Virgoloribelle

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Virgoloribelle

Carlotta Rudari

La rivoluzione deve essere urbana, o non sarà affatto.

Da sempre le città, come aggregati urbani, sono teatri che mettono in scena il pensiero utopico, ma sono anche centri di accumulazione capitalistica e quindi spazi di azione in favore di quei pochi che, controllando l’accesso alle risorse comuni, determinano la qualità della vita di molti.

Partendo dal tema “places” ho voluto approfondire come gli spazi che ci circondano siano controllati da politiche urbane, ed il luogo non è mai indipendente e libero. Nemmeno parlando di posti abbandonati riusciamo a liberarli dalle relazioni politiche ed economiche di un città.

Partendo da Città ribelli di D. Harvey ho esplorato il tema urbanizzazione come mezzo che alimenta i processi capitalistici portando al restringimento dello spazio pubblico per la cittadinanza a vantaggio di un elitè del business.

In parallelo, ma focalizzandosi su una realtà più vicina a quella attuale, nasce Virgoloribelle (omaggio a Città ribelli), un progetto di visual communication per riven-

dicare il territorio del Virgolo (Bolzano) ed enfatizzare la sua natura pubblica come punto di incontro e luogo panoramico. Il progetto nasce come protesta alle nuove iniziative dell’associazione Signa per Bolzano: Waltherpark e Vivavirgolo. Virgoloribelle denuncia il modo in cui gli speculatori finanziari e i costruttori cercano “città di marca” con “prodotti culturali”, senza considerare gli effetti nella sfera socio-culturale e territoriale. Tutte le didascalie utilizzate per le mie foto sono state selezionate dai siti web che promuovono i progetti Waltherpark e Vivavirgolo. Questa scelta serve a dimostrare come l’effetto del linguaggio pubblicitario sia fondamentale. Alcune didascalie accattivanti si prestano anche a pubblicizzare realtà e situazioni diverse, come quella del Virgolo. Il progetto pone una domanda fondamentale, senza una risposta precisa ma come inizio di una riflessione: come, in tempi di crisi, si possono riorganizzare le città in modo che siano socialmente ed ecologicamente più giuste?

Il centro di Bolzano si reinventa
Vi diamo il benvenuto PROGETTO

» restituisce qualcosa alla città «

LIVING vista grandiosa

Lavorare può essere un piacere

WORKING
EATERY origine regionale

esperienza sensoriale

SHOPPING

L’albergo riconosciuto a livello locale ha le proprie radici nella cultura regionale

HOTEL

facilmente raggiungibile

POSIZIONE

nuovamente accessibile ai cittadini.

maggiore sicurezza maggiore flessibilità

Un pezzo di natura in città.

Il luogo offre un polmone verde all’aperto.

SOSTENIBILITÀ

Mobilità verde per tutti

MOBILITÀ
orientata al futuro

infrastrutture all’avanguardia, diventerà il nuovo e vivace luogo di incontro

diventerà pubblico ciò che è di proprietà pubblica, diventerà pubblico ciò che è privato

Spazi residui, quasi sospesi: luoghi abbandonati, terreni incolti, aree paludose, angoli inutilizzati o dimenticati, senza più uno scopo e una funzione. Ecco il Terzo paesaggio, ovvero lo spazio “neutro” del paesaggio e della storia: una dimensione destinata all’oblio ma piena di potenzialità, una risorsa inaspettata di storie e valori, di diversità e bellezza.

Un luogo “terzo” in cui la natura riprende il sopravvento ed è in grado di accogliere e nutrire la biodiversità. Così viene descritto il Terzo paesaggio di Gilles Clément, paesaggista dell’École Nationale Supérieure pour le Paysage di Versailles. Nel Terzo paesaggio troviamo luoghi in cui l’assenza dell’attività umana ha generato un rifugio per la conservazione della diversità biologica. Ciò che è «incolto» o ciò che definiamo «erbaccia»

diventa qui luogo ed elemento privilegiato del cambiamento ecologico. E’ centrale l’approccio ecologico che contraddistingue il rapporto uomo/natura, che ci invita a percepire la terra come entità viva, come un grande giardino in cui tutti i frammenti di paesaggio ignorati ci offrono opportunità di rigenerazione. Così anche il Virgolo rientra in questa categoria, un luogo abbandonato ma pieno di storia e diversità. Clément ci invita a riflettere su come l’uomo interviene e distrugge questi paesaggi. Il mio progetto vuole nuovamente invitare a riflettere in chiave più socio-culturale e di politica locale. Nella nostra quotidianità assistiamo a cambiamenti di paesaggi senza preoccuparci della loro identità o significato, ma basandoci su estetica e apparenza. Il Virgolo diventa così Virgoloribelle.

In situ

Visual communication WS 2022

Unibz – Design and Art

Student: Carlotta Rudari

Professors: Thomas Mayfried, Michele Galluzzo, Emanuela de Cecco

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