tavole di due tipi: o disegni in scala (i cosiddetti figurini) che mostrano l’oggetto esatta-
assieme ai progettisti. I disegni di Roberto Segoni, sia per gli auto-
mente nelle sue dimensioni, forme e colori;
bus che per i treni, hanno inaugurato una
oppure prospettive, sia dell’interno che dell’esterno, per comprendere meglio i dettagli
diecina di anni or sono, con una serie di disegni pubblicati su Casabella 365, una inver-
ed i passaggi di forma sugli spigoli. Nella loro scelta si è evitato di ripetere quelli
sione di tendenza, adesso imitata da altri designer di mezzi di trasporto. Bisogna dare a
già noti, perché pubblicati su riviste come
Cesare quel ch’è di Cesare, cioè dire che
questa, Casabella, Ottagono, Modo ed Autostrade. Il discorso critico su ognuno di questi
l’ispirazione a questo tipo di rappresentazione è venuta dall’Inghilterra, dove erano stati
disegni, che ne illustrasse le originalità progettuali, porterebbe via più pagine delle illu-
pubblicati album di rilievi di auto, tram e treni con splendide tavole a colori, disegnate e li-
strazioni. Non è certamente questa la sede
tografate in modo eccezionale. Seguendo
per farlo; né chi scrive, essendo cointeressato alla progettazione, sarebbe autorizzato a par-
questa tecnica, essa è stata trascritta in modo originale; si esegue cioè un disegno a
larne con la obbiettività dei critico: due parti in commedia è sempre bene evitarle. Ma su di
china in scala (1/20 od 1/50), lo si riproduce su di un cartoncino robusto riprendendone
un fatto, la cui responsabilità è esclusiva di
poi i segni a china. Infine, usando pennarelli
Roberto Segoni, posso insistere; e cioè sulla integrazione fra disegno tecnico e disegno
ed aereografo si ottiene un disegno che da un lato ha le caratteristiche di esattezza del
espressivo, qui felicemente realizzata. Un tempo, i disegni tecnici dei mezzi di tra-
disegno tecnico, e dall’altro la resa coloristica e formale del figurino a tempera.
sporto erano eseguiti in modo freddo, ma con
Si riesce a riunificare così in un solo disegno
una abilità grafica e precisione stupefacente: veri e propri capolavori nel loro genere, che
ciò che era stato arbitrariamente separato; anche se tutto ciò costa settimane di attento
richiedevano una sapienza ed una pazienza oggi introvabili. I cosiddetti insiemi non erano
lavoro. Ma il prodotto vale la candela, perché non vi è ombra di imbroglio, essendo sicuri
disegni di progetto, destinati agli esecutori,
che il prototipo sarà esattamente eguale a ciò
ma un vero rilievo di parti già disegnate una per una, messe assieme con una pazienza
che avevamo immaginato, senza ricorrere agli ancor più costosi modelli. Lo sviluppo di que-
certosina nel sovrapporre, sezionare, riassumere (dal vero alla scala 1/20) un enorme
ste tecniche di rappresentazione, che hanno un vasto campo di applicazione, trova in Ro-
quantità di informazioni nello stesso disegno.
berto Segoni uno dei più sicuri cultori italiani.
In seguito, cioè circa alla metà degli anni Trenta, la qualità di questi disegni di insieme scad-
Per questo motivo il Bollettino Ingegneri ha
de notevolmente (in coincidenza con l’uso del lapis al posto dell’inchiostro di china), ed in
fatto uno strappo alle regole concedendo a Roberto Segoni una doppia pagina a colori
misura crescente sia nei progetti delle FS che
finale, in cui i suoi figurini a colori, benché ri-
nelle industrie automobilistiche. Il costosissimo (come tempo di esecuzione) figurino tec-
dotti della metà rispetto agli originali, possano comunicare i loro valori grafici, in cui linea
nico, eseguito per mostrare il progetto alla dirigenza non tecnica ed alle autorità si trasfor-
e colori sono congiunti per raccontare l’oggetto “come se fosse vero”.
mò o in un modellino, oppure in un disegno
Si osservino (magari con l’ausilio di una lente)
prospettico affidato a specialisti del bell’effetto grafico, spesso eseguito a tempera colora-
i raggi delle ruote delle motociclette o le maglie delle catene, oppure i dettagli del carrello
ta su carta nera, che privilegiava gli aspetti formali rispetto a quelli propri del disegno tec-
della metropolitana di Milano. E si rifletta con quanta pazienza ed intelligenza è stato dise-
nico (come la scala esatta, cioè la possibilità
gnato un oggetto così poco eccitante come
di misurare immediatamente le dimensioni di ogni dettaglio). Specialmente nell’industria
una locomotiva da manovra per le FS. Non credo che oggi in Italia esista nessun altro
automobilistica, maestra in questo campo di ruffianerie pubblicitarie, più belli erano i figuri-
designer capace di illustrare un particolare con tale stupefacente esattezza e senza per-
ni creati dagli stilisti (la cui figura nasce negli
dere di vista il suo rapporto con l’insieme.
anni Trenta) più scadeva la qualità dei figurini tecnici, senza possibilità di interscambio fra le
Dopo anni di sbandamento nelle facoltà di architettura, la proclamata sua “rifondazione”
sue rappresentazioni. Fra parentesi, lo stesso avveniva nell’architettura; belle prospettive a
come “costruzione logica” (Grassi) non può che passare per la ripida, stretta e disagevole
tempera per i clienti e disegni esecutivi sem-
strada percorsa da Roberto Segoni.
pre più sciatti. Tutto il mondo era paese nel fare come Piranesi, alterando le proporzioni di un progetto fino a far apparire un canile imponente come il Partenone; e le autorità fasciste, lungi dal denunziare l’imbroglio, ne godevano
140
Il testo e le tavole sono tratte dal Bollettino degli Ingegneri del 1980
VII