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Malcesine, Brenzone, Trimelone: un’Avis due comuni e “L’isola che c’è”
di / Beppe Castellano /
ANTEFATTO. Capitano cose curiose, a volte, a una redazione. “Piccole cose”, ma da cui - curiosità dopo curiosità di giornalisti - si arriva a scoprire storie, ai più sconosciute, che poi non puoi più tenerti nella penna. Un esempio può essere la mail di una piccola Avis, questa:
“Buon giorno, sono Vania Maria Paleari, presidente dell’Avis di Malcesine e Brenzone sul Garda e ho una richiesta/proposta per voi. Premetto che la saletta dove noi doniamo si trova all’interno dell’ospedale che ha sede in uno degli angoli più pittoreschi del lago: Val di sogno. Tempo fa abbiamo fatto degli scatti per creare poster e addobbare la sala. Non avendo mai avuto visibilità su Dono e Vita, il nostro desiderio è che vengano pubblicate delle foto... Se ritenete opportuno sì può scrivere un articolo o semplicemente una didascalia. Per essere più chiara possiamo sentirci. In attesa di una vostra risposta, ringrazio e saluto cordialmente. Vania.”
Qualche volta ho percorso la Gardesana fin lassù. Di Malcesine mi sovviene la funivia per il Monte Baldo, l’olio, il panorama costeggiando il lago... Di Brenzone poco o nulla, so solo che confina a sud. Ma “risuona negli occhi” Val di sogno, anche se non l’hai mai vista. Tantomeno in foto, visto che non ne hanno mandate, ancora. E mentre scrivi per chiudere il numero di giugno... pensi a come possa sentirsi chi doni sangue in un luogo che si chiama così. E sale la curiosità.
Dai che li sentiamo per il prossimo, di numero. Magari ci scappa una bella foto e un trafiletto. Forse. Telefonata, numerosi messaggi nel tempo per appuntamenti lassù, poi saltati... Nel frattempo scavi, ti informi e ancor più sale la curiosità: “il fiume più corto del mondo” a Malcesine. Un’isola che vedi, sul lago di fronte a Brenzone ma che “non c’è”. È a portata perfino di un buon nuotatore, ma “non c’è” perché nessuno ci può approdare.
E poi, quando finalmente riesci ad arrivare sull’ultima Avis veneta, ai due confini con Lombardia e Trentino, ti parlano sì di Avis, ma anche di quella storia e di un docufilm che verrà presentato alla Biennale Cinema 2022. Non può che nascere una storia, da raccontare riesumando il “Bello del Veneto”, la rubrica che percorreva su queste pagine i posti più belli, ma curiosi e misconosciuti della nostra regione. Di Trimelone, “l’isola che c’è” e della sua affascinante storia, raccontiamo nelle pagine che seguono.
Qui rendiamo giustizia all’Avis intercomunale di Malcesine e Brenzone con qualche foto di Val di Sogno. È presieduta da Vania Paleari, lombarda di origine (Mortara, Pavia), ma donatrice veneta di adozione, pur risiedendo ad Arco (TN). Ci accoglie con un consigliere, Franco Benedetti, Brenzone a Doc. È lui che ci accenna, alla domanda: “Ma quell’isola?”, alla curiosa storia. Un centinaio sono, tornando in Avis, i donatori attivi, su una popolazione complessiva fra i due Comuni di circa 6000 abitanti. Abitanti che, nella stagione estiva, “lievitano” esponenzialmente. Ogni due mesi, dal Centro trasfusionale di Bussolengo, arriva un’equipe all’Ospedale “Val di Sogno” a raccogliere una media di 20-30 sacche. Con i sorrisi che vedete. L’ospedale si chiama così perché si affaccia su una baia e spiaggia di Malcesine che, soprattutto al tramonto, non smentisce il suo nome. Ma è un ex ospedale, famoso anni fa soprattutto per una grande Ortopedia, ma che i tagli alla Sanità hanno declassato ad ambulatori e a posto di Primo Soccorso. Per donare plasma? Si va a Bussolengo, in stagione estiva oltre un’ora.

Momenti di dono e ristoro al Centro raccolta di Malcesine. Sotto: Vania Paleari e Franco Benedetti con il Sindaco di Brenzone

