CTRL magazine #55 - Luce

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Signor Faraday, lei è ricordato per un gabbia ma le sue scoperte hanno liberato l'uso dell'elettricità. Penso che lei si riferisca alla dinamo. Era già noto che un flusso elettrico creasse un campo magnetico, ma quindi perché ciò non doveva avvenire in senso inverso? Ed è quello che riuscii a dimostrare: ogni volta che una forza magnetica aumenta o diminuisce produce elettricità. Quanto è più veloce il suo aumento o la sua diminuzione, tanto maggiore è l'elettricità prodotta! Era il 1831. Da allora tutta l'elettricità viene prodotta grazie a questa scoperta: lei ha messo fine alla rivoluzione industriale e dato il via a una nuova era! Lei esagera, però sì, la mia scoperta è alla base dei generatori elettrici. Attraverso un moto vorticoso ora si può produrre infinita elettricità; tutte le forze possono essere convertite e immagazzinate grazie al movimento di un una turbina! Che poi essa sia mossa da energia idroelettrica, vapore o altro è indifferente. È curioso notare come uno dei più autorevoli e influenti scienziati inglesi abbia a malapena ricevuto un'educazione elementare. Sono nato povero e la mia istruzione è stata veramente miserabile, infatti lasciai la scuola a dodici anni per lavorare come fattorino. Poi per fortuna riuscii a diventare un rilegatore: il contatto coi libri mi aprì un mondo nuovo. Come, se posso chiedere? Nei primi anni di vita ero un individuo con un'immaginazione molto fervida, ma per me contavano i fatti, e sono stati questi a salvarmi.

Quando leggevo di un dato ricavato da un esperimento dovevo ripeterlo per controllare. Da povero della classe operaia come fece ad accedere alla gloriosa e aristocratica Royal Institution? Conobbi uno scienziato rilegando per lui alcuni libri. Rimase impressionato dalla mia curiosità e mi regalò i biglietti per una serie di conferenze. Dopo aver seguito i simposi di Davy [professore di chimica della R.I., NdA] consegnai a lui 300 pagine di appunti perfettamente scritti e rilegati, e ottenni così un posto come assistente di laboratorio. Parlando di scritti: in nessuna delle sue 450 pubblicazioni scientifiche compare un'equazione differenziale! È vero, non ho grandi competenze matematiche. D'altro canto il calcolo è solo una parte della matematica. Inoltre, se espongo le mie teorie in linguaggio corrente, invece che tradurle in complicati simboli matematici, esse saranno comprensibili da tutti. Come la Bibbia. Lei è molto religioso, si potrebbe dire quasi anacoretico. Come riesce a conciliare la rigorosa fede sandemanista con la scienza? Non sono in contrasto? San Paolo scrisse ai romani che le meraviglie invisibili di Dio sono contemplabili con l'intelletto. E cos'è poi l'elettricità se non la scintilla della vita? Ma la teologia non l'ha influenzata nelle sue ricerche? Vede, la mia è una fede semplice, il rapporto fra l'uomo e Dio è semplice e di conseguenza anche la natura lo deve essere.


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