Firenze Architettura 2003-1&2

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tavole di due tipi: o disegni in scala (i cosiddetti figurini) che mostrano l’oggetto esatta-

assieme ai progettisti. I disegni di Roberto Segoni, sia per gli auto-

mente nelle sue dimensioni, forme e colori;

bus che per i treni, hanno inaugurato una

oppure prospettive, sia dell’interno che dell’esterno, per comprendere meglio i dettagli

diecina di anni or sono, con una serie di disegni pubblicati su Casabella 365, una inver-

ed i passaggi di forma sugli spigoli. Nella loro scelta si è evitato di ripetere quelli

sione di tendenza, adesso imitata da altri designer di mezzi di trasporto. Bisogna dare a

già noti, perché pubblicati su riviste come

Cesare quel ch’è di Cesare, cioè dire che

questa, Casabella, Ottagono, Modo ed Autostrade. Il discorso critico su ognuno di questi

l’ispirazione a questo tipo di rappresentazione è venuta dall’Inghilterra, dove erano stati

disegni, che ne illustrasse le originalità progettuali, porterebbe via più pagine delle illu-

pubblicati album di rilievi di auto, tram e treni con splendide tavole a colori, disegnate e li-

strazioni. Non è certamente questa la sede

tografate in modo eccezionale. Seguendo

per farlo; né chi scrive, essendo cointeressato alla progettazione, sarebbe autorizzato a par-

questa tecnica, essa è stata trascritta in modo originale; si esegue cioè un disegno a

larne con la obbiettività dei critico: due parti in commedia è sempre bene evitarle. Ma su di

china in scala (1/20 od 1/50), lo si riproduce su di un cartoncino robusto riprendendone

un fatto, la cui responsabilità è esclusiva di

poi i segni a china. Infine, usando pennarelli

Roberto Segoni, posso insistere; e cioè sulla integrazione fra disegno tecnico e disegno

ed aereografo si ottiene un disegno che da un lato ha le caratteristiche di esattezza del

espressivo, qui felicemente realizzata. Un tempo, i disegni tecnici dei mezzi di tra-

disegno tecnico, e dall’altro la resa coloristica e formale del figurino a tempera.

sporto erano eseguiti in modo freddo, ma con

Si riesce a riunificare così in un solo disegno

una abilità grafica e precisione stupefacente: veri e propri capolavori nel loro genere, che

ciò che era stato arbitrariamente separato; anche se tutto ciò costa settimane di attento

richiedevano una sapienza ed una pazienza oggi introvabili. I cosiddetti insiemi non erano

lavoro. Ma il prodotto vale la candela, perché non vi è ombra di imbroglio, essendo sicuri

disegni di progetto, destinati agli esecutori,

che il prototipo sarà esattamente eguale a ciò

ma un vero rilievo di parti già disegnate una per una, messe assieme con una pazienza

che avevamo immaginato, senza ricorrere agli ancor più costosi modelli. Lo sviluppo di que-

certosina nel sovrapporre, sezionare, riassumere (dal vero alla scala 1/20) un enorme

ste tecniche di rappresentazione, che hanno un vasto campo di applicazione, trova in Ro-

quantità di informazioni nello stesso disegno.

berto Segoni uno dei più sicuri cultori italiani.

In seguito, cioè circa alla metà degli anni Trenta, la qualità di questi disegni di insieme scad-

Per questo motivo il Bollettino Ingegneri ha

de notevolmente (in coincidenza con l’uso del lapis al posto dell’inchiostro di china), ed in

fatto uno strappo alle regole concedendo a Roberto Segoni una doppia pagina a colori

misura crescente sia nei progetti delle FS che

finale, in cui i suoi figurini a colori, benché ri-

nelle industrie automobilistiche. Il costosissimo (come tempo di esecuzione) figurino tec-

dotti della metà rispetto agli originali, possano comunicare i loro valori grafici, in cui linea

nico, eseguito per mostrare il progetto alla dirigenza non tecnica ed alle autorità si trasfor-

e colori sono congiunti per raccontare l’oggetto “come se fosse vero”.

mò o in un modellino, oppure in un disegno

Si osservino (magari con l’ausilio di una lente)

prospettico affidato a specialisti del bell’effetto grafico, spesso eseguito a tempera colora-

i raggi delle ruote delle motociclette o le maglie delle catene, oppure i dettagli del carrello

ta su carta nera, che privilegiava gli aspetti formali rispetto a quelli propri del disegno tec-

della metropolitana di Milano. E si rifletta con quanta pazienza ed intelligenza è stato dise-

nico (come la scala esatta, cioè la possibilità

gnato un oggetto così poco eccitante come

di misurare immediatamente le dimensioni di ogni dettaglio). Specialmente nell’industria

una locomotiva da manovra per le FS. Non credo che oggi in Italia esista nessun altro

automobilistica, maestra in questo campo di ruffianerie pubblicitarie, più belli erano i figuri-

designer capace di illustrare un particolare con tale stupefacente esattezza e senza per-

ni creati dagli stilisti (la cui figura nasce negli

dere di vista il suo rapporto con l’insieme.

anni Trenta) più scadeva la qualità dei figurini tecnici, senza possibilità di interscambio fra le

Dopo anni di sbandamento nelle facoltà di architettura, la proclamata sua “rifondazione”

sue rappresentazioni. Fra parentesi, lo stesso avveniva nell’architettura; belle prospettive a

come “costruzione logica” (Grassi) non può che passare per la ripida, stretta e disagevole

tempera per i clienti e disegni esecutivi sem-

strada percorsa da Roberto Segoni.

pre più sciatti. Tutto il mondo era paese nel fare come Piranesi, alterando le proporzioni di un progetto fino a far apparire un canile imponente come il Partenone; e le autorità fasciste, lungi dal denunziare l’imbroglio, ne godevano

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Il testo e le tavole sono tratte dal Bollettino degli Ingegneri del 1980

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