Italia Ornitologica - numero - 3 2020

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Etimologia L’origine del nome generico Tagetes non è nota; secondo alcuni è la denominazione latina di un dio della mitologia etrusca Tages o Tagus adorato per la sua bellezza e capacità divinatorie. Riporto quanto descritto nell’enciclopedia Treccani alla voce Tagete (http://www.treccani.it/enciclopedia/tagete/) tagète s. f. [lat. scient. Tagetes, dalla variante di lettura tagetes del lat. tardo tragauthes, nome di una pianta]. – Genere di piante composite della famiglia Tubuliflore, con una trentina di specie, diffuse dall’Arizona all’Argentina: sono erbe con foglie opposte, capolini raggiati a fiori gialli o aranciati e un involucro di brattee saldate fra loro. Alcune specie, come Tagetes erecta e T. patula del Messico (chiamate garofano indiano, tagete), di cui si conoscono anche specie nane e a capolini pieni, hanno tutte le parti fortemente odorose e sono coltivate soprattutto per i fiori. Tagete (lat. Tages) Fanciullo d’origine divina (in alcune fonti detto figlio del Genio e nipote di Giove) che, secondo una tarda tradizione latina, balzato su dal solco tracciato da un contadino nell’agro di Tarquinia, insegnò agli Etruschi l’arte divinatoria; scomparve (o morì) nello stesso giorno. I suoi insegnamenti, raccolti da Tarconte, costituirono il nucleo dei libri etruschi sulla divinazione (libri tagetici o haruspicini). Curiosità storiche La pianta del Tagete, fin da tempi remoti, era conosciuta e coltivata e nei Paesi di origine rivestiva e riveste tutt’ora un ruolo importante, non solo nella medicina tradizionale, ma anche nelle cerimonie religiose e nelle occasioni più importanti della vita. Gli aztechi, infatti, la utilizzavano per varie patologie, come febbre, dissenteria, indigestione ecc. e su ulcere ed eczemi; pare che avesse anche un importante ruolo nei sacrifici umani.

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Tagete galla

Tagete arancio

È di comune opinione che il Tagete sia stato introdotto in Europa dal Messico nel corso del ‘500 da esploratori spagnoli, dove era conosciuto con il nome cempasúchil ed i cui fiori venivano utilizzati in grandi quantità durante la festività del Dia de Los Muertos (giorno dei morti, 1-2 novembre) per addobbare e decorare le tombe. L’intera pianta veniva altresì utilizzata per produrre una bevanda molto popolare consumata anche per rituali propiziatori. Nei paesi europei, Italia compresa, fu inizialmente utilizzata come pianta ornamentale per adornare parchi e giardini grazie alla bellezza e varietà dei suoi fiori. Col passare degli anni furono scoperte le sue proprietà: migliorare la composizione del terreno, grazie alla sua capacità di prevenire parassiti e funghi, allontanare gli insetti nocivi e, non ultima, l’ottima qualità come pianta medicinale. Il Tagete è una pianta erbacea molto diffusa in diverse nazioni; lo troviamo in estesi appezzamenti di terreno dai caratteristici colori giallo-arancio in India, Australia, Nepal e Thailandia, dove nelle feste e nei matrimoni è presente come segno benaugurante e di felicità. Anche in Ucraina il fiore del Tagete viene coltivato per le sue proprietà fitoterapiche ed è addirittura considerato un simbolo nazionale. Descrizione e coltivazione Di questa pianta erbacea esistono circa 50 varietà, ibridi compresi, ma quelle più conosciute sono il tagete erecta e il patula che si diversificano solamente per l’altezza; l’erecta può superare 1 metro di altezza, mentre il patula non supera i 40 cm. Il terreno di coltura in giardino, nell’orto o in vaso, non abbisogna di grandi concimazioni, basta che sia ben drenato e non abbia ristagni d’acqua che farebbero marcire le radici. Esposizione solatia o mezzombra; an-


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