Firenze Architettura 2006-2

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Massimo Carmassi e Gabriella Ioli Carmassi Residenze e servizi del Campus Universitario di Parma

Nonostante il campus universitario sia stato costruito in una campagna vergine ai margini estremi della periferia della città, molto oltre la tangenziale, senza condizionamenti di preesistenze ingombranti, non si può dire che la sua immagine risulti particolarmente accattivante. Pur essendo immerso nel verde ed essendo costruito da edifici non speculativi, non sembra offrire la qualità che siamo abituati a riconoscere nelle nostre città storiche. Penso che ciò sia dovuto al fatto che questo complesso è stato costruito sulla base di una lottizzazione standard secondo un processo spontaneo soggetto solo a vincoli di superficie, di volume e di destinazione d’uso e senza alcuna ambizione di ottenere un luogo con caratteristiche definite che non siano una certa larghezza della maglia stradale rispetto agli edifici, una bassa densità edilizia e una vaga somiglianza con i campus americani. Poiché il terreno disponibile per la costruzione delle attrezzature studentesche era piuttosto esteso ed in una posizione interessante rispetto al campus, abbiamo cercato di realizzare un complesso dotato di una forte riconoscibilità urbana. L’esistenza di molti vincoli ambientali come l’area di rispetto di un elettrodotto che l’attraversava diagonalmente, della tangenziale e del torrente che rendevano molto limitate le aree libere per la costruzione di edifici ci ha costretto a concentrare l’edificazione nelle parti marginali ma nello stesso tempo ha consentito di economizzare al massimo il terreno libero disponibile, così da valorizzarlo come parco verde.

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Anche la destinazione principale del nuovo complesso, piccoli appartamenti per studenti, è risultata perfettamente in sintonia con questa scelta distributiva ed ambientale. È stato realizzato infatti un lungo e sottile edificio, di altezza costante che, si sviluppa secondo una linea lievemente curva lungo il confine nord-est del terreno, ad una distanza variabile dalla tangenziale, come protezione e forte segnale verso l’esterno. Il lato sud del terreno, l’unico aperto verso la strada che collega la città al campus, è occupato da un edificio a pianta quadrata, a due piani, di forma elementare all’esterno ma assai ricco e complesso all’interno, che ospita un supermercato, alcuni negozi e le funzioni necessarie per garantire momenti di aggregazione e di svago per gli studenti. Di fatto questo edificio, dotato di logge, piazza e terrazze, è destinato a diventare la cerniera di accesso dall’esterno, fruibile anche dai non residenti. Sul lato sud-ovest dell’area cinque edifici a cinque piani di forma elementare disposti liberamente sul piano di campagna ospitano gli appartamenti per i professori. Il lungo edificio curvo e sottile, di 346 metri che si contrappone alla tangenziale è caratterizzato da un sistema distributivo tanto essenziale quanto economico. Un corridoio di larghezza costante che corre lungo il lato nord-est disimpegna le cellule residenziali disposte su cinque piani che si affacciano verso il parco a sud ovest. L’architettura di questo lungo edificio è caratterizzata dalle due murature di mattoni pieni che delimitano lo spazio interno. Verso nord-est sono segnate

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Progetto: Massimo Carmassi e Gabriella Ioli Carmassi 1996-2001 inizio lavori 2001 previsione fine lavori 2006 con: Guido Leoni Collaboratori: Christopher Evans Strutture: Ivano Biacchi


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