Benché usato non sempre e non nella stessa posizione, il verbo a\rneéomai caratterizza in tutti gli evangelisti le introduzioni alle parole di rinnegamento di Pietro. Possiamo proporre il seguente quadro prospettico: 1° rinnegamento 2° rinnegamento 3° rinnegamento Matteo:
Marco:
h\rnhésato
h\rnhésato
h\rnhésato
kataqematòzein
metaè o$rkou
kaì o\mnuéein
h\rne_to
a\naqematòzein kaì o\mnuéein
Luca:
h\rnhésato
e"fh
eùpen
Giovanni:
leégei
h\rnhésato
h\rnhésato.
Questo quadro prospettico ci mostra un crescendo di intensità, nelle varie introduzioni, in Matteo, Marco e Giovanni. In Matteo il crescendo è determinato dall’espressione metaè o$rkou nel secondo rinnegamento e dai verbi kataqematòzein e o\mnuéein nel terzo. In Marco è determinato dal passaggio dalla forma all’aoristo del verbo a\rneéomai (h\rnhésato) alla forma all’imperfetto iterativo (h\rne_to) e poi dagli stessi due verbi a\naqematòzein e o\mnuéein nel terzo, usati già da Matteo. In Giovanni infine esso è determinato dal passaggio dal verbo leégei al verbo h\rnhésato, e da questo, all’espressione paélin h\rnhésato.
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