FORWARD – Unlocking Europe’s AI Potential (IT)

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Prospettive Europee su Tecnologia e Società

Liberare il potenziale europeo dell’AI

COMPETITIVITÀ

Rafforzare l’economia europea con l’AI

ADOZIONE

Stimolare la crescita delle PMI con AI e strumenti digitali

INNOVAZIONE

Rendere i servizi pubblici più efficienti con l’AI

Nella foto: José María e Manuel della startup AI Idoven.

04 L’opportunità dell’innovazione AI in Europa

Quali elementi critici di infrastruttura, adozione e sicurezza dell’AI sono essenziali per sbloccare il potenziale dell’Europa?

10 Le fondamenta dell’innovazione

Perché l’infrastruttura è vitale per la competitività: una conversazione con Marianne Janik, Vice President, EMEA North — Google Cloud.

14 Dalle prime innovazioni alle frontiere future

Google lavora sull’AI da oltre due decenni. Una panoramica delle tappe più importanti e un’intervista con la Chief Operating Officer di Google DeepMind sul futuro dell’AI.

18 L’AI aiuta a salvare vite

Manuel Marina Breysse e José María Lillo hanno creato Willem, un’AI che legge gli ECG con la precisione di un esperto. Il loro obiettivo: trasformare la cardiologia attraverso l’AI.

21 Annunci d’impatto

Startup e grandi aziende dimostrano che gli annunci digitali personalizzati aiutano a crescere in modo intelligente e a scalare con rapidità.

Ascolta la versione podcast di questo magazine, generata da NotebookLM di Google. Scansiona il codice QR per trovare il podcast, puoi anche porre domande a NotebookLM su qualsiasi articolo per approfondire.

22 Dalla crisi alla svolta digitale

In un’intervista, Valeriya Ionan, Consigliera del Vice Primo Ministro dell’Ucraina, spiega come l’innovazione basata sull’AI trasformi la crisi in un punto di forza.

24 L’AI per il bene comune

L’AI può rendere i servizi pubblici più moderni e le istituzioni più efficienti. Innovare con l’AI aiuta governi e cittadini.

28 Trasformare la sicurezza informatica

L’Europa sta subendo un’ondata di attacchi informatici. L’AI potrebbe rappresentare una svolta decisiva per fortificare le difese informatiche del continente.

30 Navigare in sicurezza in un mondo connesso

Garantire la sicurezza online dei giovani è fondamentale. Il Future Report raccoglie le testimonianze di 7.000 adolescenti in tutta Europa.

34 Cara Europa

Per quasi 25 anni, l’Europa è stata un luogo in cui Google ha costruito e imparato, continuando a crescere, con ambizioni condivise per un futuro digitale resiliente.

La curiosità non ha più barriere

Da giovane studentessa di economia a Roma, la mia giornata iniziava prima dell’alba. Per assicurarmi un posto in aula, dovevo essere ai cancelli dell’università alle 7 del mattino. Ricordo la fila interminabile per entrare, la corsa per prendere un posto, schiacciata da una folla di coetanei che cercava di fare lo stesso. Era una sfida fisica, quotidiana. Ma la affrontavo spinta da una fame insaziabile di conoscenza.

Quell’esperienza mi ha insegnato che la curiosità è un motore potentissimo, ma il suo potenziale può essere frenato da barriere, anche fisiche. E se ieri la sfida era superare un cancello affollato, oggi la nostra missione è abbattere ogni ostacolo tra una domanda e la sua risposta.

È una convinzione che ho ritrovato anni dopo, nel mio percorso come dirigente in Google, dove ho avuto la fortuna di collaborare con persone animate dalla medesima certezza: il desiderio umano di conoscenza è una delle forze trainanti più potenti del progresso, e la missione di rendere il sapere universalmente accessibile e fruibile è di un valore inestimabile.

La curiosità, infatti, dimostra di non avere limiti. Ogni anno gestiamo oltre 5000 miliardi di ricerche su Google, e ogni giorno, il 15% dei miliardi di ricerche effettuate è completamente inedito, mai formulato prima. È un dato che continua ad affascinarmi, pur dopo oltre 25 anni dalla nascita della Ricerca: più l’accesso all’informazione è facile, più la nostra curiosità si espande verso orizzonti inesplorati.

Oggi siamo testimoni di una trasformazione ancora più radicale ed esaltante: l’era dell’intelligenza artificiale. Questa va oltre una semplice evoluzione tecnologica; rappresenta un paradigma inedito per interrogarsi e ottenere risposte, per esplorare idee e superare problemi. In Google, abbiamo dedicato un decennio a costruire le fondamenta - in termini di infrastrutture come di prodotti e servizi innovativi - necessarie a sostenere questo cambiamento, e ora ne vediamo l’impatto su larga scala: dall’accelerazione delle scoperte

scientifiche alla gestione delle crisi climatiche in tempo reale, fino a nuovi strumenti basati sull’AI che stanno ridefinendo il nostro modo di fruire contenuti, cercare informazioni e fare acquisti.

Per il mondo delle imprese, non si tratta più di un dibattito sul futuro. L’AI permette ai brand di stare al passo con il desiderio di sapere delle persone e di muoversi in uno scenario caratterizzato da consumatori sempre più imprevedibili. Che si tratti di stabilire connessioni più mirate, di supportare la creazione di contenuti in pochi minuti anziché giorni, o di abilitare la misurazione e ottimizzazione istantanee delle proprie campagne, le aziende che sanno cogliere questa opportunità non si limitano ad adattarsi, ma acquisiscono un reale vantaggio competitivo.

Mentre questa evoluzione prosegue, Google si conferma un partner affidabile per l’Europa. L’AI ha il potenziale di generare un impulso da 170 miliardi di euro per l’economia italiana entro il prossimo decennio, stimolando la crescita, l’innovazione e la competitività a livello continentale. Il nostro impegno è volto a concretizzare questo potenziale, guidando un’innovazione responsabile e investendo in talenti, ricerca e collaborazioni che promuovano una crescita sostenibile e un benessere condiviso.

Questo numero di FORWARD approfondisce come le aziende e i leader europei stanno affrontando questo futuro: con coraggio, consapevolezza e spirito collaborativo. Al suo interno, scoprirete racconti di innovazione, resilienza e, soprattutto, di curiosità. La mia speranza è che la lettura di questo secondo numero di FORWARD vi sia gradita e vi ispiri a riflettere: come potete liberare la vostra curiosità per scoprire ciò che l’AI può aiutarvi a realizzare?

LIBERARE IL POTENZIALE EUROPEO

Nel panorama economico attuale, l’AI offre un’opportunità unica per rafforzare la competitività dell’Europa. Quali elementi dell’infrastruttura, dell’adozione e della sicurezza dell’AI sono essenziali per sbloccare il potenziale dell’Europa e colmare il suo divario innovativo con altre regioni?

Nel settembre 2024, l’Europa ha ricevuto un serio avvertimento, un campanello d’allarme lanciato dal report di Mario Draghi su »Il futuro della competitività europea«. Secondo il report, l’UE manca di dinamismo industriale, innovazione e investimenti. Inoltre, la sua produttività cresce poco. L’Europa potrebbe affrontare una »lenta agonia« causata da tre sfide strutturali fondamentali: una forza lavoro che invecchia, una forte concorrenza alle esportazioni in mercati globali sempre più ristretti e una mancanza di competitività nelle tecnologie avanzate.

Una delle sfide critiche menzionate nel report è il divario di innovazione tra l’Europa e gli Stati Uniti, generato soprattutto dalla lenta crescita della produttività e dal ritardo nell’innovazione e nell’adozione tecnologica. Infatti, negli ultimi vent’anni la crescita economica dell’UE è stata sistematicamente più lenta rispetto a quella degli Stati Uniti. Circa il 70% del divario nel PIL pro capite rispetto agli Stati Uniti è riconducibile alla minore produttività nell’UE. »Negli ultimi decenni, il principale motore del divario di produttività tra l’UE e gli Stati Uniti è stata la tecnologia digitale e l’Europa sembra destinata a rimanere ulteriormente indietro«, afferma Martin Thelle, Senior Partner di Implement Consulting Group. Lui e il suo team hanno esaminato più da vicino il divario di innovazione europeo e il potenziale dell’AI per colmarlo. Hanno scoperto che il divario di innovazione è correlato al divario di investimento in ricerca e sviluppo. »È interessante notare che il divario tra l’Europa e gli Stati Uniti in termini di R&S è perlopiù causato da una differenza di investimenti privati in R&S«, spiega Martin Thelle. Le cifre attuali mostrano che i livelli di investimento pubblico in R&S sono simili, con lo 0,7% nell’UE rispetto allo 0,8% del PIL negli Stati Uniti.

Un’altra causa del divario innovativo è che l’intensità della R&S nei settori high-tech europei non ha tenuto il passo quando gli Stati Uniti hanno intensificato la R&S intorno al 2013. L’aumento è stato favorito da nuove scoperte scientifiche nel deep learning e amplificato da politiche favorevoli alla R&S e da capitali a basso costo in seguito alla crisi finanziaria. Le aziende europee non hanno investito in queste

nuove opportunità. Da oltre 20 anni, le stesse aziende, per lo più del settore automobilistico, dominano l’attività di R&S dell’UE. I ricercatori la chiamano »trappola della tecnologia intermedia«, perché questa tecnologia non è né economica né all’avanguardia ad alto rendimento. Secondo gli analisti, sarà difficile invertire questo sottoinvestimento nel breve termine. Tuttavia, molti esperti e politici considerano l’AI la migliore opportunità per colmare il divario di innovazione e rafforzare la competitività europea. Per Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, la corsa all’AI è tutt’altro che finita: »Siamo solo all’inizio«, ha dichiarato durante l’Artificial Intelligence Action Summit (2025). »La frontiera è in continuo movimento. La leadership globale è ancora tutta da conquistare«.

Possibilità di incrementare il PIL dell’8%

In cifre, l’impatto economico potenziale dell’AI è enorme, ma la sua realizzazione dipende da come l’Europa si rapporterà all’AI. Secondo Implement Consulting, uno scenario che segue l’attuale contesto normativo con un’adozione e un accesso diffusi ai migliori modelli di AI ha il potenziale per aumentare il PIL nell’UE dell’8%, pari a 12001400 miliardi di euro in 10 anni. In questo scenario, lo sviluppo della catena del valore dell’AI avviene in base alle condizioni di mercato.

Limitare l’adozione dell’AI significherebbe compromettere uno dei punti di forza attuali dell’Europa. I dati OCSE e DESI mostrano che alcuni paesi europei hanno una produttività del lavoro superiore a quella degli Stati Uniti, pur non essendo i principali sviluppatori di tecnologie digitali. Paesi come Danimarca e Svizzera si classificano costantemente ai primi posti per servizi pubblici digitali, copertura a banda larga e utilizzo delle tecnologie IT da parte delle aziende. Ciò è in gran parte attribuibile all’efficace adozione e integrazione degli strumenti digitali in questi paesi e dimostra che l’opportunità dell’Europa non risiede solo nella creazione di nuove tecnologie, ma anche nella loro scalabilità e integrazione, sulla base di una solida infrastruttura tecnologica e legislativa e di un ambiente sicuro.

»Enorme potenziale per l’adozione dell’AI«

Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della Commissione per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, spiega come l’UE intende promuovere lo sviluppo dell’AI. Questa intervista è un estratto di un’intervista di apertura di un evento ospitato dal Financial Times e da Google nella primavera del 2025.

Quando si parla di AI, l’Europa è spesso considerata in ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina. Tu come la vedi? È importante sottolineare che l’Europa ha molti punti di forza quando si tratta di AI, soprattutto nel settore scientifico e della ricerca. Abbiamo più ricercatori in ambito AI pro capite di qualsiasi altro continente al mondo. Ad esempio, l’Europa ha il 30% in più di ricercatori di AI rispetto agli Stati Uniti. Inoltre, migliaia di startup nell’UE stanno lavorando all’AI.

Cosa manca in termini di infrastruttura?

L’accesso alla capacità di computing, motivo per cui ora sosteniamo gli investimenti nei supercomputer EuroHPC. L’obiettivo è aumentare la nostra capacità di calcolo di cinque volte entro un anno. Li chiamiamo fabbriche di AI. Abbiamo deciso di costruire 13 di questi supercomputer con un finanziamento suddiviso tra l’UE e gli stati membri. Vogliamo mettere questa capacità di computing a disposizione di ricercatori e startup per sviluppare l’AI. Inoltre, stiamo puntando a gigafabbriche di supercomputer, per arrivare a una capacità di calcolo quattro volte superiore a quella dei nostri migliori supercomputer attuali. Un altro aspetto importante dell’infrastruttura è che in futuro avremo bisogno di capacità per progettare e produrre chip di AI nell’UE. Ci stiamo lavorando.

Come si finanziano questi progetti?

Dobbiamo investire miliardi e stiamo creando partnership pubblico-privato per questi progetti. L’Europa è piuttosto brava a organizzare i finanziamenti pubblici per le tecnologie e la digitalizzazione ma, molto spesso, mancano i finanziamenti privati. Ecco perché ci stiamo lavorando con la Banca europea per gli investimenti e a marzo 2025 abbiamo presentato una nostra strategia di partnership per il risparmio e gli investimenti. Un grande ostacolo alla crescita delle imprese in Europa è la mancanza di accesso a finanziamenti nell’Unione Europea da parte di aziende, investitori e sviluppatori. Dobbiamo far capire alle aziende che l’Europa è un buon posto in cui investire.

Ad aprile 2025, l’UE ha pubblicato il piano d’azione per il continente dell’AI. Quali sono i suoi principali obiettivi e le misure per promuovere lo sviluppo dell’AI?

Ci sono cinque pilastri principali. Il primo è quello infrastrutturale che ho già menzionato. La seconda parte si concentra sull’accesso ai dati e sulla disponibilità dei dati per gli sviluppatori di AI: finora, è stato utilizzato meno del 10% dei dati industriali dell’UE. Poi, il piano copre la

strategia ApplyAI per garantire che i settori strategici e la pubblica amministrazione utilizzino l’AI. Quarto, avremo bisogno di una forza lavoro qualificata e di persone di talento con competenze in materia di AI. È importante perché l’Europa è un continente che sta invecchiando. Dobbiamo istruire le persone nei nostri Stati membri e offrire loro opportunità per aggiornare le proprie competenze. Allo stesso tempo, dobbiamo migliorare la nostra capacità di attrarre persone di talento da tutto il mondo. Infine, la quinta parte riguarda la semplificazione della normativa attuale. Vogliamo assicurarci che le nostre regole siano adatte allo scopo e che attraggano innovazione e investimenti nell’AI. Vogliamo creare un ambiente che incoraggi l’innovazione e gli investimenti.

Come si può accelerare l’adozione dell’AI nell’economia dell’UE?

Dobbiamo riunire gli sviluppatori e i ricercatori di AI europei e la nostra industria tradizionale. Il potenziale è enorme. Dopo aver pubblicato il nostro piano d’azione per il continente dell’AI, abbiamo aperto una consultazione su come applicare questa strategia. Avremo dialoghi strutturati con diversi stakeholder del settore per capire come possiamo aiutarne lo sviluppo.

INFRASTRUTTURA E INNOVAZIONE DELL’AI

»Le piattaforme di servizi digitali sono più che semplici intermediari; agiscono come strutture organizzative che orchestrano le interazioni tra utenti e aziende, facilitano i flussi di dati e consentono la preziosa integrazione di strumenti e servizi.«

Carmelo Cennamo, Professore di Strategia e Imprenditoria, Copenhagen Business School

»L’Europa deve accelerare urgentemente il suo tasso di innovazione sia per mantenere la sua leadership nella produzione che per sviluppare nuove tecnologie rivoluzionarie. Un’innovazione più rapida contribuirà a sua volta ad aumentare la crescita della produttività dell’UE. L’Europa può ancora cambiare rotta. Ora che il mondo è sull’orlo di un’altra rivoluzione digitale, innescata dalla diffusione dell’intelligenza artificiale (AI), l’Europa ha un’opportunità per rimediare alle sue carenze in materia di innovazione e produttività e per ripristinare il suo potenziale manifatturiero«

Mario Draghi, Ex presidente della Banca centrale europea

Infrastrutture e innovazione ricoprono un ruolo centrale nel report Draghi e nelle iniziative che ne sono seguite. La bussola dell’UE e il piano d’azione per il continente dell’AI sottolineano la necessità di espandere le infrastrutture fisiche come i supercomputer, in cui l’Europa è già piuttosto forte. Secondo Implement Consulting, l’Europa gestisce il 26% dei 500 migliori supercomputer del mondo ed è al secondo posto per numero di brevetti nel campo del quantum computing, il che le conferisce la potenza e il know-how necessari per unirsi alla frontiera dell’innovazione globale dell’AI.

Altri settori infrastrutturali devono svilupparsi rapidamente per colmare le lacune in termini infrastrutturali e innovativi. Ad esempio, le previsioni stimano che la capacità dei data center europei dovrebbe raddoppiare o triplicare entro il 2030 per soddisfare la domanda futura. Per espandere la capacità, l’Europa deve sfruttare le soluzioni migliori e più convenienti. Come spiega Marianne Janik, Vice President EMEA North di Google Cloud (vedi intervista a pagina 11), Google si impegna a fondo per favorire l’innovazione europea attraverso investimenti infrastrutturali.

Oltre all’infrastruttura fisica, la ricerca e lo sviluppo sono indispensabili per creare un ecosistema di AI florido. Nel 2023, tuttavia, l’UE ha speso il 2,2% del suo PIL in R&S, per un totale di 386 miliardi di euro, mentre gli Stati Uniti hanno speso il 3,5% (corrispondente a 884 miliardi di euro). Nel frattempo la Cina ha aumentato rapidamente la spesa per la R&S e ha raggiunto l’Europa in termini di percentuale di PIL investito. Affinché l’Europa possa recuperare il ritardo rispetto ad altre regioni del mondo, gli investimenti privati dovranno aumentare e le partnership tra startup, ricercatori e aziende tradizionali e high-tech come Google potrebbero contribuire ulteriormente a promuovere l’innovazione dell’AI.

»Dobbiamo migliorare i nostri ecosistemi in Europa in modo che, alla fine, le startup non se ne vadano. In realtà, esiste già una tendenza molto positiva. Secondo l’European Tech Report, l’ecosistema è in crescita«.

Amaryllis Verhoeven, Head of Unit for Digital Transformation of Industry, DG GROW, Commissione europea

ADOZIONE E ACCESSIBILITÀ DELL’AI

»Renault è un’azienda di ingegneri, il che rende l’adozione dell’AI piuttosto semplice per noi: le persone sono curiose e amano le nuove tecnologie. Quando hanno visto l’AI, hanno detto: ›Ok, voglio usarla nel mio lavoro‹.«

Rodolphe Gelin, Lead AI Expert, Renault Group

Sebbene l’infrastruttura sia la spina dorsale dell’innovazione dell’AI, l’adozione e l’adattamento diffusi sono fondamentali per aumentare la produttività e sbloccare il potenziale economico dell’AI. Secondo l’EU Competitiveness Compass, l’integrazione dell’AI nei settori strategici in cui l’Europa è tradizionalmente forte sarà fondamentale per mantenere il suo vantaggio competitivo. Implement Consulting stima che se le aziende europee si limitassero ad assistere e automatizzare attività semplici, l’AI generativa potrebbe far aumentare il PIL del 2% in 10 anni. Tuttavia, se le aziende trovassero applicazioni innovative che le aiutino a svolgere compiti più complessi, si stima che il potenziale possa arrivare fino all’11% del PIL. Nel suo piano d’azione per il continente dell’AI, l’UE chiarisce che è necessario colmare il divario di competenze digitali se le aziende vogliono poter beneficiare appieno dell’AI. Molte grandi aziende europee in settori critici hanno adottato con successo l’AI di Google e l’infrastruttura Google per innovare la propria attività o aumentare la produttività. Tuttavia, il 99% delle imprese europee sono piccole e medie imprese, che danno lavoro a oltre 85 milioni di persone. Sebbene l’uso dell’AI tra le PMI sia aumentato dal 7% nel 2023 al 13% nel 2024, queste sono ancora molto indietro rispetto alle grandi imprese, il 41% delle quali utilizza l’AI. Questa disparità indica che le PMI hanno consapevolezza, capacità ed esigenze diverse quando adottano i servizi di AI, e dipendono maggiormente da tecnologie pronte all’uso e software open source. Google fornisce già molte di queste tecnologie che consentono alle PMI di utilizzare l’AI (vedi pagine 19-21).

Inoltre, il settore pubblico offre molte opportunità inesplorate per l’adozione dell’AI. L’uso intelligente dell’AI può migliorare l’efficienza e la produttività generale nell’amministrazione e nei servizi pubblici (vedi pagina 25).

»L’Europa non ha bisogno di più regolamenti. Ora dobbiamo parlare dell’AI Act. L’attenzione dovrebbe essere rivolta all’abilitazione piuttosto che alla regolamentazione.«

Aura Salla, Eurodeputata, Finlandia

»L’AI generativa potrebbe semplificare circa due terzi dei lavori nella nostra economia eliminando il 10-15% del tempo speso in noiose attività amministrative di routine. Ciò libererebbe tempo per un lavoro più significativo, riprogettando di fatto il contenuto del lavoro.«

Martin Hvidt Thelle, Partner, Implement Consulting Group

SICUREZZA, PROTEZIONE E RESILIENZA

»Se vogliamo tenere il passo con i competitor, dobbiamo anche alleggerire l’onere normativo per gli innovatori della sicurezza e le aziende di cybersicurezza.«

Anett Mádi-Nátor, CEO, CyEx.hu e presidente, Women4Cyber Foundation

La sicurezza è una delle aree di intervento principali descritte nella bussola dell’UE. Poiché le minacce online e gli attacchi informatici sono aumentati nell’era digitale, interi settori economici e servizi essenziali dipendono dalla resilienza delle infrastrutture digitali. Un esempio recente di queste minacce è un incidente del 2024 in Romania, quando oltre 100 strutture sanitarie sono state colpite da un attacco ransomware e alcuni ospedali hanno dovuto mettere offline i loro sistemi.

»La combinazione della potenza analitica dell’AI con il pensiero critico e il giudizio umano rappresenta la ricetta per una difesa informatica di successo.«

Olesen,

Il Compass sottolinea che »l’aumento delle minacce ibride richiede un maggiore allineamento tra il settore pubblico e quello privato«. Google è convinta che l’AI possa e debba essere utilizzata per migliorare la cybersicurezza e la cyberdifesa e sta fornendo molti prodotti che contribuiscono a promuovere la cyberresilienza (vedi pagina 29). Anche le partnership con istituti di ricerca e università in tutta Europa sono importanti. Oltre a promuovere l’innovazione in materia di cybersicurezza, queste partnership aiutano ad attrarre nuovi talenti necessari e urgenti, poiché l’Europa sta vivendo una carenza di esperti di cybersicurezza. Ecco perché Google sostiene gli sforzi dell’European Cybersecurity Competence Centre (ECCC) per aumentare le capacità e la competitività dell’Europa in materia di cybersicurezza.

Per quanto riguarda la sicurezza economica, l’AI può svolgere un ruolo importante nel rafforzare la competitività dell’Europa, come dimostrano le ultime cifre presentate da Implement Consulting. Anche la sovranità digitale può essere un mezzo importante per ridurre le dipendenze e proteggere i settori critici. Insieme ai partner locali, Google fornisce una serie di soluzioni sovrane per garantire fiducia, sicurezza e scelta. Allo stesso tempo, la sovranità digitale non dovrebbe essere intesa come un isolamento economico che comprometterebbe il progresso della competitività economica europea.

»L’AI può aiutare a svolgere gran parte del lavoro ripetitivo: classificare automaticamente gli avvisi, mappare gli asset alle giuste patch e persino redigere report di conformità.«

Max Smeets, Senior Researcher presso il Center for Security Studies (CSS) dell’ETH di Zurig

LE FONDAMENTA DELL’INNOVAZIONE

L’infrastruttura per la competitività, cosa può fare l’AI per l’economia europea e cosa fa Google per l’infrastruttura, la sostenibilità e la sovranità digitale: intervista a Marianne Janik, Vice President EMEA North di Google Cloud.

Perché l’infrastruttura è importante quando si parla di AI? Il potenziale dell’AI di trasformare l’economia e la competitività europee è enorme, ma ha bisogno di una base solida. L’infrastruttura è la base.

In cosa consiste?

Con l’espansione dell’AI e di altre tecnologie che portano nuovi benefici economici e sociali, la domanda di servizi digitali è cresciuta rapidamente. In Google adottiamo un approccio full stack all’innovazione dell’AI, cioè creiamo e ottimizziamo ogni livello del processo di sviluppo dell’AI, dall’infrastruttura fisica nei data center e dalla progettazione dei chip allo sviluppo di modelli di AI e dei prodotti che li utilizzano.

Il consumo energetico è considerato un problema dell’AI. In che modo Google crea infrastrutture sostenibili?

La gestione dell’infrastruttura globale alla base dei nostri prodotti e servizi, inclusa l’AI, richiede una notevole quantità di energia. Fin dall’inizio, ci siamo concentrati intensamente su come gestire il nostro consumo energetico e su come accelerare il passaggio a fonti più pulite. La nostra strategia si concentra su ciò che possiamo controllare direttamente, come il miglioramento dell’efficienza energetica e l’approvvigionamento di energia pulita per i data center. Parallelamente, investiamo nelle scoperte necessarie per il futuro, tra cui fonti di energia di nuova generazione come la geotermia avanzata e il nucleare avanzato, nonché tecnologie di miglioramento della rete. I nostri data center forniscono oltre sei volte più potenza di calcolo per unità elettrica rispetto a soli cinque anni fa. Gran parte di questo miglioramento è derivato dall’utilizzo di acceleratori di AI, come le

Ti interessa l’infrastrutturai AI ma gli elementi tecnici ti confondono? Chiedi a Gemini di spiegare termini come ›TPU‹, ›GPU‹ o ›edge computing‹ in un linguaggio adatto ai principianti.

nostre TPU, i chip per computer ad alta efficienza che abbiamo progettato appositamente per le applicazioni di AI e machine learning. Un esempio della nostra attenzione alla sostenibilità è la regione cloud svedese, che ha aperto nel 2025: le proiezioni attuali indicano che questa regione opererà al 99% o più di energia priva di emissioni di carbonio (CFE) nel suo primo anno completo di attività nel 2026, grazie al mix di elettricità della rete svedese.

Cosa emerge dal confronto tra l’infrastruttura di AI europea e quella degli Stati Uniti e di altre regioni?

La qualità e la disponibilità delle infrastrutture variano in modo significativo in tutta Europa, spesso in correlazione con le strategie digitali nazionali e i livelli di investimento storici. Sebbene l’Europa abbia compiuto progressi significativi nella ricerca sull’AI, un investimento sostanziale e continuo nell’infrastruttura di base dell’AI è fondamentale per tenere il passo con i leader globali come gli Stati Uniti e la Cina. Negli ultimi anni, Google ha investito in modo significativo nelle infrastrutture in Europa e continueremo a contribuire a colmare il divario.

Come si presentano questi investimenti?

Gli investimenti di Google in Europa sono sostanziali e in crescita, a sostegno della trasformazione digitale e delle ambizioni del continente nel campo dell’AI. Attualmente gestiamo 7 data center in Europa, situati in Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia e Belgio, e abbiamo piani di sviluppo per siti nel Regno Unito e in Norvegia. Google ha investito in cavi sottomarini internazionali che

»Google svolge un ruolo cruciale per l’infrastruttura di cui l’Europa ha bisogno per un’intelligenza artificiale realmente democratizzata.«

collegano l’Europa con gli Stati Uniti, l’Africa, il Medio Oriente e l’Asia, in collaborazione con operatori europei. Ciò è di vitale importanza per la connettività digitale globale dell’Europa.

Come descriveresti il ruolo di Google nell’infrastruttura di AI in Europa?

Google svolge un ruolo cruciale per l’infrastruttura di cui l’Europa ha bisogno per un’AI veramente democratizzata. Grazie a Google Cloud, le aziende europee, sia startup che multinazionali, possono accedere a hardware specializzato senza dover sostenere i costi proibitivi della creazione di una propria infrastruttura. Ma l’infrastruttura AI è solo una parte di ciò che chiamiamo full stack. Questo stack completo ha quattro livelli: l’infrastruttura di AI, quindi sostanzialmente l’hardware; la ricerca che viene fatta con esso; gli strumenti; e prodotti e gli agenti. Siamo l’unica azienda che fornisce l’intero stack di AI.

In che modo gli investimenti e le offerte di Google contribuiscono a migliorare la competitività europea?

I nostri investimenti nel cloud offrono una base digitale scalabile, democratizzando l’accesso ai progressi e consentendo un’innovazione rapida. Il cloud è fondamentale per i flussi di lavoro di AI, perché consente alle aziende di ottimizzare i modelli di AI sui propri dati sfruttando al contempo investimenti significativi nei modelli di base. Ciò accelera l’innovazione europea e la competitività globale. Sono convinta che le scoperte basate sull’AI renderanno possibili nuovi settori e carriere. Gli studi dimostrano che l’adozione diffusa dell’AI generativa potrebbe aumentare il PIL dell’UE di più dell’8% in 10 anni. Si tratta di un’enorme opportunità per l’Europa.

Che ruolo svolgono le partnership in relazione all’impatto dell’AI?

Le partnership sono fondamentali, soprattutto nella ricerca e sviluppo, perché l’impatto inizia con la ricerca. Google collabora attivamente con i principali istituti di ricerca e università europei, promuovendo le comunità di ricerca e startup europee. Un ottimo esempio è l’annuncio del 2024 di un nuovo centro di ricerca sull’AI a Parigi, che ospiterà almeno 300 ricercatori e riunirà studenti, ricercatori, ONG e startup nel campo dell’AI. Anche in ambito medico, Google vanta numerose collaborazioni rivoluzionarie, come il nostro lavoro con l’European Bioinformatics Institute EMBL-EBI che utilizza AlphaFold per aiutare i ricercatori a comprendere le malattie e sviluppare nuovi farmaci. Nel 2025 abbiamo avviato una partnership con l’Institut Curie e l’Université PSL per applicare l’AI alla ricerca sul cancro femminile.

Considerando la vostra attenzione alla collaborazione, cosa ne pensate della ricerca di una maggiore sovranità digitale da parte dell’Europa?

Penso che l’Europa abbia una chiara strada da seguire, come ha fatto

con la privacy dei dati. Quindi, ovviamente, rispettiamo questo percorso, ma siamo anche molto impegnati nel dialogo su come l’ecosistema tecnologico può evolversi in Europa. Il report Draghi afferma molto chiaramente che la sovranità non deve essere autarchia. Richiede partnership e collaborazione. Le imprese dell’UE non sono semplici consumatori di tecnologia statunitense. Sono innovatori a tutti gli effetti, che sfruttano la nostra AI e l’infrastruttura cloud per creare nuove soluzioni. In un’era di crescenti minacce informatiche, è più che mai fondamentale che le aziende e le istituzioni dell’UE siano in grado di accedere a strumenti di cybersicurezza di prim’ordine per proteggersi.

In che modo Google combina la sovranità e l’accesso alla migliore tecnologia?

Consideriamo la sovranità digitale non come una barriera, ma come un’opportunità per l’innovazione e la creazione di fiducia all’interno del mercato europeo. Ci spinge a sviluppare soluzioni che soddisfino i più elevati standard di sicurezza, trasparenza e controllo locale. Il nostro approccio si basa su scelta, partnership e sicurezza. Abbiamo stretto importanti partnership locali in Europa per contribuire a fornire le nostre soluzioni di sovranità, tra cui Minsait (Spagna), Telecom Italia (Italia), Clarence (Belgio e Lussemburgo), Schwarz Group e T-Systems (Germania), S3NS (Francia).

In che modo Google garantisce che le soluzioni sovrane soddisfino le esigenze europee?

La sovranità non è un concetto universale, per questo Google Cloud offre un portafoglio di soluzioni Sovereign Cloud che forniscono fiducia, garanzia e scelta per soddisfare diverse esigenze di sovranità: Google Cloud Data Boundary offre ai clienti la possibilità di controllare dove vengono archiviati ed elaborati i loro dati e chi ha accesso a questi dati. Google Workspace utilizza queste funzionalità per offrire controlli agli utenti. Il Google Dedicated Cloud è progettato per soddisfare i requisiti di sovranità locali, grazie a partner locali e regionali indipendenti. S3NS, un’entità francese autonoma, attualmente offre questo servizio ai clienti europei. In terzo luogo, Google Cloud Air-Gapped offre una soluzione completamente autonoma che non richiede la connettività a una rete esterna. Questa soluzione è pensata su misura per i clienti dei settori dell’intelligence, della difesa e di altri settori con rigidi requisiti di sicurezza e residenza dei dati, come l’esercito tedesco.

Hai parlato molto di investimenti e partnership. Perché Google si impegna a promuovere l’innovazione europea?

Ci consideriamo un’azienda globale. Stiamo sfruttando 25 anni di investimenti e partnership in Europa, che è sia un mercato importante che un hub di talenti fondamentale per noi.

Reso possibile dall’AI

L’AI sta ridefinendo l’innovazione in tutti i settori, dalle assicurazioni alla scienza delle proteine.

01. Generali

Il mondo delle assicurazioni è in continua evoluzione, così come le aspettative dei singoli clienti. Le persone non vogliono più gestire polizze separate per la salute, la casa, gli animali domestici e altro ancora. Con la soluzione Immagina Adesso, Generali Italia sta semplificando l’esperienza offrendo una polizza flessibile e unificata, su misura per le esigenze di ogni cliente. Parte del gruppo globale Generali, fondato nel 1831 e al servizio di clienti in oltre 50 paesi, Generali Italia sta abbracciando l’innovazione per stare al passo con le esigenze in continua evoluzione. La personalizzazione su larga scala richiede un accesso rapido e accurato alle informazioni, ed è qui che entra in gioco l’AI generativa. Utilizzando Vertex AI e Google Cloud, Generali fornisce alla sua rete di agenti uno strumento di ricerca intuitivo che comprende il linguaggio naturale. Ora i venditori possono accedere istantaneamente ai dettagli pertinenti da centinaia di pagine di documentazione, rispondendo alle domande dei clienti con rapidità, precisione e sicurezza.

Questo assistente basato sull’AI non sostituisce affatto il contatto umano, ma lo migliora. Gli agenti di Generali rimangono i consulenti fidati su cui i clienti fanno affidamento. L’AI generativa consente loro di concentrarsi maggiormente sulla creazione di relazioni e meno sulla ricerca di informazioni. Per Generali Italia, Google Cloud è un partner strategico che non si limita a fornire tecnologia, ma lavora in continua co-progettazione, ascoltando e integrando i feedback. Questo approccio collaborativo consente all’azienda non solo di migliorare la customer experience, ma anche di innovare l’intero settore assicurativo, rendendolo più accessibile, efficiente e incentrato sulle persone.

La piattaforma di AI di Cradle rivoluziona l’ingegneria delle proteine in settori come quello farmaceutico e alimentare. Le proteine, le »macchine della natura«, offrono soluzioni efficienti e sostenibili. Il CEO Stef van Grieken sottolinea il ruolo dell’AI nell’accelerare la progettazione, creando proteine più sicure ed efficaci in modo più rapido ed economico. La sicurezza è fondamentale. Cradle ha scelto Google Cloud per la sua sicurezza solida e orientata all’ingegneria, che protegge i dati riservati di ricerca e sviluppo. La sua strategia di difesa in profondità, che include BeyondCorp e l’autenticazione non soggetta a phishing, garantisce l’integrità dei dati, consentendo a Cradle di concentrarsi sull’innovazione dell’AI. Con clienti come Johnson & Johnson, Cradle sta democratizzando la progettazione di proteine, consentendo alle organizzazioni di affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e le malattie in modo più conveniente, inaugurando una nuova era di ricerca biologica supportata dall’AI.

02. Cradle

Dalle prime innovazioni alle frontiere future

Contrariamente a quello che molti pensano, l’intelligenza artificiale non è una novità e non si limita ai chatbot. In Google, lavoriamo all’AI da oltre vent’anni, a partire dalla funzionalità di controllo ortografico del 2001. Da allora, molti progressi significativi hanno dimostrato che l’AI ha il potenziale per aiutarci a semplificare la vita di tutti i giorni, raggiungere grandi obiettivi e affrontare alcune delle sfide sociali ed economiche più complesse e urgenti dell’umanità.

I traguardi nel campo dell’AI raggiunti da Google includono diversi risultati tecnologici, scientifici ed etici (e persino un premio Nobel). Questi traguardi del passato sono alla base degli strumenti basati sull’AI che oggi aiutano ogni giorno persone e aziende in tutto il mondo. E, ovviamente, il viaggio continua. Google continuerà a esplorare le opportunità straordinarie e del quotidiano offerte dall’AI, con coraggio e responsabilità, per migliorare la vita di quante più persone possibile.

Machine learning per il controllo ortografico

Risultati validi nonostante la presenza di errori ortografici nella ricerca: Google inizia a usare il machine learning per il controllo ortografico su larga scala.

Google Traduttore

Lancio di Google Traduttore, usando il machine learning per tradurre automaticamente tra lingue diverse. Nel 2025, sono supportate più di 240 lingue e varianti.

Google Foto

Lancio di una nuova app che usa l’AI con funzionalità di ricerca per trovare e accedere alle foto in base a persone, luoghi e persino cose o animali.

Transformer

Google introduce

Transformer, una nuova architettura di rete neurale su cui oggi si basano tutti i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).

Imagen e Phenaki

Vengono lanciati Imagen e Phenaki, due modelli che utilizzano tecniche diverse per generare immagini e video a partire da un testo. Entrambe le funzionalità sono presenti oggi in Gemini.

PaLM

Lancio di PaLM (Pathways Language Model) di Google. È stato il più grande modello linguistico di Google fino a quel momento, addestrato su 540 miliardi di parametri, e il predecessore di Gemini.

AlphaFold2

AlphaFold nasce per risolvere »il problema del ripiegamento delle proteine«. Più di un milione di ricercatori ne hanno beneficiato e il progetto ha ricevuto un premio Nobel per la chimica nel 2024.

Principi sull’AI

Google è stata una delle prime aziende a pubblicare i propri principi sull’AI. Questi principi sono progettati per massimizzare il potenziale dell’AI e allo stesso tempo proteggere dai rischi.

L’era di Gemini

Oggi, persone di tutto il mondo creano, costruiscono e imparano con il modello più capace che abbiamo mai costruito. Gemini è l’AI più avanzata di Google nonché il più grande progetto scientifico e ingegneristico che abbiamo mai intrapreso. Per semplicità, »Gemini« indica sia il modello di AI che il prodotto attraverso cui gli utenti interagiscono con l’intel-

ligenza artificiale. Gli utenti si sono rivolti a Gemini per migliorare la ricerca e l’analisi, ottimizzare il modo in cui lavorano, preparare riunioni importanti, ma anche per vivere al meglio i propri hobby. In questa e nella prossima pagina troverai molti esempi di come puoi usare Gemini nella vita quotidiana.

Poni domande complesse

Vuoi farti un’idea imparziale delle attuali sfide del mercato domestico dell’UE o capire com’è organizzata la fornitura di energia in Europa?

Gemini si basa sulla Ricerca Google, quindi puoi chiedergli qualsiasi cosa. E se hai qualche dubbio, la funzionalità di verifica ti aiuta a esplorare informazioni di supporto e di combattere le allucinazioni.

Crea immagini e video in pochi secondi

Genera immagini per illustrare idee complesse, crea immagini uniche per i social o video esplicativi, il tutto scrivendo poche parole. Una volta generati i contenuti, puoi scaricarli all’istante o condividerli con altre persone.

Il tuo assistente di ricerca AI personalizzato

Nominato tra le migliori invenzioni del 2024 dalla rivista Time, puoi vedere NotebookLM come un assistente di ricerca virtuale che si basa interamente sugli appunti e sulle fonti che selezioni. In questo modo crei un’AI personalizzata esperta sulle informazioni più pertinenti per te. Ad esempio, puoi caricare diverse proposte di legge e chiedere al sistema di analizzare differenze, identificare approfondimenti o individuare tendenze comuni. Potresti anche caricare il tuo contenuto originale su un argomento pertinente per una riunione specifica. NotebookLM può quindi creare una presentazione ben curata, completa di punti chiave e prove a supporto e persino generare un dialogo audio in stile podcast sull’argomento. Poiché NotebookLM si basa su informazioni che ritieni affidabili, riduce al minimo il rischio di allucinazione dell’AI. Inoltre, NotebookLM non addestra il suo modello su fonti, domande o risposte caricate dall’utente, per cui i tuoi dati personali rimangono privati.

IL PRESENTE

Parla con Gemini Live

Fai brainstorming di idee ed esercitati a rispondere alle domande dei colloqui grazie a questa funzionalità di conversazione. Per esempio, Gemini Live può interpretare il ruolo di un recruiter: può stilare un elenco di domande difficili a cui potresti dover rispondere.

Condensa ore di ricerca con Deep Research

Setaccia centinaia di siti web, analizza le informazioni e crea un report completo in pochi minuti. Per i professionisti del settore pubblico, questo strumento può automatizzare gli aspetti della ricerca che richiedono molto tempo. Ad esempio, se sviluppi proposte di legge o prepari risposte a richieste pubbliche, tu e il tuo team potreste usare Deep Research per raccogliere rapidamente dati e approfondimenti pertinenti. In questo modo, potrai dedicare più tempo all’analisi e al processo decisionale, invece che alla raccolta manuale delle informazioni. Infine, puoi trasformare i report di Deep Research in audio coinvolgenti in stile podcast e in quiz per verificare la tua comprensione o creare infografiche.

Ricevi aiuto per svolgere attività in più app contemporaneamente

Gemini può collegarsi ad altre app Google come Gmail, Google Calendar, Google Maps e YouTube per aiutarti a trovare o fare ciò che ti serve senza passare da un’app all’altra, ad esempio ricevere riepiloghi da Gmail o organizzare le tue giornate su Calendar.

Scrivi in meno tempo

Passa più velocemente da una pagina bianca a un prodotto finito. Puoi usare Gemini per generare una prima bozza di report, white paper o email, tradurre o riassumere testi e anche ottenere un feedback su testi che hai già scritto.

Crea esperti personalizzati

I Gem ti consentono di salvare prompt estremamente dettagliati e caricare file per le attività più ripetitive, così puoi risparmiare tempo. Puoi usarli per qualsiasi cosa tu voglia: per esempio come coach per un colloquio di lavoro o aiutante di programmazione.

Orientati facilmente in file di grandi dimensioni

Grazie a una finestra contestuale di 1 milione di token (ovvero unità di testo o di codice), Gemini in Google AI Pro comprende e analizza interi libri e lunghi report, fino a 1500 pagine o 30.000 righe di codice.

Lila Ibrahim sul futuro dell’AI

Dall’istruzione personalizzata a un aiuto per risolvere le sfide globali: Lila Ibrahim, COO di Google DeepMind, spiega come l’AI può contribuire a migliorare il nostro futuro.

Quali sono i modi »magici« e inimmaginabili in cui pensi che le persone utilizzeranno i futuri prodotti di AI generativa nella vita quotidiana, nel lavoro e nelle attività creative?

L’aspetto che mi entusiasma di più è il modo in cui l’AI può aiutare a personalizzare l’istruzione. Ho assistito in prima persona con le mie figlie adolescenti all’impatto positivo degli strumenti AI che spiegano concetti difficili utilizzando testo, audio, video e illustrazioni. Ora immagina che ogni insegnante abbia un assistente AI e che ogni studente lavori con un tutor personalizzato che lo aiuti a imparare una materia o a padroneggiare una nuova abilità adattandosi al suo ritmo e al suo stile. Mi appassiona particolarmente il nostro ruolo nel costruire questo futuro in modo responsabile.

Qual è la prossima frontiera trasformativa dell’AI generativa che avrà un impatto diretto sul modo in cui gli utenti creano e realizzano progetti e quali sono i miglioramenti dei prodotti che ti entusiasmano di più?

Stiamo entrando »nell’era agentica«, in cui i sistemi avanzati di AI passano dall’essere strumenti creativi a diventare partner collaborativi in grado di agire per conto delle persone e con le persone. Questi strumenti si occuperanno presto di attività complesse ma banali, come pianificare un viaggio o fare la spesa, restituendoci la nostra risorsa più preziosa: il tempo per dedicarci ad attività più creative o da trascorrere con i nostri amici e le nostre famiglie. Ecco perché il lavoro su Project Astra è così stimolante: rappresenta la nostra visione di un agente AI universale che consente alle persone di vivere meglio la loro vita quotidiana.

Che ruolo hanno le iniziative open-source e la collaborazione con il mondo accademico nell’ulteriore sviluppo dell’AI in Google?

Una cosa di cui sono orgogliosa è il modo in cui il nostro team instaura relazioni significative che vanno oltre la tradizionale gestione degli stakeholder. AlphaFold è uno dei nostri migliori esempi di tecnologia open-source che rende la scienza più accessibile: oltre 2,5 milioni di

persone in 190 paesi utilizzano AlphaFold per il loro lavoro di ricerca. Per garantire un accesso equo all’AI in ambito scientifico, abbiamo ospitato ricercatori internazionali dell’Istituto europeo di bioinformatica, un’organizzazione di ricerca leader che fornisce risorse di dati biologici pubblici e servizi bioinformatici liberamente disponibili per consentire agli scienziati di far progredire la loro ricerca e affrontare le sfide della scienza a livello locale, regionale e globale.

Che ruolo hanno la collaborazione e la regolamentazione a livello internazionale nel plasmare il futuro dell’AI?

L’AI è una tecnologia intrinsecamente senza confini che nessuna azienda, organizzazione o paese può gestire in autonomia. Ecco perché siamo molto impegnati in un confronto internazionale per stabilire principi condivisi radicati nei valori democratici e in un profondo impegno per la sicurezza. In definitiva, il nostro obiettivo è quello di creare un quadro che promuova fiducia tra l’opinione pubblica e garantisca che questa potente tecnologia venga sviluppata e implementata in modo responsabile per il bene di tutti, il che richiede uno sforzo globale fin dalle prime fasi.

Se dovessi lanciare un messaggio al mondo sulla promessa dell’AI e sul ruolo di Google nel realizzarla, quale sarebbe l’elemento più importante per cui le persone dovrebbero sentirsi entusiaste e ottimiste per il prossimo decennio?

L’aspetto che più mi entusiasma è come l’AI possa accelerare le scoperte scientifiche. È il telescopio o il microscopio dei giorni nostri: un nuovo potente strumento che ci offre una visione fondamentalmente diversa del mondo. Lo abbiamo visto con AlphaFold, che sta aiutando gli scienziati a collaborare alla creazione di soluzioni per qualsiasi problema, dallo sviluppo di vaccini all’inquinamento da plastica. La nostra missione è continuare a costruire questi strumenti e metterli nelle mani delle menti più brillanti del mondo per migliorare la nostra comprensione dell’universo e risolvere le più grandi sfide dell’umanità, in modo responsabile.

L’AI aiuta a salvare vite

Le malattie cardiovascolari uccidono 17 milioni di persone ogni anno. I fondatori di Idoven, il dr. Manuel Marina Breysse e José María Lillo Castellano, insieme al loro team, hanno creato Willem, un’AI che legge gli elettrocardiogrammi (ECG) con precisione professionale. L’obiettivo: supportare i medici con diagnosi più rapide, cure migliori e un futuro in cui l’AI trasforma la cardiologia.

Come ti è venuta l’idea di usare l’AI per combattere le malattie cardiache?

Manuel: Sono un cardiologo. Ogni giorno in ospedale vedo pazienti affetti da malattie cardiovascolari, la principale causa di morte a livello mondiale. Una persona su tre morirà per queste malattie se non miglioriamo i nostri sistemi sanitari. È anche il principale costo del settore sanitario. La diagnosi inizia con la lettura degli ECG, un’attività ripetitiva che richiede molto tempo. José ed io eravamo convinti che ci fosse un modo migliore: creare un’AI in grado di leggere gli ECG.

Quando e cosa è successo nelle fasi prima della fondazione della tua startup Idoven?

José: Abbiamo fondato Idoven nel 2018, dopo una ricerca e un dottorato di ricerca in machine learning applicato alla cardiologia iniziati nel 2014. Willem è la nostra piattaforma di AI, in grado di rilevare aritmie e malattie negli ECG.

Puoi descrivere la tua idea in modo più dettagliato?

Manuel: In Idoven abbiamo creato Willem, un cardiologo AI esperto nella diagnosi di ECG di qualsiasi durata. È già possibile usare Willem come un copilota, accessibile attraverso API, per creare un’ampia varietà di soluzioni cardiovascolari.

Perché è importante?

José: Oggi, gli operatori sanitari di tutto il mondo trascorrono milioni di ore ad analizzare gli ECG ogni giorno. Un software può farlo in millisecondi. L’obiettivo, quindi, non è solo migliorare l’accuratezza dia-

gnostica, ma anche liberare i medici in modo che possano concentrarsi sulla cura dei pazienti.

Cosa significa per i pazienti?

Manuel: L’accesso agli operatori sanitari e il tempismo sono due questioni urgenti. Un paziente può impiegare mesi per ottenere un appuntamento da un cardiologo. L’AI può ridurre i tempi di attesa e aiutare a diagnosticare le malattie più velocemente. Questo cambia il modo in cui vengono gestite: una diagnosi precoce di solito porta a risultati migliori a costi inferiori. I pazienti soffrono meno e i tassi di mortalità possono essere ridotti.

Chi utilizza la tecnologia di Idoven?

Scansiona il codice QR e usa NotebookLM per approfondire i report citati in questo articolo. Inoltre, sfrutta la funzionalità di Audio Overview per ascoltare i contenuti come un comodo podcast ovunque ti trovi.

Manuel: I nostri clienti sono aziende farmaceutiche e medtech, sistemi sanitari e organizzazioni globali. La nostra piattaforma di AI consente a ricercatori, sviluppatori, leader e organizzazioni sanitarie di raggiungere risultati rivoluzionari e risolvere vari problemi che coinvolgono l’ECG. L’utente finale è il medico, ma la nostra AI porta benefici sia a pazienti che a medici. Oltre 566.900 pazienti e medici si sono fidati di noi e hanno collaborato con il nostro team di ingegneri, scienziati e professionisti sanitari per addestrare Willem con i loro ECG. Lo hanno fatto attraverso il movimento #DonateYourHeartbeats to save lives. Creata da Idoven e sostenuta nel 2019 da Andrus Ansip, allora

»Oggi, gli operatori sanitari di tutto il mondo trascorrono milioni di ore ad analizzare gli ECG ogni giorno. Un software può farlo in millisecondi.«

vicepresidente della Commissione europea, l’iniziativa ha ricevuto un forte sostegno da parte di cittadini, pazienti e oltre 150 tra i principali ospedali e organizzazioni di ricerca in 33 paesi.

Hai iniziato a collaborare con Google nel 2019. Perché l’hai fatto?

José: Avviare un’azienda comporta incertezza e spesso ci si sente soli. Sette anni fa, Manuel ha bussato alla porta di Google mentre stavamo cercando uno spazio di lavoro. È iniziato tutto qui. Ci siamo candidati per il programma Residency e siamo diventati alumni di Google for Startups. È stata una delle migliori decisioni che abbiamo preso. All’epoca eravamo solo in tre. Ora siamo un team di 58 persone.

In cosa consiste la partnership?

José: Il programma di Google ci ha permesso di entrare in contatto con fondatori e startup. Questo è stato uno degli aspetti più preziosi. Nel 2019 abbiamo ricevuto una sovvenzione che all’epoca era riservata alle università statunitensi: 100.000 € in crediti Google Cloud, che ci hanno dato accesso a potenti strumenti di calcolo per convalidare le idee della ricerca chiave. È stato un vero punto di svolta. Abbiamo anche avuto la possibilità di lavorare e imparare dagli esperti di Google della Silicon Valley che sono venuti a Madrid, alcuni dei quali sono ancora nostri amici e consulenti.

Quanto sono importanti per te le partnership in generale, ad esempio con le aziende farmaceutiche?

Manuel: La nostra missione è aiutare le persone con una piattaforma di AI avanzata per gli ECG che aiuti le organizzazioni a trasformare i percorsi diagnostici. Le partnership sono essenziali: collaboriamo con team farmaceutici globali, leader nel settore medtech e tech, medici di spicco e alcuni degli ospedali e centri di ricerca più innovativi. La nostra piattaforma di AI li aiuta a prevenire condizioni potenzialmente letali e a introdurre strumenti diagnostici più intelligenti per diagnosi più rapide e decisioni terapeutiche migliori.

Secondo il report di Google for Startups, l’adozione dell’AI tra le startup europee rimane bassa. Quanto sono importanti aziende come la tua per la competitività dell’Europa nel campo dell’AI e dell’economia?

Manuel: Ho lavorato in ospedali, centri di ricerca e organizzazioni pubbliche. Ora che lavoro in una startup, le vedo come strutture cruciali per un’innovazione rapida e orientata al prodotto. La bellezza dei grandi prodotti è che possono risolvere un enorme problema su larga scala, a vantaggio sia dei pazienti che della società. Considero le startup di AI deeptech come le imprese strategiche che la società dovrebbe sostenere e proteggere. Non tutte hanno successo, ma quelle che ce la fanno sono fondamentali per plasmare il futuro dell’Europa e del mondo, come è successo molte volte.

Cosa pensi del potenziale dell’AI nella medicina? Riusciremo a sconfiggere ogni tipo di malattia grave in un futuro non troppo lontano?

Manuel: L’AI sta cambiando il mondo molto rapidamente. Riduce il carico di lavoro delle attività ripetitive, come quello svolto ogni giorno negli ospedali, nel nostro caso con una precisione quasi da cardiologo. Ciò consente a medici ed esperti sanitari di ripensare la medicina dei prossimi anni. Per decenni, l’innovazione in medicina è arrivata con nuovi strumenti o terapie. Oggi, la risposta è l’AI, la nostra capacità di creare strumenti software per misurare dati nuovi. E se possiamo misurare, possiamo comprendere, migliorare e creare conoscenza. Essendo accessibile e utile, questa conoscenza fa avanzare la medicina a beneficio delle prossime generazioni.

Qual è la tua visione di ciò che Idoven raggiungerà nei prossimi dieci anni?

Manuel: La nostra visione è quella di creare un modello di AI di base per l’elaborazione dei segnali. Stiamo creando qualcosa di speciale e impegnativo, perché il problema che stiamo affrontando è urgente. Nel mondo c’è solo un cardiologo ogni 32.000 persone e, anche dopo più di un decennio di formazione medica, gran parte del loro lavoro comporta attività ripetitive che potrebbero essere facilmente gestite dall’AI. Vogliamo cambiare questa situazione fornendo ai medici strumenti che li aiutino a concentrarsi sulle cure complesse. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo collaborando con i principali istituti di ricerca e sanitari che condividono la nostra convinzione nel potenziale di questa tecnologia per aiutare i pazienti di tutto il mondo.

ANNUNCI D’IMPATTO

Secondo uno studio condotto da Implement Consulting Group, la pubblicità digitale personalizzata è un motore da 100 miliardi di euro per la competitività dell’UE. Le aziende Holafly e Tod’s dimostrano come gli annunci digitali personalizzati possono aiutare a crescere in modo intelligente e a scalare rapidamente.

Holafly

Rimanere online in viaggio è sempre stata una sfida: con roaming costosi, Wi-Fi inaffidabili o la seccatura di cambiare le SIM, per chi viaggia è difficile mantenere la connessione all’estero. È esattamente il problema che l’azienda spagnola Holafly vuole risolvere.

Tutto è iniziato nel 2017, in un viaggio in Thailandia, quando i fondatori di Holafly, Lidia e Pedro, non riuscivano a chiamare a casa. Questa esperienza ha fatto nascere l’idea di creare una eSIM »digital-first« che aiutasse chi viaggia a restare online ovunque nel mondo. Una volta realizzato il prodotto, la sfida è stata raggiungere il pubblico giusto. Il primo successo di Holafly è arrivato grazie agli annunci della rete di ricerca di Google, che hanno targettizzato la Spagna e catturato la domanda con un ritorno sulla spesa ottimale. Ma le ambizioni di crescita non si sono fermate lì. Holafly ha collaborato con Google per espandersi a livello internazionale, ottimizzare le strategie per i media e raggiungere chi viaggia nei momenti chiave del processo decisionale.

Insieme, hanno adottato test agili per garantire che ogni euro speso fosse efficiente, supportati dagli strumenti Google che consentivano messaggi personalizzati. Questo aspetto è stato particolarmente efficace durante le campagne aeroportuali, dove la pertinenza incontra l’urgenza. Dall’inizio del 2023, la collaborazione ha portato a una crescita misurabile, aiutando Holafly a vendere oltre 10 milioni di eSIM e a diventare leader globale per quota di ricerca.

Tod’s

Il Gruppo Tod’s, icona del lusso Made in Italy, è un punto di riferimento globale per calzature, pelletteria e abbigliamento di alta gamma, con marchi prestigiosi come Tod’s, Hogan, Fay e Roger Vivier. In un settore dove l’eccellenza e la cura del dettaglio sono fondamentali, il Gruppo si impegna a tradurre la qualità artigianale dei suoi prodotti in un’esperienza d’acquisto online altrettanto curata, rispondendo alle aspettative di una clientela internazionale sempre più esigente.

Per il brand Hogan, la sfida consisteva nell’elevare la propria comunicazione digitale sui mercati francese e olandese, con l’obiettivo di rendere le campagne Shopping più informative ed efficaci. In collaborazione con il partner Webranking, è stata implementata »FeedGen«, una soluzione innovativa che sfrutta la potenza dei Large Language Models su Google Cloud. Questa tecnologia ha permesso di ottimizzare in modo intelligente i feed di prodotto, generando titoli più accattivanti e descrizioni complete che mettono in risalto materiali, design e dettagli di stile. L’impatto dell’intelligenza artificiale generativa è stato validato attraverso rigorosi A/B test, che hanno restituito risultati positivi. Le campagne ottimizzate con FeedGen hanno infatti registrato un incremento dei clic sugli annunci del +35% e una crescita delle vendite e-commerce assistite da Google Shopping del +72%, dimostrando come l’innovazione tecnologica possa non solo migliorare l’esperienza di acquisto ma anche guidare una crescita delle conversioni.

FOCUS SULL’UCRAINA

Dalla crisi alla svolta digitale

La trasformazione digitale dell’Ucraina è iniziata molto prima della guerra.

Valeriya Ionan, Advisor del Vice Primo Ministro ed ex Vice Ministro della Trasformazione Digitale dell’Ucraina (2019-2025), spiega come una visione audace, le partnership globali e l’innovazione dell’AI stiano trasformando la crisi in opportunità e stabilendo un nuovo standard per la resilienza digitale e l’empowerment dei cittadini.

Parliamo del percorso digitale dell’Ucraina. Qual era la visione originale della vostra trasformazione, anche prima dell’invasione su larga scala?

La trasformazione digitale dell’Ucraina è sempre stata una missione nazionale: ricostruire la capacità statale, ripristinare la fiducia e servire i cittadini con dignità attraverso la tecnologia. Non si tratta di app, ma di un cambiamento di sistema. La nostra visione è audace e semplice: creare lo stato digitale più accessibile al mondo. Guidato dal vice primo ministro Mykhailo Fedorov, il Ministero della trasformazione digitale è stato lanciato nel 2019 per creare uno »stato in uno smartphone«, un nuovo modello di governo trasparente, efficiente e incentrato sull’utente. Al centro c’è l’ecosistema Diia, un’infrastruttura digitale di servizi e strumenti pubblici. Dal 2020, l’Ucraina ha istituzionalizzato la riforma digitale attraverso la nuova figura del Chief Digital Transformation Officer in tutti i ministeri e le regioni. Questa rete, unita a una commissione parlamentare dedicata e al forte coordinamento del Vice Primo Ministro Fedorov, consente progressi rapidi e sistemici. Oggi, l’Ucraina sta avanzando verso uno stato di agentività, in cui i servizi governativi sono proattivi, personalizzati e basati sull’AI.

Come ha fatto l’Ucraina a mantenere la resilienza digitale durante l’invasione e quali sono stati gli elementi fondamentali che avete costruito?

La resilienza digitale dell’Ucraina si basa su strategia, velocità e fiducia. Molto prima dell’invasione, abbiamo gettato le basi: governance digitale, servizi incentrati sul cittadino e team tecnologici agili integrati nelle istituzioni. Quando è iniziata la guerra, abbiamo cambiato rapidamente rotta. Nel giro di pochi giorni e settimane, abbiamo lanciato, tra le altre cose, eDocument, un documento d’identità digitale per chi fugge senza documenti, ed eRecovery per la segnalazione e il risarcimento delle abitazioni danneggiate. Abbiamo attivato Diia.TV e Diia.Radio per fornire notizie verificate quando le infrastrutture tradizionali erano sotto attacco. L’app Air Alert, creata in collaborazione con il settore privato, avvisa i cittadini degli attacchi dello stato aggressore in tempo reale. Le partnership tecnologiche strategiche, tra cui quella con Google, hanno garantito la continuità della governance, della cybersicurezza e dell’istruzione digitale durante la guerra. Queste alleanze hanno dimostrato come la cooperazione globale possa rafforzare la resilienza in tempi di crisi.

»La nostra ambizione è diventare uno dei primi tre paesi a livello globale nello sviluppo e nell’implementazione dell’AI entro il 2030.«

Ridefinire i settori con l’AI

Le startup ucraine Deus Robotics e Fuel Finance usano l’AI per trasformare la gestione dei magazzini e la finanza, aiutando le aziende a crescere più rapidamente e a lavorare in modo più smart.

DEUS ROBOTICS

La startup ucraina Deus Robotics sta trasformando le operazioni di magazzino con una piattaforma AI-first che orchestra robot di qualsiasi produttore. Il loro sistema consente un’interoperabilità perfetta tra i robot e ha già portato a un aumento dell’efficienza fino al 300% per le principali aziende di logistica come Nova Poshta in Ucraina. Ora in espansione nel Regno Unito con DPD, Deus sta crescendo rapidamente, con 3 milioni di dollari di finanziamento iniziale e una valutazione di 20 milioni di dollari. Nata come azienda di robotica, Deus Robotics si è spostata decisamente verso il software, creando l’infrastruttura AI.

FUEL FINANCE

Fuel Finance aiuta le startup e le PMI in crescita con una soluzione FP&A (Financial Planning and Analysis) di livello aziendale, che combina strumenti basati sull’AI con il supporto finanziario di esperti. La piattaforma fornisce dashboard con KPI in tempo reale, previsioni avanzate, economia unitaria e analisi finanziaria basata sull’AI. Integrato perfettamente con QuickBooks, Stripe, Gusto, HubSpot, Wise e oltre 300 strumenti, Fuel trasforma i dati frammentati in chiarezza strategica. Scelto da oltre 600 aziende che gestiscono più di 450 milioni di dollari di profitti e perdite, Fuel aiuta i team a eliminare il caos dei fogli di lavoro e a prendere decisioni aziendali più rapide e intelligenti. Supportata da Google for Startups Ukraine nel 2022, Fuel ha raccolto 1 milione di dollari nel 2023.

In che modo l’Ucraina utilizza l’AI come risorsa strategica nazionale e qual è il ruolo della strategia WINWIN 2030?

L’Ucraina considera l’intelligenza artificiale non come un’aggiunta, ma come una base strategica nazionale, essenziale per l’innovazione, la resilienza economica e la sovranità tecnologica. Nel 2024, abbiamo lanciato la strategia globale di innovazione dell’Ucraina entro il 2030, WINWIN, una roadmap completa per l’innovazione con l’AI al centro.

Stiamo sviluppando soluzioni per il mondo reale, come la revisione di documenti legali e assistenti HR ai servizi pubblici basati sull’AI. Stiamo anche creando il nostro LLM nazionale, addestrato su dati in lingua ucraina, per garantire la sovranità digitale. La nostra ambizione è diventare uno dei primi tre paesi al mondo nello sviluppo e nell’implementazione dell’AI entro il 2030.

Quale supporto ricevono le PMI in Ucraina per l’adozione e l’integrazione dell’AI?

L’Ucraina è una nazione di imprenditori. La nostra missione è creare l’ambiente più accessibile e favorevole per la loro crescita, anche in tempo di guerra. Lanciato nel 2020, Diia.Business combina strumenti online e centri di assistenza fisica, offrendo agli imprenditori di tutto, dalle consulenze aziendali e opportunità di sovvenzione ai consigli di esperti e contenuti didattici. Nel 2024, abbiamo rilanciato la piattaforma con funzionalità migliorate come le roadmap aziendali personalizzate, un calendario nazionale degli eventi e servizi di assistenza mirati. Una pietra miliare fondamentale è Robert, attualmente un chatbot, ma che presto si trasformerà in un assistente aziendale basato sull’AI. Presto, Robert sarà in grado di aiutare gli imprenditori a stilare piani aziendali, richiedere finanziamenti, prenotare consulenze e orientarsi tra le normative, tutto in un unico posto. Ma gli strumenti da soli non bastano. La maturità digitale va oltre la semplice presenza di un sito web o di un profilo sui social media. Significa utilizzare la tecnologia per migliorare il processo decisionale, ridurre i costi, raggiungere nuovi clienti e adattarsi al cambiamento.

Come state sviluppando il talento tecnologico e l’ecosistema dell’innovazione in Ucraina?

Con gli studi IT nelle scuole, la piattaforma di apprendimento digitale Mriia, Diia.Education e le nostre facoltà di GovTech e AI per i dipendenti pubblici presso il CDTO Campus, stiamo trasformando il modo in cui gli ucraini imparano, a ogni età, in ogni regione e in ogni professione. Attraverso la nostra strategia di innovazione WINWIN, prepareremo la forza lavoro all’economia del futuro, coltivando professioni tecnologiche ad alta richiesta. Il nostro quadro giuridico Diia.City continua ad attrarre aziende globali e talenti di alto livello.

Che ruolo svolgono le partnership internazionali, come quella con Google, nello sviluppo digitale dell’Ucraina?

Le partnership internazionali sono la spina dorsale della resilienza digitale dell’Ucraina e Google ne è un ottimo esempio. Fin dai primi giorni della guerra, Google si è schierata al fianco dell’Ucraina, fornendo strumenti di cybersicurezza come Project Shield, laptop per studenti e insegnanti, lanciando programmi gratuiti di competenze digitali e sostenendo iniziative nazionali chiave come Diia.Education attraverso sovvenzioni mirate. Il Google for Startups Ukraine Support Fund ha aiutato le aziende tecnologiche a crescere durante la crisi, mentre le licenze Workspace senza costi hanno garantito la continuità e la sicurezza delle operazioni governative.

Quali lezioni possono trarre gli altri paesi europei dall’esperienza dell’Ucraina?

L’Ucraina ha dimostrato che uno stato digitale non richiede solo strumenti avanzati, ma una nuova architettura istituzionale. Le istituzioni e i processi devono evolversi di pari passo con la tecnologia. Tutto inizia con una visione audace: senza sapere dove vuoi andare, non puoi costruire un cambiamento significativo. Dobbiamo progettare infrastrutture pronte per tutte le potenziali crisi, perché le crisi non aspettano che siamo preparati.

L’AI PER IL BENE COMUNE

L’AI può aiutare a modernizzare i servizi pubblici e migliorare l’efficienza delle istituzioni: un vantaggio per governi e cittadini.

Nel Regno Unito è assolutamente necessario costruire nuove case. Tuttavia, la tradizionale procedura di gestione delle domande di costruzione è complicata e richiede molto tempo, dato che bisogna esaminare e controllare complessi documenti cartacei in base alle restrizioni locali. Extract, un nuovo sistema creato dal team AI Incubator del governo britannico, aiuta le amministrazioni locali a convertire i documenti di pianificazione in dati strutturati digitali, riducendo di molto il tempo richiesto per gestire le circa 350.000 domande di costruzione che ogni anno vengono effettuate in Inghilterra. »Il nuovo strumento di AI generativa trasformerà i vecchi documenti, tra cui mappe sfocate e appunti presi a mano, in dati digitali chiari in soli 40 secondi«, spiega il governo britannico. Al momento, il nuovo sistema, che si basa sui modelli Gemini di Google, è in fase di test in quattro comuni e verrà reso disponibile per tutti nella primavera del 2026.

Si dice che il settore pubblico non accolga rapidamente le innovazioni, soprattutto quando si parla di tecnologia. Eppure, secondo il Public Sector Tech Watch, un’iniziativa che monitora l’adozione delle tecnologie emergenti nel settore pubblico europeo, a maggio 2025 erano in corso 1400 progetti di AI in 30 paesi europei. Quasi un terzo di questi (29%) possono essere definiti »servizi pubblici generali«, una categoria che include chatbot e strumenti per la gestione interna degli uffici. Le categorie »economia« e »sicurezza pubblica« occupano il secondo e il terzo posto, con rispettivamente il 18% e il 16% di tutti i casi d’uso. Circa 600 di questi progetti sono già stati implementati e più di 600 si trovano in una fase pilota. I paesi con più progetti in corso erano Germania, Olanda e Italia.

»C’è una chiara tendenza ad aumentare l’uso dell’AI e a provare i progetti pilota in tutti i paesi europei«, afferma Gerhard Hammersch-

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mid, docente di Gestione delle finanze pubbliche alla Hertie School of Governance di Berlino. Hammerschmid ha collaborato alla redazione di due report sull’AI per il parlamento tedesco nel 2019. In merito al potenziale dell’AI per migliorare i servizi pubblici in Europa, dice di essere »cautamente ottimista« che la tecnologia porterà un notevole cambio in positivo. In effetti, in un report pubblicato da Implement Consulting Group, si conclude che l’adozione dell’AI generativa nell’amministrazione pubblica potrebbe migliorare in modo significativo la produttività in generale, dato che il suo potenziale nel settore pubblico europeo ammonta al 20-25%. Grazie all’AI generativa, le amministrazioni pubbliche degli stati membri dell’Unione europea possono migliorare la loro produttività del 10% e sbloccare 100 miliardi di euro.

Margine di miglioramento

Hammerschmid distingue tre aree di potenziale per l’AI nel settore pubblico. La prima riguarda i rapporti tra cittadini e governi, ad esempio moduli di richiesta e chatbot: »Molti servizi pubblici possono essere offerti o trovati in modo proattivo«, conferma. La seconda comprende la gestione e l’organizzazione degli uffici. Hammerschmid ritiene che sia proprio in quest’area in cui si otterranno i migliori risultati di efficienza, »perché il lavoro del settore pubblico si basa principalmente su questo«. La terza area riguarda l’offerta di supporto in processi decisionali come approvazioni e attività di monitoraggio e controllo. »Il potenziale di miglioramento in quest’area è notevole, ma è anche quella in cui è più difficile raggiungere gli obiettivi«, afferma. Google ha collaborato a progetti che rientrano in ciascuna categoria di Hammerschmid. Ad esempio, il Département du Var nel sud della Francia collabora con Google Cloud a diversi casi d’uso dell’AI, come un chatbot in un sito web e uno per condurre sondaggi, nonché uno per trascrivere automaticamente i consigli comunali. A Padova, in Italia, è stato creato un voicebot basato sull’AI di Google per rispondere alle domande dei cittadini in merito ai livelli di inquinamento atmosferico locale. Grazie all’implementazione del voicebot, il team risparmia 20 ore a settimana e il 96% delle domande riceve risposte adeguate. Il Westminster City Council di Londra, in collaborazione con Google Cloud e il fornitore di servizi Ancoris,

»C’è una chiara tendenza all’aumento dell’adozione dell’AI
e di progetti pilota in tutti i paesi europei.«

ha creato una piattaforma in cui i cittadini possono segnalare rifiuti abbandonati e richiedere la pulizia di una via. Il sistema ha categorizzato ogni problema automaticamente con l’86% di precisione.

Tuttavia, per sfruttare l’intero potenziale dell’AI per il bene comune è necessario un quadro normativo dettagliato. La Legge sull’AI dell’Unione europea, in vigore dal 1° agosto 2024, ne è una parte fondamentale. Al momento, la legge si trova in fase di implementazione e sarà essenziale assicurare che riesca a trovare il giusto equilibrio tra l’aumento della fiducia e la garanzia di innovazione, anche promuovendo, e non reprimendo, l’adozione dell’AI nel settore pubblico.

»Credo che sia una preoccupazione legittima«, afferma Richard Stirling, che nel 2016 ha fondato Oxford Insights, una società di consulenza che si occupa di adozione dell’AI nel settore pubblico. Eppure, Stirling sottolinea che si temeva che l’Europa non sarebbe stata al passo già quando sono stati implementati il General Data Protection Act (2018) e il Regolamento sui servizi digitali (2022). »In entrambi i casi, il resto del mondo ha seguito l’esempio dell’Unione europea«. Detto questo, secondo Stirling, è anche possibile che la Legge sull’AI renda l’UE »un cittadino di seconda categoria« in merito di adozione di servizi AI: »In verità, sta già accadendo«, avverte.

Ben posizionati per l’adozione dell’AI

Ogni anno, Oxford Insights pubblica il »Government AI readiness index«, un report in cui si analizza la possibilità dei governi di sfruttare l’AI. In quello più recente, i governi europei sono ben posizionati. A livello mondiale, l’Europa occidentale si posiziona al secondo posto per idoneità con un punteggio medio di 69,5, mentre l’Europa orientale occupa il quarto posto, con un punteggio medio di 57,88. Al primo posto, il Nord America ha un punteggio di 82,6. Nella classifica nazionale, gli Stati Uniti si trovano in prima posizione con un punteggio di 87,03, ma i paesi dell’Europa occidentale hanno conquistato i primi dieci posti. Tra questi, si trovano Francia, Regno Unito, Olanda, Germania e Finlandia.

Potrebbe sembrare un risultato sorprendente, dato che il pensiero comune vede paesi europei come fanalino di coda di Stati Uniti, Cina e altre potenze nel campo dell’intelligenza artificiale. Stirling, nominato anche »AI Expert Without Borders« dall’UNESCO, fa riferimento al framework analitico di questo report per spiegare l’apparente contraddizione. I paesi dell’Europa occidentale tendono a ricevere buoni punteggi per la visione governativa strategica, i regolamenti, l’infrastruttura IT e la flessibilità di adattamento, ma il settore privato europeo è nettamente in svantaggio rispetto a quello statunitense.

»L’Europa ha l’opportunità di supportare l’innovazione del settore privato«, spiega Stirling. Ritiene che l’assenza di un grande mercato dei capitali di rischio sia uno dei vantaggi principali per gli Stati Uniti: »In Europa non esiste un metodo efficace per investire capitale in investimenti ad alto potenziale, ma nella Silicon Valley esiste eccome«, continua Stirling.

Nonostante ciò, Stirling ritiene che molti paesi europei abbiano già fatto importanti passi avanti verso l’implementazione dell’AI nei processi governativi. »La Commissione europea investe nell’infrastruttura dei dati nei paesi membri da oltre dieci anni«, afferma. Crede che, con il tempo, potrebbe essere essenziale ripensare ai metodi di approvvigionamento. »Esiste una regola secondo cui non è possibile parlare di tecnologia in ambito governativo senza parlare di norme di approvvigionamento. Dobbiamo progettare sistemi di approvvigionamento che siano abbastanza flessibili da tenere il ritmo di una tecnologia in continua evoluzione«.

Il prof. Hammerschmid ritiene che il segreto per elaborare una roadmap efficace per l’adozione dell’AI sia rivolgersi alle persone giuste: »Dobbiamo coinvolgere persone entusiaste di usare l’AI che abbiano implementato questi progetti nel settore privato«. Inoltre, consiglia di concentrarsi su piccoli progetti di punta e soluzioni open source. »Quando queste soluzioni funzioneranno, sarà possibile implementarle su vasta scala e, probabilmente, condividerle con il resto dell’Europa«.

Esempi da tutto il mondo

L’AI sta già creando valore nel settore pubblico in molte realtà.

USA

L’agente virtuale della contea di Sullivan è un programma basato sull’AI che risponde in immediato alle domande poste sul sito della contea. Quando si clicca sul logo del chatbot in basso a destra della schermata, l’agente virtuale presenta un elenco di argomenti e uno spazio in cui digitare le domande.

USA

MIRA è l’acronimo di »Medicaid Intelligent Redetermination Assistant«. Lanciato nel 2023 con Google, aiuta il personale di Medicaid a eliminare backlog dei casi post-pandemia.

Colombia

AMERICA DEL SUD

Brasile

Un chatbot di nome »Anna« aiuta la città di Santana de Parnaíba a comunicare con i cittadini. Può gestire richieste su 400 argomenti, come assistenza fiscale, nuovi decreti e opere pubbliche.

Argentina

Prometea, un assistente virtuale AI per gli uffici giudiziari, prevede le soluzioni dei casi e fornisce informazioni per compilare i fascicoli, svolgendo attività ripetitive al posto dei dipendenti e, potenzialmente, semplificando il sistema giudiziario.

Grazie all’adozione di soluzioni cloud e dell’analisi dei dati basata sull’AI, il team della Social Security Management Unit ha migliorato notevolmente la produttività e i cittadini possono accedere ai dati relativi ai loro contributi previdenziali digitalmente e in pochi minuti.

AFRICA

Ghana e altri

Il set di dati Open

Buildings, lanciato da un team di ricerca Google ad Accra, usa AI e immagini satellitari per individuare aree edificate in zone remote, fornendo dati che aiutano i governi a comprendere le necessità dei cittadini per offrire e dare priorità a servizi essenziali, come l’elettricità.

Nigeria e Somalia

Lo strumento di previsione di inondazioni di Google basato sull’AI è stato usato in vari stati africani. In un progetto pilota in Nigeria nel 2023, è servito per allertare le comunità locali. In Somalia, Google ha fornito alla Croce Rossa mappe con aree a rischio e previsioni quotidiane.

ASIA

Thailandia

Il governo thailandese ha collaborato con Google per modernizzare i servizi governativi e il settore pubblico grazie alle tecnologie AI, a partire da trasporto pubblico, servizi di eGovernment e utilizzo di big data.

Singapore

Smart Nation è l’iniziativa adottata da Singapore per digitalizzare la nazione. In questo ambito, l’AI serve per ottimizzare il flusso del traffico, il consumo energetico e altro.

EUROPA

Germania

In un proof of concept con Google Cloud, la città di Wiesbaden (a ovest di Francoforte) ha usato strumenti di machine learning per individuare buche e altri danni alle strade analizzando video di vie e marciapiedi. L’indice di successo del 94,6% ha confermato l’affidabilità della soluzione.

Grecia

Il comune di Atene usa Google Cloud per agevolare l’accesso alle informazioni grazie a ricerche avanzate con parole chiave sul sito web e un chatbot AI che riconosce il linguaggio naturale.

Regno Unito

Il Government Digital Service del Regno Unito ha aggiornato il motore di ricerca su Gov.uk, il portale che raccoglie tutte le informazioni sul governo. Grazie a Vertex AI di Google, ha migliorato le funzionalità di ricerca semantica ottenendo grandi risultati.

NORD AMERICA

TRASFORMARE LA SICUREZZA INFORMATICA

Nina Olesen, responsabile di settore presso l’European CyberSecurity Organisation: »carenza significativa di professionisti della cybersicurezza in tutta l’UE«

L’Europa sta vivendo un’ondata di attacchi informatici imputabili alle tensioni geopolitiche e alla crescente sofisticatezza di questo tipo di crimini. L’AI può rappresentare un punto di svolta per rafforzare le difese informatiche del continente.

Il settore sanitario è sempre più preso di mira dagli hacker. Secondo Mandiant Consulting, società di sicurezza IT controllata da Google, le fughe di dati sono raddoppiate negli ultimi tre anni. Gli attacchi informatici hanno conseguenze concrete: nel 2020 gli hacker hanno infettato con un ransomware i sistemi di un ospedale di Düsseldorf, in Germania, interrompendo l’assistenza ai pazienti; nel 2023 un altro attacco ransomware ha costretto uno dei principali ospedali di Barcellona a cancellare 150 interventi non urgenti e fino a 3000 visite mediche; sempre nello stesso anno, gli hacker hanno sottratto a un ospedale di Verona più di 900.000 file, tra cui referti e documenti amministrativi.

Le tensioni geopolitiche sono una delle cause dell’aumento degli attacchi informatici contro infrastrutture critiche. Ma anche se la guerra in Ucraina ha portato a un aumento del phishing contro l’Ucraina stessa e i paesi NATO, la criminalità informatica costituisce ancora la componente più significativa delle attività dannose online. Nel 2024, Mandiant ha risposto a un numero di intrusioni da parte di attori indipendenti con motivazioni economiche quasi quattro volte superiore rispetto alle intrusioni da parte di uno stato.

Negli ultimi anni, il moltiplicarsi delle minacce in Europa ha portato ad adottare una serie di misure normative, tra cui il regolamento UE sulla cybersicurezza, la legge sulla cyberresilienza e la direttiva NIS2. L’Agenzia europea per la cybersicurezza, istituita nel 2004, »è cresciuta fino a diventare il principale organismo coordinatore in prima linea per l’intelligence sulle minacce informatiche, le esercitazioni congiunte e la risposta alle crisi«, spiega Max Smeets, co-direttore di Virtual Routes, società di cybersicurezza con sede a Londra. Nina Olesen, responsabile del settore »Competenze e fattore umano« presso la European CyberSecurity Organisation e COO della Women4Cyber Foundation di Bruxelles, aggiunge: »C’è sicuramente una maggiore consapevolezza dell’importanza critica della cybersicurezza tra gli Stati membri, le istituzioni e le aziende dell’UE«.

Formazione contro gli attacchi informatici

Nel 2023, Google.org ha investito 15 milioni di dollari per lanciare un programma di corsi sulla cybersicurezza. Due anni dopo, più di 20 università in Europa, Medio Oriente e Africa sono state selezionate per partecipare. L’obiettivo è formare 2800 studenti in questo campo e aiutare 3500 organizzazioni e aziende locali a proteggersi. A questo scopo Google.org ha stretto una partnership con l’ente non profit Virtual Routes, che aiuterà le università a creare i programmi. Possible Digital, un’azienda GovTech con sede a Berlino, donerà token di sicurezza Titan e offrirà formazione senza costi sulla cybersicurezza.

Scopri di più su: cyberseminars.withgoogle.com

Secondo Smeets, però, c’è ancora molto da fare per quanto riguarda la difesa informatica: »Possiamo immaginare l’approccio dell’Europa alla cybersicurezza come una casa incompiuta: i muri (le norme) sono stati costruiti, ma l’impianto elettrico (l’implementazione) non è completo. Diversi atti legislativi ci spingono verso una resilienza basata sul rischio; tuttavia, molte organizzazioni hanno ancora problemi ad applicare i principi basilari della cybersicurezza«.

Uno dei motivi è la »carenza significativa di professionisti della cybersicurezza in tutta l’UE«, spiega Olesen. Inoltre, l’eccesso di segnalazioni rappresenta un problema reale. Secondo un report di Mandiant del 2023, il 69% delle persone intervistate ritiene che i propri dipendenti IT »si sentano travolti« dalle segnalazioni e dai dati in arrivo. A ciò si aggiunge il fatto che le iniziative europee per la cybersicurezza non dispongono di fondi sufficienti. »Dobbiamo trovare meccanismi di finanziamento più efficaci per questi enti in Europa«, afferma Olesen.

Gli attacchi informatici all’inizio del 2022 contro alcuni impianti petroliferi in Germania, Paesi Bassi e Belgio hanno causato disagi enormi e influenzato il flusso di gasolio, benzina e olio di riscaldamento nella regione. L’incidente dimostra come gli attacchi di pirateria informatica contro catene di fornitura sensibili possano causare danni all’intero sistema economico.

»L’Europa sta scommettendo su un’economia completamente digitale in cui la manutenzione predittiva, la logistica in tempo reale e i servizi basati sull’AI creano maggiore efficienza in ogni settore, dai vigneti alle acciaierie. Questa convergenza moltiplica la produttività, ma allo stesso tempo riunisce dei gruppi di rischio un tempo separati: una falla in un gateway IoT o in un’API condivisa può ripercuotersi su altri settori in pochi minuti«, spiega Smeets.

L’intelligenza artificiale è un catalizzatore in questo duello dinamico tra aggressori e sistemi di difesa. Da un lato, i deepfake e la mimica vocale hanno aumentato l’efficacia degli attacchi personalizzati di ingegneria sociale e le AI aiutano i malintenzionati a individuare le vulnerabilità o a comprendere i file rubati. D’altro canto, l’AI aiuta a potenziare gli strumenti di cybersicurezza automatizzando le attività ripetitive e identificando le vulnerabilità, così da velocizzare il rilevamento e la risposta. Ad esempio, VirusTotal di Google Cloud utilizza l’AI per determinare se i file sconosciuti sono dannosi. Il prodotto Anti-Money Laundering AI di Google Cloud usa il machine learning per identificare le attività finanziarie sospette.

Nel 2023, Google ha pubblicato il Secure AI Framework (SAIF) per sviluppare modelli di AI sicuri di default al momento dell’implementazione. Un anno dopo, Google e altri leader di settore hanno formato la Coalizione per l’AI sicura, un ecosistema aperto di esperti di AI e sicurezza per condividere le best practice di implementazione sicura dell’AI e collaborare alla ricerca sulla sicurezza e allo sviluppo di prodotti in questo ambito. Questo tipo di collaborazioni è essenziale per diffondere le best practice nel settore pubblico e privato e per sviluppare il potenziale dell’AI verso un vantaggio decisivo per il difensore a discapito dell’aggressore.

Navigare in sicurezza in un mondo connesso

Le nuove generazioni vivono sempre di più nel mondo digitale, pertanto è fondamentale garantire la loro sicurezza online. The Future Report raccoglie le opinioni di 7000 adolescenti in tutta Europa ed esplora le loro esperienze sui temi dell’AI, del benessere digitale e della necessità di adottare un approccio equilibrato alle sfide della tecnologia.

Il mondo digitale ha un ruolo centrale nella vita dei giovani, questo è innegabile, e la tendenza è destinata a continuare. Per affrontare le sfide uniche che tutto questo comporta, Michael McGrath, il commissario europeo per la democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e la tutela dei consumatori, porta avanti iniziative per la tutela online dei giovani europei. In occasione di un evento sulla sicurezza online dei bambini ospitato da Google all’inizio di quest’anno, il commissario McGrath ha sottolineato l’impegno della Commissione europea su questo tema critico, affermando che »il mondo digitale è parte integrante della vita dei giovani. (…) Dalla fruizione di servizi all’interazione sui social fino ai videogiochi, il mondo online è centrale nelle loro esperienze quotidiane… La nostra priorità assoluta è stabilire un quadro di riferimento ben strutturato per garantire la sicurezza dei minorenni online, perciò dobbiamo riconoscere le notevoli sfide che abbiamo davanti«.

Ad affiancare McGrath in questo importante lavoro ci sono governi di tutta Europa, impegnati a trovare soluzioni che permettano di garantire ai giovani l’accesso ai vantaggi della tecnologia, tutelandoli allo stesso tempo. Costruire queste tutele legislative e regolatorie è essenziale, ma diventa sempre più indispensabile anche ascoltare le opinioni e le esperienze dei giovani.

È in questo contesto che si inserisce The Future Report, una nuova e ampia iniziativa di ricerca nata dalla collaborazione tra gli studiosi del mondo giovanile di Livity e gli adolescenti stessi, con il supporto di Google e di una rete di partner esperti. Il report indaga il punto di vista di oltre 7000 adolescenti di età compresa tra i 13 e i 18 anni in sette nazioni europee ed esplora il modo in cui i giovani vivono

Immagina di essere un amministratore scolastico. Chiedi a Gemini di progettare una sfida creativa basata sull’AI per tutta la scuola. L’obiettivo è consentire agli studenti di ideare usi innovativi degli strumenti di AI.

le loro vite digitali, interagiscono con l’intelligenza artificiale, perseguono il benessere digitale e immaginano il futuro della tecnologia. Il quadro che emerge è quello di una generazione profondamente immersa nel mondo online, consapevole delle opportunità ma anche delle sfide che questo comporta e desiderosa di sfruttare la tecnologia per imparare, stimolare la creatività e costruire legami sociali.

AI: orientarsi tra limiti e opportunità

Il report rivela che l’AI si sta rapidamente integrando nella vita degli adolescenti. La maggior parte di loro utilizza gli strumenti AI per attività creative e di apprendimento, come compiti scolastici (43%) e ricerche (35%), e li trova utili per comprendere argomenti complessi o avere risposte immediate. I risultati della ricerca mostrano anche che gli adolescenti restano vigili su aspetti quali affidabilità e accuratezza, come racconta Aleksander, 18 anni, dalla Polonia: »Non mi fido molto dell’intelligenza artificiale perché certe volte mi ha deluso. (...) Ho chiesto di riassumere una lettura obbligatoria, ma l’output conteneva informazioni non presenti nel testo«. Gli adolescenti sono consapevoli dei limiti: riconoscono il potenziale dell’AI ma esprimono anche cautela riguardo all’accuratezza, alla disinformazione e al rischio di dipendenza acritica. Per dirlo con le parole di Jack, 17 anni, dall’Irlanda: »L’AI può essere una scorciatoia, ma non dovrebbe pensare al posto tuo«. Altre osservazioni chiave: gli adolescenti pensano che le scuole non riescano a tenere il passo con questa evoluzione; gli insegnanti che utilizzano l’AI e ne vietano l’uso per i compiti provocano frustrazione agli studenti e più di un quarto di loro (25%) riferisce che non ci sono strumenti AI approvati nelle scuole. Gli adolescenti vorrebbero ricevere maggiori indicazioni dai docenti su come orientarsi e utilizzare al meglio l’AI e sottolineano la necessità di introdurre un’alfabetizzazione all’AI per comprendere non solo come usare questi strumenti, ma quando è appropriato farlo.

Benessere digitale: alla ricerca di equilibrio e di legami Il report rivela anche che gli adolescenti si impegnano attivamente per il proprio benessere digitale. Anche se la maggioranza (57%) ritiene che la propria vita online e offline sia »equilibrata«,

Sfide e opportunità che gli adolescenti associano al mondo digitale tratte da The Future Report.

MARTINO, 16 anni, Italia

»L’AI è uno dei più grandi strumenti di miglioramento personale mai creati. Ti permette di collaborare con una macchina che ha commesso innumerevoli errori e grazie a questi errori si è evoluta.«

DIMITRIOS, 16 anni, Grecia

»L’alfabetizzazione mediatica è saper valutare i contenuti online, ma anche quando è opportuno utilizzare gli strumenti AI. Una cosa è sapere come usarli e un’altra è sapere quando usarli.«

LIA, 16 anni, Spagna

»La tecnologia dovrebbe aiutarci a risolvere problemi reali, come la questione climatica e l’accesso delle persone a questi strumenti, non solo a inventare più cose da vendere.«

raggiungere questo equilibrio non è sempre facile. Gli adolescenti si confrontano con la FOMO (Fear of Missing Out, ovvero la paura di perdersi qualcosa) e la pressione di rimanere costantemente aggiornati online. Come ha spiegato Cáit, 16 anni, dall’Irlanda: »Se non sei presente sui social non puoi capire le battute, cosa succede a scuola e quello di cui parlano tutti«.

Genitori e familiari sono la fonte su cui gli adolescenti fanno più affidamento per avere consigli su come instaurare abitudini sane online. Secondo i risultati del report, quasi due terzi (65%) di loro indica che i genitori usano strategie o strumenti per gestire le attività online, mentre più di un terzo (35%) riferisce che i genitori non l’hanno mai fatto; si tratta di un divario che deve essere ulteriormente colmato. Tuttavia, il report indica anche una lacuna significativa: una parte consistente di adolescenti (oltre un terzo) riferisce che i genitori non hanno mai adottato strategie o strumenti per gestire la loro attività online.

Un approccio collaborativo per plasmare il futuro della tecnologia Il commissario McGrath ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme per tutelare i giovani online. »Un coordinamento efficace è assolutamente imprescindibile, perciò ci impegniamo a condurre consultazioni approfondite«, ha dichiarato. Ha sottolineato l’impegno della Commissione nel coinvolgere gli Stati membri, il settore tecnologico e le organizzazioni della società civile, oltre che per riunire panel di esperti e condurre valutazioni rigorose sull’impatto dei regolamenti. »È fondamentale ascoltare tutte le voci e i punti di vista degli attori in gioco in modo davvero inclusivo«, ha sottolineato. Parallelamente, la Commissione europea sta lavorando a una soluzione tecnica a livello continentale relativamente ai documenti d’identità digitali emessi dai governi o da altre fonti affidabili. Google ha appoggiato questo sforzo di verifica dell’età, riconoscendo la necessità di disporre di più metodi per garantire che ogni azienda adempia alle proprie responsabilità.

The Future Report rafforza questo invito alla collaborazione. Carla, dalla Spagna, suggerisce che »le persone che conoscono i comportamenti umani, come gli psicologi o i sociologi, dovrebbero partecipare al dibattito su cosa è opportuno fare o meno con l’AI«. Si sottolinea la necessità di coinvolgere esperti indipendenti e autorità governative nel lavoro di regolamentazione della tecnologia, per garantire che rispetti i principi etici e i diritti umani.

SOHANN, 16 anni, Francia

»Per me l’AI significa lavorare meno, non pensare meno«

In definitiva, la tutela dei giovani online richiede di applicare una strategia integrata. Il commissario McGrath ha infatti concluso il proprio intervento con queste parole: »Il nostro obiettivo è identificare e colmare le lacune adottando misure necessarie ed efficaci per proteggere le persone giovani online«. Unendo una solida regolamentazione che consideri anche le opinioni dei giovani, come quelle emerse in The Future Report, a uno spirito di collaborazione con i giovani stessi, l’Europa può impegnarsi per creare un ambiente digitale non solo innovativo, ma anche sicuro, stimolante e al servizio reale del benessere della generazione futura.

INIZIATIVE GOOGLE

Le aziende tecnologiche come Google giocano un ruolo fondamentale nell’aiutare i giovani a navigare su internet con fiducia e sicurezza. Google offre esperienze, prodotti e programmi adatti all’età per promuovere abitudini digitali sane e positive e garantire agli utenti il controllo.

ESPERIENZE ONLINE

ADATTE ALL’ETÀ

Protezioni integrate

Per gli utenti identificati come minori di 18 anni, Google applica delle protezioni predefinite per migliorare la sicurezza e la privacy online. SafeSearch filtra i contenuti espliciti, la personalizzazione degli annunci è disabilitata e le categorie di annunci sensibili sono limitate.

Spazi

sicuri e dedicati

Creiamo ambienti digitali adatti all’età. YouTube Kids offre uno spazio più sicuro per l’esplorazione dei video, mentre Google Kids Space su tablet Android selezionati consiglia contenuti di qualità basati sugli interessi scelti, favorendo l’apprendimento e la scoperta.

Strumenti didattici per l’apprendimento

Google Classroom aiuta i docenti a creare esperienze di apprendimento coinvolgenti e personalizzate. Fa risparmiare tempo agli insegnanti mettendoli in contatto con studenti e genitori attraverso strumenti integrati e crea un ambiente di apprendimento digitale strutturato e sicuro.

PREPARARE GLI ADOLESCENTI ALL’ERA DELL’AI

Supportare gli adolescenti con informazioni e strumenti

Abbiamo progettato la nostra esperienza dedicata agli adolescenti in modo da aiutarli a usare Gemini con fiducia. Offriamo strumenti per la valutazione dei contenuti come la Funzionalità di verifica, che permette di valutare l’accuratezza delle risposte.

Insegnare agli adolescenti come usare l’AI in modo sicuro e responsabile

Abbiamo integrato in prodotti come Gemini degli strumenti di alfabetizzazione mediatica. I giovani utenti sono inoltre sottoposti a una procedura di onboarding dedicata che include la nostra guida all’AI generativa.

Supporto alla formazione in materia di AI

Experience AI è un programma didattico sviluppato da Google Deep Mind e dalla Raspberry Pi Foundation. Offre agli insegnanti risorse per formare gli studenti tra gli 11 e i 14 anni su tematiche quali AI, privacy dei dati e alfabetizzazione mediatica. Il programma è attivo in 17 paesi e 13 lingue tra Europa, Medio Oriente e Africa.

PIÙ SICUREZZA ONLINE PER LE FAMIGLIE

Un aiuto per proteggere gli adolescenti

I nostri modelli sono addestrati per rilevare argomenti inappropriati per gli adolescenti. Offriamo questi modelli senza costi su Android per aiutare gli sviluppatori e i governi a costruire spazi digitali più sicuri.

Family Link

Family Link fornisce strumenti che rispettano le scelte individuali delle famiglie relativamente alla tecnologia, aiutandole a creare abitudini digitali sane e positive. Offre funzionalità quali l’impostazione di limiti al tempo di utilizzo, la gestione dei contatti, la condivisione della posizione e le pause digitali.

Vivi internet, al meglio

»Vivi internet, al meglio« è un programma di Google sviluppato insieme a partner locali. Insegna ai bambini come navigare su internet spiegando i principi di base della cittadinanza digitale e della sicurezza.

Scopri di più sulle iniziative di Google

CARA EUROPA

Da quasi 25 anni, l’Europa è un luogo in cui Google costruisce, impara e cresce, grazie a team locali, investimenti a lungo termine e ambizioni condivise per un futuro digitale resiliente.

Infrastruttura

Finora, Google ha costruito 7 data center e sviluppato 13 regioni cloud in Europa, oltre a 6 cavi sottomarini cruciali che collegano l’Europa al resto del mondo, il tutto in collaborazione con aziende europee come Orange, T-Systems e TIM. Stiamo anche ampliando i campus Google che sono hub per i talenti locali.

Impatto economico

Uffici in Europa

Tutti gli uffici di Google sono progettati con tocchi locali. Ad esempio, a Milano troverai stanze come »Quirinale«, »Dolce Vita« e »Miura«, tutte progettate per onorare la cultura e la presenza locali.

31.000

Dipendenti Google lavorano in tutta Europa, dai data center agli hub di ricerca e sviluppo.

Nel 2023, le piattaforme e i prodotti di Google hanno generato un impatto economico totale di 179 miliardi di €, sostenendo circa 3 milioni di posti di lavoro in tutta Europa. Strumenti come la Ricerca Google e Workspace insieme hanno contribuito a migliorare la produttività dei lavoratori di circa 560 miliardi di € in un solo anno.

Quarantadue uffici in 25 paesi europei riflettono la presenza di lunga data di Google, profondamente radicata nel talento locale, guidata dalla curiosità e dalla creatività e aperta alla collaborazione.

Riqualificazione professionale e ricerca

Dal 2015, Grow with Google ha aiutato oltre 14 milioni di persone in tutta Europa ad acquisire competenze digitali chiave. Google collabora anche con istituti di ricerca in tutta Europa, come l’Institut Curie, che sta applicando l’AI nella diagnosi e nel trattamento del cancro, con l’obiettivo di sviluppare trattamenti più efficaci.

Curiosità
Dipendenti

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