2005 R/S Antievoluzionismo

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15/9/05-IT:

proposto l’Intelephant design Interessante iniziativa organizzata dall’Istituto Stensen di Firenze: dal 6 ottobre al 14 dicembre 2005 si terrà il NOVEMBRE STENSENIANO, che avrà come tema: Evoluzionismo e antievoluzionismo: un contenzioso non ancora chiuso. L’imponente maratona (due mesi e il coinvolgimento delle scuole toscane) vedrà la partecipazione di esperti di buon livello sia dal mondo scientifico che dal mondo religioso (sembra solo cattolico) e non mancano religiosi dotati di competenze scientifiche, anche se non molti hanno competenze specifiche sull’evoluzione e sull’evoluzione umana in particolare, e sono quindi a conoscenza dei fatti che le opere di ingegno devono poi spiegare. Risulta però poco oggettivo il riferimento che si legge nelle premesse alle “polemiche suscitate l’anno scorso dall’apparente esclusione dell’insegnamento della teoria dell’evoluzione biologica nella nuova riforma della scuola”. Infatti questa frase smentisce alcune dichiarazioni ufficiali del ministro Moratti: 1) un’esclusione c’è stata, reale, e il Ministro Moratti il 16/4/04 ha letto in Parlamento una risposta scritta in cui confermava e motivava l’esclusione; anche tanti altri hanno confermato che hanno proprio visto bene la scomparsa dell’evoluzione confrontando i programmi vecchi e nuovi, fra cui i 47000 che hanno firmato un appello per il ritorno dell’evoluzione; che sia scomparsa l’evoluzione l’hanno confermato perfino persone molto autorevoli nell’ambiente cattolico, come ad esempio N.Cabibbo (è addirittura il Presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze), L.Corradini (è il presidente degli insegnanti cattolici dell’UCIIM), F.Facchini sul Foglio del 3/4/04; tutti hanno manifestato il loro disaccordo contro un’iniziativa che è stata reale, non un’illusione ottica o un’accusa propagandistica dell’opposizione. [Se avessero voluto semplicemente dire che l’apparenza era dovuta al fatto che non si era abolita la teoria dell’evoluzione che anche prima non c’era, avrebbero comunque dovuto evidenziare che fosse assurdo abolire, come in realtà è avvenuto, l’evoluzione come fatto] 2) c’è infatti davvero da precisare come la situazione sia ben più grave di quanto si voglia far credere: l’abolizione riguarda infatti non la teoria dell’evoluzione biologica ma addirittura l’evoluzione come fatto (e si può leggere come il ministro Moratti confermi il 16/4 anche questo, invitando a non fare confusione: “le preoccupazioni manifestate sembrano non tener conto della circostanza che neanche i vecchi programmi d'insegnamento della scuola media trattavano specificamente il tema dell'evoluzione, con riguardo alla teoria darwiniana“. Sul fatto che l’evoluzione come fatto si possa insegnare ai bambini sembrerebbe d’accordo il 17 ottobre 2004 anche un esperto del ministro: “Che cosa insegnare, dunque, ai bambini? «Il fatto dell'evoluzione con le conoscenze fondamentali relative alla storia della terra, alle ere geologiche, alle morfologie dei viventi”. Sembra però che si dimentichi che tutti già conoscevano le motivazioni che avevano “costretto” il ministro (o i suoi esperti) a togliere l’evoluzione: bisognava evitare che si parlasse a scuola di evoluzione e in particolare di evoluzione umana perché, diceva il ministro il 16/4/04,. “Tali generiche indicazioni hanno portato gli autori dei testi scolastici a trattare diffusamente i contenuti di questo tema, sistematizzando i vari principi sull'evoluzione della specie umana, ricomprendendo anche la teoria di Darwin”. Il ministro ha quindi candidamente spiegato, probabilmente ignorando come a teoria dell’evoluzione sia da decenni alla base della biologia moderna, che i suoi “esperti” avevano tolto dai programmi l’evoluzione (come fatto) per evitare che si avesse la scusa per parlare di teoria dell’evoluzione (quello che lei definisce “teoria darwinana”?), che pur non era presente nei programmi … si tratta di qualcosa di più di un’”apparente esclusione”. Potremmo chiamarla “esclusione reale con dolo e/o ignoranza”, cioè censura? 3) rimane come un dettaglio non molto importante il fatto che l’esclusione riguardi in realtà non tutta la scuola ma solo la scuola di base fino alla terza media, l’anno in cui prima i programmi prevedevano che si parlasse di evoluzione e “addirittura” dell’evoluzione umana, certo il tema più interessante per gli allievi (e la strada più utile per capire veramente e facilmente l’evoluzione, dato che ci riguarda direttamente) ma anche quello verso il quale si manifestano vivaci allergie e la seria intenzione di mantenerlo nascosto sotto le tonache, evitando il più possibile che se ne parli in un contesto di verifica della concordanza dei dati scientifici, che fino a 50 anni fa erano ancora rari e incerti, con quanto si credeva 200 o 2000 anni fa; tale frenesia stimola perfino un dubbio atroce: ormai i dati a dimostrazione dei tempi e delle diverse tappe dell’evoluzione umana e soprattutto delle strette relazioni con le specie vicine di primati siano ormai tali e tanti che in diversi contenti culturali e religiosi si cerca di elevare barriere per evitare che della cosa se ne occupino persone non affidabili e troppo competenti … Che il problema dell’evoluzione faccia innervosire la Chiesa Cattolica al di là di quanto prevedibile, lo dice anche O.Franceschelli, che parla di nervo scoperto, citando gli interventi del papa e del cardinale in un’intervista a radio3scienza il 25/07/2005


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