Don Chisciotte 51, marzo 2012

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Il Don Chisciotte L’altra informazione a San Marino

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Spedizione in abbonamento postale per l’interno. Stampa periodica - autorizzazione n.1042 del 11.09.09 Direzione Generale PP.TT della Rep. di San Marino

numero 51

marzo 2012

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Il Don Chisciotte

Appunti di psicologia

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el 1904 il governo Giolitti approvò una legge intitolata “disposizioni e regolamenti sui manicomi e sugli alienati”. In quanto di ordine pubblico, essa metteva in primo piano il bisogno di protezione della società dei malati di mente, subordinando la “cura” alla “custodia”. All’interno si può leggere come l’internamento manicomiale veniva motivato: “debbono essere custodite e curate nei manicomi le persone affette per qualunque causa di alienazione mentale, quando siano pericolose a sé e agli altri, o riescano di pubblico scandalo” (L. n36/1904) Il legame tra follia e pericolosità è ufficialmente sancito per legge: l’equazione che regge il nuovo impianto normativo sull’assistenza psichiatrica nel nostro paese diventa un altro tassello fondamentale nella formazione degli stereotipi sulla follia presenti ancora oggi nell’immaginario collettivo. La legge consta di undici articoli e in tutto soddisfa appieno le richiesta degli psichiatri: l’ultima parola sull’uscita dalla struttura spetta comunque solo “al direttore del manicomio che ha la piena autorità sul servizio interno sanitario e l’alta sorveglianza su quello economico per tutto ciò che concerne il trattamento dei malati”. Un potere straordinario e incontrastato quindi, nelle mani di un’unica persona. Tale normativa rimarrà pressoché immutata, fino al 1968, anno in cui verrà votata in parlamento la legge n.431, nota come “”legge Mariotti”, la quale, oltre ad istituire il ricovero volontario, introdusse la possibilità di trasformare il ricovero coatto in volontario, previo accertamento del consenso del paziente. Sarà il primo passo per arrivare finalmente al 13 marzo 1978, data di approvazione della legge 180 che sancì la chiusura delle “case dei matti”: quasi ottant’anni, per cambiare quel sistema di norme che avevano trovato nel manicomio il luogo che consentiva il massimo di sicurezza attraverso la tutela dell’ordine, con la

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quando il matto non vuole stare rinchiuso Basaglia e i manicomi più ampia possibilità di sperimentazione scientifica, di invenzione tecnicistica e insieme di esercitazione paternalistica. Per comprendere il mondo sconosciuto che Basaglia ha voluto riportare all’esterno donando ai malati l’umanità perduta, la maniera più esemplificativa è quella di riportare le voci di coloro che in manicomio vi hanno lavorato, voci raccolte da Basaglia stesso. Lucia, un infermiera degli anni Sessanta, racconta un episodio esemplificativo del suo ambiente di lavoro: “mi ricordo un fatto che non dimenticherò mai. C’era una paziente un giorno che era allegra perché le avevano detto che entro poco tempo sarebbe uscita dal manicomio. Quando lo seppe si mise a cantare a squarciagola

di Davide Tagliasacchi

dalla gioia. La caposala la vide e secondo lei non poteva cantare dalla gioia, poteva solo cantare perché era pazza. Così ci obbligò a prenderla con la forza e a rinchiuderla in un camerino. Lei ovviamente si ribellò. Noi però dovevamo fare quello che ci diceva la caposala, altrimenti rischiavamo di perdere il posto di lavoro. Mi ricordo che la paziente ci diceva “non ho fatto niente, non ho fatto niente, sono solo contenta”. Invece con i sedativi l’abbiamo rinchiusa in uno stanzino con un materasso per terra e lì è rimasta per cinque giorni, solo perché cantava. Io sono sicura che cantava per la contentezza perché usciva e invece secondo loro poteva cantare solo perché era pazza”. Franco Basaglia, chiamato il

“filosofo” dai suoi colleghi perché amava circondarsi dei testi di autori come Jaspers, Minkowsky, Biswanger, fu particolarmente influenzato dalla corrente esistenzialistica e fenomenologica inaugurata dal tedesco Carl Husserl, che rivoluzionerà il suo lavoro: proprio quelle domande relative alla coscienza e al concetto di realtà portarono lo psichiatra a voler rivedere gli stretti canoni con i quali si inquadrava il disturbo mentale, tipici della chiusura culturale italiana del suo tempo e che lo allontanarono dalla facoltà di Padova nella quale lavorava in qualità di ricercatore. Quando Basaglia assunse la direzione del manicomio di Gorizia, è il 1961. Egli dimostrò subito che la sua presenza avrebbe lasciato il segno: nel giro di pochi mesi

LE PESANTI OMBRE DEGLI OSPEDALI P Le detenzioni forzate, le incurie e i pazienti abbandonati a sé stessi non sono solo un ricordo dei manicomi del passato. “Presenterò una denuncia alla procura della Repubblica”: così dichiara il senatore Ignazio Marino (ospite il 18 marzo ad AltreMenti Festival) presidente della commissione d’inchiesta sul Ssn sul caso della donna in coma in barella per oltre 4 giorni all’Umberto I di Roma in attesa di ricovero in reparto, lasciata senza nutrizione. “Siamo nella capitale di uno dei Paesi del G8. Un caso del genere è inaudito ed inaccettabile - continua Marino -. “Bisogna considerare la sanità non un costo, ma un investimento. Né possiamo continuare a gestire il sistema puntando sulla buona volontà e totale dedizione che dimostra il personale medico e infermieristico”. (fonte: asca.it). Il senatore Ignazio Marino verrà a parlare ad Altrementi Festival della incredibile situazione degli OPG, ovvero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Oltre i cancelli inizia

un viaggio che riporta indietro di ottant’anni, ai tempi del Codice Rocco che istituì i manicomi. La malattia mentale resta uno stigma, una ferita da nascondere alla società tanto più se ha portato con sé aggressioni o, peggio, omicidi. Ma dietro i cancelli di ciascuno degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non si trovano solo autori di crimini efferati: c’è chi si è vestito da donna ed è andato davanti a una scuola venticinque anni fa, chi nel 1992 ha fatto una rapina da settemila lire in un’edicola fingendo di avere una pistola in tasca, chi ha procurato danni al patrimonio della sua città perché non riceveva le cure adeguate alla sua patologia. Molti di loro hanno commesso un reato bagatellare, di quelli punibili con pochi mesi di prigione, come l’ingiuria, senza troppa consapevolezza dei successivi, possibili percorsi. Nel corso del pomeriggio del 18 marzo verrà proiettato lo sconvolgente documentarioinchiesta Dove vive l’uomo. Viaggio negli ospedali psichiatrici giudiziari.

Osp


Spiritualità

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fece togliere sbarre ai lucchetti, chiuse le celle di isolamento, eliminò ogni forma di contenzione e di terapie violente, rese accessibili tutti i reparti dell’ospedale e fatto mai visto prima - cominciò a dialogare senza mediazioni con gli internati: prende forma quella che nell’immaginario popolare rimarrà nota come la “repubblica dei matti”. Il suo atto costitutivo fu redatto nel 1964, portando così a compimento il progetto sognato da Basaglia, un’organizzazione nella quale si poteva mettere in pratica il principio della riconnotazione dell’individuo con la trasformazione del rapporto medico-paziente: da un lato sta il paziente con i suoi bisogni, dall’altro una costante messa in discussione del ruolo dell’equipe medica. Si assiste così alla nascita della prima comunità terapeutica italiana, con la quale lo psichiatra poté dimostrare come completamente fallaci tutte le idee relative ai manicomi fin lì perseguite. E a quel punto, il passaggio per la realizzazione di una legge che ne sancì definitivamente la chiusura, non era più solamente un’utopia…

PSICHIATRICI

Il Senatore Ignazio Marino

pite di AltreMenti festival 2012

diverso e uguale di Elena Guidi

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empre più spesso ho occasione di rendermi conto che il significato vero delle parole lo si trova grattando via quella patina di abitudine che ce le fa recepire in maniera un po’ scontata e scavando al loro interno fino a riportarne alla luce il cuore, l’etimo, cioè l’idea prima che le ha generate. Scardinando dunque l’apparente ovvietà dell’aggettivo DIVERSO, ci si accorge che esso è composto dalla particella “di” (da, indicante allontanamento) e “vertere” (volgere) e significa dunque “vòlto altrove, che va in direzione opposta”. È per questo che quando mi si parla di diritto alla diversità mi sorge subito la domanda: diverso da cosa? da chi? Perché il termine diversità è uno di quelli che trova il suo senso solo per opposizione, presuppone insomma una “norma” di riferimento, da cui poter “di-vergere”, allontanarsi.

In ambito sociale il termine diversità si applica generalmente a delle minoranze (di opinione, di orientamento sessuale, religiose, etniche, linguistiche, ecc.) che sovente ne fanno una bandiera nella loro battaglia per l’autoaffermazione. “Lasciateci il diritto di essere diversi”. E certamente sul piano umano è comprensibile che certe categorie chiedano di non venire penalizzate se vogliono vivere secondo i propri principi, colpevoli solo di non corrispondere a quelli della maggioranza. Allo stesso modo un singolo individuo può desiderare di far valere il suo diritto ad essere diverso ed è interessante notare come in questi casi le istanze personali finiscano quasi sempre per appoggiarsi a quelle di altri individui che condividono la “medesima diversità”, facendo sì che il concetto stesso di diversità vada a scivolare curiosamente verso - se non addirittura dentro - quello di “uguaglianza”. Si cerca dunque

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l’uguale per poter avere più forza nell’essere diversi? E a questo punto comincia a sentirsi una certa puzza di nonsense, una sorta di intuizione che la liquidità dei termini possa corrispondere ad una liquidità della realtà, che forse vuole sfuggire alle nostre pretese di categorizzarla. Lasciando poi che tale intuizione ci accompagni a un livello di comprensione più profondo, scopriamo che finché ci definiamo per opposizione restiamo incastrati nella sfera del Due, e non acquisiamo mai identità propria, poiché esistiamo solo se esiste l’altro-danoi. Perpetriamo l’errore di vedere la realtà divisa, avallando l’illusione della mente che sempre procede per dicotomie. Manca quel passo ulteriore che ci porta a comprendere che ove un’entità non può esistere senza la sua antagonista (la luce senza il buio, il pieno senza il vuoto), esse non possono che costituire un’unità, quell’Uno che in ultima analisi comprende tutti gli opposti, tutti i pluralismi e tutte le diversità, perché mai si potrà divergere abbastanza da ciò che ti comprende e ti ingloba. Se vogliamo allora invitare le persone ad essere consapevoli del loro potere di scelta, e del loro diritto/dovere di esercitarlo per non accontentarsi di lasciarsi trascinare da ciò che sembra assodato e inevitabile, ben venga. Bisognerà però fare attenzione a non mitizzare la diversità, che di per se stessa non esiste e che troppo facilmente può scadere nell’anticonformismo o nell’opposizione a prescindere; bisognerà precisare che per poter davvero arrivare a fare una scelta, la strada non è tanto quella che si allontana (di-verge) dalla folla ma al contrario quella che si avvicina alla consapevolezza di sé e della propria unicità; bisognerà infine chiarire che questo potere deriva dall’unica diversità possibile, e cioè, paradossalmente, quella di saper essere UGUALI…a se stessi. newera74.blogspot.com/


Cinema

cinema e diversità di Luca Pasquale

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iscutere di diversità attraverso il mezzo cinematografico può essere da un lato interessante e stimolante, dall’altro fuorviante, pericoloso. Perché il punto di vista che viene fornito sull’ “altro” è pur sempre quello del regista stesso: è la sua idea di diversità. Il codice cinematografico – così come quello televisivo – non è mai democratico, come sottolinea Pier Paolo Pasolini in una nota intervista (televisiva, appunto), di qualche decennio fa, a Enzo Biagi. Cinema e Diversità, dunque. La filmografia è estesa, e una pietra miliare (termine odioso, ma talvolta utile)

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sul rapporto tra i due è Freaks (1932) di Tod Browning, film cult maledetto, i cui attori non professionisti sono autentici freak: uomini-torso, gemelle siamesi, donne spillo, etc. Dagli anni Trenta a oggi viene esplorata dall’occhio cinematografico ogni tipo di diversità: si pensi ad Anna dei miracoli (The Miracle Worker, 1962) di Arthur Penn, tratto dal testo teatrale di William Gibson, o a La donna scimmia (1963) di Marco Ferreri, con una “pelosa” Annie Girardot. Guardando al cinema occidentale più recente, si ricordino Edward mani di forbice (Edward Scissorhands, 1990) di Tim Burton (ma tutto il cinema di Burton si concentra sul diverso), I segreti di Brokeback Mountain (Brokeback Mountain, 2005) di Ang Lee, i lungometraggi quasi sempre a tematica omosessuale di Ferzan Özpetek; e si potrebbe elencare l’intera filmografia su alieni ed extratterrestri (dal cinema di fantascienza degli anni Cinquanta, in cui l’invasione aliena è metafora del pericolo comunista, agli alieni talora “buoni” talora

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“cattivi” di Steven Spielberg), su strambi supereroi (si pensi in particolare a X-Men di Bryan Singer e ai relativi seguiti e prequel); tutti “altro”, rispetto alla “normalità” che viene imposta all’uomo dalla società in cui vive. Perché il diverso è ovunque, e quasi sempre spaventa. Nell’ambito di AltreMenti Festival 2012 sono stati scelti tre lungometraggi più o meno recenti, con l’occhio puntato da un lato sul valore storico, filmico e tecnico delle opere, dall’altro sulla fruibilità dei film stessi, volendo coinvolgere le classi delle Scuole Secondarie Superiori di San Marino, per stimolare il dibattito anche e soprattutto nei giovani e all’interno delle aule scolastiche. Milk (2008) di Gus Van Sant – primo film a essere proposto – affronta la diversità sessuale, raccontando la vita e la carriera di Harvey Milk (interpretato da Sean Penn), primo gay dichiarato a essere eletto a una carica politica negli Stati Uniti degli anni Settanta. In particolare il lungometraggio ha inizio nel 1972, quando il quarantenne Harvey si trasferisce da New

Johnny Depp interpreta uno dei “diversi” più famosi del Cinema: Edward Mani di Forbice


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York a San Francisco, e segue – prendendo spunto anche dal documentario The Times of Harvey Milk ed evitando, pur con qualche cliché, il rischio dell’agiografia – le vicende dell’uomo fino alla morte nel 1978. Se la diversità che emerge in Milk è dunque sessuale, Crash – Contatto fisico (2006) di Paul Haggis – secondo film a essere presentato al Festival, forse il più debole, ma di certo il più interessante per quanto concerne le strutture narrative – ha come temi centrali il razzismo e la difficoltà di integrazione e convivenza tra diverse etnie, nella Los Angeles di oggi. Il film cita tutto il cinema corale degli ultimi anni (per esempio, i due rapinatori neri recuperano le figure dei due gangster di Pulp Fiction di Quentin Tarantino). La volontà di creare un affresco sociale collettivo e l’utilizzo dell’incidente d’auto come perno e situazione narrativa è tipico del cinema di Alejandro Gonzàlez Iñárritu. Significativo poi è il sottotitolo italiano, che oppone lo scontro, il crash delle automobili (di cronenberghiana memoria) al “contatto fisico”, quasi sempre

mancato o comunque non avvertito dagli abitanti della metropoli. L’ambientazione, a Los Angeles, e il “puzzle lineare”, a intrecci narrativi, omaggiano Magnolia (1999) di Paul Thomas Anderson, tra l’altro evocato anche nella inconsueta nevicata finale: non una pioggia di rane, certo, ma non interessa tanto cosa cade dal cielo, quanto l’evento atmosferico che funge da collante e da “fenomeno centripeto”, per mezzo del quale la macchina da presa ritorna sui personaggi principali. Anche Roy Menarini1 sottolinea le relazioni intercorrenti tra l’opera d’esordio di Haggis e quel cinema degli anni Novanta che si rivolge all’umanesimo altmaniano e alla postmodernità tarantiniana, pur non godendo – nonostante l’evidente storia corale e la struttura a intreccio – del medesimo ampio respiro (politico, civile, sociale, etc.). L’intero film è raccontato in flashback, e l’incipit viene recuperato nell’epilogo, conferendo circolarità al racconto. Crash è composto da una moltitudine di storie, convergenti e divergenti, che il destino fa incrociare. E il

finale rimane aperto: quando tutti gli intrecci sembrano essere risolti, nel bene o nel male, ecco presentarsi un altro incidente automobilistico, dal quale si presuppone abbia inizio un’altra catena di eventi inaspettati, guidati dal caos e dal caso. Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest, 1975) di Miloš Forman, infine, affronta il topos della pazzia, denunciando il trattamento disumano a cui sono sottoposti i pazienti dei manicomi, evidenziando in particolare quello di una perfida infermiera (perché il Male ha sempre bisogno di un volto diabolico). Il film è tratto dall’omonimo e onirico romanzo del 1962 di Ken Kesey ed è interpretato da Jack Nicholson, nel ruolo di un teppistello che simula la pazzia – finge dunque di essere un “diverso” –, per evitare il carcere, e sul quale gli abusi subiti nel frenocomio lasciano un segno definitivo. ________ Note: 1) in «SegnoCinema», n. 137, gennaiofebbraio 2006, p. 52

L’AFORISMA DEL MESE I

n un solo giorno, davanti al vescovo cattolico Bartolomé De Las Casas, gli spagnoli stuprarono e decapitarono 3.000 persone. “Tagliarono le gambe ai bambini che scappavano. Versarono sapone bollente sulle persone. Scommisero su chi, con un sol colpo di spada, sarebbe riuscito a tagliare a metà una persona. Liberarono i cani che divorarono un Indio come fosse un maiale in meno di un attimo. Usavano i neonati come cibo per cani. Prima degli Inca c’erano state le culture Maya, Hopewell e Olmec. I mesoamericani avevano selezionato 500 varietà di mais, da 7500 a 12000 anni fa. Al tempo dell’invasione spagnola, gli Inca avevano messo a punto 3000 diversi tipi di patate adatte a ogni ambiente immaginabile, il che rappresentava un modello di sostenibilità agricola, in quanto la coltura poteva difendersi da qualsiasi malattia e dalle variazioni del suolo e del clima. Gli europei, che soffrivano la fame cronica da secoli, arrivarono in territori coltivati da persone assolutamente ben nutrite. Paul Hawken “Moltitudine inarrestabile”


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Ambiente

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Domenico finiguerra nominato “personaggio ambiente 2011” Nel 2011 è stato uno dei relatori più applauditi ad AltreMenti festival di ACDC

È

Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, il vincitore 2011 del premio Personaggio Ambiente. Finiguerra - il quale ha partecipato alla nostra seconda edizione di AltreMenti Festival a San Marino - è stato insignito del titolo a Roma il 30 gennaio scorso, per il suo costante impegno nei confronti dell’ambiente e del territorio. In particolare, per essersi fatto promotore in prima persona del movimento nazionale “Stop al Consumo di Territorio” partito proprio dal suo Comune, Cassinetta di Lugagnano, nel 2009. Inoltre, è stato tra i primi firmatari dell’appello per la Costituente Ecologista Civica. I pescatori di Torre Guaceto sono i secondi classificati; sono stati i promotori di un progetto di pesca sostenibile nella Riserva di Torre Guaceto (BR), insieme all’AMP, il Consorzio di Gestione dell’Area

Marina Protetta: pescare solo una volta a settimana unicamente in una zona specifica, con reti più corte e maglie più larghe. Grazie al loro intervento, negli anni è stato possibile un recupero della fauna ittica e dell’ecosistema. Al terzo posto c’è Peter Brandauer, Presidente di Alpine Pearls, l’associazione che promuove un’esperienza di vacanza ecocompatibile, caratterizzata dalla varietà dell’offerta di attività culturali e sportive e dalla tutela del clima. Mario Notaro, Segretario del Comitato Tecnico ha dichiarato: “Siamo orgogliosi e felicemente stupiti della partecipazione del popolo del web al Premio. Abbiamo, infatti, più che raddoppiato i voti rispetto all’edizione precedente, sintomo del crescente interesse a tematiche legate all’ambiente, al clima, alla sostenibilità. Premiare una personalità che si è distinta

Domenico Finiguerra riceve il premio “personaggio Ambiente 2011

per l’impegno nei confronti del nostro pianeta, in termini di sviluppo sostenibile, è un modo di veicolare l’attenzione di media e opinione pubblica su un tema di interesse comune: la salvaguardia dell’ambiente.” “Vince il fare, - conclude Notaro - vincono le buone idee e le buone pratiche, vince chi non resta indietro e guarda avanti, con quello che c’è e che si può cambiare. Il Forum italiano dell’acqua, oltre all’ottimo piazzamento si è rivelato un vero e proprio “asso pigliatutto”, considerando che il vincitore del Premio, Finiguerra, è uno dei promotori del Forum stesso e il quarto classificato, Padre Alex Zanotelli, ne è uno dei portavoce”. Lo scorso anno il Premio venne assegnato ad Angelo Vassallo, l’ex sindaco di Pollica assassinato dalla camorra. [fonte: greenme.it]


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AltreMenti è un festival culturale-filosofico che si articola in conferenze, dibattiti e lectio magistralis di intellettuali di chiara fama. Oltre alle lezioni, sono proposte attività collaterali come mo­stre, aperitivi filosofici, cineforum, spettacoli, feste, vendita di libri e gadget. Si rivolge alla cittadinanza intera. Per questo la formula non è cattedratica ma facil­mente fruibile, mescolando attività culturali nel senso più proprio con attività più informali e momenti di relax . Il festival promuove il dialogo con le istituzioni, i cittadini, le asso­ciazioni, favorendo socialità, crescita della cittadinanza attiva, progettualità “dal basso”. I curatori del festival Angelica Bezziccari, Roberto Ciavatta, Stefano Palagiano Per agevolazioni e sconti visita www.altrementifestival.org

Programma riminese Lunedì 12 marzo 2012 ore 17.30 Sala del Podestà Conferenza stampa con Massimo Pulini, Assessore Cultura Comune di Rimini Carlo Bulletti, Assessore Cultura Provincia di Rimini Alberto Bassi, Direttore del Corso di laurea in Disegno industriale, Università degli Studi di San Marino ore 18.00 Sala del Podestà Premiazione del concorso di grafica di AltreMenti ore 18.15 Sala del Podestà AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano Potere e diversità: parlare dell’altro o parlare con l’altro? ore 21.15 Sala del Podestà AltriScambi – presentazione della settimana del baratto Social Business World: un network diverso per un business diverso, conferenza di Michele Paolini

ore 16.45 Teatro degli Atti Proiezione del documentario Dove vive l’uomo. Viaggio negli ospedali psichiatrici giudiziari a seguire: La chiusura degli ospedali psichiatrici (OPG), lectio magistralis del Sen. Ignazio Marino ore 18.15 Teatro degli Atti AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano ore 21.15 Teatro degli Atti Non luogo a procedere, spettacolo/dibattito con David Riondino e Marc Augé ore 23.00 Teatro degli Atti Saluti e lancio del tema di AltreMenti festival per il 2013

Attività collaterali riminesi AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano è l’aperi-cena culturale curata dal consulente filosofico Loris Falconi, che coniuga il piacere di una genuina ristorazione e di un buon vino con il dibattito informale attorno ad un tavolo I temi di discussione dei giorni successivi a lunedì 12 marzo verranno decisi democraticamente dal pubblico AltriScambi, la settimana del baratto Porta quello che non ti serve più e che pensi possa servire a qualcun altro. Un’attività pratica per uscire dalla logica del denaro Da martedì 13 a venerdì 16 marzo, dalle 16.00 alle 19.00 Sabato 17 e domenica 18 marzo dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00 AltriTesti è la libreria ambulante del festival, ogni giorno nei locali del festival a cura di Libreria Riminese e Libreria Punto Einaudi

I luoghi del festival a Rimini

Sala del Podestà (Palazzo del Podestà), Piazza Cavour Teatro degli Atti, Via Cairoli 42 Assenzio wine-bar, Via G. Bilancioni 14

ore 16.45 Cinema teatro Turismo Sobrietà e libertà, lectio magistralis di Francesco Gesualdi ore 18.15 Cinema teatro Turismo La diversità del “disagio diffuso”: malattia mentale o possibile salto evolutivo? Lectio magistralis di Mariano Loiacono

ore 20.00, Tannino wine-bar AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano

ore 21.30 Cinema teatro Turismo Diversità e universalità, lectio magistralis di Marc Augé

ore 24.00 pub Divina Commedia AltreNotti, la festa con dj per i giovani dentro Ingresso gratuito, consumazione gratuita su prenotazione a info@associazionedonchisciotte.org per gli iscritti Don Chisciotte

Attività collaterali sammarinesi

AltriSguardi è il cineforum del festival curato da Luca Pasquale

AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano è l’aperi-cena culturale curata dal consulente filosofico Loris Falconi, che coniuga il piacere di una genuina ristorazione e di un buon vino con il dibattito informale attorno ad un tavolo I temi di discussione dei giorni successivi a lunedì 12 marzo verranno decisi democraticamente dal pubblico

AltreTele, mostra collettiva di arti visive Esposizione dal titolo La diversità disegna il mondo Da domenica 11 (inaugurazione) a domenica 18 marzo in Via Gino Giacomini n.25, San Marino Città Opere di Stefania Bizzocchi, Erika Ceccaroli, Vanessa Macina, Hadassa Shimon. A cura di Vanessa Macina

AltriTesti, la libreria ambulante del festival, ogni giorno presso il Cinema teatro Turismo, a cura di Libreria CiQuadro


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Cultura

Martedì 13 marzo 2012 ore 18.15 Assenzio wine-bar AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano ore 21.15 Teatro degli Atti Benvenuti a Teheran, reading teatrale di e con Farian Sabahi

Mercoledì 14 marzo 2012

Programma sammarinese

Giovedì 15 marzo 2012 ore 17.45 Cinema teatro Turismo Avvio dei lavori di San Marino ore 18.00 Cinema teatro Turismo AltriSguardi, il cineforum del festival Milk (id., 2008, 128 min.) di Gus Van Sant ore 20.00 Tannino wine-bar AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano ore 21.30 Cinema teatro Turismo Dubbio e diversità, lectio magistralis di Giulio Giorello

ore 18.15 Assenzio wine-bar AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano ore 21.15 Teatro degli Atti Targato H – Contro-mono-logo, spettacolo teatrale di e con David Anzalone

Venerdì 16 marzo 2012

ore 20.00 Tannino wine-bar AltreIdee, incursioni filosofiche col bicchiere in mano

ore 18.30 Cinema teatro Turismo Diversidentro, lectio magistralis di Delia Vaccarello

ore 16.00, Cinema teatro Turismo AltriSguardi, il cineforum del festival Crash (id., 2004, 113 min.) di Paul Haggis

Giovedì 15 marzo 2012 AltreScuole, dedicato alle scolaresche riminesi ore 09.00 Teatro degli Atti Targato H – Contro-mono-logo, spettacolo teatrale di e con David Anzalone Ore 10.30 Teatro degli Atti A scuola di diversità per... “altre-menti”, lezione sull’integrazione con David Anzalone, Roberta Caldin, Riccardo Venturini

Sabato 17 marzo 2012

ore 21.30 Cinema teatro Turismo Scegliere in democrazia: libertà, diritti, laicità, lectio magistralis di Daniele Garrone

ore 11.00 Teatro degli Atti La crisi dell’Occidente e le risposte della decrescita, lectio magistralis di Serge Latouche

ore 14.00 Cinema teatro Turismo AltriSguardi, il cineforum del festival Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest, 1975, 133min.) di Milos Forman

Domenica 18 marzo 2012

ore 15.00 Teatro degli Atti Il ratto degli sguardi, dibattito con Marc Augé e Gianni Sinni. In collaborazione con Museo degli Sguardi

I luoghi del festival a San Marino

Cinema-teatro Turismo, Via della Capannaccia 2, San Marino Città Tannino wine-bar, Via Cella Bella 39, San Marino Città Pub Divina Commedia, Via V.de Carli 7, Borgo Maggiore AltreTele, Via Gino Giacomini 25, San Marino Città

Si ringrazia per la preziosa collaborazione Museo degli Sguardi, Corso di Laurea in Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Rep. di San Marino, Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, Facoltà di Psicologia dell’Università di Cesena, Dipartimento della Formazione (Università degli studi della Rep. di San Marino), Università Aperta (RN), F.O.F. – Festival of Festivals (Bologna), Marco Bertozzi (Docente IUAV Venezia), Andrea Bastianelli (designer), Loris Falconi (Consulente Filosofico), SCEPSI (European School of Social Imagination), Libreria CiQuadro (RSM), Libreria Riminese (RN), Luca Pasquale (Esperto filmologia), UASC – Ufficio Attività Sociali e Culturali (RSM), Michele Pazzini (LGBT RSM), Gagarin (magazine culturale), E-il mensile (Emergency), Radio Bruno, Altarimini.it, Cup of Tea (consorzio di artisti indipendenti) e tutti i volontari e le associazioni che ci hanno a vario titolo sostenuto.

Ingresso libero. Per informazioni e richieste: 338.6537340 oppure info@associazionedonchisciotte.org AltreMenti festival è un evento ideato, curato e promosso da Associazione Don Chisciotte www.associazionedonchisciotte.org


Ricordi

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ei giorni di grandi nevicate e di nevoni che hanno ricoperto San Marino, gran parte d’Italia e di Europa, mi sono venuti alla mente graditi episodi della mia gioventù. Il mio babbo, solitamente alla sera ed in giornate particolari che potevano essere la sera di Natale, la sera del primo dell’anno, ci raccontava avvenimenti e storie sulla Repubblica di San Marino e noi sei fratellini gli eravamo tutti attorno, come pulcini sotto le ali della chiocciola per sentire e per godere di quello che diceva; così fin da piccoli è nato l’amore per questa… lontana Repubblica dove abitavano il nonno, gli zii sacerdoti ed altri parenti. Ci parlava di Dante, di Manzoni, di Pascoli, del Carducci e di altri personaggi storici, o avventurieri che avevano avuto relazione con San Marino; ricordo benissimo: era una sera di dicembre ed a Padova aveva nevicato moltissimo ed interrompendo il parlare ci disse: “ora se state buoni vi leggerò una bella poesia che parla della neve che cadde in abbondanza a San Marino, scritta dal mio caro Professore di greco e di latino che era anche un illustre poeta: il Professore Giuseppe Mastella”, e allora noi in coro: sì babbo, sì babbo saremo buoni, ma tu leggici la poesia. Un attimo - disse - andò nel

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La sera... ricordando Quando la neve era un momento di gioia e poesia, non un disagio o un problema di Gabriele Nicolini suo studio e tornò con un libricino e con la sua bella voce calda ed affascinante cominciò a leggere: IL MONTE SOTTO LA NEVE Sant’ Agata È tutto neve, tutto neve uguale Soffice lieve, sterminato velo, Un manto solo che la terra e il cielo Confonde; spiana il lungo aspro crinale Dalla Guaita alla fratta erta al Montale Declive, onde non svettano uno stelo Un bronco: sotto il morso acre del gelo Langue la vita in un torpor mortale. Ma subito dal ciel chiuso un fragore piomba sul gran silenzio: è la campana Dell’Arengo, la voce millenaria Della Patria, riscote tutta l’aria La terra si propaga, s’allontana, Torna; ne vibran mille e un solo cuore. Giuseppe Mastella

Dopo averla riletta non una, ma dieci volte, ho fatto un pensiero: se noi tornassimo più volte alla poesia, e anche qualche nostro politico, le cose forse andrebbero diversamente. La poesia è musica, è arte immensa, addolcisce ed eleva l’animo, ti fa vedere le cose sotto una luce diversa. Basta parlare di banche, di soldi, di mercati, parliamo qualche volta di poesia, della famiglia, dei nostri giovani, di problemi sociali che ce ne sono, e gravi; stiamo diventando tutti materialisti. Volete sapere come è andata a finire la storia dopo aver sentito la bella poesia? Incominciammo a fare al babbo mille domande: “babbo chi è Sant’Agata, parlaci di San Marino, cos’è l’ Arengo, perché a San Marino nevica tanto” il babbo rispose: “figli miei non si può imparare tutto e subito, ne parleremo la prossima volta”.


L’autogestita: Oasiverde

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a nevicata record di questo febbraio ha registrato nelle Marche ed in Emilia Romagna delle vere e proprie stragi nelle stalle di allevatori ma anche tra molte specie selvatiche: cavalli, mucche, ovini morti sotto stalle crollate; uccelli, volpi, lepri, caprioli e cinghiali affamati si avvicinano alle abitazioni alla ricerca di cibo. Tanti di voi hanno fornito sul davanzale delle proprie finestre avanzi di cibo permettendo a molti amici alati di sopravvivere alle rigide temperature. Anche all’Oasi abbiamo avuto giornate davvero difficili: il primo problema è stato chiaramente il raggiungimento dell’area. Tante giornate passate alla ricerca di ciaspole che ci permettessero (laddove la neve superava l’altezza del bacino) di creare dei percorsi per raggiungere gli animali hanno trovato quale unica risposta un paio di

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...e così scese la bianca manna dal cielo persone generose. Tuttavia, a causa della strada impraticabile, l’unica risorsa è stata rappresentata dalle nostre sole forze! Altro problema, comune a tutti coloro che ospitano animali, è stato quello dell’approvvigionamento di acqua e cibo. Per quanto riguarda l’acqua, ovunque congelata (ne sanno qualcosa oche e anatre del nostro laghetto!) hanno rappresentato un’enorme risorsa i pozzi precedentemente realizzati (grazie al contributo di tutti voi iscritti): infatti la pompa è immersa ad un livello nel terreno dove l’acqua non congela. Il fenomeno è noto a molti invertebrati che usano passare il periodo invernale proprio negli strati inferiori del terreno, dove è più caldo. Per il cibo la scorta di fieno è stata fondamentale, mentre più difficile è stato l’approvvigionamento dei cereali, tuttavia riuscita con successo e tanta

fatica. Imperterriti dei pericoli gli amici del Mattarello ci hanno rifornito anche di verdure fresche!! Grandioso in genere l’accorrere ai nostri appelli di aiuto delle persone (alcuni persino da Cattolica e Rimini!) che hanno investito le loro forze per aiutarci a sistemare gli animali e ripulire le tettoie per scongiurare eventuali crolli. Due giornate all’insegna

della condivisione della fatica, hanno rappresentato per noi e soprattutto per l’Oasi, il dono più grande, perciò a tutti i volontari: GRAZIE!! Ringraziamenti anche all’APAS, lo staff di Pro Bimbi, i ragazzi del Timbro, all’inesauribile Roberto Ciavatta della Don Chisciotte, e tutti coloro che hanno reso questa avventura un po’ meno “fredda”.


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sky. un altro bluff

la sorpresa delle multinazionali

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raft Jacobs Suchard (sottilette Kraft, formaggio Philadelphia, cioccolata Suchard), multinazionale alimentare che possiede diverse altre marche apparentemente più “nostrane”, come le Fattorie Osella, produttrici di formaggio. Ma la Kraft, a sua volta, appartiene ad un colosso come la Philip Morris, cha ha un fatturato di 56 miliardi di dollari... Barilla, notissima impresa alimentare (pasta, merendine, biscotti, sughi, ecc). Il 49% del pacchetto azionario di questa società appartiene alla Relou Italia srl, nel cui consiglio di amministrazione troviamo molti stranieri, fra di essi, fino a pochi anni fa era presente un certo Walter Wurth, presidente della Oerlikon Buhrle, una importante azienda svizzera produttrice di cannoni, missili e mezzi blindati, nonché di avanzati sistemi

elettronici per la difesa. E’ presente con i seguenti marchi: Barilla, Crakers Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello, Panem. Total, Spontex, Pirelli o Mapa, nessuno immaginerebbe che, fermandosi a fare benzina in una stazione di servizio Total sta finanziando il governo della Birmania, ovvero una delle dittature più oppressive della Terra. Il regime di questo paese protegge l’esportazione di circa il 60% del commercio globale di eroina, foraggia il mercato della prostituzione in Thailandia, utilizza tutti gli introiti derivanti dal commercio con l’estero per le spese militari e distrugge le ultime foreste di pregiato legno di tek esistenti nel suo territorio. Fonte: “Extra terrestre, nuova scienza nuova coscienza” n°10

associazione oasiverde Sede legale: Strada Genghe di Atto, 122/b 47892 - Acquaviva (Rep. San Marino) Telefono: 335.7340580 Fax: 0549.944242 mail: info@oasiverdersm.org web: www.oasiverdersm.org IBAN: SM 22X03 26209 80000 00003 04885 COE: SM21783

l 31 luglio 2011 CURRENT TV è stato completamente cancellato dalla piattaforma SKY ITALIA. Il primo grande canale di informazione indipendente mai visto prima è “OUT”. Current TV faceva parte del newtork internazionale fondato nel 2005 da Al Gore. La particolarità di questo canale è che si basava sul concetto di contenuti generati dagli utenti. L’idea era quella di proporre informazione in maniera alternativa mostrando ciò che succede nel mondo attraverso le voci dei protagonisti. Nel nostro paese la trasmissione “Vanguard” ha mostrato inchieste a livello internazionale ma anche nazionali. Questa era solo una delle trasmissioni di Current TV in Italia ma ce n’erano tante altre…. Per esprimere il proprio dissenso, inviate una mail a SKY ITALIA. da non perdere l’intervista di AL GORE: www.ilpost.it/2011/05/19/al-goresintervista-current-tv

attivita’ convenzionate è supportata da

Agrizoo - Allianz/Lloyd Adriatico - Artemisia - Babette - Babylab - Blu notte - Ciquadro - Cobafer - Estetique Michelle - Fior di Verbena - Food & Science - Legatoria Incipit - Harmoniæ - India World - La rondine - Layak - Legno Design - Phisicol - Piletas Salmoiraghi & Viganò - San Marino Vernici - Scrigno delle Fate - Titan Gomme - Tutta Natura - Vivaio Zanotti - Zaffbike


Gruppi d’Acquisto Solidale

settimana del baratto

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l baratto non è il rifugio di alcuni romantici. E’ una forma concreta, tesa al futuro e che viene da lontano, di condivisione di oggetti che obbliga, in qualche modo, a pensare e ad agire sulla base del valore d’uso delle cose. Mentre infatti la transazione regolata dal denaro deresposabilizza rispetto alla storia degli oggetti e soprattutto al loro destino, il baratto è una forma di scambio che ci invita a recuperare proprio questo senso. Ben prima dell’avvento del denaro, e con ogni probabilità molto oltre il suo declino, barattare significa semplicemente vivere in modo critico. Il baratto è prima di tutto razionalizzazione: individuo un bisogno reale e cerco di soddisfarlo in un modo che, non ricorrendo tecnicamente al denaro,

alibi ideale e metodologico, deve far leva su altri fattori. Storia dell’oggetto e suo valore d’uso sono gli elementi fondamentali, che permettono di fare una vera e propria critica d’uso. Tutto il contrario della frenesia consumistica: un modo per apprezzare in modo diverso le cose e il tempo, per restituire senso ai rapporti, per ristabilire princìpi di solidarietà. Se vogliamo, il baratto è anche una forma applicabile e applicata delle famose 8 r di Serge Latouche (ospite della terza edizione di AltreMenti Festival domenica 18 marzo): rivalutare, ricontestualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare. Il baratto può avvenire con modalità tecniche differenti. Alcuni elementi accomunano però questa pratica antica: il

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AltreMenti festival come pensiero e come azione di Stefano Palagiano

baratto non è uno svuota cantina. Gli scambi devono essere basati sulla effettiva utilità e su un criterio equo e proporzionato. Si rischia talvolta, infatti, di riversare in questa esperienza l’ansia di liberazione, cioè la volontà di disfarsi di oggetti cui non si riconosce più valore, con motivazioni anche di spazio. Il luogo fisico del baratto non deve diventare un semplice parcheggio per oggetti. A ciò che barattiamo, invece, continuiamo a conferire valore, tanto in entrata quanto in uscita: è questo il bello. Il baratto sta tornando ad essere protagonista degli scambi e delle relazioni economiche e sociali: molte testimonianze lasciano intendere che si tratta di qualcosa di più di una “moda”. Sembra infatti più rispondere alla volontà di un numero in costante

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crescita di persone, in parte già critiche e sensibili in parte meno, di relazionarsi in modo diverso, di consumare in modo critico, di incidere nel sociale. Il baratto è uno strumento che si presta benissimo a questo scopo. AltreMenti Festival ha deciso di promuovere una settimana del baratto proprio per dimostrare l’esistenza e la praticabilità di un certo tipo di critica e alternativa sociale. Si potranno portare per lo scambio oggetti di ogni tipo, purchè in buone condizioni (alla consegna si valuteranno le condizioni dell’oggetto). Un’ intera settimana dedicata al baratto costituisce, nel panorama dei Festival culturali, un punto caratterizzante e distintivo, attraverso un’attività non scontata e di alto valore sociale e civile. Altri momenti esistono anche a livello locale: il Visdegas, gruppo di acquisto solidale di Viserba (RN), ad esempio, ha promosso in passato pomeriggi dedicati al baratto. Altre iniziative esistono a vari livelli, incluse alcune piuttosto celebri come www.zerorelativo.it e www.barattopoli.com . La settimana dedicata al baratto, in uno spazio dedicato e prestigioso come la Sala del Podestà presso il Comune di Rimini in Piazza Cavour, costituisce senza dubbio uno degli eventi collaterali più suggestivi e di più forte incisività sociale del Festival AltreMenti, che propone, oltre alle lectio magistralis classicamente intese, anche uno spazio di relazione vivo e fortemente simbolico come è appunto quello del baratto. Ecco perchè per tutti noi è un punto d’onore poter


Cultura

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offrire uno spazio lungo una settimana per svolgere un’attività che intendiamo rilanciare anche nel dopo – Festival, mentre in quei giorni certamente offriremo alla cittadinanza riminese e non solo un forte e concreto esempio di alternativa e di diversità, non solo vissuta all’interno di una dimensione cattedratica, nei luoghi della parola, ma esperita nelle strade e nei luoghi pubblici. Anche per questo siamo lieti che gli amministratori riminesi si siano dimostrati sensibili all’iniziativa e abbiano messo subito a disposizione per il baratto una sede naturale, cioè

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uno spazio comunale che deve, per la sua funzione pubblica, essere anche testimonianza. Un buon segno del successo dell’iniziativa. All’interno di AltreMenti Festival, il baratto si svolgerà da martedì 13 a venerdì 16 marzo dalle ore 16 alle ore 19, sabato 17 e domenica 18 marzo dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19, presso la Sala del Podestà del Comune in Piazza Cavour a Rimini. Il titolo/ descrizione dell’iniziativa è “Porta quello che non ti serve più e che pensi possa servire a qualcun altro – Un’attività pratica

per uscire dalla logica del denaro”. A rendere ancor più suggestiva l’iniziativa, abbiamo deciso di offrire uno spunto di riflessione ulteriore: ad aprire la settimana del baratto e un’intera settimana di approfondimento sulla diversità in campo economico e sociale ci sarà, lunedì 12 marzo alle ore 21,15 presso la Sala del Podestà del Comune di Rimini una conferenza di Michele Paolini (socialbusinessworld.org) dal titolo: Social Business World: un network diverso per un business diverso. Sarà l’occasione per discutere degli sviluppi del

Social Business, teoria del celebre Prof. Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace e inventore del microcredito. Un ricchissimo calendario di appuntamenti, dunque, che fanno di AltreMenti Festival un’iniziativa di forte impatto sociale oltre che di riflessione intellettuale. Fra gli altri eventi, e a portare la voce di una realtà viva, pulsante e composita come quella del consumo critico, ci sarà, sabato 17 marzo, la lectio magistralis di Francesco Gesualdi del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (PI).

con dovizia di particolare sulle pulci televisive che tossiscono. Tornando alle librerie, passeggiando per Rimini in centro ho notato l’apertura di una nuova libreria (appartenente ad una nota grande catena di store librari). A parte la piacevole sorpresa di veder nascere e diffondersi questi moderni nascondigli dell’anima - utilissimi presidi - data alla lenta e riflessiva lettura, contro la dilagante potenza di fuoco di televisione ed internet (argomenti meglio spiegati e strutturati nel saggio di Giovanni Sartori2), mi

sovviene l’opinione di Valentino Bompiani che disse: “un uomo che legge ne vale due”, certo, per un grande editore non proprio disinteressata come opinione. Fa piacere comunque che in un momento di grande crisi economica ed occupazionale quale è quella che Rimini sta attraversando, ci sia spazio per iniziative di carattere culturale. Alla mia strettamente personale lista dei desideri a Rimini, ne manca solo uno, una libreria caffè possibilmente nel centro della città, ove consumando un irish coffee

d’inverno o un aperitivo d’estate posso leggere in pace un buon Murakami d’annata, o leggere Carofiglio, se mi va un poliziesco nostrano, e se mi conquista, comprarlo. In altri paesi d’Europa le librerie caffè sono una consolidata e splendida realtà.

Info: altrementifestival.org

per un libro in più Librerie, città, emozioni di Pietro Masiello

N

el lontano 1962 in un reportage sulla città di Vigevano, Giorgio Bocca1 scriveva: “Fare soldi, per fare soldi, per fare soldi, se esistono altre prospettive, chiedo scusa, non ne ho viste. Di abitanti cinquantasettemila, di operai venticinquemila, di milionari a battaglioni affiancati, di librerie neanche una”. A pochi mesi dalla morte di Giorgio Bocca, a parte i “coccodrilli” di rito, la sua scomparsa è passata sotto un’infame coltre di silenzio, in un paese dove il circo mediatico ci informa piuttosto

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______________ Note: 1) Il Giorno 14 gennaio 1962 2) Giovanni Sartori, Homo Videns, Bari 1997 Laterza Editore


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Redazione DIRETTORE: Roberto Ciavatta editing: Angelica Bezziccari INDIRIZZO: Via Ca’ Giannino 24 - 47895 - Domagnano (RSM) TEL: 0549. 878270 / MAIL: info@associazionedonchisciotte.org SITO WEB: www.associazionedonchisciotte.org COLLABORATORI: ACDC, Elena Guidi, Pietro Masiello, Gabriele Nicolini, Oasiverde, Stefano Palagiano, Luca Pasquale, Davide Tagliasacchi

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