210 dialoghi Locarno – Anno 42 – Febbraio 2010
di riflessione cristiana
BIMESTRALE
Keystone
«Il problema è Roma»?
Haiti, la tragedia e la solidarietà Immagini drammatiche che hanno fatto il giro del mondo. Taluni si sono scandalizzati che i media abbiano potuto trasmettere immagini così brutali. Ma lo scandalo più grande è quello di un Paese, Haiti, dimenticato dalla storia e dagli uomini dopo essere stato il primo al mondo ad abolire la schiavitù tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Il terremoto del 12 gennaio ha, d’altra parte, suscitato uno slancio di solidarietà che merita apprezzamento. Non tutto l’aiuto, data l’enormità della sciagura, è potuto andare a segno con la tempestività e l’efficacia desiderate. Ma non sono mancate prove di generosità al limite dell’eroismo. Si spera, ora, in una ricostruzione che sia anche una resurrezione del Paese così duramente provato.
«Madre e maestra» (Giovanni XXIII), «esperta in umanità» (Paolo VI): queste definizioni della Chiesa sono dell’immediato pre-Concilio e post-Concilio, anche se riflettono un’autocoscienza che risale a molto prima. Già le encicliche, per esempio, di Pio XII avevano ricevuto riconoscimenti esterni alla Cattolicità. Fa dunque piacere che il recente documento di papa Benedetto XVI – Caritas in veritate – sia stato letto e apprezzato anche fuori della cerchia di coloro per i quali, qualunque cosa dica o faccia, «il papa è infallibile» ben oltre la definizione canonica. «Dialoghi», che all’ultima enciclica aveva dedicato un commento redazionale nel numero 208 (novembre 2009), ritorna oggi sull’argomento con due contributi: il primo di Carlo Silini circa le considerazioni che il Papa fa sull’economia: prudenti ma per molti aspetti «profetiche» – come si sarebbe detto al tempo del Concilio; il secondo di Simone Morandini sui contenuti di Caritas in veritate riferiti all’ambiente, anche questi molto incoraggianti per l’impegno che esige per la tutela della qualità di vita delle generazioni future. Questi apporti del magistero papale alla riflessione in campi non strettamente di competenza e di giurisdizione della «cattedra di Pietro» sono nella linea di una «traduzione» nei termini della società civile dei valori evangelici, più specifici della testimonianza della Chiesa. È da respingere il pregiudizio laicista che vorrebbe espunto dalla riflessione comune ogni argomento che abbia sorgente remota o prossima in un contesto religioso. È nella linea «inclusiva» dell’ultimo John Rawls – suo il famoso «consenso per intersezione» – che i beni religiosi possano confluire nei valori costituzionali a tutti comuni e prendere la forma di diritti umani. Il compiacimento non può tuttavia essere disgiunto dalla constatazione (Continua a pagina 2)