Cosmonautica Magazine - N° VI

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(Hedy Lamarr) nella storia del cinema. Fra gli interpreti compaiono star internazionali come Viveca Lindofords, Olivia de Havilland, Frederich March insieme agli italiani più in voga, come Fosco Giachetti, Armando Falconi, Gino Cervi, Maria Denis, Doris Duranti, Osvaldo Valenti, Luisa Ferida. E compaiono nomi nuovi che ci accompagneranno fin quasi ai giorni nostri: Paolo Stoppa, Clara Calamai, Amedeo Nazzari, Totò, Macario, i fratelli De Filippo, Vittorio De Sica. Mario Monicelli, ha girato qui le sue prime scene da regista. Arriva Sophia Loren Poi tutto si ferma per la guerra e negli anni della rinascita del cinema italiano Giovacchino Forzano, l'inventore dei teatri di posa di Tirrenia, paga la sua amicizia con Mussolini. Gli mancano i finanziamenti e si avvia ormai stanco e deluso verso un maliconico tramonto. A riaccendere le speranze, quando nel 1960 già è stato dichiarato il fallimento della Pisorno, sono nientemeno che Carlo Ponti e Sophia Loren. Lui è un produttore di successo; lei, giovane e bellissima, ha appena vinto l'Oscar con “La Ciociara”. All'asta fallimentare comprano per una manciata di milioni di lire i teatri di posa di Tirrenia e subito Sophia vi gira “Madame san Gene”, con Robert Hossein. Poi tornerà a Tirrenia Vittorio De Sica per girare “I sequestrati di Altona”, da un dramma di Sartre e compaiono a rinnovare il sogno del cinema in Toscana Ugo Tognazzi e Annie Girardot (“La donna scimmia” di Marco Ferreri), Vittorio Gassman, Sandra Milo, Amedeo Nazzari e Philippe Leroy (“Frenesia d'estate” di Luigi Zampa), Marcello Mastroianni, Virna Lisi, Enrico Maria Salerno (“La decima vittima” di Elio Petri).

E ora c'è un campo da golf Ma il cinema italiano è ormai radicato a Roma, a Cinecittà, e ben presto un produttore scaltro e navigato come Carlo Ponti se ne rende conto. L'ultimo film è “L'assoluto naturale” di Mauro Bolognini con Sylva Koscina e Ponti, mentre la Loren già naviga in acque internazionali, spenge i riflettori del set tirreniese presentando un progetto per una megalottizzazione immobiliare sui terreni che ha comprato insieme ai teatri di posa fondati da Forzano. Quel progetto non andrà mai in porto perchè aveva dimensioni eccessive, ma oggi l'intera area alle spalle di Tirrenia è occupata da un grande campo da golf a 18 buche e da insediamenti residenziali e turistici di qualità. Tutto sommato aveva avuto ragione Carlo Ponti e ritenere concluso per sempre il sogno del cinema a Tirrenia ed a prefigurare per quell'area un futuro diverso, in linea con la vocazione turistica del litorale pisano.

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