Dialoghi 253

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253 dialoghi Locarno – Anno 50 – Ottobre 2018

di riflessione cristiana BIMESTRALE

Solidali con l’umanità, contro l’iniziativa nazionalista

Santo il Papa della «Humanæ vitæ» Il 14 ottobre è stato proclamato santo il beato Giovanni Battista Montini, nato a Concesio (Brescia) il 26 settembre 1897. Ordinato sacerdote nel 1920, dopo un lungo servizio reso nella Segreteria di Stato vaticana, fu nominato arcivescovo di Milano da papa Pio XII il 1. novembre 1954 ed eletto Papa con il nome di Paolo VI il 21 giugno 1963. Morì il 6 agosto 1978 a Castel Gandolfo. Insieme a Paolo VI è stato canonizzato Oscar Arnolfo Romero, arcivescovo di San Salvador, nato a Ciudad Barrios (El Salvador) il 15 agosto 1917, ucciso in odio alla fede il 24 marzo 1980. Per una singolare coincidenza, la canonizzazione di Papa Montini coincide con il cinquantesimo dell’enciclica «Humanæ vitæ», di cui «Dialoghi» propone in questo numero un’ampia retrospettiva. p. 2

In memoria di Aldo Lafranchi Un suo articolo era contenuto anche nell’ultimo numero di «Dialoghi» (giugno 2018). Il nostro compagno di redazione – che la foto ritræ durante il convegno per il 250. numero della rivista, a colloquio con il Vescovo di Lugano Valerio Lazzeri – è deceduto il 9 luglio. Era nato a Locarno il 23 marzo 1937, aveva studiato nei seminari diocesani ed era stato ordinato presbitero il 28 luglio 1960. Fu vicario a Brissago e a Bellinzona, da ultimo economo spirituale di Olivone. La svolta nella sua vita fu la rinuncia allo stato clericale e il matrimonio con Anna Bonzanigo, nel 1969. Di professione psicologo, i suoi primi articoli furono pubblicati da «Dialoghi» nel 1976: da quella data durava non solo una collaborazione ma anche un’amicizia che lo legava a noi fino a oggi. Lo ricordiamo a p. 5

Dopo l’immane conflitto che ha devastato il mondo dal 1939 al 1945, i popoli hanno deciso di costituire una organizzazione, detta delle Nazioni Unite (ONU) per impedire nuove guerre, e hanno approvato una Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che fin dal preambolo afferma che «il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace del mondo» (10 dicembre 1948), la Dichiarazione si sviluppa in trenta articoli che elenca i principali diritti umani, cui sono seguiti il Patto internazionale per i diritti economici sociali e culturali, e il Patto internazionale sui diritti civili e politici (16 dicembre 1966), e poi altri patti e convenzioni internazionali, a meglio definire i diritti enunciati, fino alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (la cosiddetta CEDU, Roma 4 novembre 1950). La maggior parte di questi documenti, che costituiscono la grande famiglia del diritto internazionale, prevede organismi che ne esigono o garantiscono il rispetto da parte degli Stati che li hanno sottoscritti. Anche la Svizzera ha aderito alla organizzazione mondiale delle Nazioni Unite, col voto popolare del 10 settembre 2002, e ha ratificato la CEDU il 21 novembre 1974, e quindi il popolo svizzero ha approvato il contenuto di tali documenti, sia i diritti che elencano sia gli obblighi che ne derivano. Con una iniziativa popolare, messa in votazione il prossimo 25 novembre, dal titolo «Il diritto svizzero anziché giudici stranieri», si vuole modificare gli articoli 5 e 56 della Costituzione, per inserire il principio che «La Co(Continua a pagina 24)


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