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CARLO DI LIETO LEOPARDI E IL “MAL DI NAPOLI” (1833 - 1837) UNA “NUOVA” VITA IN “ESILIO ACERBISSIMO” di Domenico Defelice O scrittore napoletano Carlo Di Lieto è l’autore di un corposo studio criticopsicologico-psicanalitico sugli anni trascorsi a Napoli da Giacomo Leopardi. Lo studioso analizza, tra l’altro, con acribia professionale “il processo della creazione artistica, in Leopardi, (che) è definibile in termini di regressione, perché, in questo sistema di pensiero, emergono impulsi ed energia altrimenti celate” e tenta “di perimetrare questo ambito psichico, attraverso l’indagine dell’appagamento del bisogno e le pulsioni di autoconservazione (...), nel complesso gioco delle interferenze e degli investimenti psichici con i relativi contenuti latenti”. Il saggio è strutturato - oltre che in una Introduzione, una Bibliografia, l’ Indice dell’apparato iconografico e l’ Indice dei nomi - in sette lunghi capitoli - o saggi nel saggio, ognuno in grado di vita propria (ne son prova le tante ripetizioni; di negativo è che molte di queste si... ripetono - identici concetti e quasi identiche parole - nello stesso “saggio”, segno di non revisione del testo. Un solo esempio, riferibile al colera a Napoli: “...si espanse drammaticamente anche a causa della densità della popolazione e per lo stato di degrado igienico-sanitario” pag. 13; “...si diffuse rapidamente, a causa dell’alta densità di popolazione e dello stato di miseria in cui versava la città” - pag. 15).
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