Forte By Carlotta Rudari
Font anatomy of the source font
Ascenders
High contrast in the thickness of the lines
Vertical stress
Baskerville Old Face Baskerville Old Face is the font I chose as my source font for the creation of „Forte„. It is a serif typeface designed in the 1750s by John Baskerville (1706–1775) in Birmingham, England. Baskerville is known as the first of the transitional romans, with its greater differentiation between thick and thin strokes.
Ascender line Cap height
X-height
Baseline Descender line
Descenders
Bracketed serifs
Overshoot High contrast shoulder
Uppercase letters
A F K P U Z
B G L Q V
C H M R W
D I N S X
E J O T Y
Lowercase letters
abcdefgh ijklmnop qrstuvwx abcdefgh ijklmnop qrstuvwx
45678
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23
78 789123 5 6 5678901
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6 5 78 4
6
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56
0
3 45 2 1
4
9
Numerals
1 2
Diacritics & signs
4
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cho pin ,sc hu m mo zar t, b p a r tit o
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6
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1
Evolution
skeleton Baskerville Old Face
calligraphic brushes
final form sharp terminal, 30°
Brushes
45 0 90
used for round strokes
84 60% 30pt used for vertical strokes
0 100%
used for diagonal strokes, round strokes of lowercase letters and signs
0 100% 16pt used for vertical strokes of lowercase letters and numbers
Fontsize in use
LA MUSICA CREA IL TEMPO Il pianista-compositore ha registrato il suo ultimo album in un monastero vicentino: «Mi ha stimolato molto per realizzare il progetto di „In a Time Lapse“». Ludovico Einaudi è uno sperimentatore, non è un musicista compulsivo, però è molto curioso e attento al mondo che lo circonda e che lo fa appassionare, di volta in volta, a stili e generi diversi che nella sua estetica si integrano perfettamente. Riprova ne è In a Time Lapse, il disco pubblicato il 22 gennaio da Decca/Universal, nel quale esplora i suoi sentimenti di poeta e attivista del pianoforte e della composizione. Anche se ci tiene a precisare: «Non ho mai pensato la musica in termini di pianista, il pianoforte è uno dei mezzi di cui mi servo, è il mezzo principale con cui mi esprimo, però poi ho inglobato molte altre cose all’interno della mia anima». Nato a Torino nel novembre del 1955, esattamente dieci anni dopo che il nonno Luigi fu eletto Presidente della Repubblica, è figlio di un grande editore. Da una decina di anni tutti lo conoscono e tutti lo vogliono, prima ha molto faticato a mettersi in mostra, solo grazie a un lavoro duro e costante risulta essere oggi un artista molto, molto apprezzato.
In A Time Lapse tenta di raccontare il tempo, distensio animi come diceva Sant‘Agostino. Lei come lo definirebbe? «Il tempo non si può definire, ma la musica abita, cambia e trasforma il tempo. Dà significato al tempo, perché ne lascia un ricordo preciso,
27/32,4pt 15/18 pt
10/2 pt
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quel momento sarà sempre legato a quella musica. La musica può raccontare tempi passati, presenti e futuri nello stesso momento. Con il suono si possono creare mondi interiori complessi e sofisticati che si muovono nell’illusione del tempo».
La sua è una musica quasi sempre strumentale. Non sente l’esigenza di affiancare delle parole e una voce alla sua musica? «Ho fatto anche esperienze in questo senso sia con brani che avevo già scritto e che ho affidato a una cantante salentina con cui ho collaborato durante l’esperienza che ho avuto in Salento nell’ambito del festival „La notte della taranta“. Anche in Inghilterra, durante un workshop, ho lavorato con autori e cantanti della scena inglese. Sono esperienze molto positive, però mi affascina molto più l’idea che non ci siano parole nella musica. È come se la musica senza le parole possa contenere più sfumature e sia più aperta a significati e interpretazioni. Come il video, quando è abbinato alla musica, racconta un significato, senza il video c’è un ulteriore spazio di confronto e ragionamento per chi ascolta».
«Mi sembra una definizione riduttiva. Però mi piace aver ricreato la figura di un musicista, come c’è sempre stata nella musica popolare, che sia compositore ed esecutore. Aver realizzato questo in un Paese culturalmente arretrato rispetto alla
musica ha fatto nascere la voglia ad altri musicisti di seguire questo percorso. Comunque è chiaro che parlare dei pianisti che sono nati dopo di me è una cosa semplice, secondo me il discorso è molto più complesso».
7/8,4 pt
Tipographic scale
80 pt
70 pt
60 pt
50 pt
40 pt
Pentagram Pentagram Pentagram Pentagram Pentagram
30 pt
Pentagram
20 pt
Pentagram
10 pt
Pentagram
FORTE FORTE FORTE FORTE
Font anatomy
Ascenders
Vertical stress
Cho Low contrast in the thickness of the lines
Forte Overshoot
pin Descenders
Sharp terminals
Ascender line Cap height X-height
Baseline Descender line
Font characteristics top edges, straight terminals, horizontal terminals:
30
diagonal terminals:
20
oblique terminals:
16
Font relations
round strokes
O QCGDPRB o ecbdpq vertical strokes
I JHLEFT
i ljft
oblique strokes
V AWXYZ
v wyxz
angled strokes
NM indipendent letters
n mhru SKUasgk
Fo
rt e o eFeerr o