cartolari * Conti Colleoni (ramo di Tivoli - Roma) * Conti Colleoni (ramo di Verona) * Conti Fogaccia * Conti Maffeis * Conti Malliani * Conti Marenzi (ramo austriaco) * Conti Zanchi * Conti Zanchi de Zan * Baroni Taxis Bordogna Valnigra (ramo di Trento della famiglia Tasso) * Nobili Fanzago * Nobili Ghedini * Nobili Giovanelli de Noris * Nobili Grazia Gambarini * Nobili Luppis (ramo di Ferrara fam. dei conti Lupi, estinta) * Nobili Menafoglio * Nobili Ragazzoni * Nobili Rivola * Nobili Zonca

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di Emanuela Lanfranco

BERGAMASCA LA MISS UNIVERSE ITALY ‘08 Claudia Ferraris è stata scelta per rappresentare l’Italia al prestigioso concorso internazionale di Donald Trump e della NBC. Castana, occhi verdi, è alta 1 e 75. Misure: 84-61-86

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Interviste

utto è nato perché cercavo un modo per mettermi in gioco, cercavo un qualcosa che mi facesse vincere la mia insicurezza. Così, sfidando il mondo, due anni fa, nel 2006, mi iscrissi al concorso di Miss Italia. Non l’avrei mai fatto, ma dando per scontato che non sarebbe successo nulla, partecipai alle selezioni. Vinsi le provinciali, le regionali, fui eletta Miss Lombardia, arrivai a Salsomaggiore e mi classificai al sesto posto».

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CLAUDIA FERRARIS

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Dopo questo traguardo hai pensato che potesse essere facile raggiungere l’obiettivo di Miss Universo? Non ci pensavo proprio. Innanzitutto dovevo finire il liceo: frequentavo lo scientifico al Sant’Alessandro, avevo gli esami di maturità da superare e quindi non potevo perdere ulteriore tempo in cose che mi distraevano dalla scuola. Poi ho accantonato il pensiero di concorsi, miss, etc. e mi sono iscritta all’università, alla Cattolica a Milano, dove frequento il primo anno di economia e commercio e ho superato gli esami del primo semestre. E come sei finita nel Vietnam, alla finalissima di Miss Universo? Forse sempre per lo stesso motivo. Partecipando a certi concorsi ti metti in gioco e devi imparare a stare a galla, oltretutto in un fiume pieno di … coccodrilli. Credo che per vincere l’insicurezza questo sia un buon metodo. Mi iscrisse mio padre. Seppe che ci si poteva iscrivere al concorso di Miss Universo tramite un sito on line, e così fece. Ovviamente anch’io lo sapevo, ma ero molto in ritardo, eravamo a fine aprile e la finale si sarebbe svolta a Riccione il 31 maggio. Invece passai le selezioni provincialie regionali e arrivai in finale. In tutto eravamo in trentotto concorrenti e su trentotto io mi classificai prima, cioè divenni la candidata a rappresentare l’Italia al concorso di Miss Universo.


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Emozione? Più che emozione, ansia. Tanta ansia. Ma racconta un po’ come si svolgono i preparativi, come sono le giornate che precedono la finale di un concorso di questo livello, così lontano da casa. Tutto si è svolto così rapidamente che forse ho vissuto quei giorni in uno stato di nirvana. Non realizzavo molto, nel senso che mi sono vista catapultare in una realtà completamente all’opposto di quella che è sempre stata la mia vita. Anche il concorso di Miss Italia non mi è servito da base, perché quello di Miss Universo è tutt’altra cosa. In che senso? Innanzitutto ho dovuto fare tutto io, mi sono dovuta organizzare in quindici giorni. Non ho avuto alcun supporto e il 16 giugno sono partita,

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da sola, per il Vietnam e ci sono rimasta per un mese insieme alla altre finaliste di tutto il mondo, praticamente a studiare per la finale del concorso. Non sapevo cosa mi aspettasse di preciso, però devo ammettere che da subito siamo state accolte come delle vere dive. La prima settimana siamo state a Ho Chi Minh City: tutto nuovo e interessante, ma il ritmo di lavoro è stato veramente massacrante. Fortuna vuole che tra di noi già erano nate amicizie: la mia compagna di camera era Dayana Mendoza, ovvero colei che ha vinto il titolo. Devo dire che per me è stata veramente di grande aiuto, soprattutto per vincere la malinconia. La seconda settimana abbiamo raggiunto le altre città: Danang, Ha Noi, Halong Bay e, infine, Nha Trang, dove si è svolta la finale. Qui abbiamo lavorato tantissimo, con l’aiuto di coreografi che ci hanno preparato per la grande serata insegnandoci come dovevamo camminare per la sfilata, come metterci in posa per i servizi fotografici, come fare e cosa fare per arrivare sul palco la serata del Galà senza intoppi.


Che differenza c’è tra il concorso di Miss Italia e Miss Universo? In teoria nessuna in quanto per partecipare ad entrambi i concorsi devi avere determinati requisiti, che durante le selezioni vengono messi in evidenza e premiati. La vera differenza tra questi due concorsi è l’approccio alle selezioni: ho avuto la sensazione che per Miss Universo le candidate avessero “studiato” per diventare Miss, che per tutto l’anno precedente non avessero fatto altro che prepararsi per l’evento dedicandosi all’apprendimento di dizione, portamento e di come mettersi in posa per i servizi fotografici. Preparazione che io ho dovuto affrontare in quindici giorni.

mata Miss Coin per la moda, che equivale ad una campagna pubblicitaria con l’azienda, e questo ritengo sia un buon trampolino di lancio. E poi ho vinto una Citroen C1, un bel premio.

Claudia, aver vinto la finale a Riccione ti ha aperto qualche porta nel mondo della moda? Io me lo auguro, anche perché se partecipi a questi concorsi è soprattutto perché ti piace il mondo della moda. In palio c’erano dei premi messi in palio dagli sponsor: come prima classificata sono stata procla-

Sei partita da sola, ma poi la tua famiglia ti ha raggiunto. Al completo: papà Giuseppe, mamma Delia e Roberto, mio fratello, mi hanno sostenuto e hanno vissuto dalla platea il momento delle elezioni con grande trepidazione e poi soddisfazione. In fin dei conti, ribadisco, sono nella Top 10 di Miss Universo…

E di Nha Trang, sede della finale mondiale di Miss Universo, cosa ricorderai? Un’esperienza meravigliosa, la grandissima gioia di essere stata l’ambasciatrice della bellezza italiana nel mondo e di essermi classificata nella Top 10 delle Miss Universo.

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di Emanuela Lanfranco

«SONO CRESCIUTA CON L’ATALANTA» Per la prima volta in cento anni di storia della Dea una donna siede al tavolo della dirigenza. E’ Francesca Ruggeri, imprenditrice e mamma del piccolo Tommaso

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Interviste

ella storia centenaria dell’Atalanta Calcio, Francesca Ruggeri è la prima donna che siede al tavolo della dirigenza. Da marzo 2008 è la Vice Presidente della società e ci tiene a sottolineare che questo ruolo lo sta ricoprendo comunque a nome della famiglia, la famiglia Ruggeri.

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FRANCESCA RUGGERI

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Francesca, è un ruolo oneroso quello che sta ricoprendo nell’Atalanta. Come riesce a gestirlo? Di calcio, ossia di Atalanta, in casa mia se ne parla da sempre. Posso dire di essere cresciuta con l’Atalanta, anche se non mi sarei sognata di entrare a farne parte così direttamente. Per me è sempre stata una realtà comunque lontana da quello che è la mia vita quotidiana. E’ un ruolo oserei dire di grande responsabilità. Come riesco a gestirlo? Con molta umiltà, chiedendo aiuto a tutti. Sto studiando molto, di azienda calcio non ne sapevo nulla, a livello tecnico c’è mio fratello Alessandro (Presidente della società Atalanta Calcio, ndr) che segue tutto. Io mi limito alla parte amministrativa e gestionale, non sarei in grado di analizzare e prendere decisioni, quindi ho bisogno del supporto di tutti, lasciando le decisioni finali alla famiglia. Considerando quanto e come vivono i tifosi il loro rapporto con la squadra, decidere le sorti dell’Atalanta non è facile. Ritengo che i rapporti con i tifosi si siano appianati, vuoi per la delicata situazione che sta vivendo papà, ma forse anche perché hanno capito gli sforzi che stiamo facendo. Questo è il “suo” secondo anno di campionato, ma primo a


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livello decisionale per la campagna acquisti. Ha incontrato qualche difficoltà ? La campagna acquisti ritengo sia stata gestita in modo accurato e non facile. La gestione di una squadra di calcio può essere vissuta dal punto di vista femminile? Ritengo che, essendo mamma, fa sicuramente piacere vedere allo stadio tanti bambini e quindi agevolare la campagna abbonamenti alle famiglie e ai ragazzi da 0 a 14 anni. Credo sia una buona iniziativa. Ma più che dall’ottica femminile, mi sembra una cosa di buon senso perché i ragazzi sono il futuro e lo sport può insegnare ancora molto. Francesca, lei ha sempre lavorato nelle aziende di famiglia a fianco di suo papà: questo l’ha agevolata? Partiamo dall’inizio per spiegare quanto conta essere la figlia di Ivan. Ero iscritta all’università, secondo anno di giurisprudenza, mi stavo recando a Pavia per sostenere un esame quando a metà strada mi resi conto che di fare l’avvocato proprio non ne avevo una gran voglia. Così feci retromarcia e con non poca “paura” tornai a casa ad affrontare mio padre il quale, senza batter ciglio, mi disse: “qui a nessuno è permesso fare nulla, da domani sei in azienda”. In azienda si parte dal primo gradino così mi mise al centralino dell’Alpha Termoplastic a Mornico, poi passo dopo passo mi inserii, arrivando in amministrazione. Ci rimasi un paio d’anni finchè l’azienda non fu venduta. Durante questa esperienza non passava giorno in cui non dovessi seguire anche altre attività della famiglia, e così un po’ alla volta sono entrata nella totalità della gestione aziendale. In quel periodo papà mi propose un’esperienza nel campo dell’editoria: seguire per lui “Il Nuovo Giornale di Bergamo”. Anche qui rimasi un paio d’anni, poi lasciammo il campo editoriale e mi affidò la concessionaria all’Avana - Cuba dell’azienda import-export esclusivista del gruppo Fiat-Piaggio per dieci anni; dal 1995 al 2005 ho fatto la spola Italia - Cuba, non è stato proprio fantastico. Questo per spiegare che essere figlia del titolare non mi ha mai agevolato. Anzi, il posto di lavoro va mantenuto con la fatica.

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Donna, imprenditrice e mamma. Direi soprattutto mamma, di un bambino di sette anni che frequenta la seconda elementare: Tommaso. Anch’io, come tutte le mamme che lavorano, ho dovuto fare delle scelte, ma non ho mai voluto rubare tempo alla sua crescita, ho sempre preferito rinunciare a qualcosa per stargli vicino. Mi sono resa conto che non è facile gestire il lavoro e la famiglia contemporaneamente, ma non è impossibile. Certo, a qualcosa devi rinunciare, e questo non è di certo il figlio.

Tommaso come se la cava con il pallone? Non poteva uscirne indenne. Per Tommaso sentire parlare di calcio, anzi di Atalanta, è normale. Sia con il nonno Ivan che con Alessandro parla e ne sente parlare; devo dire che gioca bene, frequenta la scuola ma per ora vorrei che il calcio, per lui, fosse veramente una cosa ludica, uno svago, come per qualsiasi altro bambino della sua età. Anche se, appena rientra a casa, si mette in divisa: nerazzurra.

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di Manuela Mangeruva - foto di Matteo Mottari

APERITIVO FUSION TSUNAMI: WHO’S THAT GIRL? Luogo d’incontri, amori, serate tra amici. Luca sceglie lo Tsunami per il suo primo appuntamento con Paola.

Ore 18: fine settembre, Paola arriva puntuale all’appuntamento con Luca. Lui ancora non c’è. SMS: Dove 6? Sono allo Tsunami. Odio aspettare! Metti il turbo!

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Non c’è un buco di parcheggio neppure per la Smart, la lascio qui un attimo, altrimenti mi parcheggia qui lei!

Ciao Paola, scusa il ritardo, sei bellissima! Per questa volta ti perdono ma… meno un punto!

Arriva Giampaolo a sfottere Luca e a prendere l’ordininazione… Bentornato “Conte!”, ti porto il solito? E a te stupenda? Perché “Conte?” Perché si è montato la testa senza seguire le istruzioni, per questo dice cazzate!

Pronti! Mojito, analcolico della casa e Maki! MA_KI ti ammazza a tè! Eh Conte, quei due in cucina, si parlano e non si capiscono! Un po’ come te con le donne!

Ma capo, capisco io. E’ lui lo Shimunito! Ma che capisci, Sotuto Manontanto!

Tutti siamo nati pazzi. E qualcuno lo rimane! Hai ragione Luca, sono pazzi e simpatici, dobbiamo rivederci in questo posto!

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«L’AMORE? MAGNIFICO E INCOMPRENSIBILE» Tornato più grande che mai dopo un brutto male e un periodo di crisi, Roberto Vecchioni suonerà giovedì 23 ottobre al Creberg Teatro. L’intero ricavavato della serata sarà devoluto all’Aeper

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ROBERTO VECCHIONI

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elle sue canzoni parla d’amore e di cose perdute o ritrovate, di occasioni non colte, di affetti vicini e lontani: la sua dimensione più precisa è il sogno, il ricordo. La scelta è quella di un linguaggio ironico, spesso autobiografico e spiccatamente favolistico che attinge da miti e trame storiche rese attuali, come parabole. Ha composto ventidue album, superando i 5 milioni di copie vendute, anche se l’occasione più frequente in cui viene ricordato dai media sono i derby tra Milan e Inter in notturna, agevolmente corredati dagli incipit dei giornalisti sportivi con il titolo di uno dei suoi brani più famosi, “Luci a San Siro”. Stiamo parlando ovviamente di Roberto Vecchioni, professore di italiano e monumento della musica d’autore, quella partita nei favolosi anni Settanta e mai caduta nel dimenticatoio grazie anche ad esponenti del suo calibro. L’infaticabile padre di “Samarcanda”, dopo un’estate di tournée, suonerà dal vivo anche nel mese di ottobre: due date al sud, (Bari e Sorrento), una in Piemonte (sabato 18 ad Alba) e una al Creberg Teatro di Bergamo giovedì 23 (l’intero ricavato della serata, organizzata dalla Fondazione Credito Bergamasco, sarà devoluta ad Aeper-Associazione Educativa per la Prevenzione e il Reinserimento per la realizzazione di progetti volti alla tutela dei minori ed alla cura della famiglia allo scopo di prevenire gli allontanamenti e la disaggregazione familiare). L’artista milanese da sempre - e oggi più che mai - rifugge le bassezze: nelle sue canzoni non si è mai occupato di persone mediocri. Anzi. Un esempio su tutti? Arthur Rimbaud, poeta geniale e maledetto morto a 37 anni. «E’ un personaggio - confessa Vecchioni - che per certi versi assomigliava tanto a me quando ero giovane. Mi è sempre piaciuto


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questo suo essere un arrabbiato assoluto contro tutto e tutti, al tal punto che a 25 anni aveva già finito di scrivere. A me piacciono queste figure che riescono a essere il massimo nel bene e nel male, geniali esaltati senza mezze misure. Non sono mai ignavi, magari scelgono male ma scelgono». La lotta alla mediocrità non riguarda solo l’aspetto compositivo ma anche il modo di affrontare la vita. La sua reazione a una recente malattia, un tumore al polmone tempestivamente asportato, è stata veemente. Lui, padre solido di quattro figli e individuo sanissimo («vero, mi sentivo un Dio in terra dal punto di vista fisico, tant’è che non prendo mai neppure un’aspirina»), ha visto la sua caducità di uomo concretizzarsi nel giro di poche ore ed è caduto in depressione. Salvo poi reagire e ritornare alla vita attiva di sempre, anche grazie a un viaggio in Africa. «Mia moglie mi ha portato a Malindi, in Kenya. E ha fatto benissimo: tra persone stupende, cieli meravigliosi e milioni di stelle mi sono ripreso

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completamente». Uno spartiacque che ha cambiato anche la sua visione della vita, come racconta mirabilmente nel suo ultimo disco, “Di rabbia e di stelle”. «Doveva essere un disco peculiare, lo era nei miei proponimenti. A trent’anni si stempera tutto, a sessanta invece è tutto rappreso, tutto si accumula, non c’è più posto per gli spazi vuoti. In questo album volevo che tutto fosse sostanza, volevo anche dire tantissimo. C’è una regola da cui bisogna partire: lo scrittore di canzoni è fondamentalmente un esagerato. Dilata sempre le sue emozioni, sia in positivo che in negativo, perchè fa parte della sua missione. Nel momento in cui vengono fuori delle cose della tua vita in cui credi molto dici di più di quello che devi dire, senti un compito anche nei confronti di te stesso». Quando arriva la crisi, insomma, bisogna parlarne. Non in maniera banale, magari neanche diretta. Ma in modo obliquo, traversale. Riconsiderando i fondamenti della vita, quali l’amore, per Vecchioni


unico sentimento senza cui è impossibile vivere. Ma di cui spesso non sentiamo più la presenza tangibile nelle nostre esistenze. «Queste cose le dico in “Non amo più” e in “Non lasciarmi andare”: l’amore è un’avventura magnifica ed incomprensibile, ami con una forza incredibile, poi per via dell’età e di alcuni sconforti ti accorgi che non ami più nulla. Non solo la tua compagna, ma anche la politica e tutto il resto. Ho sempre avuto una duplicità nella visione delle cose: la rabbia è una rabbia interna mia, non cattivissima, mentre le stelle si dividono in due, quelle oscurate dalle nuvole, che sono lo sconforto, e quelle visibilissime che sono la speranza. Sono temi che ho sempre trattato in altri modi, ma qui, in questi pezzi, c’è una rieducazione all’amore». Concetti “adulti” trattati con uno spirito quasi adolescenziale, insomma, che misurano la distanza e allo stesso tempo l’annullano, con il libro, edito quest’anno da Frassinelli, “Di sogni e d’amore”, che raccoglie poesie scritte dal Professore negli anni ’60. «Queste liriche le aveva

conservate mia mamma e oggi mi fanno tenerezza… E’ un percorso che in qualche modo doveva sfociare. Sono poesie singolari, non bellissime, ma non le rinnego». Vecchioni tra l’altro ha un certo credito presso gli editori, tant’è che il suo penultimo libro, un romanzo dal titolo “Il libraio di Selinunte”, ha venduto bene in Italia e benissimo in Francia. Non dunque un artista che racchiude i suoi successi nel limite di un ambito, ma un creativo a tutto tondo. Che ha fatto storia e che ora guarda con attenzione l’evoluzione che la musica italiana ha preso negli ultimi anni: «Le canzoni delle nuove generazioni sono diverse dalle nostre. Non si ascoltano più i dischi, si ascoltano i brani uno per uno. La canzone è più un discorso, mi vengono in mente Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Samuele Bersani… lui per esempio scrive delle cose bellissime, dovrebbe essere conosciuto di più, è uno dei pochi continuatori della canzone d’autore degli anni Settanta, dove si raccontava, si mettevano le proprie idee fuori, si evocava».

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di Fabio Cuminetti

«A BERGAMO PER VINCERE ANCORA» Alle Olimpiadi, con l’Italia, le cose sono andate male. Ma Eleonora Lo Bianco proverà a rifarsi con la Foppa, che da tre anni guida con sicurezza. Grazie a mani magiche e rapidissime

Interviste

È

LEO LO BIANCO

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tra le migliori palleggiatrici del mondo, se non la migliore. Le sue mani sono fatate e chi mastica pallavolo non può esimersi dal saltare di gioia quando al PalaNorda produce magie per i martelli della Foppa. Con la nazionale ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino ma le cose non sono andate bene: l’Italia, data tra le favorite, è stata eliminata ai quarti dagli Usa. Parliamo di Eleonora Lo Bianco, da tre anni nella squadra di volley femminile più quotata d’Italia, con cui ha raggiunto i suoi primi successi nel campionato italiano: la Coppa Italia e lo Scudetto 2005/06, la European Champions’ League 2006/07 vinta a Zurigo contro le russe della Dinamo Mosca e la Coppa Italia 2007/08 nella finalissima di Bologna con la Scavolini Pesaro. Ha esordito con la maglia della nazionale italiana il 21 giugno 1998 a Montreux, nella gara Italia-Brasile. Da allora, per lei, un’autentica scalata al vertice che l’ha portata a vestire i panni di alzatrice titolare e che l’ha vista prendere parte alle spedizioni che hanno fruttato alla nazionale azzurra la medaglia di bronzo ai campionati europei del 1999, la partecipazione alle Olimpiadi di Sydney nel 2000, la medaglia d’argento ai campionati europei del 2001, la prestigiosa medaglia d’oro ai campionati mondiali del 2002, il quinto posto alle Olimpiadi di Atene del 2004 e la medaglia d’argento dei campionati europei del 2005, al termine dei quali è stata eletta miglior palleggiatrice della manifestazione. Nel 2007 ha vinto la medaglia d’oro da capitano prima agli Europei 2007 in Belgio e Lussemburgo e poi al World Grand Prix. Il risultato non è arrivato, ma vivere l’Olimpiade le avrà dato comunque tantissime emozioni. E’ un’esperienza bellissima che sicuramente mi porterò dietro. Abbiamo trovato una grande organizzazione, perché bisogna ammettere che i


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cinesi hanno lavorato davvero bene. Tutto è però associato al successo che non è arrivato, una delusione che brucia perché recente; anche se con il passare degli anni le amarezze lasceranno maggiore spazio ai ricordi positivi. Vale comunque la pena impegnarsi tanto per la nazionale? Alcuni atleti della maschile non la pensano così. Per il momento metto la nazionale prima di tutto, ma posso capire chi magari ha bisogno di prendersi delle pause o del riposo per dedicarsi di più alla famiglia. Penso soprattutto a quegli atleti sposati e con figli: avere dei bambini a casa e stare via sempre è dura. Ma per me non è ancora tempo per l’anno di riposo… una pratica che tra l’altro non mi piace molto in generale, preferisco stare sempre “sul treno”… A Pechino ha incontrato qualche vip? Si è fatta scattare delle foto con celebrità dello sport? E qualcuno magari le avrà anche chiesto l’autografo… Nessuno mi ha mai chiesto niente, a dir la verità… Purtroppo i recordmen non li ho incrociati, però ho fatto una foto con Rafael Nadal e con il giocatore di basket Kobe Bryant. Questo soprattutto nei primi giorni delle Olimpiadi, perché quando siamo entrate maggiormente nel clima della manifestazione il tempo e la voglia di girare e conoscere sono andati calando. Che impressione le ha fatto la Cina, una nazione per certi versi ancora misteriosa agli occhi di noi occidentali? Sinceramente a me loro sembrano sempre un po’ troppo inquadrati, troppo dentro uno schema da cui non riescono a uscire. Però penso che faccia parte anche della loro cultura. Questa che comincia è la quarta stagione con la maglia della Foppa. Come si trova a Bergamo? Come le piace passare il suo tempo libero in città? Qui mi sono sempre trovata benissimo, fin dall’inizio. Non è che poi in giro per Bergamo faccia così tanto, perché gli impegni sono parecchi. Però la cosa che preferisco - soprattutto quando voglio stare un po’ tranquilla e svagarmi - è sicuramente andare in Città Alta: cerco un posto poco affollato e mi rilasso. Cosa promette ai tifosi bergamaschi?

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Almeno un trofeo, o magari anche più d’uno. Sarà comunque un altro bellissimo anno anche grazie a loro, che a Bergamo sono tifosi con la T maiuscola perché seguono la squadra sempre, qualsiasi cosa succeda. Auspicando che la sua carriera sia ancora lunga le chiediamo: cosa pensa di fare quando smetterà di giocare? Innanzitutto metter su famiglia. A livello lavorativo non so: io ho studiato fino al liceo scientifico e poi mi sono fermata per ovvi motivi, perché non sarei riuscita a conciliare università e pallavolo. Penso magari di rimanere nell’ambiente del volley. Non per allenare però, perché non mi piace: meglio a livello di dirigenza, ad esempio come team manager. Poi magari invece faccio tutt’altro...


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di Fabio Cuminetti

«ADUNATA 2010? SIAMO PRONTI» Il 18 ottobre il Consiglio direttivo nazionale dell’Associazione nazionale alpini deve scegliere tra Bergamo e Pordenone. Chi vincerà? Ne abbiamo parlato con Antonio Sarti, presidente della sezione orobica

Interviste

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ANTONIO SARTI

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li alpini sono sempre il corpo più amato. Come spiega questo affetto? Basta guardare alla provincia di Bergamo, che conta ben 261 gruppi. Ciò significa uno per ogni paese, ovvero una notevole forza lavoro sempre orientata alle necessità della collettività. Questa è la risposta: la gente riconosce agli alpini, in tutta la loro lunga storia, una grande disponibilità ad aiutare gli altri a prescindere dal servizio militare. E l’Ana, del resto, è strenuamente impegnata nei compiti di Protezione Civile. Il suo curriculum ne è la più chiara conferma. Effettivamente sono stato per vent’anni responsabile della Protezione Civile degli alpini e in questo lasso di tempo abbiamo fatto numerosi interventi in occasione delle tante catastrofi che purtroppo hanno colpito il territorio nazionale. Ma abbiamo operato anche all’estero: Armenia, Francia, guerra in Kosovo… Tutte le volte che c’era bisogno di andare ad aiutare delle popolazioni in difficoltà non ci siamo mai tirati indietro, anche in virtù di una grande professionalità: è un campo in cui non si può inventare nulla, bisogna essere adeguatamente attrezzati e avere un metodo di lavoro rigorosamente pragmatico. Per agire tempestivamente in scenari di tragedia. Alla Protezione Civile l’Ana bergamasca affianca tra l’altro una più vasta attività di cooperazione internazionale. Sì, anche perché ci sono parecchi alpini che vanno spontaneamente a dare una mano all’estero. Nemmeno noi sappiano esattamente quanti siano. Ad esempio sono anni che gli alpini di Villongo vanno nelle favelas del Brasile a costruire case e centri di accoglienza. Stessa cosa per quelli della Val Brembana in Messico. E come non citare Franco Pini, che andando a prestare la propria opera per decenni in Kenya ha


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costruito, con la gente del posto, una piccola città. Simile è la storia di Rino Berlendis, alpino di Zogno che ha collezionato una settantina di lunghi soggiorni in Rwanda durante i quali si è dato da fare insieme alle popolazioni autoctone per migliorarne le condizioni di vita. Poderoso anche l’impegno diretto sul territorio bergamasco. Calcoli che solo l’anno scorso gli alpini hanno dato in opere di solidarietà qui in provincia 260 mila ore, oltre a un milione e 200 mila euro direttamente in aiuti economici. Un grande impegno in termini numerici concreti per la comunità di appartenenza. Passiamo a un appuntamento che scalda i cuori di Penne Nere e non: l’adunata nazionale. Sono due le candidate per il 2010: Bergamo e Pordenone. Il 18 ottobre c’è un Consiglio direttivo nazionale a Milano. Io sarò chiamato ad esporre le motivazioni della sezione di Bergamo e lo stesso farà il presidente della sezione di Pordenone. Poi il Consiglio deciderà. Ovviamente auspichiamo che la scelta cada su Bergamo. Bergamo ha ospitato l’adunata nel 1962 e nel 1986. Per rispettare la cadenza 24ennale il 2010 sarebbe perfetto… Effettivamente si verrebbe a creare una curiosa regolarità. Noi, dal punto di vista logistico-organizzativo, siamo pronti ad affrontare la manifestazione: abbiamo l’appoggio di una trentina di Amministrazioni disposte ad ospitare gli alpini, del Comune di Bergamo, della Provincia, del prefetto, del questore, dell’Unione Industriali, della Camera di Commercio e della Regione Lombardia. Insomma, se scatterà l’adunata nazionale a Bergamo sapremo perfettamente come muoverci. Una coesione difficilmente eguagliabile, dunque. Bergamo parte avvantaggiata? Calcoli che dietro la scelta della sede dell’adunata ci sono anche ragioni associative ben precise. La decisione di andare a Cuneo invece che a Bergamo, ad esempio, è stata dettata dalla volontà di restituire compattezza all’importante sezione piemontese, che stava vivendo un periodo difficile. Un commento sul servizio militare. L’abolizione della leva vi ha visto fortemente contrari. Sì, perché vediamo nella leva un momento positivo nella vita di un

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giovane. Certo, ci sono anche momenti antipatici durante il servizio militare; però vivere in comunità con altre persone senza l’ausilio della famiglia, nonché soffrire e faticare insieme, dona uno spirito tutto particolare. E insegna ai giovani che esistono doveri, ordine, Patria e sacrificio. Insomma, è l’aspetto morale che preoccupava e tuttora preoccupa. Lo scenario delle forze armate è però radicalmente cambiato negli ultimi anni. Verissimo. Oggi occorrono certamente militari professionisti che sappiano dare corso a quanto appreso nell’uso di tecnologie avanzate. Però crediamo che un ruolo anche per dei ragazzi di leva lo si possa trovare. Tanto per fare un esempio, si potrebbe pensare a una brigata alpina prettamente destinata a compiti di Protezione Civile, da utilizzare nelle emergenze ma anche nella prevenzione all’interno di aree idrogeologicamente a rischio. La sezione bergamasca dell’Ana resta comunque la più numerosa d’Italia. Abbiamo tanti soci giovani e anche quest’anno chiudiamo senza diminuzioni nel numero totale di iscritti. Certo, se non cambia nulla prima o poi la decrescita sarà inevitabile.


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«PIÙ VALORI E SEVERITÀ» Intervista al provveditore di Bergamo in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, tra prospettive e bilanci. Scuola e famiglia chiamate a sottoscrivere un patto educativo di corresponsabilità

Interviste

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LUIGI ROFFIA

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iù valori e severità, esempi da imitare e maggior rigore: così si affronta l’emergenza educativa». E’ l’opinione di Luigi Roffia, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo (Usp, l’ex Provveditorato agli Studi) e coordinatore dell’Osservatorio Regionale della Lombardia sul fenomeno del bullismo, in uno scenario ben preciso: il modello di scuola del neoministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Che parla di voto in condotta determinante, nuove sanzioni disciplinari, patto educativo di corresponsabilità nelle scuole secondarie, saldo dei debiti formativi, studio dell’educazione civica, voti nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Oltre naturalmente al futuro profilarsi del ritorno al maestro unico nelle primarie. Che anno si prevede per la scuola? Il ministro Gelmini a settembre ha presentato un corposo “Piano programmatico di razionalizzazione del sistema scolastico”. La scuola bergamasca è virtuosa, è già stata razionalizzata a fine Anni ’90. I politici, piuttosto, ci diano finalmente una riforma della scuola e la scuola, dal canto suo, trasmetta interesse e entusiasmo ai propri allievi. Il punto è porre al centro lo studente come persona in una scuola che premi il merito, ovvero l’eccellenza, il ragazzo che dà il massimo con passione, e punisca il disimpegno, ovvero il ragazzo che salta le lezioni, è scorretto e non rispetta le regole, non studia pur avendo le potenzialità per riuscire. Solo una proposta educativa chiara porta ad iniziative che sappiano coinvolgere i ragazzi, muovere le loro energie stimolare la riflessione, promuovere comportamenti ispirati a grandi valori. Proprio sulla questione educativa, l’Osservatorio ha redatto un manuale di difesa anti-bullismo. Scuole, genitori, agenzie educative si stanno muovendo per mettere


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a frutto le proposte lanciate dalla pubblicazione: tutti gli “adulti che educano”, scuola e famiglia in primis, sono invitati a stringere patti educativi, regole chiare per un rinnovato ruolo degli adulti e per promuovere in bambini e ragazzi comportamenti ispirati a grandi ideali e valori. Vanno anche valorizzate le buone pratiche di vita scolastica, per promuovere circoli virtuosi e un’efficace informazione anti-bullismo sul territorio lombardo. Ci arrivano numerose richieste dalle scuole, dagli enti locali e dagli oratori, per corsi e incontri su patto educativo e buone pratiche. Negli ultimi mesi sono stati segnalati in diverse scuole medie e istituti superiori lombardi episodi di prepotenza e prevaricazione più o meno manifesta da parte di studenti nei confronti degli insegnanti. Non è bullismo, ma un nuovo fenomeno. Per fronteggiarlo è stato istituito, il 13 maggio 2008, un Gruppo di Lavoro regionale di supporto alle scuole e ai docenti, oggetto di prevaricazione e prepotenze in classe, nell’esercizio del loro ruolo educativo e formativo, che opera quale articolazione dell’Osservatorio Regionale della Lombardia sul fenomeno del bullismo. Quest’estate ha avviato un monitoraggio nelle scuole sulle iniziative già in atto di supporto ai docenti, psicologico e pedagogico, oltre che per capire le dimensioni del fenomeno e mettere in campo ulteriori mirate strategie. Dall’altro lato, però, sempre più studenti orobici spendono il proprio tempo libero come tempo solidale: lo rileva lo Sportello Scuola e Volontariato di Bergamo. Inoltre il 30% delle risposte arrivate all’analogo Sportello regionale, relative a un monitoraggio sulle iniziative in corso, riguardano proprio le scuole di Bergamo e provincia. Il principale obiettivo dello Sportello è proprio quello di favorire il protagonismo giovanile nel volontariato, che per i ragazzi vuol dire crescita umana e culturale. Deve costituire una delle fondamentali linee di azione della scuola, anche per combattere e prevenire la dispersione scolastica facendo restare i ragazzi nella scuola, con sempre nuove motivazioni. Con oltre 16 mila alunni stranieri, la scuola bergamasca è

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sempre più multietnica. Alle statali, in particolare, 12 studenti su cento sono figli di immigrati… E’ la normalità e siamo preparati. Quest’anno parte anche il nuovo “Sportello - Scuola” ad Almenno San Salvatore a beneficio delle Valli Imagna e Brembana, in aggiunta ai dieci sportelli per gli alunni stranieri già esistenti tra città e provincia. Abbiamo anche nuovi testi scolastici rivolti esclusivamente agli alunni stranieri. Avanti quindi con l’integrazione che è intercultura. I ragazzi stranieri devono conoscere la nostra lingua, religione, tradizioni, leggi e viceversa occorre anche uno sforzo dei ragazzi italiani chiamati a conoscere la cultura e le tradizioni dei loro compagni di classe con cittadinanza non italiana. Professor Roffia, le scuole bergamasche, lei lo sostiene da sempre, sono all’avanguardia e pronte alle sfide. Ci stiamo preparando per l’avvio della riforma. In particolare, con i docenti e le reti di scuole, stiamo affrontando i nodi centrali dell’innovazione pedagogica: fragilità, disagio e dispersione scolastica, integrazione di disabili e stranieri, valutazione per competenze, alternanza scuola-lavoro, didattica laboratoriale, relazioni tra scuola, territorio e le reti, anche sulla base delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione. Quest’anno cominceranno inoltre ad essere operativi i comitati di ambito, dopo che nel 2007/2008 la Provincia ha deliberato, in collaborazione con l’Usp, la suddivisione della provincia di Bergamo in sei ambiti territoriali per favorire un maggior dialogo fra scuole, genitori e studenti di quel territorio e per consolidare il raccordo con enti locali, Asl, mondo del lavoro e associazionismo. A proposito di innovazioni, l’utilizzo del computer nella didattica resta un punto irrinunciabile, ancora poco sfruttato… Con l’informatica cambia il modo di apprendere e di fare scuola, usare il computer in aula per fare lezione deve diventare normalità. Quest’anno rilanciamo quindi a livello provinciale diversi corsi di formazione sull’utilizzo del Pc nella didattica, in particolare sulla didattica delle discipline scientifiche, umanistiche, per gli alunni stranieri, disabili, e per software specifici.


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UNA VITA IN FIERA Incontro con Stefano Cristini, direttore tecnico di Promoberg. Dove lavora da 22 anni. «A ottobre festeggeremo i 30 anni della Campionaria e il nostro regalo al pubblico sarà l’ingresso gratuito»

Interviste

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STEFANO CRISTINI

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l bello della Fiera e il bello di far fiere. Può sembrare uno scioglilingua, ma in estrema sintesi questo è lo slogan che meglio potrebbe identificare Stefano Cristini, 43 anni, direttore tecnico di Promoberg, l’ente che si occupa della gestione del Polo Fieristico di via Lunga. Piglio ed atteggiamento decisi esemplificano la prima parte del claim, un’agenda fitta di impegni che sottende ad un altrettanto corposo calendario di manifestazioni chiariscono la seconda (parte). Far fiere è un bel mestiere, anche se imbastire un palinsesto che il prossimo anno annovererà qualcosa come 17 fiere oltre agli eventuali annessi e connessi richiede un «bell»’impegno condito con una visione d’insieme in grado di far quagliare tutti gli aspetti logistici, organizzativi, promozionali - di una struttura espositiva che è letteralmente “esplosa”, passando dai primissimi appuntamenti del 2003 (due fiere nell’autunno di apertura della struttura, Campionaria e Mobile) alla non-stop fieristica di questi tempi (praticamente un evento dietro l’altro). Tutto, in una struttura commerciale come una Fiera, ruota attorno ai numeri e Cristini ne può vantare parecchi di servizio in Promoberg, 22 per l’esattezza, in pratica coevi alla nascita dell’Ente che ne compirà 25 il prossimo anno, mentre sono trenta le “candeline” che si appresta a spegnere la Campionaria, il must espositivo che Cristini ha visto crescere, anno dopo anno. «E al quale - ribadisce - sono molto affezionato, perché in un certo senso ha segnato il mio percorso di crescita professionale, con il quale abbiamo compiuto un salto di qualità notevole, passando dalle strutture temporanee della Celadina al Centro Espositivo Permanente di via Lunga». Per lei, in particolare, questo ha comportato una crescita di impegni e di responsabilità esponenziale… In effetti, se ripenso a quegli anni, mi sembra sia passato un secolo.


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Bergamo, con il complesso di via Lunga, è entrata in una dimensione fieristica di spessore e lo ha fatto in un lasso brevissimo di tempo. Questo ci rende orgogliosi del lavoro fatto, ma nello stesso tempo ci carica di responsabilità maggiori e sempre nuove. Già, non bisogna mai sedersi sugli allori… Gli allori, in questo mestiere, non esistono. Esiste, invece, la necessità di pensare, ideare, programmare in continuazione, monitorando il mercato con attenzione e facendosi - come nel nostro caso - portatori delle istanze del territorio sul quale operiamo. Nella valutazione e nell’approntamento dei vari progetti, infatti, teniamo in considerazione anche i settori che territorialmente presentano dal punto di vista economico un peso specifico, il che ci consente di poter presentare una vetrina di livello nazionale. E’ il caso della Fiera Edil dedicata al settore dell’edilizia, trainante per la nostra provincia, per il quale innegabilmente la Fiera rappresenta un efficace strumento di marketing, anche territoriale. Questo è solo un esempio, ma ne potrei citare altri, come Show Way, un evento fieristico internazionale relativo a un settore nel quale l’Italia vanta punte di assoluta eccellenza. Non dimentichiamo poi che l’organizzazione delle fiere e la filiera “stretta” dei servizi prettamente complementari alle manifestazioni è un business con significative ricadute sull’economia del territorio; la Fiera è uno straordinario strumento di marketing territoriale. Due aggettivi per definire il suo lavoro in Promoberg… Gli stessi con i quali definirei anche il mio staff: flessibile e versatile. Sono, infatti, coadiuvato da una squadra di 12 collaboratori fissi, tutta gente che espressamente ho voluto giovane ed entusiasta, alla quale si affiancano altre figure professionali, oltre ad aziende fornitrici di servizi che devono avere requisiti operativi standardizzati ad un alto margine qualitativo. Questo ci consente di affrontare i numerosi impegni in modo efficiente ed efficace. E poi versatile... Che significa, immaginiamo, riuscire ad occuparsi di più cose in una volta sola… Esatto. Le caratteristiche di polifunzionalità della Fiera di Bergamo, ma anche un’attenta analisi dei trend di mercato, ci rendono versatili. Una

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versatilità che, tradotta, significa approntare nuove situazioni. Dunque fiere, ma non solo… Il comparto espositivo rappresenta il nostro core business, ma ci siamo affacciati anche sul mercato dei grandi convegni e degli spettacoli: due segmenti che intendiamo potenziare, grazie anche ad alcune sinergie con partner locali di assoluto spessore. Per l’organizzazione congressuale (abbiamo infatti ospitato eventi di caratura nazionale con migliaia di partecipanti, come il congresso Acoi del maggio scorso, simposio di tutti i medici chirurghi ospedalieri d’Italia) è nato il Bergamo Convention Bureau che si occupa di grandi avvenimenti convegnistici e, oltre ad una forte azione di incentive, si fa carico di tutta la complessa macchina che fa capo a hospitality e incoming alberghiera e non. Per gli spettacoli, invece, l’approntamento dell’arena estiva e il debutto di due spettacoli di successo (Antonello Venditti e High School Musical) hanno tracciato una strada che intendiamo percorrere in maniera massiccia e professionale anche nel prossimo futuro. Fiera ed Aeroporto di Orio lanciano Bergamo in una dimensione internazionale… Non è un caso che le due realtà siano strettamente collegate tra loro, oserei dire che quasi si interfacciano. La globalizzazione e la nostra collocazione, anche geografica e logistica, ci consentono di intercettare anche pubblico che proviene dalle altre provincie della Lombardia e non solo. L’aeroporto di Orio al Serio, con il suo traffico imponente ed in costante crescita, che collega oltre 80 destinazioni europee, consente di sviluppare alcune manifestazioni internazionali che abbiamo già organizzato e che abbiamo in progetto di organizzare e potenziare. L’Expo 2015 è qui ad un passo, rappresenterà un’opportunità formidabile… Siamo “on line” e ci sentiamo pronti ad accogliere nuove sfide, orientate ad una crescita di tutto il territorio. Guardiamo al futuro, ma senza dimenticare il passato. A proposito, a ottobre festeggeremo i 30 anni della Campionaria e il nostro regalo al pubblico sarà l’ingresso gratuito. Ci sembra un bel modo per dire grazie a chi ci ha aiutato a crescere e che ritornando in fiera, e non solo in occasione della Campionaria, dimostra di credere in noi e nel nostro lavoro.



Albero delle Idee - Oriocenter

DAL LEGNO ALLA PERFEZIONE Nei negozi monomarca “L’Albero delle Idee” il cliente potrà trovare tutto il mondo Foppapedretti e Lazzari fatto di prodotti intelligenti e salva spazio. Funzionali e piacevoli come i locali che li ospitano

Aziende

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FOPPAPEDRETTI

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a oltre 60 anni Foppapedretti progetta idee vincenti con l’obiettivo di creare soluzioni utili a semplificare e rendere più piacevole la vita delle famiglie italiane. Il risultato di questa filosofia si traduce in una vasta scelta di articoli d’arredamento per casa, bambino, giardino, cui si è aggiunta la coloratissima serie di complementi d’arredo Lazzari, nuovo brand dell’azienda di Grumello. In questa foresta di possibilità la capacità di scelta passa dall’individuazione di un albero. Anzi, dell’Albero. Parliamo ovviamente dei punti vendita “L’Albero delle Idee”, atèliers monomarca in cui il cliente potrà trovare tutto il mondo Foppapedretti fatto di prodotti intelligenti e salva spazio, funzionali e piacevoli come i locali che li ospitano, caratterizzati dal design moderno e colorato. Un perfetto esempio della classe con cui la catena “L’Albero delle Idee” si approccia al pubblico è il negozio in Piazza della Repubblica, a Bergamo, al centro San Marco. La struttura interna del locale, su due piani, è stata realizzata da un pool di architetti sulla base di un progetto

Albero delle Idee - Centro S. Marco


tipo, finalizzato a creare uno spazio che esalti i prodotti contenuti all’interno. Il locale è suddiviso in aree distinte, ognuna con grafiche e colori diversi, che identifichino le differenti gamme di articoli a cui fanno riferimento. «Un ambiente esclusivo e di alto livello - spiega Claudio Cattozzo, responsabile di tutta la catena dei negozi L’Albero delle Idee - che funge da format per i nuovi punti vendita in franchising che stanno sorgendo in tutta Italia». Discorso simile per L’Albero delle Idee di Orio, all’interno dell’Oriocenter, con due differenze: non c’è la linea giardino, ma a fianco delle più classiche vetrine della Foppapedretti si affianca il marchio Kasanova, specializzato in liste nozze con una serie di articoli ad hoc per la casa e per la tavola. Per un discorso più approfondito sui prodotti Foppapedretti bisogna

innanzitutto partire dalla filosofia del progetto dell’azienda di Grumello, la cui attenzione per qualità dei risultati e sostenibilità delle lavorazioni è universalmente riconosciuta. Perché lo spazio è fondamentale e il valore della vita migliora solo se gli standard qualitativi, oltre a essere alti per i materiali di utilizzo, risentono di una pianificazione a misura di uomo. L’ecologia è protagonista con verniciature ad acqua e materiali atossici. Lo studio del prodotto si puntualizza sulla sicurezza di utilizzo e sulle quote ergonomiche. La casa diventa così più sfruttabile e più sostanziale senza nulla togliere al design. Questo vale per gli articoli “storici” - quali stendibiancheria, postazioni da stiro e porta-abiti - fino ai piccoli oggetti, richiestissimi nel periodo che precede le feste perché ottimi come regali natalizi.

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Stesso ragionamento per la linea bambino, perché il bene più importante richiede la massima attenzione. Foppapedretti cura ogni dettaglio dall’ideazione alla fase progettuale, dalla produzione ai test di verifica. Ogni prodotto prima di essere immesso sul mercato ha ricevuto il massimo delle certificazioni europee di sicurezza ed idoneità. Basta uno sguardo al catalogo dove, tra camerette e passeggini, la cura del dettaglio è quasi esagerata. Eleganza e splendore sono invece i primi termini che sorgono alla mente a tu per tu con la collezione “Giardino e Dintorni”, composta da lettini da sole, poltrone, tavoli e accessori dal design raffinato. Linee e forme ricercate, che danno allo spazio una nuova avvolgente perfezione e all’utente una solare, raffinata comodità.

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Pratici, cromaticamente entusiasmanti ed elastici nella loro infinita componibilità risultano infine i complementi d’arredo del brand Lazzari, dove il design colorato e innovativo ha nel dna la missione di arredare con stile la casa e l’ufficio. Librerie, vetrinette, cubi, cassetti, scrivanie e pareti divisorie ridisegnano lo spazio con un’immediatezza capace di reggere il passo dei tempi. L’Albero delle Idee, in conclusione, fa della creatività e dell’assoluta affidabilità di Foppapedretti i suoi punti di forza. I prodotti che propone si rivolgono a un target trasversale, «perché i prezzi - precisa Cattozzo - non sono troppo elevati, soprattutto se rapportati alle garanzie elevatissime che possiamo offrire. Il nostro cliente ideale? Quello che ama le cose belle e che durano nel tempo».


L’Albero delle Idee - Bergamo P.zza della Repubblica 3 24121 Bergamo Tel. 035218118 - Fax. 035230260 www.foppapedretti.it

L’Albero delle Idee - Orio - All’interno di Oriocenter Via Portico 59/61 24050 Orio Tel. 0354596116 - Fax 0354596118 www.foppapedretti.it

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SKODA SUPERB, SINFONIA D’AUTO Bonaldi Motori ha esposto in anteprima la nuova ammiraglia sul Sentierone nell’ambito delle manifestazioni “Sulle note di Melodie Superbe” e “5° Trofeo Fausto e Gianni Radici-fondo in Piazza”

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BONALDI

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ulle note del jazz e della lirica e lungo le piste innevate ricreate nel cuore della città per rendere omaggio a due grandi personalità come Fausto e Gianni Radici, che tanto hanno dato allo sport bergamasco ed italiano: è approdata negli spazi del Quadriportico (Sentierone) nei week end del 19/21 e 26/28 Settembre, la nuova Skoda Superb. La vettura, visionabile in contemporanea anche nella Concessionaria Bonaldi di via V Alpini, è stata dunque tra le protagoniste di “Sulle note di Melodie Superbe” e del “5° Trofeo Fausto e Gianni Radici - fondo in Piazza”, una sei giorni di sport e musica che ha visto ancora una volta il Gruppo Bonaldi tra i suoi sostenitori e che ha trasformato il Sentierone non solo in un teatro a cielo aperto - dove ad esibirsi sono stati artisti di caratura internazionale del mondo della musica classica, lirica e jazz - ma anche in una suggestiva pista di sci, terreno di competizione per atleti nazionali e olimpionici e spazio di divertimento per bambini e famiglie guidati da maestri ed esperti dello sci nordico. Perfetta armonia di forme, linee eleganti e design, sinfonia di tecnologie di ultima generazione che fanno del Twindoor (unico sistema di apertura variabile del bagagliaio che permette di aprire a scelta il cofano o l’intero portellone a seconda delle necessità di carico) e del sistema di illuminazione intelligente AFS i suoi solisti principali, la nuova Skoda Superb approda sul palcoscenico orobico come interprete brillante di uno stile di guida innovativo, capace di coniugare sportività e sicurezza, comfort e innovazione, qualità ed eccellenza. Le note incisive dettate dal design tridimensionale della calandra dalla cornice cromata che accentua la profondità della vettura si alternano alla morbidezza dei toni del profilo allungato del tetto che sfocia dinamicamente nei montanti C e all’adagio dei particolari stilistici. Gamma motori benzina: dal brillante 1400TSI 125cv al potente 1800TSI 160cv turbodiesel: 2.0TDI con potenze di 140 e 170cv. Prezzi a partire da 21.840 euro.


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LA RIVOLUZIONE DELLE GUIDE TELEFONICHE Tante informazioni utili sui servizi della città in più rispetto al classico “elenco”. Questa la forza di PagineSì.Curata ed efficiente anche la parte on line: «Abbiamo fatto un buon lavoro, per questo siamo primi nelle ricerca con Google»

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on solo elenco del telefono che permette una consultazione semplice e veloce delle utenze, ma anche guida ai cittadini ricca di informazioni utili riguardo ai servizi offerti dalla nostra città. Tutto questo raccolto in un unico volume: PagineSì. Ce ne parla Roberto Preda, responsabile della filiale bergamasca della società.

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Come è nata l’idea di Paginesì? Da 8 agenti che a Terni, nel 1996, hanno deciso di introdurre nel mercato un piccolo elenco categorico, in concorrenza con l’operatore monopolista (Seat) che gestiva in esclusiva per conto di Telecom Italia le utenze degli abbonati del telefono e che ha dato vita a Pagine Gialle. Staccatisi dalla Seat, hanno trovato altri agenti disponibili per coprire le province limitrofe del Centro Italia. Nel 2003 il monopolio relativo alla gestione delle utenze è caduto: Seat mette in commercio un nuovo prodotto, Pagine Bianche, mentre noi abbiamo creato un elenco telefonico che potesse competere con quel prodotto. Io ho cominciato nel 2005 grazie all’incontro con questi agenti ed è stata l’occasione per continuare la mia attività come l’ho sempre pensata, diversamente da come era stata gestita in precedenza.

PAGINESì

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Quali sono le caratteristiche del vostro prodotto? E’ impostato su cinque colonne e non su quattro, come i precedenti elenchi, e questo permette di risparmiare spazio e rende il prodotto molto meno ingombrante. I caratteri sono molto leggibili, i numeri di telefono e i cognomi sono in grassetto; abbiamo puntato sulla qualità della carta, sulla combinazione dei colori. All’interno sono presenti sia l’elenco telefonico che quello categorico; ciò che lo differenzia davvero,


poi, è l’idea di rendere questo prodotto una guida per i cittadini, così da avere all’interno dello stesso volume una guida telefonica, una relativa le aziende e una ai servizi, come per esempio la cartina di Bergamo e delle piste ciclabili, gli itinerari consigliati, la cartografia della provincia e i punti di maggiore attrazione della città. All’interno delle categoria “parrocchie”, per esempio, sono stati inseriti gli orari della celebrazione della Messa, mentre nella categoria “farmacie” gli utenti hanno a disposizione un numero verde per poter essere informati sull’apertura della farmacia di turno. Quale è stato l’approccio in una città come Bergamo? Bergamo rappresenta la partenza di questo progetto al nord. La mia esperienza sul territorio è stata di aiuto perché già in precedenza gestivo agenti e una di rete di vendita. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere quote di mercato importanti dove apriamo, non le coperture totali del territorio nazionale. E’ importante conoscere bene il territorio per poter lavorare dedicandosi a un particolare tipo di utenza. A Bergamo c’è un aeroporto che spinge sempre di più ed è proprio per questo che abbiamo capito la necessità di inserire informazioni come i percorsi consigliati o servizi di traduzione in inglese, proprio perché qui c’è un turismo che

necessita di queste informazioni. La nostra distribuzione copre tutte le utenze telefoniche, 334 mila in Bergamo e provincia. Siamo competitor a tutti gli effetti. Il 60% delle persone sceglie di tenere il nostro elenco in casa ed eseguiamo ricerche per constatarne la soddisfazione. Quanto è significativa la versione on line? La rete internet riveste un ruolo strategico per chi, come noi, gestisce database. Oggi è sempre più viva la necessità di trovare le informazioni corrette in poco tempo. Noi non abbiamo un database chiuso, ma abbiamo creato un motore di ricerca a disposizione collegato a Google. Gli utenti che cercano in Google qualcosa a che vedere con la provincia, come per esempio “automobili Bergamo”, trovano in prima posizione PagineSì e questo è un valore aggiunto per i clienti che sono all’interno del nostro database. Nel database trovo inoltre un link che rimanda l’utente al sito ufficiale dell’azienda richiesta. Il nostro portale fa in modo che l’azienda sia reperibile in modo più facile possibile, vantaggio per chi cerca un’azienda e per chi è presente nel database. I dati parlano chiaro: ad esempio se PagineSì ha portato a un suo cliente il 44% delle viste totali del suo sito internet l’efficacia dell’operazione è palese, calcolando tra l’altro che i prezzi sono molto competitivi. E questo ci ha permesso di acquisire circa duemilacinquecento clienti nei primi due anni e mezzo circa. Abbiamo fatto un buon lavoro, per questo siamo primi nella ricerca di Google. Oggi la concorrenza ci segue perchè ha capito che è una strada corretta e questo ci spinge a migliorare ancora. Quali sono stati i vostri risultati e quali sono gli obiettivi per il futuro? Il primo volume è uscito nel 2007; in due anni di attività abbiamo aumentato clienti e fatturato. Puntiamo ad avere un impatto diverso con il pubblico. Quando arriviamo a casa del cliente vogliamo che capisca che all’interno del nostro prodotto c’è molta più informazione rispetto a un semplice elenco del telefono. Quotidianamente lavoriamo perché ci sia sempre qualcosa di più. PagineSì.it SpA Via Bianzana, 68 - 24124 Bergamo Tel. 035/363127

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“GENERAL CONTRACT” SENZA SEGRETI Un servizio a 360° per rispondere alle richieste di una committenza esigente, in cerca di un interlocutore affidabile e professionale: ecco il punto di forza dell’azienda di Treviglio

Aziende

Le fotografie sono relative al cantiere a Milano realizzato in collaborazione con la società R.E.D. Real Estate Development S.p.A. di Milano

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L.E.M. STUDIO SERVICE

OTTOBRE - NOVEMBRE

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na vasta gamma di servizi, pensati per rispondere alle diverse committenze e le loro specifiche necessità. E’ quanto propone ai clienti “L.E.M. Studio Service”, società che può fungere da semplice “agenzia di rappresentanza” aiutando i professionisti nel difficile compito di cernita di materiali e fornitori, può realizzare lo space planning per aziende che devono ripensare il loro spazio di lavoro, come può portare avanti lavori nei settori dell’edilizia direzionale, commerciale, produttiva e residenziale con la formula chiavi in mano. La completezza dei servizi offerti ne fa un referente privilegiato di imprese edili, studi di architettura, società immobiliari, imprenditori e privati, perché rappresenta l’esempio pratico di cosa significhi ottimizzare i risultati non cedendo a compromessi in tema di qualità e professionalità. Il complesso iter del “costruire” non ha infatti segreti per questa azienda di Treviglio capace di condividere con il committente l’ampio bagaglio di conoscenze specifiche maturate dal team di lavoro coordinato da Luigi Brambilla per quanto riguarda la rete commerciale e dall’Architetto Daniela Corbellini per quanto riguarda l’area tecnica. Allo staff dello studio si affianca poi una rete di professionisti e di aziende dalle competenze mirate a specifici ambiti dell’edilizia e dell’interior design. Proprio per queste ragioni “L.E.M. Studio Service” può rispondere alle richieste di una committenza estremamente esigente, con richieste complesse ed articolate che spaziano dalla disponibilità di budget ad aspettative estetico-funzionali di alto livello. Altro aspetto direttamente legato all’attività della società è l’affiancamento del cliente nel processo di collocamento e/o acquisizione di aree edificabili, realizzando studi di fattibilità tecnico-economica, analisi di operazioni immobiliari complesse, business plan e piani di marketing. Per poter


Il metodo di lavoro applicato da “L.E.M. Studio Service” prende infatti spunto dallo schema classico della progettazione integrata, pur riservando particolare importanza agli aspetti organizzativi, alla pianificazione progettuale, al controllo costante di tutte le fasi realizzative con l’obiettivo di garantire risultati concreti - rispetto dei tempi previsti di esecuzione e dei costi di intervento preventivati - e qualitativamente ineccepibili. Elementi questi di estrema importanza perché costituiscono la base del rapporto fiduciario con il committente: il rispetto dei costi nell’ambito di un budget definito richiede infatti la salvaguardia degli obiettivi sostanziali prefissati, da verificarsi in fase di collaudo, mentre il mancato rispetto dei tempi di realizzazione può avere pesanti ricadute sulla pianificazione organizzativa del committente come sui costi complessivi dell’intera operazione. Nella prospettiva di una grande apertura alla committenza, lo staff commerciale è disponibile a rilasciare informazioni telefoniche sull’attività espletata e sui servizi prestati, garantendo incontri e sopralluoghi in tempi rapidi. Un’opportunità utile per lo sviluppo delle aziende da valutarsi nell’imminenza di un investimento industriale o commerciale. rispondere al meglio alle esigenze dei propri clienti “L.E.M. Studio Service” collabora infatti strettamente con alcune importanti società milanesi del mondo del Real Estate. Dunque, ricevuto il mandato, “L.E.M. Studio Service” segue il progetto in ogni fase realizzativa. Partendo da uno studio di fattibilità tecnico-economico di massima svolge una pianificazione mirata a identificare il lavoro da compiere, a decidere i professionisti per eseguirlo, ad assegnare le risorse necessarie e a stimare tempi e costi di realizzazione. “L.E.M. Studio Service” offre inoltre assistenza alla proprietà nella scelta e gestione contrattuale con i diversi progettisti per garantire il rispetto delle previsioni in termini di costi, tempi e qualità; coordinando il processo di progettazione in senso verticale - tra le diverse fasi - ed in senso orizzontale - tra i molteplici professionisti coinvolti - permette un’armonica integrazione tra le differenti competenze che, insieme, determinano il progetto globale (architettonico, strutturale, impiantistico, microclimatico, paesistico, D.L. nominato, etc). In più “L.E.M. Studio Service” è in grado di supportare la proprietà nella richiesta di offerte a imprese e/o fornitori, effettuando valutazioni e controlli a partire dai documenti per il contratto (verifica e convalida del cronoprogramma di cantiere, verifica dei capitolati, del computo metrico estimativo, etc) fino ad arrivare a verifica e liquidazione dei lavori eseguiti, contabilizzando le eventuali varianti concordate durante la realizzazione delle opere (S.A.L.). Se il “chiavi in mano” rappresenta la soluzione ottimale, è pur vero che il committente può optare per un servizio limitato ad alcune fasi.

L.E.M. STUDIO SERVICE s.n.c. Uffici Operativi: Via Abate Crippa, 5 - 24047 TREVIGLIO (Bergamo) Tel. +39 0363 344951 - Fax +39 0363 344951 Luigi Brambilla mob. 346.4009686 Arch. Daniela Corbellini mob. 346.2303279 Geom. Marco Vitolo mob. 349.4352718 info@lemstudioservice.it - www.lemstudioservice.it

Sponsor Settimana Ciclistica Lombarda 2008

agenzia per la Lombardia

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Sarco: affidabili per tradizione Qualità delle vetture Toyota e rete di servizi per esaltarne nel tempo le caratteristiche e l’efficienza. Questi i segreti della concessionaria, arrivata nel 2007 ad una vendita record di 1.700 macchine nuove e più di 500 usate

A Aziende

cquistare una vettura che si riveli all’altezza delle proprie aspettative, è sicuramente fondamentale. Ma altrettanto importante è poter contare su una qualificata rete di servizi, erogati dalla concessionaria di riferimento, che siano in grado di esaltarne nel tempo le caratteristiche e l’efficienza. In questa formula può essere sintetizzata la strategia della famiglia Arrigoni che, dopo aver rappresentato per più di trent’anni il marchio Volvo ed aver vissuto una nuova stagione commerciale con la sovrapposizione della Toyota, ha infine deciso di dedicarsi a tutto tondo alla casa automobilistica giapponese. Alla sede storica di Curno

SARCO

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in attività alle porte del capoluogo è stata poi affiancata, a partire dal 2000, quella di Treviglio per meglio soddisfare i clienti di questa zona della Bergamasca considerata sicuramente importante e particolarmente strategica a livello industriale. Altre due strutture collegate, inoltre, autosalone Arrigoni a Curno e Svear


a Treviglio, si occupano della vendita di veicoli nuovi e usati multibrand. «Sicuramente c’è un forte interesse da parte del pubblico - precisa Giorgio Arrigoni, responsabile della concessionaria Sarco facente capo alla famiglia Arrigoni - nei confronti delle vetture che proponiamo. Basti dire che il marchio Toyota è diventato il primo gruppo automobilistico al mondo sia per le immatricolazioni sia naturalmente per le quote di mercato raggiunte. E’ cresciuto negli anni e in particolare nel 1999 grazie al lancio della prima generazione Yaris, auto appartenente al segmento delle utilitarie che ha contribuito in maniera decisiva a far conoscere questa casa automobilistica sul nostro mercato. Un successo seguito dalla nascita di nuovi modelli orientati a soddisfare sempre più le aspettative estetiche e funzionali di un pubblico, come quello italiano, che sicuramente può essere considerato molto esigente rispetto ad altri popoli europei». Toyota si è imposta negli anni ed anche la Sarco è cresciuta fino ad arrivare, nel 2007, ad una vendita record di 1.700 macchine nuove e più di 500 usate. «Investendo importanti risorse nella ristrutturazione delle nostre aziende e nella formazione del personale - sottolinea Giorgio Arrigoni - abbiamo puntato a fidelizzare il cliente facendo capire che con un costo ben definito è in grado di sostenere la gestione della propria autovettura nell’arco degli anni. Tale operazione è possibile attuarla attraverso dei pacchetti preconfezionati che includono dei tagliandi riguardanti la manutenzione ordinaria del proprio veicolo e quelli assicurativi. In pratica vendiamo anche assicurazioni per poter poi gestire, grazie alla nostra carrozzeria interna, che ha ottenuto il riconoscimento di prima carrozzeria Toyota italiana in base ad una certificazione europea, le eventuali necessità in questo senso. In pratica siamo in grado di fare da tramite tra il cliente e la compagnia assicuratrice, anche nelle riscos-

sioni. Quindi chi si rivolge a noi ha il vantaggio di avere un unico interlocutore, ma anche di poter utilizzare un’auto di cortesia». Chi sceglie di puntare sulle concessionarie Sarco può tra l’altro ottenere un servizio esclusivo: DUOTEC Service, su appuntamento due tecnici, con un’attrezzatura dedicata, lavorano sulla stessa macchina garantendo in un’ora la manutenzione ordinaria come se ad eseguirla, per quel che riguarda il prezzo, fosse soltanto uno. «Il nostro principale obiettivo - conclude Giorgio Arrigoni - è quello di avere più contatti possibili con il cliente nell’arco di vita della sua automobile. Se risulta contento del nostro servizio, nel caso in cui un domani dovesse decidere di cambiare il proprio veicolo, siamo consapevoli di avere altissime probabilità di vendergli un nuovo modello». Da aggiungere, infine, che nel prossimo anno Toyota lancerà sul mercato nuovi interessanti modelli tra cui la iQ, in pratica una diretta antagonista della Smart.

Sarco-Toyota SEDE DI CURNO Via Bergamo, 15 - 24035 Curno (BG) Telefono: 035.460632 Fax: 035.463023 SEDE DI TREVIGLIO Via Bergamo, 128 - 24047 Treviglio (BG) - Telefono: 0363.309982 Sito internet: www.sarco.toyota.it

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Mangiar Bene

OTTOBRE - NOVEMBRE

“EMOZIONI DAL MONDO” MERLOT E CABERNET INSIEME Notevole l’interesse a livello mondiale per la quarta edizione del concorso internazionale, in programma dal 16 al 18 ottobre presso la Fiera Nuova di Bergamo

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e il buongiorno si vede dal mattino, la quarta edizione del concorso internazionale “Emozioni dal Mondo: Merlot e Cabernet insieme”, organizzato dal Consorzio Tutela Valcalepio, avrà un successo decisamente superiore ad ogni più rosea aspettativa. «Ad un mese dall’inizio - spiega Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio e coordinatore del Comitato organizzatore del Concorso - abbiamo già ricevuto un numero consistente di prenotazioni e diversi vini dall’estero, quando lo scorso anno a 30 giorni dalla data di degustazione avevamo avuto solo qualche contatto. Un grande successo che premia tutto il lavoro che abbiamo fatto a livello di informazione e nelle tre precedenti edizioni, certificando che la nostra scelta era giusta e che ha destato un notevole interesse

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nell’emisfero enologico mondiale». «Un fiore all’occhiello questo di cui siamo orgogliosi - ha aggiunto il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, presidente del Consorzio - che ci stimola a migliorare sempre di più la manifestazione e la nostra attività che nell’arco degli ultimi decenni ha portato il Vino Valcalepio a calcare i più grossi scenari del settore enologico mondiale». Presso la sede del concorso, oltre a diverse italiane, sono già arrivate bottiglie dal Sud Africa, dalla Croazia, dalla Repubblica Ceca e dall’Austria, mentre hanno inviato al momento solo l’adesione produttori della Francia, della Germania, della Grecia e di Malta. Inoltre si sono prenotati per l’evento due sommelier giapponesi e un importatore canadese. Un segnale evidente che indica come l’evento abbia avuto una cassa di risonanza enorme ed abbia destato interessi notevoli più all’estero che a livello locale.


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OTTOBRE - NOVEMBRE

STRACCHINO BRONZONE ALLA FESTA INTERNAZIONALE DEL FORMAGGIO Lucio Bettoni: «Grazie alla manifestazione di Lindenberg abbiamo la possibilità di confrontarci con le produzioni casearie provenienti da tutta Europa»

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nche quest’anno lo Stracchino Bronzone prodotto dalla Cooperativa Monti e Laghi di Vigolo è stato uno dei protagonisti della Festa internazionale del formaggio che si terrà sabato 30 agosto a Lindenberg, in Germania, una manifestazione che riunisce numerose produzioni casearie europee. Grazie alla Coldiretti e alla Camera di Commercio, che hanno reso possibile la partecipazione a questa manifestazione tradizionale della Baviera, lo Stracchino Bronzone per la terza volta consecutiva ha avuto così

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l’opportunità di farsi conoscere oltre i confini nazionali. Alla manifestazione di Lindenberg sono state proposte anche degustazioni di Valcalepio e le numerose offerte agrituristiche di Terranostra Bergamo, l’associazione della Coldiretti che promuove l’agriturismo. La Cooperativa Monti e Laghi di Vigolo è sostenuta dagli enti territoriali (Comune di Vigolo, Comunità montana Monte Bronzone, Camera di Commercio e Provincia e Coldiretti) e si fregia del marchio di qualità “Bergamo città dei mille…sapori” promosso dalla Camera di Commercio. Grazie anche alla partecipazione al progetto Campagna Amica della Coldiretti,


la coop sta investendo molto nel rapporto diretto con il consumatore; annualmente produce circa 800 quintali di Stracchino Bronzone e 400 quintali di formagelle, oltre a un buon quantitativo di yogurt e ricotta. “Per noi è importante partecipare alla grande manifestazione di Lindenberg - afferma Lucio Bettoni, presidente della Cooperativa Monti e Laghi - perché così abbiamo la possibilità di confrontarci con le produzioni casearie provenienti da tutta Europa e quindi di capire come stanno lavorando negli altri Paesi. Conoscere altre realtà inoltre ci stimola a migliorare la nostra attenzione alla qualità e a valorizzare sempre di più il nostro legame con il territorio, due aspetti che rendono i nostri prodotti unici e che i consumatori stanno ormai imparando a conoscere e ad apprezzare».

La Festa internazionale del formaggio di Lindenberg è anche un significativo scambio culturale in quanto, grazie alla presentazione di una vasta gamma di formaggi tipici con specifiche identità, favorisce l’integrazione di culture diverse. “E’ importante che gli agricoltori amplino le proprie conoscenze e si aprano al confronto con altri produttori - spiega il presidente della Coldiretti di Bergamo Giancarlo Colombi-; è dalla consapevolezza del valore delle proprie peculiarità che molto spesso prendono spunto importanti innovazioni e che si consolida il radicamento con il territorio, tutti aspetti che contribuiscono a rendere unico un prodotto rinomato per la sua tipicità come lo Stracchino Bronzone».

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Turismo OTTOBRE - NOVEMBRE

BOOM DEL TURISMO IN PROVINCIA Nel 2007 hanno scelto la Bergamasca 228 mila viaggiatori in più rispetto al 2006. A Milano quasi 7 milioni di stranieri hanno speso 3,3 miliardi

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el 2007 in regione c’è stato un vero boom del turismo dall’estero. A beneficiarne anche Bergamo (ottimamente servita dall’aeroporto di Orio al Serio), che ha collezionato ben 773 mila viaggiatori dall’estero, 228 mila in più rispetto all’anno precedente. Nella sola Milano i viaggiatori stranieri sono stati 6.793.000, facendo registrare un incremento delle affluenze del 10,6% rispetto al 2006 e colmando la perdita del precedente triennio. Una situazione florida che conferma un’inversione di tendenza, dopo il biennio nero 2004/2005 e i primi segnali di ripresa del 2006. Un quadro che tra l’altro è risultato positivo in tutte le altre principali città della Lombardia, anche se i numeri sulle presenze turistiche non raggiungono le cifre di Milano. Buoni risultati sono stati ottenuti in particolare a Brescia e Como, mentre l’unico segno meno si è registrato a Varese, la città che conta il maggior numero di turisti dopo Milano. Complessivamente nel 2007 la Lombardia è stata visitata da 17.205.000 stranieri: di questi, il 40% si è concentrato nel capoluogo regionale e nella sua provincia, destinazioni legate in particolar modo al business. Gli arrivi legati al turismo vacanziero hanno rappresentato, invece, il 32,5% del totale (5 milioni 600 mila visitatori), registrando un incremento, rispetto al 2006, del 4,3% (sempre meno della metà di quello totale lombardo). Infine, sono buoni i guadagni legati all’andamento positivo del settore: nel 2007 i turisti a Milano hanno speso 3 miliardi 306 mila euro, la cifra più alta dal 2003.

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Promozione valida fino al 15 Novembre 2008


Turismo OTTOBRE - NOVEMBRE

«DONNE E MOTORI», SELVINO FA CENTRO Successo annunciato per la manifestazione organizzata da assessorato al Turismo, Pro Loco e Ferrari Club della Lombardia: circa 15 mila le presenze

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ellezza, bolidi, divertimento, solidarietà. Un poker che non poteva fallire quello con cui Selvino ha scommesso sulla manifestazione «Donne e motori», fortemente voluta dall’assessore al Turismo Angelo Bertocchi e sostenuta dall’infaticabile Giulio Carissimi, presidente dei Ferrari Club della Lombardia nonché alla guida del sodalizio di Caprino devoto al Cavallino rampante. Circa 15 mila le presenze sull’altopiano in nove giorni, suggellati da un fine settimana conclusivo spumeggiante cominciato venerdì 29 agosto con le partite della solidarietà. In campo, in un triangolare pro oratorio, i ragazzi del Grande Fratello (coadiuvati da alcuni alcuni calciatori e dal consigliere regionale Daniele Belotti), i presidenti dei vari Ferrari club e i tecnici della Ferrari, tra cui Luca Baldisseri, Filippo Petrucci, Massimo Balocchi ed Edwin Colella. Madrina della serata Melita Toniolo, “diavolita” di Lucignolo. Tutto esaurito poi sabato sera per l’elezione di Miss motori. E con bellezze rigorosamente orobiche. Sfilata e gara di cambio gomme (in cui le tre finaliste hanno mostrato grandi lacune) hanno consegnato l’ambita fascia a Dalila Dolci (nelle foto a lato), studentessa e modella 18enne di Curno. Domenica infine si è svolto il raduno Ferrari: 65 i gioielli presenti. Quindi gli organizzatori, tra cui il baffuto Bertocchi, si sono fatti a prendere a torte in faccia. Per solidarietà, però: con questa e altre iniziative sono stati 30 mila gli euro raccolti per aiutare Angelica, bimba milanese di 23 mesi bisognosa di un intervento chirurgico negli Stati Uniti per rimuovere il tumore al cervello da cui è affetta - “adottata” dai selvinesi. Nel

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fine settimana precedente in piazza del Comune si era da subito creato un gran pienone per l’esposizione della Ferrari «F2003 Ga» di Michael Schumacher, circondata da bancarelle con i gadget del brand modenese. Affollata anche la mostra di modellismo, messa a disposizione dai soci dei Ferrari Club lombardi. Ha fatto divertire, inoltre, una Fiat 500 del 1966, trasformata in «Luigi», l’auto protagonista di «Cars». Quindi domenica

24 agosto ha avuto luogo il raduno di Harley Davidson e Fiat 500, con tanto di gara di regolarità. «I visitatori sono stati tantissimi - commenta soddisfatto Bertocchi - anche grazie al bel tempo. Insomma, le cose sono andate molto bene, al di là di ogni più rosea previsione. La scommessa di animare il paese anche dopo il 20 agosto, motivo per cui ci siamo lanciati nella creazione di questo evento, è stata vinta».

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Arte e Cultura

OTTOBRE - NOVEMBRE

Passato e futuro di Shanghai in undici scatti d’autore Fino al 28 ottobre la Galleria Manzoni di via San Tomaso 66 presenta un interessante lavoro di Marco Introini dedicato alla metropoli cinese. Tra ieri e oggi, tra colonialismo e neocapitalismo

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ra il passato e il futuro di una Shanghai in continua evoluzione. La Galleria Manzoni di Bergamo presenta un interessante lavoro di Marco Introini: una selezione di 11 fotografie, realizzate nel 2007. Scatti in cui emergono le tipicità della Concessione Francese, del quartiere inglese e di quello americano, del lungofiume chiamato Bund; ritratti da cui trapela l’atmosfera del galoppante cuore urbano di questa metropoli, la città “sopra (Shàng) il mare (hai)” che, come afferma Federico Bucci, professore di Storia dell’Architettura Contemporanea alla Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano, «conserva faticosamente, e piuttosto in segreto, un po’ della sua stagione d’oro, ossia il periodo compreso tra gli anni Venti e l’occupazione giapponese iniziata alla vigilia della seconda guerra mondiale». «Introini» - ricorda inoltre Francesco Zanot nel suo testo in catalogo - «non scatta istantanee di una città generica, bensì fornisce indicazioni precise su ciò che ha di fronte. […] Quello che fotografa si può trovare soltanto laddove ha posato il cavalletto, e le sue immagini sono lo strumento più adatto per poterlo rintracciare. […] sposta lo sguardo dalle periferie, dai non-luoghi, dal terzo paesaggio, oggetto di vaste ricognizioni fotografiche, a ciò che è immediatamente riconoscibile, possiede una specifica identità, non ha il carattere dell’abbandono. […] Introini ripulisce ossessivamente l’immagine da qualsiasi intromissione o la riduce a proporzioni minime. […] L’occhio, senza distrazioni, punta diretto sulla pelle della città. Con questa Introini riempie ogni porzione del fotogramma, scandagliando il presente per leggere

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le tracce del passato e del futuro della forma urbana». Marco Introini (Milano, 1968) è laureato in architettura. L’interesse verso la rappresentazione lo ha portato a dedicarsi alla fotografia concentrando l’attenzione non solo verso l’architettura ma allargando il campo di ricerca al paesaggio antropizzato muovendosi tra il Medio Oriente e l’Europa. E’ docente di Fotografia dell’Architettura e Tecnica della Rappresentazione presso la Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano. Orario: lunedì - sabato ore 10 - 13 / 15 - 19 INFOLINE: +39.035.270.286 - info@galleriamanzoni.com www.galleriamanzoni.com


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La rivoluzione caravaggesca declinata nel contemporaneo Fino al 6 novembre Villa Giavazzi ospita un omaggio speciale a Gianfranco Ferroni e otto pittori e scultori scelti per documentare la prosecuzione di un “realismo” lombardo nel Novecento

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n omaggio speciale a Gianfranco Ferroni e otto pittori e scultori scelti per documentare la prosecuzione nel contemporaneo di un “realismo” lombardo, erede della rivoluzione caravaggesca, portato a non eludere l’attrito con la realtà, ma anzi a confrontarsi con essa fino a un’aspra e irritata esistenzialità. Questa è la tesi proposta dalla mostra “Artisti della realtà. Figurazione lombarda contemporanea fra visione classica ed esistenzialità” che dal 3 ottobre al 6 novembre riunirà nelle sale, nell’antica corte e nel parco della storica Villa Giavazzi di Verdello (Bergamo), circa 50 opere fra dipinti e sculture anche di grandi dimensioni, di autori diversi per generazione, tecnica e cifra stilistica, ma accomunati dall’appartenenza a un’area di cultura e di sensibilità peculiarmente bergamasca-bresciana, secondo quell’accezione di realismo radicale che per primo Roberto Longhi individuò come una specificità della cultura figurativa lombarda. Dalla rivoluzione realistica e luministica caravaggesca alla pittura di Foppa e Romanino fino alla lezione plastica di Giacomo Manzù e Medardo Rosso, la secolare lezione degli “artisti lombardi della realtà” intepreti di un ancoraggio al reale senza mediazioni idealistiche, in tutta la sua corporeità nonché miseria e sofferenza - continua a segnare la riflessione di diversi autori contemporanei, in particolare in ambiente orobico e bresciano, in grado di aggiornare il nobile patrimonio realista autoctono. La ricognizione espositiva, che intende porre e non certo esaurire la questione, prende il via da uno speciale omaggio a Gianfranco Ferroni, che in questo contesto

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ha occupato un ruolo di referenza. “Artisti della realtà - Figurazione lombarda contemporanea fra visione classica ed esistenzialita” 3 ottobre - 6 novembre 2008 Verdello (Bergamo) - Villa Giavazzi, via Don Giavazzi 6 (di fianco alla chiesa parrocchiale) Orari: tutti i giorni 16-19.30, domenica 10-12 e 16-18. Chiuso lunedì e martedì. Info: tel. 035.4191159 areaarte@villagiavazzi.it - www.villagiavazzi.it


Centro Estetico Laser INCONTRO CON IL MEDICO ESPERTO DI MEDICINA ESTETICA Oggi alla D.ssa Andaloro Medico Chirurgo ad indirizzo Estetico chiederemo di parlarci della Cellulite. Dr.ssa la Cellulite è un inestetismo presente in tante donne e vorremmo un consiglio per come combatterla. La cellulite è una lipodistrofia localizzata in cui possono essere individuati 4 stadi evolutivi: 1) edema interstiziale per aumento della permeabilità capillaro-venulare; 2) formazione di fibrille iperplastico-ipertrofiche argentaffini attorno a capillari ed adipociti; 3) formazioni di micronoduli che confluiscono in macronoduli; 4) alterazione dei capillari e dei piccoli vasi con sconvolgimento della microcircolazione. Per combatterla bisogna intervenire su diversi fattori. Il fattore ormonale, dietetico, posturale e circolatorio. I trattamenti sono quindi locali : mesoterapia microterapia, elettrolipolisi,ultrasuoni, laserterapia, massaggi ed infine dermocosmesi. I trattamenti generali da associare sono: la dietoterapia e l’attivita’ fisica. Il programma deve essere personale in base al tipo di cellulite e allo stadio. Se invece ci si trova in situazioni di accumulo adiposo localizzato il metodo da preferire è la LASERLIPOLISI dove con un laser particolare in una seduta si riesce a sciogliere il grasso localizzato in eccesso. Dr.ssa cosa può dirci della couperose del viso e i capillari delle gambe?. La couperose o teleangectasie è una dilatazione abnorme dei capillari tale da raggiungere un diametro da renderli più o meno visibili ad occhio nudo. Ne deriva un danno essenzialmente estetico, con a volte un po’ di sensazione di calore. Oggi si possono trattare questi capillari con un laser al diodo particolarmente adatto a determinare la chiusura del vaso e successivo riassorbimento. Se il diametro è discreto si possono fare delle microsclerosanti. Il trattamento non è mai standardizzato e dopo una accurata visita si stabilisce il numero di sedute e la cadenza. Lo stesso procedimento si può fare per i capillari delle gambe.

Dr.ssa per le macchie del viso e delle mani per le rughe per le cicatrici dovute all’acne cosa utilizza?. Oggi abbiamo a disposizione un nuovo Laser Co2 frazionale che con una precisa matrice di microspots penetra nel derma superficiale favorendo la formazione di nuovo collagene con un effetto lifting immediato. Con questo laser così si può avere un ottimo fotoringiovanimento evitando così il bisturi. Ottimi risultati sia per le macchie del viso e delle mani sia per le cicatrici da acne.

Dr.ssa Rita Andaloro - Medico Chirurgo Esperto e Consulente in Medicina ad Indirizzo Estetico S.M.I.E.M.-Agorà Milano

Studio: Bergamo via S. Bernardino,28 tel. 035211145 www.esteticalaser.it e mail:info@esteticalaser.it


Arte e Cultura

OTTOBRE - NOVEMBRE

“Storie”, quattro artisti tra video, foto, installazioni e performances Nasce “viamoronisedici spazioarte”, che si propone di indagare i “territori” di incontro/confronto tra artisti esperti e giovani emergenti. Per scoprire visioni diverse o percorsi comuni

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on la mostra collettiva “Storie” apre a Bergamo l’11 ottobre 2008 “viamoronisedici”, spazio dedicato all’arte contemporanea “viamoronisedici” non vuole essere semplicemente un luogo espositivo ma nasce dal preciso progetto di indagare i “territori” di incontro/confronto tra il lavoro di artisti con anni di esperienza e quello di giovani emergenti, per restituire ora la ricchezza del dialogo tra differenti “visioni del mondo”, ora la sorpresa di scoprire percorsi comuni. Con un interrogativo di fondo: chi è davvero il “giovane artista”? Il progetto di “viamoronisedici” invita a cogliere il cortocircuito che nell’arte contemporanea si nasconde dietro l’ambiguità dell’espressione “giovane artista”, che in alcuni casi può suonare come “slogan” limitativo nei confronti del lavoro di alcuni rappresentanti delle ultime generazioni artistiche, in altri casi invita invece a interrogarsi su come spesso un artista arrivi a conquistare la freschezza e la libertà per essere realmente “giovane” grazie a un lungo itinerario creativo. Dall’11 ottobre al 29 novembre 2008, nella collettiva “Storie”, quattro artisti - Mariella Bettineschi e Salvatore Falci, artisti già affermati, e gli emergenti Filippo Berta e Stefano Romano - tra video, fotografie, installazioni e performance, raccontano storie di incontri possibili, che passano attraverso la ricerca di nuovi canali di comunicazione. Storie Filippo Berta/ Mariella Bettineschi / Salvatore Falci / Stefano Romano

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11 ottobre - 29 novembre 2008 Inaugurazione: sabato 11 ottobre, ore 18.00 viamoronisedici spazioarte Bergamo - via Moroni 16 Orari: tutti i giorni 16 - 20. Domenica e lunedì su appuntamento. Info: tel. 347.2415297 info@viamoronisedici.it - www.viamoronisedici.it


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