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città ideale. È l’ossatura di ogni uomo. Senza della quale la città non esiste. L’atto di amore di ogni creatura è come la città ideale. Per prima l’oggettivazione è la natura, per seconda è la città (…)”.8 Come non vedere in tali parole una dichiarazione d’amore – da una lettera del Michelucci ad un giovane Portoghesi di Savioli verso “una umanità nuova che sta nascendo da un profondo, inconsapevole travaglio e che presto rivendicherà ciò che gli appartiene”. L’animale sociale della città antica verrà sostituito dall’Uomo Nuovo: urbano,
polivalente, polisensoriale, capace di legami complessi e profondi con il contesto della città nuova, simbolo di una filosofia neoumanistica desiderosa di mettere alla prova il proprio pensiero. La pubblicazione delle immagini è stata gentilmente concessa da “La Galleria il Ponte”, che ringraziamo vivamente per questo. Le immagini sono state selezionate tra circa cento disegni pubblicati dalla casa editrice “Il Ponte” nel 1984, che a distanza di due anni dalla morte di Savioli, riprodusse in grande formato, con il patrocinio della vedova Flora Wiechmann Savioli, i disegni del maestro fiorentino sul tema della Città Ideale, attualmente conservati nello studio Leonardo Savioli sito di fronte alla Certosa del Galluzzo.
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Francesco Guerrieri, in Leonardo Savioli: Il segno generatore di forma-spazio - Savioli, maestro e moltiplicatore di cultura, Firenze, Archivio di stato, 23 settembre – 25 novembre 1995 2 Marco Dezzi Bardeschi, in Domus n° 660 Aprile 1985 pag. 14-15 “La Firenze Ideale di Leonardo Savioli” 3 La Città Ideale di Leonardo Savioli Tav. I “Firenze e la sua espansione” 4 Aldo Rossi, in Scritti Scelti sull’Architettura e la Città – “Che fare delle vecchie città?” 5 La Città Ideale di Leonardo Savioli Tav. XXV “Le vie di pianura – la città piana – i palazzi pubblici” 6 La Città Ideale di Leonardo Savioli Tav. XXIX “Le strade di pianura” 7 La Città Ideale di Leonardo Savioli Tav. XXXI “Il piano terra sarà destinato al traffico” 8 La Città Ideale di Leonardo Savioli Tav. LXXVII “È l’atto d’amore del fiume”
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