TIME OUT - N.6 Marzo 2014

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N. 6 - MARZO 2014

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Visible Lab

L’Orologiaio

TIMEOUT Mensile ufficiale di Pallacanestro Biella lifestyle, cultura e attualità biellese

Registrazione presso il Registro dei Giornali e dei Periodici del Tribunale di Biella n° 578 del 29/11/2013 Proprietario della testata: Pallacanestro Biella Ssdarl Via XX Settembre, 10 - 13900 Biella Direttore responsabile: Giampiero Canneddu Editore: Via Milano, 94 - 13900 Biella tel. 015 25.29.201 - info@e20progetti.it

Stampa: Tipolitografia Botalla srl Via F.lli Cairoli, 140 - 13894 Gaglianico (BI)

Fotografi: Stefano Ceretti, Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella Stefano Lanza e Fabrizio Lava

Redazione e amministrazione: E20progetti srl Via Milano, 94 - 13900 Biella tel. 015 25.29.201 - amministrazione@e20progetti.it

Hanno collaborato alla realizzazione del N°6 Marzo 2014: Giampiero Canneddu, Francesca Fossati, Stefania Zorio, Niccolò Bosio, Silvia Marchionatti, Andrea Nascimben e Magda Gays.

Progetto grafico: Fabrizio Lava e Michele Tolu, E20progetti Impaginazione: Michele Tolu - michele.tolu@e20progetti.it Marketing e pubbliche relazioni: Silvia Marchionatti - commerciale@e20progetti.it Fotoeditor: Fabrizio Lava - fabrizio.lava@e20progetti.it

Tutti i punti di distribuzione su: http://www.pallacanestrobiella.it/news/ecco-ipunti-di-distribuzione-del-timeout

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In copertina: Simone Berti festeggia in curva la vittoria contro Brescia, fotografia di Stefano Ceretti - Fotografo Ufficiale Pallacanestro Biella

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L’EVENTO

Non succede, ma se succede...

È il momento della final six di Coppa Italia. Biella c’è. E ci proverà di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Da venerdì 7 a domenica 9 si assegna a Rimini il primo trofeo della stagione in Gold. Ecco tutto quello che c’è da sapere per godersi lo spettacolo. Compresa la frase scaramantica dei tifosi... “Non succede, ma se succede...”: chiamatela scaramanzia, chiamatelo understatement alla biellese, ma è diventato questo il mantra dei tifosi dell’Angelico in vista della Final Six della Adecco Cup, ovvero la Coppa Italia di Dna, in programma a Rimini da venerdì 7 a domenica 9 marzo. I rossoblù ci sono, con il meglio del girone di Gold e Silver, la categoria inferiore. Al banchetto che mette in palio la coccarda tricolore sono invitate le prime quattro del girone di andata della categoria superiore e le migliori due di quella inferiore. Biella si è qualificata come seconda, alle spalle dell’Aquila Trento, proprio grazie a una vittoria sui bianconeri leader della classifica.

E per questo evita il turno preliminare di venerdì, che invece tocca alle rivali Capo d’Orlando e Torino. La prima affronterà in un derby tutto siciliano la Moncada Agrigento. La seconda se la vedrà con la Mobyt Ferrara. Sabato alle 17 scendono in campo i rossoblù. E domenica alle 18,30 si assegna il titolo. Le avversarie. L’Angelico condivide con l’Aquila Trento il ruolo di testa di serie, qualificata di diritto alla semifinale. La squadra è allenata da Maurizio Buscaglia che con i bianconeri ha già ottenuto due promozioni: la prima, nel 2005, dalla C1 alla B2, la seconda nel 2012 fino alla LegaDue. Ora sogna la terza, in una squadra che ha in Bj Elder, vecchia conoscenza biellese, il suo terminale offensivo principe, in Brandon Triche un rookie esplosivo e in Davide Pascolo, ala forte dal fisico all’apparenza gracile ma dall’efficacia spaventosa al tiro e a rimbalzo, uno dei migliori italiani della categoria. Le due non si potranno incontrare se non in finale, così come la Pms

Eric Lombardi

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Final Six VenerdÏ 7 marzo Spareggio A Upea Capo d’Orlando - Moncada Agrigento campo Parigi 1998, fiera di Rimini, ore 18.00 Spareggio B Manital Torino - Mobyt Ferrara campo Parigi 1998, fiera di Rimini, ore 20.30 Sabato 8 marzo Angelico Biella - vincente spareggio A campo Parigi 1998, fiera di Rimini, ore 17.00 Aquila Trento - vincente spareggio B campo Parigi 1998, fiera di Rimini, ore 19.30 Domenica 9 marzo Finale campo Parigi 1998, fiera di Rimini, ore 18.30

5 Fabio Corbani


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Marco Laganà

Torino dell’ex presidente Antonio Forni. Quarta alla fine dell’andata, per colpa di una sconfitta a Trapani dopo due supplementari che, per il gioco della classifica avulsa, ha qualificato Biella, la squadra di Mancinelli e Amoroso (e Bowers, Steele, Sandri, Evangelisti), misurerà le sue ambizioni con una vecchia conoscenza del parquet biellese, la Mobyt Ferrara. Si tratta della società rifondata, dopo la retrocessione sancita proprio da una sconfitta al Forum (ricordate? Primavera 2010, i tiri liberi di Aradori che entrano e la tripla di Spinelli che s’infrange sul tabellone) e la cessione del titolo sportivo ai dirigenti che volevano ricreare la Fortitudo Bologna. A Rimini arriverà senza Simone Flamini, scuola Pesaro, uomo di classe ed esperienza, messo fuori causa per l’intera stagione da un guaio a una spalla. Ci sarà Alessandro Amici, ala forte Under 23 sempre di scuola pesarese. E il duo americano è formato dalla guardia Mays e dal lungo Jennings. Nella parte “biellese” del tabellone la sfida preliminare del venerdì è tutta siciliana. La favorita e la squadra più nota dalle nostre parti è l’Upea Capo d’Orlando. Il tasso di appeal della squadra è altissimo: Gianmarco Pozzecco in panchina, uno che strappa applausi ancora adesso in qualunque palazzetto gli capiti di entrare, Gianluca Basile e i suoi tiri ignoranti nello spot di sesto uomo e una fetta consistente della storia di Biella come Matteo Soragna come capitano. Ad aggiungere talento ci pensano giocatori come Simone Portannese e Tommaso Laquintana (rivale di Marco Laganà nel web-referendum della Giba per l’italiano più migliorato della categoria). E gli stranieri sono tre: il totem “passaportato” Sandro Nicevic, ex Benetton, l’atletico Dominique Archie e il play Keddrick Mays, capace di fiammate (come nell’ultimo quarto a Biella, che ha vinto da solo) che spezzano le partite. La Moncada Agrigento, capolista solida della Silver, passa dalle mani di Kwame Vaughn, playmaker classe 1990 che ha un high di 34 punti in stagione. Il talento italiano è Fabio Mian, nel giro delle nazionali giovanili, l’esperienza è nelle mani di Alessandro Piazza, scuola Fortitudo Bologna e tanti anni in serie A anche con Teramo e Cremona, e di Manuele Mocavero, centro di 33 anni arrivato da Barcellona. L’allenatore, per la terza stagione, è Franco Ciani, che ha conquistato al primo tentativo la promozione in B1. 7

Luca Infante

Il programma. Il derby tra Moncada Agrigento e Upea Capo d’Orlando aprirà il calendario alle 17 di venerdì 7. La vincente se la vedrà con l’Angelico Biella in semifinale. Se con Agrigento non ci sono precedenti, con Capo d’Orlando le due sfide in stagione hanno parlato di due vittorie in trasferta. E il precedente in Coppa Italia nei quarti di finale del 2008 è a favore dei rossoblù. Alle 20,30 andrà in onda la sfida tra Mobyt Ferrara e Pms Torino. Sabato 8 sarà l’Angelico ad aprire le danze, con la semifinale delle 17 contro la siciliana vincente. Alle 19,30 toccherà a Trento contro la vincente di Torino-Ferrara. Domenica 9 alle 18,30 si assegna il trofeo. Le partite saranno a Rimini Fiera, un quartiere dedicato alle esposizioni e agli eventi inaugurato nel 2001. Due palazzetti ospiteranno le fasi finali della coppa di Gold e Silver, di Dnb e di Dnc, per la quale si è qualificata anche la Valsesia Basket, con Luca Taffetani e Ulisse Castagnetti, frutti del vivaio rossoblù. Saranno allestite due arene di gioco, dai nomi evocativi per il basket italiano. La Parigi 1999 ricorda l’ultima vittoria agli Europei e qui si giocheranno le gare di Biella. La Atene 2004 invece è dedicata all’argento olimpico. Insieme alle partite, sono in programma concerti ed eventi. Il titolo del weekend lungo è “Rhythm ‘n basket”.


OUTLET

ABBIGLIAMENTO UOMO - DONNA

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UN PO’ DI STORIA

Le Coppe Italia di Biella

Dall’eliminazione nella prima edizione alla finale persa nel trofeo di B1 di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Zero trofei, ma soddisfazioni, bei ricordi e grandi imprese: dalla Libertas alla Pallacanestro Biella ecco la storia della caccia alla coccarda tricolore all’ombra del Mucrone. La storia di Biella nelle varie edizioni e declinazioni della Coppa Italia risale alle origini: c’erano solo quattordici squadre ai nastri di partenza della primissima edizione, andata in scena nel 1968, in piena estate. E la Libertas vestita di granata che riempiva la Rivetti era tra queste, a rappresentare il Piemonte insieme alla Faema Casale. All’epoca entrambe militavano in serie B e non andarono oltre il primo turno. Biella fu sconfitta dalla Biancosarti Vigevano, Casale dalla Fortitudo Bologna, che poi approdò in finale, perdendola contro Napoli. La Libertas Biella non andò oltre il primo turno nemmeno nell’edizione successiva, sconfitta 42-53 in casa dalla Saclà Asti. Nel 1969/70 arrivarono le prime vittorie: la formula prevedeva una sequenza di turni preliminari a settembre per entrare nel tabellone principale agli ottavi di finale. Biella vinse tre partite contro Torino (77-52), Asti (95-45) e Brescia (7857) prima di arrendersi di fonte a Padova 94-77. Nel 1970/71 la Gelati Cecchi Biella entrò invece nel tabellone principale e si trovò di fronte alla seconda squadra di Milano, allora griffata All’Onestà. La pesante sconfitta in trasferta (80-37) non fu ribaltata in casa, quando i granata vinsero solo di un punto, 72-71. Fu l’ultima stagione della storia della Libertas, e l’ultima partecipazione di Biella alla Coppa Italia per lungo tempo. Fu necessario attendere gli anni Novanta e l’arrivo di Pallacanestro Biella in B1, perché si tornasse a giocare per una coccarda tricolore. Nel 1998 fu inventata la Coppa Italia per la prima serie dilettantistica del basket nazionale. La formula era una final four condensata in un weekend tra le prime due dei due gironi. Biella organizzò e ospitò le sfide, partendo da strafavorita: sconfisse Padova in semifinale ma nella gara decisiva si arrese agli arcirivali di Roseto che, più avanti nella stagione, avrebbe piegato i rossoblù anche nella finale playoff per salire in serie A2. Poco male, perché con coach Danna in panchina e Nicola Minessi in campo la promozione arrivò ugualmente, dopo lo spareggio di Viterbo vinto contro Barcellona. Nel giro di pochi mesi, era il settembre del 1998, Biella tornò a gustare anche la Coppa Italia vera: allora A1 e A2 giocavano per lo stesso trofeo. E la neopromossa Fila Biella si trovò di fronte l’accoppiamento peggiore al primo turno, quello con i campioni d’Italia della Benetton Treviso. Chi c’era al PalaScatola la sera della gara d’andata non può dimenticare: finì 83-64 per i rossoblù, con il pubblico che si spellò le mani per Blair, Erdmann e per il solito Minessi. Al ritorno la Treviso di Obradovic ribaltò la situazione, infliggendo un +30 a Biella. Nel 2001, l’anno delle trenta vittorie, un’altra impresa fu sfiorata: con la formula a Final Eight, con le prime sette del girone di andata di A1 e la prima di A2 in campo, la Fila Biella si trovò di fronte la Kinder Bologna che avrebbe poi conquistato il grande slam (scudetto, coppa e Eurolega). La 9

tenne in scacco per 39 minuti abbondanti: poi sul +2 con Matteo Soragna in lunetta con un ultimo tiro libero, il ferro disse no, i bolognesi presero rimbalzo, volarono in contropiede e centrarono i supplementari con una schiacciata di Rashard Griffith. E nei cinque minuti di overtime fu dominio. Da allora Biella ha giocato altre tre volte in Coppa Italia, nell’era in cui la partecipazione alla Final Eight era riservata alle migliori otto della stagione regolare in serie A. Nel 2008 ci entrò da seconda classificata, dopo un girone di andata mostruoso sulle ali dei canestri di Troy Bell, Bj Elder e Kevinn Pinkney. Sconfisse Capo d’Orlando nei quarti (e Pozzecco era in campo) e perse da Avellino in semifinale. Nel 2010 fu una gioia per i tifosi raggiungere la semifinale dopo aver battuto 70-65 Cantù, in una partita a trazione italiana (17 punti di Aradori e 15 di Garri). Ma al turno successivo non ci fu scampo contro Siena. Nel 2011 l’ultima presenza, ancora contro Cantù, che dominò con un indiscutibile 86-57. In sintesi il bilancio dice zero trofei, una finale (nella coppa di B1 edizione 1998), due semifinali (2008 e 2010) e almeno due imprese memorabili, contro Benetton e contro Virtus Bologna. È sempre mancata la gioia più grande, non certo le soddisfazioni. Raspino l’ha già vinta L’unico rossoblù di quest’anno ad aver alzato il trofeo da protagonista? È il capitano Tommaso Raspino. Due stagioni fa, quando era nel quintetto base della Paffoni Omegna, raggiunse la finale della Coppa Italia di Dna, la ex B1, in un derby piemontesissimo contro la Pms Torino. Fu un match tirato che Omegna vinse 57-52, con sei punti e sette rimbalzi dell’attuale numero 8 rossoblù. In semifinale era stato il top scorer, nella vittoria contro Trento, con 17 punti. Trento e Torino che, per un gioco del destino, si ritroveranno a Rimini con Biella.

Tommaso Raspino


ECONOMIA E IMPRESA

SellaLab: spazio alle idee innovative Il laboratorio nell’era digitale di Francesca Fossati, fotografie di Fabrizio Lava

Un luogo per il confronto tra imprenditori e giovani talenti, una task force di consulenti per aiutare chi ha un’idea nel campo digitale a renderla concreta trasformandola in un’impresa.

Dalla rivoluzione industriale alla rivoluzione digitale: a Biella, sulla riva del torrente Cervo, gli storici edifici dell’ex Lanificio Sella hanno trovato una nuova chiave per tornare ad essere protagonisti della storia imprenditoriale italiana. Al loro interno da ottobre è attivo SellaLab, un laboratorio di trecento metri quadrati (in via Corradino Sella 10) dove le idee innovative possono essere trasformate in imprese. È dedicato non solo agli «startupper», cioè coloro che vogliono avviare un’attività, ma anche a titolari di imprese (piccole e medie) già esistenti che vogliano sviluppare un progetto innovativo. L’unica condizione è che l’ambito di azione sia l’economia digitale. Basta inviare una presentazione sintetica del proprio progetto tramite il sito Internet. Dopodiché SellaLab, per accelerarne lo sviluppo, mette a disposizione gratuitamente una rete di consulenti interni al Gruppo Banca Sella o esterni esperti in diversi campi: dall’e-commerce alla logistica, dallo sviluppo informatico agli aspetti bancari, finanziari, fiscali o di marketing, fino al supporto per definire il business plan. Si può scegliere di

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affittare una postazione del laboratorio (con la disponibilità di collegamento wi-fi, sala riunioni, salottino per incontri con clienti e fornitori e auditorium per gli eventi) e di sfruttare le potenzialità del co-working lavorando al proprio progetto con la possibilità di confrontarsi e di collaborare con gli altri imprenditori presenti in SellaLab. Oggi nel laboratorio c’è una quindicina di persone che lavora a quattro progetti. I temi? Social media (i media sociali dove condividere contenuti, informazioni), car pooling (lo scambio di passaggi in auto per ottimizzare i viaggi, risparmiare in benzina e rispettare l’ambiente), moda e cibo. A livello nazionale, invece, s’intende sviluppare progetti di «fintech», finanza tecnologica: in poche parole attraverso due bandi Banca Sella ricerca giovani talenti che propongano progetti innovativi nell’ambito dei 11

finanziamenti online e in quello bancario, per la gestione dei risparmi. I vincitori avranno a disposizione gratuitamente lo spazio di co-working. Se poi tra i progetti presentati ce n’è uno valido la banca può decidere di acquisirlo. «Seppure Sella Lab sia attivo da pochi mesi, il nostro staff è al lavoro da un anno e mezzo -dice Stefano Azzalin, responsabile di SellaLab-. Un periodo di tempo in cui abbiamo visto più di 100 business plan di start-up e organizzato eventi sia a Biella sia in altre regioni italiane». Con questa iniziativa Banca Sella prosegue il proprio cammino sulla strada dell’innovazione digitale: tra i pionieri, nel 1997, ad offrire i propri servizi su Internet con Sella.it, oggi operativa con SellaLab e, a breve, attiva sui social network con la possibilità, per chi ha un profilo su Facebook, di fare i bonifici ai propri contatti.


AL VOLANTE

Mini: One e Cooper si rinnovano

Le sorprese (di design e di motore) dei modelli 2014 a Biella il 5 marzo di Giampiero Canneddu, fotografie archivio Mini Italia

Arriva anche a Biella il 5 marzo la nuova gamma della piccola grande icona di stile a quattro ruote. L’appuntamento è da Biella Auto in via Galimberti con il dj set di Discoradio. Lo stile è inconfondibile, il design è un’icona che (forse) non ha pari nel panorama delle automobili. Ma le novità delle Mini edizione 2014 ci sono anche se molte di loro sono nascoste nel vano motore e nei dettagli dettati dalla tecnologia: le prestazioni

dei propulsori, sia benzina sia diesel, non hanno sacrificato nulla del cuore sportivo della piccola di stampo britannico ma hanno migliorato le prestazioni per quanto riguarda i consumi e l’impatto ambientale, con le emissioni di CO2. Senza tralasciare le piccole grandi migliorie a livello di design, abitabilità, strumentazioni, comprese quelle che consentono di essere nell’abitacolo e, nel contempo, sempre connessi. Presentata al salone di Detroit a gennaio, la nuova edizione della Mini è pronta per il mercato europeo e italiano. Due i modelli di base, la Cooper dall’anima sprint e la One, con lo stile più placido da utilitaria. La prima avrà motori benzina da 1500 centimetri cubici, con la spinta del turbo, presente anche nella versione S da 2000 di cilindrata. La One avrà un tre cilindri benzina da 1233 centimetri cubici mentre il diesel a tre cilindri equipaggerà sia la One sia la Cooper, nella versione a gasolio. Su ogni motorizzazione, l’accento “verde” si nota dai dati: il massimo abbattimento quanto a emissioni di gas serra si ha nella Mini Cooper a benzina equipaggiata con cambio automatico, che ha ridotto del 27% la sua “produzione” di anidride carbonica. Ma la nuova gamma si fa notare anche nella versione diesel, con 3,5 litri di gasolio consumati per percorrere 100 chilometri nel ciclo europeo, con un massimo di 92 grammi a chilometro di CO2 fuoriusciti dal tubo di scappamento. Aiutano a limitare i consumi anche le tecnologie cosiddette “minimalism”,

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come la funzione “automatic start/stop”, che disattiva il motore quando la vettura è ferma, per esempio a un semaforo. Il design, punto di forza per un’icona come la Mini, ha ritoccato i gruppi ottici senza toccare le caratteristiche di base, come la calandra del radiatore esagonale e la cura per i dettagli. E certe personalizzazioni sono disponibili senza sovrapprezzo. Un esempio? La colorazione differente per tettuccio e calotte degli specchietti retrovisori esterni. Non è percepibile a occhio nudo invece la differenza nelle dimensioni: la nuova Mini è più lunga di 98 millimetri, più larga di 44 e più alta di 7. Piccole differenze di cui ha tratto vantaggio l’abitabilità: c’è più spazio e più comfort sul divanetto posteriore, con 23 millimetri di lunghezza della seduta in più, è cambiata anche la concezione dei sedili anteriori con un campo di regolazione ampliato e, dettaglio non da poco su una vettura dalle dimensioni ridotte, ci sono 51 litri in più di capienza nel portabagagli. Tornando alla tecnologia, un nuovo optional è una manopola inserita alla base della leva del cambio e consente di impostare la taratura dell’auto in modalità sportiva, green o intermedia. La selezione della modalità di guida influenza la linea caratteristica del pedale dell’acceleratore e dello sterzo e, qualora disponibile, anche i tempi di cambio-marcia del cambio automatico e del Dynamic Damper Control; in combinazione con il cambio automatico, nella modalità green è disponibile la funzione sailing al regime minimo del motore e catena cinematica separata. Il resto delle belle sorprese è all’interno dell’abitacolo: i comandi sono tutti a portata di dito. La strumentazione combinata è montata sul piantone dello sterzo con indicazione della velocità e del numero di giri; il display a colori visualizza lo stato della vettura e la riserva di carburante. La strumentazione centrale offre contenuti

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nuovi e rappresentazione a colori attraverso un anello a led che fornisce un feedback ottico all’attivazione di numerose funzioni. Il comando delle funzioni di navigazione, di entertainment, di telefonia e della vettura è gestito attraverso il Mini Controller montato sulla consolle centrale con feedback sul monitor di bordo. Entertainment e telefonia prevedono anche funzioni come la chiamata di emergenza a un tasto, possibile grazie a una sim card di telefonia mobile inserita nell’auto. Il collegamento online consente inoltre l’utilizzo di social network come Facebook, Twitter e Foursquare. Per scoprire la nuova gamma Mini, l’appuntamento è mercoledì 5 marzo. Dalle 18 la concessionaria Biella Auto di via Galimberti aprirà le porte a chi vuole vedere da vicino i modelli Mini edizione 2014. E sarà una festa: tra una sbirciatina all’abitacolo e alle linee sinuose delle vetture, ci sarà la musica garantita da un dj set organizzato da Discoradio.


SETTORE GIOVANILE

L’inglese di Biella va a Barcellona Carl Wheatle, il quindicenne rossoblù, al Jordan Brand Classic di Giampiero Canneddu, fotografie di Emile Martano

È il primo giocatore di Biella convocato tra le all star internazionali della manifestazione nata in Usa per i giocatori in età da liceo. Ma nel 2009 c’era già stato (ed era arrivato a New York) Marco Laganà. Leggi chi ci è già passato e la mascella cade come a un fan degli U2 che incrocia Bono al supermercato: LeBron James, Derrick Rose, Carmelo Anthony o, per restare a volti più noti dalle nostre parti, Edgar Sosa, Malik Hairston, Niccolò Melli, Matteo Imbrò e, naturalmente, Marco Laganà. È il Jordan Brand Classic, l’appuntamento tra i talenti all star degli Stati Uniti e del mondo in età da high school, o per dirla in italiano da scuole superiori. La prima edizione fu nel 2002 e, dal 2008, ha allargato i suoi confini al resto del mondo. Per la prima volta l’edizione 2014 avrà un giocatore di Pallacanestro Biella nella selezione europea: all’appuntamento di Barcellona, dal 7 al 9 marzo, sarà presente anche Carl Wheatle, l’inglese (di Brixton, Londra sud) che il club rossoblù ha iniziato

a cercare in estate, ha portato in città in autunno e finalmente, dopo una procedura di tesseramento più lunga del previsto, ha fatto esordire quasi in contemporanea nell’Under 17 e nell’Under 19. E questo nonostante debba ancora compiere sedici anni. Di lui si diceva un gran bene, prima ancora di vederlo in partita e di sapere della convocazione all’evento internazionale che ha a che fare (anche) con mamma Nike e con Michael Jordan, il cui logo-icona (braccio teso per la schiacciata e gambe larghe in volo) è il simbolo della manifestazione. Poi sono arrivate le due partite di esordio: nell’Under 17 ha collezionato 25 punti e 13 rimbalzi nella vittoria dei ragazzi rossoblù a Torino e nell’Under 19 ha aggiunto 12 punti e 12 rimbalzi alla prima uscita, con sconfitta al supplementare contro Varese. E quando la Up Mobile Biella ha inflitto la prima sconfitta stagionale alla Junior Casale nel torneo Under 17, Wheatle è stato il top scorer con 23 punti. Il tutto, con una abitudine al lavoro intenso e quotidiano che sta maturando solo a partire dal suo arrivo a Biella: «È domenica, ma sto andando

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SETTORE GIOVANILE all’allenamento...» ha scritto su Facebook qualche giorno fa. Così vogliono i ritmi intensi del settore giovanile (che ai lettori di Time Out abbiamo provato a raccontare sul numero di febbraio), che prevedono come minimo una seduta in palestra al giorno, ammesso che non si giochi in due squadre, come accade a Carl Wheatle. «Gioca a pallacanestro da pochi anni» dice il suo coach Andrea Monciatti, vice della prima squadra e titolare della panchina dell’Under 17. «Fino a pochi mesi fa si allenava appena due volte ogni settimana, fattori che lasciano intravedere grandi margini di miglioramento». Margini che non sono sfuggiti agli osservatori del Jordan Brand Classic. Per ora Wheatle ha un posto garantito a Barcellona, dove si svolgeranno le prime selezioni, tre giorni con uno staff di allenatori arrivati dagli Usa che seguiranno in allenamenti mirati e in cinque contro cinque una quarantina di atleti selezionati in giro per l’Europa. L’inglese di Biella non è l’unico che approderà a Barcellona dall’Italia. Sono stati chiamati anche due azzurri Under 16, Lorenzo Bucarelli della Mens Sana Siena e Davide Moretti della Stella Azzurra Roma. Per i migliori ad aprile è previsto un viaggio negli States, dove a Brooklyn è già in programma la sfida tra gli all star dei licei americani. Gente che, sulle orme di LeBron James o Kobe Bryant, potrebbe dichiararsi eleggibile per la Nba senza passare dall’università. Marco Laganà, quando partì da Reggio Emilia che allora era la sua squadra, approdò fino al Madison Square Garden, per una partita sotto gli occhi di Michael Jordan. Sì, proprio sua maestà MJ, a cui Lagghi strinse la mano. Ma dopo, a casa, espresse anche qualche perplessità, perché in quella par-

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tita tutti correvano e tiravano e non si difendeva: «Da noi è più pallacanestro». Lezioni ed esperienze di cui Wheatle farà comunque tesoro, visto che la sua storia con la pallacanestro è iniziata da dopo. Appena due anni fa venne notato da un allenatore dei London Pioneers, culb della capitale specializzato nella pallacanestro giovanile, durante una partita scolastica. E venne subito tesserato. Predrag Kmeta, l’allenatore che mise gli occhi su di lui, ne ha parlato benissimo, in un’intervista prima della partenza di Wheatle per l’Italia: «La sua grinta, il suo atteggiamento mi avevano colpito fin dalla prima partita. Non sono consuete per un ragazzo così giovane». Dopo pochi mesi nei Pioneers è arrivata anche la convocazione nell’Inghilterra Under 15, in occasione di un torneo in Danimarca. Il risultato? Wheatle eletto nel miglior quintetto della competizione. «Appena lo vedi varcare la soglia della palestra capisci quanto è grande il suo potenziale» ha aggiunto Alan Keane, assistant coach della Nazionale e tecnico dei Pioneers. «L’intelligenza cestistica è la sua forza vera. È facile da allenare: gli spieghi le cose una volta e lui le mette in pratica. Credo sia la ragione dei suoi progressi così rapidi». Progressi che non sono sfuggiti a numerose squadre europee: per portarlo all’ombra del Mucrone, Biella ha dovuto vincere una concorrenza agguerrita, con Virtus Bologna, Reggio Emilia e Olimpija Lubiana che avevano offerto un periodo di prova al giocatore. Ma i rossoblù hanno avuto la meglio, per la gioia del giovane Carl: «Vivrò di pallacanestro ogni giorno» disse prima di lasciare Londra «e giocherò partite dure contro squadre competitive».


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BIELLA DA VIVERE

Il Fai a Trivero con le Giornate di Primavera Sabato 22 e domenica 23 marzo, in occasione delle Giornate di Primavera del Fai, Casa Zegna aprirà le porte al pubblico. Su prenotazione sarà possibile visitare la mostra temporanea «Autunno nell’Oasi Zegna. In viaggio con Mattias Klum, fotografo della rivista National Geographic» e la mostra permanente «Cent’anni di eccellenza» con percorsi didattici per i bambini sulle fibre naturali (dalla pecora all’abito). Sabato, sempre su prenotazione, si potranno visitare anche il Lanificio Ermenegildo Zegna e la Sala quadri con le opere di Ettore Olivero Pistoletto (il padre di Michelangelo Pistoletto). Domenica, invece, ci saranno le visite guidate alle opere di arte contemporanea di «All’aperto» e all’allevamento di alpaca dell’agriturismo «il Pascolo». Info: Casa Zegna tel. 015 75.91.463 - www.casazegna.org

Aldo Sola: cent’anni di collezionismo biellese Dal 2 al 16 marzo nello Spazio Cultura della Fondazione Cassa di risparmio di Biella sarà visitabile la mostra delle stampe d’epoca di interesse biellese (raffiguranti luoghi come il santuario di Oropa, il castello di Valdengo o quello di Cerrione) acquisite dalla Fondazione dallo storico e collezionista Aldo Sola per i suoi 100 anni, compiuti il 7 febbraio scorso. Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30; domenica dalle 16 alle 19. Info: Comune di Biella tel. 015 35.071

Marzo con «Biella in scena»: arriva il trasformista Brachetti Proseguono gli spettacoli di «Biella in scena» al teatro Sociale Villani. Il primo marzo, per l’anteprima italiana dopo l’esordio berlinese, il trio jazz Andrea Manzoni (pianoforte), Luca Curcio (contrabbasso) e Andrea Beccaro (batteria) presentano il nuovo disco «Destination under construction». Il 4 marzo andrà in scena il nuovo spettacolo con Arturo Brachetti, il più grande trasformista al mondo, intitolato: «Brachetti che sorpresa!». Il 6 marzo sarà la volta della commedia di Luigi Pirandello: «Come tu mi vuoi» e il 21 marzo di «Chimera», da la Chimera di Sebastiano Vassalli (progetto e drammaturgia di Lucilla Giagnoni). Info: tel. 0125 64.11.61

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COFFEE TIME, l’espresso come al bar a casa, in ufficio o in azienda BALOSSINO BEVANDE... tutto il bere per il bar Balossino Bevande presenta Airone Brut un vino dal profumo delicato di fiori di campo, dal sapore fresco e armonico ottenuto da un equilibrato blend di uve da vitigni a bacca bianca. Da abbinare ad aperitivi e antipasti, a primi e secondi di pesce. Via P. Maffei 8, Cossato tel. 015 93.317 balossino.bevande@tim.it

Coffee Time opera nel settore della distribuzione automatica di alimenti e bevande, offrendo servizio di bevande calde, bevande fredde e snack, fornendo unicamente prodotti e servizi di alta qualità Grazie alla cura nella scelta di tutti i prodotti ed in particolare della miscela di caffè proposta. I tecnici ed il centro dati presso l’ufficio di Biella, permettono e garantiscono un controllo preciso sulla necessità di rifornimento dei distributori. Il servizio clienti, dotato di un numero verde attivo 24 ore su 24, è in grado di evadere tutte le richieste entro 24 ore. Coffee Time serve capillarmente le province di Biella, Vercelli, Novara e il Canavese. Via Ferrero 4, Biella - tel. 015 25.20.996 - www.coffee-time.it

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BUONA TAVOLA

Padre e figlio in cucina Il ristorante Il Patio «raddoppia» di Francesca Fossati, fotografie di Fabrizio Lava

A Hong Kong, a Mosca, dove in autunno ha preparato alcune cene a base di tartufo, a Dubai, dove è stato di recente per l’annuale ritrovo del Gvci (Gruppo virtuale cuochi italiani): lo chef Sergio Vineis, invitato da chef italiani a cucinare nei loro ristoranti all’estero, esporta nel mondo la sua creatività. È però nel Biellese, a Pollone, nella sua cucina dove da cinque anni è affiancato dal figlio ventitreenne Simone, che lo chef biellese si sente a casa, libero di creare lasciando spazio alle sue esperienza e passione che dal 2003 gli sono valse la stella Michelin, l’unica assegnata in provincia. Lì, nella cucina del ristorante «Il Patio», nascono i piatti, quelli ormai consolidati che si sono guadagnati un posto fisso nella carta e quelli nuovi: in tutti è essenziale l’equilibrio tra i sapori che risulta dalla ricerca e dalla conoscenza degli ingredienti. Inventare un nuovo piatto trovando il giusto bilanciamento dei gusti è la sfida più accattivante per uno chef, quella che entusiasma anche Simone che ha avuto la fortuna di uscire dall’istituto alberghiero di Trivero e, dopo qualche stage con alcuni chef italiani, di trovare il suo spazio nel ristorante di famiglia. «Creare un nuovo piatto, dallo scambio di idee e con l’esperienza trentennale di mio padre, è

eccitante -dice Simone-. Ci vuole tempo, si fanno tante prove. Poi magari per un po’ l’idea resta in stand by, finché non arriva l’intuizione giusta». Un’intuizione come può essere quella di abbinare una cialda al rosmarino a un dessert, per contrastare la dolcezza del cioccolato bianco (l’ingrediente che viene soffiato e reso sorprendentemente croccante per creare una «crostatina») e della crema alla banana: il tutto accompagnato da un tè nero di Taiwan aromatizzato con lo zenzero. Questo è un nuovo piatto inserito nel menu, così come la ricciola affumicata al legno di ciliegio che i Vineis servono su una gelatina al gin tonic con dadini di pompelmo rosa, granita al melone e grissino alle spezie: un’esplosione di freschezza.

Simone Vineis chef del ristorante “Il Patio” Via Oremo, 14, Pollone tel. 015 61.568 www.ristoranteilpatio.it

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IMPRENDITORI

Il mondo della casa

Edilnol apre le porte alle ceramiche e all’arredo per il bagno di Francesca Fossati, fotografie archivio Edilnol

Si è fatta conoscere negli anni per la vendita e il noleggio di attrezzature edili e da giardino, per i serramenti, per le stufe e tutto ciò che ruota intorno al settore del riscaldamento: ora Edilnol entra nelle case per arredarle, a partire dal bagno.

Il bagno è il luogo della casa che ci invita a prenderci cura del nostro corpo, al relax e al benessere regalati da una doccia calda, da un bagno profumato o da un idromassaggio. È un angolo che le persone tendono sempre più a personalizzare, non solo attraverso la scelta della forma e del colore delle piastrelle, ma anche con l’arredo optando per sanitari che strizzano l’occhio al design o per box doccia che includono il bagno turco o la cromoterapia. Proprio alle ceramiche e all’arredo bagno sarà dedicato a breve uno dei tre negozi che Edilnol ha nel centro commerciale «Gli Orsi» di Biella. «La nostra idea è di proporre ai clienti un’offerta completa che va dai materiali per l’edilizia al giardinaggio, fino agli interni della casa -racconta Marco Trada, alla guida dell’azienda insieme al fratello Camillo, al papà Antonio, alla zia Carmen e alla cugina Chiara Barbaglia-. Proporremo marchi noti e di qualità dell’arredo bagno e ci avvaleremo della collaborazione di un architetto per la progettazione e per consigliare i clienti nella scelta dei materiali. Offriremo un ventaglio di proposte standard, ma anche di gamma medio-alta per accontentare le diverse esigenze».

Chiara Barbaglia, Marco Trada, Antonio Trada, Carmen Trada, Elsa Zucchi e Camillo Trada

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Tra sport e salute: l’impegno di Edilnol Sponsor di Pallacanestro Biella da oltre dieci anni, Edilnol sostiene anche la squadra di calcio Pro Vercelli. L’azienda è legata ad entrambe le province perché è nata nel Vercellese con la vendita di materiali ferrosi per poi approdare nel Biellese allargando i suoi orizzonti al mondo dell’edilizia. Perciò sta organizzando un evento ludico per unire i due territori attraverso lo sport, dove i protagonisti saranno i giocatori dell’Angelico e della Pro Vercelli, invitati a scambiarsi i ruoli sui campi da gioco, e i loro tifosi. I dettagli e la data sono da definire. Nel frattempo, l’appuntamento più vicino è quello del 29 marzo allo stadio Piola di Vercelli per l’iniziativa intitolata: «In campo per un sorriso», una partita di calcio di cui Edilnol è uno degli sponsor principali. Alle 14,15 la squadra Nazionale Tv, composta da personaggi

Intanto si sta assistendo anche a un rinnovo di tutti i settori di vendita di Edilnol che ha sede nell’area industriale di Vigliano Biellese. Nel reparto dedicato al noleggio sono in arrivo nuovi prodotti e macchinari elettrici per il fai da te, ma anche furgoni elettrici utili sia ai privati sia agli enti pubblici per entrare nelle zone cittadine dove il traffico è limitato per lavori o traslochi. Anche il reparto dedicato all’agricoltura si sta espandendo con macchine agricole utili ai vivaisti e ai privati impegnati nella manutenzione dei propri giardini. Il settore delle vendite sarà presto modificato sia in termini organizzativi sia di esposizione dei prodotti. 23

provenienti da trasmissioni televisive quali Striscia la notizia, Zelig e Colorado Café, scenderà in campo per sfidare la Pro Vercelli All Stars che schiererà anche le vecchie glorie, ex giocatori come Maurizio Codogno, Donato Roda, Paolo Sollier e Franco Balocco che in passato hanno indossato la maglia bianca. Il ricavato della manifestazione sarà a favore della Federazione Alzheimer Italia e dell’Associazione italiana contro le leucemie. Nel campo della salute Edilnol è in prima linea anche per sostenere la Lega italiana per la lotta contro i tumori di Biella, non solo per aver donato dei fondi per contribuire alle iniziative di cura e di prevenzione rivolte alla comunità biellese, ma anche come fornitore ufficiale di materiali per lo Spazio Lilt, il centro oncologico in costruzione a Biella in via Ivrea.

La novità messa in pista per l’arrivo della bella stagione è la collaborazione con La Fonderia Musicale di Vigliano per fornire alle sagre, alle feste e agli eventi musicali anche le luci e le attrezzature per l’audio, in aggiunta ai materiali forniti da Edilnol come tavoli, panche, gazebo o generatori per la corrente elettrica. L’attività poliedrica di Edilnol è il risultato di una famiglia dinamica e va di pari passo con i tempi che corrono: l’azienda di Vigliano, pur mantenendo come core business la vendita di materiali edili, negli anni ha saputo diversificare la propria offerta aprendo spazi utili a superare la crisi che ha investito il settore dell’edilizia.


IN CAMPO

Primavera rossoblù

Un marzo senza sosta: non c’è solo la Coppa... di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

24ª giornata, domenica 2 marzo

Angelico Biella - Sigma Barcellona Biella Forum, ore 18.00

Gli ex Gabriele Ganeto (a Biella dal 2003 al 2007)

All’andata Sigma Barcellona-Angelico Biella 99-90 (Young 31; Laganà 28) La data: 9 novembre 2003 Gabriele Ganeto gioca il suo primo minuto in serie A con la maglia della Pallacanestro Biella, nella vittoria 96-79 su Napoli: diventerà il primo prodotto del vivaio rossoblù a conquistare minuti veri in squadra. Resterà nel roster per tre stagioni e mezzo, giocando anche i playoff 2005/2006.

25ª giornata, domenica 16 marzo Angelico Biella - Fileni Bpa Jesi Biella Forum, ore 18.00

Gli ex nessuno

All’andata Fileni Bpa Jesi-Angelico Biella 79-63 (Goldwire 30; Hollis 25)

La data: 30 settembre 2001 Christian Di Giuliomaria, rinforzo invernale di Jesi, si trova per la prima volta di fronte Biella, con la maglia di Varese, nella terza partita dei rossoblù in serie A. Nel successo 104-84 dei varesini zero minuti per l’ancora giovane centro di scuola Cantù e 25 punti in 35 minuti per il futuro rossoblù DeMarco Johnson.

26ª giornata, domenica 23 marzo Aget Imola - Angelico Biella

Palasport Amedeo Ruggi di Imola, ore 18

Gli ex Matteo Chillo (a Imola nel 2012/2013)

All’andata Angelico Biella-Aget Imola 98-63 (Hollis 18, Voskuil 17) La data: 14 novembre 1995 Vincenzo Esposito diventò il secondo giocatore italiano a giocare una partita in Nba, 8 minuti e un punto nella partita che i Toronto Raptors persero contro gli Houston Rockets. Tre giorni prima ci fu l’esordio di Stefano Rusconi con i Phoenix Suns. Per entrambi l’avventura oltreoceano durò soltanto una stagione.

27ª giornata, domenica 30 marzo

Angelico Biella - Lighthouse Trapani Biella Forum, ore 18.00

Gli ex Andrea Renzi (a Biella nel 2012/2013)

All’andata Lighthouse Trapani-Angelico Biella 80-62 (Ferrero 16; Hollis 16) La data: 12 giugno 2004 Perdendo gara-3 dello spareggio promozione dalla B1 alla A2 sul campo di Rieti Giampaolo Zamberlan chiude la sua esperienza di tre stagioni a Trapani. I siciliani, con l’ex capitano di Biella in campo, avevano già perso in tre gare la finale per la promozione diretta contro i piemontesi di Castelletto Ticino.

28ª giornata, domenica 6 aprile

Credito di Romagna Forlì - Angelico Biella PalaCredito di Romagna di Forlì, ore 18.00

Gli ex nessuno

All’andata Angelico Biella-Credito di Romagna Forlì 85-77 (Voskuil 26; Ferguson 21) La data: 26 aprile 2001 Il palazzetto dello sport di Forlì ospita la Final Eight di Coppa Italia a cui si qualifica, come migliore di A2, anche la Fila Biella di Granger e Brewer. Il quarto di finale contro la Kinder Bologna del futuro grande slam finisce con il +8 al supplementare per le “v nere”, dopo che Soragna aveva sbagliato il tiro libero del ko. Matteo Chillo

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LO STAFF

Gli alter ego di Corbani Breve profilo dello staff rossoblù di Giampiero Canneddu, fotografie di Stefano Ceretti

Dagli assistenti allenatori al preparatore atletico, dal team manager a medico e fisioterapista: i volti vecchi e nuovi che aiutano a “fare squadra” intorno al campo. Quando arriva una vittoria di quelle importanti, un salto virtuale sulla bacheca Facebook di Gabriele Fioretti è quasi un obbligo. Il general manager, quando festeggia, lo fa mettendo un elenco di nomi. I giocatori? Certo. Il coach? Naturale. Ma insieme a loro non dimentica di citare gli altri: Francesco Viola e Andrea Monciatti, i due assistenti di Corbani, Roberto Marocco il preparatore atletico, Nicola Minessi il team manager, il “doc” Gianni Masserano e il fisioterapista “Poppi” Bruzzi, con gli ultimi tre nel ruolo di linea continua dalle origini di Pallacanestro Biella a oggi. È una prova in più: quello che si vede in campo, ovvero una squadra compatta e unita che vince e perde in dieci come se fossero uno, rispecchia l’ambiente dietro le quinte. Lo ha detto in una recente videointervista Roberto Marocco: «L’aspetto importante è tutto il contorno. Tra i membri dello staff, chiunque è valorizzato dal coach». E poi conoscete altre piazze in cui la curva dedica uno striscione al preparatore atletico? A Biella è successo. Così come ogni tanto scappa un coro dedicato a quel ragazzone in giacca e cravatta seduto sul cubo accanto agli ufficiali di campo. Ma per Nicola Minessi il discorso è diverso: una vita di stagioni in campo non si cancella facilmente dalla memoria. Succede anche che, negli anni in cui il Mine arrivava a Biella, qualcuno dello staff era appena adolescenti. Francesco Viola, cossatese, secondo

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di nove fratelli, è diventato assistant coach della prima squadra dopo aver iniziato dal minibasket. E ha seguito l’intera trafila in rossoblù fino a sedersi accanto all’allenatore capo. E a poca distanza da Minessi, per cui da ragazzino faceva il tifo. Suo coetaneo, classe 1980, è Andrea Monciatti: il suo accento ha ancora l’inflessione della natìa Siena. Arrivato a Biella per occuparsi del settore giovanile, ha lasciato un po’ indietro il ruolo che a Siena si era conquistato, quello di alfiere di piazza della contrada della Torre. Ovvero è tra coloro che portano i colori e la bandiera della contrada nei giorni del Palio. Un passo più di lato, per chi guarda la panchina, ma sempre lì da stagioni e stagioni, ci sono “Poppi” e il “doc”. Pierpaolo Bruzzi e Gianni Masserano hanno visto passare giocatori su giocatori: si sono presi cura di Minessi quando giocava, per dire. Oggi la loro preoccupazione è per Marco Laganà e compagni. E l’entusiasmo è quello di sempre.


FITNESS & BENESSERE

Muoversi, un bisogno essenziale Così l’attività fisica ci fa vivere meglio e più sani

di Andrea Nascimben, Chinesiologo/Master in Posturologia (Responsabile della SSD Metropolitan Wellness Club), fotografie archivio Metropolitan Wellness Club

L’attività fisica, in generale, può essere considerata un’assicurazione sulla vita. L’attività motoria andrebbe vista come un bisogno essenziale per l’uomo, una necessità fisiologica che i ritmi di vita sfrenati e senza sosta, imposti dalla società moderna, non permettono più di soddisfare spontaneamente. I vantaggi e i benefici derivanti dalla pratica del fitness, infatti, sono documentati e suggeriti oramai anche dalla classe medica. Vediamoli brevemente: incremento della resistenza muscolare, miglior mobilità articolare, efficienza cardio-vascolare e respiratoria, flessibilità generale e non per ultimo maggior fiducia in se stessi. Ribadiamo anche in questa sede l’importanza che la classe medica dovrebbe rivestire nella prevenzione, essendo questa la categoria che ha un rapporto privilegiato con il cittadino/paziente, un rapporto di insindacabile fiducia che lo pone in prima fila sul fronte della prevenzione. Di grande utilità sarebbe la messa in opera di un progetto generale in ambito preventivo per consentire agli assistiti di poter svolgere un programma specifico di atti-

vità motoria, una procedura che consenta ai praticanti di poter fare prevenzione e cura almeno di alcune malattie (soprattutto di origine metabolica quali l’ipertensione, sovrappeso, diabete, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperglicemia, oltre a quelle di natura ortopedica da disuso e da sovraccarico funzionale quali l’osteoporosi, artrosi, ecc..). Sono molti gli studi che oramai concordano sull’efficacia che riveste lo svolgimento di regolare attività fisica, anche in ambito psico-emotivo, come anche risulta essere importante e propedeutico

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nella lotta al tabagismo (altro fattore di rischio cardiovascolare). Insomma, la meta a cui ambire dovrebbe essere quella di aggiungere “vita agli anni” e non semplicemente “anni alla vita”, facendo in modo che la vecchiaia sia quanto più possibile gradevole e perfino utile. Nella cosiddetta “terza età” ma non solo in questa fascia di età, sono assai frequenti i disturbi e le malattie che derivano dal deterioramento dell’apparato locomotore, del sistema cardiovascolare e le alterazioni di tipo metabolico in cui troviamo, quale pratica di contrasto, quasi esclusivamente quella farmacologica, che seppur importante in una fase acuta, non riveste alcuna funzione sul piano preventivo (generando al contrario un’estesissima gamma di effetti collaterali soprattutto sul lungo termine). In sostanza, non c’è modo di arrestare categoricamente il processo, purtroppo inevitabile, dell’invecchiamento biologico, ma esiste la

possibilità di conservare le capacità di svolgere in modo abbastanza efficiente i compiti quotidiani, di far fronte alle normali esigenze della vita, mantenendo un livello di forma ottimale. Le numerose ricerche, permettono di concludere che, adottando e rispettando quattro regole fondamentali: niente fumo, elevato consumo di frutta e verdura, moderato consumo di alcool, regolare esercizio fisico è possibile vivere decisamente meglio e più a lungo. Buona attività a tutti!

Il cibo dei campioni

di Magda Gays - Nutrizionista Ufficiale Pallacanestro Biella www.dietcoachpiemonte.it Chi pratica attività sportiva a livello agonistico, come i nostri ragazzi dell’Angelico Biella, ha necessità di un’alimentazione controllata che sostenga al meglio lo sforzo fisico. Quando gli allenamenti sono quotidiani e le partite scandiscono ogni fine settimana, il fabbisogno energetico aumenta e i pasti devono aumentare sia in frequenza che in qualità. Il cibo è la benzina che serve a far funzionare il nostro corpo, se ci si dimentica di far rifornimento o se la qualità del carburante è scarsa, il corpo ne risente e la performance atletica di conseguenza. Il cibo che utilizziamo non è inerte, ma va ad interagire a livello cellulare con le nostre funzioni e quindi con l’attività fisica. Il muscolo, in particolar modo, ha necessità di energia (data in primo luogo dai carboidrati) per contrarsi al meglio e resistere a lungo nel gesto atletico. Ha poi necessità di proteine, utili per ricostruire il tessuto danneggiato dall’allenamento strenuo e costante. Ed infine di acqua, il liquido per eccellenza, in carenza del quale il muscolo non può lavorare. La corretta 27

idratazione è infatti molto importante per sostenere l’attività fisica a tutti i livelli, dai principianti agli atleti affermati. Ci sono poi tanti altri micronutrienti indispensabili per sostenere lo sforzo fisico intenso, tra cui minerali (soprattutto magnesio, potassio e calcio), vitamine (in particolare quelle del gruppo B, la vitamina C, E, D), acidi grassi omega-3 e altre molecole antiossidanti. Gli alimenti, nella loro complessità, offrono tutto ciò che il corpo necessita, basta solo trovare la giusta dose di ciascuno. Non ci sono alimenti da eliminare del tutto, ma è necessario regolarne bene la scelta. I nostri ragazzi lo sanno bene e durante gli allenamenti settimanali fanno attenzione alle scelte alimentari, utilizzando molta verdura a tutti i pasti e terminando l’allenamento con una sana spremuta d’arancia!


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A SCUOLA

L’inglese tra fiabe e laboratori Wonderland: imparare attraverso il gioco di Stefania Zorio, fotografie di Fabrizio Lava

Molti studi ritengono che l’abilità di imparare una seconda lingua con competenza nativa o perlomeno quasi (native-like o near-native) è limitata ai primi 8-10 anni di vita: la finestra temporale ideale per inserire ulteriori lingue, oltre a quella madre, andrebbe quindi dalla nascita fino all’inizio della pubertà. E grazie all’approccio ludico i bambini non perdono il loro attivismo e la loro creatività: se si divertono imparano di più. Per questo a Wonderland l’insegnamento avviene giocando e cantando, coinvolgendo i bambini nelle attività in modo che acquisiscano familiarità con illinguaggio in maniera naturale e spontanea. Una scuola materna paritaria dove i bambini dai 3 ai 6 anni sono seguiti da insegnananti italiane e madrelingua inglese. È Wonderland, un ambiente studiato apposta per i più piccoli, che vengono coinvolti naturalmente in varie attività ludiche e ricreative, e avvicinati in modo spontaneo alla nuova lingua. Inglese a parte, però, Wonderland non ha nulla di diverso da una scuola normale: si entra tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 9.10, e si può restare fino alle 16.45. Una volta arrivati a scuola i bambini giocano tutti insieme, quindi vengono divisi a seconda dell’età e coinvolti in diverse attività per stimolare il loro apprendimento. Tra i laboratori c’é anche quello di cucina.

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L’introduzione della seconda lingua deve essere come parte integrante di un lavoro che le insegnanti svolgono e che porterà i bambini a toccare con mano i suoni e le parole di una lingua diversa dalla nostra, primi mattoncini per la costruzione di un modo di esprimersi completamente nuovo. L’obiettivo di Wonderland é di dare la possibilità ai bambini di conoscere questi suoni, di memorizzare le parole, per costruire un vocabolario iniziale per arrivare al riconoscimento e alla riproduzione di alcune espressioni e strutture che sono modelli di tutto ciò che verrà in seguito. Le strutture più semplici della lingua inglese sono memorizzate dai bambini attraverso l’ascolto dell’insegnante e attraverso i giochi. Wonderland é a Biella in via Masarone 14. Per altre informazioni chiamare al numero 015 8492549.


MOSTRA

Memorandum alla IV edizione

Gli archivi raccontano storie che ci appartengono, dobbiamo saperli ascoltare di Stefania Zorio, fotografie di Fabrizio Lava

L’Associazione Stilelibero presenta una nuova edizione di Memorandum, il Festival di Fotografia Storica. Una collaborazione nata con il fine di valorizzare gli archivi fotografici storici e dare impulso agli studi e alle attività connesse alla loro gestione. Il progetto, avviato nel 2009 da un’idea di Fabrizio Lava e Alessandro Luigi Perna, è cresciuto e oggi ambisce a essere una realtà di livello nazionale. A Biella, Torino e Mantova le sezioni che saranno allestite nei mesi di marzo, aprile e maggio. Obiettivo della rassegna è la valorizzazione delle fotografiche sto-

riche e, di riflesso, anche degli archivi pubblici e privati, italiani e stranieri che ne sono custodi. I percorsi espositivi svelano e rendono fruibili, in alcuni casi per la prima volta, immagini di forte impatto emotivo o di esplicita connotazione documentaria, ponendo l’accento su episodi salienti della memoria collettiva con lo scopo di coinvolgere il grande pubblico e non solo gli addetti ai lavori. Il festival a Biella si terrà nei mesi di marzo e aprile. Le location: Palazzo Ferrero, Palazzo La Marmora, Spazio Cultura - Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Sella, Fabbrica della Ruota. In questa edizione si privilegeranno anche gli spazi esterni: i portici di Palazzo Oropa e i negozi. Verranno inoltre coinvolte l’Associazione Fotoamatori di Biella e altri sodalizi analoghi che si occupano del tema fotografia=memoria. Qualche appuntamento: a Palazzo Ferrero sarà ospitata la mostra di Fabiano Ventura “Sulle tracce dei ghiacciai” Alaska, Caucaso e Karakorum”, a Palazzo La Marmora “Magreb 1934 - Viaggio nell’Africa del Nord - Frammento di diario” - fotografie di Guglielmo Alberti; alla Fondazione Sella “Il viaggio della lana” - DocBi Centro Studi Biellesi, Biella, a cura di Danilo Craveia e “La dolcezza inquieta” - Archivio di Luigi Cavagna, Voghera, a cura di Fabrizio Lava; allo spazio cultura della Fondazione Cassa di Rispermio di Biella “-1953 Immagini dall’archivio privato del fotografo Franco Bogge”- Archivio Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, a cura di Daniela Giordi. Informazioni: www.associazionestilelibero.org

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