ARCHITETTURE NEL TEMPO Maurizio De vita

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Architetture nel tempo Dialoghi della materia, nel restauro • Maurizio De Vita

Veduta del corpo centrale delle scuderie, prima dell’intervento di restauro

pagina a fronte Particolare della muratura preesistente

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te affascinante, ma costruttivamente molto fragile. Sotto il profilo architettonico tre sono stati i temi affrontati: la riconversione di grandi spazi unitari per funzioni differenti senza tradire il carattere straordinario della fabbrica, l’inserimento di quei dispositivi impiantistici, funzionali e normativi, essenziali per la sicurezza e il funzionamento di un edificio contemporaneo con funzioni complesse, la risarcitura del crollo che coinvolgeva la copertura e tre moduli delle volte a crociera. Per il consolidamento dell’edificio sono stati privilegiati interventi con il minore impatto possibile sul comportamento strutturale dell’organismo. Il cemento armato è stato utilizzato per consolidare e legare le fondazioni. I cordoli di collegamento sul coronamento delle murature in pietrame sono stati realizzati in legno, come la struttura della copertura consolidata o sostituita. Gli appoggi delle volte a crociera sui capitelli, il componente più fragile dell’edificio, sono stati consolidati mediante fasciatura con fibre di carbonio intonacata poi con malta di calce. Al piano primo sono stati realizzati tiranti trasversali e longitudinali in acciaio sull’estradosso delle volte. Tra le addizioni, si può considerare la risarcitura del crollo all’interno dell’edificio. È stato aggiunto un nuovo volume in vetro che, al centro dell’edificio, stabilisce un dialogo con l’antica struttura, favorendo l’ingresso della luce nel cuore del corpo delle Scuderie. All’interno di questa gabbia vetrata sono contenute le scale che collegano i due livelli. Sempre a proposito di addizioni, questa volta legate ad adeguamenti impiantistici, a piano terra, nella sala delle esposizioni, sono stati posti diversi totem rivestiti con un carter metallico che nascondono, oltre che i condotti per la mandata dell’aria, anche le prese elettriche e prese dati. Oltre ad essere un’alternativa alle tracce nelle murature, queste torrette diventano un segno dal volume definito distribuiti in una griglia che si contrappone alle colonne. Nell’ala del canile, sul lato est è stata eseguita una nuova addizione, dalle forme semplici, staccato dall’edificio e sospeso sul vecchio muro di cinta, in cui si trovano i servizi e le centrali degli impianti. Citando le parole dell’arch. Franco Purini: “Un edificio è come un’astronave del significato che percorre orbite costantemente diverse lungo le quali raccoglie una moltitudine di materiali discorsivi, di alternative potenziali e di assetti formali paralleli che entrano a far parte della sua identità”.

Bibliografia F. Purini, Il restauro come interpretazione, in «Opere, rivista toscana di architettura», n. 02/2003, p. 46-47. C. Conforti, Recupero delle scuderie medicee di Poggio a Caiano, in «Casabella», n.690/2001, pp.10-17. E. Pieri, Ricostruire modificando le scuderie Medicee di Poggio a Caiano, in «Costruire in laterizio», n. 77/2000, pp. 22-27. F. Barbagli, P. Baroni, C. Blasi, F. Purini, Il progetto di recupero delle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano, in «Costruire in laterizio» n.77/2000, pp.32-37.


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