Eparchia di Lungro

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Nel Credo confessiamo che Cristo ritornerà in gloria

Il mosaico del Giudizio universale nella Cattedrale di Lungro La Chiesa attende una seconda venuta del Signore; sarà la conclusione della storia e il suo compimento in una vita senza fine. Il Credo di Nicea-Costantinopoli confessa che Gesù Cristo «ritornerà in gloria per giudicare i vivi e i morti e il suo Regno non avrà fine». La terza domenica di prequaresima, detta di carnevale, è consacrata al Giudizio finale; è una preparazione ed un’esortazione alla conversione. Nel mosaico le figure sono rigorosamente distribuite in vari ordini, in base alla loro importanza e significato: il vertice della composizione è Cristo in gloria, nella mandorla fiammeggiante, cui tutti i piani convergono. Il Figlio dell’Uomo, con le vesti scintillanti (coperte d’oro), appare seduto «sulle nuvole del cielo in potenza e grande gloria» (Dn 7,13; Mt 24,30). Affiancato dalla Vergine e da Giovanni Battista, Cristo, al centro, appare sotto la forma della Deisis: «intercessione fatta in giustizia». La Vergine Maria e Giovanni Battista presentano al Signore, come in una corte di giustizia, le domande dei fedeli. Il racconto evangelico

«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti» (Mt 25,31-32).

Nella Cattedrale di Lungro si trova il grande mosaico del Giudizio universale che ricopre l’intera antifacciata. L’opera è stata realizzata da Josif Droboniku.

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