Chefchaouen

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Chefchaouen L’ingresso principale alla Moschea Al Aadam prima dell’intervento di restauro del 2006.

Moschea Al Aadam (moschea maggiore Yama’ el-Kebir) È la masjid al-jama’ah, la moschea della collettività o moschea del Venerdì e per questo motivo l’edificio costituisce lo spazio religioso più grande della città. È anche la moschea più antica: la sua costruzione risale al 1471, data di fondazione di Chefchaouen. I lavori iniziarono per mano di Moulay Alì Ben Rachid, fondatore della città, per poi essere ultimati solo nel 1560 ad opera del figlio Mohammed. La sala di preghiera, che occupa il corpo centrale del complesso con 452mq, è formata da otto navate parallele al muro della qibla. Le quattro navate più vicine alla qibla sono le più recenti: le arcate hanno altezza maggiore e la qualità architettonica è superiore. Le due navate centrali sono meno recenti; le arcate sono meno ricche. Le ultime due navate, sul lato della piazza, sono le più antiche; le arcate sono molto semplici e le loro altezze sono meno importanti rispetto a quelle delle altre parti. Ogni navata è scandita lateralmente da cinque o sei archi a ferro di cavallo spezzati che poggiano su pilastri. I pilastri sono disposti su una maglia irregolare, allineati solamente lungo la direzione delle campate, ognuna delle quali ha un’ampiezza differente. In corrispondenza dell’ultima navata posteriore è stato ricavato uno spazio adibito ad oratorio femminile, delimitato da pannelli in legno di circa due metri d’altezza. Questo spazio ha un accesso indipendente situato sul lato destro del blocco dei sanitari. All’interno, gli unici decori riguardano la copertura lignea, dipinta secondo i tradizionali disegni geometrici, su tinte accese dai toni rossi, verdi, gialli e azzurri, che risaltano maggiormente in contrasto con le pareti bianche.

Una decorazione più accurata si riscontra negli elementi esterni, come il portale d’entrata e il minareto; quest’ultimo delinea i confini tra la sala di preghiera e la madrasa e supera di due volte e mezzo l’altezza della sala di preghiera. La forma del minareto è ottagonale, come nelle moschee fondate dal governatore di Mulay Ismail, Alì Errnefì, in Tetouan e Tanger, e la sua costruzione potrebbe essere datata intorno alla fine del secolo XVII. Le otto facce, divise in tre registri, sono ornate da arcatelle scolpite in laterizio, semplici o polilobate, arricchite nella parte superiore da pannelli quadrati di maioliche. Gli angoli, costruiti interamente in laterizio, risaltano per i loro toni rossi, mentre le parti restanti sono state tinteggiate con una pittura color ocra che contrasta con il bianco della calce che copre la parte alta del minareto e la sua lanterna, così come in origine tutti i muri della moschea. La sala di preghiera è servita da tre ingressi pubblici. Il principale si trova sulla piazza Outa Al Hamam, ad un livello superiore. Per superare la differenza di quota troviamo due ampie scalinate, una frontale e una laterale rispetto al portone d’ingresso. La posizione dell’ingresso principale non è al centro della facciata e la presenza dell’ingresso è messa in risalto da un portico in legno con copertura a quattro falde e testa a padiglione. Il secondo ingresso si trova sul lato est dell’oratorio, sotto il portico dei servizi pubblici e conduce alla parte posteriore della sala di preghiera, riservata alle donne. L’ultimo accesso si trova lungo il lato della moschea che costeggia la kasbah, sulla stessa quota dell’oratorio ed è costituito dalla successione di due portoni. Il primo è situato lungo il muro che racchiude il cortile esterno della moschea, e prepara il fedele all’ingresso in moschea, mentre il secondo accede direttamente al muro della quibla. La madrasa è dotata di altri ingressi alla moschea, aperti per la preghiera del venerdì e per gli alunni della scuola coranica. La moschea è cresciuta con l’espansione demografica della città e ha subito restauri e manutenzioni ogni volta che lo stato del manufatto lo ha richiesto. L’ultimo intervento di restauro ufficialmente archiviato prima dell’inizio del cantiere avviato nel 2006, risale all’anno 1932. La mancanza di omogeneità che si osserva nell’architettura di questo monumento manifesta le differenti trasformazioni che ha subito nel corso dei suoi 400 anni di esistenza. Fondata nel secolo XV/XVI, fu ampliata per la prima volta nel XVII secolo , data nella quale si aggiunse il minareto. Restaurato nel XIX secolo, ha subito nuove aggiunte nel XX secolo; tra le altre, il portico della entrata principale. Attualmente, a seguito del cantiere di restauro che ha interessato l’intero


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