231 dialoghi Locarno – Anno 45 – Aprile 2014
di riflessione cristiana BIMESTRALE
Tra due votazioni
Avere un figlio è un diritto? «Si può?». L’interrogativo può avere un doppio (e addirittura triplo) senso: «È possibile tecnicamente? Oppure: «È lecito legalmente?». E ancora: «È giusto moralmente?». La Commissione federale di etica ha pubblicato un rapporto sul passaggio eventuale dalla possibilità tecnica (oggi i figli si possono concepire e mettere al mondo in tanti modi) alla liceità giuridica (la legge li dovrebbe permettere). Sullo sfondo, il problema etico. «Dialoghi» dedica un primo dossier, di carattere soprattutto esplicativo, alla questione. Pagine 2-5
Questo numero della rivista si pubblica tra due consultazioni popolari importanti nuovamente caratterizzate da un numero eccessivo di quesiti sottoposti all’elettore. Il 9 febbraio erano in gioco due iniziative popolari («Il finanziamento dell’aborto è una questione privata» e «Contro l’immigrazione di massa») e un decreto federale («sul finanziamento dell’infrastruttura ferroviaria»), oltre a una votazione cantonale. Il 18 maggio al giudizio dell’elettore ticinese saranno sottoposti cinque temi federali (tra cui: pedofilia, aerei da combattimento, salari minimi) e tre cantonali (tutti di freno alle spese, tra cui la riduzione dei sussidi di cassa malati). Alcuni comuni interrogheranno gli elettori anche su altri temi (la data è scelta intenzionalmente per favorire un’alta partecipazione). Ma il 9 febbraio ha votato il 56,2 per cento degli iscritti e appena il 17% per cento degli elettori sotto i 30 anni. Ci si deve chiedere se di questa scarsa partecipazione sia corresponsabile la complessità del sistema. Tanto più che, con l’allentarsi della fedeltà ai partiti e il fiorire di raggruppamenti attorno a istanze molto particolari, per non dire balzane (il divieto dei minareti), lo strumento della democrazia diretta si sta profilando come lo scenario ideale per diffondere e affermare istanze demagogiche. Il discorso si complica ancora di più se si riflette al rebus politico che provocano decisioni prese da un quarto appena degli aventi diritto quando si dimostrano in contrasto con la Costituzione federale oppure con trattati internazionali liberamente sottoscritti e di alto significato, come la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Indipendentemente dai contenuti – che in qualche caso devono essere definiti francamente aberranti – la macchina pare in attesa di una verifica e forse di una revisione. E.M.