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Aattività Provinciali da Padova, Treviso, Castion (BL), Ceneselli (RO Bassano del Grappa (VI), Codogné (TV), Terrossa-Roncà (VR), Belluno, Ca- stelfranco Veneto (TV), Mestre, Malo-Monte di Malo (VI), Rovigo, Arsiero (VI) Visome-Castoi (BL)

Avis Comunale Padova con i suoi volontari ha “presidiato” per tutta l’estate la lunga kermesse della comunità LGBTQ+. Contro ogni discriminazione.

Avis e la lunga festa “Pride Village”

PADOVA. Il gazebo colorato, i volontari all’opera, l’impegno a rendere la donazione di sangue e plasma un gesto che unisce nel profondo la nostra comunità, sfatando pregiudizi e luoghi comuni. Con questo spirito l’Avis comunale di Padova ha presenziato quest’estate con il suo gazebo al Padova Pride Village. L’idea è nata per sfatare il mito che la comunità LGBTQI+ non possa donare sangue. Una fake news, per dirla con le parole dell’attualità, che rischia di creare discriminazione ed emarginazione, danneggiando lo spirito di servizio e il valore dell’altruismo che caratterizzano la nostra associazione. Tante le persone che hanno raggiunto il nostro punto Avis per ricevere informazioni sulla donazione di sangue e plasma, nonché sulle regole che ne disciplinano l’accesso. Per prima cosa va detto che nel nostro Paese - da oltre trent’anni - i criteri di selezione ed esclusione per diventare donatore si basano sui comportamenti assunti e non sugli orientamenti sessuali. Chiunque può donare, sia esso eterosessuale o omosessuale, se il suo stile di vita è sano e in linea con i comportamenti che consentono di rimanere in salute. Era la prima volta che l’Avis comunale di Padova partecipava al Pride Village e il risultato è stato davvero incoraggiante. Per questo non possiamo che ringraziare gli organizzatori dell’evento: Federico Illesi e Alessandro Zan che hanno dimostrato vicinanza alla nostra associazione, lasciandoci fare degli interventi sul palco per parlare al pubblico, giovane e meno giovane, dell’importanza di donare il sangue. I risultati non si sono fatti attendere. Molte persone in concomitanza dell’evento hanno iniziato a seguirci sulle pagine social e chiesto informazioni per prenotare l’idoneità alla donazione. Un grazie anche a tutti i nostri rappresentanti dell’associazione che nelle varie serate erano presenti al gazebo, dal presidente Enrico Van De Castel al tesoriere (nonché direttore sanitario di Avis regionale Veneto ndr) dottor Giovanni Lenzo, dal consigliere con delega alle parrocchie Antonio Bettuolo, al consigliere delegato alle scuole Federico Lenzo, sempre sostenuti da un fitto e prezioso gruppo di volontari. Manuel Gambetta

La sicurezza dipende dal comportamento di ciascuno, non dall’orientamento sessuale

La presenza dell’Avis al Pride Village di Padova è significativa perché è importante ricordare che la sicurezza trasfusionale nasce dal comportamento di ciascuno di noi e non dall’orientamento sessuale. La normativa Italiana prevede una sospensione di quattro mesi al cambio partner sia essa/esso appartenente al nostro genere sia che sia di genere diverso, distinzione in questo senso significherebbe discriminazione che non è razionale. Purtroppo la norma non è uguale in tutto in mondo con nazioni dove l’intervallo di “sicurezza” è ridotto a tre mesi ed altre in cui arriva all’anno se non proprio a una impossibilità di donare in caso di rapporti con persone dello stesso sesso; anche in Europa non abbiamo raggiunto l’omogeneità. Incidenti legati a trasmissione di malattie infettive sono in Italia oramai a zero da quasi sei lustri a significare che le metodiche messe in campo per la ricerca virale sono al massimo dell’efficienza e la selezione del Donatore fatta da personale dei centri trasfusionali e dai medici che operano nelle unità di raccolta Avis ha raggiunto standard di sicurezza ottimali, il decreto sangue del 2 novembre 2015 garantisce a tutti la possibilità di donare i sicurezza per se stessi e per gli ammalati che ricevono quotidianamente il sangue e gli emocomponenti donati.

Dottor Giovanni Lenzo, direttore sanitario Avis regionale Veneto

Uniformi nel donare, 15ª edizione

TREVISO. Al Centro trasfusionale dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso è tornata il 14 settembre l’iniziativa “Uniformi nel donare”. Promossa dall’Avis provinciale di Treviso, in collaborazione con l’Ulss 2 Marca Trevigiana, ha chiamato a raccolta numerosi operatori e operatrici delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, invitati a donare sangue o plasma (se già donatori), oppure ad avviare il percorso dell’idoneità per diventare donatori.

“Un ringraziamento al già vicequestore Claudio Di Paola, per aver coordinato l’iniziativa - ha sottolineato Stefano Pontello, presidente Avis provinciale - e a tutti coloro che hanno preso parte alla giornata, testimoniando con un gesto concreto l’attenzione a sostegno della pratica della donazione continua, quale prassi sociale per contribuire a salvare vite umane”.

Hanno aderito alla mattinata agenti, dirigenti e comandanti di Polizia di Stato, Penitenziaria e Locale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili del Fuoco, militari dell’Esercito, del 51° Stormo dell’Aeronautica di Istrana e Reparto manutenzione velivoli di Treviso.

A dare il benvenuto ai presenti il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, con la direttrice della Medicina trasfusionale di Treviso, Arianna Veronesi. “Uniformi nel donare è un momento di notevole rilevanza sociale - ha rimarcato Benazzi - che vede gli uomini e le donne delle Forze Armate e di Polizia al fianco di Ulss2 e Avis nella solidarietà e nella donazione, dando un esempio autorevole e significativo a tutta la comunità. Un merito ulteriore che si somma al lavoro che ogni giorno viene svolto per garantire la sicurezza, il vivere civile e il rispetto della legalità a beneficio della collettività”.

Traguardo: nata da un’idea in redazione e da un titolo su queste pagine, “Uniformi del donare” ha raggiunto ormai un bel traguardo, ripetendosi quasi ogni anno. In foto, da sinistra: Veronesi, Benazzi e Pontello fanno ala ai donatori in divisa.

Dalle Alpi al Po si promuove il dono anche nelle piazze

CASTION (BL). Per la tradizionale Sagra del Campanot (dal 17 al 26 giugno) la sezione Abvs di Castion ha realizzato una tovaglietta promozionale con cruciverba, labirinto e curiosità sulla donazione di sangue. I volontari hanno, inoltre, partecipato alla cena dei coscritti, alla quale era presente anche il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, per spiegare la bellezza e il gesto del dono e invitarli a diventare donatori.

CENESELLI (RO). Notte magica anche quella di venerdì 22 luglio, dalla parte opposta sud del Veneto, in piazza Marconi a Ceneselli, per la prima edizione di Avis Sotto Le Stelle iniziata alle 20 e proseguita per ore. Questo grazie alla Comunale Avis Bruno Zaghini in collaborazione con Comune, Sc Altopolesine, Pro Loco e altri enti, associazioni, pubblici esercizi. Presenti Protezione Civile e Croce Azzurra Bergantino.

I dieci anni della giovane Avis di Bassano

Decennale a Bassano per la Comunale, forse, più “giovane” del Veneto come anno di costituzione.

In alto. In basso il presidente di Avis Bassano in occasione della “Donazione in Rosa” del 25 novembre . B ASSANO DEL GRAPPA (VI). Dieci anni sempre in crescita. L’Avis Comunale di Bassano del Grappa ha festeggiato il 4 settembre i suoi primi dieci anni di vita e attività! Con soddisfazione: dai 350 donatori di fine 2012 si è oggi a oltre 800, così come le donazioni che sono passate da 330 a un migliaio a fine 2021. “Molto bene anche i nuovi donatori passati dai 45 di dieci anni fa ai 200 del 2021 - spiega il presidente Giuseppe Sciessere - Molte le donne. Molti i giovani, e tra loro parecchi sono studenti che abbiamo incontrato nelle scuole che rappresentano senza dubbio il nostro primo, importante vivaio di nuovi donatori”. Un aiuto in tal senso viene dal progetto “Bassano Città del Dono” che mette insieme Avis, Fidas, Rds, Aido e Admo per promuovere il dono di sangue, organi, midollo osseo e tessuti nelle scuole e tra la gente. “Si collabora per il bene di chi ha bisogno, per i malati - conclude Sciessere - insieme andiamo nelle scuole e con Rds e Fidas siamo al Centro trasfusionale dell’ospedale di Bassano dove ci turniamo nell’accoglienza dei donatori (Avis è al martedì) e nell’ufficio informazioni delle associazioni”.

Avis Bassano, che nel 2019 ha ospitato l’assemblea regionale di Avis Veneto, è nata nel 2011 come equiparata “Avis Santa Croce” (dal nome del quartiere in cui ha sede) e nel 2012 è stata inaugurata ufficialmente dal primo presidente Giuseppe Zarpellon con madrina l’attrice bassanese, donatrice, Monica Vallerini.

Per la città, la nascita di un’Avis ha rappresentato una sfida, da sempre a Bassano l’attività donazionale era promossa per lo più dall’Rds, Reparto Donatori sangue-Ana Alpini.

“Una realtà grande e sensibile come quella di Bassano non poteva non avere una sua Avis - continua Sciessere - Ci abbiamo provato con l’amico Zarpellon, che purtroppo ci ha lasciato durante il suo primo mandato. Oggi siamo contenti dei risultati”.

La festa del 4 settembre è stata un felice ritorno alla normalità, con l’attesa premiazione dei donatori (rinviata più volte a causa del virus). L’11 settembre Avis ha invece partecipato alla marcia Biancoverde, mentre il 25 novembre sarà alla “Giornata contro la violenza sulle donne” con la “Donazione in Rosa”.

Avis al Parco in un Festival musicale di tre giorni a contattare tanti giovani.

A destra. Il sorridente gazebo allestito da Avis Codogné per la tre-giorni musicale di luglio.

Quando Avis è anche un Festival di musica e dono...

CODOGNÈ (TV). Con tre giornate ricche di musica, cibo e divertimento, il Music Festival CJF ha radunato migliaia di giovani nel parco della Mela Cotogna. Nell’occasione l’Avis di Codognè, assieme ai volontari di Avis Fontanelle e Admo, ha ricordato l’importanza del dono, sensibilizzando anche i più giovani.

Nelle serate del 7, 8 e 9 luglio, sono state raccolte una ventina di promesse, suddivise tra le varie Comunali del territorio. Il festival ha costituito anche un’importante occasione di incontro con la comunità locale, con i volontari presenti hanno potuto rispondere alle domande degli aspiranti donatori.

Questo ci ricorda quanto sia importante continuare a far parte di tali iniziative, per consolidare i legami con la popolazione e renderla più consapevole e impegnata socialmente.

I primi 40 anni, con libro, di Terrossa-Roncà

In verità erano già 42, gli anni festeggiati il 4 settembre scorso. Ma tant’è... il Covid aveva fermato tutto - anche il libro di storia redatto da Luca Zanetti e curato dal nostro direttore - e la festa è stata rimandata.

Dopo sfilata labari con banda di Gambellara e S. Messa, durante il pranzo sociale sono state assegnate le benemerenze a 43 donatori. A consegnarle le autorità presenti: il nuovo presidente dell’Avis Comunale di Terrossa-Roncà Massimo Magnaguagno (che ha sostituito Luca Zanetti), l’on. Roberto Turri a rappresentare il Comune, il vicepresidente Avis Regionale Giovanni Zamboni con i consiglieri Regionali Davide Del Negro e Alessandro Viali, il vicepresidente provinciale Fiorenzo Zambelli, il vicepresidente di Adoces Giovanni Cacciatori e il direttore di Dono&Vita Beppe Castellano. Il libro è stato presentato dallo stesso Zanetti, attuale segretario Avis comunale, per essere poi distribuito gratuitamente a tutti i presenti. Fra loro anche alcuni fra i fondatori o figli dei fondatori scomparsi e citati nelle 100 pagine della pubblicazione.

“L’idea di scrivere una “breve storia” dell’Avis di Terrossa e Roncà, costituita nel 1980, è nata circa 5 anni fa quando abbiamo constatato che non esisteva nulla di scritto - ha esordito Zanetti - così abbiamo iniziato a stendere una cronistoria di date, eventi, foto, con qualche difficoltà in quanto abbiamo trovato ben poco di scritto relativo ai primi anni. Abbiamo iniziato un lavoro di ricerca, di raccolta, organizzazione delle notizie e del materiale fotografico. Abbiamo iniziato a scrivere i testi associando foto e immagini, ma il lavoro era complesso, aveva bisogno di un sostegno professionale.

Ci quindi siamo affidati al direttore del periodico regionale Avis Dono&Vita Beppe Castellano, giornalista professionista. Ha curato la raccolta di documenti e foto, l’impaginazione, la parte grafica e il grande lavoro di fare, disfare, modificare, correggere assieme.

Ci eravamo prefissi di concludere a fine 2020, per il 40° anniversario, ma la pandemia ha allungato i tempi”. Avis Terrossa-Roncà

In alto. Il Consiglio direttivo di Avis Terrossa-Roncà con il libro e, qui sopra, un momento della consegna delle benemerenze.

Dalla presidenza Abvs Belluno il saluto all’amico prezioso Antonio Orzes

Il 7 agosto abbiamo perso un altro prezioso consigliere

provinciale Abvs. Antonio Orzes era arrivato in associazione all’inizio del 2009, non da donatore ma da amico. Nel corso di questi quattordici anni ha con grande disponibilità messo a disposizione dell’Abvs la sua professionalità sempre con efficienza e ferma gentilezza. Lo ricordiamo ai dirigenti Associativi Abvs e ai donatori che lo hanno conosciuto, grati del tempo che ci ha regalato.

Gina Bortot, presidente Abvs Belluno

Marca trevigiana in leggero recupero

La 22ª Giornata provinciale del Donatore al Tempio è stata occasione per stilare un bilancio dei primi 8 mesi 2022. Il mese di luglio, con un +10% rispetto al luglio 2021 dà ossigeno all’isoperiodo.

Avis provinciale Treviso ha festeggiato il 4 settembre la sua 22esima “Giornata provinciale del donatore” al Tempio di Pianezze di Valdobbiadene, con le sue 89 Avis comunali e i numerosi dirigenti dell’associazione a rappresentare gli oltre 33 mila iscritti nella nostra provincia.

“Il dono è il termometro del benessere di una società - ha esordito Stefano Pontello, presidente della Provinciale - questa giornata vuole essere un momento di incoraggiamento rivolto ai presidenti delle Avis territoriali e a tutti i nostri donatori poiché, nonostante le difficoltà legate agli strascichi della pandemia e all’incertezza del presente, unendo le forze, possiamo guardare con fiducia al futuro, sostenendoci gli uni con gli altri”.

Intenso il programma della mattinata: alle 10.45 il ritrovo davanti al piazzale del Tempio e la formazione del corteo con i labari, quindi la Santa messa accompagnata dalle voci maschili del coro Contrà Camolli, poi il saluto delle autorità. Mentre nella vicina sala “Gomiero” è stato possibile visitare la mostra “All of me – Con tutto me stesso”, allestita da Avis regionale e dedicata alla promozione della donazione di sangue, organi, tessuti, cellule e del volontariato in Veneto. La giornata ha dato modo di analizzare la situazione donazionale nella Marca. Nei primi otto mesi del 2022, l’Avis provinciale di Treviso ha registrato una raccolta pari a 26.109 unità (il 2021 si era chiuso con 46.662 unità di sangue complessive).

“L’andamento delle donazioni è in ripresa, ci sono segnali incoraggianti in tal senso - prosegue Pontello - I dati di fine luglio confermano che l’indice di donazione è cresciuto del 10% rispetto al luglio 2021, nel complesso invece si registra un -2,62% nell’isoperiodo 2021 e questo ci conforta nella nostra azione, volta a colmare il gap che si era venuto a creare a inizio anno, a causa della recrudescenza del virus e della difficoltà permanente a reperire medici”.

Per sostenere la raccolta è stata avviata una campagna di ricerca di medici (possibilmente in libera professione o dipendenti dell’Ulss) per poter dare risposta alla disponibilità di donazione garantita dai volontari su tutto il territorio trevigiano, in particolare, la domenica presso le Unità di raccolta sangue sparse nella nostra provincia. “I medici freschi di laurea che già stanno lavorando con noi, a partire da novembre inizieranno a frequentare la Scuola di specialità e quindi stiamo sollecitando gli enti competenti per cercare nuovo personale - fa sapere l’Avis provinciale Treviso - in particolare per la raccolta domenicale delle varie articolazioni che spesso sono attive con la presenza di un solo medico anziché due proprio per la carenza di organico”.

In tal senso, per evitare che la filiera del dono funzioni “a scartamento ridotto”, l’Avis provinciale di Treviso lancia un appello a tutti i medici interessati a supportare la rete del dono contattando: e-mail avis@avisprovincialetreviso.it e tel. 0422 405077.

E l’Ulss2 stanzia 500mila euro in più

Un investimento di mezzo milione di euro, oltre al budget normale annuo, per attirare medici anche nel settore della medicina trasfusionale dell’Ulss2, far fronte alla forte carenza di personale sanitario e scongiurare chiusure o riduzione della raccolta nei Centri trasfusionali.

Lo ha annunciato il 25 settembre il direttore del Dipartimento di Medicina trasfusionale dell’Ulss2 Marca trevigiana, dott.ssa Arianna Veronesi, dal palco del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto (Tv).

Intervenendo alla “Giornata del donatore” dell’Avis locale, la Veronesi ha risposto così alla lettera inviata durante l’estate dai sindaci della Castellana al direttore generale Francesco Benazzi, per sollecitare una rapida soluzione al post pensionamento del dott. Renzo Risato, responsabile dei Ct di Castelfranco e Montebelluna, che dal 21 settembre vede una sola dottoressa a seguire entrambi i servizi.

A sollecitare i sindaci erano state, a monte, tutte insieme, le Avis di Castelfranco, Altivole, San Vito, Castello di Godego, Loria, Riese Pio X, Vedelago e Resana preoccupate per la situazione che si stava venendo a creare. Preoccupazione manifestata dallo stesso dott. Risato, che di fronte ad una generosità dei donatori “mai vista prima”, teme un calo dell’operatività dei due Trasfusionali.

“Nonostante covid, personale sempre più ridotto, chiusure parziali a Montebelluna, orari più scomodi, e logistica più difficile, quello che hanno dato i donatori della Castellana e del Montebellunese in questi due anni è incredibile - ha spiegato - e questo trend va assolutamente mantenuto”. A parlare sono i numeri: “la sola Avis di Castelfranco, ad esempio, nei primi otto mesi del 2022 ha incrementato del 13% la raccolta - ha spiegato il presidente della Comunale Bernardino Spaliviero - con un super incremento del 16% del plasma da plasmaferesi”.

Ora gli occhi sono puntati al nuovo concorso per medici, annunciato dalla dott.ssa Veronesi per il mese di ottobre. Con la speranza che non vada deserto. Speranza che nutre anche il presidente di Avis provinciale Treviso, Stefano Pontello, spiegando che in tutta la Marca trevigiana Avis si è fatta carico di alcuni medici specializzandi per sopperire alla carenza di medici, in attesa che qualcosa cambi in positivo. Sempre più in positivo, intanto, ci si augura maturi l’attività di Ape-Avis per il progresso Ematologico, che sostiene la ricerca scientifica per la cura dell’emofilia. Proprio Pontello, dopo l’intervento della neo presidente di Ape Stefania Specia, ha annunciato dal palco del Teatro Accademico il sogno di allargare il numero di Avis aderenti dalle 32 attuali a tutte le 89 dell’Avis provinciale. M.R.

In alto. il palco al Teatro Accademico per la 67ª Giornata del donatore di Castelfranco Veneto

Centinaia di nuotatori allo IOWT di Peschiera

Avevano tutti le cuf-

fie di Avis regionale Veneto, il 25 settembre, alla tappa dello IOWT (Italian Open Water Tour): il circuito di gare in 10 tappe in tutta Italia per nuotatori in acque libere. A presenziare alla manifestazione anche Avis Peschiera con un gazebo e, fra i partecipanti, nella distanza dei 3 km, anche un atleta direttamente dall’Avis Regionale: Riccardo Trevisan, della Segreteria regionale. Riccardo nella categoria “natural” (che nuotavano senza muta, ma col solo costume da bagno) si è classificato 11°, 5° invece nella classifica “donatori”. Bravo!

A 30 anni dal “sangue” di Paolo Borsellino

MESTRE (VE). Avis ha un ruolo fondamentale nel terzo settore e nel volontariato e, rispettando questo compito, si impegna a diffondere solidarietà, diritti e cultura.

In quest’ottica, Avis comunale Mestre Marghera ha organizzato il 17 luglio, al teatro del parco Albanese a Mestre, lo spettacolo di teatro civile “57 Giorni, il conto alla rovescia di Paolo Borsellino” a 30 anni dalla sua scomparsa. Una coproduzione Barbamoccolo s.c.s., con la regia di Michele Angrisani, dove l’attore Daniele Ferrari porta in scena un racconto intimo che parla di tutti noi.

Dal pomeriggio del 23 maggio fino al 19 luglio 1992, da Capaci a Via D’Amelio, è la voce di Antonio, unico sopravvissuto della scorta di Paolo Borsellino, a raccontare questa corsa contro il tempo. Gli eventi, ma anche le emozioni degli agenti e del giudice. Cosa significava essere vicino a Borsellino in quei 57 giorni?

Un viaggio nella memoria unito a una descrizione dalle tinte noir di ciò che ha portato a quella strage, dei motivi taciuti e delle verità indicibili di quella stagione di sangue.

La risposta numerosa e positiva dei donatori è stata la conferma che la memoria va coltivata e che molti hanno valori importanti e solidi da trasmettere anche alle future generazioni.

L’apertura, insieme al presidente della Comunale Giorgio Brunello, ha visto la partecipazione e la collaborazione di Libera Presidio Vittime dei Veleni del Petrolchimico Venezia e Terraferma e di don Nandino Capovilla che ha incitato tutti a non dimenticare, per decidere di non arretrare mai davanti alle ingiustizie.

Avis Malo e Monte di Malo “defibrillano” i due Comuni

Nella foto a destra:

il presidente Avis Marchioro e la vice sindaco Zattra per Monte di Malo; Sotto: il sindaco Marsetti, il vicepresidente Avis Cenzato e i consiglieri Tagliapietra e Pesavento per Malo. M ALO-MONTE DI MALO. Avis Malo/ Monte di Malo ha più volte dimostrato di avere a cuore i propri compaesani. Attiva nel territorio da più di 50 anni, promuove la donazione di sangue e plasma, ma anche sani principi di vita e la tutela della salute dei cittadini! Per questo ha donato due defibrillatori a ciascuno dei due comuni. “Concretizziamo un’idea maturata negli ultimi mesi - spiega il presidente Marchioro - avendo saputo che alcune zone del territorio erano ancora scoperte di questi importanti strumenti, che in caso di necessità, possono salvare la vita”. Il primo defibrillatore è stato posizionato vicino alla biblioteca e alle scuole medie di Monte di Malo, l’altro in centro a Malo. Le due amministrazioni hanno ringraziato l’Avis, che quest’anno è tornata tra la gente con la sua festa.

“È grazie ai nostri soci che possiamo portare avanti tanti progetti, sono loro la nostra forza - continua Marchioro - A fine maggio siamo tornati a festeggiare con i nostri donatori e familiari durante il pranzo sociale. È stato bellissimo potersi incontrare, dopo due anni così pesanti! Abbiamo partecipato, con entusiasmo, anche alla prima gara dei carretti con discesa da Monte Pian e alla fiera del paese”.

Prossimi impegni: il nuovo diario per le elementari e medie (che viene donato da un decennio a tutti gli studenti dei due comuni), il sostegno a due eventi sportivi (dell’atletica Malo e dei podisti di Malo) e la partecipazione alla sagra di Malo.

Un libro per i bambini della primaria

ROVIGO. “Quando le storie diventano doni” è il titolo del libro presentato questa estate alla Pescheria Nuova di Rovigo. Scritto da Sandra Trambaioli, con illustrazioni di Sofia Boccato, è destinato ai bambini della scuola primaria, per parlare di Avis partendo dai concetti generali di volontariato e solidarietà per poi condurli alla riflessione dei valori del dono, dell’amore, dell’amicizia, dell’equità, della lealtà, della gratitudine, del perdono, della gentilezza, del rispetto…

Obiettivo è “gettare le basi” per formare futuri volontari e una buona società che possa avere un’attenzione responsabile verso il prossimo e chi ha bisogno, anche con la donazione di sangue e plasma. Concetti sottolineati alla presentazione dalla presidente di Avis provinciale Rovigo Barbara Garbellini, affiancata dal presidente della Comunale Francesco Chiavilli.

Il libro realizzato nel 2019, grazie ad un percorso di co-progettazione sociale “area giovani” sostenuto dal Centro servizi per il volontariato di Rovigo, non era stato poi divulgato nelle scuole della provincia a causa del lungo periodo pandemico. Ora sarà quindi ripreso. Sandra Trambaioli ha spiegato che la sua storia di autrice è iniziata dalle esperienze di volontaria nella biblioteca del paese, con attività rivolte ai più piccoli, perché “Un adulto che legge un racconto ad un bambino, oltre alla voce, gli sta donando amore e tempo”.

Ha poi maturato il desiderio di far conoscere i valori ai bambini attraverso il loro linguaggio e ha confessato che scrivere per loro è una responsabilità non facile. I protagonisti sono animali di una fattoria che vivono situazioni di comunità, come i reali contesti di vita dei nostri bambini. Sofia Boccato è la compagna di viaggio in questo progetto nel ruolo di illustratrice e in questa opera dice di essersi sentita libera di esprimersi.

La nuova tecnica usata per le immagini è stata messa a punto dalla stessa tramite l’utilizzo di tipologie di carta diverse, materiali di riciclo, colori e materiale di vario genere (filo di canapa, cotone, rametti di alberi, stoffe, foglie). In sala era presente anche Virgilio Santato, presidente della Fondazione per lo sviluppo del Polesine (che promuove “il Maggio Rodigino”) che ha definito il libro un tesoro ricco di semi da piantare.

L’assessore all’associazionismo Erika Alberghini si è congratulata sia per l’esempio di co-progettazione sia per il desiderio di trasmettere valori nella comunità per il bene della società presente e futura. Luca Marcon, presidente del Csv Padova e Rovigo, ha sottolineato che Rovigo ha molti esempi di co-progettualità associative, detenendo, pertanto, un valore aggiunto da trasmettere alle vicine realtà provinciali. L’autrice ha incontrato alcune classi della scuola primaria “G. Sichirollo” di Rovigo, pronta a riprendere gli incontri nell’anno scolastico 2022-2023 assieme ad Avis. Un libro illustrato per “imparare” a essere volontari, non solo donatori, promosso da Avis provinciale e CSV di Padova-Rovigo.

In alto. La copertina del libro. Qui sopra. Il presidente del CSV Padova-Rovigo (e dell’Avis provinciale di Padova) Luca Marcon. A sinistra. Foto di gruppo di autrice, colaboratori e dirigenti Avis alla presentazione

Un Parco Avis dedicato ai bambini

ARSIERO (VI). Uno spazio per ricordare l’importanza del dono del sangue e tutte le persone che hanno coltivato la cultura della solidarietà e l’apertura al prossimo. Allestito in un comune di poco superiore ai 3 mila abitanti, ma che vanta ben 110 donatori effettivi, tra cui il sindaco. È stato inaugurato in via Nazioni Unite ad Arsiero, a giugno, il “Parco del donatore” realizzato con il contributo dell’Avis comunale Schio -Altovicentino. Si tratta di un’area attrezzata di circa 1200 metri quadrati vicina all’ex stazione, proprio dove inizia la pista ciclopedonale della vecchia ferrovia. La zona, quasi abbandonata, è stata riqualificata soprattutto grazie all’impegno dell’associazione Arma aeronautica, nucleo Alto Astico-Posina, a cui è stata data in gestione.

“Il nostro pensiero è rivolto a tutti i donatori che ci hanno preceduto nel cammino che ci ha portati fino a qui e che non finisce con l’inaugurazione di questo parco - ha detto Silvano Destro, presidente dell’Avis Schio Altovicentino - Ora ricominciamo un nuovo viaggio; la promozione del dono del sangue è una meta che ogni volta si sposta più avanti”.

All’inaugurazione sono intervenuti il segretario dell’Avis regionale Veneto Cesare Meggiolaro e il presidente dell’Avis provinciale Vicenza Giovanni Vantin, rappresentanti dei gruppi dell’Alto Vicentino e di Santa Croce di Bassano, dell’associazione Arma aeronautica, dell’associazione carabinieri, del gruppo Alpini e degli artiglieri di Arsiero.

“Si è realizzato un progetto inseguito da anni – è intervenuta Donatella Sella, di Arsiero, segretaria dell’Avis Schio Altovicentino - che ci permette di dare il giusto riconoscimento all’impegno dei donatori del nostro comune. Tra questi Gastone Serafin, Valentino Lovato, Roberto Fabrello e Mario Rampon, membro del Direttivo, per il suo sostegno prezioso e generoso. Il mio desiderio più grande è che quanti visiteranno questo parco si chiedano anche solo per un attimo cos’è Avis”.

Dopo che è stata scoperta la targa, la benedizione del collaboratore pastorale don Nsengimana Hormistas, con la recita della preghiera del donatore, un breve intervallo musicale con la banda cittadina di Arsiero e consegna benemerenze a una decina di donatori.

“Questo momento significativo per la nostra comunità è la conclusione di un percorso che vuol essere la dimostrazione plastica di come la collaborazione generosa tra associazioni e amministrazione comunale sia possibile e permetta di raggiungere grandi risultati – ha detto il sindaco Cristina Meneghini - Abbiamo accolto con grande entusiasmo questa iniziativa per il significato speciale che rappresenta e perché ci ha permesso di realizzare un angolo ricreativo per i bambini. Piace che uno spazio socialmente dedicato si colleghi ad un valore così elevato come la donazione del sangue”.

Estate-autunno, le proposte Abvs

BELLUNO. Proseguono le proposte dell’Abvs provinciale per promuovere il dono del sangue e trovare nuovi donatori. L’iniziativa “Mongolfiere per donare”, dopo gli appuntamenti estivi di Visome, Castion, Bribano e Prapavei di Sedico, torna per un’ultima tappa ad Auronzo di Cadore il 2 ottobre, dalle 15 alle 17, in occasione della Desmonteada.

Prosegue anche il tour dello spettacolo di teatro comico e di narrazione “Era tutta campagna” di Davide Stefanato e Jgor Barbazza. Dopo la tappa dell’8 luglio a Sitran e del 10 settembre a Sedico, il simpatico racconto sulla storia del Veneto e sul suo sviluppo negli ultimi decenni.

Con un breve inciso sul tema del dono del sangue, arriva il 22 ottobre a Longarone (al centro culturale “Parri” alle ore 20.45) e il 27 novembre a Castion (al teatro “San Gaetano”, in orario da definire). I volontari dell’associazione saranno presenti alle varie iniziative per spiegare pregi e utilizzi della donazione di sangue e per raccontare e condividere la loro esperienza.

Aggiornamenti e informazioni su tutte le iniziative dell’Abvs sulla pagina Facebook “ABVS Provinciale”, telefonando allo 0437 27700 o scrivendo a info@abvs.it.

Fra i primi la sezione di Visome-Castoi

VISOME-CASTOI (BL). Sabato 4 giugno la sezione Abvs di Visome-Castoi ha organizzato una festa presso lo spazio Asd Pantera Rosa di Visome.

Il Duo G&G ha aperto la manifestazione con lo spettacolo “Le Gocce”, animazione che ha divertito bambini e adulti.

È seguito, quindi, il tanto atteso momento del volo vincolato in mongolfiera per far riflettere i presenti sul dono del sangue e incentivare la raccolta di “promesse di donazione”.

“Grazie alla collaborazione di molte persone - dicono soddisfatti dalla Sezione Abvs di Visome-Castoi - la manifestazione è stata un bel momento di aggregazione, oltre ad aver contribuito a diffondere la cultura del dono del sangue e, si spera, aver incrementato il numero di donatori”.

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