Salve n. 70 settembre 2013

SALVE

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SETTEMBRE 2013

PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE

Francesco Carri Presidente di ICCREA Banca

Toscana: terra di ciclisti

Dal 22 al 29 settembre la Toscana protagonista del ciclismo mondiale

Dynamo Camp

Intervista con Francesca Orlando, Presidente della Onlus

Boccadarno: il porto di Pisa Intervista con Stefano Bottai

Federica Landucci

Prima presidente donna di Confindustria Pistoia

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SOMMARIO 3 4

L’editoriale del presidente

Alessandro Belloni

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Una serata memorabile

Francesco Carri

Presidente di ICCREA Banca

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Il concerto del Credito Valdinievole

Club dei Soci • Jedi Travel • Aurora luce

Grazie Irlanda

Un viaggio entusiasmante nel paese dai mille colori

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Una bella Giornata

Alla scuola Casciani di Montecatini inaugurata l’aula multimediale

Toscana: terra di ciclisti Dal 22 al 29 settembre prossimi la Toscana (e Montecatini) protagonisti del ciclismo mondiale

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Luci sul territorio

70 | SETTEMBRE 2013

Umberto Guidugli

Nuovo presidente di FTBCC

• Le BCC compiono 130 anni • Giulio Magagni confermato presidente di Iccrea Holding Dynamo Camp

Intervista con Francesca Orlando, Presidente della Onlus

PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE Via Ugo Foscolo, 16/2 Montecatini Terme DISTRIBUZIONE GRATUITA Registrazione Tribunale di Pistoia n. 479 del 07.05.96 DIRETTORE RESPONSABILE Marco Maria Gulli REDAZIONE Simona Caroti

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Boccadarno: il porto di Pisa

Intervista con Stefano Bottai

Federica Landucci

Prima presidente donna di Confindustria Pistoia

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Il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione

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Il Credito Valdinievole prima fra le banche di medie dimensioni

Il presidente ha ritirato il premio a Roma.

FOTOGRAFIE - Foto Silvestri - Simona Caroti - Leonardo Catani - Archivio foto Credito Valdinievole - Archivio foto Confindustria Pistoia - Archivio foto Boccadarno Porto di Pisa - Archivio foto Dynamo Camp L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte IMPAGINAZIONE Stefano Romani Stampato in 3800 copie da Tipolito Vannini S.n.c. Buggiano SALVE è anche disponibile sul sito www.creditovaldinievole.it In copertina Federica Landucci, neo presidente di Confindustria Pistoia

EDITORIALE

L’editoriale del

presidente

D

Alessandro Belloni

opo i tempi lenti e dilatati dell’estate, settembre segna una vera e propria ripartenza, un momento in cui convogliare energie e nuovi stimoli. Per questo voglio parlare di due eventi che rappresentano entrambi un buon monito e al contempo trovo portatori di particolare entusiasmo.

Il primo riguarda da vicino Montecatini che in questi giorni viene invasa da una moltitudine di persone convogliate sul nostro territorio dai Campionati del Mondo di Ciclismo. Dobbiamo riconoscere che l’evento è in Toscana grazie alla caparbietà del Sindaco di Montecatini Giuseppe Bellandi che, avuta l’idea, l’ha perseguita con una tale dirompente ostinazione, (da vero “Termale doc”) da riuscire a raggiungere l’obiettivo che ai più sembrava impossibile.

Montecatini Terme si trova al centro dell’evento con le sue cinque partenze di altrettante gare e con la prestigiosa ospitalità per la Nazionale Italiana. L’aria che si respira in città è quella di una festa dai mille colori, per la passione e la gioiosa spensieratezza dei tantissimi appassionati e tifosi di nazionalità diverse.

In questo numero abbiamo voluto dedicare un ampio spazio all’avvenimento, riportando le voci dei principali protagonisti, sportivi, politici e organizzatori (tra questi anche il nostro socio Andrea Luchi), con l’intento non solo di raccontare l’evento in sé, ma soprattutto rendere merito a cosa rappresenta a livello mondiale. Per la città di certo

un importante palcoscenico internazionale, oltre a un forte impulso per tutte le attività ricettive e collaterali.

La seconda riflessione di questo mio editoriale è legata a quello che innegabilmente in questo momento è un fenomeno planetario e cioè l’inizio del Pontificato di Papa Francesco e il messaggio che ha lanciato ai giovani di tutto il mondo per la giornata mondiale della Gioventù a Rio. E’ innegabile come questo Papa stia entrando nel cuore di tutte le persone, anche di quelle più lontane dalla Chiesa. O forse è la Chiesa che sembra essersi avvicinata alla gente, una Chiesa che vuole vivere veramente secondo il Vangelo, a partire dal totale rifiuto degli sfarzi e da quei piccoli gesti quotidiani che il Pontefice ripete con semplicità, come il dono dello zucchetto alla folla la domenica in Piazza San Pietro, o il dialogare con i fedeli durante le omelie.

Papa Francesco è il Papa delle folle, cui dialoga con parole semplici che vengono dal cuore. Si esprime con un linguaggio comune che tutti comprendono e sentono vicino, un linguaggio fatto di parole semplici ma dirette. Ai giovani di Rio durante la giornata mondiale della gioventù ha detto “Per favore, non fatevi rubare la speranza” invitando i ragazzi a essere protagonisti e non spettatori della nascita del nuovo mondo.

“Fate casino” è la seconda frase a effetto che ha lanciato al milione di persone presenti sulla spiaggia di Copacabana.

Queste frasi sono sicuramente un monito a combattere la sfiducia e allo stesso tempo a trovare l’entusiasmo per reagire a questi momenti difficili. Ricordano a tutti noi che sono certamente i giovani l’elemento necessario per scardinare meccanismi ormai logori. Sono infatti loro gli unici che possono trasmettere a tutti noi una scossa per superare questa lunga crisi. E’ dalla loro voglia, dalla loro genialità e soprattutto dal loro entusiasmo che dobbiamo ripartire. Perché per cambiare dobbiamo tutti quanti riuscire a guardare il mondo con occhi nuovi.

Quindi ragazzi ..........”fate casino”.

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PRIMO PIANO

Francesco Carri Presidente di ICCREA Banca di Simona Caroti

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PRIMO PIANO

L

o scopo statutario di Iccrea Banca è quello di “rendere più completa, intensa ed efficace l’attività delle Banche di Credito Cooperativo, sostenendone e potenziandone l’azione”. Come?

“Iccrea Banca svolge da sempre una serie articolata di attività a supporto delle BCC. In particolare svolge il ruolo di Centrale Finanziaria del Gruppo Bancario Iccrea e del sistema del Credito Cooperativo intervenendo, con varie modalità operative, nei mercati monetari e finanziari nazionali ed esteri. Negli ultimi anni è stato prezioso l’intervento di Iccrea Banca nell’attività di funding collateralizzato che ha garantito il soddisfacimento dei fabbisogni finanziari delle BCC e delle società del GBI. Mantiene un presidio costante dei mercati finanziari e delle opportunità operative derivanti dalle azioni di politica monetaria della BCE. Iccrea Banca supporta le BCC anche con l’attività di finanziamento, sia diretto, sia a supporto dell’attività internazionale delle imprese clienti delle BCC (con i rapporti di Correspondent Banking). Iccrea Banca svolge, al servizio delle BCC, una complessa attività nell’ambito dei sistemi di pagamento, sia a livello domestico che internazionale. Scambia e regola i flussi nazionali e internazionali per conto delle banche “tramitate”. Recentemente ha intrapreso tutte le iniziative necessarie per adeguare la propria operatività alle direttive europee inerenti l’area unica dei pagamenti in euro (SEPA) e sono state create tutte le condizioni per adempiere agli obblighi imposti dalla normativa nei tempi richiesti. Sono attività molto complesse sia nella parte operativo-tecnologica che nella parte riguardante il presidio normativo. Un ruolo molto importante viene svolto nel settore della monetica sia nell’emissione che nella gestione delle carte di debito e di credito così come dei POS e degli ATM. Le iniziative ormai in dirittura di arrivo consentiranno ad Iccrea Banca la completa gestione di tutto il complesso ciclo operativo che caratterizza la monetica, anche come direct acquirer inter-

nazionale. L’attività nel settore della monetica viene interpretata come “piattaforma relazionale” che deve favorire i rapporti tra gli esercenti e i titolari di CartaBCC. Altre attività di fondamentale rilevanza per le banche di Credito Cooperativo sono quelle di amministrazione titoli, banca depositaria e back office finanza. Iccrea Banca svolge anche una preziosa attività di consulenza in particolare con il Servizio ALM, che risulta sempre più importante per le BCC che devono sapersi orientare nel complesso scenario economico e finanziario che stiamo vivendo, anche e soprattutto con una visione prospettica che individui la sostenibilità della pianificazione della loro azione futura.

Quali sono i servizi e i prodotti competitivi che Iccrea Banca offre e in cosa consiste la loro peculiarità?

Un servizio molto prezioso per le BCC e certamente competitivo è quello messo in atto con lo strumento del “pool di collateral” che ha permesso alle BCC di cogliere pienamente le opportunità offerte dalla Banca Centrale Europea. Uno strumento operativo molto elastico che si è ben adattato ai fabbisogni finanziari delle BCC. Questa attività di funding collateralizzato ha consentito di mettere a disposizione delle BCC oltre 16 miliardi di euro. Anche l’attività di ALM si caratterizza per come strumento efficace e competitivo a supporto delle banche di Credito Cooperativo che, grazie alle ottime relazioni fiduciarie che intercorrono tra Iccrea e le BCC consente di ottimizzare l’utilizzo dello strumento in un confronto sempre molto personalizzato e concreto. Un’altra attività particolarmente preziosa e competitiva per le BCC si è rivelata nel tempo quella delle cartolarizzazioni dei crediti residenziali e commerciali delle BCC. Ci sono varie altre attività, anche molto specialistiche, dove Iccrea si distingue per centro di eccellenza, in particolare nell’attività di incassi e pagamenti.

Nella descrizione della mission e dei valori di Iccrea Banca, anche sul sito Internet,

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PRIMO PIANO

vengono spesso richiamati il mare e le capacità che richiede affrontarlo: apertura, coraggio, tenacia, tecnica e resistenza. Come riesce a coniugare innovazione, professionalità e attenzione alle persone in un progetto di così ampio respiro e impegnativo?

Il mare tempestoso che Iccrea Banca e tutto il Credito Cooperativo devono navigare in questa difficile crisi economico-finanziaria richiede sicuramente “apertura, coraggio, tenacia, tecnica e resistenza” mantenendo al centro le persone con le loro capacità professionali ed umane (attenzione: non ci si propone di navigare nel mare tempestoso, ma di navigare il mare tempestoso; vogliamo cioè essere protagonisti della nostra attività). Per agevolare la migliore funzionalità dell’Istituto Centrale è stato recentemente attivato un nuovo modello di servizio teso a intensificare i rapporti tra le risorse umane sia all’interno dell’istituto che con le strutture delle BCC. Tutto ciò con una metodologia che punta al massimo coinvolgimento delle persone e alla massima trasparenza dei rapporti con le banche di Credito cooperativo.

E’ un percorso molto impegnativo che trova una larga condivisione in tutti i soggetti coinvolti.

Quanto contano in questa navigazione e in questa gestione del “transatlantico” Iccrea Banca, particolarmente difficile ai giorni nostri, i valori storici portanti del Credito Cooperativo, ai quali la società si ispira? Quanto l’azione anticiclica delle BCC? I principi ispiratori del Credito Cooperativo devono costituire un costante riferimento nell’attività di Iccrea Banca che deve saper interpretare nel modo migliore lo spirito di servizio verso le BCC che caratterizza la sua azione, così come fanno le singole BCC che si pongono al servizio dei propri soci e dei territori di operatività. E’ proprio lo spirito cooperativo che determina quel prezioso valore aggiunto che consente alle BCC di svolgere un ruolo molto importante per il

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sistema economico italiano, in particolare a favore delle famiglie e delle piccole imprese. Credito Cooperativo che ha dimostrato nel tempo di saper svolgere un’azione anticiclica particolarmente efficace nei momenti più difficili. Credito cooperativo che, per le dimensioni raggiunte e per la presenza capillare nei territori, porta con sé forti responsabilità per lo sviluppo del sistema Italia. Iccrea Banca, ad esempio, si adopera con molto impegno per agevolare l’evoluzione del sistema dei pagamenti italiano verso un minor uso del contante, ma anche di altri strumenti di pagamento ormai obsoleti come gli assegni.

Quest’anno Iccrea Banca compie cinquant’anni. Com’è cambiata la società in questo frangente e come si è evoluta Iccrea Banca per interpretarne le esigenze?

Iccrea compie 50 anni. Fu infatti costituita il 30 novembre 1963 con l’autorizzazione dell’allora Governatore della Banca d’Italia Guido Carli, in continuazione con l’attività del suo predecessore Donato Menichella che vedevano nell’Istituto Centrale un nodo decisivo della rete di casse per il loro sviluppo solido e duraturo. Casse che all’epoca coprivano quote marginali di mercato e che grazie anche al ruolo di Iccrea hanno potuto svilupparsi in modo molto considerevole. A breve il professor Giulio Sapelli completerà la stesura del libro che ricostruisce la storia di Iccrea Banca. Iccrea Banca fa ora parte integrante del Gruppo Bancario Iccrea, a essa sono demandati compiti specifici, e continua a caratterizzarsi quale soggetto decisivo a supporto dell’attività delle BCC. Lei è il sesto presidente di Iccrea Banca e a maggio 2013 ha iniziato il suo secondo mandato. Quali sono i tratti distintivi della sua presidenza, quelli in cui sente di aver fatto la differenza?

Fin dall’inizio del mio primo mandato di presidente di Iccrea Banca mi sono impegnato a sviluppare le migliori relazioni all’interno del Gruppo Bancario Iccrea e nei rapporti con le

PRIMO PIANO

BCC, con un’azione molto trasparente, supportato da un CdA composto da autentici cooperatori di credito molto esperti e coerenti. L’ingresso di nuove figure professionali di elevato spessore all’interno del GBI, tra cui il Direttore Generale di Iccrea Banca Leonardo Rubattu, hanno dato un forte contributo all’innovazione operativa ed al miglioramento della qualità dei servizi. Sono molto soddisfatto dei risultati fino ad oggi ottenuti.

Oltre alla presidenza di Iccrea Banca ha anche quella della BCC della Maremma, un’altra realtà importante, solida e dinamica che quest’anno festeggia i 130 anni dalla fondazione. Cos’ha portato della sua esperienza alla guida della BCC in Iccrea?

La presidenza della Banca della Maremma è stata fondamentale per poter interpretare al meglio il ruolo di presidente di Iccrea Banca. In particolare la forte connotazione cooperativa, di vicinanza al territorio e ai Soci, che caratterizzano da sempre la Banca della Maremma, che costituisce un riferimento riconosciuto ed apprezzato per la comunità locale. Dall’esperienza della Banca della Maremma ho portato in Iccrea Banca la convinzione che solo con attività di squadra e confrontandoci costantemente con i nostri interlocutori possiamo svolgere appropriatamente i compiti che i nostri statuti ci demandano. Non dobbiamo avere timori di confrontarci con gli altri e dobbiamo saper riconoscere i nostri punti di forza ma anche di debolezza. Questo approccio fino ad oggi è stato premiato e la recente indagine di Customer Satisfaction che ha riguardato un campione molto significativo di BCC lo dimostra.

Vista la sua esperienza e conoscenza e l’avamposto privilegiato da cui può analizzare questa lunga ed estenuante crisi, cosa può dire ai nostri Soci, alle famiglie, agli imprenditori? Il 2014 sarà veramente l’anno giusto per la ripresa?

La gravissima crisi, ancora in corso, così come autorevolmente affermato anche dal

Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, può realisticamente subire una inversione di tendenza, seppure lieve già a partire da fine 2013. Ritengo che l’assetto produttivo di cui è dotato il nostro sistema economico, la qualità dei suoi prodotti, la ricchezza ambientale ed il patrimonio artistico che caratterizzano l’Italia costituiscano delle basi solide su cui poter costruire la ripresa economica nel futuro. Sarà necessario un forte impegno da parte di tutte le componenti della nostra società, in particolare attivando prontamente e con forza tutte le iniziative necessarie allo snellimento burocratico della nostra Pubblica Amministrazione, al sostegno dell’innovazione ed a di tutto ciò che possa consentire di creare lavoro, in particolare per i giovani.

Francesco Carri è nato a Grosseto, dove abita con sua moglie. Dopo il conseguimento della laurea in Scienze economiche ha iniziato la sua attività lavorativa alle dipendenze del Credito Italiano.

E’ stato un periodo molto importante per la sua formazione professionale poiché gli ha offerto l’opportunità di conoscere tutti i settori bancari di operatività. Ha lasciato il Credito Italiano nel 1987 per dedicarsi all’insegnamento di Economia Aziendale e per iniziare l’esercizio della libera professione come commercialista. Ha conosciuto il Credito Cooperativo grazie a un caro amico di lunga data che ancora dirige la Banca della Maremma - Credito Cooperativo di Grosseto, Giancarlo Ciarpi. Nel 2001 è stato nominato presidente della Banca della Maremma dopo aver svolto un mandato quale presidente del Collegio sindacale.

“Fin dall’inizio - afferma Carri - mi sono riconosciuto nei principi ispiratori della cooperazione di credito e ho cercato, con molto entusiasmo, di dare il meglio per lo sviluppo della banca e della comunità locale”.

Carri è molto legato alla Maremma, “ la considero un luogo incantevole per vivere”, dice. Legge libri di storia e di economia e ama fare lunghe passeggiate. Segue con piacere un po’ tutte le discipline sportive e ha praticato il tennis a livello agonistico per molti anni.

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CLUB DEI SOCI

Compagni di viaggio Quando viaggiare è scoprire, conoscere e godere del bello. In totale serenità.

Già altre volte prima di questa occasione avevo avuto modo di entrare in contatto con l’agenzia viaggi Jedi Travel. Con la sua localizzazione in pieno centro è difficile da non notare. Si trova infatti in via Don Minzoni, più o meno dove era situata la primissima sede del Credito Valdinievole (e qui sfido i più a ricordare!!), vicino al Bar Impero, luogo mitico per noi ex fanciulle termali degli anni ‘80.

Devo dire che le altre volte ci ero entrata per regali ad amici che avevano pianificato qui il proprio viaggio di nozze. Ottima impressione, certamente, cordiali, efficienti, permettetemi “normali” se, cosa invece non scontata, si assume per normalità un buon livello di affabilità, competenza e gestione della clientela.

Poi, per il Club dei Soci ho avuto il piacere di incontrare Omaima Senkaz, la titolare di Jedi Travel e ne sono davvero restata folgorata. Un’espressione vivace unita a un sorriso affabile e disarmante. Dopo dieci minuti che ci parlavo ho capito immediatamente cosa aveva spinto i miei amici ad affidare a lei l’organizzazione dei propri viaggi da sogno. Vediamo se riesco a rendervi l’idea di quanto mi ha trasmesso.

Inizio l’intervista e Omaima mi racconta un po’ la sua storia. Nata in Italia da genitori tunisini, frequenta l’Istituto Alberghiero Martini di Montecatini e al termine, inizia la sua gavetta in Italia e all’estero per perfezionare le lingue e farsi esperienza nel campo

IL SOCIO Visita lo spazio dedicato a Jedi Travel su: www.soci.creditovaldinievole.it

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turistico. Lo spirito imprenditoriale non si impara, si sa, ma quando uno ce lo ha dentro si trova a fare scelte coraggiose, come aprire la prima agenzia turistica poco più che ventenne. Era il 1997 e nasce Jedi Travel sempre in via Don Minzoni come adesso, ma sull’altro lato della strada in uno spazio ben più ristretto.

Com’è andata all’inizio?

Certo non è stato facile. Devo essere sincera sono stati anni molto duri e faticosi. Ho lavorato davvero tanto e tanti sono stati i pensieri e le preoccupazioni. Ma devo dire che il tempo ci ha premiato e con gli anni stiamo raccogliendo i frutti di tutto quanto abbiamo fatto.

Il portale soci ci ha messo in contatto, quindi non resisto alla tentazione di entrare subito nell’argomento internet.

Il turismo è uno dei settori che ha recepito per prima e in cui la rete ha determinato le modifiche maggiori. Tu hai vissuto in pieno gli anni dell’ingresso e poi esplosione dell’era digitale.

Certo, non posso che confermarti che internet ha veramente cambiato ogni cosa. Devo dire che all’inizio non sembrava, e sinceramente anche io non avrei creduto possibile un tale stravolgimento, e invece è accaduto.

Ma insomma, cosa è cambiato?

Prima facevi riferimento all’agenzia viaggi per qualun-

CLUB DEI SOCI

que tipo di spostamento, mentre oggi in linea di massima per piccole trasferte, per i week end o comunque per itinerari standard, molte persone tendono a organizzarsi da soli online. L’agenzia resta invece il supporto irrinunciabile quando si vuole un viaggio particolare o comunque per un servizio avanzato.

Tipo?

Noi seguiamo i nostri clienti in ogni fase, dal momento della pianificazione fino al ritorno.

Questo vuol dire ad esempio dare non solo una consulenza specifica, ma anche fattiva per il disbrigo delle pratiche. E ti assicuro che in molti casi si tratta di cose che richiedono attenzione e competenza, basti pensare a quelle per i visti consolari, o tutte le procedure che riguardano gli spostamenti dei minori con o senza accompagnatori.

Poi ci sono comunque le persone che vogliono la certezza e la comodità del servizio “chiavi in mano”, e magari si affidano a noi per ogni tipo di spostamento che devono programmare, sia per lavoro che per piacere.

E per le mete invece cosa ci dici?

Come ti raccontavo, il 70% dei nostri clienti vuole organizzare un viaggio particolare e qui inizia per certi versi la parte più difficile ma anche la più bella. E’ mio compito cercare di capire e interpretare i gusti e le esigenze delle persone che si rivolgono a me - e qui gli occhi vi assicuro che iniziano a brillare all’impazzata –, tutto sta nel rapporto umano. Individuate le mete, inizia la fase di studio e sviluppo dell’itinerario volto a proporre un programma equilibrato e soddisfacente per ogni tipo di esigenza. In oltre quindici anni di attività, sono tantissime le casistiche e gli scenari, ciascuna diversa e con le proprie peculiarità.

Ti vedo davvero particolarmente entusiasta di tutto ciò...

Vero, potrei parlarne per ore. Non posso negarlo, ogni volta mi immedesimo veramente nei miei clien-

ti. Vivo il viaggio attraverso di loro: prima, durante e dopo, con una trepida attesa dei feedback di chi ritorna.

Parlando di mete, quali segnali come mete preferite?

Come tendenze estive devo dire che si confermano quelle degli scorsi anni, con Formentera e le isole greche a farla da padrone. Per i viaggi invece più costruiti, si parla ancora molto dell’America del Nord e dell’Oriente.

E tu, che mi dici del tuo viaggio da sogno?

Indugia, distoglie gli occhi…. Penso a come sia possibile che tergiversi nella risposta, poi riprende il fiume di parole e di energia.

Ti dico che mi metti in difficoltà, perché è proprio vero che ogni volta che faccio un viaggio me ne innamoro. Quindi dovrei dirteli tutti o più semplicemente l’ultimo. Adesso sto finalmente programmando le mie vacanze: torno di nuovo in California con un itinerario pensato apposta per la mia bambina, quindi Disneyland, i grandi parchi, ecc… Non vedo l’ora di partire!!

Finisco l’intervista e saluto Omaima con il pensiero che il mio viaggio del sogno, la Polinesia, prima o poi verrò a farmelo organizzare proprio da lei. Anche io non vedo l’ora!!

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CLUB DEI SOCI

La magia del led Artigianalità, tecnologia, innovazione e una forte presenza sui social network Certo non importa essere grandi aziende in famosi centri urbani o industriali per avere una mente aperta e uno spirito imprenditoriale vincente. Si può anche essere una piccola azienda di provincia e magari avere anche il titolare donna, tanto per non farsi mancare alcuna “stranezza”. Perché diciamolo, il nostro Bel Paese certo non si distingue per le pari opportunità nel mondo lavoro o per l’innovazione diffusa.

Cristina Baldi è invece la brillante titolare di Aurora Luce S.r.l., società che si occupa della progettazione e produzione di apparecchi illuminanti sia tradizionali che a LED, ed è proprio questa tecnologia a rappresentare il core business dell’azienda.

Mi domando subito, cosa si intende per illuminazione a LED? In elettronica il LED (Light-Emitting Diodes) è un diodo a emissione luminosa che sfrutta le proprietà ottiche di alcuni materiali semi-conduttori.

Scusi l’ignoranza, e quindi?

Si tratta di un tipo di illuminazione più efficiente dal punto di vista energetico, con una durata maggiore e un minor impatto per l’ambiente. Inoltre consente soluzioni innovative e creative che portano a integrare la luce nelle nostre case, negli spazi di lavoro e nelle città.

Integrare… intende che si perdono lampadari,

IL SOCIO Visita lo spazio dedicato a Aurora Luce su: www.soci.creditovaldinievole.it

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piantane, abat-jour?

Perdere è una parola grossa. Sicuramente in un mercato grande come quello dell’illuminazione, c’è spazio per ogni tipo di soluzione. Certamente negli ultimi anni la tendenza segnata da architetti e designer è quella di fare della luce un vero e proprio elemento di arredo. E questo è il nostro mercato. Consideri che nei cantieri che seguiamo, circa il 97% non utilizza lampadari ma faretti illuminanti a led o soluzioni analoghe. E quasi sempre sono progetti custom.

Anche nel caso dei lampadari, lavoriamo praticamente sempre su disegno. Anche perché ci chiedono prodotti esclusivi e molto particolari, come ad esempio l’enorme lampadario che abbiamo recentemente installato in via Tornabuoni a Firenze.

Quindi lavorate a stretto contatto con i professionisti.

Certo ed è per noi una collaborazione molto preziosa. In Italia lavoriamo direttamente con il cliente finale, ma nella maggioranza dei casi è il professionista a portarci sul cantiere. Insieme a lui facciamo un sopralluogo, studiamo una soluzione e realizziamo una sorta di prototipo. Da qui poi parte il lavoro vero e proprio.

A sentirla parlare, sembra un’attività sartoriale.

E infatti lo è, tanto che non abbiamo un magazzino relativo al prodotto finito ma solo a semi-lavorati; parti che assembliamo e modifichiamo a seconda delle esigenze.

CLUB DEI SOCI

ho fondato la mia attività sulla convinzione che fosse necessario aprirsi il più possibile al mondo digitale.

Perché oggi va così e domani ancora di più.

Questo vuol dire che lei utilizza il web per lavorare?

Sì abbiamo un sito internet, ma per noi sono i social network il maggior propulsore. La nostra azienda è presente su Facebook e Twitter ma certamente è stato Linkedin a rappresentare una vera svolta, fornendoci costantemente contatti professionali qualificati.

Quindi si possono fare affari online?

Nel nostro caso direi che si fanno tanti contatti mirati.

E tutto in modo semplice. Su Linkedin ad esempio, abbiamo stretto rapporti con agenti, imprenditori, attività di import export, clienti finali. Magari si agganciano relazioni dirette che poi sviluppiamo vis à vis in fiere nazionali o internazionali, e così via. Certo bisogna dedicarsi a questa attività in modo costante e professionale e non considerarlo un passatempo.

Se si riesce a fare, la differenza si vede anche in termini di fatturato.

E all’estero, invece, come funziona?

In questo caso lavoriamo con intermediari, quindi con distributori, agenti, ecc… Poi ci sono i nostri due maggiori mercati dove siamo presenti in modo più consolidato, e sono l’Ucraina dove abbiamo un ufficio distaccato e il Barhein in cui operiamo con uno show room.

Veniamo al motivo che ci ha fatto incontrare.

Cosa ne pensa del Club dei Soci?

Sinceramente ho valutato subito positivamente l’iniziativa della Banca di proporre uno strumento di comunicazione al passo con i tempi. Il tutto gratuitamente, che non guasta mai. Dal 2010 direi che

Un risparmio immediato sul consumo di energia elettrica è ciò che attende tutti coloro che decideranno di passare dall’illuminazione tradizionale a quella con tecnologia LED. In più Aurora Luce propone il servizio di consulenza gratuito a tutti i Soci che aderiranno alla convenzione presente su Club dei Soci, oltre a uno sconto del 30% su tutti i prodotti LED.

La tabella sopra riportata mette a confronto 4 tipi diversi di lampadine con diversa tecnologia e resa luminosa. I dati sono da ritenersi puramente dimostrativi e si riferiscono ad un uso giornaliero di 6 ore per 365 giorni, considerando un costo medio di 0,18 € per Kw/h.

Le caratteristiche evidenziate con il segno (*) possono variare in base al prodotto acquistato.

CLUB DEI SOCI Su ogni Salve dedicheremo uno spazio esclusivo a coloro che hanno aderito al portale Club dei Soci.

Vuoi essere tu il prossimo protagonista? Scrivi una mail segnalando la tua attività a ufficiosoci@creditovaldinievole.bcc.it o contattaci al 0572.909168

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TOSCANA

TERRA DI CICLISTI Dal 22 al 29 settembre prossimi la Toscana (e Montecatini) protagonisti del ciclismo mondiale di Diletta Severi

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PRIMO PIANO

M

entre scriviamo questo servizio, manca un mese all’evento che accenderà i riflettori di mezzo mondo sulla nostra Toscana: i mondiali di ciclismo su strada. L’Uci Road World Championship rappresenta uno degli eventi di maggiore interesse mediatico al mondo: non soltanto tra le manifestazioni a carattere sportivo ma, più in generale, tra tutti gli eventi che ottengono visibilità mediatica. La condivisione della passione per il ciclismo e la lungimiranza nel capire l’irripetibile occasione di ospitare una tale manifestazione da parte di una Regione, quattro Province e cinque Comuni hanno garantito l’effettiva realizzazione di un evento a larghissima partecipazione, capace di entrare nel territorio. Perché Montecatini Terme, Firenze, Fiesole, Pistoia e Lucca saranno solo i punti di partenza e di arrivo di un evento che attraverserà l’intera area, proponendo ad una platea planetaria alcuni dei panorami naturali e culturali di maggiore suggestione nel mondo. Ma la Toscana non è solo bella: è anche la terra che ha visto nascere e crescere molti campioni delle due ruote. Bartali, Nencini, Magni, Bitossi, Ballerini, Tafi, Bartoli, Bettini, Cipollini, solo per citarne alcuni. Non è stato certo facile il percorso dei Mondiali: un percorso costellato di incertezze, soprattutto per quanto riguarda i finanziamenti dell’evento e gli impegni del Governo centrale. Ma, adesso, in molti tirano un sospiro di sollievo, perché il Mondiale è realtà, certezza e soprattutto una grandissima occasione per il territorio toscano. Sarà un percorso all’insegna dell’ arte e della bellezza, un tracciato pensato per esaltare lo spettacolare e affascinante paesaggio toscano e il ricco patrimonio artistico delle città. A partire da Firenze, che vedrà volare i corridori davanti Piazza Duomo, nel cuore del centro storico cittadino.

Insomma, le prerogative per un grandissimo evento ci sono tutte, per un Mondiale che è anche memoria del ciclismo, con il grande impegno dell’ex Commissario Tecni-

Franco Ballerini

co e storica figura delle due ruote, Alfredo Martini, e sarà anche un omaggio speciale a Franco Ballerini, CT della nazionale di ciclismo scomparso in un incidente di rally nel 2010. L’ultima gara, infatti, passerà davanti al cimitero di Casalguidi: un saluto simbolico a quel grande personaggio che, per primo, fece richiesta di portare la corsa nella sua Toscana.

I NUMERI. Il Mondiale non è soltanto un evento sportivo, ma un insieme di programmi, progetti ed iniziative che presentano elementi di novità rispetto alle passate edizioni. A cominciare dal numero di gare, aumentato rispetto all’edizione 2012. Il maggior numero di competizioni, quindi, sviluppa anche un allungamento del numero di giorni di attività ufficiali (nove, complessivamente). 106 i chilometri di percorso, che coinvolgeranno in modo diretto un numero di città superiore

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a quanto accaduto sinora; saranno 90 le nazioni rappresentate e circa 3000 le persone coinvolte nell’organizzazione (comitato organizzatore, staff, volontari). Mille gli atleti partecipanti. Per quanto riguarda la portata mediatica, gli organizzatori hanno stimato che saranno oltre 1.500.000 gli spettatori lungo il percorso, 7000 le persone accreditate, di cui 1400 i giornalisti e 150 i fotografi.

Provenienti da tutto il mondo, saranno 800 le testate presenti, 250 le emittenti collegate per un totale di 180 paesi interessati all’evento.

I PERCORSI. Saranno sicuramente ricordati come fra i percorsi più belli di sempre, in una regione, la Toscana, da sempre amante del ciclismo fino nell’anima. Un Mondiale da cartolina, in cui tutte le gare transiteranno, come detto, anche dal Duomo di Firenze, in uno

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Alfredo Martini, a sinistra, con Angelo Zomegnan,

scenario da favola. Si parte domenica 22 con la cronometro a squadre, da Pistoia (Donne Elite) e da Montecatini Terme (Uomini Elite) con arrivo al Mandela Forum di Firenze (arrivo stabilito per tutte le gare). Il lunedì, invece, è il turno delle cronometro individuali con partenza da Firenze Cascine (Donne Junior) e da Pistoia (Under 23).

Martedì 24 settembre entrambe le partenze

riguarderanno Firenze con Uomini Junior e Donne Elite, mentre mercoledì 25 ci sarà la seconda partenza da Montecatini. Il giorno successivo, riposo. Si riparte il venerdì da Firenze con le Donne Junior e di nuovo da Montecatini con l’Under 23. Sabato 28, grande protagonista sarà di nuovo la città termale con due partenze (Uomini Junior e Donne Elite). Chiudono l’intensa settimana, Lucca con la partenza, in mattinata, della categoria Uomini Elite e Pistoia con la cronometro maschile Under 23.

MONTECATINI TERME PROTAGONISTA. “Era il 2009 - dichiara il sindaco di Montecatini, Giuseppe Bellandi - e con Franco Ballerini ci venne in mente di chiedere di organizzare i mondiali di ciclismo 2013.

Sembrava una follia, ma grazie ad un grandissimo lavoro di squadra e a tanta dedizione adesso siamo qui, ad aspettarli con trepidazione. Franco non c’è più, ma è proprio a lui che dedichiamo questi Mondiali”.

Incontriamo il primo cittadino della città termale nel suo ufficio, in una mattinata assai convulsa, perché l’evento è alle porte, e ancora di cose da fare ce ne sono tante. A Montecatini, d’altronde, spetta la paternità dell’idea e il coraggio di averla condotta in porto: sarà, quindi, una delle protagoniste principali della manifestazione, alla faccia di chi pensava che di fronte a Firenze o a Lucca, avrebbe fatto la parte della Cenerentola. “In realtà - afferma sicuro Bellandi - ho sempre saputo quale sarebbe stato il nostro programma e, di conseguenza, il nostro ruolo. Al di là delle cinque parten-

ze, sempre a Montecatini sarà realizzato un “Villaggio Mondiale” dove poter parlare di sport e incontrare i propri beniamini. Qui, poi, le squadre partecipanti potranno rilassarsi prima e dopo le gare, prendendosi l’abbraccio dei tifosi e degli appassionati di ciclismo. Sono infatti già parecchi i team delle Nazionali di ciclismo che hanno scelto la Valdinievole per soggiornare prima e durante lo svolgimento dei Mondiali. L’Italia, ad esempio, sarà ospite del Grand Hotel La Pace. I team raggiungeranno la Toscana

Giuseppe Bellandi

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con un certo anticipo sulle date delle gare, per acclimatarsi e per allenarsi sul percorso”. Una scelta - quella di candidarsi per i Mondiali - azzardata, per certi versi, ma fatta solo per Montecatini. “Poter coniugare sport, cultura, benessere in una città che ha nel prodotto salute la sua storia, mi sembrava vincente per poter mirare ad un rilancio turistico-economico. Così come mi è sembrato funzionale ad una promozione territoriale - continua Bellandi - portare per la prima volta il ciclismo mondiale in una terra - la Toscana - che ha la passione per le due ruote del proprio DNA. Certamente, per Montecatini sarebbe stato utopico poter sopportare solo sulle proprie spalle il peso di un Mondiale, ma la soluzione del format che coinvolge l’asse Lucca - Firenze è stata perfetta”. Un percorso intrapreso concretamente tre anni fa - dopo l’annuncio dell’assegnazione a Melbourne nel 2010 - difficile e altalenante. “In realtà, momenti di gloria, da allora ben pochi. Tanto lavoro, molte difficoltà soprattutto per la mancanza di aiuto dal Governo centrale e per le troppe lungaggini burocratiche. Però è stato un piacere vedere la Toscana e le sue città correre unite verso un obiettivo comune.

Tutti hanno subito intuito che i Mondiali sono un evento anti-ciclico: le biciclette se ne andranno, ma le infrastrutture rimarranno a beneficio di tutti. Porteranno sul nostro territorio risorse ed investimenti”.

Giuseppe Bellandi è, per altro, un grande appassionato delle due ruote, quindi l’avere il Mondiale in casa sarà doppiamente appagante. “Mi auguro da amante di questo fantastico sport che il Mondiale lo vinca un italiano”, ci confida. E, invece, da amministratore, quale risultato la renderebbe veramente felice? “Vorrei - ci spiega - che il messaggio promozionale che il Mondiale porta con sé raggiunga quante più persone possibile. Quando tireremo le somme del post evento, mi riterrò soddisfatto se non saremo scesi sotto le stime fatte, in termini di visibilità e di impatto mediatico. Personalmente, invece, sono già felice di aver co-

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nosciuto Franco Ballerini, Alfredo Martini, di aver vissuto la gioia irripetibile di Melbourne e di aver visto realizzate, nella mia Valdinievole, importanti opere”.

DENTRO L’ORGANIZZAZIONE. Organizzare un Mondiale di Ciclismo è un’opera titanica, soprattutto per le sue connotazioni particolari: la durata, il coinvolgimento di più location e il numero di partecipanti. Lo sa bene Andrea Luchi responsabile dell’Accommodation per il Comitato Organizzatore, ex manager della palla a spicchi, a cui nel 2009 è stata affidata, appunto, la gestione dell’alloggiamento e della sistemazione di atleti, squadre e del loro seguito. “Una cosa davvero incredibile - ci conferma - considerato soprattutto che è il primo Mondiale di ciclismo che si correrà in Toscana, terra d’arte, di cultura, di buon cibo, di buon vino ma

Andrea Luchi

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anche di biciclette. E parliamo di un evento che è il quinto a livello Mondiale, per fatturato e coinvolgimento di pubblico”. Uomo di sport da sempre, Luchi confida che la sua esperienza internazionale nel basket, ed in particolar modo in Eurolega, gli è molto servita in questo suo impegnativo incarico.

“Anche se parliamo di due sport completamente diversi, ho maturato una solida esperienza nel lavoro in team e organizzato per obiettivi settimanali: una volta raggiunti, me ne prefiggo di nuovi”. Eppure, di punti critici ce ne sono stati molti, durante questa

cavalcata che terminerà definitivamente il prossimo settembre: “Da quando la Toscana si è aggiudicata il Mondiale, sono cambiati tre Governi, e soprattutto sono cambiate le congiunture economiche. Quindi, è facile immaginare quali possono essere state le difficoltà maggiori. Tuttavia, la squadra che ha gestito, e sta gestendo i lavori, è sempre stata all’altezza di questo progetto”. Andrea Luchi è perfettamente in linea con tutti coloro che vedono nel Mondiale un’opportunità di crescita per le nostre terre, conosce bene i numeri della manifestazione e sa benissimo quale potrà essere la portata in termini di visibilità. “Grazie alla televisione e ad internet, l’evento sarà trasmesso in mondovisione, per un totale di otto giorni consecutivi di copertura e con una audience stimata intorno al miliardo di spettatori, ovvero un abitante del mondo su sei avrà la Toscana sul suo televisore”. Ma aldilà della valenza promozionale, il Mondiale ha avuto il merito di unire sotto un unico tetto, soggetti che difficilmente sono abituati a collaborare: “Forse è stata la prima volta - riflette Luchi - che associazioni di categoria si siedono allo stesso tavolo cre-

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Vincenzo Nibali in maglia rosa

ando sinergia. Così come è un esempio emblematico che ben cinque Comuni, quattro Province ed una Regione abbiamo lavorato gomito a gomito per un intento condiviso”.

L’impegno profuso da tutto il Comitato Organizzatore è stato immenso: per questo, Andrea Luchi, ha alte aspettative: “Vorrei, prima di tutto, che fosse un Mondiale all’insegna della sportività. E poi, dagli addetti ai lavori mi aspetto cortesia, professionalità ed entusiasmo. Se il passaparola sarà positivo, se chi torna a casa sarà felice di essere stato in Toscana, allora sarà stato un evento vincente, anche fuori dalla pista”.

NIBALI, IL CAMPIONE. Il ricordo del suo trionfo all’ultimo Giro d’Italia è ancora vivo e l’eco dell’impresa non si è ancora spenta: eppure, già si riparla di lui, perché è uno dei protagonisti più attesi, nonché uno dei favoriti alla vittoria finale.

Vincenzo Nibali (ventinovenne, messinese di origine, lamporecchiano d’adozione) è un corridore da corse a tappe, ha vinto la Vuelta nel 2010, due edizioni della Tirreno-

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Adriatico, la maglia rosa quest’anno ed è l’unico italiano, con Felice Gimondi, ad essere salito sul podio di tutti e tre i Grandi Giri.

A Lamporecchio, a Mastromarco, in tutta la Toscana è un eroe, un idolo delle due ruote.

Prima domanda, piuttosto scontata: Vincenzo, quanto è felice di correre i Mondiali nella sua Toscana?

Davvero molto. In Toscana sono cresciuto ciclisticamente e anche dal punto di vista affettivo, qui è come se avessi una seconda famiglia. Correre un evento prestigioso come i Mondiali sulle strade che sento mie è qualcosa di particolarmente speciale ed emozionante. Si passa, infatti, da luoghi dove mi

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sono sempre allenato, come il San Baronto, strade dove ho costruito dei successi che mi hanno permesso di passare professionista, quindi avrò uno stimolo in più.

Pensa di poter essere avvantaggiato per la vittoria finale in virtù del fatto che corre in zone a Lei note?

Sicuramente potrà essere un vantaggio, non solo per il fatto di conoscere le zone, ma anche per il tifo che so non mancherà.

Per il resto dipende da quanto sarò in forma. Comunque, su queste strade mi sono sempre trovato molto bene e questo è un aspetto importante in vista del Mondiale.

Con il CT Bettini a giugno abbiamo provato il percorso: è molto bello e veloce, con tratti in salita e quindi potrebbe essere adatto alle mie caratteristiche. Da tenere in grande considerazione in particolare la salita di Fiesole, in quanto come lunghezza potrà fare da trampolino di lancio per lo strappo di via Salviati.

Quali saranno, secondo Lei, i punti di forza di questo Mondiale Made in Tuscany?

Penso sia uno tra i Mondiali più duri di sempre. Non mancherà quindi lo spettacolo sulle strade, favorito sia dai ciclisti che si contenderanno il titolo, sia dalla gente, perché credo che saranno numerosi gli appassionati di ciclismo che affolleranno i punti più caratteristici del percorso.

Da uomo di ciclismo, è d’accordo con chi vede nel Mondiale un motivo di rilancio turistico-economico del nostro territorio?

Questo tipo di eventi porta di certo l’affluenza di un gran-

de pubblico, non soltanto dalle varie zone d’Italia, ma da tutto il mondo. E’ una delle corse più importanti nel calendario ciclistico internazionale, quindi attira anche attenzione mediatica. Per questo, sì sono d’accordo, potrà essere una bellissima vetrina per queste zone. Un modo magari per farle conoscere anche a chi è appassionato di ciclismo e fa vacanze in bicicletta.

Ha mai paura che il ciclismo possa perdere il suo indubbio fascino, considerati i continui scandali che lo travolgono?

No, perché certe situazioni appartengono al passato, a vecchie generazioni. Il ciclismo è cambiato e in ogni caso non perde i suoi tifosi per gli scandali che ci sono stati. Lo vedo dalla gente che ci continua a tifare. E’ uno sport che appassiona e tra i tifosi la maggior parte pratica anche ciclismo quindi conosce i sacrifici che facciamo ogni giorno, anche in allenamento.

Lei è uno dei favoriti alla vittoria finale: come si è preparato mentalmente e atleticamente per non deludere i suoi sostenitori?

Questo mondiale in Toscana è qualcosa a cui tengo tantissimo, quindi cercherò di arrivare in grande forma. Sarà molto difficile riuscirci, perché la stagione di quest’anno per me è stata molto lunga, ho puntato tutto al Giro d’Italia e corso molto in avvicinamento. Dopo un periodo di pausa, ho ripreso a correre a fine luglio con il Giro di Polonia. Determinante sarà la Vuelta. Vedremo come andrà e come sarà la mia condizione al termine.

Al di là di come starò io fisicamente e mentalmente, di certo la concorrenza sarà agguerrita, vedremo. Non voglio fare promesse, ma ce la metterò tutta.

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CREDITO COOPERATIVO

Umberto Guidugli Nuovo presidente di FTBCC Lo scorso 16 luglio il Consiglio di Amministrazione della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo ha approvato l’elenco completo delle proprie cariche. Infatti se nel corso dell’assemblea dello scorso 8 giugno si era proceduto alla nomina di Umberto Guidugli, Presidente di Banca della Versilia e Lunigiana, come nuovo presidente di FTBCC, adesso a tale figura viene affiancato un Vicepresidente e un Comitato esecutivo formato da un totale di sette membri. Per quanto riguarda la figura di Vicepresidente è stata nominata Mara Moretti, Presidente della Bcc della Valdichiana.

Il Comitato esecutivo è composto, oltre che dal Presidente e Vicepresidente, anche da:

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Alessandro Belloni, Presidente di Credito Valdinievole BCC di Montecatini Terme e Bientina; Franco Papini, Presidente di BCC di Pescia); Luca Bartolini, Presidente di Bcc dell’Elba; Paolo Sestini, Presidente di Bcc Anghiari e Stia; Fernando Andreini, Vice Presidente Banca di Saturnia e Costa d’Argento.

La Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo ha la funzione di fornire rappresentanza, assistenza, consulenza tecnica e formazione alle 27 Banche associate che complessivamente enumerano oltre 300 sportelli, 90.000 soci e 2.540 dipendenti.

Le 27 banche aderenti alla Federazione - al 31 dicembre scorso - contavano 605mila clienti ed 89.398 soci, questi ultimi in crescita - rispetto al 2011 - del 4,9%.

Nel 2012 la raccolta diretta delle BCC toscane è stata di 11,21 miliardi di euro, con un aumento dell’1,7% rispetto al 2011 ed a fronte di una crescita media del sistema bancario italiano pari allo 0,4%. La quota di mercato regionale relativa alla raccolta diretta delle BCC ha sfiorato il 10% (9,8%). Relativamente agli impieghi alla clientela, nel 2012 le BCC toscane hanno toccato quota 10,20 miliardi di euro, con un +0,12% rispetto alla media del sistema bancario nazionale che è andata in negativo dello 0,9%. Stabile (a 8,3%) anche la quota di mercato regionale degli impieghi.

Sotto il profilo reddituale la gestione 2012 delle BCC toscane ha registrato, rispetto al 2011, un segno più sia per il margine d’interesse (+8,5%) che per il margine d’intermediazione (+17,6%) e un utile netto consolidato pari a 30 milioni di euro (+15,2%). Le sofferenze lorde/impieghi hanno raggiunto il 7,2% (contro media sistema del bancario toscano dell’8,5%). Interessanti anche i dati relativi alla ‘solidità’ del sistema BCC toscano, che ha registrato - alla chiusura del 2012 - un patrimonio di 1,38 miliardi di euro (+5,25%), l’indice Core Tier 1 al 12,8% ed il Total Capital Ratio al 13,5%. Da non sottovalutare anche il dato occupazionale, con il numero dei dipendenti cresciuto a 2.544 unità (+3%).

CREDITO COOPERATIVO

LE BCC COMPIONO 130 ANNI Il 20 giugno 2013 sono ricorsi i 130 anni di fondazione della prima Cassa Rurale italiana, costituita il 20 giugno 1883, su iniziativa di Leone Wollemborg, a Loreggia, in provincia di Padova. Da allora, le “BCC-Casse Rurali” hanno mantenuto nel corso degli anni uno strettissimo rapporto con il territorio di riferimento, intrecciando la propria storia con quella delle comunità, tanto da conquistarsi a pieno titolo l’appellativo di “banca locale”.

Le Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali ed Artigiane (in Alto Adige anche Casse Raiffeisen) nascono infatti sul finire del 1800 come una nuova forma di credito, sul modello sviluppato in Germania da Friedrich Wilhelm Raiffeisen, fondato sul localismo e su motivazioni etiche di ispirazione cristiana. Prendono le mosse grazie all’opera di cooperatori ispirati dal Magistero Sociale Cristiano (Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII) che ebbero un ruolo

ICCREA HOLDING

GIULIO MAGAGNI CONFERMATO PRESIDENTE

determinante nello stimolare le fasce umili delle popolazioni rurali (soprattutto agricoltori ed artigiani, allora categorie prevalenti e particolarmente fragili) ad affrancarsi dalla miseria e dal fenomeno diffuso dell’usura.

Oggi, collegate in un sistema “a rete” in grado di valorizzarne le autonomie e, al tempo stesso, di conseguire significative economie di scala, le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali (BCC-CR) sono 394, con 4.448 sportelli distribuiti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale. Un unico sistema organizzativo che occupa una posizione di primo piano nel sistema bancario italiano sotto vari profili: per numero di sportelli, con una quota di mercato superiore al 13%; per ammontare degli impieghi complessivi, pari a 138,9 miliardi di euro; per raccolta diretta totale, pari a 153,7 miliardi di euro (dati al 31 dicembre 2012). I crediti delle BCC-CR rappresentano il 22,6% del totale dei crediti alle Piccole imprese artigiane, l’8,6% dei crediti alle Famiglie, l’8,6% dei crediti alle Società non finanziarie, il 12,3% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore).

Ma è soprattutto la forma originale di fare banca che rende ancora di grande attualità le BCC-CR. Da esattamente 130 anni aiutano le tante comunità del nostro paese a crescere coniugando solidarietà ed economia. Un modo ‘differente’ di fare banca, basato sul mutualismo e sul reinvestimento del risparmio raccolto nel territorio di competenza.

In occasione della ricorrenza il movimento ha scelto un’immagine giovane e fresca che rappresenta il nostro modo di fare banca controcorrente da 130 anni.

Nella prima riunione del Consiglio di Amministrazione, a Roma lo scorso 4 luglio, Magagni è stato eletto per il quarto mandato consecutivo Presidente di Iccrea Holding Spa, Capogruppo del Gruppo Bancario Iccrea, che riunisce le aziende a supporto delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane.

Magagni, bolognese, 56 anni e ingegnere, è anche Presidente di Emil Banca - Credito Cooperativo e Presidente della Federazione Emilia Romagna delle Bcc. E’ inoltre membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo dell’ABI e del Consiglio Nazionale di Confcooperative.

Il Consiglio di Amministrazione ha confermato, alla Vice Presidenza della capogruppo, Giuseppe Maino e Francesco Liberati.

La conferma di Magagni al vertice di Iccrea Holding rappresenta un segno di continuità nelle strategie intraprese dal Gruppo Iccrea nell’ultimo triennio e, più in generale, per lo sviluppo del processo di partnership che vede il Gruppo e le Bcc individuare forme di collaborazione sempre più puntuali a beneficio dell’economia dei territori.

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Dynamo Camp Intervista con Francesca Orlando, Presidente della Onlus

N

di Diletta Severi

on avrebbe bisogno di grandi presentazioni, perché se si dice “Dynamo Camp”, in molti già sanno di cosa stiamo parlando. Ma per quei pochi che non conoscessero questa incredibile realtà, così vicina a casa nostra, basti sapere che è il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia, appositamente strutturato per bambini, dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi o croniche, ancora in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione. E’ nato nel 2007, con sede a Limestre, nel cuore della montagna pistoiese, aprendo le sue porte dapprima ai bambini affetti da patologie oncologiche ed ematologiche, e dal 2010, poi anche a quelli con patologie neurologiche, sindromi rare e spina bifida e diabete. A due anni dalla nascita, Dynamo Camp ha avviato poi un programma internazionale ospitando anche piccoli stranieri: tedeschi, iracheni, giordani, siriani, bielorussi, serbi, greci e dagli Emirati Arabi. I programmi internazionali proseguo-

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no ogni anno e sono parte integrante dei programmi della struttura. Dynamo Camp non è un luogo di cura tradizionale: è un progetto di filantropia attiva che lavora sulle potenzialità dei bambini, un luogo immerso nel verde dove tutti si divertono e tornano, finalmente, ad essere solo bambini.

Dal 2007 al 2009, gli ospiti sono passati da 60 a 500, nel 2010 sono stati 787, e sono stati quasi 1000 nel 2011, congiuntamente a fratelli sani e genitori ospitati nei programmi per le famiglie e a specifici programmi per fratelli e sorelle sani. Nel 2012, i bambini ospitati sono stati complessivamente 1067; contando anche i fratelli e sorelle sani e i genitori ospitati in specifiche sessioni: complessivamente, lo scorso anno Dynamo Camp ha accolto gratuitamente 1350 persone.

Ogni anno, nel nostro paese, più di 10.000 minori sono sottoposti a terapie, spesso invasive e di lunga durata, che li costringono a trascorrere molto tempo in ospedale.

La condizione della malattia porta così i

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bambini, non solo ad affrontare la paura, la stanchezza e tutti gli effetti correlati alle terapie, ma spesso mina anche il loro naturale percorso di socializzazione. Di conseguenza, rischiano fortemente di perdere la serenità, la spensieratezza, l’allegria proprie della fanciullezza. E’ qui che si inserisce l’opera di Dynamo Camp: creare l’opportunità, per questi bambini, di trascorrere un periodo di svago in un ambiente protetto e sicuro, garantendo un’assistenza medica di eccellenza e una costante supervisione da parte di personale altamente qualificato. Al Camp, i bambini possono così sviluppare le proprie capacità sperimentando un gran numero di attività, sia creative che a contatto con la natura, beneficiando dei vantaggi derivanti dal trovarsi in un’oasi affiliata WWF. Dynamo Camp permette ai suoi piccoli ospiti di vivere e condividere momenti indimenticabili: divertendosi insieme traggono supporto l’uno dall’altro, e questo contribuisce a rafforzare la fiducia in loro stessi, necessaria anche a sostenerli dopo il rientro a casa e durante il proseguimento delle cure.

L’obiettivo principale del Campo è quello di donare, gratuitamente, ai piccoli ospiti la possibilità di “essere bambini”, nonostante la malattia e, nello stesso tempo, di offrire ai genitori e alle famiglie un sostegno psicologico e pratico nell’affrontare le problematiche legate alla gestione della malattia.

Dynamo Camp fa parte di SeriousFun Children’s Network (www.seriousfunnetwork.org), network internazionale che, attraverso camp e programmi innovativi, ha l’obiettivo di contribuire a migliorare la vita dei bambini con gravi patologie e delle loro famiglie. E’ stato Paul Newman (che nel 2006

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ha visionato personalmente lo stato dei lavori a Limestre), a fondare questo network e a volere che Dynamo Camp ne facesse parte. Il nome scelto rafforza ciò che il regista/ attore e benefattore americano intendeva invitando i bambini malati a divertirsi sul serio, proprio come fanno gli altri bambini: l’idea di potersi ‘seriamente divertire’ significa, per loro, la possibilità di superare i muri, recuperando intatta la capacità di vivere e di impegnarsi nel divertimento con quella tranquilla serietà che li distingue.

L’Associazione Dynamo Camp, la Onlus che ha inaugurato il Camp sette anni fa, è stata fondata nel 2006 da Fondazione Dynamo, fondazione di venture philantrophy nata nel 2003 da un’idea di Vincenzo Manes che ne è il Presidente.

Il funzionamento di Dynamo è quello di un’azienda: l’Associazione ha un vero organigramma, è attenta ai costi, e si basa sul reperimento di fondi e su un’attenta programmazione. In cambio, produce serenità e divertimento per gli ospiti e il profitto sono le loro risate e la loro allegria. Il Camp rappresenta il primo esempio riuscito di imprenditoria sociale, realizzato con la mente, il cuore e l’anima, che mette in moto una spirale virtuosa in tutta la zona.

Perno di questo sistema, Francesca Orlando, Presidente della Onlus. “Dalla fondazione della Onlus - ci spiega - siamo molto cresciuti e migliorati. Adesso siamo un’Associazione ben strutturata, dove ogni ruolo e compito sono ben definiti. Di strada da fare ne abbiamo ancora molta, ma l’entusiasmo e la passione, ci supportano sempre”.

“La contatto telefonicamente, e la prima sensazione che ho è che abbia talmente

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tante cose da raccontarmi che non sa da dove partire per dirmele tutte”. “Non riesco a spiegare a parole cosa sia Dynamo Camp - dice come se mi stesse leggendo nel pensiero - perché per capirlo deve essere vissuto.

Si deve respirare l’aria di quel luogo, la sua umanità scoppiettante; si deve parlare con i volontari che finiscono la loro esperienza e già pensano a quando poter tornare, si deve vedere il sorriso di un bambino. Forse così sì, si può capire Dynamo Camp”.

Il suo è un impegno certamente oneroso.

Luci ed ombre?

Difficile trovare delle ombre. Magari, la parte meno piacevole, se così si può dire, è il reperimento di fondi. Ma mi contraddico subito, se penso a tutte quelle fantastiche persone che ho incontrato o a quelle aziende che ho conosciuto proprio durante la ricerca di finanziamenti. Non avrei avuto questa fortuna, se il mio lavoro non consistesse anche nel cercare risorse economiche. Le luci, invece, sono i bambini, le loro famiglie. Il loro “Ciao, ci vediamo il prossimo anno”, è un saluto così carico di speranza e voglia di vivere, che ripaga di tutte le fatiche.

Come si è avvicinata a Dynamo Camp?

Per pura avventura. Sono originaria di Firenze ma sono cresciuta a Limestre, quindi, quando ho saputo del progetto di Vincenzo Manes, sono stata travolta dal suo entusiasmo e dalle sue idee. Nel 2006 è stata fondata l’Associazione e sono diventata subito presidente, fortemente motivata dalla filosofia che anima il nostro lavoro quotidiano: qualsiasi bambino, quali che siano le sue condizioni di salute, ha il diritto di essere un bambino. Oggi mi chiedo come ho fatto a vivere la mia vita senza l’Associazione.

Qual è il punto di forza del Camp?

Il motore di tutto sono le persone che scelgono di donare il proprio tempo per questa causa: è sul loro entusiasmo, sulla loro umanità, sulla loro gioia nel dare gioia ai piccoli ospiti che si fonda il Campo. Ed è anche la sua forza, la sua unicità.

Progetti futuri?

Dynamo Camp è un progetto in costante di-

venire. C’è sempre qualcosa da fare: come, ad esempio, ampliare la struttura perché abbiamo raggiunto il limite massimo per poter ospitare i bambini. Contestualmente, quindi, avremmo bisogno di potenziare la nostra attività di raccolta fondi, creando iniziative ad hoc.

DYNAMO CAMP: IL 6 OTTOBRE L’ANNUALE FESTA A PORTE APERTE La tradizionale festa a porte aperte di Dynamo Camp si terrà quest’anno domenica 6 ottobre. Dalle 11.00 alle 18.30 tutti coloro che sono interessati potranno visitare il Camp per conoscere da vicino il progetto, visitare il luogo e i suoi spazi, e partecipare alla festa che per tutta la giornata animerà la sede della Onlus. Sarà possibile partecipare ad attività ricreative come arrampicata e tiro con l’arco, salire a cavallo, visitare la fattoria, passeggiare nel verde della natura rigogliosa in cui è inserito Dynamo Camp, visitare la Galleria del progetto Art Factory di Dynamo Camp e fruire di musica, giochi, intrattenimento per grandi e piccini. Durante la giornata saranno organizzati pranzo a degustazione e merende.

L’Open Day è un’occasione di festa per adulti, bambini, famiglie. Per informazioni: Associazione Dynamo Camp Onlus Via Ximenes, 716 - Limestre (Pistoia) Tel. 0573-62171 - 02-8062941 dynamo@dynamocamp.org www.dynamocamp.org

Festa di Dynamo Camp

Siete tutti invitati!

Domenica 6 ottobre 2013

Dalle ore 11:00 alle 18:30

Una grande festa per adulti e bambini.

Musica, giochi, visita del Camp, attività ricreative - arrampicata, cavallo, tiro con l’arco - pranzo a degustazione, merende e tanto altro ancora!

Ingresso libero Dynamo Camp, Via Ximenes 662 Limestre, San Marcello Pistoiese (PT) Informazioni: 0573.62171

www.dynamocamp.org

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TERRITORIO

Boccadarno: il porto di Pisa Intervista con Stefano Bottai

E’

di Giuseppe Meucci

stato finalmente inaugurato il porto di Boccadarno.

O meglio il nuovo Porto di Pisa, visto che la Torre Pendente svetta soltanto a pochi chilometri di distanza. A salutarne la nascita il 30 giugno scorso sono arrivati ben due ministri, quello della Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza e quello dell’Ambiente Andrea Orlando che non ha mancato di osservare che “tecnologia e progettazione d’avanguardia possono, se applicate correttamente, dare vita un recupero ambientale esemplare in un contesto particolarmente delicato come è quello di un parco naturale”.

Parole pronunciate non a caso, quelle di Orlando, perché il nuovo porto alla foce

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dell’Arno è stato realizzato su un’area confinante con il mare aperto, inserita nel più vasto Parco Naturale della Toscana, dove fino a cinque anni fa c’erano i ruderi fatiscenti e inquinati di un’antica e dismessa fabbrica di idrovolanti. L’impianto industriale era stato costruito nei primi anni Venti, quando i tedeschi aggirarono l’embargo decretato dal trattato di Versailles dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale e trasferirono alla foce dell’Arno la produzione di quegli aerei che non avrebbero più potuto produrre in Germania.

Ai tedeschi subentrò poi la Fiat che continuò la produzione aeronautica e di parti dell’auto fino al 1986, anno in cui la fabbrica chiuse i battenti divenendo ben presto uno

TERRITORIO

degli angoli più degradati dell’intera costa toscana, nonostante la sua posizione alla foce del fiume che attraversa Firenze e Pisa.

Un’area di cui si imponeva il recupero e la riqualificazione vista la sua collocazione in un ambiente di grande valore paesaggistico e ambientale.

Ma il giudizio più significativo su questa nuova infrastruttura destinata alla nautica da diporto che arricchisce la dotazione della costa toscana, l’ha data un personaggio autorevole che ha voluto essere presente alla giornata inaugurale dopo aver già visitato il porto di Boccadarno nella fase della realizzazione delle opere a mare, del bacino di ormeggio, dei pontili e dei moli che lo delimitano a nord, a est e a sud. La voce autorevole che si è pronunciata in maniera netta sul porto pisano è Roberto Perocchio, presidente dell’Assomarinas, che riunisce i porti turistici italiani e di recente chiamato anche a guidare l’analoga associazione a livello mondiale. Un esperto, dunque, che di porti turistici ne ha visti tanti e un po’ dappertutto non solo in Europa. Ebbene, Perocchio, che il giorno dell’inaugurazione rappresentava anche l’Ucina, non ha avuto dubbi ed ha affermato pubblicamente che il “nuovo porto di Pisa è uno dei più belli del Mediterraneo e sarà il fiore all’occhiello dell’Italia al prossimo congresso mondiale della categoria in calendario a Istanbul nel 2014”.

Indubbiamente una bella soddisfazione per Stefano Bottai, il manager pisano che in tutti questi anni è stato alla guida della “Boccadarno Porto di Pisa spa”, la società formata da capitali interamente pisani (gruppo Marianelli, concerie e pelletterie e gruppo Panchetti, edilizia) che acquistò l’area dalla Fiat. Stefano Bottai, con un passato in politica quale vicesindaco nella giunta di centrosinistra che ha governato Pisa dal 1990 al 1994, ha poi scelto la carriera di manager legando il suo nome anche a un altro importante recupero sulla costa pisana: quello degli ex studi cinematografici della Cosmopolitan a Tirrenia, realizzato con gli

Stefano Bottai

stessi imprenditori impegnati nel porto.

Nel 2007, dopo un lungo e complesso iter amministrativo, ottenuta l’autorizzazione a realizzare il porto turistico a Boccadarno, è stata avviata la demolizione dei capannoni ormai divenuti fatiscenti e la complessa bonifica dei terreni inquinati dopo anni e anni di produzione industriale spesso fuori controllo. Tre anni dopo, il 27 aprile 2010, la posa della prima pietra e altri tre anni dopo - con tempi davvero record - l’inaugurazione e l’ingresso delle prime barche in quello che è stato definito “un fiore all’occhiello” della nautica italiana.

“Da questo punto di vista il porto di Boccadarno - dice Stefano Bottai - essendo l’ultimo arrivato sulle coste italiane ha avuto il vantaggio di usufruire di tutte le innovazioni tecnologiche e le ricerche più avanzate sui materiali e gli impianti che gli hanno consentito di raggiungere il traguardo. Ma non è solo questo a fare dell’infrastruttura pisana un unicum nel panorama della portualità italiana. La foce dell’Arno, infatti, è inserita nel parco di San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli e tale posizione ha imposto ai progettisti l’adozione di tecniche costruttive d’avanguardia mirate alla tutela ambientale, in alcuni casi applicate per la prima volta nella realizzazione di un porto turistico.

E questo si traduce in un valore aggiunto dell’infrastruttura che a regime potrà acco-

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TERRITORIO

gliere un mix di 380-400 imbarcazioni, da dieci fino a 50 metri.”

Ma non basta. Questo porto si spalanca sul mare a pochi chilometri dalle piste dell’aeroporto internazionale “Galileo Galilei” oggi collegato con voli giornalieri con tutte le capitali e le più importanti città europee.

Il che vuol dire un porto turistico sulla costa toscana, dove l’arcipelago toscano è visibile a occhio nudo e dista non più di due ore da centri come Londra, Parigi, Bruxelles, Monaco, Amburgo e via dicendo. Inoltre il porto di Boccadarno è inserito in un contesto urbano importante, quello di Marina di Pisa, un centro vivo e vissuto tutto l’anno e sul Litorale Pisano ci sono anche Tirrenia e Calambrone, due località ricche di infrastrutture turistiche, alberghi, ristoranti e impianti sportivi come il Centro Coni - dove si allenano squadre di serie A e la nazionale italiana di Tennis - e il grande campo da golf della Cosmopolitan.

La costa pisana, fra l’altro, era l’unica in Toscana a non avere un accesso diretto al mare, pur essendo Pisa una città di antica tradizione marinara, tanto che lo stemma della Repubblica Pisana compare insieme a quelli di Genova, Venezia e Amalfi nella bandiera della Marina Italiana. Ora questa lacuna è stata colmata dopo che per cinquant’anni un porto alla foce dell’Arno è stato un sogno difficile da realizzare, fino a che in quell’area era attiva la fabbrica della Fiat.

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“Dopo l’acquisto dell’area dalla Fiat il cammino del progetto - dice ancora Bottai - si è velocizzato grazie alla sinergia virtuosa che si è instaurata fra la società e gli enti e le istituzioni pisane cui spettava il compito del controllo e della concessione delle relative autorizzazioni. In primo luogo il Comune, il Parco Naturale e la Soprintendenza ai Beni Ambientali, ma anche la Regione Toscana e la Provincia di Pisa per quanto di loro competenza”.

“Devo dire - continua Bottai - che fin dall’inizio la consapevolezza che il porto turistico di Boccadarno avrebbe potuto essere un volano per lo sviluppo e la crescita dell’intero litorale pisano è stata ampiamente condivisa.

E i risultati hanno dato ragione a chi ha investito e a chi si è adoperato per far giungere il progetto in dirittura d’arrivo, premiando uno sforzo finanziario notevole. Basta pensare che l’intero progetto, compresa l’area commerciale e residenziale che andremo a realizzare nelle immediate adiacenze del porto, comporterà un investimento di circa duecento milioni. E soltanto per concludere la bonifica dell’intera area sono stati spesi circa diciassette milioni. D’altra parte si deve anche dire che la validità del progetto di un porto a Pisa non è stata condivisa solo dagli investitori e dagli enti locali. Anche il sistema bancario, pure in un momento difficile per l’economia in generale e per il comparto nautico in particolare, non si è tirato indietro. Al nostro fianco si è posto un pool di banche con il Banco Popolare come capofila che sta garantendo il completamento del progetto”.

“Fino ad ora - aggiunge Bottai - sono un centinaio i posti barca venduti dei 380-400 disponibili, e molti sono quelli richiesti in affitto per la stagione estiva per periodi che vanno da pochi giorni a un mese. Sostenuta anche la richiesta di posti barca, sia in proprietà che in affitto, proveniente dai paesi del Nord Europa, dove gli armatori che scelgono di posizionare la loro barca nel Mediterraneo sono attratti dalla posizione del porto pisano sulla costa toscana, attiguo all’aeroporto in-

TERRITORIO

ternazionale, alla Versilia e a città d’arte che hanno valenza mondiale”.

Con l’entrata in funzione del porto di Boccadarno è stato gettato un fascio di luce anche sull’intero comprensorio della nautica pisana che vanta un’antica tradizione, soprattutto nella cantieristica che si è sviluppata sulla riva est del canale dei Navicelli, la via d’acqua che collega Pisa e la Darsena pisana al porto di Livorno. Questo per ora. Ma in prospettiva ed a breve termine sarà realizzato un collegamento navigabile anche fra il canale e l’Arno. I lavori sono già iniziati e la loro conclusione è prevista fra un anno o poco più. Il risultato sarà un circuito nautico che permetterà di collegare il porto di Marina di Pisa a Livorno attraverso l’Arno e il canale dei Navicelli. E, dal punto di vista della cantieristica e delle attività collegate, è questa infrastruttura a rivestire particolare importanza sia per le attività che vi si svolgono (sono già presenti cantieri di marchi prestigiosi, come Codecasa, Overmarine, “Flli Rossi” e altri) sia per le prospettive di sviluppo. E’ lì, infatti,

che si è installata Ikea con il nuovo store che aprirà a marzo del 2014, ed è lì che, grazie alla Navicelli spa, la società pubblica formata da Comune, Provincia e Camera di Commercio e guidata da Giovandomenico Caridi, si dà forma e sostanza ai nuovi progetti finalizzati alla ricerca avanzata nel settore della nautica e della cantieristica, con particolare attenzione alle nuove tecnologie e al risparmio energetico.

Il risultato è che, sia pure in un momento di crisi che non risparmia nulla e nessuno, il comparto della nautica all’ombra della Torre, con il porto di Boccadarno scelto come “fiore all’occhiello”, appare in netta controtendenza. E i risultati positivi ottenuti dalla sinergia virtuosa fra iniziativa privata e enti pubblici indicano, come un astrolabio, la rotta da seguire per superare la congiuntura negativa. Sono la dimostrazione che di fronte a progetti validi e condivisi con le istituzioni e a comprovate capacità imprenditoriali anche il mondo del credito è disponibile a scendere in campo ed a fare la sua parte.

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Federica Landucci, presidente di Confindustria Pistoia Intervista con la neo eletta presidente donna di Diletta Severi

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PRIMO PIANO

F

ederica Landucci è una bella signora alta, dal fisico asciutto ed elegante. Una donna realizzata, con un figlio ventenne ed un compagno, che per lavoro gira il mondo. Ha studiato a Firenze alla Scuola per Interpreti, parla correntemente due lingue (l’inglese ed il tedesco) e se la cava egregiamente con lo spagnolo e il portoghese. Guida, insieme al fratello Lando e alla sorella Angela, la storica azienda di famiglia (azienda leader, a livello mondiale, nella produzione di trafile e macchine per pasta) e dall’otto luglio scorso vanta anche un lusinghiero primato: è la prima presidente donna di Confindustria Pistoia.

Onore od onere?

Entrambi. Sono molto felice di questa nomina, ma so che non sarà una passeggiata portare avanti questo impegno, visto il periodo storico-economico che stiamo attraversando. Ma, fortunatamente, sono sempre stata abituata a lavorare con passione, coraggio, serietà e a non sottrarmi alle responsabilità o ad arrendermi di fronte alle difficoltà. E poi, ho la fortuna, di lavorare con una bella struttura.

Si è insediata da poco: difficile fare un bilancio, quindi.

Sì, è troppo presto anche se, ormai, è diverso tempo che vivo la vita associativa: la mia azienda è stata tra i soci fondatori, ho passato diversi anni in giunta e sono stata nel consiglio direttivo di Confindustria per due mandati come vicepresidente.

Che situazione ha trovato?

Una situazione di crisi che mi aspettavo perché credo che alcune aziende abbiano avuto paura di uscire dai propri confini, e quindi di accollarsi dei rischi. Perché uno dei principali aspetti dell’essere impresa è proprio correre un rischio: il rischio del capitale, il rischio di capire il mercato di riferimento, il rischio di reinventarsi. Oggigiorno, chi non fa un progetto, chi non fa attività industriale, chi non ha una visione non va avanti. Ho notato che tante aziende hanno prodotti interessanti a livello globale, ma non hanno la cultura,

e per certi versi la voglia, di andare oltre, perché pensano che l’oltre sia troppo lontano. Parlo così perché per la mia azienda è normale lavorare con l’Italia, ma anche con il Giappone, con la Russia, con il Cile, con l’Australia e avendo avuto la fortuna, negli anni, di confrontarsi con il mondo, queste distanze non le vede. E’ per questo che sono convinta che se le aziende, oggi, vogliono crescere devono investire nella struttura e, soprattutto, nel portare il proprio prodotto nel mondo.

Quali sono i settori che, secondo lei, sono maggiormente in difficoltà?

L’edilizia in particolare modo, e in generale, quelle aziende legate al terziario. Credo, altresì, che saranno anche le prime a beneficiare della ripresa.

Qual è il valore aggiunto che può dare Confindustria?

Il servizio e il confronto. Servizio: ovvero, capire cosa io azienda posso fare per affrontare e risolvere un problema ed essere indirizzata nella giusta direzione per la risoluzione dello stesso. E confronto perché da esso nascono le idee. Quindi, per aiutare crescita e ripresa l’associazione deve dare l’opportunità agli associati di incontrarsi e di confrontarsi.

Questo lo dice da presidente di Confindustria o da imprenditrice?

Lo dico perché, in passato, ho avuto anche io queste esigenze, quindi se l’Associazione riesce a coinvolgere maggiormente nuovi e vecchi associati, può aspirare a diventare la casa dell’imprenditore. Non solo un luogo di risoluzione di problematiche ma luogo di incontro.

Quali sono i punti su cui intende lavorare con priorità?

Uno dei primi sarà lavorare con i sindacati.

Ci vuole l’apporto e il sostegno di tutti: è finita l’epoca delle barricate, sindacati da una parte e aziende dall’altra. In questa situazione, ognuno deve fare la propria parte. Altra priorità sarà l’occupazione giovanile: è impensabile che giovani in gamba, con cultura e competenze, non possano trovare lavoro nel loro Paese. Quindi, Confindustria Pistoia

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PRIMO PIANO

lavorerà sia per dialogare con Confindustria Roma, al fine di studiare degli sgravi fiscali per le aziende che assumono, passo necessario per far ripartire l’occupazione, sia su una formazione giovanile più vicina all’impresa.

E’ già in cantiere un progetto che coinvolgerà i distretti industriali di Lucca, Prato e Pistoia. Ce ne può parlare?

Faccio un doveroso passo indietro: quando mi è stata proposto la candidatura, ero un po’ titubante sull’accettarla o meno. Sono molto impegnata nella mia azienda, curando in prima persona la parte commerciale, e spesso viaggio per lavoro. Ma il progetto di questa confederazione mi ha dato la spinta ad accettare perché sono fermamente convinta che l’aggregazione e l’unione riusciranno a portarci fuori dalla crisi. Creare un confronto tra aziende, è il futuro. Per questo, il progetto sarà sicuramente un’opportunità: le aziende del territorio, seppur di diversi settori, hanno le stesse problematiche e le stesse necessità di servizi, quindi facendo una confederazione potremmo

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essere più competitivi, offrendo ai nostri associati un servizio più qualificato.

Ricordiamoci che l’unione fa la forza.

Quale dovrebbe essere il ruolo delle banche nello sviluppo economico territoriale?

Credo che le banche debbano stare vicino alle aziende che hanno un progetto di crescita. Un po’ di rischio - calcolato, ovviamente devono assumerselo anche loro. Dovrebbero ascoltare e capire le esigenze dell’impresa, la sua storia, il suo prodotto, il suo mercato di riferimento, senza guardare solo al raiting o agli indici. Se riuscissero in questo, sicuramente avrebbero la possibilità di crescere con

le aziende.

Visti tutti i suoi impegni, sarà difficile coltivare delle passioni.

Il tempo a disposizione, effettivamente, è poco ma non posso rinunciare al tennis d’estate, o allo sci nell’inverno. Inoltre, mi piace molto camminare e la corsa.

E’ molto legata alla sua famiglia.

Moltissimo. Considero la mia famiglia artefice dei miei successi: se mi è stata data l’opportunità di diventare presidente di Confindustria Pistoia, senz’altro è merito della mia persona, ma anche, e soprattutto, perché ho avuto la fortuna di avere alle spalle un’azienda a conduzione famigliare solida ed unita.

Senza i miei fratelli, senza il loro sostegno, non sarei potuta essere qui. Essere impresa, oggi, non è facile: ma noi ci siamo riusciti.

Essersi divisi i compiti in azienda, secondo i propri talenti e le proprie inclinazioni ci ha permesso di andare avanti. E quando dobbiamo prendere delle decisioni, siamo fortunati perché tre è il numero perfetto: c’è sempre la maggioranza.

PRIMO PIANO

Confindustria Pistoia Confindustria, la più grande realtà rappresentativa delle imprese italiane, in grado di garantire tutela e rappresentanza istituzionale ai più alti livelli. Attraverso Confindustria Pistoia le aziende associate possono contare su questo e su un’ampia gamma di servizi e strumenti in grado di semplificare e rendere più snella la gestione dell’attività quotidiana su sfera locale, regionale e nazionale. Ad oggi, sono oltre 520 le imprese iscritte, per un totale di oltre 13.500 addetti. Si tratta, principalmente, di aziende di piccole e medie dimensioni, appartenenti ai più svariati settori, che rispecchiano il tessuto imprenditoriale provinciale. Agli Associati, Confindustria chiede di condividere lo spirito associativo, teso a promuovere lo sviluppo non solo della singola azienda, ma dell’intera economia locale e quindi di accettare le condizioni imprescindibili dettate dal Codice Etico di Confindustria Nazionale.

La mission di Confindustria Pistoia: • stimolare la solidarietà e la collaborazione degli Imprenditori Industriali Pistoiesi, nel contesto di una libera società in sviluppo; • rappresentare e tutelare la categoria imprenditoriale della provincia nei confronti delle istituzioni ed amministrazioni, delle organizzazioni economiche, politiche, sindacali e sociali e di ogni altro componente della società; • tutelare le Imprese sul piano economico, sindacale, anche stipulando contratti di lavoro a sfera provinciale, su espressa delega delle categorie interessate e collaborando alla risoluzione delle vertenze; • promuovere, nella società e presso gli Imprenditori, la conoscenza dei valori e della cultura d’Impresa; • offrire informazione, consulenza ed assistenza alle aziende associate.

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AREA BANCA

Il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione Certificazione del credito di Andrea Rindi

La normativa E’ in vigore la legge di conversione n. 64/2013 del decreto legge n. 35 dell’8 aprile 2013 per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione nei confronti dei propri creditori. Dopo l’approvazione di Camera e Senato, il testo, volto al riequilibrio finanziario degli enti territoriali e al superamento della crisi economica a livello locale, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 giugno 2013.

La legge prevede lo sblocco di 40 miliardi di euro per i pagamenti arretrati della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese creditrici e costituisce il maggior stimolo economico che il governo potrà fornire per contrastare il ciclo recessivo nel 2013; per il 2014 il provvedimento potrà essere ancora più incisivo, pur essendo ad oggi possibile quantificarne solo l’impatto minimo certo.

La liquidità immessa nel circuito produttivo in dodici mesi (e forse anche meno) a cavallo fra il 2013 ed il 2014 si riferisce a circa 33 miliardi a rimborsi di debiti commerciali, a 6,5 miliardi a rimborsi fiscali o compensazioni tra crediti verso le Pubbliche Amministrazioni e debiti fiscali, a 800 milioni a investimenti cofinanziati dall’Europa.

In autunno in sede di programmazione del bilancio dello Stato per l’anno prossimo, sarà definita la possibilità di ampliare l’entità dei pagamenti effettuabili nel 2014, anno per il quale è stato indicato dal Parlamento l’ambizioso obiettivo di azzerare il debito complessivo di tutte le Pubbliche Amministrazioni.

La manovra è stata possibile grazie all’accordo tra Italia e Commissione Ue che ha concesso un allentamento nei vincoli al deficit pubblico rispetto a quanto in precedenza programmato, pur lasciando fermo il tetto massimo invalicabile del disavanzo del 3% del Pil imposto dal Patto di stabilità europeo.

Certificazione dei crediti Il pagamento dei debiti pubblici di origine commerciale fa riferimento a quelli certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012 ovvero ai debiti per i quali sia stata emessa fattura o richiesta di pagamento equivalente entro il predetto termine.

Per tali debiti, la PA deve indicare ai creditori l’importo e la data entro la quale provvederà al paga-

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AREA BANCA

mento di quanto dovuto; inoltre, su apposito sito Internet, entro il 15 settembre 2013, dovrà fornire l’elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre 2012, che non risultino ancora estinti alla data della comunicazione stessa; dal 30 settembre 2013, tale elenco verrà aggiornato, in base all’andamento dei pagamenti.

Per gli anni futuri dovrà essere effettuata analoga comunicazione, per il tramite di una piattaforma elettronica, entro il 30 aprile dell’anno successivo.

Il Legislatore ha inoltre previsto che, entro il 15 settembre 2013, l’ABI comunichi al MEF l’elenco completo dei debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre 2012, che sono stati oggetto di cessione in favore delle Banche con indicazione dei dati identificativi del cedente, del cessionario e dell’amministrazione debitrice, distinguendo tra cessioni pro-solvendo e cessioni pro-soluto.

Al fine di raccogliere i dati di cui sopra, l’ABI ha messo a disposizione degli istituti di credito una specifica piattaforma (al momento solo parzialmente fruibile sino al 31 dicembre 2013), in cui dovranno essere inseriti i dati di rilevazione entro e non oltre il 30 agosto 2013; gli istituti dovranno accedere a tale piattaforma anche nel caso in cui non abbiamo operazioni da comunicare; in quest’ultimo caso, dovrà essere sottoscritta apposita attestazione, da inviarsi via PEC all’ABI. La procedura si articola nei seguenti passi: 1. il titolare del credito (cliente BCC), avvalendosi delle funzionalità offerte dalla Piattaforma, salva su un dispositivo elettronico (chiavetta USB, Hard Disk, etc.) la Certificazione del Credito, l’Estratto Conto del credito certificato e il Modulo di registrazione operazione di anticipazione/ cessione di credito certificato e li presenta alla Banca per richiedere lo smobilizzo del credito.

La Banca controllerà con attenzione la Certificazione del Credito e l’Estratto Conto in quanto consentiranno di verificare l’esistenza del credito e l’importo disponibile ai fini dell’operazione; 2. se la verifica dei documenti avrà esito positivo e si deciderà di dare seguito all’operazione, la Banca

compilerà il Modulo di registrazione operazione, che, debitamente completato e sottoscritto, dovrà essere trasmesso, a cura del titolare del credito, alla pubblica amministrazione debitrice; 3. la pubblica amministrazione debitrice, ricevuto il Modulo di registrazione operazione, compilato e sottoscritto dall’istituto finanziario, provvederà ad effettuare la registrazione dell’operazione sulla piattaforma PCC; 4. effettuata la registrazione dell’operazione, il titolare del credito, avvalendosi dell’apposita funzionalità presente sulla piattaforma PCC, salverà l’Estratto Conto aggiornato su un dispositivo elettronico (chiavetta USB, Hard Disk, etc.) e lo consegnerà alla Banca; 5. la Banca, verificato che l’Estratto Conto aggiornato attesterà che l’operazione è stata correttamente registrata sulla piattaforma PCC, e potrà procedere all’erogazione del finanziamento.

Per quanto attiene all’atto con il quale formalizzare la cessione del credito certificato si fa presente che le disposizioni in esame prevedono una particolare modalità per i crediti certi, liquidi ed esigibili maturati, nei confronti di pubbliche amministrazioni, alla data del 31 dicembre 2012 per somministrazioni, forniture ed appalti.

In particolare è stato stabilito che tali atti sono esenti da imposte, tasse e diritti di qualsiasi tipo ad eccezione dell’imposta sul valore aggiunto.

Inoltre, l’autenticazione delle sottoscrizioni degli atti di cessione dei crediti nei confronti delle suddette pubbliche amministrazioni è effettuata, a titolo gratuito, dall’ufficiale rogante dell’amministrazione debitrice, ove presente.

In caso di assenza o impedimento dell’ufficiale rogante ovvero su richiesta del creditore, l’autenticazione delle sottoscrizioni può essere effettuata da un notaio e gli onorari sono comunque ridotti alla metà.

La notificazione dei predetti atti di cessione, può essere effettuata direttamente dal creditore anche mediante consegna dell’atto con raccomandata a mano ovvero con avviso di ricevimento.

Fonti: Federazione Toscana Bcc

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AREA BANCA

Il Credito Valdinievole prima fra le banche di medie dimensioni Il Presidente ha ritirato il premio a Roma di Cristian Toccafondi

I

l Credito Valdinievole è risultato vincitore a livello nazionale fra le banche di Credito Cooperativo di medie dimensioni, per i risultati ottenuti nel segmento retail riferiti all’attivi-

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tà svolta nell’anno 2012 con le società del gruppo bancario Iccrea Holding.

“Una nuova grande soddisfazione è per me ritirare questo ambito riconoscimento - afferma il Presidente Belloni nel corso della

AREA BANCA

cerimonia di consegna dei premi avvenuta lo scorso 27 giugno a Roma. - Essersi classificati primi nel collocamento dei prodotti inerenti il risparmio gestito è certamente un segno di eccellenza che manifesta da un lato l’alta professionalità e competenza dei nostri dipendenti, dall’altra la grande fiducia riposta dai clienti nella nostra banca e nei sistemi di credito cooperativo in genere”.

Gli importanti risultati del 2012 che hanno portato il Credito Valdinievole a classificarsi prima davanti alla Banca del Centro Emilia e della Bcc della Romagna occidentale, hanno prodotto 160 nuovi iscritti al Fondo Pensione Aperto e una raccolta netta complessiva sui prodotti Bcc Risparmio e Previdenza pari a 3.223.182.

Numeri, ma non solo numeri: quello che si riflette nel raggiungimento di un ottimo risultato è la dedizione e l’impegno del personale del Credito Valdinievole che nel corso degli anni si è guadagnato il rispetto e la stima dei propri clienti che hanno destinato i loro risparmi anche alla raccolta indiretta o all’instaurazione di un rapporto di accantonamento pensionistico.

La squadra del Credito Valdinievole ha saputo centrare l’obbiettivo mirando al soddisfacimento non solo delle richieste della clientela ma anche ad una costruttiva collaborazione verso il raggiungimento di un obbiettivo comune.

Questo sicuramente fa comprendere come la conoscenza del cliente e la presenza sul territorio radicata della nostra banca sono strumenti che permettono al personale del Credito Valdinievole di riuscire a canalizzare ed indirizzare le richieste del cliente verso un adeguato collocamento di prodotti retail che riescono a premiare le aspettative degli investitori.

L’aspetto che sicuramente contraddistingue il lavoro del personale del Credito Valdinievole è la vicinanza al cliente, la conoscenza e la comprensione delle persone che sono per noi importanti e non semplicemente numeri sullo schermo di un computer. E’ questa comprensione che permette di entrare in empatia con il cliente e capire, comprendere e proporre il prodotto giusto. Questo risultato quindi è esplicativo di un attaccamento al cliente e alle sue esigenze, ma anche alla necessità di diversificare i portafogli dei risparmiatori verso l’acquisizione di nuovi prodotti competitivi sul mercato indirizzata al futuro raggiungimento di un guadagno volto al soddisfacimento dei bisogni futuri.

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PER I SOCI

Il concerto del Credito Valdinievole Una serata memorabile

L

di Cristian Toccafondi

a sera dell’11 luglio 2013 si è tenuto nel piazzale antistante la sede del Credito Valdinievole, un concerto che ha messo in scena opere di Verdi, Puccini, Bellini, Leoncavallo e Mascagni.

Le famose arie sono state magistralmente eseguite dal tenore viareggino Nicola Mugnaini, che ha cantanto in vari ruoli in differenti teatri d’Italia, spingendosi anche a Bordeaux ed alla Suntory Hall di Tokio; dalla soprano Silvana Froli di recente intervistata dalla Bbc per uno speciale televisivo trasmesso in Gran Bretagna, la quale svolge un’intensa attività concertistica in Belgio, Germania, Norvegia, Siria, Marocco e Inghilterra; dalla soprano Chiara Panacci che vanta la partecipazione in concerti anche all’estero in collaborazione con Associazioni Musicali ed Enti Lirici dove esegue vari tipi di repertorio: musica sacra, liederistica, operistica, arie da operetta e arie da camera. Infine dalla pianista Laura Pasqualetti, diplomata con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Musicale di Lucca e successivamente perfezionata per il repertorio solistico presso l’Accademia di Roma e la Rai di Trieste. L’evento è stato organizzato dal Credito Valdinievole in collaborazione con l’associazione culturale “Il Parnaso” e con il patrocinio del Comune di Montecatini Terme.

Lo spettacolo si è aperto con un breve intervento del Presidente Alessandro Belloni che ha sottolineato l’importanza di questo evento come momento di aggregazione e di condivisione. Il Presidente ha ribadito l’importanza dei soci, linfa vitale della banca e

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la volontà del Credito Valdinievole di essere presente.

Il concerto ha riscosso un enorme successo, ha avuto una larga partecipazione di soci e continui e duraturi applausi hanno accompagnato la manifestazione. Presenti fra il pubblico numerosi esponenti delle autorità locali e della stampa seduti nelle prime file insieme al Consiglio di Amministrazione del Credito Valdinievole al completo.

L’interpretazione e la performance dei cantanti è stata impeccabile, il tutto reso ancor più coinvolgente da una teatralità dello spettacolo denso di sentimenti ed emozioni e da un’acustica perfetta della location. Voci forti ed espressive, tanto potenti da riempire di note l’ambiente senza alcuna amplificazione, e un piano a coda con un suono dolce e chiaro sono stati gli elementi forza di un’ esecuzione dal forte impatto emotivo.

Ancora una volta il Credito Valdinievole è stato palcoscenico di una manifestazione d’arte volta a coinvolgere i propri soci in un processo di partecipazione attivo e condiviso. Una Banca quindi che ha donato agli spettatori un pezzo di arte, che ha voluto mettere in scena arie di artisti che hanno fatto la storia della canzone lirica e sinfonica e che ha regalato ai presenti una serata indimenticabile.

Le luci blu e verdi a rappresentare i colori identificativi del Credito Valdinievole hanno reso ancor più eterea e favoleggiante l’ambientazione del concerto.

Degne di nota sono state le scenette amorose magistralmente interpretate a suon di acuti della Madama Butterfly, il duetto con brindisi volto al pubblico di “Libiam ne’

PER I SOCI

lieti calici” dalla Traviata, l’interpretazione drammatica del tenore Mugnaini di “Vesti la Giubba” di Leoncavallo e l’arte sopraffina nell’esecuzione della Cavalleria Rusticana della pianista Pasqualetti.

Alla fine della serata la ciliegina sulla torta è stata l’esecuzione del brano “O Sole Mio” messo in scena da tutta la kermesse artistica che si è lasciata andare ad un’interpretazione singolare volta a coinvolgere anche il pubblico partecipante. Un fuori programma che è stato acclamato da spettatori entusiasti.

La lunga standing ovation finale è stata la

giusta conclusione di uno spettacolo unico che non solo ha riconfermato il successo dell’anno precedente ma ha stupito il pubblico per ricchezza di contenuti e per la performance sopra gli schemi dei cantanti attori.

In questo caso non parliamo solo di musica, ma di un momento di unione, di una celebrazione di un legame forte fra una Banca che penetra sempre più nel territorio per soddisfare bisogni e esigenze della comunità e una famiglia di soci in continua crescita fedele al suo Istituto che partecipa in maniera sempre più attiva agli eventi organizzati.

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Grazie Irlanda Un viaggio entusiasmante nel paese dai mille colori

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di Claudia Bartoli

n molti hanno cercato di tradurre in poesia, musica e pittura le caratteristiche del paesaggio irlandese, ma soltanto percorrendone le strade, che certe volte sembrano interminabili, si riesce a capirne lo splendore.

Non è facile abituare la vista ai colori decisi offerti dalla singolare varietà di paesaggi e dall’incredibile commistione di rocce e di pascoli che si mescolano con il mare, ma col passare del tempo questo cocktail ti inebria a tal punto da diventarne dipendente.

Queste sono state le sensazioni condivise da tutti i partecipanti al viaggio organizzato dal Credito Valdinievole dal 25 al 29 giugno.

Accompagnati dalla bravissima Chiara, all’aeroporto di Dublino ci attendeva la nostra guida Angela, cordialissima signora di origini venete che vive da oltre trent’anni in Irlanda. L’arrivo al bellissimo e caratteristico hotel di Galway, del quale siamo stati ospiti per due notti, ci ha immediatamente regalato l’impressione della pace e della tranquillità, oltre alla certezza della cortesia e gentilezza che permane nel popolo irlandese.

La prima escursione è stata alla scoperta del magico Connemara, la parte dell’Irlanda più romantica, dove si mescolano rocce e torba, laghi viola, mare verde, costa sbriciolata in isole e baie e, per nostra fortuna, cielo blu.

Un labirinto di acque e di terra, scampoli di verde scanditi da un’infinità di muretti a secco, qua e là

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un pony e dappertutto anatre, cigni selvatici e fiumi pieni di salmoni e trote. Un paradiso per noi malati di ambiente. Difficile poter comprendere Cromwell che, ricacciando gli Irlandesi ribelli, disse “O in Connemara o all’inferno”, ma difficile anche immaginare di rimediare da vivere in mezzo alle pietre, quando l’ottanta per cento del terreno non è coltivabile. Proprio per questa sua caratteristica, il Connemara fu la zona che subì maggiormente la Grande Carestia del 1846, quando un parassita distrusse i raccolti della patata, l’unico cibo dei contadini. Fame e malattie sterminarono quasi due milioni di irlandesi e per gli abitanti del Connemara l’emigrazione è stata a lungo la regola.

I villaggi si raccolgono tutti intorno ai tre edifici immancabili, identificati dagli irlandesi da altrettanti significati imprescindibili: pub (dannazione); ufficio postale (comunicazione); chiesa (sanazione).

Insomma… nel Connemara - come un po’ in tutta l’Irlanda più vera - guai ad avere fretta perché la magìa dei luoghi richiede il tempo della scoperta.

Il pomeriggio è stato dedicato alla visita della tenuta di Kylemore. Mitchell Henry, finanziere e membro del parlamento nel XIX secolo, e la moglie Margaret visitarono il Connemara durante la luna di miele. Margaret fu così affascinata da questi luoghi che il marito, come dono d’amore, acquistò nel Connemara una tenuta di 6.000 ettari dove costruì un castello, diventato uno dei più famosi d’Irlanda ed attuale residenza di una comunità di monache dell’ordine benedettino.

PER I SOCI

Il giorno successivo, condotti dal nostro prezioso autista, attraversando la “lunare” regione del Burren, siamo arrivati alle Cliffs of Moher, uno degli spettacoli naturali più impressionanti in Irlanda: otto chilometri di scogliere che scendono a picco sull’oceano per oltre duecento metri.

Alla fine del secondo pranzo tutti avevamo imparato che se volevamo bere una birra chiara dovevamo chiedere una lager, la rossa è chiamata smithwicks e la scura prende il nome dalla più famigerata guinness.

Nel pomeriggio il gruppo si è spostato per la visita di Bunratty Castle e Folk Park, la fedele ricostruzione di un villaggio irlandese del diciannovesimo secolo e dove sono rievocate, con particolare cura, alcune delle attività principali della comunità.

Al termine della visita siamo partiti alla volta di Dublino. Chi si aspetta monumenti grandiosi, rischia di rimanere deluso dalla capitale dell’Irlanda. Dublino non è una città da cartolina che si impone al primo sguardo; è piuttosto una piccola capitale di provincia, un po’ schiva e segreta. E’ soltanto percorrendola a piedi che scopri tanti angoli verdi, deliziose case georgiane con i portoncini coloratissimi ed eleganti palazzi del settecento. La leggenda narra che Dublino esisteva già nel 250 d.C.. Era un villaggio celtico sulle rive del Liffley dove San Patrizio sostò battezzandone gli abitanti. La storia comunque conferma che nell’841 i vichinghi, sconfitti poi nel 1014 ad opera di Brian Boru, avevano fondato la città e il porto.

Nel 1170 gli Anglo-Normanni si insediarono a Dublino ed Enrico II cedette la città ai propri vassalli: la Dublino medievale fu così città degli inglesi. Con l’avvento di Enrico VIII, che nel 1537 prende il titolo di re d’Irlanda, il controllo inglese si consolida nei secoli. L’abolizione della chiesa cattolica da parte di Oliver Cromwell nel 1649 è la decisione che, come noto, segnerà pesantemente le vicende della città e di tutto il Paese. Soltanto nel 1949 Dublino è proclamata ufficialmente capitale dell’Irlanda.

La nostalgica aria ribelle di Dublino si respira ovunque. Nel Trinity College, per secoli baluardo del protestantesimo, oggi prestigiosa università e centro

culturale dove è custodito il Book of Kells, splendido manoscritto miniato dei Vangeli risalente al IX secolo.

Tra le vie di Temple Bar, dove nelle sere d’estate, per la ressa, non riesci a girare o in O’Connell Street, centro commerciale a nord del fiume Liffey dove le statue dei “padri della patria” ti guardano orgogliose.

Ma forse il luogo dove si percepisce ancora di più la vera natura di questo popolo è la Cattedrale di San Patrizio, monumento significativo per la vita irlandese nel corso della sua lunga storia. La lapide di una tomba celtica con simboli cristiani, le bandiere e le targhe commemorative di molti reggimenti irlandesi, gli stemmi e gli stendardi dei Cavalieri di San Patrizio, i monumenti militari e commemorativi per personalità irlandesi di spicco. Tutto questo è la cattedrale di San Patrizio: follia e presunzione mescolata a coraggio e ribellione.

L’ultima sera ci siamo detti “arrivederci” davanti ad una birra in uno dei più famosi pub di Dublino.

Cornamuse, flauti e arpe a ritmo della musica irish tradizionale hanno accompagnato il nostro brindisi.

Cantando tutti insieme all’autista il ritornello della canzone di Molly Malone, la pescivendola che di notte esercitava il mestiere più antico del mondo, divenuta eroina nazionale perché pare sia stata arsa viva, con non poca malinconia, abbiamo lasciato anche Angela, fonte inesauribile di informazioni. Grazie Irlanda!

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Gita gratuita al

Monastero di

Camaldoli Riservata a coloro che hanno l’accredito della pensione sul conto corrente

Il Credito Valdinievole organizza per i giorni 19, 24, 26 settembre e 1 ottobre una gita gratuita a Camaldoli (AR) per una visita al Monastero.

Programma • Partenza da Montecatini Terme (Piazza Italia) e da Bientina (Piazza Vittorio Emanuele II) alle ore 7.

• All’arrivo visita guidata del Monastero.

• Pranzo in ristorante.

• Tempo permettendo, breve visita di Poppi.

• Rientro in serata.

Termine ultimo di iscrizione: mercoledì 13 settembre, tenendo presente che le prenotazioni verranno accettate fino a esaurimento dei posti disponibili.

Quota di partecipazione per accompagnatore: 50,00 euro Per la compilazione del coupon di partecipazione rivolgersi alla propria Filiale di competenza.

Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Soci: 0572 909102-909168 42 ufficiosoci@creditovaldinievole.bcc.it

Giovedì 19 settembre Martedì 24 settembre Giovedì 26 settembre Martedì 1 ottobre

TERRITORIO

Ma che bella giornata!

Alla scuola Casciani di Montecatini inaugurata l’aula multimediale realizzata grazie al contributo della Banca

I

di Sergio Miele

l nostro Sandro Di Marco ha avuto il piacere di presenziare all’inaugurazione della sala multimediale della scuola elementare Casciani di Montecatini Terme.

“Una bella Giornata”, il commento che più sintetizza la bontà dell’iniziativa.

Bella per le insegnanti e per la scuola che si è dotata di un ulteriore strumento educativo, per essere ancora più vicini all’esigenze formative dei nostri piccoli studenti; ma anche per la nostra banca, che con un piccolo gesto - la donazione dell’attrezzatura multimediale - ha potuto nuovamente rivolgere lo sguardo al patrimonio più importante che abbiamo, i nostri ragazzi.

E infine una bella giornata per i bambini della scuola Casciani, che nell’allegria e nell’affetto, hanno partecipato attivamente all’inaugurazione, tagliando il nastro inaugurale, pronti alla prova delle nuove postazioni.

Alla fine dei festeggiamenti i bambini hanno voluto donarci una splendida pergamena, sulla quale hanno messo in rima parole di ringraziamento rivolte alla nostra Banca, inconsapevoli, forse, che il ringraziamento più grande lo dovremmo fare noi a loro, perché ci hanno regalato anche questa volta una bella, anzi bellissima, giornata di allegria.

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I PRODOTTI PER LA FAMIGLIA

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI MONTECATINI TERME E BIENTINA

Credito Valdinievole, la banca che si prende cura di te w w w. c r e d i t o v a l d i n i e v o l e . i t

Iniziative, eventi, progetti sostenuti dal Credito Valdinievole

Senti se c’ha un amico Serate di successo al Gambrinus di Montecatini Un evento ben organizzato da “Il Giullare”, declinato in un bouquet di serate di successo, decorate dal pubblico delle grandi occasioni. Questo il risultato, oltre ogni aspettativa, di “Senti se c’ha un amico”, il talk show ideato da Giorgio Panariello, nella suggestiva cornice del Gambrinus di Montecatini, e condotto da Walter Santillo. Una serie di appuntamenti che hanno risvegliato la bellezza, l’interesse e la vivacità intellettuale, grazie alla bravura e spontaneità di Panariello e a un format

davvero ben confezionato.

Nello storico caffè, a partire dal mese di giugno, si sono alternati Carlo Conti, Giampaolo Pazzini, Alessandro Paci, Massimo Ceccherini, le Iene Andrea Agresti, Mauro Casciari, Giulio Golia, il campione di rugby Martin Castrogiovanni, il cantautore Alessandro Canino, l’imitatore Leonardo Fiaschi, Lele Mora, Dario Ballantini, Vauro Senesi, Vincenzo Montella, Niky Giustini, Graziano Salvadori, Guido Genovesi, Mario Cipollini, Selvaggia Lucarelli e Cristiano Militello, Mario Giordano.

Ogni serata è stata trasmessa da Tvl e l’esilarante e trascinante Panariello, molto legato a Montecatini,

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Luci sul territorio

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Luci sul territorio Iniziative, eventi, progetti sostenuti dal Credito Valdinievole

ha più volte sottolineato: “Sono affezionato a questo territorio. Montecatini è una città molto bella che ha sempre dato il via ai miei spettacoli di maggior successo. Ma ora mi pare si sia quasi assopita. Si deve fare qualcosa per tirarla. Spero che queste serate possano essere l’inizio del risveglio”.

Filarmonica Bientinese In concerto a Bientina L’11 luglio, in occasione della kermesse “Estate bientinese” si è esibita a Bientina la Filarmonica bientinese, uno dei due storici complessi musicali di cui si fregia il Credito Valdinievole. Un programma ricco, vario e interessante, molto affiatamento e una buona partecipazione di pubblico hanno reso anche questo concerto della Filarmonica un momento di successo e di soddisfazione.

XXI Palio di Bientina Vince la Viarella dopo un valzer di emozioni.

La sequenza è stata di quelle da togliere il fiato, un Palio di San Valentino entusiasmante come non si ricordava da anni, iniziato alle 18.15 con l’entrata in piazza dei partecipanti alla prima batteria e conclusosi dopo le 21 con il trionfo nella finale della contrada Viarella.

Una vittoria che ha rispecchiato in parte i pronostici della vigilia che indicavano l’accoppiata Walter Pusceddu (Bighino) - Aksent tra i favoriti, ma che è maturata solo nella fine (la Viarella ha fatto cappotto, aggiudicandosi anche il trofeo per la miglior esibizione dei tamburini) solamente dopo un pomeriggio vietato ai deboli di cuore e costellato di sensazioni intense.

56ª Esposizione Internazionale Canina di Pisa All’ippodromo di San Rossore si è svolta sabato 8 e domenica 9 giugno 2013 la 56ª Esposizione Internazionale Canina di Pisa, la 35ª Esposizione Nazionale Canina di Empoli e i raduni delle razze Pastore Maremmano, Abruzzese, Rottweiler, Pastore Australiano, Terrier, Bassotti, Bulldog, Maltesi e Bolognesi.

La manifestazione è stata organizzata dallo storico Gruppo Cinofilo Pisano, presieduto da Barbara Zanieri.

Oltre 2000 cani, giudicati da 35 giudici internazionali, hanno sfilato nella meravigliosa cornice dell’Ippodromo di San Rossore.

Quest’anno, per la prima volta, in contemporanea con le due esposizioni e i raduni, si sono svolte le competizioni di Agility Dog. L’Esposizione Internazionale di sabato 8 giugno, l’Esposizione Nazionale di domenica 9 giugno, i Raduni e le gare di Agility Dog previsti nelle due giornate

Monsummano “in bianco” per una notte Grande successo di pubblico per la Notte Bianca Davvero spettacolare la Notte Bianca che si è svolta, anche con il contributo del Credito Valdinievole, a Monsummano Terme il 6 luglio scorso. Per una notte la città si è spogliata delle sue tradizionali vesti per ballare e divertirsi con decine di artisti provenienti da ogni parte d’Italia.

Un’esplosione di divertimento e di partecipazione, dunque, alla quarta edizione della notte più attesa

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Quattro zampe in mostra

hanno portato a Pisa migliaia fra gli esemplari più belli e rari di ogni razza, provenienti dall’Italia e da tutto il mondo. Un’altra eccellenza di questa edizione è stata la presenza (domenica 9 dalle ore 9,30) del Raduno della Società Italiana Terrier, che ha visto la presenza di giudici di grandissima fama, tra i massimi esperti mondiali delle razze.

Questo evento ha portato a San Rossore sia gli esemplari più conosciuti e amati come l’American staffordshire e il Jack Russell, sia gli esemplari più rari quali il Terrier giapponese, il Bull terrier miniature, il Terrier boemo, il Terrier brasileiro. Fra i Raduni della domenica mattina, da segnalare anche quello che ha riguardato tutti i pastori inglesi, quello relativo a due rare e bellissime razze italiane, i maltesi e i bolognesi, il raduno Bulldog, il raduno Rottweiler e quello, numerosissimo, dei bassotti di tutti i peli e taglie.

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dell’anno nella cittadina termale. Tutto si è svolto nel clima più sereno e controllato possibile e c’è stato spazio per le esigenze e le attese di tutti, dai bambini ai pensionati, in un clima di grande accoglienza e come nella migliore tradizione, arte e spettacolo hanno unito le menti, anziché dividerle. Locali pieni, strade affollate e spettacoli fino alle 4 del mattino che hanno trasformato la città in un teatro di colore e sorrisi. Tra gli artisti più seguiti ed attesi, Alexia, che ha cantato per circa un’ora sul palco centrale di piazza Giusti davanti alla statua del poeta e i professionisti del Papeete Beach di Milano Marittima e del Mamamia di Torre del Lago che con Drag Queen e lo

spettacolo degli Abba Dream hanno riempito invece Piazza del Popolo, facendo ballare davvero tutti.

Festa medievale a Larciano La Banca ha contribuito all’organizzazione degli eventi organizzati nel mese di giugno dall’attiva Pro Loco di Larciano. In particolare l’estate larcianese è caratterizzata dalla splendida Festa Medievale che quest’anno, visto il successo, ha aumentato i giorni di svolgimento e di rappresentazioni, diventando l’e-

pomeriggio la festa medievale è entrata ancora di più nel vivo. Dopo essere passati dal banco di cambio (all’interno del borgo la valuta corrente era lo scudo larcianese) i visitatori hanno varcato la Porta Bassa e sono entrati nella storia, tornando di colpo indietro nel tempo. Armigeri, saltimbanchi, fattucchiere, macchine d’assedio e giochi medievali per grandi e piccoli, dimostrazioni e scuola di tiro con l’arco e di falconeria fino al tradizionale “Palio de lo Marzocco”, arrivato alla settima edizione e che consiste nel portare la maggiore quantità di acqua possibile, dalla Porta Bassa alla Piazza del Castello, attraverso un impegnativo e affascinante percorso.

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vento dell’anno di questo suggestivo borgo.

Domenica 16, sabato 22 e domenica 23 giugno un programma ricco e intenso ha portato a Larciano Castello moltissimi visitatori. Dopo il terzo torneo di San Silvestro, una grande sfida di arcieri provenienti da tutta la Toscana, svoltasi il 16, la festa è andata avanti al chiaro di luna sabato 22 con la cena medievale. Un tradizionale appuntamento che ha accolto gli ospiti nella Piazza Grande ai piedi del Cassero del castello. L’evento ha avuto il suo momento clou il 23 giugno con la festa di Bacco e del Pan collolio, svoltasi alla cooperativa vinicola Chianti Montalbano, tra visite delle cantine degustazioni di prodotti tipici. Nel

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Luci sul territorio Iniziative, eventi, progetti sostenuti dal Credito Valdinievole

Tutti in chiesa

Una “Casa Grande”

Il Grest del Corpus Domini Bambini, ragazzi, tutti in chiesa, il divertimento sta per cominciare! È proprio quello che succede alla parrocchia Corpus Domini di via Marruota a Montecatini Terme, dove la parola d’ordine è: crescere in modo sano, ma divertendosi e svolgendo attività piacevoli e culturalmente, umanamente e socialmente efficaci e valide.

Questo è quanto affermano il parroco, don Pietro Rota, e i suoi collaboratori. L’evento più atteso dai giovani della zona è, infatti, il Grest, un’iniziativa davvero unica sostenuta dal Credito Valdinievole, un mese d’estate dedicato alla formazione, all’aggregazione e pieno di gioco, spensieratezza e gioia.

«Il nostro obiettivo è inventare e crescere insieme ai ragazzi - dice don Pietro - facendo sì che si sentano i veri protagonisti e che siano liberi di esprimere la propria personalità attraverso attività sane e costruttive». E vista la grande partecipazione e il forte coinvolgimento nel Grest e nelle attività parrocchiali dei ragazzi, ci sentiamo di dire che don Pietro ha proprio ragione.

La parrocchia Corpus Domini sa come parlare ai giovani, su questo non c’è dubbio.

Le iniziative, ideate e organizzate dagli oltre quaranta animatori presenti, sono numerosissime e varie, scandiscono tutto l’anno e i risultati sono veramente premianti. Teatro, sport, musica, feste, letture...ogni evento coinvolge centinaia di bambini e ragazzi.

«Molti degli adolescenti che frequentano la chiesa - raccontano gli animatori - si trattano quasi come fossero fratelli. Si è venuta a creare una vera e propria famiglia in cui non ci sono competizioni, ma solo valori importanti e sani, e dove si cerca di far capire che il divertimento si può ricavare anche e soprattutto da giochi semplici, divertenti e sani».

Per imparare ad amare Il Credito Valdinievole sostiene la Onlus “Casa Grande Il Nespolo”, un’associazione culturale di Cascina, spirituale e di opere socio-sanitarie (Onlus), presieduta da Adriana Rindi, che si propone di dare un insegnamento verso i valori di fede, di spiritualità, di carità, di cultura, di rispetto alla vita e d’aiuto a chi ne ha bisogno. Non persegue scopi di lucro, è apolitica e di ispirazione cattolica. Il progetto è nato dal cammino spirituale di una mamma dopo la perdita della figlia Alessia che, anno dopo anno, con l’aiuto di molti amici di Alessia e di altri genitori accomunati dallo stesso dolore, ha sviluppato sempre più forte il desiderio di dare al prossimo e a chi ne ha bisogno, specialmente ai giovani sicurezza, benessere, amore, speranza e fiducia.

In questo contesto è nata l’attività di volontariato e di solidarietà a favore delle popolazioni disagiate di Zimbabwe, Congo e Madagascar.

Per informazioni sulla Onlus e per sapere come aiutare, anche nel sostegno a distanza di bambini in difficoltà: www.casagrandeilnespolo.it.

Il primo maggio, a partire dalle 7.30, c’è stato a Bientina il tradizionale appuntamento con la “Maratonina bientinese”, giunta alla sua trentunesima edizione.

Quest’anno la passeggiata ecologica, a passo libero, ha compreso percorsi di 3, 5, 7 e 12 chilometri.

Numerosi, come ogni anno, i partecipanti che hanno potuto apprezzare la consueta, perfetta organizzazione godendo di punti di ristoro, allestiti lungo i percorsi, e di un “dolce” omaggio per tutti al termine della passeggiata.

Convegno del Consiglio Notarile Nella sala “Giovannelli” della Sede di Montecatini Si è svolto il 27 giugno, nella sala conferenze del Credito Valdinievole, a Montecatini Terme, un importante convegno organizzato dal Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Firenze, Pistoia e Prato e dall’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Pistoia, in collaborazione con l’Università di Pisa e con l’Università di Siena, sul tema: “Profili della composizione delle crisi aziendali fra privati”.

Dopo la presentazione e i saluti del presidente del Credito Valdinievole Alessandro Belloni, di Ettore Del Rosso, consigliere dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Pistoia e di Ruggiero Rizzi, rappresentante provinciale del Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Firenze, Pistoia e Prato si sono succeduti gli interventi di professori ed esperti dell’argomento trattato, coordinati dal professor Angelo Barba dell’Università di Siena.

Il professor Sergio Menchini, Ordinario di diritto processuale civile all’Universitá di Pisa, ha parlato di “strumenti di risoluzione della crisi da sovra indebitamento delle imprese e dei privati: le riforme

recenti e le prospettive future”. Il professor Stefano Pagliantini, Ordinario di diritto privato dell’Università di Siena, ha trattato il profilo della “Valutazione del merito creditizio e sovra indebitamento del consumatore”. È stata poi la volta del professor Francesco Barachini, Straordinario di diritto commerciale all’Università di Pisa, che ha affrontato approfonditamente il tema della “Gestione della crisi da sovra indebitamento dell’impresa non fallibile”. Dopo una breve pausa il convegno ha riaperto con l’intervento del professor Raffaele Lenzi, Associato di diritto privato all’Università di Siena, in merito agli strumenti negoziali al servizio della composizione della crisi da sovra indebitamento.

Dopo di lui il dottor Franco Michelotti, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Pistoia, ha parlato delle funzioni dei professionisti e degli Organismi di composizione della crisi.

Gli interventi della seconda parte del convegno sono stati coordinati dal professor Alessandro Giovannini, Ordinario di diritto tributario delle Università di Siena e Pisa. Il professor Roberto Cordeiro Guerra, Ordinario di diritto tributario all’Università di Firenze, ha approfondito l’argomento “Fisco e crisi d’Impresa”, Il professor Eugenio Della Valle, Ordinario di diritto tributario all’Università di Roma La Sapienza, ha parlato della transazione fiscale nel concordato preventivo, l’avvocato Lorenzo Trombella, Dottore di ricerca all’Università di Pisa, della transazione fiscale negli accordi di ristrutturazione. Infine l’avvocato Antonio Marinello, Ricercatore di diritto tributario all’Università di Siena, ha trattato l’argomento dei privilegi fiscali, il dottor Nino Maffia, vicepresidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Pistoia, ha concluso il convegno con un intervento su “Il piccolo imprenditore e la procedura da sovra indebitamento”.

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Maratonina Bientinese

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Altopascio Via del Valico, 3/5/7 Tel.: 0583.25427 altopascio@creditovaldinievole.bcc.it Bientina Piazza Vittorio Emanuele II, 4 Tel.: 0587.758208 bientina@creditovaldinievole.bcc.it Cintolese Via F. Uggia, 333 Tel.: 0572.617792 cintolese@creditovaldinievole.bcc.it Fucecchio Piazza dei Seccatoi, 12-13 Tel.: 0571.244253 fucecchio@creditovaldinievole.bcc.it Larciano Corso Gramsci, 6 Tel.: 0573.83514 larciano@creditovaldinievole.bcc.it Masotti Strada Statale Lucchese, 8 Tel.: 0573.919306 masotti@creditovaldinievole.bcc.it Montecalvoli Via Provinciale Francesca Nord, 459 Tel.: 0587.748594 montecalvoli@creditovaldinievole.bcc.it Montecatini Terme - Casina Rossa Via Bruceto, 32 Tel.: 0572.773016 casinarossa@creditovaldinievole.bcc.it Montecatini Terme - Centro Via Don Minzoni, 14 Tel.: 0572.92741 centro@creditovaldinievole.bcc.it Montecatini Terme - Sede Via Ugo Foscolo, 16/1 Tel.: 0572.909100 foscolo@creditovaldinievole.bcc.it Navacchio Via Tosco Romagnola, 1942 Tel.: 050.779406 navacchio@creditovaldinievole.bcc.it Pieve a Nievole Via Empolese, 58/a Tel.: 0572.954000 pieveanievole@creditovaldinievole.bcc.it Pisa Via di Pratale ang. via Averani Tel.: 050.982975 pisa@creditovaldinievole.bcc.it Pontedera Via Pacinotti, 11 Tel.: 0587.52076 pontedera@creditovaldinievole.bcc.it Traversagna Largo La Pira, 2 Tel.: 0572.911633 traversagna@creditovaldinievole.bcc.it