Il progetto della bioregione urbana
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La qualità estetica del paesaggio urbano e rurale (venustas e concinnitas) è dunque un procedere dai paesaggi eccellenti della pianificazione vincolistica alla qualificazione dei mondi di vita attraverso la complessità della azioni che ne determinano gli equilibri bioregionali; promuovendo applicazioni integrate della Convenzione europea del paesaggio e del Codice dei beni culturali e paesaggistici per introdurre nei processi valutativi del patrimonio territoriale della bioregione l’autenticità morfotipologica, la valorizzazione progettuale delle figure territoriali che compongono le identità territoriali e paesistiche; integrando gli approcci estetico-percettivo, ecologico e storico-strutturale nella definizione del patrimonio, delle criticità e degli obiettivi di qualità paesaggistica. Fondamentale in questa progettazione sociale della bellezza dei paesaggi è tenere a guida i rapporti con la dimensione dell’essere umano: “la riassunzione collettiva e individuale dei saperi e della cultura del luogo” (Bonesio 2007); dei codici per reintrodurre forma, misure e proporzioni (form-based codes, Parolek et Al. 2008; aspetti qualitativi, morfotipologici ed estetici dei regolamenti edilizi e delle norme figurate urbane e territoriali); garantire la coesistenza e l’equilibrio fra spazi di prossimità e di relazione locale e globale (Choay 2003); riproporre la magnificenza civile dello spazio pubblico (Rossi 1984); ridefinire le relazioni fra complessità e paesaggio, funzioni ecologiche e qualità estetica del territorio; reintroducendo dinamiche naturali nei processi di trasformazione urbana e territoriale, verso il “giardino planetario” (Clément 2011). In questo percorso la pianificazione paesaggistica, reinterpretata in chiave bioregionalista, assume il compito di definire queste regole di qualità50 rendendole immanenti ai principali elementi costruttivi della bioregione che ho trattato. Questo grazie anche al ruolo cogente dei Piani stessi rispetto a azioni di settore e piani urbanistici51. Queste specificazioni sulla pianificazione paesaggistica confermano che l’approccio bioregionalista, come approccio olistico al governo del territorio, consente di ricomporre azioni settoriali, sovente contrastanti, in un sistema unitario di decisioni governato dall’interesse collettivo. L’aver introdotto nell’approccio territorialista il paradigma della bioregione urbana, che si fonda sul riconoscimento e il trattamento delle relazioni co-evolutive fra insediamento umano e ambiente, fra luogo, Sul tema delle regole di qualità atte alla comunicazione sociale dei piani vedasi il saggio di Daniela Poli “Dallo statuto del territorio alle norme figurate”, in questo volume. 51 Art. 145 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (2004). 50