Tutto si muove, tutto si tiene

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la parrocchia e, dall'altro, la Democrazia Cristiana a cui si è aggiunto un campo di formazione speciale, cioè l'Università Cattolica di Milano. Il tutto nel particolare fermento del mondo cattolico che si era venuto costruendo negli anni del Concilio e che è poi progressivamente calato di intensità nel tempo. Agli studi universitari si sono quindi accompagnate le letture di una pubblicistica cattolica vivace ed esigente, a volte forse radicale ma comunque straordinariamente importante a formare coscienze coerenti e robuste. Coscienze preparate ad accompagnare un necessario rigore etico con un profondo contenuto di laicità della politica. Parlo di riviste come «Il Gallo», «Il Regno» o «Testimonianze», intorno alle quali si dibattevano i problemi fondamentali della società in un clima di pluralismo, di libertà ma anche di quasi certezza che le cose sarebbero migliorate e che saremmo poi vissuti in una società di maggiori opportunità, non solo di carattere materiale ma anche soprattutto di carattere spirituale. A queste riviste, alle quali anch'io ho lungamente attinto e che forse possono dare l'impressione di un cattolicesimo un poco provinciale, si aggiungevano tuttavia i contributi di provenienza oltrealpina, tra i quali emergono i due giganti della riflessione religiosa germanica, cioè Bonhoeffer e Guardini. Un pensatore protestante ed un pensatore cattolico che hanno forse più degli altri influito su coloro che in tutta Europa si sono dedicati alla politica, attenti nello stesso tempo alle tematiche di carattere religioso. Mi fa una certa impressione ricordare che questi maestri di pensiero erano gli stessi sui quali mi sono potuto intrattenere a conversare con il cancelliere Kohl quando avevamo l'opportunità di andare oltre gli assillanti problemi della politica quotidiana. Ricordo come si richiamasse soprattutto a Guardini, proprio in quanto questo grande pensatore fondava le sue riflessioni sulle virtù teologali e, tra queste, soprattutto sulla speranza. Di scommesse sulla speranza Albertina Soliani ne ha portate avanti molte, operando per il miglioramento della scuola dell’obbligo, del sistema carcerario e del sistema sanitario nazionale, sempre con quell'impegno etico che è il frutto diretto del suo processo formativo. Alla luce di tutto questo si comprende come i suoi ultimi anni di impegno parlamentare siano stati per lei estremamente difficili fino ad essere definiti come veri e propri anni bui, nei quali sono stati messi sotto scacco perfino i valori fondamentali che sono alla base della nostra Costituzione. Questo profondo pessimismo si estende anche al giudizio sui risultati delle elezioni del 2013, riguardo ai quali il commento, del tutto esplicito, è


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