2007 R/S Antivoluzionismo

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ANTIEVOLUZIONISMO

Nel 2007


[Prof.Daniele Formenti]

GLI ANTI-EVOLUZIONISMI IN ITALIA RASSEGNA STAMPA - dal 1’gennaio 2007 al 31/12/2007 Rassegne stampa degli anni precedenti (2003/2004 - 2005 – 2006 – 2007) – e di quello successivo (2008) Vai ai Documenti per capire le critiche alla teoria dell’evoluzione - Mappa dei diversi creazionismi, vecchi e nuovi Come il TG2 il 29/11/07 ha presentato l’evoluzione agli italiani (con uno sconcertante “intervento” del Card.Martino); NB: Gli articoli sono disposti in ordine cronologico inverso: in alto i più recenti Gennaio Febbraio DICEMBRE 2007 30/12/07-IT

Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Per finire l’anno in bellezza, un’opinione sul sito web del quotidiano on line Petrus (“Padre Amorth torna all'attacco: "Molti Vescovi e preti non credono più all'esistenza di Satana"), critica sulla scienza ma anche sulla ... gerarchia cattolica da parte dell’esorcista della diocesi di Roma, fondatore dell'associazione internazionale degli esorcisti (!): “padre Amorth assieme ai tanti colleghi, ''grazie a Dio cresciuti nel corso degli ultimi anni'', rilancia l'attacco ''all'Italia fortemente materialista, priva di fede, che crede solo a cio' che scientificamente vede, e agli uomini di chiesa, che non predicano piu' ne' sull'Inferno ne' sul Paradiso''. Come si legge non è gentile nemmeno con vescovi e preti troppo razionali e che prudentemente non allargano abbastanza la ragione …; si lamenta infatti che questi “non credono piu' all'esistenza del demonio e ignorando la realtà spirituale negativa non riescono a illuminare le persone bisognose d'aiuto, che, non avendo risposte ai loro disturbi psichici e alle loro pene esistenziali, si rifugiano da maghi e cartomanti pensando di trovare risposte, senza contare coloro che allungano la lista prolifica delle sette sataniche contribuendo cosi' all'incessante fiorire dell'occultismo”. Sembra che padre Amorth, a differenza dei due ultimi papi che comunque propongono due soluzioni del tutto contrapposte, non sia affatto angosciato dalla competizione con … la scienza ma da quella con … maghi e cartomanti … sette sataniche … occultismo. [E pensare che da domani siamo nel 2008, nel mitico terzo millennio… buona fortuna a tutti … speriamo che il caso sia favorevole a ben più del 50% dell’umanità …]


28/12/07-IT

Potrebbe essere divertente ma non lo è affatto, in quanto è la prova di contrasti o confusione (nel caso peggiore) o di una svolta (nel caso migliore). Oggi l’Agenzia vaticana Propaganda Fides ha pubblicato un lungo e articolato documento (“CAMBIAMENTI CLIMATICI:TRA CATASTROFISMI E BUSINESS“) in cui si criticano le motivazioni che hanno permesso all’IPCC (il Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici delle Nazioni Unite ) e ad Al Gore di vincere il premio Nobel per la pace. Da notare che il documento trae spunto non da ricerche scientifiche alternative, ma semplicemente da una sentenza sul film di Al Gore emessa da un tribunale inglese che evidenzia alcuni errori scientifici in un contesto che viene ritenuto comunque ragionevole (“Il film di Al Gore, pur essendo un ottimo prodotto comunicativo e pur tracciando un soddisfacente quadro d'insieme sul tema dei cambiamenti climatici, contiene delle inesattezze scientifiche che ne rendono necessaria la visione da parte delle scuole solo dietro note di accompagnamento aggiornate”.). Da questi difetti del film di Al Gore l’organismo vaticano trae addirittura la conclusione che “l’IPCC sia un organismo che appare disponibile ad alimentare i toni catastrofici e, quel che è più grave, a non dare spazio ad una vasta parte della comunità scientifica che prova ad avere in materia pensieri diversi”. Alla fine del documento (che spesso cita l’opinione contraria di quella che sarebbe “una buona parte della comunità scientifica”, fatta però soprattutto da economisti o magari perfino da un fisico cattolico non esperto anche di questi problemi …) ci sono citazioni di esponenti della commissione vaticana “Iustitia et Pax”, a cui non piacciono “forme radicali ed ideologiche di ecologismo … Innanzitutto, perché subordinano l’uomo ad una presunta centralità della natura; in questa prospettiva tutto, uomo compreso, deve girare attorno alla natura, considerata come il centro verso cui tutto deve convergere”. [Non sarà magari il centro oggi, ma - almeno sulla terra - lo è stato per 3.5 miliardi di anni almeno … e scusate se non è poco …; le stesse opinoni “non catastrofiste” ammettono che i mari si alzano e si abbassano … per cui bisognerà almeno spostarsi … e questo sarebbe appunto comunque … una catastrofe] L’’aspetto “divertente” e sconcertante è che nel mondo cattolico italiano ci sono oggi ben altre opinioni! C’è per esempio un’associazione ambientalista cattolica (Greenaccord) che parte da posizioni ben più basate sulla scienza e quindi sulla ragione, tanto è vero che nel loro sito web il 15/10/2007 sono lieti di annunciare che il presidente dell’IPPC, “PACHAURI (SOCIO ONORARIO GREENACCORD) e l'IPCC VINCE NOBEL 2007”. Nell’articolo si riporta anche un intervento che il socio onorario Pachauri fece quando aprì il primo Forum Internazionale di Greenaccord che si svolse a Rapolano Terme (SI) a metà ottobre del 2003. Nell’intervento si citano fatti che smentiscono quanto scritto nel documento di Propaganda Fides … fatti contro propaganda?

“l’IPCC sia un organismo che appare disponibile alimentare i toni catastrofici e, quel che è più grave, a non dare spazio ad una vasta parte della comunità scientifica che prova ad avere in materia pensieri diversi”

“forme radicali ed ideologiche di ecologism … Innanzitutto, perché

subordinano l’uomo ad un presunta centralità della natura; in questa prospettiva tutto, uomo compreso, deve girare attorno alla natura, considerata come il centr verso cui tutto deve convergere”.


27/12/07-IT

In un articolo sull’Unità (“Il pianeta delle scimmie è già qui”) si riportano i risultati di una recente ricerca sulle abilità matematiche di alcune macache.

Un articolo su Repubblica (“Un anno per Galileo”) informa che l’ONU ha dichiarato il 2009 l’anno dell’astronomia. Fra centenari di Darwin e di Lamarck che cadono proprio nel 2009 non sarebbe stato meglio dedicarlo alla biologia…? Certo che se, come è stato verificato nell’ultima indagine OCSEPISA, i ragazzi italiani non sanno a cosa sia dovuta l’alternanza giorno/notte, anche un ripasso di astronomia sembra proprio necessario… speriamo almeno che nessuno creda ancora che la terra è piatta …

26/12/07-USA

L’agenzia APCOM informa (“USA2008/ SCIENZIATI SI RIBELLANO: DIBATTITO ANCHE SU NOSTRI TEMI”) che la biologia evoluzionistica sta cercando di entrare nella discussione per la scelta del prossimo presidente USA. Il problema e i rischi connessi sono stati sollevati da uno dei candidati, il repubblicano Huckabee, che “ha dichiarato di preferire il creazionismo bibilico alla teoria evoluzionistica di Darwin”. Ricordiamo che questo avviene in un paese in cui i creazionisti di diverso tipo sono almeno l’85% (ben il 47% crede addirittura che “God created man pretty much in his present form at one time within the last 10,000 years” mentre gli altri accettano l’evoluzione ma solo se “guidata” da un essere superiore). A seguito di questa dichiarazione [e pensando di saper risolvere in breve tempo il problema di conoscenza che affligge l’85% degli americani…] un gruppo di scienziati preoccupati del fatto che a capo degli USA ci possa essere ancora una volta un presidente con idee irrazionali sulla natura e la scienza, ha lanciato un’iniziativa pubblica di informazione: “un gruppo di scienziati ha chiesto che i candidati alle primarie sostengano un dibattito anche sulla scienza. Il gruppo, ScienceDebate2008, ha reso noto con un comunicato che gli elettori hanno bisogno di conoscere le opinioni dei candidati, dato che "scienza e tecnologia sono al centro di un vasto numero di tematiche fondamentali per il nostro Paese e per il mondo intero". Punto di partenza dell’iniziativa è un articolo di L.Krauss sul Wall Street Journal (“Science and the Candidates”) qui già citato in data 6/12/07. L.Krauss da tempo è impegnato su questi temi, e possiamo ricordare anche una sua lettera al papa (Text of Open Letter to the Pope on Evolution; scritta con i cattolici F.Ayala e K.Miller il 07/12/05, e ancora senza risposta) in seguito all’articolo del card.Schönborn al New York Times. Recente anche una sua lettera al LA Times del 16/12/07 (“Make Science Part of the Debate“) . [Fa decisamente piacere vedere l’impegno che alcuni scienziati cattolici USA dedicano ad elevare il livello culturale e la comprensione della scienza e dei suoi meccanismi da parte degli americani. In Italia invece è evidente che i molti cattolici esperti di evoluzione, tranne F.Facchini, cerchino di evitare di collaborare a far chiarezza sull ’evoluzione umana … come se temessero di contraddire il Card.Martino e il direttore dell’Avvenire. E’ infatti assurdo che nessun esperto cattolico abbia fatto notare al Card.Martino (dopo il suo intervento al TG2) che anche il Papa e perfino il Card.Schönborn concordano sull’evoluzione comune di tutti gli esseri viventi]


25/12/07-IT

Forse per far dimenticare che oggi è anche il compleanno di Newton (un esempio di indubbio uso ottimale della ragione umana…) sul sito dell’Occidentale (Magna Carta) un articolo (“Tutte le bugie della religione

sacrifici umani … anche p

ambientalista”) presenta l’ecologia in un’ottica decisamente insolita e la rende probabilmente irriconoscibile anche agli stessi scienziati esperti di ecologia.

l’affermarsi di una ideolog che affondando le proprie radici

Nessuno di loro immaginerebbe che “Il novecento potrebbe essere descritto dagli storici del futuro come il secolo dei sacrifici umani … anche per l’affermarsi di una ideologia che affondando le proprie radici nell’illuminismo e nel darwinismo, si impone a tutto l’Occidente, identificandosi nel sogno di una umanità sempre più perfetta e autodeterminata, libera dal bisogno di Dio … L’ideologia in questione è quella che gli scienziati chiamano ecologia”. Tutto questo per presentare un libro (non recentissimo) che presenta la visione attuale dei problemi ambientali da un punto di vista privilegiato: la direzione di un Master in Scienze Ambientali cogestito da un’università pontificia e da un’università privata ma riconosciuta. Il libro “mina alla radice il pensiero ‘Eco’ svelando, attraverso delle attente analisi, le reali intenzioni dei movimenti ambientalisti celate dalla loro solo apparente innocenza”

24/12/07-IT

“Il novecento potrebbe essere descritto dagli stor del futuro come il secolo

Sul quotidiano di Piacenza, Libertà, un’intervista («Ecco come l'uomo aiuta il Divino») a R.AIberoni sul suo ultimo sconcertante libro. Sconcerta anche l’intervista, in cui si ipotizza addirittura che l’intera umanita possa un giorno impazzire e rinunciare al metodo scientifico: “D. Però non si può più ignorare Darwin, la sua teoria è un patrimonio collettivo. R. «Si può, si può. Prima di Copernico, per millenni, tutti i popoli pensavano che la terra fosse piatta. Poi abbiamo scoperto che non era vero. Colombo ha scoperto l'America, poi è stata scoperta l'Australia, siamo andati sulla luna, ecc. Non mi stupirei se domani, un altro teorico, sollevando i vasti veli, che coprono la Creazione, da un altro angolo, dovesse proporci un'altra teoria sull'origine dell'universo e rettificare quella dell'origine dell'uomo. Curiosa la definizione di Colombo come “teorico”; non è poi chiaro come “domani“ un teorico potrà “sollevare i vasti veli che coprono la Creazione”.

nell’illuminismo e nel darwinismo, si impone a

tutto l’Occidente, identificandosi nel sogno una umanità sempre più perfetta e autodeterminat

libera dal bisogno di Dio …

L’ideologia in question è quella che gli scienziati chiamano ecologia”


23/12/07-IT

Speriamo che un giorno da qualche intercettazione telefonica realizzata per altri scopi si riesca a capire anche chi fa i titoli sui problemi dell’evoluzione biologica per il Corriere; sarebbe anche importante capire il perché; non è infatti la prima volta che negli articoli su questi temi non ci sia alcuna relazione fra il testo e il titolo, e inoltre sembra di notare una certa insistenza a insultare la biologia e a svilire senza motivo il lavoro degli scienziati (compreso magari l’autore stesso dell’articolo…) . Solo due giorni fa il titolo di un articolo sul Corriere (“IL CREAZIONISMO E' (QUASI) SCIENZA) promuoveva addirittura il creazionismo a scienza… mentre invece nel testo si spiegava il contrario, cioè che la Chiesa cattolica avrebbe addirittura accettato (magari fosse vero…!) la spiegazione neodarwiniana del processo evolutivo! Oggi leggiamo un interessante articolo di PiatteIIi PaImarini con un titolo davvero sconcertante (“Gli scienziati? Straparlano”) e incoerente sia con i principali concetti esposti nell’articolo, ma anche con la qualifica dell’autore (uno scienziato, che non intende straparlare) e dell’intervistato (un altro scienziato, anche lui non intende straparlare e viene giustamente presentato in modo positivo come “uno dei grandi maestri dell’evoluzionismo”). In effetti una frase che giustificherebbe il titolo c’è, ed è un riferimento a quei pochi scienziati che difendono con molta veemenza la scienza di fronte ad accuse che arrivano da persone non competenti …; non riescono a rimanere indifferenti di fronte ad esempio a chi si illude di poter annullare due secoli di ricerca biologica appoggiando un libro in cui davvero si straparla e facendo una pessima battuta in un’intervista? Un titolo non coerente con il testo era stato messo anche ad un precedente articolo (4/11/07) dello stesso autore, tanto che aveva dovuto rispondere (deludendoli) a chi aveva applaudito … più il titolo che l’articolo.

Sull’Avvenire oggi ben tre articoli accennano a problemi che riguardano l’evoluzione; nel più ampio a pag 22 (“Il piano inclinato del nostro Universo“) si parla di origine dell’universo in un’intervista con il professor William Shea che, all’Università di Padova, occupa la Cattedra Galileiana di Storia della Scienza. Non sembra gli piacciano le domande a sfondo religioso, a cui non risponde: “La vita e l’uomo erano attesi? Due miliardi di anni dopo il bing bang nell’universo c’erano solo idrogeno e un po’ d’elio. Troppo poco” insomma non dice se la vita e l’uomo erano attesi, ma fa capire che invece si sono fatti attendere per qualche miliardo di anni; “Sono migliorati i rapporti fra scienza, filosofia e teologia? La scienza non può ignorare la dimensione spirituale … i credenti hanno il dovere di studiare la scienza. Parlare di Galileo è attualissimo. Il suo caso può insegnarci a prevenire le incomprensioni”. Interessante e insolito un articolo di Amaldi sulla crisi della scienza e della ricerca in Italia (“In Italia l’università rimane cenerentola”) nonostante la bravura dei ricercatori: “Abbiamo quindi capiscuola e gruppi di ricercatori che, nella maggior parte delle discipline, sono all’avanguardia. Ci sono anche i giovani entusiasti della bellezza del mondo naturale e pronti a sacrificarsi per comprenderlo meglio e per utilizzare queste conoscenze. Basterebbe premiare il merito finanziando adeguatamente i gruppi più citati sulle riviste internazionali”. Lo stesso discorso viene ripreso in un altro articolo (“Isole d’eccellenza, l’orgoglio non basta”): “da molti anni aumenta la forbice tra i finanziamenti per la ricerca in Italia e negli altri Paesi … la mancanza di mezzi rischia di minare il

“La vita e l’uomo erano attesi? Due miliardi di anni dopo il bing bang nell’universo c’erano solo idrogeno e un po’ d’elio. Troppo poco”

“Sono migliorati i rapporti fra scienza, filosofia e teologia? La scienza non può ignorare la

dimensione spirituale i credenti hanno il dovere di studiare la scienza. Parlare di Galileo è attualissimo. suo caso può insegnar a prevenire le incomprensioni”.


22/12/07-IT

Curiosamente anche Moni Ovadia in un articolo su l’Unità ritiene utile l’uso come metafora dell’immagine del lupo e dell’agnello nel descrivere comportamenti arroganti (“Il lupo, l’agnello e i diritti”) nel definire i limiti che una visione ideologica vorrebbe imporre alla normativa che dovrebbe definire le diverse modalità di convivenza fra individui nella nostra società laica.

21/12/07-IT

Sull’Espresso un’intervista di Odifreddi a Cavalli Sforza (“Umani per caso”) in cui un esperto spera di convincere tutti (anche i vari tipi di creazionisti) di quali sono i fatti e quali le spiegazioni più convincenti

Il Corriere di oggi in un articolo dal titolo non illuminante [né illuministico] (“IL CREAZIONISMO E' (QUASI) SCIENZA”, non dimentichiamo che [nelle redazioni si sa che] troppi lettori si accontentano del titolo…) racconta dell’assurdo licenziamento della responsabile dei programmi scolastici di scienze nel Texas. E’ stata licenziata … per aver svolto correttamente il suo lavoro, non avendo mantenuto un’equidistanza fra scienza e mito nel caso dell’evoluzione. Aveva infatti inviato un’email in cui pubblicizzava una conferenza di Barbara Forrest, una filosofa della scienza che aveva contribuito alla sconfitta processuale dell’Intelligent Design ad Harrisburg, avendo dimostrato che l’Intelligent Design non aveva basi scientifiche ma anzi fosse addirittura basato su una truffa. Mentre il titolo sembra creazionista, nell’articolo si sostiene erroneamente che “il darwinismo non viene seriamente contestato ed è accettato anche dalla Chiesa cattolica che lo considera compatibile con il cristianesimo”. Basta vedere su YouTube un incredibile video (dal TG2 del 29/11, con cardinali e rettori di università pontificie schierati ideologicamente a fianco di laici inesperti contro Darwin senza nemmeno conoscerlo) per capire come la situazione sia (con poca serietà e poca ragione) purtroppo ben diversa. Questo servizio del TG2 è una delle migliori prove incontestabili del sostegno della Chiesa cattolica a iniziative (su base ideologica in quanto prive di alcuna base culturale, come evidenziato dall’intervista al card.Martino) contro gli aspetti della cultura scientifica “che non coincidono con il mondo descritto dalla Bibbia”. Preoccupa non solo il fatto che sembra di essere ripiombati ai tempi di Galileo … ma che qualcuno nemmeno se ne accorga … tranne forse il card Ravasi che qualche settimana fa temeva questo rischio …


19/12/07-IT

Sembra che anche il quotidiano Libero arrivi a dar manforte ai due eroi italiani dell’antievoluzionismo, uno dei quali sostiene addirittura che ci sia un salto ontologico miracoloso fra una specie e l’altra e non solo nel caso dell’uomo. Se ne parla nell’articolo "Processo a Darwin" Perché un'ipotesi è diventata un dogma”. Si pubblicizza un loro libro di 25 anni fa e si scrive: “L'uno e l'altro, prof. universitari. L'uno e l'altro, facendo perno sulla propria disciplina, confutano i dogmi darwinisti. A suon di buoni argomenti scientifici. Ma l'accademia, tranne rare eccezioni, risponde con un assordante silenzio ”. E’ importante dire che sono (o erano, anni fa …) professori universitari, ma sarebbe ancora più importante però precisare che centinaia di altri professori universitari (e migliaia nel mondo) non sono affatto d’accordo con quasi tutte le idee esposte nel loro libro. L’articolo (e il libro citato) mostrano i loro limiti quando si legge “e non c'è traccia di anelli di congiunzione tra una specie e

l'altra”; è la classica frase da creazionista biblico che non crede all’origine comune degli esseri viventi; è una frase inaccettabile per tutti quelli che credono nell’evoluzione biologica come fatto; pochi oggi la negano, e fra questi non ci sono né il Papa né i guru dell’Intelligent Design. Come fanno a non saperlo i difensori del Papa e dell’Intelligent Design? •

Sulla Stampa un articolo (“EQUIVOCO PD TRA SCIENZA E PARTITO”) di T.Pievani sull’impostazione ben poco laica del Manifesto dei valori del PD nei punti in cui l documento si avvicina ai temi della religione e della scienza, che viene presentata addirittura come un prodotto culturale che deve essere controllato e temuto. Preoccupata la conclusione: “Una laicità religiosamente fondata, da cui far discendere una scienza addomesticata. E’ questo ciò che vogliono davvero gli elettori del PD?”.

In un sito degli evangelici italiani si evidenzia in un articolo (“la fede tra scienza e ateismo”) il sostegno che viene dato ai profeti USA dell’Intelligent Design, ignorando i fatti che dimostrano la loro scarsa serietà e le iniziative truffaldine. Si pubblicizzano un paio di libri (di Dembski e Behe) di cui una casa editrice evangelica (!) ha curato la traduzione italiana (!). Probabilmente ignorando i fatti dimostrati dal processo di Harrisburg e la condanna che arriva addirittura dalla John Templeton Foundation, si riesce a scrivere audacemente “l'autore espone la sua sfida all'evoluzionismo basata sulla scienza propriamente detta”. Nello stesso sito evangelico si può trovare una critica del darwinismo e dell’evoluzionismo, con falsità (“Non è mai stato trovato nessun fossile che poggi il suo piede su due punti e mezzo, o che abbia la dentatura che sia una via di mezzo tra le due, per cui, manca l'anello di congiunzione tra le due specie”), prestando fede a fatti assolutamente impossibili (“il serpente era il più astuto di tutti gli animali ed esso disse alla donna…”) anche se con qualche elemento di razionalità (“La prima ipotesi è che la scienza stia sbagliando tutto; e questo è abbastanza facile a dirsi, per chi non vi abbia mai avuto che fare. Io però, che ne ho studiata un po', non me la sento di definire tutti gli scienziati un branco di pazzi che stanno ingannando se stessi.”)

16/12/07-IT

Su YouTube un video in cui T.Pievani presenta il suo ultimo libro scritto con Carla Castellacci. Un altra videointervista (del 21/12) si trova nel sito web di P.Ricca e il dibattito sul libro continua su un blog

Anche Scalfari su La Repubblica (“È difficile essere laici nel paese delle chiese”) riprende il tema della laicità anche in relazione alle frasi critiche sulla scienza che ci sono nel Manifesto del PD.


15/12/07-IT

Deve essere frustrante per i teologi cattolici ripetere per anni che oggi non bisogna più leggere la Bibbia come se fosse un manuale di scienze e verificare che invece qualcuno (laico o religioso) continua a far riferimento ad essa quando deve scrivere o dire qualcosa sugli animali. Per fortuna quello che viene insegnato nei primi anni di vita (anche i teologi lo sanno bene) difficilmente si dimentica, tanto è vero che nessuno si lascia poi convincere nemmeno dal card.Ratzinger, quando personalmente garantisce che ogni cattolico debba credere con lui nell’evoluzione biologica e nell’origine comune di tutti gli esseri viventi (2004). Oggi leggiamo (sulla Repubblica) un articolo (“L'alleanza tradita tra l'uomo e gli animali”) in cui la Genesi viene usata quasi come se fosse un manuale di scienze; leggendo meglio e con attenzione l’articolo, in realtà viene il dubbio che la continua citazione del racconto della Genesi sia comunque solo uno spunto per descrivere soprattutto come l’uomo abbia gestito (male e con violenza) il potere che Dio gli avrebbe dato sugli animali (oltre che su altri uomini quando vengono considerati come animali …); lo stesso discorso si sarebbe forse potuto fare anche senza scomodare la Bibbia, anche perché non è chiaro se l’autore crede che la distruzione di piante e animali sia conseguenza del potere sugli animali che secondo la Bibbia Dio

avrebbe dato all’uomo. Da dove vengono oggi preoccupazioni per la scienza? Secondo un articolo del Foglio (“Pd, si annunciano problemacci nel dibattito su religione e politica”) e unn altro di Liberazione (“Fra integralismo e laicità Il Manifesto del piddì non sceglie”), sembra che nella stesura del “Manifesto dei valori” del PD compaiano strani intrecci fra piani culturali che dovrebbero essere autonomi ma che in realtà sembrano un po’ troppo (pericolosamente) mescolati. Sembra assurdo che pochi giorni fa, il 16/11, Mons. Ravasi dicesse che “Una delle lezioni del caso Galileo, è stata appunto quella di favorire un maggior dialogo tra discipline rimaste troppo a lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui”, mentre la bozza del “Manifesto dei valori” del PD sembra riferirsi ad una situazione in cui la scienza non avrebbe ancora acquisito il diritto ad un dialogo “paritario”: “di fronte “agli inediti interrogativi di natura etica posti dai progressi della ricerca biomedica”, che “solo il dialogo tra diverse concezioni religiose, etiche e culturali può condurre a soluzioni normative ragionevoli e condivise”, che siano “in grado di conciliare il valore della libertà di ricerca e di scelta con il principio per cui non tutto ciò che tecnicamente è possibile è moralmente lecito, e nemmeno conveniente dal punto di vista sociale ed economico”. Sembrano i soliti ragionamenti di chi pensa sia sufficiente negare l’evoluzione biologica per evitarne le conseguenze … o di chi preferisce evitare di parlarne … come è successo nella riforma Fioroni dei programmi di scienze delle medie. Sembra proprio che ci siano in giro cattolici laici che pensano di poter convincere anche Mons.Ravasi (che finora sembra rimasto l’unico esponente autorevole a muoversi con circospezione e con il rispetto delle competenze e quindi della ragione) ad abbandonare la prudenza che gli deriva proprio dalla riflessione sui danni procurati alla Chiesa dalla gestione chiaramente irrazionale e ideologica del caso Galileo. Per fortuna qualcuno dei 100 estensori del “Manifesto dei valori” se n’è accorto e sembra che almeno C.Mancina abbia sostenuto che “Non condivido invece il punto sui limiti della scienza. La trovo una parola d’ordine così rituale da significare ormai solo chiusura, la bandiera di qualcosa che ritengo sbagliato. Così come non ritengo che l’attività scientifica abbia bisogno di un’autorizzazione che le arrivi, come dice la


14/12/07-IT

Ai naturalisti dovrebbe interessare molto, ma all’università non la si insegna; tranne che alla Pontificia Università della Santa Croce, dove il 12/12 il Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica ha parlato su "La legge naturale nella dottrina della Chiesa”. In realtà sembra che questa legge naturale non sia particolarmente interessante in sè, anche se il cardinale ritiene che occorra proprio approfittarne: “Penso che il fatto che gli altri non si interessino al riguardo rappresenti una sfida per noi”. Una certa preoccupazione i naturalisti dovrebbero comunque averla, dato che dall’articolo dell’agenzia Zenit (“Cardinale Grocholewski: non c'è progresso della scienza senza legge naturale”) si viene a sapere che “Il Papa ha avvertito sul pericolo della scienza che trascura la legge naturale” e che “Noi sappiamo che i risultati delle scienze e della tecnologia sono serviti non soltanto per il bene ma anche per il male, per le guerre più terribili, per il terrorismo, per le ingiustizie più raffinate, per le oppressioni più perfide. Dunque, lo scienziato non può chiudersi sulla scienza, ma deve porsi la domanda su come questa scienza debba essere usata. Uno scienziato deve avere l'umiltà di pensare a quali saranno i risvolti, le conseguenze delle sue ricerche. Oggi è molto importante per lo sviluppo della scienza la legge naturale, cioè l’etica del comportamento umano”. [Curiosa la conclusione dell’intervista: di fronte ad una possibile alternativa, chiunque avrebbe associato i termini “male, guerre, ingiustizie, oppressioni” più alla chiesa o a una religione che alla scienza … ci sarebbe anche l’alternativa di attribuire queste brutte cose alla politica, ma incredibilmente qui non compare nemmeno. Forse si preferisce indirizzare le ostilità verso i tranquilli scienziati…? Ma l’origine della scienza non era un merito che la Chiesa cattolica non voleva cedere ad altri? Ha forse cambiato idea? Si è pentita?]


13/12/07-IT

Su La Stampa una risposta di Baget Bozzo (“L'apocalisse oggi, il Papa e Galileo”) all’articolo di Odifreddi del 5/12/07.

Oggi una lezione di etologia del direttore dell’Avvenire, che risponde (“Animali, senza progresso e autocoscienza”) alla lettera di un sacerdote che allude all’esperimento dello scimpanzè Ai che in Giappone memorizza una mappa di numeri meglio degli umani (VIDEO, VIDEO BBC); interessante il criterio che l’autore della lettera utilizza per distiguere l’uomo dagli animali: “Ebbene, per misurare l’intelligenza degli esseri c’è una parolina facile ma incontrovertibile: progresso! Niente intelligenza (quella vera, creativa, autonoma, libera), niente progresso. Nessuno può smentire quest’evidenza”. Il direttore dell’Avvenire si ferma (per ora) di fronte alle neuroscienze, a cui si avvicina appoggiandosi però al libro sulla mente degli animali scritto da un filosofo. Leggiamo quindi che ritiene che “Quella sedicente ricerca scientifica, rilanciata dalla stampa con acritica faciloneria, si è presto rivelata per quello che era: poco più di una boutade, finita in niente” e che ci sono “irriducibili differenze mentali e spirituali fra l’uomo e l’animale per poterla ridurre a chiacchiera giornalistica“. Si osserva invece maggior rispetto verso le riflessioni del filosofo sulla mente umana e animale: ”un atteggiamento veramente morale nei confronti degli animali non può partire da una presunta somiglianza tra noi e loro, da un banalizzante egualitarismo ecologista, bensì dalla constatazione di una diversità radicale”, ”l’intelligenza strumentale anche più evoluta differisce totalmente dall’intelligenza contemplativa propria dell’uomo, che è capace di pensare l’oggetto in sua assenza, ovvero di astrarre, di concettualizzare” e che ”l’uomo è l’unico essere in grado di porre se stesso quale oggetto di riflessione”. Un po’ meno drastica sembra la valutazione dello stesso libro da parte di A.Oliverio. Ovviamente non si può negare che le differenze fra la mente umana e quella animale (soprattutto se si utilizzano i ragni come confronto …) ci siano e notevoli, ma non è il caso di sottovalutare il fatto che alcune importanti novità si vedono comparire un po’ alla volta nei mammiferi e poi nei primati e in particolare crescere e diventare sempre più rilevanti nelle antropomorfe, che ormai sappiamo hanno dimostrato di sapere creare, accumulare e trasmettere nuove conoscenze (cultura?!) alle generazioni successive (come si dimostra nel sito web: Chimpanzee cultures).

13/12/07-USA

Sono disponibili da alcuni giorni i video (in bassa qualità) delle discussioni avvenute durante il secondo convegno organizzato a fine ottobre da The Science Network “Beyond Belief 07: Enlightenment 2.0”. Interessante anche la conversazione a 4 davanti ad un caminetto avvenuta il 30 settembre scorso fra Dawkins (il suo libro “The God delusion” ha venduto finora 1.5 milioni di copie), Dennett, Harris e Hitchens sui loro comuni interessi… In attesa del DVD si può scaricare un video a bassa qualità o l’audio MP3


12/12/07-IT

Articolo di Repubblica (“L’era dell’evoluzione record. Cambiamenti mai così veloci”) su una recente pubblicazione scientifica sulla maggiore variabilità genetica delle popolazioni umane attuali. Purtroppo rimane l’assurda immagine che nessuno mai trova per fortuna nei libri e negli articoli seri: una serie lineare di ominidi bipedi in cammino verso il 2000. A dire il vero si intravede un’evento di cladogenesi che ha portato all’Homo neanderthalensis, ma è unico… Per chi volesse approfondire l’argomento, se ne parla nel blog di uno degli autori

11/12/07-IT

Mentre a Cavalli Sforza è possibile che succeda, in 3 anni non era mai successo che nella rassegna stampa della Camera mancasse un articolo di G.Sermonti... Purtroppo … anche stavolta c’è, nonostante il contenuto, l’articolo comparso oggi sul Foglio (“LIBRO DEL GENESI E DARWINISMO, LA BARBA ORIGINARIA E IL SUO IMITATORE“). Frasi [in]dimenticabili? “L’’Origine delle specie’ è realmente un’imitazione del Genesi biblico, con alcune varianti e alcune improprietà … Darwin copre un campo ridotto rispetto a quello del Genesi e si limita ad una teoria sull’origine dei viventi” (e così viene sistemato il metodo scientifico!) “la zoologia moderna da’ torto a Darwin e ragione alla Bibbia” (e così viene sistemata la ragione e soprattutto viene meno la possibilità di vincere un bel finanziamento della Templeton Foundation, che sostiene che “we do not support research or programs that deny large areas of well-documented scientific knowledge” !). Riguardo all’idea che la barba di Darwin sia parte integrante della sua teoria, o sia simile a quella di Marx o a quella di Dio (?!), forse non ha mai visto la barba di Wallace o di qualche frate … o di qualche ulema

Un articolo su L’Avanti (“La società che ho sempre sognato“) commenta l’ultima enciclica del Papa, soprattutto per quanto riguarda la critica all’Illuminismo, un momento certamente rilevante nell’evoluzione culturale almeno di una parte degli individui appartenenti alla nostra specie: “Qualche giorno fa, il Pontefice dei cattolici ha presentato la sua nuova enciclica “Spe salvi” (nella speranza), nella quale ha accusato l’illuminismo di essere la causa prima di tutti i mali dell’umanità, perché la Rivoluzione francese – figlia dell’illuminismo – ha tentato di rendere assoluto il dominio della ragione e della libertà. Ha detto anche che la scienza e il progresso non portano alla costruzione di una società perfetta, anzi possono produrre orrori e sono quindi una minaccia per l’uomo e per l’umanità”. Conclusione dell’articolo? “L’illuminismo ha fatto sì che il XVIII secolo – indimenticabile – sia passato alla storia come il secolo dei lumi. È dovere di tutti gli uomini liberi lottare perché questo nostro secolo passi alla storia come il “secolo dei lumi spenti”. [sembra che forse manchi un NON…]

“L’’Origine delle specie’ è

realmente un’imitazione d Genesi biblico, con alcune varianti e alcune

improprietà … Darwin copre un campo ridotto rispetto a quello del Gene e si limita ad una teoria sull’origine dei viventi” (e così viene sistemato il metodo scientifico!) “la zoologia moderna da’ torto a Darwin e ragione alla Bibbia”


10/12/07-USA

Sta montando negli USA un altro contrasto (che probabilmente finirà in tribunale) fra creazionisti e comunità scientifica. In Texas è stata licenziata (per parzialità?!) la responsabile nazionale dei programmi di scienze delle scuole statali (“State science curriculum director resigns”). Cosa aveva fatto per indurre a stendere questa richiesta di licenziamento su cui poi è stato scritto “employee resigned”? Il suo lavoro! Aveva inviato una mail per pubblicizzate la conferenza di una filosofa della scienza, Barbara Forrest, che aveva con successo difeso la scienza e il neodarwinismo nel processo di Harrisburg contro i sostenitori dell’ID. Ci sono state subito alcune proteste, che rapidamente hanno portato al licenziamento; il 4/12 un editoriale preoccupato sul New York Times (“Evolution and Texas“) poi il 5 dicembre un intervento della stessa Barbara Forrest, che ha evidenziato la presenza di un noto creazionista a capo del Board of Education del Texas, ha evidenziato la gravità e l’assurdità della situazione: “the intelligent design (ID) creationist movement is about politics, religion, and power. If anyone had any doubts about how mean-spirited ID politics is, this episode should erase them.” [Ci si potrebbe chiedere se non sarebbe stata ben peggiore la situazione se la responsabile dei programmi di scienze …avesse pubblicizzato qualche iniziativa creazionista?]


9/12/07-IT

Sul Manifesto un articolo pessimista di F.Gentiloni (“Darwin fa ancora discutere”) su come sta procedendo la negazione e l’eliminazione delle novità (non eccezionali, ma comunque c’erano) della posizione di Giovanni Paolo II sull’evoluzionismo. Senza che nulla sia cambiato da parte della scienza e nonostante che fino a qualche anno fa nessuno contestasse alla Chiesa cattolica il diritto di credere a favole e a miti che un tempo permettevano di spiegare l’astronomia e la vita sulla terra ma che poi si sono dimostati falsi ma soprattutto non utili se si vuole campare a lungo, “negli ambienti antidarwiniani delle chiese cristiane si sottolinea che i risultati delle scienze non sono sicuri, più che mai l’evoluzionismo con i suoi gradini e passaggi più che incerti”. Queste critiche e questi dubbi spesso partono da premesse sbagliate o del tutto assenti e comunque non si deve dimenticare che le ipotesti e le teorie scientifiche riguardano solo aspetti materiali che caratterizzano il mondo materiale e proprio non vorrebbero né potrebbero toccare aspetti che riguardano la religione e la teologia; la chiesa non si è mai interessata allo studio degli elefanti … nessuno vorrebbe che un elefante gli schiacciasse un piede … o che un virus lo puntasse. [Giusto questi sono i dubbi che purtroppo emergono dal blog presente sul Giornale e citato recentemente (“Darwin, l’evoluzionismo e l’uomo frutto del caso”) in cui si pretendono dagli evoluzionisti certezze che nessuno chiederebbe al proprio medico o al proprio geometra; sarebbe ragionevole anche riflettere sul fatto che al parroco nessuno chiede mai alcuna certezza su aspetti materiali della vita … un’altra riflessione sconcertante che deriva dalla lettura del blog è che il testo di un’intervista al paleoantropologo F.Facchini non frena i partecipanti dal mescolare piani culturali diversi, mentre vengono accolti con gran commozione gli interventi di un filosofo antievoluzionista come F.AgnoIi, che addirittura contesta una mostra sull’evoluzione umana a cui ha collaborato anche F.Facchini!] Se davvero le richieste non fossero ideologiche (ad esempio l’idea di voler “scoprire prima tutti i fossili prima di poter credere all’evoluzione”), non si potrebbe infatti accettare nemmeno quello che il Papa attuale ha accettato nel 2004. Sembra che la Chiesa non si accorga con le dichiarazioni del Card.Schönborn in favore dell’Intelligent Design nel 2005 è iniziato un processo difficile da controllare, sia per le parole d’ordine false usate e diffuse anche da persone autorevoli (dire “siamo il prodotto del caso” è sbagliato anche per i biologi evoluzionisti ed è un’offesa alla loro ragione …) ma soprattutto per la confusione fra i fatti e le spiegazioni. Risulta infatti evidente e sconcertante che spesso, ad esempio nel blog citato, venga contestato non solo il neodarwinismo ma anche l’evoluzione, che forse pochi sanno che la Chiesa accetta da lungo tempo! Sarebbe stato indispensabile che Mons.Ravasi (prima che al card.Schönborn venga in mente di affermare che anche le sue idee sono “piuttosto vaghe e poco importanti” come ha già certificato riguardo alle idee di GP2 sull’evoluzione…), avesse confermato le idee in cui credeva nel 2005: “è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”. Purtroppo il suo testo pubblicato ieri dopo quasi un mese (“Il respiro dell'uomo di carne”), anticipando il card.Schönborn, ha confermato che non si concede alla scienza di studiare e scoprire nemmeno “come” si sia

“è ovvio che l'evoluzion esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti ch hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”. Ravasi, 2005


8/12/07-IT

Finalmente viene pubblicato dall’agenzia Zenit l’introduzione di Mons.Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, al convegno del 15/17 novembre “Ontogenesi e vita umana” (organizzato nell’ambito del Progetto STOQ, finanziato anche dalla John Templeton Foundation): “Il respiro dell'uomo di carne”. Già il primo paragrafo sembra indicare la consapevolezza dell’esistenza di problemi seri di cui comunque Ravasi già era conscio: “Una delle lezioni del Caso Galileo, è stata appunto quella di favorire un maggior dialogo tra discipline rimaste troppo a lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui, come sono le scienze naturali e la teologia. Quell’evento, e altri tristi episodi simili di confronto ci insegnano quanto tragica possa risultare questa reciproca incomprensione.”. Il ragionamento di mons. Ravasi prosegue poi però per altre vie, e lo ammette senza nemmeno spiegarne il motivo (“non abbiamo voluto entrare nel merito specifico della connessione-collisione tra scienza e fede”); rendedosi ben conto che i problemi sono seri e richiederebbero una risposta urgentissima (“i capitoli iniziali della Genesi sembrano essere in antipodo con la moderna antropologia scientifica: pensiamo solo all’evoluzionismo e al poligenismo”) ritiene utile dare comunque almeno una indicazione ai cattolici che dovrebbero

Una delle lezioni del Caso Galileo, è stata appunto quella di favorire un maggior dialogo tra discipline rimaste trop a lungo ignare del lavo e dei risultati altrui, come sono le scienze naturali e la teologia.

Quell’evento, e altri tristi episodi simili di confronto insegnano quanto tragica possa risultare questa reciproca incomprensione (Ravasi, 2007)

“L’“ inerranza” delle Scritture non riguarda scienza ma gli asserti religiosi. O meglio, la

“ verità” che ci vuole comunicare non è di ti scientifico ma teologic come ha sottolineato i Concilio Vaticano II”. (Ravasi, 2007) “i capitoli iniziali della

ascoltarlo e adeguarsi: “L’“ inerranza” delle Scritture non riguarda la scienza Genesi sembrano esser ma gli asserti religiosi. O meglio, la “ verità” che ci vuole comunicare non è di tipo scientifico ma teologico, come ha sottolineato il Concilio Vaticano II”. Purtroppo nelle conclusioni si smentisce, citando una frase di F.Facchini in cui si pongono alcune premesse e che poi vengono smentite nella sottostante riga con le conclusioni: “Gran parte degli equivoci sul problema delle origini – ha scritto – è sorta dalla pretesa di negare ciò che la scienza non può dirci (la dimostrazione dello spirito) o di far dire alla Bibbia quello che essa non vuol dirci (contenuti di ordine scientifico). Ai due interlocutori vanno posti quesiti che rientrano nel loro ambito. Alla Bibbia sul perché dell’esistenza, alla scienza sul dove, come, quando si è formata la vita… La vera alternativa non è tra evoluzione e creazione, ma tra visione di un mondo in evoluzione, dipendente da Dio creatore secondo un suo disegno, e visione di un mondo autosufficiente, capace di crearsi e di trasformarsi da sé per eventi puramente immanenti”. Come si legge chiaramente, nonostante le premesse e le sue precedenti dichiarazioni del 2005, sembra oggi che alla scienza non sia concesso nemmeno di dimostrare COME si è sviluppata la vita … subito dopo averle attribuito questo compito. Se, come ammette onestamente lo stesso Mons.Ravasi in questo testo, "Il teologo spesso è stato tentato di pronunziare verdetti di tipo scientifico” in “un campo non suo”. non è corretto dire, come dice sempre il Mons.Ravasi in questo testo, che “lo scienziato irride tesi religiose" (che, come conferma lo stesso Mons.Ravasi, in realtà non lo sono, se dette da un teologo, in quanto riguardano “un campo non suo”). Conseguenza del ragionamento è che lo scienziato non “irride tesi religiose” ma piuttosto contesta “verdetti di tipo scientifico” pronunziati da teologi “in un campo non loro”. Pur essendone conscio, il Mons.Ravasi non si preoccupa di apprendere dall’esperienza pur citata all’inizio dell’intervento: “Una delle lezioni del Caso Galileo, è stata appunto quella di favorire un maggior dialogo tra discipline rimaste troppo a lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui”,

in antipodo con la moderna antropologia scientifica: pensiamo so all’evoluzionismo e al poligenismo” (Ravasi, 2007)

“Gran parte degli equivoc sul problema delle origini

ha scritto – è sorta dalla pretesa di negare ciò che scienza non può dirci (la dimostrazione dello spirito o di far dire alla Bibbia quello che essa non vuol dirci (contenuti di ordine scientifico). Ai due interlocutori vanno posti quesiti che rientrano nel loro ambito. Alla Bibbia su

perché dell’esistenza, all scienza sul dove, come quando si è formata la vita (F.Facchini in Ravasi, 200


7/12/07-IT

Deve essere frustrante per i teologi ripetere per anni che non bisogna leggere la Bibbia come un manuale di scienze. Purtroppo (…?) sembra che quello che viene insegnato fin dai primi anni di vita (possibile che i teologi non lo sappiano?) difficilmente si dimentichi, tanto è vero che nessuno si lascia poi convincere nemmeno dal Papa quando dice (2004) di credere con lui nell’evoluzione biologica. Oggi addirittura sul Corriere un articolo (“Quegli atei evangelici profeti della miscredenza”) in cui la Genesi viene citata come se fosse un manuale di scienze o almeno come se criticasse la scienza (“la storia della Genesi è un mito veritiero. Essa ci insegna che la conoscenza non sempre dona all’umanità vita o libertà, anzi talvolta rischia di generare soltanto morte e schiavitù”). L’obbiettivo è la denuncia di “una nuova generazione di missionari che sta tentando di convertire il mondo. Secondo questi evangelizzatori della miscredenza, la religione è un relitto del passato, che intralcia la via del progresso umano”. Nessuno immaginerebbe, da queste frasi, che l’articolo critica (“missionari antireligiosi come Dawkins”) il comportamento di chi invece cerca di difendere la scienza da critiche irrazionali anche se vengono da ambienti religiosi. Incredibile la frase alla conclusione dell’articolo, che evidenzia una delle tante opinioni che sembrano contrastare con l’esperienza anche storica: “mentre i teologi si interrogano da millenni sulle loro credenze, gli umanisti laici non hanno mai messo in discussione il loro semplice credo. L’ateismo evangelico è l’immagine speculare della fede che attacca con tanta acredine, ma priva dei dubbi salvifici di quest’ultima”. [Dubito che Galileo o Teilhard de Chardin potrebbero essere d’accordo e ricordo una famosa frase di Leone XIII]. Una frase poi farebbe arrabbiare Dawkins, che si solito non si riferisce ad una religione in particolare: “l’ateismo evangelico andrebbe inteso come eresia cristiana”

Un articolo su La Stampa ("Non credo nell'evoluzionismo", biologo licenziato”) getta un po’ di luce su alcuni fatti che recentemente fanno notizia negli Stati Uniti, soprattutto in vista dell’uscita in febbraio di un film (“Expelled”) che cercherà appunto di presentare i ricercatori antievoluzionisti come delle vittime di comportamenti scorretti. Il biologo citato (licenziato nel 2004) sembrava si rifiutasse di svolgere le ricerche per cui era stato assunto e che implicavano (ovviamente…) aspetti evoluzionistici. Interessanti i commenti dei lettori che tendono a ritenere assurda la protesta del biologo antievoluzionista; d’altronde in Italia proprio in questi giorni leggiamo sui giornali la storia del sacerdote che

per un po’ di tempo ha preteso il diritto di avere una moglie e un figlio; nessuno si scandalizza molto del fatto che sia stato dimissionato per incoerenza. Se andiamo a frugare nella stampa USA possiamo trovare un altro caso che sta diventando interessante in quanto coinvolge un ricercatore che sostiene l’Intelligent Design; è un astronomo che non ha ottenuto un posto fisso (tenure) alla Iowa University proprio perchè le sue opinioni contro l’evoluzione e contro il metodo scientifico non sembravano garantire la serietà del suo lavoro ai suoi colleghi astronomi. Sui blog Pharyngula e Panda’s Thumb (“More on Gonzalez tenure denial”) si possono trovare alcune informazioni e aggiornamenti su questo caso. L’aspetto curioso è dovuto al fatto che le valutazioni dei colleghi sul suo caso sono divenute pubbliche dopo che il suo avvocato ha richiesto all’università la copia delle e-mail, dimostrando quindi che l’adesione a un movimento politico-religioso che negava il metodo scientifico era stata alla base della decisione presa in facoltà di non assumerlo come scienziato.

“mentre i teologi si interrogano da millenni su loro credenze, gli umanist laici non hanno mai mess in discussione il loro

semplice credo. L’ateism

evangelico è l’immagine speculare della fede che attacca con tanta acredin ma priva dei dubbi salvific di quest’ultima”


6/12/07-IT

Nel blog Bioetiche si commenta ancora la sconcertante presentazione del libro di R.AIberoni. [Lo shock deve essere stato grande… e la foto lo rappresenta bene!]

Sull’Avvenire a pag.32 un articolo (“Da Galileo a Darwin, la Chiesa sotto esame”) che ovviamente non racconta della Santa Inquisizione e di come la Chiesa abbia evidenti problemi con gli scienziati che spiegano problemi che prima avevano trovato solo spiegazioni inefficaci e ideologiche. Curioso il fatto che sembri che ci sia una certa difficoltà a gestire troppi scienziati insieme e si preferisca demonizzarli uno alla volta; magari insistendo addirittura a deformare le opinioni di qualcuno in particolare, come avviene da decenni (15) con Darwin. Si trova comunque comodo continuare a offenderlo, distorcendo il suo pensiero e ridicolizzandolo, sapendo che molti cattolici hanno ormai imparato ad associarlo alle ipotesi stupide che si continua ad attribuirgli, e a reagire automaticamente solo a sentirlo nominare. Sarebbe utile verificarlo. Quanti cattolici lo associano alla scoperta dell’evoluzione, che invece era già ben nota ancora prima della sua nascita? Quanti cattolici lo associano alla somiglianza dell’uomo con le scimmie antropomorfe, mentre invece era già evidente nel 1700 a Linneo? Quanti cattolici lo associano ad un’origine delle zanzare o di altri animali e piante fondata erroneamente solo su eventi casuali? Quanti cattolici lo associano ad un’origine dell’uomo fondata erroneamente solo su eventi casuali? Sono sicuramente milioni, a cominciare dal Papa che già nel giorno del suo insediamento aveva alluso alla teoria darwiniana dell’evoluzione, mostrando di ignorarla, e non pensando che fosse provocatorio e altamente offensivo attribuire ad uno scienziato ottocentesco un’ipotesi folle, pre-mitica e prereligiosa, quasi da “troglodita”. La sua frase “Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione” è stata infatti interpretata, come d’altronde probabilmente era previsto nelle sue intenzioni, come una critica alla teoria dell’evoluzione da parte di una persona evidentemente poco esperta e/o mal consigliata, mentre ne è una offensiva caricatura, facendo riferimento a modi di pensare precedenti a qualsiasi tentativo di interpretazione, che fosse mitica o religiosa. Il neodarwinismo invece è successivo, tanto è vero che ovviamente supera e risolve molti dei fatti inspiegabili. Solo per questo può portare turbamento … e si cerca di far credere che siano ipotesi ancora più primitive e stupide delle fantasiose ipotesi che si basano solo sulla fede. L’articolo tratta invece di un convegno in memoria di Mariano Artigas, fisico, filosofo, sacerdote, scomparso esattamente da un anno e che “si è occupato della vicenda di Galileo Galilei e delle questioni connesse alla teoria dell’evoluzionismo”. In particolare Antigas ha ricostruito, grazie all’apertura degli archivi vaticani) le prime reazioni vaticane alle pubblicazioni di Darwin, in un libro del 2006 (“Vatican confronts evolution. Negotiating Darwin. The 18771902”) . Sembra che alla fine dell’800 il Vaticanio abbia dimostrato un interesse e una curiosità maggiore rispetto alle distorsioni e alle demonizzazioni che ora sembrano invece prevalere, tanto che, lo si è visto, si modificano, non avendoli capiti, anche i testi dei documenti ufficiali e originali del papa precedente per negare i giudizi positivi verso il darwinismo ... e “prudentemente” nessuno se n’è ancora accorto…; pur di evitare Darwin la chiesa cattolica oggi sembra addirittura cadere nella trappola dei creazionista che manovrano dell’Intelligent Design, nonostante la critica di F.Facchini sull’autorevole Osservatore Romano e la condanna di una Fondazione che finanzia molte iniziative cattoliche critiche verso la scienza. E’ incredibile vedere quanti in Italia ritengano credibile l’ID mentre la Templeton Foundation, che un tempo li finanziava, ma ora li ha abbandonati in quanto non fanno ricerca né scienza: “


5/12/07-IT

Su La Stampa un commento di Odifreddi (“Se il papa ripassasse Galileo") all’ultima enciclica del papa e in particolare al punto in cui vorrebbe attribuire alla scienza obbiettivi improbabili.

Nel blog di TornieIIi (vaticanista del Giornale) c’è una “istruttiva” discussione che permette di capire le conoscenze e i riferimenti culturali di un gruppo di cattolici lettori di quel quotidiano; la discussione rimane attiva ancora il 9/12 (le abissali ignoranze di qualcuno che comunque pensa di aver ragione senza doversi nemmeno informare) sembrano garantire lunga vita a queste discussioni spesso purtroppo inutili anche per la difficoltà ad accettare che la scienza si occupi solo di problemi scientifici; per fortuna si vede finalmente la comparsa di una persona che finalmente conosce il problema, dopo un fisico che ha mostrato come Zichichi sia in parte giustificato nella sua difficoltà a capire che la biologia ha davvero meccanismi diversi da quelli della fisica e in parte simili a quelli che agiscono nella storia. E’ interessante vedere numerose persone esperte di religione porre problemi strani e parlare di solito a vuoto (ignorando infatti i fatti dell’evoluzione … come risulta chiaramente da alcuni interventi che richiamano conoscenze errate diffuse per esempio da G.Sermonti) di evoluzionismo e di Darwin (molti non sanno nemmeno che esistono anche Wallace e altre migliaia di sostenitori competenti…). Già il titolo (“Darwin, l’evoluzionismo e l’uomo frutto del caso”) fa capire come si ripetano le cattive interpretazioni date dai molti antievoluzionisti che ignorano i fatti dell’evoluzione e disprezzano chi ha capito come spiegerli. Approfittando dell’assenza del padrone del blog, in viaggio a Lourdes, è da rilevare l’effetto dell’apparizione nella discussione del filosofo AgnoIi, esperto in contestazioni a mostre sull’evoluzione umana (nonostante sia inesperto di biologia); è comunque l'unico che almeno ha letto qualcosa dei problemi di cui si parla e per i quali si propongono spiegazioni utilizzando il libero pensiero (la ragione dovrebbe essere uno strumento comunque migliore di qualsiasi ragionamento del tipo “io penso che tu sbagli”). Incredibile che nessuno ringrazi invece per l'intervento che qualcuno riporta, dell’antropologo F.Facchini (che giustamente cita almeno la selezione naturale oltre al solito caso che giustamente angoscia i cattolici come pure gli scienziati). Notevole poi, in una serie di interventi che criticano la scienza e stigmatizzano i rari tentativi degli scienziati di reagire (venendo accusati di voler criticare la teologia senza strumenti seri!), un intervento molto chiaro e semplice che spiega quanto sia difficile lavorare seriamente utilizzando gli strumenti migliori e più seri, ma anche quali problemi abbia il papa a farsi capire: "La scienza, da sempre, credo provi una sorta di invidia nei confronti della teologia poichè questa riesce a dare risposte a quelle domande che, per definizione, non potranno mai avere dalla scienza una risposta definitiva.E’ inutile cercare nella scienza, risposte che non potrà mai dare". [Se non ci si accontenta di quello che la scienza può dare non rimangono che l'astrologia e i tarocchi? La teologia davvero può rispondere a qualsiasi domanda come l'astrologia? Basta rileggere l’intervento del Papa a Regensburg per capire invece quanta sia invece l’invidia del Papa-teologo verso uno strumento come la ragione, che alle scienze permette di ottenere risultati eccezionali ma che serve poco per giustificare la teologia.]

4/12/07-IT

Altre citazioni (sconcertate e preoccupate per iI futuro della cultura umana) del libro dell’AIberoni: qui nel sito di qlibri, nel blog L’estinto, e nel blog di due esperti di biologia ed evoluzione umana, Biondi/Rickards.


3/12/07-IT

Ragionevole ma birichino il commento sull’incontro di presentazione del libro di R.AIberoni che leggiamo nel sito del blog Bioetiche (Solo un miracolo può avervi portato dove siete). C’è anche un preziosissimo link alla copia salvata su YouTube dell’indimenticabile (purtroppo) servizio del TG2 (Darwin, evoluzionismo secondo il TG2), scomparso dal sito della RAI; è già stato visto 260 volte in 4 giorni!; si può verificare che il Card.Martino come attore non è molto bravo, ma sicuramente ci ha messo l’anima nel recitare la parte del vescovo Wilberforce … sembra proprio di essere ripiombati nel 1860, anche se si lamenta la mancanza della salace risposta di T.Huxley (“Wilberforce and Huxley: A Legendary Encounter”). Nei commenti nel sito del blog Bioetica sembra si faccia a gara per alzare il numero dei partecipanti ad una possibile suddivisione delle eventuali spese legali… Per ora sono già a 4, e il primo è uno dei responsabili del blog!! Fra i commenti nel sito di YouTube una citazione di T.Pievani (“Esiste il reato di vilipendio della religione, ma non quello di diffamazione della Scienza”) e un geniale invito a reagire, adeguato al penoso commento del card.Martino: “Primati di tutto il mondo unitevi!”. (in realtà potrebbe anche esser scambiato per un invito rivolto ai vescovi…). Per chi fosse interessato all’aspetto agonistico, R.AIberoni ha ottenuto con gran

facilità un premio poco lusinghiero attribuito dai gestori del blog Bioetica … Anche il Giornale (“Stop ai cattivi maestri”) cade nella trappola di contestare il Papa attribuendo erroneamente a Darwin la scoperta dell’evoluzione biologica e quindi dell’origine della nostra specie da antenati in comune con altre specie animali. Questa è infatti una scoperta precedente a Darwin (ha più di 200 anni e forse anche perché ben stagionata da qualche anno è accettata senza problemi dalla Chiesa Cattolica), e quindi non si capisce perchè anche un quotidiano un tempo attento alla scienza abbia abboccato. Per fortuna almeno viene salvato il papa precedente, citato correttamente e autonomamente rispetto alle notizie che vengono diffuse dalle università vaticane. Anche l’ultima frase dell’articolo cercherebbe di salvare il ricordo della serietà passata, se non ci fosse un clamoroso “errore di battitura” (“può anche essere frutto di un processo evolutivo, ma non c a u s a l e ” ) . [Curioso! E’ una mutazione casuale o un progetto intelligente? Come si fa a credere che il caso non esista e non abbia un ruolo creativo?] Sempre sullo stesso numero del Giornale, un articolo (“Ma senza un metodo resteremmo tutti al buio”) in cui il giornalista si pone il problema di che cosa trasmettere a una coppia di gemelline proprie discendenti riguardo ad una delle più importanti conquiste della scienza e del pensiero umano dell’ottocento (“Quando verrò interpellato su come è partito lo strepitoso macchinario del mondo, non farò il soffietto a Darwin, raccontando che lo scimpanzé è il nonno di tutti noi”); in questo articolo il darwinismo sembra considerato un prodotto positivo del pensiero umano ma senza una posizione cronologica ben definita nell’evoluzione culturale (sembra possa stare anche vicino ai presocratici … in barba al naturale e ovvio processo di accumulazione delle conoscenze) e praticamente senza sottolineare alcuna relazione con la realtà che il darinismo ha spiegato e i problemi che ha risolto …. Per fortuna Darwin come persona si salva più che in altri articoli (“l’uomo che circumnavigò il globo sulla Beagle, naturalista «senza paga», voleva solo vederci chiaro negli ingranaggi della natura, non fu un artefice complice di orrori… «Ho un ardente desiderio di contribuire alla nobile struttura della scienza naturale» scrisse il ricercatore nella sua Autobiografia” ) . C i v o l e v a u n f i l o s o f o c a t t o l i c o p e r attribuire a D a r w i n ( d o p o s e c o l i d i s c h i a v i s m o ) i l r a z z i s m o e p u r e i l n a z i s m o .


2/12/07-IT

Intervista a F.Facchini nelle pagine bolognesi dell’Avvenire (“Il disegno che non c'è”). SI riconferma che l’ID è sbagliato e non accettabile per i cattolici.

Qualcuno alfin lo ascolterà…? Anche nel blog di Beppe Grillo arriva la notizia della presentazione in un’università vaticana del libro antievoluzionista di R.AIberoni; non si evidenzia il fatto – certamente piuttosto assurdo, e che dimostra come ragione e fede non sempre concordino … soprattutto in un contesto di carenze di informazioni che nel libro si criticano perfino le note posizioni del papa (2004) in favore dell’origine comune degli esseri viventi…; la lettera di T.Pievani pubblicata nel blog di Grillo (“Vaticano über alles”) aggiunge a questa notizia sconcertante

(“Libri di violento discredito contro la teoria dell’evoluzione, ricolmi di falsità, di insulti e di strafalcioni scientifici, vengono recensiti dal Corriere della Sera e dai canali RAI“) anche un elenco di iniziative che sarebbero prove di acquiescenza da parte del parlamento italiano. Numerosi i commenti, spesso fuori tema, postati come reazione a questa mail. La lettera di T.Pievani viene riportata anche nel sito della UAAR, dove si possono leggere numerosi commenti un po’ migliori e ben più intelligenti di quelli presenti nel sito di B.Grillo…


1/12/07-IT

Sul Riformista un interessantissimo intervento di O.Franceschelli (“Perché il darwinismo è un dono anche per la religione“) che ha il merito di ricordare, proprio nei giorni in cui YouTube quasi ci spinge a ricordare che per fortuna non cè alcun dubbio né che i cardinali sono infallibili né sempre amano né rispettano la verità. Franceschelli ci fa sapere che mentre le università vaticane ed ex ministri esaltano libri fuori dalla realà “Francisco Ayala, tra i biologi più eminenti e di orientamento cattolico, sia a Dio che a Darwin suggerisce di accostarsi con ben altra sensibilità. Chiarendo fin dal titolo del suo ultimo libro – Darwins’s Gift to Science and Religion (J. Henry Press)- che non solo la scienza, ma anche la teologia deve sapersi confrontare non con la caricatura, ma con i doni di Darwin”. Certamente è un libro che è “Una smentita radicale e autorevole degli attacchi alla teoria dell’evoluzione, che forse gli antidarwinisti d’assalto si guarderanno bene dal considerare”. Contrariamente a quanto esce dal Vaticano o dall’Avvenire, “Ayala presenta in modo chiaro ed efficace la teoria darwiniana «universalmente accettata dai biologi» e di cui la selezione naturale costituisce l’«assunto centrale». Ciò lo porta a ricordare ai lettori che ne rimanessero ancora sconvolti, un dato di fatto incontestabile: oggi non esistono più lacune (gaps) nella conoscenza della «storia evolutiva degli organismi viventi». Con buona pace di quanti ancora si ostinano ad agitare lo spettro degli anelli mancanti (missing links).” Abbastanza curioso il fatto che questo libro sia linkato nella homepage della John Templeton Foundation, una fondazione religiosa cristiana che in Italia finanzia invece iniziative che ignorano o svalutano o condannano la teoria dell’evoluzione darwiniana. La situazione non mostra un elevato grado di

coerenza … Fiocco azzurro per un nuovo blog in italiano che da qualche giorno si occupa con “impareggiabile” competenza … del rapporto fra religione ed biologia evoluzionistica. Nella home page si vede una foto dell’intelligente C.Darwin, e si può leggere perfino una critica all’Intelligent Design che Darwin e i neodarwinisti dovrebbero considerare offensiva (una banale critica senza alcune ipotesi alternativa viene pomposamente e impudentemente promossa addirittura a “forma d'integralismo di segno opposto”!). Un altro intervento sembra scoprire le carte, mostrando una eccessiva venerazione verso “Un Creatore che usa la selezione naturale proprio per selezionare le specie che più gli aggradano. Una super Intelligenza [originale la definizione…!] il cui modo di lavorare è così immensamente complesso che le nostre piccole menti ci vedono solo mutazioni "casuali" senza "direzione"”. Come si spiega l’evoluzione biologica? “Un divino architetto, che procede per variazioni, che noi interpretiamo per "errori" di replicazione del DNA, ma che col senno del poi, si rivelano "fortuiti accidenti". Una Intelligenza che provoca volutamente estinzioni di massa, p.es. per licenziare i dinosauri e fare venire in essere i mammiferi, cioè noi.”. Sembra ci sia qualche dubbio fra divino architetto e divino macellaio, ma la soluzione sarebbe quindi “Una evoluzione apparentemente casuale che è invece finalizzata: un "darwinsimo spirituale". Il finale dell’intervento è una dichiarazione di infallibilità, inattaccabile “Quale argomentazione scientifica dovrebbe impedirmi di crederci?”. Davvero diabolica questa domanda retorica …! non c’è dubbio che siamo proprio di fronte a una nuova religione … che ben conosce i suoi diritti e i suoi vantaggi di non dover dimostrare nulla…. Curioso il fatto che questo nuovo “progetto” dimostri una coerenza e una intelligenza del tutto originali: si criticamo sia il libro della AIberoni che i criticati dalla AIberoni …. Anzi l’elenco è ancora più lungo …


NOVEMBRE 2007 30/11/07-IT •

Ancora peggio. Ci vorrebbe Benigni a raccontare la situazione, mirabilmente e “poeticamente” evidenziandone le assurdità. In un articolo dell’agenzia Zenit (non è vaticana, ma intende presentare le posizioni vaticane) si resoconta (“Tra Michelangelo e Darwin emerge la questione antropologica”) la presentazione del libro di R.AIberoni. La situazione non può che essere considerata surreale. Veniamo a sapere da questa agenzia giornalistica vicina al Vaticano che bravi cattolici che non sanno nulla né di di biologia né di evoluzione biologica si incontrano in una sede universitaria pontificia per far sapere a tutti di avere idee opposte a quelle (maggioritarie e ben consolidate e dimostrate) dei biologi evoluzionisti e probabilmente non si rendono conto che il libro di R.AIberoni, che nega chiaramente l’origine comune degli esseri viventi e quindi l’evoluzione come fatto, presenta una posizione contraria a quella del Papa, del Card.Schönborn e di mons.Ravasi, il responsabile del settore del Vaticano di cui cercano di influenzare le opinioni, probabilmente d’accordo con l’Acton Institute, un’istituzione cattolica USA che collabora con il Discovery Institute, che gestisce il progetto politico dell’Intelligent Design, a cui l’Acton Institute sembra guardi con favore.. Fra i bravi cattolici ci sono il filosofo ButtigIione (membro del board degli advisors dell’Acton Institute, che evoca perfino lo spirito di Hitler, sostenendo che “l’ideologia darwinista abbia generato quelle deformazioni che hanno portato alle teorie razziali diffuse e praticate dal Nazionalsocialismo di Hitler1”), un giornalista dell’agenzia Zenit (che gestiva la sezione ambientale dell’Acton Institute Italia, il cui sito web è chiuso dal 30/6/07) che sostiene che il darwinismo “elimina il Creatore e riduce l’umano” e un direttore di TG che usando il suo ruolo e la sua autorevolezza, certifica un’inesistente cattiva salute del neodarwinismo (“nonostante si dica che il darwinismo e più in generale l’evoluzionismo goda di diffusa accoglienza, è un fatto che in tutti i continenti ci sono scienziati di varie discipline che lo contestano”.) … incredibile …


29/11/07-IT

Ora si capisce il motivo della presenza del direttore del TG2 alla presentazione del libro di R.AIberoni all’Università Lateranense: al TG2 delle 20.30 (audio) va in onda un attacco di un esponente autorevole della Chiesa Cattolica addirittura all’evoluzione biologica (NB: il card.Ratzinger nel 2004 aveva accettato l’evoluzione biologica, che comunque da tempo non era un problema!!). [J Non prevedevo di dover evidenziare spesso (oltre ad errori nelle critiche alla biologia) anche errori nella contestazione di documenti vaticani….!!!] J Sentire un cardinale, responsabile di un dipartimento vaticano (non quello della “Cultura” ma “Giustizia e Pace”) che contesta e ironizza su un fatto accettato senza problemi non solo da tutti gli scienziati ma anche dallo stesso papa nel 2004 (l’origine comune degli esseri viventi, su cui fra l’altro né il papa, né la chiesa, né il cardinale hanno una qualche competenza) sembra davvero una novità assoluta e una dimostrazione che mons.Ravasi aveva ragione (Avvenire del 16/11) a raccomandare inutilmente di “non alimentare inutili polemiche” preoccupato di «quanto tragica possa risultare la reciproca incomprensione» quando c’è “chi si sorprende quando la scienza fa scoperte che non coincidono con il mondo descritto dalla Bibbia”. E oggi la tragedia viene trasmessa addirittura dal TG. Infatti il card.Martino nell’intervista trasmessa al TG2 usa, dopo una premessa assurda, una domanda ironica e provocatoria che dimostra non solo gli effetti dell’incomprensione (temuta da mons.Ravasi) ma perfino l‘ignoranza del documento vaticano del 2004: “ma lei si sente discendente da uno scimpanzé? Io no!”; la domanda non è una novità: era già stata utilizzata il 30/6/1860 dal vescovo anglicano Wilberforce contro il sostenitore di Darwin

T.H.Huxley (“Wilberforce and Huxley: A Legendary Encounter”). Mentre Huxley aveva saputo rispondere in un modo che sarebbe stato adeguato anche in questa occasione (“è meglio discendere da uno scimpanzè che da chi usa il suo potere per distorcere la verità…”), la giornalista (che fra l’altro definisce, forse per prima, Darwin un … etologo!) ha permesso al cardinale di uscire vincitore dalla contestazione di una opinione che, purtroppo per lui, oggi vede d’accordo … perfino il papa, oltre al responsabile della Cultura, mons.Ravasi, che accettano l’evoluzione come fatto. Qui invece l’opinione (espressa a Milano il 6/11/07) di Don TanzeIIa Nitti che capisce e conosce l’argomento Distorcono e offendono il pensiero di Darwin anche le poche parole lasciate in bocca al povero G.Sermonti. Dopo aver sentito le parole del card.Martino si capisce meglio l’articolo di S.Magister sull’Espresso del 19/3/06: “Un cardinale fuori controllo”… Purtroppo nessuno ha fatto notare come un’uguale domanda avrebbe potuto farla 350 anni fa anche il card.Bellarmino, chiedendo ad un qualsiasi passante se davvero credeva che fosse la terra a girare intorno al sole, nonostante le apparenze. Purtroppo se bastassero le apparenze non ci sarebbe bisogno né della competenza né della scienza … speriamo che mons.Ravasi trovi qualcuno che gli dia una mano, ma, finchè nelle università pontificie la scienza e la biologia verranno maltrattate e umiliate, la situazione è davvero a rischio di figuracce come quella di oggi (non basta negarlo se non si ha coscienza dell’effetto sul pubblico con un minimo di informazione…). _____________________________________________________________ LA JOHN TEMPLETON FOUNDATION. Visto che in Italia si utilizzano fondi ottenuti da una ricca fondazione USA, la John Templeton Foundation (JTF), può essere utile aprire una parentesi per ricordare che nel sito web della JTF c’è una pagina web apposta (Intelligent Design) che in Italia sembra poco conosciuta … forse anche da chi riceve i finanziamenti. La posizione di questa Fondazione sull’Intelligent Design e altre iniziative POLITICHE che negano scoperte scientifiche ormai consolidate (e l’evoluzione biologica è certamente un fatto incontestabile e quindi una di queste) è la seguente:

“ Does the Foundation support I.D.? No. We do not support the political movement known as “ Intelligent Design.


29/11/07-VA

Sempre peggio. Sembra davvero che nell’impossibile difesa del libro antievoluzionista appena pubblicato da R.AIberoni, oltre all’Università Lateranense sia scesa in campo perfino la Radio Vaticana. Non c’è alcun dubbio che il libro non sia solo antidarwinista, dato che si contesta l’origine della nostra specie dall’interno dei primati, cioè il fatto stesso dell’evoluzione. La posizione è davvero incredibile; non solo perché anche il Papa (nel 2004) e il Card.Schönborn (nel 2005) hanno confermato che non c’è alcun dubbio che esista un antenato comune di tutti gli esseri viventi, e che questo sia vissuto miliardi di anni fa, come ipotizzato dalla scienza, ma anche perchè questa posizione è stata accettata perfino da Padre Livio, direttore di Radio Maria (!) … la radio concorrente …; Padre Livio si preoccupa infatti esclusivamente dell’anima, lasciando agli scienziati tutti gli aspetti materiali, per i quali anche lui riconosce che abbiano una certa competenza: «È di fede che l’umanità derivi da una sola coppia. Ma questo vale soltanto per l’anima. Riguardo all’origine del corpo, la Chiesa può considerare le più svariate ipotesi. Al riguardo, la scienza è assolutamente libera nella ricerca»). La Radio Vaticana invece ha un’opinione piuttosto originale sulle competenze (ricordiamo che Ravasi nel 2005 (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le scimmie”) disse: “se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”) e chiede l’opinione di una sociologa in un articolo (“Il magistero di Benedetto XVI esalta la vera ragione di fronte alla deriva scientista”) di cui fornisce anche l’audio. Non si capisce perchè l’autrice del libro, invece di proporre e giustificare ipotesi alternative, ironizzi su improbabili critiche (“i darwinisti, e Darwin stesso sin dall’inizio, attaccano la Genesi, facendo apparire Dio come un bambino che si mette lì a fare, uno per uno, tutti gli animali ”) superate dal fatto che anche il Papa abbia accettato l’origine comune degli esseri viventi e quindi il processo evolutivo, tanto da non proporre più oggi il libro della Genesi come un manuale di scienze, a differenza di quanto sembra propongano il libro e i suoi estimatori. Come si sa la scienza, che ha svelato da secoli che l’evoluzione è un fatto, ha una sua spiegazione anche dei meccanismi che hanno agito e agiscono, mentre la Bibbia propone la creazione “ab nihilo” e immediate di tutto, esseri viventi compresi. La Chiesa, pur avendo abbandonato l’ipotesi biblica (e non certo darwiniana) che “Dio … si mette lì a fare, uno per uno, tutti gli animali”, per ora non propone ipotesi alternative a quella neodarwiniana che rifiuta. Sembra invece che l’autrice del libro creda ancora che la Bibbia possa essere letta come un libro scientifico! Se questa è la sua opinione, non si capisce il motivo per cui l’Università Lateranense la favorisca e si contestino senza validi motivi le posizioni del Papa e del Card.Schönborn. [Mi sembra che ci si avvii su una strada che un tempo non poteva che portare al rogo]. Se qualcuno in Vaticano (don TanzeIIa-Nitti sembra il candidato più adatto a questo ruolo … qui si può sentire una sua esplicita dichiarazione durante una conferenza il 6/11 a Milano) riuscisse ad accorgersi e capire quello che sta succedendo probabilmente avvertirebbe l’esigenza di mandare magari qualcuno dei contestatori del Papa in pensione anticipata. Posso immaginare soprattutto l’imbarazzo del nuovo responsabile vaticano della cultura, già messo in difficoltà il 17/9/07, a pochi giorni dall’insediamento, dal suo Sottosegretario che voleva addirittura negare alla scienza l’ uso della ragione (“para el católico no hay incompatibilidad entre evolución y doctrina", aseguró para insistir en que "lo que está en juego en este debate es una opción entre lo irracional y la razón y, al fin y al cabo, el Cristianismo es la religión del logos, o sea de la razón, una religión que mira siempre hacia la verdad "); ora sembra che mons.Ravasi sia scavalcato e contestato nel suo appoggio alla biologia e nel suo apprezzamento verso la cultura occidentale, la ragione e il lavoro dei biologi evoluzionisti; la sua posizione era stata recentemente

“è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”. Ravasi, 2005


27/11/07-IT

Sulla rivista BioScience (November 2007; 57 [10]: 885-886) la recensione di un agile libretto “Not in our classrooms. Why ID is wrong for our schools” per spiegare percè l’ID deve stare lontano dalle ore di scienze negli USA.

Difficile non preoccuparsi seriamente a leggere un articolo pubblicato oggi dall’agenzia Zenit, che non appartiene al Vaticano ma che comunque nella pagina di presentazione (è importante a questo punto verificare anche le credenziali…) garantisce ai cattolici (al punto 17) che “vuole offrire una visione del mondo com'è vista e proposta dalla Santa Sede e … mantiene relazioni con i vari organismi della Santa Sede, in particolare con il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali”. Nonostante (al punto 4) si precisi perfino che “Le attività del Santo Padre e i suoi interventi vengono riportati con una particolare attenzione. Le sue parole sono uno stimolo alla riflessione non solo dei cattolici” oggi leggiamo un articolo che pubblicizza la prossima presentazione un libro che, su basi esclusivamente ideologiche nega completamente l’evoluzione biologica, un fatto ormai noto fin dal 1700 (e poi spiegato da Darwin e confermato finora da tutti gli scienziati che se ne sono occupati): “Cancellando il Creatore e riducendo l’uomo ad un derivato delle scimmie, Darwin ed i suoi seguaci, da una teoria scientifica, hanno tratto una ideologia atea che si basa su un solo comandamento: il primato del volere individuale che ha un solo scopo saziare i propri impulsi. E’ un modo subdolo per parificare l’essere umano agli animali”. Dove sta il problema? Sia il giornalista che l’autrice del libro non sanno che non solo nei libri di scuola ma anche in un documento firmato dal Card.Ratzinger nel 2004 (par-63/69), c’è scritto che è ormai certo che l’uomo ha avuto origine, prima che dai primati, da organismi unicellulari vissuti miliardi di anni fa. Per non parlare delle dichiarazioni in favore dell’autonomia degli scienziati nel loro campo, più volte ripetute dal responsabile vaticano per la cultura, prima mons.Poupard e ora anche mons.Ravasi (alcune citazioni di mons.Ravasi sono qui sotto in data 16/11; una delle migliori è la seguente (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le scimmie”; La Nazione del 5/10/2005), che sicuramente all’agenzia Zenit non solo non conoscono ancora ma che forse nemmeno immaginerebbero: “è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo.”. Per pubblicizzare il libro si fa parlare, invece di mons.Ravasi, il responsabile della commissione Giustizia e Pace, che sui problemi della scienza non sembra nè interessato nè molto aggiornato. Sembra evidente, ma sconcerta, che Zenit ignori perfino il recentissimo articolo del 23/11 di F.Facchini, pubblicato nientedimeno che sull’Osservatore Romano (“Neodarwinismo e creazionismo scientifico: attenzione ai salti di corsia”). [Perché l’agenzia Zenit contrasta o ignora voci autorevoli e responsabili della chiesa cattolica, con il rischio di sbandare e schiantarsi presentando una visione opposta a quella della santa sede, risulta certamente un mistero che molti scienziati non riuscirebbero probabilmente a spiegare. La teoria dell’evoluzione certamente è più facile da spiegare … Anche don TanzeIIa-Nitti, che non crede – l’ha fatto capire al dibattito a Milano del 6/11/07- all’esistenza di frange anche “autorevoli” di cattolici creazionisti, potrebbe essere turbato alla lettura di questo articolo, che chiaramente sponsorizza un libro che presenta idee che non dovrebbero trovare posto in un’università pontificia, soprattutto se finanziata anche dalla John Templeton Foundation, che sembra controlli – l’ha fatto con il Discovery Institute che ormai non finanzia più dal 2000 - la serietà delle


25/11/07-USA

Negli USA il 13/11/07 è stato trasmesso un programma televisivo molto ben fatto, prodotto dalla PBS e diffuso dalla rete NOVA (Judgment Day: Intelligent Design on Trial) sul processo di Harrisburg che ha visto la sconfitta dell’Intelligent Design. Da qualche giorno sono disponibili in rete, oltre a tanto materiale interessante, anche 12 video che permettono di rivedere tutta la puntata di due ore. Per chi non avesse ancora letto gli atti del processo, il video può stimolarne la lettura; si possono trovare i link ad alcune raccolte dei documenti all’inizio della rassegna stampa del 2006

24/11/07-IT

Sarà una bella idea? Orlando Franceschelli sul Riformista (“SE IL FEMMINISMO SI ISPIRA A DARWIN “) riprende un libro di un anno fa in cui si ipotizzava un parallelismo fra antifemminismo e antidarwinismo, fra paura di Darwin e paura della donne. Non avendo finora risolto definitivamente nessuno dei due problemi, possiamo solo sperare che non si crei una collaborazione /sinergia fra chi ha paura di Darwin e chi ha paura delle donne…


23/11/07-IT

Sull’Espresso una lunga intervista di Odifreddi ad Hans Kung (“SE LA SCIENZA IGNORA DIO”) in cui si tocca il problema, che ogni giorno

verifichiamo quanto sia serio, del’allergia della religione cattolica verso alcuni temi di ricerca e scoperte della scienza. F.Facchini ritorna oggi sull’Osservatore Romano , dopo quasi due anni di assenza, con un articolo sull’evoluzionismo (“Neodarwinismo e creazionismo scientifico: attenzione ai salti di corsia”). Nell’articolo possiamo trovare molte e diverse conferme che non solo l’evoluzione è un fatto che la Chiesa cattolica riconosce ma che anche il neodarwinismo (almeno per il precedente Papa) dopo 150 anni può finalmente essere considerata una teoria e non solo un’ipotesi: • •

“Nel mondo scientifico l'evoluzione viene considerata come realmente avvenuta. In biologia nulla ha senso, affermava Dobzhansky, se non alla luce dell'evoluzione. Giovanni Paolo II nel noto messaggio alla Pontifica Accademia delle Scienze del 22 ottobre 1996 riconosceva che oggi si può parlare di teoria scientifica dell'evoluzione e non più di ipotesi. Benedetto XVI in un incontro con i sacerdoti delle diocesi di Belluno e Treviso del luglio scorso, ad Auronzo, così si esprimeva: "Ci sono tante prove scientifiche in favore di una evoluzione che appare come una realtà che dobbiamo vedere e che arricchisce la nostra conoscenza della vita e dell'essere in quanto tale"; nello stesso tempo affermava che la dottrina dell'evoluzione non può rispondere a

tutti i quesiti, soprattutto a quelli di senso” Per chi si occupa professionalmente dei problemi connessi con l’evoluzione queste dichiarazioni (note da tempo ma spesso dimenticate o ignorate in quanto non fatte conoscere e non spiegate ai fedeli) garantiscono l’accettazione almeno del fatto che la nostra specie (che si inserisce in una storia evolutiva della materia vivente iniziata più di 3 miliardi di anni fa) ha avuto origine 6-8 milioni di anni fa da un antenato comune anche ad alcune specie di scimmie antropomorfe attualmente viventi. Proprio quello che verrà contestato il 29/11 da persone, tutte ignare dei fatti dell’evoluzione biologiche (oltre che delle teorie che la spiegano) ma felici di presenziare ad una iniziativa per lanciare pomodori contro Darwin. Questo avverrà in una Università, anche se pontificia, quella Lateranense, che la Templeton Foundation finanzia in quanto garantirebbe il rispetto di criteri di serietà e di scientificità adeguata ad un livello universitario. [Sarebbe interessante capire come questa iniziativa si inserirebbe nel ragionamento fatto da F.Facchini…; pure interessante sarebbe capire come mai dei laici si stiano dando tanto da fare per trascinare vescovi e cardinali a contestare documenti vaticani che sembra che tutti ignorino]. Anche il ragionamento di F.Facchini comunque rischia il salto di corsia che lo preoccupa quando cerca di incrociare i due livelli che lui stesso ammette “si sviluppino su due piani diversi, pur riguardando la medesima realtà”; strano soprattutto che chieda agli scienziati l’onere della prova dell’esistenza o meno di meccanismi “superiori” (non è chiaro se più o meno intelligenti di quelli umani, che sono di solito intelligentissimi) che le diverse religioni appoggiano, pur senza dimostrazioni e pur avendo garantita a priori l’impossibilità di verifica. Dopo aver provato a evidenziare i limiti della scienza e aver citato i dubbi di chi non apprezza il rigore metodologico preteso dal metodo scientifico (“a livello subatomico, molecolare, cellulare, come nel moto dei corpi celesti, si rivela una fine sintonia fra la diverse forze che non può essere casuale. È una conclusione ragionevole, anche se non è dimostrabile con le metodologie della scienza empirica. In base alle osservazioni della natura non si può negare la suggestione di un progetto”). F.Facchini ritorna comunque ad una sua frase abituale che, pur partendo da deboli premesse (l’ipotesi che qualcuno possa rifiutare il neodarwinismo), dovrebbe soddisfare gli scienziati, confermando che “… il rifiuto di questa modalità evolutiva [quella neodarwiniana], perché non convincente, non implica che si debba


21/11/07-IT

Il Gazzettino informa che anche nella città di Galileo e di studi universitari avanzati (Padova) si terrà domani 22/11 un’iniziativa pubblica (“Siamo scimmie progredite o linee di un disegno intelligente?”) contro Darwin e tutti coloro che negli ultimi 150 anni hanno confermato ed enormemente ampliato le sue scoperte, organizzata da fondamentalisti cattolici del triveneto che non accettano alcuni degli aspetti più avanzati della cultura occidentale…. Visto che anche la chiesa cattolica e il papa accettano che l’evoluzione umana sia iniziata con organismi unicellulari, non è chiaro a che pensiero religioso attuale e a quale secolo faccia riferimento la cultura questi contestatori. Probabilmente, oltre a non conoscere il documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger non conoscono nemmeno le dichiarazioni in proposito di Mons. Ravasi, novello responsabile della gestione del problema, che dopo decenni sostituisce il card.Poupard. Certe iniziative e certe dichiarazioni sembrano infatti organizzate per indurre mons.Ravasi, nominato a settembre responsabile del settore cultura della chiesa cattolica, a modificare una dichiarazione precedente sul problema dell’evoluzione biologica (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le scimmie”; La Nazione del 5/10/2005): “è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo. …. Il compito dei teologi e’ cercare la verita’ solo

attraverso lo spirito, evitando quello che accadde a Galileo”), che difficilmente qualche cardinale potrà etichettare come “piuttosto vaga e non importante Altre riflessioni significative di mons.Ravasi dovrebbero essere più conosciute e ribadite più spesso: una sua frase recente (Avvenire del 16/11) evidenzia che mons.Ravasi ha coscienza di un gravissimo problema, che potrà orientare la chiesa cattolica sulla strada verso l’accettazione di fatti e teorie che le scienze biologiche hanno messo a disposizione della cultura umana ormai da 150 anni: “c’è chi si sorprende quando la scienza fa scoperte che non coincidono con il mondo descritto dalla Bibbia”. E’ una frase che spiega bene non solo la sorpresa di un cattolico devoto, ma anche lo sconcerto (e perfino l’ironia … di fronte ad alcuni casi patologici…) che suscitano negli scienziati le dichiarazioni di chi critica la scienza senza nemmeno conoscere i fatti che la scienza ha studiato e riesce oggi anche a spiegare. Purtroppo gli scienziati non possono far molto per evitare che la gente cresca credendo nel “mondo descritto dalla Bibbia”, anche perché questo mondo viene insegnato (almeno nelle scuole italiane) addirittura a partire dai tre anni di età, il periodo in cui nella nostra specie si ha la massima ricettività e il minimo di verifica razionale delle informazioni, come ben sanno anche le gerarchie cattoliche. Nello stesso intervento mons.Ravasi ha ricordato inoltre l’esigenza di dialogo “fra discipline rimaste troppo a lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui, come sono le scienze naturali e la teologia”; il pensiero è certo gentile, e richiama un po’ la lettera del 1988; certo però che non c’è simmetria fra le due situazioni: già lo sapeva Galileo 350 anni fa, ma lo sapevano pure i naturalisti della seconda metà dell’Ottocento che sicuramente si saranno letti con una certa preoccupazione l’Enciclica di Leone XIII (“Humanum genus”) contro i naturalisti. A questo proposito non possiamo dimenticare l’evoluzionista e teologo Teilhard De Chardin che nella prima metà del ‘900 era stato spedito a scavare fossili nel posto più lontano dal Vaticano e i cui libri sono stati banditi dalle biblioteche degli enti religiosi anche per molti anni dopo la sua morte. Si è cambiato oggi idea su Teilhard, preferendo dimenticare come l‘aveva trattato il Santo Uffizio, ma su Darwin sembra che la strada sia lunga quasi come quella di Galileo. C’è spazio per un’altra frase di Ravasi? Eccola: “Il teologo spesso è stato tentato di pronunziare verdetti di tipo scientifico e lo scienziato di irridere tesi religiose". Se, ad esempio nel caso dei fenomeni evolutivi, si definiscono “tesi religiose” le critiche alla scienza senza proposte alternative migliori o con proposte che ignorano addirittura i fatti, la seconda parte della frase non è motivata e può suscitare irrisione di per sé. Occorrerà verificare quanto spazio lascerà appunto mons.Ravasi a questi critici che non possono difendersi dietro


20/11/07-USA

Gli interessati all’ID saranno contenti di poter assistere in differita ad una conferenza di Dembsky, tenuta all’Università dell’Oklahoma, disponibile (ovviamente in inglese) ora anche on line. Interessanti soprattutto le domande cattivelle degli studenti ad uno dei massimi responsabili del Discovery Institute che nei primi anni ’90 ha “reinventato” la versione più recente delle idee creazioniste predarwiniane; il dibattito inizia dalla metà del 3’ video (l’audio è comunque di scarsa qualità).

20/11/07-IT

Merita di essere ricordata una frase comparsa oggi in un articolo dell’Avvenire (“Il declino dei laici da Croce a Odifreddi”): “studiosi delle discipline più svariate si ritengano legittimati ad affrontare, senza la necessaria competenza, argomenti complessi e delicati, come l’esperienza religiosa e gli uomini”. Concedendo che “gli uomini” non sia un tema autonomo su cui possano parlare solo i religiosi e le chiese, ci si può domandare se sia accettabile che mons.Sgreccia (secondo la sintesi che ne fa l’Avvenire del 16/11) attribuisca agli evoluzionisti, forse senza la necessaria competenza e magari allo scopo di deriderli e criticarli meglio, idee stupide ed assurde (“molti interpretano l’evoluzione

come un processo governato esclusivamente dal caso “!!) che qualcuno fa circolare da tempo nel mondo cattolico, ma che sono estranee all’ambiente scientifico.

19/11/07-USA

In occasione della trasmissione negli USA (il 13/11/07) di un programma televisivo prodotto dalla PBS e diffuso dalla rete NOVA (Judgment Day: Intelligent Design on Trial) sul processo di Harrisburg che ha visto la sconfitta dell’Intelligent Design, il Discovery Institute ha pubblicato un libretto (disponibile in internet) per spiegare l’ID agli insegnanti: “The theory of intelligent Design. A briefing racket for educators”. Nel sito web della trasmissione televisiva (Judgment Day: Intelligent Design on Trial) c’è invece una gran quantità di materiale ben fatto e interessante, con interviste al giudice Jones e ad altri partecipanti. Interessante una frase all’inizio dell’intervista a Ken Miller, il biologo universitario cattolico che ha difeso il metodo scientifico al processo di Harrisburg: alla domanda “Why is evolution so controversial?” risponde: “I think one of the reasons why evolution is such a contentious issue, quite frankly, is the same reason you can go into a bar and start a fight by saying something about somebody's mother”. In effetti mi è successo che un biologo cattolico da me sollecitato sui temi dell’evoluzione rispondesse assurdamente “io non derivo da una scimmia”. [Siamo al punto di contestare anche i sospetti di Linneo?!] La trasmissione (2 ore) è visibile (in 12 video) da questa pagina web. Decisamente ben fatta e molto critica verso l’Intelligent Design


18/11/07-IT

La notizia non è recente, ma a molti potrà interessare: carenze informative sull’evoluzione della vita sulla terra si possono risolvere scaricando un libro on line sull’evoluzione (“Dal big bang a Dio. Il lungo viaggio della vita”) messo a disposizione dall’autrice, la prof.di biochimica di Sassari B.Tavolini, nel suo sito web: “Il libro riassume il lungo viaggio che ha permesso alla vita di nascere e di divenire ciò che conosciamo. Il viaggio si snoda dal Big Bang alla sintesi delle prime molecole organiche, alla loro organizzazione in un organismo vivente, all’evoluzione fisica degli organismi viventi, alla loro evoluzione metafisica cioè all’evoluzione delle sensazioni, dei sentimenti, della morale, di Dio” Sul Domenicale del Sole 24 ore una stroncatura ironica (forse mons.Ravasi parlerebbe di “irrisione”, ma prima dovrebbe verificare i fatti …) di un libro pieno di informazioni errate utilizzate per criticare e irridere non solo la teoria dell’evoluzione ma anche il fatto stesso dell’evoluzione (e siamo nel 2007…). Il fatto che il 29/11 questo libro verrà presentato a Roma addirittura in un’università pontificia alla presenza del rettore, di un autorevole cardinale, di un politico autorevole (un tempo ministro ed oggi all’opposizione) e del direttore del principale telegiornale privato, aggiungono imbarazzo e pena all’ironia, che è inevitabile di fronte a frasi assurde che si possono leggere in questo libro (come “Le immagini di Robespierre e Hitler sono state calpestate, quella di Marx messa in soffitta, mentre quella della scimmia continua a campeggiare su tutti i media” che viene citata nel corsivo scandalizzato del Sole 24 Ore di oggi; probabilmente il giornalista ignora tuttora che, nonostante la sua opinone, fra qualche giorno il libro verrà comunque presentato e forse “raccomandato ai cattolici” nella sala di un’Università Pontificia – probabilmente finanziata dai cittadini italiani). [Non è imbarazzante che dei cardinali pubblicizzino un libro che nega adddirittura l’evoluzione che la Chiesa cattolica ammette da tempo e che lo stesso papa attuale ha confermato in un documento del 2004 (al par.63)? Non è imbarazzante l’appoggio del rettore della Lateranense ad un testo che nega l’evoluzione e quindi l’origine comune degli esseri viventi che il papa stesso accetta? E per di più senza dimostrazioni scientifiche serie? La Lateranense partecipa al progetto STOQ (ben finanziato dalla opulenta John Templeton Foundation) che ha l’obiettivo “ di contribuire al progresso della scienza, a rafforzare le relazioni tra scienza, filosofia e teologia, in modo da testimoniare che la finalità ultima della scienza è l’umanità e il suo benessere globale, di cui sono componenti essenziali l’elevazione intellettuale, etica e religiosa di ogni singola persona”. “Il Progetto STOQ nasce a seguito del Giubileo degli Scienziati nel gennaio dell’anno 2000, in cui si sono incontrati rappresentanti delle maggiori Istituzioni mondiali impegnate nel dialogo fra scienza e religione”. La John Templeton Foundation ha da tempo smesso di finanziare il Discovery Institute che diffonde la dottrina dell’”Intelligent Design” in quanto viene riconosciuta priva di fondamenti scientifici, come si legge chiaramente in questo articolo pubblicato nella loro rivista (What is the problem with Intelligent Design?, dove si legge “Intelligent Design (ID) theory fails both scientifically and theologically …. Robbed from restricting itself to naturalistic explanations, Intelligent Design theory would prevent scientists from pursuing science as they know it… The theological failing of ID is that its intelligent designer becomes a trivial God so lacking in compassion”) . Non si rischiano finanziamenti e autorevoli collaborazioni? Probabilmente no, dato che la Fondazione crede nella Theistic Evolution: A Christian Alternative to Atheism, Creationism, and Intelligent Design]

17/11/07-IT

Sul Riformista un articolo di O.Franceschelli (“Quando l’onestà intellettuale è attaccata per creare sterili polemiche ideologiche”) in risposta all’articolo di F.Facchini sull’Avvenire del 10/11 (“Darwinismo, dibattito oltre le ideologie“) in cui si dimostrava la tendenza ad etichettare come ideologiche le opinioni di chi utilizza solo spiegazioni naturalistiche per spiegare la natura ….


17/11/07-IT

Nel prossimo numero dell’Espresso in edicola ci sarà un’intervista a Umberto Veronesi (“Il bisturi e l’etica”): All’inizio manifesta le sue idee sul rapporto fra scienza, etica e fede, indicando quali sono le sue opinioni come agnostico (il termine ateo non gli piace…). A parte un po’ di ignoranza sugli scimpanzè (ha capito bene però che anche gli scimpanzè come l’uomo dimostrano di avere sviluppato diverse culture; chi non ci credesse, come l’autrice di un recente libro scritto senza nemmeno salire sulle spalle dei giganti, può visitare il sito web Chimpanzee cultures, che lo dimostra), Sembra proprio di capire che questo non è uno scienziato che pretende di “far dire alla Bibbia quello che essa non vuole dire (verità scientifiche)” … anzi! Interessante anche la sua osservazione che la fede non aiuterebbe a guarire, mentre invece la volontà conta. Addirittura la sua esperienza come oncologo è che “il non credente soffre meno e muore meglio”. Sul sito web Science and religio in Media si può trovare una maggior quantità di informazione, anche se non i testi integrali, sul convegno “Ontogenesi e vita umana” organizzato nell’ambito del Progetto STOQ finanziato anche dalla John Templeton Foundation.


16/11/07-IT

Oggi sull’Avvenire un articolo («L’embrione nella Bibbia, germe di vita dell’uomo») sull’apertura a Roma del convegno “Ontogenesi e vita umana”; un po’ diverso da quello di ieri dell’agenzia SIR. Forse converrà aspettare il documento originale e non fidarsi di interpretazioni giornalistiche. Nell’articolo di oggi si trovano infatti citate frasi nuove, a partire fa quella molto interessante di mons.Ravasi “c’è chi si sorprende quando la scienza fa scoperte che non coincidono con il mondo descritto dalla Bibbia”; l‘interesse per la diagnosi della diffusione di una grave patologia (l’allergia alla scienza) fra i cattolici è notevole e originale, anche se già lo aveva preannunciato GP2 ben 19 anni fa nella . L’ammissione della difficoltà a capire le scoperte scientifiche permette di verificare se coinvolge soprattutto chi nei suoi primi anni ha studiato scienze sulla Bibbia (come prevedono ancor oggi i programmi scolastici dell’ora di religione fin dall’asilo, quando addirittura un terzo del programma riguarda la spiegazione delle meraviglie della natura), e poi ha proseguito negli studi senza che la scienza venisse insegnata invece da persone competenti. Il risultato finale sembra essere una visione biblica del mondo nonostante siamo nel ventunesimo secolo. Molto interessante. Un’altra riflessione che suscita questa frase è che lo stupore non sia, come sarebbe logico, per le scoperte scientifiche, uno dei migliori e più utili prodotti dell’evoluzione culturale umana, ma per il fatto che le scoperte non corrispondono a quanto insegnato dalla Chiesa cattolica, che per fortuna gestisce l’interpretazione della Bibbia,impedendo che ad esempio in Italia i creazionista biblici siano numerosi come negli USA. Il ragionamento sembra che prosegua poi sostenendo che “Gli equivoci sulla questione delle origini, scrive Fiorenzo Facchini citato da Ravasi, nascono dalla pretesa (degli scienziati) di negare ciò che la scienza non può darci (cioè la dimostrazione dello spirito) o di far dire alla Bibbia quello che essa non vuol dire (verità scientifiche)”. [Mi permetto di dubitare che “gli scienziati” – già Galileo aveva coraggiosamente cominciato a non farlo - controllino sulla Bibbia le loro scoperte scientifiche, per cui se la frase fosse davvero di F.Facchini o di mons.Ravasi avrebbe avuto probabilmente uno o due soggetti diversi. So che a volte,oltre ai non scienziati, alcuni fisici, matematici o astronomi controllano sulla Bibbia le scoperte della biologia … ma sarebbe consigliabile che controllassero prima sui libri di biologia… Verificando il testo originale di F.Facchini, scritto per il DISF (“Uomo, identità biologica e culturale”), come logico non fa riferimento agli scienziati se non per la prima frase: “Dalla assolutizzazione di modi parziali di conoscenza derivano equivoci e incomprensioni che hanno spesso contraddistinto i rapporti tra scienza e fede nell'epoca moderna, soprattutto nel XIX e nella prima metà del XX secolo. Non si può far dire alla scienza quello che “ non può” dire, perché esorbita dalla sfera delle sue conoscenze, né si può far dire alla Bibbia quello che essa

“ non vuole” dire, perché non rientra nel suo messaggio religioso.” ] Abbastanza strano rimane comunque, anche secondo l’articolo sull’Avvenire di oggi, l’intervento di Mons.Sgreccia. E’ “curioso” notare che mentre mons. Ravasi aveva appena ricordato l’esigenza di dialogo “fra discipline rimaste troppo a lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui, come sono le scienze naturali e la teologia”, mons.Sgreccia conferma chi è responsabile della scarsa collaborazione, presentando la teoria dell’evoluzione come una teoria che attribuirebbe tutte le meraviglie del mondo vivente addirittura al solo caso; sono 150 anni ormai che, da Darwin in poi, si ripete continuamente che il caso da solo non può fare nulla di buono, ma leggiamo “E molti interpretano l’evoluzione come un processo governato esclusivamente dal caso. «Ma il caso è soltanto una lacuna della nostra conoscenza, non è una realtà» replica il presule. «È casuale ciò di cui non possiamo fornire una spiegazione completa». E poi c’è da chiarire che «molti eventi sono contingenti, nel senso che potevano non accadere, non nel senso che avvengono a caso»”; d’altronde anche il Papa sembra pensare nello stesso modo, sorvolando sul ruolo di fattori che controllano e limitano la creatività del caso, che introduce le novità. Mons. Sgreccia conferma pure, secondo il giornalista, cosa intende lui per

“c’è chi si sorprende quando la scienza fa scoperte che non coincidono con il mondo descritto dalla Bibbia” Ravasi 2007


15/11/07-IT

Sembra (leggendo un articolo dell’agenzia SIR) che siano in arrivo grosse novità dal Vaticano riguardo al giudizio su Darwin e la parte di cultura occidentale che, grazie al lavoro di migliaia di ricercatori, accumula conoscenze con lo studio dell’evoluzione biologica; da un intervento di mons.Sgreccia al convegno “Ontogenesi e vita umana” sembra di capire che la Chiesa sia stufa di acrobazie verbali (spesso scoordinate – non conoscendo i fatti spiegati dall’evoluzione biologica – e che continuano anche oggi con novità mai sentite prima) e stiano preparando il Foglio di via. L’agenzia SIR informa infatti che mons.Sgreccia, dopo aver citato l’intervento peggiore di GPII sull’evoluzione, quello del 1985, e dopo aver cercato di mettere insieme e conciliare anche l’inconciliabile, cioè sia l’ID - che promuove addirittura a teoria - che F.Facchini, oltre a Darwin … (“Il dibattito sul rapporto tra creazionismo ed evoluzionismo è stato rilanciato, ha ricordato Sgreccia, dalla teoria dell’”Intelligent design” elaborata negli Usa, ma implica la necessità della presa di coscienza di “un disegno superiore, per arrivare ad una pacificazione tra le istanze della scienza e quelle della religione”), decide che la situazione è così poco chiara anche per lui che è giunto il momento di dire pane non solo al pane e secondo l’agenzia SIR concluderebbe quindi con la seguente frase, molto chiara (altrimenti non l’avrebbe detta): “non c’è contraddizione tra creazione ed evoluzione, purché si mantengano alcuni punti fermi”, prima fra tutte “la differenza ontologica dell’uomo”, la cui negazione “rende incompatibili alcune teorie evoluzionistiche con la visione cattolica”. Sembra di capire che le parole anche autorevoli (ad esempio di Mons.Ravasi nella scorsa primavera, di P.G.Coyne o di F.Facchini) che sostenevano l’esistenza di piani diversi che potevano convivere senza entrare in conflitto, facevano parte di quel “dialogo” a cui sembravano sinceramente interessati ma che ora si chiude. Sembra si stia andando proprio verso il punto di non ritorno; Galileo non docuit. Probabilmente il contrasto farà riferimento comunque alle precedenti posizioni della Chiesa (favorevoli almeno al fatto dell’evoluzione, già individuato anche da Erasmus Darwin nel 1794) per cui sarà diverso da quello illustrato nelle pagine dell’ultimo sconcertante libro di R.AIberoni, che sembra ignori addirittura, oltre all’esistenza di T.De Chardin, G.Coyne, C.Corrain, R.Parenti e F.Facchini (scienziati e religiosi noti in Italia, esperti dell’evoluzione dell’uomo a partire da antenati scimmieschi) perfino quella del documento del 2004 (non citato), firmato dal card.Ratzinger in cui si riconosce che ci sono “spiegazioni in termine di ragion sufficiente”per dimostrare la connessione della nostra specie perfino con LUCA (il “last unique common ancestor” , vissuto qualche miliardo di anni fa). Data la decisione unilaterale di dichiarare l’incompatibilità del neodarwinismo con la visione del mondo proposta dal Vaticano (non ci sono dubbi che sia questa la teoria evoluzionista che ora Mons.Sgreccia dichiarerebbe incompatibile…), almeno poteva risparmiarsi la sconcertante frase “anche chi accetta l’evoluzione ha l’obbligo di darne spiegazioni in termine di ragion

sufficiente”. Oltre al fatto che le spiegazioni fornite negli ultimi 150 anni sono oggi più che disponibili – in libreria o in qualsiasi università del mondo – oltre che comprensibili e ragionevoli, nessuno oggi si sogna di negare che la creazione sia un problema di fede e non di ragione, per cui fa sorridere che solo una parte possa pretendere “l’obbligo di darne spiegazioni in termine di ragion sufficiente”. [Almeno si dovrebbe chiedere “per favore”…]. Simpatico articolo di BandineIIi sul Foglio (“Ping-pong”) su quella che chiama la schermaglia fra neodarwinisti e neo creazionisti sull’articolo del Corriere del


13/11/07-VA

La casa editrice dei Dehoniani sembra stia finalmente per pubblicare la versione italiana del volume in tedesco che raccoglieva gli atti del week end che il Papa ha passato (a Castelgandolfo, ben un anno fa) con i suoi vecchi allievi discutendo sull’evoluzione e l’evoluzionismo. Sull’Avvenire compaiono oggi infatti alcuni articoli e in particolare il rilevante contributo del pontefice come commento delle quattro relazioni di cui aveva sentito solo un riassunto, 3 teologiche e una scientifica di un biologo evoluzionista austriaco, Peter Schuster. Schuster in un’interessante (era infatti un molto diversa – a cominciare dai titoli che annacquavano il contenuto - da quella fatta all’Avvenire il 6/9/06…) ma poco nota intervista (“Interview with Peter Schuster “ al NCR, il quotidiano dei cattolici USA) aveva dichiarato che le conoscenze attuali della biologia permettono di spiegare i meccanismi dell’evoluzione biologica senza ricorrere ad interventi soprannaturali. Probabilmente la sua conferenza a Castelgandolfo riguardava questi problemi ed arrivava alle stesse conclusioni; il testo si diceva che corrispondesse ad una sua conferenza di 74 pagine in Powerpoint, che si trova tuttora disponibile in internet. Non mi sembra utile riportare qualche frase degli articoli, anche perché potrebbe innervosire le migliaia di ricercatori che hanno dedicato la loro vita allo studio dell’evoluzione e i religiosi esperti di scienza e di evoluzione, che spesso hanno cercato personalmente di convivere con esigenze e strumenti di conoscenza diversi. Penso basti citare un paio di frasi tratte dall’intervento del papa (“L’evoluzione? Non esclude il Dio creatore”): la prima frase chiaramente esalta l’articolo del card.Schonborn che, grazie ad alcuni amici appartenenti al gruppo dei profeti dell’Intelligent Design aveva scritto (7/7/05: “Finding Design in Nature”) un famoso articolo su un quotidiano USA: “Ho l’impressione che sia stata la provvidenza che ha indotto il cardinale Schönborn a scrivere una glossa sul New York Times”. E’ da precisare che in quell’articolo, “sponsorizzato” dalla provvidenza, veniva riportato, stravolgendolo in un punto chiave citato fin nella prima riga, un documento di GP2 del 1996 che poi, grazie alla modifica, veniva giudicato non importante. Se la provvidenza aveva aiutato il cardinale … come viene valutato invece dal Papa il testo del 1996 dove GPII spiegava anche perchè “la teoria dell’evoluzione era più che una mera ipotesi?” Il Papa oggi chiarisce la sua opinione con una frase che ha probabilmente creato anche qualche problema di traduzione: “Quando il Papa disse questo, aveva i suoi buoni motivi”. Chi andasse a leggere il testo originale del 1996, troverebbe esposti quali sono questi “suoi buoni motivi”; spiace un po’ che non vengano ricordati … [forse quei motivi non erano “indotti dalla provvidenza”?]. La frase comunque ricorda anche la citazione errata presente in “Finding Design in Nature” (traduzione italiana): “Giovanni Paolo II disse che l’evoluzione (un termine che non definì) era “più che una mera ipotesi”, Interessante anche la dimostrazione dell’interesse del papa per la scienza, ma solo per quella con serie basi matematiche (o geometriche?): “Come seconda cosa a me è parsa importante un’altra sua affermazione: la probabilità non equivale a zero ma neppure a uno. Per cui si pone la domanda: a quale altezza si situa la probabilità? Ciò è importante se vogliamo interpretare correttamente la frase di Papa Giovanni Paolo II: «La teoria dell’evoluzione è più di un’ipotesi».”. Da notare che, a differenza del card.Schonborn, la citazione della frase del 1996 è quasi corretta … anche se poi non si illustra quali fossero “i suoi buoni motivi” Altri articoli alle pagine 26 e 27 dell’Avvenire: “Quando Ratzinger fece il punto con i suoi allievi”, “Se la scienza si erge a filosofia prima”-


13/11/07-IT

Due articoli contro i neodarwinisti ancor oggi sul Foglio, nonostante le precisazioni nel secondo articolo di PiatteIIi PaImarini: “L’evoluzione, l’autore del libro della natura e il correttore di bozze ” e “I cinque sensi e l’evoluzione in quercia del seme della quercia ”. Il secondo è un

articolo un po’ deprimente, in quanto si rifiuta di attribuire alla scienza (che avrebbe l’ardire di “determinare senza evidenza di prove che l’uomo proviene dalla scimmia”) il merito di un uso ottimale e esclusivo della ragione; inevitabile quindi che sembri inutile il lavoro degli scienziati che hanno dimostrato l’unitarietà della vita sulla terra. Per fortuna gli evoluzionisti si possono consolare: almeno i Papi, nel 1996 e nel 2004, hanno riconosciuto la serietà, la validità, l’utilità e l’importanza di questo lavoro che ha coinvolto migliaia di scienziati nell’ultimo secolo e mezzo, per cui almeno ai fatti (l’evoluzione dei viventi), dopo duecentocinquanta anni ci credono; sulle spiegazioni invece stanno ancora riflettendo, senza fretta; un secolo e mezzo dal 1859 è un periodo ancora troppo breve per approvare una simile novità. [Che la chiesa debba sempre riflettere un po’ l’ha sostenuto anche

TanzeIIa Nitti al dibattito a Milano il 6/11/07]. Questo riconoscimento è comunque la premessa di un atteggiamento verso la scienza meno spaventato di quello che si evidenzia in questo articolo. [Da notare come gli articoli “critici” verso l’evoluzionismo, e quindi la ragione, sono di solito ripresi e resi immediatamente disponibili in Internet….] 11/11/07-IT

Sul Corriere (“Ateologia, la nuova scienza del bestseller”) si racconta dei numerosi libri usciti recentemente (da Onfray a Odifreddi, da Hitchens a Dawkins) e che fanno bella mostra di sé nella zona di religione delle librerie, accanto ai volumi scritti da religiosi. L’articolo sembra non prevedere che la ragione da un po’ di decenni sia diventata uno strumento di conoscenza indispensabile per il successo della nostra cultura “occidentale” e che quindi ci possano anche essere opere in difesa della scienza (che tutti ammettono utilizzi al meglio la ragione) dagli attacchi, spesso per nulla razionali, che arrivano da persone che non necessariamente sono religiosi, ma che comunque non capiscono fini, mezzi e soprattutto risultati della scienza. Appunto per questo motivo preoccupa la prospettiva, rivolta al passato e non alle novità attuali, presentata nell’articolo (“è da secoli che posizioni scettiche o di ateismo dottrinale circolano nella cultura occidentale: ma sarebbe sbagliato e perfino irreverente andare a citare i grandi nomi della filosofia per spiegare questo fenomeno, che è di livello assai diverso e che ha orizzonti più che altro commerciali.”). Magari, se si parla di evoluzione, i critici della biologia non hanno letto né libri di biologia né il documento di Ratzinger del 2004, in cui si conferma che non ci sono problemi con l’evoluzione biologica, che oggi è senza dubbio un fatto incontestabile, proprio come sospettavano gli scienziati (fra cui Erasmus Darwin, il nonno del ben più “fastidioso” Charles) già fin dalla metà del 700. [Perché si dovrebbe stare zitti? Se si vede che qualcuno si affida a ignoranti non è buona educazione avvertirlo? Non si può aiutare qualcuno ad attraversare le strade della scienza che evidentemente non conosce?]


11/11/07-USA

11/11/07-IT

[da Pikaia] Sulla New York Review of Books Allen Orr recensisce tre libri sul rapporto fra evoluzionismo e fede cristiana. Versione italiana disponibile on line nella Rivista dei Libri: “Ateismo missionario” Informazioni interessanti sulle strategie attuali dei neo-creazionisti USA in un articolo pubblicato nel sito del NCSE (“New Creationist Textbook On the Way (Again)”). Il punto più rilevante è quello in cui si dice che “In 2007, the Discovery Institute plans to release a "supplemental textbook" entitled Explore Evolution. According to the document, the textbook and auxiliary materials will teach the students the Discovery Institute's talking points against evolution. These talking points will evidently include the standard list of long-refuted creationist claims promoted by the Discovery Institute Following recent defeats for the "intelligent design" movement in the Kitzmiller v Dover case, in a February 2006 vote of the Ohio Board of Education, and in the August 2006 Republican primary election in Kansas … creationists would continue to move toward their so-called critical analysis of evolution strategy, in which long-refuted creationist arguments are claimed to be valid scientific challenges to evolution under the rhetoric of "critical thinking" and "teach the controversy". By not using the terms "creationism" or "intelligent design", creationists hope to teach their views in the public schools while avoiding constitutional challenges from the courts (Matzke and Gross 2006) CHIARO? Negli USA è diventato difficile oggi anche parlare di “Intelligent Design” (che ormai non tracima più come secondo alcuni faceva nel 2005)!! Il processo di Harrisburg ha svelato (ma solo a chi ha letto i documenti del processo) i segreti della truffa dell’Intelligent Design e oggi quindi negli USA si preferisce NON utilizzare più questo termine. Lo si può verificare nel sito web del nuovo libro: Explore Evolution. Le parole d’ordine "critical thinking" e "teach the controversy" in italiano potrebbero essere tradotte come: “pensare criticamente l’evoluzione” o “impariamo/insegniamo la controversia” … Per quanto riguarda l’Italia … vedremo chi ancora insisterà ad utilizzarlo e per quanto tempo lo farà; sarà fra l’altro interessante vedere se si seguirà la strada interventista e molto impegnativa proposta dai neocreazionisti USA; non ci si potrà più accontentare dei giornalisti amici … per “insegnare la controversia” Un corsivo a pag.35 sull’Avvenire (“La natura dice il trascendente“) conferma il pasticcio (sia per i sottotitoli poco coerenti che per il testo poco chiaro) dei due articoli di PiatteIIi PaImarini sul Corriere: “Questo titolo del Corriere della sera (venerdì 9) smentisce quello del primo (domenica 4) di due articoli di Massimo PiatteIIi PaImarini, cattedratico di scienze cognitive. Il primo diceva: «Le ultime scoperte smontano la teoria dell’evoluzione» ed è sembrato eccessivo all’Autore, che ora lo smentisce lui con la scusa di confutare l’affermazione di Fiorenzo Facchini, antropologo all’Università di Bologna e noto ai lettori di Avvenire, secondo cui «l’evoluzione non può dimostrare, ma neppure escludere la sfera trascendente»”. In realtà anche F.Facchini aveva già detto in altre occasioni, e aveva ripetuto anche nell’articolo di ieri citato … qualcosa di simile che purtroppo qui oggi non compare: “Quello che rientra nell’ambito dell’osservazione scientifica va spiegato utilizzando i metodi della scienza”.


10/11/07-IT

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Sul Riformista articolo di O.Franceschelli in risposta al secondo articolo di PiatteIIi PaImarini (“MA LA NATURA NON SMENTISCE DARWIN”) Sul Corriere invece un articolo di BoncineIIi (“LA LEGGE DI DARWIN E IL PESO DELLA CASUALITA'”) in cui cerca di riordinare le idee ai lettori del Corriere dopo i due articoli di P.PaImarini che hanno scosso un po’ l’albero evolutivo, mandando in confusione soprattutto i neocreazionisti che hanno preso una sbandata illudendosi di aver trovato un nuovo autorevole sostenitore dell’ampliamento della ragione. Un articolo … solo per mettere i puntini sulle i e per riordinare le idee anche a chi magari aveva letto anche gli articoli sul Foglio. Niente di particolarmente nuovo, ma è importante anche ricordare, come ha fatto BoncineIIi, che la scienza procede per scoperte e non con le discussioni (“Le speculazioni teoriche appartengoo certamente alla storia delle idee, ma non alla scienza... molti scambiano per scienza le interpretazioni teoriche della stessa, dando l’impressione che su certi punti ci sia un dibattito scientifico che invece non c’è”): a differenza dei neocreazionisti italiani, sembra si stia già preparando a incontrare un esperto di “teaching the controversy” …!! “La teoria dell'evoluzione biologica, nella sua ultima versione chiamata neodarwinismo, rappresenta un corpo di conoscenze teoriche e sperimentali ormai assodate e ampiamente corroborate sperimentalmente, che ci danno la migliore spiegazione al momento possibile della presenza e dell'evoluzione della vita sulla terra. Questa non spiega tutto perché nessuna teoria scientifica può spiegare tutto, ma ci fornisce uno strumento interpretativo potentissimo per il lavoro quotidiano dei biologi di tutto il mondo. Nessun biologo può oggi prescindere dalla visione neodarwiniana del processo evolutivo, sia che si occupi di genetica, di sviluppo embrionale, di sistematica, di fisiologia o di ecologia. Anche chi non si serva esplicitamente dei principi del neodarwinismo, finisce per adoperarli in ogni circostanza, perché nulla ha senso in biologia se non è iscritto in un quadro evolutivo” Molto utile anche che abbia sottolineato (pochi lo fanno) il ruolo del caso negli eventi geologici, ecologici e metereologici che accompagnano l’evoluzione. Chi ha problemi ad accettare il ruolo del caso tende a non pensare MAI agli eventi non biologici. Perché nessuno contesta il ruolo del caso in … geologia …?J Se pensassimo che un ente superiore debba gestire personalmente anche lo spostamento dei continenti di qualche centimetro all’anno da qualche miliardo di anni … ci potrebbe venire qualche serio dubbio sulla nostra razionalità … (o sui creazionismi vecchi e nuovi) Sull’Avvenire una risposta di F.Facchini (“Darwinismo, dibattito oltre le ideologie“) alle precisazioni e alle critiche di PiatteIIi PaImarini che aveva chiarito meglio il suo articolo e rifiutato un’interpretazione di F.Facchini, spiegando che proprio non intendeva appoggiare un “disegno esterno” e che quindi “Introdurre il trascendente violerebbe il patto scientifico, che consiste nello spiegare la natura restando nel naturale”. Frasi simili erano già state scritte da F.Facchini, e anche qui sostiene (coraggiosamente … speriamo che i lettori leggano e capiscano …) che “Quello che va escluso, a mio modo di vedere, è la introduzione nell’indagine scientifica di elementi o riferimenti esterni ad essa, di ordine filosofico o religioso. Quello che rientra nell’ambito dell’osservazione scientifica va spiegato utilizzando i metodi della scienza.”; conferma quindi coraggiosamente la critica all’ID, che giustamente non ritiene “scienza”; Pievani e Franceschelli avevano recentemente dimostrato su Micromega come fosse invece molto apprezzato ai vertici del Vaticano. Non casuale sembra quindi l’affiancamento del nome di questi due filosofi della scienza a quello di un matematico con obiettivi e interessi diversi. Da condividere l’auspicio finale che di questi argomenti si parli anche a scuola, anche se l’ultimo articolo di PiatteIIi PaImarini fa sospettare che gli insegnanti di biologia siano piuttosto critici verso l’evoluzione (o hanno capito poco dell’articolo; [sarebbe interessante sapere se hanno avuto ulteriori reazioni al secondo articolo, ben più chiaro del primo]) Molto interessante una reazione sul Foglio (“Niente di personale contro le scimmie antropomorfe”) alla lettera di un lettore che chiede il motivo per cui sui problemi dell’evoluzionismo (e perfino sull’origine comune degli esseri viventi) non si propongano le opinioni degli esperti più autorevoli a livello


9/11/07-IT

Sul Corriere è comparsa oggi (“Tra Dio e Darwin meglio ascoltare la natura”) una risposta di PiatteIIi PaImarini alle osservazioni critiche fatte da Pievani e BoncineIIi che, anche loro come i plaudenti autori degli articoli del Foglio, avevano capito poco l’articolo comparso il 4/11/07 sul Corriere. A parte il titolo, che individua una terza via ben poco chiara (proprio Darwin aveva ascoltato la natura per decenni prima di trarre le sue conclusioni … nessun biologo è mai stato più coscienzioso di lui … cosa si pretende…?), il sottotitolo è molto chiaro e stavolta un po’ più corrispondente al contenuto del testo (“superare l'evoluzionismo non vuol dire credere a un disegno esterno”) ha fatto capire (anche a chi ha fatto i titoli dell’articolo precedente…), che l’autore non appoggia un “disegno esterno” come molti avevano evidentemente capito. No quindi all’ “intelligent design” ma no anche al “disegno superiore”, come dimostra con la frase che sicuramente chiarisce finalmente le sue idee e deluderà certamente sia Sermonti che i suoi amici del Foglio, per non parlare dei cattolici inesperti o di chi concorda nelle premesse ma poi invita a fare il contrario nella pratica: “quando si resta in ambito scientifico. Introdurre il trascendente violerebbe il patto scientifico, che consiste nello spiegare la natura restando nel naturale”. Si risponde poi anche agli apprezzamenti ricevuti da chi non aveva capito bene; preoccupa leggere che è rimasto stupito per gli apprezzamenti pervenuti anche da molti professori di biologia dei licei, oltre che dal Foglio; nell’articolo si sottolineano le importantissime differenze con G.Sermonti e F.Facchini; in particolare si precisa che “Dissente, però, quando [Facchini] afferma: «L'evoluzione non può dimostrare, ma neppure escludere la sfera trascendente»” facendo capire che i fatti dell’evoluzione possono essere ben spiegati senza ricorrere all’intervento di un ente superiore per spiegare l’evoluzione. [Bene! Gia lo diceva Peter Schuster, il biologo evoluzionista chiamato come consulente al convegno di Castelgandolfo del 2006 sull’evoluzione, di cui sembra proprio non escano (dopo più di 1 anno) altre versioni oltre a quella tedesca…]. Possiamo sperare che almeno i docenti di biologia degli istituti tecnici e delle altre scuole superiori fossero dissenzienti, ma la frase in cui nega di voler “invocare un’alternativa all’evoluzione“ (?!) richiederebbe un ulteriore chiarimento urgente. Più complessa la critica all’articolo di Sermonti (“è un errore ritenere che, siccome la selezione naturale non è sufficiente, allora essa non è nemmeno necessaria.”). Mentre nel primo articolo sembrava ci fosse un po’ di confusione fra darwinismo e neodarwinismo (e fra dottrina e teoria, che sembra nessuno abbia notato…) ora si sospetta la confusione fra evoluzione e evoluzionismo. [Ci mancava solo quella … abbiamo già da gestire la probabile confusione fra creazione e creazionismo - che inizia a comparire fin dall’asilo, quando a tre anni si comincia a insegnare il concetto filosofico di creazione nell’ora di religione J] Risulta comunque prevedibile che susciti dibattito un articolo in cui nella stessa pagina si legge prima che “i portatori di caratteri che accelerano, per un motivo qualunque, il loro proprio tasso di riproduzione, si diffonderanno, a scapito di coloro che non li portano. Potranno addirittura, in certe condizioni, diventare gli unici che si riproducono” [= la selezione naturale basta da sola] e poi che “la classica selezione del più adatto … esiste, ma è una fonte marginale delle architetture biologiche.” [= la selezione naturale ha un ruolo marginale]. [Come sempre occorre avere chiari i problemi (e farlo capire anche al lettore) prima di spiegare come si pensa di risolverli. Troppo spesso quelli che dubitano della teoria dell’evoluzione … semplicemente non hanno nessuna idea di quali sono i fatti che devono essere spiegati …; forse nemmeno credono all’evoluzione (= origine comune degli esseri viventi e loro differenziamento). Quando qualcuno chiede la loro opinione … già si capisce a cosa si vuole arrivare… sarebbe indispensabile una dichiarazione iniziale in favore dell’evoluzione biologica come fatto, anche per verificare se le risposte rispettano appunto l’esigenza di spiegare i fatti … e anche per poter chiedere se esistono meccanismi alternativi a quelli NEO-darwiniani … criticati]

9/11/07-IT

Telmo Pievani e Carla Castellacci mandano in libreria un libro (“Sante ragioni - la politica della Chiesa sulla vita dei cittadini”). Se ne parla nel blog Chiarelettere. Secondo il blog di Ricca, si tratterebbe di una risposta laica al libro del Card.Ruini (“Chiesa contestata”)


8/11/07-USA

Ottime notizie dal Kentucky; secondo il sito dell’NCSE: “Fletcher loses Kentucky governorship”: “Fletcher was perhaps the most outspoken supporter of creationism to serve as a governor anywhere in the country in recent years… he contended that under Kentucky law, teachers already have the freedom to teach "intelligent design" in the public schools…” anche se “according to a November 2005 survey of the state's 176 school districts, none were teaching or discussing "intelligent design.". La notizia è tratta dal sito web Evolution Debate News dove si trova anche un link a un blog che ne parla.

8/11/07-IT

Sulla rivista cattolica conservatrice “Tempi” un’ intervista al teologo Ulrich Lüke, di Aachen (“Ulrich Luke”)


7/11/07-USA

Negli USA sta per uscire un film sul processo di Harrisburg all’ID. E’ stato creato un sito web (Judgment Day: Intelligent Design on Trial, nel sito della PDS). Il film sarà trasmesso il 13 novembre e circa un mese dopo si potrà leggere nel sito la trascrizione del video. ). Se ne parla anche nel sito dell’NCSE dove si fornisce anche un link al trailer e si apprezza il fatto che non non vengano giudicati negativamente i cittadini favorevoli all’ID, ma ci si accontenta di “simply showing how the protagonists shot themselves in the foot”. Entusiasta anche il giudizio comparso su Nature (“Television: Dover trial documentary screens”) . Il sito comunque contiene già ora materiale molto interessante per approfondire – se qualcuno non l’avesse già fatto - le posizioni che si sono confrontate al processo. Uno dei punti didatticamente più utile è la possibilità di sentire direttamente dalla voce del giudice Jones i motivi per cui ha deciso di condannare la posizione di chi voleva insegnare l’ID nella scuola; si capisce facilmente quanto siano assolutamente non motivate le posizioni di chi in Italia, oltre a non accontentarsi del fatto che il creazionismo viene già insegnato nelle scuole italiane (nelle scuole pubbliche USA non sarebbe possibile) almeno nelle ore di religione (nelle scuole pubbliche USA per ora non sono autorizzate) già fin dall’asilo, diffonde informazioni imprecise e sbagliate su quanto è avvenuto al processo. In particolare le parole del giudice evidenziano come le preoccupazioni del Consiglio d’Europa siano davvero giustificate e anche il giudice Jones era arrivato ad una simile preoccupazione: • “The goal of the intelligent-design movement is not to encourage critical thought but to foment a revolution which would supplant evolutionary theory with intelligent design. • This tactic is at best disingenuous, and at worst a canard. • Intelligent design, as noted, is grounded in theology, not science. • the theory of evolution represents good science, is overwhelmingly accepted by the scientific community, and that it in no way conflicts with, nor does it deny, the existence of a divine creator. • intelligent design is nothing less than the progeny of creationism. What is likely the strongest evidence supporting the finding of intelligent design's creationist nature is the history and historical pedigree of the book to which students in Dover's ninth-grade biology class are referred, Of Pandas and People. Pandas is published by an organization called FTE, as noted, whose articles of incorporation and filings with the Internal Revenue Service describe it as a religious, Christian organization. Pandas was written by Dean Kenyon and Percival Davis, both acknowledged creationists, and Nancy Pearcey, a Young Earth Creationist, contributed to the work. E’ molto triste riflettere sui motivi per cui incredibilmente le opinioni di quasi tutti quelli che probabilmente non hanno letto (infatti non li citano! Anche se sono facilmente recuperabili!) i documenti del processo non concordano con i giudizi, pesantemente negativi ma ben ponderati e frutto di un’indagine approfondita, del giudice Jones (politicamente conservatore e credente). Sarebbe necessario e urgente che si prevedesse una traduzione in italiano dei documenti del processo, facilmente reperibili in inglese (la sentenza, i documenti del tribunale e le relazioni di chi, come Barbara Forrest, ha dimostrato che l’ID non ha basi scientifiche). Anche per far capire [in un periodo di processi in USA e in Italia a imprese fallite che riuscivano a vendere fino alla fine le loro azioni a milioni di risparmiatori ingenui o truffati] se è davvero un affare acquistare idee da un’impresa che fa credere di fare scienza ma non ha mai avuto laboratori e che un giudice USA ha giudicato basata sul creazionismo (“intelligent design is nothing less than the progeny of creationism”) e quindi sulla religione e non sulla scienza (“Intelligent design, as noted, is grounded in theology, not science”). Nel caso si volesse conoscere meglio il giudice Jones, membro della Trinity Lutheran Church, s u l


7/11/07-IT

Continuano sul Foglio i festeggiamenti all’articolo di PiatteIIi PaImarini; con un articolo di Sermonti (“Il darwinismo ha prodotto aberrazioni. Palmarini ne sigla la resa”) che possiamo immaginare con un piede sul cadavere del darwinismo apparentemente sconfitto da un articolo del Corriere; si affianca a questo anche un articolo che nel titolo sembra confermare che la cultura creazionista è presente anche in Italia (“Finalmente un manuale di biologia senza lo schema scimmia-uomo”); nell’articolo in realtà non si parla dell’origine dell’uomo dai primati, ma se l’intenzione è quella di negarlo, prima di lasciarsi andare a complimenti esagerati è importante andare immediatamente a rileggersi il documento Vaticano del 2004 che dal par.63 conferma l’origine di tutti i viventi da un antenato comune. Sarebbe quindi il caso di ritornare con i piedi per terra, riaprire gli occhi, e capire che oggi sembra non ci sia spazio per il creazionismo biblico nella Chiesa Cattolica, anche perché il documento ha una firrna molto autorevole: Joseph Ratzinger … Al convegno del 6/11 a Milano, don TanzeIIa Nitti (che era stato proposto per una rilevante promozione – promoveatur ut amoveatur….J ?- sia da Cavalli che da Pievani … lo si può incontrare in internet, dove si presenta come un … “don Giovanni” … qualsiasi) avrebbe voluto contestare a Pievani l’esistenza di “creazionisti biblici” fra i cattolici, ma non gli è stata data la parola. [Purtroppo nessuno sul palco reagiva quando invece il giornalista presentatore usava la versione distorta dal card. Schonborn delle frasi di GPII e del Consiglio d’Europa …, dimostrando di non aver verificato il testo originale … ] Prima di rispondere in effetti avrebbe dovuto fare qualche indagine … e qualcosa di strano avrebbe trovato. Si può cominciare dai cattolici creazionisti biblici USA del Centro Kolbe (The Kolbe Center for the Study of Creation, i cui responsabili nel 2002 sono stati ricevuti in Vaticano da esponenti già allora ma anche oggi molto autorevoli …) fino ad arrivare a persone che scrivono come cattolici articoli accettati su un paio di quotidiani italiani o in siti web cattolici USA (come il nostalgico Living Traditions che presenta indagini approfondite, fra le quali difficilmente si dimenticano due lunghi contributi su “Did woman evolve from the beasts?”) ma anche in siti di cattolici “tradizionalisti” italiani (Alleanza Cattolica, Amicizia Cristiana, Leggenda Nera); in assenza di una capillare diffusione del documento del 2004 moltissimi cattolici italiani si sentono poi autorizzati ad atti eroici – i cambiamenti dei programmi scolastici non sono certo dovuti al caso … dato che non ci sono cause biologiche ma umane … - a rifiutare addirittura l’origine dell’uomo dai primati, nonostante il Papa correttamente accettasse nel 2004 addirittura l’origine di tutti gli esseri viventi attuali a partire da un unico essere vivente unicellulare … Evidente è pure l’ignoranza sul metodo scientifico che risalta nell’articolo, come se dopo 150 anni di critiche, ricerche e miglioramenti (dovuti soprattutto alla ricerca svolta negli USA) il neodarwinismo possa essere scalfito da qualcosa di diverso da una scoperta scientifica. Due articoli oggi sull’Avvenire; uno (“Milano, disputa sull’evoluzione (per fare le pulci a Darwin)”) abbastanza cattivello (anche contro chi come Cavalli Sforza ha subito autorevolmente condannato le opinioni razziste di Watson) e anche un po’ criptico sul dibattito che si è svolto ieri a Milano; si rappresenta una situazione in cui prima la filosofia giudica la scienza e poi il giudizio finale su filosofia e scienza spetta alla teologia (che verifica ambedue i livelli inferiori … proprio come raccomandato nel documento di GPII del 1996); questo per evidenziare come soprattutto la scienza debba essere tenuta sotto continua verifica da parte di controllori (anche se di solito evidentemente impreparati); l’autore, per sottolineare chi deve assumere il ruolo del cattivo, cita anche frasi pronunciate da Cavalli Sforza al di fuori dell’iniziativa di cui si occupa l’articolo e perfino da altre persone in altre sedi (Watson). [Se qualcun altro vuole dialogare e ragionare … sa cosa - e chi - l’aspetta … dietro al corretto e ragionevole TanzeIIa Nitti] Il secondo (“Se l’embrione sale in cattedra”) anticipa un prossimo convegno internazionale 'Ontogenesi e vita umana' (programma) che si terrà a Roma dal 15 al 17 novembre presso il Pontificio Ateneo 'Regina Apostolorum', nel quadro del Progetto STOQ. Sembra che nella conferenza stampa di presentazione mons.Ravasi (novello ministro della cultura del Vaticano, in sostituzione del card.Poupard, non ostile alla teoria dell’evoluzione) abbia


6/11/07-IT

Sul sito del Dipartimento Formazione di FI una recensione dell’ultimo libro contro Darwin di F.AgnoIi; si inizia evidenziando come gli autori “rintracciano i fondamenti filosofici del neo-darwinismo nel positivismo e nel progressismo materialista illuminista, ideologie sostanzialmente anticristiane”, si prosegue sostenendo che “Il neo-darwinismo è ben rintracciabile, come cultura di fondo, nel programma politico di certa sinistra” e la conclusione non può essere che “E' necessario dunque incamminarsi nuovamente sulla via del finalismo, recuperando la piena fiducia - di matrice cristiana - che il mondo non è un prodotto assurdo del caso”. Così è (per FI) se vi pare… Sul Foglio grandi festeggiamenti (basta vedere come nel titolo si usino termini ideologici e di uso comune in ambienti religiosi (“dogmi”!) presenti di solito sul Foglio e assenti nell’articolo citato …) per l’articolo sul Corriere di PiatteIIi PaImarini: “PiatteIIi PaImarini, un artigiano della mente”, “BoncineIIi Edoardo: "nulla (o quasi) di nuovo", i darwinisti cercano di assorbire il colpo”, “i dubbi sui dogmi neodarwiniani sono segno di onesta' intellettuale”, “attacco ai darwinisti poco evoluti”, con - per fortuna - anche le opinioni di Facchini, Pievani e BoncineIIi. Non essendoci proposte alternative migliori ma solo critiche … il dibattito ma soprattutto la ricerca potrà continuare, tenendo presente che, come dirà oggi mons.Ravasi presentando un convegno scientifico, “Una società senza ricerca decade”. Oggi alla Fondazione del Corriere inizia una serie di appuntamenti (“Scienza e Vita: orizzonti e limiti”) nell’ambito dei Martedì del Corriere della Sera, tavolo di discussione e di approfondimento su questioni che ogni giorno si propongono sulle pagine del quotidiano. Il primo incontro (entrata gratuita ma su prenotazione – sala già completa) è: 6 novembre - Dalla creazione all'evoluzione: il significato della vita con Luigi Luca Cavalli Sforza - Docente emerito di Genetica all'Università di Stanford in California Telmo Pievani - Docente di Filosofia della scienza all’Università di Milano Bicocca Giuseppe TanzeIIa Nitti - Docente di Teologia fondamentale alla Pontificia Università della Santa Croce Qui il video della serata


4/11/07-IT

Lungo articolo di PiatteIIi PaImarini (“Le ultime scoperte «smontano» la teoria dell'evoluzione Darwiniana. Smentiti dalla natura”) sul Corriere. Non del tutto chiaro, a cominciare dai sottotitoli, certamente scritti da un creazionista di qualche tipo e stranamente non sembra che rispecchino il contenuto dell’articolo (“Le ultime scoperte smontano la teoria dell’evoluzione” … “I seguaci più ortodossi smentiti dalla natura” … e quindi dai fatti …? Che scienziati sono…?). Niente di molto nuovo, e anche qualche dubbio di confusione fra darwinismo e neodarwinismo: sembra di partecipare alla nascita di un nuovo Intelligent Design; anche qui nessuna novità e nessun fatto nuovo ma solo critiche non motivate adeguatamente e perfino datate; a differenza dei profeti della dottrina dell’ID però è evidente l’assenza di interesse a fare una qualche proposta alternativa. Nemmeno quando si cerca di indurre il lettore a ritenere che Darwin fosse stupido, avendo lavorato trent’anni senza ottenere risultati convincenti (“Queste soluzioni ottimali del mondo biologico non sono certo state selezionate darwinianamente a partire da tentativi a casaccio”). Forse non si usa più “proteggere la razionalità scientifica”? Curiosa la novità: inizialmente l’obiettivo non sembra essere il solito ruolo del caso ma - trovandoci in un ambiente più laico - il ruolo della selezione naturale e dell’adattamento …; nell’articolo si legge - in un momento in cui addirittura gli evoluzionisti anche neodarwiniani tendono a proporre e verificare il ruolo di nuovi fattori evolutivi oltre ai principali - che secondo “la tesi neo-darwiniana questo criterio basti da solo – ripetiamo pure da solo – a spiegare tutte le forme viventi e le loro intricate relazioni”. Si critica poi senza motivo, forse perché siamo in un tempo in cui qualcuno la sente stretta e chiede l’”allargamento della ragione”, anche chi vorrebbe invece continuare a “proteggere la razionalità scientifica”. [Perché? non si può?] L’autore cita un libro che sta progettando con il filosofo che ha appena scritto (18/10/07) un articolo sulla London Review of Books (“Perchè i porci non hanno le ali” – “Why Pigs Don’t Have Wings”); curioso il fatto che questo e gli altri articoli dello stesso filosofo inglese (Anche gli articoli del 1998 …) riportino in calce la frase “J.Fodor is collaborating with Massimo PiatteIIi PaImarini on a book about evolution without adaptation”. [Sembra strano che siano passati già nove anni…] Verso la fine dell’articolo, in gran parte dedicato alle ultime scoperte sull’organizzazione del genoma che dimostrano una connessione a livello del DNA i fra diversi caratteri fenotipici (geni hox), compare anche una critica imprevista al ruolo del caso, con una dichiarazione non dimostrata che sembra tratta da qualche articolo di predarwiniani o di esponenti dell’ID: “Queste selezioni ottimali del mondo biologico non sono certo state selezionate darwinianamente a partire da tentativi a casaccio”, a cui segue una frase che propone un’idea (“non ci sono state decine di milioni di generazioni di macachi il cui cervello ha tentato a casaccio tutte le soluzioni possibili”) che viene proposta impropriamente come “spiegazione”; errata [intenzionalmente? Per criticare Darwin?] anche se evita, di poco, una delle premesse darwiniane corrette. Fa piacere ma sconcerta che a questo punto non si legga nell’articolo chi o che cosa invece del caso abbia gestito “Queste selezioni ottimali del mondo biologico”. Si rimane un po’ a bocca asciutta nel non leggere CHI sia stato. Non sarebbe meglio proseguire con le ricerche utili per scoprirlo e venire poi a raccontarlo nel caso ci fosse davvero qualche novità? Non si sa che perfino il Discovery Institute, culla dell’ID, seguendo giudiziosamente il suggerimento del giudice Jones che harkicordato loro che non c’è scienza senza ricerca,, ha aperto un laboratorio per cominciare a fare ricerca? Non dimentichiamo che Darwin aveva atteso trent’anni per dire che era sicuro di aver scoperto CHE COSA era stato a gestire “queste selezioni ottimali del mondo biologico”. Uno degli elementi fondamentali introdotti già da Darwin 150 anni fa era il ruolo della variabilità entro le specie. La frase sui macachi citata trasferisce al lettore l’idea errata che tutti i macachi di ogni generazione siano identici, innanzitutto ci sono decine di specie di macachi; inoltre ognuno dei macachi è geneticamente diverso dagli altri macachi della stessa specie … quindi sarebbe più corretto parlare dei milioni di macachi diversi per ognuna delle migliaia di generazioni per ognuna delle specie di macachi… PiatteIIi PaImarini parlerà domani a Genova al Festival della Scienza


2/11/07-IT

Da un sito web (La voce di Fiore) si apprende che “È in libreria da ieri a 28 euro «Seconda navigazione», l’Annuario di filosofia 2007 proposto da Guerini. Il volume, curato da Vittorio Possenti, è dedicato a «Natura umana, evoluzione ed etica» e si apre con un’intervista a Martha Nussbaum. Gli interventi sono firmati da E. Agazzi («Natura ed evoluzione: intrecci fra scienza e metafisica»), dallo stesso Possenti («Caso, evoluzione, finalità»), da F.D’Agostino («La filosofia del diritto e la teoria darwiniana»), G.FederspiI («Teorie dell’evoluzione ed evoluzionismo»), A.Da Re («Tra naturalismo e antinaturalismo»), B.de Mori («Etica, darwinismo, evoluzionismo: questioni aperte»), M.lvaIdo («Persona umana e natura umana»), G.Mura («Esiste ancora un’etica individuale?»), G.Cunico («Legge morale naturale?»), A. DeIogu («Legge morale e legge civile») e R.Spaemann (“La natura umana, il cannibale e le pretese metafisiche della "seconda - e terza - navigazione" (edipico-cattolica))”. I contributi vengono da filosofi cattolici. La lettura del contributo del curatore, disponibile in rete, evidenzia come la comparsa di Dawkins e Dennet abbia facilitato i critici del darwinismo, che possono ora criticare anche “il modo risibile con cui l’autore…” risolve un problema. E’ davvero imbarazzante scoprire che un’ipotesi (o meglio una critica) senza uno straccio di prova (l’ha testimoniato uno dei responsabili al processo di Harrisburg!) come quella dell’Intelligent Design venga accettata e addirittura definita da un esperto come “teoria dell’intelligent design” e ad essa non venga rivolta alcuna delle critiche che si riversano anche in questo articolo contro il neodarwinismo … curioso verificare con quanta soddisfazione dopo aver premesso che “L’idea che da teorie scientifiche fallibili e forse ipotetiche come quelle del Big Bang possa venire una conferma o una smentita alla verità della creazione riposa su impossibili concordanze”, concluda con soddisfazione che anche il neodarwinismo a questo punto può rientrare, anche se recalcitrante, nell’ovile della creazione: “Quanto emerge dalle considerazioni precedenti è la possibilità di una ‘evoluzione entro la creazione’, o anche l’assunto di una creazione continua, intesa almeno nel senso di messa in salvo del creato dall’insidia del nulla, dalla vertibilitas in nihilum. Creazione ed evoluzione non sono in nessun modo opposte”. Non si capisce perchè sia tranquillizzato da una frase ovvia di Darwin che sembra pure una citazione di una frase ovvia del Papa attuale (“the Universe is not the result of chance”) e si complimenti con Darwin per l’ignoranza per le scoperte successive: “Orbene, la scoperta di Darwin è la selezione naturale, non il ruolo del caso, che verrà introdotto e amplificato successivamente da seguaci del neodarwinismo. Darwin era più saggio di vari suoi seguaci che in un modo o nell’altro il mondo ‘a caso pongono’, senza riflettere che l’idea stessa che all’origine vi sia il caso o che tutto proviene da un caso originario è perfettamente contraddittoria”. Solo la scoperta dei meccanismi ereditari (Mendel) aveva dimostrato infatti il ruolo creativo del caso ed è comprensibile che ne parlassero senza alcuna prudenza solo i seguaci di Darwin … Curioso anche il tentativo di convincere, senza alcuna dimostrazione, che la scelta del sesso di ogni individuo in realtà non è casuale (!), e che apprezzi il fatto che “L’eclissi è un evento casuale per quanto perfettamente determinato e calcolabile”, mentre angosciante nel negare il libero arbitrio è certamente l’affermazione non dimostrata “Il caso esiste per l'uomo, non per Dio: e si può forse sostenere che egli è in certo modo più immediatamente presente nel caso che nella necessità”. [a questo punto viene da pensare che se Darwin non fosse esistito … bisognerebbe davvero inventarlo … nessuno dovrebbe augurare ad un essere superiore di occuparsi personalmente della scelta dello spermatozoo vincente in ogni atto riproduttivo di ogni individuo in ogni specie vivente … come lsrael il 24/10 viene spontaneo esclamare … SUVVIA!!].


1/11/07-IT

OTTOBRE 2007

Su Tempi (“Scimpanzè ci sarà lei “) un’intervista a G.Sermonti sull’origine dell’uomo in coccasione della pubblicazione del suo ultimo libro, “Il tao della biologia”. Per confondere un po’, prima conferma “Nessuna filiazione tra uomini e scimmie, dunque, né in una direzione né nell'altra” e poi invece specifica (correttamente) che “Uomini e scimmie discendono in realtà entrambi da una "madre" comune“ . certo poi si leggono altre frasi discutibili: “Anche Cavalli Sforza ripete come un mantra le tesi dell'evoluzionismo darwiniano, ma poi non le usa: nei suoi studi elimina proprio la selezione naturale”. Cerca anche di far credere che Gould “sosteneva che il capostipite di tutti i primati è il bambino, il bambino umano: «Noi non siamo evoluti da alcun primate che somigliasse alle forme adulte di scimpanzé o gorilla», scrive.”. Impressionante anche la frase che solo lui dice: “i più antichi resti di ominidi risalgono a oltre 6 milioni di anni fa, quelli di scimmia a non più di 500 mila”, ignorando quello che tutti i paleoprimatologi ben conoscono, cioè che il primo fossile sulla linea evolutiva dei primati risale a ben 70 milioni di anni.


31/10/07-IT

[Da Pikaia] Esiste una relazione tra qualità dell'educazione scolastica ed accettazione della teoria dell'evoluzione? La rivista Evolution pubblica un interessante articolo relativo all’esito di una sperimentazione didattica condotta in Sud Africa sulla comprensione ed accettazione della teoria dell’evoluzione. Una ricerca pubblicata da J. D. Miller nel 2006 indicava che la percentuale di cittadini che accettavano (o rifiutavano) la teoria dell’evoluzione variava da nazione a nazione, con la peculiarità che il numero di americani adulti che rifiutavano la teoria dell’evoluzione era significativamente più alto rispetto a quanto non accadesse in 32 nazioni europee studiate ed in Giappone. L’ultimo numero della rivista Evolution presenta i risultati di una sperimentazione didattica condotta da Anusuya Chinsamy ed Eva Plaganyi in Sud Africa presso l’Università di Cape Town, in cui gli autori hanno valutato se i livelli di accettazione della teoria dell’evoluzione variavano a seguito dell’offerta di lezioni sull’evoluzione. In particolare, Chinsamy e Plaganyi hanno verificato tramite questionari, svolti sia prima che dopo le lezioni, se il modo di percepire l’evoluzione fosse cambiato nel campione di studenti oggetto della sperimentazione, dato da studenti di 18 anni di diverso credo religioso (cristiano, induista, islamico, buddista e giudaico).

30/10/07-USA

Su Panda’s Thumb la recensione (“The Edge of Creationism”) di Nick Matzke all’ultimo libro di M.Behe (The edge of creationism).

27/10/07-IT

Sul Riformista un articolo di Orlando Franceschelli in difesa della risoluzione del Consiglio d’Europa che invita ad evitare confusioni (in ambito scientifico, fra le spiegazioni scientifiche degli ultimi secoli e il primitivo creazionismo: “Servono argini europei all'ondata di creazionismo”


26/10/07-IT

In un sito cattolico (‘Osservatorio Card.Van Thuan) un articolo (“L’evoluzionismo non e’ una questione politica. Il consiglio d’Europa, il cardinale Schönborn e noi.”) sulla risoluzione del Consiglio d’Europa e sulla critica arrivata dal Card.Schönborn in un’intervista (“Penso che sia un passo molto pericoloso”) a “The Catholic Herald” del 19/10/07. Ci sono alcune frasi e definizioni del tutto discutibili, anche tenendo conto che ci sono (e nessuno di quelli che continuano a citare creato/creazione/creazionismo chiariscono il significato dei termini) diversi creazionismi: • Il creazionismo non è [ha?] niente a che fare, quindi, con l’idea – filosofica o religiosa – dell’esistenza di un Creatore che ha fatto il mondo dal nulla e che lo governa. Il creazionismo pretende di essere una tesi scientifica, ma non lo é. L’idea di un Dio Creatore non pretende di essere una tesi scientifica, ma filosofica o religiosa. Nelle scuole deve essere possibile parlare di creazione, come ne hanno sempre parlato tutti i filosofi e come ne parlano le religioni. Ma la Risoluzione del Consiglio d’Europa non fa questo tipo di distinzioni e quindi crea confusione. [Terribile… La risoluzione – basta leggerla personalmente, anche nella versione italiana -- NON dice questo!! Dice invece che non si deve parlare di creazione nell’ora di scienze!! Lo dice per fortuna anche F.Facchini!! Anche Schonborn ammette che il suo creazionismo è filosofia o religione e non scienza («Io non ho mai detto, come sembrano voler fare i teorici del Disegno intelligente, che attraverso la metodologia scientifica e attraverso le scienze naturali sia possibile provare un progetto nella natura. Quello che ho detto, e che continuo a dire, è che è in realtà possibile per l'intelligenza umana discernere questo progetto. È un'affermazione che va al di là del metodo scientifico: è una tesi filosofica e, forse, religiosa»). “. Preoccupa che ci sia in giro qualcuno che cerca chiaramente di imbrogliare i lettori ingenui e per accusare gli esperti di stupidità] • “Anche qui, non spetta ad una istituzione politica, ma agli scienziati, pronunciarsi sulla validità di una teoria scientifica. C’è Darwin e c’è il darwinismo. Si ha darwinismo ogni qualvolta si assegna alla teoria dell’evoluzione un significato superiore a quello strettamente scientifico. Il Consiglio d’Europa si dimostra qui darwinista in quanto dà un giudizio politico su una teoria scientifica”. [Curioso scoprire una nuova definizione di Darwinismo. Ci saranno altre definizioni su cui non si concorda? Magari “creazionismo” ???!] • Negli obiettivi della Risoluzione c’è la teoria dell’Intelligent Design, la quale ritiene possibile per la scienza mostrare un progetto nella natura e che la teoria dell’esistenza di un progetto nella natura dia maggiormente ragione dei fenomeni naturali che non la teoria dell’evoluzione. Spetterà alla scienza stabilire se questa teoria è vera o no. • è in aumento la preoccupazione di un uso improprio delle istituzioni europee che spesso invadono campi non di loro competenza e che altrettanto spesso orientano la mentalità utilizzando la confusione o l’ideologia.

“Il creazionismo pretende d essere una tesi scientifica, ma non lo é. “ “L’idea di un Dio Creatore non pretende di essere una tesi scientifica, ma filosofic o religiosa. “Nelle scuole deve essere possibile parlare di creazio come ne hanno sempre par tutti i filosofi e come ne par le religioni.” “Si ha darwinismo ogni qualvolta si assegna alla te dell’evoluzione un significa superiore a quello strettam scientifico. Il Consiglio d’Europa si dimostra qui darwinista in quanto dà un giudizio politico su una teo scientifica” “ “le istituzioni europee spes invadono campi non di loro competenza e altrettanto spesso orientano la mental utilizzando la confusione o l’ideologia.” [???!] “Spetterà alla scienza stab se questa teoria [l’Intelligen Design, ] è vera o no.”


25/10/07-IT

24/10/07-IT

Sull’Avvenire a pag.33 un’intervista a Marc Hauser (che il 28 sarà possibile ascoltare direttamente al Festival della Scienza di Genova) sulla sua ipotesi di origine naturale della morale: “Le norme morali sono figlie dell’evoluzione”: La presentazione delle sue ricerche arriva ora in traduzione italiana ( Menti morali. Le origini naturali del bene e del male, il Saggiatore, pagine 505, euro 24,00). Basandosi su esperimenti, test con migliaia di volontari, esami di pazienti neurologici e fatti di cronaca, l’autore in sintesi dice che il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, evolutosi nell’uomo per milioni di anni, precede i nostri giudizi coscienti e le emozioni collegate, dotandoci di una fonte nascosta di intuizioni etiche universalmente condivise, tanto da poter parlare di una facoltà morale innata, patrimonio di tutti gli uomini. Secondo Hauser , «i nostri istinti morali sono immuni dai comandi espliciti tramandatici da religioni e autorità. Qualche volta le nostre intuizioni etiche convergono con quelle espresse dalla cultura, a volte divergono». All’intervista è associato il commento di un filosofo (“Il filosofo Botturi: «Rimane comunque spazio per la libertà della persona») che non lo demonizza: “Sebbene la naturalizzazione dell’etica sfidi pesantemente la riflessione tradizionale, un esponente della filosofia morale neoclassica non è del tutto ostile a considerare il collegamento tra struttura bio-psichica e senso etico” Oggi sul Foglio una critica davvero ambivalente alla risoluzione del Consiglio d’Europa (che qui viene anche confuso una volta con il parlamento della UE) che invita ad evitare confusioni fra le spiegazioni scientifiche degli ultimi secoli e il primitivo creazionismo da parte di un matematico spesso incomprensibilmente critico contro l’uso del metodo scientifico da parte anche della biologia evoluzionistica: “Il creazionismo una minaccia per la democrazia? Suvvia!”; impressiona il fatto che, come al solito, si difende soprattutto il ruolo storico ormai superato della religione nello spiegare la realtà materiale e ci si rifiuta di difendere la scienza attuale e di difenderla da attacchi che la criticano e la limitano. Il suo ragionamento alla fine non puo’ che essere a favore della risoluzione del Consiglio d’Europa, che ovviamente si rivolge alla cultura e all’uomo attuale … Lo sappiamo bene, la storia della scienza lo mette in evidenza, che l’ignoranza scientifica precede e stimola la conoscenza scientifica, ma perché continuare a difenderla oggi? L’ignoranza scientifica, certo anche quella in matematica, non è una minaccia seria alla cultura? E quindi anche alla democrazia? Se è d’accordo perché un articolo che qualcuno potrebbe capire al contrario (a partire da chi ha fatto il titolo)? Curioso l’uso del termine “darwinisti professionali”, nonostante non neghi il ruolo di questa figura professionale, molto importante nella cultura attuale, tanto è vero che si legge una dichiarazione che addirittura quasi conferma una premessa al documento del Consiglio d’Europa (“potremmo aggiungere che, per quanta acqua faccia la teoria dell’evoluzione, ciò non basta a motivare un ritorno al creazionismo”). Appunto il fatto che ammetta che il creazionismo faccia parte della cultura superata non permette di capire quale sia l’obiettivo reale di una critica che sembra un’approvazione; purtroppo nessuno è mai chiaro sul tipo di creazionismo di cui sta parlando, per cui gli articoli sono comunque incomprensibili. Nello stesso tempo ben pochi intervenuti sulla risoluzione del Consiglio d’Europa sanno qualcosa di storia della scienza, per cui i ragionamenti (es in: “Perché l'Europa ha censurato il creazionismo?” per citare un articolo comunque ostile al creazionismo e anche al’ID … seguendo proprio le indicazioni di G.lsreaI) sono meno fini di quelli di G.lsraeI e non inseriscono il creazionismo in una visione storica dell’evoluzione culturale umana. Su Galileo un’intervista a G.Barbujani (“Una, cento, mille razze”) riguardo all’incredibile intervento del premio Nobel James Watson il 14/10 sul Guardian (“The elementary DNA of Dr Watson”) sull’intelligenza delle popolazioni dell’Africa subsahariana. Sull’intervista era intervenuto criticamente il 18/10 anche Cavalli-Sforza a Radio 3


24/10/07-IT

Molto, MOLTO interessante (segno di tempi nuovi?!) un articolo oggi sull’Avvenire (“Ambientalismo, vizi e virtù”), in cui A.Masullo, docente universitario di Economia Sostenibile a Camerino e responsabile scientifico di Greenaccord, una struttura ambientalista cattolica (si definisce infatti “Associazione culturale per la salvaguardia del creato”… che sembra abbia accettato con grande entusiasmo il concetto di Impronta Ecologica, finora aborrito dagli ambientalisti vaticani); accusa l’Avvenire e altri quotidiani addirittura di “dileggiare i rapporti scientifici che riguardano le grandi questioni ambientali”. Precisa inoltre, per chi non la conoscesse, che dalla differenza fra scienza e libere opinioni (e spesso ne compaiono anche sui problemi dell’evoluzione …!) deriva la differenza fra informazione e disinformazione “Uso il termine dileggiare in quanto per confutare una tesi scientifica, soprattutto se largamente condivisa ai massimi livelli delle istituzioni scientifiche e politiche internazionali, occorrono argomentazioni scientifiche serie e fondate, del tutto assenti negli articoli in questione. In tal modo la stampa, non facendo nessun distinguo fra libere opinioni e testi scien tifici, diviene, da organo di informazione, strumento di disinformazione.” e di conseguenza si scandalizza che “Addirittura, un giornale autorevole come Avvenire ha ospitato il 14 ottobre un articolo che con toni estremistici insulta l’ONU trattandolo come un organismo al servizio di una nuova ideologia post- comunista emergente: 'l’ambientalismo'”. L’articolo che insulta l’ONU con toni estremistici (”Ambientalismo, Ideologia del XXI secolo … il nuovo pensiero unico del postmarxismo”) era già stato citato qui sotto in data 14/10, proprio lo stesso giorno in cui un articolo della Stampa (“Il Papa “verde” marcia sull’Onu”) raccontava di una virata del Vaticano sui problemi ambientali e addirittura ipotizzava che il papa volesse quais seguire le orme di Al Gore sul riscaldamento globale …. L’autore dell’articolo è (giustamente!) inorridito del fatto che “bastano pochi minuti e nessun obbligo di dimostrazione per pubblicare sulla stampa quotidiana tesi estremistiche ed offensive” e insiste a dimostrare che l’autore dell’articolo del 14/10 faceva disinformazione: “Anche affermare riguardo alle temperature che «da fine Ottocento ad oggi, l’aumento è stato di poco più di mezzo grado» fa intendere al lettore che ciò non costituisca un problema … ma ogni fisico dell’atmosfera sa che un aumento di 0,5° C della temperatura media terrestre è un valore molto grande che può avere gravi conseguenze sul clima. Ma la tecnica della disinformazione affligge anche altri campi...” In proposito si può ricordare che sempre il 14/10 un articolo sul Foglio (“Né riscaldamento né globale, la carica e le ragioni degli ecoribelli”) si riportava la frase di un politologo ancora più tranquillizzante: “ci sono cose peggiori dell’aumento di 1 o 2 gradi della temperatura”. Per concludere “Occorrerebbe invece serietà, moderazione e responsabilità, soprattutto quando si parla di problemi che evocano l’ipotesi scientificamente fondata che nei prossimi decenni centinaia di milioni di esseri umani rischiano la loro stessa sopravvivenza a causa dei cambiamenti climatici. E quando qualcuno di questi liberi detrattori della scienza pretende addirittura di interpretare il pensiero della Santa Sede, come ho sentito dire alla radio alcuni giorni fa, qualcuno dovrebbe almeno invitarli a dare una qualche dimostrazione scientifica di ciò che affermano. Altrimenti si travisa l’umanesimo cristiano assoggettandolo ad una visione ma terialista ed utilitarista del creato, come spazio da conquistare e tiranneggiare, e non da custodire responsabilmente per la condivisione dei suoi beni con tutta l’umanità attuale e con quella futura”. L’articolo non potrà che suscitare un dibattito, anche per l’accenno al fatto che la tecnica della disinformazione affligge anche altri campi. Interessante l’uso dei termini “dileggiare, estremiste, offensive” che forse

“dileggiare i rapporti scientifici che riguardano le grandi questioni ambientali”. “per confutare una tesi scientifica, soprattutto se largamente condivisa ai massimi livelli delle istituzioni scientifiche e politiche internazionali, occorrono argomentazioni scientifiche serie e fondate, del tutto assenti negli articoli in questione. In tal modo la stampa, non facendo nessun distinguo fra libere opinioni e testi scientifici, diviene, da organo di informazione, strumento di disinformazione.” “bastano pochi minuti e nessun obbligo di dimostrazione per pubblicare sulla stampa quotidiana tesi estremistiche ed offensive” “quando qualcuno di questi liberi detrattori della scienza pretende addirittura di interpretare il pensiero della Santa Sede… , qualcuno dovrebbe almeno invitarli a dare una qualche dimostrazione scientifica di ciò che affermano. Altrimenti si travisa l’umanesimo cristiano assoggettandolo ad una visione materialista ed utilitarista del creato, come spazio da conquistare e tiranneggiare, e non da custodire responsabilmente per la condivisione dei suoi beni con tutta l’umanità attuale e con quella futura.


23/10/07-IT

Inizia dopodomani il Festival della Scienza di Genova dove si parlerà ovviamente molto anche di Evoluzione. Qui un elenco dei siti web delle altre iniziative di divulgazione scientifica realizzate con grande successo di pubblico in tante città italiane.

22/10/07-IT

A Roma, al Teatro Eliseo, Niles Eldredge dell'American Museum of Natural History di New York affronterà la logica dell'evoluzione al tempo di Darwin e oggi. Enrico Alleva mostrerà come in concreto questo aspetto ha alcuni risvolti nell'etologia animale. Eldredge il 25 ottobre alle 16 nell’Aula Magna di via Ravasi a Varese riceverà la laurea Honoris Causa in Scienze Biologiche


20/10/07-IT

Interessante verificare come l’Avvenire oggi in un suo articolo (“«Sul creazionismo il Consiglio d'Europa sbaglia due volte»“) omogenizzi e renda quindi più digeribile per un cattolico italiano l’intervista di ieri del Card.Schönborn al The Catholic Herald sulla risoluzione del Consiglio d’Europa contro l’insegnamento di ipotesi creazioniste nelle ore di scienze nelle scuole. In realtà il Card.Schomborn dice cose un po’ diverse, sia nell’intervista originale che nelle citazioni che si leggono anche qui, per cui ci sono critiche ma anche approvazioni al documento. Il cardinale infatti nega che la proposta dell’ID sia scientifica, che lui l’abbia approvata (purtroppo per lui la distinzione fra dimostrazione scientifica e dimostrazione razionale potrebbe non essere facile da capire usando solo la ragione senza tanta fede…) ma soprattutto che la sua idea di creazione sia scientifica. A questo punto sembra davvero dare anche ragione alcune volte (nonostante il titolo) al Consiglio d’Europa! Questo risulta chiaro se analizziamo le dichiarazioni del cardinale (vedi le citazioni qui sotto) alla luce della dell’intelligenza (che il cardinale cita) ma soprattutto della ragione (usata dalla scienza); anche se non così chiare e ben spiegate senza inutili polemiche, come nell’articolo di F.Facchini sull’Avvenire del 16/10. L’agenzia Zenit pubblica uno degli interventi svolti a Norcia al convegno sul tema “Religione, scienza e la prova della ragione”, organizzato dalla Fondazione Magna Carta nei giorni 13 e 14 ottobre 2007. Si tratta della relazione (“Discendenza e “Intelligent Design”) svolta dal prof. R.Spaemann, docente emerito di Filosofia. Si rimane un po’ perplessi a leggere che si commenta Darwin principalmente sulla base di filosofi, fra l’altro vissuti prima di Darwin; nell’intervento si leggono numerose frasi che richiederebbero dei chiarimenti: • “Che cosa significa questo per la questione relativa alla necessità di completamento del regnum potentiae della teoria darwinistica attraverso un regnum sapientiae nel quale entri in gioco una specie di disegno?” • “Che cosa capiamo meglio: la vita di una ameba, cioè di un batterio [?!], oppure la vita altamente complessa dell’uomo?” • “Se vedo un pipistrello mangiare suppongo che ha fame… Certo, la mia fame è una fame consapevole di se stessa – e questo probabilmente non vale per la fame del pipistrello”.

• “Se non ci fosse una qualche somiglianza fra l’uomo e il cane, nessun uomo terrebbe un cane”. [e chi invece preferisce coltivare le piante? O i pesci? Mai vista una scimmia? E uno scimpanzé? Nessuno comunque lo terrebbe … troppo pericoloso] • “E qui vorrei contraddire il Cardinale Schönborn che ammette errori soltanto per gli esseri liberi. Quando una lepre nasce con una gamba sola, si tratta di un hamartia tes physeos, un errore della natura, come diceva giustamente Aristotele”. [Aristotele!!! Molto … interessante ma … per fortuna poi è arrivata la scienza moderna e la biologia moderna…] • “Il trucco nell’evoluzione è la selezione, la quale, con l’aiuto dell’iperciclo, riduce drasticamente l’improbabilità di determinate figurazioni, e cioè quelle che servono alla sopravvivenza e alla diffusione. Ma la selezione può favorire soltanto ciò che già c’è. Essa non è un principio creativo che spiega la formazione di qualcosa di assolutamente nuovo a livello categoriale”. [Per fortuna poi sono arrivati i filosofi della scienza…che non pedalano solo … sull’iperciclo] Apprezzabile invece l’uso (originale!) in negativo della frase che viene di solito incredibilmente utilizzata come “prova” (?!) del progetto intelligente (negando in quel caso un ruolo al caso): “Se prendiamo un sacco con delle lettere, le versiamo per terra ed esse vengono a formare il prologo del Vangelo di Giovanni, può anche essere un caso”, ma se non c’è un errore nel testo, comunque è troppo poco per mostrarsi interessati ad un dialogo (razionale!) con la scienza. Gli altri interventi principali si possono leggere nel sito web dell’Osservatorio Van Thuan: Card.Schönborn ( “Fides, ratio, scientia. Il dibattito sull’evoluzionismo”); D’Agostino (“La scienza fra etica e religione”): sembra quasi che conosca la lettera di GP2 spedita nel 1988


19/10/07-IT

Il sito web SVIPOP, gestito da un docente e dal direttore del Master in Scienza Ambientali di un’università pontificia presenta (“Gore e IPCC, antologia del pensiero scorretto”) tutti i motivi che dovrebbe servire per far cambiare idea a chiunque su Al Gore e sull’lPCC, che hanno appena vinto il premio Nobel per la pace con i loro allarmi sui cambiamenti climatici; … magari ambirebbero anche a far cambiare idea al papa, che ultimamente sembra invece molto preoccupato per l’ambiente e quindi intenzionato a interrompere la tradizione vaticana di ecoscetticismo. Un articolo sulla Stampa del 14/10 preannunciava infatti un prossimo “blitz” del Papa all’Assemblea dell’ONU (“Il Papa “verde” marcia sull’Onu”); in quell’articolo il card.Silvestrini dichiarava addirittura che “Il Nobel ad Al Gore è segno di una maturata sensibilità che trova espressione anche nella sollecitudine del Santo Padre”. Sembra di intuire che sul clima … la temperatura stia innalzandosi … almeno in Vaticano … non per niente da un paio di anni si è organizzata una giornata di mobilitazione in difesa dell’ambiente, all’inizio di settembre. L’articolo “Nobel per la Pace ad Al Gore: una vergogna e una follia“ scritto il 12/10 da un docente di questo master pontificio non sembra coerente con l’impostazione che il Papa prospetta … Prossimamente si vedrà se gli sconcertanti dubbi di Socci (articolo su Libero del 14 settembre 2007) sono giustificati …


19/10/07-UK

Intervista di The Catholic Herald al Card.Schönborn sulla risoluzione del Consiglio d’Europa contro l’insegnamento di ipotesi creazioniste nelle ore di scienze nelle scuole. Esiste anche una traduzione in italiano (“Penso che sia un passo molto pericoloso”), che permette (purtroppo) di capire quanti equivoci ci siano nel testo dell’intervista, a cominciare dalla premessa del giornalista alla domanda iniziale “Il Consiglio d’Europa ha dichiarato che il creazionismo non dovrebbe essere insegnato nelle scuole in quanto non scientifico”, che contrasta con il fatto che la risoluzione, oltre a chiarire che si vuole garantire ogni libertà a ogni religione, parla di ore di scienze e non di scuole..Interessante comunque leggere che il cardinale sembra contrario ad insegnare il creazionismo in ogni luogo e in ogni sede, andando al di la’ della risoluzione , che quindi dice di approvare… : Prima di tutto, comprendo benissimo che i genitori, gli insegnanti e le altre persone attente alla situazione dell’Europa siano preoccupati per la crescente influenza del creazionismo. Hanno ragione a dire che il creazionismo è contrario a quanto la conoscenza scientifica afferma oggi. Anch’io condivido questa preoccupazione. Dal punto di vista cattolico, il creazionismo – ossia la interpretazione letterale dei primi due capitoli del Genesi e la visione della creazione come avvenuta in sei giorni – è semplicemente assurdo. Secondo la comprensione cattolica della Bibbia questi due capitoli sulla creazione del mondo non devono essere considerati un resoconto scientifico sulle origini del mondo. Per questo motivo concordo con una presa di distanza dal creazionismo. Questo è solo l’inizio… Come si legge anche nella traduzione in italiano (“Penso che sia un passo molto pericoloso”) dell’intervista, contiene alcune valutazioni positive sulla scienza, sulla sua utilità e soprattutto sul suo diritto ad occuparsi di alcuni problemi senza essere succube né della politica “Lasciamo la scienza alla scienza. Non interferiamo con la politica sulla questione se le teorie darwiniste, o neo-darwiniste o evoluzioniste siano valide. Non si tratta di questioni politiche. E’ materia per la scienza, e tale deve rimanere.” né della religione cattolica, che ha qualche problema da chiarirsi e poi chiarire ai fedeli, molti dei quali sono confusi: “Dal punto di vista cattolico, il creazionismo – ossia la interpretazione letterale dei primi due capitoli del Genesi e la visione della creazione come avvenuta in sei giorni – è semplicemente assurdo. Secondo la comprensione cattolica della Bibbia questi due capitoli sulla creazione del mondo non devono essere considerati un resoconto scientifico sulle origini del mondo. Per questo motivo concordo con una presa di distanza dal creazionismo. E se c’è stato qualche fraintendimento sulla mia posizione su questa problematica, affermo in tutta chiarezza che dal punto di vita della Chiesa è molto importante non essere coinvolta nella questione se una teoria scientifica sia sperimentalmente valida”, “ma non ho detto, come sembra affermare la scuola dell’Intelligent Design, che mediante il metodo scientifico e le scienze naturali è possibile dimostrare un disegno nella natura. Quello che ho detto – e che confermo – è che è veramente possibile per l’intelligenza umana discernere un disegno nella natura. Si tratta di una affermazione che va oltre il metodo scientifico. E’ una affermazione filosofica e, tutt’ al più, religiosa. E’ una affermazione basata sulla intelligenza umana.” ma (almeno in questa intervista non ha molto da dire sulla teoria di Darwin, anzi sembra davvero preoccupato di fare una qualsiasi critica...: “la teoria di Darwin è una teoria scientifica e deve essere adoperata come tale. Si è molto sviluppata da quando Darwin la formulò e si sta sviluppando tuttora. Deve comunque essere discussa come ogni altra teoria scientifica, e non divenire materia della politica. Non spetta ai politici o ai leaders religiosi stabilire la sua validità. Lasciamolo fare alla scienza”. “Per molti aspetti la teoria evoluzionistica funziona, ma ce ne sono altri che rappresentano ancora dei problemi. Non spetta a me, in quanto sacerdote, vescovo o politico stabilire cosa deve fare la scienza. Gli scienziati devono continuare le loro ricerche e scoprire nuovi elementi, nuovi aspetti, quindi essi possono

“il creazionismo è contrario a quanto la conoscenza scientifica afferma oggi” (Card.Schönborn) “Dal punto di vista cattolico, il creazionismo – ossia la interpretazione letterale dei primi due capitoli del Genesi e la visione della creazione come avvenuta in sei giorni – è semplicemente assurdo.” (Card.Schönborn) “Per questo motivo concordo con una presa di distanza dal creazionismo.” (Card.Schönborn)


19/10/07-USA

Sul blog Pharyngula (How do you teach evolution?) viene pubblicizzato l‘ultimo fascicolo del McGill Journal of Education, tutto dedicato ai problemi dell’insegnamento dell’evoluzione. Sembra di capire dal blog che l’articolo più interessante sia quello di Massimo Pigliucci ("The evolution-creation wars: why teaching more science just is not enough"), che si pone anche il problema serio del numero minimo di statunitensi che crede nell’evoluzione biologica come fenomeno naturale. PZMeyer, gestore del blog scrive infatti “I've also been hacking our introductory biology class rather radically, a course that's being taught for the first time this semester. I'm already implementing many of Pigliucci's recommendations. His conclusion is a bit long and he throws out a hodge-podge of ideas in no particular order, but here are his main points in bold, with a few comments from me.”

17/10/07-UK

Il filosofo della scienza J.Fodor ha scritto un articolo sul neodarwinismo, pbblicato sulla London Review of Books (“Perchè i porci non hanno le ali” – “Why Pigs Don’t Have Wings”); curioso il fatto che questo e gli altri articoli dello stesso filosofo inglese riportino in calce la frase “J.Fodor is collaborating with Massimo PiatteIIi PaImarini on a book about evolution without adaptation”. … Anche gli articoli del 1998 …

18/10/07-IT

Come riferito ieri, il 16 ottobre la UAAR ha inviato al ministro Fioroni una lettera in cui si chiede quali iniziative faranno seguito, in Italia, alla risoluzione approvata dal Consiglio d’Europa: “L’Uaar è pertanto interessata a sapere quali provvedimenti il suo Ministero abbia adottato o abbia intenzione di adottare per ottemperare alle indicazioni che provengono sia dall’ Europa sia dal nostro stesso ordinamento, atti a colmare questa ormai annosa assenza dal panorama formativo pubblico italiano di una così fondamentale teoria scientifica”. Anche perché l’Italia nel report allegato (“The dangers of creationism in education”) viene criticata per aver eliminato nel 2004 l’evoluzione umana dai programmi scolastici (e non è ancora ricomparsa nonostante la parziale marcia indietro del ministro Moratti e nonostante le Nuove Indicazioni Nazionali – che non citano né evoluzione biologica né Darwin né evoluzione umana - siano ormai usciti dalla nuova commissione nominata dal ministro: • Con D.M. del 31.07.07 Ella ha disposto che, a partire dall’anno scolastico 2007-2008, le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione procedono all’elaborazione dell’offerta formativa avendo a riferimento le “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione” definite in via sperimentale ed allegate al decreto stesso. Anche in tali Indicazioni, però, non appare alcun riferimento all’evoluzionismo, pur affermandosi in esse che “Le conoscenze matematiche, scientifiche e tecnologiche contribuiscono in modo determinante alla formazione culturale delle persone e della comunità …” e che “I principi e le pratiche delle scienze, della matematica e delle tecnologie sviluppano … le capacità di critica e di giudizio”.


17/10/07-IT

Un numero speciale on line di “Resistenza Laica” commenta la risoluzione (qui la versione in italiano) del 4/10 del Consiglio d’Europa che raccomanda ai 47 paesi di non permettere l’insegnamento di ipotesi creazioniste nelle scuole nell’ambito delle lezioni di scienze. Ci sono alcuni articoli che affrontano problemi diversi: • Homo (poco) Sapiens presentazione del numero speciale. Si racconta di un comunicato stampa dell’UAAR e di una lettera inviata dall’UAAR al ministro Fioroni per chiedere quali iniziative intenda proporre per andare nella direzione indicate dal voto dell’assemblea del Consiglio d’Europa (4/10/07) • La Scuola e il Modello americano: ministri “creati” ma poco “evoluti” dove si racconta dell’eliminazione dell’evoluzione daiprogrammi scolastici e di come si sia stato contrastato l’antievoluzionismo ministeriale e governativo che dominavano fimo al 2005 • Perché la Chiesa ha chiesto agli europarlamentari di votare contro la risoluzione 1580/2007?: si racconta della lettera con l’invito dei vescovi cattolici europei ai parlamentari del CdE a votare contro la risoluzione, in difesa della “libertà d’opinione”. • Sull'evoluzione dell'evoluzionismo dove si spiega la teoria dell’evoluzione ma anche cos’è una teoria. • Funzioni e Creazione • Laici e cattolici: uniti o divisi? Sulla lettera del vescovo di Verona a Napolitano e due interviste, a E.Roccella, cattolica, e a E.Boselli, laico. • Tra Darwin e l’Ora di religione: sulla base di questa risoluzione ci si chiede se sia accettabile se il creazionismo si possa insegnare anche nell’ora di religione e se l’ora di religione a scuola sia utile o necessaria: “Sembra assurdo gioire per una censura, eppure la risoluzione del Consiglio d’Europa che mette al bando l’insegnamento del creazionismo quale disciplina scientifica al pari dell’evoluzionismo, dovrebbe essere salutata, specie da chi ha a cuore la crescita dei giovani, con ottimismo.” • Documento 11375 “Sui pericoli del creazionismo nell’educazione” - 12 giugno 2006 (sembra una traduzione automatica dall’inglese della precedente versione del report e della risoluzione – il numero dei paragrafi infatti èè diverso!) • La scimmia nuda – Storia naturale dell’umanità (Mostra a Trento sull’evoluzione dell’uomo; molto strano ed errato il fatto che si definisca F.Facchini come sostenitore dell’Intelligent design USA; come si legge anche nel recente articolo sull’Avvenire del 16/10/07, F.Facchini dichiara (“Il creazionismo non va confuso con la creazione”) di approvare la risoluzione del Consiglio di’Europa che critica l’ID USA, e di appoggiare invece il “progetto superiore” cattolico). • Margherita Hack: “Ormai siamo in un regno Vaticano” (intervista video)


16/10/07-IT

Articolo un po’ strano di PiatteIIi PaImarini sul Corriere (“IL DARWINISMO CARICATURALE”): l’autore, che si dichiara “scienziato ed ateo”, nella prima parte approva la risoluzione (qui la versione in italiano) del 4/10 del Consiglio d’Europa che difende l’insegnamento della teoria neodarwiniana dell’evoluzione di fronte agli attacchi dei creazionisti che vorrebbero imporre anche l‘insegnamento dell’ID nell’ora di scienze (“non si deve presentare alla stessa stregua un’ipotesi scientifica e un’ipotesi teologica”), mentre alla fine sembra cambiare sponda e riprendere proprio le critiche che i creazionisti rivolgono a Darwin, tanto è vero che invece di chiarire che son passati 150 anni, scrive “la teoria darwiniana tradizionale fa acqua da tutte la parti” … “il tradizionale fumetto darwiniano, facilmente spiegabile, facilmente assimilabile, ma caricaturale”; a questo punto un lettore non può che domandarsi angosciato “ma la teoria di Darwin è un’ipotesi teologica o scientifica?!”. Uno scienziato dovrebbe riuscire a far capire che la teoria originale di Darwin è ormai superata ma non era certo un dogma, tanto è vero che le numerose scoperte successive hanno introdotto grosse novità ma non l’hanno falsificata; era solo una teoria scientifica che però finora non ha avuto smentite, come è avvenuto invece per quella di Lamarck. Sconcerta anche che, dopo aver definito “improvvisato teologo” un matematico che ha deciso di verificare i dogmi della religione cattolica utilizzando gli strumenti della ragione che hanno portato al successo delle scienze nell’ultimo secolo, confonde il Parlamento Europeo (27 paesi membri dell’UE) con il Consiglio d’Europa (47 paesi membri, come si legge qui e si verifica qui; qui si vede l’elenco dei 18+18 che rappresentano gli italiani … ] Proprio la definizione “improvvisato teologo” e la presenza di questo articolo (e degli altri numerosi articoli antidarwinisti) nella rassegna stampa della Camera, evidenzia come questo servizio a disposizione di politici e cittadini tenda a riportare tutti gli articoli sull’evoluzione biologica scritto da “scienziati improvvisati”, mentre ritiene non meritevoli di diffusione gli articoli scritti da “scienziati non improvvisati”, come ad esempio addirittura quelli di Cavalli-Sforza: solo 3 sui 9 di una sua recente serie di articoli sull’evoluzione è presente nella rassegna stampa della Camera; come meravigliarsi se uno scienziato si improvvisa teologo dopo aver visto quanto spazio viene dato da un servizio informativo istituzionale a teologi e politici che si improvvisano scienziati! Questo almeno rende più facile dimostrare come nessun caporedattore riesca a correggere nemmeno le informazioni sbagliate che vengono diffuse dagli “scienziati improvvisati” … come queste che leggiamo qui sotto …. A dire il vero ci sono anche politici che si improvvisano scienziati e riescono ad essere presenti (non facendo però bella figura … forse non se ne rendono conto) nella rassegna stampa della Camera di oggi, pur con frasi sconcertanti e probabilmente non rilette ….; sul Gazzettino di oggi c’è un articolo del capogruppo UDC alla Camera contro l’iniziativa del Consiglio d’Europa (“L’eurofollia uccide le radici cristiane”); ci sono un paio di frasi che sembrano scritte con rabbia, tanto è vero che si legge proprio il contrario di quello che forse l’autore (improvvisatosi scienziato) avrebbe voluto: “L’assemblea parlamentare UE, seppur a maggioranza, ha deciso che Darwin è un bandito : le sue teorie sull’evoluzione costituiscono una minaccia per l’integrità dei diritti umani” Secondo gli euroburocrati laicisti la vera emergenza sarebbe la “damnatio memoriae” degli antenati DI Adamo ed Eva”. Come si vede … VoIontè si è improvvisato scienziato (mentre come politico stranamente ignora cosa sia il Consiglio d’Europa e lo confonde con l’Unione Europea) ed ha sentenziato (capovolgendo addirittura la risoluzione del Consiglio d’Europa che difficilmente ha letto) che il bandito è Darwin e non invece quelli dell’Internet Design; non contento, sostiene anche che, contrariamente a quanto si legge nei sacri testi, sarebbero addirittura esistiti antenati DI Adamo ed Eva (vivevano anche loro nel paradiso terrestre? Capivano anche loro il linguaggio dei serpenti tentatori parlanti in cui molti oggi ancora credono? Apprezzavano le mele? Si ammalavano? Morivano prima del peccato originale?). Questi due articoli sono un esempio di come vengano cercati e scelti gli articoli da diffondere attraverso la rassegna stampa della Camera e come gli articoli non sempre vengano verificati dagli autori o dalla redazione ….


15/10/07-USA

In un blog (Talk Reason) viene lanciata una pesante accusa di scarsa professionalità verso Dembski, il matematico responsabile della gente dell’Intelligent Design: “Errors not corrected for three years point to incompetence”. Nell’articolo si racconta come tre anni fa Dembski abbia corretto un suo articolo in rete dopo che qualcuno gli aveva spiegato che una formula che lui citava come sua scoperta in realtà non era una novità. Nel correggere la pagina web Dembski fece però (tre anni fa) un altro errore, indicando come uguali due formule proposte da quel matematico che è stato costretto a citare; in realtà le due formule (della Rényi’s divergence e Rényi’s entropy) sono diverse e lo si può verificare anche sulla Wikipedia. Dopo 3 anni passati senza correggere l’ulteriore errore, oggi Dembski viene informato del grave errore e può verificare che, nonostante le lauree in filosofia e matematica, chi l’ha chiamato pseudomatematico forse aveva visto giusto.

15/10/07-SE

In Svezia il governo ha stabilito che gli insegnanti di scienze (anche nelle scuole private) non possono insegnare il creazionismo o l’Intelligent Design nelle loro ore: “Creationism to be banished from Swedish schools”: "Pupils must be protected from all forms of fundamentalism," said Education Minister Jan Björklund to Dagens Nyheter.”


14/10/07-IT

Davvero sconcertante leggere oggi l’articolo sulla Stampa “Il Papa “verde” marcia sull’Onu” poco dopo aver letto l’articolo pubblicato sempre oggi dall’Avvenire CONTRO l’”Ambientalismo, Ideologia del XXI secolo … il nuovo pensiero unico del postmarxismo”. La Stampa infatti illustra le iniziative che il Papa ha in programma per i prossimi mesi e in particolare l’argomento del discorso che terrà all’Assemblea dell’ONU in aprile. Si rimane quindi davvero sconcertati nel leggere che all’ONU “Sarà un «blitz» ambientalista l’intervento di Benedetto XVI alle Nazioni Unite. … Benedetto XVI sancirà ad aprile l’obbligo morale dei governi ad intervenire subito contro i cambiamenti climatici. il Pontefice metterà al centro dell’attenzione la questione dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, puntando sull’educazione alla responsabilità ecologica. Di fronte alle prove scientifiche del surriscaldamento del pianeta, Benedetto XVI invocherà dagli stati «politiche di protezione dell’ambiente» per scongiurare la distruzione di quel «patrimonio naturale» i cui frutti sono necessari per il benessere dell’umanità”. Proprio mentre sull’Avvenire si legge che “La retorica del mutamento climatico è divenuta cultura dominante, zittendo chi contesta l’idea che sia tutta colpa dell’uomo”, il cardinale Achille Silvestrini invece spiega alla Stampa che «E’ un tema di straordinaria urgenza che giustifica un forte richiamo alla coscienza dei governanti. Il Nobel ad Al Gore è segno di una maturata sensibilità che trova espressione anche nella sollecitudine del Santo Padre». Oggi su Libero un articolo (“Sì, Dio oggi è morto Però non è quello vero”) di un intellettuale di destra contro i “teofobi che scrivono necrologi su Dio e organizzano festosi cortei per celebrare la sua inesistenza. Ora nel nome di Darwin o di Copernico, ora nel segno della Tecnica, a volte nel solco del Superuomo o dell'Umanità”. Si mettono insieme senza distinzione sia intellettuali che difendono la scienza dagli attacchi di chi non accetta il metodo scientifico (se non quando ne ha personalmente bisogno…) che intellettuali che, dopo un primo tentativo di difendere la scienza da attacchi irrazionali, avendo capito che era un’impresa impossibile e hanno cominciato a rispondere applicando alle religioni i metodi che negli ultimi secoli hanno avuto tanto successo per migliorare le nostre conoscenze sulla natura. Sconcerta vedere addirittura citati fra i teofobi, per quanto riguarda gli italiani, Pievani, Galimberti e Franceschelli che fanno certamente parte del gruppo di intellettuali che si preoccupano soprattutto di difendere la scienza dagli attacchi ideologici, immotivati e pure masochisti. Risulta chiaro comunque quale sia il ruolo che questo cattolico concede all’intelligenza e alla libertà umana: “Ogni nostro atto, pensiero, sentimento, presuppone una causa e un effetto, un ordine, una sequenza. Cioè presuppone un’Intelligenza … Non tutto è spiegabile ma tutto rientra nel segno e nel disegno di un’intelligenza superiore. … Dio è il nome che diamo all’Intellligenza e al suo disegno”. Poco giustificata e un po’ anche masochistica nella sua sincerità la frase “Ho letto in questi giorni dimostrazioni dell’inesistenza di Dio francamente puerili, presuntuose, non migliori delle prove miracolistiche o irrazionali della sua esistenza”; se R.Dawkins dice che nessuno può dimostrare l’inesistenza di Dio forse potremmo credergli .. almeno su questo … e se poi le prove sono “miracolistiche o irrazionali” … forse Dawkins ha ragione e quindi non ci sono le condizioni minime né per discutere né per litigare … Oggi sul Foglio un articolo (“Né riscaldamento né globale, la carica e le ragioni degli ecoribelli”) molto critico verso l’attribuzione dei premi Nobel per la pace a chi si è occupato di diffondere le conoscenze scientifiche sui problemi del cambiamento climatico; in realtà si oscilla fra atteggiamenti contrastanti: in questo articolo si sottovalutano spesso gli aspetti legati ai meccanismi evolutivi e in particolare si ignora completamente il ruolo dell’emissione in atmosfera di gas che la terra ha impiegato decine di milioni di anni per occultare e archiviare come combustibile fossile. Sconcertante e illuminante la frase di un politologo (“ci sono cose peggiori dell’aumento di 1 o 2 gradi della temperatura”) che contrasta con quanto pubblicato in un “libro esilarante” [?!] da C.Horner presso un “editore di


13/10/07-IT

Oggi a Norcia convegno organizzato dalla Fondazione Magna Carta: “Religione, scienza e la prova della ragione”. Si incomincia con la prolusione di lsrael “Il rapporto tra scienza e religione di fronte alle sfide della postmodernità” e si conclude con la lettura di un documento del Card.Schonborn: “Fides, ratio, scientia. Il dibattito sull’evoluzionismo”. Sembra sia simile alla prolusione – dal titolo molto simile - che il cardinale Christoph Schönborn ha fatto il 18/4/07 nella Basilica della Salute a Venezia, in occasione del "dies academicus" dello Studium Generale Marcianum: «Fides - ratio - scientia: dove è situato attualmente il dibattito sull'evoluzionismo?». Si tratta del capitolo d'apertura del libro «Schöpfung und Evolution» che sta per uscire anche in italiano e che raccoglie gli Atti del seminario del settembre 2006 a Castel Gandolfo, alla presenza di Benedetto XVI. Fra i principali relatori l’unico scienziato è un matematico i cui articoli sono pubblicati soprattutto dal Foglio e dall’Avvenire (come vedremo domani…). Articolo su Zenit (“Norcia: laici e cattolici discutono sul tema “Religione, scienza e la prova della ragione”), su Alice Notizie (“Magna Carta riunisce a Norcia teocon,non basta testimoniare”) Oggi a Ravenna il Circolo UAAR di Ravenna, in collaborazione con la libreria Feltrinelli, con il patrocinio del Comune di Ravenna ha organizzato una conferenza pubblica con Guido Barbujani (professore di genetica Università di Ferrara): TUTTI PARENTI, TUTTI DIFFERENTI: LA DIVERSITA’ UMANA

12/10/07-IT

Il Foglio pubblica l’intervento del Card.Schönborn (“Diamo a Darwin quel che è di Darwin e a Dio quel che è di Dio”) che costituisce l’introduzione al volume sulla discussione avvenuta l’anno scorso a Castel Gandolfo sull’evoluuzione, di prossima pubblicazione in lingua italiana all'interno del volume "Creazione ed Evoluzione" presso EDB - Bologna. 2007. Gustoso ma penoso il pezzo in cui si elencano alcune critiche (poco serie…) alla teoria neodarwiniana dell’evoluzione.

11/10/07-IT

Sulla rivista Darwin un articolo, dal titolo molto esplicito, che presenta in un modo diverso rispetto ai quotidiani la notizia sull’esperimento di copiatura parziale di un cromosoma batterico che Venter ha intenzione di realizzare: “La bufala del mese”. Sull’Avvenire un articolo (“Craig Venter, il “mercante del Dna” ci riprova”) commenta, senza la cattiveria dell’articolo su Darwin o di una articolo sul Foglio di ieri (“Quella di Venter non è vita e non è artificiale”), l’articolo comparso sul Guardian (“I am creating artificial life, declares US gene pioneer”) riguardo alle dichiarazioni di C.Venter su una futura possibile scoperta.

9/10/07-IT

Sul Foglio addirittura un’intera pagina (più un pezzo di un’altra pagina) dedicato a Richard Dawkins (“Dawkins, un tipo improbabile”). Divertente leggere il livello delle critiche alla scientificità delle dichiarazioni di Dawkins (un esempio di ribaltamento dell’onere della prova: “La improbabilità di Dio, poi, diventa in Dawkins inevitabilmente negazione dell'anima immortale umana, della sua specificità e della sua libertà morale, senza apportare per simili conclusioni nessuna prova scientifica”, ma anche “Dawkins ignora che le ipotesi dell'evoluzionismo non sono solo quella gradualista, ma anche quella contraria degli equilibri punteggiati. Per esempio gli evoluzionisti dibattono tra loro se il cervello umano si sia sviluppato gradualmente o se sia frutto di una evoluzione improvvisa e subitanea: due ipotesi, come si vede, del tutto differenti”) dopo averlo accusato di dilettantismo nella gestione di problemi teologici.


8/10/07-IT

[Da Pikaia] Presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, il prof. Alessandro Minelli, durante l'adunanza solenne del 10 giugno 2007, ha tenuto il discorso ufficiale sul tema: La storia evolutiva della vita e i miti delle origini Qualcuno si è arrabbiato del precedente e condivisibile articolo sul Corriere del 6/10 e pubblica sempre sul Corriere della Sera (ne è il vicedirettore…) un’opinione diversa dalla precedente sulla risoluzione del Consiglio d’Europa contro il creazionismo in un contesto scientifico e non religioso (qui la versione in italiano). Da quel che si legge nell’articolo di Battista, che ha un titolo assolutamente da creazionismo biblico (“Per i devoti dell'ateismo Adamo ed Eva minacciano i diritti umani”), è evidente l’assenza di riferimenti al documento originale, che certo non si occupa dell’ateismo che vediamo invece come tema centrale nell’articolo di P.Battista (fin dall’inizio la risoluzione chiarisce di essere in favore della libertà di culto ma vuole difendere la scienza; è evidente che il documento originale non è stato letto o non viene creduto sincero): “1. The aim of this report is not to question or to fight a belief – the right to freedom of belief does not permit that. The aim is to warn against certain tendencies to pass off a belief as science. It is necessary to separate belief from science. It is not a matter of antagonism. Science and belief must be able to coexist. It is not a matter of opposing belief and science, but it is necessary to prevent belief from opposing science.”). Anche qui una strumentalizzazione e un ribaltamento (scrive addirittura di “confessione evoluzionistico-darwiniana” come se fosse una religione basata sulla fede!) per attaccare la scienza e il metodo scientifico; se la prende con i “solerti vigilantes dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che nei giorni scorsi hanno votato a maggioranza un documento perché da tutte le aule del continente venga bandito quel pericoloso virus chiamato «creazionismo»” e difende “i più devoti credenti in un «disegno intelligente», emanazione della volontà divina, contrapposto agli schemi della dottrina evoluzionista”. Incredibile, anche perchè, al contrario di quel che pensa P.Battista, che probabilmente non ha approfondito l’argomento, il Disegno Intelligente evita con cura di citare una qualche divinità per evitare che l’ID venga considerato “non scienza” ma religione, proprio come P.Battista ingenuamente conferma. L’ID cerca sempre di mimetizzarsi per farsi credere scienza… ma c’è sempre qualche imprudente, nuovo a trattare l’argomento, che lo fa scoprire (facendo notare che “il re è nudo”…) … magari scrivendo addirittura una frase che potrebbe avere anche obiettivi multipli … “La stupidità censoria attraversa ciecamente gli oceani e con il suo zelo non si accorge di oltrepassare ripetutamente la soglia del ridicolo”. [come avviene appunto ai creazionisti] E’ anche il caso di ricordare, per evidenziare che abbiamo in Italia anche papisti che non seguono il papa ma lo precedono, essendo più creazionisti di lui, che nel Dizionario di Scienza e Fede (DISF) alla voce “Didattica delle scienze”, oltre a descrizioni che indicano uno scarso rispetto reale per la distinzione fra scienza e fede (“il contributo che si chiede agli insegnanti di scienze sta nella capacità di presentare con chiarezza il pluralismo delle teorie oggi in campo, nel motivare i pro e i contro e nell’indicare i problemi ancora aperti. Si eviterebbe in tal modo il verificarsi di ciò che finora è avvenuto quasi automaticamente nelle scuole: l’insorgere di una convinzione che, se si accetta il fatto dell’evoluzione, con la sua univoca interpretazione “scientifica”, si debba rinunciare all’ipotesi della creazione”) si condanna comunque il creazionismo di origine USA: “Lo scenario è oggi ulteriormente confuso dalla voce alzata da parte dei cosiddetti “creazionisti” che, sulla scia della polemica pro o contro il darwinismo, hanno diffuso in modo quasi aggressivo interpretazioni di tutte le questioni relative alle “origini” (Cosmo, Terra, Vita, Uomo) che non rendono un buon servizio alla scienza e neppure al pensiero cristiano. La questione del creazionismo è strettamente legata al contesto culturale nordamericano; tuttavia, spesso i termini del dibattito vengono esportati anche in altre situazioni portando ad uno sbilanciamento e ad un irrigidimento delle posizioni “ Molto arrabbiato perfino M.Fini sul Resto del Carlino (“La nuova crociata in nome di Darwin”) [da notare la perfida abitudine di sbeffeggiare la scienza


7/10/07-IT

6/10/07-IT

[da Pikaia] Interessantissima e davvero illuminante la lettura di un articolo che cerca di difendere il darwinismo da stupidi attacchi di critici ignoranti. Il bello è che non si tratta di un articolo recente, ma di un articolo di più di un secolo fa: “Leggete questo articolo pubblicato nientemeno che oltre 100 anni fa! L'autore ribadisce l'importanza della teoria dell'evoluzione con argomenti a sostegno ancora validi oggi! The Arena, vol. XVIII, n. 93, pp. 15, August 1897: EVOLUTION: WHAT IT IS AND WHAT IT IS NOT. By DR. DAVID STARR JORDAN, President of Leland Stanford Junior University. ...ecco il testo completo in PDF scannerizzato a cura di W. Tozier che ringraziamo. E' sorprendente come il dibattito sull'evoluzione non cambi registro e impostazione con il passare degli anni”. Purtroppo è una situazione abbastanza normale quando chi, utilizzando il metodo scientifico per i problemi scientifici, parte dai fatti e dalle scoperte per trarre le conclusioni si incontra chi, sulla base delle conclusioni filosofiche o teologche di cui già dispone, deve semplicemente decidere se i fatti e le scoperte sono accettabili o no. A questo proposito si può ricordare che la discussione sull’evoluzione che si è svolta recentemente con il papa a Castel Gandolfo era guidata non da scienziati ma da … esperti di San Tommaso d’Acquino…. Vengono pubblicate dai giornali le prime notizie della copiatura di parte del genoma di un batterio allo scopo di inserirlo in un altro batterio di una specie diversa. Sembra di capire che l’esperimento di cui parla il Guardian (“I am creating artificial life, declares US gene pioneer”) che dice di avere avuto informazioni dirette da Craig Venter, non si sia ancora realizzato e quindi non si sa come si concluderà; nessuna rivista seria sembra intenzionata a pubblicare in tempi brevi un articolo sull’argomento La notizia dell’esperimento, gestito da Craig Venter, un esperto del sequenziamento del genoma umano, viene raccontata sull’Unità («Creato in laboratorio il primo cromosoma artificiale ») sul Corriere (“Creato un cromosoma, più vicini alla vita ertificiale”) e su Repubblica (“Né entusiasmo né paura”, “La speranza in un batterio”); già ieri ne aveva parlato il Corriere della Salute (“Genetica : creato cromosoma di sintesi”) , che riportava anche un giudizio positivo ma seriamente preoccupato di un genetista cattolico Sul Foglio un lungo articolo (“Ecco perché a Ravasi il Papa chiederà molto più di un “Consiglio”: uno strumento per la sua sfida ai rottweiler dell’ateismo”) sulla nomina di Mons.Ravasi a Presidente del "Pontificio Consiglio della Cultura". SI parla del suo curriculum e delle sue esperienze. Si nota comunque che “E’ anche uno che dice: “E’ ovvio che l’evoluzionismo esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza”. Nell’articolo si ricorda che sono comunque tempi difficili: “di fronte al ritorno in armi dell’ateismo fideista e ideologizzato – sia nelle versioni pop dei Ken Follett sia in quelle sublimi e speculative del neoscientismo – che si propone come alternativa secca a ogni “dialogo di verità”, come invece piace a Benedetto XVI.”. Un paio di sue frasi qui citate ricordano un po’ le preoccupazioni del documento del 1988 di GPII: “Il cristianesimo ha sempre bisogno di essere inculturato, di essere espressivo, di comunicarsi. E anche di confrontarsi con la cultura contemporanea, senza timori o subalternità”; “La scienza viene talvolta presentata come in opposizione alla fede. Mi piacerebbe creare un ufficio apposito nel pontificio consiglio per la Cultura dedicato proprio allo studio e all’approfondimento delle grandi sfide della scienza”, Sarà quindi possibile che possa organizzare un festeggiamento per il ventennale?!

“E’ ovvio che l’evoluzionismo esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza” “Il cristianesimo ha sempre bisogno di essere inculturato, di essere espressivo, di comunicarsi. E anche di confrontarsi con la cultura contemporanea, senza timori o subalternità”; “La scienza viene talvolta presentata come in opposizione alla fede. Mi piacerebbe creare un ufficio apposito nel pontificio consiglio per la Cultura dedicato proprio allo studio e all’approfondimento delle grandi sfide della scienza”


6/10/07-IT

Si comincia lentamente a reagire alla risoluzione dell’Assemblea del Consiglio d’Europa contro l’insegnamento delle diverse forme di creazionismo (Intelligent Design compreso) in un contesto didattico scientifico. Sulla risoluzione (qui la versione in italiano) si può leggere la Press release e si può vedere un video della conferenza stampa. Di interesse leggere il dibattito in aula, anche per sentire che è stata organizzata un’azione di invio di e-mail per convincere i membri dell’assemblea del CE che era un’iniziativa contro la libertà di espressione invece che una battaglia per difendere i giovani nelle scuole contro l’indottrinamento contro la scienza e il metodo scientifico (“it is necessary to prevent belief from opposing science”) . Il documento, approvato il 4/10 con 48 voti contro 25 (e 3 astensioni) esprime preoccupazione per le iniziative che tentano di far circolare al di fuori dall’ambiente religioso anche in Europa le idee creazioniste diffuse in USA, che cercano di minare alla base il metodo scientifico, uno dei principali strumenti che hanno permesso il successo della cultura umana, mettendo a disposizione della nostra specie strumenti formidabili per estrarre risorse dal pianeta su cui siamo comparsi e su viviamo e vivremo come specie; risorse alimentari ed energetiche che permettono oggi ad alcuni popoli di sganciarsi in parte dai fattori ambientali che hanno reso sempre molto difficile la sopravvivenza della nostra specie e di quelle precedenti nelle ultima migliaia di anni . “1. The aim of this report is not to question or to fight a belief – the right to freedom of belief does not permit that. The aim is to warn against certain tendencies to pass off a belief as science. It is necessary to separate belief from science. It is not a matter of antagonism. Science and belief must be able to coexist. It is not a matter of opposing belief and science, but it is necessary to prevent belief from opposing science. 2. For some people the Creation, as a matter of religious belief, gives a meaning to life. Nevertheless, the Parliamentary Assembly is worried about the possible ill-effects of the spread of creationist ideas within our education systems and about the consequences for our democracies. If we are not careful, creationism could become a threat to human rights which are a key concern of the Council of Europe. 3. Creationism, born of the denial of the evolution of species through natural selection, was for a long time an almost exclusively American phenomenon. Today creationist ideas are tending to find their way into Europe and their spread is affecting quite a few Council of Europe member states. 4. The prime target of present-day creationists, most of whom are Christian or Muslim, is education. Creationists are bent on ensuring that their ideas are included in the school science syllabus. Creationism cannot, however, lay claim to being a scientific discipline.”

La notizia viene data dall'agenzia Reuters ("Council of Europe firmly opposes creationism in school"). La risoluzione non è comunque vincolante per i 47 stati che compongono il Consiglio d’Europa, anche se esprime l'autorevole orientamento dell'organismo che si preoccupa della protezione dei diritti umani negli stati membri. Il documento illustra la diffusione del creazionismo e il suo uso contro l'evoluzionismo nei paesi membri, con numerosi esempi per ogni paese. Per quanto riguarda l'Italia, si ricorda l'incredibile tentativo di eliminare l'insegnamento dell'evoluzione (e in particolare di quella umana) nella scuola primaria, sostituendolo, in occasione del rinnovo dei programmi scolastici effettuato nel 2004, con un incremento dell'insegnamento del creazionismo nell'ambito dell'insegnamento confessionale della religione cattolica. Un'iniziativa simile realizzata (anche se con maggiore vigore e senza ritrattazioni) in Serbia aveva portato alle dimissioni del Ministro responsabile. Tutto questo si può leggere nell'ultima versione (17/9/2997) dell'interessante e lungo report " Il report prende in esame anche la posizione delle diverse chiese e riporta documenti in difesa dell’evoluzione come fatto ma anche del darwinismo sia di fonte cattolica che di fonte islamica. Sembra a questo punto incomprensibile il fatto che dei 4 voti italiani ben 3 siano stati contrari alla mozione che pur sottolineava le posizioni pro-evoluzione della chiesa cattolica... Per fortuna l’unico voto di San Marino era favorevole..:! Anche questo è una prova evidente di come spesso questo problema sia gestito più a livello politico che religioso, anche se si approfitta della non volontà o dell’impossibilità di fermare azioni che si basano su


5/10/07-IT

Intervista o qualcosa di simile a Cacciari sul Foglio (“Il partito degli atei per Cacciari è una cretinata che nasce vecchia”) per criticare quella che sembra una caricatura della posizione di Dawkins. Cacciari sembra non sappia che è in corso (vedi in data 12/9/07) un processo negli USA perché una prestigiosa università californiana non accetta studenti ignoranti in scienza, avendo studiato in scuole superiori private che li hanno preparati in scienze sulla Bibbia. Se questo è un esempio reale ma probabilmente estremo, sembra quindi strano che Cacciari sostenga che “una scuola privata autofinanziata avrà diritto di organizzare la didattica come vuole e non mi pare che in America questo comporti problemi”; problemi negli USA invece ci sono…Siccome Cacciari si lamenta poi degli studenti ignoranti in religione, sembra improbabile che possa accettare all’università studenti preparati in scienze solo sulla Bibbia. Subito dopo dimostra di saper bene che in Italia non si può avere un insegnamento di religione non confessionale (“la Chiesa cattolica non accetta che l’insegnamento religioso sia completamente aconfessionale”). Su questa critica alla chiesa cattolica (e se solo si ricordasse che di chiese ne sono migliaia – solo in Italia sono 600) potrebbe trovarsi d’accordo con Dawkins, e invece dice che sarebbe “un ateo cretino se sostiene che non vada acquisita la tradizione della nostra tradizione religiosa e teologica”. Il discorso poi continua, lasciando perdere questa importante distinzione, con critiche generiche all’ateismo che sembrano indipendenti dalla posizione (pur criticabile ma non così folle) di Dawkins. Curioso che chieda “alla chiesa, o meglio alle chiese, un esame di coscienza sul perché questo andazzo sia peculiare dell’occidente”; forse qualche ragionamento sulla posizione molto critica di una “delle chiese” (non si sente in colpa per il relativismo…?) rispetto alla scienza e alla ragione, da qualche secolo sempre rispettate più in occidente che altrove, si può trovare facilmente nel discorso del papa a Regensburg …

3/10/07-IT

Sul Foglio oggi ben tre articoli per parlare del viaggio negli USA di R.Dawkins e di quel che ne pensano i critici e anche altri evoluzionisti come Lewontin. Già dai titoli sembra di capire come il giornale preferisca mantenere una certa distanza di sicurezza non solo rispetto a Dawkins, che sarebbe ragionevole – anche se non morde - , ma anche rispetto alla scienza, il che è però masochista per ogni comune mortale: “In America il rottweiler di Darwin fonda la religione atea”, “Ma il rottweiler abbaia per nobilitare una scienza in difficoltà”, “R.Lewontin, il genetista che sa tenere a bada il rottweiler”. Negli articoli sembra non si faccia affatto notare come la situazione USA presenti un panorama di religioni (e quindi di verità di fede di solito diverse) ben più ampio di quello europeo: se in Italia ci sono, secondo una fonte vicina alla chiesa cattolica, circa 600 religioni, negli USA ci sono oggi più di 1500 religioni e non sempre vanno d’accordo, per cui sembra un po’ cieco chi scrive che “lo scientismo ateista fa concorrenza alla religione sul piano dell’universalità”; certo ogni religione pensa di essere unica (il relativismo non piace a nessuna religione), ma è difficile negare che se fosse davvero universale … ne avremmo una sola. Curioso anche leggere di battaglia di razionalità contro superstizione, un problema che in genere angoscia soprattutto le religioni, che spesso tendono a non riuscire a convincere il loro gregge delle apparenti “razionalità”, fondate però non sulla ragione ma su “tanta” fede.

2/10/07-IT

Inizia a Padova il 26 ottobre una serie di incontri (“Inattesa Verità in attesa”) fra “uomini accomunati da una certa concezione del vivere civile e dal medesimo desiderio di avvicinarsi gradualmente alla verità in ogni ambito del sapere” (?). Venerdì 16 novembre 2007 ore 21 nella Città di Montegrotto Terme (PD), presso il Palazzo del Turismo in via scavi, 14 Francesco Bandini e Brunetto Chiarelli si confronteranno su "I miti della creazione e origine della vita."


1/10/07-IT

Nel sito cattolico dell’”Osservatorio Cardinale Van Thuan” si può leggere un articolo (“La difficoltosa redazione del messaggio dell’Assemblea ecumenica di Sibiu“) che permette finalmente di capire quale sia il punto su cui le numerose chiese cristiane europee non sono riuscite a mettersi d’accordo sul testo della messaggio finale dell’incontro interconfessionale di Sibiu. E’ davvero sconcertante scoprire che non c’è accordo tra i cristiani europei proprio su un problema per cui i laici italiani vengono continuamente e pesantemente criticati (mentre ai protestanti non si dice niente): “le diverse traduzioni del messaggio finale hanno finito per divergere, riportando, alcune solo l´espressione: “Riteniamo che ogni essere umano sia stato creato a immagine e somiglianza di Dio (Gn 1, 27) e meriti lo stesso grado di rispetto e amore nonostante le differenze di credenza, cultura, età, genere, origine etnica” mentre altre aggiungevano, “dall’inizio della vita alla morte naturale”, o “dal concepimento alla morte naturale”. La prima espressione risultava accettabile dai delegati protestanti, mentre l´aggiunta sembrava sposare più direttamente il punto di vista etico della Chiesa cattolica. Ciò ha impedito per oltre due settimane la diffusione del testo ufficiale del messaggio, che infine è stato pubblicato con la soppressione della frase e con l´aggiunta della seguente nota a piè di pagina: "A questo punto, nel corso della lettura del messaggio all´Assemblea, una frase – “dal concepimento alla morte naturale” - è stata proposta verbalmente, tradotta successivamente con “dalla nascita alla morte naturale”, “dall´inizio della vita alla morte naturale”. Nessuna di queste frasi sono parte del testo ufficiale del messaggio". Veniamo così a sapere che considerare il concepimento come inizio della vita non è un dogma ma un’opinione “discutibile” (=che si può discutere), oltre che una verità scoperta dai cattolici solo di “recente”. Interessante anche leggere in un sito valdese che una pastora si prepara ad “avviare a livello italiano al più presto un confronto vero sull'interruzione di gravidanza, l'embrione e l'eutanasia”. [Si spera che anche i laici e lo stato mostrino un’eguale determinazione ad un “confronto vero”]. Un altro punto molto interessante del documento finale di Sibiu è la “decima raccomandazione” che invita a reagire al riscaldamento globale: “Raccomandiamo che il periodo che va dal 1 settembre al 4 ottobre venga dedicato a pregare per la salvaguardia del creato e alla promozione di stili di vita sostenibili per contribuire a invertire la tendenza del cambiamento climatico”. Ma non possiamo nemmeno dimenticare l’”ottava raccomandazione” del documento finale, quella che invita a valutare la “responsabilità europea nei confronti della giustizia ecologica, davanti alla minaccia dei cambiamenti climatici”. E la “nona raccomandazione” cosa dice? “Preoccupati per la creazione di Dio, preghiamo per una maggiore sensibilità e rispetto per la sua meravigliosa diversità. Lavoriamo per contrastare il suo vergognoso sfruttamento, a causa del quale tutta la creazione geme aspettando la redenzione (cf. Rm 8, 22-23) e ci impegniamo per la riconciliazione fra l’umanità e la natura.” Conclusione? Curiosa … Sempre nel sito dell’”Osservatorio Cardinale Van Thuan” si potrà leggere il 9/10/07 un articolo del suo direttore (“I cristiani si accordano piu’ facilmente sui cambiamenti climatici che sul diritto alla vita? Ecumenismo e allargamento della ragione. “) meno preoccupato dei problemi ambientali che del fatto che i protestanti si sono rivelati un osso più duro dei laici italiani … Da oggi finalmente sappiamo qualcosa anche delle conoscenze in biologia del nuovo responsabile della Specola vaticana di Castel Gandolfo, P.Funes, che al momento del suo insediamento aveva ben chiarito (“Vatican Observatory's new director discusses faith, science, planets”) che, a differenza del suo predecessore, non avrebbe detto nulla sull’evoluzione (“As for his own views on evolution, Father Funes emphasized that he was an astronomer specializing in galaxies, not a biologist, and so did not plan to make statements about Darwinism and intelligent design“). Invece oggi P.Funes, in un’intervista all’Avvenire (“Alla specola Vaticana i


SETTEMBRE 2007


30/9\/07-IT

• • • • • 29/9/07-IT

[Da Pikaia] Ottobre sembra ormai diventato il mese delle iniziative di divulgazione della scienza: Genova, Bergamo, Firenze e tante altre città e comuni ripropongono ad un pubblico sempre più numeroso i risultati delle ricerche provenienti dal mondo delle scienze. Ecco un elenco dei primi appuntamenti. Genova: Torna il Festival della Scienza dal 25 ottobre al 6 novembre, quinta edizione; numerose iniziative sull’evoluzione. Bergamo: Torna a ottobre BergamoScienza. L’edizione 2007, dal 1 ottobre al 21 ottobre, offrirà 80 appuntamenti gratuiti di divulgazione scientifica. Un incontro culturalmente omogeneo su scienza e fede La Toscana si prepara alla nuova edizione 2007 di Pianeta Galileo, anticipando alcuni dei grandi eventi che, dal 12 ottobre prossimo, per più di un mese, animeranno l’intera regione. Chivasso: Percorsi tra scienza e fantascienza Casalecchio di Reno: La Fondazione Marino Golinelli organizza dal 2005 il festival “La scienza in piazza”, Se la teiera orbitante di Bertrand Russell è e rimane un’ipotesi non dimostrabile e che quindi nessuno potrebbe, fino a prova contraria, definire un fatto, leggiamo oggi che l’autorevole arcivescovo di Bologna in una sua omelia (“La seduzione satanica? Separare l’uomo da Dio”) considera invece un fatto avvenuto anch’esso in cielo ma prima del big bang (“un fatto che non è accaduto sulla terra, ma in cielo e prima ancora della fondazione del mondo ”) la creazione di Satana: “Satana è una persona creata e puramente spirituale che possiede un immenso potere di seduzione”. E dove si nasconderebbe oggi la seduzione di Satana? Al primo posto ci sarebbe nientepopodimenoche “La detronizzazione dell’uomo, pensato sempre più come un fortuito risultato di processi naturali, alla quale oggi assistiamo”.… Sembra incredibile che non si voglia più distinguere fra gli aspetti materiali, il corpo (di solito lasciato alla scienza e quindi all’evoluzione biologica) e l’anima, su cui la scienza non può e non intende pronunciarsi . La frase si configura esattamente come una demonizzazione dell’evoluzione biologica, in quanto si insiste a ripetere meccanicamente, seguendo cattivi maestri, che sarebbe basata solo sul caso; proprio in questi decenni in cui si scoprono molti altri meccanismi che rendono sempre più complesso un modello ormai superato (migliorandolo) come quello darwiniano, si insiste a demonizzare l’evoluzione (e chi studia e insegna l’evoluzione … paragonandolo indegnamente e provocatoriamente a satana). Comunque chi, come Peter Schuster, il consulente chiamato l’anno scorso a Castelgandolfo a spiegare al papa perchè lui e gli altri biologi evoluzionisti oggi riescono a spiegare l’evoluzione biologica senza ricorrere a interventi metafisici, potrebbe essere tranquillizzato dal fatto che l’augurio finale dell’omelia non fornisce indicazioni operative molto chiare, ma non sembra particolarmente aggressivo verso chi insidia i cattolici: “È l’augurio che vi faccio nel Signore: vincete per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del vostro martirio”. [Ci si può, o forse sarebbe meglio dire che ci si deve chiedere perché esponenti anche autorevoli della chiesa cattolica ritengano utile dimostrare che le loro critiche ad alcuni aspetti importanti della biologia si basano su conoscenze errate. Se il loro obiettivo fosse davvero la verità, non sembra che si sia imboccato la strada giusta; se l’obiettivo fosse la diffamazione o la distruzione della scienza, ci si può chiedere se davvero secoli fa la chiesa abbia promosso l’utilizzo del metodo scientifico … e quando se ne sia pentita. Certamente è una posizione incoerente con gli inviti verbali al dialogo o al dibattito, evidentemente ritenuti impossibili anche da parte di esponenti della chiesa cattolica.]

28/9/07-UK

Il Guardian riferisce (“Creationism out of the classroom”) delle nuove indicazioni nazionali inglese sull’insegnamento del creazionismo e dell’Intelligent Design nelle ore di scienze a scuola. Si dice chiaramente che né il creazionismo né l’Intrelligent Designn sono teorie scientifiche, ma si chiarisce che le verità di fede, pur non essendo scienza, non sono scientificamente contestabili.


28/9/07-VA

E’ il momento di sintetizzare, dopo qualche giorno, gli aspetti più interessanti od anomali (sì, ci sono anche quelli….) della reazione alle parole insolite lette del Papa il 23/9/07 prima a Velletri e poi all’Angelus a Castelgandolfo (Video R.Vaticana): “L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta”. Se si cercano in internet con Google le parole sottolineate, oggi si trovano 873 pagine web. Un grande successo, quindi … anche se non tutti notano qualche novità, come la somiglianza con una frase simile del ministro Mussi, di qualche giorno fa. La Stampa adirittura sostiene che “Poteva dirlo Grillo, quasi con le stesse parole, magari aggiungendoci solo il suo slogan preferito” Grazie a internet si può addirittura verificare quali siti hanno evitato di citare almeno la frase sottolineata, quella che un articolo (“La fatwa che non c’è“) nel sito de L’opinione definisce con fastidio “il passaggio meno felice”. In uno di questi siti che censurano una frase del papa, il blog personale di un sindaco cattolico, ci si chiede sconvolti: “Chi ha detto questo ? Beppe Grillo ? No ! Il Papa Benedetto XVI”. Proprio questa riflessione deve aver lasciato senza parole (da scrivere) anche il giornalista presente per la Radio Vaticana, che censura la frase più citata del Papa, come si verifica nel suo articolo (“L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza” - ha detto il Papa - cosa succede se a prevalere è la logica del profitto. Quindi il Pontefice ha invocato Maria …”). La ricerca delle parole sottolineate, nel sito della Radio Vaticana, non produce risultati, per cui non sembra che sia riportata altrove, fra i testi, la frase (c’è ad esempio un altro commento all’intervento del papa, con due interviste, ma anche qui la frase non viene citata). Questa frase la troviamo al contrario molto evidenziata nel video (sempre della Radio Vaticana), dove è l’unica per la quale è mantenuto l’audio originale, e nei siti dell’Agenzia Zenit e di Avvenire, che riportano i due discorsi del 23/9. Si notano siti web non cattolici che interpretano l’intervento del papa come se fosse soprattutto contro il capitalismo (“no alla logica del profitto” titolano molti quotidiani), e siti web cattolici piuttosto infastiditi che cercano penosamente di criticare non il papa ma i giudizi positivi sulle frasi con cui il Papa manifesta la sua preoccupazione per i danni che l’uomo può fare al nostro pianeta: ad esempio secondo l‘Opinione, “è stato sfruttato da innumerevoli commentatori come l’ennesima opportunità per presentare la Chiesa quale nemica dell’economia di mercato. Non è neppure mancato chi ha parlato di un papa “no global”. Ma è davvero possibile leggere una scomunica del mercato nelle ultime parole del papa?”. [Chi lo direbbe che … ”rovinoso sfruttamento del pianeta” sia un complimento?]. Sempre l’Opinione dopo averne chiarito il reale significato, mette in dubbio l‘importanza delle parole del papa: “vari opinionisti hanno quasi voluto vedere un pronunciamento della Chiesa in quanto tale. Forse ci vorrebbe più equilibrio”. [da parte di chi? Del Papa o di opinionisti squilibrati?] Si sente una voglia di dialogo …. J

28/9/07-IT

Un paio di articoli oggi sul Foglio, uno contro gli scienziati (“La scienza è cosa troppo seria per lasciarla agli scienziati”) e uno contro un singolo scienziato (“Veronesi garantisce geni ripuliti e buona salute per 120-150 anni”); se l’articolo contro Veronesi, già nel mirino per altri motivi, potrebbe essere giustificato dalla promesse fatte nell’ultimo libro, gli scienziati (soprattutto quelli italiani che nel loro paese, anche se premi Nobel, vengono corretti se scrivono cose che non piacciono agli esperti del ministero) non avevano proprio bisogno di frasi come quelle tradotte dall’articolo di M.Schrage (“Science must be more political”) comparso sul Financial Times del 26/9/07.


26/9/07-EU

Sembra si stia risolvendo con la vittoria della ragione l’approvazione al Consiglio d’Europa di un documento (“The dangers of creationism in education”) che la commissione Cultura aveva già approvato l’8/6/07 all’unanimità ma che l’assemblea aveva rinviato (se ne parla qui sotto fra il 20/6/07 e il 26/6/07). Se ne parla nel sito Panda’s thumb, dove vengono presentati alcuni passi dell’ultima versione del documento, fra cui la possibilità di parlare di Intelligent Design, ma solo in un contesto religioso e culturale, e non in un contesto scientifico: “The intelligent design movement would seem to be anti-science for several reasons. Firstly, the nature of the science is distorted. Secondly, the objectives of the science are distorted. The writings of the leaders of this movement show that their motivations and objectives are not scientific but religious.The creationist ideas could, however, be presented in an educational context other than that of a scientific discipline. The Council of Europe has highlighted the importance of teaching culture and religion. In the name of freedom of expression and individual belief, creationist ideas, like any other theological position, could possibly be described in the context of giving more space to cultural and religious education.” Un articolo dell’Alleanza evangelica Europea (“Il creazionismo è veramente pericoloso?”) nel sito web di ICNNews ci racconta che il documento tornerà in assemblea nei prossimi giorni e l’AEE cercherà di impedirne l’approvazione in quanto “L'AEE ritiene pericoloso non tanto il creazionismo quanto questo documento. In una democrazia, nessuno deve imporre dogmi secolari o religiosi… L'AEE ritiene che il rapporto non sia necessario perchè le varietà di creazionismo non costituiscono una minaccia.” [In effetti esiste una notevole confusione in quanto non esistono chiare definizioni per i diversi livelli (almeno 7) e utilizzi del creazionismo. Certo questo documento può essere utile per spingere a fare anche su questo termine la chiarezza che ormai ha il termine “ evoluzione biologica”; finiranno le comode ambiguità e le utili confusioni che impediscono di fare chiarezza ma che invece permettono di accusare la scienza di varie nefandezze.] Sconcertante l’attacco alle edizioni Paoline (con toni molto aggressivi e sarcastici, da santa inquisizione) che compare oggi in un articolo (“Ci mancava il diario cattoambientalista”) del Giornale: “Il diario scolastico edito da Periodici San Paolo (quelli di Famiglia Fristiana) è un'accozzaglia di luoghi comuni dell'ideologia ambientalista con richiami alle teorie malthusiane, alla faccia della dottrina cattolica per la quale ogni vita umana è sacra. Ma sono ancora cattolici i paolini?”. [Gli stessi autori hanno spesso dubbi di questo tipo: qui riguardo ad alcuni politici italiani e qui riguardo a Blair; per fortuna non si brucia più nessuno da tempo…] NOTA BENE: L’aspetto più incredibile è che proprio il 23/9/07, tre giorni fa, il papa stesso in un discorso all’Angelus a Castelgandolfo sembrava sostenere proprio le idee cattoambientaliste condannate dall’articolo: “L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta“ (Testo nel sito web del Vaticano). Purtroppo sembra che il video (che dimostra come il Papa stesse leggendo un testo scritto) non sia più disponibile; comunque lo stesso concetto era stato chiaramente espresso con le stesse parole anche nel pomeriggio a Velletri (“La logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra poveri e ricchi, come pure un rovinoso sfruttamento del pianeta“ – Testo nel sito web del Vaticano).


25/9/07-IT

Sulla Stampa un articolo decisamente trionfalistico ma anche un po’ terroristico sul futuro biotecnologico che ci aspetterebbe: "Caro Darwin, non servi più. Per l’evoluzione c’è il biotech". Non si capisce molto a cosa serva citare l’inutilità attuale di Darwin, dato che l’obbiettivo sembra piuttosto quello di non far dormire i lettori con figli piccoli: “ci saranno i giocattoli biotech per bambini, che utilizzeranno uova e semi veri anziché semplici simulazioni”. E questa è informazione? Clonazione interspecifica in sala giochi?! Sull’Avvenire un preoccupato articolo di C.Cardia (“Uno spirito antireligioso?”) su quello che a lui sembra un attacco coordinato contro gli aspetti più irrazionali di qualsiasi religione e quindi anche di quella cristiana e cattolica. Molte delle critiche che lui cita si riferiscono a scienziati che giudicano irrazionali, e quindi non motivate e pericolose per la nostra cultura, le critiche distruttive che vengono in generale da tutte le religioni. Il problema è proprio questo: la crescita demografica, che anche la chiesa cattolica ha sempre favorito pur sorvolando su comportamenti ipocriti (basta vedere il tasso di natalità italiano … il più basso del mondo…), ha portato, grazie all’evoluzione culturale che ha permesso la sopravvivenza anche per decine di anni di individui che prima ci lasciavano alla prima infezione, ad un mondo sovraffollato in cui ormai convivono a stretto contatto, se non mescolate, centinaia di popolazioni diverse, ognuna con la sua cultura, la sua lingua e la sua religione. Una situazione decisamente a rischio, soprattutto il giorno in cui molti si accorgono (e il papa l’ha fatto proprio domenica scorsa, finalmente) che “L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta”. E’ una situazione la cui gestione richiede, ovviamente, il massimo di razionalità e la riduzione al minimo della difesa delle verità indimostrabili che ogni religione tende a difendere (e l’accusa di antireligiosità è un’arma spuntata nel caso ci siano religioni diverse che non vanno d’accordo, come è successo recentemente a Sibiu fra religioni cristiane europee che non concordano affatto su un punto centrale che – i laici saranno molto contenti di avere altri cristiani come alleati! - curiosamente è anche un punto di forte contrasto dei cattolici con i laici italiani). Preoccupa che nell’articolo, per ben due volte, C.Cardia lanci l’allarme di un calo di razionalità (“caduta verticale della razionalità” e “un vero e proprio crollo di razionalità in qualche settore intellettuale”) e purtroppo non si fa riferimento alle critiche stupide ed irrazionali che dalla chiesa arrivano continuamente alla scienza e al metodo scientifico su cui essa si basa, che chiunque considera il modo migliore di usare la ragione …. Non è difficile capire che, in un mondo così sovraffollato, nella situazione più a rischio sia proprio la cultura/religione che gestisce oggi la maggior parte delle risorse mondiali (comprese le armi di distruzione di massa) e che dispone degli strumenti tecnici e culturali che hanno permesso il veloce e rovinoso sfruttamento del pianeta. Se queste premesse, e le preoccupazioni che sembrano trapelare anche dall’intervento del papa a Castelgandolfo, sono ragionevoli, l’articolo perderebbe le sue giustificazioni e rischierebbe addirittura di proporre come nemici addirittura degli amici della razionalità e del meodo scientifico. Non si può chiedere di allargare la razionalità per rendere accettabili verità incompatibili fra loro (di religioni incompatibili fra loro) quando bisogna risolvere al più presto “L’emergenza della fame e quella ecologica”; non si può criticare uno dei pilastri della cultura umana (e non solo occidentale…), la razionalità, usata da tutti gli scienziati ma difesa in ogni modo soprattutto da Odifreddi, Dawkins, Dennet, ecc. quando c’è chi dice, d’accordo anche con Beppe Grillo e il ministro Mussi, che i problemi sono creati dalla “logica del profitto che incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta” … Preoccupa un po’ anche la frase “Le religioni sono messe sullo stesso piano, le primordiali e le moderne, il politeismo e il monoteismo”; un tempo poteva essere una premessa necessaria per raccogliere fondi per organizzare crociate o per organizzare missioni in lontani paesi, oggi è troppo tardi: troviamo gente che crede nelle diverse verità eterne e indimostrabili delle diverse religioni non solo nella stessa città e nello stesso quartiere ma anche sullo stesso pian[erottol]o. Anche la conclusione sembra sia smentita dall’intervento del papa a


23/9/07-VA

L’evoluzione biologica e la gestione corretta dell’ambiente e delle risorse sono problemi interconnessi. Soprattutto oggi, quando la pressione della nostra specie sulle risorse e sugli ambienti naturali minaccia di estinzione numerose specie animali e perfino di primati (preoccupante, proprio in qusti giorni, la situazione dei gorilla di montagna: ne sono rimasti 700 e l’1% di loro è stato ucciso quest’anno senza alcun motivo, trovandosi in zona di guerra). La situazione si fa ogni decennio più preoccupante ma per fortuna si diffondono sempre più le ragioni di chi è molto preoccupato per gli effetti dell’economia occidentale sul mondo nel suo complesso. Sembra che ormai questa preoccupazione abbia raggiunto anche ambienti culturali che si pensavano lontani dallo schieramento spesso definito superficialmente e spesso con disprezzo come “noglobal”. Se nei giorni scorsi sono comparsi inaspettati sull’Avvenire articoli in favore di Greenpeace (“La giornata del Creato”), nel mondo cattolico italiano succedono cose incredibili: si sviluppano iniziative per diffondere il concetto e il calcolo dell’Impronta Ecologica fra i cattolici italiani (“Ecologia in parrocchia”), che prima l’avversavano (“L'«impronta ecologica» sbarca in parrocchia”: “l'impronta ecologica fa parte di quell'insieme di teorie ambientaliste che, portate all'estremo, inducono a considerare il genere umano una sorta di «cancro del pianeta»”) . Non sappiamo proprio cosa leggeremo nei prossimi giorni sui quotidiani, dopo che a Velletri, durante un’omelia papale, si è sentita oggi una frase come "La logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra poveri e ricchi, come pure un rovinoso sfruttamento del pianeta" (testo originale ufficiale e completo dell’omelia di Velletri). Nel pomeriggio il concetto è stato ripetuto e ulteriormente chiarito e arricchito anche a Castelgandolfo, aggiungendo una premessa: “L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta” (testo originale ufficiale e completo del discorso introduttivo alla preghiera dell'Angelus a Castelgandolfo, Video di Sky24 – notare che il discorso è scritto e non a braccio- Video della R.Vaticana in cui l’unico audio in diretta riguarda la frase più citata) Non si deve dimenticare che da tempo invece si possono leggere, in siti “amici”, e in articoli (“Battaglie anti-occidentali“) di “amici”, frasi del tutto opposte e incompatibili come “Le battaglie d'immagine, quelle che servono a concentrare disprezzo e odio sull'Occidente, rappresentandolo come la peggiore delle civiltà, le stiamo perdendo proprio tutte … Lo schieramento no global ha immediatamente trasformato i numeri di una tragedia reale in ragioni di denuncia del cosiddetto «nord del mondo», attingendo come sempre alla scienza di comodo che fornisce il materiale di consumo per il fronte antioccidentale”. Se il papa non verrà sfiduciato – e si nasconderanno le sue parole - qualcosa forse cambierà in un master in scienze ambientali, se queste sono le idee del direttore, che proprio non ama gli “ecologisti iettatori e catastrofisti”…. Solo due giorni fa, il 20/9, anche il presidente di Giustizia e Pace (“Il Cardinal Martino: Né biologismo, né catastrofismo, ma ecologia umana per il bene comune”) non era d’accordo con chi, come certamente anche Beppe Grillo, concorderebbe sul “rovinoso sfruttamento del pianeta”. Qualcun altro che recentemente si è trovato d’accordo con il papa lo troviamo subito: il ministro Mussi ha infatti detto qualcosa di davvero molto simile, intervenendo il 13/9/07 alla conferenza sul clima a Roma: "Il capitalismo nella sua forma attuale è incompatibile con il pianeta Terra", ricevendo subito critiche da ambientalisti cattolici (“Queste parole del ministro Mussi alla Conferenza sul clima spiegano meglio di qualsiasi discorso quanto certi politici vedano i cambiamenti climatici non come un problema da affrontare ma come uno strumento attraverso cui raggiungere un altro fine”). [Ora forse anche il papa usa Google Maps per vedere personalmente il “rovinoso sfruttamento del pianeta”? O gli è bastato sorvolare il Brasile ?]

“L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta” (Benedetto XVI, 23/9/07) "Il capitalismo nella sua forma attuale è incompatibile con il pianeta Terra" (ministro Mussi, 13/9/07)


22/9/07-IT

Sull’Avvenire si riporta (“Da scimmia a uomo: l'enigma del «salto»”) il dibattito avvenuto a Torino («Evoluzionismo, darwinismo e Intelligent Design: storie di prospettive e contrasti») fra F.Facchini e G.Barbujani, il primo sacerdote e esperto di evoluzione umana, il secondo esperto di evoluzione umana… Le imprecisioni presenti suggeriscono sia meglio limitare i commenti, non essendo certo se attribuirle al giornalista (esperto di storia) o ai colleghi che di biologia e di evoluzione invece sono esperti. Un’imprecisione ad esempio è quella che riguarda i rapporti fra la Chiesa e Teilhard de Chardin, che l’Avvenire dovrebbe sapere fossero pessimi addirittura DOPO la sua morte (benne onfermata la proibizione di leggere i suoi libri…); o quella della nascita dell’idea di rispondere al “progetto intelligente” dei protestanti USA con un “progetto superiore”; non è un’idea comparsa per la prima volta nell’articolo di F.Facchini del 2/8/07 (“Disegno Intelligente, quali prospettive?”), come scritto nell’articolo, ma era già presente nell’articolo sull’Osservatore Romano del 16/1/06 (“Evoluzione e creazione”). Infatti già allora aveva provocato la risposta sarcastica di Dembski.(il massimo rappresentante dell’ID) in quanto da lui ritenuta un semplice sinonimo di “progetto intelligente” (ed è ragionevole, almeno fino a quando almeno una delle due ipotesi non avrà una spiegazione scientifica dell’evoluzione migliore di quella del neodarwinismo …): “I would hope that Dr. Facchini doesn’t think that Catholic though precludes a design fashioned through an intelligent agent…”. Questo eviterebbe anche un preoccupante contrasto sull’Intelligent Design, dato che i vertici della Chiesa attribuiscono addirittura alla Provvidenza (?!) l’articolo del Card.Schönborn sul New York Times (7/7/05: “Finding Design in Nature”), quello con l’approvazione del “progetto intelligente” e la citazione sbagliata – ripetuta sbagliata anche dal giornalista… - della frase di GPII che poi viene criticata. Purtroppo sembra non sia stata ripetuta la frase più esplicita sulla separazione fra scienza e fede, presente invece nell’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano del 16/1/06: “Ma così non si fa scienza. Ci portiamo su un piano diverso da quello scientifico. Se il modello proposto da Darwin viene ritenuto non sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dal campo della scienza pretendendo di fare scienza”. Nell’articolo il giornalista non avrebbe potuto scrivere che l’incontro “ha fatto emergere le differenze che permangono tra la prospettiva religiosa e quella che non guarda al trascendente”. Se i piani sono diversi, come già disse F.Facchini nel 2006 sull’OR, le differenze permarranno sempre … e questo risulta evidente dagli interventi sia di F.Facchini (la Chiesa è meglio che non intervenga su aspetti materiali che ancora non la scienza non può verificare: “un domani, quando l'indagine umana avrà colmato qualche lacuna, il divino verrebbe relegato ancor più ai margini”; in realtà bisogna riconoscere che la Chiesa, sull’evoluzione biologica, contesta soprattutto quello che man mano si scopre grazie allo sviluppo delle conoscienze …) che di G.Barbujani (la scienza non è per nulla convinta di fatti non dimostrabili e poco ragionevoli come la teiera orbitante di Bertrand Russell, ma non può contestare quello che propone la Chiesa sul salto ontologico che distinguerebbe l’uomo: “è il campo della filosofia e della teologia”). Il giornalista invece nelle sue frasi nega questa separazione e pensa esista ancora (come prima che comparisse la scienza moderna) una “scienza ispirata al trascendente” … meglio fermarsi qui …. Anche perché ci si potrebbe chiedere il motivo per cui nelle lezioni di religione si parla di creazione anche all’asilo, se davvero è un “evento che si raggiunge non con la scienza, ma con la filosofia”; ai tempi della riforma Moratti sembrava che ai bambini fino a 13 anni si dovessero raccontare miti e favole e invece … si scopre che c’è addirittura filosofia nell’ora di religione …!! Poco chiara anche una definizione negativa di evoluzionismo proposta da F.Facchini, che ricorda troppo la definizione del prof.Bertagna in un’intervista il 12/3/04 al Foglio: “accanto alla conoscenza della teoria dell’evoluzione, ci sarà posto per la critica della sua degradazione, l’evoluzionismo”.


21/9/07-IT

Editoriale dell’Avvenire (“Controstampa”) in cui si contesta (“L’affermazione gli vale la medaglia di fondamentalista della scienza “) che in un articolo su La Repubblica di C.Augias abbia scritto un’ovvietà come “La scienza è una e i suoi risultati valgono per tutta l’umanità”. All’altrettanto ovvia osservazione di C.Augias (“gli dei sono molti e non tutti chiedono ai loro fedeli le stesse cose“) si risponde accusandolo di “fondamentalismo un po’ rozzo, che nega ogni pluralismo scientifico, occorre fare molta attenzione, perché rifiuta ogni obiezione ai propri dogmi (che poi, in genere, gli sviluppi della scienza modificano o smentiscono)”. Davvero impressionante il palleggiamento fra scienza e religione delle accuse di pluralismo/relativismo/dogmatismo ... belle anche le frasi “pur di difendere le proprie follie, il fondamentalismo scientifico manda a quel paese persino le proprie glorie, come Darwin e l’evoluzionismo” ma soprattutto è impagabile il tentative di convincere il lettore che dietro ad un meccanismo di speciazione spiegato appunto da Darwin ci debba essere un progettista intelligente: “primo, l’incrocio asino-cavalla non ha ancora generato una nuova specie e, secondo, se è «la natura stessa» che blocca l’evoluzione, qualche motivo intelligente ci sarà pure” Ancora astronomi che manifestano serenamente le loro scarse conoscenze di biologia. Dove? Sull’Avvenire, in un articolo (“Impronte digitali di Dio nel cosmo”) in cui si vuol far credere che opinoni non dimostrate possano avere spazio nella scienza. Si riprende (senza motivarla) l’ovvietà del principio antropico, non dimostrabile e anche questo senza alternative («Sarebbe bastata una minima discrepanza in uno solo di questi parametri e avremmo avuto un universo totalmente inadatto alla vita»). Si prosegue con opinioni dell’astronomo Gingerich, non dimostrate e quindi accettabili solo come semplici opinoni non dimostrabili, fra cui anche la poco originale «Sono persuaso della presenza di un Creatore, dotato di un'intelligenza superiore», che è un atto di fede, una buona sintesi del vecchissimo mito della Genesi e confermerebbe anche l’ID, o meglio l’alternativa del “disegno superiore” di cui ha scritto F.Facchini anche il 2/8/07 (“Disegno Intelligente, quali prospettive?”). Molto divertente: in un articolo che fin dall’inizio nega il ruolo del caso (“la visione di un mondo frutto del caso ha in sé qualcosa di assurdo”) si propone incoerentemente un esempio in cui il caso avrebbe invece un ruolo rilevante nell’evoluzione («Se un dipnoo preistorico, strisciando sulla riva, fosse andato a sinistra invece che a destra, l'evoluzione dei vertebrati avrebbe preso un'altra direzione»); ovviamente se i dipnoi fossero molti più di uno, andrebbero (casualmente!!) un po’ a destra e un po’ a sinistra … nel caso di un dipnoo solo o di due di uguale sesso nella stessa direzione o di due di sesso diverso che vanno in direzioni diverse … non ci sarebbe stata la linea evolutiva che ha portato fino all’uomo … in questo caso il caso avrebbe avuto un ruolo molto importante, no? … perché e come negarlo??!! Divertenti e per nulla riferite al metodo scientifico altre due frasi che non potrebbero essere giustificate: nella prima leggiamo: “Gingerich crede nella «creatio continua». E trova conferma nei fossili di creature estinte milioni di anni fa. «Non suggeriscono l'idea di un universo progettato per essere istantaneamente perfetto»”. Non lo si ammette, ma si accetta che lo sviluppo delle conoscenze grazie al metodo scientifico abbia costretto la chiesa a rinunciare all’idea di Linneo che nel ‘700 da buon cristiano scriveva: «species tot enumeramus quot a principio creavit infinitum ens» (Numeriamo tante specie quante in principio furono create dall’Ente infinito). Nella seconda (“se l'universo fosse predeterminato anche nei minimi particolari, l'uomo perderebbe la libertà e la possibilità di scelta”) sembra si dimentichi che, se la storia dell’universo fosse compressa in un anno, l’uomo sarebbe comparso solo nelle ultime ore del 31 dicembre. Da che ora l’uomo agirebbe sull’universo con la sua libertà e la possibilità di scelta …? Se fosse stato davvero importante sarebbe stato creato subito, all’inizio dei 15 miliardi di anni invece di aspettare il libero arbitrio per quasi 15 miliardi di anni?


20/9/07-VA

Qualche giorno fa (1/9/07) sembrava che in Vaticano prevalesse la tendenza filoambientalista che anche giornalisti autorevoli come J.Allen del NCR (“For Benedict, environmental movement promises recovery of natural law tradition”) avevano osservato e dimostrato un po’ stupiti. Oggi sembra che tutto sia finito, o semplicemente è la dimostrazione che ci sono opinioni diverse anche sulla verità? Un articolo dell’agenzia Zenit infatti (“Il Cardinal Martino: Né biologismo, né catastrofismo, ma ecologia umana per il bene comune”) racconta che “Nel corso della presentazione del libro “Risorsa Ambiente. Un viaggio nella cultura del fare” (edizioni ARES), svoltasi a Roma questo giovedì presso la Sala Capitolare della Biblioteca del Senato, il Cardinale Renato Raffaele Martino ha spiegato che la dottrina sociale della Chiesa respinge il biologismo, il catastrofismo, il naturalismo e l’ideologia malthusiana, proponendo invece l’ecologia umana come la più affine al bene comune”. Il cardinale se la prende con il catastrofico rapporto del Club di Roma, il primo testo che, nel 1972, cominciava a far notare, insieme agli sceicchi arabi (che però hanno cominciato a Farsi notare l’anno successivo) come l’economia mondiale avesse piedi d’argilla a causa della dipendenza da risorse energetiche che a quel tempo si pagavano molto meno dell’acqua minerale.

19/9/07-IT

L’ultimo numero di Scienza e Paranormale, la rivista del CICAP, contiene un ampio dossier sull’Intelligent Design, con note storiche e metodologiche che permettono di capire come non farsi accalappiare da questa versione restaurata e ben mimetizzata del creazionismo che ci arriva dagli USA e che sembra abbia un certo appeal negli ambienti cattolici con limitate conoscenze della scienza e in particolare della biologia. Purtroppo anche negli strati alti della gerarchia… e ci sono forti dubbi che anche in quelli più alti ci sia una certa confusione… aspettiamo comunque di sentire qualcosa riguardo alla riunione svoltasi attorno al papa a Castelgandolfo per parlare di evoluzione.

18/9/07-IT

Sull’Avvenire un articolo (“Hitchens e la fine dell'evoluzione“) su Christopher Hitchens, autore del libro Dio non è grande, con sottotitolo: «La religione avvelena ogni cosa». La conclusione dell’articolo: “non si può non ammirare la straordinaria cultura dell'autore e la pertinenza di certe sue critiche. Peccato che abbia voluto stravincere, rinunciando così a convincere, anche quando avrebbe potuto farlo, a vantaggio della società e della stessa religione.” Sul Riformista si torna a parlare (“DARWIN, IL CORANO E L'INCONFUTABILE TEOREMA DELL'ARINGA“) degli splendidi (per l’iconografia) volumi creazionisti (“Atlante della creazione”) inviati dalla Turchia a casa a docenti scolastici e universitari di biologia in Francia, Germania ed Italia. Sembra che in Italia ne siano stati distribuiti circa 50000. Se uno (io no, è disponibile anche in rete) lo volesse comperare, gli costerebbe 75 euro.

18/9/07-USA

Nel sito del blog ERV si riportano i fatti avvenuti durante la preannunciata (qui in data 7/9/07) conferenza di Dembski all’Università dell’Oklahoma: Parte 1 - Parte 2- Parte 3. Non mancano le discussioni (il pubblico ha potuto fare domande….) e le risate (come quando qualche docente ha fatto notare che gli 8 articoli peerreviewed scritti da tutti gli scienziati favorevoli all’ID in alcuni anni erano meno dei lavori pubblicati ogni anno da qualcuno dei presenti…. A parte il fatto incredibile che gli articoli citati… non riguardavano ricerche sull’ID!!! .


17/9/07-VA

L’agenzia Zenit informa (“Rappresentante vaticano nega l’incompatibilità tra evoluzionismo e creazionismo”) che all’interno di una settimana teologica a Jerez de la Frontiera su (“La ragione, la scienza e il futuro dell’umanità”) si è tenuta una conferenza ( “Progressi scientifici, sfida alla fede”) del Sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Cultura. Mons. Sanchez de Toca ha negato l’incompatibilità tra l’evoluzionismo e il creazionismo come teorie sull’origine del mondo [da quando l’evoluzionismo si occupa dell’origine del mondo e non di problemi che riguardano l’evoluzione degli esseri viventi!?!] che debbano necessariamente opporsi, e il cui caso ha preso come paradigma di un presunto conflitto dei postulati della fede e della ragione e ha sottolineato che “per il cattolico non c’è incompatibilità tra evoluzione e dottrina … Ciò che è in gioco in questo dibattito è un’opzione tra l’irrazionale e la ragione”. Non è chiaro se il ragionamento sia stato riportato correttamente, ma questo “conflitto dei postulati della fede e della ragione” non esisterebbe per un motivo molto semplice, quasi banale: subito dopo infatti il Sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Cultura … semplifica la “Fides et Ratio” e la lezione accademica di Regensburg dicendo che “il cristianesimo … è la religione della ragione”. Sembra abbastanza chiaro che alla scienza rimarrebbe (dato che si dice pure che “Ciò che è in gioco in questo dibattito è un’opzione tra l’irrazionale e la ragione”) solo l’irrazionalità. Un altro aspetto altrettanto chiaro è che i protestanti questa volta non dovrebbero innervosirsi, dato che si parla chiaramente di “cristianesimo”, e quindi non vengono emarginati. Anche un articolo in spagnolo (IBLNews) sembra fornire conferma che “Lo que está en juego en este debate es una opción entre lo irracional y la razón”. Lo stesso si legge sul quotidiano di Jerez: “para el católico no hay incompatibilidad entre evolución y doctrina", aseguró para insistir en que "lo que está en juego en este debate es una opción entre lo irracional y la razón y, al fin y al cabo, el Cristianismo es la religión del logos, o sea de la razón, una religión que mira siempre hacia la verdad ". [Queste parole del sottosegretario alla cultura non sembrano proprio un invito accettabile al “dialogo fra fede e scienza…”! any comments…? J qualcuno chiederà delle scuse? J Qualcuno le farà? J] A pochi giorni dalle polemiche fra i diversi cristianesimi europei emerse all’EEA3 di Sibiu (e dalle scuse del Card. Kasper a nome di tutti i cattolici per aver offeso in un colpo solo ben 105 chiese protestanti – un documento del 29 giugno del Vaticano (“Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la Dottrina sulla Chiesa”) infatti ha provato a sostenere che “non sono Chiese nel senso in cui la Chiesa cattolica si intende per Chiesa”) c’è da preoccuparsi … Sembra ci siano pochi dubbi che questa volta alla scienza (per fortuna ce n’è una sola e non 105 o 210) si rivolga la sconcertante accusa di essere … irrazionale in quanto “es una opción entre lo irracional y la razón” e “el Cristianismo es la religión del logos, o sea de la razón, una religión que mira siempre hacia la verdad”. Come si vede siamo culturalmente ben lontani dal rispetto che caratterizza la lettera di GP2 a P.Coyne spedita nel 1988 … Certo che ci vuole coraggio (o forse proprio quell’”ignoranza basata sulla presunzione” di cui i protestanti accusano i cattolici?) a dire a 105 chiese che non sono chiese e alla scienza che non è razionale …. Le 105 chiese hanno già protestato e hanno avuto dal Card.Kasper pubbliche scuse che commuoverebbero chiunque (“La sofferenza ed il dolore dei miei amici è anche il mio dolore. Non era nelle nostre intenzioni ferire o sminuire chicchessia”) … ora tocca agli scienziati cattolici, feriti e sminuiti, seguire la strada tracciata (come si vede con successo) dalle 105 chiese protestanti. Non lo si vuole fare? Non ci si lamenti se poi, dopo anni di silenzio e sopportazione di fronte ad accuse e insulti “ideologici” o chiaramente infondati (la scienza sarebbe irrazionale? Per favore ….! A Regensburg proprio il Papa diceva il contrario…!!); a questo punto se ne potranno occupare (probabilmente in modo poco rispettoso) Dawkins, o Dennet, o Hitchens!! Perché anche loro non potrebbero ripetere le parole del card. Kasper a Sibiu: “un ecumenismo di coccole o di facciata, in cui si desidera solamente essere gentili gli uni con gli altri, non aiuta a compiere progressi; solamente il dialogo nella verità e nella chiarezza può sostenerci nell’andare avanti” Agli scienziati (soprattutto a quelli non amici) probabilmente non interessano


15/9/07-IT

Viene pubblicato sul Giornale (“LA RESTAURAZIONE TARGATA FIORONI”) una sintesi dell’articolo della responsabile per la scuola di FI citato e commentato il 9/9/07, sulle Nuove Indicazioni Nazionali, o ”Indicazioni per il curricolo” del ministro Fioroni.

14/9/07-VA

E’ iniziato a Castelgandolfo il weekend dello Schűlerkreis di Papa Ratzinger, con discussione ancora una volta sull’evoluzione. Gli ospiti sono già arrivati e il Papa si aggiungerà al gruppo di studenti a partire da domani. Non ci sono fughe di notizie e anzi si fa circolare la voce che si affrontino solo discussioni filosofiche su S.Tommaso. A due anni dal bicentenario della nascita di Darwin e della prima proposta (di Lamarck, sbagliata) per spiegare l’evoluzione biologica che a quei tempi era già nota e dimostrata (non dimentichiamolo!), sembra piuttosto improbabile… anche se è auspicabile che, in assenza quest’anno di consulenti con preparazione scientifica, nessuno si azzardi a parlare di Darwin in modo poco serio o solo per aver letto qualcosa magari solo sull’Avvenire. Se ne parla in un articolo (“Incontro su Darwin e creazione con ex-allievi a C.Gandolfo”) Su Repubblica, nelle lettere a C.Augias un lettore (“IL POVERO DARWIN IN ATTESA DI GIUSTIZIA”) ricorda dell’eliminazione di Darwin dai programmi scolastici nel 2004 (non è vero, non c’era nemmeno prima, purtroppo; avevano eliminato invece l’evoluzione umana, ben più osteggiata !); sostiene erroneamente che il nuovo governo “si è ben guardato dal riporre mano alla questione”, e non sa quindi che ci sono Nuove Indicazioni Nazionali, o ”Indicazioni per il curricolo”, migliori di quelle degli esperti della Moratti, ma, guarda caso, di Darwin non si parla più e anche l’evoluzione non è evidenziata in modo adeguato. Anche Augias si dimostra poco informato e nel ricostruire la filogenesi umana si dimentica una decina di specie almeno e però ne aggiunge una tutta nuova, H.faber [?], e cita pure il disegno intelligente senza inquadrarlo.


13/9/07-IT

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Sul’Avvenire un articolo sull’informazione scientifica sui giornali (“Scienza o magia? Sui giornali non fa differenza”) Pur non essendo un problema che riguarda il dibattito sull’evoluzione, è interessante poter verificare se l’auspicato (da qualcuno) dialogo fra scienza e fede sui problemi dell’evoluzione può essere confrontato con il dialogo fra fede e fede fra religioni simili. Come già accennato, si è svolto a Sibiu, in Romania, un incontro fra le numerose modalità di interpretazione del cristianesimo in Europa. In un sito cattolico vicino al Vaticano possiamo leggere, oltre al giudizio postivo dei cattolici (“Da Sibiu, l'impegno dei cristiani a ridare un'anima all'Europa “) anche le critiche dei protestanti (“Ecumenismo a Sibiu. Le critiche dei protestanti “), non molto soddisfatti di come i cattolici procedono quando provano a dialogare con le altre fedi religiose: • "abbiamo sperimentato un dialogo mancante, che dà per scontati larghi pezzi del •

discorso, che preferisce ignorare il cammino di altre chiese e le comprensioni teologiche e di fede di altri credenti''

Sul banco degli imputati, il documento del 29/6/07 della Congregazione per la dottrina della fede (“Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la Dottrina sulla Chiesa”), in base al quale le comunità riformate non possono definirsi chiesa. Un passo che per la pastora denota "assenza di ascolto e di comprensione", una forma di ''ignoranza basata sulla presunzione che la propria posizione sia l'unica interpretazione possibile dell'evangelo" "fratture e divisioni profonde, senza saper offrire un sogno e una visione che ci illuminasse davvero tutti immergendoci nella luce di Cristo".

Come si vede, non sembrano termini che ci si aspetterebbe da un incontro fra sole religioni cristiane europee … nemmeno nei confronti fra scienza e fede si arriva ad accuse di questo tipo alla Chiesa Cattolica….Se la riunione sio è svolta con questi livelli di incomparibilità, possiamo immaginare la difficoltà di giungere ad un documento finale. In effetti c’è stato un vero e proprio "incidente ecumenico", che ha portato addirittura a "testi diversi nelle diverse lingue''. Interessante questa storia! Questo tipo di “incidente ecumenico” nei documenti finali sembra possa avvenire anche nel contesto di quello che viene eufemisticamente chiamato “dialogo fra scienza e fede”; testi diversi sono comparsi infatti (ma nella stessa lingua) anche nel caso del documento finale della Commissione Darwin nominata dal ministro Moratti ai tempi dell’eliminazione dell’evoluzione umana dai programmi delle medie! Sconcerta notare poi che anche nel rapporto fra scienza e fede si manifesta spesso la “presunzione che la propria posizione sia l'unica interpretazione possibile”; purtroppo nel caso di fedi diverse, come abbiamo visto qui sopra, le critiche vengono manifestate anche in modo vivace e può succedere addirittura che la chiesa si scusi, mentre nel rapporto con la scienza, e in particolare sui problemi dell’evoluzione e dell’evoluzionismo (alla base di qualsiasi problema che riguarda la biologia), ignoranza e presunzione sono spesso presenti e utilizzati, tanto è vero che, per evitare di ridere o di fare brutte figure, o per rispetto all’articolo 33 della Costituzione Italiana, le critiche all’evoluzione vengono preferibilmente da persone che hanno una conoscenza limitata o parziale dell’argomento, come filosofi, letterati, fisici, matematici e anche ingegneri … arruolati come esperti divulgatori scientifici. Come consolazione sembra che fra i risultati positivi di Sibiu qualcuno abbia messo il fatto che “le contraddizioni interne di questo cristianesimo così variegato vengono a galla”. Possiamo immaginare che, nel caso il dialogo avvenga fra chi si basa su fatti dimostrabili e chi si accontenta di interpretazioni o di ragionamenti, le contraddizioni non solo vengono a galla, ma potrebbero anche esplodere. Si può auspicare che in futuro qualcuno tragga coraggio dagli esempi che ci sono arrivati da Sibiu e non si abbia paura di contestare i presuntuosi che pensano che “la propria posizione sia l'unica interpretazione possibile”; magari a tal punto che si sentono autorizzati a modificare le opinioni di due premi Nobel che non si adeguano all’unica interpretazione possibile. Questo esempio di come avvenga nella realtà il “confronto” (oltre che il dialogo) fra diverse religioni cristiane evoca una frase pubblicata in un articolo sul Corriere dell’8/2/07

(“Evoluzione, la congiura dei fondamentalismi”) da M.Ceruti, responsabile della commissione che ha prodotto le nuove indicazioni nazionali, quelle che, a differenza delle precedenti) non parlano né di evoluzione umana né di Darwin: “la scienza deve porsi in una posizione di ascolto reciproco e di interrogazione permanente con altre tradizioni. E’ questo spirito che oggi ispira il dialogo fra scienziati e tradizioni religiose”. Non sarebbe


12/9/07-IT

Sull’Avvenire (“Nel discorso di Ratisbona lo spartiacque della ragione”) si ricorda il primo anniversario del discorso del Papa a Regensburg. Si ricorda il discorso come se vi fosse stata una richiesta del Papa di appropriarsi della ragione, anche se in realtà l’obbiettivo era piuttosto l’utilizzazione comune della ragione, previo “allargamento”, in modo da “disattivare”, rendendolo meno “offensivo”, il metodo scientifico, che da tempo metteva in difficoltà non solo le discipline umanistiche ma soprattutto la teologia. In realtà la teologia è messa in difficoltà soprattutto dalle altre decine di teologie, tutte con grosse difficoltà, se non impossibilità, di dialogo per l’assenza di fondamenti dimostrabili razionalmente... Nell’articolo di oggi invece non si parla più di scienza (come fece invece correttamente il Papa l’anno scorso) ma la si ignora, e si suppone che solo lo scientismo abbia oggi interesse a usare la ragione; in realtà questo interesse viene immediatamente negato in quanto lo scientismo sosterrebbe l’irrazionalità delle domande più importanti … e così il problema sembrerebbe risolto … e la ragione non avrebbe altri pretendenti … Questo è solo l’inizio della sintesi della prolusione di un anno fa; qui però non si cita affatto la scienza, l’unico strumento di conoscenza allora associato dal Papa alla ragione. [Non ci si deve meravigliare se anche i musulmani non avessero capito bene il discorso di Regensburg… e si fossero innervositi] Questa liason fra scienza e ragione la conosceva bene, già più di un secolo fa, anche Leone XIII; si accontentava di controllare la fede, ma era comunque indispettito che quei presuntuosi di naturalisti volessero usare la ragione e non dessero più retta al papa! Anche in “Fides et Ratio” l’interesse per la ragione, che era utilizzata soprattutto dalla scienza, era limitato, ma si auspicava di migliorare comunque il dialogo. E’ solo da un anno che il Papa ha chiesto di poter usare almeno un po’ della ragione che la scienza usava con successo da qualche secolo ... Leggendo questo articolo sembrerebbe che dopo solo un anno la scienza, invece di fare solo il passo indietro suggerito da Mons. Fisichella su Micromega nel 2005, sarebbe addirittura già scomparsa… abbandonando il guscio vuoto dello scientismo, a cui qui si propone di togliere il supporto della ragione…… Come al solito non resta che ricordare anche in questo caso il diverso approccio suggerito e raccomandato nella lettera spedita nel 1988 da GP2 a P.Coyne, quella sì molto razionale. Che sia anomala e pericolosa la richiesta di sottrarre la ragione alla scienza lo vediamo riflettendo sull’alternativa fra le due procedure descritte nella scheda qui sotto; la procedura di Ayala (rispettosa della ragione, per cui prevale la conoscenza scientifica sui testi sacri) e quella di mons.Fisichella (indipendentemente dalla ragione, la fede prevale) . Incompatibili. L’articolo è stato notato anche dal blog Bioetica, che ha apprezzato la … “chiarezza”, di cui fornisce un esempio, ma non ha evidenziato che la sintesi non corrisponde comunque all’originale. Forse pochi hanno capito il vero significato di quel discorso?


12/9/07-USA

E’ attualmente in corso in California un processo MOLTO interessante per capire 1. Come il mondo della cultura cerchi oggi di difendersi dall’ignoranza e dalla stupidità, cercando di non deprimere gli standard culturali almeno nelle migliori università USA, che oggi verificano la preparazione degli studenti che vi accedono. 2. il livello e i punti del contrasto fra creazionisti ed evoluzionisti negli USA 3. la posizione degli scienziati cattolici USA, e in particolare la partecipazione su sponde opposte di F.Ayala, un biologo evoluzionista ben conosciuto anche in Italia e intervistato anche dall’Avvenire in quanto ex-domenicano, e M.Behe, un biologo creazionista conosciuto anche in Italia e intervistato anche dall’Avvenire in quanto uno dei pochi biologi USA creazionisti e propagandisti dell’ID. 4. la posizione dei propagandisti dell’Intelligent Design (come M.Behe, troppo apprezzato anche in Italia in ambienti cattolici che non capiscono la biologia) rispetto al creazionismo biblico e all’attendibilità della Bibbia su questioni che secondo loro riguarderebbero la biologia (come l’arca di Noè…). 5. attraverso quali vie le idee condannate dagli scienziati (anche cattolici) USA arrivano da noi, ma depurati dalle critiche che ricevono dalle università (ma anche dai tribunali) USA. La storia inizia il giono in cui alcuni licei religiosi (protestanti) denunciano l’Università della California, che aveva addirittura rifiutato di ammettere i loro studenti sostenendo che la loro preparazione scolastica era inadeguata rispetto agli standard di ammissione richiesti. Gli studenti infatti avevano studiato alcune materie e alcuni argomenti su libri che facevano riferimento più alla Bibbia che a quanto oggi la scienza ha dimostrato sperimentalmente. Nel sito in cui l’Università presenta le informazioni riguardo a questo processo sono consultabili i testi originali delle analisi e delle deposizioni degli esperti che hanno studiato, per conto dell’Università, i libri di testo di questi licei religiosi. Si apre così la possibilità di inorridire di fronte a testi scolastici che cercano di spremere dalla Bibbia ben più di quanto la Bibbia possa dare. Interessante notare come alcune delle fesserie che ci sono in questi libri scolastici (i dinosauri che convivevano con l’uomo, il DNA perfetto di Adamo, la non discendenza dell’uomo da antenati scimmieschi né di una specie dall’altra, ecc.) sono state tradotte per il pubblico italiano da volonterosi creazionisti biblici che purtroppo riescono anche a diffondere le loro opinioni in siti cattolici che non si accorgono né tanto meno si preoccupano di quanto stia accadendo. Per la biologia la valutazione della serietà di questi testi creazionisti l’ha fatta addirittura il genetista Francisco Ayala, ed è interessante leggere come un exreligioso cattolico (oggi professore all’università di Irvine, una delle migliori negli USA) stronchi in modo drastico i libri di testo utilizzati in questi licei, che spiegano alcuni argomenti citando soprattutto la Bibbia. Ecco alcune critiche di Ayala alle parti antievoluzioniste dei libri che ha esaminato e di cui cita molte frasi che evidenziano come i testi facciano riferimento al creazionismo biblico, che non “interpreta” il testo della Bibbia: • “To teach biology without explaining evolution deprives students of a powerful concept that brings order and coherence to all biology” (pag.13) • “… students would have been taught knowledge generally rejected by the scientific community” (pag.13) • “ the books use the Bible’s statements instead of scientific evidence to settle scientific issues, and/or conveys information contrary to knowledge generally accepted by the scientific community” (pag.30). • “… the books reject scientific knowledge generally accepted by the scientific community ….and reject the scientific methodology generally accepted by the scientific community, by placing the Bible as the ultimate authority when scientific knowledge is non consistent with the Bible. [chi ha seguito il dibattito italiano non può che avere un brivido, potendo confrontare questa frase di Ayala con quella simmetrica di Mons. Fisichella, rettore della Lateranense, che nel 2005 in un’intervista su Micromega disse: “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede” Come confronto con le opinioni di Ayala sono disponibili in rete anche l’expert


11/9/07-IT

Sul Manifesto un articolo di Gentiloni prende in esame alcuni aspetti del pensiero del Papa sulla base degli ultimi interventi: “La debolezza della ragione di papa Ratzinger”. Si prende in esame un aspetto certamente nuovo per un papa, l’insistenza nel cercare di appropriarsi della ragione, il cui utilizzo precedentemente non sembrava interessasse molto alla Chiesa, che si accontentava del monopolio sulla fede. Gentiloni nota che “ …proprio qui appare la sua debolezza. Non si può parlare al giorno d'oggi di una ragione universale, accettata da tutti: lo dimostrano non soltanto le altre culture, dall'islam alla Cina, ma anche le opposizioni molto forti nello stesso ambito della cultura cristiana europea. Perciò la pretesa universalistica del discorso di Benedetto XVI appare datata e i suoi appelli in parte inutili in parte contraddittori.”. Sono aspetti che sono risultati evidenti tutte le volte che il Papa si è avvicinato al problema dell’evoluzione, sicuramente un luogo di scontro (e non certo per colpa della scienza) fra la ragione e la fede (che in questo campo è sempre facilmente riconoscibile per i ragionamenti irrazionali, anche se qualcuno ci appende un cartello per cercare di far credere che la ragione sia presente ….). Se si può parlare della debolezza della ragione di Papa Ratzinger, in questa rassegna stampa sono riportate comunque dichiarazioni anche di laici che, tutti presi dall’obiettivo papale di “allargare la ragione” non la utilizzano per niente o … la spezzano nel tentativo di … allargarla troppo. Un esempio può essere la frase detta da un divulgatore scientifico in un’intervista: “Quel di più che permette di rendere "visione" le immagini che arrivano dall'esterno è l'anima, cioè quel substrato non materiale, unico dell'uomo, che rende queste operazioni che sarebbero solo meccaniche o elettriche o biochimiche e le fa diventare immagine e stupore” o anche, più poeticamente: “Non si può elaborare alcuna teoria del vedere senza prendere in considerazione l’esistenza dell’uomo. Ultimamente l’occhio vede a partire dal cuore”.

10/9/07-IT

Un articolo sul web (“Con Fioroni siamo tornati alla scuola di regime”) della responsabile per la scuola di FI commenta criticamente le nuove indicazioni nazionali proposte dal ministro Fioroni. Sottolinea le sue responsabilità o almeno il suo interesse nell’eliminazione dell’evoluzione umana dai programmmi scolastici nel 2004, evidenziando anche che non le risulta ancora chiara la differenza fra l’evoluzione come fatto (che era nei programmi precedenti) e la teoria dell’evoluzione (che non c’era): “[le IN] non contenevano le teorie dell’evoluzione (non era vero, ma la sinistra scatenò l’autorevolezza della Sen. Montalcini per introdurre l’obbligo di insegnare solo Darwin e il darwinismo, ovvero per assumere come verità di Stato solo una delle teorie dell’evoluzione, cosa che poi avvenne dopo un dibattito al Senato!)”. come si vede ha invece molto chiara l’idea sbagliata che vi siano più teorie dell’evoluzione, un fatto di cui sono convinti solo i creazionisti e i vescovi con cui la responsabile ha trattato per i programmi scolastici di religione (e quindi sa bene che miti – non certo teorie – compaiono spesso nei programmi di religione . E’ invece giusta la sua sottolineatura del fatto che “le Indicazioni di Fioroni … tacciono … di Darwin e dell’evoluzionismo”; oltre ad essere evidente che i vescovi hanno anche altri amici, non sembra che altri oltre a Panini e a questo sito abbiano fatto notare la preoccupante novità (che potrebbe far contenta la responsabile scuola di FI se questa carenza non fosse inserita comunque in un contesto che comunque valorizza il metodo scientifico e di questo è possibile che l’ANISN si accontenti).

10/9/07-DK

Il VII Simposio sull'ambiente 'Artico: Specchio di vita', promosso dal Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e dall'Ong 'Religione, Scienza e ambiente', è in corso in Groenlandia: Ecumenismo e ambiente. Scienziati a confronto. La nave con a bordo 150 passeggeri, tra leader religiosi, esperti, scienziati, teologi e ricercatori naviga lungo le coste della Groenlandia. “Leader religiosi pregano tra i ghiacciai della Groenlandia per la salvaguardia del Creato”


9/9/07-IT

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Il 14/9 a Ravenna un giornalista e divulgatore scientifico, critico sull’evoluzionismo neodarwiniano, parlerà di Dante, Darwin & Co. – Il fascino della creazione e della evoluzione. Lo studioso condurrà gli ascoltatori in un viaggio attraverso il dibattito attuale fra evoluzionismo e creazionismo. La conversazione sarà inframmezzata dalla lettura di testi di poesia relativi alle origini del monanimado e della vita. (il nome dell’attore che interpreterà i testi sarà reso noto a fine agosto). THE FUTURE OF SCIENCE 2007 “The Energy Challenge”, “La sfida energetica”, è il titolo scelto per la terza edizione del convegno internazionale “The future of science”, che si terrà a Venezia dal 19 al 22 settembre. Il 9 novembre a Misano, nell’ambito di un ciclo di conferenze organizzato dalla Biblioteca di Misano, BoncineIIi e Facchini discuteranno su “Evoluzione con Dio e senza Dio” [da Pikaia] Il 21 settembre a Trento una conferenza di G. Levine, autore di “Darwin Loves You”, su Darwin e l’etica. Intervista di Levine a Repubblica il 26/4/07 Dal 19 al 24 settembre a Torino si tiene la manifestazione Torino Spiritualità (programma); si parlerà di evoluzione con Telmo Pievani (il 20 alle 21 al circolo dei lettori), che presenterà gli scritti giovanili di Darwin e in un dibattito fra G.Barbujani e F.Facchini (venerdì 21 alle 17.30 al teatro Gobetti) Sul Manifesto un articolo su un famoso giornalista inglese che partecipa a Mantova a Festivaletteratura: “Christopher Hitchens, i guai della provocazione a ogni costo”


8/9/07-IT

Il Corriere della Sera ci informa (“Papa: «Scienza atea minaccia per l'umanità»”) che nel suo intervento in Austria, a Mariazell, il papa ha fatto “Un duro attacco alla scienza, inusitato nei toni: Se si perde il riferimento a Dio, «le grandi e meravigliose conoscenze della scienza diventano ambigue: possono aprire prospettive importanti per il bene, per la salvezza dell'uomo, ma anche - lo vediamo - diventare una terribile minaccia, la distruzione dell'uomo e del mondo». Dopo aver detto che “«Se per l'uomo non esiste una verità, in fondo, non può neppure distinguere il bene dal male»” ha detto che “«La verità … è umile e si dona all'uomo solamente mediante il potere interiore del suo essere vera”. Purtroppo il fatto che ci sia ben più di una religione nel mondo (e di conseguenza un numero spropositato, forse infinito, di verità e di fedi) rende poco credibile che esista qualcosa come “l’umiltà della verità”; il papa infatti arriva a lanciare un’accusa terribile contro una scienza che non segua le direttive della chiesa di Roma: “minaccia per l’umanità”. Una luce di speranza, pur minima, comunque la si vede; purtroppo dobbiamo guardare … indietro, ai tempi del papato precedente: è infatti notevole la differenza rispetto al documento del 1988 del papa precedente, dove chiaramente si presentavano teologi e scienziati nella loro realtà oggettiva di esperti di metodi diversi e ambedue rispettabili di conoscenza e di azione. Giovanni Paolo II nella sua autorevole lettera spedita nel 1988 a P.Coyne, direttore della specola vaticana aveva previsto che la chiesa cattolica avrebbe rischiato di non capire il mondo delle scienze se non avesse cominciato ad affrontare in un modo nuovo e serio (e urgentemente) questo problema; prima di tutto non avendone paura e poi cercando di capire e facendosi coinvolgere, come aveva fatto Leone XIII alla fine dell’ottocento. Nel 1884 scrisse un‘enciclica curiosa (e che si spera sia poco attuale, da come viene trattata la ragione, accusata di voler essere adirittura … “maestra e sovrana in ogni cosa”) contro i naturalisti, l’“Humanum genus”: “Orbene, il caposaldo dei Naturalisti, come col nome stesso rivelano, consiste nella necessità che l’umana natura e la ragione umana siano maestre e sovrane in ogni cosa. Stabilito tale principio, essi poco si curano dei doveri verso Dio, o li sovvertono con opinioni vaghe ed erronee. Negano infatti che Dio ci abbia tramandato alcuna verità; non riconoscono alcun dogma religioso, alcuna verità che l’umana intelligenza non comprenda, alcun maestro a cui si debba credere per l’autorità dell’incarico.”); nel 1891 invece, forse

pentito, ha dotato la Chiesa di un laboratorio che permetteva di partecipare alla pari alle ricerche scientifiche nel campo dell’astronomia: la specola Vaticana, a cui poi si è aggiunto recentemente un telescopio ben più potente in Arizona. E così vediamo che dopo 19 anni non solo la Chiesa non ha ancora sviluppato autonome ricerche in biologia, ma continua nella sua difficoltà a capire perchè la cultura occidentale faccia ormai un uso prevalente del metodo scientifico e della ragione (intesa nel senso che le dava Leone XIII, senza gli impropri ampliamenti richiesti soprattutto dal Discovery Institute). E’interessante osservare che fino a un paio di secoli fa il metodo scientifico e la ragione (… intesa nel senso che le dava Leone XIII) non erano osteggiato dalla chiesa, tanto è vero che molti scienziati famosi erano ecclesiastici e non avevano conflitti di coscienza; lo ricordava anche ieri l’Avvenire, che ingenuamente evidenziava, con un etc.dopo il nome dell’abate Mendel (scopritore del ruolo del caso nella riproduzione e dei meccanismi ereditari che hanno confermato la teoria darwiniana dell’evoluzione…) come nell’ultimo secolo, a cominciare dal povero Teilhard de Chardin, non sia facile trovare prove dell’amore della chiesa per la scienza. Ecco una parte del documento del 1988, utile per capire subito la differenza fra un documento molto autocritico, rispettoso e curioso verso la scienza e l’attuale documento, offensivo verso la scienza anche in quanto manifesta un’ingiustificata paura verso di essa: 15. Con l'incoraggiare l'apertura tra la Chiesa e le comunità scientifiche, non ci proponiamo un'unità di contenuti tra teologia e scienza come quella che esiste nell'ambito di un dato campo scientifico o della teologia vera e propria. Col crescere del dialogo e della ricerca comune, ci sarà un progresso verso la mutua comprensione e una graduale scoperta di interessi comuni che forniranno le basi per ulteriori ricerche e discussioni. Sta al futuro stabilire in quale forma questo avverrà. Ciò che è importante, come abbiamo già sottolineato, è che il dialogo deve continuare e progredire in profondità e in ampiezza. In questo processo dobbiamo superare ogni tendenza regressiva che porti verso forme di riduzionismo unilaterale, di paura e di autoisolamento. Ciò che è


7/9/07-USA

Curiosa e abbastanza clamorosa notizia (smentisce infatti che i creazionisti dell’ID NON abbiano qualcosa a che fare con la religione, coem sostengono) da un blog (ERV=Indigenous RetroVirus) contro l’ID gestito da una giovane studentessa che che fa anche ricerca sull’HIV. Nel suo articolo (“Dembski vs ERV?”) riporta un invito della chiesa battista a partecipare ad un’iniziativa di proselitismo, ad un “very intense and strategic effort to present the gospel to the University of Oklahoma. God has given us incredible mission fields here in Norman with our proximity to a campus that welcomes thousands of students In our effort to penetrate the university campus with the gospel, we are bringing Dr. William Dembski to OU on September 1617.His presentations will be open to the public generally but will specifically target students and professors within several science departments at OU. In case you are wondering, these departments and their teachings are not friends of Christianity”. La studentessa promette che sarà presente alla conferenza di Dembski (“Why Atheism is no Longer Intellectually Fulfilling: The Challenge of Intelligent Design to Unintelligent Evolution“) e interverrà, anche approfittando del fatto che l’ID e Dembski non credono che l’HIV evolva….


7/9/07-IT

In occasione dell’uscita del libro di Dawkins sulle religioni l’Avvenire preferisce censurarlo, presentando invece (“Fede e scienza, Dawkins fa l'ateologo”) il libro che un giovane teologo domenicano sta scrivendo per contestare Dawkins. La frase iniziale in realtà sembra un autogol: dicendo che «Una persona ragionevole dovrebbe almeno supporre che i fedeli di una certa religione sappiano ciò in cui credono».ricorda che una delle preoccupazioni maggiori di Dawkins non è il fatto che ci siano diverse religioni e che ci siano state troppe “guerre di religione”, ma che i fedeli di queste diverse religioni oggi, in un mondo molto piccolo e in cui si comincia a stare stretti, incanalino i propri figli fin da piccoli su percorsi culturali che riproducono i meccanismi biologici che creano all’interno delle popolazioni fratture che possono portare alla comparsa di barriere biologiche. Non sembra, almeno dall’articolo, che la critica a Dawkins trovi una soluzione a questo problema della creazione di centinaia di confini culturali non adeguatamente motivati all’interno di una specie biologicamente unica, con il rischio reale di immotivati ulteriori conflitti. In attesa delle dichiarazioni del Papa dall’Austria (sulla scienza) e da Castelgandolfo (sull’evoluzione), oggi dobbiamo accontentarci delle dichiarazioni contro la scienza e l’evoluzione di M.Pera nell’ambito del Forum economico internazionale Krynica Zdròj in Polonia. Ce ne parla un articolo sul Velino (“Cosa accade in Europa? Pera: una crisi morale di civiltà”). All’interno di un discorso preoccupato sulla “Democrazia senza Dio” il “laico” Pera ha trovato un bel po’ di tempo per criticare addirittura Darwin; dopo aver criticato l’Europa (anticristiana) anche per aver ritirato le truppe dall’Iraq (ora anche gli USA si preparano ad abbandonare il paese invaso contro ogni diritto e sulla base di accuse che oggi sappiamo false!) se la prende con il nuovo illuminismo: “Il nuovo Illuminismo la pensa diversamente e tradisce il vecchio, facendo due passi avanti. Il primo consiste nel trasformare la ragione in sola ragione scientifica. Il secondo consiste nel trasformare la ragione in uno stile di pensiero. Con il primo passo si esclude la dimensione religiosa dalla sfera della ragione. Con il secondo si riduce la religione a un relitto della storia o dell’evoluzione della specie umana. Il primo passo conduce dal razionalismo allo scientismo. Quando pensatori come Richard Dawkins o Daniel Dennet considerano la religione superata o confutata dalla scienza, non avanzano propriamente una pretesa scientifica” “Se uno prende la teoria di Darwin – ha ragionato Pera – la trasforma nel darwinismo, cerca di spiegare ogni comportamento umano in termini naturalistici e riduce ogni disposizione umana a reazioni utili a qualche pressione dell’ambiente circostante, chiaramente lascia il terreno della scienza sperimentale, cioè la fisica, e entra in uno diverso, quello della meta-fisica. Entrambi i giochi, ovviamente, sono liberi e uno può praticarli entrambi, ma non si possono mischiare, ancor meno si possono trasferire le regole dell’uno nel dominio dell’altro. Seguendo Darwin, si può dire che le facoltà umane, le inclinazioni, le emozioni, i sentimenti, risultano da vantaggi del cervello come risposte utili alla pressione ambientale. Questa può essere la fine della spiegazione scientifica. Ma non è la fine di tutto. Perché spiegare come questi comportamenti sono nati non è lo stesso che spiegare quale è il loro significato”. “la democrazia è nata nell’Europa cristiana, così come la scienza moderna è figlia dell’Europa cristiana: perché il modo migliore di scoprire una verità scientifica della natura è credere nel Dio cristiano che ha creato e dato ordine all’universo, e il modo migliore per scoprire una verità morale è credere nel Dio cristiano che ha generato l’uomo come un padre” “secondo il Papa oggi il gioco rischioso non è tra cristianesimo e islam, ma tra laicismo, da un lato, e cristianesimo, giudaismo, islam e ogni altra fede religiosa, dall’altro. E se mai ci sarà uno scontro di civiltà, la responsabailità principale ricadrà sullo scientismo, che ci rende ciechi alla dimensione spirituale della vita, e il laicismo, che ci rende insensibili ai fondamenti religiosi della libertà.” “secondo il Papa, quella stessa cultura europea che fin dall’inizio aveva alleato la fede giudaico-cristiana con la ragione dei Greci, e da cui dipende molto della civiltà occidentale, sta ora cercando di sostituire Dio con la scienza e la vita religiosa con una concezione e una pratica laiciste. Il risultato complessivo è la “assolutizzazione di un pensare e di un vivere che si contrapppongono radicalmente, fra l’altro, alle altre culture storiche dell’umanità”


6/9/07-IT

5/9/07-USA

Al Festival dei Saperi a Pavia, intervista a Cavalli Sforza da parte di Telmo Pievani, alle 21 in Broletto: Cosa abbiamo imparato studiando l’evoluzione umana? Cavalli, che non ha l’abitudine di criticare la religione, ha ricordato pero’ i rischi delle critiche ingiustificate e irrazionali fatte alla scienza e all’evoluzione da parte del Papa e della Chiesa; anche lui quindi non capisce il motivo di questa offensiva che non ritiene motivata. Sconcertante il fatto che una persona presente fin dall’inizio della conferenza, dopo più di un’ora di fatti, di dati e di spiegazioni abbia avuto il coraggio di chiedergli se non pensasse che la teoria dell’evoluzione fosse un’ideologia! Su La Repubblica, in occasione dell’uscita della traduzione italiana (“L’illusione di Dio”) dell’ultimo libro di Richard Dawkins, si può leggere un’intervista fattagli da Odifreddi (“Se Dio è un’illusione”). [Non è chiaro se si possa trovare un orologio biologico su una spiaggia… comunque l’autore sarebbe sicuramente un biologo che si occupa di filogenesi e non un orologiaio…] Versioni con i sottotitoli in italiano dei film che Dawkins ha fatto sugli argomenti trattati nei suoi ultimi libri si possono trovare sul sito italiano di Alice cercando “Illusione di Dio” e “Virus della fede”. Si tratta soprattutto di interviste che dovrebbero dimostrare alcune delle preoccupazioni di Dawkins Non è un articolo recente, ma è sempre molto utile per orientarsi nel mondo dei creazionisti, che hanno una tassomia piuttosto complessa e mostrano un’evoluzione continua e graduale. Può servire per capire le risposte quando si chiede a chi non crede nell’evoluzione o nella teoria dell’evoluzione si chiede “ma tu che tipo di creazionista sei?”. E’ stato pubblicato nel dicembre del 2000 e l’ha scritto la presidentessa dell’NCSE, l’antropologa Eugenie Scott: “The Creation/Evolution Continuum”. Utile, ma troppo sintetico e quindi non autosufficiente, il grafico che rappresenta l’evoluzione dei creazionisti che preferiscono mantenere una certa presentabilità, adeguandosi allo sviluppo delle conoscenze. Come risulta evidente … la tassonomia degli evoluzionisti è decisamente più semplice. Risulta evidente come l’ID rappresenti anche un tentativo di unificare creazionismi un po’ troppo eterogenei.


4/9/07-IT

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3/9/07-VA

Su Repubblica la 10’ puntata della serie di articoli sull’evoluzione scritti da Cavalli Sforza: “La velocità della luce e della vita” Sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione compare la versione finale delle Nuove Indicazioni Nazionali, o ”Indicazioni per il curricolo”: Scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione. Indicazioni per il curricolo: fase sperimentale. (Direttiva ministeriale n. 68 del 3 agosto 2007) . Nel sito di Retescuole si trovano anche altri documenti allegati. Se qualcuno non aveva apprezzato le riforme proposte e iniziate dal ministro Moratti, può trarre un sospiro di sollievo sapendo del“L’ira di Forza Italia: Prodi ha affossato le nostre riforme”. E per quanto riguarda Darwin? come già è stato scritto in data 24/8/07 in un polemico articolo (“MAMMA, HO RIPERSO DARWIN, LA MEMORIA STORICA E TUTTO IL RESTO”) su un sito di un’organizzazione di docenti della scuola (Retescuole), Darwin non c’è più: alla fine dell’articolo si parla delle novità presenti nelle NIN per le scienze naturali, e qui i giudizi sono taglienti: • “non riesco a trovare negli obiettivi della scuola primaria alcun riferimento alla storia dello sviluppo della vita sulla terra da un punto di vista scientifico. Vuoi vedere che è scomparso Darwin ?”, • “La Moratti astutamente aveva spostato questo studio dall’area scientifica ridimensionandolo a quella storico-umanistica. Ma ora sembra scomparso completamente, la lotta tra “evoluzionisti” e “creazionisti (ben pochi a dire la verità, solo qualche impacciato insegnante di religione)” si è conclusa con il vuoto della memoria. Fioroni, uomo del Vaticano nella scuola pubblica italiana, ha fatto fare piazza pulita?”, • “E’ grave che la Commissione abbia avvallato questo crimine culturale. Dove stava la sinistra? Ma è rimasto desaparecido anche il Big Bang e il sistema eliocentrico ! Vuoi vedere che, non osando chiederci di insegnare che la Terra è piatta ed al centro dell’universo, hanno anche qui cancellato tutta la memoria?”, • “In Italia le teorie di Darwin impiegarono 120 anni ad entrare nei programmi scolastici nel 1978, e dopo trent’anni le hanno tolte! La nostra classe dirigente non le ha ancora digerite?” Potremmo dire: “tutto come previsto”: basta ricordare che, appena nominato presidente della commissione, l’8/2/07 M.Ceruti scrisse un articolo sul Corriere (“Evoluzione, la congiura dei fondamentalismi”) su uno, ed uno solo, degli argomenti che stava per affrontare come responsabile della nuova commissione sulle indicazioni nazionali: l’evoluzione biologica! Cosa disse? “l’idea di evoluzione naturale è consonante con le tradizioni spirituali, anzi … può condurre … al senso del divino e alla creazione”, “la scienza deve porsi in una posizione di ascolto reciproco e di interrogazione permanente con altre tradizioni. E’ questo spirito che oggi ispira il dialogo fra scienziati e tradizioni religiose”; c’è comunque anche una cattiveria contro la posizione del Vaticano e di altre religioni: “L'irrigidimento di alcuni scienziati e filosofi va di pari passo con le posizioni di chi attacca la visione evoluzionista sulla base di una rozza concezione antropomorfica di un Dio costruttore di robot («disegno intelligente»).” Sconcerta verificare come il maggior responsabile dei programmi scolastici dei prossimi anni avesse ben chiara già in febbraio la confusione esistente!! a cui non intende porre rimedio … per motivi ideologici!! Scrive di contrapposti fondamentalismi e li lascia in vita! Quella che lui definisce fondamentalista è forse solo un’idea di evoluzione naturale che NON conduce al senso del divino e della creazione? Su Radio Vaticana un’intervista di S.Centofanti a mons.Ravasi, che il 29 sarà nominato vescovo, da oggi nuovo responsabile del pontificio consiglio per la cultura (“Mons. Ravasi è il nuovo presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Oggi la nomina del Papa. Succede al cardinale Poupard”). Dovrà probabilmente esprimersi, come già fece anche il card.Poupard, su problemi che riguardano la scienza e l’evoluzione, problemi di cui come biblista non si è mai occupato. Purtroppo. La sorpresa manifestata nell’intervistà (“io entro in un orizzonte che mi è per buona parte ignoto, venendo da un mondo diverso “) non è di buon auspicio. Già di questi problemi se ne sta occupando da dilettante il Card. Schonborn …


3/9/07-IT

Sul numero di settembre de “Le scienze” si riporta la prima parte della traduzione di un dibattito (“Scienza e fede”) fra due scienziati laici, il fisico Krauss e il biologo Dawkins. L'anno scorso, i due si sono confrontati durante una conferenza al Salk Institute for Biological Studies di San Diego dedicata proprio allo scontro tra scienza e religione. Nel dialogo qui ricreato, Krauss e Dawkins illustrano le loro rispettive strategie per affrontare il nemico, discutendo alcuni degli interrogativi con cui devono confrontarsi gli scienziati quando decidono se e come parlare di scienza ai credenti: l'obiettivo è insegnare la scienza, o screditare la religione? Queste due concezioni del mondo potranno mai arricchirsi a vicenda? La fede religiosa è intrinsecamente negativa? La discussione, come si vede, più che la scienza in generale riguarda soprattutto la biologia e l’evoluzione. Per la seconda parte della discussione occorre comperare la rivista Nell’articolo si ricorda, giustamente, che Krauss fu uno dei tre scienziati USA, con Kenneth Miller e Francis Collins, che il 12/7/05 scrissero subito al papa una lettera aperta per chiedere spiegazioni sull’articolo del card.Schönborn al New York Times (7/7/05: “Finding Design in Nature”), che aveva bruscamente cambiato rotta sul giudizio negativo sull’Intelligent Design USA, contro cui loro combattevano da vent’anni. Non mi sembra che sia mai arrivata una risposta; lo stesso Collins, recentemente passato da Roma e anche intervistato dall’Avvenire, non ha riferito di aver mai ricevuto una risposta. Nell’articolo invece si dice che quella lettera avrebbe “spinto il Vaticano a riaffermare che la Chiesa cattolica accetta la selezione naturale come teoria scientifica valida”. Se fosse vero, non sarebbe sempre il card. Schönborn a guidare la discussione contro il neodarwinismo. Si preferisce non confermare nemmeno l’origine comune degli esseri viventi continuando a suscitare dubbi, come è avvenuto recentemente anche al meeting di Rimini, purtroppo anche facendolo dire da docenti di biologia. Quanto a Dawkins invece, non è il tipo da scrivere lettere al papa… per cui le posizioni su “scienza e fede” sono proprio diverse da quelle di Krauss, che comunque non è credente, ma comunque è preoccupato delle posizioni antiscientifiche della Chiesa cattolica. Fra l’altro si può ricordare che l’articolo del card.Schönborn a sua volta era stato suscitato proprio da una articolo di Krauss sul New York Times del 17/5/05, dove presentava la posizione della chiesa … in modo troppo favorevole all’evoluzionismo.

2/9/07-IT

Sul Manifesto di oggi un’altra recensione (“I crociati dell'antidarwinismo alla ricerca del senso, che non c'è “) al libro di T.Pievani “In difesa di Darwin”. Si insiste a ricordare il giallo del documento dei Nobel che raccomandavano di ripristinare l’insegnamento dell’evoluzione umana alle medie, corretto da qualcuno (certo non insignito del premio Nobel) dopo che era stato consegnato al ministro da un premio Nobel (le prove in “L’affare Darwin/Moratti” su Micromega 6/2005) . A conclusione del suo incontro con i giovani a Loreto e della “Seconda giornata del creato”, il papa (“Salvate il Pianeta prima che sia troppo tardi, dice il Papa”) si è mostrato davvero molto preoccupato per la difesa dell’ambiente e ha approfittato del fatto di trovarsi di fronte a migliaia di giovani per ricordare loro durante l’omelia della messa che “Alle nuove generazioni è affidato il futuro del pianeta, in cui sono evidenti i segni di uno sviluppo che non sempre ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura", mentre rivolgendosi ai politici li ha invitati ad “adottare decisioni coraggiose per salvare il Pianeta "prima che sia troppo tardi". La preoccupazione era evidente anche in altre frasi: "Serve un sì deciso alla tutela del creato e un impegno forte per invertire quelle tendenze che rischiano di portare a situazioni di degrado irreversibile" … "Prima che sia troppo tardi, occorre adottare scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra l'uomo e la terra". A queste preoccupazioni il papa ha aggiunto anche un ripetuto invito ad “andare contro la corrente di un mondo che seduce con modelli di violenza, prepotenza o “successo ad ogni costo” rispetto ai modelli proposti dai mass media: ““Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!” incoraggiando i ragazzi a non avere “paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o fuori moda”.


1/9/07-IT

Articolo interessante e in linea con quello che sembra (da quando si intervistano anche esperti metereologi e si fanno convegni sul riscaldamento globale organizzati dal Vaticano) il nuovo corso sui problemi ambientali sull’Avvenire: “La giornata del Creato”, in cui si presenta la seconda Giornata per la salvaguardia del Creato. [Ricordo che invece sul sito dell’agenzia Zenit del 17 settembre 2006 si sosteneva che “Il 1° settembre 2006 si è svolta in tutte le chiese italiane la prima Giornata per la Salvaguardia dell’Ambiente, indetta dalla CEI”] Sarebbe interessante capire se l’intenzione di questa nuova “giornata” sia quella di contrastare meglio la teoria dell’evoluzione, che ha qualche problema ad essere accettata nella chiesa cattolica; non è chiaro come si pensa che possa essere evitata l’accusa di essere masochisticamente contro la scienza e in particolare contro scoperte della scienza che semplicemente descrivono e spiegano i meccanismi che agiscono nel tempo sull’ambiente.. Sembra insolito per l’Avvenire sia il sottotitolo decisamente molto allarmista (“Stanno minando la casa dei figli”) che la frase iniziale (che evoca “ … lo scioglimento dei poli … la sete dei campi di mais … lo scempio della foresta amazzonica … le ceneri del Gargano …”); ma insolita è soprattutto la conseguente ammissione di colpa “Eppure finora non ce ne rendevamo conto” e l’apprezzamento per chi invece aveva visto giusto ma non era stato creduto: "… Per molto tempo, preoccuparsi per l'ambiente è stato il privilegio di élites ipersensibili, guardate con il sospetto riservato alle avanguardie e, purtroppo, inclini a derive integraliste e opportunismi politici. Prima di disporre di un ampio sostrato sociale di sensibilità nei confronti dell'ambiente ci sono voluti anni di assalti di Greenpeace alle baleniere, di documentari angoscianti sui cormorani soffocati dagli scarichi delle navi, di inchieste scioccanti sull'aria che respiriamo. Sotto le emozioni, nel frattempo, si è fatta strada una cultura della salvaguardia del Creato, costruita con intelligenza e coraggio da chi crede nella prossimità del danno ambientale e nella corresponsabilità, due concetti a lungo sottovalutati. A questa maturazione hanno nei fatti contribuito anche i cattolici, con il loro impegno personale e i documenti del magistero e la seconda giornata per la salvaguardia del Creato, che si celebra oggi, è la prova del lungo percorso compiuto, spesso nel disinteresse generale" Altre frasi invece evidenziano ancora qualche incoerenza (o qualche dubbio sull’attribuzione delle … responsabilità): "l'incubo ricorrente del black out elettrico nelle metropoli e il razionamento dell'acqua potabile nei piccoli centri, con la loro quotidianità ci spiegano cosa significhi essere creature inserite in un disegno, che possiamo proteggere o rovinare con le nostre azioni di tutti i giorni". Da notare che sembra pericolosamente deresponsabilizzante per la nostra specie continuare ad usare oggi impropriamente il termine “creato” per indicare l’insieme del mondo naturale; questo termine infatti, oltre a non essere ben capito da chi non immaginava proprio che la Bibbia fosse un libro di scienze, non può che evocare in un cattolico un’immagine di un mondo immobile, senza evoluzione, in cui tutte le specie oggi esistenti sono esattamente quelle create, come pensava Linneo quando nel ‘700 scriveva: «species tot enumeramus quot a principio creavit infinitum ens» (Numeriamo tante specie quante in principio furono create dall’Ente infinito). Nessuno oggi affronterebbe un problema con strumenti culturali settecenteschi, per cui, avendo la chiesa cattolica accettato almeno dal 2004 l’idea dell’evoluzione, cioè che la vita si sia sviluppata a partire da forme semplici fino ad arrivare a forme anche sempre più complesse, l’uso del termine creato rischia di “creare” conflitti o almeno un muro di incomprensione fra una cultura cattolica che usa termini settecenteschi e quelle “élites ipersensibili, guardate con il sospetto riservato alle avanguardie” che sanno bene quanto anche l’uso di termini e impostazioni culturali settecenteschi impedisca da secoli di arrivare alla consapevolezza dei motivi validi per preoccuparsi per l'ambiente. Non è chiaramente solo un problema di terminologia quello che rende difficile il rapporto dei cattolici con un ambiente in costante evoluzione; c’è infatti la difficoltà ad immaginare un rapporto equilibrato con una natura non statica

: “questa «ideologia antiumana» che «proclama l'uomo nemico del pianeta, parassita da eliminare o quanto meno da ridurre ai minimi termini sta penetrando in modo impressionante anche nella Chiesa. L'ambientalismo cattolico non è una novità, ma, negli ultimi tempi sembra un'eresia montante. Una concezione negativa dell'uomo, che il Papa già da arcivescovo di Monaco aveva bollato come non cattolica, continua a farsi strada nella Chiesa” “il caso ovviamente non esiste, il caso è l’assenza di informazione, è il nulla”.


AGOSTO 2007 31/8/07-IT

Su La Repubbica un articolo di Odifreddi sui rapporti fra Einstein e la fede:: “Dio secondo Eistein”. L’articolo si conclude con una lunga citazione, tratta dal saggio del 1931 «Come io vedo il mondo» «Io non posso concepire un Dio che ricompensa e punisce le sue creature, e che esercita una volontà simile a quella che noi sperimentiamo su noi stessi. Né so immaginarmi e desiderare un individuo che sopravviva alla propria morte fisica: lasciate che di tali idee si nutrano, per paura o per egoismo, le anime fiacche. A me basta il mistero dell'eternità della vita, la coscienza e il presentimento della mirabile struttura del mondo in cui viviamo, insieme con lo sforzo incessante per comprendere una particella, per piccola che sia, della Ragione che si manifesta nella natura».

30/8/07

29/8/07-IT

Dal 6 al 22 settembre 2007 torna il Perugia Science Fest, la manifestazione che da cinque anni trasforma il capoluogo umbro in laboratorio scientifico. Protagonisti - Programma. Si parlerà anche di Darwin e di evoluzione, con Telmo Pievani e Patrizio Roversi, ormai esperto di Darwin anche lui, a forza di fare domande intelligenti ... Il Perugia Science Fest entrerà a far parte del Festival Europeo delle Scienze (Wonders 2007). Continua intanto a Sarzana il Festival della Mente. Anche qui si parlerà di evoluzione con Enrico Alleva (Dal pesce al filosofo: verso un’ecologia della mente ) e di evoluzione umana (l'argomento era tabù per il precedente ministro dell'istruzione, che l'aveva abolita, ma lo è anche per il nuovo, che non l'ha nemmeno ripristinata. Per fortuna c'è Guido Barbujani che, almeno a Sarzana, parlerà delle razze umane (L’arte di non diventare razzisti); possibile che nessuno capisca che anche a scuola bisogna parlare di questi temi? [E in che contesto, se a scuola i programmi continuano ad evitare di parlare di evoluzione umana? Anche le bozze della versione di luglio delle Indicazioni Nazionali non parlano di evoluzione umana. Forse la commissione non hanemmeno il tempo di verificare che ci sono anche documenti vaticani del 2004 che riconoscono l’importanza delle scoperte scientifiche che hanno permesso di cambiare le idee sull’evoluzione e sull’evoluzione umana? E’ questo il problema? Perchè si cerca di ottenere che non siano italiani i ricercatori che faranno le future scoperte….?] Ambedue gli interventi sono previsti per la mattina del 2 settembre. Affrettarsi verso Sarzana ...! [da Pikaia] Dal 2 al 7 settembre si tiene a Modena l'edizione 2007 di Documentaria, il Salone di idee, progetti e servizi per la scuola quest'anno dedicato alle scienze. La partecipazione a tutte le iniziative è gratuita, ma è vivamente consigliata l'iscrizione (realizzabile interamente on-line) soprattutto nel caso si desideri partecipare ai laboratori che sono a numero chiuso. Non è invece necessario iscriversi per partecipare alle tavole rotonde e agli eventi, quest'anno numerosi, rivolti a tutta la cittadinanza, che prenderanno il via domenica con una giornata speciale per i bambini. Il programma completo delle iniziative è presente nel sito del Multicentro Educativo Memo di Modena e può essere consultato sia per tipologia di evento (seminario, laboratorio, etc..) che a livello di programma giornaliero. Tra le numerose iniziative, da segnalare il giorno 4 settembre 2007 alle ore 21.00 presso il Teatro San Carlo di Modena la conferenza dal titolo "Evoluti per caso" con la partecipazione di Patrizio Roversi, Telmo Pievani e Renato Fani, e un incontro su Pikaia (Pikaia: il primo portale Internet sull'evoluzione) il 4 settembre alle 15.30. Sul Manifesto un articolo (“L'aragosta giurassica. Ai fondamentalisti non piace l'evoluzione”) racconta i retroscena dell’invasione delle cassette postali di docenti di scienze italiani (anche universitari … tranne me, ma comunque l’ho visto) da parte del libro creazionista “L’atlante della creazione”. Si raccontano anche i retroscena e la personalità dell’autore, a capo di un’impresa che, grazie ai ricchi amici, ha diffuso questo libro in tutto il mondo. Purtroppo sconcerta il fatto che, mentre il ministro dell’istruzione francese ha proibito di mettere questo libro nelle biblioteche scolastiche (e quello belga lo ha condannato come antiscientifico) il ministro italiano sembra non abbia


ancora dato l’indicazione di NON metterlo a disposizione degli studenti. Era questo certamente l’obiettivo, dopo che negli USA nel 2005 era successo un putiferio perchè un gruppo di creazionista era riuscito a mettere a Dover in Pennsylvania, UN volume creazionista in UNA SOLA scuola (e questa iniziativa è costata un milione di dollari di spese processuali agli incauti creazionista che hanno dovuto fare marcia indietro e che hanno dovuto incassare anche una umiliante condanna, essendo risultato chiaro al giudice che l’iniziativa era a sfondo religioso e non scientifico come volevano far credere). 28/8/07-IT

Anche alla CGIL scuola (PANINI(CGIL): APERTURA FIORONI PRIVATE LASCIA ESTERREFATTI) sono un po’ sconcertati per la nuova versione delle indicazioni nazionali senza l’evoluzione umana e senza nemmeno l’evoluzione biologica (secondo Dobzhansky è alla base della biologia attuale, ma secondo i pedagogisti della commissione si può fare a meno di citarla..!)

27/8/07-IT

Si è conclusa oggi su RAI3 la serie “Evoluti per caso”, con una puntata in cui si saltava un po’ freneticamente da un lato all’altro dell’America Latina, anche se come al solito è interessante sentire che finalmente qualcuno propone brani originali tratti dai testi di Darwin, piuttosto che criticarlo senza nemmeno far intuire l’enorme lavoro di ricerca e l’enorme curiosità per spiegare la natura e i suoi meccanismi, elementi utili per favorire giustificate reazioni di rigetto verso le critiche gratuite ed immotivate. Le 5 puntate si possono rivedere in un sito web della RAI. Positivo il commento, sia all’inizio, il primo agosto dopo la prima puntata (“Le vivaci rotte di Blady e Roversi”), che anche alla fine (“La pagella di Mirella” indica l’unico sette+), della critica televisiva dell’Avvenire, poco soddisfatta della qualità media dell’estate televisiva. Buoni gli ascolti di “Evoluti per caso”, nonostante il periodo estivo, anche se purtroppo avrebbe dovuto trarre vantaggio dall’avere poca concorrenza seria … o almeno ci si poteva illudere che fosse così …

24/7/07-IT

In un articolo sul Giornale (”La differenza sessuale e' nella natura neppure la scienza puo' cancellarla” si commenta una dichiarazione di Veronesi (definito forse ironicamente "il nuovo Darwin in materia di sessualità") che in un articolo prospettava per il futuro una modalità di vivere la sessualità in cui gli aspetti culturali prevarrebbero su quelli biologici ("un fenomeno destinato a privilegiare la relazione affettiva a scapito di quella riproduttiva"). Interessante la frase che non attribuisce agli scienziati, come spesso avviene, la preferenza per una visione “materialista” della realtà "Una lettura, comune peraltro a molti uomini di scienza, che tende a provilegiare il principio di cultura su quello di natura, quasi che quest'ultima fosse ininfluente nel determinare gli equilibri delle relazioni". Bella la conclusione, che riconosce la potenza dei meccanismi biologici: "L'essere maschio e femmina attinge la propria forza dalla natura stessa, che non è nè laica nè clericale. E' il DNA dell'uomo, il mistero della vita che ha il linguaggio più forte di qualsiasi cultura alternativa". Con queste premesse è facile capire come scelte che sottovalutano la natura non siano sempre per l'uomo, anche non “alternativo”, senza conseguenze; proprio ieri anche sul Giornale si poteva leggere la storia del parroco papà.

24/8/07-USA

I creazionisti negli USA sembra non abbiano problemi finanziari. Oltre ai film contro l’evoluzione ora ci sono anche i concorsi a premi per i migliori pensierini sul creazionismo biblico basato sul libro Evolution Exposed pubblicato dal gruppo AiG (Answers in genesis). I giovani creazionisti possono sperare di vincere una borsa che permette loro di frequentare un’università (la Virginia’s prestigious Bible-based Liberty University) senza spendere i 50.000 dollari necessari (il premio per Miss america è di minore entità…). Nell’università seguiranno poi un corso di creazionismo di sei mesi. E’ il secondo anno che c’è questo premio, e per il 2007 l’ha vinto una diciassettenne che fa parte del sempre più imponente numero di ragazzi (il 2.5% circa, 2.5 milioni) che non vanno in una scuola pubblica ma vengono seguiti in famiglia (homeschoolers); sembra lo facciano anche … per evitare di incontrare Darwin sulla loro strada. Se ne parla anche nel sito di Pharyngula oggi. Di questo premio si parlava un anno fa nel sito web di Dembsky del Discovery Institute, con una punta di invidia per le disponibilità finanziarie (“For all the talk about intelligent design being “incredibly well


funded,” we have nowhere near the resources of these creationist organizations … Answers in Genesis, soon to open the $25 million Creation Museum near the Cincinnati International Airport”) ma anche con una certa soddisfazione in quanto questo concorso evidenzia le differenze fra gli YEC (young earth creationists, che leggono la Bibbia in modo letterale, e quindi non concedono più di 6 giorni per la creazione – “a strict 6-day creation view”) e i sostenitori dell’ID (che cercano di credere invece nei tempi lunghi). Come si capisce bene dal nome stesso del blog del DI (“Uncommon descent”) sconcerta che il card.Schönborn sostenga l’ID! Oltre all’evidente incompatibilità con gli evoluzionisti darwiniani rimane infatti anche una poco evidente (per chi ignora anche le basi minime di biologia) ma grossa incompatibilità dell’ID con l’ipotesi (l’evoluzionismo teista) della chiesa cattolica, che nel 2004 si era chiaramente espressa a favore dell’antenato comune e quindi crede invece nel “common descent”… [Non c’è dubbio che la situazione è un po’ imbarazzante e non facile da spiegare usando la sola ragione; forse è per questo che vorrebbero allargarla un po’?] 23/8/07-USA

[da NCSE] Ogni tanto qualche buona notizia dagli USA sul problema del rapporto fra fede e scienza in relazione a quella divisione del lavoro, associata al necessario rispetto delle competenze, che ha permesso l’evoluzione culturale umana. Interessante vedere come negli USA non ci sia solo la falsa novità della truffa dell’Intelligent Design, gestita da creazionisti mascherati (tanto è vero che non credono all’origine comune di tutti gli esseri viventi, a differenza di quanto propone la Chiesa Cattolica). Un’iniziativa che dovrebbe essere più conosciuta anche in Italia (anche per smentire le false notizie che in Italia diffondono alcuni quotidiani che appoggiano gli antievoluzionisti) è quella del Clergy Letter Project, che è arrivato all’obbiettivo di raccogliere ben 10850 firme di sacerdoti protestanti (appartenenti a chiese diverse) in calce ad una open letter in cui si rifiutano di accettare di dover scegliere fra scienza e religione sul problema dell’evoluzione (“We the undersigned, Christian clergy from many different traditions, believe that the timeless truths of the Bible and the discoveries of modern science may comfortably coexist. We believe that the theory of evolution is a foundational scientific truth, one that has stood up to rigorous scrutiny and upon which much of human knowledge and achievement rests. To reject this truth or to treat it as “one theory among others” is to deliberately embrace scientific ignorance and transmit such ignorance to our children. …. We urge school board members to preserve the integrity of the science curriculum by affirming the teaching of the theory of evolution as a core component of human knowledge. We ask that science remain science and that religion remain religion, two very different, but complementary, forms of truth”) . Di questa iniziativa, che nessuno in Italia racconta, si era già scritto qui in data 1/2/06). Questo progetto aveva già gestito nel 2006 e nel 2007 iniziative abbastanza interessanti e utili, come l’Evolution Sunday (una specie di Darwin Day parrocchiale…), per il quale era stato organizzato in un sito web un archivio di sermoni già pronti, utilizzato per festeggiare in 618 chiese l’anniversario della nascita di Darwin (il 12/2/2007). Negli USA ci sono quindi 10850 sacerdoti protestanti favorevoli non all’evoluzione biologica solo ma alla teoria darwiniana dell’evoluzione (festeggiano infatti la nascita di Darwin!) sono ben più numerosi e autorevoli dei pochi esperti o religiosi consapevolmente favorevoli all’ID! Ora però il Clergy Letter Project chiede aiuto agli esperti di evoluzione biologica; chiede di dare una mano … in parrocchia: si chiede infatti loro di fornire consulenze ai sacerdoti che ne avessero bisogno ed eventualmente di rendersi disponibili a partecipare ad iniziative pubbliche e informative sull’evoluzione direttamente nelle parrocchie. A questo scopo si è organizzato un enorme (sono già 437 per i 50 stati USA!) database di esperti, quasi simile a quello che che si vorrebbe creare per i Darwin Days in Italia. Sconcerta vedere come in un contesto religioso (i protestanti USA, che, sbagliando, spesso si pensa siano tutti ostili al concetto stesso di evoluzione


biologica ….) sorga una richiesta agli scienziati di cultura e di informazione, mentre in un contesto come quello cattolico (formalmente favorevole al concetto e ai fatti dell’evoluzione biologica, come certificato dal documento del Card.Ratzinger del 2004) sembra si preferisca organizzare convegni di soli religiosi o con esperti non sempre competenti (quasi sempre si tratta di fisici, astrofisici o medici di cui non si conoscono – è una verifica che si fa normalmente nel mondo scientifico! - competenze o contributi scientifici sull’evoluzione biologica), una situazione che anche loro riterrebbero imbarazzante se avvenisse nel loro ambito disciplinare ma che non preoccupa quando un monsignore li chiama a parlare, ad esempio a Tortona o ad Ancona, in ambiti protetti, strettamente confessionali più che rispettosi delle competenze … [Difficile credere, in questa situazione, a chi dice poi che si ama ancora la scienza come ai tempi di Spallanzani, di Stoppani o di Mendel…!! Oggi sembra un amore senza fiducia, senza fede … ] E così mentre negli USA i protestanti chiedono aiuto alla scienza, a metà settembre il papa si troverà il 15/16 settembre a Castelgandolfo a parlare di evoluzione ed evoluzionismo neodarwiniano con i suoi colleghi teologi dello Schuelerkreis, questa volta sembra senza nemmeno Peter Schuster, il chimico evoluzionista e agnostico (perfino!) che l’anno scorso era stato invitato e che era spesso intervenuto. Non sarebbe il caso di chiedere al papa un minimo di serietà e di rispetto per una parte importante della cultura occidentale sulla quale si prepara magari ad esprimere un giudizio inappellabile ma non informato? Non dimentichiamo che al precedente incontro a Castelgandolfo aveva addirittura attribuito “ufficialmente” alla Provvidenza (come si legge per ora solo nella versione tedesca del volume che raccoglie gli atti del convegno: Schöpfung und Evolution) la lettera al New York Times (7/7/05: “Finding Design in Nature”) del Card.Schonborn, in cui veniva riportato, stravolgendolo in un punto chiave citato fin nella prima riga, un documento di GP2 del 1996 che poi veniva giudicato non importante (… lo sarebbe infatti stato, dopo la modifica fatta dal cardinale o dai suoi consulenti USA … ). Sembra che il papa abbia infatti detto “mi sembra che sia stata la Provvidenza ad averti indotto a scrivere quella chiosa sul New York Times” Siamo in una situazione in cui in Italia, ma forse anche nella chiesa cattolica, la creazione di opinioni e anche la stessa comunicazione sui problemi dell’evoluzione viene gestita autonomamente all’interno della Chiesa senza alcuna struttura scientifica seria e competente che verifichi la rispondenza ai fatti oggi noti (basta leggere la diagnosi presente nella lettera autorevole del papa precedente a P.Coyne, spedita nel 1988…) e senza chiedere collaborazione al mondo scientifico. Si utilizzano quindi soprattutto le competenze limitate di alcune strutture formative sorte da poco e che a volte dimostrano di non riuscire a riconoscere noti creazionisti biblici (quelli della genesi in 6 giorni più il weekend e con improbabili dinosauri che pascolavano attorno alle capanne preistoriche …), preferendo affidarsi più a loro che ad esperti di evoluzione. L’uso anche di consulenti non adeguati indica che la situazione prospettata nel 1988 si sta ulteriormente aggravando … sempre che questo interessi … E’ per esempio sconcertante trovare in internet, nel sito web di un’università pontificia, una dispensa per gli studenti di un corso sull’evoluzione con uno schema della filogenesi umana lineare e vecchio di qualche decennio; farebbe ridere/piangere mons.Facchini, che questi corsi li saprebbe fare certamente meglio se solo le competenze (anche quelle presenti all’interno della Chiesa, in questo caso) venissero verificate, riconosciute e soprattutto utilizzate, applicando i suggerimenti di GP2. Se non si parte da fatti (che, guarda caso, derivano solo dal lavoro – non sempre rispettato - degli scienziati …) aggiornati e da tutti conosciuti … le discussioni non sono produttive. 23/8/07-UK

Una lettera piuttosto originale è pubblicata oggi su Nature (“Scientists should unite against threat from religion”) in cui Sam Harris esprime la sua opinione che “… Nature's coverage of religion has been unfailingly tactful — to the point of obscurantism”. In proposito cita l’articolo di uno scienziato islamico sulla razionalità dell’Islam e la pubblicazione di una dichiarazione di Francis Collins su come la visione di una cascata di ghiaccio gli fece capire l’esistenza


di un creatore. Conclusione dell’articolo: “At a time when Muslim doctors and engineers stand accused of attempting atrocities in the expectation of supernatural reward, when the Catholic Church still preaches the sinfulness of condom use in villages devastated by AIDS, when the president of the United States repeatedly vetoes the most promising medical research for religious reasons, much depends on the scientific community presenting a united front against the forces of unreason. There are bridges and there are gangplanks, and it is the business of journals such as Nature to know the difference“ Occorre precisare che Sam Harris è autore di uno dei libri sulle religioni (“Letter to a christian nation”) oggi più venduto negli USA (mentre in Italia ce ne sono circa 600, negli USA ci sono oggi più di 1500 religioni e non sempre vanno d’accordo) 23/8/07-IT

Su Repubblica la 9’ puntata della serie di articoli sull’evoluzione scritti da Cavalli Sforza: “Come sono fatte le idee … e come si trasmettono da un individuo all’altro”. Sconcerta un po’ notare come solo alcuni degli otto articoli di questa “Storia dell’evoluzione” finora pubblicati si possono trovare in versione integrale nella rassegna stampa della Camera, che sembra preferire gli articoli di antievoluzionisti. Sull’Avvenire una recensione piuttosto critica, come si capisce subito dal titolo piuttosto aggressivo (“Animalisti alla griglia” … non evoca un po’ San Lorenzo…?) di un libro scritto da un animalista sulla storia del rapporto fra la chiesa cattolica e gli animali. Fa una certa impressione leggere come la critica faccia riferimento soprattutto ai testi della Genesi (“il dettato biblico è inequivocabile (checché ne pensino gli animalisti): a sua immagine e somiglianza Dio ha creato esclusivamente l’uomo e altrettanto inequivocabilmente è all’uomo soltanto che, secondo la Genesi, Dio ha conferito un peculiarissimo potere su tutti gli altri esseri viventi”), come se non ci fosse una “novità” di due secoli fa, sicuramente accettata dalla chiesa cattolica almeno dal 2004 e di cui quindi oggi si dovrebbe tenere conto: l’evoluzione biologica che prevede la discendenza genetica di tutti gli organismi viventi (e quindi anche dell’uomo) da organismi appartenenti a specie precedenti. Le conseguenze del fatto che la teoria dell’evoluzione non viene insegnata nelle scuole che formano i filosofi lo si nota nella frase sui “biocentristi” (ma ominocentrici?) che sembra dimostrare come l’evoluzione biologica non sia ancora un concetto noto a tutti gli italiani (nonostante il documento del card.Ratzinger del 2004, che l’accetta tranquillamente, al punto 63): “Il naturalismo infatti da una parte non vuole ammettere che nel creato esistano distinzioni di valore, ma dall’altra non riesce a costruire, al posto dell’odiato specismo, una teoria «biocentrica» consistente: contro le loro migliori intenzioni, infatti, i biocentristi alla fin fine, in un modo o nell’altro, riconoscono il primato dell’uomo, come protagonista assoluto sia della natura, sia, a maggior ragione, della storia”. Curioso il fatto che si accusino i “biocentristi” di “insistere (anche se a volte con toni pateticamente esagerati e ossessivi) nel ricordare come gli uomini debbano sentirsi «responsabili« verso tutto il creato”. Poco motivata e discriminatoria sembra la frase che nega che i “biocentristi” possano tenere questo atteggiamento, ponendo un presupposto non necessario (e forse valido solo per i cattolici?): “Solo chi riconosca il primato ontologico ed assiologico degli esseri umani è in grado di giustificare adeguatamente la difesa del creato e può credibilmente attribuire all’uomo questa difesa come suo specifico dovere morale!”. Non sembra ci si preoccupi troppo che l’uso continuo del termine “creato” – oltre che a non impostare in modo corretto le nostre relazioni con le altre specie - rischi di deresponsabilizzare l’uomo nella sua gestione. Non motivata è poi la critica all’opinione che “la natura non è mai stata oggetto di studio esaustivo da parte della Chiesa”; o almeno non è motivata se guardiamo al presente, anzi; basta consultare l’elenco dei docenti delle università pontificie (che spero possa essere considerato da tutti un indicatore oggettivo e incontestabile dei campi oggi “oggetto di


studio esaustivo da parte della Chiesa”) per far notare che sui 1600 docenti di livello universitario delle università pontificie solo 1 insegna, pur avendo solo competenze mediche, scienze naturali, mentre un vero docente universitario (statale) di scienze naturali viene invece tranquillamente promosso a docente di … filosofia della scienza … La lettera di GP2 a P.Coyne spedita nel 1988 fa una diagnosi precisa e soprattutto credo abbastanza autorevole (“Mentre religione e scienza possono e debbono ciascuna appoggiare l'altra come dimensioni distinte della comune cultura umana, nessuna delle due dovrebbe pretendere di essere il necessario presupposto per l'altra.”); purtroppo non sembra ancora arrivata … dato che molte delle sue riflessioni sembra siano pure ignorate: “Può una prospettiva evoluzionistica contribuire a far luce sulla teologia antropologica? …. Può il metodo teologico avvantaggiarsi facendo proprie le intuizioni della metodologia scientifica e della filosofia della scienza? …. Si potrebbero fare molte altre domande di questo tipo. Ma per continuare a proporne si richiederebbe quella specie di intenso dialogo con la scienza contemporanea che, generalmente parlando, è mancato nei teologi impegnati nella ricerca e nell'insegnamento. Ciò comporterebbe che almeno alcuni teologi fossero sufficientemente competenti nelle scienze per poter fare un uso genuino e creativo delle risorse offerte loro dalle teorie meglio affermate. Una tale conoscenza li difenderebbe dalla tentazione di fare, a scopo apologetico, un uso poco critico ed affrettato delle nuove teorie cosmologiche come quella del «Big Bang» …. Un contributo chiave a questo processo di mutuo apprendimento può essere dato da quei membri della Chiesa che sono scienziati attivi o, in casi particolari, scienziati e teologi allo stesso tempo“. Questa era la valutazione di GP2 nel 1988 sull’interesse che vedeva nella Chiesa per la scienza e la natura …; non mancavano comunque pensieri un po’ più ottimisti rispetto a quelli che leggiamo oggi sull’Avvenire, e suggerimenti all’azione sia per teologi che per scienziati: “Ma si richiede molto di più. Il problema è urgente. Gli sviluppi odierni della scienza provocano la teologia molto più profondamente di quanto fece nel XIII secolo l'introduzione di Aristotele nell'Europa occidentale. Inoltre questi sviluppi offrono alla teologia una risorsa potenziale importante… perché non potremmo sperare che le scienze di oggi, unitamente a tutte le forme del sapere umano, possano corroborare e dar forma a quelle parti della teologia riguardanti i rapporti tra natura, umanità e Dio? … La scienza può purificare la religione dall'errore e dalla superstizione … ”. Qualcuno (soprattutto se cita i miti della Genesi invece che testi motivati, recenti e autorevoli come questi) potrebbe rimanere sconcertato, ma GP2 in quella lettera scrisse addirittura questa frase: “Gli scienziati non possono perciò disinteressarsi del tutto di certi argomenti di cui si occupano filosofi e teologi. Col dedicare a questi argomenti un po' dell'energia e dell'interesse che essi mettono nelle loro ricerche scientifiche, possono aiutare altri a scoprire più pienamente le potenzialità umane delle loro scoperte” E’ una frase che non tutti oggi apprezzano, più o meno spontaneamente: nel sito web di Pikaia un visitatore – forse cattolico… - ha recentemente scritto: “Mi pare che sia meglio che gli scienziati si occupino di scienza perchè quando escono dal seminato cominciano a dare giudizi imbarazzanti. A ognuno il suo campo di attività”. Possiamo sperare che all’Avvenire non siano tutti d’accordo con lui … 22/8/07-IT

Di passaggio in Italia per il Meeting di Rimini, viene intervistato dall’Avvenire il fisico premio Nobel G.Smoot sui “Sussurri del cosmo”, cioè quei suoni che ai fisici segnalano i fenomeni avvenuti all’origine dell’universo. Pur premettendo che «le implicazioni religiose della scoperta sono materia per la teologia» subito dopo certo non aiuta a distinguere fra i fatti e le spiegazioni quando dice che «Gli esseri umani hanno avuto l’audacia di concepire una teoria della creazione, e ora noi siamo in grado di provare questa


teoria. Crediamo di aver scoperto i resti fossili dell’universo giovane, progenitore dell’universo di oggi”. Se uno ha chiaro la differenza fra fatti e teorie nel caso dell’evoluzione biologica probabilmente non riesce a capire a quale “teoria della creazione” si riferisca e quali siano le spiegazioni che vengono dimostrate vere dai “resti fossili” trovati. Tanto più che si dice che invece ha smentito (“Tutta la ricerca sull’origine e sull’evoluzione dell’universo ha cambiato corso”) altre conoscenze scientifiche più recenti (“Smoot ha smentito la tesi comune secondo la quale nell’universo la materia è uniformemente distribuita”) e quindi probabilmente più raffinate rispetto alla storia di Adamo ed Eva, che viene in mente quando si parla di creazione su un quotidiano cattolico. O non sono loro quelli della “teoria della creazione” che Smoot dice di aver dimostrato? Probabilmente siamo ancora semplicemente alla descrizione di fatti (“Noi abbiamo trovato le vestigia della Creazione. Siamo tornati indietro al periodo compreso fra i 300 mila e i 400 mila anni dopo il Big Bang”)? La teoria dell’evoluzione è stata proposta solo molto tempo dopo la scoperta dei primi fossili! 22/8/07-UK

Su Nature un articolo (“A new species of great ape from the late Miocene epoch in Ethiopia”) presenta alcuni reperti (decisamente molto frammentari) attribuiti ad una specie simile al gorilla attuale e datati a circa 10 milioni di anni fa e trovati in Etiopia. We report here the discovery and recognition of a new species of great ape, Chororapithecus abyssinicus, from the 10–10.5-Myr-old deposits of the Chorora Formation at the southern margin of the Afar rift. To the best of our knowledge, these are the first fossils of a large-bodied Miocene ape from the African continent north of Kenya. They exhibit a gorilla-sized dentition that combines distinct shearing crests with thick enamel on its 'functional' side cusps. Visualization of the enamel– dentine junction by micro-computed tomography reveals shearing crest features that partly resemble the modern gorilla condition. The teeth, eight molars and a canine, "are collectively indistinguishable from modern gorilla subspecies" in size, proportion and scan-revealed internal structure, says Gen Suwa of the University of Tokyo Museum, Japan, who led the study. Come si legge anche in un articolo di commento sullo stesso fascicolo di Nature (“Oldest gorilla ages our joint ancestor. Fossil teeth from Africa add years to early ape”), non tutti – e Nature stesso lo riporta! - sono convinti dell’attendibilità dell’interpretazione di reperti così frammentari (un paleoantropologo dell’Illinois dice: "I'm not convinced it is a gorilla," he says. More fossils, analysis and debate will be needed to determine whether the specimen is ancestral to hominids”). L’effetto più importante dell’articolo, come chiarito anche dalle news (“New Fossil Ape May Shatter Human Evolution Theory”) sul sito del National Geographic, sarà comunque quello di ricordare a tutti che comunque le conoscenze scientifiche attuali prevedono che: “Between 15 million and 22 million years ago, there were dozens of primate species across Africa and Euroasia — and apes dominated the primate scene” [apes sono le scimmie antropomorfe] C’è qualcuno che crede invece a qualcos’altro? Si’, sono i pochi fedeli italiani convinti da G.Sermonti che esista addirittura una “teoria” chiamata “Devoluzionismo” che prevede che “le scimmie” non siano comparse decine milioni di anni fa ma abbiano avuto origine dall’Homo sapiens … solo 500 mila anni fa. Purtoppo questi fedeli collaborano alla versione italiana della Wikipedia, dove riportano, nell’ideologica voce “Antievoluzionismo”, queste favola, chiaramente smentita dalle frasi (certo non nuove per gli esperti!) appena citate e tratte dall’articolo di Nature: … una variante dell'antievoluzionismo che ha creato un certo scalpore [?!] in ambito scientifico: la teoria del devoluzionismo [?!]. Nel suo libro La luna nel bosco (1985) sostiene esplicitamente la discendenza delle scimmie dalla linea di discendenza (filetica) umana. In altre parole, suggerisce che siano le scimmie a discendere dagli uomini, e non viceversa. Motiva tale ipotesi sostenendo che è difficile [?!] spiegare


come e perché solo una parte delle scimmie si siano evolute in uomini, mentre è molto più semplice [?!] spiegare come e perché solo una parte degli uomini si siano devoluti in scimmie.… [?!] Possiamo sperare che adesso, in poche ore, questa pagina della Wikipedia in italiano ritorni sotto il controllo di editor volontari più ragionevoli e lettori di riviste scientifiche qualificate… ? 21/8/07-UK

E’ uscita su Channel 4 ed è anche disponibile in rete la 2’ ultima puntata della nuova trasmissione televisiva di Richard Dawkins, The Enemies of Reason, già citata il 13/8, molto critica sulla medicina alternativa, molto costosa ma poco efficiente, e soprattutto usata come un cuneo per far entrare nella mentalità comune i dubbi sul metodo scientifico - a cui ormai ci eravamo (per fortuna) quasi tutti abituati…. Irrazionalità, ma anche soprannaturale, continuano ad avere un ruolo nel XXI secolo. Anzi, molti credono che questo ruolo aumenti … A proposito … è interessante leggere in un articolo su Zenit (“Intervista al consulente scientifico della mostra”) come i consulenti scientifici della mostra sulla visione al Meeting di Rimini siano “ammiratori” del primissimo Darwin, quando ancora sosteneva le idee creazioniste del reverendo Paley, tanto è vero che ambedue citano, nella stessa intervista, la stessa frase ( “Supporre che l’occhio possa essersi formato per selezione naturale sembra, lo ammetto francamente, del tutto assurdo”) che fa riferimento ad un problema che aveva molto intrigato Darwin, portandolo alla fine a scrivere nel suo libro “Sulla origine delle specie” che erano invece le sue supposizioni ad essere assurde 1859 (pur non potendolo dimostrare fino in fondo) . Purtroppo non continuano spiegando quello che, come perfino Behe ammette (“Darwin è riuscito a persuadere la maggior parte delle persone che un moderno occhio potesse essere prodotto gradualmente a partire da una struttura molto più semplice”), quasi tutti hanno capito, 150 anni dopo; o forse è stato il giornalista a pensare che non fosse di interesse per i lettori? Sarebbe meglio quindi che su Darwin la si raccontasse giusta e soprattutto si presentassero soprattutto le conoscenze attuali; non lamentiamoci poi che la scienza venga strapazzata … se non ci fosse stato davvero niente di nuovo negli ultimi 150 anni (citare le numerose imprecisioni o i dubbi di Darwin è un abile trucchetto che non dovrebbe essere più usato … ma purtroppo funziona sempre) e sarebbe davvero urgente chiedersi a cosa serve la biologia e la scienza...! Infatti BoncineIIi ci spiega che in questo secolo ormai sappiamo che i dubbi di Darwin sono superati: “l’occhio è nato indipendentemente 40 volte durante l’evoluzione, in questi tre miliardi di anni... Perché? Perché l’occhio del moscerino, l’occhio del polpo e l’occhio di un topo o di un uomo sono, in realtà, organi completamente diversi. La biologia molecolare ci ha spiegato però che lo stesso gene, che si chiama pax 6, è in grado di produrre l’occhio in tutti gli organismi. Questo ci deve un po’ far riflettere su tutto il discorso. Probabilmente, come la testa si è formata una volta sola tanto tempo fa, così anche l’occhio, magari un occhio rudimentale, si è formato una volta sola, quasi perfetto fin dall’inizio”. Insomma: sembra assurdo e non lo è. Strano voler oggi far credere che qualcuno ha creato l’occhio (solo l’occhio? Solo quello umano?) mentre perfino il papa già nel 2004 ammetteva (e l’ha ripetuto anche il 25/7/07 ad Auronzo nel Veneto) che c’è stata l’evoluzione biologica e che abbiamo come antenati comuni organismi molto semplici (e quindi privi di occhi). Ancora più strano voler oggi far credere che l’evoluzione biologica sia piena di eventi esterni, di miracoli inspiegabili (la ricomparsa del consolante dio tappabuchi semrerebbe infatti l’obiettivo, anche se non esplicitato chiaramente) quando un docente universitario, monsignore e biologo evoluzionista umano, avvertiva, in un articolo sull’Avvenire a fine luglio del 2007 (“Disegno Intelligente, quali prospettive?”): “Non avrebbe però senso introdurre fattori esterni alla natura per spiegare la formazione di strutture complesse e il disegno generale sulla creazione, come fa la teoria dell'Intelligent Design, anche se il Creatore è sempre all'opera come causa prima delle cose. I sostenitori dell'Intelligent Design finiscono per favorire un vero equivoco e cioè che il progetto sulla creazione debba comportare, per così dire, interventi esterni, in corso


d'opera, un'affermazione , che non è dimostrabile sul piano empirico, e apre problemi più che risolverli.”:

19/8/07-USA

Se qualcuno volesse capire perché è scorretto far credere che la comparsa dell’occhio dei vertebrati (non solo quello umano!) non possa essere spiegata oggi come un prodotto dell’evoluzione può leggere alcuni testi che lo dimostrano: • “How can the random processes of evolution produce complex adaptations such as the eye?”, • “15 Answers to Creationist Nonsense“ (al punto 14): “Darwin [already] suggested that even "incomplete" eyes might confer benefits (such as helping creatures orient toward light) and thereby survive for further evolutionary refinement. Biology has vindicated Darwin: researchers have identified primitive eyes and light-sensing organs throughout the animal kingdom and have even tracked the evolutionary history of eyes through comparative genetics”., • “Design Yes, Intelligent No” di Massimo Pigliucci: “today biologists know of several examples of intermediate forms of the eye, and there is evidence that this structure evolved several times independently during the history of life on Earth (Gehring and Ikeo 1999). The answer to the classical creationist question, "What good is half an eye?" is "Much better than no eye at all" • “Intelligent Design & The Evolution of the Eye”, con un video in cui R.Dawkins illustra con schemi come si spiega oggi l’evoluzione dell’occhio. Il video dimostra come la frase di Darwin citata alla presentazione della mostra di Rimini sia solo l’inizio di un ragionamento di 3 pagine in cui Darwin cerca di dimostrare come invece non sia assurdo. Solo che i diversi creazionisti si fermano invece alla frase iniziale e ignorano (o non raccontano) quello che Darwin scrive subito dopo! (NB: Il sito archivia molti altri video sul problema scienza/fede) In un altro articolo sulla mostra il curatore della mostra, che già aveva stupito con una dichiarazione molto difficile da dimostrare e forse originale (“Quel di più che permette di rendere le immagini che arrivano dall'esterno "visione", è l'anima, cioè quel substrato non materiale, unico dell'uomo, che rende queste operazioni che sarebbero solo meccaniche o elettriche o biochimiche e le fa diventare immagine e stupore”) è ancora più poetico: “Non si può elaborare alcuna teoria del vedere – ha concluso – senza prendere in considerazione l’esistenza dell’uomo. Ultimamente l’occhio vede a partire dal cuore”. Sulla prima parte della frase non si può ovviamente che essere d’accordo, dato che è ovvio che solo l’uomo elabora teorie. Nei giorni scorsi si è molto parlato, soprattutto nel blog Pharyngula (1 – 2 – 3), di un film che uscirà il 12/2/08, non casualmente in occasione del prossimo Darwin Da, il giorno del compleanno di Darwin: “Expelled” (“No intelligence allowed”). L’uscita del film avverrà anche in coincidenza con la prossima campagna elettorale USA, dove il dibattito evoluzione/creazione giocherà certamente un ruolo; si sa che Bush non crede proprio all’evoluzionismo ma anche tre candidati alla presidenza repubblicani hanno alzatole mani quando è stato chiesto chi di loro non credeva nell’evoluzionismo darwiniano. Se ne parla soprattutto sul blog Pharyngula perché il biologo che gestisce il blog (PZ Meyers) è uno di quelli che è stato truffato … sì molti scienziati evoluzionisti sono stati intervistati dall’economista che aveva avuto l’idea del film, con la falsa scusa di un film serio, mentre invece si troveranno nel ruolo di chi caccia senza validi motivi le nuove idee dal mondo della “big science”; si troveranno quindi inchiodati nel ruolo che avevano sempre evitato, quello di dover spiegare in poche parole le differenze fra la scienza vera (che richiede conoscenze di base, premesse, prove e dimostrazioni, come i migliori scienziati USA da tempo insegnano al mondo) e la “wedge strategy” dell’”intelligent design”, che invece non ha bisogno di spiegare niente e lo puo’ fare in pochi minuti, durante un dibattito pubblico. Nel trailer, che si può scaricare dal sito del film, si vede un esponente della “big science” (di cui gli USA vanno di solito fieri, ma forse la situazione sta cambiando…!) dire che ovviamente non si può accettare come scienza la teoria dell’”intelligent design”; non ci vuole molto a giustificare questa


dichiarazione (basta ad esempio leggere qui sotto la Rassegna Stampa in data 18/8/07, 29/5/07 o 23/5/07), ma richiede comunque un po’ di tempo e un po’ di … ragionamento. Come si vede, negli USA si sta alzando il livello del confronto, e sono entrate in campo contro la scienza e la ragione altre componenti del mondo della “cultura”, sicuramente ben finanziate e che riescono a sfruttare i problemi a cui sono andati incontro due o tre scienziati amici dell’ID, qui presentati come vittime addirittura della libertà d’espressione. Impressionante leggere in un articolo pubblicitario sul film (prima dell’elenco, con relative qualifiche, delle organizzazioni del mondo dello spettacolo che hanno messo in piedi il film e che quindi si propongono anche come produttori di conoscenze scintifiche) che “The creators of Expelled crossed the globe over a two-year period, interviewing scores of scientists, doctors, philosophers and public leaders. The result is a startling revelation that freedom of thought and freedom of inquiry have been expelled from publicly-funded high schools, universities and research institutions”. Si può ricordare che in Italia si è già realizzato un filmato pubblicitario sull’ID, "ID NON VUOL DIRE IDIOTA", presentato in TV da Ferrara su La7; gli obiettivi per fortuna erano più modesti e soprattutto non c’era il masochismo che sembra dominare questa iniziativa che, partendo semplicemente dall’integralismo religioso dei fondamentalisti protestanti, punta però al cuore della ricerca biomedica USA approfittando del fatto che il 52% degli americani crede a quanto si legge nel libro della Genesi. Questa volta davvero farebbero tutto da soli, grazie a Premise Media Corporation (“Producing world class media that stirs the heart and inspires the mind to truth, purpose and hope"), Motive Entertainment (ha gestito il marketing di Passion di Mel Gibson), Rocky Mountain Pictures. [Il processo di Harrisburg aveva fatto capire al Discovery Institute che per proporre nuove ipotesi non bastano soldi ma bisogna fare ricerca e costruire laboratori; e si erano convinti. Questa nuova iniziativa farà loro capire che di fronte a semplici premi Nobel bastano i soldi, un film e un sito web che difendono “la libertà di espressione”?]. 18/8/07-USA

Interessante intervento in un blog USA in cui si precisa (“Discovery Institute's Lies on Origin of ID Movement“) come il DI racconti frottole facilmente smentibili sull’origine dell’Intelligent Design nel 1987. La smentita viene infatti proprio da un documento ufficiale, scritto per il tribunale di Harrisburg da uno dei massimi responsabili del Discovery Institute, in cui si legge che “Of Pandas and People was and remains the only intelligent design textbook. In fact, it was the first place where the phrase "intelligent design" appeared in its present use”. Data questa autorevole precisazione fatta dallo stesso DI, l’autore del blog trae una logica conseguenza: “In the early 1987 version of the book, then called Biology and Origins, they offered this definition: "Creation means that various forms of life began abruptly through the agency of an intelligent creator with their distinctive features already intact - fish with fins and scales, birds with feathers, beaks and wings, etc." In the late 1987 version of the book, then using its final name Of Pandas and People, they offered this definition: "Intelligent Design means that various forms of life began abruptly through an intelligent agency with their distinctive features already intact: fish with fins and scales, birds with feathers, beaks and wings, etc." Come si vede, due diverse edizioni del 1987 di quello stesso libro presentano due definizioni identiche per due termini diversi: “Creation” e “Intelligent Design”. Questo dovrebbe essere sufficiente per far capire a chiunque che dietro all’Intelligen Design si nascondono sempre soprattutto i creazionisti protestanti USA che solo 10 anni fa credevano nel fatto che la terra avesse circa 6000 anni (Young Earth Creationists, come gli italiani che troviamo qui all’ombra dei dinosauri a discutere dei ridicoli rompicapo che angosciano i protestanti YEC americani …)


18/8/07-IT

Come sappiamo, in Italia i programmi scolastici di religione [cattolica], dall’asilo alle superiori, sembrano garantire in ogni ciclo una posizione centrale al concetto di creazione, per cui risulterà poi del tutto normale definire creato tutta la materia, vivente o no, che ci circonda, uomo compreso. Sembra però che, a differenza che negli USA, non si insista troppo su quali siano le conseguenze di questa impostazione; succede così che il papa si sia espresso (come ha fatto nel 2004, ma anche recentemente) a favore dell’esistenza di un antenato comune di tutti gli esseri viventi e quindi di forme viventi (classificabili come primati) da cui l’uomo ha avuto origine e che quindi precedono la comparsa dell’uomo e muoiono (senza scandalo) anche prima della “creazione” del peccato originale. Se anche la chiesa cattolica “sembra” accettare oggi l’evoluzione biologica come un fatto, continua comunque a mantere fra i suoi insegnamenti la creazione; inevitabile quindi una certa eterogeneità di opinioni fra i teologi ma soprattutto una notavole confusione fra i fedeli; inevitabile quindi che sugli aspetti materiali, decisamente rilevanti, che riguardano l’evoluzione (ma anche la creazione) si preferisce cambiar discorso o “sorvolare”, con salti logici sconcertanti, come è avvenuto anche nell’incontro ad Auronzo il 25/7. La situazione negli USA è invece diversa, tanto è vero che problemi in Italia del tutto ignorati, come l’ombelico di Adamo, il progetto e le dimensioni reali dell’arca di Noè (che probabilmente contenevano anche dinosauri, ma solo quelli piccoli) gli incesti nei primi discendenti di Adamo, l’esistenza delle malattie e della morte prima del peccato originale, ecc. sembra facciano consumare molte energie intellettuali ai cristiani di orientamento evangelico, che non intendono abbandonare l’interpretazione letterale della Bibbia, economicamente ben foraggiati da fondazioni fondamentaliste. La questione sarebbe di nessun interesse per gli italiani, in maggior parte cristiani cattolici, se non fosse che alcuni settori del mondo cattolico utilizzano e diffondono queste informazioni e tengono deste queste problematiche; forse senza rendersi conto che entrano in contrasto con documenti vaticani che probabilmente non conoscono. E’ utile quindi vistare alcuni siti web in cui i creazionisti evangelici USA si industriano, senza saltare alcun passaggio logico (ma introducendo passaggi umoristici …), a convincere che tutto cio’ che si legge sulla Bibbia è vero, alla lettera; conoscere il loro modo di ragionare permette di capire quando qualcuno cerca di diffondere anche in Italia posizioni che contrastano con quelle della chiesa cattolica, favorevoli all’esistenza di un antenato comune per tutti gli esseri viventi: • Creation on the web: http://www.creationontheweb.com/ • Creation superlibrary: http://christiananswers.net/creation/home.html Se puoi si vuole scendere nei dettagli dei problemi, la lettura di alcuni articoli dimostra la determinazione con cui i creazionisti USA cercano di dimostrare alcuni fatti particolari anche senza la necessità di prove: • Kangaroos: God’s amazing craftsmanship: http://www.creationontheweb.com/content/view/755 • Birds: fliers from the beginning: http://www.creationontheweb.com/content/view/5072 • Are look-alikes related?: http://www.creationontheweb.com/content/view/653 • Chimp genome sequence very different from man: http://www.creationontheweb.com/content/view/4229 La novità è che da qualche giorno sono disponibili – per chi volesse leggerli - decine di articoli di questo tipo. E’ stato infatti liberalizzato l’accesso ai fascicoli on line di quella che i creazionisti USA definiscono una rivista di “creation science”, il Journal of Creation. Anche l’archivio sta per essere reso disponibile fino ad un anno prima. La lettura degli articoli chiarisce molto bene come le confutazioni delle ipotesi (non verità!) scientifiche si basino su ragionamenti (non supportati da prove) e non su dimostrazioni sperimentali della migliore efficienza/utilità di ipotesi alternative, come avviene di solito. Vederlo di persona, per chi è abituato alle esigenza e ai vincoli del metodo scientifico, è abbastanza sconcertante, e non si capisce come il metodo trovi sostenitori in un contesto culturale come il nostro, di solito abbastanza diffidente e scettico anche di fronte alle

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prove ... Che il processo di Harrisburg, con il giudice che chiedeva dove fossero i laboratori di ricerca dei creazionisti, necessari per chiunque pretenda di fare “scienza”, abbia cambiato qualcosa lo si capisce dalla nuova sensibilità verso le cose fatte seriamente: in un articolo (“Do Creationists Publish in Notable Refereed Journals?“) si cerca di far notare che anche i creazionisti scrivono su riviste scientifiche serie e controllate. [Scrivono su argomenti che riguardano la creazione? Certo che no!] 17/8/07-IT

Su Repubblica l’ottava puntata della serie di articoli di Cavalli Sforza sull’evoluzione umana (“L’invenzione è la specialità degli umani”). Oggi si parla della capacità di usare ma soprattutto di creare strumenti.

16/8/07-IT

E’ disponibile in rete il programma del Festival dei Saperi che si svolgerà a Pavia dal 5 al 9 settembre. L’apertura è stata affidata, alle 17 del 5/9, a Stefano Rodotà. Come l’anno scorso rimane molto rilevante la discussione dei problemi della biologia, a cui si aggiunge anche l’evoluzione umana. Oltre alla possibilità di visitare un laboratorio, ci saranno iniziative su • Cellule staminali: promesse e realtà (Tavola rotonda con Elena Cattaneo e Giuseppe Testa | Modera Gianna Milano) • Il contributo del DNA alla cattura di Provenzano (Conferenza di Giuseppe Novelli) • L’antropologia medica (Tavola rotonda con Giulio Cossu, Antonio Guerci e Vittorio Sironi | Introduce Gianna Milano) • Cosa abbiamo imparato studiando l’evoluzione umana? (Telmo Pievani dialoga con Luigi Luca Cavalli Sforza) • Donne e scienza (Tavola rotonda con Paola Cicerone, Elisabetta Dejana, Lucia Lopalco e Rossella Panarese | Modera Gianna Milano)

15/8/07-UK

Articolo preoccupato sul Guardian (“The age of endarkenment”) di un farmacologo universitario inglese (David Colquhoun) che gestisce alcuni siti web in difesa della scienza (Improbable Science, Goodscience, Education and religion). Colquhoun diagnostica un costante peggioramento negli ultimi anni del rapporto fra l’uomo e la cultura che si è sviluppata nel mondo occidentale a partire dall’illuminismo; cita l’uso masochistico dell’omeopatia come profilassi e rimedio contro la malaria ma soprattutto l’istituzione non motivata di un corso universitario di omeopatia in un’università inglese. Nel suo sito web si riporta anche un interessante articolo di Peter A. Lawrence (Department of Zoology, University of Cambridge, and the MRC Laboratory of Molecular Biology, Cambridge) comparso recentemente su Current Biology, August 7, 2007: 17 (15), r583: “The Mismeasurement of Science” sui rischi legati alla valutazione quantitativa della ricerca scientifica in UK. P.Lawrence agli inizi del 2006 aveva scritto su PLOS biology un articolo sul ruolo, da ampliare, delle donne nella scienza (“Men, Women, and Ghosts in Science”): “Science would be better served if we gave more opportunity and power to the gentle, the reflective, and the creative individuals of both sexes”

15/8/07-CK

Ferragosto fra i gorilla …. anche oggi la webcam 1 dello zoo di Praga segue costantemente il piccolo gorilla nato il 30/5 e sua madre che lo cura (cliccare sul video per ingrandirlo). Nell’archivio dei video si vede anche l’interesse dei maschi per il piccolo. Nel sito dei rangers del Virunga invece oggi si racconta la storia della Rugendo family, così duramente colpita negli ultimi mesi.


15/8/07-USA

Dell'articolo di Nature sui nuovi fossili di H.habilis e di H.erectus trovati nel 2000 sul lago Turkana (“Implications of new early Homo fossils from Ileret, east of Lake Turkana, Kenya”) parla in modo critico A.Gibbons sull’ultimo fascicolo di Science (“New Fossils Challenge Line of Descent in Human Family Tree”) [sullo stesso fascicolo si trova anche un aggiornamento sui reperti fossili trovati a Flores (“The Fellowship of the Hobbit”)]. Critici sulla rilevanza data alla notizia (ad esempio dal New York Times e dall’AP in articoli in cui molto stranamente si riferiscono alcune ipotesi NON dimostrate nell’articolo sottoposto a peer-review da Nature) ma anche sull'articolo stesso, che oggettivamente non porterebbe a cambiamenti così rilevanti rispetto a quanto gli scienziati sapevano anche prima, sono i blog Pharyngula (dove PZ Meyer solleva perfino il dubbio che i paleoantropologi non sappiano bene come funzioni l'evoluzione!), The Questionable Authority, Jason ("The idea of a simple linear progression of species leading from ape to man was discarded decades ago.", "Fascinating! But I smell a version of the “If humans evolved from apes, why do we still have apes?” argument here."), Razib; nei blog degli antropologi, come i blog di J.Hawks, di Anthropology.net (Kambiz) e di Afarensis si leggono critiche anche pesanti, mentre Jeffrey K. McKee nella sua pagina web scrive addirittura: "Unfortunately, the sensationalism around the find has once again resulted in a lot of misunderstanding about the nature of evolution in general, and human evolution in particular. Even worse, some of the misunderstanding has been initiated by some of my colleagues who should have known better"; Eric Michael Johnson nel suo blog The Primate Diaries, cita anche un articolo tutto contento nel sito del Discovery Institute ("Paleoanthropologists Disown Homo habilis from Our Direct Family Tree") in cui questi creazionisti “mascherati” hanno subito approfittato di questo articolo (ma soprattutto delle ipotesi non dimostrate ma riferite ai giornalisti) per sostenere che "the inappropriateness of such "straight line" depictions of human evolution was one of Jonathan Wells' main points in chapter 11 in Icons of Evolution, ….. The Associated Press article [?!] goes on to explain why Homo habilis can no longer considered a direct ancestor of humans [!!!????]: The old theory was that the first and oldest species in our family tree, Homo habilis, evolved into Homo erectus, which then became us, Homo sapiens. ….. . In 2000 Leakey found an old H. erectus complete skull within walking distance of an upper jaw of the H. habilis, and both dated from the same general time period. That makes it unlikely that H. erectus evolved from H. habilis, researchers said. In other words, habilis can no longer be considered the ancestor to the rest of the genus Homo. " [nel blog Afarensis si puo’ leggere una critica a questo articolo, a cominciare dal fatto che non si dovrebbero commentare gli articoli giornalistici, che in questo caso sono diversi rispetto al contributo scientifico]. Preoccupa notare che questo articolo del Discovery Institute contiene informazioni non pubblicate sulla rivista scientifica ma fornite solo ai giornalisti; in particolare impressiona il fatto che la frase “That makes it unlikely that H. erectus evolved from H. habilis” sia oggi presente in 258 pagine web; la frase infattì NON è presente nell’articolo peer-reviewed, ma è stata detta ai giornalisti da M.Leakey; nell’articolo la frase corrispondente è ben diversa in quanto fa chiaramente riferimento solo alla zona del lago Turkana, e non si esclude che l’evoluzione da H.habilis a H.erectus sia avvenuta altrove. Siccome forme simili a H.habilis sono comparse 2.33 Mya fa e forme di H.erectus sono comparse 1.9 Mya fa, non si giustifica proprio perché sia improbabile (unlikely) l’evoluzione da H.habilis ad H.erectus … e nell’articolo pubblicato su Nature non se ne parla! E, diciamo la verità…, questa si’ che sarebbe stata LA notizia rilevante! Che l'evoluzione umana sia un cespuglio e non una linea retta lo si sa da decenni anche se spesso al pubblico si proponevano schemi lineari facili da capire ma che non dovrebbero essere usati nemmeno per contestarli, altrimenti rischiano pure di finire con l’essere associati in internet anche a famosi evoluzionisti ... Non meravigliamoci poi della confusione che si crea … L’aver trovato un H.habilis più recente di un H.erectus può essere comunque un’occasione da utilizzare per eliminare finalmente ogni copia esistente … di schemi lineari dell’evoluzione umana.


14/8/07-USA

Dal blog di Massimo Pigliucci (Rationally speaking, in data 16/7): “Darwin or Design, the audio book. An impressive collection of interviews pro and against Intelligent Design has just been published online as "Darwin or Design?," curated by Jason Rennie of the sciphi show”. Qui l’indice dei brani sull’audiolibro.

13/8/07-UK

Inizia oggi con la prima puntata su Channel 4 la nuova serie di documentari TV (The Enemies of Reason) curata da Richard Dawkins. No, non si tratta questa volta di problemi di fede religiosa, ma dei pericoli della fede in terapie alternative, che non solo non fanno bene alla salute fisica ma danneggiano pesantemente la salute mentale e la ragione. La prima puntata è visibile qui. Il Sunday Telegraph il 5 agosto aveva presentato questa iniziativa: “New age therapies cause 'retreat from reason’”: Prof Dawkins says that alternative remedies constitute little more than a "money-spinning, multi-million pound industry that impoverishes our culture and throws up new age gurus who exhort us to run away from reality".The 66-year-old scientist has investigated a range of gurus and therapists, including faith healers, psychic mediums, angel therapists, "aura photographers", astrologers, Tarot card readers and water diviners, and concluded that Britain is gripped by "an epidemic of superstitious thinking". Più recente (11/8) l’articolo di commento su The Times: “Richard Dawkins and the New Age fakers”

13/8/07-AT

Pellegrinaggio dei giovani austriaci a Mariazell; è presente il card. Schönborn (“Il Pellegrinaggio dei giovani a Mariazell”) che sembra abbia ironizzato sulla furbizia dei creazionista biblici: “Il card. Schönborn ha spiegato per esempio che il racconto biblico della Creazione non c'entra con le fantasie dei "creazionisti", che pensano che Dio ha creato il mondo in sei giorni. "Questo sarebbe quasi assurdo, scusate". [Sarebbe però necessario che qualcuno raccontasse allora come e in quanto tempo è avvenuta e se sei giorni sono troppi o troppo pochi . Non è bello fare ironia su chi non sa la soluzione corretta perché non la trova scritta da nessuna parte e sa che, se rimane cattolico può arrivare solo da un’interpretazione vaticana del testo biblico, oggi dichiarato quasi assurdo da una fonte autorevole come lo stesso cardinale responsabile dell’attuale catechismo del 1992, che sui modi e i tempi della creazione non è molto chiaro, dato che l’insistenza (296) sulla “creazione dal nulla” è evidentemente in contrasto con l’ammissione che “283. La questione delle origini del mondo e dell'uomo è oggetto di numerose ricerche scientifiche, che hanno straordinariamente arricchito le nostre conoscenze sull'età e le dimensioni del cosmo, sul divenire delle forme viventi, sull'apparizione dell'uomo” Si sa che la casula che il papa indosserà il 9/9 a Vienna riporta immagini riferite alla creazione (“Austria prima della visita papale: il Santo Padre viene addolcito … e vestito”). Non si farà riferimento ai 6 giorni, si spera…

12/8/07-USA

Se qualcuno si illudesse che la biologia sia rimasta ancora ferma ai tempi di Darwin, farebbe bene a fare un giro, se conosce l’inglese, nel sito web del Workshop on molecolar evolution, conclusosi il 3/8 a Woods Hole, negli USA. Qui potrà capire quali sono gli strumenti usati oggi per studiare i meccanismi evolutivi e quali conoscenze sono necessarie non solo per scoprirli, dimostrarli ed applicarli per fare nuove scoperte … ma anche per contestarli. Interessante quindi fare anche un giro nel glossario per verificare quanti termini usati oggi dai biologi evoluzionisti sono noti e quali invece sconosciuti. Molto importante è anche fermarsi un attimo a guardare negli occhi chi si esalta per questi argomenti e si impegna per risolvere questi problemi … anche per capire se ha buone intenzioni. Molte altre sono poi le riflessioni che si potrebbero fare analizzando la provenienza di questi ricercatori; ad esempio si può notare che uno o due sembrano italiani, ma al massimo sono italiani emigrati all’estero). Volendo si può anche leggere e sentire le canzoni che gli evoluzionisti cantano fin dal 1920, riuniti alla sera attorno alle provette (es.: The Amphioxus Song – audio).


11/8/07-IT

Sull’Avvenire un articolo (“Grossatesta, il Big Bang nel ’200”) di uno storico, antidarwinista nonostante le idee ancora piuttosto confuse sull’evoluzione, su un libro recentemente pubblicato su un vescovo del 1200 che avrebbe avuto l’idea del big bang ben prima del gesuita Lemaitre e di Gamow nel 900. Interessante vedere come secondo lui “La prima domanda che si pone lo storico della scienza moderna è sicuramente perché essa sia nata in Europa, e non altrove. Le spiegazioni possibili sono tante, ma sicuramente ve ne è una che risulta fondamentale: perché solo qui esisteva il concetto di creazione”. [Sembra non consideri che anche per la religione musulmana, un tempo presente in Europa, il concetto di creazione sia sempre stato importante]. Leggendo l’articolo, e vedendo come si “applica” e si “apprezza” il metodo scientifico, sembra di capire che oggi il concetto di creazione sia invece diventato davvero un ostacolo serio a mantenere questo interesse per la conoscenza “utilizzabile” (e quindi su basi materiali) che pure era valutata posiitivamente fino a un certo momento nella storia della chiesa. L’articolo si conclude con dichiarazioni - di fede - del genetista Francis Collins: “Il Big Bang domanda a gran voce una spiegazione divina”.

10/8/07-USA

Grande successo di un articolo pubblicato sul suo blog (Lelaps) da un undergraduate di biologia ed evoluzione della Rutgers University: “Homo sapiens: The Evolution of What We Think About Who We Are”. Davvero bella e provocatoria la scritta sulla maglietta che il blogger indossa (in una foto in fondo all’articolo) di fronte ad una ricostruzione della filogenesi umana: “future transitional fossil”

10/8/07-IT

Sul Sole 24 Ore una recensione dell’ultimo libro di Pievani: L'Evoluzione non c'è' più': Telmo Pievani "In Difesa di Darwin"; anche qui si ricorda con sconcerto di quando tre anni fa nei programmi scolastici di scienze fu abolita l’obbligarietà dello studiio dell’evoluzione umana, per ora destinata a non essere ripristinata nemmeno nelle nuove indicazioni nazionali (si parla di “storia … umana”, un concetto ben diverso se non si aggiunge al posto dei puntini la parola tabù “evolutiva”).

9/8/07-KE

Dei nuovi fossili trovati sul lago Turkana si parla anche sull’ultimo fascicolo di Science (“New Fossils Challenge Line of Descent in Human Family Tree”), dove si trova anche un aggiornamento sui reperti fossili trovati a Flores (“The Fellowship of the Hobbit”). Sempre su Science anche un articolo sull’effetto serra e sulle previsioni delle temperature nel prossimo decennio: “Improved Surface Temperature Prediction for the Coming Decade from a Global Climate Model”; nello stesso fascicolo troviamo anche l’articolo “CLIMATE CHANGE: Humans and Nature Duel Over the Next Decade's Climate”. Riguardo a questo problema sembra interessante notare come l’Avvenire sembra stia cambiando atteggiamento rispetto alla posizione forse un po’ troppo negazionista sul problema. Dopo l’intervista ad un metereologo, che presentava una versione del problema ben più preoccupata rispetto ai soliti articoli scritti da giornalisti (il 6/7/07 si sospettava perfino: “Il riscaldamento globale solo una grande bufala?”), anche oggi si trova l’articolo davvero preoccupato di un esperto (“CLIMA IMPAZZITO- Il bilancio annuale parla di 15mila vittime e almeno un miliardo di dollari di danni materiali”).


9/8/07-IT

8/8/07-RDC

8/8/07-IT

[Da Pikaia] Il nuovo numero di Skeptic (volume 13 numero 2) si presenta con in copertina una caricatura di Richard Dawkins. Questa edizione della rivista si focalizza e approfondisce la visione della religione del biologo inglese con diversi articoli e recensioni in merito. Cover Story Richard Dawkins Dawkins v. Collins Debate: A skeptical analysis of the Time magazine debate between Richard Dawkins and Francis Collins The Skeptic’s Chaplain: Richard Dawkins as a Fountainhead of Skepticism Two reviews of Richard Dawkins’ The God Delusion: What a Friend We Have in Dawkins Plus a sidebar: Two Paths to Skepticism by Norman Levitt The Science Delusion by Deepak Chopra An Elemental Impulse Religion is so Powerful that Even Soviet Antireligious Policy Failed by Paul Gabel Who Designed That? Creationism’s Doubts About Intelligent Design by Tom McIver Dev’essere interessante anche l’articolo: “Science Will Never Explain Everything — That is Why it is So Useful!” ---! Nella versione on line e gratuita di Sketptic (eSkeptic, a cui ci si può abbonare) si può leggere la reazione critica (“Bonobos, Left & Right“) di uno dei massimi esperti del comportamento dei bonobo, Frans de Waal, all’articolo un po’ troppo ideologico di un giornalista del New Yorker pubblicato il 20/7/07 ("Swingers. Bonobos are celebrated as peace-loving, matriarchal, and sexually liberated. Are they?"). Anche su Skeptical Inquirer di Luglio/Agosto un articolo di M.Pigliucci con critiche a Dawkins: “Is Dawkins deluded?”- Altri articoli di Pigliucci (molti pubblicati su Skeptical Inquirer) si possono leggere on line nel suo sito web. Drammatiche notizie dal Parco dei Vulcani sui monti Virunga, localizzato fra la Repubblica Democratica del Congo e l’Uganda, dove vivono gli ultimi e unici 700 esemplari di Gorilla di montagna. Ben 5 di loro, appartenenti alla conosciuta Rugendo family sono stati uccisi per semplice sadismo, probabilmente da parte di soldati ribelli che fino alla fine dell’anno scorso bivaccavano nel parco ma che, dopo l’uccisione di due gorilla già ai primi di gennaio, erano stati invitati a lasciare il parco che non riuscivano o non volevano proteggere. Molte notizie in diretta (illustrate anche da drammatiche fotografie dei recupero dei cadaveri, nel sito del blog dei rangers del parco nel sito web di Wildlife Direct. Se ne parla anche (con un crudo video in cui si intervista anche il primatologo Mittermaier) nel sito web di Conservation International. La notizia, giustamente (da almeno un decennio se non da 30 anni non succedeva niente di simile) merita anche un articolo di Newsweek, addirittura con una copertina e la premessa del direttore. Per fortuna i rangers sono riusciti a recuperare in tempo due piccoli a cui era stata uccisa la madre ma che stranamente erano stati abbandonati, e li hanno affidati al servizio veterinario del parco; uno dei due è orfano di una madre uccisa l’8 giugno in questa zona. Questa strage è giunta quasi inaspettata: in fondo in 10 anni di guerra nel Congo erano morti forse 4 milioni di uomini ma i gorilla erano stati finora abbastanza rispettati da tutti i contendenti, tanto è vero che sono passati da 600 a 700 esemplari. Qui un’intervista a Richard Leakey su Newsweek. Ora i restanti 5 del gruppo di gorilla stanno cercando di riorganizzarsi senza il maschio dominante. Qui alcuni video sui gorilla di montagna.

Su Repubblica il settimo articolo di Cavalli Sforza sull’evoluzione; oggi (“In origine c'era solo una lingua“) si parla del linguaggio, una delle principali caratteristiche che distingue l’uomo dagli altri primati


8/8/07-UK

7/7/07-UK

E’ disponibile in rete la registrazione integrale (48MB) del dibattito tenutosi il 9/7/07 a Londra su Complexity and Evolution al Natural History Museum con Richard Dawkins, Steve Jones, Lewis Wolpert; coordinava Peter Bentley

4/8/07-DE

Un articolo di Franceschelli sul Riformista dimostra come anche in Germania il creazionismo si stia facendo un po’ troppo spazio (”l'ombra del neocreazionismo sulla Germania; il sistema educativo verso un vicolo cieco“) nonostante che anche dal Consiglio d’Europa sia arrivato un avvertimento a tutti i paesi affinché non allentino il controllo su queste iniziative contro la cultura occidentale. Su Repubblica sesto articolo di Cavalli Sforza sull’evoluzionismo: “Se usiamo la macchina del tempo”

Su Nature c’è un interessante articolo (“Implications of new early Homo fossils from Ileret, east of Lake Turkana, Kenya”) che illustra una recente scoperta di resti fossili di ominidi bipedi (Homo habilis e Homo erectus) databili fra 1,55 e 1,45 milioni di anni fa (con l’H.habilis più recente!), e ritrovati a Ileret nella zona a nord del lago Turkana. Here we describe two new cranial fossils from the Koobi Fora Formation, east of Lake Turkana in Kenya, that have bearing on the relationship between species of early Homo. A partial maxilla assigned to H. habilis reliably demonstrates that this species survived until later than previously recognized, making an anagenetic relationship with H. erectus unlikely. The discovery of a particularly small calvaria of H. erectus indicates that this taxon overlapped in size with H. habilis, and may have shown marked sexual dimorphism. The new fossils confirm the distinctiveness of H. habilis and H. erectus, independently of overall cranial size, and suggest that these two early taxa were living broadly sympatrically in the same lake basin for almost half a million years. C’è anche un commento della rivista, disponibile liberamente: “Twin fossil find adds twist to human evolution”. Per chi volesse entrare un po’ di più nel dettaglio riguardo ai lavori del Koobi Fora Research Project, esiste un sito web e un blog. Se ne parla anche su Scientific American (“Fossils paint new picture of human evolution”) e sull’Avvenire (“Scienza, fossili riscrivono le fasi dell'evoluzione”) , dove però non è chiara la definizione di “primitivo”. Molto interessante leggere però il commento sull’articolo e su come è stato presentato sui quotidiani USA nel blog di J.Hawks (“Man bites dog”); come si può vedere non ci sono tutte quelle novità che i quotidiani, ma anche l’articolo stesso, sottolineano!!


2/8/07-IT

Mons..Fiorenzo Facchini, docente universitario, monsignore e biologo evoluzionista umano, avverte, in un articolo sull’Avvenire (“Disegno Intelligente, quali prospettive?”) che: “Non avrebbe però senso introdurre fattori esterni alla natura per spiegare la formazione di strutture complesse e il disegno generale sulla creazione, come fa la teoria dell'Intelligent Design, anche se il Creatore è sempre all'opera come causa prima delle cose. I sostenitori dell'Intelligent Design finiscono per favorire un vero equivoco e cioè che il progetto sulla creazione debba comportare, per così dire, interventi esterni, in corso d'opera, un'affermazione , che non è dimostrabile sul piano empirico, e apre problemi più che risolverli.” L’articolo trae spunto dal discorso fatto dal Papa ad Auronzo (commentato qui sotto in data 25/7), quando ha toccato il tema dell’evoluzione ed ha fatto anche affermazioni non motivate e quindi incomprensibili e poco utili anche per i cattolici … in assenza di un regolamento attuativo (“Non vi è un’assoluta alternativa fra l’evoluzione e l’opera del Dio creatore” [?], “L’evoluzione c’è ma non basta una visione puramente evoluzionistica per rispondere alle grandi domande” [?]), oltre alla frase dove con un salto logico scavalca un serio dilemma: smentire il papa precedente o il suo amico cardinale?. Comunque punto centrale dell’articolo di F.Facchini (in realtà la proposta era già presente nell’articolo sull’Osservatore Romano del 17/1/06) è il tentativo di proporre un nome diverso per il “disegno intelligente cattolico”, chiamandolo “progetto superiore” invece che “disegno intelligente” come piace ai furbetti del Discovery Institute, che stanno da tempo aspettando che la chiesa cattolica caschi fra le loro furbe braccia … Già i ragionamenti si fanno nebulosi quando nella chiesa si parla di evoluzione; ora i discorsi rischiano di essere confusi anche quando di nega l’evoluzione … almeno è chiaro che proprio questo è l’obbiettivo…! Il tutto è nascosto in questo ragionamento, il cui unico aspetto utile sembra sia la proposta di mettere in mano a Dio i dadi del caso, Dio diventa il caso? (forse sarebbe l’unico modo per finirla con questa ostilità con un fattore – il caso – che incontriamo ogni giorno? In realtà attribuire a Dio la gestione del caso non farebbe contente le vittime di guai casuali, come tegole o alberi che cadono … non c’è soluzione alla negazione del ruolo creativo – o distruttivo – del caso …): L'evoluzione può essere un modo con cui un disegno superiore si è realizzato? Tutto fa pensare così. Per quali cause e fattori? Il darwinismo sostiene come unica modalità la casualità delle mutazioni e la selezione naturale. Ma non potrebbe essersi realizzato di fatto un disegno anche con il modello darwiniano? C'è chi lo pensa, anche perché il disegno si vede a posteriori. Ciò che a noi pare casuale doveva essere presente e voluto nella mente di Dio che è fuori dal tempo. In ogni caso non si può identificare l'evoluzione con il modello darwiniano. Ma non c’era qualcuno che pensava che la chiesa potesse aver accettato il darwinismo? Sicuramente si sbagliava… qui vediamo che si rischia addirittura di attribuire a Dio tutte le disgrazie casuali pur di negare il modello darwiniano … incredibile o coraggioso?Un capolavoro anche l’attacco finale al Disegno Intelligente: “Progetto superiore è molto più di disegno intelligente”. Non si capisce però se questa sia filosofia o teologia. Biologia sicuramente no ... ci vorrebbe un minimo di spiegazione … In un blog si fa dell’ironia in proposito … ironie, ragionamenti e commenti all’articolo anche sul sito web dell’UAAR (“Dopo il ‘disegno intelligente’ arriva il ‘progetto superiore’”)


LUGLIO 2007


31/7/07-IT

Su Repubblica quinto articolo di Cavalli Sforza sull’evoluzionismo: “Chi sono i nemici di Darwin. Cosa c’è dietro il tentativo di escluderlo dalla scuola. Perché la sua teoria è osteggiata”. Si ricorda il tremendo tentativo avvenuto tre anni fa – e riuscito nonostante la protesta degli scienziati e dei cittadini – di eliminare l’evoluzione umana dai programmi della scuola media (nulla di così masochistico è finora avvenuto in un paese del mondo occidentale, dove pure di solito non si correggono e censurano le relazioni che vengono chieste addirittura a premi Nobel). Sul numero di agosto de Le Scienze un articolo del direttore su “Il caso e le origini della vita”, Si parla del difficile problema scientifico che riguarda l’origine della vita e si tocca anche lo scottante problema del ruolo del caso come motore dell’evoluzione. Purtroppo Bellone si ferma solo al caso e si accontenta di dire “Stiamo attenti: ciò che nel senso comune rinvia al caso, in matematica rinvia invece al calcolo delle probabilità. E nulla di irrazionale o di disumano risiede in quest'ultimo”. E preoccupante che, anche se probabilmente lo si sottintende, non si faccia mai riferimento nell’articolo al ruolo positivo della selezione naturale. Il papa invece ha un’opinione opposta: giustamente dubiterebbe che si possa ottenere un risultato positivo con un processo casuale … ma non sarebbe il solo: anche qualsiasi biologo evoluzionista …: anche lui sarebbe poco tranquillo a fidarsi solo del calcolo delle probabilità …


30/7/07-USA

Sul numero di luglio-agosto dell’American Scientist un articolo (“Evolution, Religion and Free Will“) che presenta una recente indagine sul pensiero degli scienziati evoluzionisti riguardo all’esistenza e al ruolo di una divinità, personale o meno. Autori sono due biologi, William B. Provine e Gregory W. Graffin, autori del sito web del Cornell Evolution Project che presenta proprio questa indagine (e una sintesi dei risultati) e che ha una interessante e preoccupata introduzione basata sulla domanda “cosa è meglio che faccia oggi un biologo evoluzionista che fa ricerca con i soldi dei contribuenti USA, che sono al 95% teisti …?”. Graffin è anche componente del gruppo rock “Bad religion ”… e coautore di un curioso libro (“Is Belief in God Good, Bad or Irrelevant? A Professor and Punk Rocker Discuss Science, Religion, Naturalism & Christianity”). Il grande interesse dell’articolo è dovuto anche al fatto che si riferiscono anche i risultati di indagini simili fatte nell’ultimo secolo, evidenziando quindi una chiara tendenza verso la scomparsa di biologi evoluzionisti che si accontentano di spiegazioni non naturalistiche. During the 20th century, three polls questioned outstanding scientists about their attitudes toward science and religion. James H. Leuba, a sociologist at Bryn Mawr College, conducted the first in 1914. He polled 400 scientists starred as "greater" in the 1910 American Men of Science on the existence of a "personal God" and immortality, or life after death. Leuba defined a personal God as a "God to whom one may pray in the expectation of receiving an answer." He found that 32 percent of these scientists believed in a personal God, and 37 percent believed in immortality. Leuba repeated basically the same questionnaire in 1933. Belief in a personal God among greater scientists had dropped to 13 percent and belief in immortality to 15 percent. In both polls, beliefs in God and immortality were less common among biologists than among physical scientists. Belief in immortality had dropped to 2 percent among greater psychologists in the 1933 poll. Leuba predicted in 1916 that belief in a personal God and in immortality would continue to drop in greater scientists, a forecast clearly borne out by his second poll in 1933, and he further predicted that the figures would fall even more in the future. Edward J. Larson, professor of law and the history of science at the University of Georgia, and science journalist Larry Witham, both theists, polled National Academy of Sciences members in 1998 and provided further confirmation of Leuba's conjecture. Using Leuba's definitions of God and immortality for direct comparison, they found lower percentages of believers. Only 10 percent of NAS scientists believed in God or immortality, with those figures dropping to 5 percent among biologists. Le prime due indagini vengono raccontate in italiano da S.Fuso del CICAP (“Fides et scientia”) nel suo sito web. Non è facile comunque capire se il crollo della fede che si dimostra evidente negli scienziati nel corso del secolo sia dovuto all’avanzata della scienza che ha ridicolizzato le religioni o se invece sia dovuto allo strano rifiuto delle religioni a riconoscere il nuovo strumento di conoscenza, continuando a difendere, senza vergognarsi, il ruolo di tappabuchi che a Dio cominciava ad andare sempre più stretto.

30/7/07-IT

Articolo di BoncineIIi sul Corriere a commento di un libro recente sulla vita di Darwin (“Randal Keynes racconta gli ultimi anni di vita del grande scienziato. Quando Darwin malediva la natura: «L'evoluzione è orribilmente crudele, goffa e sperperatrice»).


27/7/07-VA

L’acuto corrispondente da Roma della National Catholic Review (J.L.Allen) sembra annusare qualche novità in Vaticano sul modo di valutare i problemi ambientali, forse anche in connessione con un nuovo modo di valutare l’evoluzione. Non necessariamente questo porta comunque a una valutazione positiva della teoria dell’evoluzione! Infatti c’è una strana dicotomia interpretativa nell’interpretazione di un concetto banale come la casualità, di solito spiegata come volontà di Dio o provvidenza – se le cose vanno casualmente bene (“mi sembra che sia stata la Provvidenza ad averti indotto a scrivere quella chiosa sul New York Times” disse il papa al card.Schönborn nel settembre del 2006 a Castelgandolfo); nel caso delle disgrazie o delle malformazioni genetiche invece si preferisce cambiare rapidamente discorso … invece di pensare a chi manovra il caso, si passa subito a riflettere piuttosto sull’utilità del dolore o della sofferenza. L’articolo (“For Benedict, environmental movement promises recovery of natural law tradition”) inizia con un giudizio sintetico e chiaro (“One could say that summer 2007 is when the Vatican decided to go green”) sulla base di alcuni fatti: “First came an announcement in June that more than 1,000 photovoltaic panels will be installed atop the Paul VI Audience Hall, allowing the building to utilize solar energy for light, heating and cooling. A month later, the Vatican became the first state in Europe to go completely carbon-neutral, signing an agreement with a Hungarian firm to reforest a sufficiently large swath of Hungary's Bükk National Park to offset its annual CO2 emissions”. Si dimentica comunque che in aprile il Vaticano aveva anche organizzato un convegno sui cambiamenti climatici. Si riportano poi alcune frasi del discorso del papa, che si possono leggere in italiano nella scheda successive e si valuta che “Benedict sees in the modern environmental movement the most promising route for recovery of the natural law tradition. What today's rising ecological awareness presumes is that there are limits inscribed in nature beyond which humanity trespasses at its own peril.”. Allen poi pensa addirittura che “To put the pope's point simplistically, if the world is willing to limit its carbon output on the basis of the laws of nature, then maybe it will become more willing to accept limits arising from nature in other spheres of life as well” e fornisce una notizia interessante: “At the moment, the International Theological Commission, the main advisory body to the Congregation for the Doctrine of the Faith, has a subcommission working on a document on Natural Law. A draft is expected to be ready for discussion in October. The project is being led by Dominican Fr. Serge Bonino, the editor of the Revue Thomist; the American member is Jesuit Fr. John Michael McDermott of the Pontifical College Josephinum in Columbus, Ohio. It will be interesting to see if the sub-commission develops this line of reflection”. Subito dopo Allen, dopo una pepata premessa su cui non si può che essere d’accordo (“for the last couple of years a series of somewhat confusing statements from senior Catholic officials have created doubt as to whether the Catholic church accepts the theory of evolution”) cita le frasi sul dibttito evoluzione/creazione riportate qui sotto. Interessanti le riflessioni, che partono dal fatto che invece nel mondo anglosassone questo discorso del papa è stato diffuso, in genere, sotto il titolo “Pope Benedict admits evidence for evolution” anche se accompaganto da commenti come “His comments appear to be an endorsement of the doctrine of intelligent design”. Allen non si fa ingannare e scrive “but that doesn't seem quite right Intelligent design theorists question evolution on scientific grounds … his comments should be read as an endorsement of evolution, not of intelligent design … Benedict believes in both evolution and creation, each understood on its own terms”. L’articolo si chiude facendo notare come forse il viaggio in Brasile, il paese al mondo con più cattolici e più foreste in pericolo, abbia fatto capire al papa come la sopravvivenza delle foreste dipenda molto anche da lui. [Per Allen e per il papa rimane comunque sempre il problema di spiegare COME l’evoluzione biologica sia avvenuta, nel caso non accettino la teoria neodarwiniana.] . Un testo interessante per confermare come ci sia un grosso cambiamento e


27/7/07-IT

Sul Corriere un accademico di Francia, Jean d'Ormesson, anticipando i contenuti del suo prossimo libro «La creazione del mondo» , dice che ci spiegerà perchè creazionismo ed evoluzione non sono incompatibili: “E Dio creò il big bang”


25/07/07-IT

Apprendiamo da un articolo sul Riformista (“Darwin entra ancora a Castelgandolfo”) che il Papa ritiene di avere ancora qualcosa da imparare riguardo all’evoluzione e all’evoluzionismo, per cui anche quest’anno (come l’anno scorso) il tema della Schulerkreis a Castelgandolfo riguarderà la relazione della chiesa con Darwin e l’evoluzionismo. Sembra che quest’anno oltre al Card. Schonborn siano previsti Ulrich Lueke teologo sistematico (e un tempo biologo) di Aachen e R.Schonberger, filosofo di Regensburg esperto solo di San Tommaso …. Invece di parlare dei problemi di allargamento della ragione su cui il papa insiste da un po’ di tempo, il giornalista evidenzia invece come il papa creda che vi sia una doppia razionalità, dell’evoluzione e della materia. La notizia però più importante è il fatto che il 24/7 il Papa abbia affrontato in modo poco raffinato un argomento “caldo” come quello dell’evoluzione e dell’evoluzionismo in un incontro ad Auronzo con i sacerdoti del bellunese (“Non vi è un’assoluta alternativa fra l’evoluzione e l’opera del Dio creatore”, “L’evoluzione c’è ma non basta una visione puramente evoluzionistica per rispondere alle grandi domande”; “Vedo attualmente in Germania, ma anche negli Stati Uniti, un dibattito abbastanza accanito tra il cosiddetto creazionismo e l’evoluzionismo, presentati come fossero alternative che si escludono: chi crede nel Creatore non potrebbe pensare all’evoluzione e chi invece afferma l’evoluzione dovrebbe escludere Dio. ci sono tante prove scientifiche in favore di un’evoluzione che appare come una realtà che dobbiamo vedere e che arricchisce la nostra conoscenza della vita e dell’essere come tale. Ma la dottrina dell’evoluzione non risponde a tutti i quesiti e non risponde soprattutto al grande quesito filosofico: da dove viene tutto? e come il tutto prende un cammino che arriva finalmente all’uomo?”). Visto l’ambiente più rilassato e poco ufficiale, sembra, leggendo la trascrizione completa e ufficiale, che abbia evidenziato, più chiaramente che in altre dichiarazioni, come, dopo un inizio che fa sperare che voglia finalmente ripetere in pubblico il punto del suo documento del 2004 in cui si conferma che anche la Chiesa Cattolica VEDE l’evoluzione, faccia un po’ di confusione o almeno un salto logico fra gli aspetti materiali (evitando in modo troppo evidente di ammettere che la teoria dell'evoluzione - dopo 150 anni spieghi bene molto il possibile...) e quelli spirituali (da cui non si pretende nemmeno che spieghi il possibile…). Con queste premesse sembra difficile che si possa avere opinioni adeguate sui problemi sollevati dai meccanismi (materiali) che spiegano l’evoluzione biologica; un fatto – non c’è dubbio e anche lo stesso Card.Ratzinger lo confermava nel 2004 – che 150 anni fa ha incominciato ad essere capito nei suoi meccanismi, che ora capirebbero anche i bambini se solo qualcuno non impedisse di insegnarli a scuola. Se la frase riportata nel sito ufficiale fosse completa, il papa sembrerebbe ignorare, a diffenza del predecessore, che ci sono già da tempo spiegazioni dell’evoluzione che sono ormai “ben più che ipotesi”… e che è davvero strano che approvi e riconosca l’evoluzione e poi salti la frase successiva di approvazione delle spiegazioni materialistiche per passare subito all’assurda critica che la teoria dell’evoluzione “non risponde alle domande di senso”. Sembra evidente che chiunque si aspetterebbe di leggere una frase che renderebbe scorrevole e logico il ragionamento; un giorno il papa forse dirà che “la dottrina darwiniana dell’evoluzione risponde oggi a tantissimi ma non a tutti i quesiti…”, uscita in un contesto poco ufficiale come questo incontro vacanziero, sembra purtroppo rivelatrice della reale difficoltà (o impossibilità?) a distinguere fra due “piani” (quello materiale specifico della scienza e quello spirituale specifico della religione) che molti nello stesso mondo cattolico riconoscono ovvio mantenere separati. E’ giusto criticare la scienza pretendendo che risponda a domande filosofiche simili? In realtà la scienza ha già risposto ad altro domande un po’ meno complicate … forse basta aspettare ancora un po’ di tempo …. Curioso comunque notare come per sostenere il “salto ontologico” che avrebbe portato alla nostra specie … non si abbia paura di fare “salti logici” … Preoccupante infatti è la dimostrazione che il papa eviti di accettare le spiegazioni di quell’evoluzione che pure non può rifiutare; dire che la scienza non risponde a domande quasi impossibili sembra finalizzato solo a nascondere che esiste, da decenni se non da un secolo e mezzo, una spiegazione naturalistica dei fenomeni biologici che “creano” il processo


25/7/07-USA

Nel Texas un creazionista al vertice dello State Board of Education! Si tratta di Don McLeroy, probabilmente un "creazionista biblico", di quelli che credono realmente nel testo biblico, nell'arca di Noè e nei 6000 anni da oggi alla creazione delle specie come oggi le vediamo. Se ne parla nel sito web di Pharyngula. Si può certo ricordare che il Texas è lo stato del presidente Bush, ma si può ricordare che anche in Italia con il precedente ministro all'istruzione avevamo ai vertici degli organismi che decidevano i programmi scolastici moltissimi antievoluzionisti in ruoli anche rilevanti (basti pensare al responsabile della riforma morattiana dei programmi dei licei classici - da cui poi derivavano a cascata anche gli altri programmi - che non aveva paura a mostrare le sue conoscenze della biologia e dell'evoluzione in pubblico, per cui era entrato in polemica con Cavalli Sforza) e probabilmente anche qualche creazionista che di nascosto correggeva relazioni e documenti. D'altronde basta anche verficare il ruolo rilevante e la ripetuta insistenza sul ruolo centrale della creazione in tutti i programmi scolastici di religione.


24/7/07-IT

Forse un po’ in sordina, ma le Nuove Indicazioni Nazionali sono finalmente comparse in pubblico. Dovrebbero fornire lo schema per la stesura dei programmi scolastici ma soprattutto per i testi scolastici per la scuola elementare e medie, gli 8 anni di formazione di base. La notizia di questa novità compare sul sito di La Tecnica della Scuola in data 13/7/07: “Arrivano le Nuove Indicazioni, ma sono sperimentali”, dove si racconta che il documento è sotto esame del CNPI; viene comunque messo a disposizione la bozza dell’11 luglio del documento “Indicazioni per il curricolo”. La bozza è già stata esaminata da diversi organismi scolastici e politici, ottenendo valutazioni generalmente positivi (qui una valutazione di regioni e provincie: “Indicazioni nazionali: ok di Regioni ed Enti locali”). Come qualcuno ha osservato, mancano elenchi dettagliati e vincolanti di OSA (obiettivi specifici di apprendimenti) e sembra probabile una maggiore autonomia delle scuole e dei docenti, anche se si sa che chi scrive i libri di testo ha spesso un’autonomia e un ruolo ancora maggiore... Rimane qualche curiosità e imprecisione nella zona che riguarda la biologia, per la quale si insiste con un’impostazione classificatioria nascondendo il concetto, certo non facile ma oggi necessario se non indispensabile, che la biologia si spiega bene e si può capire solo alla luce dell’evoluzione. Sicuramente da evidenziare ed apprezzare il fatto che mentre la riforma Moratti aveva eliminato il metodo sperimentale alle elementari (invitando ad apprzzare addirittura la biologia, la chimica e la fisica imparata in famiglia …), qui osservazione e sperimentazione sono costantemente presenti nella parte che riguarda le scienze, e pure l’uomo già nel primo triennio delle elementari viene presentato inserito nel processo evolutivo, che pur si evita di menzionare esplicitamente, nascondendolo, sembra, dietro al termine “funzionale”: L’uomo i viventi e l’ambiente (primo triennio elementari) - Condurre osservazioni sull’anatomia funzionale del corpo umano, valendosi anche dell’uso di modelli, dando particolare risalto alle caratteristiche peculiari dell’uomo (stazione eretta, mano, attività percettive). - Individuare il rapporto tra strutture e funzioni negli organismi osservati/osservabili, in quanto caratteristica peculiare degli organismi viventi in stretta relazioni con il loro ambiente. - Osservare e interpretrare le trasformazioni ambientali sia di tipo stagionale, sia in seguito all’azione modificatrice dell’uomo. L’uomo i viventi e l’ambiente (ultimo biennio elementari) - Studiare percezioni umane (luminose, sonore, tattili, di equilibrio, …) e le loro basi biologiche. - Indagare le relazioni tra organi di senso, fisiologia complessiva e ambienti di vita (anche confrontando diversi animali appartenenti a gruppi diversi, quali vermi, insetti, anfibi , ecc). - Confrontare con i sensori artificiali e il loro utilizzo nella vita quotidiana. [?!] - Proseguire lo studio del funzionamento degli organismi: comparare la riproduzione dell’uomo, degli animali e delle piante. - Rispettare il proprio corpo in quanto entità irripetibile (educazione alla salute, alimentazione, rischi per la salute).

Anche per il triennio della scuola media i programmi di biologia sembrano utilizzabili per fornire una formazione e informazione minima per comprendere il ruolo della biologia nel secolo attuale; purtroppo si evita di parlare di evoluzione biologica (sembra sia una strategia – pedagogica? seguita per evitare polemiche da parte di chi inorridisce non appena si parla di Darwin) e lo stesso strano termine coevoluzione in questo documento perde il contributo della geologia … e sembra anche che si sia tentato di farlo scomparire addirittura all’interno della cellula (se il taglia e incolla non è ancora finito, forse sarebbe il caso che alla coevoluzione fra specie venga dato … uno spazio fisico un po’ maggiore di una cellula …): Biologia - Individuare la rete di relazioni e i processi di cambiamento del vivente introducendo il concetto di organizzazione microscopica a livello di cellula (per esempio: respirazione cellulare, alimentazione, fotosintesi; crescita e sviluppo; coevoluzione tra specie). - Individuare l’unità e la diversità dei viventi, effettuando attività a scuola, in laboratorio, sul campo e in musei scientifico-naturalistici. - Comprendere il senso delle grandi classificazioni. - Riconoscere gli adattamenti e la dimensione storica della vita, intrecciata con la

bozza dell’11 luglio del documento “Indicazioni per il curricolo”.


23/7/07-IT

Un testo interessante per confermare che ci sia in atto un grosso cambiamento nella politica ambientale della Chiesa Cattolica, e che non sia afftto indolore, è un articolo (“Le bufale di (mezza) stagione Se l'uomo è la malattia”) pubblicato su un giornaletto della destra cattolica, in cui però si esprimono le opinioni di docenti dell’unico master in Scienze Ambientali gestito da un’università pontificia. Per far capire come il contrasto nella Chiesa sia “violento”, basta citare una delle frasi con accuse davvero pesanti: “questa «ideologia antiumana» che «proclama l'uomo nemico del pianeta, parassita da eliminare o quanto meno da ridurre ai minimi termini sta penetrando in modo impressionante anche nella Chiesa. L'ambientalismo cattolico non è una novità, ma, negli ultimi tempi sembra un'eresia montante. Una concezione negativa dell'uomo, che il Papa già da arcivescovo di Monaco aveva bollato come non cattolica, continua a farsi strada nella Chiesa”

21/7/07-IT

Sul Riformista un articolo di O.Franceschelli dal titolo parecchio provocatorio (“Anche un verme marino pensa, alla faccia di Cartesio”). Sinceramente mi sembra eccessivo ragionare sulla possibilità di attribuire il pensiero ad un verme quando spesso oggi la possibilità di esprimerlo, anche per l’uomo, è strettamenente correlato con il censo o con la capacità di incantare o di agghiacciare… Certo lo studio della mente con gli strumenti della scienza riempiranno questo secolo pieno di scoperte delle basi materiali di quello che veniva un tempo considerato non solo assolutamente specifico dell’uomo ma anche assolutamente senza basi materiali.. Purtroppo quest’ultima valutazione è da considerare forse prevalente. Ne vedremo delle belle …

20/7/07-USA

Sul New Yorker un lungo articolo sui bonobo ("Swingers. Bonobos are celebrated as peace-loving, matriarchal, and sexually liberated. Are they?") scritto da un giornalista dopo un giro in Africa.

20/7/07-IT

Interessante articolo di T.Pievani nell’inserto Diario di Repubblica sull’uomo bionico. Il suo articolo “Che cosa ci dice l’evoluzione” è uno dei pochi che sembra accennare, quando tratta delle strutture artificiali utilizzabili dall’uomo, ai vantaggi tratti dall’atleta sudafricano che intende utilizzare il fatto di avere all’estremità dell’arto inferiore una massa molto minore rispetto ai concorrenti, simulando una struttura specializzata nella corsa che ritroviamo nei quadrupedi terricoli, in quel caso però ottenuta in milioni di anni di evoluzione biologica.


19/7/07-USA

Una pagina molto interessante sul sito del blog Pharyngula: We all seem to be in an arithmetical mood today; si analizzano i molti motivi per cui alcuni oggi preferiscono credere che 2+2=5. Avendo dimostrato in questo sito quanto sia facile dimostrare che sbaglia e induce in errore gli altri chi insiste sul fatto che 2+2=5, mi sembra chiaro che l’invito a consultare quel sito web non sia da ritenere provocatoria od offensiva. Vuol rendere immediatamente comprensibile come vi siano analogie fra un (impossibile) rifiuto ideologico dell’aritmetica e un (altrettanto impossibile ma c’è chi ci prova…) rifiuto ideologico della biologia. Uno dei due rifiuti, come si dimostra facimlmente, subito risulta assurdo per una persona di cultura media, che invece non inorridisce di fronte a ragionamenti non diversi da 2+2=5. Si ironizza comunque anche su chi dovrebbe concordare su 2+2=4, come si vede da alcuni esempi di possibili posizioni diverse: • Gould: Two plus two can equal four, but it can also equal five. It really depends on the level of twos you use. We all just have different but nonoverlapping values for two. • Idist: 2+2=5, but there's no way it could get that way without a Very Special Helper that we know nothing about, except that he knows math. And that he's a he. And there's only one of him. And he set 2+2=5. And he wanted us to know. And no one could have figured it out without him. And he's very concerned with our sex lives in addition to math. And the guy who figured this out is the Isaac Newton of Mathemagics. • Creationist: I fully understand that 1 + 1 = 2 and 2 + 1 = 3... but no matter how much time you give you can't get to 1000! I fully believe in micromathmatics but macromathmatics is just a religion. • Fundamentalists: believe 2+2 =5 because It Is Written. [Somewhere. They have a lot of trouble on their tax returns]. (riferimento ad un noto fondamentalista USA in prigione per allergia alle tassei) • 2+2=4, 2x2=4, 2^2=4, 2/2 x 2(2)=4. "Random coincidence" or divine plan?

19/7/07-IT

Sul Messaggero un’intervista al vicedirettore della specola vaticana: “Anche la Chiesa cerca E.T.”; interessante leggere come per lui la ricerca scientifica appaia come un lavoro entusiasmante, che citi sigle e dati a differenza di qualsiasi altro religioso che si mette a parlare di scienza. Interessante come faccia notare che nonostante l’onnipotenza divina, abbia ben chiara la scala dei tempi (dice 3,5 miliardi di anni,ma dal big bang ce ne sono voluti 15 di miliardi di anni) che sono stati necessari prima che si sentisse la necessità che comparissero forme di vita intelligente Oggi su Repubblica un articolo di Odifreddi (“L’albero della vita”) dedicate al tricentenario di Linneo, un geniale botanico svedese che, pur creazionista come tutti a quel tempo, ci fornì uno dei migliori strumenti per riconoscere e ricostruire la storia evolutiva degli esseri viventi. La sua classificazione (e i metodi comparativi utilizzati) aprirono la strada ad un incredibile sviluppo delle conoscenze, tale per cui già nella seconda metà dell’800 ci fu chi (come Maupertuis ed Erasmus Darwin) cominciò a ipotizzare l’origine comune degli esseri viventi, in poche parole l’evoluzione biologica, che poi per primo Charles Darwin un secolo dopo riuscì a capire e quindi a spiegare correttamente. Impressionante come Linneo classificasse la nostra specie all’interno delle scimmie antropomorfe, che ancor oggi qualcuno non riesce a considerare nostre parenti ... anche se molto alla lontana. Nell’articolo si ricordano i problemi che anche un creazionista come Linneo ebbe con la chiesa di allora.


18/7/07-IT

17/7/07-USA

Su Nature un articolo (“The case of creation”) di uno degli esperti che ha testimoniato al processo di Harrisburg (Dover’s trial); Padian recensisce alcuni libri che commentano il processo (autunno 2005) che ha svelato i trucchi dell'Intelligent Design. Last year's Dover trial resulted in intelligent design being removed from the science curriculum. Kevin Padian reviews The Battle Over the Meaning of Everything: Evolution, Intelligent Design, and a School Board in Dover, PA by Gordy Slack and 40 Days and 40 Nights: Darwin, Intelligent Design, God, OxyContin® and Other Oddities on Trial in Pennsylvania by Matthew Chapman and Monkey Girl: Evolution, Education, Religion, and the Battle for America's Soul by Edward Humes Su Repubblica il terzo intervento di Cavalli Sforza sull’evoluzione (oggi racconta “Come muta e migliora una specie”) ma troviamo qui vicino anche un lungo articolo sull’origine del bipedismo nell’uomo: “L’uomo camminò su due zampe per risparmiare energia”. [da Pikaia] In un articolo di commento (“With a Little Help from a Friend”) sull'ultimo numero di Plos biology, il grande primatologo Frans de Waal (voce di Wikipedia) insiste su un suo cavallo di battaglia. Le differenze tra uomini e scimpanzé sono veramente poche, e anche tratti che si ritengono specifici del comportamento umano trovano precedenti in quello dello scimpanzé. Anche negli USA è arrivata qualche tonnellata del bellissimo (ma solo esteticamente grazie alle foto, e ... lasciando perdere i testi, accettabili solo per un creazionista – ma non biblico) volumone "The atlas of Creation". Lo racconta il NewYork Times ("Islamic Creationist and a Book Sent Round the World"). A me non lo mandano?


15/7/07-IT

La documentazione non è recente, ma comunque è piuttosto interessante, dato che illustra alcuni programmi didattici di religione utilizzati per bambini torinesi di 3/6 anni. Ben sapendo che per la chiesa cattolica il concetto di creazione (sul piano della conoscenza) è un concetto filosofico (“La creazione è un evento e sul piano della conoscenza è un concetto filosofico che l'osservazione empirica non può dimostrare né verificare”), è interessante verificare quanta filosofia si proponga a bambini di 3/6 anni e come si utilizzino videocassette presentate anche più volte per esigenze pedagogiche (“Il bambino dai tre ai sei anni è molto interessato ad ascoltare il racconto di favole o episodi che narrano questo o quell'avvenimento; si immedesima nei racconti e, se una storia gli piace, non si annoia nel sentirla ripetere varie volte: ogni volta che riascolta il medesimo racconto scopre sempre qualcosa di nuovo e diventa sempre più protagonista della narrazione“). Quello che preoccupa di più è piuttosto l’ottica con cui a bambini di 3/6 anni vengono presentati gli ambienti naturali e gli esseri viventi.(e questi non sono concetti filosofici o favole, ma oggetti materiali e reali, la prova “vivente“ dell’evoluzione biologica); gli obiettivi formativi sono i seguenti: • 3 anni: Il bambino scopre la bellezza dei colori che Dio ha assegnato ad ogni elemento del creato e nell’armonia della natura intuisce la presenza di Dio creatore • 4 anni: il bambino riconosce i luoghi naturali che Dio ha destinato ad ogni creatura e sa collocare al giusto posto ogni essere vivente • 5 anni: il bambino intuisce l’importanza del dono che Dio ha fatto all’uomo e il rispetto che ha chiesto e che dobbiamo avere nei confronti del mondo. A volte all’università ci si chiede come sia possibile che per gli studenti di biologia e di scienze naturali i concetti che riguardano l’evoluzione (ma anche i fatti!) sembrino non penetrare in profondità; spesso si attribuisce la responsabilità ai docenti del liceo immediatamente precedente o anche della scuola media. Ci si dimentica del fatto che fin da 3/6 anni già hanno imparato, nelle ore di religione, a “collocare al giusto posto ogni essere vivente” ...; è probabile che sarà difficile imparare a porsi le domande … se si è imparato fin da piccoli a sapere comunque la risposta … prima di porsi le domande … Questi bambini di Torino andranno all’università solo fra 15 anni. Sceglieranno discipline scientifiche? Non si sa. Quello che, curiosamente, è molto probabile ... è che crederanno nella creazione molto meno dei coetanei USA, che la religione e la creazione l’hanno studiata solo in famiglia, al di fuori delle aule scolastiche ...!


13/7/07-IT

12/7/07-CA

Cominciano in questi giorni le iniziative pubblicitarie in vista dell’inizio (il 30 luglio) delle cinque puntate di “Evoluti per caso”. Per chi vuole cominciare a conoscere gli esperti che poi Patrizio Roversi metterà alla prova ma anche prenderà in giro con molta abilità, si possono vedere alcuni filmati. Purtroppo non c’è ancora nulla sulla primatologia, che caratterizerà la tappa brasiliana. Non c’entra molto con il dibattito attuale sull’evoluzione, ma una frase del precedente presidente del comitato nazionale italiano di bioetica merita una breve deviazione, dato che propone una soluzione per rendere meno conflittuali le relazioni fra popoli con diverse opinioni, lingue, culture e religioni che troviamo oggi nel mondo. In un articolo sull’Avvenire (“Il primato dell'unità sulle sacrosante diversificazioni”) D’Agostino motiva la sua opinione sul primato della chiesa cattolica su ogni religione e ogni cultura, criticando “... il relativismo antropologico e culturale, che sulle prime ama presentarsi come benevolo e tollerante, si rivela rapidamente indifferente e ostile nei confronti della diversità". Qualcuno un po’ diverso proprio non c’è? Sì, anche se “Non dobbiamo pensare a "mille o diecimila culture umane", ma a "mille o diecimila usi dell'unica cultura umana" … “Il confronto culturale è faticoso, a volte tormentoso, perché esige una lucidità di giudizio nei confronti delle culture che vengono meno alle comuni esigenze del bene umano”. Anche l’unità ipotizzata sembra a questo punto un po’ troppo relativa ….Niente paura … da qualche giorno esiste un nuovo strumento che porterà la pace e l’unità fra le culture, le religioni e le lingue del mondo: “L'unità, prima ancora che il contenuto di un appello morale, è un principio antropologico fondamentale, che si crea la sua strada in mille modi diversi e imprevedibili, anche attraverso le nuove norme canoniche sulla liturgia eucaristica”. Si’, lo strumento risolutivo sarà la messa in latino che, ottenibile a richiesta, porterà unità nel mondo. E’ importante precisare che questa è proprio l’ultima frase dell’articolo e non si indica una futura continuazione. Questa frase riprende comunque una recente dichiarazione, poco diffusa in Italia, secondo cui l’annuncio del Vangelo, fatto 500 anni fa in latino o spagnolo, non fu un'imposizione di una cultura straniera. Anche in Canada un ricercatore curioso ha indagato sul tasso di antievoluzionismo nei canadesi, e i dati sono stati presentati in un lungo articolo “Canadians split on creation/evolution”


12/7/07-IT

In un periodo in cui si “svalutano” milioni di pacifici relativisti e milioni di appartenenti a religioni cristiane ma non cattolici, anche il metodo scientifico ha diritto di non sentirsi troppo bene … per cui non ci sì può stupire di un doppio attacco (melius abundare quam deficere?) oggi da parte dell’Avvenire: • un primo articolo (“Cari scienziati, non siete guru. La società civile deve darsi strumenti di controllo davanti al desiderio di onnipotenza della scienza: parla Enzensberger “) critica l’arroganza degli scienziati (perchè generalizzare? Perché non pensare che da qualche parte ci sia qualche scienziato relativista e quindi non arrogante nè assolutista? Non si dica pero’ che non piacciono i relativisti…) • un secondo articolo (“Transumanisti, la nuova utopia dei «mutanti»”) decisamente fuori dalle righe, in cui si racconta (riprendendo un articolo di ieri) di una “nuova utopia che agisce sull'essenza dell'essere umano, sulla profonda identità di ciascuno, proponendo mutazioni irreversibili e, per molti versi, spaventose “. Purtroppo una storica senza particolari competenze biologiche riporta – senza verificarle - vaneggiamenti di altre persone anche loro senza competenze biologiche, con effetti sicuramente terrorizzanti per i poveri Iettori cattolici che magari poi credono davvero che gli ospedali (anche quelli gestiti da enti cattolici?!) sono da evitare come il demonio dato che sono strutture in cui (forse nessuno lo sapeva prima?) “Il corpo viene trattato come un aspirapolvere, la cui efficienza è sempre da migliorare, o come la carrozzeria di un'automobile, da riparare con pezzi di ricambio”, per non parlare del fatto che tendono oggi perfino a limitare “la vera felicità, che senza dolore non può esistere” … [come può ben dimostrare chi usa il cilicio]. Anche in questo articolo si ritorna all’arroganza degli scienziati: “La realizzazione del paradiso in terra viene oggi promessa dalla tecnoscienza: attraverso la conquista dell'immortalità, della felicità perenne, di sanità, bellezza e intelligenza per tutti grazie alle nuove scoperte scientifiche” facendo credere al lettore che qualcuno possa addirittura progettare l’immortalità o prometterla! Evidente anche, ma c’è da aspettarsela, la confusione fra biologia (ci sono organi, cellule e nervi specifici che si occupano del piacere, oltre a quelli che si occupano di fornire la sofferenza apprezzata da chi crede che “la vera felicità senza dolore non può esistere”) e cultura, quando scrive “E la via seguita dai fautori della «libertà della scienza» a ogni costo sarà la difesa dei diritti civili, come già vediamo dall'allargamento dei diritti umani al piacere sessuale“. Ancora più sconvolgente la frase finale quando, forse non aggiornata sulle recenti dichiarazioni del papa (13/5/07) sull’unica religione utile (i poveri ma saggi indios americani aspettavano che arrivasse Colombo per portare finalmente “il Dio sconosciuto che i loro antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro ricche tradizioni religiose. Cristo era il Salvatore a cui anelavano silenziosamente”), in un impulso del deprecato relativismo invita a garantire la libertà religiosa, lamentandosi delle “tendenze che nascondono l'abbandono dei primi e più importanti diritti sanciti dalla dichiarazione del 1948: quello alla libertà religiosa e soprattutto quello che sancisce la dignità di ogni vita umana”. •Si aggiunge poi, volendo, anche un terzo articolo che allarga molto il discorso, con la critica addirittura all’illuminismo (“Processo all'Illuminismo”), cercando di far credere che il mondo potrebbe andar meglio se la fede prevalesse sulla ragione. Proprio in questi giorni un documento vaticano ha chiarito che quella cattolica è l’unica religione cristiana ben organizzata, indipendentemente da qualdiasi dialogo. Nell’articolo si ricorda poi il discorso di Regensburg con la richiesta alla scienza di essere meno “ragionevole” Su Repubblica il secondo articolo di Cavalli Sforza sull’evoluzione: “La scoperta del monaco Mendel”


11/7/07-USA

Per gli italiani non è (per fortuna e per ora) un’esperienza realizzabile, a meno che non si vada fino ad Interlaken, in Svizzera. Nel sito dell’NCSE (National Center of Science Education) in USA un paleontologo, presidente della Kentucky Paleontological Society racconta la sua visita ad un museo della Creazione da poco aperto, l’Answers in Genesis museum in Petersburg, Kentucky. Possiamo consolarci del fatto che in Italia non dovremmo mai vedere orrori/errori di questo tipo, dato che i creazionisti biblici sono osteggiati anche dalla chiesa cattolica; a volte però riescono perfino ad andare in TV. E’ meglio che in televisione non si parli mai di evoluzione: sembra che nessuno si vergogni a dare spazio in TV per dire (senza doverlo dimostrare) il contrario di quello che spiegano e possono dimostrare gli esperti e gil scienziati. Ma è giusto? Gli spettatori lo capiscono?

11/7/07-IT

Decisamente fantascientifico il futuro “transumanista” delineato nell’articolo dell’Avvenire “Transumanismo, il nuovo incubo”, in cui, coinvolgendo abusivamente anche Darwin e Dawkins, si citano documenti di questo movimento tratti dai loro siti web (World Transhumanist association, Trans Vision, Future of Humanity Institute, BLTC research, Transhumanist Student Network). Se è vero che i transumanisti masochisticamente sostengono che le nuove conoscenze scientifiche permetteranno di rendere “l'umanità attuale del tutto obsoleta” [?!] la preoccupazione è corretta; un po’ strano preoccuparsi invece che “lo scientismo libertario torni a radicarsi con tenacia nelle università e nei laboratori della ricerca scientifica come «coraggio laico», libertà di ricerca e di applicazione”. Un giretto nei siti web evidenzia come,a partire da leader mondiali come il sociologo mantovano Campa o il filosofo inglese Bostrom, fra questi quattro gatti dispersi per tutto il mondo ci siano pochi biologi e invece molti ingegneri, filosofi, sociologi. Non è il caso di preoccuparsi

10/7/07-UK

Interessante video, molto utile anche per far capire la diffenza fra chi la scienza la fa attraverso esperimenti che mettono alla prova sia la realtà che le nostre idee e chi invece cerca, potremmo dire (alludendo all’esperimento qui citato) di svuotare la scienza “con un cucchiaino” e renderla inoffensiva e inutile. Magari aggiungendo accuse di arroganza (“scienziati tentati dall’arroganza di conoscere ogni cosa” ) – non contestate dal giornalista - come quelle che si sono lette il 7/7/07 sull’Avvenire in un intervista a M.Behe, quello che dovrebbe essere l’unico biologo del gruppo dell’Intelligent Design. Il video, allegato ad un articolo (“Raising the level: orangutans use water as a tool“) pubblicato sull’ultimo numero di Biology Letters, mostra la geniale soluzione adottata da un orango per ottenere una nocciolina depositata dagli umani sul fondo di uno stretto cilindro fissato al tavolo. Il video presenta uno dei tanti esperimenti realizzati da scienziati curiosi (non … arroganti!) per verificare le capacità cognitive nei primati e in particolare nelle specie a noi più vicine (scimpanzé, gorilla e orango . Uno degli aspetti spesso ignorati è l’incredibile (ma fino a qualche anno fa) aumento delle capacità cognitive dimostrato nelle specie di primati a noi più vicine, sia rispetto alle altre specie di primati che rispetto agli altri mammiferi; solo questa precedente ignoranza permetteva il fatto che spesso si accettasse l’idea di abissali differenze (ontologiche?) fra la nostra specie e le altre a noi vicine, differenze che qualcuno pensa associabili ad una ormai improbabile netta separazione fra istinto e intelligenza. Questo video dimostra invece come la soluzione dei problemi esplorando strade nuove sia alla portata delle scimmie antropomorfe. Sarebbe utile creare una pagina web in cui riportare i link a video di questo tipo, utili per riflettere sui fatti che, grazie alla curiosità che si manifesta negli scienziati (oltre che nelle antropomorfe…), hanno portato a rivedere profondamente la valutazione del concetto di istinto e del suo ruolo in alcune specie filogeneticamente vicine alla nostra. L’esprimento e il video sono citati anche nel blog di G.P.Artale.


8/7/07-IT:

In un sito web vicino ai Neocatecumenali compare un’intervista (con video) a P.R.Pascual, direttore del Master in Scienza e Fede della Univ.Pontificia Regina Apostolorum. Si parla dei rapporti fra chiesa e scienza (e anche qui si cerca di evitare se possibile riferimenti al presente, come al solito, per quanto riguarda la chiesa: si parla quindi del passato, di Galileo e si ricorda che “non è per caso che la scienza moderna, come oggi la conosciamo, sia nata proprio nel mondo occidentale, in cui la fede e la Chiesa erano elementi fondamentali per la cultura occidentale”. Se si parla della scienza le citazioni riguardano invece il presente – Odifreddi e Dawkins –… e si cerca di far dimenticare quanto oggi sia invece la biologia a fornire “elementi fondamentali per la cultura occidentale”. Non molto chiaro il punto su creazione/evoluzione: buona la citazione della miglior frase di GP2, quella del 1996, ma non è chiara (più per i cattolici che per gli scienziati, che già l’avevano capita così…) la frase riferita a quel documento del 1996: “Non si trattava di una conferma, o di una specie di ammissione o di approvazione in blocco della teoria dell’evoluzione, soprattutto quella darwiniana. Semplicemente, il papa prendeva atto di quello che la scienza oggi ha a disposizione”. Credo nessuno si aspettasse dal papa benedizioni, né verifiche, ma al massimo prese d’atto di quello che ha scoperto la scienza, e potremmo aspettarci che quando il papa prende atto gli altri dovrebbero seguirlo … invece sembra che molti cattolici non vogliano prenderne atto e continuano a manifestare anche confusione e ignoranza … Il discorso poi però sembra ancora poco chiaro e soprattutto si nega la possibilità di prese d’atto di non si sa quali teorie (mentre GP2 era stato chiaro e preciso!): “quelle teorie che escludono la causalità divina ovviamente non si possono accordare con quello che dice la Bibbia”. Evidente però la caduta in una trappola: una teoria scientifica ha infatti a priori il grosso “difetto” di escludere la causalità divina, altrimenti non sarebbe una teoria scientifica…; come (e quando) si uscirà da questa contraddizione? Interessante invece, in riferimento all’Intelligent Design, l’ammissione del fatto – corretto - che gli scienziati seri non ci credono per niente: “dal punto di vista degli scienziati la stragrande maggioranza è a favore della teoria dell’evoluzione e contraria alla teoria del progetto intelligente, o, se vogliamo, più genericamente, alla proposta del creazionismo”; interessante anche questa ammissione del fatto – anche questo corretto – che l’ID sia un tipo di creazionismo e l’avvertimento a non fare confusioni: “… si possono chiarire i diversi livelli e non confondere i piani. Questo è il problema: si confondo i piani. C’è un piano della scienza, quello intermedio della filosofia, e finalmente quello della teologia: bisogna distinguerli, questi tre piani, senza confonderli, ma nemmeno separarli del tutto, perché ci sono certamente dei rapporti.” E a non spaventarsi della scienza (“… almeno se vediamo la posizione dei cristiani, non credo che ci sia un’opposizione riguardo alla scienza, benché sia vero che ci sono alcuni gruppi minoritari che guardano alla scienza moderna con un certo sospetto, perché vedono in essa un contrasto con quello che la Bibbia ci insegna”) … almeno fino a che non contrasta con la Bibbia (le ipotesi “che dicono che l’uomo è venuto per caso e che non ha alcuna differenza rispetto agli altri esseri viventi … non si possono conciliare con quello che dice la Bibbia, perché chiaramente la Bibbia dice che “Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza”). Come si vede non è facile parlare, con S.J.Gould, di NOMA (Non Overlapping MAgisteria) in un contesto culturale in cui non solo l’overlapping può essere negato e confermato in uno stesso documento … ma si può anche dire - senza angosciarsi molto - che “la stragrande maggioranza degli scienziati è a favore della teoria dell’evoluzione”, la quale “non si può conciliare con quello che dice la Bibbia”. Dai NOMA possono solo derivare NOCO (“non overlapping conclusions”)?

“dal punto di vista degli scienziati la stragrande maggioranza è a favore della teoria dell’evoluzione e contraria alla teoria del progetto intelligente, o, se vogliamo, più genericamente, alla proposta del creazionismo”;


7/7/07-IT

Finalmente l’Avvenire cita un’”eroe” della difesa (negli USA) della posizione cattolica sull’evoluzione, l’evoluzionismo teista, di fronte all’avanzare dell’Intelligent Design. Oggi nell’articolo “Darwin, i limiti del caso“ si parla infatti (forse è la prima volta su questo quotidiano) di un biologo evoluzionista universitario cattolico, Kenneth Miller, che da un paio di decenni cerca di contrastare il gruppo di creazionisti biblici che (dopo la sentenza della corte suprema USA che nel 1987 impedì l’insegnamento del creazionismo nelle scuole statali USA) hanno furbamente [grafici e confronti molto istruttivi] riscoperto l’idea dell’”Intelligent Design”, che già ai tempi di Darwin era propagandata dal reverendo Paley ed aveva affascinato anche il giovane Charles. Kenneth Miller, autore di un libro di biologia per le superiori tradotto anche in italiano, conosce bene i “profeti” dell’Intelligent Design USA. Li conosce da prima del 1987; contro di loro è stato poi anche testimone nel 2005 al processo per i fatti di Dover, contribuendo alla sconfitta processuale dell’Intelligent Design; contro di loro, o meglio contro l’ultimo libro, “The edge of evolution” di M.Behe, ha appena scritto (27/6/07) una stroncatura su Nature (“Claims that an intelligent designer is needed to explain evolution of complex systems are deeply flawed”). Forse nessuno se l’aspetterebbe, dopo gli articoli di F.Facchini sull’Osservatore Romano (17/1/06) e di P.Coyne anche sull’Avvenire, ma l’articolo di oggi fornisce spazio proprio ad un esponente dell’ID facendo credere ai lettori che si tratti di scienza; non ci si preoccupa infatti di quel che dicono i suoi colleghi di dipartimento (“Siamo tutti d’accordo che l’intelligent design non ha basi scientifiche, non è stato verificato sperimentalmente e non deve quindi essere considerato scienza”), nè si considera quello che masochisticamente lo stesso Behe aveva ammesso al processo, ma si da’ spazio al cattolico Behe per contestare (senza spiegarne le motivazioni) la critica al suo libro da parte del cattolico K.Miller… Se Miller non l’avesse ancora capito, l’articolo sull’Avvenire di oggi può essere una risposta negativa (la prima!) alla sua lettera al papa del 12/7/05, quando, con Francisco Ayala, chiedeva spiegazioni sul precedente (7/7/05: “Finding Design in Nature”) inatteso intervento pro-ID del card.Schönborn pubblicato sul New York Times.. Come si sa, oggi anche il papa sembra allineato sulle posizioni del card.Schönborn, tanto è vero che ha spiritosamente dichiarato di aver visto la mano della provvidenza in quell’articolo di Schönborn, che purtroppo (per lui ma soprattutto per la provvidenza che a volte è distratta se non addirittura dispettosa) iniziava addirittura – proprio la prima fase! - con una citazione sbagliata (è impossibile che nessuno l’abbia ancora notata) di un documento molto importante (del 1996) del papa precedente… Sul Riformista un articolo di Orlando Franceschelli (“La sfida raccolta dall'ebraismo sulla teoria evoluzionistica”) che informa su un aspetto poco noto, quello del rapporto fra evoluzionismo e religione ebraica, con aspetti positivi (“invece di essere stato disegnato e creato da Dio nella sua forma attuale il mondo è il prodotto di un lungo processo di selezione naturale” e “La verità va accettata da qualunque parte provenga” dice il rabbino conservatore L.Troster) ma anche con qualche dubbio (molti rabbini guarderebbero con interesse all’ID).


4/7/07-IT

[da Pikaia]: Anisn-News Speciale evoluzione - Ritorna prepotentemente alla ribalta, o così sembra, la discussione sull’evoluzione. L’occasione questa volta viene da lontano: un testo viene “misteriosamente” e senza richiesta recapitato gratis dall’Ungheria ad una folta serie di insegnanti di Liceo Scientifico, scelti nel panorama scolastico italiano in diverse sedi ed in diverse regioni italiane. Curioso che nella scheda sul sito dell’ANISN si apprezzi (sbagliandolo) il titolo del libro (che è in realtà “Atlante della Creazione”) e che nel documento ci sia un intervento in cui si parla più di evoluzione (come se ci fosse qualcuno in Italia che contesta l’evoluzione…) che di evoluzionismo o di teoria dell’evoluzione; nello stesso contributo si riportano con rilievo e quindi condividendoli, testi vaticani che pongono dei limiti ai campi di ricerca e studio delle scienze naturali. MOLTO “curioso” notare come invece in siti cattolici il direttore del Master in Scienza e fede della Regina Apostolorum, P.R.Pascual, evidenzi come le scienze naturali si interessino a problemi/piani diversi: “Cosa intende fare la scienza? Trovare la spiegazione dei fenomeni naturali nella stessa natura. Dunque, non può trovare una spiegazione soprannaturale della natura, perché non sarebbe più scienza. Allora, parlare di scienza creazionista o dire che la scienza deve in qualche modo dimostrare azione di Dio nel mondo, è per me una contraddizione. Non è questo il compito della scienza”. Davvero curioso [?] che sia un religioso a dover ricordare ad un naturalista che scienza e teologia abbiano interessi e obiettivi diversi!

4/7/07-IT

[da Pikaia] E' uscito un nuovo fascicolo della rivista BIOLOGY AND PHILOSOPHY (2007, vol. 22, n. 2). Contiene numerosi articoli e riflessioni sull'ID, sul Papa, sulla speciazione, sul concetto di selezione naturale.

2/7/07-IT

Ben due articoli sull’evoluzione nell’inserto di Repubblica con articoli tradotti dal New York Times: “Il genoma umano continua a cambiare” di N.Wade (in cui si racconta di recenti mutazioni che hanno favorito la sopravvivenza della nostra specie negli ultimi 50000 mila anni.e “Molteplici forme di vita da pochi geni” di C.Kaesuk Yoon

1/7/07-IT

Anche R.Dawkins commenta sul New York Times (“Inferior Design”) l’ultimo libro di Behe (“The edge of evolution”). Anche lui come Miller su Nature (Falling over the edge) sottolinea le novità che sicuramente faranno arrabbiare i creazionisti ma anche molti sostenitori dell’ID che a questi due fatti non credono o dubitano: l‘origine dell’uomo da antenati scimmieschi e l’antenato comune di tutti gli esseri viventi. Dawkins poi apprezza che Behe abbia lasciato un po’ perdere la complessità irriducibile (in effetti molti critici ma anche costruttori di trappole per topi sono riusciti a dimostrare che invece non solo la complessità era riducibilema anche i preadattamento hanno creato strutture impensabili), ma distrugge le sue dimostrazioni sull’impossibilità che le mutazioni possano essere importanti per l’evoluzione semplicemente facendo notare quante varietà di cani si sono formate (grazie ad un disegno intelligente umano) in poche migliaia di anni a partire dai lupi (“as I incredulously close this book I seem to hear mocking barks and deep, baying howls of derision from 500 breeds of dogs -- every one descended from a timber wolf within a time frame so short as to seem, by geological standards, instantaneous.") . Critica anche il fatto che abbia attribuito a Darwin il ruolo importante per un evento, la mutazione casuale, che Darwin ai suoi tempi quasi ignorava insieme alla genetica, tanto è vero che attribuiva un ruolo alla casualità in un meccanismo, la selezione naturale, che in realtà oggi sapiamo che non lascia tanto spazio proprio al caso.

GIUGNO 2007


30/6/07-IT

Articolo sul Foglio (“BEHE TORNA A OCCUPARSI DI DARWIN E CI RACCONTA "L'ORLO DELL'EVOLUZIONE") giustificato con l’uscita di un secondo libro di Behe (“The edge of evolution”)… Nonostante del suo primo libro si dica che è stato esaminato da un tribunale e non sia riuscito a convincere nemmeno il giudice, per chi ci crede si scrive che “fece scalpore” e che fu perfino un “primo clamoroso successo”. Rispetto ad altri precedenti articoli sul Foglio in cui si raccontava di un misterioso “batterio Flagellum” qui si parla di “flagellum batteriale”, un ternine che comunque indisporrebbe qualunque biologo. Nonostante il giornalista auspichi un “approccio sobrio”, non sembra comprensibile la frase “la mutazione genetica cresce come la selezione naturale favorisce la discendenza di coloro che ne beneficiano”. Positivo comunque il fatto che Behe riconosca, diversamente dal creazionismo islamico che trova estimatori anche in Italia, l’esistenza di un antenato comune e quindi di un processo evolutivo (“il Disegno intelligente è compatibile con l’idea di antenato comune, quella che molti religiosi disdegnano”); non sa quindi che per i cattolici non ci sono problemi ad ammettere l’antenato comune, ma non ricorda più che il processo di Harrisburg ha dimostrato che nel 1987 i suoi predecessori avevano in poco tempo sostituito con “disegno intelligente” ogni ricorrenza di “creazione” nel loro principale testo … [poche idee ma chiare…?] Già questo riconoscimento dimostra comunque come sia impossibile qualsiasi collaborazione con il creazionismo biblico protestante e il creazionismo islamico … anche se non sembra che molti cattolici italiani se ne rendano sempre conto. Ma questo è anche conseguenza dei programmi scolastici, che solo del 1979 prevedono (ma qualcuno anche in Italia ha saltato quel capitolo pur fondamentale) l’insegnamento dei fatti che giustificano la teoria dell’evoluzione. Iniziano a comparire alcuni commenti e critiche a questo nuovo librio di Behe: “Quote Mining in EoE”.

29/6/07-IT

Articolo di T.Pievani sul Manifesto (“IL LINGUAGGIO SULLA SOGLIA TRA UMANO E NON UMANO”) riguardante la recente pubblicazione del libro di Ferretti “Perché non siamo speciali” sull’origine naturale del linguaggio umano, un tema che porta spesso a mettere in dubbio come inadeguati i meccanismi naturali che secibdi gli evoluzionisti hanno agito nel corso dell’evoluzione. L’articolo, in cui si trovano anche citazioni dei primi taccuini di Darwin che illustrano chiaramente quanto fossero alte le montagne (in particolare le strutture complesse, ma anche quelle strutture che, ad esempio anche nell’evoluzione umana, hanno avuto origine inizialmente come adattamenti all’ambiente arboricolo ma poi hanno potuto svolgere anche funzioni diverse) che ha cercato di spianare, si conclude con una speranza: “L'ipotesi funzionalista e l'ipotesi strutturalista, avanzate congiuntamente da Darwin nel 1872 per rispondere al problema della complessità adattativa, sembrano dunque rincorrersi ancora l'un l'altra. Dal loro riverbero nascerà probabilmente una «psicologia evoluzionista di seconda generazione» che, emancipandosi dalle rigidità teoriche della prima, saprà forse avvicinarsi di un altro passo ancora al mistero delle origini delle nostre più elusive facoltà. ”


29/6/07-IT

Oggi alle ore 9.30, presso l'Aula Magna del Palazzo Centrale dell'Università di Parma (via Università, 12) si aprirà il convegno per il 100 anniversario della nascita di Niko Tinbergen, nato nel 1907 e considerato uno dei padri fondatori dell'etologia moderna, anche perchè ha formato decine di allievi che hanno collaborato nella diffusione dell’etologia in tutti i paesi d’Europa, e non solo. Basti pensare che De Waal, studioso degli scimpanzè e una delle 100 persone più influenti nel mondo secondo Time 2006, è allievo di Van Hoof che è allievo di Desmond Morris, allievo di Tinbergen. Il convegno, organizzato da Pier Francesco Ferrari, ricercatore presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, e da Paola Palanza, Professore associato della facoltà di Medicina e Chirurgia, si aprirà con il saluto del Rettore dell'Università di Parma Gino Ferretti. Seguiranno numerosi e autorevoli interventi di docenti dell'Università di Parma e di altri prestigiosi Atenei italiani ed europei. - Programma del convegno. Una delle notizie più curiose raccontate al convegno (oltre agli aneddoti di D.Mainardi sui suoi primi anni a Parma con Schreiber e il giovane Cavalli Sforza): anche il fratello di Niko, Jan ha avuto il premio Nobel, ma per l’economia; sembra sia l’unico caso di 2 premi Nobel in famiglia….


27/6/07-IT

Lungo articolo (il primo di una serie) di L.L.Cavalli Sforza e di suo figlio sull’evoluzione biologica ed umana su La Repubblica (“L'EVOLUZIONE E L'INCERTO FUTURO DELL'UOMO”). Cavalli Sforza recentemente (l’11 giugno) ha ricevuto a Napoli il Premio internazionale alla libertà (sezione Cultura); assegnato a personalità o istituzioni, che si siano distinte per la valorizzazione degli ideali di libertà, intesa particolarmente, come responsabilità individuale. La cerimonia di assegnazione del Premio, promosso sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, da "Società Libera" in collaborazione con il Comune di Napoli, si terrà mercoledí 13 al Maschio Angioino e sarà condotta da Franco Di Mare ed Elisa Isoardi. Lo spettacolo sarà ripreso da RAI 1 e trasmesso il 14 giugno in seconda serata. I Premiati: Cultura:

Luca Cavalli Sforza; Ricerca Scientifica: Carlo Rubbia; Economia: Deepak Lal; Giornalismo: May Chidiac: Arte: Pupi Avati; Premio speciale alla Libertà: Lech Walesa

[Da Pikaia: “Non siamo gli unici altruisti!”] Dopo la citazione di un articolo di uno scienziato come Cavalli Sforza è proprio ovvio e necessario inserire la citazione di un articolo (“Spontaneous altruism by chimpanzees and young children” = “Altruismo spontaneo negli scimpanzé e nei bambini”) che presenta i risultati di un esperimento scientifico (che riguarda quindi “fenomeni osservabili e ripetibili”). Serve per dimostare come lavorano e cosa scoprono gli scienziati e per far capire come si distinguono da chi, partendo da presupposti ideologici, ha addirittura paura a pensare di poter realizzare certi esperimenti … dopo quel che è successo a quell curioso di Adamo. Tanta paura da auspicare addirittura che nemmeno altri ricercatori li facciano. Giusto qualche giorno fa si poteva appunto leggere sull’Avvenire l’articolo di uno dei maggiori esperti italiani di bioetica. Nell’articolo, dal sottotitolo un po’ troppo ostile verso la ragione e la scienza, e quindi non adatto al quotidiano dei vescovi italiani, che dovrebbero essere prudenti sui problemi che non conoscono e che nemmeno toccano il delicato problema della vita: “I passi di troppo di certi studiosi”; sembra che si inviti molto chiaramente gli scienziati a lasciar perdere gli studi sull’altruismo; secondo lui infatti sarebbe da tempo tutto ben chiaro: non solo esisterebbe un “unico essere "naturale", in grado di orientarsi consapevolmente al bene”, ma sarebbe anche sbagliato pensare che “i sentimenti morali sarebbero uno dei prodotti dell'evoluzione”; proprio per questo gli scienziati dovrebbero lasciar perdere lo studio dell’altruismo (anche se il 10/6/07 interessava ad altri che scrivono sull’Avvenire) e “studiare fenomeni osservabili e ripetibili, inerenti alla nostra dimensione fisica, e nulla di più”. Per fortuna il suo appello, oltre che essere in ritardo di qualche decennio, non si sente nemmeno in Germania, e da quel paese ci arriva uno dei tanti risultati interessanti che riguardano appunto il comportamento altruistico; in questo caso nei primati e addirittura ci si lancia proprio in un confronto fra scimpanè e cuccioli d’uomo. La ricerca è stata pubblicata su una rivista ad accesso gratuito (PLOS biology), per cui basta sapere l’inglese per poter fare a meno di “mediatori” culturali che almeno sperano che nessuno legga i risultati di ricerche che nessuno dovrebbe fare in quanto sarebbero “passi di troppo”. Non vorrei fare la parte di un improbabile serpente biblico parlante … ma inviterei ognuno ad avvicinarsi per rendersi conto personalmente di quello che un semplice essere umano non vorrebbe che si conoscesse (anche se nessuno comunque ha potuto o voluto impedire che in Germania lo studiassero) …


27/6/07-USA

Articolo su Nature (Falling over the edge) di un biologo cellulare statunitense (Kenneth Miller) che da vent’anni da cattolico e credendo di seguire le indicazioni di santa romana chiesa combatte il creazionismo mascherato (e lui ben lo sa conoscendo l’ambiente e la storia dell’ID) che sta cercando di sostituirsi al creazionismo biblico che ormai non è più di moda negli USA, anche se realizza iniziative costose e grandiose che riescono ad essere pubblicizzate e a stupire anche in Europa. Miller era stato uno dei testimoni al processo di Harrisburg, dove aveva fatto capire come fossero sbagliate dal punto di vista biologico le idee dei sostenitori dell’ID. Lo stesso fa commentando questo libro, evidenziando alcuni errori, dimostrati da pubblicazioni scientifiche che cita: o “He then leads his unsuspecting readers to believe that this spurious calculation is a hard and fast statistical barrier to the accumulation of enough variation to drive darwinian evolution. It would be difficult to imagine a more breathtaking abuse of statistical genetics”, o “Behe waves away evidence suggesting that chloroquine resistance may be the result of sequential, not simultaneous, mutations (Science 298, 74– 75; 2002), boosted by the so-called ARMD (accelerated resistance to multiple drugs) phenotype, which is itself drug induced. A mistake of this magnitude anywhere in a book on science is bad enough, but Behe has built his entire thesis on this error.”, o “Apparently he has not followed recent studies exploring the evolution of hormone-receptor complexes by sequential mutations (Science 312, 97– 101; 2006), the 'evolvability' of new functions in existing proteins — studies on serum paraxonase (PON1) traced the evolution of several new catalytic functions (Nature Genet. 37, 73–76; 2005) — or the modular evolution of cellular signalling circuitry (Annu. Rev. Biochem. 75, 655–680; 2006). Instead, he tells his readers that there is just one explanation that "encompasses the cellular foundation of life as a whole". That explanation, of course, is intelligent design.” Un aspetto curioso, fatto notare da Miller, è che Behe accetta però alcuni fatti che i creazionisti di ogni tipo (ID compreso) si rifiutano di accettare: l’origine di uomo e antropomorfe da una antenato comune, o l’idea di un antenato comune per tutti gli esseri viventi (gli americani lo chiamano il “common ancestor”; che la novità possa spiacere a qualcuno è ovvio: il blog del massimo “profeta” dell’ID, Dembski, polemicamente si chiama proprio “uncommon descent”). Concludendo: “What this book actually demonstrates, however, is the intellectual desperation of the intelligent-design movement as it struggles to survive in the absence of even a shred of scientific data in its favour”. Il 7/7/07 leggeremo invece l’opinione del quotidiano die vescovi italiani e capiremo come valutino “the absence of even a shred of scientific data in its favour”.

26/6/07-CE

Il comitato per la cultura del Parlamento del Consiglio d’Europa protesta (“Creationism in education: committee protests at sending back of report “) per il rinvio in commissione della relazione sul creazionismo. In particolare si contesta che il problema sia religioso e si sostiene che “The committee wishes to affirm that the problem of creationism in teaching is a politically topical question which concerns the Council of Europe, and in particular its Committee on Culture, Science and Education, and which must therefore be discussed. Freedom of thought and discussion is a fundamental value of the Council of Europe. The Committee on Culture, Science and Education believes that it is the duty of the Assembly to show itself exemplary in this requirement”.


25/6/07-CE

Notizia preoccupante dal Consiglio d’Europa; come l’anno scorso sembra non si possa parlar male del creazionismo. Come citato qui sotto in data 18/6/07 era previsto che venisse discusso e votato anche nell’assemblea plenaria (PACE) un documento in cui si esprimeva la preoccupazione che i rigurgiti di creazionismo che ogni tanto emergevano postessero danneggiare l’approccio verso la scienza da parte delle istituzioni culturali (ad iniziare dalla scuola) dei paesi membri del Consiglio d’Europa. Oggi l’assemblea ha deciso (“PACE will not be debating the dangers of creationism in education ”) di non discutere il documento ma di rinviarlo alla commissione che lo aveva steso e che l’aveva approvato quasi all’unanimità. Il motivo? Non chiarito: “our group is convinced that the proposal is unbalanced. We are open to discussing it, but there is in fact a preliminary question: are we a scientific academy, or are we a political body? Is this item appropriate? In any case, I ask that the draft resolution should be referred back to the committee “. Immediate (ma inutili) le reazioni da parte dei sostenitori del documento e in particolare del presidente alla commissione che l’aveva approvato a maggioranza (Guy Lengagne : ‘The makings of a return to the Middle Ages’: “What we have here is the makings of a return to the Middle Ages, and too many members of this human-rightsbased assembly fail to see it’). Dichiarazione originale.

22/6/07-USA

[Da Pikaia] Nell'ultimo numero di American scientist c'è un interessante articolo (“Evolution, Religion and Free Will”) di Gregory W. Graffin, William B. Provine su come i ricercatori statunitensi vedono il rapporto tra religione ed evoluzione. Dove una breve cronistoria di tutti gli altri sondaggi sull'argomento, gli autori incentrano la loro attenzione al Cornell evolution project, che si occupa di come gli evoluzionisti (e solo loro) vedono la religione. I risultati sono a detta degli autori sorprendenti.; per esempio la gran maggioranza dei ricercatori hanno dichiarato di essere "puri naturalisti", cioè di pensare che esista solo il conoscibile, senza necessità di presupporre l'esistenza del soprannaturale. Solo due (su 149) hanno dichiarato di essere teisti, di credere cioè in un Dio "personale". Le sorprese non sono qui, ma nel fatto che pochissimi sono d'accordo con S.Jay Gould nella sua ipotesi dei NOMA (Non Overlapping MAgisteria), mentre la maggioranza ha una posizione che si potrebbe definire sociobiologica, un po' alla Dennet.

21/6/07-USA

Un nuovo libro su Darwin e l’evoluzionismo: David Sloan Wilson: Evolution for Everyone: How Darwin's Theory Can Change the Way We Think About Our Lives. Sembra riesca a rendere semplice, collegandolo con le esperienze quotidiane, anche il darwinismo: “Evolution is far more than just dinosaurs and fossils, Wilson says, and he enthusiastically explains, with a clear and pleasing style, how it affects our everyday lives. This is Wilson's fourth book on evolution (Darwin's Cathedral, etc.) and is by far the most accessible account of evolution for a general audience, as well as the farthest ranging. Building on diverse examples, Wilson demonstrates that evolution is completely relevant to modern human affairs, including how we use language, create culture and define morality. The discussion is as entertaining as it is easy to follow, covering topics as seemingly unrelated as why the burying beetle commits infanticide and why so many domestic animals have floppy ears”.


20/6/07-US

20/6/07-IT

[Da Pikaia] Il numero di giugno della rivista Evolution presenta un articolo di July Diamond e Margaret Evans (“Museums Teach Evolution “) relativo al progetto Explore Evolution organizzato da un network di musei americani per provare ad aiutare in modo sempre più efficace i visitatori a capire l’evoluzione. Il ruolo dei musei nell’insegnamento della biologia evoluzionistica viene ad essere oggi più importante che mai data la crescente presenza di iniziative o eventi organizzati per dimostrare che la teoria dell’evoluzione non è realmente in grado di spiegare il mondo che ci circonda. [Da Pikaia] Sempre sull’ultimo numero della rivista Evolution, e sempre sui problemi della didattica, è interessante anche l’articolo: “Making evolution relevant and exciting to biology students” scritto da David M. Hillis (Alfred W. Roark Centennial Professor, Università del Texas), relativo a possibili strategie per migliorare la qualità dei libri di testo di biologia per quanto concerne la biologia evoluzionistica (con una decina di suggerimenti per ottenere questo obiettivo)

Nel sito di Pikaia in data 20/6/07 (“Il teologo Moltmann a Torino: cronaca di un dibattito surreale”) si possono leggere alcune frasi tratte dagli interventi degli altri partecipanti. (Di Moltmann già si era letto qualcosa sui giornali - vedi sotto in data 15/6) Se leggendo il documento del Consiglio d’Europa sul darwinismo (The dangers of creationism in education - 18/6/07) qualcuno pensasse che si è parlato di Darwin con un uso eccessivo della ragione, oggi può rilassarsi con questo articolo che si preoccupa dei rischi di un uso sfrenato della ragione e che mescola Darwin, Tolkien, Harry Potter … Il titolo dell’articolo? “La fede ha ragione. Troppo?”; il quotidiano? L’Avvenire. Chi riuscirà a interpretare correttamente la citazione di Darwin “La querelle su Darwin è ormai orientata, invece che alla scomunica, ad inglobare teoria scientifica e dogma” (?!?!) capirà perché l’articolo spieghi “come la Chiesa sia ormai in Italia uno dei più solidi baluardi della razionalità”.


19/6/07-IT

Una conferma della compatibilità solo apparente delle posizioni cattoliche e islamiche sull’evoluzione arriva da un articolo di F.Facchini sull’Avvenire (“Ma a chi serve un Corano contro Darwin?”) dove si chiarisce che il volume “Atlante della creazione“, che viene distribuito gratuitamente in tutte le scuole d’Italia “sostiene una interpretazione della storia della vita sulla terra fondata sulla creazione, con esclusione di qualunque processo evolutivo. È un'esclusione che prende alla lettera il Corano dove parla di creazione e fa leva su punti ancora non chiariti intorno all'evoluzione. Ma in questo modo si fa un uso distorto della religione. Il concetto di creazione non esclude quello di evoluzione, come hanno riconosciuto documenti magisteriali della Chiesa cattolica. Si evolve quello che esiste ed esiste perché creato”; in realtà l’articolo va un po’ oltre questa distinzione che riguarda l’evoluzione come fatto: si accenna una critica a chi, come il Card.Schonborn (insieme ai creazionisti), si aggrappa ad una “presunta assenza di forme intermedie nel processo evolutivo, , quasi che ogni passaggio di un processo evolutivo svoltosi in centinaia di milioni di anni debba essere documentato” o a chi come R.Fondi, un geologo talvolta citato in ambienti cattolici, crede che “è da ammettersi soltanto un intervento diretto di Dio nella creazione delle diverse specie, estinte o attuali” (Fondi scrive infatti nel 2005 che “i vari gruppi di viventi non mostrano affatto di essere collegati fra di loro da sicuri legami di “discendenza con modificazione” ovvero implicanti connessioni genetiche o ereditarie dirette con gruppi progenitori antecedenti”; le guardie svizzere non intervengono … ma è proprio il contrario di quanto scriveva il papa attuale nel 2004…). Interessante la critica a chi “mescola con le accuse al darwinismo (con cui essa viene erroneamente identificata) per le nefaste conseguenze che gli vengono attribuite, quali il nazismo, il comunismo, il terrorismo, il materialismo. Al di là dell'enfasi di tale affermazione, va notato che si tratta di derivazioni extrabiologiche o metafisiche del darwinismo che si prestano a giuste critiche, ma esorbitano dalla teoria scientifica dell'evoluzione”. Capita spesso che si attribuisca a Darwin e ai darwinisti anche il “darwinismo sociale”. Non si può che apprezzare il fatto che F.Facchini (l’Avvenire concorda?) critichi l’associazione che viene spesso fatta fra darwinismo e materialismo; purtroppo non si fanno, e non li farei io, i nomi di chi invece propaganda questa “associazione”… Apprezzabile anche la frase iniziale, dove non solo si definisce scientismo la posizione di “qualche corifeo” che in Italia “ritiene che la scienza sia in grado di rispondere a tutti gli interrogativi dell'uomo, compresi quelli di significato”, ma si critica anche la posizione simmetrica, di cui pudicamente non viene data una valutazione quantitativa: “Ma simmetricamente vi sono persone che dalla religione vogliono trarre risposte che vanno oltre l'orizzonte religioso e investono la sfera della scienza”. Per ultimo si può evidenziare come il titolo, forse per la prima volta, prende perfino le difese di Dawin. Il direttore è in ferie o di fronte all’Islam la difesa di Darwin è un dovere? Certo non è oggi facile e tranquillo (“Un'«Oasis» per cristiani minacciati“) il rapporto fra fra quste due religioni, ma un comportamento simile l’abbiamo già visto nella Lega Nord il 9/2/06. Quando si capirà che la scienza fornisce una piattaforma comune di dialogo e discussione fra culture diverse? Sarà troppo tardi?

18/6/07-UK

Simpatico cruciverba parallelo che evidenzia come le differenze fra creazionisti e evoluzionisti si basino spesso più sull’anarchia nel rispetto di regole, procedure e convenzioni, che sulle conoscenze di base utilizzate per capire al realtà del mondo materiale: If Science Were A Crossword Puzzle


18/6/07-CE

[Da Pikaia]: Coraggioso rapporto del Consiglio d’Europa sul Creazionismo. Il rapporto si intitola: The dangers of creationism in education. Report Committee on Culture, Science and Education Riporto il sommario: The theory of evolution is being attacked by religious fundamentalists who call for creationist theories to be taught in European schools alongside or even in place of it. From a scientific view point there is absolutely no doubt that evolution is a central theory for our understanding of the Universe and of life on Earth. Creationism in any of its forms, such as “intelligent design”, is not based on facts, does not use any scientific reasoning and its contents are pathetically inadequate for science classes.

The Assembly calls on education authorities in member States to promote scientific knowledge and the teaching of evolution and to oppose firmly any attempts at teaching creationism as a scientific discipline. Nel rapporto si illustra la situazione dell’antidawinismo nei 47 paesi che partecipano al Consiglio d’Europa; si racconta così della situazione piuttosto preoccupante in Turchia, dove il creazionismo viene insegnato a scuola, e della Francia, dove è stato diffuso gratuitamente un costoso volume contro l’evoluzionismo (che sta iniziando a circolare anche in Italia) e dove è attiva una struttura didattica privata di livello universitario, l’UIP, che collabora a organizzare attività didattiche con il Vaticano e le sua università. Per l’Italia si racconta, con qualche errore non secondario, dell’iniziativa del ministro Moratti (2004) di abolire addirittura l’evoluzione dai programmi della scuola primaria. Troppo spesso si sottovaluta che, nonostante sia l’obiettivo principale dei creazionisti, sia stata l’unica a riuscirci nel panorama mondiale. Si racconta anche del lavoro della commissione Montalcini, tuttora in gran parte inutilizzato. Nelle conclusioni si trovano frasi molto forti e decise, come ad esempio: 1) “Prohibiting the teaching of key theories, such as evolution, is totally against children’s educational interests”. Ben si adatta a condannare le iniziative realizzate in Italia nel 2004) 2) “Basically, evolution pervades all medical research. How can we consider living in a world without medicine? That appears absurd, but removing the teaching of evolution from the curriculum, as advocated by the creationists, could result in a considerable reduction in, if not the end of, medical research.”.chiarisce dove ci vuole portare chi chiede di non insegnare l’evoluzionismo nelle scuole, come è avvenuto in Italia nel 2004. Che appoggio ha avuto in commissione il documento? “Draft Recommendation was adopted by the Committee on 31 May 2007 with one vote against and one abstention”. Il documento sembra debba però passare la settimana prossima in aula per essere votato dell’assemblea. Lo racconta un articolo che confonde i 27 con i 47 (“Il creazionismo "preoccupa" l'Europa”), uscito il 21/6/07. Sarà ineressante sapere come andrà la votazione… Già l’anno scorso il 4/10/2006 un documento (“The dangers of creationism in education”) contro il creazionismo era stato approvato da alcuni membri dell’assemblea; l’assemblea comunque non aveva discusso nè votato questo documento, che sosteneva che “the Assembly is concerned at the possible negative consequences of the promotion of creationism through education and recommends that the Committee of Ministers assess the situation in the Council of Europe member countries and propose adequate counter-measures.”


17/6/07-USA

E’ a disposizione in internet sia il video che l’audio di un dibattito (22/5/07) fra Sam Harris e Chris Hedges su “Religion, politics and the end of the world”. Purtroppo il moderatore sembra abbastanza parziale, manifestando ostilità verso Harris (autore di “The end of Faith”/”La fine della fede”). Riguardo a Chris Hedges, un esperto giornalista, pur contrastando le posizioni contro le religioni di S.Harris, è preoccupato dei fondamentalisti cristiani USA, tanto è vero che nel gennaio del 2007 ha scritto il libro “American Fascists: The Christian Right and the War On America”. In this book, Hedges argues that the Christian fundamentalist movement emerging today in the United States resembles the early fascist movements in Italy and Germany at the beginning of the last century, and therefore constitutes a gathering threat to American democracy (da Wikipedia)

16/6/07-IT

Sul Secolo d’Italia in un articolo (“Islamici e cristiani tutti contro Darwin”) si passa in rassegna il momento attuale di un altalenante andamento dell’attacco al darwinismo a livello mondiale, dalla Turchia agli USA passando per l’Italia. L’articolo lascia intravedere la possibilità di un’”un’arrna finale”, che potrebbe essere costruita da un’alleanza (a dire il vero improbabile e inattesa…) fra due grandi religioni, che potrebbero concentrare i loro sforzi contro una teoria che spiegherebbe troppi misteri. In realtà una concordanza di idee e di azioni riguarda solo il rifiuto del neodarwinismo, dato che c’è una bella differenza sull’accettazione dell’evoluzione come fatto, punto nodale di ogni possibile vero accordo. L’articolo non cita le iniziative contro l’evoluzionismo darwiniano, nate soprattutto a Milano; all’interno di quel partito (2001 – 2002 – 2003 - 2005) anche se oggi si muovono soprattutto alcuni gruppi estremi ed esterni che però semplificano troppo … e, per non sbagliare, buttano via anche l’evoluzione insieme al neodarwinismo … col rischio di abbracciare al volo le ipotesi islamiche che escludono che la nostra specie abbia avuto origine da antenati scimmieschi.. Roma invece si fa notare per iniziative filodarwiniste: questa sera al Centro di Cultura Ecologica (Parco di Aguzzano), alle ore 20.30, andrà in scena lo spettacolo teatrale "Processo a Darwin", già presentato con successo al Globe Theatre di Villa Borghese e al Teatro di Tor Bella Monaca, scritto da Giovanni Carrada e diretto da Riccardo Cavallo. La vicenda narra di un vero e proprio processo penale: capi d'accusa, dibattiti animati, arringhe, e naturalmente di un imputato eccellente, Charles Darwin (naturalista e geologo inglese, noto per aver pubblicato “L’Origine della Specie”), con le sue teorie rivoluzionarie sull’evoluzione degli esseri viventi. .

15/6/07-IT

Nel blog “Bioetica” di Chiara Lalli e Giusepep Regalzi compare un gustoso commento (“AgnoIi, Gould, Pievani“) allo sconcertante, per tanti motivi che vengono ben chiariti, articolo del Foglio (14/6/07) contro Pievani (vedi). In particolare è evidente il fatto che viene completamente ribaltata (tagliando malamente la frase citata) una riflessione di Pievani. Il commento giustamente si conclude con un dubbio (a cui viene poi data una risposta…): “falsificazione volontaria, o totale incapacità di comprendere un semplice testo scritto?”.. Molti altri commenti di lettori si aggiungono a quello degli autori del blog. Non appare fuori luogo, in questo contesto, ipotizzare che il permaloso e “feroce” (?!) Pievani citi a proposito una frase detta da Thomas Henry Huxley il giorno in cui (30/6/1860) si confrontò con il vescovo Samuel Wilberforce: "the Lord hath delivered him unto my hand". Magari potrebbe cambiare mano con denti per non sconfessare la recente (ma del tutto immeritata) definizione di “feroce” …


15/6/07-IT

L’agenzia ASCA (“Darwin: Moltmann, lettura capitalista ne travisa evoluzionismo”) relaziona già oggi sulla conferenza pomeridiana di J.Moltmann, dove sembra si attribuiscano alla biologia evoluzionistica, che da tempo non è più ferma a Darwin e al darwinismo originario, gli errori di critici e magari anche ammiratori (spesso con secondi fini) di Darwin, loro sì ancora impegnai a cercare vecchi “buchi” che per I neodarwinisti hanno solo un interesse storico; chi avesse letto qui sotto in data odierna la citazione di un testo di Darwin dove si illustra la “lotta per l’esistenza” di un … seme difficilmente penserebbe che Darwin fa una “lettura capitalista” della “lotta per l’esistenza” di questo seme. Nell’articolo si evidenzia poi come, a differenza di quanto pensa l’expresidente della commisione nazionale di bioetica che proibirebbe la ricerca in questo campo, Moltmann apprezza ed utilizza i risultati della ricerca sui comportamenti altruistici: ''L'idea che l'accettazione e il riconoscimento che troviamo presso gli altri sia il fondamento piu' profondo di ogni motivazione e' emersa negli ultimi cinque o dieci anni ed e' l'esito di una serie di accurate indagini”. Anche se sembra comunque che Moltmann abbia posizioni più avanzate di quelle della Chiesa Cattolica (in particolare sul fatto che l’uomo possa combinare guai ambientali, che la chiesa cattolica un giorno si e uno no esclude …), non si capisce perchè faccia riferimento all’immagine che le religioni si sono fatte della biologia evoluzionistica piuttosto che alla realtà. Forse positiva la connessione dell’evoluzionismo con il capitalismo, quando di solito ne vengono proposte altre con connotazione molto negative (a meno che Moltmann non giudichi il capitalismo peggiore del razzismo, del nazismo e del comunismo…) Sulla Stampa si riporta (“Lo dice Darwin, diventeremo dèi”) parte dell’intervento che terrà oggi a Torino il teologo protestante J.Moltmann all’incontro “Teologia ed evoluzionismo”. Interessanti, soprattutto in riferimento al modo di affrontare i problemi ambientali (apparentemente ben diverso da quello poco preoccupato del Vaticano oggi) alcune riflessioni sugli aspetti materiali dell’evoluzione: “Sarebbe tuttavia molto ingenuo sostenere che l'essere umano sia il coronamento e la conclusione dell'evoluzione della vita. L'essere umano potrebbe essere anche un ponte di passaggio a forme di vita superiori. Sebbene il genere umano sia comparso nella storia della vita piuttosto tardi, è però anche finito e può nuovamente scomparire a causa di catastrofi naturali, come accadde un tempo ai dinosauri o - più probabilmente - a causa di catastrofi che potrebbe provocare lo stesso genere umano, che siano di tipo nucleare, ecologico o terroristico. Perfezionamento o rovina: il futuro ha pronte per noi entrambe le possibilità.” Cosa dirà invece il biologo presente all’incontro non lo racconta nessuno?! Nessuno si preoccupa?Nemmeno la Stampa che giusto ieri pubblicava un articolo dal titolo preoccupato ed esplicito “Il paese dell’antiscienza”? Anche l’Avvenire oggi annuncia in un articolo (“Oltre Darwin: quale teologia?”) l’incontro a Torino fra Moltmann e TanzeIIa-Nitti per confrontarsi su evoluzione ed evoluzionismo («Teologia ed evoluzionismo»); lascia perplessi il titolo dell’articolo: forse che la Chiesa Cattolica e l’Avvenire hanno già accettato Darwin e ora pensano di andare oltre? L’inizio dell’articolo ricorda e conferma le più recenti posizioni della Chiesa, che accetta l’evoluzione biologica e per l’intervento divino ancora misterioso (la creazione) si accontenterebbe del breve momento (ben più breve di 6 giorni +1) che la scienza ancora non riesce a spiegare bene, il big bang: “L'evoluzione biologica è un fatto. Ma il mondo, per evolvere e per svilupparsi, deve esistere, deve essere stato creato”. Fra l’altro il primo a ipotizzare un big bang (da lui chiamato “atomo primordiale”) è stato proprio un sacerdote astronomo belga (P.Lemaitre; Nature, 1931). Purtroppo questa posizione della Chiesa Cattolica non è molto pubblicizzata, per cui la confusione è notevole; ci sono quindi ancora cattolici che credono utile citare ancora i miti di origine babilonese raccontati nel libro della Genesi; ma questo è comprensibile e non è colpa loro, dato che altri cattolici, autorevoli, continuano a insegnarlo e a commentarlo, senza spiegare come sia avvenuta quell’evoluzione biologica che provocatoriamente viene definita un fatto nell’articolo (“L'evoluzione biologica è un fatto”). Un fatto che non viene insegnato, che non viene


14/6/07-IT

14/6/07-IT

Articolo sul Foglio (“Gould e Pievani; lo scienziato agnostico cosciente dei limiti della scienza e il sacerdote del culto scientista”) di un filosofo da tempo concentrato su qualcosa che non esiste (tanto è vero che si chiamano “anelli mancanti”); mentre negli USA cercano il croco-duck, lui ora è invece interessato a trovare quello (certo meno facilmente disegnabile del croco-duck…) fra il protozoo – quale? Ce ne sono un bel po’ - e Claudia Schiffer – che ultimamente non è più così citata…. Interessante e originale (ma questa traduzione errata si trova spesso in testi che escono da ambienti culturali ostili alla scienza) il riferimento agli “equilibri puntuali” di Stephen J.Gould, che partirebbero da una constatazione che addirittura “mina alla base un pensiero consolidato”. Dimostra poi di non conoscere come evolva il pensiero scientifico, dato che l’ipotesi di Gould (che non mina ma perfeziona) si basa proprio – ovviamente - su dati che confermano la stabilità nel tempo (altro che “millenni”…) del fenotipo, di cui lui nega l’esistenza! Nell’articolo poi si continua la polemica con Pievani, nata sulla mostra di Trento, che non sopporta proprio, tanto è vero che ipotizza una scomunica postuma per il feroce (non essendo Veronesi non può essere definito mortifero) e permaloso Pievani da parte di Gould, che comunque viene ritenuta una persona interessante, anche se la sua ipotesi dei “non overlapping magisteria” sembra debba essere un vincolo solo per chi si occupa di scienza, mentre gli altri possono continare all’infinito ad esempio a citare gli anelli mancanti (come se gil scienziati non avessero capito il trucco del raddoppio: per ogni anello mancante trovato … ne mancheranno infatti poi due …). Orribile (ma sul Foglio spesso viene ato anche con Darwin) e masochista il fatto che stravolga una frase copiata (non completamente …) da un libro di Pievani, presentandolo … come un creazionista che “dimostra palesemente l’afflato ideologico che lo anima “(avrebbe infatti scritto “il giorno in cui sarà possibile accettare davvero le origini completamente materiali del nostro corpo e della nostra mente cadranno i fondamenti non soltanto della fede, ma anche della morale e della convivenza umana”). •

Sul sito de L’’Opinione informano (“Intervista a Federico Vercellone / Teologia ed evoluzionismo tra Darwin e il cattolicesimo”) che “Venerdi alle 15 il tempio valdese di Torino ospiterà un incontro sul tema “Teologia ed evoluzionismo”. Il Centro studi Luigi Pareyson, il centro Arturo Pascal, due università e l’Associazione italiana per gli studi di filosofia e teologia hanno organizzato un seminario al quale interverranno Jürgen Moltmann (tra i più importanti teologi protestanti), il teologo cattolico Giuseppe TanzeIIa-Nitti (Pontificia università della Santa Croce) e il biologo Angelo Vianello, docente all’università di Udine. Contrariamente a quanto è successo in America, in Italia la diatriba sull’evoluzionismo non è arrivata a livelli di paranoia.”. Il moderatore dell’incontro, che probabilmente ignora che alcune frange integraliste cattoliche trentine sono un po’ contestatrici, dice che “finora nessuno è intervenuto a contestare il dato scientifico dell’evoluzione. Il protestantesimo italiano e la chiesa cattolica non hanno i tratti fondamentalisti che ci sono in alcuni strati del protestantesimo americano, i quali derivano da una lettura letteralista dei testi biblici”. Possiamo stare tranquilli? Non direi, dato che è probabile che non abbia capito la domanda, che riguardava il darwinismo e non l’evoluzione: “In Italia c’è il rischio di una radicalizzazione tra darwinisti e antidarwinisti?”. Sembra comunque accettato il concetto dei “piani non sovrapponibili”, concetto poco noto ai contestatori di Trento: “Siamo su un piano diverso da quello scientifico e darwiniano. Quando si tratta di fede non si entra su un piano descrittivo ma all’interno di una relazione. I due piani non sono sovrapponibili. L’importante è non fare della religione una descrizione del mondo e della scienza una metafisica.”


13/6/07-IT

Sempre vivace la polemica sulla mostra di Trento sull’evoluzione umana (qui un video di presentazione). Oggi ben 5 interventi (saranno per fortuna gli ultimi…) nelle lettere sull’Adige, fra cui quello di un importante politico locale che invita un teologo trentino (“Autiero sia più cauto nel difendere il darwinismo”), che è intervenuto decisamente in difesa della mostra, a non far arrabbiare i cattolici locali, chiedendogli perché non si preoccupa “che in nome della scienza passino contenuti ispirati ad una filosofia materialistica” e che “si accreditano come scientifiche spiegazioni sull’origine e la natura dell’uomo che scientifiche non sono” ; per finire una frase che sembra una scomunica: “vogliono accreditarsi presso coloro che non stimano ma combattono il messaggio cristiano sull’origine e la natura dell’uomo; forse presumono di essersi già accreditati presso coloro che tale messaggio invece stimano o condividono?” . E gli altri 4 interventi? Risposte, anche giustamente sarcastiche, all’intervento di un altro politico che ieri cercava di spiegare come prima di parlare di evoluzione bisognerebbe che gli scienziati avessero costruito in laboratorio “almeno una, sia pur rudimentale, cellula vivente” (non pretende infatti che venga costruito un “complesso mammifero o almeno un minuscolo vermiciattolo”). Appunto per questo faceva notare che non tutti possono definirsi scienziati (“Il mito infondato di Darwin scienziato”); leggendo l’articolo si capisce però che il titolo è sbagliato: i suoi dubbi sono su Giorgio Celli, più che su Darwin…

10/6/07-IT

Un’imprevista e inutile citazione dell’evoluzione compare anche in un articolo dell’Avvenire che riguarda la morte di un uomo che si era gettato in mare a salvare un ragazzo in difficoltà (“Salva dal mare uno sconosciuto e muore da vero eroe”). Che bisogno c’era di far credere (erroneamente, ma è un’idea che “serve” e viene spesso riproposta) che il comportamento altruistico si possa trovare solo nell’uomo? Leggiamo infatti: “Cosa mai porta un uomo, di cui ci ripetono che è al 99 per cento geneticamente uguale a una scimmia, a violare l'istinto di conservazione?”. Curioso il fatto che la domanda sia provocatoria: proprio qualche giorno fa, sempre sull’Avvenire, un autorevole bioetico (La scienza non ci sa dire cos’è il bene”) proibì alla scienza di rispondere a questa domanda, soddisfacendo una curiosità scientifica lecita, tanto che oggi si manifesta anche sull’Avvenire; infatti invitò "gli scienziati a restare fedeli alla loro vocazione, che è quella di studiare fenomeni osservabili e ripetibili, inerenti alla nostra dimensione fisica, e nulla di più". E questo lo si chiede comunque troppo tardi, dopo decenni di studi sull’altruismo nell’uomo e in altri animali … Questi studi non servono per capire anche i comportamenti di indifferenza o di curiosità morbosa pur citati nell’articolo, e pure riferiti ad altri esseri umani? Non sarebbe utile capire perchè l’altruismo, presente in forme non sempre solo istintive in molte specie simili alla nostra, non sia sempre presente in tutti gli individui della nostra specie?


11/6/07-US

Un nuovo sondaggio Gallup (“Majority of Republicans Doubt Theory of Evolution”) ha analizzato la relazione fra le scelte elettorali dei cittadini statunitensi e l’opinione sull’evoluzione biologica: “Poll: Most GOPers Don't Believe Evolution”. Come si vede, una maggiorana di due terzi fra gli elettori repubblicani non crede nell’evoluzione e nemmeno nella teoria dell’evoluzione (forse non è chiaro che non è la stessa cosa?! A cosa crede chi propone le domande dei sondaggi?!), mentre fra gli elettori democratici il 57% (non è tanto …) crede nell’evoluzione biologica. E’ importante ricordare a questo proposito che tre candidati presidenziali repubblicani (Sam Brownback, Mike Huckabee e Tom Tancredo) la settimana scorsa hanno chiarito di non credere nemmeno nell’evoluzione (o nella teoria dell’evoluzione?). Da notare che anche il giornalista sembra avere le idee unh po’ confuse, dato che scrive “The theory of evolution has been especially controversial since the 1859 publication of Charles Darwin's famous "The Origin of Species." However, most scientists generally accept evolution as the best theoretical explanation for diversity in forms of life on Earth.”. Sarebbe stato molto più logico e corretto scrivere invece che … il libro della Genesi “has been especially controversial since the 1859” … Ne parlano anche il Washington Times, The christian Post, USA ToDay (“Do positions on evolution really matter in 2008 race?”) e un blog che presenta alcuni dei dati, fra cui l’interessante incrocio fra le opinioni individuali sulla probabilità di evoluzione/creazione.

10/6/07-IT

Conferenza dello zoologo padovano Alessandro Minelli nella sala dello scrutinio in Palazzo Ducale in un’adunanza dell’ Istituto Veneto di scienze Lettere ed Arti: “La storia evolutiva della vita e i miti delle origini”


9/6/07-IT

Da quando il 16/5/07 il direttore aveva ringraziato i lettori per “L’autorevolezza che voi, cari lettori, attribuite al nostro giornale in materia scientifica” sembra che qualcuno confonda l’Avvenire per una rivista scientifica; dopo l’intervento contro Darwin di un inesperto ma volonteroso monsignore l’1/6/07, oggi una lettera al direttore (“Evoluzione e interferenza intergenetica”) di un pediatra milanese, esperto di medicina e alimentazione naturale ma anche poco convinto di poter fare il suo lavoro meglio di un teologo (“per quello che riguarda l'alimentazione, tutto era gia' stato detto dalla Bibbia”); questo pediatra si preoccupa di far notare al teologo S.Jaki (articolo del 22/5/07) che si era dimenticato di parlare (male, possiamo immaginare …) della sua ipotesi evolutiva non ancora presente nella Bibbia, “l'«interferenza intergenetica», che indusse forme di vita terrestre nella discendenza (lo scheletro da cartilageno [?] diventò osseo e il minerale, da calcio, silice, per un processo di trasmutazione secondo Kerwran)”. Che si può dire? Che si pubblica di tutto. Non sarebbe il caso di istituire una commissione? No, non di Premi Nobel, che sono poco esperti di “trucchi e trucchetti”! Potrei suggerire di coinvolgere l’ITC-ISR di Trento, diretto da A.Autiero, pure lui docente di teologia in Germania, ma conoscitore sia dei problemi del darwinismo che del modo di trattare gli integralisti cattolici che contestano Darwin senza capirlo, senza temere lo sconcerto del gruppo mariano del Trentino? Forse sarà il caso di ritornare più avanti (a conclusione della vicenda, dopo aver visto come e se si esprimeranno le istanze gerarchicamente superiori) sugli interventi svolti dall’ITC-ISR e dal suo direttore, A.Autiero, in difesa della mostra di Trento. E’ forse la prima volta in Italia che, davanti ad una critica da parte di cattolici, una struttura cattolica non solo prende le difese di una mostra sull’evoluzione (“non è sicuramente Darwin il problema principale nel nostro travagliato mondo”), ma si sente anche in dovere di contestare integralisti cattolici che accusano la scienza e in particolare la biologia senza capirne i metodi e i problemi: “Leggendo le cose che sono state scritte nei giorni scorsi sulla mostra colpisce il tono degli interventi, quasi che dall’esposizione un museo di storia naturale dipendesse il destino della società occidentale”. Qualcosa di simile era successo con il documento dell’Osservatore Romano che criticava la posizione del Card.Schönborn in favore dell’Intelligent Design (“Finding Design in Nature”), ma in quel caso l’”attrito” era stato sicuramente minore, anche perché si concordava comunque sul “disegno superiore”. Purtroppo gli integralisti cattolici qui citati non trovano ostacoli a pubblicare articoli contro importanti scoperte della società occidentale, raggiungendo perfino quotidiani nazionali molto diffusi fra i cattolici, come Il Foglio o l’Avvenire, che purtroppo non dispongono delle competenze che invece l’ITC-ISR dimostra di avere. Non sembra poi che utilizzino la “strategia del cuneo” (proposta dal Discovery Institute ma apparentemente utilizzata anche dal card.Schönborn), ma quella della Durlindana …


8/6/07-IT

Un articolo sull’Unità (“Se la Digos difende Darwin”) ci informa che anche la polizia si occupa della diffusione a tappeto del volume giunto dalla Turchia contro l’evoluzionismo darwiniano. Dopo l’articolo sul Corriere di M.Allam, la Digos si è presentata nel liceo di Novara citato per sequestrare il volume contro l’evoluzionismo darwiniano (!!). L’articolo comunque non è del tutto tranquillizzante per chi si preoccupa che vi sia una corretta percezione dei concetti di base sull’evoluzione e per chi si preoccupa di come la scuola riesca a gestire tentativi di introdurre ipotesi religiose come spiegazioni alternative a quelle proposte da secoli di ricerca scientifica. Prima si legge che “negli ultimi decenni si è assistito a tentativi di proporre, nei piani di studio di alcune scuole, l'idea di un 'creazionismo scientifico'. Ma per fortuna la classe insegnante del nostro Paese appare preparata ad affrontare la questione con equilibrio e serenità”. Poi il preside del liceo rende evidente la sua chiave di lettura dell’iniziativa (una competizione fra religioni) informando il giornalista che “Abbiamo ricevuto questo Atlante della creazione come un dono non gradito … sono stato ben felice di sbarazzarmene, dandolo ai carabinieri e alla polizia che me l'hanno chiesto. Un po' come quando si riceve certa pubblicità non gradita”. Le conclusioni lasciano però un po’ perplessi: pur avendo prima ricordato che “Pietro Greco mostrava come attacchi al darwinismo non siano nuovi neanche nel cristianissimo Occidente” il giornalista ha qualche difficoltà a riportare in modo chiaro il pensiero del preside, che avrebbe detto: “Da cattolico non ho alcuna difficoltà a conciliare l'idea biblica di un 'disegno intelligente' con quella dell'evoluzionismo. Anzi quest'ultima teoria [intende l’evoluzionismo?!] mi sembra più rispettosa nei confronti dell'idea che possiamo avere di Dio: non un'entità antropomorfa che scende sulla terra per insufflare un fantoccio di terra creato simile a sé, ma un'intelligenza che opera nel tempo per vie complesse e misteriose, capaci di comprendere l'arco lungo dell'evoluzione”. Dalle sue parole sembra di capire che stia invece alludendo a una terza ipotesi ancora da dimostrare, l'evoluzionismo teista (diverso dal disegno intelligente…), contrariamente a quanto si leggeva qualche riga sopra; sembra quasi che abbia letto il libro sequestrato dalla Digos!!! Avrà letto l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1/06, critico verso il disegno intelligente USA? Possiamo auspicare, come avvenne già nel 2004, un intervento chiarificatore da parte di P.Greco, che conosce meglio il contesto, per rendere più chiaro l'articolo? O di fronte a un confronto con interazioni complesse (fra due religioni e fra religione e scienza) … si crea facilmente un cortocircuito? Esiste un esempio di questo cortocircuito; anche se il preside di Novara non lo capirebbe e potrebbe rimanere a bocca aperta per un bel po’; invito a cliccare qui, nella pagina web della libreria islamica che pubblica “L'inganno dell'evoluzione”, il primo libro in italiano dello stesso autore che ha scritto l’Atlante sequestrato. Come si vede, quel libro ha la prefazione scritta da un biologo cattolico italiano da più di vent’anni in pensione (G.Sermonti) che (ma solo fino all’anno scorso) veniva ospitato dall’Avvenire quando c’era da trovare qualcuno che criticasse l’evoluzionismo darwiniano (e magari anche l’origine dell’uomo da antenati scimmieschi). Sembrerebbe quindi scorretta la chiave di lettura applicata dal preside… Nel caso qualcuno (preside, insegnante o normale cittadino) volesse informazioni affidabili e più approfondite - su come il Disegno Intelligente USA sia nato in pochi mesi nel 1987, da un gruppo di creazionisti biblici (= la terra ha 6000 anni) che hanno corretto in fretta i loro testi - su come non sia una teoria, e nemmeno un’ipotesi, ma solo un dubbio ripetuto continuamente (fin dal 1800…) - su come nemmeno i suoi principali esponenti riescano a essere convincenti sul fatto che abbia basi scientifiche e che rispetti i normali criteri previsti per le scienze, può trovare i link ad alcuni documenti (non opinioni!) molto convincenti qui. Fra l’altro questi documenti dimostrano che il processo di Harrisburg


8/6/07-IT

Sull'Avvenire un'intervista ("I «buchi» di Darwin") alla genetista israeliana Eva Jablonka, che il 26/4 era a Milano a presentare il suo ultimo libro "L'evoluzione in 4 dimensioni"; nell'intervista viene sintetizzata l’idea delle 4 dimensioni dell'evoluzione proposta nel suo libro, con la quarta dimensione, che apparterrebbe solo all'uomo e che riguarderebbe la trasmissione di informazioni culturali, ovviamente con meccanismi più lamarckiani che darwiniani. Mentre in un precedente articolo sul libro della Jablonka una giornalista del Foglio si preoccupava di fornire al lettore una quantificazione del peso relativo delle 4 dimensioni (attribuendo il 98% alla prima dimensione nel caso del confronto fra l'uomo e lo scimpanzé), qui si preferisce evitare di dare un'idea del peso delle prime 3 componenti, quelle che competono alla biologia. Sembrerebbe utile aggiungere però almeno una quinta dimensione per sottolineare il ruolo fondamentale dei meccanismi di isolamento geografico, a volte creati da eventi geologici imponenti come la deriva dei continenti. D’altronde non c’è nulla di nuovo: lo stesso Darwin, per non parlare di Wallace, aveva ben chiaro il ruolo della biogeografia nei fenomeni di speciazione. Approfitterei del provocatorio titolo dell'articolo ("I «buchi» di Darwin") per chiarire come il titolo evidenzi chiaramente la necessità che qualcuno cominci a gestire il problema delle continue ma soprattutto ridicole e umilianti (per chi non vorrebbe scrivere cose sbagliate o negare fatti che semplicemente non conosce) offese alla scienza e alla biologia. Non si può negare che il titolo induca il lettore ad un giudizio negativo su Darwin, senza però spiegare che effettivamente Darwin ignorasse un sacco di cose che non erano state ancora scoperte, per cui alcuni aspetti della sua teoria facevano un po' acqua; ma anche lui se ne rendeva ben conto. Non c'è stato però bisogno di alcun tappabuchi divino (a cui probabilmente il titolo allude), perché nei decenni successivi molti di questi buchi sono stati progressivamente riempiti, per cui oggi chi si occupa di evoluzione non si preoccupa troppo dei ben noti e numerosi buchi di Darwin; oppure li usa strumentalmente, come in questo caso, per negare 150 anni di ricerche e scoperte che hanno cambiato le conoscenze umane; contribuendo proprio a creare quell'enorme quantità di informazioni culturali che la Jablonka correttamente ritiene abbiano fornito un rilevante contributo al grande successo della nostra specie. Un altro punto che un possibile gestore della campagna contro il darwinismo dovrebbe considerare è il fatto che siano non poche decine ma migliaia gli esperti che, seguendo un percorso che passa necessariamente attraverso una robusta preparazione di base, sono impegnati ogni giorno nella verifica delle ipotesi e dei fatti che sostengono oggi la teoria neodarwiniana dell'evoluzione. Lo si può verificare contando le società scientifiche che nel mondo raccolgono gli esperti di biologia evolutiva, o i convegni e le conferenze di diverso livello che ogni anno (riunendo migliaia di ricercatori) forniscono occasioni di verifica e di controllo dell'utilità delle nuove idee che emergono dallo studio degli eventi naturali che si sono sviluppati nel corso di milioni di anni di evoluzione. La maggior parte dei ricercatori è ben poco interessata ai buchi di Darwin, poiché sanno che migliaia di ricercatori hanno già chiuso i suoi buchi, tanto e vero che quasi tutti concordano con T.Dobzhanski: " in biologia nulla ha senso se non alla luce dell'evoluzione"... Ovviamente di buchi ce ne sono ancora tantissimi … e se ne riaprono ogni giorno altri nuovi … il lavoro continua … e continuerà a lungo … dato che nella scienza non esiste la verità e non esistono dogmi

7/6/07-IT:

A Pavia al Collegio Ghislieri inizia questa sera un ciclo di conferenze ("viviamo nell'era della scienza"); il primo incontro è con Piero Angela ("Energia: cosa fare?”), poi il 19 giugno ci sarà Enzo Bellone ("Immagini della scienza e immagini della natura") e si chiuderà il 26/6 con P.Blasi, A.Piazzoli e S.Borutti (“Uomo, scienza e religioni”). Corretto e non scontato l'uso del plurale per "religione".


6/6/07-USA

[da Pikaia ] Serie TV della PBS: NOVA. Evolution. Darwin's Dangerous Idea. The Evangelical Atheist, animatore del Blog medesimo, ha inserito la serie TV NOVA della PBS dedicata a Charles Darwin suddivisa in 16 Clip della durata massima di 10 minuti ciascuno. I video iniziano con un videoclip che ha come protagonista Bush. I successivi mostrano una breve intervista a Gould e scorci di vita dello stesso Darwin alle prese con i concetti della sua teoria dell'evoluzione, durante una escursione sulle Ande....e altro ancora.


6/6/07-IT:

Sul Foglio un'intera pagina per criticare la biologia evoluzionistica; oggi si cimenta anche un "giornalista esperto di geopolitica e geoeconomia, si occupa con particolare interesse dell’America Latina, dell’Africa e dell’Estremo Oriente"; nessuno pensa di controllare quanti mesi abbia studiato la biologia. E in effetti, purtroppo per i lettori, nel suo articolo ("Le balle di Newton e della scienza") se ne leggono delle belle, a cominciare dal mettere la sua firma di laureato in Scienze politiche sotto un articolo contro le scienze... (forse le altre ...); divertente quando, pensando di criticare le truffe scientifiche, sceglie proprio una truffa organizzata per dimostrare che il Lamarckismo funziona ...; sapere che l'esperimento non ha funzionato e che lo sperimentatore ha dovuto intervenire manualmente non può che far piacere a chi sa che per ora non ci sono prove serie in favore del ruolo rilevante dei meccanismi evolutivi proposti da Lamarck. Spiace che, scoperta la truffa, questo scienziato che non è riuscito a dimostrare utili le ipotesi di Lamarck, si sia poi suicidato. Altre morti … dovute a Lamarck le troviamo anche altrove: che non funzionino proprio le sue ipotesi lo hanno verificato a loro spese anche i sovietici, che negli anni dal 1930 al 1950 hanno pagato con la rovina della loro agricoltura gli esperimenti "poltically correct" di Lysenko. L'istituto di genetica di Mosca porta oggi il nome di Vavilov, il genetista darwiniano che morì in carcere dopo una condanna per aver cercato di contrastare Lysenko. Oggi non c'è più Stalin a giudicare i darwinisti, ma suscita comunque qualche brivido leggere nella biografia di Lysenko che "Furono celebri le sue battaglie contro la scienza accademica, i principi classici della genetica e le leggi di Mendel. Sosteneva, con l'appoggio di Stalin, una teoria neolamarckista" • Possiamo verificare subito che nella stessa pagina del Foglio, in un altro articolo (“Il devozionismo darwinista e l'epistolario laico tra il materialista Lima-de-Faria e il card. Schoenborn” di G.Sermonti), si vuol far credere che, nonostante gli esperimenti senza trucchi e senza inganni falliscano ..."a due secoli da Lamarck proprio quest'idea sta riguadagnando credito". Facile a dirsi ma non altrettanto facile dimostrarlo ... Molto istruttivo anche verificare che il giornalista ha copiato e capito male le informazioni su un'altra truffa; il caso di Piltdown; più che un esempio di truffa è l'esempio di come anche gli scienziati non si accorgano di uno scherzo se risponde alle loro attese (anche se sbagliate). Agli inizi del secolo i primi paleoantropologi credevano infatti, sbagliando, che si dovessero cercare gli "anelli mancanti" (ancora oggi molta gente inesperta ragiona così ... e l'uso di questo termine - loro non lo sanno - li smaschera facilmente) e che, nel caso dell'evoluzione umana, si cercava appunto un reperto che avesse il cervello di dimensioni umane e la mandibola scimmiesca. Oggi gli esperti sanno bene invece che prima si è modificata la dentatura (e la locomozione eretta) e solo dopo vari milioni di anni è iniziato l'aumento di dimensioni del cervello. Che la frase nell'articolo racconti il contrario dimostra la non comprensione del problema e del contesto culturale, purtroppo. "... era stato assemblato montando la mascella di un uomo moderno sul cranio di un orango. E' un caso spesso rinfacciato ai sostenitori dell'evoluzionismo" Interessante anche il secondo articolo, di G.Sermonti: "Il devozionismo darwinista e l'epistolario laico fra il materialista Lima de Faria e il card.Schonborn". Da notare con quanta cura, sia nel titolo che nel testo, si cerchi di far passare per religiosi i laici e per laici i religiosi ... mandando i neuroni in cortocircuito ...; c'è comunque qualche spunto positivo, ad esempio quando si viene a sapere che, diversamente da quanto dice qualche critico di Darwin che gli attribuisce anche colpe per fenomeni culturali preesistenti, "la teosofia blavatskiana è alle fondamente del razzismo e c'è certamente un nesso tra la sua mistica del capo e quella del Fuehrer". Dopo aver chiarito come Darwin non avesse un gran feeling per Marx e come non sarebbe di Marx una lettera a Darwin che viene spesso citata, si legge una frase decisamente molto originale "la biologia moderna si ricollega di più a Marx che a Darwin", una frase un po' paradossale, ma che possiamo concedere ad un antidarwiniano, e che anticipa la citazione


5/6/07-IT

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4/6/07-IT:

Sul Foglio una pagina intera con la traduzione dell'articolo di Le Figaro citato il giorno 2/6, con l'intervista a J..Staune e ad A.Comte Sponville Sull’Unità un articolo di P.Greco (”Oriente e Occidente uniti contro Darwin?”) sul volume creazionista ”L’atlante della creazione”, inviato gratuitamente nelle scuole. Nell’articolo si ricorda che vi sono tanti antievoluzionisti soprattutto in Europa e negli USA, per cui non ci son minacce da oriente … Oggi è il giorno in cui l'antidarwinismo di matrice cattolica viene in qualche modo offuscato (ma solo nelle news..) dall' antidarwinismo di matrice islamica, che definisce "semi-evoluzionisti" gli esponenti dell' antidarwinismo a volte un po' confuso e incerto che esce dal mondo cattolico; esce in particolare dalla frange conservatrici o semplicemente ignoranti, che purtroppo non ricevono dall'alto informazioni adeguate e comprensibili che porterebbero tutti ad allinearsi almeno sulle posizioni del vaticano; purtroppo si nasconde o addirittura si critica un documento molto ufficiale del 2004 che almeno conferma di riconoscere il fatto dell'evoluzione che tanti, poco informati, continuano a contestare, senza nemmeno sapere di non avere l' imprimatur. La curiosa e forse originale definizione di "semi-evoluzionisti" riferita ai cattolici la troviamo nel sito di un libro che il Giornale racconta che alcuni genitori musulmani vorrebbero far adottare nelle scuole per non costringere i propri figli a rinunciare alla loro cultura scientifica (che però, si sa, non è più all'avanguardia come un tempo). Da notare che le frasi che si leggono nel sito web non sembrano particolarmente nuove per un cattolico: La teoria dell’evoluzione fa parte di una visione ateistica del mondo e, pur essendo soltanto una ipotesi, viene insegnata, dogmaticamente, come verità assoluta, nei programmi scolastici di scienze. I capitoli dei libri di testo, che riguardano l’origine dell’uomo, sono corredati da suggestive sequenze di immagini e da diagrammi, che illustrano il cosiddetto processo evolutivo a sostegno della dottrina della discendenza dell’uomo dalla bestia, risalendo a ritroso fino alle origini della vita, e, oltre, fino alle origini della materia; ciò per ottenere lo scopo desiderato, benché non dichiarato espressamente: la dissacrazione dell’uomo. .... E’ necessario, quindi, che i Musulmani siano in grado di contrapporre la verità alle ipotesi degli atei evoluzionisti e dei non atei semi-evoluzionisti L'altro articolo, di M.Allam sul Corriere ("DONO ISLAMICO ALLE SCUOLE: UN LIBRO ANTI DARWIN") si riferisce invece all'inondazione delle scuole e dei docenti di scienze e di religione con uno splendido libro di 800 pagine in grande formato stampato in Turchia e che spiega la visione creazionista secondo l'ottica islamica. Allam sembra preoccupato che tutti possano risultare perdenti, di fronte a questo accerchiamento della cultura europea da parte dell'integralismo cristiano di fonte protestante e da parte delle posizioni, in parte simili, che vengono dal mondo islamico. La differenza sta nel fatto che il documento [“semi-evoluzionista”] del 2004 ammette quello che invece nel testo citato si nega: l’origine dell’uomo dalla “bestia”, una differenza fondamentale, dato che si rifiuta addirittura quello che l'uomo sapeva già alla fine del 1700 (Maupertuis e Erasmus Darwin), più di 200 anni fa, e che la Chiesa Cattolica oggi accetta (anche se non tutti lo sanno). "il primo organismo ha abitato questo pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione.".


3/6/07-IT:

Articolo sul Manifesto ("La scimmia può attendere") sulle posizioni della chiesa cattolica sull'evoluzione e sul darwinismo. Come esempio delle recenti posizioni della chiesa, si cita un articolo di De Rosa dell'agosto 2006 ("L'EVOLUZIONE DEI VIVENTI. Il fatto e i meccanismi ") in parte riportato in un articolo sull'Espresso (11/8/06) di S.Magister ("Creazione od evoluzione? La Chiesa di Roma risponde così"); da notare: è l'unica pagina in internet in cui si possono leggere, uno dopo l'altro, l'articolo del card.Schonborn sul New York Times (eccezionalmente in italiano!) e del Prof.Facchini sull'Osservatore Romano. Esiste qui anche la versione inglese di ambedue gli articoli. Sono posizioni evidentemente un po' diverse ...


3/6/07-IT:

Preoccupato articolo (con un titolo redazionale impreciso - " sa" invece di "deve", che sarebbe più coerente con il testo dell’articolo) sull'Avvenire di oggi: “La scienza non ci sa dire cos’è il bene”. Nell'articolo, pur dopo aver scritto che non si vogliono creare steccati, si "invitano gli scienziati a restare fedeli alla loro vocazione, che è quella di studiare fenomeni osservabili e ripetibili, inerenti alla nostra dimensione fisica, e nulla di più". Non si dovrebbe quindi cercare di spiegare comportamenti che coinvolgono la scelta fra il bene e il male?! Come negare che queste scelte coinvolgano non solo effetti positivi o negativi su altre persone ma anche attività cerebrali osservabili e ripetibili? Inoltre hanno effetti sul successo riproduttivo e quindi questi comportamenti (altruismo ed egoismo, ad esempio) sono stati studiati da sempre, sia sull'uomo che sulle altre specie animali. Per quale motivo la ricerca dovrebbe fermarsi di fronte ad uno steccato che finora non c'era? La spiegazione fornita per questo divieto è decisamente sconvolgente e comunque la conosce già chi si occupa di evoluzione biologica: si spiega che se si facessero questi studi, "Le spiegazioni metafisiche dei sentimenti morali, il riferimento a una "sostanza spirituale", come l'anima, l'ipotesi di un Dio, in cui l'essere e il bene coinciderebbero nel loro principio e che, creando l'uomo a sua immagine, avrebbe così creato l'unico essere "naturale", in grado di orientarsi consapevolmente al bene, sarebbero da ritenere oramai tutte obsolete. La generosità, l'altruismo, la solidarietà, la compassione, lo spirito di sacrificio sarebbero il mero prodotto di istanze "empatetiche" radicate nel nostro cervello e che produrrebbero un effetto semplice, ma decisivo: quello di farci "star bene"". Non si possano studiare i fenomeni dietro a cui qualcuno decide che potrebbe agire Dio...? Inutile stupirsi, non è una novità: lo si era capito già ai tempi di Galileo che le stelle e i pianeti erano un terreno minato ... ma papa Leone XIII nel 1891 aveva comunque fatto costruire l'osservatorio astronomico di Castelgandolfo. Dobbiamo ancora capire perché la biologia (soprattutto quella evolutiva) non è simpatica ... ed ora scoppia questa allergia alla neurobiologia?! Sono decenni che si studia l'altruismo negli animali ... e lo si dice solo adesso che dietro all'altruismo c'è Dio? Anche nei polli!? Sconvolgente è soprattutto il fatto che sia addirittura uno dei massimi esperti italiani di bio-etica a condannare alla cattiveria e alla ferocia, e quindi all'inferno, tutti gli esseri viventi che non conoscono Dio. Ovviamente a cominciare dagli animali, nei quali è ben dimostrata (da decenni!) la presenza di comportamenti come quelli elencati nell'ultimo paragrafo (e sembra che gli etologi che li studiano non abbiano mai capito che fosse una dimostrazione dell'intervento divino ...; sembrava che Dio si occupasse solo degli aspetti riproduttivi connessi con il processo evolutivo … e invece). Poi ovviamente ci sono gli uomini, sia quelli che credono in un altro Dio che quelli che credono a tanti o a nessun Dio. Tutti cattivi? Nel sito web delle parrocchie italiane c'è un lungo documento in cui si spiega sia l'evoluzione dell'altruismo (R.Remotti: L'altruismo e il comportamento umano con ampie connessioni con il mondo animale) che l'evoluzione umana (F.Facchini: L'uomo, identità biologica e culturale), a dimostrazione che non ci sono mai stati problemi finora. Sconcerta anche la citazione dell'evoluzione biologica: "Sembra in conclusione che ci aspetti un futuro meraviglioso, nel quale tutti gli uomini diventeranno "naturalmente" buoni: basta dare all'evoluzione il tempo che le è necessario per attrezzare tutti i cervelli umani nel modo adeguato". E' evidente che non si capisce come la variabilità e non l'omogeneità sia il risultato finale migliore di un processo evolutivo, ma soprattutto che non è la bontà ma (forse a qualcuno non piacerà) il successo riproduttivo il criterio principale del successo di una popolazione ... come verificheremo fra qualche decennio anche in Italia.

"… creando l'uomo a sua immagine, avrebbe così creato l'unico essere "naturale", in grado di orientarsi consapevolmente al bene. La generosità, l'altruismo, la solidarietà, la compassione, lo spirito di sacrificio [non] sarebbero il mero prodotto di istanze "empatetiche" radicate nel nostro cervello" si "invitano gli scienziati a restare fedeli alla loro vocazione, che è quella di studiare fenomeni osservabili e ripetibili, inerenti alla nostra dimensione fisica, e nulla di più"


2/6/07-IT:

Sono da qualche giorno disponibili in internet i video di un incontro di Studio SRM (Science and Religion in Media) dedicato al tema : Evoluzione e Creazione -Tra Informazione e Comunicazione, svoltosi lo scorso 18 maggio presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Roma). Innanzitutto ringrazio P.R.Pascual per aver citato questo sito web e per il giudizio sul lavoro svolto. Purtroppo per i due oratori principali c'è solo una piccola parte dell'intervento; uno di questi due interventi tagliati (6'49" dei 40' previsti) è quello di F.Facchini, nonostante sia stato presentato da Ferrari come "uno dei più esperti a livello mondiale" e nonostante non sia stato tagliato il punto in cui lo stesso preannuncia un suo intervento per dimostrare la "debolezza del Disegno Intelligente" (per fortuna nel video si vede a questo punto prima un sollevamento di sopracciglia - quando si parla dell'esistenza di alcuni scienziati che credono al Disegno Intelligente - e poi, con una faccia molto perplessa, una richiesta di chiarimento al direttore del Master; non sembra quindi ragionevole sospettare una censura per il fatto che nel suo intervento non ci sia proprio traccia di Disegno Intelligente..). L'intervento di F.Facchini era comunque troppo scientifico, e richiedeva conoscenze avanzate che, sappiamo, per ora non vengono fornite nemmeno nei corsi universitari di base pontifici ... Curioso comunque sentire il prof.W.Binni (l'intervento è ridotto a 10') che spiega che "a questi illustri scienziati bisogna dirlo, anche oggi, che il panteismo è dietro l'angolo ... la condanna di Galileo c'è ancora ... c'è ancora" (ma si scopre ora che è una condanna ... per panteismo...?! E’ grave?) o che "usare Galileo per parlare di Genesi o usare Darwin per parlare di Genesi è assolutamente fuori luogo ... purtroppo noi cristiani abbiamo timidezza culturale,... a cui si ponga un attimino fine". Ma su Galileo si riapre quindi il processo sul nuovo capo d'accusa, poco dopo che la Chiesa si era scusata per la condanna per eliocentrismo?! Credo comunque siano ben pochi gli scienziati (panteisti anche loro?) che usano Darwin per parlare di Genesi ... sembra che altri invece usino la Genesi per parlare (male) di Darwin ... e magari ci si chiede perché diminuiscano i fedeli fedeli ... Interessante il fatto che l'SRM intenda in futuro "far una sorta di contro-informazione ... nel nostro piccolo cercheremo di evidenziare i trucchi e trucchetti, o le situazioni in cui l'informazione non è corretta ... ci spacciano come informazione molte pubblicazioni anche sui giornali che dal nostro punto di vista o sono distorte, volontariamente o involontariamente ... o delle vere e proprie azioni e campagne di comunicazione il cui obiettivo è demolire la credibilità della chiesa e delle posizioni cattoliche". Sperano poi di avere in futuro più visibilità sui media ... visibilità in ambiti televisivi e di stampa .. per far sentire la voce di persone che reputiamo abbiano meriti per parlare ed essere ascoltate"; sanno bene infatti che: "... serve per darsi visibilità e autorevolezza ... gli ospiti televisivi hanno esposizione e sovrapposizione [?] mediatica e quindi autorevolezza ... andare ospiti in televisione può comportare compensi anche dell'ordine di qualche migliaia di euro ... è un sistema che traina se stesso, la visibilità permette di diventare ancora più visibili, permette di diventare ancora più autorevole, di essere più ascoltato ... e il tutto amplifica ulteriormente. Fa molto riflettere anche un punto in cui si è ironizzato, dando però involontariamente un giudizio positivo, sul fatto che Odifreddi avesse studiato per qualche mese i sacri testi prima di esporre le sue critiche. Cosa avrebbero detto, certo senza ironia, se Odifreddi non avesse letto nessun testo sacro? Sarebbe bello trovare sempre traccia di un equivalente impegno in alcuni " proselitisti antiscientifici" che riescono a trovare incredibilmente spazio sulla stampa cattolica per criticare (lo si può dire?) fatti e idee che non pensano nemmeno di dover prima studiare e capire. E nessuno lo verifica e lo pretende, come abbiamo visto anche ieri, quando si è arrivati addirittura a criticare le posizioni attuali della chiesa sull'evoluzione come fatto, citando un documento di 80 anni fa (che comunque non sembra sia stato capito, dato che potrebbe mettere in difficoltà il punto 63 del documento vaticano del 2004, firmato dal Card.Ratzinger.


2/6/07-FR:

Su Le Figaro oggi un articolo ("André Comte-Sponville - Jean Staune : la science va-t-elle réfuter l'athéisme?) con l'intervento di A.Comte Sponville e J.Staune, un personaggio eclettico che ha recentemente scritto un grosso libro su una domanda che accompagna la vita di ogni essere umano.


1/6/07-IT:

Su un settimanale di Trento (Questo Trentino) il Centro di Studi Religiosi diretto da Autiero, un teologo che insegna teologia in Germania, prende una forte posizione (“Sulla “Scimmia nuda”) in difesa della mostra, condannando il comportamento infantile dei contestatori che pensano di poter contestare quanto crede la maggior parte degli scienziati che si occupano di evoluzione umana.

Invito a leggere e a confrontare tre articoli sull’Avvenire di oggi, che sembrano poco coerenti sia fra di loro che (almeno uno di questi articoli) con quanto sembrava essere il pensiero della Chiesa Cattolica fino ad oggi (come si legge in un documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger). Il primo articolo ("Il docente senza qualità non scalfito dall'aumento") espone la giusta preoccupazione del quotidiano per la svalutazione del ruolo degli insegnanti nella scuola: "Forse mai come in questo momento l'immagine dell'insegnante è stata, nell'immaginario collettivo, svalutata e avvilita. Siamo solo all'ultimo stadio di un processo che dura ormai da anni. I professori, in Italia, sono sempre stati mal pagati. Ma, fino a quarant'anni fa, avevano un prestigio sociale che derivava dal loro ruolo culturale ed educativo. I titoli di cultura non contano nulla. La creatività didattica, l'impegno nel dialogo educativo, sono diventati fattori secondari, rispetto al coinvolgimento in ruoli burocratici e alla gestione di progetti di ogni tipo". Nel secondo articolo ("Quell'Enciclopedia? È politically correct") e nel terzo ("La verità non esiste, per Darwin si può fare un'eccezione") invece si svalutano i titoli di cultura degli insegnanti di scienze (probabilmente tutti) che di solito insegnano le stesse informazioni che sono presenti anche sull'Enciclopedia dei Ragazzi Treccani, di cui vengono criticate alcune voci (e, guarda caso, la lingua batte dove il dente duole, per cui si sono cercate voci sospette fino al settimo volume...). Leggiamo così nel secondo articolo (Quell'Enciclopedia? È politically correct, di un giornalista) che "il pupo avrà tutte le dritte necessarie per non sfigurare anche su temi caldi come la nascita e lo sviluppo della vita sulla terra: apprenderà che Darwin «intuì perfettamente», niente meno, «i meccanismi dell'evoluzione di tutti i viventi e dell'uomo», dando all'umanità la «certezza scientifica dell'evoluzione». Del dibattito internazionale sull'attendibilità della spiegazione darwiniana dell'evoluzione, nulla". Infatti nulla di dimostrato (e quindi di utile per l'uomo) è finora uscito da un vivace dibattito internazionale che alla scienza, che ha bisogno di fatti, interessa poco ... ma all'Avvenire molto. Nel terzo articolo invece, scritto da un esperto in dichiarazioni di fede, si evidenzia, oltre alla negazione dell'evoluzione, una chiara confusione fra verità e certezza scientifica " Alle pagg. 514-515 del primo volume l'Enciclopedia fa capire che la certezza della verità non esiste e lo conferma nel settimo volume alla voce «verità»; tuttavia dà per certa la teoria evoluzionista e afferma che Darwin «ha dato all'umanità la certezza scientifica dell'evoluzione». Naturalmente non si tiene conto dell'opinione di altri studiosi, che con una mole notevole di prove scientifiche rifiutano l'ipotesi evoluzionista". Oltre a ricordare che anche il Papa è favorevole all' ipotesi evoluzionista (anche se non chiarisce perché non accetti la spiegazione proposta da Darwin) faccio notare che uno degli argomenti tagliati, e non ancora ripristinati, nel 2004 dai programmi scolastici delle elementari è stato eliminato dal programma anche l'insegnamento del "metodo scientifico", che permette di capire l'enorme differenza fra verità e certezza scientifica, differenza purtroppo non chiara neppure a chi ha proposto e approvato il titolo per l'articolo. Curioso (o sconcertante?) anche che l'Avvenire accetti di pubblicare (nel terzo articolo) addirittura una citazione di un vecchio testo del 1927, usata perfino in un contesto che metterebbe in dubbio un punto del documento firmato dal Card.Ratzinger nel 2004 in cui si conferma l'accettazione dell'origine comune di tutti gli esseri viventi (=evoluzione): "«Che le specie siano derivate le une dalle altre non è deduzione che si fonda sui fatti, perché i fatti possono essere contestati e soprattutto interpretati in modo diverso, ma è una nozione che si impone al nostro


MAGGIO 2007 31/5/07-IT:

30/5/07-CZ

Continuiamo a venire a conoscenza delle opinioni dei contestatori della mostra del Museo di Trento; un gruppo cattolico locale ha infatti difficoltà a comprendere i concetti di base presentati dalla mostra; e lo si capisce da interventi che certificano un’intrepida e orgogliosa ignoranza non solo degli argomenti trattati (la biologia evolutiva ma anche i meccanismi alla base dell’evoluzione culturale umana) ma financo dei documenti della chiesa cattolica a favore dell’evoluzione, come quello recente del card. Ratzinger nel 2004). Una rassegna stampa con le critiche alla mostra e le risposte si trova nel sito web del museo, mentre nel sito dell’associazione si possono leggere i loro interventi e si possono conoscere le loro fissazioni e i loro limiti. Interessante leggere in questo sito anche i commenti dei lettori, che inviano non solo apprezzamenti o critiche loro stessi, ma anche corretti suggerimenti su come avvenga, attraverso la dimostrazione della maggiore efficacia di ipotesi alternative e non con inutili semplici critiche infondate, il miglioramento delle conoscenze scientifiche alla base oggi dell’accelerazione dell’evoluzione culturale umana. Purtroppo tutti gli interventi in cui si toccano argomenti di biologia evoluzionista o di genetica evidenziano l’incapacità di capire concetti che pure la mostra cerca di spiegare. Un semplice problema che spesso sconvolge le menti con limitate conoscenza di biologia è come mai sopravvivano ancora altre scimmie oltre a quelle che considerano “più evolute”, come ad esempio l’uomo; o la difficoltà a capire il ruolo del caso e i meccanismi di variabilità e di ereditarietà connessi alla diploidia (che capiva anche l’abate Mendel nella seconda metà dell’800!) … sconcertante il fatto che rifiutino di accettare diagnosi di parentela fatte sulla base del DNA, mentre sappiano (almeno noi) che oggi queste diagnosi hanno il potere di condannare qualcuno all’ergastolo. Perché non contestano anche questo? L’aspetto più sconcertante è il fatto che dicono di accettare l’evoluzione … proprio mentre … ripetono le critiche dei creazionisti; e tutto questo senza accorgersi che da 150 anni sono proprio gli evoluzionisti che cercano di trovare dei difetti nella teoria dell’evoluzione; per ora nessuna critica distruttiva ma tanti miglioramenti e precisazioni nell’ambito di un quadro generale di continua conferma. In data 26/4 ho presentato, fianco a fianco, le opinioni di un esponente di questo gruppo e quelle del Card.Ratzinger. E chiaramente non concordano! Possiamo consolarci del fatto che non smentiscano il ruolo del caso nell’evoluzione dicendo, come ha detto un medico cattolico all’Avvenire il 30/11/06, che “La forza del caso viene imbrigliata in un piano di costruzione per cui dallo zigote umano esce sempre soltanto un uomo e dallo zigote di un cavallo esce un cavallo “ … Comunque qualcosa dinteressante sembra sia successo, e converrà ragionarci bene quando la storia sarà finita. Sembra che, per la prima volta, un centro di ricerca cattolico di Trento abbia deciso (direi “finalmente”) di stoppare integralisti cattolici che (in nome della Chiesa Cattolica) offendono la scienza e addirittura ignorano le posizioni posizioni della Chiesa (che purtroppo non sono né chiare, né ben note …). [In questa scheda si può trovare un’informazione utile per chi conosce poco i primati ma è sinceramente interessato a saperne di più e soprattutto non ha paura a verificare le somiglianze che abbiamo con le specie a noi vicine; ad esempio in aspetti estremamente interessanti e importanti come quelli del comportamento sociale, o del comportamento materno, spesso idealizzato e ideologicizzato. Questa nota interessa moltissimo chi pensa ancora che i primati siano guidati solo dall’istinto o che non abbiano comportamento sociale o complesse modalità di comunicazione.]


29/5/07-IT

Oggi allo zoo di Praga è nato un nuovo ominide, un piccolo di gorilla; lo si può controllare attraverso le 4 webcam poste nella sezione dello zoo occupata dai gorilla. Per anni vivrà a stretto contatto con la madre. I primatologi sanno bene come molte delle caratteristiche che quasi tutti credono presenti solo nella specie umana inizino invece a svilupparsi già nei primati (soprattutto grazie agli stimoli che provengono dai diversi ambienti arboricoli a cui si sono adattati nel corso di milioni di anni); uno dei tanti preadattamenti (o exaptations) che troviamo ben sviluppato nelle antropomorfe è un lungo periodo di cure parentali, che ha un ruolo fondamentale in quanto crea le condizioni che favoriscono la trasmissione di informazioni non genetiche (=culturali) da una generazione all’altra. Chi volesse può quindi, se ha tempo sufficiente, verificare come nei gorilla le cure parentali si prolunghino anche per 4/5 anni e quali siano gli effetti di questo contatto costante fra madre e figlio che quasi tutti pensano esista solo nella specie umana. Oltre alle webcam (una delle quali sembra spesso puntata sul piccolo), nel sito ci sono, archiviati, anche decine di filmati di questo gruppo di gorilla: si vede un esperimento con lo specchio (che non sembra abbia successo come negli scimpanzé) e tutta una serie di video girati quando il gruppo di gorilla ha partecipato a una specie di “reality del grande cugino”; l’ultimo video riguarda invece proprio la nascita oggi del piccolo, ancora senza nome (non si sa ancora nemmeno se sia maschio o femmina, dato che i veterinari non sono dovuti intervenire). Sull’Avvenire un importante teologo chiarisce (“Ma Dio non si nasconde”) il vero motivo per cui si vede il creato ma non il creatore, criticando l’ipotesi “affascinante ma superata” che “immagina un Divino auto-limitato per lasciar spazio al creato”. Speriamo che il fatto che nell’articolo “il mondo” sia citato 14 volte, mentre “l’universo” non sia affatto nominato non derivi da un’autolimitazione o da una semplificazione, ma alla citazione di una parte per il tutto. E’ utile comunque ricordare che almeno gli scienziati ricordano che il primo a proporre l’ipotesi di qualcosa che oggi chiamiamo big bang – citato come fatto reale anche nel documento prepapale del 2004 - è stato un sacerdote cattolico belga astronomo di professione, P.Lemaitre, che però nel suo articolo del 1931 su Nature parlava di “atomo primordiale”). La Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele sta svolgendo un Ciclo di incontri filosofici, a Milano presso il Salone d’Onore della Triennale. Domani alle 18.15 si terrà un incontro dal titolo “L’evoluzione, Darwin e l’anima” (L’immagine dell’uomo contemporaneo è segnata dal racconto delle origini della specie. Quasi 150 dopo, quale immagine ci rimandano le teorie di Darwin?) a cui partecipano E.BoncineIIi, M.Di Francesco, V.Mancuso e T. Pievani. L’intervento del teologo V.Mancuso è pubblicato oggi su Il Giornale (“UN DISEGNO INTELLIGENTE CHE SALE DAL BASSO”) e contiene alcune novità: sembra di vedere una rivalutazione della selezione naturale, che non viene vista come un fattore casuale (come la mutazione), come capita spesso in ambiente cattolico (es. Spaemann sul Foglio del 5/4/07: “La teoria neodarwinistica insiste sul fatto che gli unici fattori dell’evoluzione siano una mutazione e una selezione casuale di ciò che serve alla sopravvivenza”); si manterrebbe comunque un’improbabile accezione negativa anche per la selezione naturale, che si vorrebbe addolcire introducendo la “relazione” (?) come fattore evolutivo positivo ma la cui modalità di azione non viene ipotizzata. Molto originale anche l’idea di un’evoluzione non governata dall’alto, seguendo un “disegno intelligente dal basso” con leggi di cui nemmeno si suggerisce (infatti “non c’è alcuna possibilità di rispondere in base alla sola ragione”!) se sono “poste dal caso o da Dio” (e il dubbio … non è da poco…). Qualcosa di ben diverso rispetto al ragionamento di F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1/06 (“Evoluzione e


29/5/07-USA

28/5/07-IT

 27/5/07-IT:

creazione”): “L'osservazione empirica coglie l'armonia dell'universo che si basa su leggi e proprietà della materia e rimanda necessariamente a una causa superiore, non con dimostrazioni scientifiche, ma in base a un retto ragionare. Negarlo sarebbe un'affermazione ideologica e non scientifica“. In questo caso sembra si ipotizzi quindi una causa … “inferiore”. E’ aperta (e necessaria) la discussione… Nei giorni successivi si parlerà ancora di evoluzione alla Facoltà di filosofia del San Raffaele: il 31 maggio e il 1 giugno si terrà infatti un Workshop Internazionale su Evolution, Culture and Cognition, e ci si chiederà anche se “Does a coevolution between genes and culture exist?” Sul Foglio un articolo (“SULLO SPIEGEL IMPAZZANO I NUOVI ATEISTI”) cita un articolo dello Spiegel che racconta dei pochi casi di scienziati che muovono accuse verso le religioni; si parla male quindi (ovviamente) di R.Dawkins ma anche di Hitchens, Odifreddi e Onfray; poco si spiega delle loro proposte, che non sono solo provocatorie o (come dice Il giornalista) “l’unico modo per combattere un evidente ritorno alla spiritualità, una necessità sempre più sentita di ancorare la vita non solo alla ragione. L’unico modo per combattere la paura che infine l’illuminismo soccomba nella lotta titanica contro Dio”; vista l’alternativa proposta (spiritualità/ragione), non è chiaro se nell’epica prosa il termine “spiritualità” sia da intendersi come sinonimo di “irrazionalità”. Curioso il fatto che il giornalista segua poco il dibattito attuale, dato che non sembra aver problemi a lasciare la ragione alla scienza. [dal NCSE] For those who missed the BBC World Service's twopart program on creationism featuring NCSE's executive director Eugenie C. Scott and Henry M. Morris III of the Institute of Creation Research, “In the beginning” is now available on the Templeton-Cambridge Journalism Fellowships in Science & Religion website. In the first part, Scott interviews atheist Richard Dawkins, non-theistic cosmologist Paul Davies, old-earth creationist Hugh Ross of Reasons to Believe, theistic evolutionist and Lutheran theologian Ted Peters from the Pacific School of Religion, and young-earth creationist Ken Ham of Answers in Genesis. In the second segment, Morris interviews atheist David Seaborg, evangelical pastor John MacArthur of The Master's College and Grace Community Church, and Presbyterian biologist Margaret Towne. Finally, Scott and Morris rendevous at the edge of the Grand Canyon to share their awe at the canyon's beauty as well as to discuss the diversity of religious reactions to evolution they encountered while conducting their interviews. [dal NCSE] Negli USA è uscito un documento scritto da Barbara Forrest, una filosofa della scienza che da tempo segue e analizza l‘”Intelligent Design” USA: “Understanding the intelligent design creationist movement" . Il documento, liberamente scaricabile, permette di capire bene il ruolo oggi dell’ID negli USA. La Repubblica ci informa (“Tutte le invenzioni per usare al meglio la Rete”) che “A vincere l’edizione 2007 del Premio Pirelli per l'Italia è stato La Bussola della Conoscenza, un progetto didattico multimediale ideato e prodotto dalla Federico Motta Editore, premiato per l'utilizzo di un approccio informale e ludico alla comunicazione della scienza. «La Bussola della Conoscenza è un viaggio virtuale che ripercorre idealmente quello compiuto in Sud America da Charles Darwin nel 1831 a bordo del brigantino Beagle” Qui ci sono i link a tutti i siti web dei finalisti del Premio Pirelli 2007 nei vari campi della scienza. Molti dei siti web sono liberamente utilizzabili. • Qualcuno non ci crederà, ma oggi in un articolo sulla colonizzazione dell’Australia si riesce a dimostrare che l’Avvenire ha proprio un’ossessione per Darwin, tanto da attribuirgli anche colpe che proprio non può avere! In un articolo con un titolo che fa intuire quanto sia stata violenta verso gli aborigeni la colonizzazione


dell’Australia (“il mito nefasto dell’«anello mancante»”) si legge che “Dopo il 1850 i principi del darwinismo sociale avevano conquistato influenti settori dell'opinione pubblica australiana, fornendo una patina pseudo-scientifica alla convinzione popolare per la quale gli aborigeni erano creature subumane, l'anello mancante fra la scimmia e l'uomo”. Se il giornalista si fosse informato, saprebbe che Darwin, la cui opera principale – in cui nemmeno si parla nell’uomo - verrà scritta solo nel 1859, non è proprio responsabile del darwinismo sociale, proposto e propagandato nel decennio dal 1870 da un filosofo inglese, Herbert Spencer, che fra l’altro coniò una definizione non “darwiniana” di “selezione naturale” che molti però erroneamente attribuiscono a Darwin: “la sopravvivenza del più adatto” Per dimostrare come non tutte le colonizzazioni siano uguali, una settimana fa abbiamo letto un discorso del Papa ad Aparecida che dipinge come una liberazione da tempo attesa la nefasta (per gli amerindiani, che sono morti a milioni) colonizzazione delle Americhe: Ma, che cosa ha significato l'accettazione della fede cristiana per i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi? Per essi ha significato conoscere ed accogliere Cristo, il Dio sconosciuto che i loro antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro ricche tradizioni religiose. Cristo era il Salvatore a cui anelavano silenziosamente … l'annuncio di Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, un'alienazione delle culture precolombiane, né fu un'imposizione di una cultura straniera. Le autentiche culture non sono chiuse in se stesse né pietrificate in un determinato momento della storia, ma sono aperte, più ancora, cercano l'incontro con altre culture, sperano di raggiungere l'universalità nell'incontro e nel dialogo con altre forme di vita e con gli elementi che possono portare ad una nuova sintesi nella quale si rispetti sempre la diversità delle espressioni e della loro realizzazione culturale concreta. Sembrerebbe di capire che senza il darwinismo sociale (e magari anche senza gli anglicani) la colonizzazione delle Americhe si sia svolta senza “imposizione di una cultura straniera”, tanto è vero che le popolazioni precolombiane avrebbero trovato proprio quello che “cercavano senza saperlo”. Sulla parte del discorso che riguarda il fatto che “Le autentiche culture non sono chiuse in se stesse né pietrificate in un determinato momento della storia ” e che “cercano l'incontro con altre culture” l’Italia e l’Europa avranno la possibilità di verificarlo sempre più nei prossimi decenni, anche se per ora si vede una notevole paura, sia verso la cultura scientifica che verso la cultura islamica. La nostra cultura sarà una “cultura autentica”? O potrà solo “anelare silenziosamente”, un atteggiamento che potrebbe però non solo rendere complici e consenzienti le vittime di un genocidio, ma anche giustificare quelli che, altrettanto limitati nel capire la realtà, collaborano a macchine belliche destinate a compiere genocidi. • L’Institute of Creation research fornisce on line un corso interattivo di formazione dal titolo Creationist Worldview: “The Creationist Worldview studies will engage

27/5/07-USA:

students in biblical apologetics, scientific evidences of creation, medical ethics, applications of the biblical worldview in business, and much more. Far from a topical survey, this program of study is an intensive exposure to critical thinking designed to challenge and motivate men and women toward personal and cultural change” Il

26/5/07-IT:

totale di cinque moduli ha un costo di 895$ In una pagina sulla Turchia, il Sole 24 Ore in un articolo (“E NELLE SCUOLE E' SCONTRO SU DARWIN”) ci ricorda che


25/5/07-IT:

24/5/07-IT:

l’insegnamento dell’evoluzione sta andando incontro a problemi ben più seri rispetto all’Italia, grazie ad un ente islamico, il BAV, che spinge per l’insegnamento del creazionismo nelle scuole anche nelle ore di scienze e non solo in quelle di religione, come avviene da tempo in Italia Anche sul Corriere un articolo (“UN SUPER MUSEO ANTI DARWIN LA RIVINCITA DEL CREAZIONISMO“) pubblicizza lo zoosafari creazionista che si aprirà lunedì nel Kentucky (ovviamente con dinosauri e uomini che convivono). Qui i commenti raccolti dal NCSE (National Center for Science Education) Dopo aver “turbato” la Francia, sta invadendo l’Italia (sembra che arrivi nelle scuole e a tutti i docenti di biologia!!) un libro di propaganda religiosa islamica, l’”Atlante della creazione” finanziato da qualche ricchissima fondazione islamica. Si propaganda la creazione biblica come spiegazione dell’attuale varietà degli esseri viventi e si spiega che tanta meraviglia è dovuta ad Allah. Ovviamente quasi tutti coloro che vivono già da molto tempo in Italia avrebbero qualche perplessità ad accettare questa spiegazione dei fatti, ma si potrebbero trovare d’accordo sui dubbi sull’evoluzione biologica. Purtroppo la Chiesa Cattolica su questi temi è un po’ timida e imbarazzata: preferisce ingarbugliati e incomprensibili ragionamenti su creazionismi buoni e creazionismi cattivi (come nella recente intervista di S.Jaki sull’Avvenire, alla fine della quale non si capisce quanti creazionismi ci siano … ed ora si aggiunge pure quello islamico) ma ancora evita, soprattutto da quando il Card.Schönborn l’ha criticato, di iniziare a pubblicizzare anche nelle chiese la parte del documento del Card.Ratzinger del 2004 in cui si dice chiaramente che tutti gli organismi viventi attuali derivano da un processo di continue trasformazioni [non spiegate e quindi misteriose se non perfino miracolose] iniziate da un’unica forma vivente molto semplice esistita più di 3 miliardi di anni fa: Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita sulla Terra

23/5/07-IT

Il documento vaticano dice proprio il contrario di quello che racconta questo libro che nega l’evoluzione, che si offre quindi come un’occasione unica e irripetibile per una campagna in difesa dell’evoluzione biologica che veda per la prima volta insieme sia gli evoluzionisti laici che gli evoluzionisti teisti cattolici che avrebbero finalmente l’occasione buona per far sapere che non sono contro l’evoluzione come gli islamici, confermando anche quanto è stato detto il 26/10/05 a Roma ad un convegno antievoluzionista a cui partecipavano anche esperti islamici e creazionisti biblici italiani: “Il Magistero della Chiesa, di per sé, non si oppone all'evoluzione come teoria scientifica”. E’ arrivata l’occasione per un’insolita “nuova alleanza” …?  Su Tuttoscienze della Stampa un editoriale di T.Pievani (“I creazionisti si scatenano anche in Italia”) cita recenti episodi di antievoluzionismo provenienti dal mondo cattolico (a Trento) e da quello islamico (uno splendido e costoso libro contro il darwinismo che viene regalato in Italia da un’organizzazione antievoluzionista turca, che già aveva inondato la Francia con la versione francese del libro), L’articolo si conclude con un invito a non dare troppa importanza a queste manifestazioni, raccomandando però che “le autorità religiose siano meno indulgenti verso queste forme di ostilità alla scienza”; possiamo sperare che l’invito sia raccolto anche da chi è indulgente, dando spazio, autorevolezza e visibilità a improbabili e inesistenti “commissioni scientifiche” [?] di creazionisti


 23/5/07-USA

Se si passa dal creazionismo all’intelligent design … usando WinWord al posto della ricerca scientifica …

si può essere scoperti ... D’altronde si sa: “The devil is in the details = il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”

[dal NCSE] Interessantissimo articolo di Eugenie C. Scott and Nicholas J. Matzke (“Biological design in science classrooms") pubblicato su PNAS. I due sono fra i responsabili del NCSE (National Center for Science Education) che si oppone agli antievoluzionisti negli Stati Uniti. Nell’articolo si presentano le informazioni più importanti usate negli ultimi mesi, in particolare nel corso del processo di Harrisburg che ha visto la condanna dell’”Intelligent design”, che non potrà essere insegnata nelle scuole. Viene così pubblicato il grafico (riportato qui a lato) che tutti dovrebbero conoscere prima di parlare di ID e che probabilmente (giustamente) ha avuto un ruolo fondamentale nel far capire al giudice Jones il livello di serietà e di scienza (del modello taglia e incolla) che stava dietro al “Disegno intelligente”. Strepitosa soprattutto l’immagine che è la prova evidente della sostituzione (malfatta e non verificata) di “creationists” con “design proponents”; il missing link è “cdesign proponentsists” Although evolutionary biology is replete with explanations for complex biological structures, scientists concerned about evolution education have been forced to confront "intelligent design" (ID), which rejects a natural origin for biological complexity. The content of ID is a subset of the claims made by the older "creation science" movement. Both creationist views contend that highly complex biological adaptations and even organisms categorically cannot result from natural causes but require a supernatural creative agent. Historically, ID arose from efforts to produce a form of creationism that would be less vulnerable to legal challenges and that would not overtly rely upon biblical literalism. Scientists do not use ID to explain nature, but because it has support from outside the scientific community, ID is nonetheless contributing substantially to a long-standing assault on the integrity of science education.

[immagini tratte dall’articolo su PNAS citato – cliccare per ingrandirle. Qualcuno ancora non le conosce?]

22/5/07-IT

biblici che criticano Pievani semplicemente per le sue iniziative in difesa della scienza e del darwinismo. Consola il fatto che in quest’ultimo articolo del 21/1/07 si ammetta sinceramente e onestamente che quelle di Pievani siano iniziative di difesa (e non di attacco come a volte qualcuno cerca di far credere), di fronte a chi altrettanto sinceramente e onestamente ammette di essere, come abbiamo letto anche ieri, senza alcun motivo serio, “in opposizione al darwinismo”. Probabilmente in buona fede, per ignoranza, tanto è vero che troviamo anche l’incapacità di distinguere gli scienziati veri da inesistenti e improbabili “commissioni scientifiche”. Oggi a Milano un convegno sui 300 anni di Linneo: “TANTI AUGURI DOTTOR LINNEO”. Locandina.

[dal NCSE] Da pochi giorni è in internet una versione completa di diapositive della testimonianza del paleontologo Kevin Padian al processo di Harrisburg. Fu una delle più convincenti, tanto che nella sentenza del giudice Jones leggiamo: “Dr. Padian's demonstrative slides, prepared on the basis of peer-reviewing scientific literature, illustrate how Pandas systematically distorts and misrepresents established, important evolutionary principles”. Finalmente al testo, già disponibile, si aggiungono le immagini, per cui tutti potranno capire perchè “Padian, with evident fierce joy, debunked the often repeated claim that the absence of 'transitional fossils' was a problem for evolution and an argument for creation or intelligent design”. Ricordo che un’altra testimonianza fondamentale per le sorti del processo fu quella della filosofa della scienza Barbara Forrest, che è riportata nel suo sito web e da cui sono tratte le immagini inserite nell’articolo citato precedentemente e linkate qui a lato. Difficile trovare un intervistato che critichi qualunque opinione (pro o contro non importa) sull’evoluzione biologica. Sembra che ci provi il teologo S.Jaki oggi sull’Avvenire in un’intervista (“La disfida dei darwinisti”). Le critiche, a dire il vero, cominciano subito, dalla prima frase del giornalista, che sembra salvare Darwin ma condannare senza alcuna giustificazione razionale sia 150 anni di biologia evoluzionista (“Non contro Darwin, ma in opposizione al


darwinismo”) che addirittura, forse per par condicio, secoli di “pericoloso” creazionismo biblico (“attenti a non fare del cosiddetto creazionismo una nuova ideologia, pericolosa per la fede”). Per quanto riguarda il teologo, comincia da Darwin (“la filosofia di stretta osservanza materialista … distrugge il valore dimostrativo della stessa teoria di Darwin”) per continuare con una non originale ma sempre spiritosa critica ai creazionisti biblici (“la Rivelazione ci fu non per spiegare come vanno i cieli, ma come si va in cielo”, “Il cosiddetto creazionismo è una forma nascosta di fondamentalismo, a proposito del quale i cattolici devono stare in guardia”) e ai creazionisti in incognito innamorati dell’Intelligent Design USA, fra cui dobbiamo mettere anche il card.Schonborn, che “sorvolano sul fatto che mentre una forma può essere misurata, un disegno implica un'intenzionalità che non può essere quantificata”. Stupisce un po’ che non ci sia alcuna assoluzione postuma nemmeno per Lamarck o Bergson, per non parlare di Teilhard de Chardin che intravediamo mimetizzato (forse per non innervosire i gesuiti) dietro al punto Omega (“tutte queste tendenze, non potendo esser soggette a misurazione, non possono essere proposte come teorie scientifiche”). A questo punto, eliminati evoluzionisti e antievoluzionisti, rimarrebbe solo da affossare anche l’evoluzione biologica, pur accettata dal Card.Ratzinger nel 2004; S.Jaki coraggiosamente non si tira indietro, e in una frase sembra negare le prove oggettive, presentate come fossero invece un semplice “progetto intelligente” (“ma le indicazioni a favore dell'evoluzione … si basano sull'abilità mentale dell'uomo di fare generalizzazioni ed estrapolazioni”); escludendo che questa frase sia intenzionalmente critica verso il documento vaticano del 2004 che accetta l’evoluzione biologica, è meglio immaginare che sia un qualche errore del giornalista, anche perché in altre frasi di S.Jaki si trova invece un giudizio favorevole almeno all’esistenza dell’evoluzione. [A questo punto, e pensando alla frase iniziale dell’articolo, viene il serio dubbio che nell’articolo ci sia poco del pensiero di S.Jaki …] Non si può non far notare il sottotitolo: sembra piuttosto spiritoso che l’Avvenire si presenti come un osservatore esterno di una “battaglia tra evoluzionisti e creazionisti” e che ne presenti le posizioni come «Due eccessi». Difficile infatti negare che “Tra le basi della fede cristiana c'è la dottrina della creazione”, dato che lo dice S.Jaki stesso proprio qualche riga più sotto, come pure è impossibile negare che lo stesso direttore del quotidiano il 20/11/05 ritenesse erroneamente “vecchio e superato il Darwinismo”), Sempre sull’Avvenire un articolo, senza commento e di scarsa utilità per chi nel weekend dovesse portare i bambini a vedere i dinosauri: “E il Kentucky vara il museo della Creazione”. Nel museo si dimostra come “uomini e dinosauri si rifugiarono insieme sull'arca di Noè”. Per fortuna sono pochi in Italia a credere che uomini e dinosauri convivessero e facessero addirittura crociere insieme nonostante gli enormi intestini dei dinosauri…. Spiace che questi pochi, che nel loro sito web scrivono addirittura “Crediamo che i dinosauri siano esistiti in abbondanza prima del Diluvio, dopo il quale si sono estinti a causa delle mutate condizioni ambientali. La convivenza dell'uomo con loro poteva comportare qualche problema, ma fino ad un certo punto, essendo essi quasi tutti erbivori. Anche oggi, comunque, conviviamo con animali molto grandi (elefanti) e pericolosi (leoni, tigri, serpenti tropicali, ecc.)”,

21/5/07-USA

vengano ospitati con i loro testi antievoluzionisti anche in siti cattolici che aspirano al dialogo con una scienza che però non sanno riconoscere. Sull’ultimo fascicolo di Science (18/5/07) una eccezionale Special Online Collection, dedicata a The Macaque Genome. Chi non sognava di mettersi in camera un poster sul genoma della Macaca mulatta, recentemente sequenziato completamente


(Science, 13/4/07: "Evolutionary and Biomedical Insights from the Rhesus Macaque Genome")? ORA si può. Oltre al poster stampabile c'è anche un interactive poster. Ci sono poi anche articoli e altro materiale didattico. Scopo dell'iniziativa è di far capire ai giovani anche l'importanza dei primati, ai quali siamo filogeneticamente ben connessi..., soprattutto per la medicina: “ …a Research Article and four Reports, as well as two News stories, detail the biomedical and evolutionary insights gained from the macaque genome, only the third primate genome to be completed after human and chimpanzee. Online, an interactive poster enhanced with images, discussions, and videos explores the significance of the rhesus macaque and its draft genome sequence to studies of primate biology and evolution. Accompanying the online feature is an educational resource for high school biology teachers, which includes teacher background information, a lesson plan, and student worksheet. [Note: All articles in the Science rhesus macaque special section, as well as the interactive poster and teaching resource, are free to all site visitors.” Sullo stesso numero di Science un articolo di Paul Bloom and Deena Skolnick Weisberg (“Childhood Origins of Adult Resistance to Science ”) che si spera possano finalmente spiegarci perché qualcuno è particolarmente allergico ad accettare anche teorie scientifiche vecchie di 150 anni, dimostrate, confermate ma soprattutto indispensabili per lo sviluppo di altre scienze e in particolare della medicina a cui tutti prima o poi ricorrono: “beliefs that become established early in life, especially about topics where detailed understanding is practically impossible to achieve directly, contribute to an adult proclivity that renders much of modern science counter-intuitive and hence less readily accepted”

20/5/07-IT

18/5/07-IT

Si è chiusa oggi a Trieste la Fiera dell’Editoria Scientifica (FEST). Grande partecipazione e grande successo. Sono a disposizione nel sito dell’ICTP i video delle iniziative pubbliche che si sono svolte (Programma). Interessante la conferenza di Lazcano sull’origine della vita, un argomento molto problematico che spesso viene associato all’evoluzione biologica e ai suoi meccanismi A Brescia conferenza serale al Franciscanum dall’orribile titolo “Creazione dell'universo: la teoria del 'disegno intelligente' contro le nefaste conseguenze dell'evoluzionismo neodarwinista” nell’ambito di un ciclo dal titolo “Fede e ragione”; la conferenza si è svolta poco dopo un’altra conferenza … dedicata (il 4/5) ad apparizioni miracolose [!?]. Il termine “nefasto” attribuito a un prodotto dell’evoluzione culturale umana risulta quanto meno offensivo verso l’evoluzione culturale della nostra specie, e ricorda un po’ il termine “mortifero” (che per un medico non è un complimento) rivolto dallo stesso filosofo integralista a Veronesi. Orribile e scientificamente scorretto (se interessa saperlo …) anche l’uso del termine “teoria”, impropriamente attribuito (lo stesso Behe al processo di Harrisburg ha confermato che forse sarebbe meglio chiamarla ipotesi, anche perché non si sostiene su dubbi piuttosto che su fatti che propongono teorie alternative) Strano poi che ci sia ancora qualcuno che non capisca come l’origine della vita sia un problema che Darwin non ha affrontato (e non avrebbe avuto nessuno strumento per farlo) e su cui anche il neodarwinismo ha poco da dire, non avendo la possibilità di usare gli strumenti che hanno invece permesso di ipotizzare, dimostrare e ripetutamente confermare i principali meccanismi dell’evoluzione. Non è difficile capire la differenza! Se proprio si vuole, il “mistero” che tuttora aleggia intorno all’origine della vita può essere ancora utilizzato per sostenere la necessità/possibità di un intervento divino, mentre è masochista insistere a non credere (cercando di estendere il raggio d’azione del “mistero”) che i meccanismi proposti dall’evoluzionismo neodarwiniano siano ben dimostrati e prevalenti; che siano esclusivi nessuno ci può giurare, trattandosi di un problema scientifico.


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Più che masochista ovviamente è illudersi che anche la Chiesa Cattolica sbagli quando ammette (come ha fatto ufficialmente nel documento del 2004) che i fatti che dimostrano la storia dell’evoluzione biologica siano ormai difficilmente contestabili. Che nessuno abbia mai visto una specie che si trasforma nell’altra è un fatto, ma le somiglianze genetiche che oggi possiamo analizzare sono pure un fatto, che permette di dimostrare le relazioni di parentela. Oggi tutti sanno che l’analisi del DNA permette diagnosi incontestabili di paternità (con tutte le conseguenze che questo può comportare) anche se non si è assistito al concepimento. I confronti fra specie si fanno nello stesso modo, e sono quindi incontestabili le diagnosi di somiglianza e di differenza; se qualcuno poi crede che da una antenato della specie umana possano essere derivate anche specie di primati, invece del contrario, il dato scientifico non lo contesta, ma forse la ragione e la fede sì… L’uso della ragione è difeso anche dal papa, perché qualcuno lo contesta cercando di usare la fede anche dove non serve..:?  Oggi sull’Avvenire un articolo abbastanza shockante ma molto illuminante per chi avesse seguito negli ultimi anni il dibattito su Fede/Ragione, Fides/Ratio: “Se fede e ragione si alleano nella ricerca della verità”. Impressionante vedere con quanta rapidità stia evolvendo la chiesa cattolica nel suo rapporto con la scienza e quanto possa cambiare rapidamente l’interesse/disinteresse verso la scienza. Un punto di partenza e di riferimento potrebbe essere l’intervista su Zenit di P.Rafael Pascual (responsabile dell’unico master in Scienze e Fede di un’università pontificia) del 16/9/2004, dove era evidente (anche nelle parole dell’intervistatore) una corrispondenza del binomio fede/ragione con il binomio Chiesa/Scienza. E questo primo punto di riferimento viene posto a tre anni fa. Due anni sono passati anche da una seconda intervista di P.Rafael Pascual (2/12/05) in cui veniva riproposta e confermata questa dicotomia (“la verità non può contraddire la verità, cioè non ci può essere un vero contrasto o conflitto tra una verità di fede (o rivelata), e una verità di ragione (cioè naturale)”). Il secondo punto di riferimento indica quindi una situazione stabile fino al 2005. In questi due ultimi anni la situazione è un po’ cambiata: si è cercato di chiedere di “ampliare la definizione di scienza” (e per questo ci sono stati tentativi di intesa con i fondamentalisti protestanti dell’Intelligent Design che sono ben finanziati e stanno lavorando molto bene). In questi ultimi due anni si è messo in discussione, in varie occasioni anche da parte del Papa, quella che non sembrava più un’ovvietà ma un’insopportabile appropriazione “esclusiva” della ragione da parte della scienza. Ci sono state anche alcune dichiarazioni di insofferenza, non proprio gentili e rispettose dell’autonomia della scienza (nel 2005 su Micromega Mons. Fisichella, rettore della Lateranense disse: “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”). Detto e fatto? Sembrerebbe …: in questi giorni (16-17/5/07) si è svolto a Roma un convegno su fede e ragione, proprio alla Lateranense, dal titolo «Si può (o si deve) parlare ancora di "praeambula fidei"?». Cosa si legge nell’articolo sull’Avvenire? “ Fides et Ratio. Non solo un'enciclica di Giovanni Paolo II ma una duplice condizione che guida da secoli lo sviluppo del pensiero cristiano. La distinzione tra fede e ragione e la necessità del loro accordo contraddistingue l'indagine di due dimensioni del pensiero umano, entrambe alla ricerca della verità: la filosofia e la teologia. Se un filosofo argomenta cercando nella ragione le sue motivazioni, un teologo le cerca nella Rivelazione. La ragione diventa quindi lo strumento utile a chiarire le verità della fede e una via privilegiata è rappresentata dai cosiddetti praeambula fidei, ossia quelle verità preliminari la cui dimostrazione non può prescindere dalla fede.”

Come si vede la scienza … è scomparsa. Non è però chiaro se la ragione, qui attribuita d’imperio alla sola filosofia, sia davvero


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la stessa per la quale il papa aveva chiesto di ampliare la definizione per comprendere anche le scienze umane e la teologia. A questo punto sembra di capire che i teologi si accontentino di pensare che la ragione sia usata dal filosofo che “argomenta cercando nella ragione le sue motivazioni” … mentre il teologo “argomenta cercando nella rivelazione le sue motivazioni”. [Diciamo la verità? Non viene un qualche dubbio su chi abbia davvero fatto un passo indietro? Sembra che sia la “fede” ad aver rinunciato alla competizione con la scienza per l’uso della “ragione” …] Ancora un intervento del direttore dell’Avvenire sul tema a lui caro del “vecchio e superato Darwinismo”. Anche se nel titolo dell’articolo si parla solo di scienza “Se la scienza si arrende al materialismo”, la lingua batte dove il dente duole … e più che di scienza si parla (male) dell’evoluzionismo … usando come spunto due lettere di lettori, uno dei quali stranamente si lamenta del fatto che una rivista scientifica autorevole come “Le Scienze” sia un po’ troppo “materialista”. La risposta del direttore è abbastanza indipendente dalle domande. Non sembra che sia infatti giustificata la frase iniziale: L’autorevolezza che voi, cari lettori, attribuite al nostro giornale in materia scientifica è – crediamo – la migliore risposta a coloro che sospettano i cattolici di oscurantismo certo, di totale ostilità alla ricerca, al metodo e allo spirito della modernità. La prima lettera parlava infatti solo di “novità scientifiche autorevolmente illustrate” dall’Avvenire, nessuno aveva pensato di fare i complimenti per una “autorevolezza in materia scientifica”. Curioso anche leggere del legame (di cui domani 17/5 si perderà improvvisamente traccia…) fra ragione e scienza, quando si cita : il secolare patrocinio che la Chiesa ha esercitato nei confronti dei vari saperi – filosofici, artistici, scientifici – in quanto espressioni non solo della «ratio» che caratterizza la creatura umana, immagine di Dio, ma anche della «fides», della ragione illuminata dalla Rivelazione E’ evidente come anche qui, e non mi sembra la prima volta…, si ricorra al passato (“secolare patrocinio”) per evitare di rispondere a critiche sulla difficile posizione attuale della Chiesa di fronte alla scienza , “al metodo e allo spirito della modernità”, ma soprattutto all’evoluzione. Piuttosto originale anche la lettura dell’intervento di Schönborn contro il darwinismo, presentato come se il cardinale avesse sottoposto “al vaglio razionale sia la tesi darwinista dell’evoluzionismo sia quella dell’«intelligent design», denunciando i limiti di entrambe le teorie”. Dato che l’ID è solo una critica al darwinismo senza ancora nessuna prova e quindi senza alcuna ipotesi alternativa su cui si potrebbe magari basare una teoria alternativa, sembra abbastanza improbabile che qualcuno possa criticare una teoria inesistente. [da NCSE] A performance of the L.A. Theatre Works production The Great Tennessee Monkey Trial is now available on-line as a podcast. The play, written by Peter Goodchild and based on the transcripts of the Scopes trial in 1925, was originally broadcast by LATW in 1992; it was revived in 2005 to commemorate the eightieth anniversary of the trial. Un commento al libro di Telmo Pievani “In difesa di Darwin” e un giudizio su questo sito si trova nel blog “L’estinto” (“Bestiario antidarwiniano”); il commento pecca di incongruenza, o meglio fa capire come sia difficile districarsi dai preconcetti ma alla fine magari ci si riesce: si inizia infatti dicendo che “i pamphlet: per quanto interessanti e ben scritti possano essere, possiedono solo la pars destruens” e si conclude riconoscendo “la certezza che Telmo Pievani non si è inventato nulla”. Accusando qualcuno? No, “In difesa di Darwin”! La “pars destruens” è quindi da cercare altrove! Bellissimo. Un articolo (“God Tube. Fa discutere la costola cristiana di Youtube “) sull’Avvenire preoccupato per i nuovi strumenti di


propaganda che utilizzano i cristiani protestanti USA (“In molti, in questo breve periodo di vita del sito, si sono scagliati contro l'ideatore, Wyatt, accusandolo di essere un «creazionista»”) e per lo spazio che si prendono anche in internet i telepredicatori USA di cui proprio non si sente la mancanza in Italia. Proprio lo stesso argomento trattato qui sotto in data 11/5! Addirittura si cita, senza entrare però troppo nel dettaglio, il famoso video della banana come prova del creazionismo biblico (“Ci sembra assurdo stare davanti al monitor guardando un signore che dimostra la grandezza di Dio illustrando tutte le mirabolanti caratteristiche della banana (si tratta di uno dei video più visti e scaricati, dove ci viene fatto notare che il paradisiaco frutto ha tre lati sul dorso e due nell'altro lato, proprio come si configurano le dita quando si chiude la mano per impugnarla).“. Curioso il fatto che l’Avvenire non sospetti nemmeno che possa essere uno scherzo.(infatti esiste anche l’anguria, che è meno comoda da prendere in mano e non si sbuccia altrettanto facilmente); uno scherzo comunque non è: lo stesso predicatore Comfort si era è infatti presentato 3 giorni fa a un talk show sulla rete ABC, quando ha inutilmente cercato di dimostrare l’esistenza di Dio (con argomenti inadeguati) e l’inesistenza dell’evoluzione (con argomenti inadeguati, risibili e falsi). L’articolo sembra preoccuparsi che il sito Godtube abbia successo solo per “lo spettacolo di un predicatore che trova Dio nella banana”. Sicuramente sarebbe stato meglio che Godtube venisse inventato prima; in quel modo tutti avremmo potuto vedere in faccia per tempo gli amici USA del Card.Schönborn e scoprire che non sono solo contro l’evoluzionismo darwiniano ma anche contro l’evoluzione! Su Godtube ci sono infatti ben 100 video contro l’evoluzione; qui ad esempio un video per smentire che l’uomo abbia avuto origine all’interno dei primati. Come si sa la Chiesa Cattolica ammette (addirittura in un documento del 2004 firmato dal Card.Ratzinger) che l’uomo abbia avuto origine da altre specie precedenti, le quali a loro volta hanno avuto origine da altre specie ora scomparse, fino ad arrivare ad un essere vivente iniziale che possiamo considerare un nostro antenato. Nessun cattolico dovrebbe avere problemi con l’evoluzione biologica. O forse no? Non tutti hanno letto il documento del 2004? In un’altro articolo sull’Avvenire (“Un incontro in videoconferenza”) si preannuncia un dibattito “sul tema «Evoluzione e Creazione nei media, tra informazione e comunicazione» che si terrà in videoconferenza …venerdì 18 maggio. La presentazione sarà affidata a P.R.Pascual, decano della Facoltà di Filosofia e direttore del Master in Scienza e Fede e a P. Centofanti, direttore Srm. Relatori monsignor F.Facchini dell'Università di Bologna («Evoluzione e Creazione, tra caso e progetto») e il professor W.Binni del Gris di Bologna («Creazione ed evoluzione: il "racconto" della Creazione e i "racconti" dei media»)”. Piuttosto interessanti alcune dichiarazioni di quest’ultimo partecipante, illustrate in un altro articolo, probabilmente non verificato dall’autore; prima si lamenta che “Il testo biblico non dice quello che i media sostengono che affermi”.semplicemente per il fatto che “Quando parlano della Creazione o ne parlano senza spiegare che nella Bibbia ve ne sono più racconti, cercano di trattarli tutti insieme e tendono così alla banalizzazione. Tendono a ridicolizzare ad esempio il discorso della «creazione dalla costola», quando basterebbe fare un'analisi un po' tecnica del discorso per capire che la traduzione di «costola» poteva essere differente … Quando parlano poi dei «giorni» si chiedono se siano ere o giorni veri. Non è possibile”. Sembra che attribuisca ai “media” responsabilità della Chiesa. Quanti cattolici conoscono “la giusta specificazione tra racconto sacerdotale (Genesi I) e quello eloista della Creazione”? Sembra poi non sapere che anche la Chiesa crede all’origine da un antenato comune, per cui sarebbe meglio sorvolare sulle costole. Sconcertante però la conclusione: “Invece in tv le poche volte che


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si parla di creazione si tirano sempre fuori i casi di Galilei e di Darwin o la scuola creazionista e quella evoluzionista. Due scuole che hanno pecche devastanti; la prima perché cerca una concordanza che il testo biblico non permette e la seconda nega cose che la Bibbia afferma” : Si può solo sperare che il 18 non sia l’ultimo a parlare e che Facchini possa precisare che è meglio non esagerare nel masochismo: non è infatti la prima volta che qualcuno parla male della “scuola creazionista” (gli evoluzionisti per esempio sarebbero sempre disponibili a seguire W.Binni su questo discorso) o che qualcuno si azzarda a “negare cose che la Bibbia afferma”, come ben sa Galilei, uno dei fondatori della scienza moderna, e quindi uno dei primi che aveva dovuto per forza provarci! Per non citare il fatto, che sembra ben chiaro anche a W.Binni, che lo ripete un paio di volte, che i due racconti della Genesi sono alternativi (= dicono cose diverse = negano cose appena affermate dalla Bibbia), tanto è vero che non sono solo i media che preferiscono citarne uno solo per essere più convincenti. Sarebbe infatti interessante sapere cosa si presenta nel video che in una scuola materna di Torino fanno ripetutamente vedere a bambini di 3/6 anni durante le lezioni di religione …. Il video si intitola “La Creazione” e forse per questo presenta solo il mito in cui Adamo arriva solo alla fine (“Dio voleva preparare una "casa" per l'uomo. Infatti crea l'uomo e la donna quando nel mondo tutto era pronto per accoglierli”) Sul Riformista un articolo (“Una testimonianza di neointegralismo“) di O.Franceschelli in risposta all’Avvenire che chiedeva chiarimenti su un precedente articolo di Franceschelli (“Darwin e DICO lo stesso rifiuto”) Sull’Avvenire si riporta il lungo intervento di Ruini alla fiera del Libro di Torino (“Teologia e cultura, terre di confine”). Qualche accenno anche all’evoluzionismo (connotato molto negativamente dopo averlo trascinato al di fuori dei suoi ambiti scientifici e quindi materialisti: “sulla base di un’assolutizzazione dell’interpretazione evoluzionistica dell’universo, come se essa fosse ben più di una teoria scientifica”). Con questa premessa (l’insistere a negare che l’interpretazione evoluzionistica dell’universo sia prima di tutto, se non solo, una teoria scientifica che spiega una sequenza di eventi materiali) è evidente che non ci sia alcun interesse a confrontare la solidità scientifica della teoria dell’evoluzione … con una interpretazione creazionista dell’universo, da secoli presentata come se essa fosse ben più di un mito. Lo si capisce anche dal sottotitolo (che contiene una mutazione una delezione -nella versione on line), dove si evidenzia come si intenda dare un grande risalto all’evocazione di parole che spaventano il lettore e, demonizzando il legame fra evoluzione/evoluzionismo/ateismo, si chiuda qualsivoglia possibilità di dialogo: “«Oggi la "morte di Dio" si fa strada in forme diverse: accanto all'ateismo che assolutizza [l’interpretazione] evoluzionistica dell'universo, ancor più diffusa è un'idea agnostica di verità come inattingibile»”. Questa chiusura al dialogo può essere logica con gli atei, ma è masochistica invece con gli evoluzionisti. Soprattutto perché si ripeterebbe il caso Galileo (il legame allora era ateismo/eliocentrismo), con rilevanti differenze: non si può nascondere infatti che in questo caso ci sia voluto un secolo e mezzo per capire il problema non è bastato però un secolo e mezzo per ammettere che la teoria evoluzionista è solo una teoria scientifica che prima o poi si dovrà accettare. Ci sono però anche somiglianze. Infatti non si può nè piangere nè ridere mentre si ascoltano dichiarazioni ridicole e spesso offensive, dato che “non esiste il reato di diffamazione della scienza” 3 giorni fa, il 9 maggio si commentava qui la visita di Francisco Ayala in Italia e la sua conferenza contro l’Intelligent Design. Pikaia ci informa che proprio nell’ultimo fascicolo di PNAS, nella sezione


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COLLOQUIUM, sono pubblicati numerosi articoli sull'evoluzione, fra cui ne spiccano addirittura due proprio di F.Ayala: In the light of evolution I: Adaptation and complex design e Darwin's greatest discovery: Design without designer. Sembra di capire dai titoli che questi articoli, ora consultabili integralmente e liberamente on line, potrebbero sostituire la partecipazione alla conferenza del 7/ a Roma… Un istruttivo articolo dell’agenzia cattolica Adista (12/5/07: “Il clima cambia. non il Vaticano. un convegno dà spazio ai ‘negazionisti' dell'effetto serra”), che il Pontificio consiglio Giustizia e Pace aveva organizzato in Vaticano il 26 e 27 aprile 2007, un convegno su “Cambiamenti climatici e sviluppo”, molto criticato perché a senso unico, dato che avevano partecipato soprattutto negazionisti del “riscaldamento globale”; per esempio al convegno Zichichi ha spiegato che “I cambiamenti climatici hanno origini naturali” . Oggi un curioso articolo su un quotidiano cristiano evangelico USA, The Christian Post. Nell’articolo si racconta di un confronto televisivo ("Does God Exist?") avvenuto ieri sulla rete televisiva ABC (qui i video originali della trasmissione, qui la versione editata e qui altre versioni meglio organizzate dei video del dibattito) fra due cristiani (appartenenti al mondo dello spettacolo) che avrebbero dovuto dimostrare l’esistenza di Dio e due “atei” che avrebbero dovuto invece contestarli; questi due sono molto attivi con il loro provocatorio sito web Rational Response Squad e su You-Tube, dove hanno scatenato una campagna di dichiarazioni video … anche loro provocatorie. Anche se non sembrerebbe necessario, il dibattito ha coinvolto anche l’evoluzione e l’evoluzionismo; nei video del confronto si può ben verificare il livello culturale degli antievoluzionisti protestanti USA; se le loro imprese fossero più conosciute, nessuna persona responsabile penserebbe di importare il format in Italia E’ curioso che nell’articolo “Comfort and Cameron Well-Intentioned but Unprepared, Christians Say “, dopo aver criticato alcuni errori fatti dai due appassionati difensori dell’esistenza di Dio (“the two were not prepared well enough to be a part of the apologetics discussion“; “They lost credibility from the beginning when they used faith and the bible, which was not to be used”), si elencano alcuni oratori che avrebbero potuto essere più convincenti. I nomi sono per lo più sconosciuti, tranne due che probabilmente sarebbe meglio non ci fossero in quest’elenco: M.Behe e W.Dembski. Non sono teologi, ma sono (uno biologo e l’altro avvocato) due dei migliori propagandisti di cui dispone oggi il Discovery Institute che, finanziato dai conservatori protestanti USA, “predica” l’Intelligent Design come se fosse un’alternativa (e non semplicemente una stupida e ignorante critica) al neodarwinismo. Come si sa Behe e Dembski credono che esista un “progettista intelligente”, ma preferiscono evitare di dire pubblicamente che si tratti di Dio. Curioso che un quotidiano cristiano li consideri invece fra gli oratori più adatti proprio …per dimostrare l’esistenza di Dio. Tanto più dopo che, come testimone sotto giuramento al processo di Harrisburg, Behe ha ammesso che secondo i criteri di scienza che usa, anche l’astrologia sarebbe una scienza… [Lo sapranno i sui supporter italiani? Se lo sapessero … gli interesserebbe?] Interessante sarebbe però capire perché il dibattito abbia toccato pesantemente anche i problemi dell’evoluzione, trascinando una visione caricaturale di Darwin addirittura al centro del dibattito; sconcerta notare la somiglianza con le critiche fatte al neodarwinismo del card.Schönborn anche nella sua recente conferenza a Castelgandolfo (… non ci sono prove del passaggio da una specie all’altra …. ancora non hanno trovato forme di transizione fra una specie e l’altra, ecc ….); deprimente pure l’idea di presentare immagini che dovrebbero rappresentare animali che gli evoluzionisti starebbero cercando da decenni ma non trovano, a cominciare dal … croco-duck (un incrocio fra un rettile


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e un uccello!). Come si capisce [abbastanza] facilmente, si riciclano contro il neodarwinismo vecchie critiche all’evoluzione biologica come fatto e quindi si finisce con lo sconfessare addirittura il documento firmato dal card,.Ratzinger nel 2004 dove invece si dimostra che la chiesa cattolica crede nell’evoluzione biologica, confermando e non “distruggendo un bagaglio di civiltà conquistato faticosamente dai nostri padri”. Penoso anche il tentativo di non spiegare (rumorosamente sottolineato dal pubblico in sala) la causa del cancro, dato che non hanno altra spiegazione … che il peccato originale: per colpa di Adamo ed Eva si sarebbe perduta la perfezione originaria dell’uomo, creato senza né malattie né cancro (…nonostante tutti sappiano che i tumori colpiscano anche gli animali e le piante) … Come si può vedere la situazione USA presenta una radicalizzazione fra posizioni alternative che porta a confrontarsi anche sui temi dell’evoluzione, dove è però assolutamente evidente l’inadeguatezza e l’ignoranza culturale di chi contrasta il neodarwinismo su basi religiose; l’aspetto più triste è comunque il successo di questi ignoranti, date le elevate percentuali di chi negli USA non crede nell’evoluzione biologica nemmeno come un fatto. Un articolo su Slate (“Kirk Cameron Proves That God Exists”) presenta anche la foto del crocoduck, una visione che ha fatto perdere il controllo anche all’ateo della Rational Response Squad, che si è lasciato sfuggire un improbabile “Oh my God!” NB: alcuni video del dibattito "Does God Exist?" sono disponibili (disordinatamente) anche su YouTube, qui e qui. Sembra che siano già state migliaia, in due giorni, le visite al sito dei video. In effetti … si consiglia di vederli …, sperando che i recenti sbandamenti e le incoerenze come quella di contestare un documento del 2004 firmato dal papa attuale, non ci portino verso un futuro simile. Un’altra nota a margine: il video “Kirk Cameron And Bananas” disponibile su YouTube, che avevo citato come una stupida e provocatoria ironia contro i creazionisti, era invece proprio un capolavoro della stessa coppia (Cameron e Comfort) di propagandisti dell’esistenza di Dio. Spiritoso un commento lasciato nella pagina web del video: “ed ora fateci vedere se la prova del disegno intelligente si può fare anche con un’anguria!”; qualcuno propone invece di provare con ananas., patate, cipolle. Una versione critica del video si trova qui: “Ray Comfort banana argument gets pawned”, dove si dimostra anche che la forma attuale della banana … non è quella originaria … ma è un effetto dell’intervento intelligente dell’uomo. [Risulta comunque incomprensibile e rischioso questo continuo riferirsi a fatti materiali che riguardano la biologia e l’evoluzione per cercare di convincere dell’esistenza di entità superiori. Sarebbe molto meglio per i biologi e gli evoluzionisti che non si usassero improbabili spiegazioni “materialistiche”; in questo modo potrebbero fare tranquillamente il loro lavoro senza rischiare di toccare ogni giorno invisibili “fili scoperti” che rischiano di fulminarli]. Sul Riformista un articolo (“IL DIO DEGLI SPAGHETTI VALE QUANTO QUELLO DI BUSH”) recensisce gli ultimi due libri di Telmo Pievani, e in particolare l’ultimo (“In difesa di Darwin”). Come si capisce, forse il titolo avrebbe dovuto piuttosto far riferimento alla difficile situazione dei neodarwinisti italiani, costretti a difendersi da critiche che il libro (usando anche l’arma dell’ironia, quando proprio la ragione si rifiuta di procedere e deve arrendersi…) dimostra basate sull’ignoranza dei fatti oltre che assolutamente indifendibili per la loro indimostrabilità, proprio quella indimostrabilità che le rende, come la teiera orbitante di Bertrand Russell, addirittura incontestabili, condannando alla frustrazione e all’umiliazione chiunque cedesse agli inviti ad un impossibile “dialogo”. Non per niente il sottotitolo del libro è “Piccolo bestiario dell'antievoluzionismo all'italiana”.. Nella recensione si evidenzia uno dei principali problemi sollevati dal libro: “non esiste il reato di diffamazione della scienza”; la diffamazione in realtà è una


conseguenza del calpestamento della ragione e dell’evoluzione culturale umana, un “reato” che forse dovrebbe essere considerato più grave se compiuto da un “umano”. Il libro non riesce a fornire tutta l’enorme documentazione di questi “reati di diffamazione della scienza”, che invece ognuno più trovare qui.

9/5/07-IT

Un paio di articoli sull’Avvenire sul convegno organizzato dall’Istituto Italiano di Antropologia con F.Ayala su un argomento interessante e molto aperto alla speculazione e alla comparazione dell’uomo con le specie più vicine: “Etica e Altruismo nella storia evolutiva dell'uomo”; sono presenti esperti ed anche primatologi; qui il documento di presentazione del Convegno, il programma e gli Abstracts degli interventi. L’articolo che parla del convegno (“Etica nell'Homo Sapiens”) sottolinea parte dell’intervento di F.Facchini, che evidenzia come nei primati “il nucleo familiare, l'educazione della prole, la cooperazione, il vivere sociale” non sarebbero “coscienti e liberi” come invece avviene solo nell’uomo. Poiché si dice che “I requisiti del comportamento etico sono quindi antichi quanto l'uomo” rimane senza una spiegazione che vada al di là della biologia e della biochimica e la domanda posta proprio come prima frase “Come possono essere spiegati i comportamenti "altruistici" tra i primati?”. Il secondo articolo è un’intervista a Francisco Ayala (“Uomini o scimpanzè?”), uno dei biologi universitari cattolici USA cha da tempo contrastava l’avanzata dell’ID per difendere quella che credeva essere la posizione della Chiesa Cattolica. Proprio di questo aveva parlato addirittura a Roma due giorni fa nel seminario "Darwin, Evolution and the Intelligent Design Movement", ma le sue idee di cattolico esperto dei creazionisti USA da qualche anno non trovano più spazio sull’Avvenire… L’intervista tocca soprattutto problemi scientifici, in parte anche al di fuori delle competenze di Ayala, che sbaglia la valutazione delle dimensioni dell’encefalo dei bonobo e che ha difficoltà a far capire la differenza fra altruismo “morale” umano e altruismo “solo biologico” dei primati. Brutale la frase in cui, dopo aver confermato la somiglianza e l’origine degli ominidi bipedi dalle antropomorfe, conferma il suo neodarwinismo dicendo “Le specie si adattano all'ambiente per mezzo della selezione naturale …”, aggiungendo pure che “non contrasta affatto con l'insegnamento della Chiesa”, forse dimenticandosi che il papa non ha risposto alla sua lettera di quasi un paio di anni fa, e che quindi la decisione non è di sua competenza, avendo pure un contenzioso aperto. Molto decisa e sicura anche la chiara e corretta illustrazione fatta da Ayala sui tempi evolutivi e sull’origine della nostra specie, che non è facile leggere sull’Avvenire (si può verificare infatti che questo articolo del 2006 racconta proprio il contrario) “Il genoma umano è fatto di 3 miliardi di "lettere". E così pure il genoma delle scimmie bonobo. Il 99% del genoma è identico nell'uomo e nei bonobo; le due specie lo hanno ereditato dal loro ultimo antenato, un primate vissuto circa sette milioni di anni fa”. Errate invece le sue informazioni sulla presenza di sepolture in Homo habilis, mentre comunque è la prima volta che si legge sull’Avvenire che l’aumento dell’encefalo è avvenuto in una fase successiva dell’evoluzione dall’antenato che abbiamo in comune con le antropomorfe; nuova anche la corretta sottolineatura


dell’importanza dell’ovulazione criptica. Molto strana, dato che non è documentata e documentabile, la sua opinione sull’impossibilità che esistano altri esseri intelligenti nell’universo; dimenticandosi che improbabilità non è sinonimo di impossibilità. Se dovessero dargli ascolto, si risparmierebbero comunque i troppi soldi che vengono spesi per cercare, con tutte le intelligenze sprecate o poco utilizzate qui sulla terra, inutili intelligenze extraterresti (progetto SETI). Sarebbe stato un argomento che il giornalista avrebbe potuto approfondire, dato che contrasta con l’opinione (anche questa non documentata, ma facendo un uso più corretto della probabilità) di altri scienziati. In effetti potremmo considerarlo più un atto di fede che un’opinione, essendo basata solo sulla infima probabilità di eventi rari. Certo che agli eventi rari dovrebbe crederci soprattutto un genetista come lui, avendone costantemente le prove nella genetica umana… CONFRONTO CON QUELLO CHE POTEVA DIRE AYALA 7 ANNI FA E’ facile dimostrare come le idee di F.Ayala a proposito dell’Intelligent Design USA avessero ben altro spazio sull’Avvenire pochi anni fa, solo 7 (sette), mentre non hanno avuto alcuno spazio negli ultimi due anni. E’ importantissimo, per chi volesse davvero capire la situazione attuale (dopo una “sbandata” se non addirittura una “retromarcia”) leggere bene tutta l’intervista a F.Ayala del 9/9/2000 (“Adamo sta pure con le scimmie”); e questo anche grazie allo stesso giornalista che ha fatto oggi l’intervista, e che nel 2000 non aveva motivo di preoccuparsi di sbilanciarsi certificando, come premessa ad una domanda , che “quella evoluzionista è ormai la teoria dominante”. F.Ayala, presentato con rispetto come “massimo rappresentante del neo-darwinismo, che fornisce nuovi argomenti a favore della validità della teoria evoluzionista”, ovviamente lo confermava e lo dimostrava. Dato che recenti articoli sull’Avvenire sono intitolati invece “Darwin, mancano prove” è davvero istruttivo ricordare come sullo stesso avvenire 7 anni fa Ayala potesse addirittura sostenere che l’Intelligent Design proposto dai creazionisti USA (lui giustamente li conosce da tempo e li considera per quel che sono .. come è stato ben dimostrato al processo di Harrisburg) sia “blasfemo”: "Recentemente i creazionisti hanno pubblicato due o tre libri. In questi saggi puntano sui meccanismi dell'occhio umano e della coagulazione del sangue. Sono tanto complessi, sostengono, che debbono necessariamente essere stati progettati e realizzati, così come sono, da un essere superiore. Secondo me, questa posizione non solo non è scientificamente corretta ma può addirittura rivelarsi blasfema., perché il corpo umano non è tutto perfetto. Dire che, così come sono, tutti i nostri organi rappresentano l'opera diretta del Creatore equivarrebbe ad affermare che è stata creata un'opera imperfetta. Questi organi e meccanismi sono soltanto il risultato dell'evoluzione e della selezione". [E pensare che sono passati solo 7 anni! Ora c’è però un altro papa. Certo è bello che qualcuno al convegno ci abbia ricordato che, grazie alla nostra intelligenza sviluppatasi nel corso di milioni di anni, siamo unici e molto diversi dagli animali … e possiamo cambiare idea anche molto rapidamente, non essendo legati a quanto sta scritto nei nostri geni. Solo nella nostra specie “il vivere sociale, la cooperazione e il comportamento etico sono coscienti e liberi” …]. Chi fosse andato alla conferenza a Roma il 7 maggio avrebbe potuto verificare se anche F.Ayala abbia cambiato idea in 7 anni. Dopo aver evidenziato e commentato le due interviste ad Ayala a soli 7 anni di distanza, dopo aver citato etica e libertà come caratteristiche specifiche della nostra specie, dopo aver verificato che è stato censurata la conferenza (il 7 maggio a Roma) del biologo universitario cattolico (già … non è stato fatto notare, come


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pure si è preferito sorvolare sul fatto che fosse anche stato un domenicano) sull’ID, credo non sia il caso di commentare l’articolo presente sull’Avvenire di oggi dal titolo ”Il cardinale Poupard: «È del tutto falso che la Chiesa sia contro la scienza e la ricerca”. Basta far notare che, nonostante la richiesta del papa a Regensburg di modificare, rendendoli più elastici, i criteri della scienza per non dequalificare tutto ciò che si basa sulla fede, il card. Poupard sostiene che “non esiste … nemmeno antagonismo tra le scienze umane e naturali”, “per un“nuovo dialogo tra scienze naturali, filosofia e teologia su tutti i temi di attualità, dalla bioetica alla discussione sulla Creazione” (di evoluzione non si vuol sentir parlare?), e propone, con valutazioni critiche quanto meno opinabili “la necessità di integrare ragione e fede, per evitare che la prima pretenda di essere assoluto, diventando perciò motivo di oppressione e di libertà negata all’umanità, e che la seconda scada nella superstizione”. Molto interessante (sarebbe utile controllare quanti fondi pubblici, magari anche l’8 per mille, vengano utilizzati per contrastare il metodo scientifico) l’elenco di finanziamenti che sono disponibili non per ricerche scientifiche, magari anche alternative, ma solo per cercare di “integrare ragione e fede”, cioè per pubblicizzare una definizione “alternativa” di scienza, che permetta di fornire una patente di razionalità/scientificità anche ad atti di fede indimostrabili; sono finanziamenti che vengono da ricche fondazioni protestanti USA vicine al presidente Bush. A questi fondi generosi si aggiungono anche i fondi di banche ed enti locali; il recente convegno di Varenna gestito anche dalla Templeton Foundation aveva ospiti internazionali prestigiosi e la partecipazione era gratuita, essendo finanziato da banche, comuni, province e regione; sempre la Templeton Foundation USA e/o gli enti locali hanno finanziato recenti convegni a Tortona e ad Ancona che brillavano per omogeneità culturale e religiosa. E’ importante ricordare, ma lo sanno tutti, che invece sono scarsi e scarseggiano ogni anno di più i fondi per chi in Italia la scienza la fa davvero, e certamente non possono essere utilizzati anche per difenderla. Non credo che comunque la fuga di certi cervelli impensierisca molto in certi ambienti culturali e religiosi. Un’altra iniziativa interessante al Festival della Filosofia di Roma (a dimostrazione del grande interesse del Festival per Darwin, che pure vi parteciperà per interposta persona…!) il giorno dopo: venerdì 11 maggio Sala Sinopoli ore 21,30: Io, Charles Darwin tracce e voci dalla mia vita (ingresso 10 euro) Viaggio nella scienza attraverso dialoghi, immagini, suoni e la partecipazione straordinaria di Edoardo BoncineIIi, Giulio Giorello, Pier Luigi Luisi. Progetto, testo e regia Valeria Patera, musiche originali Francesco Rampichini, videoinstallazione Valeria Spera, light designer Trui Malten, con gli attori: Roberto Visconti (Darwin), Alessandro D’Ambrosi (Capitano FitzRoy) Produzione esecutiva TIMOS teatroeventi con il sostegno di EMBO European Molecolar Biology Organization – Science & Society Programme e Università di Roma 3. a Roma il 10 maggio alle 10 nell’ambito del Festival della Filosofia, dibattito con Pievani, mons.Coda, Scalfari e (conduce) Franceschelli: “Fede e ragione”. Pievani parteciperà poi anche ad un altro dibattito nel pomeriggio alle 16: “Scienze sul confine: potenzialità, limiti, garanzie”, con Enrico Bellone, Francesco De Martini, Paolo Zellini, conduce Felice Cimatti. Purtroppo molti dei partecipanti avrebbero potuto essere interessati anche a seguire il convegno che si terrà ai Lincei la stessa mattina, dalle 9 alle 14: SCIMMIE UNO (S)COMODO SPECCHIO (ROMA - PALAZZO CORSINI - VIA DELLA LUNGARA, 10), . Mercoledì 9 maggio 2007 La Fondazione Rudh e la Casa della Cultura di Milano presentano: Aperitivo con i Filosofi. Il sapere e le sfide del passaggio di secolo. Libertà, giustizia, religione, scienza nelle riflessioni di Telmo Pievani: "Le nuove forme della


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cultura antiscientifica italiana". alle ore 18.00 presso la sala conferenze del Centro Culturale Cascina Grande viale Togliatti - Rozzano. Ingresso con aperitivo: € 5,00. Pievani terrà anche una conferenza l’8 maggio a Genova, per parlare di evoluzione della vita, dalla prima cellula fino all’uomo (“Da L.U.C.A a Homo Sapiens. Il fascino della contingenza evolutiva”). Articolo sul Messaggero (“Noi tra realtà e mistero”) in cui si parla del nuovo libro di Fernando Savater (“La vida eterna”) che tocca il problema del rapporto fra scienza e fede. Si annuncia anche la presenza di Savater a Roma il 10 maggio alle 10 nell’ambito del Festival della Filosofia. L‘8 maggio a Roma convegno organizzato dall’Istituto Italiano di Antropologia con F.Ayala su un argomento interessante e molto aperto alla speculazione: “Etica e Altruismo nella storia evolutiva dell'uomo”. Sicuramente la primatologia avrà comunque un ruolo rilevante sugli aspetti documentabili e analizzabili, tanto è vero che ben 3 sono i primatologi presenti: Enrico Alleva (Istituto Superiore di Sanita') Antonello La Vergata (Universita' di Modena e Reggio Emilia) Cristiano Castelfranchi (C.N.R. - Universita' di Siena) Bonaventura Majolo (University of Lincoln, UK) Fiorenzo Facchini (Universita' di Bologna) Alberto Oliverio (Universita' di Roma "La Sapienza") Orlando Franceschelli (Filosofo) Gabriele Schino (Consiglio Nazionale delle Ricerche) Augusto Vitale (Istituto Superiore di Sanita') La graduatoria dei vincitori al Premio Galileo ha visto ai primi posti della classifica tre libri che presentavano argomenti di biologia (genetica, antropologia ed evoluzione): “L'accoppiata padre e figlio Cavalli-Sforza vincitrice del Premio letterario Galileo, bandito dal Comune di Padova. Al secondo posto Barbujani, al terzo Pievani, al quarto Visconti e al quinto Bondì” Oggi a Padova avverrà la “Grande cerimonia finale e premiazione del vincitore del Premio Galileo” per la divulgazione scientifica. Dopo una prima valutazione che ha scelto i cinque libri migliori, una giuria popolare di ragazzi oggi proclamerà il libro scritto dal vincitore, scelto fra Pievani, Visconti, Bondi, Cavalli-Sforza e Barbujani. Come si capisce l’evoluzione è al centro dell’interesse di questi premi, e ben tre sono gli autori che approfondiscono gli aspetti biologici. Forse per questo il “madrino” della premiazione sarà Patrizio Roversi, reduce da un giro per il Sudamerica sulle tracce di Darwin (“Evoluti per caso”) Un’occasione eccezionale per tutti i romani che credono che l’Intelligent Design USA sia un cosa seria. Il Prof. Francisco J. AYALA, della University of California di Irvine, USA, terrà a Roma alla Sapienza lunedì 7 maggio p.v. alle 12.00 (Aula Montalenti, ex-istituto di Genetica) un seminario sul tema "Darwin, Evolution and the Intelligent Design Movement". Ayala, docente universitario di biologia, esperto di evoluzione, filosofo della scienza e pure ex domenicano è uno dei biologi universitari cattolici che da anni cerca di contrastare l’avanzata dell’Intelligent Design, ben finanziata da ambienti conservatori protestanti ma contrastata dai cattolici USA. Da ricordare (e magari da rileggere…) la preoccupata lettera che Ayala scrisse il 12/7/05 al papa assieme ad un altro biologo universitario cattolico, Kenneth Miller, per supplicarlo di smentire appena possibile l’editoriale (“Finding Design in Nature”) del Card. Schönborn che il 7/7/05, appoggiando l’ID, condannava anche l’attività che da anni questi scienziati cattolici USA svolgevano in difesa della posizione cattolica, che loro ritenevano un po’ diversa, sull’evoluzione biologica. La conclusione della lettera era la seguente (da cui si capisce perché Pievani nel libro abbia citato “l’irritazione e lo sconforto di Francisco Ayala”): “It is vitally important, however, that in these difficult and contentious times the Catholic Church not build a new divide, long ago eradicated, between the scientific method and religious belief. We are writing to you today to request that you clarify once again the Church's position on Evolution and Science, that you reaffirm the remarkable statements of Pope John Paul II and the International

“Mi sembra sia stata la Provvidenza ad averti indotto a scrivere l’articolo al New York Times”


Theological Commission, so that it will be clear that Cardinal Schšnborn's remarks do not reflect the views of the Holy See. We thank you for your consideration to this request, and wish you continued strength and wisdom as you continue to lead the Catholic Church in these difficult times.”.

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Non mi sembra che il papa abbia mai risposto finora a questa lettera, ma chi andrà a sentire Ayala lo verrà sicuramente a sapere. Come si vede il modo di gestire il tema dell’evoluzione da parte della chiesa cattolica è stato criticato anche da autorevoli biologi cattolici che ben conoscono cosa si nasconde dietro a semplici critiche prive di proposte alternative serie che però hanno affascinato altri cattolici meno esperti di biologia ma più autorevoli. Come sappiamo, una risposta è venuta dal libro che riporta il pensiero del Papa sull’editoriale del Card. Schönborn sul New York Times: “Mi sembra sia stata la Provvidenza ad averti indotto a scrivere l’articolo al New York Times”. Il 7 maggio a Roma si potrà sentire la reazione di Francisco Ayala; magari anche sulla Provvidenza. Se qualcuno volesse approfondire il pensiero di questi cattolici USA anti-ID, un altro degli autorevoli firmatari della lettera prima citata, Kenneth Miller gestisce una pagina web personale sull’evoluzione che raccoglie i suoi interventi degli ultimi decenni contro l’Intelligent Design e in favore di quello che pensava fosse il pensiero cattolico sull’evoluzione. Da notare che K.Miller era l’autore del libro di testo sull’evoluzione adottato proprio nella scuola superiore di Dover in Pennsylvania; anche per questo si è presentato come testimone al processo che si è svolto poi ad Harrisburg contro i sostenitori dell’ID. Forse anche lui avrebbe qualcosa da dire sulla Provvidenza. Nel suo sito c’è anche il testo di una lettera del 10/7/2005 sul documento del Card.Schönborn (“The Cardinal's Mistake”) e della lettera al Papa; non ci sono le due risposte. [Questi biologi cattolici universitari USA sono certamente pazienti, ma sono davvero più invadenti e presuntuosi di altri biologi cattolici universitari … o forse gli altri aspettano che qualcuno legga la lettera del 1988 e finalmente li chiami? Forse sarebbe il caso di fare interviste sull’Avvenire simili a quella che fece Ayala il 9/9/2000: “Adamo sta pure con le scimmie”. Evidente anche come il giornalista stesse tranquillo nel suo ruolo di intervistatore.] Su Repubblica un paio di lettere (“La scienza conferma la teoria di Darwin”), fra cui una di Stefano della Casa che contesta la dichiarazione del Papa («La teoria sull' evoluzionismo non è completamente dimostrabile perché mutazioni di centinaia di migliaia di anni non possono essere riprodotte in laboratorio») Uscirà nei prossimi giorni presso la casa editrice Bompiani un libro di Telmo Pievani (“ln difesa di Darwin. PiccoIo bestiario dell'antievoIuzionismo all'itaIiana”) che racconta e commenta alcuni degli aspetti più strani (e talvolta anche tristi o divertenti, data l’eterogeneità e le diverse competenze di chi manifesta pubblicamente le sue conoscenze sull’evoluzione) della battaglia che da anni si svolge, anche in Italia, contro ipotesi scientifiche che ormai sono ben consolidate e indispensabili per capire e utilizzare, per il bene dell’umanità, i meccanismi che agiscono in biologia, come verifichiamo ogni giorno. Rispetto agli USA, in Italia forse si è un po’ più coraggiosi a manifestare e difendere opinioni scientifiche ottocentesche che, a dire il vero, gli esperti italiani di antidarwinismo conoscono troppo bene, a differenza di quello che riescono a far credere i comunque i pochi, ma meglio preparati, “esperti” USA. Bisognerà pur riflettere un po’ sul fatto che chi critica pubblicamente il darwinismo troppo spesso mostra evidenti carenze informative, mentre chi lo difende sembra evidente che lo conosca meglio . Non dimentichiamo comunque che l’obiettivo non è tanto la biologia o l’evoluzione biologica, ma lo stretto legame, sempre esistito ed apprezzato, fra ragione e scienza e il metodo scientifico che ancora aspetta di tornare ad essere, anche formalmente, uno degli elementi caratterizzanti della formazione scolastica nei primi anni di vita, dopo esser stato eliminato nel 2004 dai programmi delle


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scuole elementari italiane. Per inciso, sta avvenendo proprio il contrario di quanto raccomandava un quasi dimenticato ma preoccupato documento papale del 1988, di cui si dovrebbe l’anno prossimo celebrare il ventennale, giusto in tempo per poi festeggiare con maggiore serenità e rispetto reciproco il bicentenario di Darwin del 2009. Il 6 maggio a Gallarate alle ore 16.30 al Teatro del Popolo uno spettacolo teatrale per ragazzi che “ripercorre il viaggio del brigantino Beagle e il percorso intuitivo dello scienziato inglese. Il ventenne Charles Darwin imbarcato sul brigantino Beagle, compie uno straordinario viaggio naturalistico in Sud America tra Brasile, Argentina, Ande e infine le Galapagos.”: “Il naso di Darwin”. Sicuramente un esempio di ventenne che può essere un modello molto stimolante per i giovani d’oggi.

Articolo sul Corriere (“Il darwinismo sfida la religione. Ma non smentisce l'esistenza di Dio“) sull’ultimo libro di Franceschelli. Articolo di F.Bacchini sull’Unità (“Chiesa e scienza: la carota e il bastone”) sul nuovo responsabile della CEI, il card.Bagnasco. Si ricorda il suo primo intervento, critico verso una scienza non subalterna alla religione cattolica, l’anno scorso a Genova in occasione del Festival della Scienza (si veda questa Rassegna Stampa in data 31/10/06). Nell’articolo si parla anche dell’impari confronto fra scienza e fede; si esclude qualsiasi possibilità di confronto o di dialogo, anche criticando la posizione di scienziati cattolici che cercano di illudere sulla possibilità di dialogo nonostante le diverse competenze in ambiti del tutto diversi e nonostante che il dialogo sia a senso unico. Si sostiene infatti che sia sbagliato pensare che “la scienza e la religione, sul terreno di cosa sia vero e falso abbiano la stessa autorità … dato che in questo campo la scienza ha un autorità immensamente più alta della religione …. Non è augurabile nessuna sintesi, nessun dialogo alla pari, nessun incontro compromissorio .. Non dobbiamo trattare scienza e cattolicesimo come se fossero due partiti antagonisti”. Prove recenti di questa impossibilità di dialogo, in particolare sul tema dell’evoluzione, le troviamo nell’intervento di Schönborn a Castelgandolfo, riportato dall’Avvenire il 18/4/07 (“Darwin, mancano prove”). Già avevo notato che, rifiutandosi di capire le scoperte, le ragioni e i metodi della biologia evolutiva si arrivava addirittura a contestare, probabilmente senza accorgersene, anche … il poco noto documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger; ma il fatto che è più incomprensibile è che il card. Schönborn, negando l’evoluzione biologica (“i missing links … anche dopo centocinquant'anni di intense ricerche semplicemente non esistono” è una classica frase che identifica chi crede, come qualche secolo fa, che tutte le specie siano state create come appaiono attualmente) avrebbe problemi anche a dialogare con l’autore dell’intervento del 2005 sul New York Times, dove si legge “Evolution in the sense of common ancestry might be true”; questa frase, che leggiamo simile anche nel documento del Vaticano del 2004,. ammette l’evoluzione biologica come fatto, è ora certo che il cardinale dovrebbe prima verificare se riesce prima a dialogare con se stesso. [da Pikaia] E’ uscito il nuovo numero della rivista dell’UAAR (L’Ateo n. 2/2007) con alcuni articoli che riguardano il dibattito attuale sull’evoluzionismo: • Chi ha bisogno delle cause finali? - Telmo Pievan (articolo on line) • L’Evoluzione è Maschio o Femmina? - Felicita Scapini • Antropologia culturale e antropologia biologica: una storia di


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destini incrociati - Carlo Talenti, La Chiesa contro Darwin. Parola di papa - Francesco D’Alpa Un articolo piuttosto triste, a cominciare dal titolo “LA HACK NON CREDE A NIENTE HA FEDE SOLO NEI MARZIANI” compare oggi su Libero. Ovviamente i marziani non esistono e non c’entrano per niente e ovviamente la Hack ha ragione e senza dubbio crede a qualcosa (anche se forse non a quello in cui crede il giornalista…). Si critica il fatto che Margherita Hack (accusata addirittura di appoggiare i Darwin Days… nonostante “non creda a niente”) pensi che sia estremamente probabile che esistano altri esseri intelligenti in qualcuno delle altre migliaia di pianeti con caratteristiche simili a quelle della terra. In realtà la Hack aveva parlato di certezza, e su questo si basa, per criticarla, il giornalista che non ha dubbi (sempre che non glielo dica la Hack) a trasformare in certezze (e purtroppo anche a propagandarle) anche fatti che al contrario sono altamente improbabili per chi non ha la sua fede che lo porta a credere a tutto (a differenza della Hack). Si è concluso il convegno scientifico “Cambiamenti climatici e sviluppo”, svoltosi a porte chiuse in Vaticano in una sede forse poco adatta (il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace invece dell’Accademia delle Scienze Pontificia, probabilmente giudicata un’assise poco gradita) per verificare se davvero i cambiamenti climatici previsti dalla recente relazione pubblicata dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) a pochi anni dalla stesura del Protocollo di Kyoto siano una minaccia per la nostra specie e per la religione cattolica. Erano presenti vari esperti e rappresentanti di alcuni governi. Si sono confrontate le diverse interpretazioni dei fatti e si sono anche discussi i fatti. Se ne parla oggi sull’Avvenire in diversi articoli, quasi tutti scritti da un giornalista che ha appena scritto un libro contro il catastrofismo degli ambientalisti (tipo WWF e Greenpace…), che notoriamente credono poco alla possibilità che la provvidenza intenda comunque risolvere qualsiasi guaio che l’uomo possa fare nella sua prevista (dal Catechismo del 1992) attività di dominio sulla natura. Particolarmente incalzante e senza sconti quindi l’intervista a chi (etichettato sbrigativamente come “catastrofista” per semplificare il giudizio ai lettori dell’Avvenire) crede che l’attività umana influenzi il clima (“Rahmstorf: temperatura più alta? È colpa dell'anidride carbonica”), mentre altri articoli sono più rilassati (“Idso: CO2 causa d'inquinamento? No. Anzi, può essere una risorsa”; “La tutela dell'ambiente non è un freno allo sviluppo”, “Benedetto XVI: vanno ricercati stili di vita e di produzione improntati al rispetto del creato”, “Clima che cambia, «difesa del creato senza ecologismi»” con le conclusioni del Card.Martino) Se ne parla anche in un articolo dell’agenzia Zenit (“Sui cambiamenti climatici, la Chiesa respinge previsioni catastrofiche e misure contro lo sviluppo”) in cui si riferisce delle conclusioni del Card.Martino, che ricorda che •

“l’uomo ha una indiscussa superiorità sul creato e, in virtù del suo essere persona dotata di un’anima importante, non può essere equiparato agli altri esseri viventi, né tanto meno considerato elemento di disturbo dell’equilibrio ecologico naturalistico”

ma dimentica di come in alcuni paesi, ad esempio l’Italia, sede del papato, si sia da anni arrivati all’innaturale, egoistica e masochistica “crescita zero”, mentre in altri si sia riusciti a far regredire, anche con metodi innaturali che lui condanna, la crescita demografica mondiale (che è quindi, lei sì, in regressione): “alla Conferenza internazionale del Cairo su Popolazione e Sviluppo nel 1994 la Santa Sede ha dovuto contrastare, assieme a molti paesi del terzo mondo, l’idea secondo cui l’aumento della popolazione nei prossimi decenni sarebbe stata tale da portare al collasso gli equilibri naturali del pianeta e impedirne lo sviluppo. Queste tesi sono state ormai confutate e, per fortuna, sono in regressione. Nel contempo però – ha aggiunto – gli stessi che proponevano questa visione, sostenevano quale mezzo per impedire il


supposto disastro ambientale, strumenti tutt’altro che naturali, come il ricorso all’aborto e alla sterilizzazione di massa nei paesi poveri ad alta natalità”.

Scioglimento di un ghiacciaio USA dal 1850 fino solo al 1980.

Scioglimento del Pasterze (Austria) dal 1940 al 2003

Di un punto sollevato dal Card.Martino nella conferenza stampa si parla anche in un recente sito web che si dovrebbe occupare (in modo “accurate, authoritative and accessible”) dei problemi globali: “Earth Portal”. Si cita infatti (“Cardinal Says Pope Should Talk Climate Change with Bush”) l’auspicio “I imagine and I hope they will discuss climate change“che in giugno, nel prossimo incontro del Papa con Bush, si discuta anche di riscaldamento globale e dei suoi effetti sulla nostra specie. In realtà sembra abbiano posizioni abbastanza simili, anche se magari per motivi diversi (a partire dal fatto che i consumi energetici del Vaticano non destano particolari preoccupazioni almeno per un millennio, né si deve preoccupare di ghiacciai che si sciolgono…) Preoccupante il fatto che in un altro articolo, in una pagina vicina (“I ghiacciai «in ritirata»: soffrono i fiumi del Nord“) vengano “abbelliti” i dati reali per confermare qua le previste conclusioni del convegno in Vaticano; si legge infatti che i ghiacciai, la cui continua riduzione a partire dal secolo scorso è al 90% (secondo l’IPCC) un indicatore del riscaldamento globale, si sarebbero invece espansi fino al 1980 e solo da allora sia iniziata la riduzione: “L'emergenza ghiacciai si è manifestata all'incirca venti anni fa, dopo una fase di sensibile avanzata, il cui apice è stato raggiunto negli anni '80. Da allora si è presentata un'improvvisa quanto intensa fase di riduzione generalizzata, che per rapidità e misura è difficilmente spiegabile, anche considerando l'ormai noto incremento dell'effetto serra”. Se qualcuno non avesse capito bene il concetto, lo si evidenzia, stravolgendolo ancora di più, nel sottotitolo: “Da vent’anni le grandi riserve solide di acqua delle nostre montagne si stanno riducendo a ritmi elevati, con un improvviso rovesciamento della tendenza, che fino all’inizio degli anni Ottanta era di progressiva espansione”.

Le prove per contestare questo tentativo di fornire dati e idee errati ai lettori (senza comunque escludere la possibilità che gli effetti dell’attività umana, però già visibili dal 1800, abbiano un ruolo limitato) si trovano nel sito del World Glacier Monitoring Service, che fornisce tabelle per il periodo 1959-2000. Per avere comunque un quadro delle fluttuazioni negli ultimi 45 anni, alcuni dati più limitati ma evidenti si possono osservare qui: un grafico (1960/2007) del ritiro dei ghiacciai mostrato nella pagina web “State of the Cryosphere” nel sito del NSDIC (National Snow and Ice Data Center) è sufficiente per far capire come l’aumento, dal 1950 e fino al 1980, riguardasse un numero limitato di ghiacciai, con effetti limitati sulla situazione globale. La stessa immagine qui a sinistra mostra un caso di riduzione chiaramente precedente al 1980, dato che si riferisce proprio a quell’anno. Cliccando l’immagine si apre la pagina con un’informazione più completa. Impressionante anche vedere come si sia cercato di far scendere i turisti sul ghiacciaio Pasterze, in Austria, nonostante la sua continua riduzione. 60 anni fa era a livello del parcheggio, poi hanno costruito una funicolare a cremagliera che nel 1963 (il ghiacciaio si era già abbassato di parecchie decine di metri…) portava i turisti al livello del ghiacciaio; e ora c’è da fare a piedi quasi il doppio del dislivello attrezzato con la funicolare; il percorso pedonale è arricchito da cartelli che indicano la successiva posizione della superficie del ghiacciaio nei diversi anni. Altri ghiacciai alpini in un secolo sono quasi scomparsi, e per quelli svizzeri si ha il grafico annuale a volte anche per un secolo, che evidenzia il diverso comportamento di quelli sul versante sud delle Alpi, gli unici che hanno avuto incrementi ma solo fra il 1950 e il 1980. 26/4/07-IT

Da un articolo sul Riformista (“Darwin e DICO lo stesso rifiuto”) i primi commenti al volume che riporta il brain storming sul darwinismo avvenuto nel settembre del 2006 a Castelgandolfo, da parte del filosofo Orlando Franceschelli, che lo ha già letto in tedesco. Le notizie non sono buone. E non solo per Darwin.


Leggiamo in questi giorni quanti e quanto gravi problemi preoccupano l’umanità … guerre, riscaldamento globale, fame, razzismo, globalizzazione dell’economia … qualcuno a volte si chiede (timidamente) come sia possibile che la Provvidenza non intervenga di fronte a problemi così gravi per l’umanità. Qualcuno addirittura arriva a dubitare dell’esistenza della Provvidenza … Dall’articolo veniamo a sapere che invece la Provvidenza esiste e che sembra preoccuparsi piuttosto di mettere il bastone fra le ruote alla scienza e all’evoluzione culturale umana. Sembra infatti che il papa al convegno di Castelgandolfo abbia detto, a proposito di un articolo del Card.Schönborn (“Finding Design in Nature”, 7/7/05) che sminuiva un documento (1996) del papa precedente e un altro dello stesso Card.Ratzinger firmato nel 2004: “Mi sembra sia stata la Provvidenza ad averti indotto a scrivere l’articolo al New York Times”. Possiamo sperare (i cattolici “devono sperare”) che sia stata una battuta spiritosa … che la lettera maiuscola non fosse quindi nella frase pronunciata ma sia solo nel testo scritto …: infatti nel 2005 il Card.Schönborn, con la collaborazione della Provvidenza, aveva modificato il punto fondamentale del testo di GPII; per poterlo criticare meglio: scriveva infatti “l’evoluzione (il termine non lo aveva definito) era “più di una semplice ipotesi” invece di “teoria dell’evoluzione” come risulta chiaramente da un banale controllo che finora nessuno ha fatto, sul documento del 1996 “nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell'evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria.”. Non si capisce la necessità di coinvolgere anche la Provvidenza per blindare un semplice errore di copiatura di un documento papale!! A parte questa accusa alla Provvidenza, si potrebbero anche fare molte riflessioni, tentando un’analisi quantitativa comparativa dell’impegno, del ruolo relativo e degli effetti della Provvidenza. La domanda più angosciante è forse la seguente: chi c’era allora invece dietro all’articolo pubblicato sull’Osservatore Romano il 17/1/2006 in cui F.Facchini (forse l’unico religioso oggi esperto sia di evoluzione umana che dei trucchetti usati per far nascere e crescere l’ID USA) criticava la posizione del Card.Schönborn (“Finding Design in Nature”), decisamente a favore dell’Intelligent Design modello USA e difendeva la posizione della chiesa cattolica? Un’altra domanda intelligente potrebbe essere: come ha potuto Darwin sopravvivere ai 5 anni di un viaggio intorno al mondo e ai molti anni successivi pieni di acciacchi ma anche di lavoro per contestare le idee del Reverendo Paley, che sosteneva la versione ottocentesca dell’ID? Sembra difficile escludere un costante eccezionale appoggio della Provvidenza! Altri che hanno cercato di imitare Darwin, lanciandosi in ardimentosi viaggi di esplorazione naturalistica intorno al mondo, come ad esempio De Filippi, uno dei primi zoologi ammiratori italiani di Darwin, non sono stati molto aiutati dalla Provvidenza e, non essendo arrivati vivi nemmeno a metà del loro viaggio, riposano ora in terra straniera senza aver lasciato tracce scritte delle loro scoperte … Un aspetto bisogna comunque farlo notare, per integrare la battuta spiritosa del Pontefice: se, secondo il Papa, fu la Provvidenza ad indurre il cardinale a prendere la penna in favore dell’ID, sappiamo però chi fu a far pubblicare l’articolo sul New York Times: non la Provvidenza, ma, come ha chiarito lo stesso New York Times in un successivo articolo IL 9/7/05 (Leading Cardinal Redefines Church's View on Evolution), un’agenzia


pubblicitaria che gestisce “l’immagine” dell’ID per conto del Discovery Institute (“The cardinal's essay was submitted to The Times by a Virginia public relations firm, Creative Response Concepts, which also represents the Discovery Institute”). Possiamo sperare che chi dubita dell’esistenza o dei poteri della Provvidenza sia confortato almeno dal fatto che, anche in questo caso, la Provvidenza abbia avuto bisogno di un aiutino da parte di un essere intelligente … Per ritornare al libro, l’articolo evidenzia la scelta di “presentare la teoria dell’evoluzione come non scientificamente verificata e addirittura come non provabile per via sperimentale in molti suoi aspetti, al punto che la comunità dei biologi non saprebbe neppure di cosa parla quando si appella alla natura o all’evoluzione che avrebbero fatto questo o quello” e conclude che si riconferma, negando anche alcuni aspetti leggermente positivi che hanno caratterizzato il precedente papa, “la sostanziale riproposizione di una teologia naturale e di un finalismo biocosmico da cui non solo la scienza e la filosofia, ma anche larga parte della teologia moderna si è da tempo emancipata”. Lascia comunque perplessi il fatto che si ritengano insufficienti le basi scientifiche di scienze come la biologia e la climatologia e si pretenda poi di “ampliare i limiti della ragione” in modo da far accettare anche i criteri su cui si reggono le “scienze” che amano la matematica e la fisica ancor meno della biologia. Sempre oggi su Repubblica un articolo (“IL SACRO IN DARWIN”) con un’ intervista a George Levine, che cerca di presentarci Darwin in una forma migliore; è infatti l’autore di un libro “Darwin loves you” che allude alla battaglia di etichette sui paraurti delle auto in USA, che spesso pubblicizzano il rilassante (ma non per tutti) messaggio “Jesus loves you”. Un articolo sul Foglio (“Evoluzionisti spiegano perche' Tarzan, credente, non e' un orango“) presenta l’incontro avvenuto a Milano per presentare il volume di Jablonka e Lamb “L’evoluzione in quattro dimensioni”, dove vengono illustrate ipotesi che prevedono che nell’evoluzione biologica ci sia un ruolo maggiore di meccanismi evolutivi non darwiniani, come ad esempio l’epigenesi, la trasmissione di pattern comportamentali e (sarebbe la quarta forma di ereditabilità) la trasmissione di informazioni culturali, che farebbero parte integrante dell’evoluzione. Niente di nuovo, almeno su quest’ultimo punto, ma non riguarda molto la biologia. Questa quarta componente riguarda ovviamente soprattutto l’evoluzione umana, come ammette la giornalista (che premette: “la dimensione DNA- centrica dei neodarwinisti non è sufficiente a racchiudere la complessità dell’evoluzione umana”). E’ un’ovvietà; d’altronde la stessa giornalista poche righe sopra aveva evidenziato il ruolo della prima componente, quella legata al DNA, confermandone l’importanza maggiore: “gli scimpanzé sono per il 98% geneticamente identici agli esseri umani”. Importante ricordare che questo è un dato molto recente e dovrebbe avere certamente un peso rilevante come informazione culturale compresa nella quarta forma di ereditabilità cita nel libro… o no? Sempre sul Foglio anche un altro articolo (“La scimmia è nuda”) per illustrare (a modo loro) una mostra (“La scimmia nuda”) da poco aperta a Trento che prova a spiegare, ai visitatori interessati, come sia avvenuta l’evoluzione degli ominidi a partire dai primati. Purtroppo la mostra sembra esauriente ma non sembra essere comprensibile da tutti, dato che nell’articolo, scritto da un insegnante di filosofia che ha una preoccupante allergia alla biologia e all’evoluzione, si legge “ma quali sono le spiegazioni scientifiche che dimostrano l’evoluzione dell’uomo dalla scimmia” nonostante il filosofo abbia appena prima elencato … proprio tutti i dati che lo dimostrano e che ha appena visto nella mostra … veramente complessa la mente umana… Curiosa al conclusione, dopo aver visto una mostra che documenta evidentissime somiglianze fra l’uomo e i primati e in particolare le antropomorfe, si


azzera tutto, si mettono insieme tutti “gli animali” e si conclude che la mostra ignora “le evidentissime differenze che ognuno può notare fra l’animale e l’uomo”; evidentemente, concludiamo con lui … “questo è riduzionismo, non una teoria scientifica ma una filosofia, o meglio un’ideologia”. Lascio qui in fondo il commento alla frase che conferma che l’allergia può riguardare addirittura un recente documento vaticano, di cui viene messo seriamente in dubbio (con una frase sconcertante) un punto, che riporto qui a fianco: "il primo organismo ha abitato questo poco oltre si spiega che pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. condividiamo il 90% del Poiché è stato dimostrato che tutti gli patrimonio genetico con i topi e organismi viventi della Terra sono il 21 % con ogni verme: che le geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi scimmie, da cui noi deriviamo discendono tutti da questo primo (ma gli anelli di congiunzione organismo. I risultati convergenti di dove sono?), originano a loro numerosi studi nelle scienze fisiche e volta dai topi e questi dai biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria vermi? Bisognerebbe, con dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e coerenza, arrivare a dire la diversificazione della vita sulla Terra, questo, ma forse sembra un po' mentre ci sono ancora divergenze di troppo… Ma quali sono le opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione." spiegazioni scientifiche che dimostrano l'evoluzione dell'uomo dalla scimmia? F.AgnoIi, 2007, pretende che si Card.Ratzinger, 2004 sia più chiari; anche su concetti su cui concorda anche il Papa attuale?! Come si vede, uno non crede nell’evoluzione biologica e nell’origine comune degli esseri viventi … e l’altro invece non ha problemi a credere a quanto fin dalla fine del 1700 la scienza ha dimostrato sull’evoluzione biologica. Strano che ambedue abbiano facile accesso alle pagine dell’Avvenire … e comunque non sono le poszioni più estreme che possiamo trovare nella chiesa cattolica; sono solo gli estremi della posizione antidarwiniana, all’interno della quale troviamo gente che non crede nell’origine comune degli esseri viventi (nonostante Spallanzani) e papi che invece ci credono ma non sanno dirci il perché, non volendo ancora accettare, dopo 150 anni, l’unica spiegazione che finora ha trovato migliaia di conferme (Giovanni Paolo II sul darwinismo disse chiaramente che “È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria”, ma non andò molto oltre) Sconcerta anche questa dicotomia, che viene falsamente presentata come alternativa, mentre sono semplici problemi di velocità nell’evoluzione, non necessariamente sempre costante: “secondo alcuni vi fu "un grande balzo in avanti dell'evoluzione", perché altrimenti non si spiegherebbe nulla; secondo altri, invece, ci sarebbe stata una "evoluzione graduale". Due tesi esattamente opposte”. [Deve dare una grande soddisfazione pretendere prove inoppugnabili e incontestabili alla scienza mentre si nega la possibilità di dubitare di fatti improbabili (e spesso mutevoli da un secolo all’altro…) che sono credibili solo per chi ha una paticolare fede (e spesso ne è richiesta una molto grande)]. Un ottimo commento di Chiara Lalli e Giuseppe Regalzi (“Francesco AgnoIi e l’albero della vita”) a questo soncertante articolo lo si trova anche nel blog “Bioetica” in data 27/4/07, che cura in modo particolare questo “antievoluzionista preferito”; splendida la conclusione:


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“L’origine comune di tutti i viventi trova nell’albero filogenetico della vita la sua espressione grafica più immediata. Del frutto di quest’albero Francesco AgnoIi non sembra volersi nutrire; cosa aspettarsi, del resto, da quest’Adamo innocente, che non ha voluto mai stendere la mano neanche all’albero della conoscenza?/“ Sul Corriere un articolo di G.Giorello (“Dio e democrazia”) in cui si riporta uan famosa dichiarazione di P.G.Coyne sulla teoria dell’evoluzione e la sua compatibilità con la religione cattolica. “l' astrofisico George Coyne, gesuita ed ex direttore dell' Osservatorio Vaticano, ha dichiarato (in un' intervista pubblicata in America, 23 ottobre 2006): «Il mio punto di vista è questo: Dio non vuole avere tutto sotto controllo, vuole che l' Universo abbia la sua autonomia e il suo dinamismo Ho dovuto affrontare il cardinal Schönborn: ha detto che l' evoluzione neodarwiniana non è compatibile con la dottrina cattolica. È sbagliato. Quando lo dico, molti mi chiedono: come hai potuto contraddire un cardinale? Rispondo che essere un cardinale, o persino un Papa, non significa che tutto quel che uno dice sia giusto». Si apre in Vaticano un convegno sul tema “Cambiamenti climatici e sviluppo”. L’agenzia vaticana Zenit, per prevenire discussioni, illustra solo la posizione di un importante fisico nucleare (“I cambiamenti climatici hanno origini naturali”, sostiene il professor Zichichi”) che anticipa le conclusioni; nell’articolo anche gli evoluzionisti troveranno un motivo di consolazione … (anche loro avevano la colpa di credere in una scienza che non può usare la matematica per prevedere il futuro … mal comune mezzo gaudio …): “L'illustre scienziato ha infatti sottolineato che l’intervento delle attività umane influisce per meno del 10% e che i modelli utilizzati dall’lPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, Commissione ONU fondata nel 1988) per simulare e prevedere i cambiamenti climatici sono incoerenti e non validi dal punto di vista scientifico. Con una argomentazione precisa e scientificamente dettagliata, il professor Zichichi, che è anche membro della Pontificia Accademia delle Scienze, ha prima spiegato quali sono le basi matematiche del metodo scientifico, dopodiché ha precisato che i modelli matematici utilizzati dall’IPCC non rispondono a questi criteri“.

Altri contributi del prof.Zichichi al dibattito attuale, riferiti nell’articolo: “Lo stesso polo nord 280 milioni di anni fa copriva zone dove adesso si trova il canale di Suez, Lhasa in India e Houston in Nord America. Nello stesso tempo però bisogna ricordare che in mezzo milione di anni la terra ha perso per quattro volte il polo nord ed il polo sud. Per quattro volte i poli sono scomparsi e poi si sono riformati”. [NB: A parte il fatto che sarebbe interessante scoprire la differenza fra quel che ha veramente detto Zichichi e quello che hanno capito il giornalista e poi i lettori …è evidente che sono note rilevanti modificazioni del clima legate alla dinamica degli oceani e delle zolle continentali, ma non riguardano affatto i problemi attuali né le relative soluzioni in tempi che si possano considerare compatibili con la durata della vita umana; lo stesso dicasi per quanto riguarda le modificazioni del magnetismo terrestre; in questo caso i tempi sembrano più umani e meno “divini”, anche se l’ultima inversione è comunque avvenuta ben 700.000 anni fa]

E’ veramente consolante sapere che anche la climatologia, come la biologia, non corrisponde ai criteri che caratterizzano le discipline scientifiche secondo il presidente … della World Federation of Scientists; è drammatico notare che qualcuno evidentemente non ha ancora capito che il nuovo papa vorrebbe che anche i criteri su cui si fonda la teologia venissero ritenuti almeno un po’ “scientifici” … non ha ancora letto i documenti di Regensburg? Mai sentito parlare di “ampliamento della ragione”…? Aspettiamo quindi di conoscere la sua opinione sui criteri, che il Papa a Regensburg ammetteva non fossero “scientifici”, su cui si basa la teologia, anche per capire i motivi per cui si onora di essere membro dell’Accademia delle Scienze Pontificia, un


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organismo che non si è ritenuto fosse il caso di convocare per ascoltare e discutere criteri di scientificità che ormai eliminano una scienza dopo l’altra … ma salvano la teologia … Come si può immaginare, però, la World Federation of Scientist comprende anche i climatologi! C’è addirittura un “Permanent Monitoring Panel – Climatology” pieno di esperti (Zichichi no, non c’è…) preoccupati per i cambiamenti climatici. L’aspetto comico è che mentre il presidente racconta in Vaticano che “i cambiamenti climatici dipendono in maniera più significativa dal flusso di raggi cosmici” questi esperti, oltre ad illudersi di essere scienziati (nel sito del Panel si legge “Panel Members are a community of scientists”), non citano MAI i raggi cosmici! Ci sarà qualche cosmico refuso? • Anche l’Avvenire informa oggi dell’abolizione del limbo (“Niente Limbo per i bambini non battezzati“), ma non allega le spiegazioni citate ieri degli “esperti vaticani”. Si chiarisce però che l’inesistenza del limbo sia stata “fino a pochi mesi fa solo una teoria di singoli teologi”, abbia avuto poi “una importante conferma dalla Commissione teologica internazionale” che ha deciso che “ci sono ragioni per sperare che il limbo non esista“, e il tutto è stato poi “approvato anche dal Papa”. “Il testo (40 pagine più una premessa riassuntiva) non è stato diffuso come di consueto dalla Sala stampa vaticana, ma è stato pubblicato dalla rivista americana Origin e a maggio apparirà in italiano anche sulla Civiltà Cattolica.” • Curiosa ma significativa coincidenza; proprio due giorni fa l’Avvenire titolava “Darwin, mancano prove” il confuso e pasticciato intervento non solo contro un’immagine sbagliata e superata del darwinismo (eppure già nel 1988 GPII aveva raccomandato ai suoi teologi e ai suoi cardinali di essere prudenti, di studiare e rispettare le scienze per evitare di fare cattive, o magari pessime figure) ma anche contro un documento della Commissione Teologica Internazionale presieduta ai tempi dal Card.Ratzinger. Oggi invece viene approvato dal pontefice e pubblicato il documento con cui la stessa Commissione Teologica Internazionale che nel 2004 aveva approvato l’evoluzione come fatto, oggi ritiene giusto abolire il limbo (“Limbo addio: la misericordia di Dio è più grande del peccato originale”). Se Darwin continua a vedere confermato il nucleo centrale della sua teoria anche dopo 150 anni, è proprio perché la sua teoria è stata poi sempre migliorata, confermata e aggiornata e il suo successo è stato tale che ha fatto capire come l’evoluzione sia un fatto, come riconosciuto anche dalla CTI; il limbo invece è stato abolito. Probabilmente non ci sono mai state verifiche e dimostrazioni dell’esistenza o meno del limbo, quello che è certo è che non esisterà più; non è stato precisato che fine farà chi per 8 secoli era stato confinato in quel luogo (o in quello stato?), in una condizione non certo desiderabile: è facile dimostrare che, proprio per evitare il limbo, il personale sanitario veniva addestrato ad effettuare la procedura del battesimo nel caso di rischi per la vita del neonato. Il limbo fu proposto nel 1200 da S.Tommaso d’Aquino per evitare quello che prevedeva -lettera 217- S.Agostino: i neonati non battezzati “subiranno gli effetti della sentenza pronunciata contro quanti non hanno creduto e saranno, quindi, condannati" e che poi aveva confermato il concilio di Cartagine del 418: "Se qualcuno dice […] che esiste nel regno dei cieli o altrove un luogo intermedio dove i bambini morti senza battesimo vivono felici sia scomunicato". Già il Catechismo del 1992 (di cui fu responsabile il card.Schönborn) non prevedeva l’esistenza del limbo, che pure lo stesso card.Ratzinger nel 1994 non riteneva utile (nel libro Rapporto sulla fede). Curiosa e in parte sconcertante la spiegazione dell’abolizione fornita dall’articolo, pubblicato da un sito cattolico:


“Gli esperti vaticani spiegano che l'abolizione del limbo non è un fatto solo teorico bensì "un problema pastorale urgente", perché il numero dei bimbi morti senza battesimo è in aumento sia perché molti genitori non sono cattolici sia perché molti piccoli sono "vittime di aborti". Oggi, argomenta la Commissione teologica, “la gente trova sempre più difficile accettare che Dio sia giusto e misericordioso e che escluda i bambini che non hanno peccati personali dalla felicità eterna"

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Come è evidente dalle motivazioni indicate si capisce che, rispetto al 1200, oggi ci si è finalmente accorti che al mondo non c’è solo qualche milione di cattolici, per cui è ovvio che sono milioni ogni anno i bambini (e gli adulti?!) non battezzati che vanno ad affollare il limbo. Non è chiaro se questo affollamento crea qualche problema, ma l’aumento certamente sì, dato che viene citato dagli “esperti vaticani” fra i motivi che hanno portato all’abolizione. Incuriosisce invece l’insolito accenno alla “gente che trova sempre più difficile accettare…”; se davvero si volesse andare incontro alle richieste della “gente”, avrebbe sicuramente molto più successo … l’abolizione dell’inferno. Interessante anche (a cominciare dal titolo) un articolo comparso il 07/10/2006 sempre nello stesso sito cattolico Korazym: “Abolito il Limbo? Anzi mai esistito. Era solo un'ipotesi teologica ....”. Sembra che vogliano scherzare sulle ipotesi teologiche…! • Da non perdere, sull’Avvenire, l’articolo di un filosofo allergico a tutto quanto abbia attinenza con la natura, le biologia e soprattutto l’evoluzione. Oggi si addentra nelle foreste per verificare se è vero che nei primati ci siano famiglie “naturali” cioè famiglie che, come gli ha spiegato il parroco che se ne intende, sono “formate da padre, madre ed eventuali figli”. E così vediamo come reagisca sconcertato alla dimostrazione, da parte di primatologi e antropologi, che la famiglia “naturale” nei primati non si troverebbe affatto; in realtà ignora (o salta intenzionalmente?) proprio gli esempi che vengono dai gibboni, nei quali, a causa di fattori ambientali che la favoriscono, la monogamia sembra una condizione che si verifica con una certa frequenza. In realtà l’obiettivo principale sembra infatti quello di parlar male di Piero Angela e di quelli che studiano … le famiglie naturali. La delusione nel trovare che le famiglie naturali sono così poco aderenti al suo concetto di “naturale” trova una degna sintesi nel titolo dell’articolo “L'ultima follia: impariamo dalle scimmie cos'è famiglia”. Non sarebbe allora il caso di smettere di usare l’aggettivo “naturale”… dopo questo articolo? Sull’Economist un lungo articolo (“In the beginning”) racconta di come si stia diffondendo dagli USA agli altri paesi l’attacco dei creazionisti, di vecchio e di nuovo tipo, all’evoluzionismo darwiniano. Si ritorna ancor oggi sull’Avvenire (“Schönborn cerca la «terza via» tra Darwin e il fondamentalismo”) a commentare l’intervento a Venezia del Card.Schönborn, riportato ieri. Dopo una premessa tendenziosa in cui si parla del darwinismo sociale (comparso non in ambiente scientifico e senza il consenso di Darwin, già morto) si presenta una riflessione del card.Scola che sembra abbia difficoltà ad ammettere un fatto evidente: oggi nel mondo si confrontano diverse culture e religioni che non sempre apprezzano le “verità” delle altre culture, mentre la scienza non propone “verità”: “Viviamo in un mondo che ha sviluppato un'avversione alla parola "verità", alla sola idea della esistenza di una verità assoluta. Eppure ogni affermazione che venga della scienza viene accreditata tranquillamente come "verità" inoppugnabile»”. Poco chiara la ricostruzione della giornalista, secondo la quale “il cardinale definisce un «fondamentalismo primitivo» di matrice protestante, che pretende di leggere la Genesi come una cronaca puntuale della creazione” che si confronterebbe con la richiesta di “vietare nell'insegnamento delle scienze a scuola la questione di Dio, senza chiedersi se alla teoria darwiniana più stretta non si

“Viviamo in un mondo che ha sviluppato un'avversione alla parola "verità", alla sola idea della esistenza di una verità assoluta. Eppure ogni affermazione che venga della scienza viene accreditata tranquillamente come "verità" inoppugnabile»” “una terza via, nella quale «teoria scientifica della evoluzione e fede in un Dio creatore sono compatibili. Non ogni variante dell'evoluzionismo è conciliabile con la fede nella creazione, ma la possibilità che il Creatore si serva anche degli strumenti dell'evoluzione


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associ invece una visione del mondo materialista”. Di fronte a queste due alternative l’articolo sembra indicare che il cardinale propone “una terza via, nella quale «teoria scientifica della evoluzione e fede in un Dio creatore sono compatibili. Non ogni variante dell'evoluzionismo è conciliabile con la fede nella creazione, ma la possibilità che il Creatore si serva anche degli strumenti dell'evoluzione è accettabile per la fede cattolica»”. La ricostruzione sembra scorretta, dato che si attribuisce ai “creazionisti biblici”, che negli USA sono quasi scomparsi dal 1987 (quando si sono visti sbarrare la strada verso le scuole) quelle che invece sono le iniziative e le idee dei teorici dell’ID (che sembra male citato nell’articolo, in cui non manca anche un refuso che rende poco chiara la frase che renderebbe vincolanti soprattutto le leggi posteriori “Se un caso cieco regge l'universo, si è liberi da ogni legge anteriore”). E verso la fine dell’articolo i ribaltamenti delle colpe sulla scienza: “integralismo evoluzionista che non tollera che nemmeno i punti deboli del darwinismo siano messi in discussione. Come si trattasse di un dogma”, “«darwinismo ideologico» che tende a farsi «surrogato della religione» operando qualcosa di simile alla censura di cui per tanti secoli è stata accusata la Chiesa”. Censura!? Già … la censura. Capita a proposito questa accusa ribaltata… Tutti ricordiamo come nel 2004 anche la chiesa cattolica abbia appoggiato e difeso l’eliminazione dello studio della semplice evoluzione biologica nella scuola dell’obbligo; addirittura in televisione, nella trasmissione di Gad Lerner un sacerdote disse di non preoccuparsi, tanto l’evoluzione la insegnavano già loro … nell’ora di religione insieme alla creazione … Alla fine dell’articolo comunque, oltre al ribaltamento delle accuse si evidenzia però qualcosa di più preoccupante: dato che una delle posizioni alternative e contrastanti è quella (oggi in realtà inesistente) del “creazionismo biblico” … questa terza via non può essere che corrispondente alla posizione USA dell’ID, che pure il processo di Harrisburg ha mostrato essere ancora una mutazione del “creazionismo biblico”. Possiamo sperare che la confusione sia della giornalista, non abituata a trattare questi problemi? Una buona notizia per chi pensa che il darwinismo sia superato. Sperando che non cambino idea, nel 2009 verrà stampato in Italia un francobollo commemorativo per i 200 anni dalla nascita di Darwin: “Per l’anno 2009, oltre alle emissioni di rito (Europa 2009, che avrà per tema la Astronomia, Giornata della Filatelia, Manifestazione filatelica Nazionale) ricevono il parere favorevole della Consulta anche proposte dedicate al centenario della nascita del teorico dell’evoluzione della specie Charles Darwin, al 50° anniversario della morte di Don Luigi Sturzo, e all’insurrezione delle donne carraresi, un episodio di determinante partecipazione delle donne alla resistenza all’occupazione nazista nella città di Carrara.”. Da notare l’incredibile errore “evoluzione della specie”. [Visto come hanno strapazzato Darwin i consulenti del ministero dell’Istruzione del precedente governo, possiamo supporre che i consulenti di questo ministero abbiano una preparazione scientifica solo un po’ migliore…speriamo di non leggere evoluzione della specie anche sul francobollo!!]. L’Avvenire, forse senza rendersene conto (ma si conosce il giudizio del direttore sul “vecchio e superato Darwinismo”), pubblica un intervento del card. Schönborn (“Darwin, mancano prove”) che contesta non solo la principale idea della biologia degli ultimi due secoli ma distrugge anche il paragrafo 63 di un poco noto (il card. Schönborn però lo conosceva … aveva anche tentato di nasconderlo…) documento del 2004 (Commissione Teologica Internazionale: Comunione e Servizio) firmato dal Card.Ratzinger, dove si accetta che l’evoluzione biologica sia un fatto e quindi che le forme viventi attuali derivino tutte da un’unica forma primitiva per

è accettabile per la fede cattolica»”. “vietare nell'insegnamento delle scienze a scuola la questione di Dio, senza chiedersi se alla teoria darwiniana più stretta non si associ invece una visione del mondo materialista”

“i missing links, le numerose forme intermedie mancanti fra le specie, che anche dopo centocinquant'anni di intense ricerche semplicemente non esistono” (card. Schönborn) “la sopravvivenza spesso dipende


trasformazioni successive delle specie. Il testo pubblicato si riferisce ad “alcuni stralci della prolusione che il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, pronuncerà oggi, alle ore 10.00, nella Basilica della Salute a Venezia, in occasione del "dies academicus" dello Studium Generale Marcianum, alla presenza del cardinale Angelo Scola. Titolo dell'intervento: «Fides - ratio - scientia: dove è situato attualmente il dibattito sull'evoluzionismo?». Si tratta del capitolo d'apertura del libro «Schöpfung und Evolution» appena uscito in Germania e che raccoglie gli Atti del seminario dello scorso settembre a Castel Gandolfo, alla presenza di Benedetto XVI. Atti che usciranno anche in italiano presso le Edizioni Dehoniane di Bologna.” Forse sarà il caso di mostrare di nuovo qui il paragrafo 69 del documento “Comunione e Servizio “ per rendere evidente che le obiezioni del card. Schönborn contestano fatti accettati tre anni fa dalla commissione presieduta dal card.Ratzinger:.

soltanto dalla fortuna, è una casualità, una contingenza, e non la prova di una particolare fitness”. (card. Schönborn) “finora non è mai stata realmente dimostrata un'unica forma di evoluzione da una specie all'altra” (card. Schönborn)

[NB: La frase precedente chiaramente contesta la seguente affermazione – tratta dal punto 63 del documento del 2004 della CTI – come se ne chiedesse le prove. Un 63. Secondo la tesi scientifica più accreditata, 15 miliardi di anni fa l’universo ha cardinale chiede le conosciuto un’esplosione che va sotto il nome di Big Bang, e da allora continua prove alla CTI?! E’ la a espandersi e a raffreddarsi. Successivamente sono andate verificandosi le prima volta?] condizioni necessarie per la formazione degli atomi e, in epoca ancora successiva, si è avuta la condensazione delle galassie e delle stelle, seguita “tutti gli organismi circa 10 miliardi di anni più tardi dalla formazione dei pianeti. Nel nostro sistema viventi della Terra sono solare e sulla Terra (formatasi circa 4,5 miliardi di anni fa) si sono create le geneticamente condizioni favorevoli all’apparizione della vita. Se, da un lato, gli scienziati connessi tra loro, è sono divisi sulla spiegazione da dare all’origine di questa prima vita praticamente certo che microscopica, la maggior parte di essi è invece concorde nell’asserire che il essi discendono tutti primo organismo ha abitato questo pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. da questo primo Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono organismo” geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi (card. Ratzinger) discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a “risultati convergenti di ricorrere a una qualche teoria dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la numerosi studi nelle diversificazione della vita sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di scienze fisiche e opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione. Certo, la storia biologiche inducono delle origini umane è complessa e passibile di revisioni, ma l’antropologia fisica sempre più a ricorrere a e la biologia molecolare fanno entrambe ritenere che l’origine della specie una qualche teoria umana vada ricercata in Africa circa 150.000 anni fa in una popolazione dell’evoluzione per umanoide di comune ascendenza genetica. spiegare lo sviluppo e Non ci sono nuove prove né proposte alternative a quelle la diversificazione della darwiniane, ma si ripetono ancora le obiezioni all’evoluzione che vita sulla Terra, mentre ci sono ancora venivano fatte un tempo dai creazionisti biblici, che ritenevano divergenze di opinione in (contrariamente a quanto illustrato nel documento del 2004) che merito ai tempi e ai tutte le specie fossero state create proprio come le vediamo oggi, meccanismi per cui il passaggio da una specie all’altra non esisterebbe e quindi dell’evoluzione”. non si sarebbe possibile trovare forme intermedie fra una specie e (card. Ratzinger)

l’altra (i missing link di cui non si parla più, seriamente, dagli inizi del 1900!) In attesa di una smentita o di una precisazione sul residuo valore attuale del contestato (dal Card.Schönborn) paragrafo 63 del documento del 2004 che certifica l’accettazione dell’evoluzione biologica, non elencherei tutte le contestazioni che colpiscono non solo Darwin ma addirittura anche il documento del 2004 della Commissione Teologica internazionale. L’aspetto paradossale è che forse nessuno si accorge del “fuoco amico” dimostrato dalla frase: “i missing links, le numerose forme intermedie mancanti fra le specie, che anche dopo centocinquant'anni di intense ricerche semplicemente non esistono”; è questa una classica obiezione dei creazionisti biblici che contestavano l’origine comune degli esseri viventi accettata dal Card.Ratzinger. E’ un’obiezione che comunque c’era già in precedenti interventi del Card.Schönborn … possibile che nessuno gli abbia consigliato che non era prudente contestare anche quello che il card.Ratzinger aveva approvato solo 3 anni fa….? Un’altra perla davvero notevole è quando, pensando sia utile, cita, per contestare Darwin, … l’opinione di un astrofisico milanese a cui “sembra” che “la sopravvivenza spesso dipende soltanto dalla fortuna, è una casualità, una contingenza, e non la prova


di una particolare fitness”. Incredibile la sfortuna: questo astrofisico ha progettato perfino una mostra teologicamente corrette sull’evoluzione umana che comunque smentisce il Card.Schönborn … dimostrando come nell’evoluzione degli ominidi bipedi ci sono specie che scompaiono e specie che si trasformano in altre specie!!) Ma soprattutto è incredibile e perfino ridicolo che non ci si accorga dell’incoerenza: … si contesta di solito Darwin perché non si sopporta che attribuisca un particolare ruolo (importante ma non esclusivo, nonostante quanto sostengono in Vaticano e a Varenna in questi giorni) al caso nell’evoluzione … e poi si accusa di aver sottovalutato il ruolo del caso? Anzi, si pretende che il caso debba avere un ruolo ancora più importante?! GPII diceva nel 1996 che la biologia può svolgere il suo lavoro, ma che questo però poi deve essere controllato prima dalla filosofia e poi dalla teologia. E’ corretto suggerire che, se questo, come sembra, è un esempio di un controllo da parte della teologia, sembra utile un controllino finale da parte di qualche ente intelligente …? Cosa succederà adesso? Si difenderà l’errore compiuto peggiorando la situazione e la dimostrazione di conoscere poco il documento del 2004? Il testo pubblicato oggi corrisponde all’intervento al seminario di Castelgandolfo, che è inserito nel volume già pubblicato in tedesco da una settimana, per cui credo ci sia poco da fare per evitare una brutta figura. Magari qualcosa si può migliorare nella traduzione in italiano … Si può solo sperare che finalmente qualcuno esperto anche di biologia riesca a fare aprire gli occhi a chi non crede che una specie si possa trasformare in un’altra (sì … non volevo dirlo ma c’è scritto anche quello! “finora non è mai stata realmente dimostrata un'unica forma di evoluzione da una specie all'altra”). Incredibile. Cita l’astrofisico e non è mai andato a vedere la mostra di CL sull’evoluzione umana (a cui lui ha collaborato)! Dato che nel sito del museo di storia naturale di Lecco si sono “dimenticati” di indicare le date e gli orari della mostra, presentata una prima volta al meeting di CL a Rimini del 2002, che illustra appunto “l’evoluzione da una specie all’altra” avvenuta nel corso dell’evoluzione umana, gliele ricordo: la mostra è aperta sino al 3 giugno 2007 tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle ore h. 9,30 alle ore 14,00. Palazzo Belgiojoso rimarrà inoltre chiuso il 1 maggio. La visita è gratuita. Per i gruppi necessaria la prenotazione. Per ogni informazione e prenotazione rivolgersi a Musei Civici di Lecco -Villa Manzoni, Via Don Guanella, 1 - 23900 LECCO Tel. 0341.481247/49 Fax 0341.369251 Dopo aver visto questa mostra (a Pavia era stata autorevolmente ospitata non in Università ma … in prefettura!), consiglierei comunque un confronto con una mostra più completa. In attesa che arrivi a Roma la grande mostra su Darwin nel 2009, ci si può accontentare dell’esposizione (una delle migliori d’Italia) presente al Museo Pigorini, all’EUR. Anche a Vienna comunque la sezione antropologica e quella primatologica del Naturhistorisches Museum meritano una visita (i primati in pelle sono davvero ricostruiti bene). Mi spiace dare suggerimenti, ma se gli amici non provvedono … qualcun altro li deve sostituire… sperando di leggere prima o poi un articolo dal titolo “Darwin: trovate le prove. Erano al museo, ma non c’ero mai andato” Anche sul blog di F.Carlini un articolo (“L’evoluzione di Papa Ratzinger”) in cui si commenta l’uscita in Germania del libro «Schöpfung und Evolution». Si cita la critica alla scienza ma anche la “critica specifica alla teoria dell’evoluzione e dice che essa non è completamente provabile «perché mutazioni che si sviluppino attraverso centinaia di migliaia di anni non possono essere


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riprodotte in laboratorio».”; come chiarisce bene un commento a questo articolo, il ragionamento (“non è completamente provabile “) sembra un po’ troppo masochista: una critica di questo tipo affonda anche il creazionismo ( … assolutamente non provabile …) e apre la strada all’”odiato relativismo”, nonostante le intenzioni di difendere una particolare “verità” … E’ oggi in edicola un numero speciale di Newton dedicato all’evoluzione umana; è stato curato da esperti dell’evoluzione umana, per cui non dovrebbe smentire il paragrafo 63 del documento del card. Ratzinger del 2004, né presentare altre ipotesi scientificamente non dimostrabili. In fondo il fatto che la scienza si occupi soprattutto di aspetti “materiali” e dimostrabili … non dovrebbe sempre dispiacere… Un convegno organizzato a Varenna (“Evolvibilità: l’Evoluzione dell’Evoluzione”) con un solo oratore italiano (un ottimo fisico di Padova) e finanziato dalla Templeton Foundation (una fondazione protestante USA che da tempo sostiene le iniziative Vaticane e cattoliche in favore dell’evoluzionismo teista e quindi per contrastare il darwinismo, con fondi USA ma anche con il sostegno economico degli enti locali) si chiude questa sera a Lecco con una conferenza pubblica sull’evoluzione umana tenuta da F.Facchini. Nella locandina di presentazione del convegno si legge chiaramente la loro impostazione (e il loro giudizio sulla scarsa intelligenza dei biologi evoluzionisti…) : “L’ortodossia darwiniana non solo presuppone dei meccanismi casuali, come le mutazioni, ma anche degli esiti casuali. Per quanto riguarda questi ultimi, tuttavia, l’evidenza di una convergenza evolutiva suggerisce particolarmente che i punti d’arrivo siano molto più determinati di quanto si possa immaginare. In particolare, il paradigma darwiniano non è molto bene equipaggiato per rendere conto dell’emergenza di sistemi complessi. Vi è infatti un crescente sospetto che l’evoluzione stessa impari come evolvere in modo più efficace. Questo fatto è racchiuso nel concetto di evolvibilità, secondo cui lo schema attuale permette ai sistemi organici di prepararsi, con un passo forse crescente. Perciò l’evolvibilità riapre la questione di come i sistemi organici non solo lavorino, ma anche mostrino una sorprendente robustezza nei riguardi delle insidie ambientali. Mentre le analogie meccanicistiche sono largamente utilizzate per descrivere la forma e la funzione degli organismi, la realtà è che i meccanismi di integrazione, crescita, auto-riparazione degli organismi sono molto al di là di quanto possano raggiungere le attuali tecnologie. Non ci si dovrebbe perciò sorprendere se i sistemi biologici hanno mostrato sia una tendenza verso l’ottimizzazione sia la capacità di sviluppare procedure che facilitino non solo gli stessi meccanismi evolutivi ma anche processi quali l’omeostasi e il controllo dello sviluppo. Questo campo generale dell’evolvibilità è al momento mal definito e aperto e va oltre i confini e le discipline attuali. Ciò nondimeno è un campo che è molto ‘nell’aria’ e noi riteniamo che il momento sia molto opportuno per radunare assieme un gruppo interdisciplinare per esplorare alcune delle implicazioni”.

In coincidenza con il convegno si è anche aperta a Lecco una mostra sull’evoluzione umana (“L’Alba dell’Uomo”, A cura di Euresis. Coordinamento generale di un astrofisico, di un fisico e un antropologo; consulenza scientifica di un ottimo genetista USA) probabilmente in un’ottica accettata dalla Templeton Foundation: l’ingresso è gratuito (anche il convegno era a partecipazione gratuita!) e la mostra non è affatto pubblicizzata nel sito web del museo. Sull’Avvenire due articoli su questo convegno. Il primo, "Vita: più del Dna poté la geometria” mostra fin dall’inizio la difficoltà di rapportarsi alla specificità della biologia (e il fatto che l’articolo non sia stato rivisto da Zichichi, che non ha mai trovato matematica e fisica nella biologia): “Nella biologia evolutiva post-darwiniana c’è tanto posto per le scienze cosiddette "dure", come la matematica e la fisica. Al punto che molti si aspettano i maggiori avanzamenti nella comprensione delle "trame dell’evoluzione" proprio da discipline come la fisica statistica o la geometria” [strano … chiunque avrebbe detto “la biologia”…] Si evidenzia alfin, comunque, che “È ancora presto comunque per parlare di superamento dei limiti delle teorie evolutive classiche”. Nel secondo (“Colloqui a Varenna tra scienza e fede”) si parla del programma e di alcuni dei partecipanti. Sul blog Bioetica si elencano gli errori in cui incorre il

L’ortodossia darwiniana non solo presuppone dei meccanismi casuali, come le mutazioni, ma anche degli esiti casuali. Per quanto riguarda questi ultimi, tuttavia, l’evidenza di una convergenza evolutiva suggerisce particolarmente che i punti d’arrivo siano molto più determinati di quanto si possa immaginare. In particolare, il paradigma darwiniano non è molto bene equipaggiato per rendere conto dell’emergenza di sistemi complessi.


card.Schönborn quando critica il neodarwinismo e si conclude in questo modo: “Non sfuggirà a chi si intende un minimo di queste cose che le ‘prove’ di Schönborn sono tratte pari pari dalla propaganda creazionistica americana: spazzatura intellettuale, insomma. Si può valutare da questo la statura intellettuale dell’eminente cardinale, e di chi ai piani alti della Chiesa gli riserva credito, e paragonarla a coloro, Darwin in testa, che questa gente pretenderebbe di confutare. I nani, oggi, non salgono più sulle spalle dei giganti, ma gli danno invece rabbiosamente calci negli stinchi.” Come si evidenzia in un commento alla pagina, è andata abbastanza bene, in quanto il cardinale ha solo 2 delle cinque “misconceptions about evolution” elencate nel sito Talk Origins 16/4/07-IT

L‘8 maggio a Roma convegno organizzato dall’Istituto Italiano di Antropologia con F.Ayala su un argomento interessante ma molto aperto alla speculazione: “Etica e Altruismo nella storia evolutiva dell'uomo”. Sicuramente la primatologia avrà comunque un ruolo rilevante sugli aspetti documentabili.

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Sul Sole24Ore un articolo di G.Corbellini (“Curiamoci con Darwin”) sull’importanza fondamentale del darwinismo nelle scienze mediche. L‘argomento si riferisce ad un corso sull’argomento tenuto ad Ancona in una sede universitaria che fra l’altro ospita anche iniziative antievoluzioniste. L’argomento è d’estremo interesse anche per il fatto che talvolta l‘ambiente medico sembra ignorare che i successi della medicina sono conseguenza della visione unitaria degli esseri viventi che deriva dal darwinismo; stupisce quindi che non siano pochi i medici disposti a rifiutare e contestare il neodarwinismo. Il discorso cambia se si ragiona seriamente: qui si può leggere un opuscolo sull’evoluzione e contro l’ID diffuso da una ditta farmaceutica; il titolo è un omaggio a una famosa frase di Dobzhansky che dovrebbe essere scolpita su ogni dipartimento di biologia: “Nothing in biology makes sense except in the light of evolution”. Sull’Avvenire un’intervista all’antropologo mons.F.Facchini (“Il mondo di Darwin e il «grande disegno»”), lui sì scienziato e anche esperto dei fatti dell’evoluzione e in particolare dell’evoluzione umana, per cercare di riportare al più presto un po’ di ordine dopo le contrastanti dichiarazioni pubblicate sull’Avvenire nei giorni scorsi (l’11 e il 12/4) e soprattutto dopo che il 13/4 la non sempre facile e completa dimostrabilità delle teorie scientifiche, che qualcuno ogni tanto sottolinea sperando che qualcun altro ci creda, è stata messa un po’ troppo brutalmente a confronto con l’impossibilità di avere dimostrazioni empiriche delle verità religiose. Leggiamo così che F.Facchini riporta le frasi meno critiche contro le scienze naturali, anche se sorvola su cosa succede se la scienza pretende di raccontare (senza una preventiva verifica di compatibilità e di eccessivo “naturalismo”) quello che ha scoperto nello svolgimento dei suoi compiti di “esplorazione”: “C'è una razionalità nella natura, nelle sue proprietà e leggi, come ha osservato Benedetto XVI, che rimanda a una mente ordinatrice e creatrice. È la conclusione di un buon ragionamento, anche se non è oggetto di dimostrazioni empiriche. Il modo poi con cui la razionalità ha improntato il sistema della natura e lo fa funzionare, è compito delle scienze esplorarlo”. Un po’ sospetta e poco giustificata la frase “Oggi si avverte l'esigenza di aggiornare la teoria di Darwin; essa viene ancora accettata, specialmente per la microevoluzione”. Interessante (due giorni dopo che abbiamo letto alcune critiche al darwinismo) la domanda sulla sua pericolosità: “Vi sono pericoli nel darwinismo, per cui è guardato con sospetto da tanti credenti?”, a cui segue una risposta che non sembra approvare né

“i sostenitori dell'«Intelligent Design», introducono nel corso dell'evoluzione interventi superiori di tipo miracolistico facendoli passare come teoria scientifica” “Oggi si avverte l'esigenza di aggiornare la teoria di Darwin; essa viene ancora accettata, specialmente per la microevoluzione”.


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la posizione critica del Papa né tanto meno quelle ancor più critiche del card.Schönborn e dell’Avvenire (il cui direttore parlava nel 2005 addirittura di “vecchio e superato darwinismo”), che usano ogni scusa per evitare di ammettere che non ci sono oggi alternative al neodarwinismo: “I pericoli vengono soprattutto da quelli che dal darwinismo traggono una visione naturalistica chiusa alla dimensione spirituale e trascendente: una posizione che però non è richiesta dalla teoria di Darwin. … Questa posizione è in realtà di tipo fondamentalista, simmetrica a quella dei sostenitori dell'«Intelligent Design», che introducono nel corso dell'evoluzione interventi superiori di tipo miracolistico facendoli passare come teoria scientifica” Nella parte finale, dedicata all’uomo, ci sono valutazioni sulla dimensione spirituale e trascendente di numerosi fatti che non sono oggetto di dimostrazioni empiriche, come per esempio “la scintilla dell'intelligenza“ o “il salto ontologico”, o che “l'anima non può derivare dai cromosomi dei genitori” (questa ipotesi non oggetto di dimostrazioni empiriche, non l’avevo mai sentita e non è chiaro se si esclude la presenza nei mitocondri dell’oocita). Un intera pagina del Foglio per presentare (“Il primate di Dio”) l’ultimo libro di una primatologa americana, Barbara J.King “Evolving God: a provocative view on the origins of religion”. Secondo il sottotitolo l’antropologa darwiniana spiegherebbe “perché anche la teoria dell’evoluzione non può che partire dal creatore”. Come prevedibile, nessuna prova o dimostrazione di quanto vogliono che dica; qualche dubbio viene anche dal fatto che dice che “si basa su quello che conosce delle scimmie per affermare che …” Un articolo sul Foglio racconta (“AL CAFFE' DELL'ATEISMO “) uno scoppiettante confronto svoltosi a Londra nei giorni scorsi fra Dawkins, Scruton e Hitchens sul ruolo, l’utilità e i rischi delle religioni (forse sarebbe diverso se ce ne fosse solo una) nel mondo attuale. Anche sull’Unità un lungo e articolato commento (pur ammettendo di non aver letto il testo ma di rifarsi alle notizie che circolano) di P.Greco (“L'ORIGINE DELLA FEDE“) sul volume che riporta il dibattito voltosi a Castelgandolfo sull’evoluzione. Vengono citati i tre principali punti sollevati a Castelgandolfo; alla fine si evoca il papa precedente e l’affaire Galileo (“un conflitto fra scienza e religione che a 400 anni di distanza non sembra essere ancora sanato”). Fa un po’ effetto leggere un giudizio critico su una teoria che da 150 anni non è mai stata smentita, viene continuamente confermata e soprattutto utilizzata a vantaggio dell’umanità. Questa teoria spiega addirittura fatti accettati dal Papa nel 2004, come la somiglianza con il genoma umano al 97.5% (recentemente calcolata) del genoma della Macaca e al 98.5% (un’altra recente scoperta) del genoma dello scimpanzè. Perché non ammettere che questi dati sono spiegabili oggi solo con il neodarwinismo? Perché non accettare spiegazioni che sono ovvie anche a tutti i biologi evoluzionisti universitari cattolici che fra qualche giorno a Pavia parteciperanno (commossi ma sicuramente in silenzio) all’incontro degli universitari pavesi con il Papa? Perché non chiedere a loro (invece che a inesperti colleghi teologi) il motivo per cui da anni (insieme a migliaia di colleghi esperti, anche se di diverse religioni e idee politiche) hanno insegnato e continuano a insegnare una teoria che viene confermata anche dalla recente dimostrazione che da un antenato comune derivano specie sempre più simili per genotipo e fenotipo? Dall’altro punto di vista bisogna però ammettere che è davvero strano accettare senza un lamento critiche sconcertanti (“la teoria dell’evoluzione non è definitivamente provata”) alla serietà e alla razionalità della biologia proprio oggi, mentre possiamo addirittura leggere sull’Avvenire l’onesta ammissione che “la religione non può dimostrare la verità in cui crede perché la

“la religione non può dimostrare la verità in cui crede perché la stessa esistenza di Dio è indimostrabile sperimentalmente” (l’Avvenire)


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stessa esistenza di Dio è indimostrabile sperimentalmente”. Certo anche la biologia moderna autorevolmente conferma un fatto che i teologi da tempo conoscevano: la mente umana è ben più complessa di quella delle antropomorfe, dei mammiferi arboricoli, dei mammiferi terricoli, dei rettili, degli anfibi e dei pesci. Ulteriore annuncio su un quotidiano italiano sulla pubblicazione del libro (a cui ha contribuito anche il Papa ) che riporta la discussione sulla teoria dell’evoluzione organizzata alla fine dell’agosto 2006 a Castelgandolfo. Sull’Avvenire solo una breve nota (“Darwinismo gli «atti» di Castel Gandolfo“) informa della pubblicazione del libro (in tedesco dato che era la lingua dei partecipanti; viene evidenziato che del Papa sono solo alcuni commenti alle relazioni svolte dai partecipanti all’incontro. La frase iniziale della nota sembra sminuire la serietà e l’importanza del dibattito riferito dal libro, dato che si dice che “Darwin «non è sufficiente a spiegare l'origine della vita»”, una frase che è solo un’ovvietà, dato che Darwin si è occupato di tutt’altro, cioè dei meccanismi dell’evoluzione biologica. Si fa poi notare che il Papa non ha mai usato il termine “intelligent design”, anche se, a differenza di F.Facchini che preferisce “disegno superiore”, “intelligente” è comunque presente nella frase che si legge più volte (“progetto intelligente che è il cosmo”). Sempre sull’Avvenire un’interessante recensione (“Evoluzionismo, o la scienza senza mistero”) all’ultimo libro di Telmo Pievani (“Creazione senza Dio”, un titolo che viene ovviamente ritenuto “ossimoreggiante”, ma che agli evoluzionisti fa subito venire in mente piuttosto gli incredibili parallelismi che si osserva nell’evoluzione indipendente di mammiferi marsupiali e mammiferi euteri, o di platirrine e catarrine, ambedue favoriti dalla deriva dei continenti). Stupisce un po’ la valutazione “il famoso ID (Intelligent Design) imbracciato dai creazionisti è preso a martellate”, dato che spesso anche l’Avvenire ha “imbracciato” l’ID, precedendo o affiancando il card.Schönborn. L’articolo ricorda correttamente come la scienza abbia dei grossi problemi a capire il peccato originale (la morte c’era senza dubbio anche molto prima della comparsa dell’uomo e quindi di chiunque si potesse chiamare Adamo ed Eva); “l’uomo religioso” è però in una situazione peggiore, dato che purtroppo “esita a capire” tutto ciò che è necessario sapere per capire l’evoluzione e i suoi meccanismi, all’interno dei quali nessun evoluzionista in realtà va a cercare “verità eterne”. “Due posizioni inconciliabili”, ma che è ben difficile definire ambedue come “opposti estremismi che permangono e permarranno”. Del tutto improbabile anche la proposta di vedere il mistero come “terreno comune”; potrebbe anzi essere un terreno di contrasto anche più serio rispetto al peccato originale, dato che quello che per lo scienziato è uno stimolante per la ragione (dato che “le cose che oggi non conosce le conoscerà domani”), al contrario si conferma che ha purtroppo un effetto atrofizzante sulla ragione dell’uomo religioso; nella frase finale si dice infatti con grande sincerità che davanti al mistero: “l'uomo religioso … si affida a Dio e qui è la sua certezza”. Certezza che, come è stato correttamente chiarito qualche riga prima, non è però certo che sia ben riposta, dato che “la religione non può dimostrare la verità in cui crede perché la stessa esistenza di Dio è indimostrabile sperimentalmente”. Ecco … forse qualcosa che potrebbe essere condiviso con la scienza forse c’è… questa sembra infatti una frase che precede la firma nei moduli utilizzati in medicina quando il caso può fare scherzi e quindi il successo non è garantito: i moduli per il “consenso informato” … Un gran numero di articoli sui giornali USA cita oggi il recente libro a cui ha collaborato il Papa. Possiamo leggere titoli come “Pope says science too narrow to explain creation” (Reuters 11/4), “Pope


says evolution can't be proven”, “'Science can't explain creation'”, “Pope sees 'gaps' in theory of evolution”, “Pope stresses evolution not finally proven”, “Pope Says Evolution Cannot Be Scientifically Proven”, “About Creation, Pope Melds Faith With Science”, “Pope: Science can't rule out God”, “Pope writes on evolution, limits of scientific reason”; come già citato ieri, nessuna soddisfazione nemmeno per i sostenitori dell’ID: “Pope slates intelligent design”. Come è evidente, quasi tutti i titoli degli articoli smentiscono quanto accettato anche dal Papa nel documento del 2004, dove si riconosce come fatto l’evoluzione intesa come origine comune di tutti gli esseri viventi; se nei titoli sembra che il Papa neghi l’evoluzione come fatto, possiamo sperare che chieda i danni morali per titoli (“L’evoluzione non può essere dimostrata”) offensivi verso la sua razionalità. Curioso notare come in Europa e in Italia (eccetto Die Presse e La Repubblica il 12/4) sembra che si stia ancora studiando il problema (o il tedesco?): la notizia infatti (data dalla Reuters addirittura l’11/4, due giorni fa) non trova ancora spazio nei quotidiani…!

12/4/07-US

Cominciano a giungere alcuni commenti d’oltreoceano. Interessante soprattutto quello (deluso) del Discovery Institute, in cui si minimizza il fatto che l’ID non sia particolarmente apprezzato nel libro del Papa: “The media, of course, wanted to know what the pontiff and others had said about intelligent design, but ID was not the topic of the meeting. Philosophy, rather, was the focus. Hence, the breathless report by Reuters now that the paper by the pope fails to back ID is, well, silly.”. In realtà la presenza al convegno (e nel libro) di un ammiratore dell’ID (poi forse un po’ pentito) come il card.Schönborn, aveva acceso qualche speranza fra i responsabili del Discovery Institute… Un commento viene lasciato a “our friend and former colleague (now at Acton Institute) Dr. Jay Richards”. Di interesse la citazione della “vicinanza” dell’Acton Institute al Discovery Institute. Basti pensare che il direttore dell’unico Master in Scienze Ambientali pontificio afferisce anche lui all’Acton Istitute, che diffonde nel suo sito web italiano (dove si legge, un po’ perplessi…., che “L’Istituto Acton riconosce che un’economia forte e vivace e la tenace difesa dei diritti di proprietà siano principi essenziali affinché si abbiano gli incentivi che favoriscono la sollecitudine per la pratica ecologica “) le sue pubblicazioni contro i “miti ambientalisti”; è inoltre uno dei giornalisti responsabili dell’agenzia Zenit, che pubblicizza in varie lingue l’attività del Vaticano. . L’articolo pubblicato oggi sullo Scientific American (“Pope says science too narrow to explain creation”) sembra comunque voler sottolineare gli aspetti positivi: “But Benedict praised scientific progress and did not endorse creationist or "intelligent design" views about life's origins”. Possiamo accontentarci del fatto che ci siano critiche alla scienza ma non proposte alternative? Cosa si intende con “did not endorse creationist views”? Forse non conoscono i programmi scolastici italiani di religione?

12/4/07-VA

Che succede? Che diranno adesso il teologo D’Ascenzi (che ieri sull’Avvenire invitava a sfogliare, e non a buttare Darwin) e tanti altri teologi e religiosi che hanno osato rendere pubblico il loro giudizio positivo su una teoria che, secondo quanto sosterrebbe il Papa, addirittura non sarebbe dimostrata dai fatti? Die Presse informa infatti (“Papst: Wissenschaft erklärt Evolution nur unvollständig”) che è uscito ieri il libro ("Schöpfung und Evolution") che raccoglie gli interventi al brain storming sull’evoluzione organizzato a fine agosto dal Papa a Castelgandolfo (anche se in realtà erano tutti esperti di creazione e solo uno era un chimico esperto di evoluzione biologica). Non è chiaro se nel libro verrà pubblicato anche l’intervento didascalico (che il Papa non ha ascoltato in quanto era assente) del biologo molecolare austriaco Peter Schuster; intervenne il primo

“La teoria dell’evoluzione non è completamente dimostrabile perché mutazioni di centinaia di migliaia di anni non possono essere riprodotte in laboratorio” “Gli interrogativi sull’origine della vita stanno sempre più reclamando una dimensione della ragione che abbiamo perso”


giorno e disse chiaramente che la biologia attuale non ha più bisogno di ricorrere ad un ente superiore per spiegare le meraviglie del mondo vivente, dato che tutto viene spiegato con la teoria dell’evoluzione di Darwin, ovviamente aggiornata grazie al contributo di migliaia di scienziati e anche di qualche religioso intelligente. L’abate Mendel infatti scoprì i meccanismi della genetica e sperava di far capire a Darwin che i meccanismi ereditari da lui scoperti (e in cui anche il caso aveva un ruolo creativo fondamentale) permettevano di spiegare fatti che Darwin non poteva ancora capire. L’intervento di Peter Schuster a Castelgandolfo dovrebbe essere stato questo, come si racconta nell’interessantissima intervista alla NCR (che sarebbe da tradurre in italiano… dato che nell’intervista concessa negli stessi giorni all’Avvenire sembrava che la pensasse … molto diversamente…); una conferenza certamente difficile da capire per qualsiasi persona inesperta di biologia (come sono di solito i laureati delle università pontificie dato che questo insegnamento non è affatto previsto e sembra anche interessi poco: fra i docenti esterni c’è un docente statale universitario di biologia, ma viene utilizzato per insegnare filosofia della scienza); Peter Schuster ha chiaramente confermato il neodarwinismo come la migliore spiegazione attuale per i fatti dell’evoluzione e ha smentito l’utilità di ricorrere oggi ad un qualsiasi progetto intelligente. Dell’uscita del libro, preannunciata un paio di giorni fa dal Foglio, parla anche La Repubblica oggi nell’articolo “Benedetto XVI rilegge Darwin”. Preoccupanti alcune dichiarazioni riportate nell’articolo, soprattutto perché è dubbio che davvero il Papa abbia letto (e magari anche riletto) Darwin, che non ha proposto ipotesi di spiegazione della creazione ma dell’evoluzione biologica, un fatto durato centinaia di milioni di anni che anche il Papa nel 2004 ha accettato; anche se solo come fatto di cui conosce il motivo ma di cui non sa [e, ponendo un limite alla ragione, nemmeno interessa] spiegare le modalità. E’ quindi improbabile che si possa trovare finalmente in questo libro una qualche ipotesi alternativa alla teoria neodarwiniana, che aveva quasi convinto anche il suo predecessore oltre a tanti religiosi che, frequentando la scienza, ne conoscono ed apprezzano i metodi (e ne accettano anche gli ovvi limiti). Per continuare a progredire nell’evoluzione culturale non è mai stato sufficiente criticare; nel mondo reale e razionale è necessario proporre e verificare l’utilità di soluzioni migliori. Le soluzioni migliori di solito si trovano usando la ragione e verificando se i risultati confermano le ipotesi, come hanno dimostrato di saper fare sia Darwin che l’abate Mendel. Vogliamo dire che anche Mendel non è stato confermato? Anche se Mendel conferma Darwin? Perché dare così platealmente conferma ai dubbi di Dawkins sui limiti delle religioni? Perché appoggiare l’idea della eccessiva complessità del mondo vivente, cavallo di battaglia del Discovery Institute che è appena stato sconfitto al processo di Harrisburg, dove ha dimostrato di aver imbrogliato? Che uso si vuol far della ragione che fino a pochi anni fa veniva trascurata e lasciata agli scienziati perché ne facessero pure l’uso che preferivano? Preoccupano soprattutto alcune frasi riportate nell’articolo “La teoria dell’evoluzione non è completamente dimostrabile perché mutazioni di centinaia di migliaia di anni non possono essere riprodotte in laboratorio” [originale ma inapplicabile la proposta di allevare dinosauri in laboratorio] e “Gli interrogativi sull’origine della vita stanno sempre più reclamando una dimensione della ragione che abbiamo perso”; sembrano infatti indicare la tendenza ad una riduzione della ragione (invece dell’ampliamento su cui si insiste), anche perché sembra si tenda ad un recupero di “dimensioni della ragione” a cui i suoi predecessori hanno ritenuto invece utile rinunciare (come si è visto con la riflessione ai tempi di GPII, con l‘ammissione degli errori del


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processo a Galileo…). La domanda più interessante potrebbe però essere quella sul masochismo evidente dietro all’insistenza nel negare il neodarwinismo come spiegazione dell’evoluzione biologica. Potrebbe essere magari facile accettare che non ci sia il caso ma la volontà divina dietro a eventi geologici e metereologici devastanti e letali come terremoti, frane, caduta di meteoriti, tsunami, uragani, ecc, che non sempre la scienza riesce a spiegare e prevedere … ma che vantaggio c’è ad attribuire a Dio anche disgrazie che colpiscono un singolo individuo, come le malattie genetiche ereditarie (ad esempio la malaria o la talassemia) che la teoria dell’evoluzione spiega come conseguenza della selezione naturale (che non è affatto cieca!) che favorisce l’adattamento delle popolazioni umane all’ambiente malarico? Conviene attribuire queste ed altre malattie genetiche a Dio? Non sarebbe meglio affrettarsi a confermare che eventi tragici siano conseguenza di meccanismi molto poco intelligenti ma molto efficienti nel garantire il miglior adattamento di una specie al suo ambiente? Vogliamo attribuire questi guai al peccato originale? Conviene? Speriamo che non serva, nei prossimi giorni, un invito/appello come quello comparso oggi sulla prima pagina di Liberazione. E’ improbabile che nella scienza si rinunci seriamente a credere nelle teorie che si utilizzano quotidianamente, almeno fino a quando si dimostrano valide e quindi utili e necessarie. Non dogmi ma teorie; sono solo teorie ma sono a volte più utili delle verità non dimostrate e non dimostrabili.. Sull’Avvenire ancora un articolo non sempre corretto sul darwinismo, con un ‘intervista ad un teologo gesuita, Vincenzo D’Ascenzi (“Sfoglia Darwin, ritrovi Dio”). Ci sono aspetti nuovi forse un po’ disturbati da domande non sempre coerenti con il discorso (come la richiesta di spiegare la “creatio continua” o il principio antropico, che nulla hanno a che fare con il darwinismo, o quando si chiede al teologo che ne ha appena parlato bene un consiglio su come … “rispondere alla teoria darwiniana”); queste domande sembra cerchino di allontanare il lettore dalle dichiarazioni che invece sembrerebbe interessante approfondire, dato che difficilmente si leggono frasi simili sull’Avvenire: • “La scienza analizza e stabilisce relazioni fisiche o fisicochimiche; formula ipotesi, teorie, come quella darwiniana. Di altra natura sono le riflessioni filosofiche e teologiche che possono riferirsi alla "realtà" messa in luce dalle scoperte scientifiche” o anche • “la teoria darwiniana appartiene all’ambito scientifico, e in tale contesto dovrebbe rimanere”, • “Io sostengo che si può ritenere valido il neodarwinismo e, al tempo stesso, credere in Dio”, • “L’uomo è tuttavia libero di pensare che sia la natura a possedere le caratteristiche di Dio (eternità e intelligenza creativa)”; Le novità presenti in queste dichiarazioni dell’intervistato sembra non siano abbastanza interessanti e si vuole invece, nonostante la premessa, uscire dall’”ambito scientifico” … a tal punto che leggiamo un sottotitolo (“è arbitrario fondare un ateismo sul darwinismo”) che sembra dimostrare che forse anche la certezza presentata nel titolo è … un po’ “arbitraria”.. [da Pikaia] E’ in rete il sito ufficiale dell’archivio di Stephen Jay Gould. Collegatevi all'indirizzo web sjgarchive e sfogliate le sezioni ancora in costruzione ma già ricche di documenti, testi e informazioni su Gould. Potete iniziare a sfogliare una breve biografia. Nella sezione cyberOFFICE potete sfogliare e seguire le lezioni del corso di Harvard, History of Earth and Life (B16). Nella sezione cyberAUDITORIUM potete assistere a 20 Lectures del 2002. Nella sezione cyberLIBRARY sono attualmente disponibili integralmente

“La scienza analizza e stabilisce relazioni fisiche o fisico-chimiche; formula ipotesi, teorie, come quella darwiniana. Di altra natura sono le riflessioni filosofiche e teologiche che possono riferirsi alla "realtà" messa in luce dalle scoperte scientifiche” o anche “la teoria darwiniana appartiene all’ambito scientifico, e in tale contesto dovrebbe rimanere”, “Io sostengo che si può ritenere valido il neodarwinismo e, al tempo stesso, credere in Dio”, “L’uomo è tuttavia libero di pensare che sia la natura a possedere le caratteristiche di Dio (eternità e intelligenza creativa)”;


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due suoi libri: Ontogeny and Phylogeny e Time's Arrow Time's Cycle. E infine segnalo la sezione News Headlines con, ovviamente, gli annunci di news scientifiche pubblicate su riviste e quotidiani americani. Ancora contro il recente libro di grande successo di R.Dawkins sulla religione. Questa volta però è uno scienziato che si occupa di evoluzione, Massimo Pigliucci, autore di una conferenza ad un recente convegno a Seattle in cui spiega su quali punti concorda e su quali punti invece ritiene che Dawkins sbagli. Le slide della conferenza “Is Dawkins deluded?” sono consultabili in una interessante pagina web che contiene anche altri documenti che testimoniano il contributo di Pigliucci al dibattito sull’evoluzione, sicuramente più vivace negli USA, dove solo il 13% (un valore che è circa 1/3 di quello che risulta in Italia) crede che l’evoluzione sia avvenuta senza interventi divini. Come si può leggere, Pigliucci non ritiene accettabili le idee di Dawkins sul considerare un abuso l’indottrinamento religioso dei bambini, né quelle sulla possibilità che la scienza abbia gli strumenti per confutare l’ipotesi dell’esistenza di Dio, ed ha qualche dubbio sul fatto che il fondamentalismo religioso sia inevitabile oltre che pericoloso. Pigliucci invece apprezza il fatto che Dawkins sostenga che si possano criticare le religioni e che si debba evidenziarne i lati oscuri. “Why did Dawkins write his book to begin with? Because he has a passion for science and reason, and because he passionately feels that religion is a pernicious influence on society. I agree with him, and I'm equally passionate about it. But that doesn't give us license to pretend that science can do more than is within its power, nor to ignore that fact that we will win hearts and minds only with a balanced combination of reason and empathy, not by showing off our scientistic arrogance.” Oggi alle ore 18, presso Atrium Torino, Telmo Pievani e Patrizio Roversi illustrano a Torino, Capitale Mondiale del Libro, Evoluti per caso, il viaggio di Velisti per caso partito nel mese di dicembre 2006 alla scoperta dei luoghi di Darwin. l’avventura terminerà nel mese di maggio 2007. Nel sito web di una rivista di scienza alternativa viene ripreso l’articolo citato il 30/3/07 “IL DARWINISMO VINCE. ANZI RIVINCE” che cerca di dimostrare che Nature pubblica articoli (come quello sulla nuova cronologia del differenziamento dei mammiferi nel Cenozoico) … che smentirebbero non solo il darwinismo ma anche l’evoluzione biologica Simpatico e appassionato intervento (“Se operassimo tutti insieme per rianimare l'umanità!”) di un sacerdote su LibertàOnLine, la versione online del quotidiano di Piacenza. Si preoccupa che • “oggi numerose persone - scienziati, filosofi, scrittori, •

giornalisti, opinionisti - si diano tanto da fare per denigrare o dichiarare assurda la Fede cristiana e qualsiasi religione” anche se ammette: “Per onestà dobbiamo riconoscere che spesso siamo noi cristiani a provocare l'atteggiamento ostile di chi si scaglia contro la religione, ma è davvero giustificata questa specie di tiro al bersaglio contro la Fede, cui assistiamo oggi?”

“Ci sono scienziati decisamente atei che nel mondo e in Italia combattono la fede con argomenti basati su di un evoluzionismo fondamentalista di gran lunga peggiore del fondamentalismo religioso che vorrebbero combattere, trattando con ingiurioso disprezzo sia Dio che i credenti. Ma questa non è più scienza, è ideologia della peggior specie, è spavalderia priva della indispensabile serenità per un giudizio equo. Come quella di uno di loro (l'americano [? È inglese] Dawkins) che afferma addirittura che all'umanità di oggi occorre "una vera e propria guida per liberarsi di Dio" e sostiene che "il mondo sarebbe migliore se l'estinzione della religione venisse accelerata". “Passi per gli scienziati e filosofi atei che comunicano su riviste specializzate, ma non va sottovalutata la propaganda anti-religiosa di chi anche a casa nostra scrive sui quotidiani di provincia, impegnandosi a denigrare la fede dei credenti, dichiarare vano il sentimento religioso, quasi la scienza bastasse a spiegare tutto”.


Sinceramente sembra difficile vedere tutta questa attività propagandistica contro la fede, che certo non teme gli strumenti della scienza, che si occupa solo di questioni molto materiali; vero è che invece è abbastanza costante (e in questa rassegna stampa se ne ha una prova almeno per la parte che riguarda la teoria dell’evoluzione) una critica insistente alla scienza da parte della religione; quello che forse non risulta sempre evidente a chi si ferma ai titoli, è che le critiche rivolte alla scienza sono di solito critiche fondate sull’ignoranza o su conoscenze spesso datate, ma soprattutto anche senza un serio fondamento; quel che è peggio è che non tengono conto del fatto che la scienza, a differenza della filosofia e della teologia, pretende di confrontarsi con proposte alternative migliori e verificate (le uniche che possono avere degli effetti)

A dire il vero sui quotidiani di provincia si possono anche leggere notizie che su qualche miliardo di esseri umani potrebbero avere un effetto deprimente (ma potrebbero anche arrabbiarsi). All’inizio di questo articolo si dice infatti chiaramente e senza dubbi che un tempo l’uomo viveva come in un paradiso, “ quando Dio passeggiava per il giardino alla brezza del giorno" con Adamo ed Eva felici prima del peccato originale”, poi si ricorda che l’incontro con uno strano serpente (parlante!!) ha rovinato tutto e sono iniziati i guai, dato che “Quella colpa ha appannato la gioia”. C’è qualche motivo di ottimismo? Si’ ma solo per qualche centinaia di milioni di esseri umani, dato che “Gesù ha riportato la gioia nel mondo”. Già baciati dalla fortuna di aver tratto il massimo vantaggio dalla rivoluzione agricola di 10.000 anni fa e dalla rivoluzione industriale di 200 anni fa, sembrerebbe che le popolazioni di origine europea o colonizzate dagli europei siano le uniche ad avere anche fruito “dell'immensa gioia diffusa dai Santi lungo i secoli”. In realtà poi di gioia si parla poco: l’articolo continua infatti con un tragico e lungo elenco dei guai (tristezze, angosce, stenti, malattie, AIDS, fame, droga, alcool, violenze, ecc) che capitano a uomini, donne, vecchi e bambini e si conclude poi con un appello finale rivolto anche agli scienziati. Un appello a risolvere i problemi, come fanno da tempo e con ottimi risultati gli scienziati, fra cui ci sono anche quelli che si occupano di biologia e quindi di curare le malattie? No! L’appello li invita a non aggiungere ulteriori guai! “Scienziati o cittadini comuni che parlate o scrivete, è troppo chiedervi di riflettere sui danni che potete causare a tanta gente, già così povera di serenità e fiducia?“. [Non sembra che traspaia un atteggiamento ostile verso la scienza? Crede anche lui come i gesuiti che “il

genesi è un mito "cosmogonico" ossia rappresenta come gli antichi hanno spiegato l'origine dell'universo”]


5/4/07-IT

Con la consulenza di E.Alleva finalmente sul Foglio un articolo (“Un darwiniano spiega che il darwinismo di Dawkins è caricaturale”) in cui non si parla male del neodarwinismo in generale; ci si limita infatti a criticare un neodarwiniano come R.Dawkins. Dawkins sicuramente ha attirato le critiche di altri neodarwiniani di rango; spesso inoltre esagera; soprattutto quando, abusando del fatto che le religioni non hanno bisogno di prove oggettive, mette in dubbio le numerose critiche stupide o ingiustificate che le religioni rivolgono verso la scienza, ma addirittura insinua dei dubbi sulle verità di fede, di solito diverse nelle diverse religioni. Nell’articolo si sottolinea anche come le sue ricerche non riguardino direttamente l’evoluzione biologica. La critica è piuttosto sospetta. L’evoluzione è alla base della biologia, come ha ben detto Dobzhansky; inoltre non è difficile dimostrare come quasi tutti quelli che criticano l’evoluzione e il darwinismo … ne capiscano ben poco … ma nessuno se ne preoccupa e sembra pure che sia un titolo di merito…. Strano quindi dubitare del fatto che Dawkins ne capisca sicuramente di più di molti che criticano l’evoluzione da ignoranti. Speriamo di non leggere in un prossimo articolo che anche un filosofo come D.Dennett non ha diritto di intervenire in quanto è un filosofo della scienza e non uno scienziato che fa ricerca sull’evoluzione! NB: Non so se verrà notato che proprio oggi questo stesso quotidiano (dove si dubita della competenza di Dawkins) intervista sull’evoluzione (senza insinuare dubbi sulle competenze e senza contestare gli errori di biologia) un filosofo allievo di Ratzinger (Spaemann)! E si mette a nudo la sua limitata “competenza” (d’altronde prevedibile, non avendo mai fatto ricerche sull’argomento) su mutazione e selezione naturale, ambedue incredibilmente presentate come fattori casuali! [Che dire?! Dobbiamo sperare che sul Foglio non parlino mai bene del neodarwinismo … se poi si allega una lezione di biologia da parte di un filosofo]. E Alleva poi riferisce, senza però essere troppo chiaro sul termine “evoluzionisti”, un fatto che è noto (soprattutto perché sappiamo che anche il Papa nel 2004 credeva nell’evoluzione): “alcuni degli evoluzionisti italiani più raffinati sono stati e sono credenti e sacerdoti”; noto e non evidenziato è però anche il fatto (curioso? o è una coincidenza casuale?) che nello stesso tempo [anche questa rassegna stampa lo evidenzia] 1) anche alcuni antievoluzionisti (ma soprattutto antidarwinisti) italiani sono credenti e sacerdoti, fra l’altro stranamente impegnati, anche se poco preparati e poco attrezzati sull’evoluzione e sulla biologia, a cercare di contestare anche i fatti più evidenti e dimostrati dell’evoluzione. E questo avviene talvolta anche a livello di diocesi o di parrocchia. 2) Inoltre “evoluzionisti” è troppo vago: i cattolici sarebbero invitati a credere (l’ha detto GPII nel 1996 e recentemente l’ha ripetuto anche il teologo TanzeIIa Nitti in un’intervista all’Avvenire il 15/3/06) che ci sia “una pluralità di teorie dell’evoluzione” e non solo quella neodarwiniana. Sarebbe quindi utile capire se quando Alleva parla di “alcuni evoluzionisti cattolici” si riferisce a qualcuno che accetta l’evoluzionismo neodarwiniano o se si riferisce a chi crede in un’altra teoria dell’evoluzione; probabilmente non si riferiva a chi si limita ad accettare l’evoluzione come fatto, altrimenti avrebbe citato direttamente il Vaticano. La differenza è notevole e la faccenda si presta quindi a molti equivoci … e ad una discussione che, se non si inizia a chiarire la differenza fra i fatti e le spiegazioni, potrebbe andare aventi ancora per 350 anni … as usual .. Sempre sul Foglio anche un lungo articolo con un’intervista al filosofo Spaemann (“Bach e le note della creazione”) sull’intervento di Zagrebelsky ieri sulla Repubblica sul diritto naturale. L’intervista

“La teoria darwinistica insiste sul fatto che gli unici fattori dell’evoluzione siano una mutazione e una selezione casuale di ciò che serve alla sopravvivenza” (Spaemann)


4/4/07-IT

• 3/4/07-IT

La presentazione ieri a Roma, alla presenza del presidente della commissione (M.Ceruti) e di Edgar Morin, delle linee guida che porteranno alle nuove Indicazioni Nazionali che indirizzeranno i prossimi programmi scolastici per sostituire quelli ben poco apprezzati proposti dagli esperti del precedente ministro, è l’argomento di alcuni articoli comparsi oggi: Tuttoscuola (“Cultura, scuola, persona. Verso le nuove Indicazioni Nazionali”), Unità (“Morin: gli insegnanti? Educhiamoli all’incertezza”), Repubblica (“A scuola senza amore”), ScuolaOggi (“Edgar Morin: cultura, scuola e persona sono inscindibili”) Su Repubblica un lungo articolo di G.Zagrebelsky su “Le false risposte del diritto naturale” Quatto quatto anche il materiale di propaganda sul creazionismo islamico prodotto e distribuito in tutto il mondo da H.Yaahya inizia ad arrivare anche in Italia, grazie alle notevoli disponibilità finanziarie che già permettevano di gestire siti web con materiale di buona qualità ed accattivante, anche se solo in lingua inglese. Ora, dopo il primo libro in italiano (con prefazione di G.Sermonti e liberamente disponibile in rete e talvolta in parte depositato da qualche fan anche in forum accessibili dagli utenti) hanno aperto anche un sito direttamente in italiano con le traduzioni dei video, che vengono deposte da anonimi volontari nei siti web che vivono raccogliendo per la rete qualsiasi video autoprodotto o comunque privo di copyright. Così dal 10/10/06 sul sito dei video di Libero si possono vedere, tradotti in italiano, alcuni dei ben curati filmati di H.Yaahya, in alcuni punti apparentemente simili ai documentari del National Geographic. Leggendo i commenti sembra che l’accoglienza comunque non sia stata delle migliori: ad alcuni visitatori sembra non piaccia il fatto che sia evidentemente materiale di propaganda islamica (con concetti che per la religione cattolica sono superati o sbagliati, per non parlare del creatore, che non tutti riconoscono: "Questa teoria provata dai reperti fossili è la prova della creazione distinta delle specie da parte di Allah"). Alcuni dei commentatori sembrano criticare il video in quanto di propaganda religiosa; in realtà questa non è esclusa a priori dal sito web; forse presto incontreremo anche la traduzione di questo video USA [NB: forse non è un filmato inserito dai creazionisti, ma una parodia, dato che, a differenza di quel che pensano i cattolici, si dice che ogni specie è stata creata distintamente dalle altre]. Certo possiamo pensare che sia materiale religioso utile agli islamici di seconda generazione che vivono in Italia e che vogliono mantenere lo stesso livello di conoscenza scientifica, non adeguandosi alla cultura italiana. Per evitare una cattiva pubblicità al sito sarebbe meglio che però venisse identificato come tale, togliendo innanzitutto al più presto “scienza” dalle keyword (islam e scienza) attribuite a questi tre filmati; se la responsabilità del contenuto dei video è degli autori di religione islamica, la codifica scorretta danneggia però soprattutto i responsabili italiani dell’archivio, gli unici che hanno il controllo sulla qualità e l’efficienza delle procedure di selezione. Da evidenziare poi che la “creazione distinta” delle diverse specie, pubblicizzata in questi video, non è accettata dalla dottrina cattolica: non solo l’Italia è la patria di Francesco Redi e dell’abate Spallanzani (che hanno escluso la “creazione distinta”), ma un documento della Congregazione per Dottrina della Fede del 2004 conferma (con la firma, oggi è ancor più autorevole, del card.Ratzinger) quello che la scienza ha ripetutamente dimostrato (e che è il fatto spiegato dalla teoria dell’evoluzione neodarwiniana), l’esistenza di una connessione genetica fra i primi esseri viventi e quelli attuali. A voler essere pignoli, c’è comunque almeno un cattolico che pubblicizza la “creazione distinta” in Italia; ma è un geologo. Per controbilanciare la presenza di video gratuiti antievoluzionisti


2/4/07-IT

MARZO 2007 31/3/07-IT

in internet, possiamo ricordare che ci sono a disposizione anche video “evoluzionisti”. Pur essendo soprattutto in inglese, ci sono molti video disponibili in rete che chiariscono il pensiero di Richard Dawkins, di Daniel Dennet. Purtroppo misteriosamente non sono più visibili in Google Video (due mesi fa erano anche liberamente registrabili…!) 4 video della BBC abbastanza ben fatti sull’evoluzione umana (“Walking with the cavemen” in 4 puntate, ora non disponibili nemmeno nel sito della BBC ) mentre alcuni video sono consultabili nel sito della PBS). In italiano sembra ci siano per ora solo un video sul Neandertal e uno sulla Vita sulla terra. Comunque, cercando bene, qualcosa di interessante, anche se non accattivante, lo si trova in Google Video, come i 3 video (5 ore!) dello "Stony Brook Human Evolution Symposium" del 2005 o (nel sito del convegno) i video degli interventi al convegno Beyond Belief del 2006. Il testo non è datato, ma probabilmente è recente, dato che è in alto. Si tratta di una risposta, nella pagina delle FAQ del sito web dei Gesuiti, a un visitatore che chiede aggiornamenti sul dibattito creazione/evoluzione. Oltre a chiarire [ma sarà d’accordo un esperto della Genesi come l’attuale papa, che lo studia dal 1969?] che “il Genesi è un mito "cosmogonico" ossia rappresenta come gli antichi hanno spiegato l'origine dell'universo” nella risposta si precisa inoltre che “dire che la creazione è contro l'evoluzione è una fallacia, perché le due convivono su piani diversissimi” e curiosamente si indica chi è fuori dal coro: “L'unico che pare dissociarsi sembra essere Schönborn, arcivescovo di Vienna, ma credo che Benedetto XVI sia ampiamente sulla scia di GP II”. L’unica preoccupazione risulterebbe da una citazione di Mons.Ravasi: “Dice inoltre mons. Ravasi che l'evoluzione è innegabile. Ma occorre che gli scienziati non assumano le loro scoperte come sistema ideologico”. Curioso verificare sul sito dei Gesuiti la correttezza e la comprensibilità della sigla GPII, mentre sembrano sconsigliare l’uso di B16 (forse un po’ minaccioso) e di BXVI. Sull’Unità un articolo di P.Greco: “Secondo natura, contro natura dopo Darwin sono parole senza senso” a commento dell’ultimo libro di O=,Francescheli “Natura senza DIO”

Oggi tre articoli, due su Liberazione (“DARWIN E MARX: IL NATURALISMO” e “DARWIN E L'ATTUALITA' DELLO SCONTRO INCONCILIABILE TRA CHIESA E SCIENZA” di L.Menapace) e uno sul Corriere (“CATTOLICI, NON USATE DIO PER FONDARE POLITICA E LEGGE”). Come si vede, anche al di fuori del mondo scientifico ci si sta accorgendo che, nonostante l’importante contributo dell’abate Mendel che ha dimostrato il ruolo creativo del caso nell’evoluzione biologica, su Darwin la chiesa sembra proprio non voler capire, e la situazione sembra farsi più tesa con il nuovo papa, nonostante nel 2004 sia stato il primo a riconoscere in un documento ufficiale al più alto livello l’origine comune di tutti gli esseri viventi, il fatto che poi finora solo il neodarwinismo, anche grazie a Mendel, è riuscito a spiegare. Interessanti le preoccupazioni esposte nel terzo articolo, dove si presenta l’ultimo libro (“Sullo spirito e l'ideologia. Lettera ai cristiani”) della filosofa De Monticelli, esperta di S.Agostino e docente al S.Raffaele; si citano alcuni sui commenti ad alcune recenti sconcertanti dichiarazioni della chiesa contro la coscienza umana e il libero arbitrio.(“Come, ora neppure il volere appartiene alla persona?”, “Quale autorità ultima è più ultima della coscienza?”, “alcune volontà sono più autonome o moralmente superiori ad altre; quella del medico, ad esempio, rispetto al paziente; anche se fosse nazista?”); si cita anche il discorso del papa a Ratisbona e le sconcertanti dichiarazioni di molti teocon, in particolare quelle pubblicate sul Foglio; anche lei è stata molto colpita dalla frase di Mons.Fisichella su Micromega contro la scienza: “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato

“il genesi è un mito "cosmogonico" ossia rappresenta come gli antichi hanno spiegato l'origine dell'universo” “dire che la creazione è contro l'evoluzione è una fallacia, perché le due convivono su piani diversissimi”


30/3/07-IT

della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”. [a questo proposito si può ricordare – anche se il contest è certo diverso - quanto invece disse il Dalai Lama nel 2005: “Qualora la scienza dimostrasse che qualche principio del buddismo è sbagliato, allora il buddismo dovrebbe cambiare”; per non parlare della situazione imbarazzante del confronto fra due fedi. Quale delle due arretrerebbe? E con quali motivazioni?] Nell’articolo della Menapace si parla ancora dello scontro su Darwin e si sostiene che per la Chiesa non sia considerato uno scontro “episodico o specifico, ma totale” Con un articolo dal titolo (“Il darwinsimo vince. Anzi rivince“) poco coerente con il contenuto, un giornalista esperto di antidarwinismo racconta ai suoi lettori come l’articolo su Nature, che modifica i tempi dell’evoluzione dei mammiferi analizzando in maggior dettaglio i tempi di differenziamento dei diversi gruppi di mammiferi cerca di criticare non si sa bene se l’evoluzione come fatto o la scienza come strumento umano di conoscenza e non come fonte di verità. L’inizio dell’articolo può gettare gli evoluzionisti nella disperazione (“La rivista «Nature» ha pubblicato uno studio che, a rigor di termini, decreta la fine della teoria evoluzionista”). Per fortuna poi ci si può tranquillizzare: secondo il giornalista (che probabilmente non sapeva che i mammiferi sono comparsi sulla terra 200 milioni di anni fa) “il nuovo studio ha stabilito senza ombra di dubbio che la maggior parte dei mammiferi oggi esistenti già esistevano «molto prima dell'estinzione dei dinosauri»”; come si vede non è stata capita la novità presente nell’articolo e si è preso per novità un fatto già noto..Tanto è vero che la conclusione diventa addirittura: “Non c'è stata dunque alcuna «evoluzione», né tantomeno alcuna «discendenza» da animali più primitivi a più evoluti”; a questo punto possiamo immaginare lo sconcerto in Vaticano, in quanto si smentirebbe il documento del 2004 che parla proprio dell’origine degli organismi attuali da organismi più semplici. Oggi quindi su Nature ci sarebbe scritto che “tutta una quantità di specie compaiono tutte insieme, già «evolute» o senza apparente «storia evolutiva», e permangono immutate, finchè non intervengono estinzioni più o meno di massa”. Contrariamente a quanto scritto prima (“praticamente tutti i mammiferi che conosciamo vissero «insieme» ai dinosauri”) poi si legge nello stesso articolo “i mammiferi paiono subire la stessa «esplosione» (apparire simultaneo di varietà o varianti) che già aveva portato alla comparsa di «tutti» gli invertebrati nella esplosione del Cambriano”. Del tutto incomprensibile è la frase “l'evoluzione darwiniana, c'è stato detto, è avvenuta tanto, tanto, tantissimo tempo prima, e bisognerà andare a cercare quando”. Chiunque infatti si chiederebbe “evoluzione darwiniana? … ma di quale specie?”. Un po’ fuori posto l’ironia sull’evoluzione delle balene; fuori posto e immersi nel grasso sono infatti anche i due arti inferiori che testimoniano che le balene sono proprio derivate da un mammifero terrestre, nonostante l’articolo tenti di negare questa origine, insistendo pure nella nota 3 che “la balena è come ogni altro essere - un animale perfettamente specializzato per vivere nella sua nicchia ecologica”. Il massimo della imprecisione si raggiunge poi nella nota in cui si parla dell’evoluzione umana, datando ad esempio Lucy a 800.000 anni fa, o confondendo addirittura il sapiens e l’habilis, lui sì contemporaneo delle altre specie citate. Per fortuna in questa nota si capisce quale sia la fonte delle notizie, dato che si pubblicizza il libro di “un intelligente divulgatore scientifico turco, esemplare per chiarezza”. Il suo livello di chiarezza non è però corrispondente alla conoscenza dei problemi di cui tratta. Solo alla fine si evidenzia che l’obiettivo non è solo il darwinismo citato nel titolo ma addirittura l’evoluzione stessa, d’accordo con la visione islamica che si consiglia di studiare. Quando si scrive che “… insomma, si dà per scontata l'evoluzione, ossia proprio il fatto che l'orologio molecolare dovrebbe dimostrare e misurare… Un giorno, nostri discendenti rideranno di una scienza che


28/3/07-IT

27/3/07-IT

credeva a una tale congerie di favole e giurava su tali trucchetti paralogici… Questi moderni sono trucchi in malafede” nel mirino non c’è solo la scienza ma addirittura il Vaticano, che almeno sull’evoluzione biologica non ha più dubbi, come si legge nel documento del 2004. Oggi ben due articoli su importanti quotidiani italiani mettono in dubbio, a freddo, senza nessuna giustificazione, la teoria dell'evoluzione! Si tratta di due articoli che semplicemente riferiscono di una particolare ricerca (fra l'altro una simulazione al calcolatore) sui vantaggi o gli svantaggi di una mutazione in presenza di selezione sessuale. Sul Corriere l'articolo ("Il mutevole mondo dell’evoluzionismo" [?!?!]) inizia proprio con un preoccupante "Se è valida la teoria di Darwin sull'evoluzione…"; decisamente più impegnativa (si ipotizza addirittura il fallimento delle teorie di Darwin!) la frase che troviamo nell'articolo su Repubblica ("Quali uomini piacciono alle donne? Quelli che hanno il Dna "difettoso"), sempre a proposito della stessa simulazione al calcolatore: "Quello della grande differenziazione genetica dell'uomo è un tema che spesso ricorre nel dibattito tra evoluzionisti e creazionisti, con i secondi che lo prendono a esempio di fallimento delle teorie di Darwin". [??!] A parte il fatto che si cita un inesistente dibattito fra creazionisti (che non facendo ricerca non hanno proposte alternative credibili) ed evoluzionisti, come è possibile che si vogliano diffondere questi dubbi? Una spiegazione può essere che sia molto (troppo) diffusa l'idea che le teorie scientifiche siano dogmi o verità non contestabili e non dimostrabili né studiabili, imposte dall'alto come fossero verità di fede e quindi sempre a rischio di smentita. Sono invece appunto "teorie", costantemente studiate, verificate e applicate ogni giorno da migliaia di ricercatori nel mondo, spesso altrettanto critici dei creazionisti…; se davvero M Petrie and G Roberts avessero scoperto qualche minaccia alla teoria dell'evoluzione, il titolo della ricerca di cui si parla oggi non sarebbe stato certo così poco accattivante: "Sexual selection and the evolution of evolvability" … Ulteriore sorpresa: leggendo il testo completo dell’articolo … si verifica che il modello teorico considerato per la simulazione non è nemmeno la nostra specie … Sul Foglio un articolo agiografico sul Card.Schönborn (“La scala di Darwin e quella di Giacobbe. A lezione del Card.Schönborn”) in occasione di un articolo (“Reasonable Science, Reasonable Faith“) pubblicato sul numero di aprile di “First Things” e in cui il cardinale probabilmente rivede, anche alla luce del convegno di Castelgandolfo a fine agosto 2006, la sua posizione sull’evoluzionismo e sull’intelligent Design di cui improvvisamente l’anno scorso, in un articolo sul New York Times, si era dimostrato un appassionato ammiratore. Nell’articolo troviamo una sintesi del pensiero del cardinale (che già dispone di un ampio sito web – attualmente non molto aggiornato dedicato al suo pensiero e anche alle sue conferenze sull’evoluzione) contro quelle che sono oggi, anche indipendentemente da Darwin e nonostante il giudizio del cardinale (“L’evoluzione va scissa dal darwinismo”), le migliori spiegazioni dei fatti. Nell’articolo però, il giornalista laico non aiuta il lettore a individuare quali, fra le critiche che il cardinale muove alla teoria dell’evoluzione, siano ovviamente oggi inaccettabili, in quanto critiche ai fondamenti comuni a tutte le scienze, e quindi critiche al metodo scientifico a cui sarebbe estremamente pericoloso oggi rinunciare.. Già il fatto che riporti una critica di Schönborn al fatto, abbastanza ovvio, che la biologia (Darwin) sia diversa (abbia, se vogliamo,“leggi naturali” diverse) dalla fisica (Newton) evidenzia la difficoltà a non lasciarsi trascinare dal cardinale, tanto è vero che riporta una frase “dobbiamo consentire il criticismo contro gli aspetti riduzionisti del darwinismo” che in realtà apre la strada ad un attacco all’applicazione del metodo scientifico in generale, alla base del successo della scienza fin dai tempi di Galileo. Originale e non documentata la frase in cui il giornalista sostiene “la possibilità che nella creazione sia previsto il processo evolutivo è parte della dottrina cattolica”, in cui si mescola una realtà (“l’evoluzione biologica”, dimostrata dalla scienza e accettata anche dalla chiesa, ma

"Quello della grande differenziazione genetica dell'uomo è un tema che spesso ricorre nel dibattito tra evoluzionisti e creazionisti, con i secondi che lo prendono a esempio di fallimento delle teorie di Darwin"

“la possibilità che nella creazione sia previsto il processo evolutivo è parte della dottrina cattolica”, “L'ordine e l'armonia del mondo creato risultano dalla diversità degli esseri e dalle relazioni esistenti tra loro. L'uomo le scopre progressivamente come leggi della natura. Esse sono oggetto dell'ammirazione degli scienziati”


25/3/07-IT

di cui non si è discusso in alcun concilio) con un concetto teologico che nessuno difende come evento reale (tranne i creazionisti biblici USA): “la creazione”. Se la strana idea che “nella creazione sia previsto il processo evolutivo“ fosse vera, ci aspetteremmo di avere anche la dimostrazione (teologica e magari anche teleologica) di come avvenga il passaggio da una specie all’altra e di come e perché alcune specie (di solito tutte, prima o poi) scompaiano. Proprio il card.Schönborn è l’autore dell’attuale “Catechismo della Chiesa Cattolica”, ma si può verificare che nella PARTE PRIMA, SEZIONE SECONDA, CAPITOLO PRIMO, Articolo 1, Paragrafo 4 (IL CREATORE) proprio non si parla, nemmeno in modo “poetico” o “teologico”, di un processo che è stato confermato solo 150 anni fa e che quindi non è stato ancora accettato dal catechismo, che sottovaluta alcuni importanti aspetti materiali necessari per la vita. Secondo il catechismo, compito degli scienziati sarebbe solo di scoprire le leggi e di “ammirarle”: al punto 341 del paragrafo successivo si legge infatti “L'ordine e l'armonia del mondo creato risultano dalla diversità degli esseri e dalle relazioni esistenti tra loro. L'uomo le scopre progressivamente come leggi della natura. Esse sono oggetto dell'ammirazione degli scienziati”. Come si vede nessun accenno al fatto che il mondo rinnova continuamente le sue specie animali e vegetali. Per fortuna [ma stranamente non sembra che al catechismo interessi evidenziare un’importante differenza rispetto alle altre specie animali] la nostra specie si distingue dalle altre soprattutto perché non si ferma qui; l’aspetto più interessante e utile viene infatti solo dopo la scoperta e l’ammirazione. E’ la fase di verifica e soprattutto di utilizzazione di quelle che il catechismo chiama “leggi di natura”, l’unico momento che permette di “separare il grano dal loglio” e che potrebbe giustificare il fatto che l’ammirazione coinvolga poi anche gli scienziati... Darwin, la cui teoria non ha trovato che conferme e miglioramenti, oltre che utilizzazioni vantaggiose per la nostra specie, non merita quindi i giudizi negativi del cardinale riportati nell’articolo, e soprattutto quelli generici contro la scienza (come ad esempio: “una scienza che si confina alle condizioni materiali perde di vista ciò che rende tale l’essere umano: il dono di elevarsi con la ragione sopra le condizioni materiali”). Il giornalista comunque si salva nelle ultime righe, che contengono un tributo sia a Darwin che a coloro che seguono le sue tracce: “La scala di Giacobbe non sostituisce la ricerca scientifica, la fatica di arrampicarsi sulla scala di Darwin da parte degli scienziati” PS: L’articolo comparso su First Things è il quarto di un confronto sull’evoluzione con il fisico Stephen Barr, iniziato nel 2005: 1) The Design of Evolution; 2) The Designs of Science; 3) The Design of Evolution Sull’Avvenire si può leggere un commento piuttosto acido all'ultimo numero di Micromega, dedicato al dibattito sull'evoluzione. Il titolo eloquente ("Se l'evoluzionismo diventa superfluo") si riferisce soprattutto alle idee di Dennett e Dawkins, certo decisamente radicali, ma non del tutto ingiustificate di fronte ai continui e ormai secolari tentativi non di criticare ma di negare o distorcere fatti evidenti e relative ipotesi intelligenti di spiegazione; e questo perché si pensa di poter ancora negare la teoria neodarwiniana, inseguendo un progetto che dovrebbe essere altrettanto se non più intelligente ma di cui non si prevede di fornire prove verificabili dall’intelligenza umana. Il giudizio è quindi drastico: "Sono amici e amano servirsi di Dio e dei credenti per i loro giochi, trattando con ingiurioso disprezzo sia il Primo che i secondi. Pensano che, per mettere Dio fuori causa, basti considerarlo e trattarlo come ipotesi scientifica, anche se l'idea di un dio è in se stessa indipendente dalla scienza. Dennett concede, però, che le religioni siano «fenomeni del tutto naturali, prodotto anch'esse dell'evoluzione»". Strana l'interpretazione di una frase ("Entrambi dicono risibile l'idea di un «progetto intelligente», ma parlano dei «progetti dell'evoluzione», dunque riconoscendo a questa una mente") anche se si vede un po' di speranza di fronte all'osservazione (certo non nuova) che "Dennett


24/3/07-IT

ammette che «l'origine della vita [...] potremmo non sapere mai come è avvenuta»". Stupisce leggere su un blog di biologia evoluzionistica la seguente critica: “quando Dawkins o Dennett scrivono un articolo sul perché quasi certamente Dio non esiste mi sembra che attacchino in modo molto diretto la sfera credente…ergo.. io mi aspetto una risposta di eguale forza contro la scienza”; forse non a tutti è evidente che questa di Dennett e Dawkins è solo una risposta, forse non tutti notano la continua e ormai secolare negazione di importanti scoperte che hanno permesso di risolvere i principali problemi dell’evoluzione biologica… forse, in attesa dei biologi pontifici, sarebbe più prudente per la scienza occuparsi solo di astronomia, dove i problemi sono già stati risolti … e da più di un secolo ci sono anche gli astronomi pontifici). Non è comunque difficile verificare il sospetto esplicitato dal titolo: che davvero l’evoluzionismo sia considerato superfluo e che le scoperte che migliaia di scienziati hanno fatto negli ultimi decenni studiando i meccanismi evolutivi (già da tempo utilizzati con soddisfazione della specie umana) aspettino ancora di essere verificate e validate da parte dei teologi e dei fiosofi; senza fretta. Basta andare a leggere una frase dal documento apparentemente più favorevole alla teoria dell'evoluzione, quello scritto da GP2 nel 1996: dopo aver riconosciuto come teoria quella di Darwin, il documento comunque conclude dicendo che dell'evoluzione biologica "Esistono letture materialiste e riduttive e letture spiritualistiche. Il giudizio è qui di competenza propria della filosofia e, ancora oltre, della teologia". Nello stesso documento si trova anche una frase che oggi dovrebbe essere meglio precisata in seguito alle novità messe in luce dalle ultime scoperte sulle scimmie antropomorfe (“L'etica al tempo degli scimpanzé. Morale ereditata dai primati"): "Il momento del passaggio all’ambito spirituale non è oggetto di un’osservazione di questo tipo, che comunque può rivelare, a livello sperimentale, una serie di segni molto preziosi della specificità dell’essere umano. L’esperienza del sapere metafisico, della coscienza di sé e della propria riflessività, della coscienza morale, della libertà e anche l’esperienza estetica e religiosa, sono però di competenza dell’analisi e della riflessione filosofiche, mentre la teologia ne coglie il senso ultimo". L’Avvenire informa che l’Istituto di Scienze Religiose dell’Università di Urbino organizza seminari su “«Scienza e fede nel dibattito attuale» (“Urbino: Darwin in un ciclo su scienza e fede“). Oggi parlerà Larrey (insegna come esterno alla Pontificia Università Lateranense) sul Disegno Intelligente [le sue idee, che possiamo leggere sull’Avvenire del 21/3/06 ( “Ma i darwinisti hanno paura di un creatore?”) non sembravano aggiornate come quelle di Facchini, o di P.Coyne, o di Arnould]; poi interverranno nei prossimi mesi L.GaIIeni (docente all’università di Pisa e alla Pontificia Università Gregoriana). La citazione di questo convegno invita ad allargare lo sguardo (e la ragione) per verificare se nei convegni organizzati in ambito cattolico si invitano esperti che siano sicuramente aggiornati sulle continue novità che riguardano le conoscenze materiali che prima o poi verranno accettate da chiunque sia interessato al dialogo con la scienza. Un sito utile a questo scopo è l’elenco dei convegni gestito dal DISF (Dizionario Interdisciplinare di scienza e fede). La situazione sembra piuttosto eterogenea, anche se non sempre l’affiliazione dei relatori (non sempre indicata) sembra sufficiente a confermare o smentire la paura (evocata anche da GP2 nella lettera del 1988) di confrontarsi con esperti del mondo scientifico attivamente impegnati nella ricerca su quei meccanismi dell’evoluzione biologica; proprio quei meccanismi su cui la chiesa non si è ancora pronunciata in modo chiaro, né per negarli (che sarebbe assurdo, anche perché richiederebbe investimenti nella ricerca scientifica, dato che la ragione – perfino quella “allargata” - oggi non si accontenta più di frasi come “la mia ipotesi è che la tua ipotesi sia sbagliata”) né per accettarli (ma prima o poi dovrà farlo, se non ha proposte alternative migliori e non si vuole ripetere l’errore fatto con


23/3/07-IT

Galileo). Sicuramente omogenei sono i relatori scelti per il ciclo di conferenze "Fede, Cultura e Scienza" che si conclude a Roma in maggio, o quelli del convegno di Tortona, mentre per altre iniziative si vede la presenza di esperti laici, anche se non sempre esperti di materie scientifiche connesse con l’evoluzione biologica od umana. Interessante il fatto che nella homepage del DISF ci sia attualmente una scheda su “Creazione ed evoluzione” con il link ad alcune voci del dizionario, ad alcuni articoli di Facchini e De Rosa e a una bibliografia sull’evoluzione umana (poco aggiornata tranne che per un paio di volumi di religiosi che si occupano di evoluzione umana). C’è anche l’articolo di GP2 del 1996 (che al card.Schönborn proprio non piaceva) e l’articolo di Facchini contro l’ID USA pubblicato sull’Osservatore Romano all’inizio del 2006; manca il tuttora quasi sconosciuto documento del Card.Ratzinger che nel 2004 aveva confermato la connessione genetica fra le prime cellule e l’uomo attuale, passando per i primati e in particolare per gli antenati che avremmo in comune con le antropomorfe. Il riconoscimento di questa connessione, cioè del fatto che l’evoluzione biologica è una realtà, non ha niente di sconvolgente (l’ipotesi inizia a comparire nella cultura umana nel 1700 e viene confermata nel secolo successivo) ma ricorda costantemente che ancora non si è deciso se accettare le spiegazioni che la scienza propone ormai da 150 anni. Interessante e anche divertente (si capisce che le risposte talvolta non siano quelle attese…) intervista sull’Avvenire (“Dio e Darwin, a ciascuno il suo“) a padre Jacques Arnould, teologo domenicano, storico della scienza e ingegnere, che lavora al CNES (Centre nationale d'Etudes spatiales) e che l’1/2/07 era stato intervistato per un articolo («Complot contre Darwin») su Le Nouvel Observateur (“nous sommes en droit de refuser toute revendication de type intégriste. Mon premier souci est de rendre à Dieu ce qui est à Dieu et à Darwin ce qui est à Darwin”) . Ad esempio a una domanda sul card.Schönborn, ammiratore dell’ID e “minimizzatore” della dichiarazione fatta nel 1996 da GP2, Arnould risponde sicuro: “«Io mi colloco risolutamente nella prospettiva aperta da Giovanni Paolo II nell'ottobre 1996, quando, davanti alla Pontificia accademia delle Scienze, giudicò fondate le ricerche che sono state condotte sviluppando, secondo il metodo scientifico, i lavori di Darwin. Io non dico che Darwin abbia definitivamente ragione. Constato soltanto che la scienza si costruisce oggi in un contesto darwiniano, anche se in futuro dovrà cambiare sia il contesto che i fondamenti.”. E se il giornalista si preoccupa del “materialismo”? Ecco la risposta inattesa: “La teoria dell'evoluzione è prima di tutto un magnifico prodotto della ricerca biologica. Darwin merita certamente di trovarsi nell'abbazia di Westminster, accanto a Newton. Tuttavia queste teorie sono prodotti dell'intelligenza umana, possono essere influenzate da ideologie umane. È impossibile elaborare una scienza perfettamente neutra. Dunque non bisogna dire che la teoria dell'evoluzione è diventata un'ideologia materialista”. “Anche perduto su un pianeta di un sistema solare qualunque, in mezzo a miliardi di galassie, cugino delle grandi scimmie e discendente come gli altri viventi da un'unica cellula primordiale, l'uomo è una specie vivente molto singolare.” Come se non bastasse, è stata scelta bene la foto allegata all’articolo; non la solita errata sfilata a senso unico di ominidi bipedi sempre più bipedi, dallo scimpanzé (che comunque non è estinto, come l’immagine dimostrerebbe, e soprattutto non è un quadrupede, come l’immagine dimostra) all’Homo sapiens, ma il cespuglio di specie dal quale l’Homo sapiens è uscito. Proprio quel che ci voleva per illustrare la frase di Arnaud “Va rifiutata …anche una forma di determinismo secondo il quale la storia si svolgerebbe in modo meccanico, in base a un piano che non lascerebbe spazio all'agire libero di Dio e dell'uomo”. Un’intervista ad Arnaud si può sentire qui. Dato che si parla di Francia, si può citare anche un articolo su La-Croix

“«Io mi colloco risolutamente nella prospettiva aperta da Giovanni Paolo II nell'ottobre 1996, quando, davanti alla Pontificia accademia delle Scienze, giudicò fondate le ricerche che sono state condotte sviluppando, secondo il metodo scientifico, i lavori di Darwin. Io non dico che Darwin abbia definitivamente ragione. Constato soltanto che la scienza si costruisce oggi in un contesto darwiniano, anche se in futuro dovrà cambiare sia il contesto che i fondamenti.” “non bisogna dire che la teoria dell'evoluzione è diventata un'ideologia materialista” “…cugino delle grandi scimmie e discendente come gli altri viventi da un'unica cellula primordiale”


22/3/07-IT

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del 19/3 (“Les nouvelles offensives contre le darwinisme en débat”). Il 10 maggio a Roma, in occasione della GIORNATA LINCEA GOLGI si parlerà di primati ai Lincei: “Scimmie uno (s)comodo specchio”, l’iniziativa è organizzata da Giovanni Berlucchi, Lamberto Maffei, Alfredo Margreth, Elisabetta Visalberghi. Si parlerà di Somiglianze e differenze genetiche nei primati e loro implicazioni, Evoluzione dell'organizzazione cerebrale dei primati e le implicazioni a livello comportamentale e cognitivo, La necessità di sentirci diversi e l'inevitabile antropomorfizzazione: alcuni casi paradigmatici; Complessità della vita sociale e cognizione. Di argomenti simili ma ancora più “audaci” si parla oggi in un articolo su Repubblica (“L'etica al tempo degli scimpanzé. Morale ereditata dai primati") che riprende un articolo del New York Times del 20/3 (“Scientist Finds the Beginnings of Morality in Primate Behavior” con allegato slideshow) che parla delle ricerche ma soprattutto dell’ultimo libro di Frans De Waal (“Primates and Philosophers”), che segue a breve distanza di tempo un libro simile di Marc Hauser (“Moral minds”). Tema è (e scusate se è poco…) la dimostrazione che “anche i primati agiscono in base ad una sorta di "moralità", da cui per via evolutiva discenderebbe quella umana. Anche per il primatologo Frans de Waal della Emory University le radici della moralità umana possono essere rintracciate nei comportamenti delle scimmie. Se è difficile parlare di una vera e propria moralità nelle azioni dei primati, per de Waal il nostro senso etico discende direttamente da una serie di comportamenti sociali evolutisi nel tempo negli animali come conseguenza del vivere in gruppo. Senza questi "passaggi" precedenti, riscontrabili negli scimpanzé e nelle scimmie, il nostro senso etico sarebbe inspiegabile, sostiene lo scienziato”. L’articolo del New York Times ha sviluppato un [molto] ampio dibattito che possiamo seguire anche in alcuni blog: Street Prophets, Seed (“Morality and war” ... come i primati pongono fine ai contrasti è un tema ancor più interessante … a 4 anni dall’inizio della guerra in Iraq, di cui non si vede ancora una fine, Agnostic atheism). Per far capire il livello di conoscenza attuale di troppi italiani, possiamo rileggere l’intervento di un filosofo che sul Foglio del 14/9/06; dopo aver accettato che abbiamo il 98% del DNA in comune con gli scimpanzé, scriveva: “Nel 2 per cento del DNA dobbiamo dunque metterci l’amore, la libertà, la creatività, il pensiero, la moralità, il linguaggio”. Come si vede, le ricerche citate da De Waal ci dimostrano come anche le precondizioni per queste belle cose trovano posto, almeno in parte, nel 98% di DNA che abbiamo in comune… Leggendo l'articolo comparso sul Sole 24 ore ("Rifiuto il dogma del diritto naturale") sembra che il giornalista non abbia ancora letto gli articoli di cui si parla proprio qui sopra, e che abbia un'idea di "diritto naturale" forse un po' parziale (“biologia, zoologia, etologia non lasciano dubbi a proposito del mondo animale: in natura vige l’ordine immobile degli istinti di predazione e di sopravvivenza … a proposito dell’essere umano … prima del cristianesimo e poi dell’illuminismo era considerato naturale, dunque normale farsi la guerra e sposarsi fra parenti”), come se ignorasse (purtroppo la divulgazione in questo campo è spesso lasciata soprattutto a Piero AngeIa) che gli etologi e soprattutto gli etologi che studiano i primati stanno da anni insistentemente cercando di far notare che i primati non sono animali come gli altri. Speriamo che prossimamente ci sia tempo (ma soprattutto quello che manca è la conoscenza scientifica di base) per fare aprire gli occhi anche a coloro che proprio non vogliono guardare. Interessante notizia ("Sisters fires biology teacher ") dagli USA, che dimostra come non sempre sui quotidiani italiani si racconti correttamente quello che avviene negli USA riguardo all'insegnamento dell'evoluzione e in particolare della teoria dell'evoluzione. In una cittadina dell'Oregon (Sisters) non è stato confermato l'incarico di supplenza ad un insegnante di biologia delle scuole superiori dopo soli 10 giorni. I genitori avevano infatti immediatamente protestato per il

“anche i primati agiscono in base ad una sorta di "moralità", da cui per via evolutiva discenderebbe quella umana” “il nostro senso etico discende direttamente da una serie di comportamenti sociali evolutisi nel tempo negli animali come conseguenza del vivere in gruppo.” “Senza questi "passaggi" precedenti, riscontrabili negli scimpanzé e nelle scimmie, il nostro senso etico sarebbe inspiegabile” “Nel 2 per cento del DNA dobbiamo dunque metterci l’amore, la libertà, la creatività, il pensiero, la moralità, il linguaggio” (F.AgnoIi, Il Foglio 14/9/06)


21/3/07-IT:

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fatto che questo supplente insegnasse soprattutto l'Intelligent Design e distribuisse materiale informativo proveniente da un sito web che in realtà è decisamente creazionista (Answers in Genesis). Essendo stato dimostrato che non veniva rispettato il programma di biologia previsto, il supplente è stato licenziato con una decisione a maggioranza del comitato di gestione della scuola. Con un articolo dal titolo sbagliato e provocatorio (il problema era infatti che l'insegnante di scienze in realtà non insegnava scienze, come hanno fatto notare tutti i genitori …) ne parla anche la CNN. Sul Foglio un articolo (“J’accuse di René Girard”) in cui si presenta il pensiero di questo antropologo culturale. Si parla anche del rapporto fra religione e scienza (“A partire dall’illuminismo, la religione è stata concepita come puro non sense”) e quindi Darwin non può mancare (“La teoria rivoluzionaria di Charles Darwin sperava di aver dimostrato l’inutilità di una istituzione antica quindicimila anni come la religione”) anche se .quest’accusa sembra potesse essere valida anche per Galileo. Non compare una visone positiva dell’uomo, che sembra riscattabile solo dalla religione (“la religione è invece necessaria a reprimere la violenza. L’uomo è una specie unica al mondo: l’unica che minacci la propria sopravvivenza attraverso la violenza. Gli animali durante la gelosia sessuale non si uccidono a vicenda. Gli esseri umani sì. Gli animali non conoscono la vendetta, la distruzione della vittima sacrificale legata alla natura mimetica delle moltitudini plaudenti”) [da Pikaia] articolo di Elliott Sober “WHAT IS WRONG WITH INTELLIGENT DESIGN?” The Quarterly Review of Biology, March 2007, Vol. 82, No. 1, pp. 3-8; pubblicato nel fascicolo di Marzo del The Quarterly Review of Biology. Abstract: This article reviews two standard criticisms of creationism/intelligent design (ID): it is unfalsifiable, and it is refuted by the many imperfect adaptations found in nature. Problems with both criticisms are discussed. A conception of testability is described that avoids the defects in Karl Popper’s falsifiability criterion. Although ID comes in multiple forms, which call for different criticisms, it emerges that ID fails to constitute a serious alternative to evolutionary theory. ID proponents have high hopes for what it will achieve. According to the Discovery Institute’s “Wedge Strategy” (available here), which was leaked on the internet in 2001, “[d]esign theory promises to reverse the stifling dominance of the materialist worldview, and to replace it with a science consonant with Christian and theistic convictions.” The Discovery Institute is the flagship ID think tank, and the “Wedge Strategy” is its political manifesto. So much for questions about religious motivation and political context (Forrest and Gross 2004). What about the evidence?

20/3/07-USA

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19/3/07-IT

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A questo articolo Discovery institute risponde il con vari articoli di confutazione, fra cui 4 scritti da un biologo del gruppo.: Articolo del New York Times (“Scientist Finds the Beginnings of Morality in Primate Behavior”) sull'ultimo libro di Frans de Waal (“Primates and Philosophers”). Il libro ha suscitato un amplissimo dibattito nel mondo: qui le migliaia di pagine web che lo citano (e qui le poche per ora in italiano). Probabilmente è solo l'inizio di un dibattito, che in Italia sarà sicuramente interessante anche perché mette al centro un settore della conoscenza scientifica finora rimasto un po' troppo in ombra, ostacolando la riflessione sull'origine di aspetti comportamentali (come la coscienza di sé, la comprensione del pensiero altrui, l'altruismo e la reciprocità) che quasi tutti pensano esclusivi della nostra specie e di cui si vorrebbero negare le basi naturalistiche proprio sulla base di questa presunta esclusività. [da Pikaia] Nel quadro del ciclo di incontri Pensare il presente delle scienze. Filosofi e scienziati a confronto (a cura del Gabinetto Vieusseux, dall’Istituto Gramsci Toscano, dalla Biblioteca Filosofica e dalla Società Italiana per lo studio dei rapporti tra Scienza e Letteratura) il 22 marzo, ore 17 (Sala Ferri, Palazzo Strozzi, Firenze) si chiederanno Che cos’è l’evoluzione? Avendo letto nei mesi scorsi sull’Avvenire molti articoli in cui, pur su aspetti “materiali” come quelli di cui si occupa normalmente la scienza, sembrava si preferissero spiegazioni metafisiche che spesso non facevano necessariamente riferimento ai fatti oggettivi che si volevano spiegare, fa piacere leggere un articolo in cui è invece evidente una coerenza fra i fatti e le ipotesi interpretative, pur toccando un problema

“La teoria rivoluzionaria di Charles Darwin sperava di aver dimostrato l’inutilità di una istituzione antica quindicimila anni come la religione” “la religione è invece necessaria a reprimere la violenza. L’uomo è una specie unica al mondo: l’unica che minacci la propria sopravvivenza attraverso la violenza”.


17/3/06-IT

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15/3/07-UK

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su cui era invece il governo precedente a fare a volte un po’ di metafisica. Non si può quindi che sperare che sia promosso alla prestigiosa redazione scientifica il giornalista che ha scritto l’articolo “I porti pieni di barche e nessuno si denuncia ricco”. Decisamente apprezzabile anche la frase finale in cui (anche qui a differenza di molti articoli su argomenti scientifici) non si esalta né si difende il mistero dietro alla domanda iniziale dell’articolo: come mai solo 2 contribuenti denunciano più di 100.000 euro di reddito annuo? La risposta “Mistero di Pulcinella: le holding nei paradisi fiscali, predilette dai pesci grossi, benefits aziendali, disinvolture contabili dei ceti commerciali. Fino alla miriade di società di comodo, o per chi non ha altre risorse, l'intestazione a prestanome. Senza dimenticare quell'inestricabile sottobosco (dall'idraulico al ristoratore) in cui è più agevole ottenere un congruo sconto che una regolare fattura”. LA SCIMMIA NUDA - Storia naturale dell’Umanità è la nuova mostra temporanea (del 7 aprile 2007al 6 gennaio 2008) del Museo Tridentino di Storia Naturale, pensata come un viaggio lungo il cammino evolutivo dell’uomo, alla luce delle più recenti teorie. Il percorso alterna manufatti e strumentazioni storiche, reperti antropologici e preistorici, video, documentazioni fotografiche, exhibit interattivi (prestati dai più noti musei scientifici o appositamente realizzati per la mostra), e opere e installazioni d’arte contemporanea, realizzate da grandi nomi del panorama internazionale. Tra queste “The Human Race Machine” di Nancy Bruston, per la prima volta in Europa. Non solo la mostra utilizza diversi mezzi di comunicazione, ma mette così in relazione anche ambiti di ricerca normalmente distinti, facendo incontrare cultura scientifica e umanistica: antropologia, archeologia, paleontologia, zoologia, genetica, filosofia ed arte. La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (che ospiteranno la mostra nel 2008); è curata da Claudia Lauro, con la direzione scientifica di Michele Lanzinger. Nel comitato scientifico: Guido Barbujani, Camperio Ciani, Aldo Fasolo, Giacomo Giacobini, Giuseppe Leopardi, Giorgio Manzi, Telmo Pievani, Jean-Jacques Hublin, Frans de Waal, Ian Tattersall, la collaborazione speciale di Desmond Morris e la partecipazione di Jared Diamond. Inaugurazione giovedì 5 aprile 2007 ore 18.00 Museo Tridentino di Scienze Naturali - Trento, via Calepina 14 Scivolone creazionista pure in un articolo di Repubblica (“Messina, nel terremoto il mistero del Dna”) in cui si parla di una ricerca sul DNA che verrebbe svolta a Messina riesumando scheletri delle vittime del terremoto del 1908: “E dato che la mutazione del Dna si presenta "graduale e ordinata" a partire proprio dall'area dello Stretto, secondo gli studiosi non si può attribuire a "fluttuazioni casuali o a deriva genetica". È un'ipotesi che, se accertata, avvalorerebbe le tesi "creazioniste", secondo cui l'ambiente può incidere sulle modifiche genetiche. Tesi finora rigettate dalla gran parte della scienza ufficiale. Ma nessuno dei ricercatori vuole aprire dibattiti di merito”. Non è chiaro in quale mente sia nata l’idea che si potrebbero (e sarebbe una prima mondiale se si riuscisse …) avvalorare tesi creazioniste (tra l’altro piuttosto strane in quanto i creazionisti standard, per coerenza, non si dovrebbero preoccupare degli effetti che potrebbe avere l’ambiente …) Un attore inglese (Robin Ince) spiega (in "Comedy Cuts", trasmessa il 2007/03/15 da ITV in UK ) la differenza fra il creazionismo biblico e l'Intelligent Design. Forse non è molto spiritoso, ma la spiegazione è ragionevole … interessante anche il mimo alle sue spalle, che ben evidenzia come sui fatti dell'evoluzione vi è una precisa corrispondenza fra le idee della scienza e quelle dei sostenitori dell'ID; come si vede, non si concorda però sulla spiegazione … che rimane proprio identica ("Magic man did it") a quella dei creazionisti … Il nucleo centrale anche dell'ID rimane comunque l'ipotesi ben sintetizzata nella semplice frase "OUR theory is that YOUR theory is totally wrong".(la NOSTRA


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teoria è che la VOSTRA teoria sia completamente sbagliata” In due articoli sull’Avvenire di oggi si racconta non solo che il matrimonio esisteva già nel neolitico (“Il «matrimonio» invenzione del neolitico”), ma che nella preistoria fosse ammesso solo il matrimonio religioso (“Il matrimonio? Viene dalle caverne”). La prova sarebbe nelle numerose raffigurazioni che rappresentano insieme una figura maschile e una femminile. Difficile negare che i due articoli abbiano una certa impostazione ideologica … che possiamo immaginare legata al dibattito che avviene anche oggi, in “un'epoca di derive scientiste e tecniche” (cosa c’entra?) : “può sorprendere come l'«istituzione di diritto naturale» della famiglia sia comprovata senza equivoci persino da certe sepolture del Neolitico … C'è un'immagine che richiami, più di questa coppia mantovana, il vincolo sponsale dell'unione tra un uomo e una donna? .. tornano alla mente le parole adamitiche che, rivolte alla donna, affermano: «osso delle mie ossa». Ma sarebbe un eccesso di sentimentalismo pensare che l'istituzione familiare sia rappresentata soltanto da un abbraccio amoroso che sopravvive anche dopo la scomparsa degli amanti” A proposito dell’invenzione del matrimonio, può essere interessante ricordare che si possono trovare esempi di monogamia sia in alcuni mammiferi che nei primati e in particolare anche in primati tassonomicamente vicini alla nostra specie. Mentre nelle grandi antropomorfe (orango, gorilla e scimpanzé) ci sono modalità di organizzazione sociale diverse dalla famiglia monogamica, nei gibboni (le antropomorfe minori, come vengono definite in inglese) sembra proprio questa la modalità di organizzazione sociale migliore per una specie che vive negli strati più alti delle foreste tropicale del sud-est asiatico, un ambiente che certo non favorisce gruppi sociali più ampi. Recenti ricerche sembrano però mettere in dubbio che la monogamia sia presente in tutte le specie di gibbone; indagini genetiche hanno evidenziato anche che, come nella nostra specie, nella realtà non esiste un rispetto rigoroso della monogamia, per cui non sempre i piccoli sono davvero figli del maschio della coppia. Per quanto riguarda i nostri primi antenati bipedi originatisi da specie simili alle attuali grandi antropomorfe, è interessante l’ipotesi del 1981 di Owen Lovejoy che associa la scomparsa dell’estro, presente in tutte le specie di primati e anche nelle antropomorfe, alla ricettività continua delle femmine che avrebbe favorito la formazione di un legame di coppia pur all’interno di un gruppo; questa condizione avrebbe favorito la sopravvivenza della prole, indifesa e bisognosa di cure parentali, in un ambiente come la savana, ricco di risorse alimentari ma anche di predatori. . Su Repubblica un’articolo (“Caro Diario. Ecco i segreti della moglie di Darwin”) di G.Barbujani a commento della recente pubblicazione in internet dei diari della moglie di Darwin. C’e’ anche un articolo di Franceschini (“Evoluzione di una coppia, i diari della signora Darwin”) Interessante articolo di G.Sermonti sul Foglio (“L’ultimo stadio dell’evoluzionismo, la creazione del creatore”). E’ un commento ad un articolo di S.Modeo sul Corriere del 5/3, che ipotizza un valore selettivo darwiniano all’idea di Dio, che avvantaggerebbe i credenti in caso di dolore o di paura. Rispetto alle solite idee e alle solite critiche si aggiunge qui la conferma del sospetto che stia diventando un po’ troppo antievoluzionista (fatto che prima aveva vivacemente negato anche perché si addice poco ad un genetista di successo – anni fa): nell’articolo critica ripetutamente l’evoluzione invece del darwinismo o della teoria dell’evoluzione (“L’evoluzione non è più una mera teoria ma è più che un’ipotesi, per citare una locuzione di Giovanni Paolo II”). Come si vede si parla di evoluzione, e si cita, SBAGLIATA COME FANNO TUTTI a partire dalla citazione sbagliata del Card.Schönborn, la frase di GP2 che chiaramente specifica “teoria dell’evoluzione”. E’ davvero strano come tutti facciano finta di non essersi accorti che il cardinale aveva criticato una frase di GP2 dopo averla prima stravolta. Anche questo dimostra come Darwin, anche ai massimi livelli, non sia mai stato studiato. Forse si comincerà dopo la preoccupata frase di

l'«istituzione di diritto naturale» della famiglia sia comprovata senza equivoci persino da certe sepolture del Neolitico

“Parte prima l’impulso elettrico che regola i nostri movimenti o l’input della nostra volontà? Studi recenti erodono l’idea di libero arbitrio”


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13/3/07-IT

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dieci giorni fa del card.Ruini (“Se «restiamo ai margini della cultura, se ci rassegniamo in qualche modo ad essere una subcultura, allora umanamente parlando - e a prescindere dalla grazia di Dio che può far tutto - niente ci salverà”)? Interessante accostamento (casuale?) fra un articolo dell’Avvenire (“Libero Arbitrio?”:) e gli articoli dell’Avvenire - ma anche di tutti i quotidiani di oggi che riferiscono delle indicazioni dettate dal papa agli eletti (liberamente dai cittadini) nel parlamento italiano. E’ un po’ sospetto che degli esperimenti di neurofisiologia che evidenziano differenze di tempo minime – 400 millisecondi - fra eventi che avvengono nello stesso unico individuo (“Parte prima l’impulso elettrico che regola i nostri movimenti o l’input della nostra volontà? Studi recenti erodono l’idea di libero arbitrio … un colpo se non mortale certo assai duro al nostro concetto di libero arbitrio”) possano far venire dubbi sul libero arbitrio, mentre nessun dubbio viene per indicazioni precise provenienti dall’alto (anche se non dall’altissimo) di non rispettare la volontà degli elettori che hanno inviato gli eletti al parlamento (“Quando sono in gioco ‘valori non negoziabili’, ha ammonito il pontefice, essi "devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza, rettamente formata, a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umana") … Di libero arbitrio, e di come si vogliano imporre dei limiti, si parla anche in un altro articolo dell’Avvenire (“Cremona, no di 200 medici alla sentenza per Welby”) in cui un gruppo di medici di Cremona sostiene di poter imporre una terapia anche contro la volontà del paziente, garantita in modo specifico sia dalla Costituzione Italiana (art.13 e 32) che dal codice deontologico (“il principio d'autodeterminazione del paziente sancito dal codice deontologico della professione medica agli articoli 20 e 35 non può prevaricare il presupposto dell'inviolabilità della vita umana che è garantito dalla Costituzione”). Il comitato nazionale di bioetica nel 1992 si era espresso in modo diverso (secondo Santosuosso). Articolo di Corbellini sul Riformista (“Tra normalità sessuale e genetica; la sinistra non fa i conti con Darwin”) in cui si commenta, nell’ottica del ritardo culturale della sinistra italiana sui problemi connessi con la biologia, uno scambio fra A.Meldolesi e L.Profeti sulle basi genetiche dell’omosessualità. Sull’Avvenire (“Dopo Voltaire, anche Pascal. Sicuro di aver scritto bene”) risposta all’articolo preoccupato di Scalfari (“La Chiesa di Pascal che piace a noi laici”) sull’invadenza della chiesa (n particolare con gli ultimi due papi) su questioni che non riguardano problemi di fede ma questioni “materiali” che riguardano altre competenze, dalla scienza allo stato. Della risposta si occupa il precedente presidente del comitato di bioetica. Curioso il sottotitolo “Eugenio Scalfari annette e respinge, sempre aut-aut mai et-et” e la frase “Sfugge al fondatore di Repubblica la specificità dell'apporto cattolico alla lettura delle cose, che in pagine insuperate Jean Guitton riassunse nella logica dell'et-et, ben diversa appunto da quella dell'aut-aut“; questa bacchettata arriva proprio nel giorno in cui leggiamo su giornali di aut-aut ai parlamentari affinché non votino per leggi “contro natura” (?!). Si viene finalmente a sapere dal sito ProteoFareSapere che con decreto in data 22/1/07 era stata nominata dal ministro Fioroni la commissione per la revisione delle Indicazioni Nazionali. Presidente della commissione è Mauro Ceruti dell'università di Bergamo. Una grande differenza rispetto alla precedente commissione nominata dalla Moratti è che i nomi dei componenti non sono segreti. La pubblicazione del decreto fa sapere che la commissione era stata nominata dal ministro Fioroni il 22/1/07. Non si viene invece a sapere il motivo per cui, proprio pochi giorni dopo la nomina, l’8/2/07, il presidente aveva ritenuto necessario ed urgente far sapere al mondo qual’era il suo giudizio sul darwinismo e quindi sulla biologia e quindi sulla scienza. L’articolo (“Evoluzione, la congiura dei fondamentalismi”) è stato commentato qui sotto in quella data; per fortuna, rispetto al precedente presidente che ne era attirato, il nuovo presidente è

“l’idea di evoluzione naturale è consonante con le tradizioni spirituali, anzi ci può condurre per una via assai interessante al senso del divino e alla creazione”


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critico rispetto alla truffa dell’Intelligent Design USA, che intende reintrodurre, come ai tempi di Galileo, la metafisica nella scienza. Il suo amore per la metafisica in ambiente scientifico è però dimostrato da un’ipotesi che ritiene interessante pubblicizzare nonostante nessuno pensi che si possa verificare nei tempi del suo mandato: “se si incontrasse un’altra specie intelligente, le sue teorie fisiche e matematiche potrebbero essere assai differenti dalle nostre”. Riguardo alla sua posizione sul creazionismo, ritiene che “l’idea di evoluzione naturale è consonante con le tradizioni spirituali, anzi ci può condurre per una via assai interessante al senso del divino e alla creazione”. Cercando di essere ottimisti: sulla base di una lettura puntuale di questa opinione del presidente … sarebbe logico chiedersi se intende modificare la sequenza attuale di insegnamento dell’evoluzione e della creazione, rendendola pedagogicamente più corretta: infatti avrà notato che, secondo i programmi attuali, l’insegnamento della creazione inizia nel momento più ricettivo, a partire dai 3 anni per arrivare ininterrottamente fino alla maturità; per “condurre per una via assai interessante al senso del divino e alla creazione” dovrebbe invece slittare in un momento successivo all’insegnamento dell’”idea di evoluzione naturale” in modo da poter introdurre problemi certo più complessi e difficili da spiegare bene. Si dovrebbe quindi anticipare l’insegnamento dell’”idea di evoluzione naturale”, che oggi inizia un po’ troppo tardi, a 13 anni. Speriamo che la commissione non impedisca la realizzazione di questo cambiamento, suggerito (anche se con un’urgenza un po’ sospetta) da un autorevole pedagogista. Decisamente interessante l’articolo di Eugenio Scalfari oggi su La Repubblica: “La Chiesa di Pascal che piace a noi laici”. La frase centrale è la seguente: Gli ultimi due papi scavalcando a piedi pari gran parte delle conclusioni e dello spirito del Vaticano II e di fatto cancellando i due pontificati precedenti, quello di Giovanni XXIII e quello di Paolo VI, hanno fatto dell'accusa di liberalismo e di relativismo un tema centrale e l'hanno usato sistematicamente per sconfessare di fatto l'intero valore della modernità, dal Rinascimento alla libera ricerca, dalla scienza sperimentale allo stoicismo di Montaigne, al "Discorso sul metodo" di Cartesio, all'"Etica" di Spinoza, all'Illuminismo, alla "Critica della ragion pura" di Kant e infine ai più recenti svolgimenti del pensiero filosofico derivanti da Schopenhauer e da Nietzsche e agli esiti scientifici di Freud, di Einstein e della fisica quantistica. Come si vede manca solo Darwin, e forse manca la conoscenza della lettera di GP2 a P.Coyne del 1988; l’argomento dell’evoluzionismo è certamente ostico per la maggioranza della gente (sappiamo bene che viene artificiosamente mantenuto basso il livello di conoscenza su questo argomento … e addirittura recentemente si è perfino riusciti a ridurlo ulteriormente nonostante le proteste di migliaia di italiani) ed è quindi il più adatto per scardinare il metodo scientifico, pretendendo che si introducano spiegazioni metafisiche come alternativa più economica al finanziamento ulteriore della ricerca necessaria per spiegare gli aspetti oggi ancora poco chiari. Anche per questo Scalfari, come tanti altri, probabilmente ignora o capisce poco gli errori – a volte intenzionali ma a volte no - e le confusioni (dovute soprattutto alla scarsa conoscenza della materia) contenute in molte delle dichiarazioni di fonte religiosa, alcune delle quali si ritrovano raccolte tutte insieme in questa rassegna stampa, talvolta evidenziate nella colonna a destra. Questo permette di capire perché si è arrivati una strana (almeno per chi ha verificato come l’ID sia un bluff, se non una truffa costruita a tavolino dai creazionisti USA 15 anni fa) convergenza fra ID e chiesa cattolica (evidenziata dall’intervento del card.Schönborn sul New York Times il 7/7/06) nell’utilizzare come cuneo contro la scienza proprio il problema dell’evoluzione; ecco la “Wedge Strategy” o “Strategia del Cuneo”, inventata dagli ex-creazionisti dell’ID! Qui altri spunti interessanti delle riflessioni di Eugenio Scalfari: o Se dunque Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, pur dotati di diversa portanza e di diverso linguaggio, hanno deciso di eleggere come nemico numero uno della cattolicità il relativismo e l'Illuminismo e lo


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hanno ripetuto in gran parte delle loro pubbliche allocuzioni e delle più solenni encicliche; e se Ratzinger appena insediato sulla cattedra petrina, nella sua prolusione all'università di Ratisbona ebbe nei confronti del fondamentalismo islamico accenti addirittura meno severi di quelli riservati al pensiero moderno dell'Occidente, non è purtroppo lontano dal vero parlare oggi d'uno scontro in atto tra cattolicesimo e modernità. La Chiesa lo nega tenacemente. Il nemico è insomma il relativismo, la rivendicazione dell'autonomia di ciascuno, la ricerca sperimentale della verità che non esclude neppure l'inesistenza di un'unica verità assoluta. E di conseguenza l'abbandono della trascendenza, antico rifugio contro l'insicurezza del vivere e ultima istanza del giudizio finale tra buoni e cattivi, tra bene e male. Il pensiero laico è stato lungamente silente su questa diabolizzazione cui la Chiesa l'ha sottoposto. Parlo del pensiero laico e non di quello anticlericale che ne rappresenta una caricatura.

Interessante per alcuni aspetti anche se un po’ impreciso, probabilmente a causa dell’ottica parziale, un articolo sull’Avvenire in cui si cerca di spiegare i limiti della ragione ristretta tipica (seguendo le recenti indicazioni del papa) della scienza (“Scienza, ragione «ristretta»“): se non ci sono grosse novità (“Una concezione riduttiva della razionalità vorrebbe ricondurre le attività cerebrali a reazioni chimiche. Ma non funziona. Le nostre azioni non sono una mera conseguenza meccanica degli antecedenti fisici attivati nel cervello“) nell’incapacità di ipotizzare che le cellule ma anche le molecole che sicuramente ci sono nel cervello siano davvero necessarie (facciano parte cioè di un progetto più o meno intelligente che le ha messe in quel posto invece che, ad esempio, nello stomaco), qualche novità la possiamo cogliere nella seconda parte dell’articolo, soprattutto se lo colleghiamo alle novità sul comportamento dei primati (se ne parla in data 21 e il 22/3). Leggiamo infatti “esistono delle aree di corteccia cerebrale che si attivano durante il pensiero razionale, esteso agli elementi emotivi e affettivi. Certamente non è un caso se queste aree cerebrali sono praticamente esclusive dell'uomo, essendo quasi assenti o minime persino negli animali a noi più simili: le scimmie antropomorfe”. Come si vede non c’è scritto assenti, per cui sembra si possa ipotizzare anche per le antropomorfe “che l'attività correlata fisicochimica e mentale in queste aree sia il substrato della libertà di decisione …, del libero arbitrio.”. Interessante anche la frase “L'idea di non prendere in considerazione l'esistenza di un'attività mentale correlata ai parametri fisico-chimici del cervello è un esempio di restrizione ingiustificata della ragione” anche se sembra poco coerente con l’inizio della successiva “Ancor più illogica è un'altra posizione …” Sull'Avvenire un altra risposta, dopo quella del card.Ruini, all'intervento di Habermas sul discorso del papa a Regensburg, quello nel quale ha posto il problema dell'ampliamento della ragione, suggerendo di tornare alla situazione precedente (pregalileiana?!), quando la metafisica aveva ancora un ruolo importante nel definire la razionalità. L'articolo ("Habermas davanti a Socrate e Mosè") si conclude con "Il significato decisivo di deellenizzazione consiste nella rottura dell'alleanza socratico-mosaica, ossia dell'accordo tra fede e ragione (e metafisica)." Ritorna a parlare di Darwin anche il filosofo antievoluzionista del Foglio (“Attacco a Freud”); pur cambiando obiettivo delle sue crociate, non si dimentica di Darwin: “Accanto alla pseudo-scienza darwinista, la modernità, culturalmente malata di riduzionismo, ha prodotto il pensiero di Freud”. Sembra che nemmeno l’incontro con Pievani e Alleva a La7 lo abbiano convinto a inserire nelle scienze (ma ne ammette qualcuna?) anche la biologia! Fa pure qualche confusione fra Darwin e Freud “se Darwin avesse ragione, e con lui i materialisti, psicologia e psicoanalisi sarebbero delle scienze “esatte” [Leggendo queste (legittime) valutazioni su scienza e pseudoscienza, ci si può chiedere perché nessuno avverta la commissione dei premi Nobel che è ormai un secolo che stanno dando i premi a pseudoscienziati….]

"Il significato decisivo di deellenizzazione consiste nella rottura dell'alleanza socraticomosaica, ossia dell'accordo tra fede e ragione (e metafisica)." “Accanto alla pseudoscienza darwinista, la modernità ha prodotto il pensiero di Freud” “se Darwin avesse ragione, e con lui i materialisti, psicologia e psicoanalisi sarebbero delle scienze “esatte”


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[Da Pikaia] Il 13 marzo alle 21 alla Casa della Cultura presentazione del libro di T.Pievani “Creazione senza Dio” Su Repubblica articolo di Navarro-VaIIs ("Natura e ordine nell'universo"); traendo spunto dalle nuove splendide foto di Saturno e dallo "stupore" di fronte ad una normale eclisse di luna, fra una citazione di Darwin, una critica a Monod, una citazione di Aristotele, una di Platone e financo una di Kant e un'altra di Einstein, NavarroVaIIs cerca di arrivare alfine ai soliti esempi che oggi vengono fatti dai profeti dell'ID, secondo i quali la realtà naturale è troppo complessa per essere spiegata senza ricorrere a un progettista intelligente. Anche lui, e c'è da meravigliarsi, dato che a differenza dei teologi e dei matematici o filosofi dell’ID ha una formazione scientifica di base (e pure 3 lauree recenti honoris causa in Scienze della Comunicazione!), invita il lettore a dubitare con lui che il mondo sia esclusivamente "frutto del caso". E' triste vedere che anche un medico esperto in comunicazione si aggiunge alla lunga lista di chi diffama la scienza facendo credere che dal solo caso possa addirittura derivare qualcosa di positivo; è triste che anche lui (che pure nel 2004 era di casa in Vaticano) sembri non collegare le sue antiche conoscenze mediche e biologiche con il documento del card. Ratzinger che in quell'anno riconosceva non sconveniente ma anzi necessario per un cattolico ammettere che le forme attualmente viventi derivino da forme simili preesistenti. Se si fosse informato avrebbe evitato di fare la brutta figura di indurre in errore i lettori de La Repubblica facendo credere che "ritenere che il mondo è il frutto del caso sia un po' come se volessimo aprire una busta che contiene tutte le lettere dell'alfabeto, riversare il contenuto per terra e pretendere che spontaneamente si componesse la Divina Commedia". Questo esempio, con migliaia di eventi contemporanei assolutamente casuali e indipendenti fra di loro, è sicuramente pessimo e per fortuna originale: è infatti uno dei peggiori che sia mai stato proposto per criticare l'evoluzione biologica per selezione naturale; l’esempio induce a credere che sia impossibile, mentre solo l’esempio è inspiegabile e davvero impossibile. Si dimostra piuttosto (a migliaia di lettori) che non la si è studiata né capita e la si vuole insegnare; purtroppo si dimostra anche di avere ben poca stima dell'intelligenza umana, a cominciare da quella di Darwin, che pure viene citato a proposito delle "motivazione che spinge l'uomo a scoprire e ricercare sempre meglio, cioè con maggiore perfezione, i segreti del mondo naturale". Perché usare la propria autorità in altri campi per far credere che Darwin avrebbe proposto – per la comparsa di ogni specie - un meccanismo puramente casuale e indipendente dalle forme precedenti come quello citato nell'esempio?! Se anche fosse vero … come si può pensare che qualcuno gli avrebbe mai creduto? Sarà difficile ammetterlo, ma l'esempio è evidentemente sbagliato e pure offensivo per milioni di scienziati! Paradossalmente se avesse proposto un esempio corretto, avrebbe fatto capire quanto la spiegazione darwiniana sia la più semplice e ragionevole]. Per far capire meglio dove stia il grave errore di questo esempio basta ricordare che anche sui libri di scuola si legge che Darwin aveva spiegato che le forme viventi hanno origine da modificazioni di forme viventi precedenti (come nel 2004 riconosce anche il card.Ratzinger!); quindi non esistono buste piene di lettere dell'alfabeto che dovrebbero comporre un qualsiasi testo: ogni nuova forma deriva da una forma vivente precedente molto simile, la cui informazione genetica deve solo essere leggermente modificata. Se vogliamo poi adeguarci al lessico e alle conoscenze attuali della biologia molecolare, è ancora più facile dimostrare l'errore: non abbiamo infatti dubbi che le informazioni genetiche contenute nel DNA di ogni essere vivente corrispondano a qualcosa di simile alla citata Divina Commedia, con le "lettere" del DNA che corrispondono alle lettere dell'alfabeto citate nell'esempio. Volendo essere più precisi, è grave anche non ricordare che

"ritenere che il mondo è il frutto del caso sia un po' come se volessimo aprire una busta che contiene tutte le lettere dell'alfabeto, riversare il contenuto per terra e pretendere che spontaneamente si componesse la Divina Commedia"


6/3/07-US

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normalmente in ogni essere vivente ci sono ben due copie dell’informazione genetica (due Divine Commedie…) leggermente diverse e incredibilmente piene di errori, e Navarro-VaIIs dovrebbe saperlo, dato che la medicina si occupa anche di malattie genetiche. A questo punto è molto facile capire che, come già ben sanno da tempo i biologi evoluzionisti, non si parte ogni volta da zero (la miracolosa busta intelligente di Navarro-VaIIs, piena di lettere dell’alfabeto…) ma da una versione precedente della Divina Commedia… che verrà solo modificata. Ecco perché i biologi sono certi che è oggi possibile spiegare l’evoluzione biologica senza dover ricorrere – per fortuna - ad eventi soprannaturali, come pure sanno che l’origine della vita rimane comunque ancora un problema da risolvere, ma è un problema più semplice.. Se qualcuno vuole, può adeguarsi pensando che almeno qui sia rimasto un po’ di spazio per spiegazioni non scientifiche e non materialistiche, per il “God of the gaps”, il Dio tappabuchi che non a tutti è simpatico anche perché vede restringersi sempre più il suo habitat. Sull’Herald Tribune un articolo (“Atheists and their impious critics”) racconta di alcune pesanti critiche al libro di R.Dawkins: Terry Eagleton nell’ottobre scorso sulla LRB e H.Allen Wood sul TNYRB dell’11 gennaio non sono esperti appartenenti al mondo religioso ma a quello laico. Fra le critiche che vengon rivolte a Dawkins, una importante è la messa in dubbio dello stretto legame fra ragione e scienza. Sull’Avvenire un componente del comitato nazionale di bioetica commenta (“I «revisionisti» dell’eugenetica “) i tre articoli sull’eugenetica comparsi su Repubblica. In particolare si critica l’articolo di Cavalli Sforza e lo si usa per criticare la legge sull’aborto che offre la possibilità di “aborto terapeutico dei feti «affetti da malattie gravi e incurabili»”; avendo già esaltato l’utilità della sofferenza dei genitori in un altro intervento recente («nella cultura contemporanea emerge il progetto di cancellare la sofferenza, esemplificato dall'eugenetica, che viene vista in senso positivo”), qui sottolinea il diritto alla possibile – anche se non certa - futura sofferenza di feti che “sarebbero vissuti, e avrebbero perfino potuto essere contenti di vivere, come cercano di far capire oggi molte organizzazioni di disabili”. Alla fine l’articolo si chiude con una definizione dell’aborto: “un essere umano, sia pure all'inizio del suo processo vitale, viene eliminato”; oltre a negare il ruolo e la scelta della madre, il principale “essere umano” coinvolto, c’è una sottovalutazione della complessità della situazione; oggi molti fattori contribuiscono a ridurre al di sotto del tasso di sostituzione la natalità nel nostro paese: in Italia l’età media in cui una donna partorisce il primo figlio continua ad aumentare, per cui oggi siamo già quasi a 30 anni, ben 15 lunghi anni dopo l’inizio della fertilità … e gli esseri umani non nascono … e sappiamo che già oltre i 36 anni della madre i rischi genetici aumentano. Non è sufficiente quindi scrivere che “Si possono dire tante cose, ma alla fine il problema è solo questo, chiaro e semplice nella sua drammatica realtà.”, Ci sono altre drammatiche realtà da gestire. [da Pikaia] Sul New York Times un articolo sul perché ultimamente i libri sul pensiero dei diversamente credenti stiano a lungo ai vertici delle classifiche: Books on Atheism Are Raising Hackles in Unlikely Places Nel sito di un quindicinale on line (La Lente) si può leggere un lungo commento all'ultimo libro di Pievani ("Creazione senza Dio"); inizia con la citazione di una frase del libro (pag.102) che evidenzia l'asimmetria di potere facilmente verificabile sfogliando (virtualmente…) questa rassegna stampa: "Esiste il reato di vilipendio della religione, ma non quello di diffamazione della scienza”. E’ incredibile verificare come, senza che nessuno se ne preoccupi, cambino da un giorno all’altro e da un inesperto all’altro le conoscenze e le definizioni che riguardano la biologia e in particolare l’evoluzione biologica. Costante rimane invece l’assenza di dubbi nel diffamare la scienza (ad esempio confermando costantemente nei cattolici l’assurda idea che l’evoluzione biologica sia gestita dal “puro caso”) e la certezza


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di possedere “la verità”. Le poche tracce di una seria preoccupazione ai livelli più alti della chiesa si ritrovano nella lettera di GP2 a P.Coyne del 1988 (“I cristiani non potranno non assimilare le idee prevalenti riguardanti il mondo, idee che oggi vengono influenzate profondamente dalla scienza…. dal momento in cui questi risultati diventano patrimonio della cultura intellettuale del tempo, i teologi devono comprenderli e metterne alla prova il valore … si richiederebbe quella specie di intenso dialogo con la scienza contemporanea che è mancato nei teologi impegnati nella ricerca e nell'insegnamento. Ciò comporterebbe che almeno alcuni teologi fossero sufficientemente competenti nelle scienze per poter fare un uso genuino e creativo delle risorse offerte loro dalle teorie meglio affermate.”) e nell’ultimo discorso del card.Ruini (“Se «restiamo ai margini della cultura, se ci rassegniamo in qualche modo ad essere una subcultura, allora umanamente parlando - e a prescindere dalla grazia di Dio che può far tutto - niente ci salverà”). Ancora nel penultimo discorso, due giorni fa, la preoccupazione principale del card.Ruini sembrava invece conseguenza di una visione della scienza che la cultura umana ha ormai decisamente superato, accettando che “la scienza moderna ha costretto la ragione a sbarazzarsi per sempre della metafisica”. [Da Pikaia] Interessanti alcuni fascicoli di riviste oggi o prossimamente in edicola con articoli sull’evoluzione: Darwin (in edicola dal 12/3) e uno speciale allegato alla rivista Newton che contiene una serie di articoli su Darwin e l’evoluzione. NB: L’allegato del prossimo mese riguarderà l’evoluzione umana; purtroppo sembra che useranno l’immagine che propone un’ipotesi lineare, completamente errata dell’evoluzione umana a partire dall’antenato comune. Difficile negare che un’immagine così fa proprio pensare che l’uomo abbia avuto origine dallo scimpanzé attuale, per cui anche un bambino può far osservare che l’immagine è errata: lo scimpanzé infatti non si è estinto … [Da Pikaia] Sul New York Times di oggi un articolo ("Darwin's God") sulle ricerche di un antropologo culturale dell'University of Michigan, Scott Atran, che da anni studia come si forma il pensiero religioso, partendo dal fatto che "there seems an inherent human drive to believe in something transcendent, unfathomable and otherworldly, something beyond the reach or understanding of science". Nel 2002 ha scritto il libro “In Gods We Trust: The Evolutionary Landscape of Religion” Dall'articolo ci si può buttare a capofitto nel sito web del NYT per le opinioni dei lettori sull'evoluzione umana: il forum è iniziato nel febbraio del 2004 e finora si possono leggere …. 76860 contributi dei lettori … [qualcuno dei lettori forse deve ancora esprimersi … ma non è detto che riesca a dire qualcosa di originale …] Oggi sull’Avvenire altri articoli sui lavori dell’Ottavo Forum (su La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà) del Servizio nazionale per il Progetto culturale. Nel primo (“Ragione, scienza e civiltà: quale futuro? “) ci sono altri interventi, non di scienziati però, in cui sembra (sarebbe meglio disporre degli interventi originali e non fidarsi troppo della sintesi…) che si pensi che “allargare gli spazi della ragione significa «salvare la scienza, la politica e l'economia da derive autoreferenziali che le portano paradossalmente a configurarsi con le caratteristiche delle religioni» ” [e non è chiaro se questo sia un vantaggio o un danno per la scienza]. Ci sono interventi che possono stimolare la discussione, come quello di una storica che sembra sinceramente preoccupata della scomparsa della sofferenza proprio nella cultura contemporanee in cui le è capitato casualmente di trovarsi a vivere: “Sull'etica si è espressa la storica L.Scaraffia, evidenziando come «nella cultura contemporanea emerge il progetto di cancellare la sofferenza, esemplificato dall'eugenetica, che viene vista in senso positivo”. Certamente in altre culture attuali riescono a vivere soffrendo, magari anche senza eugenetica; dobbiamo forse invidiarli? Senza dubbio saranno loro a sostituirci se le condizioni economiche ed ambientali dovessero peggiorare; già vediamo le

“allargare gli spazi della ragione significa «salvare la scienza, la politica e l'economia da derive autoreferenziali che le portano paradossalmente a configurarsi con le caratteristiche delle religioni» ” “Non è l'unica sfida, quella della cultura, per i cattolici. Ma è certamente quella «ineludibile». Non raccoglierla significherebbe, infatti, condannarsi alla subalternità e alla marginalità rispetto al panorama attuale.” “temo che la fede cristiana possa restare subalterna nell'attuale contesto culturale“ “la questione del rapporto con la razionalità non è tutto” è difficile “stare dentro alle dinamiche della comunicazione e del fare cultura e, se possibile, senza limitarsi al gioco di rimessa”. “Se invece «restiamo ai margini della cultura, se ci rassegniamo in qualche modo ad essere una subcultura, allora umanamente parlando - e a prescindere dalla grazia di Dio che può far tutto - niente ci salverà”. “ la fede non ha bisogno di festival … il programma [del festival della scienza di Genova]


enormi a difficoltà a prevalere nei conflitti con popolazioni che vivono in condizioni che sembrano quasi incompatibili con la vita (“occidentale”). C’è poi sull'Avvenire lo strano ed originale intervento di Ruini (“Ruini: «Un nuovo impegno per non essere subalterni»”) a conclusione del Forum (su La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà) (“Ruini: «Un nuovo impegno per non essere subalterni»”), con alcune preoccupazioni interessanti (“Non è l'unica sfida, quella della cultura, per i cattolici. Ma è certamente quella «ineludibile». Non raccoglierla significherebbe, infatti, condannarsi alla subalternità e alla marginalità rispetto al panorama attuale.”) che sembrano riecheggiare (“temo che la fede cristiana possa restare subalterna nell'attuale contesto culturale“) un po’ le preoccupazioni espresse nella lettera di GP2 a P.Coyne del 1988. Purtroppo se si parte dalla premessa che “la questione del rapporto con la razionalità non è tutto” è difficile “stare dentro alle dinamiche della comunicazione e del fare cultura … senza limitarsi al gioco di rimessa”. Questo "gioco di rimessa" è inevitabile se ci si riduce a correre dietro alla scienza senza contribuirvi e senza capirne i metodi di lavoro. Occorrerebbe che, come si è fatto grazie a Leone XIII che ha lanciato l’astronomia pontificia, si costruissero a Castelgandolfo anche laboratori di ricerca pontifici per altre discipline non pontificie. Purtroppo, e GP2 l’aveva capito, impegnarsi seriamente e personalmente è l’unico modo per “saper giocare anche di proposta”. Sembra che Ruini abbia capito e abbia il coraggio di preannunciare quello che avverrà: “Se invece «restiamo ai margini della cultura, se ci rassegniamo in qualche modo ad essere una subcultura, allora umanamente parlando - e a prescindere dalla grazia di Dio che può far tutto - niente ci salverà”. Leggendo queste parole (ma l’ultima riga non sembra più un pensiero razionale che una dimostrazione di fede…?); sembrerebbe databile ad almeno un secolo fa l’articolo “Contro il pensiero unico scientista” comparso sul quotidiano della CEI. E invece, come si può vedere dalla data… è solo di pochi giorni fa. Comunque c'è anche di peggio: sempre sullo stesso numero di oggi del quotidiano della CEI (quasi mi sfuggiva) c'è un corsivo non firmato ("Cervelli casuali") in cui si ironizza su alcuni punti del bell'articolo di Boncinelli comparso sul Corriere della Sera del 2/3; queste ironie, su frasi di Boncinelli che riguardano aspetti della biologia e dell’evoluzione, dimostrano che l’autore non capisce i motivi per cui Boncinelli abbia ragione nello scrivere quel che scrive. Non conoscere (ma soprattutto non far conoscere ai lettori che già non li conoscano) alcuni aspetti centrali della cultura e della scienza attuale, dimostra proprio quello che Ruini (probabilmente riprendendo e ampliando alla scienza e alla cultura l’intervento di Facchini al Forum) teme: di essere e restare ai "margini della cultura". [Non sarebbe stato meglio evidenziare le frasi di Boncinelli più facili da capire per chiunque piuttosto che ironizzare su quelle non capite? Perché non fidarsi di Veronesi e ora nemmeno di Boncinelli? Come si può chiedere fiducia nelle proprie competenze dimostrando di non averne nelle competenze altrui?] Se la frase appena evidenziata di Ruini sembra interessante, anche se non sembra molto coerente con altre sue precedenti dichiarazioni [anche quelle dell’altro ieri? Lascio valutare ad altri], apparentemente più allineate con l‘impostazione del nuovo papa, può essere utile ricordare che il futuro presidente della CEI pochi mesi fa non sembrava affatto preoccupato di poter “restare ai margini della cultura”. Sull’Avvenire del 31/10/06 possiamo infatti leggere (accanto ad una foto del ministro Mussi che al Festival della Scienza di Genova prende il volo nonostante la forza di gravità …) che il card. Bagnasco – all’opposto del card.Ruini di oggi – dubitava invece della sopravvivenza della scienza: “ la fede non ha bisogno di festival … il programma [del festival della scienza di Genova] mi sembra impostato secondo un indirizzo unilaterale laicistico; mi pare che così non vada … una scienza del tutto libera, senza alcun vincolo, è destinata all’autodistruzione”. Come si vede, se c’è una subcultura, lui

mi sembra impostato secondo un indirizzo unilaterale laicistico; mi pare che così non vada … una scienza del tutto libera [!?], senza alcun vincolo, è destinata all’autodistruzione”


3/3/07-VA:

voterebbe per quella scientifica… Si ritorna a parlare di Ratisbona. Oggi sull'Avvenire ("Ruini e la ragione rivelata a se stessa ") il card.Ruini commenta alcune riflessioni del filosofo tedesco Habermas riguardo al discorso del papa a Ratisbona. Ruini, presidente della CEI, ha aperto ieri i lavori dell’Ottavo Forum (su La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà) del Servizio nazionale per il Progetto culturale e nel suo discorso riprende il tema centrale del discorso del papa a Ratisbona: il "vero tema di quel discorso, è … l'affermazione che «non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio» e sfocia nel programma di allargare gli spazi della razionalità, proponendo così un dialogo, anzi un nuovo incontro della fede cristiana con la ragione del nostro tempo." Spunto per Ruini è un intervento di Habermas comparso il 10/2/07 ("Ein Bewusstsein von dem, was fehlt") sul quotidiano Neue Zürcher Zeitung "pubblicato parzialmente su Il Sole 24 Ore del 18 febbraio con il titolo «Alleati contro i disfattisti», che uscirà integralmente nel prossimo numero della rivista Teoria politica". Il filosofo tedesco proporrebbe "un'alleanza tra la ragione illuminata, ossia «la coscienza rischiarata della modernità» e «la coscienza teologica delle religioni mondiali», al fine di «mobilitare la ragione moderna contro il disfattismo che le cova dentro» e che si manifesta «sia nella declinazione post moderna della "dialettica dell'illuminismo" sia nello scientismo positivistico»." Il punto critico secondo Ruini, che anche stavolta illustra il pensiero del papa, è che "Se le due ragioni o coscienze vogliono davvero parlare l'una con l'altra (e non solo l'una dell'altra), le religioni devono riconoscere l'autorità della ragione "naturale" (le virgolette sono di Habermas), vale a dire i fallibili risultati delle scienze nonché i principi universalistici dell'egualitarismo giuridico, mentre la ragione secolare non deve impancarsi a giudice delle verità religiose, anche se resta vero che essa, «da ultimo, accetta per "ragionevole" soltanto ciò che si mostra traducibile nei suoi discorsi», che devono essere, almeno idealmente, accessibili a tutti. In concreto si tratta di una ragione che la scienza moderna ha costretto a sbarazzarsi per sempre della metafisica, limitando la filosofia «alle sole competenze generali dei soggetti di conoscenza, linguaggio e azione».". Sembra si dica chiaramente che non si propone solo un impreciso "allargamento della ragione" ma una retromarcia, un ritorno ad una ragione pregalileiana che si appoggia sulla metafisica … il papa era stato meno esplicito, non aveva chiesto espressamente un ritorno alla ragione bellarminiana ....! Sembra difficile e masochistico concordare con questa impostazione che porterebbe ad eliminare gran parte delle scoperte scientifiche che hanno permesso all'occidente … di essere … l'occidente che quasi tutti gli occidentali apprezzano. Se ci si vuole accontentare, qualcosa comunque sembra che Ruini voglia lasciarci ancora usare: la matematica: gli piace infatti "… la corrispondenza che non può non sussistere tra la matematica - che è una creazione della nostra intelligenza - e le strutture reali dell'universo, dato che, se questa corrispondenza non ci fosse, le nostre previsioni matematiche e le nostre tecnologie non potrebbero funzionare: tale corrispondenza implica però che l'universo stesso sia strutturato in maniera razionale e pone la grande domanda se non debba esservi un'intelligenza originaria, fonte comune di questa realtà "razionale" e della nostra razionalità.". Se si può apprezzare che Ruini apprezzi la matematica come "creazione della nostra intelligenza" non si capisce però perché a questo punto si inchiodi e si rifiuti di procedere: non ci spiega infatti da dove vengano e perché non ritenga un prodotto dell’intelligenza umana anche la fisica, la biologia, per non parlare delle altre scienze umane e magari … anche delle religioni. Non ci spiega perché non siano anch'esse, come la matematica, una "creazione della nostra intelligenza", come molti scienziati, tra cui anche Richard Dawkins e Daniel Dennett, credono, supportati anche dal fatto che di religioni ce ne sono tante e non una sola (in Italia sono circa … 600) Curioso comunque verificare come il grande impegno del prof. Zichichi

"Se le due ragioni o coscienze vogliono davvero parlare l'una con l'altra (e non solo l'una dell'altra), le religioni devono riconoscere l'autorità della ragione "naturale" (le virgolette sono di Habermas), vale a dire i fallibili risultati delle scienze nonché i principi universalistici dell'egualitarismo giuridico, mentre la ragione secolare non deve impancarsi a giudice delle verità religiose, anche se resta vero che essa, «da ultimo, accetta per "ragionevole" soltanto ciò che si mostra traducibile nei suoi discorsi», che devono essere, almeno idealmente, accessibili a tutti. In concreto si tratta di una ragione che la scienza moderna ha costretto a sbarazzarsi per sempre della metafisica, limitando la filosofia «alle sole competenze generali dei soggetti di conoscenza, linguaggio e azione».". "… la corrispondenza che non può non sussistere tra la matematica - che è una creazione della nostra intelligenza - e le strutture reali dell'universo, dato che, se questa corrispondenza non ci fosse, le nostre previsioni matematiche e le nostre tecnologie non potrebbero funzionare: tale corrispondenza implica però che l'universo stesso sia strutturato in maniera razionale e pone la grande domanda se non debba esservi un'intelligenza originaria, fonte comune di questa realtà "razionale" e della nostra razionalità.". "l'agnosticismo non è concretamente vivibile, è un programma non realizzabile per la vita umana: il motivo è che la questione di Dio non è soltanto teorica ma eminentemente pratica, ha conseguenze cioè in tutti gli ambiti della vita". "la riflessione sulle condizioni di possibilità del sapere scientifico rimanga anche oggi un


a spiegare che non sono scienze la biologia e l'evoluzione biologica a causa della loro mancanza di basi matematiche abbia portato gli amici del Vaticano ad eliminare anche la fisica dalle discipline riconosciute come aventi basi matematiche (forse qualcuno, invidioso di Zichichi, avrà spiegato che c'era un conflitto di interessi dietro al fatto che insisteva a far notare il ruolo del caso in biologia ma si dimenticava di raccontare che in fisica esiste il principio di indeterminazione di Heisenberg …). Lascia perplessi il punto del ragionamento (ragione ristretta o allargata?) in cui si distinguono gli esseri umani (tutti e 6.500.000.000?) in credenti, atei e agnostici; sembra che gli atei siano oggi un po' in ribasso, mentre gli agnostici ("che sospendono il giudizio riguardo a Dio in quanto razionalmente non conoscibile") siano oggi i più diffusi fra i non credenti, forse perché ignari dei rischi che corrono: Ruini informa infatti che il papa pensa che "l'agnosticismo non è concretamente vivibile, è un programma non realizzabile per la vita umana: il motivo è che la questione di Dio non è soltanto teorica ma eminentemente pratica, ha conseguenze cioè in tutti gli ambiti della vita". [Non sarebbe il caso di diffondere l'informazione? O potrebbe far lievitare il costo delle polizze sulla vita per gli agnostici?] Poi il discorso di Ruini si avvia alla conclusione: "In questa "assolutizzazione" della ragione secolare abbiamo in qualche modo il corrispettivo, a livello teoretico, di quella "dittatura" o assolutizzazione del relativismo che si verifica quanto la libertà individuale, per la quale tutto è finalmente relativo al soggetto, viene eretta a criterio ultimo al quale ogni altra posizione deve subordinarsi". [Quanto o quando? Il testo è identico anche nell’originale in word, e nel sito dell’agenzia Zenit] Accettabili o meno che siano queste ultime riflessioni, è chiara l'assenza di un giudizio positivo sulla scienza, a cominciare da quel "fallibile" che noi sappiamo essere forse uno dei suoi maggiori meriti: non ci sono verità assolute, non ci sono dogmi, tutto risulta essere una "creazione della nostra intelligenza" collettiva; Ruini, che chiede un "allargamento della ragione" definisce questo "assolutizzazione del relativismo". Con queste premesse il dialogo non sembra né facile … né desiderato. La versione integrale della prolusione di Ruini la si può trovare QUI. Ci sono infatti punti non presenti nella versione pubblicata sull'Avvenire. E in particolare una parte finale di riflessioni personali, fra cui l'opinione che "la riflessione sulle condizioni di possibilità del sapere scientifico rimanga anche oggi un compito fondamentale della filosofia". Una frase che manca è anche quella in cui sembra che Ruini si preoccupi che "in questo modo si ritorna a prima di Kant e tendenzialmente si rifiutano gli sviluppi della cultura degli ultimi due secoli.". Per i miliardi di esseri umani che considerano che oltre a Kant anche le scienze facciano parte del percorso unidirezionale dell'evoluzione culturale umana (e che quindi sarebbe folle pensare ad una retromarcia), il rischio che qualcuno voglia il ritorno alla scienza pregalileiana per annullare lo "scientismo positivistico" sarebbe ben più sconcertante e doloroso … Altri articoli dell’Avvenire presentano i sunti delle relazioni al Forum (La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà) del Servizio nazionale per il Progetto culturale (“Una nuova civiltà per domani”) al convegno (il matematico Boffi (“Alcune riflessioni sulle scienze”), lo storico Raimondi e il teologo Coda) e due parole per altri interventi (“Educazione al centro, per superare gli steccati”); da notare qui la presenza anche di due esperti dell’evoluzione e sembra evidente che non sottolineino l’aspetto dell’”allargamento della ragione”. Anzi: “Avverte l'antropologo Fiorenzo Facchini, « No ai fondamentalismi di segno opposto che non giovano a nessuno. No al pensiero laico che pretende di spiegare tutto prescindendo da ogni trascendenza. E no a quel pensiero cattolico intimorito dalla convinzione che l'evoluzionismo possa minare le certezze della fede. Invece: osservazione del reale, apertura al trascendente. Insieme».” Fa qualche confusione fra Darwin e Froid [c’è scritto così…è fortunato ad avere una segretaria, ma … non ci sono più le segretarie di una

compito fondamentale della filosofia" “… no a quel pensiero cattolico intimorito dalla convinzione che l'evoluzionismo possa minare le certezze della fede. Invece: osservazione del reale, apertura al trascendente. Insieme» “Certo mi rendo conto che quanto ho detto non costituisce una prova. Però è un indizio affascinante. E penso che siccome è proprio una bella idea, molti, per anni, si cimenteranno con essa, insensibili all’evidente mancanza di risultati. Ma questo insistere a macinare ragionamenti inutili non sarà privo di frutti”. “Si dovrebbero rispettare tutte le ipotesi presentate con l'appoggio di innumerevoli "sospetti” …".


• 2/3/07-IT

volta …?] un neoantidarwiniano nel suo recente (3/3/07) sconcertante articolo contro Darwin (“Un nuovo modello del mondo: perché Darwin sbaglia”).e in favore di alcune sue idee un po’ fantasiose su una materia di cui dimostra di non sapere usare nemmeno i termini (e se ne vanta). E’ davvero originale come pubblicizzi i suoi dubbi (non supportati da alcuna prova) … sulle prove che sostengono teorie ormai ben solide. Mentre Darwin era seriamente preoccupato di quanto la sua spiegazione dei meccanismi dell’evoluzione biologica avrebbe sconvolto positivamente la cultura per decenni, qui intravediamo una ben scarsa fiducia sugli effetti positivi per la cultura umana: “Certo mi rendo conto che quanto ho detto non costituisce una prova. Però è un indizio affascinante. E penso che siccome è proprio una bella idea, molti, per anni, si cimenteranno con essa, insensibili all’evidente mancanza di risultati. Ma questo insistere a macinare ragionamenti inutili non sarà privo di frutti”.. Sconcerta come, date queste premesse, risponde alla critica di un lettore (forse preoccupato che qualcuno davvero si cimentasse nell’inutile macinazione…). Dopo aver insistito sul fatto che, al contrario del pignolissimo Darwin (che ci pensava anche troppo per evitare di scrivere qualcosa di non verificato o non aggiornato) … non ha alcuna prova … pretende comunque che “Si dovrebbero rispettare tutte le ipotesi presentate con l'appoggio di innumerevoli "sospetti” …". Non si può chiedere il rispetto di “sospetti” non verificati (e magari prestati da altri non nominati) se prima non si sono verificate le prove di Darwin e delle migliaia di scienziati che le hanno confermate e perfezionate. Spero che il premio Nobel che molti di questi scienziati hanno ricevuto possa essere considerato una garanzia dell’abbondanza di risultati e frutti … e di ragionamenti utili conseguenti alle loro scoperte ben supportate da prove.. E per quanto riguarda la fine della frase (“ … e sostenute da così tanti ricercatori“) è chiaro il riferimento al movimento USA che sostiene l’ID; si dovrebbe allora verificare se davvero dal dicembre scorso, quando hanno inaugurato il loro primo laboratorio, ad oggi gli esperti dell’ID USA abbiano davvero ricercato e trovato qualcosa. Era stato il giudice Jones ad accorgersi che non potevano essere scienziati: non disponevano nemmeno di un laboratorio! E in effetti non proponevano altro che dubbi e sospetti. Quanto alla “laicità” che si attribuisce loro (con punti esclamativi al posto dei punti interrogativi), il processo di Harrisburg ha dimostrato invece il contrario, tanto che nella sentenza il giudice Jones ha concluso che l’ID non è scienza mentre c’è piuttosto il dubbio che sia un’ipotesi religiosa. Si basava infatti, come ha ammesso il biologo del gruppo, su “sospetti”, su ragionamenti razionali (ma non provati) che a loro piaceva chiamare “scienza”. Proprio questo modo di ragionare (che si nota nell’ID e anche in questo testo) non mette in difficoltà la scienza, che cerca di rispettare procedure di verifica piuttosto rigorose che ovviamente non considerano i “sospetti” non supportati da prove. Può invece mettere in difficoltà chi chiede che la metafisica (non la fantasia senza autocritica!) possa ritornare (come avveniva un tempo, prima di Galileo) ad avere un ruolo nel metodo scientifico; curiosamente proprio oggi Ruini dice (non certo laidamente) che bisogna ripristinare “una ragione che la scienza moderna ha costretto a sbarazzarsi per sempre della metafisica, “ Su Repubblica O.Franceschelli (L' importanza del dialogo tra atei e credenti) commenta l’articolo di Enzo Bianchi (“La spiritualità degli atei”) del 28/2/07 Inserto di Repubblica (in Diario) in cui si parla di origine della vita umane e di eugenetica, 3 articoli, di cui uno di Cavalli Sforza ("Eugenismo si puo' scegliere come nascere?") in cui si racconta la storia dell'eugenetica da Galton ai giorni nostri. Parte dalla storia dell'eugenetica anche F.Cassata ("quando l'eugenetica e' diventata un tabu'"), ma cerca di evidenziare il rischio reale di una "reductio al Hitlerum", cioè di approfittare della storia tragica del razzismo nazista e

"In più di trenta anni di lavoro sperimentale non mi è mai passato per la testa eppure per un momento che il neodarwinismo non spiegasse i fenomeni biologici che stavo studiando, e ogni nuovo


1/3/07-IT:

fascista per fare un uso strumentale ed ideologico del termine, considerando eugenetica anche la regolazione delle nascite o le scelte individuali (come quelle utilizzate senza particolari problemi per contenere gli effetti della talassemia) che dovrebbero essere nettamente da distinguere rispetto a pratiche gestite centralmente da autorità politiche. Nel terzo articolo ("Dove comincia la vita umana?") scritto da un docente di teologia alla Cattolica, la difesa del diritto dell'embrione è totale, e qualsiasi intervento su di esso viene condannato. Ovviamente non si cita l'elevata mortalità naturale (50%? Difficile avere dati certi) degli embrioni, probabilmente dovuta in gran parte a fenomeni di selezione naturale. Non si citano nemmeno le diverse tecniche, legali in gran parte dei paesi del mondo di qualsiasi cultura e religione, ma ovviamente basate su scelte individuali (e quindi qualsiasi riferimento alle politiche razziali naziste è provocatorio) che permettono di interrompere la gravidanza alle persone che comunque non intendono interrompere il flusso della vita imponendo o imponendosi scelte di vita contrarie (impossibile contestarlo) alla legge naturale. Si cerca quindi di far dimenticare come anche nella nostra cultura, anche prima del nazismo e anche per la chiesa cattolica, lo status dell'embrione fosse ben diverso. Preoccupa la frase "Dal punto di vista morale (solo cattolica o universale?) va ribadita la condanna di tutte le pratiche uccisive degli embrioni", soprattutto se ci ricordiamo che in Italia l'aborto è oggi legale (e nessuno è pentito, soprattutto perché è ipocrita e impossibile impedirlo…) e se si dimentica che gli embrioni non avevano mai avuto particolari protezioni da parte della religione cattolica; dato che la morale cattolica è sicuramente variata nel tempo, è poi inutile e inopportuno chiedersi se potrebbe essere universale o no … La risposta sarebbe ovviamente no, dato il relativismo dimostrabile anche solo in ambito cattolico. Molto bello l'intervento di Boncinelli sul Corriere ("EVOLUZIONE. NON SEMPRE C'E' UN DISEGNO INTELLIGENTE: L'UNIVERSO AVANZA ANCHE PER CASUALITA' " ), l'ultimo di una serie di vari esperti sull'evoluzione. Molto chiara la frase "In più di trenta anni di lavoro sperimentale non mi è mai passato per la testa eppure per un momento che il neodarwinismo non spiegasse i fenomeni biologici che stavo studiando, e ogni nuovo esperimento si rivelava una nuova conferma della teoria. Gli ultimi anni poi, segnati dall'esplorazione dei genomi delle specie più diverse, non hanno fatto che portare nuove lampanti prove a favore della teoria dell'evoluzione". Deprimente pensare che ci sono quotidiani italiani in cui non si è mai pubblicata una frase simile detta da un qualche scienziato, ma si continuano ad ospitare incompetenti che sospettano (senza nemmeno esserne sicuri loro…) il contrario. Poi Boncinelli (avendo lavorato per anni al S.Raffaele conosce l'ambiente) spiega il motivo per cui alcuni non capiscono e non possono capire i meccanismi dell'evoluzione biologica: "il nostro cervello non si è evoluto per comprendere ed apprezzare cose del genere … (fenomeni che hanno richiesto 4 miliardi di anni) … ma il nostro clima culturale ci permette di superare le nostre limitazioni individuali grazie alla forza del collettivo umano". Ora è tutto chiaro... almeno per chi, potendo scegliere, sceglie di salire sulle spalle dei giganti. Bello anche il finale: "... è ormai evidente che non tutto quello che ci piacerebbe credere è vero …a cominciare dal fatto che il sole giri intorno alla terra…". [Le allusioni sono molto fini … non sarebbe più utile che fosse più esplicito?] Interessantissimo il fascicolo di Micromega oggi in edicola, con molti articoli (Richard Dawkins - Daniel Dennett - Massimo Pigliucci - Ian Tattersall - Telmo Pievani - Antonio R. Damasio - Steven Pinker Guido Barbujani - Stephen J. Gould - Michael Gazzaniga - Marc Hauser) su problemi attuali connessi al dibattito sull’evoluzione e l’evoluzionismo. I primi autori trattano della relazione fra i cattolici (soprattutto) e i diversamente credenti quando ci si avvicina alle tematiche della biologia evolutiva. Se ne parla anche nel sito web di Pikaia

esperimento si rivelava una nuova conferma della teoria. Gli ultimi anni poi, segnati dall'esplorazione dei genomi delle specie più diverse, non hanno fatto che portare nuove lampanti prove a favore della teoria dell'evoluzione". : "... è ormai evidente che non tutto quello che ci piacerebbe credere è vero …a cominciare dal fatto che il sole giri intorno alla terra…".


FEBBRAIO 27/2/07-IT:

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Articolo su Repubblica (“La spiritualità degli atei”) scritto dal priore della comunità di Bose, Enzo Bianchi. Sull'Avvenire la seconda puntata dell'indagine FEDE E FUTURO. Oggi si intervista un filosofo dell’università di Pisa, evidentemente cattolico. Non è chiaro il motivo per cui quando sull’Avvenire si parla di scienza spesso si inalberano titoli un po' forti e tendenziosi, soprattutto non giustificati da quanto poi si legge, come avviene nell'articolo con titolo "Contro il pensiero unico scientista". Continua qui la discussione sul rapporto fra scienze umane e scienze vere e proprie, e su dove mettere la ragione, che di solito preferisce stare vicino alle scienze. SI ritorna alle angosce papali di Regensburg ("la filosofia, la psicologia, la sociologia e le altre discipline che si occupano dell'uomo si trasformano, appunto, in "scienze umane" e devono uniformarsi a un modello di "scienza" ben determinato") continuando a ignorare che nell’ultimo secolo il contesto è drammaticamente cambiato: in un mondo oggi sempre più piccolo religioni e culture diverse ormai convivono gomito a gomito in un grande melting pot in cui il contatto fra razionalità diverse e talvolta contrastanti dimostrano che il problema principale non è affatto "di ridurre all'irrilevanza questioni fondamentali, di cui queste discipline si sono sempre occupate … [come] la questione del senso". Il problema è che la ragione difficilmente riesce a gestire in un ambito razionale decine di filosofie, psicologie, sociologie, per non parlare della convivenza di persone che ormai si trovano tutte nella drammatica situazione di sentirsi e magari di essere diversamente credenti. E’ triste e forse pericoloso che ci si lasci dominare dal timore di "un progetto di egemonia da parte del sapere scientifico, nonostante la parzialità del suo approccio". Non basta chiamare scientismo uno strumento di conoscenza e di azione basato sul metodo scientifico per esorcizzare la paura di un "pensiero unico", unilaterale e uniforme, che verrebbe a caratterizzare il nostro rapporto con il mondo e con gli uomini". Dopo un secolo di ideologie che hanno dilaniato popoli e culture un tempo non così interconnesse come lo sono oggi, sarebbe molto utile che si cercasse di fare in modo che anche la problematica "questione del senso" possa essere discussa solo sulla base di premesse razionali e non di fede. Si ritorna invece indietro, alla richiesta che accomuna il papa ai sostenitori dell'ID: "… vanno allargati i confini della razionalità, risemantizzando le nozioni di "ragione" e di "intelligenza", come peraltro stanno facendo oggi alcune scienze umane". Di fronte alla chiara richiesta di " allargare i confini della razionalità" stupisce leggere nell'articolo , sotto ad un titolo "Contro il pensiero unico scientista", che invece "La Chiesa … difende la nobiltà e l'altissima capacità della ragione umana", principale strumento di lavoro della scienza... Certo nell'articolo si sottolinea (e lo capiva fin dal titolo…) che "prevale la volontà di contrapporsi", ma non si ha quindi paura di scagliare una prima “pietra” (“scientista”), indicativa della difficoltà di dialogo, fin dal titolo…. [Purtroppo "quando l'argomentazione è sostituita dall'insulto o dall'invettiva, c'è poco da stare allegri. Perché questa è la situazione del dibattito italiano attuale sulla" valutazione della relazione fra ragione, fede e scienza. "Da una parte c'è chi insulta …" confondendo intenzionalmente scienza con scientismo, "dall'altra c'è chi con pazienza riflette ed argomenta. Saremmo felicissimi, invece di essere insultati, di ascoltare almeno una volta, da parte di chi non è d'accordo con loro, argomenti veramente alternativi, dotati di consistenza". [queste frasi, che sembrano pertinenti, sono

("la filosofia, la psicologia, la sociologia e le altre discipline che si occupano dell'uomo si trasformano, appunto, in "scienze umane" e devono uniformarsi a un modello di "scienza" ben determinato" "di ridurre all'irrilevanza questioni fondamentali, di cui queste discipline si sono sempre occupate …[come] la questione del senso" "… vanno allargati i confini della razionalità, risemantizzando le nozioni di "ragione" e di "intelligenza", come peraltro stanno facendo oggi alcune scienze umane". "La Chiesa … difende la nobiltà e l'altissima capacità della ragione umana",


25/2/07-IT:

23/2/07-RU:

tratte però da un altro articolo sull'Avvenire di oggi , scritto da Francesco D'Agostino ("Il vezzo di insultare i «pirla» che qualche argomento lo portano")] Iniziative per festeggiare Darwin anche ai confini con la Svizzera: un articolo su un giornale on line riferisce dei festeggiamenti a Tirano: "Evoluzione in Valtellina!". Un articolo del novembre scorso (“Scuola e Diritti”. Con Darwiniana pazienza…") linkato a questa pagina illustra le iniziative di un'associazione che si impegna per diffondere la conoscenza dell'evoluzione biologica nelle scuole dell'alta Valtellina. L'Avvenire (unico quotidiano di oggi che riporta la notizia) informa ("Russia, i giudici: «Darwin non offende la fede» ") che il tribunale di S.Pietroburgo ha rigettato la richiesta di una giovane studentessa che riteneva le studio dell'evoluzione fosse sconveniente per una giovane credente. Il tribunale ha infatti sostenuto che nel darwinismo non ci fosse nulla di sconveniente o di offensivo per la religione ortodossa: "«Non sono state trovate prove sufficienti - si legge nella disposizione dei giudici - per dimostrare che la teoria dell'evoluzionismo abbia violato i diritti della querelante o rappresenti una offesa alle sue convinzioni religiose»." Sembra inizi oggi (con FEDE E FUTURO/1) sull'Avvenire una serie di articoli o interviste a scienziati sul tema piuttosto cruciale del posizionamento, fra scienza e fede, della ragione. Come si sa, il papa ha spiegato a Regensburg che non ci sta concedere l'uso della ragione solo alla scienza. Oggi ("Un nuovo patto tra scienza e società") si intervista un fisico, Ugo Amaldi. Interessante la difesa di Amaldi del ruolo della scienza e del metodo scientifico, che – in contrasto con le idee del nuovo papa - non lascia affatto lo spazio di irrazionalità richiesto ("Sono sotto gli occhi di tutti gli effetti delle scoperte rese possibili dall'applicazione dei metodi rigorosi della razionalità scientifica alla cura delle malattie e all'aumento del benessere materiale. La biologia e la medicina molecolare, la fisica e l'ingegneria energetica, la fisica dell'atmosfera, l'astronomia e la cosmologia, appaiono regolarmente in televisione e sui quotidiani: superficialmente diventano attori della vita di tutti. E le prospettive sono grandiose. ") e sulle modalità necessarie per controllarla ("non bisogna lasciare le scelte ai soli scienziati; ma perché le opinioni dei non scienziati siano ascoltate è necessario che essi sappiano almeno di che cosa si parla … Gli scienziati debbono aprire i loro laboratori e le loro idee alla discussione pubblica preventiva, … i cittadini si devono impegnare ad acquisire e mantenere una conoscenza essenziale sui temi scientifici”), Speriamo che sia utile che Amaldi abbia difeso sull'Avvenire i metodi rigorosi della razionalità scientifica e l'esigenza di non ostacolare più la diffusione delle conoscenze scientifiche nei giovani; speriamo anche che sull'Avvenire si preferisca far parlare e scrivere di scienza chi "sappia almeno di che cosa si parla". Speriamo che questa intervista sia indicativa di un cambiamento di rotta e magari qualcuno noti anche che le parole di Amaldi riecheggiano (anche se probabilmente nemmeno lui la conosce) la lettera di GP2 a P.Coyne del 1988, dove il papa si preoccupava molto di are in modo che i teologi, quando parlano di scienza, "sappiano almeno di che cosa si parla". Da Pikaia: Padre e figlio per aiutare a insegnare al meglio Darwin a scuola. Niles e Greg Eldredge, cioè uno dei più famosi biologi evoluzionisti contemporanei e suo figlio, brillante professore nella high school americana, insieme per assicurare un adeguato insegnamento dell'evoluzione nelle scuole di tutto il mondo. Springer, uno dei più famosi editori mondiali in campo medico, scientifico e tecnologico, annuncia attraverso la sua vicepresidente Amelia McNamara che a partire dal Marzo del prossimo anno il panorama delle sue pubblicazioni si arricchirà di

"«Non sono state trovate prove sufficienti - si legge nella disposizione dei giudici - per dimostrare che la teoria dell'evoluzionismo abbia violato i diritti della querelante o rappresenti una offesa alle sue convinzioni religiose». Charles Darwin, in "L’origine dell’uomo" del 1859, irrompe in questi percorsi del dialogo, della ricerca, della formazione, della fede, con la devastante teoria evoluzionistica: "L’uomo è disceso da un quadrupede peloso, probabilmente di abitudini arboree". Con questo paradigma anticreazionista vengono posti in discussione alcuni principi irrinunciabili del credere fondati sulla Sacra Scrittura, sulla Tradizione, sul Magistero: La teoria darwiniana pone la ragione contro la Fede e induce alla negazione di Dio Creatore e Redentore, all’agnosticismo e all’ateismo. Infatti la tesi evoluzionista è penetrata, purtroppo, nella cultura di massa e alimenta le radici della mentalità laicista. In questo disegno creativo, già avviato nel segno della Bellezza e del Bene, s’introduce tremendo e distruttivo il "mistero dell’iniquità". I primi tre capitoli della Genesi _ all’inizio della Sacra Scrittura _ rivelano il mistero di verità della Creazione dal nulla di tutte le cose visibili e invisibili e, quindi, anche del genere umano. Fu allora l’IBRIDAZIONE della specie pura a causare una rapida involuzione prima, seguita da un lungo cammino di "rievoluzione" poi? Certamente il peccato dell’origine coinvolse anche la natura psicosomatica della discendenza umana e per via genetica ha corrotto la persona umana nel corpo, nella mente e nello spirito.


una nuova rivista, dal titolo Outreach and Education in Evolution. La nuova pubblicazione vuole essere il ponte che congiunge le pio moderne scoperte in campo evoluzionistico con l'insegnamento quotidiano dell'evoluzione nelle scuole di ogni ordine e grado. Poco si sa di come arrivano le informazioni scientifiche sull'evoluzione negli ambienti cattolici lontani dal Vaticano o dall'Avvenire; è quindi interessantissimo leggere su un quotidiano di destra (in prima pagina si dà ampio rilievo a prossime iniziative di P.Rauti) di Benevento come un ex-senatore del CCD/UDEUR introduce un dibattito sull'evoluzione che si svolgerà il 26/2. Nel suo articolo ("Creazione ed evoluzionismo" comparso oggi su "Benevento — La libera voce del Sannio" si può leggere come, con un abile uso delle notevoli potenzialità espressive della lingua italiana, venga presentata ai sanniti una della migliori conquiste dell'evoluzione culturale umana e come si confermi che il creazionismo biblico trovi tuttora degli estimatori nel mondo cattolico, nonostante quanto si legga nei documenti più controllati: Charles Darwin, in "L’origine dell’uomo" del 1859, irrompe in questi percorsi del dialogo, della ricerca, della formazione, della fede, con la devastante teoria evoluzionistica: "L’uomo è disceso da un quadrupede peloso, probabilmente di abitudini arboree". Con questo paradigma anticreazionista vengono posti in discussione alcuni principi irrinunciabili del credere fondati sulla Sacra Scrittura, sulla Tradizione, sul Magistero: la Creazione opera di Dio, la monogenesi della specie umana, l’esistenza dell’anima creata direttamente da Dio, la presenza del peccato originale, gravissima colpa di disobbedienza e di ribellione a Dio, trasmessa a tutto il genere umano. La teoria darwiniana pone la ragione contro la Fede e induce alla negazione di Dio Creatore e Redentore, all’agnosticismo e all’ateismo. Infatti la tesi evoluzionista è penetrata, purtroppo, nella cultura di massa e alimenta le radici della mentalità laicista. In questo disegno creativo, già avviato nel segno della Bellezza e del Bene, s’introduce tremendo e distruttivo il "mistero dell’iniquità". I primi tre capitoli della Genesi _ all’inizio della Sacra Scrittura _ rivelano il mistero di verità della Creazione dal nulla di tutte le cose visibili e invisibili e, quindi, anche del genere umano. "Dio creò l’uomo a Sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò"(Gn.1,27) e da uno solo, Adamo, creò tutte le nazioni degli uomini. Nella Creazione c’è la promessa della Divinizzazione dell’umano, che compiutamente sarà trasfigurato nella somiglianza con Dio. L’uomo è uscito perfetto dalle mani di Dio, costituito in uno stato di santità e di giustizia, di partecipazione alla vita divina, senza annuncio di sofferenza e di morte. La grande disobbedienza introduce l’infedeltà, la schiavitù, la morte, si oscurano le ragioni universali della Verità, della Libertà e dell’Amore: lo stesso processo genetico umano è alterato e sconvolto, vulnerato nel suo "logos biologico-spirituale", nella sua storicità deiforme. Il re del creato viene asservito al tempo, al mondo e alla morte: il cuore stesso dell’umanità decade dentro l’esperienza disordinata della trasgressione della legge dell’Amore. L’autobiografia umana,conservata, trasmessa e sempre rivissuta nel complesso e ininterrotto divenire del "seme primordiale", lungo i percorsi terribili, miserabili, sconcertanti, grandiosi della convivenza planetaria trattiene in sé il marchio della sconfitta. Ora perché le numerose tracce di crani subumani, di scheletri lontani dai parametri della bellezza e dello splendore, di esseri schiacciati dal peso avvilente e mostruoso di una animalità protostorica? Il grande naturalista George Louis Leclerc, conte di Buffon (1707-1788), avanzò nella sua poderosa "Storia naturale" la tesi della creazione dell’Uomo perfetto, corrotto successivamente a causa di un probabile peccato di ibridazione con una specie inferiore. Fu allora l’IBRIDAZIONE della specie pura a causare una rapida involuzione prima, seguita da un lungo cammino di "rievoluzione" poi? Certamente il peccato dell’origine coinvolse anche la natura psicosomatica della discendenza umana e per via genetica ha corrotto la persona umana nel corpo, nella mente e nello spirito. R.Giacobbi, intelligenza e sensibilità straordinarie, ha raccolto in un testo suggestivo -Genesi Biblica- otto "rivelazioni" a Don Guido Bortoluzzi (19071991), un sacerdote umile e buono, compagno di Seminario di Giovanni Paolo I, a cui sono stati affidati i misteri e le visioni della Creazione.

Sarà un dettaglio, ma la conferenza del 26/2 così introdotta sarà tenuta da un preside di scuola media e lo stesso autore dell'articolo, prima di essere senatore, era stato anche lui preside


22/2/07-IT:

di scuola media. Sembra quasi incredibile che, con questo livello del dibattito sull’evoluzione nel paese, dall'università italiana riescano ad uscire ancora ottimi biologi, che trovano facilmente lavoro nel mondo della ricerca; comprensibile forse invece il fatto che, con questi politici, il lavoro lo trovino all'estero. Da notare anche la strana e originale citazione delle poco note ma spiritose fantasie notturne di don G.Bortoluzzi sui meccanismi dell'evoluzione biologica; pochi per fortuna – soprattutto in un momento in cui il papa raccomanda l'uso della ragione anche in campi in cui funziona bene solo la fede - hanno il coraggio di pubblicizzare l'unica proposta di meccanismo evolutivo uscita negli ultimi 150 anni dal mondo cattolico … NB: Certo ognuno può dire (a chi ci crede) quello che vuole sull’evoluzione; se però si imbroglia la gente presentando la propria ignoranza come la posizione della chiesa cattolica, qualcuno deve smentire; sappiamo infatti che il documento vaticano del 2004 firmato dal Card.Ratzinger racconta il contrario di quanto asserito in questo articolo, dato che si conferma di credere nell’evoluzione e quindi anche nell’origine dell’uomo a partire dai primati. E che non si dica poi che sono gli evoluzionisti a contestare e criticare quello che dice il Vaticano! Sarà stato un errore di stampa, un equivoco o una risposta alle critiche dell’Osservatore Romano (del 17/1/06) alla posizione favorevole all’ID USA tenuta anche dall’Avvenire, ma è successo qualcosa di strano: sull’Avvenire di oggi si può leggere la seguente frase testuale “La teoria di Darwin è accettata dai cattolici”; a dire il vero, si allega però una inopportuna ed errata precisazione “Si sottolinea soltanto la condizione che non si traduca in una ideologia materialistica” [essendo un’ipotesi scientifica che riguarda aspetti molto materiali, non è ideologica ma sarà – evidentemente – materialistica]. La frase purtroppo non è supportata da alcun documento ufficiale (le precedenti recenti posizioni ufficiali indicano infatti proprio l’opposto…) e nemmeno da un’indagine demoscopia specifica per i diversi tipi di cattolici presenti nei diversi paesi e nelle diverse culture. Questa frase si legge nella risposta (“A voi la parola”) alla lettera di un lettore timidamente/ironicamente molto critico che probabilmente si è per fortuna informato anche altrove sul Disegno Intelligente (“Sono stato colpito dall'approccio quantomeno semplicistico con cui sono state affrontate e strumentalizzate discipline scientifiche così specifiche come la genetica e la fisica quantistica. Attraverso un elenco di dichiarazioni di illustri scienziati, si fa discendere con un taglia e incolla, improbabile, la consistenza scientifica dell'ipotesi del disegno intelligente”); la lettera criticava un articolo del 6 febbraio scorso (“La vita e l'universo hanno un designer”) decisamente filo-ID e senza opinioni di critici. Il lettore, se è lo stesso che ha firmato come 36.689°/47.062 l’appello di Repubblica del 2004 in difesa dell’insegnamento dell’evoluzione … questa volta è arrivato invece primo, e per fortuna non riceve una risposta dal direttore come era successo ad un fisico il 20/11/05 (“c’è chi ha voluto fare del vecchio e superato darwinismo la bandiera della scienza, senza accorgersi che l’attribuire solo al caso le origini della vita è, come ha ricordato il cardinale Schönborn, «un’abdicazione dell’intelligenza umana»”); la risposta, decisamente ben diversa, arriva invece proprio dal giornalista che aveva scritto l’articolo precedente e che ora sembra smentire sia il suo articolo che quello di un anno e mezzo fa del suo direttore. Ovviamente non ci sarebbero novità se invece il giornalista avesse sbagliato, scrivendo “teoria di Darwin” al posto di “evoluzione” [come si legge sotto in data precedente, gli era infatti già successo nell’articolo del 6/2/07 ma nessun lettore se n’era nemmeno accorto…]; difficile però giustificare una simile

“La teoria di Darwin è accettata dai cattolici” (Avvenire 22/2/07) “c’è chi ha voluto fare del vecchio e superato darwinismo la bandiera della scienza” (Avvenire 20/11/05) “La scienza moderna smentisce la teoria dell'evoluzione di Darwin.” (diocesi di Alife-Chiazzo) “il disegno intelligente è la nuova veste del creazionismo” “l’idea di disegno appartiene alla dottrina cattolica”, ma non si può “dimostrarlo con le metodologie scientifiche” (F.Facchini) “La scienza moderna smentisce la teoria dell'evoluzione di Darwin”


confusione all’autore di un articolo di soli 15 giorni fa che fin dal titolo è poco … darwiniano “La vita e l'universo hanno un designer”. [Chi critica il darwinismo dovrebbe sapere che l'evoluzione era già evidente prima che Darwin nascesse … non si può accusare Darwin anche di questo!!] Si potrebbe anche sospettare una conversione ... magari avvenuta dopo aver confrontato il libro del matematico Dembski (ben valutato nel precedente articolo) con l’ultimo libro del ben più competente zoologo evoluzionista Richard Dawkins… Mentre appare diversa (un altro refuso?!) da quella che leggiamo nel sito del DISF la sua definizione di “principio antropico” (=“riconosce all'essere umano un ruolo preminente nel mondo e nell'universo”) è apprezzabile il rifiuto di illustrare ai suoi lettori il “creazionismo ante litteram (Dio avrebbe creato il mondo cinquemila o diecimila anni fa) perché palesemente non razionale in quanto ignora dati scientifici ormai inconfutabili”. Strano che invece altri (come il sito pontificio SRM e la rete LA7 – a L’Infedele) pur di trovare qualcuno che è contro Darwin non verifichino le credenziali di “creazionisti ante litteram”. Oggi F.Facchini scrive un articolo sul Corriere (“Nel cosmo e nella coscienza dell’uomo il segno di un progetto divino”. Mancando riferimenti specifici alla scienza e alla biologia e dichiarando che “le considerazioni si sviluppano sul piano filosofico” c’è poco da commentare. Positivo comunque il fatto che F.Facchini confermi ancor una volta (avendo letto la sentenza del giudice Jones) che “il disegno intelligente sia la nuova veste del creazionismo”, nonostante sia allarmante che promuova a “teoria del disegno intelligente” quella che anche lui sembra ritenere, nella frase appena citata, un po’ una truffa; neanche quelli del Discovery Institute parlano senza arrossire di teoria …, soprattutto dopo che il giudice Jones ha svelato i loro trucchetti e ha fatto ammettere che loro non usano affatto il metodo scientifico, tanto è vero che non avevano laboratori fino ad un paio di mesi fa, quando il giudice ha fatto capire che erano necessari se volevano fare scienza e non le solite riflessioni; per non parlare del documento di Giovanni Paolo II del 1996, secondo cui quella darwiniana era invece definibile come teoria. Subito dopo Facchini conferma però – anche senza rinunciare alla definizione di teoria - la confusione fra piano scientifico e piano religioso); aggiunge poi (ma il card.Schönborn l’aveva notato subito... non evitando la trappola che il Discovery Institute aveva preparato per il papa e tutti i cattolici) che “l’idea di disegno appartiene alla dottrina cattolica”, aggiungendo poi che però non si può “dimostrarlo con le metodologie scientifiche”. A questo punto la prima parte dell’articolo si conclude; forse per evitare di incagliarsi in una situazione problematica e non facilmente gestibile, essendo dimostrabile che un’idea (non dimostrabile) di un disegno – fra l’altro non certo lo stesso appartenga, oltre che a quella cattolica – l’unica da lui espressamente citata - anche ad altre religioni, anche non cristiane. In effetti l’articolo cambia strada, anche se si incontra un altro ragionamento in cui forse chiunque – anche per non considerare ancor oggi le due versioni della Genesi un testo scientifico poco coerente - riterrebbe un atto di fede piuttosto che un atto di ragione (=“ragionevole”) “postulare una intenzionalità superiore che ha voluto l’universo con proprietà e leggi che lo fanno evolvere con qualche significato finalististico”. Sono secoli che ci si arrovella con la ragione su questi problemi, ma non si riesce proprio a raggiungere i risultati che con la fede si ottengono in pochi secondi. Usando solo la ragione è di solito quasi impossibile convincere qualunque essere umano che l'unica religione "ragionevole" non è quella prevalente nella


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famiglia o nella città in cui uno nasce. Di scienza e di biologia si parla solo verso la fine dell’articolo. Strano però che l’uomo venga qui definito “non comparabile con altre specie”, quando tutti sanno che l’evoluzione umana oggi viene studiata e insegnata dagli antropologi come un percorso di alcuni milioni di anni piuttosto "accidentato", in cui si vede la comparsa e la successiva scomparsa di almeno una decina di specie di ominidi bipedi non facilmente distinguibili da noi Homo sapiens, per non parlare delle centinaia di specie di primati con cui vengono costantemente comparate (con risultati interessanti) le caratteristiche biologiche della nostra specie. Nessun dubbio che le differenze ci siano, ma sono migliaia i lavori scientifici, a partire dalla classificazione fatta da Linneo, che si permettono di comparare la nostra specie sia con quelle precedenti e ormai scomparse che con quelle imparentate e tuttora viventi. A questo proposito sembra importante che i primatologi italiani (se non di tutto il mondo) chiedano il bando immediato di quello stupido schemino che presenta l'evoluzione dell'uomo all’interno dei primati come un percorso lineare e facendo addirittura credere che quando una specie si trasforma in un’altra le forme precedenti scompaiono. Questo schema ha tratto e trae in inganno non solo gli antievoluzionisti (poco stimolati ad usare la ragione), ma perfino il coordinatore del gruppo di lavoro per la riforma dell'insegnamento dell'ex-ministro Moratti che giustamente se la prendeva con "certi schemini che i libri hanno spacciato come verità acquisita per decenni, quelli per capirci con la scimmia che si trasforma in essere umano". [E’ necessario precisare che questo schemino però non l'hanno progettato né tanto meno lo diffondono gli esperti di evoluzione, ma quelli che non la conoscono né la capiscono… gli esperti sanno bene – e lo si vede nei loro testi - che l’unico schema corretto è uno schema ad albero o a cespuglio, con molti nodi e molti rami, alla fine di uno solo dei quali vediamo sbocciare il fiore dell’Homo sapiens. ]. Notizia molto interessante e speriamo utile a ridurre il nervosismo e l’aggressività ingiustificata che spesso si nota negli ambienti cattolici: nel sito web SRM - Scienza e Religione nei Media si riferisce che “Francis Collins ha trovato Dio in laboratorio”: “Francis Collins, il famoso genetista, che con il controverso Human Genome Project è arrivato nel 2003 a mappare le sequenze del genoma umano, e in passato acceso contestatore della religione, è adesso giunto alla conclusione che "Dio si può trovare in laboratorio”. Questa la sua affermazione lo scorso martedi alla Purdue University. L’autore di “Il linguaggio di Dio” (“The Language of God”), ha parlato di “evoluzione teistica”, e quindi dell’ipotesi che Dio abbia creato l’universo ed abbia utilizzato l’evoluzione per creare l’essere umano.”.

Si può anche leggere l’articolo originale (“Author: God and science co-exist”) sull’intervento di Collins all’università di Purdue: “… the famed geneticist isn't a poster child for religious conservatives either, when he claims "God is also something you can find in a laboratory," as he did at Purdue University Tuesday night. Collins was hesitant to talk about "religion" because he said the institutions have gotten too muddied by recent debate. But he described a faith he called "theistic evolution," which means he believes God could have created the universe and then used evolution to create humans. .. Collins believes his work in science has brought him closer to God. With every discovery, he said, he gets a glimpse into God's mind. And he could hardly be offended if our puny minds discovered just a little bit" about how the world works, he said”.

Se Collins è l’esempio di un importante biologo evoluzionista che dimostra come Dio possa essere trovato anche in laboratorio, è decisamente strano verificare come invece molti


21/2/07-IT

o 18/2/07-IT

non vogliano che qualcuno possa incontrare la scienza in chiesa. Anzi…. L’aggressività contro la scienza (e in particolare contro quei settori che si occupano della biologia e dell’evoluzione dei viventi) è facilmente dimostrabile non solo leggendo alcuni degli articoli che vengono pubblicati da quotidiani religiosi, ma osservando che addirittura, in periferia, ci sono diocesi e parrocchie che ritengono che sia importante utilizzare i loro bollettini locali pubblicati sul web per portare nelle case attacchi alla scienza e per diffondere capillarmente, senza che si possa contrastarlo, una pericolosa ignoranza scientifica. Il punto di vista su scienza e fede che si può leggere (“Riceviamo e Pubblichiamo-Un punto di vista su Scienza e fede: Alcune riflessioni scientifiche per non vergognarsi di appartenere al piccolo gregge di Cristo”) nel sito web della diocesi di AlifeCaiazzo – ammetto che non sapevo dove fosse - è decisamente diverso dal contributo sullo stesso tema del fisico Amaldi, che si leggerà sull’Avvenire di domani, e da quanto si leggeva il 22/2 sempre sull’Avvenire (“La teoria di Darwin è accettata dai cattolici”); non si capisce perché i fedeli di questa diocesi vengano indotti a credere ad un articolo anonimo in cui si racconta che “La scienza moderna smentisce la teoria dell'evoluzione di Darwin”. Qualsiasi libro di scuola e qualsiasi enciclopedia a fascicoli comperata nelle edicole racconta esattamente il contrario! Se passiamo alle parrocchie, possiamo trovare (certo sono casi isolati) che una parrocchia (Parrocchia dell’Ascensione di Correggio).diffonde nei suo sito web l’intervento (Preti evoluzionisti e scienziati creazionisti) di un creazionista biblico che critica un articolo pubblicato su Civiltà Cattolica del gesuita De Rosa (secondo cui il “racconto [della Genesi] è una «favola per bambini, da non prendersi sul serio»). Nel sito web di questa parrocchia ci sono anche altri articoli contro l’evoluzione, e una critica all’ultimo libro di Dawkins finisce stranamente con la seguente frase: “la «religione» imperante [negli USA] è quella dei «cristiani rinati» e dei loro telepredicatori, per cui essere cristiani significa sterminare i musulmani e aiutare Israele a ricostruire il Tempio”. Su Repubblica oggi un articolo (“Quando l’ateismo diventa un bestseller”) in cui si racconta del caso editoriale dei tre libri, due in inglese e uno in italiano, in cui si cerca di guardare con occhi diversi e in un mondo sempre più piccolo e affollato (… anche di religioni) al problema dei credenti. Uno degli autori citati è Richard Dawkins, uno zoologo britannico che ha scritto ”The God delusion”, che presto verrà tradotto anche in italiano. Non si cita un quarto libro, anch’esso di successo e anch’esso in via di pubblicazione in italiano, quello di Daniel Dennett: “Rompere l’incantesimo” (R.Cortina Ed.). D.Dennett è stato recentemente in Italia, e ha parlato il 7/2 al Darwin Day di Milano, dopo la originale presentazione da parte dell’assessore alla cultura della sua ipotesi di relazione fra Bossi, Darwin e l’evoluzione; di lui parla su Pikaia Chiara Ceci, che lo ha anche intervistato per Jekyll, il 9/2/07e si può leggere un’intervista fatta per Panorama (7/2/07) da Luca Sciortino. Qui la home page di D.Dennett, con molti suoi testi e qui alcune sue interviste in video. Sul Riformista in prima pagina inizia con l’incipit la citazione di alcuni passi dell’ultimo libro di Orlando Franceschelli (“La natura dopo Darwin”). Su Le Monde Diplomatique in italiano si può leggere un interessante articolo di un esperto USA di legislazione che da tempo cerca di capire se la legge serve nl momnto in cui si cerca di distinguere fra uomini e animali. Gary L.Francione della Rutgers University scrive infatti su “Umanità, animalità, quali frontiere?”. L’articolo ovviamente tocca il problema


17/2/07-IT

sollevato da anni dal “Progetto Grande scimmia”, che, pur in mezzo a indifferenza se non ostilità, sta cercando di trovare la strada migliore per proteggere le scimmie antropomorfe; le specie più vicine alla nostra sono infatti minacciate, da chi, con la scusa che l’uomo è molto diverso anche dalle scimmie antropomorfe, rimane indifferente anche davanti alla prossima scomparsa di questi incredibili primati che costantemente dimostrano (a chi non gira lo sguardo) da dove hanno avuto origine le nostre caratteristiche fisiche e mentali. Articolo sul mensile della UAAR: “Antropologia culturale e antropologia biologica: pro e contro Darwin”. Partendo dalla premessa secondo cui “l’argomento che più inasprisce i temi del contendere è certamente la mancata saldatura tra le scienze umane e le scienze biologiche e, in sintesi, tra l’antropologia culturale e l’antropologia biologica, che nella terminologia accademica figura ancora col nome di antropologia fisica” e passando per un’interpretazione errata di alcune dichiarazioni ambigue mal interpretate non solo dagli organi di stampa ma anche da componenti autorevoli dell’Accademia Pontificia (“la chiesa cattolica mostra di muoversi con maggiore abilità e sottigliezza, accettando – per esplicita dichiarazione dei più autorevoli responsabili della sua funzione docente – la scientificità della nuova sintesi del darwinismo”) si descrive la posizione attuale della chiesa cattolica sull’evoluzione, che sarebbe alternativa sia al creazionismo biblico che alla inconsistente (non rientra infatti nei criteri previsti dal metodo scientifico, come ammesso dallo stesso Behe al processo di Harrisburg) ipotesi del disegno intelligente. Come si vede da molti articoli citati in questa rassegna stampa, è invece corretta l’osservazione che “la chiesa cattolica lascia alle seconde e alle terze file dei suoi militanti il compito di portare abilmente discredito contro il darwinismo .. per decretare il crollo finale della teoria dell’evoluzione … Insieme a qualche biologo devoto o prudente troviamo sempre molti psicologi, sociologi e antropologi culturali brillantemente impegnati a fornire spericolate riflessioni filosofiche per far emergere nobilmente l’uomo dal suo retaggio animale. Del resto i termini “bestiale” e “animalesco” sono per uso comune peggiorativi, e come tali tradiscono un antico discredito contro il “riduzionismo biologico”. Di Darwin si parla anche in uno degli articoli più confusi sull’argomento comparsi negli ultimi mesi sui giornali (“Viva la scienza senza la religione” da Il Domenicale); per questo articolo diviso in due parti abbastanza indipendenti; nella prima si commenta un articolo di Le Scienze di febbraio (“La piccola Lucy”) sul piccolo di A.afarensis recentemente scoperto, mentre nella seconda (“E vada pure per la creazione, ma per favore toglieteci dai piedi ‘sta questione di Dio“) si commenta l’ultimo libro di T.Pievani: “E' possibile un dissenso scientifico al neodarwinismo? Pare proprio di no. Chi critica il darwinismo, infatti, «non lo fa per amore di verit໓; “Un volume decisamente utile, insomma, per ben comprendere l’importanza del neodarwinismo non soltanto per la biologia, ma pure per il suo tracimare nell’etica e, non ultimo, nella bioetica”. Nella prima parte dell’articolo ci sono molte affermazioni – apparentemente indipendenti dall’articolo delle Scienze…) che richiederebbero la penna rossa (o meglio blu); certo questo settimanale ha il suo centro di interesse nella politica più che nella scienza (e lo dimostra): •

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L’evoluzionismo è di gran moda, ma resta sempre e solo una teoria. Il concetto di “selezione naturale”, poi, cuore del darwinismo ortodosso, è il dogma più indimostrato di tutti. E quindi diventa una fede. Che ficca il naso dove non deve, disturbando la ricerca vera Si vede bene, insomma, come la “selezione naturale”, mai


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16/2/07-IT

15/2/07-IT

13/2/07-IT:

osservata empiricamente, sia oltre che il perno del darwinismo anche il suo tallone d’Achille. Di quanto sia imbarazzante il suo ingombro si rendono peraltro conto per primi gli stessi neodarwinisti, una parte dei quali cerca da tempo di liberarsene con eleganza senza dare troppo nell’occhio soprattutto perché senza di esso è piuttosto difficile continuare a dirsi darwinisti. Se già è assurdo che quella che ancora è e rimane una teoria – qui si sfida apertamente chi sostiene il contrario a farsi avanti – venga spacciato per fatto acclarato, ciò che oltre che assurdo è pure irritante è che gli adepti di una ipotesi maltravestita da certezza confondano la scienza (la conoscenza empirica) con la religione. [sembra che non siano informati dell’interesse della chiesa ad ampliare la definizione di scienza al di là delle conoscenze empiriche, con il rischio di confusione qui temuto…] Davvero, in questo ambito, l’urgenza maggiore è oggi quella di preservare la scienza da ogni ingerenza religiosa, la vera ricerca dai voli pindarici di quei maneggioni che tirano sempre in ballo Dio. [DI NUOVO: sembra che non siano informati dell’interesse della chiesa ad ampliare la definizione di scienza al di là delle conoscenze empiriche, con il rischio di confusione qui temuto…]

In un sito che contiene un’altra rassegna stampa sull’evoluzione (alternativa a questa, nonostante riporti solo gli articoli comparsi sul Foglio e sull’Avvenire), si può leggere l’articolo (“L’orango dello zoo di Londra usa un utensile. Ma non è detto che abbia antenati in comune con noi”) comparso sul Foglio. Curioso come prima il giornalista illustri un comportamento complesso osservato in diverse specie di primati e poi cerchi ripetutamente di presentarlo come originato da meccanismi su base genetica; lo si capisce dalla impropria ripetizione del riferimento ad un “antenato comune” nella descrizione di comportamenti chiaramente NON associabili a meccanismi ereditari. Possiamo immaginare che il giornalista sarebbe davvero sorpreso di sapere che diverse popolazioni della stessa specie possono mostrare comportamenti diversi, culture diverse e non solo comportamenti istintivi biologicamente determinati. Oggi inizia un Convegno sull’evoluzione di tre giorni all’accademia dei Lincei: «EVOLUZIONE OGGI», organizzato da E. Capanna, M. Coluzzi, G.A. Danieli, G. Forti, C.A. Redi Sul Foglio troviamo un altro articolo (“Ecco perché bisogna insegnare Darwin nell’ora di religione”) in cui si fa la festa a Darwin. Una grande festa, certamente dimenticando molte informazioni, negandone altre e facendo confusione su concetti fondamentali. Purtroppo l’autore è uno scienziato, anche se notoriamente pentito e quindi non credente (… nella scienza…); è inoltre poco aggiornato sulle questioni che escono dal suo campo di ricerca. Già il fatto che scrivendo “L’evoluzionismo è una storia della vita sulla terra, una cronologia dell’universo” dimostri di confondere l’evoluzione (proprio la storia della vita sulla terra, che è un fatto, ammesso anche del Card. Ratzinger nel 2004) con la teoria che – integrata su tutti i punti che Darwin ignorava - oggi tutti ritengono fornisca la migliore spiegazione di fatti incontestabili, dovrebbe suggerire di non proseguire nella lettura dell’articolo, che provocatoriamente propone di avvicinare la scienza (che diffonde soprattutto dubbi da verificare) alla religione (che invece diffonde soprattutto verità di solito non verificabili e che purtroppo risultano spesso diverse – se non contrastanti - fra le diverse religioni). Altre frasi di critica alla scienza e al darwinismo: o “Per la suddivisione del tempo in ere, per la successione della flora e delle faune, per la finale comparsa dell’uomo, la sua derivazione dal Genesi 1 è incontestabile“ [oltre alla confusione fra evoluzione e darwinismo, il disprezzo per il lavoro di milioni di ricercatori mai è stato così ben sintetizzato; si sorvola poi sul fatto che c’è anche Genesi 2….ben diversa da Genesi 1!!

“Genesi 1 è stato scritto come un resoconto scientifico“ “L’evoluzionismo è una sorta di prolusione obbligatoria ai libri di storia naturale… che poi si interessano d’altro“ . “L’evoluzione è il processo per cui un orso polare, a forza di spalancar la bocca, si trasforma in balena“.


“Genesi 1 è stato scritto come un resoconto scientifico“ [non c’era più nessuno che aveva il coraggio di scrivere una frase così netta!] o L’evoluzionismo, per la mancanza di formulazione teorica e di riscontro fattuale nella realtà ha la natura di un mito; non si trova fra le materie del corso di laurea in scienze naturali. o “L’evoluzionismo è una sorta di prolusione obbligatoria ai libri di storia naturale… che poi si interessano d’altro“. o “Le asserzioni centrali del darwinismo (puro caso all’origine dell’evoluzione [??!!], progressivo e graduale trasformarsi delle specie, uomo che discende dalle scimmie) non hanno alcun fondamento fattuale) Da tempo hanno abbandonato la pubblicistica scientifica, ma ancora imperano nei testi scolastici medi, nella divulgazione metropolitana, nella pubblicità commerciale e nella filosofia dei nostri tempi“. o “L’evoluzione è il processo per cui un orso polare, a forza di spalancar la bocca, si trasforma in balena“. [finalmente una frase in cui si trova una definizione – non molto chiara, però - del concetto di evoluzione…] Anche il Corriere si adegua – e il fatto è insolito, anche se si è ripetuto negli ultimi giorni - a questo modo un po’ ottocentesco di fare la festa a Darwin; e lo fa con un articolo (“E Mosca attaccò Darwin”) simile a quello già incontrato sull’Avvenire; si da infatti ampio rilievo (Mosca attaccherebbe Darwin!? Il fatto strumentalizzato riguarda invece solo una ragazzina di S.Pietroburgo!) ad un evento del tutto marginale; sconcerta piuttosto il fatto che anche in questo articolo si ignora completamente il fatto che, rifiutando il darwinismo e ritornando al lamarkismo sotto la guida dell’agronomo Lysenko ai tempi di Stalin, la Russia ha pagò a caro prezzo il fatto di andare dietro a interpretazioni ideologiche dei meccanismi evolutivi. Di positivo nell’articolo c’è l’accenno al dubbio, che troviamo anche in testi di Dawkins, che ci sia una relazione fra il nuovo ruolo delle donne nella cultura e nella società e una diversa visione della realtà stimolata proprio dal nuovo modo di vedere il mondo e la biologia iniziato con il darwinismo. Positiva e interessante anche la descrizione di come a Mosca (smentendo il titolo, chiaramente ideologico) ci sia un grande interesse per Darwin e la teoria dell’evoluzione; un interesse non diverso da quello che si riscontra negli USA e a New York, dove da mesi è aperta una grandiosa mostra su Darwin, che nei prossimi anni girerà per il mondo. Fa un po’ pena – oltre a creare serie preoccupazioni – verificare il livello di serietà del sistema che diffonde informazione scientifica in Italia - e questo a soli due anni dal bicentenario di Darwin. Sembra urgente organizzare dei corsi per presentare ai giornalisti le informazioni di base (biologia evoluzionistica, genetica, primatologia, antropologia, paleoantropologia) utili per saper gestire l’informazione in modo ben diverso da quel che si vede proprio in questi giorni. [Non è detto però che questo sia sufficiente per evitare … titoli così in contrasto con quel che scrive il giornalista nel corpo dell’articolo]. Sul New York Times un articolo ("Believing Scripture but Playing by Science’s Rules") racconta la storia di come sia difficile impedire che dei creazionisti e addirittura dei YEC (young earth creationists, che credono che l'universo sia stato creato meno di 10000 anni fa) ottengano titoli accademici anche di alto livello se accettano di pubblicare dati scientifici in contrasto rispetto alle loro opinioni. In questo caso nella tesi di dottorato presso l'università di Rhode Island un YEC ha accettato di riportare datazioni di milioni di anni. Sul sito web de La Stampa trova posto un'intervista a Pievani che non c'è stata nella versione cartacea: "Darwin, E.T. e o

12/2/07-USA

12/2/07-IT:


Benedetto XVI. Parliamone con Telmo Pievani". Si parla di principio antropico e di disegno intelligente, ma soprattutto Pievani ricorda che non sono affatto giustificate le continue accuse alla scienza che fa il suo lavoro con i suoi strumenti di indagine: "…la scienza non può dimostrare la non esistenza di Dio. Con l’evoluzione la scienza offre una spiegazione della vita molto plausibile. Ci dà una opportunità. Chi vuole, può trovare nell’evoluzionismo una risposta esaustiva. Ma altri potranno, se vogliono, integrarla con un credo religioso.»" 11/2/07-IT:

In occasione dei festeggiamenti del Darwin Day, si può (o meglio: SI DEVE) leggere un articolo (“Ora la sinistra inventerà la festa della scimmia”), davvero più sconcertante di altri, scritto per Libero da un famoso intellettuale che è stato anche presente nel CdA della RAI in cui lavora tuttora anche Piero Angela. Sarebbe utile che magari andasse a rinfrescare le sue conoscenze (per quanto riguarda i problemi dell’evoluzione sono chiaramente sbagliate e poco aggiornate su punti molto importanti, forse a causa dei danni arrecati alla sua biblioteca) in qualche buon museo italiano o meglio visitando (anche virtualmente) la nuova sezione sull’evoluzione umana (Hall of Human Origins) da poco inaugurata a New York nell’ambito del AMNH (American Museum of Natural History). Difficile riportare qui la premessa più datata e quella più sbagliata … quello che è chiaro è che è assolutamente necessario aumentare la percentuale di italiani che potrebbero, dopo aver letto l’articolo, protestare scrivendo all’autore o al direttore dell’organo di stampa che pubblica simili articoli. Vediamo comunque alcuni esempi: o “La teoria darwiniana oppone, all’antica idea dell’angelo decaduto [??!!], la teoria zoologica dell’uomo inteso come una scimmia progredita” o “In alcuni paesi evoluti come gli Stati Uniti, comincia a serpeggiare il reato di creazionismo, considerato un oltraggio alla scienza e alla scimmia, e va punito col carcere”. [??!!] o “Le peggiori ideologie dell’umanità discendono da Darwin” o “Nell’euforia dei Darwin day si dimenticano alcune tremende eredità del darwinismo”. o “Mi ribello all’idea di essere solo una versione più aggiornata di una macchina zoologica”. o “Non so se discendiamo dalle scimmie, ma ho l’impressione che stiamo risalendo alle origini. Non so se fummo scimmie, ma presto lo diventeremo”. • Sull'Unità intervista a Telmo Pievani ("Ma Darwin non è un anti Dio") sui festeggiamenti per il Darwin Day. Nell'intervista vengono anche spiati i rapporti fra evoluzionisti, creazionisti, Intelligent Design e religione cattolica cercando di far capire chi usa e chi senza motivo (e senza successo) rifiuta di utilizzare i criteri richiesti dal metodo scientifico, sperando che la gente si accontenti di inferenze logiche non dimostrabili. • Un articolo anche sulla Stampa, di Piero Bianucci ("Darwin la specie fa storia") dove si ricordano le iniziative in corso per il prossimo Darwin Day.

“Le peggiori ideologie dell’umanità discendono da Darwin” “Non so se discendiamo dalle scimmie, ma ho l’impressione che stiamo risalendo alle origini. Non so se fummo scimmie, ma presto lo diventeremo.” “La teoria darwiniana oppone, all’antica idea dell’angelo decaduto, la teoria zoologica dell’uomo inteso come una scimmia progredita” “In alcuni paesi evoluti come gli Stati Uniti, comincia a serpeggiare il reato di creazionismo, considerato un oltraggio alla scienza e alla scimmia, e va punito col carcere.”


10/2/07-IT

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Un articolo sul Corriere apre invece un discorso decisamente interessante, quelle delle somiglianze e differenze fra le religioni, alcune delle quali sembra facciano riferimento agli stessi testi sacri e allo stesso Dio: viene infatti intervistato un rabbino che spiega il creazionismo nell’ottica della religione ebraica (“SE DIO HA POSTO L'EVOLUZIONE ALL'INIZIO DEL MONDO”) ; sarebbe molto interessante un’analisi più dettagliata di questo articolo, per sottolineare i punti affrontati e quelli evitati e eventuali differenze rispetto alla religione che, leggendo i giornali in questi giorni sembra quella [più] dominante in Italia. Solo alcuni punti: o si parla di origine dell’universo “alcune migliaia di anni fa” senza specificare meglio quante sono queste “alcune migliaia di anni fa”; si cita il disegno intelligente senza chiarire a quale disegno intelligente ci si riferisce; si parla di Dio come se fosse anche quello dei cristiani senza porsi il problema di spiegare come pensasse di poter gestire poi religioni diverse con regole diverse e con la quasi certezza che poi non sarebbero andate d’accordo fra di loro; e nel secolo scorso un cattolico austriaco un po’ fanatico lo ha dimostrato. o Molto bello e utile il fatto che il rabbino elenchi tutto quello che sa: che “in un‘ottica scientifica non si può far riscorso ad agenti esterni”, che “scienza e religione si collocano e si muovono lungo piani differenti” e che “non bisogna pretendere di ricavare dalla Bibbia insegnamenti concernenti la scienza”, né “dalla scienza conclusioni valevoli in campo religioso”. o Peccato che, come capita normalmente anche in ambito cattolico, se ne dimentichi subito, e approfitti del fatto che la scienza non possa dimostrare nulla contro nessuna religione … per criticare ed attaccare la scienza che non può reagire né può lasciarsi trascinare “lungo piani differenti”. o Il rabbino è riuscito a mostrare chiaramente in questo articolo come si possa, non rispettando le premesse pur chiaramente elencate, provocare una reazione da parte di qualche scienziato più nervoso o più intelligente di altri… Sul Messaggero un paio di interessanti articoli; il primo è un’intervista a Dawkins (“DAWKINS E L'ILLUSIONE DI DIO”), recentemente citato da Mathieu sull’Avvenire senza avere il coraggio di spiegare ai lettori perché veniva messo fra i cattivi maestri. Qui invece Dawkins spiega alcune delle conclusioni a cui è arrivato nelle sue osservazioni e nelle sue riflessioni sull’interazione fra scienza e religioni come prodotti culturali utili come strumenti di conoscenza ed azione. L’altro articolo, di Alberto Oliverio, racconta (“NOI, VINCITORI PER UN PUGNO DI GENI”) della competizione fra Neandertal e Homo sapiens, conclusasi 30000 anni fa con la vittoria della nostra specie. Sembra chiaro come il Messaggero intenda festeggiare Darwin in modo diverso rispetto all’Avvenire… Un articolo sul Giornale (“Darwin? Un terrorista anti-islamico”) racconta di come migliaia di libri di Yaahya contro Darwin e l’evoluzionismo abbiano invaso, inviati per posta dalla Turchia, la Francia, e in particolare il mondo della scuola. Già ne avevano parlato l’Avvenire e La Repubblica il 3/2. Ricorda un po’ l’articolo (9/2/06) di un leghista che dimostrava come alcune persone diventano improvvisamente e inaspettatamente difensori di uno scienziato europeo (foss’anche Darwin) quando si vede che viene attaccato dal mondo islamico… Articolo di Odifreddi su Repubblica (“I fringuelli di Darwin”) in cui si parla di un‘iniziativa connessa con il progetto gestito dai “Velisti per caso”: il viaggio di 8 bambini italiani alle Galapagos Dopo l’articolo di Sermonti sul Foglio del 30/1 (“L'evoluzionismo s'e' fatto dottrina dogmatica e Darwin e' il suo profeta”), ecco un

“scienza e religione si collocano e si muovono lungo piani differenti” “non bisogna pretendere di ricavare dalla Bibbia insegnamenti concernenti la scienza ”, né “dalla scienza conclusioni valevoli in campo religioso” “in un‘ottica scientifica non si può far riscorso ad agenti esterni”

“l’idea di evoluzione naturale è consonante con le tradizioni spirituali, anzi ci può condurre per una via assai interessante al senso del divino e alla creazione” “se si incontrasse un’altra specie intelligente, le sue teorie fisiche e matematiche potrebbero essere assai differenti dalle nostre”


6/2/06-IT

altro articolo oggi sul Corriere (“Evoluzione, la congiura dei fondamentalismi”) in cui si usano termini simili (scientismo, fondamentalismo, creazionismo …) e si immagina una scienza come piacerebbe al papa, simile ad un’arca di Noè in cui c’è posto per tutti, fisici e metafisici, biologi e metabiologi ….e come al solito ci si dimentica di stringersi per fare spazio alle altre religioni. In un articolo in cui si invita a fare domande intelligenti compare imprevisto ed imprevedibile perfino un dubbio inutile, un dubbio che troverà risposta, se ci saremo ancora, forse fra migliaia di anni: “se si incontrasse un’altra specie intelligente, le sue teorie fisiche e matematiche potrebbero essere assai differenti dalle nostre”; strano che si pongano domande retoriche quando ce n’è una simile molto più angosciante e che non coinvolge la scienza; sappiamo infatti bene quali problemi sorgano dal fatto che l’incremento demografico porta oggi a convivere molte e diverse religioni: sappiamo che, mentre le “teorie fisiche e matematiche” sono uguali, purtroppo sono piuttosto le metafisiche ad “essere assai differenti dalle nostre”. Lascia sconcertati anche la frase “l’idea di evoluzione naturale è consonante con le tradizioni spirituali, anzi ci può condurre per una via assai interessante al senso del divino e alla creazione”; questa frase andrebbe proprio rivolta a chi ha eliminato non la teoria della selezione naturale ma l’evoluzione stessa dai programmi scolastici; e a chi continua a diffondere idee errate sulla biologia e sull’evoluzione (e in questo archivio se ne trovano tutti i mesi se non tutte le settimane e nessuno in Italia protesta … almeno per ora). L’autore dell’articolo “Evoluzione, la congiura dei fondamentalismi” (M.Ceruti) da pochi giorni dirige la commissione per le nuove indicazioni nazionali che dovrebbero sostituire quelle definite da poco dal ministro Moratti. Non scatta nessuna incompatibilità, nessun conflitto di interesse, a questo punto? O forse la nomina richiedeva proprio che scrivesse qualcosa di corretto su quest’unica questione, che ammettesse che “l’idea di evoluzione naturale … può condurre … al senso del divino e alla creazione”? O che scrivesse che “la scienza deve porsi in una posizione di ascolto reciproco e di interrogazione permanente con altre tradizioni. E’ questo spirito che oggi ispira il dialogo fra scienziati e tradizioni religiose”. Dal contesto sembra che la scienza debba dialogare con le scienze alternative? O con la religione? Quale? Cristiana? Quale? Inizia la festa per il compleanno di Darwin. Oggi è la volta dell’Avvenire, con ben tre articoli: in testa alla pagina si sentenzia che “La vita e l'universo hanno un designer”; niente di nuovo; anzi il sottotitolo sembra indicare che, forse per un rifiuto pregiudiziale, pochi altri oltre a F.Facchini e P.Coyne hanno letto la sentenza del processo di Harrisburg, che dimostra la malafede dei sostenitori dell’ID e l’assenza di metodo scientifico nelle loro “deduzioni” fatte su basi non scientifiche (come ha appunto dimostrato il processo di Harrisburg) : “Continua in America e in Europa il dibattito sul «disegno intelligente»: una teoria scientifica o solo filosofica? Gli studiosi si dividono, ma in molti prevale una chiusura pregiudiziale” (Il processo ha ben dimostrato che è invece un’ipotesi religiosa, per cui semplicemente non può e non deve interessare gli scienziati). Già dalla prima riga si inizia a offendere: “il progresso scientifico abbia spiazzato la prospettiva antropocentrica, togliendo all'uomo quella posizione dominante, nella natura, che gli era stata assegnata per almeno venti secoli dalla religione e, più in generale, dalla cultura”. Perché non pensare che l’evoluzione culturale e il progresso scientifico sia piuttosto, anche indipendentemente dalle cause, una prova della posizione dominante dell’uomo …, come dimostra il controllo sull’ambiente e anche i danni all’ambiente? Altre frasi curiose qua e là: o “Il «disegno intelligente» … Una teoria che non ha nulla a che vedere con il creazionismo, con il quale

“è possibile considerare il grande percorso della vita fino all'uomo come un processo guidato dal puro caso?” “Il creazionismo si fonda su un'interpretazione letterale della Genesi, ignora dati incontrovertibili oppure li spiega in modo non razionale. E perciò viene nettamente rifiutato anche dagli scienziati cattolici” “Il «disegno intelligente» … Una teoria che non ha nulla a che vedere con il creazionismo, con il quale viene troppo spesso confuso (anche da parte di scienziati o studiosi «illuminati»). [illuminati? Sì. Dal giudice Jones e dai suoi consulenti] “William Dembski, matematico e filosofo, uno dei principali teorici del «disegno intelligente», riceve crescenti consensi da esperti di ingegneria genetica, i quali vedono nella natura vivente strutture complesse, che


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viene troppo spesso confuso (anche da parte di scienziati o studiosi «illuminati»). [illuminati? Sì. Dal giudice Jones che ha dimostrato come si sia passati dal Creazionismo biblico all’ID subito dopo una sentenza contro il creazionismo nel 1987!! - qui grafici e confronti molto istruttivi] “è possibile considerare il grande percorso della vita fino all'uomo come un processo guidato dal puro caso?” (anche le “sciocchezze” sono immortali? Il caso, soprattutto se puro, è meglio che non guidi), “Il creazionismo si fonda su un'interpretazione letterale della Genesi, ignora dati incontrovertibili oppure li spiega in modo non razionale. E perciò viene nettamente rifiutato anche dagli scienziati cattolici” (ci sono tanti creazionismi; sul sito cattolico di livello universitario SRM hanno appena ripubblicato un articolo del responsabile del sito creazionista italiano, ancora non depurato del creazionismo biblico …; comunque, sembra di capire, evoluzione sì! [Creazionismo anche, soprattutto a scuola…] Manca SOLO un dettaglio: la spiegazione di COME sarebbe avvenuta; se gli scienziati cattolici avessero una proposta …) , “rintracciare nuovi spunti per comprendere meglio il problema. Che non si riduce a una disputa «evoluzione-sì evoluzione no».” (ma non si era appena scritto che tutti oggi concordano su evoluzione si ...?!!), “William Dembski, matematico e filosofo, uno dei principali teorici del «disegno intelligente», riceve crescenti consensi da esperti di ingegneria genetica, i quali vedono nella natura vivente strutture complesse, che risultano frutto di un «disegno» e quindi possono essere studiate e modificate secondo parametri «intelligenti»” (questo è solo uno spot pubblicitario per l’ID USA; senza prove, come l’ID USA), “Questi scienziati non si chiedono chi o che cosa abbia prodotto le strutture complesse” (scienziati poco curiosi?!), “presuppongono l'esistenza di un disegno, per poter procedere nelle loro ricerche” (addirittura! no, allora non sono scienziati), “L'antropologo Fiorenzo Facchini reputa anche lui compatibili evoluzione e fede” (in effetti sono “piani” diversi, solo uno dei quali però usa il metodo scientifico e quindi la verifica è costante e tutti possono verificare, senza che nessuno si offenda; un dubbio: l’autore dell’articolo confonde ancora “evoluzione” e “teoria dell’evoluzione”?), “La fine sintonia delle diverse forze della natura esprime una razionalità che non può essere effetto di puri eventi casuali” (ancora il puro caso?! anche le “sciocchezze” ripetute sono immortali? Non è poi chiaro cosa si intenda per razionalità; ci hanno preceduto negli ultimi 6 milioni di anni e si sono estinte almeno una quindicina di specie di ominidi bipedi; dobbiamo pensare che fossero venute male? Anche Homo sapiens sarà venuto male? Quando lo sapremo?), “non va concepita come «visione assoluta e vincolante della realtà, ideologia che esclude ulteriori domande sull'origine e la natura delle cose»” (non si capisce bene se il papa si riferisce alla teoria di Darwin o ad un’ipotesi proposta da un’altra religione;

risultano frutto di un «disegno» e quindi possono essere studiate e modificate secondo parametri «intelligenti»” “presuppongono l'esistenza di un disegno, per poter procedere nelle loro ricerche” “L'antropologo Fiorenzo Facchini reputa anche lui compatibili evoluzione e fede” “La fine sintonia delle diverse forze della natura esprime una razionalità che non può essere effetto di puri eventi casuali” “non va concepita come «visione assoluta e vincolante della realtà, ideologia che esclude ulteriori domande sull'origine e la natura delle cose»” “il «disegno intelligente» (nato oltreoceano, nel mondo protestante, ma presto differenziatosi dal creazionismo ante litteram e dal creazionismo scientifico)” “La visione belluina dell'uomo fornita da Darwin e da infiniti altri prima e dopo di lui - troverebbe spiegazione in uno sguardo tanto poco scientifico quanto ideologico”


il problema sono però soprattutto le risposte!), “il «disegno intelligente» (nato oltreoceano, nel mondo protestante, ma presto differenziatosi dal creazionismo ante litteram e dal creazionismo scientifico)” (è vero! E’ infatti dimostrato che hanno fatto prestissimo – qui grafici e confronti molto istruttivi: si vede che quelli - furbi - ci hanno messo davvero pochi giorni … dopo la sentenza del 1987, quando la Corte Suprema bandì il creazionismo biblico dalle scuole USA …; come si vede ci sono poi tanti modi di interpretare la creazione)… Nel secondo articolo “E il filosofo ateo David Stove ci ripensa: il darwinismo crolla se si parla dell'uomo” si racconta la recente pubblicazione di scritti antidarwiniani (soprattutto antimalthusiani) di un filosofo australiano. Del giornalista è invece la frase (chiaramente conseguenza di uno “sguardo” ideologico) “La visione belluina dell'uomo fornita da Darwin - e da infiniti altri prima e dopo di lui - troverebbe spiegazione in uno sguardo tanto poco scientifico quanto ideologico”. [Sembra una mossa psicologica astuta. … assisteremo alla sostituzione di materialista con belluino? Si farà leva sul fatto che a nessuno piace sentirsi chiamare belluino? … ma quanti capiscono il termine belluino?] Un terzo articolo (“Russia, a scuola cresce l'opposizione al monopolio dell'evoluzionismo”) insiste (sull’Avvenire se ne era già parlato giusto un mese fa) a toccare un tasto molto delicato: si riferisce che in Russia alcuni ambienti religiosi ortodossi contestino il fatto che nelle scuole si insegni solo la teoria neodarwiniana come spiegazione dei fenomeni evolutivi: “Dall'epoca sovietica, solo questa visione degli esseri viventi sul nostro pianeta è insegnata e riconosciuta nelle scuole russe.” Dato che lo stesso avviene in tutti i paesi economicamente sviluppati, dagli USA all’Europa, sembra probabile che far credere che il problema sia specifico della Russia nasconda intenti ideologici. Purtroppo sembra evidente che il giornalista ignori che proprio l’Unione Sovietica abbia subito gravissimi danni economici in un periodo in cui, ai tempi di Stalin e seguendo un’impostazione ideologica (forse anche allora si rifiutava la “visione belluina dell'uomo fornita da Darwin”?), si era arrivati a ottenere con la violenza quello che la chiesa cattolica chiede oggi pacificamente ma con sospetta insistenza: il rifiuto (e senza offrire alcuna alternativa seria!) del neodarwinismo come spiegazione dell’evoluzione biologica. Quello che sconvolge qualsiasi scienziato (ma sconvolgerebbe chiunque se solo ci pensasse un momento) è il fatto che non si capisca che nessuno è così scemo da rinunciare ad uno strumento di interpretazione e di azione se non ne viene proposto uno alternativo (e migliore). Anche quando ci si lamenta del governo … qualsiasi persona di intelligenza normale si preoccupa sempre anche di quali sono le alternative. Sappiamo anche che la gente furba (e adesso sembra che anche in Cina, potendoselo permettere, inizino a farsi furbi… e a pretendere che la sanità usi metodi certificati) preferisce rinunciare alla medicina alternativa (che si distingue soprattutto per il fatto che non vuole fornire prove della sua efficacia); anzi, sappiamo bene che se qualcuno ha soldi, rinunci volentieri anche alla medicina non alternativa italiana … Chi non conosce la storia [di Trofim Lysenko e del lysenkoismo] deve assolutamente studiarla al più presto, per evitare il triste destino di ripeterla. Proprio in Russia, e proprio in epoca sovietica, negli anni 30, hanno cercato di mettere in pratica l’obiettivo, che a qualcuno oggi in Italia sembra attuale, di “Dimenticare Darwin”, provando a “modificare le strutture complesse secondo i parametri che … interessano”. Per alcuni o


anni, seguendo le indicazioni di Lysenko (basate su un concetto di scienza più ampio, rispettoso anche dell’ideologia allora dominante), in Unione Sovietica licenziarono, imprigionarono e uccisero i genetisti darwiniani. Dopo pochi anni se ne pentirono amaramente (ecco perché questo è un tasto delicato…) anche se i danni furono “solo” materiali (per alcuni anni si distrusse l’agricoltura e quindi anche l’economia). A questo punto dovrebbe essere chiaro che chi, bulgaro o tedesco che sia, vuol “fare come la Russia” pensando che “la teoria di Darwin non vada concepita come «visione assoluta e vincolante della realtà, ideologia che esclude ulteriori domande sull'origine e la natura delle cose»”, inseguendo improbabili progetti intelligenti ci sta riportando su strade già percorse e che le persone intelligenti sanno che hanno già condotto un altro paese al disastro economico. Togliere l’evoluzione dai programmi scolastici nel 2004 forse non sembrava un grosso danno, ma era un primo passo; e certamente su questa strada.

5/2/06-IT

Sono tante anche in Italia le iniziative previste in connessione con il Darwin Day 2007. In attesa che si attivi il centro informativo nazionale, molte delle iniziative sono elencate nel sito di Pikaia, il portale dell’evoluzione, cliccando su Darwin Day. Fra le iniziative più vicine nello spazio ma soprattutto (per i non lombardi) nel tempo, La conferenza di F.Focher a Pavia (locandina) il 7/2 sera quando si parlerà dell’unico scienziato che spaventò Darwin … solo per il fatto di esser giunto – indipendentemente - agli stessi risultati. Qualcuno un giorno scriverà un libro per immaginare come si sarebbe sviluppata, sempre negli stessi anni, l’evoluzione culturale umana se la teoria dell’evoluzione fosse sorta dalle meno robuste spalle di Wallace (che aveva però il non piccolo vantaggio – viste alcune stupide critiche - di non essere conosciuto da Marx…)? Il giorno dopo inizierà il Darwin Day di Milano e dintorni, a cui parteciperà anche D.Dennett, che parlerà l’8 sera al Museo di Storia Naturale di Milano (è previsto lo streaming video di tutte le iniziative milanesi). Per chi non fosse in Italia, qui c’è l’elenco dei Darwin Day worldwide. Per quelli a cui invece piacciono i giramondo … nel programma del Darwin Day di Milano si vede che è previsto (ore 16.30 del 10 febbraio) un contatto con Adriatica, la barchetta di Velisti per caso, che sta navigando lungo le coste del Cile e si sta dirigendo verso lo stretto di Magellano. E’ infatti in atto un’iniziativa, (“Evoluti per caso”) che ripercorre, con la partecipazione anche di studenti e docenti di alcuni dipartimenti di biologia di università italiane, la parte sudamericana del viaggio di Darwin. Sul Corriere oggi un articolo di G.Giorello (“SANTO DARWIN NEGARE IL CREAZIONISMO NON ESCLUDE L'IDEA DI DIO”) a commento del recente articolo di C.Magris (“Miseria del creazionismo”) del 25/1. Articolo di V.Mathieu (“L’evoluzione nel nome di Dio”) sul Giornale per commentare/contestare l’ultimo libro di T.Pievani (“Creazione senza Dio”) dal punto di vista di un filosofo abile a riconoscere le qualità letterarie di un testo ma con ancora qualche difficoltà ad accettare, nonostante le passate discussioni con Cavalli Sforza, che quando si discute di biologia e di evoluzione occorre verificarne innanzitutto le qualità scientifiche; le quali sono pretese da quel rigore metodologico che, come ha ammesso anche il card.Ruini il 15/12/06, ha portato la biologia e le altre scienze sperimentali a quegli “incessanti sviluppi” che ora mettono un po’ difficoltà sia la teologia (e il papa, responsabile di

“da trent’anni il darwinismo è in gravissima crisi” “una traccia di evoluzionismo si trova in S.Agostino” “è inevitabile l’evoluzione anche secondo le Sacre Scritture, perché l’Arca di Noè non poteva contenere tutte le specie attuali“


4/2/06-VA

una delle teologie messe in difficoltà, lo riconosce con sincera preoccupazione nel discorso di Regensburg) che la filosofia. E qui invece la risposta è lasciata al singolo filosofo, nella sua autonomia non supportata da alcuna garanzia di infallibilità, per cui non tutti potrebbero concordare su precedenti frasi di V.Mathieu come “da trent’anni il darwinismo è in gravissima crisi” (4/5/2004), “una traccia di evoluzionismo si trova in S.Agostino” (4/5/2004), “è inevitabile l’evoluzione anche secondo le Sacre Scritture, perché l’Arca di Noè non poteva contenere tutte le specie attuali“ (una citazione poco utile in quanto poco verificabile e quindi poco credibile, il 1/1/2006). E’ molto apprezzabile invece il fatto che, nel gennaio del 2006 scrivesse sulla “levata di scudi dei sostenitori del «progetto intelligente», cioè del tradizionale creazionismo”, dimostrando di aver capito (forse leggendo l’arerticolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano) che non c’erano novità né basi scientifiche - ma solo religiose - nell’ID; era inoltre positivo che, pur evitando di “seguire le orme di Dawkins”, avesse anche lui “qualche riserva” sulla “formula” [?] dell’ID,). Sul sito SRM si ritorna a parlare (“Evoluzione, creazione ed Intelligent Design nell’ ”Inchiesta su Dio” a Otto e Mezzo”) della puntata di 8 e mezzo del 26/1/07 su Darwin per precisare un paio di punti che riguardano l’intervista a P.Coyne. L’articolo inizia con una inutilmente dettagliata (ma errata e basata su preconcetti) descrizione dei fatti che avevano portato sotto processo la commissione didattica della contea di Dover: “alcuni genitori del liceo Dover rifiutavano le ipotesi di insegnamento dell’I.D. e che la teoria di Darwin venisse presentata proprio come una teoria, e non come una legge naturale “perfetta”, scientificamente ed incontrovertibilmente dimostrata”. La ricostruzione è errata: non c’era infatti nel liceo di Dover nessuno che avesse chiesto di poter insegnare l’ID in classe e la teoria di Darwin veniva insegnata proprio per quel che è, una teoria. L’unica cosa che i creazionisti della commissione didattica avevano chiesto e ottenuto era di far leggere, prima di iniziare a studiare l’evoluzione (sul libro del biologo universitario cattolico Kenneth Miller), un avvertimento sul fatto che era una teoria e un invito a leggere un libro che era stato regalato in numerose copie ed era disponibile in biblioteca. Siccome gli insegnanti di scienze si erano rifiutati di leggere in classe questo avvertimento, era un membro della commissione a rendersi volontariamente disponibile. Un dettaglio interessante, almeno per gli esperti dell’SRM: Il libro di testo utilizzato in quel liceo era stato scritto da un docente universitario di biologia (Kenneth Miller) piuttosto particolare: cattolico ed evoluzionista, da una decina di anni contrastava proprio come cattolico e insieme ad altri biologi evoluzionisti come F.Ayala quella che lui riteneva solo una truffa gestita da creazionisti; al processo aveva perfino testimoniato volentieri contro la commissione scolastica e a favore dei genitori che l’avevano denunciata! Se non erro nessuno nell’ambiente cattolico italiano l’ha mai fatto notare … E’ un altro dettaglio importante, che gli esperti dell’SRM dovrebbero capire e spiegare … Un po’ crudele (per chi pagherà il conto del primo processo di Harrisburg) la precisazione che ci sarebbe la “possibilità di un ricorso alla Corte di Appello ed eventuali successivi appelli, portando l’istanza anche alla Corte Suprema” …: dopo aver dovuto pagare un milione di dollari di spese processuali … dopo che uno dei principali esponenti dell’ID (Behe) aveva ammesso sotto giuramento che l’ID non si basava sulle normali definizioni di scienza … a nessuno era ovviamente venuta l’idea di fare alcun ricorso ... e comunque NESSUNO dei componenti antievoluzionisti della commissione didattica è stato poi rieletto (la sentenza aveva infatti evidenziato e quindi criticato

“alcuni genitori del liceo Dover rifiutavano le ipotesi di insegnamento dell’I.D. e che la teoria di Darwin venisse presentata proprio come una teoria, e non come una legge naturale “perfetta”, scientificamente ed incontrovertibilmente dimostrata”. “possibilità di un ricorso alla Corte di Appello ed eventuali successivi appelli, portando l’istanza anche alla Corte Suprema” “nel servizio di PistoIini P. Coyne è apparso come un convinto darwinista”


3/2/07-FR

anche comportamenti scorretti e bugiardi della commissione didattica, che non vengono riferiti da chi racconta agli italiani solo alcune notizie; ma che sono costati la loro rielezione). Se qualche decennio fa si poteva anche dire di non sapere quel che avveniva oltre i confini nazionali (ed era difficile contestarlo) ora chi parla o scrive del processo di Harrisburg senza aver letto la sentenza, i documenti del tribunale e le relazioni di chi, come Barbara Forrest, ha dimostrato che l’ID non ha basi scientifiche, non può essere giustificato. Di fronte al fatto (indubitabile e non contestato) che “nel servizio di PistoIini P. Coyne è apparso come un convinto darwinista” l’articolo vuole inoltre precisare che la rimozione di P.Coyne fosse dovuta all’età e alla salute, come confermato anche da P.Coyne in persona in un’altra pagina del sito SRM. L’Avvenire (“Francia, vietato libro islamico contro Darwin”) e La Repubblica ci informano che sta cominciando a muoversi anche in Europa la grande macchina gestita da H.Yaahya (pseudonimo di A.Oktar, anche se che alcuni pensano essere lo pseudonimo di un gruppo), un pubblicista che da anni gestisce con grande abilità e con grandi disponibilità finanziarie la macchina informativa sulla “biologia creazionistica” nel mondo musulmano. In realtà le iniziative di H.Yaahya, che si basano essenzialmente su un antievoluzionismo creazionista e su un’improbabile fissità delle specie viventi, dovrebbero avere scarsa presa in Europa, dove l’evoluzione è accettata anche dalla chiesa cattolica. Solo che nion tutti i cattolici lo sanno …. Abbastanza curioso il fatto che si profili in Europa una competizione fra integralismo protestante e integralismo musulmano, mettendo in grande difficoltà la posizione spesso ambigua e nebulosa della chiesa cattolica (sì all’evoluzione, no – senza che si propongano alternative comprensibili e dimostrabili all’unico meccanismo finora proposto e dimostrato, quello neodarwiniano; però sì comunque ora e sempre alla creazione, da poco inserita dai vescovi italiani in tutti i programmi scolastici, forse approfittando del fatto che sembra l’unico residuo delle ignoranze scientifiche del passato). Per quanto riguarda l’Italia, una delle poche persone in contatto con H.Yaahya è G.Sermonti, che ha scritto la prefazione alla prima traduzione in italiano di un suo libro, finora poco noto ma disponibile gratuitamente in Internet e per questo purtroppo utilizzato come fonte di spam da parte di anonimi che riempivano con i suoi testi i forum ministeriali dedicati alla didattica. Del problema se ne parla su molti quotidiani francesi, come su Le Monde (“Un ouvrage turc antidarwinien diffusé en masse auprès de l'éducation nationale“) e Le Nouvel Observateur («Complot

”); interessante il secondo articolo, scritto da uno scienziato e padre domenicano che in Francia difende Darwin e sta per pubblicare un libro in proposito (“Dieu versus Darwin. Les créationnistes vont-ils triompher de contre Darwin

la science?”); l’articolo cita anche gli enti privati, fra cui l’UIP di Parigi e Le Cercle d'Etude historique et scientifique, che con finanziamenti USA (anche il Vaticano ne riceve dalla stessa fonte, la Templeton Foundation) contrastano il darwinismo su basi religiose cattoliche e quindi per ora senza proporre alternative scientificamente dimostrabili. Già che siamo in Francia: in francese si può leggere un Dossier sull’Evoluzione

gestito dal CNRS (il CNR

“l'ideologia di certi evoluzionisti di oggi, che pretendono di vedere nel caso l'unico e assoluto motore dell'evoluzione” “Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione” “la chiesa non vuole imporre a coloro che non condividono la fede prospettive e modi di comportamento che appartengono a questa” “autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica”,


francese) •

2/2/07-IT

Avvenire (“

Interessante un altro articolo oggi sull’ La Chiesa non impone. Se insiste è per convincere”); vi si possono leggere continui richiami a documenti vaticani che garantiscono “l’autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa ed ecclesiastica”, invitando a “non confondere ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio”, a rispettare “la distinzione tra le competenze della religione e quelle della società politica” e sostenendo che “la chiesa non vuole imporre a coloro che non condividono la fede prospettive e modi di comportamento che appartengono a questa”. Ebbene? Purtroppo sono petizioni di principio che possono essere violate, non essendo previsti …. né regolamenti di attuazione … né sanzioni … Per rimanere nell’ambito del dibattito sull’evoluzione, giusto pochi giorni fa, il 26/1/2007, un articolo dell’Avvenire distorceva (per ignoranza o intenzionalmente?) un punto cruciale che riguarda quanto la biologia ha scoperto sui meccanismi evolutivi, invitando (siamo nel 2007!) migliaia di fedeli lettori a disprezzare “l'ideologia di certi evoluzionisti di oggi, che pretendono di vedere nel caso l'unico e assoluto motore dell'evoluzione”. Finché si riuscirà ad evitare che nella scuola dell’obbligo si insegni l’evoluzione, è possibile che nessuno protesti dopo aver letto questa frase; qualsiasi biologo sa infatti che nessuno ha mai detto questo e quindi l’accusa è falsa, come pure è per lo meno ambigua (tanto è vero che frequentemente per i fedeli viene tradotta - per ignoranza o intenzionalmente?- nella frase falsa appena citata) la frase che il papa ha pronunciato il giorno del suo insediamento: “Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione”. Concludendo: se gli evoluzionisti sembrano a qualcuno “ideologici” e “pretenziosi” non è perché vogliano imporre qualcosa. Se insistono è per convincere chi (e lo si può facilmente dimostrare sulla base di numerose citazioni) non riesce a capire che il caso non è e non può essere “l'unico e assoluto motore dell'evoluzione”, anche se il suo ruolo creativo (dimostrato chiaramente soprattutto dall’abate Mendel) è sicuramente importante. Se insistono è però anche per convincere chi viene tratto in errore da dichiarazioni fatte da chi “confonde ciò che è della” scienza “e ciò che è di Dio”. Come meravigliarsi e lamentarsi del ritardo del nostro paese nella formazione e nella ricerca scientifica quando qualcuno evidentemente distorce, trasformandoli in assurdità, i concetti di base, invitando chi ha fiducia in lui a disprezzarli e a temerli? Certo, per evitare di trovarsi in questa situazione, sarebbe stato meglio se si fossero seguite le indicazioni contenute nella lettera di GP2 a P.Coyne del 1988 … Un libro recente (Una lunga pazienza cieca, di G.Barsanti) racconta la storia di come negli ultimi secoli si sono compresi un po’ alla volta i meccanismi dell’evoluzione biologica; dimostrando quante e quali preconoscenze (solo negli ultimi secoli molti – purtroppo non tutti - hanno capito che esistono i milioni di anni, i miliardi di eventi biologici, i miliardi di eventi geologici) fossero indispensabili per poter capire il ruolo creativo di un meccanismo apparentemente “cieco”, non guidato da quell’intelligenza che noi attribuiamo senza problemi solo agli individui (e non sempre a tutti…) della nostra specie. Senza offesa per nessuno, ma è evidente che a poche cestiste intelligenti verrebbe in mente di sfidare il caso provando (una sola volta) a fare un canestro come quello che è riuscita a fare, negli ultimi secondi di una partita di basket, una liceale qualche


giorno fa e di cui Repubblica mette a disposizione oggi il video. Anche se questo evento non sembrerebbe una prova seria contro l’Intelligent Design, tutti saremmo d’accordo nel ritenere improbabile che chiunque (soprattutto se intelligente) possa ripetere un atto migliaia o milioni di volte alla ricerca della volta buona, improbabile ma possibile. Molti (quasi certamente tutti gli antievoluzionisti) partono da questo punto di vista errato quando pensano all’improbabilità di ottenere effetti positivi dall’applicazione del meccanismo darwiniano proposto come motore dell’evoluzione. E non si pensa a cambiare il punto di vista: molti bilanci statali traggono oggi un cospicuo vantaggio dal fatto ben noto che milioni di persone ripetono un atto con la speranza che almeno qualcuno (di solito si tratta però purtroppo di “qualcun altro”) ne tragga vantaggio. Perché non considerare almeno il superenalotto una prova concreta contro l’Intelligent Design? Da ieri alle 17 l’intera puntata di “Otto e mezzo” è disponibile in internet. Su Panorama è uscita un’intervista di L.Sciortino a Daniel Dennett, che si può leggere integralmente su Pikaia . D.Dennet l’8 febbraio parteciperà al convegno organizzato a Milano per il Darwin Day

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GENNAIO 2007 31/1/07-IT

Articolo molto interessante sul Foglio (“Il relativismo biologico fa dell’evoluzione un “ismo”, dice il prof. Erbrich”), in cui si presentano le riflessioni di uno degli esperti (è un gesuita e filosofo) presenti al brainstorming organizzato dal papa a Castelgandolfo ai primi di settembre. Sembra che dopo un secolo e mezzo e dopo l’enciclica contro i naturalisti di più di un secolo fa la chiesa sia finalmente interessata a “comprendere cosa i naturalisti fanno e perché essi diano tanto affidamento al caso”. Interessata? Erbrich conferma che “il Papa ha potuto partecipare solo alla seconda giornata e quindi si è perso un po’ di tempo per spiegare al Santo Padre ciò che era stato trattato il primo giorno”. Per quanto riguarda le definizioni dei termini che usa, Erbrich dice che “Per evoluzione s’intende l’origine della discendenza senza voler stabilire nulla su questa, mentre con il concetto di evoluzionismo si fa riferimento non solo al senso dell’evoluzione della realtà, ma anche l’affermazione del caso (oltre alla selezione) come origine decisiva, causa di quanto di nuovo ed evoluto c’è nell’evoluzione. In questo senso evoluzionismo è una specie di relativismo, secondo cui la natura fisica e spirituale dell’uomo sarebbe prioritariamente prodotto del caso e della selezione con la conseguenza che la natura umana non sia in grado di dire nulla delle intenzioni di Dio come suo creatore” E’ certo apprezzabile che almeno Erbrich (a differenza del papa e dell’Avvenire) si ricordi sempre della selezione naturale. Non si capisce perché l’intervistatore insista a banalizzare quanto dice sintetizzando il tutto in un brutale “degenerazione della teoria dell’evoluzione a evoluzionismo”. Erbrich osserva che “nella sua forma originaria, come nei suoi successivi sviluppi ha il potenziale di far sbiadire la fede in Dio quale creatore del mondo. Darwin stesso scrive in una lettera di essere diventato poco a poco e in maniera indolore un agnostico, e precisamente sotto l’influsso della teoria da lui sviluppata”. C’è una chiara diagnosi: se, di fronte all’avanzare delle conoscenze si insiste a presentare Dio come un tappabuchi, o come responsabile degli eventi non ancora spiegabili o casuali la situazione, vista dai teologi, non può che peggiorare nel tempo. La diagnosi viene infatti confermata anche da dati statistici presentati subito dopo da Erbrich, che mostrano come la fede in un Dio personale diminuisca continuamente fra gli scienziati “occidentali”

“le uniche scienze sono la matematica e la fisica; la biologia e le materie ad essa correlate non sono scienza” “L’evoluzionismo è una specie di relativismo, secondo cui la natura fisica e spirituale dell’uomo sarebbe prioritariamente prodotto del caso e della selezione con la conseguenza che la natura umana non sia in grado di dire nulla delle intenzioni di Dio come suo creatore” “nella sua forma originaria, come nei suoi successivi sviluppi ha il potenziale di far sbiadire la fede in Dio quale creatore del mondo. Darwin stesso scrive in una lettera di essere diventato poco a poco e in maniera indolore un agnostico, e precisamente sotto l’influsso della teoria da lui sviluppata”. “C’è una differenza tra il fatto di una connessione di discendenza che abbraccia tutti i viventi, dai più semplici e antichi fino ai più recenti e più complessi, uomo compreso, e la causa o le cause di questo fatto. Si può essere a favore dell’evoluzione, ma al tempo stesso contro il ruolo eminente del ‘meccanismo’ di Darwin”.


30/1/07-IT

nel corso dell’ultimo secolo; interessanti dati recenti (National Academy of Sciences USA, 1996) evidenziano come la fede in un dio personale sia un po’ più scarsa – ma non troppo – fra i biologi (14% fra i matematici, 7% fra i fisici e 5% fra i biologi). E qui si arriva al fatidico “che fare?”.Che terapia propone Erbrich per ridurre i danni dell’uso di un Dio tappabuchi dopo un paio di secoli almeno che la scienza si è dimostrata molto abile nel chiudere questi buchi uno dopo l’altro? “C’è una differenza tra il fatto di una connessione di discendenza che abbraccia tutti i viventi, dai più semplici e antichi fino ai più recenti e più complessi, uomo compreso, e la causa o le cause di questo fatto. Si può essere a favore dell’evoluzione, ma al tempo stesso contro il ruolo eminente del ‘meccanismo’ di Darwin”. A questo punto è inevitabile tirare in ballo Dio: di fronte alla geniale proposta (per aumentare i biologi credenti) di … far vedere buchi inesistenti o magari creare altri e nuovi buchi dove si riesce a farli; viene infatti in mente il detto “Dio acceca chi vuol far perdere” … E non solo: se la terapia proposta è di rifiutare l’evidenza che i buchi sono ormai tappati, è difficile pensare che non ci fosse qualche ammiratore del Dio tappabuchi fra chi nel 1974 eliminando lo studio dell’evoluzione dalla scuola italiana ha ricreato un bel buco che solo nel 1976 era stato chiuso … Deprimenti, anche dopo aver letto un po’ dello sconcertante (per l’ignoranza scientifica che lo permea) forum sulla trasmissione su Darwin trasmessa da LA7, due lettere comparse sul Foglio per fare i complimenti per la trasmissione contro Darwin. In particolare la prima; partendo come presupposto da un’opinione letta in un precedente articolo sul Foglio (“le uniche scienze sono la matematica e la fisica; la biologia e le materie ad essa correlate non sono scienza”), si sostiene che … non bisognerebbe dare ascolto ai biologi che dicono che l’ID non è scienza. E anzi nella lettera ci si lamenta che nella trasmissione mancassero … matematici e fisici a confermare quello che sappiamo essere purtroppo un argomento abituale di ben pochi matematici e fisici. [L’assenza di esperti in quelle che oggi vengono spesso chiamate ... scienze religiose non ha permesso di capire se anche loro sono contrari a considerare che la biologia sia una scienza…]. Difficile credere che questo sia un ragionamento utile per sostenere … che sia l’ID invece scienza …; per cui comunque il biologo non può che aver ragione !!!! Per quanto riguarda la seconda lettera, l’immagine di Darwin a braccetto col papa non sembra facilmente digeribile per nessuno, e in particolare per il papa, anche se mette in luce il problema irrisolvibile di quale sia il corretto posizionamento della ragione rispetto alla fede, dato che sembra che ultimamente nessuno, tanto meno il papa, suggerisca di rispolverare il “credo quia absurdum” di Tertulliano. Due interventi oggi, ambedue di Sermonti, sul Secolo d’Italia (“bio - ingegneria, la rivoluzione e' fallita”, sul problema della bioetica) e sul Foglio (“L'evoluzionismo s'e' fatto dottrina dogmatica e Darwin e' il suo profeta“, in cui insiste sull’idea che un’idea scientifica utile e sempre confermata e migliorata possa essere considerata un’ideologia.). C’è anche qualcun altro, oltre a Sermonti, a Ferrara e al Discovery Institute preoccupato per il diffondersi delle idee di Darwin e del neo-illuminismo. Su una rivista finanziaria (Wall Street Italia, probabilmente vicina al gruppo di Repubblica) leggiamo un articolo (”Neo-illuminismo: l’Italia degli atei si mobilita nel nome di Darwin”) che il Vaticano (!?) avrebbe lanciato un allerta “arriva anche da noi il Darwin Day”. Deprimente venire a sapere, per gli evoluzionisti italiani, che “Per l’Italia è una novità recente, introdotta nel 2004 su iniziativa dell’UAAR e delle Librerie Feltrinelli.”

“L'evoluzionismo s'e' fatto dottrina dogmatica e Darwin e' il suo profeta“ ”Neo-illuminismo: l’Italia degli atei si mobilita nel nome di Darwin”


29/1/07-IT

28/1/07-IT

27/1/07-IT

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Probabilmente in Italia ci sono milioni di persone a cui sarebbe piaciuto partecipare ai dibattiti sull’evoluzione che si sono svolti due settimane fa in occasione del Festival della Scienza di Roma. Se anche gli interessati fossero solo decine (a cui dovremmo aggiungere, obbligati a partecipare anche solo per capire quante cose dovrebbero sapere, anche molti dei partecipanti alla trasmissione su Darwin trasmessa da La 7 il 26/1/07) la loro curiosità può essere soddisfatta in questa pagina web di Pikaia che elenca i filmati disponibili dei dibattiti sull’argomento. Quanto alla trasmissione citata si potrebbero fare ancora altre riflessioni, magari riguardo all’incredibile attacco del conduttore alla scienza, sostenendo gli scarsi risultati della biologia e della medicina nel prolungamento della vita umana (con Alleva in sottofondo che lo invitava a non usare farmaci, per coerenza). Articolo di G.Corbellini (“Improbabile Disegno”) sul Sole24Ore. Si accenna alla situazione attuale del dibattito sull’evoluzione negli USA e in Italia e al comportamento che gli scienziati evoluzionisti dovrebbero tenere per contrastare meglio l‘ondata antiscientifica che ha preso di mira soprattutto la biologia e in particolare l’evoluzione biologica. Si accenna alla penosa trasmissione su LA7 e alla debolezza dell’antievoluzionismo italiano, e in particolare al ruolo che il Foglio si è assunto. Intervento del Papa all’Angelus che riprende brevemente il problema che angoscia lui ma anche molti altri che da tempo usano correttamente la ragione (di solito non ulteriormente illuminata), quello del rapporto fra fede e ragione e in particolare il fatto che “Quando invece l'uomo si riduce a pensare soltanto ad oggetti materiali e sperimentabili e si chiude ai grandi interrogativi sulla vita, su se stesso e su Dio, si impoverisce”. Per essere più chiaro: “In realtà, lo sviluppo moderno delle scienze reca innumerevoli effetti positivi, come noi tutti vediamo; essi vanno sempre riconosciuti. Al tempo stesso, però, occorre ammettere che la tendenza a considerare vero soltanto ciò che è sperimentabile costituisce una limitazione della ragione umana e produce una terribile schizofrenia, ormai conclamata, per cui convivono razionalismo e materialismo, ipertecnologia e istintività sfrenata. È urgente, pertanto, riscoprire in modo nuovo la razionalità umana aperta alla luce del Logos divino”. Ricordiamo poi che un mese e mezzo (5/12/06) fa la diagnosi del card. Ruini, che non diagnosticava ancora né ipertecnologia nè istintività sfrenata, forse lasciava qualche speranza: “La limitazione della ragione a ciò che è sperimentabile e controllabile è infatti utile, esatta e necessaria nell’ambito specifico delle scienze naturali e costituisce la chiave dei loro incessanti sviluppi”. Urge un consulto, anche per cercare di capire “perché fede e ragione devono avere paura l'una dell'altra, se incontrandosi e dialogando possono esprimersi al meglio? La fede suppone la ragione e la perfeziona, e la ragione, illuminata dalla fede, trova la forza per elevarsi alla conoscenza di Dio e delle realtà spirituali.” Consegna oggi del premio Nonin al paleoantropologo Yves Coppens. Interviste sul Messaggero Veneto e sull’Espresso Nella bergamasca invece si va in senso contrario: ieri oggi e domani un ingegnere nei locali messi a disposizione dalla comunità montana presenterà le sue idee su “Evoluzionismo: mito o realtà?”. Vista la fonte della notizia (il sito dell’A.l.S.O.) ci si meraviglia un po’ di leggere nel programma (lo stesso svolto gli anni scorsi a Vimercate e Bovisio Masciago) che “Si vogliono solo fornire elementi nuovi per non escludere che alla base della nostra esistenza vi sia un progetto intelligente, in grado di rispondere ai perché della vita”. [Anche in Italia si comincia a sostituire creazione con progetto intelligente? Il papa autorizza

“la tendenza a considerare vero soltanto ciò che è sperimentabile costituisce una limitazione della ragione umana e produce una terribile schizofrenia, ormai conclamata, per cui convivono razionalismo e materialismo, ipertecnologia e istintività sfrenata. È urgente, pertanto, riscoprire in modo nuovo la razionalità umana aperta alla luce del Logos divino” “perché fede e ragione devono avere paura l'una dell'altra, se incontrandosi e dialogando possono esprimersi al meglio? La fede suppone la ragione e la perfeziona, e la ragione, illuminata dalla fede, trova la forza per elevarsi alla conoscenza di Dio e delle realtà spirituali.”

“Si vogliono solo fornire elementi nuovi per non escludere che alla base della nostra esistenza vi sia un progetto intelligente, in grado di rispondere ai perché della vita”


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26/1/07-IT

questa americanata dopo che anche i programmi scolastici di religione appena approvati citano sempre e comunque, dall’asilo alle superiori, la creazione? Saranno cattolici?] Articolo umoristico dell’Unità (“A Fini il resto“) in cui si cita la domanda con cui Ferrara aveva iniziato lo speciale contro Darwin: «Il mondo è stato creato in vista di Fini?» Sul sito web SRM si può leggere un giudizio sul Festival delle Scienze di Roma. Sembra strano, ma il giudizio sembra simile, anche se migliore del giudizio dato sul Festival Di Genova: “Un evento molto interessante, ben organizzato e ben comunicato, con un buon successo di pubblico; ha avuto il solo limite di essere apparso in alcuni momenti sbilanciato su posizioni laiche, con un contraddittorio incompleto con le posizioni cattoliche o comunque religiose.” Poco da dire di positivo sulla puntata di Otto e mezzo dedicata a Darwin, anche se qualche spunto interessante non è mancato, nonostante la prevista carenza di esperti (anche se alla fine a dar sostegno a Pievani almeno un biologo è comparso, Alleva, che ha chiarito come su alcuni punti i biologi debbano per forza distinguersi da chi non solo dubita della teoria della selezione naturale di Darwin ma anche dell’evoluzione (si è spesso infatti messo in dubbio anche l’origine dell’uomo dall’interno dell’ordine dei primati!). Fra i punti più interessanti, alcuni punti di un filmato che è stato presentato, come quello in cui l’astronomo papale, P.Coyne, contestava (sia come religioso che come scienziato) non solo i teorici dell’intelligent design ma anche tutti i collaboratori del quotidiano di Ferrara che si univano a lui nel coro a favore di qualcosa che non avevano ancora ben capito e che mostravano di non voler nemmeno capire: il filmato che avevano appena visto mostrava infatti con chiarezza che altri inesperti (ma che avevano studiato a fondo il problema senza pregiudizi ideologici - il giudice e due giornalisti USA) erano riusciti a capire e dimostrare quanta malafede ci fosse sia nella commissione scolastica di Dover (purtroppo nessuno ha fatto notare che non sono stati rieletti e che dovrebbero essere loro a dover pagare il milione di dollari del conto del tribunale…!) che in quelli che al processo la difendevano. Lo stesso P.Coyne nel video dichiarava come la lettura della sentenza gli avesse fatto capire che il giudice aveva ragione; lo stesso effetto che ha avuto su mons. F.Facchini, antropologo, che ha anche lui approvato la sentenza. Per chi non l’avesse ancora letta, questo è il momento adatto per leggerla per verificare di persona come il giudice Jones abbia saputo provare che oggettivamente l'ID in quel momento non poteva essere definita scienza ma religione. Il Discovery Institute ha dovuto adeguarsi, tanto è vero – ma sembra che gli amici italiani dell’ID non se ne siano nemmeno accorti - che solo qualche giorno fa (“Intelligent design: The God Lab”) è stato inaugurato il loro primo laboratorio di ricerca; qualcuno sospetta che si sia creato qualcosa di simile al “Tobacco Institute”, organizzato dai produttori di sigarette… Strano comunque che i giornalisti del Foglio, l’unico quotidiano che ha seguito direttamente il processo, evitino di parlare di come è finito e di citare la sentenza; anzi, ad una domanda precisa (ma poco ragionevole, dato che sembra piuttosto sospetto che sia rilevante l’opinione di un giornalista su un argomento che non conosce) delle conduttrice il giornalista che aveva seguito il processo ha dimostrato che quelli dell’ID non avevano convinto il giudice ma lui sì…). A questo punto sarebbe davvero importante capire su quali basi (culturali? politiche? religiose?) i tre giornalisti del Foglio (uno dei due quotidiani italiani che stanno conducendo da anni una battaglia contro il darwinismo, ma anche contro l’evoluzione, come si è visto qui negli ultimi due anni) non si siano convinti a

“Magris ha sferrato un duro attacco al creazionismo [che] offende il senso religioso cui si appella” ma anche che “Magris non ha voluto affatto appiattirsi sull'ideologia di certi evoluzionisti di oggi, che pretendono di vedere nel caso l'unico e assoluto motore dell'evoluzione” “difendendo l'unicità dell'uomo, non riducibile a specie animale tra le tante”


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cambiare idea nemmeno dopo aver sentito le parole chiare e documentate di ben due che, almeno dal loro punto di vista, avrebbero potuto considerare ben più esperti di altri, P.Coyne e F.Facchini, in quanto contemporaneamente religiosi e scienziati. Qualche chiarezza per fortuna è venuta, oltre che dalle parole di Pievani e di Alleva (che non sempre riusciva a mantenersi calmo di fronte ad argomenti che talvolta erano contemporaneamente ideologici, fantasiosi e faziosi), da alcuni punti del filmato che è stato mostrato. Purtroppo sono punti che molti partecipanti alla discussione non hanno capito, per cui li hanno ignorati e hanno continuato spesso con critiche a Darwin dimostrando di non sapere affatto che, soprattutto grazie a Darwin, le conoscenze biologiche siano oggi enormemente migliorate … Sublime il momento in cui uno dei partecipanti insisteva a manifestare opinioni decisamente sbagliate o datate anche sui primati (come quando ha posto in alternativa l’istinto e l’intelligenza) che ha fatto saltare sulla sedia l’etologo Alleva, abituato a ragionamenti più sofisticati e meno ideologici (o “istintivi” …?). Un collega, biologo, aveva acceso la TV proprio poco prima della reazione di Alleva … e l’ha spenta subito. Curiosi alcuni interventi nell’animatissimo forum gestito dalla trasmissione, come quello di un giovane e sconcertato naturalista torinese che avrebbe voluto correggere in diretta la valanga di errori che usciva dalla bocca di molti dei partecipanti al dibattito (…è perfettamente condivisibile il fatto che gli risultasse “fisicamente” fastidioso sentirli…come è successo anche a un partecipante al forum della SIBE …) …; un altro partecipante fornisce l’indirizzo di un blog dove si presentano alcuni pezzi tradotti di “The God delusion” di Dawkins. Nella maggioranza gli interventi mostrano comunque un’enorme confusione fra evoluzione biologica ed evoluzione culturale e sono comunque (purtroppo) di approvazione alle idee dei conduttori e degli altri giornalisti presenti in studio; d’altronde non dovremmo meravigliarci: i partecipanti sono quasi tutti frequentatori abituali del forum, come si capisce dal numero progressivo dell’intervento, spesso sopra il 100. Speriamo che non siano rappresentativi del modo di pensare l’evoluzione che caratterizza la popolazione italiana. In quel caso le uniche cose importanti da fare riguardano la formazione scolastica. Di evoluzione si potrà discutere con i giornalisti solo fra vent’anni ….? Uno strano breve articolo sull’Avvenire (“Magris: «Il senso del divino dietro l'evoluzione» “) in cui si critica e si approva (ragione e fede non sembrano avere qui confini chiari…) un articolo di C.Magris comparso ieri sul Corriere e citato in data 15/1 (“Miseria del creazionismo”); si può leggere che “Magris ha sferrato un duro attacco al creazionismo [che] offende il senso religioso cui si appella” ma anche che “Magris non ha voluto affatto appiattirsi sull'ideologia di certi evoluzionisti di oggi, che pretendono di vedere nel caso l'unico e assoluto motore dell'evoluzione” [ovviamente è triste notare che, e l’Avvenire lo dimostra, solo i creazionisti posso credere alla folle idea che il “caso [sia] l'unico e assoluto motore dell'evoluzione”]; si parla poi male di Croce, che “rigetta la contaminazione tra Spirito e materia” e si rifiuta subito dopo la “contaminazione tra Spirito e materia” … “difendendo l'unicità dell'uomo, non riducibile a specie animale tra le tante”. [E’ senza dubbio un articolo molto acrobatico]. Un commento all’articolo di Magris sul Corriere anche sul Foglio ("Magris new age") Il 27/1 presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto (Ud) verranno consegnati i premi Nonino: Uno di questi premierà il lavoro di Yves Coppens, francese, uno dei maggiori paleoantropologi viventi e uno degli scopritori di Lucy (il primo Australopithecus afarensis) nel 1974. Ce ne parla un articolo di Claudio Magris (uno dei componenti della giuria) sul Corriere della Sera (“Miseria del creazionismo”) in cui, oltre a ricordare i


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meriti di chi lavora per chiarire la storia evolutiva dell’uomo, si condanna la stupidità e la scarsa curiosità di chi per motivi religiosi o politici nega l’importanza delle ricerche che negli ultimi 150 anni hanno permesso di contribuire con nuove conoscenze all’evoluzione culturale umana. L’NCSE (National Center for Science Education) informa (“Kent Hovind sentenced to ten years”) che • “the evangelist who styles himself "Dr. Dino" and runs the Creation Science Evangelism ministry as well as Dinosaur Adventure Land, a small creationist theme park in Pensacola, Florida, was sentenced to ten years in federal prison on January 19, 2007. In November 2006, a federal jury found Hovind guilty of fifty-eight charges, including failing to pay payroll taxes for his employees, structuring financial transactions to avoid reporting requirements, and "corruptly endeavor[ing] to obstruct and impede the due administration of the internal revenue laws" in a number of ways. He was detained in jail until his sentencing, although his wife Jo Hovind, who was found guilty of forty-four charges, was allowed to remain free.” Italia oggi in due articoli cerca di illustrare un’iniziativa diretta del ministro Fioroni sugli editori per modificare i libri di testo della scuola primaria. In un primo articolo (“Fioroni riscrive i libri della Moratti”) si forniscono le informazioni su una lettera riservata che il ministro avrebbe scritto in gennaio a Federico Motta, presidente degli editori. Nell’articolo si racconta che “Con una nota del 31 agosto scorso, Fioroni aveva annunciato alle scuole del primo ciclo che le indicazioni nazionali allegate al decreto n. 59 sarebbero state riviste. Ma la commissione incaricata di farlo è ancora ferma la palo. Intanto, i docenti entro fine maggio adotteranno i nuovi libri di testo, e si troverebbero a dover adottare sempre gli stessi, quelli decisi dalla Moratti. E così, anche Fioroni è ricorso al dialogo con gli editori. In una missiva riservata, il ministro chiede aiuto a Federico Motta, presidente dell'Aie, l'associazione italiana editori per bloccare la stampa dei volume ancien regime. …. Il ministro spiega che è sua intenzione restituire alle scuole e ai docenti la piena autonomia nella didattica, autonomia che non sempre le indicazioni nazionali in vigore, argomenta il ministro, sembrano tenere nell'adeguata considerazione …. Fioroni chiede a Motta, e agli altri editori che rappresenta, di mandare in stampa libri per il primo ciclo di scuola più attenti alla qualità culturale e al rigore scientifico che non a ´una mera adesione ai vincoli prescrittivi delle indicazioni nazionali e alla nomenclatura, talvolta artificiosa in essa presente'. L'appello ai prof a prendere atto dell'innovazione, a questo punto, dovrebbe arrivare con la solita circolare primaverile per la scelta dei libri di testo.” Il secondo articolo (“Fioroni, blitz sui libri di testo”) è invece un invito a … ritirare questa lettera (“Con un blitz che ha ben pochi precedenti il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha chiesto agli editori italiani di riscrivere i libri di testo per la scuola primaria prima che i nuovi programmi siano stabiliti da norme legislative.”). Errore! In realtà il blitz ha recenti precedenti: i precedenti programmi del ministro Moratti sono stati approvati (senza un’ampia discussione in parlamento come era sempre avvenuto prima, anche in tempi di forti contrasti ideologici) il 19 febbraio del 2004, mentre la riunione per fornire i nuovi programmi agli editori per adeguare i libri di testo si era svolta l’8 ottobre 2003. Anche il finale dell’articolo sembra ignorare o sottovalutare il non rispetto delle procedure da parte del precedente ministro: “Su questione delicata come quella dei libri di testo, che oltre alla politica coinvolge gli insegnanti e le famiglie e un bene


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primario come il diritto all'educazione, ci si sarebbe attesi ben altra trasparenza. Anzi, che tutto questo avvenga alla luce del sole è diritto primario di ogni famiglia e ogni insegnante che in quella scuola deve vivere e crescere. Quella lettera ummaumma è un brutto precedente, e speriamo che torni subito nel cassetto...”. [Per chiunque conosca i fatti oggettivi che dimostrano il precedente mancato rispetto delle procedure, potrebbe invece essere ragionevolmente [sì, è una situazione in cui occorre usare la ragione, non la fede] ritenuto urgente il ripristino, appena possibile, di una situazione comparabile a quella degli altri paesi con cui dobbiamo confrontarci, a cominciare dalla rivalutazione del metodo scientifico]. [Da Pikaia] Per il 26/1 LA7 ha organizzato una puntata televisiva di 8½… contro l’evoluzione. Sembra davvero che argomento della puntata sia l’Intelligent Design e che partecipino solo filosofi e giornalisti; fra l’altro solo uno dei partecipanti (T.Pievani) si occupa a tempo pieno del problema dell’evoluzione, mentre gli altri per loro ammissione sono in gran parte dilettanti (su questo argomento) che la TV trasforma in esperti (con un progetto davvero poco intelligente). Non c’è nemmeno uno scienziato esperto di evoluzione biologica. Il fatto che l’ultima pagina del Foglio in cui si parlasse bene dell’evoluzione e del darwinismo sia stata stampata il 3/4/04 (poi è seguito un biennio di pagine intere contro la teoria dell’evoluzione, come documentato da questo sito web) non è davvero di buon auspicio …. Il conduttore già oggi con una dichiarazione che sembra una critica (“Darwin sosteneva addirittura che siamo figli della scimmia”) contesta non solo Darwin (a cui preferirebbe contrapporre un’interpretazione errata del pensiero di U.Veronesi, per il quale saremmo invece solo “simili alla scimmia”) e almeno qualche milione di scienziati ma anche i milioni di cattolici che accettano quello già si sospettava fin dalla fine del 1700 (due secoli fa) e che il papa nel 2004 aveva confermato fosse accettabile anche per la chiesa cattolica. C’e’ davvero da rabbrividire, anche se sarà un’occasione abbastanza unica se si riuscirà a far capire che per la testa di qualcuno dei partecipanti girano tuttora antiche idee settecentesche da tempo dimostrate errate. Già uno di loro ha scritto chiaramente che, come si pensava solo ai primi del 1900, nel corso dell’evoluzione che ha portato dai primati all’uomo il primo evento che caratterizza la linea evolutiva verso l’uomo sarebbe stato il pensiero. Oggi nessuno più dubita che le prime modificazioni riguardassero invece la locomozione bipede. Speriamo che possa risultare evidente come chi non crede all’evoluzione pretenda di smentire semplicemente negandoli (per ignoranza) fatti provati, difendendo nello stesso tempo (senza prove e senza nemmeno una stretta di mano a garanzia) ipotesi non dimostrabili e quindi probabilmente incomprensibili e inaccettabili in contesti culturali o religiosi diversi (NB: anche indipendentemente da quanto dimostrato dalla scienza!). Oggi nel blog del sito SRM (Scienza e Religione nei Media) viene citato e interamente riportato un articolo comparso nel sito dell’ A.l.S.O. e citato qui sotto in data 11/1. L’argomento è la critica all’articolo di Pievani sul discorso del papa a Regensburg, pubblicato su Micromega e diffuso dal sito di Pikaia, il portale dell’evoluzione. [Da Pikaia] E’ decisamente impegnativo il programma di celebrazioni darwiniane “In viaggio con Darwin” che dura tutto il 2007 ed è organizzato a Lugano dalla Società Ticinese di Scienze Naturali. Si comincia il 12 febbraio con G.Giorello. Il programma si dovrebbe anche trovare nel sito web della STSN [Da Pikaia] Interessante e importante il nuovo sito web organizzato dalla Fondazione Veronesi e del Ministero della

“Darwin sosteneva addirittura che siamo figli della scimmia”


17/1/07-IT:

Pubblica Istruzione: I giorni della scienza. Commovente vedere fra i percorsi didattici proposti (non si capisce se sono per l’asilo, le elementari o le medie) anche uno (Darwinianamente) in cui, in una pagina con il logo del Ministero della Pubblica Istruzione, si leggono tranquillamente parole un tempo negate o censurate come “teoria darwiniana” (fino a pochi mesi fa inesperti consulenti ministeriali imitavano alcuni religiosi inesperti che amano tuttora chiamarla “ideologia darwiniana”, come se facesse parte della concorrenza). Bella e ragionevole anche l’idea che sia necessario “Effettuare una lettura critica dei contenuti degli articoli di quotidiani e periodici o di informazioni diffuse dai mass media”; il lavoro lo troverebbero qui, già fatto. Sembra che sia già arrivata la primavera … anche se a pag.4 la traduzione/sintesi di una frase di Darwin sembra purtroppo sospetta “Non mi sarei mai immaginato che isole molto distanti tra loro, della stessa natura rocciosa, con un clima uniforme e a un’altitudine pressappoco uguale, sarebbero state abitate in modi tanto diversi…”; dato che Darwin scriveva invece di isole “in vista una dall’altra” forse sarebbe stato appropriato inserire un NON in più … Si è verificato qui sotto (in data di ieri) cosa pensi della scienza e del modo (scorretto e riduzionista) in cui si utilizzerebbe oggi la scienza nel mondo universitario il giornalista che si trova a dirigere una struttura didattica universitaria (un Master) in un’università pontificia che è stata accreditata come università che fornisce titoli riconosciuti dallo stato italiano. Oggi invece leggiamo (in questo caso provenienti da ambienti governativi: “Ranieri: più soldi a chi merita”) altre critiche, ancora verso l’università e la ricerca in Italia (“scarsa attitudine a promuovere il merito”, “Dobbiamo legare a criteri di merito ogni aumento delle risorse [per la ricerca])”; sembra che improvvisamente con il nuovo governo i criteri siano cambiati, siano ben diversi da quelli che hanno permesso di accogliere fra le università parificate una struttura ibridata con un’università pontificia. E’ piuttosto originale il fatto che, dopo un anno e mezzo di funzionamento, questa struttura didattica privata riconosciuta come università ha in organico, nel gennaio 2007, un unico docente di ruolo per i 4 corsi di laurea che il precedente governo aveva autorizzato ad attivare … e per il resto utilizza anche docenti di diverse università statali italiane, distraendoli dall’attività per la quale sono pagati dai cittadini italiani … In un momento in cui sui quotidiani è facile leggere dichiarazioni e documenti che mettono in dubbio la serietà delle università italiane e dei loro professori; una struttura così sarebbe invece un modello da imitare?! Non è probabilmente una situazione unica; cosa succederà a molte di queste nuove università private approvate negli ultimi anni dal CNVSU, a volte prima ancora di avere un numero minimo di docenti - quasi solo perché respiravano, quando saranno sottoposte ad un controllo basato sui criteri internazionali che il nuovo governo continuamente cita? Come si può verificare, per ora sembra che sia tutto tranquillo; anzi: almeno da una di queste (accettata due anni fa ma tuttora con un solo docente … forse nessuno controlla nemmeno questo….) escono addirittura critiche verso la serietà delle altre, verso “il pantano in cui in alcuni casi è la scienza oggi”. Probabilmente ci sarà poco da fare ... Forse sarebbe stato il caso di invitare alle indagini del CNVSU, che forse hanno tenuto presente soprattutto gli aspetti edilizi, trascurando gli aspetti metafisici, anche qualcuno che non solo sa come e perché si prende un Nobel ma che è consapevole che qualcuno non crede nei metodi della scienza e vorrebbe modificarli. Un ragionamento interessante può essere fatto in riferimento


16/1/07-IT:

a queste critiche alla scienza fatte dal direttore di una struttura didattica di livello universitario in ambito scientifico (un Master in Scienze Ambientali); bisogna innanzitutto notare che questa struttura non svolge ricerca scientifica sperimentale sul campo ma fornisce comunque titoli che sono riconosciuti in un contesto lavorativo (il Master – ottenibile anche da non laureati - è espressamente riconosciuto dal ministero dell’Ambiente) in cui prevale il ruolo di controllo sull’attività degli scienziati; ci troviamo di fronte a una situazione fortemente asimmetrica, con una struttura che non contribuisce allo sviluppo della conoscenza scientifica ma potrebbe invece – e il direttore lo conferma facilmente contribuire allo sviluppo delle critiche. E’ evidente il vantaggio di chi non può essere criticato per la qualità e la originalità del contributo che dà allo sviluppo delle conoscenza scientifiche. Negli USA le chiamano “teaching university”, ma di solito il loro nome non esce al di fuori della contea, né vengono inaugurate dalle massime autorità statali e religiose. Quello che risulta irragionevole è che da una struttura di questo tipo escano critiche (ovviamente ideologiche) invece che contributi scientifici. Interessante e preoccupato intervento del premio Nobel Rita Levi Montalcini ieri all’apertura del festival della Scienza a Roma. Come riporta l’ANSA, “Rita Levi Montalcini ha invitato i giovani a "rifiutare qualunque attacco alla scienza perché - ha detto davanti a un pubblico di giovani - sarebbe anche un attacco all'homo sapiens". Secondo il Nobel è anche sbagliato pensare che la scienza non abbia un'etica. "Non è vero - ha aggiunto che la scienza sia agnostica perché la scienza è di per sé ricerca della verità e questo è già un principio etico". Importante notare che la Montalcini ha evidenziato che l’attacco alla scienza è una delle cause, che qualcuno riesce anche a non vedere nonostante la rilevanza, di quel calo di interesse per lo studio delle scienze nei giovani. Si possono forse mimetizzare fra chi è preoccupato della fuga dei giovani dalle facoltà scientifiche i consulenti e dipendenti del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che nel 2004 hanno fatto abolire e mantengono tuttora abolito lo studio dell’evoluzione e in particolare dell’evoluzione umana alle medie? O che hanno fatto togliere il metodo scientifico, uno degli elementi più rilevanti dell’insegnamento delle scienze, alle elementari? Improbabile. Ma ci provano. Qui in un blog si trovano altri punti dell’appassionato intervento, che potrebbe essere considerato anche un po’ provocatorio, visti i recenti tagli finanziari che continuano sulla linea di precedenti iniziative politiche e culturali contro la scienza. Per gli aspetti politici basta solo ricordare il premio speciale della presidenza del consiglio per la ricerca, dato nel 2004 al più noto evoluzionista antidarwiniano italiano, proprio per la sua battaglia contro il darwinismo. Difficile non considerare questa iniziativa, finora unica nel mondo occidentale, come un attacco alla scienza. Per gli aspetti culturali si può notare come talvolta eviti di rispondere e si tuffi nel passato (“quanti erano gli scienziati che erano sacerdoti…”) chi smentisce che la chiesa cattolica oggi non sopporti alcuni aspetti centrali del metodo scientifico (altrimenti non si sarebbe angosciati del fatto che “la teologia non viene più riconosciuta come scienza” e che la scienza sia troppo “riduzionista”) e non accetta il fatto che abbia avuto successo grazie un'utilizzazione corretta e rigorosa della ragione (altro che “il pantano in cui in alcuni casi è la scienza oggi”…).

“Rita Levi Montalcini ha invitato i giovani a "rifiutare qualunque attacco alla scienza perché - ha detto davanti a un pubblico di giovani - sarebbe anche un attacco all'homo sapiens". Secondo il Nobel è anche sbagliato pensare che la scienza non abbia un'etica. "Non è vero - ha aggiunto - che la scienza sia agnostica perché la scienza è di per sé ricerca della verità e questo è già un principio etico"


12/1/07-IT

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Se guardiamo non il termometro ma il calendario ci possiamo accorgere che è in arrivo un importante compleanno. Quello che interessa a Schroeder? No, quello di Darwin, il 12 febbraio. Cominciano a comparire quindi i programmi delle iniziative che, soprattutto in gennaio e febbraio ci ricorderanno del ruolo delle scoperte della biologia nell’evoluzione culturale umana, e questo soprattutto negli ultimi due o tre secoli. Alcuni aspetti dell’evoluzione verranno toccati questa settimana durante il “Festival della scienza” che inizia a Roma dal 15 gennaio, dal titolo “Le età della vita”. Ci sono poi iniziative a Ferrara e qui comparirà man mano il calendario delle iniziative sponsorizzate dalla UAAR. Sulla New York Review of Books una recensione (“A Mission to Convert “) del libro “The God delusion” di R.Dawkins. Sul sito dell’ A.l.S.O. (i creazionisti biblici italiani, oggi non più a rischio di estinzione dato che, come già da decenni molti di loro hanno fatto negli USA, stanno cercando di riciclarsi come evoluzionisti) si leggono talvolta informazioni davvero curiose – e per fortuna tenute nascoste - sull’interazione pacifica fra uomini e dinosauri (“i dinosauri siano esistiti in abbondanza prima del Diluvio, dopo il quale si sono estinti a causa delle mutate condizioni ambientali. La convivenza dell'uomo con loro poteva comportare qualche problema, ma fino ad un certo punto, essendo essi quasi tutti erbivori.”) e sul progressivo peggioramento qualitativo del DNA da Adamo in poi (“Caino sposò una sua sorella …. Questo tipo di matrimonio sarà in seguito proibito …la pericolosità biologica del matrimonio fra consanguinei è andata aumentando via via che il nostro patrimonio genetico si è degenerato”). Oggi è comparso un articolo (“Da Ratisbona a Milano: in difesa di Darwin contro l’attacco cattolico”) in cui si discute l’articolo di Telmo Pievani comparso su Micromega.(“Il papa e l’eretico: la strana alleanza dei teologi tedeschi”, dal sito di Pikaia); curioso il richiamo anche qui alla degenerazione del genoma, che davvero preoccupa da tempo i responsabili del sito web: “come specie, [andiamo] verso la progressiva riduzione della vitalità e la conseguente estinzione … ed è dovuto all’inesorabile accumulo di mutazioni che nessuna selezione, né naturale né artificiale, è in grado di bloccare. Le stesse mutazioni che per la scienza immaginaria darwiniana portano all’evoluzione, ma per la biologia - scienza vera e non immaginaria - portano all’esatto contrario, cioè alla degenerazione del genoma”. Sarà rispettoso della par condicio, ma è poco chiaro e forse anche poco ragionevole il fatto che a Darwin, che già ebbe numerosi figli, si attribuisca anche la paternità di quasi tutte le ideologie, del novecento ma anche dei secoli precedenti: “…. l’ideologia evoluzionistica darwiniana – madre del razzismo, del comunismo, del nazismo e del capitalismo selvaggio …”. [La frase non è originale, ma di solito la frase finiva prima con un punto, e si evitava di inserire proprio tutto …] [E’ importante ricordare che se l’ A.l.S.O. intende ora adeguarsi all’impostazione favorevole all’origine comune di tutti gli esseri viventi, secondo le indicazioni della chiesa cattolica, dovrebbe, come hanno fatto i creazionisti USA che si sono riconvertiti all’intelligent design dei primi del 1800, eliminare o depurare molte pagine web. Dovranno però anche ricordarsi di chiedere la disattivazione degli archivi che hanno memorizzato ripetutamente il contenuto del loro sito nel 2004, 2005 e 2006. Sarebbe infatti imbarazzante se, come è stato fatto dal giudice nel processo di Harrisburg, si potesse dimostrare che da un giorno all’altro hanno eliminato la parola “creazionismo”. Prima di allora sarebbe anche utile che qualcuno informasse il papa sulle opinioni non ancora

“i dinosauri sono esistiti in abbondanza prima del Diluvio, dopo il quale si sono estinti a causa delle mutate condizioni ambientali. La convivenza dell'uomo con loro poteva comportare qualche problema, ma fino ad un certo punto, essendo essi quasi tutti erbivori.” “Caino sposò una sua sorella …. Questo tipo di matrimonio sarà in seguito proibito …la pericolosità biologica del matrimonio fra consanguinei è andata aumentando via via che il nostro patrimonio genetico si è degenerato”. “come specie, [andiamo] verso la progressiva riduzione della vitalità e la conseguente estinzione … ed è dovuto all’inesorabile accumulo di mutazioni che nessuna selezione, né naturale né artificiale, è in grado di bloccare. Le stesse mutazioni che per la scienza immaginaria darwiniana portano all’evoluzione, ma per la biologia - scienza vera e non immaginaria - portano all’esatto contrario, cioè alla degenerazione del genoma” “…. l’ideologia evoluzionistica darwiniana – madre del razzismo, del comunismo, del nazismo e del capitalismo selvaggio …”


ben allineate con le sue di questi nuovi defensores fidei ] La Fondazione Faraggiana, con il patrocinio del Comune di Novara e la collaborazione della Società Filosofica di Novara, organizza una serie di brevi corsi sul tema "Che fine ha fatto Charles Darwin?". L'ultimo corso rispetterà il seguente calendario: · Martedì 16 - 23 - 30 gennaio 2007: "La scimmia, l'uomo e gli altri animali". Relatori Prof. Giuseppe Ardito, Ordinario di Antropologia all'Università di Firenze, Prof. Giacomo Giacobini, Ordinario di Anatomia umana all'Università di Torino, Prof.ssa Luisa Battaglia, Ordinario di Filosofia morale all'Università di Genova. Tutti gli incontri si terranno alle ore 18 nella Saletta della Fondazione Faraggiana (sita al pianterreno del Museo di Scienze naturali Faraggiana, in via Bescapé 12) che è stata inaugurata il 14 novembre. •1 Festival della scienza a Roma dal 15 gennaio, dal titolo “Le età della vita”: “La seconda edizione del Festival delle Scienze di Roma definisce il suo percorso narrativo attraverso le fasi dell'arco temporale del ciclo di vita, affrontando alcuni dei temi più interessanti che emergono dallo studio scientifico e filosofico dello sviluppo dell'individuo. Il dispiegarsi della vita in un susseguirsi di fasi diverse, ognuna portatrice di una propria specificità, e lo sviluppo dell’individuo con l’insieme dei cambiamenti che si verificano nella biologia, nelle capacità e nel comportamento con il procedere dell’età, dall’infanzia fino alla senescenza, sono infatti, da sempre, un tema vasto e affascinate, tanto per la scienza quanto per la filosofia, l’arte e la letteratura. Storicamente, una particolare attenzione è stata dedicata all’inizio e alla fine della vita, momenti in cui hanno luogo i nostri cambiamenti più drammatici, ma anche la crescita, la fase dello sviluppo delle nostre facoltà o la nascita del linguaggio, seppure per molti versi ancora avvolti nel mistero, rappresentano momenti in grado di offrirci profonde rivelazioni sulle nostre stesse capacità.” •2 Sull’Unità un articolo di Pietro Greco ("L'evoluzione non ha bisogno di Dio”): Si parla dell’ultimo libro di T.Pievani: “Ci sono almeno tre tesi di fondo in «Creazione senza Dio», il libro che Telmo Pievani ha da poco affidato ai tipi della Einaudi. La prima è che è in atto un attacco gratuito al darwinismo, ovvero all´unica teoria scientifica oggi in grado di spiegare i fatti dell´evoluzione biologica. La seconda tesi è che l´attacco a Darwin è la punta emergente di assalto più generale alla scienza stessa. La terza tesi di Telmo Pievani è che si tratta di attacchi molto pericolosi, da non sottovalutare”. •3 Oggi a Roma, all’UPRA, una strana conferenza (infatti il relatore è un medico universitario che non lavora su temi evoluzionisti e che non risulta avere pubblicazioni né libri sull’argomento) su “Actual problems of evolution and evolutionism” in un ateneo, anche se pontificio. Il fatto è curioso: siamo in un periodo in cui sembra che tutti vogliano verificare il livello di serietà degli atenei e in cui dal papa vengono appelli sia ad ampliare il concetto di scienza che a dimostrare che la fede usa la ragione invece di evitarla avendone paura. Forse tutti questi discorsi non riguardano le università pontificie? Forse basta aver letto il Genesi per poter parlare di evoluzione? Il fatto che ultimamente si siano organizzati molti convegni sull’argomento convocando soprattutto teologi sembra lo dimostri, ma allora sarebbe meglio evitare di chiedere serietà solo agli scienziati ma soprattutto di pensare che qualcuno possa credere che si sia interessati all’uso della ragione. Solo, con la fede lo si •

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“Un Umanesimo che invece voglia affermare che tutto è evoluzione, e che tutto si spiega con la complessità o il caos, è naturalmente un umanesimo senza sbocchi, che non corrisponde nemmeno alla visione dei grandi scienziati”.


8/1/07-USA

potrebbe credere … E’ inevitabile infatti che il pensiero (razionale) vada alla necessità di verificare preliminarmente almeno i criteri (scienza/ragione o fede?) utilizzati per scegliere gli esperti. Questa iniziativa si svolge nell’ambito di un sottoprogetto (denominato Science and Religion in Media – SRM) del progetto, STOQII, finanziato dalla John Templeton Foundation; questa ricchissima fondazione cristiana USA qualche anno fa aveva smesso di finanziare il Discovery Institute per la sua scarsa propensione ad utilizzare la ragione rispetto agli atti di fede. Il progetto STOQII vede la collaborazione del Pontifical Council for Culture insieme a tre università pontificie. Una di queste università offre a 560€ un Master (60 CFU per 232 ore di lezione in un anno) stranamente in comune con un’università privata ma parificata nello stesso edificio, l’Università Europea, dove però lo stesso Master – forse con più optionals – viene a costare il doppio, 1100€. Il sito web SRM sembra estremamente ricco, con forum, blog (usato in realtà solo per comunicazioni), newsletters (aggiornate al 2007), news (ferme ad agosto 2006), un’ampia sezione di video (fra cui anche uno in cui il Direttore del Master in Scienze Ambientali dell’UPRA spiega la correttezza dell’informazione scientifica e perché un tempo la chiesa non fosse ostile alla scienza ma la favorisse , uno con un’intervista a Mons.Sorondo su “Faith-Reason Relationship in Pope Benedict XVI's Teaching” e uno con la presentazione di un libro sull’Evoluzione “L ´evoluzione: crocevia di scienza, filosofia e teologia”). Il testo dell’intervista a Mons.Sorondo conferma uno strano errore di valutazione del caos) che si sente anche nella registrazione video: “Un Umanesimo che invece voglia affermare che tutto è evoluzione, e che tutto si spiega con la complessità o il caos, è naturalmente un umanesimo senza sbocchi, che non corrisponde nemmeno alla visione dei grandi scienziati”. •4 “Dal sito del GRIS leggiamo che: “Il Progetto triennale SRM "Science and Religion in Media" si fonda sull'attività di un Gruppo di Studio del Master in Scienza e Fede, su Scienza e Religione nei Media, costituito presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. Il Progetto SRM si svolge in collaborazione con il Progetto STOQ Science Theology and the Ontological Quest, fondato sulla collaborazione di sei Università Pontificie di Roma (Lateranense, Gregoriana, Regina Apostolorum, Santa Croce, Salesiana, Angelicum) e coordinato dal Pontificio Consiglio della Cultura con il supporto della John Templeton Foundation. Gli obiettivi del Project SRM sono: - analizzare il modo in cui la Scienza viene comunicata attraverso i Media; - determinarne l'influenza sulla Religione; - sperimentare ed elaborare strumenti di valutazione qualitativa e quantitativa.” Dal sito web è possibile l’accesso e la consultazione dell’interessante Archivio del Pontifical Council for Culture che contiene molti documenti, libri e interventi sul tema del rapporto Scienza/Fede e sui cambiamenti di ruolo intervenuti nel corso del tempo. Si possono trovare in questo archivio ad esempio la lettera di GP2 a P.Coyne del 1988, che ancora non sembra proprio arrivata a destinazione, e il documento all’Accademia Pontificia del 1996, contestato (sarebbe addirittura “piuttosto vago e ininfluente”) da chi, non avendo studiato molto la biologia, si lascia ammaliare dal Disegno Intelligente. •5 In questi giorni di assenza in Italia di discussioni fresche sull’evoluzione, si va a cercare negli USA, dove non mancano mai… e così si fanno interessanti scoperte fra le reazioni al recente libro (“The language of God”) di Francis Collins, un genetista che ha diretto l’Human Genome Project; nel libro


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chiarisce le sue idee da evoluzionista teista (come “non-Catholic evangelical Christian”) e contesta con argomenti seri e documentati le opinioni degli antievoluzionisti e di chi diffonde l’Intelligent Design, la nuova forma USA di creazionismo, mascherato ma non troppo. Uno dei siti che contesta più vivacemente Collins è quello di un gruppo cattolico integralista USA (The Roman Theological Forum), che è costituito solo da religiosi o studenti di teologia cattolici., E’ infatti un’ “association of scholars working with other interested persons for the advancement of theology and philosophy within the tradition of the Roman Catholic Church. It addresses contemporary questions of theology and philosophy, beginning from a Thomist point of view, and it is promoting with special attention a neoPatristic approach to the interpretation of Sacred Scripture.”. Nel loro sito internet (Living Traditions) in cui da una decina di anni pubblicano decine di documenti abbastanza elaborati, molti dei quali evidenziano l’interesse a confutare non solo la teoria darwiniana che spiega l’evoluzione biologica ma addirittura l’evoluzione biologica stessa. Non c’è da meravigliarsi come siano molti gli articoli in cui si analizza il libro della Genesi, cercando quindi si convincere che il Genesi racconti fatti avvenuti e non un mito, mentre secondo loro sarebbe invece l’evoluzione ad essere un mito, e via delirando, certo in modo non molto diverso da quanto sostengono alcuni antievoluzionisti italiani, che però da qualche anno non cercano più tanto di difendere la lettura letterale della Genesi. Quello che appare strana è soprattutto la contestazione della posizione attuale della chiesa cattolica sull’evoluzione come una fatto; strano e assolutamente incredibile, dato che è accettata anche dal documento del 2004 firmato dall’attuale papa. Gli articoli più recenti inseriti nel sito Living Traditions, per ora un paio, sono dedicati appunto a cercare di contestare (e l’impresa non è per niente facile, anzi risulta penosa ...) le idee e soprattutto i fatti citati da F.Collins per negare che il Genesi sia una descrizione di fatti avvenuti e per contestare che l’Intelligent Design USA sia più che una truffa. Patetici i tentativi di contestare le argomentate e documentate dichiarazioni di Collins, che accetta i meccanismi evolutivi proposti da Darwin, utilizzando dichiarazioni, ovviamente finora non dimostrate, di sostenitori dell’ID. Interessante anche un articolo (“Early vatican responses to evolutionist theology”) in cui si ricostruisce come la chiesa cattolica abbia contrastato fin dall’inizio la “teologia” dell’evoluzione. Gli articoli probabilmente più intriganti del sito sono quelli che cercano di rispondere (addirittura in due puntate) alla domanda “Did Woman Evolve from the Beasts?”. [… No,no, non li ho letti; tutti sanno che anche l’uomo – non solo la donna - è derivato dalle bestie, per cui non mi aspetterei, come tutti, grandi novità….] •6 Riprendono a Milano gli Happy Hours evoluzionistici; il primo incontro sarà l’11 gennaio, e poi ci si troverà il 2° e il 4° giovedì del mese alle ore 18,30 nel caffè del Museo di Storia Naturale di Milano. Qui il programma, che si può recuperare anche nel sito web di Pikaia. Si raccomanda di prenotare (si può fare fino al giorno prima). •7 Articolo sul Foglio con un titolo sconcertante se lo pensiamo riferito ad un prodotto dell’evoluzione culturale umana (“Scruton dice che la scienza senza saggezza renderà l’uomo superfluo”), “uomo superfluo”? in effetti il titolo riprende una frase dell’articolo…! Si citano alcune opinioni di un filosofo inglese (Scruton, apprezzato anche dall’Avvenire) che forse in questo caso non troverebbero posto nemmeno sull’Avvenire Penso basti citare le frasi “La ricerca medica ha beneficiato delle ricerche del dott.Mengele” [?!], “Siamo stati messi in

“La ricerca medica ha beneficiato delle ricerche del dott.Mengele” [?!], “Siamo stati messi in guardia dalla conoscenza. La Bibbia si apre con l’avvertimento sul frutto che garantisce la conoscenza del bene e del male” “gli esseri umani stanno


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guardia dalla conoscenza. La Bibbia si apre con l’avvertimento sul frutto che garantisce la conoscenza del bene e del male” [Dobbiamo aspettarci l’arrivo di un altro serpente e temere un altro peccato originale? Per fortuna i serpenti che parlano esistono solo nella Bibbia…!], “gli esseri umani stanno cercando ora di accelerare il processo di evoluzione”, “Lo scopo è rendere l’uomo superfluo” [?!], “Prepararsi alla morte era più importante che migliorare senza fine le possibilità di sopravvivere” [?!; non sembra quasi favorevole all’interruzione delle cure?!], “Gli scienziati possono brindare alla vittoria finale sulla nostra mortalità. Ma per me è opera del diavolo, che lavora meglio quando la gente non crede alla sua esistenza” [?!; ma dai!]. • Articolo sull’Avvenire sull’insufficienza del metodo scientifico (“Se la scienza funziona solo a metà”): “Il riduzionismo non può pretendere di coprire il ruolo della filosofia, ma non può nemmeno pretendere di essere l’unico metodo della ricerca scientifica.”, “Esso è senza dubbio il più preciso ed efficiente nell’ambito del puramente fisico”. Accontentiamoci quindi di quest’ultima frase, interessante e condivisibile … in attesa dell’articolo su Scruton di domani, che dirà il contrario… Poco chiara anche la frase che sembra non voler approfittare positivamente del ruolo del caso, probabilmente non sapendo distinguere fra le diverse scienze: dopo aver detto che al riduzionismo occorre aggiungere “altri metodi e altri paradigmi come l’olismo, la teoria della complessità, la teoria del caos, l’emergentismo“ si fa notare che “Certamente, queste teorie impallidiscono quanto a rigore di leggi e di previsioni nei confronti del metodo riduzionista, tuttavia hanno la prerogativa di guardare ai fenomeni complessi nella loro integrità e sono libere dal principio pregiudiziale per cui necessariamente tutto è diretto in modo deterministico dalle costitutive componenti materiali“. Chi ha mai detto che c’è determinismo nei problemi di cui si occupa la scienza, e in particolare in biologia? Sarà stato qualche matematico o qualche famoso fisico…? •8 Sul Foglio un articolo “Una scoperta di Piero Angela” in cui si criticano le scoperte sul ruolo degli ormoni nel comportamento sessuale umano. La conclusione dell’articolo? “... anche … i relativisti assoluti, si rendono conto che devono aggrapparsi a … una base reale, condivisibile, per giustificare … le loro evidenti devianze soggettive. Così in nome della natura animale, istintiva, esclusivamente corporale, contraddicono la natura umana, animale ed intellettuale ad un tempo, che è anche esigenza spirituale di fedeltà, di amore, di relazione duratura, di sacrificio, di responsabilità”. Sembra evidente che non si voglia capire quanto sia stato dimostrato che sono ragionevoli e giustificabili in quanto seri i problemi di chi non sopporta il celibato, una condizione che sicuramente “contraddice la natura umana, animale ed intellettuale ad un tempo”, per cui non si può trattare come se fosse “devianza soggettiva”. E’ evidente che, se anche si volesse credere (come l’autore dell’articolo) che la vita sulla terra sia stata organizzata da un progettista intelligente, per popolare la terra di milioni di specie e miliardi di individui di ogni specie era assolutamente indispensabile inserire dei meccanismi che stimolassero all’accoppiamento. Impossibile negare che esistano … ma qualcuno ci prova … anche se difficilmente convince …. •9 Nel sito di “Sense about science” si analizzano e si contestano gli errori presenti in alcune dichiarazioni di celebrità su problemi scientifici. Qui una sintesi, •10 No, purtroppo non è come si poteva sperare tre giorni fa: sembra che non tutti al Foglio abbiano letto l'articolo del Foglio del 30/12 in cui si racconta che Francis Collins sull'ID "si preoccupa personalmente di smontare alcuni capisaldi dottrinali a cominciare dall’“irriducibile complessità” e alla cui dottrina rimprovera il ridimensionamento della

cercando ora di accelerare il processo di evoluzione”, “Lo scopo è rendere l’uomo superfluo” [?!], “Prepararsi alla morte era più importante che migliorare senza fine le possibilità di sopravvivere” “Gli scienziati possono brindare alla vittoria finale sulla nostra mortalità. Ma per me è opera del diavolo, che lavora meglio quando la gente non crede alla sua esistenza” “Il riduzionismo non può pretendere di coprire il ruolo della filosofia, ma non può nemmeno pretendere di essere l’unico metodo della ricerca scientifica.” “Esso è senza dubbio il più preciso ed efficiente nell’ambito del puramente fisico” “Certamente, queste teorie impallidiscono quanto a rigore di leggi e di previsioni nei confronti del metodo riduzionista, tuttavia hanno la prerogativa di guardare ai fenomeni complessi nella loro integrità e sono libere dal principio pregiudiziale per cui necessariamente tutto è diretto in modo deterministico dalle costitutive componenti materiali“

“... anche … i relativisti assoluti, si rendono conto che devono aggrapparsi a … una base reale, condivisibile, per giustificare … le loro evidenti devianze soggettive. Così in nome della natura animale, istintiva, esclusivamente corporale, contraddicono la natura umana, animale ed intellettuale ad un tempo, che è anche esigenza spirituale di fedeltà, di amore, di relazione duratura, di sacrificio, di responsabilità”

“Intelligent design can be explored in religious education as part of developing an understanding of different beliefs”


figura di Dio e la pericolosità di alcuni assunti che, se sconfitti in modo flagrante da tesi contrarie, porterebbero a fondo con loro la fede di tante persone che li hanno adottati per contrapporsi all’ateismo". E così oggi si può leggere un articolo ("Elementare Watson, è soltanto un disegno intelligente") in cui un giornalista, ovviamente diverso dal precedente, racconta, citando un articolo del Sunday Times (“Creationism gains foothold in schools”) che un ministro sta valutando l’utilità di inserire l'ID nei programmi scolastici di religione in Gran Bretagna, ritenendo che “Intelligent design can be explored in religious education as part of developing an understanding of different beliefs”. Il giornalista crede ancora che l'ID sia scienza nonostante il parere fortemente contrario di un esperto come Collins da poco recensito sul Foglio e soprattutto la sentenza al processo di Harrisburg, dove il giudice Jones ha provato la truffa organizzata dai creazionisti USA dimostrando che l'ID non poteva essere definita scienza; tanto è vero – ma sembra che gli amici italiani dell’ID non se ne siano nemmeno accorti - che solo qualche giorno fa (“Intelligent design: The God Lab”) è stato inaugurato il primo laboratorio di ricerca; qualcuno sospetta che sia qualcosa di simile al “Tobacco Institute” dei produttori di sigarette… Il giornalista si stupisce quindi che non si preveda di parlare delle scoperte (?) dell’ID nella lezione di scienze ma in quella religione ("riguarda l'insegnamento religioso e non i piani di studio scientifici"); il giornalista poi si stupisce anche che il Sunday Times citi il creazionismo nel titolo dell'articolo ("Creationism gains foothold in schools"). Si stupisce anche delle critiche che arrivano dalla chiesa anglicana ("non vedo problemi a far procedere assieme fede cristiana e darwinismo"), tanto è vero che, per sminuirle, ritiene utile sottolineare che le critiche vengono da esponenti che definisce “ultraliberal”. Non sospetta che la sua “obiettività” possa essere smentita da una notizia che era stata citata anche in questa rassegna stampa in data 21/3/05: avrebbe potuto infatti citare invece l'arcivescovo di Canterbury (la massima autorità religiosa degli anglicani), le cui idee contro l'insegnamento dell'ID e del creazionismo a scuola sono uguali e si possono leggere nell’intervista originale del 21/3/06 ma anche sull'Avvenire del 22/3/2006 ("L'arcivescovo di Canterbury, massima autorità spirituale per ottanta milioni di anglicani nel mondo, non ritiene che il creazionismo debba essere insegnato a scuola. In un'intervista al "Guardian", Rowan Williams esprime dubbi sulla stessa ipotesi"). Last but not least, è davvero strano che il giornalista dimentichi che l'Italia non ha bisogno di imparare né dagli USA né dalla Gran Bretagna: il creazionismo a scuola viene insegnato da sempre, come in Turchia, e talvolta non solo nelle ore di religione, dove è espressamente previsto dai programmi fin dall’asilo. E' sufficiente controllarli (ci sono anche in internet) per … "tranquillizzarsi" … e scrivere invece qualche articolo sul grave problema dell'ignoranza scientifica dell'italiano medio e sui rischi che questo comporta … magari nel confronto con i cinesi. L'Italia purtroppo ha un problema diverso: qualcuno ha approfittato del ministro Moratti (che se n'è accorto troppo tardi) per eliminare l'insegnamento del metodo scientifico e dell'evoluzione umana dai programmi della scuola dell'obbligo, per evitare interferenze con l'insegnamento del creazionismo ... Non è sufficiente che non sia ancora stato reintrodotto? Dove si vuol portare la cultura scientifica italiana? Certamente il giornalista non può sapere (nessuno ha citato questa importantissima notizia in Italia) che il 19/12/06 nella contea di Cobb in Georgia la commissione scolastica ha accettato di chiudere un contenzioso giudiziario (che cominciava anche a costare personalmente un po’ troppo ai componenti della

"L'arcivescovo di Canterbury, massima autorità spirituale per ottanta milioni di anglicani nel mondo, non ritiene che il creazionismo debba essere insegnato a scuola. In un'intervista al "Guardian", Rowan Williams esprime dubbi sulla stessa ipotesi"


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commissione) togliendo le etichette (antievolution stickers) che dal 2002 imponeva nelle scuole della contea sui libri di biologia che parlavano di evoluzione. L’evoluzione era l’unico argomento scientifico per cui si pretendeva di evidenziare che la scienza non forniva verità assolute…. Dopo la condanna dell’ID ad Harrisburg la certezza della sconfitta e dei danni, anche economici, ha reso più prudenti i creazionisti nella loro battaglia contro l’evoluzione e la teoria darwiniana; sarebbe meglio farlo sapere anche in Italia … • Un pensiero in questi giorni di festa va a chi in questi giorni, nell'emisfero australe, sta partecipando alle diverse iniziative del progetto "Evoluti per caso" ed in particolare a chi è imbarcato su Adriatica, in navigazione sulla rotta di Darwin dalle parti delle Galapagos. Il progetto è sponsorizzato da alcune ditte e vede il coinvolgimento di scienziati di alcune università italiane. Qui il sito del progetto, una presentazione (articolo di T.Pievani su Micromega 6/2006), le dichiarazioni in video di alcuni docenti che spiegano Perché Darwin aveva ragione ed è attuale e il diario di bordo.




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