ultimo palazzo a venezia | last palazzo in venice
Michelangelo Pivetta
San Giorgio Maggiore al tramonto, W. Turner, Tate Gallery, Londra.
DIDA | Università degli Studi di Firenze
Forse Venezia ho paura di perderla tutta in una volta, se ne parlo. O forse, parlando d’altre città, l’ho già perduta a poco a poco.1
Nelle parole di Marco Polo, o meglio in quelle scritte da Calvino, risiede ampiamente un comune stato d’animo nei confronti di Venezia. Una relazione, quella con Venezia, legata con la parte più densa dell’inconscio, un sogno pronto a brillare al tramonto e allo stesso tempo svanire nelle foschie della sera come nel celebre San Giorgio Maggiore2 di William Turner. Altre immagini accompagnano la perimetrazione di questo pensiero, non ultime quelle del Teatro del Mondo di Aldo Rossi nel suo viaggio da Venezia a Dubrovink, poste in qualche modo a chiudere un discorso mediterraneo che per Venezia è sempre e solo sospeso. Immagini per lo più metafisiche, che definiscono un’idea di realtà talmente eccezionale da sfumare sé stessa in forma di miraggio, sublimazione del reale nella sfera dell’indefinibile. 1 I. Calvino, Le città invisibili, Mondadori, Milano 2005, p. 88. 2 J. M. W. Turner, San Giorgio Maggiore al tramonto, olio su tela, 1840, Tate Gallery, Londra.
Perhaps I am afraid of losing Venice all at once, if I speak of it. Or perhaps, speaking of other cities, I have already lost it, little by little.1
Marco Polo’s words, as written by Calvino, fully express a common feeling or mood vis-à-vis Venice. The relationship with Venice is linked to the deeper part of the unconscious, to a dream that is ready to shine at sunset but also to dissolve in the mists of dusk as in William Turner’s famous San Giorgio Maggiore at sunset2. Other images enclose this thought, among which those from the Teatro del Mondo, in which Aldo Rossi narrates his journey from Venice to Dubrovink, somehow closing a Mediterranean discourse which in the case of Venice was ever only postponed. Images which are mostly metaphysical in nature, which define an idea of reality that is so exceptional that it blurs itself into a mirage, a sublimation of the real in the sphere of the undefinable. I. Calvino, Le città invisibili, Mondadori, Milan 2005, p. 88. 2 J. M. W. Turner, San Giorgio Maggiore at sunset, oil on canvas, 1840, Tate Gallery, London. 1