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Vademecum di autodifesa, dal 1522 al... palmo della mano

stessi, di fare un’elaborazione razionale di sé. E questo vale per lo più per i maschi, perché le femmine hanno un modo diverso di vivere le relazioni e le emozioni, hanno una maggior capacità di introspezione, di elaborare le emozioni e di riflettere su se stesse.

La cronaca però ci parla pure di “ragazze violente”.

Certamente sì, ma la violenza è diversa. È più legata alle situazioni.

Come fare per prevenire la violenza?

Promuovendo e organizzando interventi nelle scuole (su bullismo, violenza di genere…) e incontri con la cittadinanza, e con progetti specifici di formazione rivolti alle istituzioni e a figure professionali. Ci sono poi i progetti di ricerca scientifica, che ci permettono di studiare e analizzare i fattori di rischio legati ai comportamenti violenti dell’uomo all’interno della famiglia, di monitorare l’efficacia degli interventi e dei percorsi intrapresi, di verificare il rapporto tra certi comportamenti socio-familiari e specifiche caratteristiche individuali.

Non ci si pensa mai, ma la violenza di genere crea un danno economico?

Certo. Un danno altissimo. La violenza sulle donne e di genere implica il coinvolgimento di Ulss, regioni, Comuni, forze dell’ordine, servizi sociali, terzo settore… con costi altissimi per la collettività. In questo settore, come in qualsiasi altro, prevenire è meglio che curare. E può salvare delle vite. Michela Rossato

VADEMECUM DI AUTODIFESA: dal numero 1522 al... palmo della mano

AL TELEFONO - È importante diffondere il più possibile il numero 1522, gratuito e attivo 24 ore su 24. Contattandolo si viene prese in carico, dalla fase di accoglienza al contatto con i centri antiviolenza presenti sul proprio territorio.

VIA CHAT - Per molte può essere difficile fare una telefonata per paura di essere ascoltate dal proprio convivente. Un altro strumento è l’app 1522 scaricabile per chattare con operatrici e chiedere aiuto.

AL PRONTO SOCCORSO - Il Codice Rosa è un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate. Quando è rivolto a donne che subiscono violenza di genere si parla del “Percorso per le donne che subiscono violenza”. La persona viene presa in carico dai medici per gli aspetti clinici e psicologici, ma il Codice Rosa attiva anche percorso in sinergia con enti, istituzioni ed in primis con la rete territoriale del Centri Antiviolenza.

APP youPOL - Una app pensata per segnalare alla polizia reati di spaccio, bullismo e violenza domestica che si stanno compiendo in tempo reale. La segnalazione può avvenire attraverso messaggio, ma anche invio di foto e video oppure una chiamata con l’app. In tutti i casi si viene geolocalizzati e, nel caso, scatta l’intervento delle forze dell’ordine. Vi è comunque la possibilità di segnalare anche in forma anonima.

IL SEGNALE DI AIUTO- Basta piegare il pollice verso il palmo della mano, tenendo in altro le altre quattro dita, per poi chiuderle a pugno. Il “signal for help” lanciato nel pieno del lockdown 2020, consiste in un gesto dinamico della mano. Serve alle donne vittime di violenza che non hanno la possibilità, per il costante controllo del maltrattante, di denunciare o chiamare i numeri ufficiali. Questo gesto è stato pensato per essere rivolto, principalmente in videochiamata, a persone in grado di contattare la rete antiviolenza.

IN FARMACIA - Nel 2020 il Ministero delle Pari Opportunità ha sottoscritto con la Federazione degli Ordini dei Farmacisti un protocollo d’intesa per potenziare l’informazione riguardo ai servizi contro la violenza. Una donna vittima di violenza può quindi recarsi in farmacia e chiedere informazioni anche se l’iter di protezione della vittima non si attiva

in automatico. (V.C.)

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