LEONARDO SCIASCIA MORTE DELL'INQUISITORE Item parliriti di li cosi di la Inquisizioni et dirriti li dapni di li disordini chi fachia in quisto regno lo Inquisituri et soi offitiali maxime circa lo modo di procediri et como non haviamo alcuno remedio di appellationi et chi eramo reducti in la major confusioni del mundo in quista cità et chi lo Inquisituri cum tucti li soi non attendia a fari altro chi ad extirpari dinari. Item dirriti chi per la vita non consentiriamo a quista Inquisitioni... Il Senato di Palermo ad Antonello Lo Campo, ambasciatore pressoarlo V Il testo è conforme all'edizione del 1967. (n.d.c.) Queste parole, graffite lazzo Chiaramonte, sede Giuseppe Pitré riesce a tre di disperazione, di ghiera; tra immagini di date o sognate.
sul muro di una cella del padel Sant'Uffizio dal 1605 al 1782, decifrare nel 1906: insieme ad alpaura, di avvertimento, di presanti, di allegorie, di cose ricor-
Pensa beni a la morti. Al mondo non c'è niente rimedio. Averh chi ccà dunanu tratti di corda e... Sta in cervellu chi ccà dunanu la corda... Vi avertu chi ccà prima dunanu la corda... Fu cuntu chi vinisti ora. Innocens noli te culpare; Si culpasti, noli te excusare; Verum detege, et in D.noonfide. Fari asino. Mors, ubi est victoria tua? Tre celle fitte di iscrizioni e di disegni, in due e più strati sovrapposti. Pitré impiegò sei mesi a decifrarli, a interpretarli, ad attribuirli: e l'opera, Del Sant'Uffizio a Paler~no e di un carcere di esso, non era definitivamente pronta, quando dieci anni dopo morì (e l'edizione postuma, curata da Giovanni Gentile, è peraltro di scorrettissima stampal). Già vecchio, fece un commovente lavoro su una commovente materia; su un oscuro, anonimo, informe dramma da cui con pazienza e studio riusciva a far affiorare qualche volto, qualche nome: il dotto Francesco Baronio o Barone, il poeta Simone Rao. Attribuiva al primo certe immagini di santi accompagnate da brevi ed esatte dichiarazioni agiografiche, da preghiere in distici latini, al secondo certe ottave, in dialetto, di sconforto, di disperazione. Come questa: Cui trasi in chista orrenda sepultura vidi rignari la {gran} crudeltati unni sta scnttu alli segreti mura: nisciti di spiranza vui chi ntrati; chà non si sapi s'agghiorna o si scura, sulu si senti ca si chianci e pati pirchì non si sa mai si veni l'hura di la desiderata libertati.