8 Estromesso dai lavori della Commissione perché probabilmente giudicato un elemento ostacolante al progetto di demolizione del centro, il Corinti continuò a lavorare ai suoi disegni fino alla morte. 9 Cfr. G. Maetzke, Osservazioni sulle recenti ricerche nel sottosuolo di Firenze, da “Atti e memorie dell’Accademia Fiorentina di scienze morali La Colombaria”, vol. XVI, anni 1947-1950. 10 Molte delle scoperte fatte, furono dovute o a lavori pubblici occasionali, o a seguito di eventi traumatici per la città, come dopo la seconda guerra mondiale per la zona attorno a Ponte Vecchio. Il fatto è che, ovunque, la facies romana è risultata sconvolta dalle fondazione di torri e di edifici cronologicamente posteriori. 11 Così spiega il Corinti in una delle sue cartoline descrivendo l’edificio: “Antica Fiorentia. Epoca Imperiale. Porta ad Aquilonem. Ricostruzione in base agli avanzi scoperti durante gli scavi eseguiti nel 1892 nel fare il nuovo fognone e nel 1893 per collocare il tubo del gas. La porta aveva un antiporto ed era fiancheggiata da due torri rotonde. Le mura e le torri erano di laterizio. Un avanzo della torre sinistra ed alcuni mattoni delle mura, dei pietrami di rivestimento ed ornato della porta ed antiporta si conservano al Museo Archeologico”. C. Camarlinghi (a cura di), Firenze antica nei disegni di Corinto Corinti, in “L’Universo”, LVI, n°6 novembre-dicembre, 1976, Cartolina n. 5.
12 I mattoni misuravano centimetri 43x30x6. Nel Medioevo questa porta venne ricostruita e vi vennero incorporati elementi architettonici provenienti da vicini edifici romani semidistrutti: in questa occasione furono aperte due posterulae pedonali larghe 55 centimetri mentre il fornice centrale fu leggermente ristretto. Cfr. G. Maetzke, Florentia, cit., p. 54; M. Lopes Pegna, Firenze dalle origini al Medioevo, Firenze 1954, p. 92. 13 Cfr. C. Camarlinghi (a cura di), Firenze antica…, cit., cartolina n. 87. 14 Dopo le modifiche tecnico-estetiche apportate, all’edificio in epoca adrianea, queste terme non subirono altri mutamenti e restarono in uso per tutta l’età imperiale, anche se nuovi edifici vennero ad affiancarsi ad esso. 15 Cfr. G. Fanelli, Firenze, Architettura e città, Vallecchi, Firenze, 1974, p.94 ss.; G.Pampaloni, Firenze al Tempo di Dante. Documenti sull’urbanistica fiorentina, Roma 1973; K. Frey, Die Loggia dei Lanzi, Berlino 1885, p. 40 ss. 16 F.Gurrieri, Restauro e città, Contributi alla cultura del restauro e della conservazione della città, Alinea, Firenze, 1993, p. 110 17 Cfr. G. Maetzke, Gli scavi di Piazza della Signoria a Firenze, in “Prospettiva”, 3, ottobre 1975, pp. 64-66 18 Cfr. G. Maetzke, op. cit., p 65 19 Cfr. G. Maetzke, ibidem. 20 Cfr. G. De Marinis, M. Becattini, Firenze ritrovata,
in “Archeologia viva”, XIII, n°48, novembre-dicembre 1994, pp. 42-57 21 In questi anni solo due dei disegni che costituiscono il corpus dei rilievi del 1974 sono stati pubblicati, fra l’altro in piccolo formato; il primo, una pianta parziale dello scavo non ancora ultimato, è pubblicato in G. Maetzke, op. cit., p 64; il secondo, un’assonometria cavaliere militare dell’intera area scavata, è stato recentemente pubblicato sia in F.Gurrieri, op. cit., p. 107, che in G. De Marinis, M. Becattini, op. cit., p. 56. 22 Cfr. G. De Marinis, M. Becattini, op. cit., p. 57. 23 M.Proust, Il tempo ritrovato, (1927), Einaudi, Torino, 1978, p.216.
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