Noi Insieme, n° 13

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Luglio 2009 N° 13

NOINSIEME Periodico del Gruppo Ospedaliero ARS MEDICA

PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO Il reparto di Pronto Soccorso - pag. 6 La Croce Verde di Lugano e il Pronto Soccorso specialistico - pag. 10 Il medico di famiglia e il Pronto Soccorso Ortopedico - pag. 16 La Traumatologia dello Sport e il Servizio d’Urgenze - pag. 20

FOCUS ON IIRM: 3 anni al servizio della vita contro l’infertilità - pag. 24

NEWS Senoforum 2009 - pag. 29 Inaugurazione del Pronto Soccorso - pag. 30 Challenger Lugano 2009 - pag. 32 Ippocrate - pag. 34


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EDITORIALE

Abbiamo un nuovo

Pronto Soccorso

Dr. med. Paolo Gaffurini Direttore Sanitario Ars Medica Clinic

G

razie alla lungimiranza dell’Amministrazione e dei Medici specialisti che garantiscono questo servizio da ormai quasi 9 anni, a fine febbraio 2009 l’ Ars Medica Clinic ha aperto un nuovo Pronto Soccorso, migliorando così i suoi servizi. Si era iniziato in sordina nel gennaio del 2001 con una “permanence” dove i medici specialisti in chirurgia ortopedica e traumatologia garantivano la loro disponibilità per tutti i casi che presentavano problematiche di questo tipo. Oggi il Pronto Soccorso dell’Ars Medica Clinic è diventato una chiara realtà all’interno del panorama sanitario del nostro Cantone, garantendo al paziente-cittadino di tutto il Ticino una consulenza specialistica che, nel 2008, ha visto più di 8’800 casi trattati e 350 pazienti ricoverati. Lo scopo è stato, sin dall’inizio, quello di occuparsi del paziente in modo rapido ed efficiente, fornendo una diagnosi e, in modo particolare, un procedere terapeutico ben preciso. A chi si rivolge il nostro Pronto Soccorso? Alla traumatologia, ovvero a tutti quei casi in cui - per intenderci - qualcuno “si fa male”. In questi anni, abbiamo trattato dalla banale distorsione alle fratture più complesse, garantendo in modo rapido e professionale anche i casi che hanno richiesto un intervento chirurgico. Ma il nostro Pronto Soccorso copre pure tutta l’ortopedia, in altre parole tutto ciò che riguarda la degenerazione delle nostre articolazioni, con la necessità d’interventi elettivi: un esempio classico di questo è l’artrosi che richiede una protesi. Nel 2008 abbiamo dovuto trasferire presso altre sedi 43 casi – per la maggior parte di medicina interna - che non competevano con il nostro mandato. Un numero che, in futuro, dovrebbe tendere al ribasso: non perché non vogliamo assumerci questi pazienti ma, semplicemente, perché la nostra specialità e specificità non ci consente di garantire loro cure adeguate. Colgo quindi l’occasione per ringraziare tutte quelle strutture che, in questi anni, hanno accolto i casi che esulavano dalle nostre competenze.

E, parlando di ringraziamenti, l’elenco non può di certo arrestarsi qui. Nel momento della presa a carico di un paziente scatta infatti una cascata che coinvolge molte altre persone, le quali anche se spesso non si vedono – sono indispensabili al processo di guarigione. Per questa ragione, tutti noi medici specialisti vogliamo ringraziare il nostro personale: i medici assistenti che, con il loro costante lavoro, garantiscono le cure ai pazienti; il personale infermieristico che è cresciuto con noi a livello di competenze e qualità, accogliendo al meglio i pazienti ricoverati; i medici e i tecnici radiologici che hanno garantito la loro presenza aiutandoci, con le loro immagini, nella diagnostica (e si sa quanto l’ortopedico abbia bisogno della radiologia!); i medici anestesisti, il personale di sala operatoria, sempre pronto a garantire l’urgenza; i fisioterapisti che si occupano della riabilitazione dei pazienti. Non dimentichiamoci poi del personale amministrativo, fondamentale nel disbrigo di tutte le questioni burocratiche. Un sentito grazie va inoltre al nostro partner Croce Verde Lugano che, oltre ad aver creduto nel nostro Servizio e nella nostra attività, ci ha aiutato a capire e a perfezionare quell’anello mancante tra la medicina ospedaliera e quella d’urgenza. Siamo ovviamente grati anche ai medici di famiglia, i quali, oltre ad apprezzare il nostro aiuto specialistico, ci rinnovano continuamente la loro fiducia inviandoci i loro pazienti. E, proprio a voi cari pazienti, esprimiamo la nostra grande riconoscenza: oltre ad aver creduto nel nostro Servizio, avete contribuito al miglioramento dello stesso segnalandoci eventuali disagi, e permettendoci così di apportare quelle modifiche necessarie a migliorare. Un grazie quindi di cuore a tutti coloro che, in varie forme, hanno contribuito e contribuiscono quotidianamente al lavoro del nostro Pronto Soccorso! Dr. med. Paolo Gaffurini Direttore Sanitario Ars Medica Clinic NOINSIEME 3


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NOINSIEME

SOMMARIO

Luglio 2009 N° 13

Editore GRUPPO OSPEDALIERO ARS MEDICA

PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

Il reparto di Pronto Soccorso

pag. 6

Direttore responsabile JEROME PUGINIER

La Croce Verde di Lugano e il Pronto Soccorso specialistico

pag. 10

Il Medico di famiglia e il Pronto Soccorso Ortopedico: una collaborazione vincente

pag. 16

La Traumatologia dello Sport e il Servizio d’Urgenze

pag. 20

Coordinatrice e Responsabile di redazione SIMONA DE ANGELI Progetto grafico REZZONICO DESIGN Fotografie MAURO FERMARIELLO www.fermariello.eu Contributi redazionali di: PAOLO AGOSTINI, FRANCO EUGENIO DENTI, DANILO TOGNINALLI, MANUEL WEIBEL Pubblicità GRUPPO OSPEDALIERO ARS MEDICA jerome.puginier@arsmedica.ch

FOCUS ON

IIRM: 3 anni al servizio della vita contro l’infertilità

pag. 24

NEWS

La Clinica Sant’Anna sostenitrice del Senoforum 2009

pag. 29

Inaugurazione dei nuovi locali del Pronto Soccorso

pag. 30

Ars Medica Clinic sponsor del Challenger di Lugano

pag. 32

Ippocrate: rinnovato l’appuntamento con la medicina di punta

pag. 34

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PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

Il reparto di

Pronto Soccorso 2001 – 2009: Nascita e sviluppo del Pronto Soccorso ortopedico dell’Ars Medica Clinic

I di Paolo Agostini Capo reparto Pronto Soccorso

n Ars Medica Clinic il Pronto Soccorso esiste ormai da nove anni: inizialmente concepito come permanenza di ortopedia, si chiamava “Ortoperm” ed era situato al secondo piano della Clinica, in concomitanza con gli studi medici dell’Ars Ortopedica. Una collocazione strategica in quanto vi era la possibilità di condividere con il piano degenza apparecchiature, servizi e personale. Durante gli anni, la popolazione ticinese ha dimostrato di utilizzare ed apprezzare quest’offerta settoriale, con il conseguente auto-delineamento del mercato attraverso il passaparola, rafforzato dalla qualità delle prestazioni. Con il tempo, ha quindi preso piede l’abitudine, tra i pazienti, di denominare questo Servizio “Pronto Soccorso” in quanto, effettivamente, ne stava acquisendo le peculiarità. Nel 2005, il Consiglio di Stato ha varato il nuovo regolamento concernente i servizi d’urgenza medica negli ospedali e nelle cliniche. Questo regolamento definisce due categorie di servizi di urgenze mediche:

• una categoria A, “Emergenze e Pronto Soccorso” • una categoria B, “Pronto Soccorso” Categorie che, con la loro denominazione, non si riferiscono assolutamente alla qualità, bensì alle diverse competenze delle strutture. A seguito di ciò, tutti gli ospedali e le cliniche aventi un servizio d’urgenza medica già in funzione hanno dovuto, per continuare quest’attività, presentare nuovamente una domanda di autorizzazione. Nel caso dell’Ars Medica Clinic, è stata richiesta e ottenuta l’autorizzazione di categoria B. Nello stesso anno, è stata introdotta la cartella clinica di Pronto Soccorso e la figura stabile del medico assistente di Pronto Soccorso. Nella primavera del 2008 si è deciso – al fine di migliorare il Servizio e renderlo più funzionale – di operare un importante cambiamento, spostando il Pronto Soccorso al pianterreno. Dopo i dovuti lavori e l’ispezione ufficiale da parte delle autorità cantonali, i nuovi locali del Pronto Soccorso sono attivi dal 25 febbraio 2009. Rispetto alla vecchia struttura, i nuovi locali presentano – oltre ad un’architettura più gradevole – notevoli migliorie anche a livello di praticità. Ad esempio, l’ambulanza ha ora un accesso diretto al Servizio di Pronto NOINSIEME 6


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Soccorso ed una sala visite ad essa dedicata, velocizzando così notevolmente il processo di presa a carico del paziente. Non da ultimo, per rendere più confortevole l’attesa dei pazienti, vi è una nuova e confortevole sala apposita. Organizzazione del reparto e volume delle prestazioni Attualmente, il team del reparto di Pronto Soccorso è composto da 4 infermieri diplomati compreso il capo reparto con diploma DAS in management sanitario - e da due operatrici addette alla ricezione amministrativa, di cui una aiuto medico e l’altra assistente di cura. Ad essi si aggiungono 8 medici assistenti con esperienza in campo ortopedico, i quali si alternano garantendo una presenza continua ogni giorno, dalle ore 07.00 alle 23.00. Inoltre, 6 medici ortopedici assicurano la loro supervisione specialistica ed il picchetto ortopedico. Il nostro partner interno più importante è il Servizio di radiologia, che ci permette rapidamente di fare diagnosi mediante radiologia convenzionale, sonografia, risonanza magnetica e TAC. I reparti di degenza e la sala operatoria sono in grado di assorbire immediatamente eventi che richiedono un’ospedalizzazione ed un trattamento chirurgico. Infine, per la fase di riabilitazione – sia essa ospedaliera o ambulatoriale – è a disposizione il Servizio di fisioterapia, al fine di agevolare un pronto recupero del paziente. Con il passare del tempo, l’utenza si è caratterizzata e selezionata: il paziente tipo che si rivolge al Pronto Soccorso dell’Ars Medica Clinic presenta, in genere, una sofferenza a carico dell’apparato muscolo scheletrico e, in alcuni casi, piccole ferite o traumatismi lievi. Raramente, ricorrono alle nostre cure persone gravemente ferite o in pericolo di vita. La FTCSA – Federazione Cantonale Ticinese Servizi Ambulanze – ci invia una casistica selezionata di pazienti con problematiche specifiche e tipiche della nostra competenza, senza pericolo di evoluzione verso una fase rischiosa. Il Pronto Soccorso, di tipo B, risponde alle direttive in merito ed è inoltre dotato di una procedura efficace di trasferimento veloce nel caso dell’ arrivo di emergenze che non rispondono alla propria competenza. Nell’insieme, il volume delle prestazioni è in crescita graduale. Il Pronto Soccorso svolge anche servizi per l’utenza interna alla Clinica, proveniente ovvero dai reparti di degenza e dagli studi medici. Non di rado, esso si occupa delle prestazioni di controllo a seguito della prima visita in Pronto Soccorso. Queste prestazioni ammontavano, nel 2008, al 38 % del volume globale, mentre il 62% era rappresentato proprio dagli effettivi casi d’urgenza per i quali viene allestita una cartella clinica.

Numero pazienti totale visitati nel 2008

100% = 8’807

Casi PS Casi SM

38% = 3’363

Le prestazioni di controllo ammontano, nel loro insieme, al 38% del volume globale, mentre il 62% è rappresentato proprio dagli effettivi casi d’urgenza. Di questi, il 6% è destinato all’ospedalizzazione ed il 94% alla dimissione.

Pazienti dimessi dopo visita Pazienti ricoverati

94% = 5’100 62% = 5’444

6% = 344 Il paziente che si rivolge al nostro Pronto Soccorso usufruisce di tutte le offerte che la Clinica è in grado di fornire: consulenza specialistica, diagnostica, trattamento terapeutico e trattamento riabilitativo. Il Pronto Soccorso, naturalmente, non è il solo canale d’accesso all’intera struttura ma, sicuramente, uno dei passaggi strategici. NOINSIEME 7


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Presa a carico del paziente presso il Pronto Soccorso Ortopedico dell’Ars Medica Clinic Tutte le persone che si rivolgono alla nostra struttura hanno – malgrado la diversa natura del caso – un motivo comune: un problema di salute che necessita di attenzione. Il Pronto Soccorso ha quindi una funzione di utilità sociale. Essendo specializzati in un campo ben delimitato – quello dell’ortopedia e della traumatologia – siamo consapevoli del servizio che possiamo offrire a chi si rivolge a noi. Riceviamo, per la maggior parte, richieste riguardanti problematiche di salute non gravi ma, comunque, mai sottovalutabili.

Il nostro approccio è sempre di tipo comprensivo. Offriamo piena disponibilità all’ ascolto e alla comprensione della problematica.

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Il nostro approccio - indipendentemente dalla valutazione oggettiva del singolo caso - è sempre di tipo comprensivo. Sin dal primo contatto - telefonico o in sede - offriamo piena disponibilità all’ ascolto e alla comprensione della problematica che viene valutata dal personale di ricezione, dall’infermiere e dal medico assistente. Quando si presentano problematiche che non rientrano nelle competenze del nostro Pronto Soccorso, l’utente viene indirizzato verso un percorso alternativo. Una volta preso a carico il paziente, cerchiamo di rispondere alle sue aspettative, dimostrando accoglienza e comprensione per l’evento che ha alterato il suo stato di salute e che gli causa disagio e dolore. Poniamo molta attenzione alla tempestività della risposta da dare, in quanto l’attesa prolungata può determinare, nel paziente, ansia ed insofferenza, stati d’animo che accrescono ulteriormente la difficoltà della sua condizione. Questo approccio di “engagement globale” guida tutto il percorso del paziente, dall’arrivo in poi. Nel 94% dei casi, il nostro utente rientra al proprio domicilio con i consigli circa il trattamento da effettuare e, solo nel 6% dei casi, necessita di un’ospedalizzazione per trattamenti urgenti. Sono il 50% i pazienti che, tornando presso il nostro Servizio, dimostrano fiducia e familiarità. L’altro 50% è costituito da utenza nuova che viene a conoscenza della nostra offerta e trova rispondenza specifica alle proprie problematiche. Col trascorrere del tempo abbiamo notato che, nella maggioranza dei casi, l’utenza stessa ha appreso autonomamente la capacità di fare “auto triage” e, quindi, di stabilire se la nostra offerta può essere rispondente alla problematica. Quando non siamo in grado di fornire una risposta efficace, disponiamo di una procedura specifica per il trasferimento del caso ad un altro istituto più idoneo al trattamento. Se il paziente non è in grado di recarsi in modo autonomo, ci avvaliamo dell’importante ed efficiente collaborazione della FTCSA per il trasporto urgente. In media, lo 0.8% dei casi necessita in un trasferimento. I casi più gravi giungono al nostro Servizio mediante ambulanza e rappresentano l’1,7% del totale. La sede di Ticino Soccorso, prima di inviarci i pazienti, opera lei stessa una


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selezione indirizzandoci - previa comunicazione all’ortopedico di picchetto - i casi di nostra stretta competenza, accompagnati da una diagnosi specifica e dall’adeguato codice di gravità. E’ nostra cura, in questi casi, dare priorità d’intervento a tutte le situazioni più urgenti, stabilendo un triage interno. La particolarità della presa a carico del paziente di Pronto Soccorso sta nel fatto che il setting si svolge tutto in tempi molto brevi. Mediamente, il paziente-tipo transita da noi nell’arco di un’ora circa, raramente di due o tre ore. Ciò determina, per gli operatori, la necessità di cogliere in modo rapido tutte le sfumature insite alla comunicazione. Ogni fase - dall’accettazione all’accomodamento nei box visita, dalla visita stessa alla fase diagnostica, dal trattamento/procedere alla dimissione - si sussegue in modo molto celere e, spesso, in concomitanza con il transito - in arrivo e in uscita - di altri utenti. L’infermiere di Pronto Soccorso deve saper interrompere la relazione per spostare l’attenzione su un altro caso, per poi tornare al precedente. In questo è riscontrabile il suo tratto distintivo, il suo specifico professionale. L’esercizio a cui si è sottoposti è quello della mutevolezza continua di rapporti, relazioni, variazioni di ritmi, dai più lenti a quelli caotici. Se si trascura un particolare, si rischia di pregiudicare l’elemento più importante in un approccio così veloce, vale a dire la fiducia del paziente nella struttura e nella capacità dei suoi operatori. E, proprio il considerare la fiducia il risultato di una risposta efficiente ed efficace del Servizio, è stato una delle motivazioni che ha spinto alla riorganizzazione logistica del nuovo Pronto Soccorso, rendendolo più rispondente alle esigenze dell’utenza e degli operatori. L’investimento fatto nel nuovo Pronto Soccorso ci gratifica molto e, come personale di reparto, siamo molto appagati dall’essere stati coinvolti in prima persona in tutte le fasi di realizzazione. Questo ha permesso di dare tutto il nostro “know how” per predisporre una struttura adeguata alle esigenze specifiche del nostro Servizio.

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La Croce Verde

di Lugano

e il Pronto Soccorso specialistico I

l comprensorio della Croce Verde Lugano è composto da 61 comuni, per un totale di 134’396 abitanti. Nel 2008 sono stati soccorsi 7’695 pazienti.

La traumatologia rappresenta “solo” il 25% dell’interventistica. Il restante 75% degli interventi è invece dovuto a pazienti di “medicina”, ovvero con problematiche di tipo cardiaco, respiratorio o altro. Gli interventi di traumatologia possono a loro volta essere suddivisi in:

• incidenti stradali (45%) di Manuel Weibel, Medico d’urgenza Croce Verde Lugano

• incidenti domestici (32%) • incidenti sportivi (4%) • altro (19%) I dati presentati dimostrano che, se nell’immaginario comune le ambulanze sfrecciano veloci verso gravi incidenti o eventi straordinari, la realtà è ben diversa. Gli incidenti rappresentano solo una piccola parte dell’attività dei soccorritori che, la maggior parte delle volte, si trovano confrontati con pazienti che presentano patologie e/o problemi di altro genere. Il trauma semplice Quando si parla di trauma semplice - altrimenti detto trauma comune - è importante fare delle considerazioni: il termine “comune” non coincide con insignificante o di lieve gravità, come pure il termine “semplice” non significa di facile risoluzione. Questi termini sono utilizzati in ambito medico per descrivere un trauma localizzato, che coinvolge un solo arto. Spesso un trauma semplice può essere causato da una banale caduta in casa, in maniera del tutto inaspettata: è proprio all’ambito domestico che si rivolgono, con particolare attenzione, le campagne di prevenzione a livello di salute pubblica. L’incidente Per comprendere l’importanza di chiamare il 144 in determinate situazioni, immaginatevi ora di scivolare sul “classico tappeto di

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casa non opportunamente fissato” e di ritrovarvi improvvisamente al suolo. A causa della caduta avete accusato un forte colpo all’anca: il dolore è così forte da farvi avvertire un senso di nausea e non vi è più possibile rialzarvi. Chi assiste alla caduta vi propone di chiamare un’ambulanza. La parola ambulanza suscita immediatamente delle emozioni contrastanti e, subito, sorge una domanda: “Per così poco? Perché non farmi accompagnare in ospedale da qualcuno?”. Il problema Malgrado solo raramente i traumi muscolo-scheletrici agli arti determinino una condizione di pericolo immediato di vita, è importante non sottovalutare alcuni aspetti strettamente correlati. La situazione descritta in precedenza è un evento particolare e inaspettato, a cui non si è preparati. Ogni movimento non controllato in una situazione di trauma potrebbe potenzialmente causare la rottura di un vaso sanguigno, portando a un’importante perdita di sangue (emorragia). Un’emorragia, sia essa interna o esterna, se non controllata porta ad alcune conseguenze per l’organismo che possono compromettere l’equilibrio vitale dell’individuo. In questo tipo di situazioni, è difficile per la persona coinvolta comprendere l’entità dei danni riportati nella caduta, come è pure difficile, per chi ha assistito, mantenere la lucidità per effettuare anche le più semplici valutazioni. E poi c’è il dolore, dolore che impedisce i movimenti e compromette la stabilità emotiva della persona coinvolta. Cosa può fare l’ambulanza in questa situazione? Perché è importante chiamarla e non cercare di raggiungere l’ospedale autonomamente? L’ambulanza e il suo team La prima informazione importante riguarda “chi sono e quali competenze hanno le persone che lavorano sull’ambulanza”. Il team di soccorritori che compongono l’équipe base è composto da due o tre persone. I soccorritori diplomati - vale a dire professionisti della salute con 3 anni di formazione - sono, in alcuni momenti della giornata (solitamente le sere, le notti e i fine settimana) accompagnati da soccorritori volontari appositamente formati. A sostegno dell’equipaggio di base, per situazioni di una certa gravità può intervenire il medico d’urgenza o l’infermiere specializzato. Tutte queste figure professionali sono formate appositamente per la presa a carico di pazienti al di fuori dell’ospedale; spesso vengono raffigurati come un braccio del Pronto Soccorso che esce dalle mura dell’ospedale per raggiungere le persone in difficoltà.

Il team di soccorritori dell’équipe di base è composto da due o tre persone in grado di offrire, direttamente sul luogo dell’incidente, gli accertamenti, le cure urgenti del caso e identificare situazioni che potrebbero diventare pericolose per la vita del paziente.

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L’equipaggio dell’ambulanza, al momento del trasporto del paziente verso un ospedale, tiene conto di diversi elementi: la gravità dell’evento, l’urgenza di una presa a carico rapida, il coinvolgimento di altri organi ed il desiderio del paziente stesso. L’équipe di soccorritori è in grado di offrire, direttamente sul luogo dell’incidente, gli accertamenti e le cure urgenti del caso ma, soprattutto, la loro competenza permette d’identificare quelle situazioni che, se non affrontate correttamente e tempestivamente, potrebbero diventare pericolose per la vita del paziente. La gestione del dolore Il controllo del dolore nel soccorso pre-ospedaliero rappresenta una sfida e una missione quotidiana per i soccorritori. L’analgesia è considerata parte integrante della terapia, anche se purtroppo si riscontrano spesso resistenze da parte dei pazienti verso alcune classi di analgesici. La morfina, sostanza che fa parte della classe degli oppiacei, è uno dei medicamenti più utilizzati in sede di analgesia. Molte persone, quando sentono il nome di questa sostanza, hanno delle reazioni di spavento e paura. Queste emozioni sono comprensibili se si considera che, nell’immaginario collettivo, vengono associate a problemi quali la tossicodipendenza o malattie terminali. In realtà, il timore della dipendenza risulta infondato in quanto posologia e modalità di somministrazione sono tali da permettere a queste sostanze di fungere unicamente da potente anestetico, in grado di sedare anche il dolore più acuto. La nostra esperienza sul campo ci mostra quanto sia formidabile il beneficio offerto al paziente mediante una corretta gestione dell’analgesia. La riduzione della sofferenza fisica è tanto preziosa quanto la corretta gestione del problema principale.

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Per identificare i pazienti che al meglio possono beneficiare di un ricovero all’Ars Medica Clinic vengono seguiti dei protocolli. Nel caso di traumi alle estremità si discuterà quindi con il paziente dei possibili ospedali di destinazione. La frattura Nell’ambito pre-ospedaliero l’arto verrà fissato ed immobilizzato mediante presidi specifici evitando il più possibile i movimenti. Inoltre, grazie ad un corretto intervento sulla parte lesa, sarà possibile lenire il dolore e prevenire ulteriori lesioni ai tessuti molli. Eseguita la fissazione, sarà possibile muovere il paziente con la dovuta attenzione del caso. A causa dell’impossibilità di effettuare una diagnosi precisa al di fuori dell’ospedale, considerata l’assenza dei presidi diagnostici necessari, i soccorritori trattano gli strappi muscolari e le distorsioni nello stesso modo in cui trattano le fratture: è infatti molto difficile escludere con certezza la presenza di una frattura senza l’ausilio di immagini radiologiche. Il soccorritore è tuttavia in grado di osservare e analizzare in modo appropriato la dinamica dell’incidente e prevedere la presenza di lesioni importanti, potenzialmente pericolose per la vita. Determinate fratture sono particolarmente rischiose perché spesso sono causa di importanti emorragie dovute alla lacerazione di vasi o della muscolatura (molto vascolarizzata) in prossimità della frattura stessa: un classico esempio di ciò è la frattura non esposta del femore. L’emorragia I pazienti che presentano una sospetta frattura devono essere attentamente monitorati per cogliere qualunque cambiamento nelle condizioni generali imputabile a una perdita di sangue, soprattutto se interna e quindi non visibile. Il primo passo nella gestione di un’emorragia consiste quindi in una pressione esterna eseguita direttamente sull’area sovrastante la lesione. Il secondo passo è quello di sollevare la parte del corpo lesa al di sopra del livello del cuore e, se possibile, applicare del ghiaccio proteggendo la pelle con un panno. Queste semplici manovre permettono di ridurre ulteriori perdite di sangue, di prevenire la formazione del gonfiore attorno alla lesione (edema dei tessuti) e, nel contempo, di ridurre la sensazione di dolore. NOINSIEME 13


PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

Una volta scelta la destinazione, il soccorritore informa direttamente il medico specialista dell’ospedale. Da questo momento partono rapidamente le misure di accoglienza necessarie.

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La struttura più adeguata L’equipaggio dell’ambulanza, al momento del trasporto del paziente verso un ospedale, tiene conto di diversi elementi che portano poi ad optare per la destinazione più appropriata. Questi elementi sono: la gravità dell’evento, l’urgenza di una presa a carico rapida, il coinvolgimento di altri organi e, non da ultimo, il desiderio del paziente stesso. Lo scopo è quello di offrire all’infortunato la struttura più idonea in grado di accoglierlo e trattarlo con rapidità e con le adeguate competenze. Grazie a questa importantissima valutazione si possono evitare disagi al paziente legati a pericolosi tempi di attesa o a laboriosi e costosi trasferimenti presso un secondo ospedale, a causa della necessità di esami speciali o di terapie non effettuabili nel primo. L’Ars Medica Clinic e la Croce Verde Lugano Come già esposto in precedenza, il team dell’ambulanza è in grado di valutare il tipo di trauma e di riconoscere se vi è pericolo immediato per la vita. Per identificare i pazienti che al meglio possono beneficiare di un ricovero all’Ars Medica Clinic di Gravesano vengono seguiti dei protocolli. Nel caso di traumi alle estremità si discuterà quindi con il paziente dei possibili ospedali di destinazione, tra i quali figura anche questa Clinica specializzata che offre un Servizio di Pronto Soccorso dalle ore 07.00 alle 23.00. Una volta scelta la destinazione, il soccorritore informa direttamente il medico specialista dell’ospedale. Da questo momento partono rapidamente le misure di accoglienza necessarie.


PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

Epilogo Quanto scritto in questo articolo ci permette di raccontare lo sviluppo della caduta in casa precedentemente ipotizzata: la chiamata al 144 ha permesso alla persona coinvolta di beneficiare immediatamente della presenza degli specialisti del soccorso, che hanno prontamente sedato il dolore ed immobilizzato la parte lesa. Senza correre il rischio di peggiorare la situazione, il paziente è stato accompagnato alla struttura più idonea e al momento dell’arrivo è stato accolto da un team di infermieri e medici specialisti informati dell’ evento, pronti ad offrire le migliori cure specialistiche. Tutto questo non sarebbe stato possibile se al posto del 144 si fosse chiamato un TAXI oppure ci si fosse fatti accompagnare da un conoscente all’ospedale più vicino. Come chiamare il 144? Per chiamare la centrale di Ticino Soccorso è sufficiente comporre da qualsiasi telefono il numero “1 - 4 - 4 “ senza prefisso locale. Rispondere con calma e precisione alle domande dell’operatore: Dov’è esattamente l’urgenza? Qual è il numero di telefono dal quale stai chiamando? Qual è il problema? Spiegare esattamente cosa è successo Sesso del paziente ed età (anche approssimativa). Il paziente è cosciente? Il paziente respira? Non bisogna temere di perdere tempo; l’ambulanza viene allarmata e fatta partire durante la telefonata. L’operatore completa l’interrogazione e rimane al telefono con il chiamante fornendo una serie di indicazioni su come trattare il paziente (indicazioni pre-arrivo).

Per chiamare Ticino Soccorso è sufficiente comporre da qualsiasi telefono il numero “1 - 4 - 4 “ senza prefisso locale.

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PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

Il Medico di Famiglia e il Pronto Soccorso Ortopedico:

una Collaborazione

Vincente Intervista al Dr. Med. Franco Eugenio Denti Franco Eugenio Denti, specialista FMH in medicina generale e Presidente dell’Ordine dei Medici del Canton Ticino (OMCT)

Come viene percepito dal medico di famiglia il Servizio di Pronto Soccorso ortopedico dell’Ars Medica Clinic? A distanza di 9 anni dalla fondazione – presso l’Ars Medica Clinic – dell’Ars Ortopedica da parte del Dr. Hans Rudolf Bloch, del Dr. Ferruccio Tomissich e del Dr. Paolo Gaffurini, non possiamo far altro che complimentarci con loro sia per la qualità delle cure prestate che per l’eccellente idea avuta. Essi, infatti, non hanno unicamente proposto ai cittadini una valida alternativa nel campo dell’ortopedia traumatologica ed elettiva, ma hanno pure favorito il dialogo e la collaborazione con i medici istallati nel territorio e, in particolare, con i medici di famiglia ticinesi. Nel corso degli ultimi anni poi, abbiamo visto crescere il gruppo dei medici dell’Ars Ortopedica con l’arrivo di nuovi ortopedici quali il Dr. Stefano Lafranchi, il Dr. Danilo Togninalli, il Dr. Oliver Bassi ed il Dr. Christian Domenghini che – a seguito di una formazione specialistica in cliniche e ospedali universitari svizzeri – condividevano lo stesso spirito dei fondatori. Grazie al loro apporto, l’offerta di prestazioni specialistiche è aumentata, mantenendo però quello spirito di collaborazione con i medici di base tanto apprezzato dai medici stessi ma, anche, dai cittadini-pazienti.

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PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

È fondamentale, per il medico che lavora nel proprio ambulatorio, poter contare sullo specialista in qualsiasi momento. Quali sono, a suo parere, le ragioni del successo di questo Servizio specialistico? La prossimità, la disponibilità e la qualità delle cure. Mi spiego: è fondamentale – per il medico che lavora nel proprio ambulatorio - poter contare sullo specialista in qualsiasi momento, anche solo per dirimere un dubbio sul procedere riguardo al paziente in studio. La presa a carico rapida del caso da parte dello specialista è in effetti un servizio che, indirettamente, incide positivamente sulla qualità del servizio che il medico di famiglia offre ai suoi pazienti. Nello specifico, con gli amici e colleghi del gruppo Ars Ortopedica queste condizioni sono evase in modo ottimale, e non è affatto raro che - subito dopo aver sottoposto loro un paziente a visita specialistica il collega stesso dia un colpo di telefono per riferire il quadro clinico evidenziato ed informare sulle cure da intraprendere. Tutto ciò vuole anche dire qualità e risparmio economico. Come si svolge, concretamente, la collaborazione tra il medico di famiglia e lo specialista a livello di Pronto Soccorso? Con l’attuale politica sanitaria, il cittadino-paziente può recarsi direttamente al Pronto Soccorso della Clinica ma, molto spesso, è il medico di famiglia che – dopo averlo visitato nel suo studio – se lo ritiene necessario lo indirizza verso uno dei medici dell’Ars Ortopedica. Una telefonata ed ecco fissata la visita specialistica! Proprio questa prossimità rappresenta uno dei biglietti da visita del sistema sanitario svizzero e, in modo particolare, ticinese; una caratteristica che contribuisce a fare della nostra sanità la migliore, la più efficiente ed equa al mondo. NOINSIEME 17


PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

Vantaggi: rapida presa a carico da parte dello specialista, moderne infrastrutture diagnostiche e terapeutiche, disponibilità immediata dell’anestesista e della sala operatoria. Quali sono i vantaggi che un Pronto Soccorso specialistico come quello di Ars Medica può offrire al paziente? I vantaggi sono innumerevoli, ma la rapida presa a carico del paziente da parte dello specialista ortopedico - il quale può avvalersi delle più moderne infrastrutture diagnostiche e terapeutiche, nonché di una sala operatoria sempre pronta in caso di urgenza e di un medico anestesista sempre disponibile per il trattamento mirato del dolore – è senz’altro il principale punto di forza. Inoltre, i nuovi locali del Pronto Soccorso recentemente inaugurati sono, rispetto ai precedenti, strutturati in maniera più razionale e risultano molto più agibili per i pazienti. Questo è un indice di riconosciuta qualità che i proprietari della Clinica riconoscono, implicitamente, ai medici del gruppo Ars Ortopedica, e di cui noi medici di famiglia non possiamo che rallegrarci.

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PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

In qualità di presidente dell’OMCT, come valuta questa iniziativa e il suo contributo all’efficienza del sistema sanitario ticinese? Come sottolineato in precedenza, il nostro sistema sanitario è il migliore al mondo, il più efficiente, il più efficace ed il più equo: tutti i cittadini-pazienti hanno il diritto di ricevere cure indipendentemente dalla loro situazione economica, senza alcuna differenzazione tra benestanti e meno fortunati. D’altra parte, come ben sappiamo, questo è un sistema tra i più cari. Va però detto chiaramente che, da che mondo è mondo, la qualità si paga e, a questo proposito, il popolo elvetico si è più volte pronunciato contro il cambiamento del nostro sistema sanitario. Come fare, allora, a mantenere questa altissima qualità delle cure conservando un occhio attento ai costi ? Ebbene, l’istituzione del gruppo Ars Ortopedica costituisce una prima risposta: la razionalità dei suoi medici - orientata in primo luogo al ristabilimento della salute dei pazienti - interagisce con la razionalità economica dei proprietari della Clinica, con il risultato di una logica d’insieme volta ad ottenere il miglior equilibrio possibile tra risorse investite e risultati clinici ottenuti. Due razionalità diverse che possono e devono trovare un punto d’incontro nella gestione delle cliniche e degli ospedali, nei quali – oltre alla loro funzione primaria - i medici devono anche assumere ruoli manageriali. Per concludere, vorrei ringraziare in modo particolare colui che oggi ha lasciato il gruppo Ars Ortopedica per altre sfide professionali, vale a dire il caro collega ed amico Dr. Hans Rudolf Bloch, il quale – prima di lasciare la responsabilità dell’Ars Ortopedica e dell’Ars Medica Clinic al nuovo Dir. Sanitario, il Dr. Paolo Gaffurini – ne è stato per 8 anni la locomotiva trainante. Un augurio va inoltre a tutti i colleghi dell’Ars Ortopedica affinché possano offrirci sempre più un’alta qualità nella chirurgia traumatologica e ortopedica, perseguendo nello spirito di amicizia e collaborazione con i membri dell’OMCT.

Prossimità, disponibilità e qualità delle cure: ecco le ragioni del successo. NOINSIEME 19


PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

La traumatologia dello sport e il Servizio d’urgenze Il Servizio di Pronto Soccorso si rivolge a tutti gli sportivi che hanno subito un infortunio, al medico responsabile di una squadra sportiva, al fisioterapista, all’allenatore, al responsabile di un corso di sport o di un centro fitness che, non essendo completamente sicuri dell’entità o della gravità di una lesione di chiara origine traumatica, desiderano un parere specialistico per il loro atleta infortunato. di Danilo Togninalli, specialista FMH in chirurgia ortopedica e traumatologica, e in medicina dello sport SSMS

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L

’Ars Medica Clinic rappresenta una realtà ormai consolidata nell’ambito della cura di affezioni dell’apparato locomotore in Ticino, in Svizzera e nella limitrofe regione del Nord Italia: sono difatti numerosi i pazienti che, regolarmente, fanno capo alla nostra struttura per questo tipo di problemi. Anche per quanto riguarda la traumatologia dello sport, l’afflusso di atleti infortunati è in costante crescita, motivo per cui - all’interno del suo rinnovato e potenziato Pronto Soccorso - l’Ars Medica Clinic ha voluto dedicare una sezione specifica alla traumatologia dello sport. Lo scopo è quello di porre rapidamente una diagnosi precisa, per iniziare - senza perdere tempo - un trattamento orientato alla reintegrazione dell’attività sportiva, rispettando tutte le tappe della guarigione. Questo Servizio riserva particolare attenzione al fatto che il paziente infortunato è uno sportivo: infatti – nonostante la presa a carico non differisca sostanzialmente da quella di un paziente “non sportivo” – maggiore attenzione viene prestata alle esigenze di ripresa dell’attività sportiva, esercitata spesso a livello competitivo. A questo proposito, vi è una frequente richiesta – da parte dell’atleta stesso ma anche del suo entourage (allenatori, dirigenti, ecc.) – di una prognosi sportiva, che consideri ovvero i tempi entro i quali l’atleta potrà riprendere l’allenamento, rientrare in squadra e, finalmente, reintegrare la competizione.


PRONTO SOCCORSO ORTOPEDICO E TRAUMATOLOGICO

A chi si rivolge questa particolare sezione del Pronto Soccorso? Il Servizio - oltre ad essere dedicato a tutti gli sportivi che hanno subito un infortunio - si rivolge anche al medico responsabile di una squadra sportiva, al fisioterapista, all’allenatore, al responsabile di un corso di sport o di un centro fitness che, non essendo completamente sicuri dell’entità o della gravità di una lesione di chiara origine traumatica, desiderano un parere specialistico per il loro atleta infortunato. Oltre a ciò, vi è anche la possibilità di chiedere, in tempi brevi, un secondo parere specialistico riguardo ad un infortunio trattato inizialmente in un centro non specializzato. Un team specializzato in traumatologia dello sport Il Servizio di Traumatologia dello Sport dell’Ars Medica Clinic ha messo a punto linee direttive specifiche nel campo dello sport che vengono applicate nel trattamento di pazienti-sportivi. I medici assistenti di Pronto Soccorso hanno beneficiato di un’apposita formazione in traumatologia dello sport, rendendo così possibile sin dall’inizio un trattamento adatto e coinvolgendo, se necessario, fisioterapisti dello sport e riabilitatori. Dopo la visita in Pronto Soccorso, il paziente riceverà una proposta terapeutica e consigli in vista di eventuali ulteriori controlli da effettuare presso il suo medico di fiducia. Nel caso di patologie più complesse o di una diagnosi non chiara, il paziente è presentato agli specialisti per valutare la necessità di eseguire ulteriori esami o trattamenti. Infine, qualora vi fosse la necessità di un intervento chirurgico, quest’ultimo può essere effettuato in tempi brevi ed essere seguito da una fisioterapia finalizzata al recupero funzionale precoce.

Questo Servizio riserva particolare attenzione al fatto che il paziente infortunato è uno sportivo: maggiore attenzione viene prestata alle esigenze di ripresa dell’attività sportiva, esercitata spesso a livello competitivo.

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Fluidità dell’informazione atleta – fisioterapista – allenatore - entourage Particolare cura viene riservata - evidentemente sempre nel rispetto del segreto medico - all’informazione tra le parti. Nel mondo dello sport, è in effetti spesso richiesta una presa di posizione molto rapida per quanto riguarda la diagnosi e la prognosi della ripresa dell’allenamento o della competizione. Il Servizio di Traumatologia dello Sport s’impegna, sin dalle prime fasi, ad instaurare una linea di comunicazione semplice, diretta e chiara tra i protagonisti della reintegrazione allo sport. Relazione con il Servizio di Traumatologia dello Sport e l’Ars Ortopedica

Un atleta che necessita di un intervento chirurgico può beneficiare di tutti i vantaggi del Servizio di Traumatologia dello Sport, dalle tecniche chirurgiche più recenti alla riabilitazione sportiva post-operatoria.

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Il Pronto Soccorso di Ortopedia e Traumatologia è strettamente interdipendente con il Servizio di Traumatologia dello Sport e di Ars Ortopedica. In effetti - un atleta che necessita di un trattamento complesso come, ad esempio, un intervento chirurgico potrà infatti usufruire di tutti i vantaggi del Servizio di Traumatologia dello Sport, che vanno dalle tecniche chirurgiche più recenti alla riabilitazione sportiva post-operatoria. Collaborazioni con Partners esterni Il nuovo Pronto Soccorso vuole offrire ai suoi pazienti un servizio di qualità, mettendo a disposizione – oltre le competenze del Servizio di Traumatologia dello Sport, di ortopedia (Ars Ortopedica) e traumatologia di Ars Medica Clinic – anche una rete di contatti esterni con altri centri di competenza svizzeri ed esteri, “partners esterni” che collaborano ai concetti terapeutici della nostra struttura. Proprio in questo ambito, si stanno creando le basi per una collaborazione con istituti specializzati esterni, affinché il paziente possa beneficiare di un continuum terapeutico coerente anche dopo la dimissione. Formazione e seminari Allo scopo di discutere, analizzare, ottimizzare e, più in generale, migliorare l’offerta terapeutica in ambito traumatologico-sportivo, vengono organizzate occasioni di scambio d’esperienze tra i vari attori ed istituzioni operanti nell’ambito medico-sportivo regionale: si tratta, nello specifico, d’incontri di formazione e seminari, aventi come oggetto temi specifici d’interesse generale.


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Controllo della qualità La possibilità e il privilegio di trattare un numero elevato di pazienti con traumi sportivi ci ha indotti a creare un sistema di analisi statistica, grazie al quale sarà possibile un costante controllo della qualità del lavoro svolto e dell’efficacia del trattamento proposto. Nell’ambito della terapia di una lesione estremamente frequente quale, ad esempio, la distorsione della caviglia, un gruppo di specialisti di Ars Medica Clinic è da alcuni mesi al lavoro insieme ad un gruppo di “esterni” (medici, fisioterapisti, tecnici, professionisti dello sport) con lo scopo di creare una banca dati che permetterà d’analizzare la qualità del trattamento e di controllare, in futuro, l’impatto che eventuali modifiche terapeutiche potranno avere sul risultato finale. Consigli utili dopo un trauma sportivo: Quando rivolgersi alla sezione dedicata alla traumatologia sportiva presso il Pronto Soccorso dell’Ars Medica Clinic? In conclusione, ricordiamo alcuni semplici consigli che possono rivelarsi utili nel caso di un infortunio sportivo. Indipendentemente dalla gravità della lesione, vale sempre la cosiddetta regola “RICE”, derivante dall’inglese, ovvero: Rest = riposo Ice = ghiaccio Compression = compressione Elevation = elevazione Dopo un trauma acuto è in effetti utile intervenire immediatamente sul terreno mettendo a riposo l’arto o articolazione lesa, evitando di proseguire con l’attività fisica in caso di disturbi importanti o se è presente una tumefazione. Nel limite del possibile, applicare a più riprese del ghiaccio per 7-10 minuti, facendo attenzione a proteggere la pelle con un telo per evitare ustioni. Applicare in seguito una leggera compressione con un bendaggio, compressione che non deve essere eccessiva in quanto potrebbe perturbare la circolazione sanguigna. Infine, mettere l’arto o articolazione lesa in posizione elevata - idealmente più alta rispetto alla posizione del cuore - per ridurre al minimo la tumefazione. Introducendo sin dall’inizio queste semplici regole terapeutiche, è possibile contenere la risposta infiammatoria e favorire un rapido inizio della guarigione. Dopo aver praticato le prime misure d’urgenza, bisogna avere una prima idea della gravità della lesione. Nel caso di un trauma minore e apparentemente banale, si può attendere l’evoluzione spontanea sempre secondo le regole “RICE” per alcuni giorni. Se i disturbi non sono completamente regrediti dopo 48-72 ore ma, tutto sommato, risultano moderati come ad esempio un leggero fastidio o dolore - si può attendere ancora qualche giorno senza consultare il medico. Nel caso in cui, invece, essi persistano invariati, è consigliabile un controllo che valuterà l’opportunità di ulteriori investigazioni come, ad esempio, delle radiografie. Di fronte ad un trauma di una certa entità in cui si nota l’apparizione rapida di una tumefazione o di gonfiore, una limitazione immediata e importante della funzione (difficoltà a camminare o a elevare un arto, sensazione di instabilità, apparizione di cedimenti), è consigliata una valutazione in urgenza.

Di fronte ad un trauma di una certa entità - con l’apparizione rapida di una tumefazione, di gonfiore o di una limitazione immediata della funzione – è consigliata una valutazione in urgenza.

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IIRM: 3 anni al servizio della vita

contro l’infertilità L’Istituto Internazionale di Medicina della Riproduzione: Risultati e prospettive future

P

roporre soluzioni diagnostiche e terapeutiche d’avanguardia alle coppie confrontate con un problema d’infertilità e partecipare attivamente ai progetti di ricerca internazionali più ambiziosi in questo campo: ecco, in sintesi, la duplice missione dell’IIRM, nato alla fine del 2005 presso la Clinica Sant’Anna di Sorengo. Dopo 3 anni d’intensa attività, l’Istituto si propone – tramite questo articolo - di fare il punto sui suoi risultati e di presentare i progetti di ricerca nei quali è attualmente coinvolto, con la massima volontà di trasparenza nei confronti del mondo medico-scientifico e del pubblico. Ma, prima di addentrarci nell’analisi, è meglio ricordare alcune nozioni fondamentali relative all’infertilità: L’infertilità di coppia è definita come incapacità di concepire dopo 1 anno di rapporti intenzionalmente fecondi. Oltre a rappresentare una fonte di forti disagi e di disturbi a livello

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psicologico – in quanto mette a dura prova l’equilibrio dell’individuo, della coppia o della famiglia - l’infertilità pone un problema anche a livello sociologico e demografico, specialmente laddove vi è un basso tasso di natalità. Per quanto riguarda le società occidentali, questa problematica – in sensibile aumento negli ultimi anni - tocca oggi circa il 20 % delle coppie. All’origine, vi possono essere 3 diverse situazioni: • Una ridotta possibilità di concepire spontaneamente: Subfertilità di coppia (65% dei casi) • L’impossibilità di concepire spontaneamente: Sterilità maschile o femminile (21% dei casi) • Nessuna causa apparente: Infertilità idiopatica (14% dei casi) La valutazione della salute riproduttiva dell’uomo e della donna rappresenta quindi il primo passo fondamentale in medicina della riproduzione al fine di stilare o confermare una diagnosi, la quale, a sua volta, sarà alla base della strategia terapeutica. Una terapia che, a volte, può ricorrere alla procreazione medicalmente assistita, le cui opzioni terapeutiche sono circoscritte da un quadro etico e legale ben definito e diverso a seconda del paese in cui vengono prestate le cure. Per questa ragione, un certo numero di coppie sceglie di recarsi all’estero per avere accesso a delle soluzioni che, nel paese d’origine, non potrebbero esser loro proposte per motivi legali. In Svizzera, dove opera l’IIRM, la Legge sulla procreazione medicalmente assistita consente, a dipendenza del caso, le seguenti procedure:

La valutazione della salute riproduttiva dell’uomo e della donna rappresenta il primo passo fondamentale in medicina della riproduzione al fine di stilare o confermare una diagnosi, la quale sarà alla base della strategia terapeutica.

Nel caso di coppie conviventi o coniugate: • induzione all’ovulazione multipla e monitorraggio ecografico • inseminazione intrauterina con seme del partner • fertilizzazione in vitro con trasferimento in utero degli embrioni (FIVET) • fertilizzazione in vitro con microiniezione dello spermatozoo (ICSI) Nel caso unicamente di coppie coniugate, alle precedenti procedure si aggiunge: • inseminazione intrauterina o mediante fecondazione in vitro con seme da donatore Sono ugualmente permesse la crioconservazione degli ovociti fertilizzati - effettuata sia per evitare il ripetersi di terapie ormonali, sia in caso di elevato rischio di sviluppare la sindrome da iperstimulazione ovarica (OHSS), una delle seppur rare complicanze della fecondazione assistita - e la biopsia dei globuli polari per una diagnosi genetica pre-concezionale. Una situazione particolare quest’ultima, che, nell’autunno del 2007, ha visto l’IIRM protagonista della prima nascita in Svizzera dopo biopsia dei globuli polari mirata alla ricerca dell’assetto cromosomico degli stessi e, di riflesso, di quello della cellula uovo. A livello federale, è inoltre attualmente in consultazione un progetto di estensione del quadro legale sulla diagnosi genetica pre-impianto da effettuarsi direttamente sugli embrioni generati da coppie aventi gravi problemi genetici o cromosomici. Tradizionalmente, esistono due livelli di tecniche di procreazione medicalmente assistita, la scelta delle quali dipende dalla complessità del tipo d’intervento: Sono dette “tecniche di primo livello” l’inseminazione intrauterina con seme del partner e l’inseminazione intrauterina con seme da donatore. Sono invece “tecniche di secondo livello” l’induzione all’ovulazione multipla e il monitorraggio ecografico della maturazione follicolare, cui seguono il prelievo degli ovociti, la loro fertilizzazione in vitro mediante tecnica convenzionale (FIV) o con microiniezione dello spermatozoo (ICSI), e il successivo trasferimento in utero degli embrioni (ET). NOINSIEME 25


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La multidisciplinarità dell’Istituto – con competenze altamente riconosciute in medicina e biologia della riproduzione, in embriologia, ginecologia, andrologia, anestesiologia, ma anche in psicologia e psicoterapia - permette all’ IIRM di essere all’avanguardia sia per le tecniche di primo livello che per quelle di secondo livello. Tenendo conto dei fondamentali aspetti psicologici e del rigore medico-scientifico, l’IIRM ha sin daIl’inizio scelto la via della massima trasparenza per quanto concerne i suoi risultati: quest’ultimi sono quindi a disposizione, oltre che delle autorità, anche del mondo scientifico e del pubblico. La tabella seguente riassume le percentuali di successo relative agli ultimi 3 anni: più precisamente, essa fornisce informazioni in merito alla probabilità di gravidanza in funzione del numero di cicli iniziati (spontanei o stimolati), del numero di pick up (prelievo di ovociti) e dei trasferimenti (posizionamento degli embrioni in utero). Essa indica inoltre il numero di aborti, gravidanze extra uterine, gravidanze gemellari, triple e OHSS severe.

Anno

2006

2007

2008

N° cicli

78

163

187

35,7 10 12,8% 68 87,2% 2 2,9% 62 91,2% 16 20,5% 23,5% 25,8% 1 1 2* 0 0 0%

36,6 35 21,5% 128 78,5% 10 7,8% 105 82,0% 28 17,2% 21,9% 26,7% 1 0 3 0 2 1,6%

37,0 39 20,9% 148 79,1% 10 6,8% 120 81,1% 36 19,3% 24,3% 30,0% 4 2 8 1 0 0%

Età della donna N° sospesi % sospesi N° pick up % pick up N° crioconservazioni per OHSS % crioconservazioni per OHSS N° di trasferimenti % di trasferimenti N° di gravidanze cliniche % di gravidanze (per ciclo iniziato) % di gravidanze (per pick up) % di gravidanze (per trasferimento) N° aborti Gravidanze extra uterine N° gemellari N° triple N° OHSS severe % OHSS severe (per pick up) * (1 diventata singola) % di gravidanze (per ciclo iniziato)

35,0%

% di gravidanze (per pick up)

30,0%

% di gravidanze (per trasferimento)

25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0%

2006 NOINSIEME 26

2007

2008


FOCUS ON

Per quanto riguarda il caso particolare dell’inseminazione intrauterina, i risultati sono riassunti nella tabella seguente:

Anno

2006

2007

2008

N° cicli N° pazienti Età della donna N° di gravidanze % di gravidanze (per ciclo iniziato) % di gravidanza (per coppia) N° di aborti N° di gravidanze extra uterine

121 60 33.74 23 19.0% 38.3% 5 0

169 87 32.33 29 17.2% 33.3% 5 0

133 71 33.4 23 17.3% 32.4% 6 1

I dati mettono in evidenza come la percentuale di successo calcolata per paziente sia particolarmente elevata rispetto a quanto ottenuto nelle tecniche di secondo livello, con una donna su tre che riesce ad ottenere una gravidanza. Questo andamento dei risultati si deve in gran parte alla buona qualità del campione seminale utilizzato e alla giovane età delle pazienti. Come discusso in introduzione, la missione dell’IIRM non si limita a proporre ed implementare le tecniche di procreazione assistita più adeguate ed avanzate, ma anche a contribuire - tramite progetti di ricerca a livello internazionale - al potenziamento e allo sviluppo di queste tecniche. Tra i progetti di ricerca che vedono la partecipazione attiva dell’Istituto e, in prima persona, del suo Direttore Scientifico, Dr. Luca Gianaroli – attuale presidente dell’European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE) – ve ne sono due in particolare. Il primo studio, iniziato nel 2008 in collaborazione con i laboratori farmaceutici IBSA, vede impegnati diversi centri europei con lo scopo di sviluppare nuovi trattamenti per il supporto della fase luteale nei cicli dove si attende un inizio di gravidanza. Tra di essi, l’IIRM è l’unico centro svizzero a parteciparvi. Il secondo studio riguarda invece lo sviluppo - in collaborazione con la SUPSI - di un incubatore “intelligente” dedicato integralmente alla fecondazione in vitro. “IN3 - Intelligent In vitro Incubator”, questo il suo nome: si tratta di un dispositivo dotato di microscopio, sonde di misura, controllo dei parametri di cultura, ai quali si aggiunge un innovativo sistema di manipolazione che, effettuato da un operatore esterno senza richiedere l’apertura dell’incubatore, dovrebbe permettere di:

La missione dell’IIRM non si limita a proporre ed implementare le tecniche di procreazione assistita più adeguate ed avanzate, ma anche a contribuire al potenziamento e allo sviluppo di queste tecniche.

• minimizzare l’esposizione dei gameti, zigoti ed embrioni alle condizioni esterne • creare ed aggiornare una banca dati mediante i parametri fisiologici misurati • sviluppare un sistema di supporto alla decisione sempre più efficace, grazie alla correlazione dei parametri raccolti durante il periodo di cultura con la percentuale di successo dell’impianto • classificare in forma oggettiva gli ovociti, zigoti ed embrioni in funzione del loro stato di salute • minimizzare il rischio degli errori umani Con il raggiungimento degli obiettivi primari, IN3 dobrebbe permettere un aumento significativo dell’efficienza della fecondazione in vitro, portando così il suo attuale tasso di successo (tra il 30% e il 35%) a valori notevolmente superiori. Per questo progetto il Dipartimento delle tecnologie innovative della SUPSI ha ottenuto - grazie alla collaborazione con l’IIRM - il più importante supporto finanziario mai elargito da parte dello Stato nel settore medico. Il personale medico, paramedico e di laboratorio ha portato, in soli tre anni, l’IIRM ai vertici dell’assistenza sanitaria nazionale ed internazionale, contribuendo a far diventare l’Istituto un valido interlocutore scientifico per industrie ed istituzioni scientifiche di prestigio.

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NEWS

Senologia: La Clinica Sant’Anna sostenitrice del SENOFORUM

2009

I

l Palazzo dei Congressi di Lugano ha ospitato – il 30 e 31 marzo scorsi – l’edizione 2009 del Senoforum, una due giorni interamente dedicata al carcinoma mammario. I partecipanti al congresso – numerosi tra medici, radiologi e personale infermieristico – hanno potuto prendere parte ad un ricco programma che ha visto l’alternarsi di conferenze, dibattiti e tavole rotonde aventi come oggetto la diagnostica, le terapie chirurgiche, la ricerca e le innovazioni nel campo della lotta a questo tipo di tumore, senza dimenticare l’importanza di un adeguato sostegno psicologico. Tra i relatori, anche un gruppo di medici accreditati della Clinica Sant’Anna, sostenitrice del simposio ed impegnata attivamente – con il suo centro di Senologia ed i suoi specialisti – nella diagnostica e nella cura delle pazienti affette da questo male. Il Centro di Senologia è infatti uno degli elementi chiave che fanno della Clinica Sant’Anna una struttura particolarmente attenta alla salute femminile sin dalla sua fondazione, 75 anni fa. Una ricorrenza - quella dell’anniversario - che sottolinea ancor più la sua missione ispirata “dall’amore per la vita”.

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NEWS

L’Amministratore delegato del Gruppo Ospedaliero Ars Medica – Sig. Ermanno Sarra – e il Sig. Carlo Zoppi – Sindaco di Gravesano impegnati nel taglio del nastro.

L’Ars Medica Clinic Inaugura i nuovi locali

del Pronto Soccorso di Ortopedia e Traumatologia V

enerdì 27 marzo si è tenuta – presso l’Ars Medica Clinic di Gravesano – l’inaugurazione dei nuovi locali del Pronto Soccorso di ortopedia e traumatologia alla quale ha preso parte una sessantina di persone tra cui autorità, medici, fisioterapisti ed assicuratori, figure di primaria importanza per l’attività non solo del Pronto Soccorso ma di tutta la Clinica. Alla presentazione ufficiale del Servizio da parte dell’Amministratore delegato Sig. Ermanno Sarra e del Direttore sanitario Dr. Med. Paolo Gaffurini, è seguita la cerimonia di benedizione di Don Claudio – Parroco di Gravesano – ed il consueto taglio del nastro per mano del Sig. Sarra e del Sindaco del comune, Sig. Carlo Zoppi. Gli ospiti hanno in seguito assistito ad una dimostrazione di trasferimento di una paziente con la collaborazione della Croce Verde di Lugano, grazie alla quale è stato possibile mostrare concretamente la funzionalità e la praticità

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NEWS

Un istante della cerimonia di benedizione con Don Claudio, Parroco di Gravesano.

Un momento della conferenza stampa.

L’arrivo della Croce Verde Lugano

della nuova struttura e, in particolare, l’accesso diretto dell’ambulanza ad una sala visita a lei riservata. Le peculiarità della struttura sono state in seguito illustrate dal personale di reparto, a disposizione degli ospiti per la visita dei locali. L’evento si è concluso con un piacevole aperitivo offerto da IBSA – Institut Biochimique SA – azienda alla quale va il nostro ringraziamento. Un ringraziamento che il Gruppo Ospedaliero Ars Medica estende, ovviamente, a tutti coloro che hanno contribuito – tramite il loro apporto e la loro presenza – alla riuscita di questa cerimonia.

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Il vincitore Stanislas Wawrinka

Ars Medica Clinic: Gold specific sponsor di

BSI Challenger Lugano 2009 D

al 6 al 14 giugno si è tenuta - presso il Tennis Club Lido Lugano - la 11a edizione del BSI Challenger Lugano. Il torneo di tennis – insignito, nel 2004, del premio quale miglior challenger al mondo – sta crescendo di anno in anno, facendo importanti salti di qualità grazie all’impegno delle molte persone che – con passione e dedizione – vi si dedicano: dal fedele staff di volontari guidati dal Presidente del Club, al suo Direttore Sportivo riconosciuto a livello internazionale, senza dimenticare l’organizzazione – sempre più professionale ed innovativa – e, non da ultimo, il gruppo di sponsors che hanno deciso di sostenere il Challenger contribuendo così alla sua crescita. L’incoronamento di Stanislas Wawrinka – campione olimpico nel doppio a Pechino con Roger Federer, attuale n° 2 svizzero e n° 18 al mondo – al termine di uno splendido torneo e di una finale da sogno contro l’italiano Potito Starace (probabile futuro avversario a Genova, in settembre, nella Coppa Davis) – dimostra come questi sforzi comuni possano condurre ad enormi soddisfazioni e portare sul nostro territorio eventi di classe dal respiro cosmopolita.

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L’Ars Medica Clinic è – dal 2008 e in tutti i sensi – un vero e proprio partner del Challenger, mettendo a disposizione dei giocatori un team di fisioterapisti per i trattamenti pre e postpartita e, in caso di problemi traumatologici - il suo Pronto Soccorso specialistico con accesso alla diagnostica per immagini, il tutto seguito da specialisti in chirurgia ortopedica, traumatologia dell’apparato locomotore e medicina sportiva. Un servizio, quello di Ars Medica Clinic, molto apprezzato dai giocatori: tra di essi, anche il vincitore Stanislas Wawrinka che – intervistato alla fine della cerimonia di premiazione – si è espresso così in merito al Servizio di Fisioterapia: Ha apprezzato il nostro Servizio di Fisioterapia? Cosa le ha portato? Credo che sia importante avere la possibilità di ricevere delle cure durante i tornei; perché le partite sono abbastanza pesanti, spingiamo ogni volta il nostro corpo verso il limite e da soli non si può rilassare la muscolatura, non ci si può aiutare da soli quando si hanno dei dolori. Devo dire che questa settimana la Fisioterapia mi ha molto aiutato perché avevo dei problemi alla spalla e alla nuca, ed ho apprezzato molto la professionalità dei fisioterapisti presenti. Ci incoraggia quindi a continuare con questo genere di prestazioni? Certo, è un grande piacere! Penso che sia molto gentile da parte vostra aiutare, mettere a disposizione questo Servizio. Credo che tutti i giocatori dovrebbero ringraziarvi perché sono dell’idea che questi trattamenti siano importanti per noi giocatori e per la nostra salute. Ed è grazie a voi che è possibile proseguire con i matches, con i tornei.

Stanislas Wawrinka in campo

Il team di fisioterapia: da sinistra Floriana Bonzini, Antonio Zerrillo, Simon Rodriguez, Potito Starace (2° classificato), il Dr. Giulio Clerici (medico del torneo) e Véronique Vidal

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NEWS

Ippocrate, Rinnovato l’appuntamento

con la medicina di punta F

orte del successo di ascolti ottenuto lo scorso anno, Ippocrate – il magazine d’informazione medico-scientifica realizzato da TeleTicino in collaborazione con il Gruppo Ospedaliero Ars Medica – si è riproposto, anche nel 2009, con una nuova stagione ricca di argomenti d’interesse collettivo. Le trasmissioni, iniziate lo scorso febbraio, sono visibili – insieme a quelle del 2008 – sul sito www.arsmedica.ch sotto l’icona Ippocrate.

Qui di seguito, il riassunto delle puntate trasmesse: • Il neonato: le prime cure, i test neonatali e l’allattamento, con la Dr.ssa Bianca Maria Regazzoni Apothéloz – specialista FMH in pediatria – e il Dr. Med. Giuseppe Citterio, medico assistente del reparto di neonatologia. • Il tumore al seno: diagnostica e prevenzione. Con il Dr. Med. Gianni Giudici – specialista FMH in ginecologia e ostetricia – il radiologo Dr. Med. Mario Manganiello e l’oncologo Dr. Med. Marco Varini. • Le terapie nella lotta al carcinoma mammario e la loro efficacia. Con gli oncologi Dr. Med. Marco Varini della Clinica Sant’Anna e Gianfranco Scaperrotta dell’Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano. • Il Pronto Soccorso ortopedico e traumatologico dell’Ars Medica Clinic. Con il Dr. Med. Paolo Gaffurini – Dir. Sanitario della clinica e specialista FMH in chirurgia ortopedica e traumatologica dell’apparato locomotore – e Paolo Agostini, capo reparto del Servizio di Pronto Soccorso. • Malattia oncologica e qualità della vita. Con la Dr.ssa Francesca Borzani – medico assistente del reparto di oncologia della Clinica Sant’Anna – e Roberta Terzaghi, infermiera capo reparto. • Gravidanza: i controlli, l’alimentazione, le modifiche a livello fisionomico, la vita di coppia, e molte altre curiosità. Con il Dr. Med. Piercarlo Rey, specialista FMH in ginecologia e ostetricia. • “Partorire oggi”: le diverse tipologie di parto e la gestione del dolore. Con il Dr. Med. Jeffrey Pedrazzoli – specialista FMH in ginecologia e ostetricia – e Maria Brovelli, Capo ostetrica Clinica Sant’Anna. • La Chirurgia della spalla: le ultime frontiere della protesica e la chirurgia mini-invasiva in artroscopia. Con i Dr. Oliver Bassi, Christian Domenghini e Danilo Togninalli, specialisti FMH in chirurgia ortopedica e traumatologica.

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20 anni di cultura dell’eccellenza

75 anni d’amore per la vita Ars Medica Clinic Via Cantonale CH-6929 Gravesano Tel. +41 (0)91 611 62 11 Fax +41 (0)91 605 15 59

Clinica Sant’Anna Via Sant’Anna CH-6924 Sorengo Tel. +41 (0)91 985 12 11 Fax +41 (0)91 985 13 61

com@arsmedica.ch


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