Progetto coordinato da: Michele Arezzini & Elena Fabbrini
SANTA FIORA ESTATE
... sul Monte Amiata LUOGHI EVENTI ESERCENTI ASSOCIAZIONI
Santa Fiora Comune di
2015
21 RUDI MIGLIARDI
7 SPETTACOLO DI DANZA
Santa Fiora in Musica
Palestra Safiro Wellness - Castel del Piano (GR)
THE SUPER SIX HARD BOP
24 MERCATINO MEDIEVALE Contrada & Arcieri Santa Fiora
25 CENA MEDIEVALE
Contrada & Arcieri Santa Fiora
26 PALIO
Gara Sagitta - Sfilata Storica Arcieri & Contrada Santa Fiora
Concerto della Filarmonica di Pozzuolo del Friuli
12 PASSA LA BANDA
Estate
2015
Raduno di bande musicali
16 INAUGURAZIONE
8 CORALE P.CORRADO VESTRI
Proloco Santa Fiora saluto ai Villeggianti
9 PASSEGGIATA NEL BOSCO Sci club Santa Fiora
9 A CENA CON GLI SFORZA
Proloco Santa Fiora
10 GIORNATE PER LA FAMIGLIA
29 FESTA PATRONALE
10 ALMA MANERA & Z-ENSAMBLE
Fiera Santa Flora e Lucilla e processione
11 PASSA LA BANDA
Musica live & stand gastronomici
28 ENSAMBLE NINO ROTA Santa Fiora in Musica
Luglio
E FITNESS
Piazza del Borgo
29 OPUS BAND
INTERVIENE ALLA FIERA Santa Fiora in Musica
31 FESTA DELLA BIRRA MARRONETO
Giochi e spettacoli per bambini Santa Fiora in Musica
22 SCACCHI VIVENTI
23 MERCATINI DELL’INGEGNO Artigiani in azione & Filiera corta
28 ESIBIZIONE PROFESSIONISTI Proloco santa Fiora
28 FESTA DELLA BIRRA Marroneto
30 FESTA PATRONALE Selva di Santa Fiora
11 GIORNATE PER LA FAMIGLIA
Agosto nelle frazioni
11 DUO DOLCE - GIRARALDI
2 GIRO DELLE FONTI DI SELVA
Giochi e spettacoli per bambini
VIOLINO - ARPA Santa Fiora in Musica
Passeggiata Selva
2 BAGNOLO IN FESTA
Banda musicale della Polizia di Stato
Agosto
12 SCACCHI VIVENTI
Artigiani in azione & filiera corta
2 GIRO DELLE FONTI DI SELVA
GALLEGGIARE TOUR
LINO PATRUNO
2 RED4QUARTET
14 WESTERLUND TRIO VIOLA
3 GIOVANNI AULETTA
Santa Fiora in Musica
14 - 15 - 16 MARRONETO
4 BANDA OSIRIS
Ritrovo ore 17.00 Piazza Garibaldi
23 BAGNOLO
SANTA FIORA IN MUSICA
19 MERCATINI DELL’INGEGNO 19 HOT STOMPERS &
FIORA
Santa Fiora in Musica
FIENILE CANALONE
Proloco Santa Fiora
Dalle 16.30 banda “Il Torchio”
13 SERENA BRANCALE
DALL’8 AL 16 BAGNORE SAGRA DELL’ACQUA COTTA
Passeggiata Selva
Santa Fiora in Musica
13 -14 - 15 SELVA
Santa Fiora in Musica - Selva
VIOLINO VIOLINCELLO
Pianoforte, Santa Fiora in Musica
15 TOMBOLATA
FESTA DELL’ASSUNTA
LE DOLENTI NOTE
15 FILARMONICA G.POZZI
FESTA DI FINE ESTATE
Santa Fiora in Musica
Ore 21.00 Piazza Garibaldi
Giochi popolari
Trippata Proloco di Santa Fiora
5 MADONNA DELLE NEVI
SANTA
6 FRANCA MASU Santa Fiora in Musica
FESTA DEL DRAGO
16 FIERA DI SAN ROCCO
Per informazioni riguardanti programma e visite guidate del paese, di Palazzo Sforza, del Parco Peschiera e dell’Acquedotto del Fiora
17 THE SYMPHONIC
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Santa Fiora in Musica
Per dettagli orari e luogo Santa Fiora in Musica vedi sito:
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Loc. Casa Dondolini, 9 - Loc. La Selva (+39) 0564 97 11 22 - (+39) 329 49 21 402 - dmarianna@virgilio.it
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Collocazione geografica Santa Fiora, situata a 687mi slm sul versante meridionale del Monte Amiata (1738m.) è circondata ad ovest dai rilievi del Monte Labbro, a Sud dai monti calcarei di Castell’Azzara e Selvena e dal Monte Calvo. In direzione sud-ovest sotto il paese, si staglia, fra pascoli e coltivi, la stretta valle del fiume Fiora (localmente detto “La Fiora”) che nasce dalla suggestiva “Peschiera”. L’insediamento antico sorse arroccato su un’altissima rupe trachitica, quasi una struttura difensiva naturale posta a ridosso di castagni e boschi, vicino a ricche sorgenti che alimentano il Fiora. L’Amiata (antico vulcano spento) è coperta infatti da un manto di boschi di faggio e da castagneti (sotto i 1100 m.) che lambiscono il paese.
Storia Risale all’anno 890, e ha come oggetto questioni di confine della proprietà dell’Abbazia di San Salvatore, il primo documento che cita esplicitamente Santa Fiora. Già intorno al 1082, tuttavia, essa compare come insediamento umano dove gli Aldobrandeschi allestiscono le prime mura di protezione, tanto che dal 1141 gli scritti iniziano a parlare di Castello S. Flore. Proprio la penetrazione degli Aldobrandeschi sull’Amiata, messa in atto allo scopo di rompere l’egemonia esercitata su tutto il territorio dagli abati di San Salvatore, fa di Santa Fiora, a partire dal XIII secolo, uno dei centri più importanti della bassa Toscana, dal quale si propaga la forza dei conti stessi che cominciano ad essere nominati i “conti di Santa Fiora”. La frantumazione dei possedimenti della Famiglia e il passaggio sotto il controllo dei senesi è il segnale del declino che investe la Contea di Santa Fiora dalla metà del XIV secolo; “...e vedrai Santafior com’è oscura”, scrive a tal proposito Dante nel VI canto del Purgatorio. In seguito (1439) con il matrimonio tra Cecilia Aldobrandeschi (Figlia di Guido, spodestato da una nobildonna senese della famiglia Salimbeni) e Bosio della Famiglia Sforza di Milano, il decadimento di Santa Fiora sembrò in parte arrestarsi, anche se i nuovi Signori preferiranno “investire” su Roma lasciando i possedimenti amiatini in mano ad amministratori, tra i quali spiccano quelli della famiglia romana dei Luciani nel XVIII secolo.
to per lo più dalle classi subalterne. Il Borgo si sviluppa lungo gli assi che collegano la chiesa di Sant’Agostino (costruita a partire dal 1309 insieme al convento di San Michele dai frati del convento di Santa Barbara di Bagnolo), alla chiesa di Sant’Antonio, di cui resta solo la facciata, fino al Convento delle cappuccine, fondato nel 1602 e chiuso nel 1991. Da non dimenticare, alla fine di Via Lunga, i resti dell’antico Ghetto, testimonianza di una presenza significativa degli ebrei nel nostro territorio al tempo degli Sforza. Continuando a scendere, costeggiando la piazzetta di fronte alla Chiesa di Sant’Agostino e oltrepassando la porta San Michele (o di Borgo) ci si trova proprio di fronte ai pozzi della Peschiera, sopra i quali incombono i caratteristici tritoni in peperino dello stemma: siamo nel terziere di Montecatino. Si tratta del più recente nucleo abitativo del centro storico, quasi sicuramente edificato per i maestri degli edifici e gli operai impiegati nelle fabbriche azionate dalla forza del fiume. Non vi sono decorazioni o opere d’arte di valore, tuttavia, proprio la semplicità conservata intatta rappresenta la sua bellezza. Adiacente alla Vasca, sorge la piccola Chiesa della Madonna delle Nevi costruita verso il 1600, sia per servire gli abitanti del Terziere che per benedire le sorgenti d’acqua. All’esterno, un rilievo dei Della Robbia raffigura le sante Flora e Lucilla. Con un parco amplissimo, ricco di specie naturali, e il grande catino d’acqua formato dalle sorgenti del fiume, la Peschiera è il fiore all’occhiello di Santa Fiora. Costruita intorno alla metà del 1400 essa era adibita a vivaio per le trote e luogo di riposo dei conti Sforza di Santa Fiora, che nel 1851 la fecero restaurare e cingere con più alte mura.
Bagnolo.
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SANTA FIORA
18 NOTTE BIANCA... A VEGLIA
Secondo documenti d’archivio a Bagnolo sorgeva un Convento degli Agostiniani dedicato a Santa Barbara, in seguito (inizi 1300) spostato a Santa Fiora a causa delle precarie condizioni idrogeologiche del luogo. Le acque del fosso Cadone, infatti, fecero lentamente sprofondare la dimora della comunità religiosa. Leggenda vuole la campana sommersa ancora rintoccante. La presenza del convento di Bagnolo è testimoniata da una lapide sepolcrale (1254) del conte Ildebrandino Aldobrandeschi con tanto di stemma del ramo santafiorese della famiglia (aquila-leonata), oggi situata all’ingresso della chiesa di Sant’Agostino a Santa Fiora.
Bagnore.
La più ad ovest delle frazioni, Bagnore è un insediamento urbano che si sviluppa in epoca mineraria quasi totalmente lungo la strada provinciale. Famosa per la presenza di una centrale geotermoelettrica, qui sono situati
Tra il Settecento e l’Ottocento gli Sforza, divenuti nel 1674 Cesarini Sforza (matrimonio tra Federigo Sforza e Livia Cesarini, ricca ereditiera romana), potevano ancora contare su molti possedimenti.
Il centro storico Dal Punto di vista urbanistico, il centro storico di Santa Fiora si compone di Tre Terzieri: Castello, Borgo e Montecatino. In tutti spicca subito l’uso massiccio del peperino. Il terziere di Castello è la parte più antica del paese e si erge sopra un’altissima ripa. Il punto centrale è costituito dalla Piazza, sovrastata dalla torre dell’orologio e dalla Rocca medievale espressione del dominio degli Aldobrandeschi. Accanto, di un’epoca successiva (intorno al 1600), si erge lo splendido palazzo comitale Cesarini-Sforza, fatto edificare dagli omoni conti in sovrapposizione ad edilizie preesistenti. Queste costruzioni, oltre a delimitare la parte occidentale della Piazza formano un complesso grande e compatto che dà forma allungata al campo. All’estremità sud, proprio adiacente al palazzo comitale, stanno lo splendido giardino e l’antica dimora della famiglia Luciani, amministratori del feudo per conto degli Sforza. A nord, prima del Ponte del Viadotto che collega la parte vecchia con quella nuova del paese, c’è l’ottocentesca chiesina di San Giuseppe. Nella parte est, la Piazza è definita da un altro complesso di edifici, interrotti l’uno dall’altro da una serie di viuzze che introducono nei meandri di un centro storico ricco di scorci suggestivi, di bassorilievi, come insegne sulle antiche porte, e di madonne votive. In particolare vanno menzionate: Via San Michele e Via dell’Olmo che conducono alle omografe piazzette (in Piazza San Michele è visibile una statua del Santo con in mano la caratteristica bilancia). La via centrale che collega il terziere di Castello con quello di Borgo, e che dalla Piazza scende in direzione della chiesa principale, è Via Carolina. Pochi metri dopo averla imboccata s’incontra la Chiesa del Suffragio (1716-1726); proseguendo fino in fondo, come detto, ci si para davanti la Chiesa della Pieve, di origine romano-gotica, dedicata alle sante Flora e Lucilla. Qui, oltre ai dipinti e alle grandi croci che sfilano per le vie del paese ogni tre maggio, si trovano conservate le preziosissime terra-cotte dei fratelli Della Robbia. A pochi passi dalla Pieve, oltrepassata la Porticciola, scendendo lungo la “strada nuova” si viene immessi nel terziere di Borgo, un tempo abita-
i complessi produttivi di importati aziende italiane. Al confine con Arcidosso sgorga la cosiddetta acquaforte dalle straordinarie proprietà curative.
Selva.
Il primo insediamento (denominato Monte Calvo) risale a poco dopo l’anno Mille, effetto della donazione dell’intera zona alle Monache benedettine da parte dei Conti di Santa Fiora, allo scopo di bonificare e ripopolare il territorio. Poco prima di arrivare all’abitato di Selva troviamo il Convento della S.S. Trinità, edificio di grandi dimensioni, con una chiesa annessa entro la quale è conservata la testa dell’ “orrido serpente”, ovvero il Drago della Selva, di cui parla la leggenda. Il Convento in questione è forse la prima impronta degli Aldobrandeschi sull’Amiata, che lo fondarono (nel 1114) come atto di contrapposizione politica e territoriale agli abati di Abbadia S.S.. Nelle immediate vicinanze vi è un bellissimo bosco di abete bianco (Riserva Naturale Bosco S.S. Trinità), biotopo autoctono dell’Amiata, superstite dei grandi adattamenti del clima successivi all’ultima glaciazione.
La Peschiera Struttura unica della Toscana meridionale, come indica il nome in origine fu un vivaio di trote dei conti Aldobrandeschi; in seguito diventò un parco-giardino rinascimentale dei conti Sforza; ospitò Pio II Piccolomini, che la rammenta nei suoi commentari. A lato della Peschiera, inglobato nel muro di cinta, sorge l’oratorio della Madonna delle Nevi, comunemente detto della Piscina o della Puscina (Sec.XVII). Sulla facciata si ammira una terracotta robbiana raffigurante le sante Flora e Lucilla. All’interno della piccola chiesa, il pavimento, fatto di vetro, offre ai visitatori la possibilità di vedere le acque sorgive del Fiora.
Vegetazione e bosco La vegetazione dell’Amiata è tra le più ricche della Toscana per quantità e diversificazione: si contano, tra i versanti grossetano e senese, circa 102 specie vegetali autoctone presenti sia nei pascoli (considerati tra i più genuini della regione e ideali per la produzione di latte di qualità), sia nei boschi. Grazie alla sua posizione geografica e alle particolari caratteristiche morfologiche e climatiche, la montagna ha peculiarità botaniche rilevanti, offre specie rare, endogene e una grande e straordinaria varietà di erbe officinali, il cui sviluppo è direttamente collegato al bosco, da intendersi sia nella sua funzione naturalistica ed escursionistica, sia come risorsa legata al settore della silvicoltura e della raccolta funghi.