AirPlanes_08_13

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13 Monte Argentario 31 - 08 - 2008

Euro 2,50

ARGENTARIO AZZURRO 2008



PROGRAMMA DI VOLO Argentario Azzurro Monte Argentario 31-8-2008 HH-3F EVENTO SAR TEXAN T6 AEROCLUB RVS ACROBATICO TEAM YAK ITALIA FRECCE TRICOLORI

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l 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori e` dislocato sull aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo

Udine , nel cuore del Friuli Venezia Giulia. La base e` anche sede del 2째 Stormo Mario D Agostini . Chiunque avesse visitato il cenacolo dell acrobazia collettiva, nata proprio qui quasi 80 anni fa, sa che per giungere all ingresso dell aeroporto si percorre l ultimo tratto della Pontebbana, la statale che taglia l alta pianura friulana da Udine a Pordenone. Tutti gli appassionati che lo hanno fatto, non possono non confessare di aver provato un emozione del tutto particolare nel momento in cui hanno superato il corpo di guardia e sono entrati nella dimora delle Frecce Tricolori . Eppure l atmosfera che si respira e` di assoluta naturale normalita`. Subito dopo l ingresso di Rivolto un viale alberato conduce direttamente in prossimita` della pista. L area logistica si concentra infatti in prossimita` dell ingresso della base, con il comando di Stormo e i gruppi di supporto. L area operativa si sviluppa invece lungo il lato meridionale della pista 06/24, una striscia d asfalto lunga 2.990 metri e larga 45, sulla quale si affacciano infrastrutture eterogenee sorte in epoche differenti. Procedendo verso l estremita` opposta della base si incontrano invece edifici dal design piu` moderno, come la torre di controllo o le avveniristiche tensostrutture impiegate per hangarare gli MB.339 del 313 o Gruppo. A Rivolto lo spazio non manca, oltretutto la base sorge all interno del CTR di Aviano, un ampia zona riservata al traffico aereo militare, abbastanza lontana dagli scali

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Le Frecce Tricolori raccolgono l esperienza e l addestramento di piu` di 45 anni di acrobazia aerea italiana; nel solco di coloro che hanno cresciuto il Gruppo fino a portarlo all attuale livello di capacita`, viene tramandato un programma acrobatico che unisce, in un insuperabile compromesso, spettacolarita` e tecnica di volo.

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regionali e dalle trafficate aerovie del Nord Italia: zona ideale per un attivita` che si sviluppa principalmente sul piano verticale, come quella che vede impegnate per sei mesi all anno le Frecce Tricolori . Dell Aeronautica Militare le Frecce Tricolori sono la componente sicuramente piu` conosciuta e visibile, ma in realta` rappresentano la sintesi delle capacita` dei piloti e degli specialisti dell intera Forza Armata. Perche´ questo bisogna sempre rammentare quando si parla della PAN Pattuglia Acrobatica Nazionale : tutti i suoi componenti, piloti e tecnici, sono inquadrati nei ruoli dell Aeronautica Militare ed hanno quindi subito una selezione per l arruolamento e percorso un iter istruzionale e formativo che non differisce da quello dei loro colleghi in servizio presso gli altri reparti dell A.M. La compagine acrobatica piu` numerosa al mondo, con un programma di volo che prevede l impiego di dieci velivoli, erede di una tradizione prestigiosa, e` quindi in tutto e per tutto un reparto del Aeronautica Militare con particolari compiti di rappresentanza ma che non ha per questo perso i connotati piu` prettamente operativi. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori e` inquadrato nel Comando delle Forze Aerotattiche di attacco e ricognizione Drago , con sede a Milano, ed e` in grado di svolgere, qualora la catena di Comando lo ritenga necessario, operazioni di supporto aereo offensivo in appoggio alle forze terrestri. Ardimento, capacita`, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosita` e soprattutto espressione di una grande tradizione culturale non solo aeronautica ma di un intero Paese queste sono le Frecce Tricolori .

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La Formazione 2008 delle Frecce Tricolori

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CALENDARIO DELLE ESIBIZIONI PAN - 2008

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Data

Evento

Localita`

Attivita` PAN

31 agosto

Argentario Azzurro

Monte Argentario GR

Esibizione

07 settembre

Bardolino Air Show

Bardolino VR

Esibizione

20 settembre

Manifestazione Aerea Citta` di Varazze

Varazze SV

Esibizione

21 settembre

Manifestazione Aerea

Sanremo IM

Esibizione

27 settembre

Ferrara Balloons Festival

Ferrara

Esibizione

04 novembre

Festa Unita` Nazionale e delle FF.AA.

Roma

Sorvolo


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Programma Acrobatico 2008

Il programma 2008 delle Frecce Tricolori si compone come quello delle scorso anno di 18 figure che danno vita ad uno spettacolo unico e veramente di pregio anche agli occhi degli spettatori piu` smaliziati ed esigenti. Una delle peculiarita` di questa armonia tutta tricolore e` quella di essere uno spendido continuum . Sono 25 minuti da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove, le due sezioni, il solista, incroci, salite, tonneaux, schneider per concludersi nel grande ed emozionante tricolore finale dell Alona.

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IL PROGRAMMA ACROBATICO

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L ADDESTRAMENTO L anno delle Frecce Tricolori puo` essere suddiviso in due grandi periodi, impropriamente definiti stagione estiva e stagione invernale . La stagione estiva si identifica con l intero periodo delle manifestazioni, che inizia ufficialmente il 1째 maggio con la tradizionale esibizione di Rivolto e termina generalmente verso i primi di ottobre. La stagione invernale invece coincide grosso modo con il periodo che va da novembre alla fine

di aprile ed e` interamente dedicato all addestramento e all inserimento in formazione dei piloti neoassegnati. In questo periodo la PAN opera principalmente da Rivolto, volando in media tre sortite al giorno per cinque giorni alla settimana. Il normale turnover che caratterizza ogni reparto operativo prevede che, prima dell inizio della stagione estiva, uno o due nuovi piloti siano selezionati per entrare a far parte della formazione nelle posizioni che si rendono libere per il naturale avvicendamento all interno del gruppo. Anche il meccanismo della selezione si basa su un modello ormai ben consolidato: una prima scrematura dei candidati segnalati dai vari gruppi viene eseguita direttamente dal Comando della Squadra Aerea sulla base del profilo di carriera del pilota. L esito della prima valutazione riduce a non piu` di 8-10 il numero dei candidati che, superato lo sbarramento iniziale, sono invitati a trascorrere, tra marzo e aprile, una settimana a Rivolto per la seconda e decisiva selezione, condotta direttamente dalle Frecce Tricolori . Anche se durante il soggiorno a Rivolto e` previsto un volo con il comandante, uno in coppia e uno con la formazione completa, i nuovi piloti sono scelti non solo sulla base dello skill , ma anche e soprattutto per le qualita` caratteriali. Ci spiega il comandante: Trattandosi di piloti che possiedono gia` un certo bagaglio d esperienza, tutti i candidati sono dotati piu` o meno delle stesse capacita` di pilotaggio. Conseguentemente, la valutazione e la successiva scelta si basano su altri criteri. Quel che conta in pattuglia e` l umilta`, la capacita` di mettersi in discussione, lo spirito di sacrificio e la possibilita` di inserirsi velocemente nel gruppo.

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Per saggiare queste qualita` puo` essere piu` utile andare a cena con i candidati e scambiare quattro chiacchiere che volarci. Le caratteristiche peculiari dei candidati vengono valutate dai quattro piloti piu` anziani del 313 : il capoformazione 1 , il capo della seconda sezione 6 , il solista 10 e, ovviamente, il comandante 0 , cui spetta comunque la decisione finale. I nuovi piloti si aggregano alla Pattuglia a stagione estiva in corso, durante il periodo piu` intenso dell attivita` delle Frecce per confrontarsi fin dall inizio con i ritmi molto particolari della PAN. Il pilota che arriva a Rivolto ha un esperienza di 4-5 anni presso il reparto operativo e una combat readiness consolidata. Tuttavia il tipo di attivita` che si svolge presso il 313o Gruppo e` molto diverso dal volo in coppia o dalle formazioni volate al gruppo d appartenenza o durante l iter addestrativo per il conseguimento del Brevetto di Pilota Militare. Si cerca quindi di introdurre i nuovi arrivati gradualmente: durante la prima stagione estiva si vola il piu` possibile da passeggeri, poiche´ e` importante osservare da vicino l attivita` della formazione, l organizzazione delle trasferte, le problematiche con cui ci si confronta a ogni intervento in Italia e all estero. E durante la successiva stagione invernale che s inizia a fare sul serio con tutta la fase addestrativa propedeutica all inserimento in formazione. In sei mesi scarsi, un pilota deve essere in grado di prendere parte alla prima esibizione ufficiale attraverso un percorso formativo che prevede un apprendimento graduale e verifiche intermedie, e che e` quindi caratterizzato da un livello crescente di difficolta`. Si procede secondo uno schema a blocchi del tutto simile a quello impiegato presso le scuole di volo, con sortite che coinvolgono un numero via via crescente di velivoli. Al termine di ogni blocco di missioni, il pilota in addestramento deve eseguire un volo di controllo con uno dei piloti piu` anziani della formazione, il cui compito e` quello di valutare se il contenuto informativo del blocco e` stato correttamente assimilato. Il controllo dell indice di progresso e` serrato: ogni 15 giorni i quattro piloti piu` anziani si riuniscono per discutere il livello di apprendimento dei piloti in addestramento. Al termine del periodo invernale, i neo assegnati saranno in grado di volare nella formazione completa in una delle posizioni piu` arretrate: quelle corrispondenti ai numeri

7 , 8 e 9 .

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Il Solista

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l solista merita un discorso a parte. Nell economia del programma della Pattuglia rappresenta uno spettacolo nello spettacolo, e` colui che consente alle Frecce Tricolori di offrire al pubblico quella armonia e continuita` nella sequenza delle figure che e` altra caratteristica peculiare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il programma del numero 10 viene messo a punto durante la fase invernale dell addestramento. Si analizza quindi ogni singola figura e si decide l introduzione di qualche tecnicismo o di piccole personalizzazioni che generalmente non vanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d addestramento del solista prevede l esecuzione di tutto il programma della Pattuglia perche´ una buona parte della difficolta` del volo

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del solista e` costituita dalla scelta dei tempi di inserimento tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto dei tempi di ingresso e` una responsabilita` del solista il quale deve modificare la propria esibizione per riuscire ad accordarsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo che puo` dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dal luogo in cui si svolge l esibizione. Il 60% della difficolta` dell esibizione del solista sta nell esecuzione delle manovre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenza costante presso la biga in collegamento radio del comandante, l unico pilota titolato a commentare e a seguire gli aspetti di sicurezza del volo del 10 . Il comandante solitamente si limita a esprimere considerazioni sulla qualita` estetica della manovra senza fornire suggerimenti tecnici: solo il solista titolare detiene il bagaglio di conoscenze tecniche necessarie a correggere eventuali difetti di esecuzione delle figure acrobatiche a suo appannaggio. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il solista e` abbastanza autonomo rispetto alla formazione potendo pianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprio allenamento.

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MB.339 PAN e Frecce Tricolori dispongono in media di 15 velivoli MB.339A nella versione PAN che si differenzia da quella di serie , in servizio presso il 61o Stormo, per la livrea blu e per il sistema che genera i fumi colorati. Comandato attraverso due pulsanti quello sulla cloche per i fumi bianchi e quello sulla manetta per i colorati , l impianto sfrutta un serbatoio subalare di carburante da esibizione suddiviso in due comparti, uno da 170 litri e l altro da 65 chili di colorante, e due ugelli posti nel cono di scarico per l immissione del colorante nel getto e la successiva vaporizzazione che genera la scia colorata. Altra peculiarita` e` che i velivoli della PAN per aumentare la manovrabilita` lungo l asse longitudinale e diminuire il sovraccarico delle semiali volano senza i tip-tank cilindrici da 510 litri, montati solo per le trasferte piu` lunghe e sostituiti da un apposita carenatura che serve a coprire l estremita` alare. I grandi numeri gialli che identificano gli aeroplani sono adesivi e vengono rimossi in occasione delle revisioni e nei cambi velivolo. All interno della formazione le sollecitazioni sono distribuite in modo non uniforme ed e` per questa ragione che i velivoli disposti lungo la linea centrale subiscono fattori di carico inferiori rispetto agli esterni, e quindi rimangono per piu` stagioni nella stessa posizione mantenendo il proprio numero, mentre il 10 , ovvero quello del solista, viene sostituito ogni anno con la cellula che ha meno ore di volo o quantomeno con quella nelle migliori condizioni. L efficienza dei velivoli e` assicurata dal personale del servizio tecnico responsabile degli interventi sui velivoli fino al 2o livello manutentivo. Gli specialisti, volontari selezionati secondo criteri simili a quelli previsti per i piloti, svolgono un ruolo fondamentale nell economia della Pattuglia dovendo garantire la produzione delle ore di volo non solo sulla base di Rivolto, ma anche e soprattutto, sugli aeroporti di rischieramento dove puo` essere necessario eseguire delle riparazioni o dei veri e propri interventi manutentivi per assicurare lo svolgimento dell esibizione. Un C-130J della 46a Brigata Aerea supporta gli MB.339 durante ogni trasferta, trasportando il personale specialista di supporto, un sistema AGE, pneumatici di scorta e un certo numero di pezzi di ricambio scelti su base annuale, tenendo in considerazione il tasso di rottura e la velocita` di invec-

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chiamento degli stessi. Per rendere minimi i tempi di reazione a un guasto, una parte degli specialisti vola con gli MB.339; oltre ad intervenire direttamente sugli scali intermedi, questi tecnici possono eseguire un primo assessment del problema in volo e comunicarne il tipo e l entita` all aeroplano di supporto affinche´ il personale specialista a bordo possa predisporre quanto necessario per l intervento a terra. Qualora un problema richieda tempi di lavoro incompatibili con la manifestazione, si ricorre a una delle due riserve: la prima, sul posto, e` il velivolo del comandante, mentre l altra e` uno dei 339 rimasti a Rivolto. E ovvio che durante il periodo estivo l attivita` del personale tecnico sia finalizzata a garantire la disponibilita` di tutti i velivoli della formazione per le varie manifestazioni mentre durante il periodo invernale sono pane quotidiano le manutenzioni programmate delle 150 che richiedono un fermo macchina di una settimana , 300 due settimane e 900 ore un mese , e le revisioni generali, eseguite al raggiungimento delle 1.500 ore di volo LOF, Limite Orario di Funzionamento o degli otto anni di impiego LIC, Limite Impiego Calendariale , che richiedono un fermo macchina di 7-9 mesi. Poiche´ a differenza degli altri reparti di volo, i velivoli delle Frecce volano piu` o meno le stesse ore nello stesso intervallo di tempo, un attenta programmazione della manutenzione e` indispensabile per avere il numero minimo di velivoli disponibili per l attivita` addestrativa e garantire tutti gli aeroplani abili e arruolati alla fine di aprile per l inizio della nuova stagione delle manifestazioni.

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EQUIPAGGIAMENTO PER IL VOLO A. Il casco da volo dispone di interfono e di doppia visiera, antisole o neutra. B. La maschera dispone di microfono incorporato e di uno speciale sensore che ne consente lo sgancio automatico in caso di caduta in acqua. C. Il giubbotto secumar si gonfia automaticamente a contatto con l acqua. D. Il colore azzurro della tuta da volo e` un ulteriore elemento distintivo dei piloti delle Frecce Tricolori . E. Al momento dell espulsione dal velivolo, l attivatore della radio d emergenza aziona il dispositivo che facilita la radiolocalizzazione del pilota da parte delle unita` di soccorso. F. Lo spinotto collega l interfono del casco all impianto radio del velivolo. G. Durante le manovre a elevata accelerazione, il pantalone anti-g si gonfia e` alimentato ad aria compressa per ridurre l afflusso di sangue verso la parte bassa del corpo, prevenendo cosi` una carenza di ossigeno al cervello che potrebbe portare alla visione nera e alla perdita di conoscenza. H. Indossate a mo di giarrettiere, le cinghie sono collegate al seggiolino eiettabile e assicurano che le gambe siano posizione corretta prima che il pilota abbandoni il velivolo. I. Calzari da volo. L. Attraverso il tubo corrugato viene erogata la miscela di aria normale o l ossigeno puro che alimenta la maschera del pilota. M. Guanti da volo impermeabili.


UN PASSATO GLORIOSO

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acrobazia aerea militare collettiva ha avuto la sua prima espressione verso la fine degli anni 20, presso l Aeroporto di Campoformido Udine , sede allora del 1째 Stormo Caccia. Fu proprio il comandante di questo Reparto, il colonnello Rino Corso Fougier, pioniere e iniziatore del volo acrobatico collettivo in Italia, a convincere lo Stato Maggiore dell allora Regia Aeronautica che il pilota militare avrebbe potuto utilizzare l aeroplano con la massima efficacia nell impiego bellico solo dopo aver acquisito sicurezza, padronanza, sensibilita` e coordinazione in qualsiasi assetto di volo. Da allora i vari reparti da caccia formarono numerose pattuglie, con compiti sia addestrativi che dimostrativi, pronte ad esibirsi nelle piu` importanti manifestazioni aeree italiane ed estere. Una tradizione riscoperta negli anni Cinquanta, con l Aeronautica Militare e il Paese in piena ricostruzione. In molti ricorderanno ancora nomi come Cavallino Rampante , Guizzo , Getti Tonanti ,

Diavoli Rossi e Lancieri Neri , entrati ormai nella leggenda dell acrobazia aerea. Lo Stato Maggiore dell A.M. decise nel 1961 di costituire una sola Pattuglia Acrobatica Nazionale composta, su base permanente, da piloti provenienti da tutti i reparti da caccia dell Aeronautica Militare. Cosi` in Friuli Venezia Giulia, a Rivolto, nei pressi di Codroipo Udine , a soli pochi chilometri dalla storica sede di Campoformido, sotto la sapiente guida del maggiore Mario Squarcina, prese vita il 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori che a oggi, con la formazione di nove velivoli e un solista, costituisce ancora la piu` numerosa compagine acrobatica del mondo, universalmente riconosciuta tra le piu` prestigiose. Da allora la Pattuglia Acrobatica Nazionale e` stata affettuosamente adottata dai friulani, persone generose che, considerandola parte integrante della realta` regionale, ne condividono, con orgoglio, successi e fama.

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UN PASSATO GLORIOSO

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ecnica e passione: questi sono gli elementi alla base del volo acrobatico che affascinano e coinvolgono il pubblico sempre piu` numeroso che segue le esibizioni e i raduni dedicati a questa particolare disciplina. E tecnica e passione sono anche i segreti del successo di Memphis Belle. La nota azienda genovese, specializzata nella progettazione e realizzazione di orologi professionali militari, ha avviato da quasi due anni un percorso di collaborazione con il team Yakitalia, capitanato da Domenico Serafini. La prima esibizione della pattuglia The Memphis Belle, svoltasi il 4 novembre 2006 proprio all aeroporto di Fano, ha rappresentato il primo passo di un viaggio unico ed emozionante. Memphis Belle ha una vera passione per il volo, il marchio stesso tradisce questa predilezione: l azienda prende il nome dal leggendario B-17, che durante la Seconda Guerra Mondiale divenne il piu` famoso bombardiere dell aviazione Americana. Ed e` proprio la celebre pin-up del velivolo anni 40 a campeggiare sul nose degli aerei della squadra acrobatica, rendendoli immediatamente riconoscibili. Tutti gli amanti del volo acrobatico potranno assistere alle spettacolari evoluzioni che vedranno protagonisti i quattro Yak-52 nell ambito dell Air Show di Fano. I piloti titolari

sono Domenico Serafini gregario di sinistra e leader durante il volo in formazione in coppia ed il suo copilota e` Paolo Sapignoli; Carlo Mariani leader e solista ; Carlo Alberto Scopel gregario di destra suo copilota Giuseppe Pierantoni; Gianfranco Caprai secondo solista e co-pilota Enzo Pacenti. La pattuglia prende

parte a tutti piu` importanti Air Show nazionali, presentando un programma altamente spettacolare. L utilizzo degli Yak-52 biposto , velivoli di notevole potenza e dalle eccellenti prestazioni di volo, consente alla realizzazione di esibizioni di elevato profilo tecnico e ad alto tasso di adrenalina: decolli ed atterraggi in formazione, avvicinamenti frontali con incrocio e separazione, voli a specchio, tonneaux, loop sono solo alcune delle figure che verranno eseguite dai piloti The Memphis Belle nell ambito della manifestazione che avra` luogo il 3 agosto. YAKOVLEV YAK-52

apertura alare 9,3 m - lunghezza 7,745 m - superficie alare 15 m2 - peso a vuoto 1.035 kg - peso massimo al decollo 1.315 kg - fattore di carico massimo: +7/-5g - impianto propulsivo: un motore radiale a nove cilindri Vedeneyev M-14P da 360 HP con elica bipala a passo variabile V350TA-D35 - velocita` massima 450 km/h - velocita` massima in volo livellato 270 km/h a 1.000 m rateo di rollio 140° sec - rateo di salita 500 m/minuto - equipaggio: 2 piloti.

YAKOVLEV YAK-55

apertura alare 8,1 m - lunghezza 7,745 m - peso a vuoto 723 kg fattore di carico massimo: +9/-6g - impianto propulsivo: un motore radiale a nove cilindri Vedeneyev M-14P da 360 HP con elica bipala a passo variabile V350TA-D35 - velocita` massima 475 km/h - rateo di rollio 300° sec - rateo di salita 1.000 m/minuto equipaggio: 1 pilota.

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AGUSTA-SIKORSKY HH-3F PELICAN

diametro rotore 18,90 m lunghezza 22,25 m con rotore in moto altezza 5,52 m peso massimo al decollo 10.000 kg - impianto propulsivo due turbine General Electric T58-GE-5 da 1.521 sHP velocita` massima 260 km/h tangenza 3.500 m - autonomia 750 km equipaggio 2 piloti, 2 specialisti polivalenti, 2 aerosoccorritori armamento: 2-3 mitragliatrici brandeggiabili cal. 5,56 mm.

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ell attivita` operativa dell Aeronautica Militare, grande risalto hanno gli interventi a favore della collettivita`, impieghi che vanno dal concorso in occasione di pubbliche calamita` in coordinamento con la Protezione Civile all intera tipologia delle missioni SAR Search And Rescue, ricerca e soccorso . L Aeronautica assicura questi interventi tutto l anno, ventiquattr ore al giorno con equipaggi ed elicotteri pronti al decollo con brevissimo preavviso. Lo schieramento e le caratteristiche ognitempo degli elicotteri biturbina HH-3F e AB.212 permettono di raggiungere qualsiasi parte del territorio nazionale o delle acque territoriali in un massimo di un ora e mezza di volo. Insieme ai velivoli da trasporto, gli HH-3F del 15° Stormo di Pratica di Mare sono anche tra gli assetti piu` versatili a disposizione dell Aeronautica Militare per l impiego in missioni fuori area , oltre i confini della nostra tradizionale area di responsabilita` .

Lo dimostrano le migliaia di volo effettuate dagli HH3F in Iraq nell ambito dell operazione Antica Babilonia . I reparti HH-3F hanno anche sviluppato una capacita` Combat SAR, molto apprezzata in campo internazionale e alleato, che rende possibile condurre, anche in ambiente ostile, operazioni di soccorso e di evacuazione sanitaria, cosi` come missioni di trasporto o di supporto alle forze speciali, a cominciare dagli operatori del Reparto Incursori e dei Fucilieri dell Aria, unita` di nuova costituzione dell Aeronautica Militare concepite per operare nei moderni scenari d intervento. Con opportuni equipaggiamenti gli HH-3F possono essere impiegati anche nel ruolo SMI Slow Mover Interceptor contribuendo, nell ambito di dispositivi di protezione aerea, alla capacita` di contrasto di eventuali attacchi terroristici condotti con aeromobili lenti e non convenzionali.

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L Aeronautica in Toscana

Quarto, stormo di Assi

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ebbene il 4o Stormo sia stato costituito ufficialmente il 1o giugno 1931 sull aeroporto di Campoformido, in occasione delle grandi manovre di quell anno, le sue origini risalgono ai tempi in cui l Aeronautica Militare non era ancora una Forza Armata autonoma se non nei pensieri di Giulio Douhet, e le imprese di Francesco Baracca erano leggenda. Sin dall inizio, infatti, lo Stormo vanta tra le proprie fila alcune tra le piu` gloriose squadriglie distintesi durante la prima guerra mondiale: prima fra tutte la 91a, famosa come la Squadriglia degli Assi . Dopo le grandi manovre, lo Stormo assunse carattere definitivo con il trasferimento a Merna e la denominazione di 4o Stormo Caccia Terrestre. Il suo simbolo originario, l uomo alato , fu sostituito dal Cavallino Rampante, adottato anche dai suoi due gruppi di volo: bianco su campo nero il IX, e nero su campo bianco il X. La designazione del duca Amedeo d Aosta quale comandante di Stormo dal maggio del 33 al marzo del 34, oltre al prestigio della casa Savoia conferi` al Reparto una spiccata personalita` e un forte spirito di coesione. Negli anni seguenti il Quarto fu impegnato a supporto

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delle operazioni in ASI, poi in Spagna, infine in Albania. Lo scoppio della seconda guerra mondiale mise a dura prova lo Stormo, impegnato su piu` fronti, fino all 8 settembre quando, nonostante lo sgretolamento di molti altri reparti della Regia Aeronautica resto` unito, con il IX Gruppo dislocato a Gioia del Colle e il X sulla base di Castrovillari. Segui` un duro periodo di cobelligeranza a fianco degli Alleati, ai quali bisognava dimostrare carattere e determinazione. Con la fine della guerra si concluse un periodo difficile ma epico. Ripresa la normale attivita` addestrativa con i primi P38J Lightning, nel 47 lo Stormo si trasferi` a Capodichino, dove arrivarono i P-51 Mustang, ben presto addomesticati con padronanza dai piloti e dagli specialisti. Con l ingresso dell Italia nella NATO arrivarono anche i primi aviogetti DH.100 Vampire, con i quali fu costituita una piccola pattuglia acrobatica chiamata i Vampiri . Con la riorganizzazione dell A.M. e l acquisizione del ricostituito XII Gruppo, lo Stormo divento` Aerobrigata e acquisi` sei nuove squadriglie per alimentare i suoi tre gruppi. Nel 56 avvenne il trasferimento a Pratica di Mare , dove inizio` il riequipaggiamento con il Canadair CL.13 Mk 4, piu`


In apertura, i piloti della 91a, la Squadriglia degli Assi . In alto a sinistra, l uomo alato , primo distintivo del Quarto, sostituito nel 1933 dal Cavallino Rampante che contraddistingueva l aeroplano di Baracca. In alto, una formazione di S.81 da bombardamento protetti dai CR.32 dell Aviazione del Tercio durante la guerra di Spagna. A sinistra, una coppia di Eurofighter 2000 in dotazione al IX Gruppo del 4o Stormo.

conosciuto come F-86E Sabre, il miglior caccia a reazione disponibile all epoca. Con questo velivolo verra` costituita la pattuglia acrobatica del Cavallino Rampante . Nel marzo del 59 il XII fu rischierato temporaneamente a Grosseto, seguito due anni dopo prima dal X e poi dal IX. Con l arrivo della Bandiera di Guerra sull aeroporto Baccarini, l Aerobrigata si stabili` definitivamente a Grosseto. Qui arrivarono i primi F-104, che faranno della 4a Aerobrigata il primo reparto supersonico dell Aeronautica. La transizione sulla nuova macchina ebbe termine nel 1964, ma all appello mancava il XII, trasferito a Gioia con gli F86K ma ancora in organico al Reparto. Nel 67 l Aerobrigata ridivento` Stormo e i gruppi fratelli si separarono: il X entro` a far parte del costituendo 9o Stormo e il XII passo` a tutti gli effetti al 36o. Resteranno, pero`, uniti dall emblema comune del Cavallino Rampante anche se cambieranno le insegne. Sulle derive degli aerei del Quarto, intitolato al duca Amedeo d Aosta, il cavallino bianco in campo nero viene racchiuso in uno scudo sormontato dal nodo Savoia e dalla corona ducale, mentre il X porta via con se´ la nuvoletta bianca, il cavallino nero e l iscrizione F. Baracca . Ben presto cambieranno anche le livree: dal metallo naturale alla mimetica

standard NATO con codici ad alta visibilita` di colore bianco. Con l arrivo degli F-104S nel 70, aggiornati alla versione ASA nel 1987, il IX affronto` un periodo di grande lavoro fatto di addestramenti, esercitazioni e impegni internazionali, che lo collocheranno con merito tra l e´lite della Forza Armata. In particolare, negli anni 80 il IX inizio` anche una turnazione con gli altri gruppi caccia in Sicilia, Trapani e Sigonella per la difesa del fianco Sud. Nel 1985 entro` a far parte dello Stormo il 20o Gruppo Addestramento Operativo, dotato di F-104G. Gli anni Novanta trascorreranno tra turnazioni d allarme a Sigonella, TLP, campagne tiri a Decimomannu e impegni operativi a supporto delle missioni nella ex Jugoslavia prima, e in Kosovo poi. I primi anni del 2000 sono quelli del passaggio dal datato F-104 Starfighter al nuovo Eurofighter 2000, compito che ha richiesto agli uomini del Quarto un ulteriore prova di professionalita` e dedizione. Il 16 marzo 2004 segna l inizio dell era Eurofighter: da Torino Caselle decolla per Grosseto il primo Typhoon ai comandi del gen. s.a. Pasquale Garribba per essere preso in consegna nei cieli grossetani dai nonni . Ad attenderlo, all atterraggio, ci sono il comandante di Stormo, col.

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Alberto Rosso e tutti gli uomini del Reparto. Nei mesi successivi si susseguono gli altri arrivi e il 31 ottobre 2004, dopo 41 anni di servizio, termina la vita operativa del

cacciatore di stelle : nei cieli di Grazzanise compare l ultima formazione di 104 con velivoli del 4o e del 9o Stormo. L arrivo del primo Typhoon monoposto, nel 2005, consentira` ai piloti del Quarto di conseguire, finalmente, la combat readiness sulla nuova macchina. Pisa e la febbre del volo Risalgono al 1839 le cronache che riportano i primi tentativi di ascensioni aerostatiche effettuate da Antonio Comaschi in Piazza dei Miracoli. Ma fu con l avvento del

piu` pesante dell aria che Pisa inizio` la sua lunga e gloriosa storia legata al volo. I primi protagonisti di quel periodo pioneristico furono i fratelli Guido e Ugo Antoni, costruttori di quel monoplano modello 1912 col quale Cagliani effettuo` il raid Pisa-Bastia, coprendo la distanza di 160 km in un ora e 43 minuti e viaggiando alla media di 90 km/h: per l epoca una vera impresa! Col dilagare della prima guerra mondiale, il campo di aviazione pisano di S. Giusto, fino allora sede di una scuola di aviazione civile, ospito` la prima scuola di pilotaggio militare, che fu prontamente smobilitata alla fine del conflitto. A complicare le cose, l 8 gennaio del 1919, l Arno straripo`, inondando il campo. Dopo essere stato ripristinato, il S. Giusto fu prescelto quale aeroporto pisano su cui concentrare le attivita` di volo militari; il comando fu affidato al cap. pil. Francesco Forghieri che, con i resti della 26a Squadriglia aeroplani da caccia, dotata dei veloci Hanriot HD1, riarmo` il campo. Riequipaggiato con aeroplani SVA, S.Giusto inizio` a essere utilizzato a rotazione da squadriglie del I Raggruppamento Aeroplani da Caccia e del III Raggruppamento Aeroplani da Ricognizione. Alla data di fondazione della Regia Aeronautica, l aeroporto ospitava la 25a e la 38a Squadriglia del 5o

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Gruppo Aeroplani da Ricognizione di Mirafiori. Entrambe furono trasferite, nel giugno del 24, rispettivamente a Loreto e a Udine, per lasciare il posto alla 28a e alla 29a Squadriglia da Ricognizione, riunite nel 62o Gruppo, che restera` a Pisa fino al 1938. Tocchera` al 46o Stormo Bombardamento Terrestre, costituito sull aeroporto due anni piu` tardi, raccogliere l eredita` spirituale e il patrimonio di tradizioni di tutti coloro che lo avevano preceduto. Il nuovo Reparto, inquadrato nella 7a Brigata Aerea, fu articolato su due gruppi di volo, il 104o e il 105o: avevano in dotazione l ottimo trimotore Savoia Marchetti SM.79 Sparviero. Non ancora famosi, ma gia` piloti di razza , erano numerosi gli ufficiali e sottufficiali allora in forza allo Stormo; tra questi il ten. Carlo Emanuele Buscaglia, futuro Asso della specialita` aerosiluranti. Quattro giorni dopo l entrata in guerra dell Italia lo Stormo ebbe il battesimo del fuoco partecipando con una formazione di dieci SM.79 all attivita` bellica contro la Corsica e le coste francesi. Con la dichiarazione di guerra alla Grecia ebbe inizio un nuovo ciclo operativo, assai piu` intenso dei precedenti. Il 1o giugno 1941 il campo di S. Giusto tenne a battesimo un nuovo e prestigioso reparto: la 274a Squadriglia BGR Bombardamento a Grande Raggio , costituita con i nuovi quadrimotori P.108 B prodotti presso il vicino stabilimento Piaggio di Pontedera. Al suo comando fu chiamato il cap. pil. Bruno Mussolini, proveniente dal 47o Stormo B.T. di Grottaglie. Nel 42 giunse il momento, anche per il 46o Stormo, di passare a una nuova specialita`, quella degli aerosiluranti. Con l intensificarsi degli impegni bellici il Comando del 46o fu posto in posizione quadro e i due gruppi iniziarono a operare in forma autonoma: entrambi non avrebbero fatto piu` ritorno a Pisa. Dopo l armistizio il campo di S. Giusto fu requisito, prima dai tedeschi e poi dagli angloamericani, che lo riconsegnarono agli italiani il 4 novembre del 47.


Quel giorno, con una solenne cerimonia, fu ammainata la bandiera a stelle e strisce e finalmente issato il Tricolore. Il 1o novembre del 48, a Pisa si ricompatto` il 46o con la prestigiosa denominazione di 46o Stormo Trasporti, alle cui dipendenze furono posti il 2o e il 98o Gruppo di Centocelle, equipaggiati con i trimotori G.12 per riprendere l addestramento del personale su velivoli pesanti. Nel 1953, grazie alla NATO, atterrarono a Pisa i bimotori Fairchild C-119G, passati alla storia come i vagoni volanti . L ammodernamento della flotta dovette necessariamente procedere di pari passo con il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali e cosi` iniziarono i lavori per la realizzazione di una nuova pista di volo lunga 2.440 metri e larga 46, parallela a quella preesistente, e delle aree di decentramento dei velivoli. Finalmente giunse il 1954, l anno piu` significativo della rinascita, quando si raccolsero i primi frutti del processo di ricostruzione avviato: il 28 ottobre, infatti, venne effettuata la prima missione umanitaria internazionale, con il trasporto ad Algeri di medicinali messi a disposizione dal Governo italiano per le popolazioni terremotate. Proprio gli interventi umanitari avrebbero consentito al Reparto, diventato 46a Aerobrigata, di guadagnarsi negli anni successivi popolarita` e prestigio presso l opinione pubblica per le numerose e delicate missioni portate a termine, anche al prezzo di sacrifici estremi. E in questo scenario si colloca l eccidio di Kindu, costato la vita a molti uomini della 46a . Il 1964 si apri` con l arrivo a Pisa dei C-119J acquistati

dio seconda mano dagli USA e destinati al 50o Gruppo, di nuova costituzione. Gli anni seguenti conobbero il lungo e difficile processo di rinnovamento della linea di volo, in attesa dell entrata in servizio del C-130 e del G.222, finche` nel 71 fu firmato il contratto per l acquisto di 14 sospirati Hercules. Il 31 gennaio 1978 il 98o Gruppo effettuo` il suo ultimo volo con il C-119, un addestrativo Pisa-Atene-Pisa. Sotto la stessa data iniziarono i corsi di formazione e perfezionamento sul G.222: la prima macchina fu consegnata il 21 aprile al 98o Gruppo col codice Lupo 81 . Le crisi del Golfo e dei Balcani degli anni 90 hanno visto la 46a operare per trasportare aiuti umanitari e provvedere a fornire il massimo supporto alle forze di pace in quelle aree martoriate. Sempre in prima linea, il 3 settembre del 1992 si compi` un altro dramma: nel corso del lungo ponte aereo con l aeroporto di Sarajevo per portare soccorso alle popolazioni assediate della citta`, un G.222 fu abbattuto da due missili terra-aria SA-9, sparati dalla sommita` di un rilievo in territorio croato, mentre percorreva il corridoio umanitario concordato tra le fazioni in lotta e la Comunita` Europea . Il Lyra 34 precipito` tra i boschi del monte Zec, provocando la morte dell equipaggio. Il 1997 si apre con la notizia ufficiale che l Aeronautica Militare procedera` al rinnovo della sua flotta da trasporto all insegna del nuovo C-130J; la consegna del primo dei dodici C-27J Spartan destinati alla 46a Brigata Aerea e` avvenuta l 11 gennaio di quest anno.

Nella pag. a fianco, a sinistra, il primo C-27J consegnato all Aeronautica Militare l 11 gennaio di quest anno, in volo su Piazza dei Miracoli: dalla stessa piazza, poco meno di due secoli prima, Antonio Comaschi aveva effettuato le prime ascensioni in aerostato. A destra, i velivoli della 46a impegnati in Somalia. A destra, il Cerbero dantesco troneggia nello stemma del 21o GRAM a simboleggiare l opera di sorveglianza dello spazio aereo nazionale svolta senza soluzione di continuita` e in ogni direzione. Sotto, la sala operativa del 21o.

21o GRAM Poggio Ballone

Quercia e` il nominativo radio con il quale da oltre 40 anni gli uomini del 21° Gruppo Radar operano, giorno e notte, per assicurare la sorveglianza militare dello spazio aereo nazionale. Il nucleo originario del Reparto si costitui` sulle impervie cime di Poggio Ballone, un piccolo colle situato ai bordi della depressione grossetana, nella primavera del 1967. L impiego del radar, comunque, aveva gia` avuto un timido avviosul finire della seconda guerra mondiale, quando in Italia furono sperimentati i primi rudimentali apparati, avuti in prestito dalla Germania e parzialmente distrutti con la firma dell Armistizio. All inizio degli anni 50, con la ricostruzione del dispositivo difensivo nazionale, fu riattivata la postazione radar di avvistamento e controllo intercettori di Macchia Capretta, una piccola altura nei pressi di Pratica di Mare. Quel primo nucleo di pionieri dell impiego del radar per la Difesa Aerea ha subito negli anni molte trasformazioni, assumendo la denominazione di 2o Settore della DAT Difesa Aerea Territoriale e trasferendo la propria sede prima sull aeroporto di Vigna di Valle 1955-1967 e poi sulla cima di Poggio Ballone, dove oggi c e` il 21o GRAM. â–

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Periodico di aeronautica e spazio iscritto al n. 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Direttore responsabile: Alessio Piano Editore: Associazione IDEAE via Gianfilippo Usellin, 434 00125 Roma tel. +39 06 999.09.378 fax +39 06 892.804.66 www. airplanesmagazine.it e-mail: info@airplanesmagazine.it C.F./p.IVA: 09339321003 testi: Aeronautica Militare, Brochure PAN, David Cenciotti, Alessio Piano progetto grafico ed impaginazione: Fabio Simonelli foto: Š Frecce Tricolori 2007 - Troupe Azzurra Anno 2° - numero 13 - 31 agosto 2008 finito di stampare nel mese di agosto 2008 presso gli stabilimenti dell azienda tipografica editoriale Litograf srl Zona Industriale Pian di Porto, 148/7/T/1- 06059 TODI PG Tel. 075.898041 - Fax. 075.8987110 www.litograf.it



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PROGRAMMA DI VOLO Argentario Azzurro Monte Argentario 31-8-2008 HH-3F EVENTO SAR TEXAN T6 AEROCLUB RVS ACROBATICO TEAM YAK ITALIA FRECCE TRICOLORI

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l 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori e` dislocato sull aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo

Udine , nel cuore del Friuli Venezia Giulia. La base e` anche sede del 2째 Stormo Mario D Agostini . Chiunque avesse visitato il cenacolo dell acrobazia collettiva, nata proprio qui quasi 80 anni fa, sa che per giungere all ingresso dell aeroporto si percorre l ultimo tratto della Pontebbana, la statale che taglia l alta pianura friulana da Udine a Pordenone. Tutti gli appassionati che lo hanno fatto, non possono non confessare di aver provato un emozione del tutto particolare nel momento in cui hanno superato il corpo di guardia e sono entrati nella dimora delle Frecce Tricolori . Eppure l atmosfera che si respira e` di assoluta naturale normalita`. Subito dopo l ingresso di Rivolto un viale alberato conduce direttamente in prossimita` della pista. L area logistica si concentra infatti in prossimita` dell ingresso della base, con il comando di Stormo e i gruppi di supporto. L area operativa si sviluppa invece lungo il lato meridionale della pista 06/24, una striscia d asfalto lunga 2.990 metri e larga 45, sulla quale si affacciano infrastrutture eterogenee sorte in epoche differenti. Procedendo verso l estremita` opposta della base si incontrano invece edifici dal design piu` moderno, come la torre di controllo o le avveniristiche tensostrutture impiegate per hangarare gli MB.339 del 313 o Gruppo. A Rivolto lo spazio non manca, oltretutto la base sorge all interno del CTR di Aviano, un ampia zona riservata al traffico aereo militare, abbastanza lontana dagli scali

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Le Frecce Tricolori raccolgono l esperienza e l addestramento di piu` di 45 anni di acrobazia aerea italiana; nel solco di coloro che hanno cresciuto il Gruppo fino a portarlo all attuale livello di capacita`, viene tramandato un programma acrobatico che unisce, in un insuperabile compromesso, spettacolarita` e tecnica di volo.

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regionali e dalle trafficate aerovie del Nord Italia: zona ideale per un attivita` che si sviluppa principalmente sul piano verticale, come quella che vede impegnate per sei mesi all anno le Frecce Tricolori . Dell Aeronautica Militare le Frecce Tricolori sono la componente sicuramente piu` conosciuta e visibile, ma in realta` rappresentano la sintesi delle capacita` dei piloti e degli specialisti dell intera Forza Armata. Perche´ questo bisogna sempre rammentare quando si parla della PAN Pattuglia Acrobatica Nazionale : tutti i suoi componenti, piloti e tecnici, sono inquadrati nei ruoli dell Aeronautica Militare ed hanno quindi subito una selezione per l arruolamento e percorso un iter istruzionale e formativo che non differisce da quello dei loro colleghi in servizio presso gli altri reparti dell A.M. La compagine acrobatica piu` numerosa al mondo, con un programma di volo che prevede l impiego di dieci velivoli, erede di una tradizione prestigiosa, e` quindi in tutto e per tutto un reparto del Aeronautica Militare con particolari compiti di rappresentanza ma che non ha per questo perso i connotati piu` prettamente operativi. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori e` inquadrato nel Comando delle Forze Aerotattiche di attacco e ricognizione Drago , con sede a Milano, ed e` in grado di svolgere, qualora la catena di Comando lo ritenga necessario, operazioni di supporto aereo offensivo in appoggio alle forze terrestri. Ardimento, capacita`, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosita` e soprattutto espressione di una grande tradizione culturale non solo aeronautica ma di un intero Paese queste sono le Frecce Tricolori .

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La Formazione 2008 delle Frecce Tricolori

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CALENDARIO DELLE ESIBIZIONI PAN - 2008

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Data

Evento

Localita`

Attivita` PAN

31 agosto

Argentario Azzurro

Monte Argentario GR

Esibizione

07 settembre

Bardolino Air Show

Bardolino VR

Esibizione

20 settembre

Manifestazione Aerea Citta` di Varazze

Varazze SV

Esibizione

21 settembre

Manifestazione Aerea

Sanremo IM

Esibizione

27 settembre

Ferrara Balloons Festival

Ferrara

Esibizione

04 novembre

Festa Unita` Nazionale e delle FF.AA.

Roma

Sorvolo


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Programma Acrobatico 2008

Il programma 2008 delle Frecce Tricolori si compone come quello delle scorso anno di 18 figure che danno vita ad uno spettacolo unico e veramente di pregio anche agli occhi degli spettatori piu` smaliziati ed esigenti. Una delle peculiarita` di questa armonia tutta tricolore e` quella di essere uno spendido continuum . Sono 25 minuti da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove, le due sezioni, il solista, incroci, salite, tonneaux, schneider per concludersi nel grande ed emozionante tricolore finale dell Alona.

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IL PROGRAMMA ACROBATICO

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L ADDESTRAMENTO L anno delle Frecce Tricolori puo` essere suddiviso in due grandi periodi, impropriamente definiti stagione estiva e stagione invernale . La stagione estiva si identifica con l intero periodo delle manifestazioni, che inizia ufficialmente il 1째 maggio con la tradizionale esibizione di Rivolto e termina generalmente verso i primi di ottobre. La stagione invernale invece coincide grosso modo con il periodo che va da novembre alla fine

di aprile ed e` interamente dedicato all addestramento e all inserimento in formazione dei piloti neoassegnati. In questo periodo la PAN opera principalmente da Rivolto, volando in media tre sortite al giorno per cinque giorni alla settimana. Il normale turnover che caratterizza ogni reparto operativo prevede che, prima dell inizio della stagione estiva, uno o due nuovi piloti siano selezionati per entrare a far parte della formazione nelle posizioni che si rendono libere per il naturale avvicendamento all interno del gruppo. Anche il meccanismo della selezione si basa su un modello ormai ben consolidato: una prima scrematura dei candidati segnalati dai vari gruppi viene eseguita direttamente dal Comando della Squadra Aerea sulla base del profilo di carriera del pilota. L esito della prima valutazione riduce a non piu` di 8-10 il numero dei candidati che, superato lo sbarramento iniziale, sono invitati a trascorrere, tra marzo e aprile, una settimana a Rivolto per la seconda e decisiva selezione, condotta direttamente dalle Frecce Tricolori . Anche se durante il soggiorno a Rivolto e` previsto un volo con il comandante, uno in coppia e uno con la formazione completa, i nuovi piloti sono scelti non solo sulla base dello skill , ma anche e soprattutto per le qualita` caratteriali. Ci spiega il comandante: Trattandosi di piloti che possiedono gia` un certo bagaglio d esperienza, tutti i candidati sono dotati piu` o meno delle stesse capacita` di pilotaggio. Conseguentemente, la valutazione e la successiva scelta si basano su altri criteri. Quel che conta in pattuglia e` l umilta`, la capacita` di mettersi in discussione, lo spirito di sacrificio e la possibilita` di inserirsi velocemente nel gruppo.

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Per saggiare queste qualita` puo` essere piu` utile andare a cena con i candidati e scambiare quattro chiacchiere che volarci. Le caratteristiche peculiari dei candidati vengono valutate dai quattro piloti piu` anziani del 313 : il capoformazione 1 , il capo della seconda sezione 6 , il solista 10 e, ovviamente, il comandante 0 , cui spetta comunque la decisione finale. I nuovi piloti si aggregano alla Pattuglia a stagione estiva in corso, durante il periodo piu` intenso dell attivita` delle Frecce per confrontarsi fin dall inizio con i ritmi molto particolari della PAN. Il pilota che arriva a Rivolto ha un esperienza di 4-5 anni presso il reparto operativo e una combat readiness consolidata. Tuttavia il tipo di attivita` che si svolge presso il 313o Gruppo e` molto diverso dal volo in coppia o dalle formazioni volate al gruppo d appartenenza o durante l iter addestrativo per il conseguimento del Brevetto di Pilota Militare. Si cerca quindi di introdurre i nuovi arrivati gradualmente: durante la prima stagione estiva si vola il piu` possibile da passeggeri, poiche´ e` importante osservare da vicino l attivita` della formazione, l organizzazione delle trasferte, le problematiche con cui ci si confronta a ogni intervento in Italia e all estero. E durante la successiva stagione invernale che s inizia a fare sul serio con tutta la fase addestrativa propedeutica all inserimento in formazione. In sei mesi scarsi, un pilota deve essere in grado di prendere parte alla prima esibizione ufficiale attraverso un percorso formativo che prevede un apprendimento graduale e verifiche intermedie, e che e` quindi caratterizzato da un livello crescente di difficolta`. Si procede secondo uno schema a blocchi del tutto simile a quello impiegato presso le scuole di volo, con sortite che coinvolgono un numero via via crescente di velivoli. Al termine di ogni blocco di missioni, il pilota in addestramento deve eseguire un volo di controllo con uno dei piloti piu` anziani della formazione, il cui compito e` quello di valutare se il contenuto informativo del blocco e` stato correttamente assimilato. Il controllo dell indice di progresso e` serrato: ogni 15 giorni i quattro piloti piu` anziani si riuniscono per discutere il livello di apprendimento dei piloti in addestramento. Al termine del periodo invernale, i neo assegnati saranno in grado di volare nella formazione completa in una delle posizioni piu` arretrate: quelle corrispondenti ai numeri

7 , 8 e 9 .

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Il Solista

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l solista merita un discorso a parte. Nell economia del programma della Pattuglia rappresenta uno spettacolo nello spettacolo, e` colui che consente alle Frecce Tricolori di offrire al pubblico quella armonia e continuita` nella sequenza delle figure che e` altra caratteristica peculiare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il programma del numero 10 viene messo a punto durante la fase invernale dell addestramento. Si analizza quindi ogni singola figura e si decide l introduzione di qualche tecnicismo o di piccole personalizzazioni che generalmente non vanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d addestramento del solista prevede l esecuzione di tutto il programma della Pattuglia perche´ una buona parte della difficolta` del volo

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del solista e` costituita dalla scelta dei tempi di inserimento tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto dei tempi di ingresso e` una responsabilita` del solista il quale deve modificare la propria esibizione per riuscire ad accordarsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo che puo` dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dal luogo in cui si svolge l esibizione. Il 60% della difficolta` dell esibizione del solista sta nell esecuzione delle manovre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenza costante presso la biga in collegamento radio del comandante, l unico pilota titolato a commentare e a seguire gli aspetti di sicurezza del volo del 10 . Il comandante solitamente si limita a esprimere considerazioni sulla qualita` estetica della manovra senza fornire suggerimenti tecnici: solo il solista titolare detiene il bagaglio di conoscenze tecniche necessarie a correggere eventuali difetti di esecuzione delle figure acrobatiche a suo appannaggio. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il solista e` abbastanza autonomo rispetto alla formazione potendo pianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprio allenamento.

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MB.339 PAN e Frecce Tricolori dispongono in media di 15 velivoli MB.339A nella versione PAN che si differenzia da quella di serie , in servizio presso il 61o Stormo, per la livrea blu e per il sistema che genera i fumi colorati. Comandato attraverso due pulsanti quello sulla cloche per i fumi bianchi e quello sulla manetta per i colorati , l impianto sfrutta un serbatoio subalare di carburante da esibizione suddiviso in due comparti, uno da 170 litri e l altro da 65 chili di colorante, e due ugelli posti nel cono di scarico per l immissione del colorante nel getto e la successiva vaporizzazione che genera la scia colorata. Altra peculiarita` e` che i velivoli della PAN per aumentare la manovrabilita` lungo l asse longitudinale e diminuire il sovraccarico delle semiali volano senza i tip-tank cilindrici da 510 litri, montati solo per le trasferte piu` lunghe e sostituiti da un apposita carenatura che serve a coprire l estremita` alare. I grandi numeri gialli che identificano gli aeroplani sono adesivi e vengono rimossi in occasione delle revisioni e nei cambi velivolo. All interno della formazione le sollecitazioni sono distribuite in modo non uniforme ed e` per questa ragione che i velivoli disposti lungo la linea centrale subiscono fattori di carico inferiori rispetto agli esterni, e quindi rimangono per piu` stagioni nella stessa posizione mantenendo il proprio numero, mentre il 10 , ovvero quello del solista, viene sostituito ogni anno con la cellula che ha meno ore di volo o quantomeno con quella nelle migliori condizioni. L efficienza dei velivoli e` assicurata dal personale del servizio tecnico responsabile degli interventi sui velivoli fino al 2o livello manutentivo. Gli specialisti, volontari selezionati secondo criteri simili a quelli previsti per i piloti, svolgono un ruolo fondamentale nell economia della Pattuglia dovendo garantire la produzione delle ore di volo non solo sulla base di Rivolto, ma anche e soprattutto, sugli aeroporti di rischieramento dove puo` essere necessario eseguire delle riparazioni o dei veri e propri interventi manutentivi per assicurare lo svolgimento dell esibizione. Un C-130J della 46a Brigata Aerea supporta gli MB.339 durante ogni trasferta, trasportando il personale specialista di supporto, un sistema AGE, pneumatici di scorta e un certo numero di pezzi di ricambio scelti su base annuale, tenendo in considerazione il tasso di rottura e la velocita` di invec-

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chiamento degli stessi. Per rendere minimi i tempi di reazione a un guasto, una parte degli specialisti vola con gli MB.339; oltre ad intervenire direttamente sugli scali intermedi, questi tecnici possono eseguire un primo assessment del problema in volo e comunicarne il tipo e l entita` all aeroplano di supporto affinche´ il personale specialista a bordo possa predisporre quanto necessario per l intervento a terra. Qualora un problema richieda tempi di lavoro incompatibili con la manifestazione, si ricorre a una delle due riserve: la prima, sul posto, e` il velivolo del comandante, mentre l altra e` uno dei 339 rimasti a Rivolto. E ovvio che durante il periodo estivo l attivita` del personale tecnico sia finalizzata a garantire la disponibilita` di tutti i velivoli della formazione per le varie manifestazioni mentre durante il periodo invernale sono pane quotidiano le manutenzioni programmate delle 150 che richiedono un fermo macchina di una settimana , 300 due settimane e 900 ore un mese , e le revisioni generali, eseguite al raggiungimento delle 1.500 ore di volo LOF, Limite Orario di Funzionamento o degli otto anni di impiego LIC, Limite Impiego Calendariale , che richiedono un fermo macchina di 7-9 mesi. Poiche´ a differenza degli altri reparti di volo, i velivoli delle Frecce volano piu` o meno le stesse ore nello stesso intervallo di tempo, un attenta programmazione della manutenzione e` indispensabile per avere il numero minimo di velivoli disponibili per l attivita` addestrativa e garantire tutti gli aeroplani abili e arruolati alla fine di aprile per l inizio della nuova stagione delle manifestazioni.

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EQUIPAGGIAMENTO PER IL VOLO A. Il casco da volo dispone di interfono e di doppia visiera, antisole o neutra. B. La maschera dispone di microfono incorporato e di uno speciale sensore che ne consente lo sgancio automatico in caso di caduta in acqua. C. Il giubbotto secumar si gonfia automaticamente a contatto con l acqua. D. Il colore azzurro della tuta da volo e` un ulteriore elemento distintivo dei piloti delle Frecce Tricolori . E. Al momento dell espulsione dal velivolo, l attivatore della radio d emergenza aziona il dispositivo che facilita la radiolocalizzazione del pilota da parte delle unita` di soccorso. F. Lo spinotto collega l interfono del casco all impianto radio del velivolo. G. Durante le manovre a elevata accelerazione, il pantalone anti-g si gonfia e` alimentato ad aria compressa per ridurre l afflusso di sangue verso la parte bassa del corpo, prevenendo cosi` una carenza di ossigeno al cervello che potrebbe portare alla visione nera e alla perdita di conoscenza. H. Indossate a mo di giarrettiere, le cinghie sono collegate al seggiolino eiettabile e assicurano che le gambe siano posizione corretta prima che il pilota abbandoni il velivolo. I. Calzari da volo. L. Attraverso il tubo corrugato viene erogata la miscela di aria normale o l ossigeno puro che alimenta la maschera del pilota. M. Guanti da volo impermeabili.


UN PASSATO GLORIOSO

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acrobazia aerea militare collettiva ha avuto la sua prima espressione verso la fine degli anni 20, presso l Aeroporto di Campoformido Udine , sede allora del 1째 Stormo Caccia. Fu proprio il comandante di questo Reparto, il colonnello Rino Corso Fougier, pioniere e iniziatore del volo acrobatico collettivo in Italia, a convincere lo Stato Maggiore dell allora Regia Aeronautica che il pilota militare avrebbe potuto utilizzare l aeroplano con la massima efficacia nell impiego bellico solo dopo aver acquisito sicurezza, padronanza, sensibilita` e coordinazione in qualsiasi assetto di volo. Da allora i vari reparti da caccia formarono numerose pattuglie, con compiti sia addestrativi che dimostrativi, pronte ad esibirsi nelle piu` importanti manifestazioni aeree italiane ed estere. Una tradizione riscoperta negli anni Cinquanta, con l Aeronautica Militare e il Paese in piena ricostruzione. In molti ricorderanno ancora nomi come Cavallino Rampante , Guizzo , Getti Tonanti ,

Diavoli Rossi e Lancieri Neri , entrati ormai nella leggenda dell acrobazia aerea. Lo Stato Maggiore dell A.M. decise nel 1961 di costituire una sola Pattuglia Acrobatica Nazionale composta, su base permanente, da piloti provenienti da tutti i reparti da caccia dell Aeronautica Militare. Cosi` in Friuli Venezia Giulia, a Rivolto, nei pressi di Codroipo Udine , a soli pochi chilometri dalla storica sede di Campoformido, sotto la sapiente guida del maggiore Mario Squarcina, prese vita il 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori che a oggi, con la formazione di nove velivoli e un solista, costituisce ancora la piu` numerosa compagine acrobatica del mondo, universalmente riconosciuta tra le piu` prestigiose. Da allora la Pattuglia Acrobatica Nazionale e` stata affettuosamente adottata dai friulani, persone generose che, considerandola parte integrante della realta` regionale, ne condividono, con orgoglio, successi e fama.

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UN PASSATO GLORIOSO

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ecnica e passione: questi sono gli elementi alla base del volo acrobatico che affascinano e coinvolgono il pubblico sempre piu` numeroso che segue le esibizioni e i raduni dedicati a questa particolare disciplina. E tecnica e passione sono anche i segreti del successo di Memphis Belle. La nota azienda genovese, specializzata nella progettazione e realizzazione di orologi professionali militari, ha avviato da quasi due anni un percorso di collaborazione con il team Yakitalia, capitanato da Domenico Serafini. La prima esibizione della pattuglia The Memphis Belle, svoltasi il 4 novembre 2006 proprio all aeroporto di Fano, ha rappresentato il primo passo di un viaggio unico ed emozionante. Memphis Belle ha una vera passione per il volo, il marchio stesso tradisce questa predilezione: l azienda prende il nome dal leggendario B-17, che durante la Seconda Guerra Mondiale divenne il piu` famoso bombardiere dell aviazione Americana. Ed e` proprio la celebre pin-up del velivolo anni 40 a campeggiare sul nose degli aerei della squadra acrobatica, rendendoli immediatamente riconoscibili. Tutti gli amanti del volo acrobatico potranno assistere alle spettacolari evoluzioni che vedranno protagonisti i quattro Yak-52 nell ambito dell Air Show di Fano. I piloti titolari

sono Domenico Serafini gregario di sinistra e leader durante il volo in formazione in coppia ed il suo copilota e` Paolo Sapignoli; Carlo Mariani leader e solista ; Carlo Alberto Scopel gregario di destra suo copilota Giuseppe Pierantoni; Gianfranco Caprai secondo solista e co-pilota Enzo Pacenti. La pattuglia prende

parte a tutti piu` importanti Air Show nazionali, presentando un programma altamente spettacolare. L utilizzo degli Yak-52 biposto , velivoli di notevole potenza e dalle eccellenti prestazioni di volo, consente alla realizzazione di esibizioni di elevato profilo tecnico e ad alto tasso di adrenalina: decolli ed atterraggi in formazione, avvicinamenti frontali con incrocio e separazione, voli a specchio, tonneaux, loop sono solo alcune delle figure che verranno eseguite dai piloti The Memphis Belle nell ambito della manifestazione che avra` luogo il 3 agosto. YAKOVLEV YAK-52

apertura alare 9,3 m - lunghezza 7,745 m - superficie alare 15 m2 - peso a vuoto 1.035 kg - peso massimo al decollo 1.315 kg - fattore di carico massimo: +7/-5g - impianto propulsivo: un motore radiale a nove cilindri Vedeneyev M-14P da 360 HP con elica bipala a passo variabile V350TA-D35 - velocita` massima 450 km/h - velocita` massima in volo livellato 270 km/h a 1.000 m rateo di rollio 140° sec - rateo di salita 500 m/minuto - equipaggio: 2 piloti.

YAKOVLEV YAK-55

apertura alare 8,1 m - lunghezza 7,745 m - peso a vuoto 723 kg fattore di carico massimo: +9/-6g - impianto propulsivo: un motore radiale a nove cilindri Vedeneyev M-14P da 360 HP con elica bipala a passo variabile V350TA-D35 - velocita` massima 475 km/h - rateo di rollio 300° sec - rateo di salita 1.000 m/minuto equipaggio: 1 pilota.

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AGUSTA-SIKORSKY HH-3F PELICAN

diametro rotore 18,90 m lunghezza 22,25 m con rotore in moto altezza 5,52 m peso massimo al decollo 10.000 kg - impianto propulsivo due turbine General Electric T58-GE-5 da 1.521 sHP velocita` massima 260 km/h tangenza 3.500 m - autonomia 750 km equipaggio 2 piloti, 2 specialisti polivalenti, 2 aerosoccorritori armamento: 2-3 mitragliatrici brandeggiabili cal. 5,56 mm.

N

ell attivita` operativa dell Aeronautica Militare, grande risalto hanno gli interventi a favore della collettivita`, impieghi che vanno dal concorso in occasione di pubbliche calamita` in coordinamento con la Protezione Civile all intera tipologia delle missioni SAR Search And Rescue, ricerca e soccorso . L Aeronautica assicura questi interventi tutto l anno, ventiquattr ore al giorno con equipaggi ed elicotteri pronti al decollo con brevissimo preavviso. Lo schieramento e le caratteristiche ognitempo degli elicotteri biturbina HH-3F e AB.212 permettono di raggiungere qualsiasi parte del territorio nazionale o delle acque territoriali in un massimo di un ora e mezza di volo. Insieme ai velivoli da trasporto, gli HH-3F del 15° Stormo di Pratica di Mare sono anche tra gli assetti piu` versatili a disposizione dell Aeronautica Militare per l impiego in missioni fuori area , oltre i confini della nostra tradizionale area di responsabilita` .

Lo dimostrano le migliaia di volo effettuate dagli HH3F in Iraq nell ambito dell operazione Antica Babilonia . I reparti HH-3F hanno anche sviluppato una capacita` Combat SAR, molto apprezzata in campo internazionale e alleato, che rende possibile condurre, anche in ambiente ostile, operazioni di soccorso e di evacuazione sanitaria, cosi` come missioni di trasporto o di supporto alle forze speciali, a cominciare dagli operatori del Reparto Incursori e dei Fucilieri dell Aria, unita` di nuova costituzione dell Aeronautica Militare concepite per operare nei moderni scenari d intervento. Con opportuni equipaggiamenti gli HH-3F possono essere impiegati anche nel ruolo SMI Slow Mover Interceptor contribuendo, nell ambito di dispositivi di protezione aerea, alla capacita` di contrasto di eventuali attacchi terroristici condotti con aeromobili lenti e non convenzionali.

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L Aeronautica in Toscana

Quarto, stormo di Assi

S

ebbene il 4o Stormo sia stato costituito ufficialmente il 1o giugno 1931 sull aeroporto di Campoformido, in occasione delle grandi manovre di quell anno, le sue origini risalgono ai tempi in cui l Aeronautica Militare non era ancora una Forza Armata autonoma se non nei pensieri di Giulio Douhet, e le imprese di Francesco Baracca erano leggenda. Sin dall inizio, infatti, lo Stormo vanta tra le proprie fila alcune tra le piu` gloriose squadriglie distintesi durante la prima guerra mondiale: prima fra tutte la 91a, famosa come la Squadriglia degli Assi . Dopo le grandi manovre, lo Stormo assunse carattere definitivo con il trasferimento a Merna e la denominazione di 4o Stormo Caccia Terrestre. Il suo simbolo originario, l uomo alato , fu sostituito dal Cavallino Rampante, adottato anche dai suoi due gruppi di volo: bianco su campo nero il IX, e nero su campo bianco il X. La designazione del duca Amedeo d Aosta quale comandante di Stormo dal maggio del 33 al marzo del 34, oltre al prestigio della casa Savoia conferi` al Reparto una spiccata personalita` e un forte spirito di coesione. Negli anni seguenti il Quarto fu impegnato a supporto

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delle operazioni in ASI, poi in Spagna, infine in Albania. Lo scoppio della seconda guerra mondiale mise a dura prova lo Stormo, impegnato su piu` fronti, fino all 8 settembre quando, nonostante lo sgretolamento di molti altri reparti della Regia Aeronautica resto` unito, con il IX Gruppo dislocato a Gioia del Colle e il X sulla base di Castrovillari. Segui` un duro periodo di cobelligeranza a fianco degli Alleati, ai quali bisognava dimostrare carattere e determinazione. Con la fine della guerra si concluse un periodo difficile ma epico. Ripresa la normale attivita` addestrativa con i primi P38J Lightning, nel 47 lo Stormo si trasferi` a Capodichino, dove arrivarono i P-51 Mustang, ben presto addomesticati con padronanza dai piloti e dagli specialisti. Con l ingresso dell Italia nella NATO arrivarono anche i primi aviogetti DH.100 Vampire, con i quali fu costituita una piccola pattuglia acrobatica chiamata i Vampiri . Con la riorganizzazione dell A.M. e l acquisizione del ricostituito XII Gruppo, lo Stormo divento` Aerobrigata e acquisi` sei nuove squadriglie per alimentare i suoi tre gruppi. Nel 56 avvenne il trasferimento a Pratica di Mare , dove inizio` il riequipaggiamento con il Canadair CL.13 Mk 4, piu`


In apertura, i piloti della 91a, la Squadriglia degli Assi . In alto a sinistra, l uomo alato , primo distintivo del Quarto, sostituito nel 1933 dal Cavallino Rampante che contraddistingueva l aeroplano di Baracca. In alto, una formazione di S.81 da bombardamento protetti dai CR.32 dell Aviazione del Tercio durante la guerra di Spagna. A sinistra, una coppia di Eurofighter 2000 in dotazione al IX Gruppo del 4o Stormo.

conosciuto come F-86E Sabre, il miglior caccia a reazione disponibile all epoca. Con questo velivolo verra` costituita la pattuglia acrobatica del Cavallino Rampante . Nel marzo del 59 il XII fu rischierato temporaneamente a Grosseto, seguito due anni dopo prima dal X e poi dal IX. Con l arrivo della Bandiera di Guerra sull aeroporto Baccarini, l Aerobrigata si stabili` definitivamente a Grosseto. Qui arrivarono i primi F-104, che faranno della 4a Aerobrigata il primo reparto supersonico dell Aeronautica. La transizione sulla nuova macchina ebbe termine nel 1964, ma all appello mancava il XII, trasferito a Gioia con gli F86K ma ancora in organico al Reparto. Nel 67 l Aerobrigata ridivento` Stormo e i gruppi fratelli si separarono: il X entro` a far parte del costituendo 9o Stormo e il XII passo` a tutti gli effetti al 36o. Resteranno, pero`, uniti dall emblema comune del Cavallino Rampante anche se cambieranno le insegne. Sulle derive degli aerei del Quarto, intitolato al duca Amedeo d Aosta, il cavallino bianco in campo nero viene racchiuso in uno scudo sormontato dal nodo Savoia e dalla corona ducale, mentre il X porta via con se´ la nuvoletta bianca, il cavallino nero e l iscrizione F. Baracca . Ben presto cambieranno anche le livree: dal metallo naturale alla mimetica

standard NATO con codici ad alta visibilita` di colore bianco. Con l arrivo degli F-104S nel 70, aggiornati alla versione ASA nel 1987, il IX affronto` un periodo di grande lavoro fatto di addestramenti, esercitazioni e impegni internazionali, che lo collocheranno con merito tra l e´lite della Forza Armata. In particolare, negli anni 80 il IX inizio` anche una turnazione con gli altri gruppi caccia in Sicilia, Trapani e Sigonella per la difesa del fianco Sud. Nel 1985 entro` a far parte dello Stormo il 20o Gruppo Addestramento Operativo, dotato di F-104G. Gli anni Novanta trascorreranno tra turnazioni d allarme a Sigonella, TLP, campagne tiri a Decimomannu e impegni operativi a supporto delle missioni nella ex Jugoslavia prima, e in Kosovo poi. I primi anni del 2000 sono quelli del passaggio dal datato F-104 Starfighter al nuovo Eurofighter 2000, compito che ha richiesto agli uomini del Quarto un ulteriore prova di professionalita` e dedizione. Il 16 marzo 2004 segna l inizio dell era Eurofighter: da Torino Caselle decolla per Grosseto il primo Typhoon ai comandi del gen. s.a. Pasquale Garribba per essere preso in consegna nei cieli grossetani dai nonni . Ad attenderlo, all atterraggio, ci sono il comandante di Stormo, col.

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Alberto Rosso e tutti gli uomini del Reparto. Nei mesi successivi si susseguono gli altri arrivi e il 31 ottobre 2004, dopo 41 anni di servizio, termina la vita operativa del

cacciatore di stelle : nei cieli di Grazzanise compare l ultima formazione di 104 con velivoli del 4o e del 9o Stormo. L arrivo del primo Typhoon monoposto, nel 2005, consentira` ai piloti del Quarto di conseguire, finalmente, la combat readiness sulla nuova macchina. Pisa e la febbre del volo Risalgono al 1839 le cronache che riportano i primi tentativi di ascensioni aerostatiche effettuate da Antonio Comaschi in Piazza dei Miracoli. Ma fu con l avvento del

piu` pesante dell aria che Pisa inizio` la sua lunga e gloriosa storia legata al volo. I primi protagonisti di quel periodo pioneristico furono i fratelli Guido e Ugo Antoni, costruttori di quel monoplano modello 1912 col quale Cagliani effettuo` il raid Pisa-Bastia, coprendo la distanza di 160 km in un ora e 43 minuti e viaggiando alla media di 90 km/h: per l epoca una vera impresa! Col dilagare della prima guerra mondiale, il campo di aviazione pisano di S. Giusto, fino allora sede di una scuola di aviazione civile, ospito` la prima scuola di pilotaggio militare, che fu prontamente smobilitata alla fine del conflitto. A complicare le cose, l 8 gennaio del 1919, l Arno straripo`, inondando il campo. Dopo essere stato ripristinato, il S. Giusto fu prescelto quale aeroporto pisano su cui concentrare le attivita` di volo militari; il comando fu affidato al cap. pil. Francesco Forghieri che, con i resti della 26a Squadriglia aeroplani da caccia, dotata dei veloci Hanriot HD1, riarmo` il campo. Riequipaggiato con aeroplani SVA, S.Giusto inizio` a essere utilizzato a rotazione da squadriglie del I Raggruppamento Aeroplani da Caccia e del III Raggruppamento Aeroplani da Ricognizione. Alla data di fondazione della Regia Aeronautica, l aeroporto ospitava la 25a e la 38a Squadriglia del 5o

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Gruppo Aeroplani da Ricognizione di Mirafiori. Entrambe furono trasferite, nel giugno del 24, rispettivamente a Loreto e a Udine, per lasciare il posto alla 28a e alla 29a Squadriglia da Ricognizione, riunite nel 62o Gruppo, che restera` a Pisa fino al 1938. Tocchera` al 46o Stormo Bombardamento Terrestre, costituito sull aeroporto due anni piu` tardi, raccogliere l eredita` spirituale e il patrimonio di tradizioni di tutti coloro che lo avevano preceduto. Il nuovo Reparto, inquadrato nella 7a Brigata Aerea, fu articolato su due gruppi di volo, il 104o e il 105o: avevano in dotazione l ottimo trimotore Savoia Marchetti SM.79 Sparviero. Non ancora famosi, ma gia` piloti di razza , erano numerosi gli ufficiali e sottufficiali allora in forza allo Stormo; tra questi il ten. Carlo Emanuele Buscaglia, futuro Asso della specialita` aerosiluranti. Quattro giorni dopo l entrata in guerra dell Italia lo Stormo ebbe il battesimo del fuoco partecipando con una formazione di dieci SM.79 all attivita` bellica contro la Corsica e le coste francesi. Con la dichiarazione di guerra alla Grecia ebbe inizio un nuovo ciclo operativo, assai piu` intenso dei precedenti. Il 1o giugno 1941 il campo di S. Giusto tenne a battesimo un nuovo e prestigioso reparto: la 274a Squadriglia BGR Bombardamento a Grande Raggio , costituita con i nuovi quadrimotori P.108 B prodotti presso il vicino stabilimento Piaggio di Pontedera. Al suo comando fu chiamato il cap. pil. Bruno Mussolini, proveniente dal 47o Stormo B.T. di Grottaglie. Nel 42 giunse il momento, anche per il 46o Stormo, di passare a una nuova specialita`, quella degli aerosiluranti. Con l intensificarsi degli impegni bellici il Comando del 46o fu posto in posizione quadro e i due gruppi iniziarono a operare in forma autonoma: entrambi non avrebbero fatto piu` ritorno a Pisa. Dopo l armistizio il campo di S. Giusto fu requisito, prima dai tedeschi e poi dagli angloamericani, che lo riconsegnarono agli italiani il 4 novembre del 47.


Quel giorno, con una solenne cerimonia, fu ammainata la bandiera a stelle e strisce e finalmente issato il Tricolore. Il 1o novembre del 48, a Pisa si ricompatto` il 46o con la prestigiosa denominazione di 46o Stormo Trasporti, alle cui dipendenze furono posti il 2o e il 98o Gruppo di Centocelle, equipaggiati con i trimotori G.12 per riprendere l addestramento del personale su velivoli pesanti. Nel 1953, grazie alla NATO, atterrarono a Pisa i bimotori Fairchild C-119G, passati alla storia come i vagoni volanti . L ammodernamento della flotta dovette necessariamente procedere di pari passo con il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali e cosi` iniziarono i lavori per la realizzazione di una nuova pista di volo lunga 2.440 metri e larga 46, parallela a quella preesistente, e delle aree di decentramento dei velivoli. Finalmente giunse il 1954, l anno piu` significativo della rinascita, quando si raccolsero i primi frutti del processo di ricostruzione avviato: il 28 ottobre, infatti, venne effettuata la prima missione umanitaria internazionale, con il trasporto ad Algeri di medicinali messi a disposizione dal Governo italiano per le popolazioni terremotate. Proprio gli interventi umanitari avrebbero consentito al Reparto, diventato 46a Aerobrigata, di guadagnarsi negli anni successivi popolarita` e prestigio presso l opinione pubblica per le numerose e delicate missioni portate a termine, anche al prezzo di sacrifici estremi. E in questo scenario si colloca l eccidio di Kindu, costato la vita a molti uomini della 46a . Il 1964 si apri` con l arrivo a Pisa dei C-119J acquistati

dio seconda mano dagli USA e destinati al 50o Gruppo, di nuova costituzione. Gli anni seguenti conobbero il lungo e difficile processo di rinnovamento della linea di volo, in attesa dell entrata in servizio del C-130 e del G.222, finche` nel 71 fu firmato il contratto per l acquisto di 14 sospirati Hercules. Il 31 gennaio 1978 il 98o Gruppo effettuo` il suo ultimo volo con il C-119, un addestrativo Pisa-Atene-Pisa. Sotto la stessa data iniziarono i corsi di formazione e perfezionamento sul G.222: la prima macchina fu consegnata il 21 aprile al 98o Gruppo col codice Lupo 81 . Le crisi del Golfo e dei Balcani degli anni 90 hanno visto la 46a operare per trasportare aiuti umanitari e provvedere a fornire il massimo supporto alle forze di pace in quelle aree martoriate. Sempre in prima linea, il 3 settembre del 1992 si compi` un altro dramma: nel corso del lungo ponte aereo con l aeroporto di Sarajevo per portare soccorso alle popolazioni assediate della citta`, un G.222 fu abbattuto da due missili terra-aria SA-9, sparati dalla sommita` di un rilievo in territorio croato, mentre percorreva il corridoio umanitario concordato tra le fazioni in lotta e la Comunita` Europea . Il Lyra 34 precipito` tra i boschi del monte Zec, provocando la morte dell equipaggio. Il 1997 si apre con la notizia ufficiale che l Aeronautica Militare procedera` al rinnovo della sua flotta da trasporto all insegna del nuovo C-130J; la consegna del primo dei dodici C-27J Spartan destinati alla 46a Brigata Aerea e` avvenuta l 11 gennaio di quest anno.

Nella pag. a fianco, a sinistra, il primo C-27J consegnato all Aeronautica Militare l 11 gennaio di quest anno, in volo su Piazza dei Miracoli: dalla stessa piazza, poco meno di due secoli prima, Antonio Comaschi aveva effettuato le prime ascensioni in aerostato. A destra, i velivoli della 46a impegnati in Somalia. A destra, il Cerbero dantesco troneggia nello stemma del 21o GRAM a simboleggiare l opera di sorveglianza dello spazio aereo nazionale svolta senza soluzione di continuita` e in ogni direzione. Sotto, la sala operativa del 21o.

21o GRAM Poggio Ballone

Quercia e` il nominativo radio con il quale da oltre 40 anni gli uomini del 21° Gruppo Radar operano, giorno e notte, per assicurare la sorveglianza militare dello spazio aereo nazionale. Il nucleo originario del Reparto si costitui` sulle impervie cime di Poggio Ballone, un piccolo colle situato ai bordi della depressione grossetana, nella primavera del 1967. L impiego del radar, comunque, aveva gia` avuto un timido avviosul finire della seconda guerra mondiale, quando in Italia furono sperimentati i primi rudimentali apparati, avuti in prestito dalla Germania e parzialmente distrutti con la firma dell Armistizio. All inizio degli anni 50, con la ricostruzione del dispositivo difensivo nazionale, fu riattivata la postazione radar di avvistamento e controllo intercettori di Macchia Capretta, una piccola altura nei pressi di Pratica di Mare. Quel primo nucleo di pionieri dell impiego del radar per la Difesa Aerea ha subito negli anni molte trasformazioni, assumendo la denominazione di 2o Settore della DAT Difesa Aerea Territoriale e trasferendo la propria sede prima sull aeroporto di Vigna di Valle 1955-1967 e poi sulla cima di Poggio Ballone, dove oggi c e` il 21o GRAM. â–

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Periodico di aeronautica e spazio iscritto al n. 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Direttore responsabile: Alessio Piano Editore: Associazione IDEAE via Gianfilippo Usellin, 434 00125 Roma tel. +39 06 999.09.378 fax +39 06 892.804.66 www. airplanesmagazine.it e-mail: info@airplanesmagazine.it C.F./p.IVA: 09339321003 testi: Aeronautica Militare, Brochure PAN, David Cenciotti, Alessio Piano progetto grafico ed impaginazione: Fabio Simonelli foto: Š Frecce Tricolori 2007 - Troupe Azzurra Anno 2° - numero 13 - 31 agosto 2008 finito di stampare nel mese di agosto 2008 presso gli stabilimenti dell azienda tipografica editoriale Litograf srl Zona Industriale Pian di Porto, 148/7/T/1- 06059 TODI PG Tel. 075.898041 - Fax. 075.8987110 www.litograf.it


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