Galeno numero 4 luglio 2012

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luglio 2012 - numero 4

GALENO

CaSsa Galeno

notiziario della Cassa Mutua Cooperativa Galeno

Galeno da 20 anni una strada sicura

I momenti dell’Assemblea Ordinaria Andare avanti per crescere

27 maggio Assemblea Ordinaria

Le garanzie del salvadanaio Galeno

I segreti delle Langhe


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CASA GALENO

Il nostro Consiglio Presidente Aristide Missiroli Vice Presidente Vicario Angelo Sabani Vice Presidente Alfredo Carrieri Segretario Ezio Cotrozzi Consigliere Giovanni Barone Consigliere Umberto Bosio Consigliere Mario Cirillo Consigliere Mario Costa

Mondo Galeno Nomina di un nuovo consigliere di amministrazione Nel corso della seduta del 5 luglio 2012, il Consiglio di Amministrazione di CASSA MUTUA GALENO, in seguito alle dimissioni del consigliere di Amministrazione Saverio La Bruzzo e a quanto stabilito dall'Assemblea dei soci, ha nominato un nuovo consigliere di amministrazione. Come da ampio mandato ricevuto nell’ultima Assemblea, il CDA, dopo aver esaminato i criteri più oggettivi nella designazione del Socio destinato a ricoprire la carica di 9° Consigliere, ha giudicato opportuno che, essendosi dimesso un Consigliere che rappresentava la Regione Sicilia e i suoi numerosi iscritti, la scelta dovesse ricadere su un Socio siciliano in possesso di indubbie competenze nel campo organizzativo, gestionale e assicurativo-previdenziale. È stato pertanto proposto il nome del Socio Dr. Giovanni Vento, medico di medicina generale da anni Segretario Provinciale della FIMMG di Agrigento e Consigliere dell’Ordine dei Medici di Agrigento già con delega per le problematiche dell’ENPAM. L’indicazione del Presidente e le motivazioni espresse hanno trovato il supporto di tutto il CDA e, dopo una breve discussione, si è approvato all’unanimità di cooptare a 9° Componente del CDA lo stesso Dr. Giovanni Vento. Al nuovo consigliere designato gli auguri di buon lavoro da parte della Famiglia Galeno.

Galeno Family

Cassa Galeno va online

Rammentiamo ancora ai Soci i cui figli sono ancora iscritti a presidium e desiderassero passare a Galeno Family, che è necessario inviare, a presidium stessa, la disdetta dall’iscrizione entro il mese di settembre, pena la permanenza nella stessa cassa per un ulteriore anno. Invitiamo inoltre i nostri Soci, i cui figli sono usciti o stanno per uscire dalla cassa per limiti di età, l’utilità di aderire alla stessa entro la fine dell’anno.

Questo numero di Cassa Galeno non verrà stampato e inviato per posta ma sarà consultabile online sul sito di Cassa Galeno e verrà spedito a tutti i Soci, in formato PDF, al proprio indirizzo e-mail. Per questo, e in generale per agevolare i contatti con i Soci, è importante che tutti ci comunichino quanto prima il proprio indirizzo email o eventuali variazioni dello stesso.

Pillole di Sanità Enpam: Alberto Oliveti è il nuovo presidente

Consigliere Giovanni Vento

Alberto Oliveti è il nuovo presidente Enpam, dopo Eolo Parodi. Il voto si è svolto senza imprevisti, con 96 voti su 105. Oliveti, medico di medicina generale e pediatra, dal 2010 svolgeva la funzione di vicepresidente vicario dell'Enpam. Il consiglio direttivo e il comitato di redazione di Galeno inviano all’amico e collega i migliori auguri di buon lavoro.

In attesa di registrazione - tiratura 5.000 copie Direttore Editoriale Aristide Missiroli. Direttore Responsabile Mario Costa. Coordinatore Ezio Cotrozzi. Comitato di redazione: Angelo Sabani, Alfredo Carrieri, Umberto Bosio, Mario Cirillo, Giovanni Barone. Realizzazione e Grafica Editrice Millennium srl. Stampa Mediagraf spa, Padova

CONTATTI Numero gratuito 800 999 383 cassagaleno@libero.it www.cassagaleno.it


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LA PAROLA AL PRESIDENTE

Andare avanti per crescere

Cari amici e soci,

anche quest’anno l’Assemblea di Cassa Mutua Galeno è stata chiamata ad una non scontata e, come sempre, utile consultazione. Non solo perché era in programma l’obbligo istituzionale dell’approvazione del bilancio 2011, ma anche perché era in discussione l’opportunità o meno di riportare a nove il numero dei componenti del consiglio di Amministrazione della Cassa, numero che, per dimissione del socio Saverio La Bruzzo, si era ridotto di un’unità. Il Consiglio è comunque riuscito a condurre il proprio lavoro con serenità ed efficacia, in un momento non facile sia per l’attuale difficilissimo clima economico e sociale, sia per il complesso lavoro della nostra Cassa, che ha cercato con tenacia sempre maggiore un’indipendenza nelle scelte e nei piani operativi a tutela dei propri soci. Le difficoltà sono state superate meglio e prima del previsto e ciò non può che inorgoglirci. Ma l’estremo rispetto che il Consiglio di Amministrazione

nutre per l’Assemblea sovrana dei Soci, ci ha spinti a chiedere a quest’ultima se ripristinare o meno il numero di partenza, con la nomina di un nuovo componente da sottoporre successivamente a ratifica assembleare. Il parere dell’Assemblea non è risultato plebiscitario, ma la maggioranza ha optato per il ripristino del numero di nove consiglieri, per questo il Consiglio di Amministrazione si muoverà in tale direzione. Il significato di tale scelta va anche verso un’altra direzione. Attualmente la Medicina di famiglia, di cui tutti ci sentiamo orgogliosamente parte originale di Galeno, soprattutto nella persona del suo primo ispiratore Mario Boni, non costituisce più la sola né la più numerosa categoria medica componente di Galeno. Occorre prenderne atto e operare per un effettivo riconoscimento di questa realtà, evitando logiche di scelte obbligate e dettate da meccanismi che esulino dal merito o dalla competenza, o che risponda-

no a esigenze di equilibri o compromessi che non ci appartengono. Queste considerazioni sono state espresse anche nell’Assemblea e ci devono incoraggiare a crescere in quantità e in qualità, nello stile e nella continuità di ispirazione di Galeno; essa è, lo ricordiamo, una cassa dei medici per i medici e, probabilmente, la migliore attuale forma associativa d’Europa a tutela di tali categorie per la previdenza integrativa. Siamone orgogliosi ma non fermiamoci, perché mentre il mercato assicurativo e previdenziale è in forte crisi Galeno prosegue innarrestabile la sua crescita segno della sua capicità di adattare le offerte ai bisogni dei propri colleghi. Non vogliamo né possiamo smarrire la rotta. Grazie a tutti per il sostegno e la fiducia che ci state accordando.


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ASSEMBLEA

Prima dell’assemblea

27 maggio Vita d’assemblea La votazione

Galeno festeggia i primi 20 anni di vita

Un momento conviviale


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FOCUS

Galeno e la classe medica

Dr. Mario Costa

Riflettere sul presente e sul futuro della Cassa Galeno e del suo sempre maggiore ruolo all’interno della Classe Medica

È

passato molto tempo da quando Mario Boni e un gruppo di stretti collaboratori realizzarono CASSA MUTUA GALENO. Nata in seno alla Medicina Generale e, in particolare, nel grembo della FIMMG, già allora fu concepita per ciò che è e resta: una cooperativa dei Medici per i Medici. Da allora tanta strada è stata fatta: talvolta difficile, contrastata, combattuta, ma sempre rivolta in avanti, ispirata all’interesse dei membri e aperta al confronto e agli apporti di tutti i Soci. Conviene, ora, fermarsi un momento a riflettere su ciò che la Cassa rappresenta e dove vuole giungere. Tuttavia, ogni punto d’arrivo non può che costituire una ripartenza verso un nuovo obiettivo ispirato a quei principi di solidarietà che oggi rappresentano, in varie realtà del nostro vivere, un valore troppo spesso più dichiarato che reale. Dunque cosa rappresenta o cosa può

rappresentare Galeno? Soprattutto un punto di riferimento per i Medici, tutti i Medici, in una visione storicamente forte ma oggi desueta. Da alcuni anni, infatti, la storica unione tra Medici appartenenti ad una stessa professione ma a differente tipo di lavoro, peraltro ancora viva e operante a livello ordinistico, sta perdendo il proprio fascino, cedendo a comprensibili logiche di categoria. Insomma, la “Classe medica” ha stemperato, nell’immaginario collettivo dei medici italiani, il suo senso di appartenenza. Ciò, intendiamoci, è più che comprensibile come logica conseguenza della frammentazione delle problematiche dei diversi compiti e dell’eterogenea contrattualistica dei Medici.

Ma quel “collante”, rappresentato dall’essenza e dalla peculiarità della professione medica, non può e non deve essere perduto. In passato, molte organizzazioni su base volontaristiche hanno legato colleghi in vincoli concreti di solidarietà e di mutuo sostegno, identificandoli non in base al tipo di lavoro svolto, ma semplicemente come appartenenti a quella “classe” medica che, senza pretese di “casta” o di privilegiata lobby, vuole semplicemente accomunare professionisti che ogni giorno affrontano e superano realtà lavorative diverse, in nome di una stessa vocazione. Quando i fondatori di Galeno si sono mossi hanno probabilmente pensato a questo: offrire reciproca solidarietà e forza collettiva a colleghi di ogni diversa categoria che, uniti, possono trarre legittimo vantaggio e tutele per se e per le proprie famiglie. Ecco perché oggi i soci Galeno non appartengono solo alla Medicina Generale, pur riconoscendone i meriti di ispirazione, di organizzazione e di forza trainante, ma operano anche in altre categorie. Ciò rappresenta una risorsa, in quanto la crescita della nostra Cassa, deve necessariamente procedere con la sua potenzialità e forza contrattuale. Galeno si muove in questa direzione: offrire a tutti i Medici garanzie assicurative e previdenziali sempre più competitive in questo scenario altamente incerto, sempre nella speranza che quella ricrescita tanto agognata non tardi a dare segni di sè.

“Cassa Galeno è un punto di riferimento forte per i Medici nel presente e nel futuro”


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FOCUS

Le garanzie e le potenzialità del salvadanaio di Galeno Dr. Alfredo Carrieri

A tutti i Soci condizioni vantaggiose e possibilità concrete e implementabili grazie al Salvadanaio Galeno

È

a noi tutti noto come, tradizionalmente, le famiglie italiane mostrino, nel confronto con altri Paesi europei, un’alta propensione al risparmio e come, nonostante i fattori congiunturali siano meno favorevoli che nel passato, conservino ancora adeguati stock di ricchezza. Questi risparmi sono spesso accantonati con

la finalità di un “cuscinetto” di protezione da eventi futuri incerti o imprevisti. Queste sono anche le motivazioni che da sempre, ma soprattutto in questi problematici momenti, spingono i nostri Soci a richiedere di integrare – con versamenti periodici aggiuntivi – la quota destinata al “salvadanaio” di Galeno che è riuscito, anche in questi ultimi anni di grande turbolenza dei mercati finanziari, a mantenere le sue promesse generando valore a fronte di un “basso” profilo di rischio. I risparmi dei Soci vengono, infatti, accantonati nella gestione separata

“Press” e “nuova Press” di Fondiaria SAI. Le gestioni separate sono identificabili sotto il profilo del rischio come una gestione prudente del risparmio: le politiche di gestione adottate mirano, infatti, a massimizzare il rendimento nel medio lungo termine, in relazione al mantenimento del potere di acquisto del capitale investito. È opportuno altresì ricordare, che le gestioni separate sono tenute, contabilmente, assolutamente distinte dalle altre attività della Compagnia assicurativa, a tutela dei risparmi degli assicurati e che i risultati conseguiti sono annualmente certificati da una Società di revisione contabile, che ne attesta la correttezza secondo le norme indicate dagli organi di controllo (ISVAP). Ma quali altri vantaggi per chi investe in tali strumenti di risparmio? • Prima di tutto occorre ricordarci che i rendimenti annualmente riconosciuti ai Soci non possono mai essere inferiori al 2,5% (interesse minimo garantito); • Poi un altro importante aspetto è rappresentato dal consolidamento delle prestazioni assicurate (capitale o pensione) e cioè dalla definitiva acquisizione, da parte del Socio, sia dei rendimenti annuali della gestione separata che del rendimento minimo garantito, se superiore al 2,5%. • Infine, alla scadenza del differimento (cioè del periodo di contribuzione), è possibile convertire il capitale maturato in una rendita vitalizia rivalutabile, oppure trasformare in capitale la rendita vitalizia assicurata, costituendo una specie di Trattamento di Fine Rapporto.

Ma vi sono anche altre novità, in vigore dal 1 gennaio 2012, che rendono sempre più flessibili le soluzioni presenti nel “salvadanaio”, in particolare: • I risparmi accantonati dal Socio nel “salvadanaio” possono essere riscattati anticipatamente rispetto alla data del differimento, trascorsi almeno 5 anni dall’ingresso nella Cassa, fino alla concorrenza massima di un importo pari al 90% di quanto maturato alla data del 1 gennaio dell’anno in cui tale anticipo viene richiesto; • La data di scadenza del differimento è fissata al 1° giorno del mese successivo alla data del compimento del 65° anno di età del Socio, indipendentemente dal sesso. Tale scadenza - nel caso non venisse esercitata l’opzione del riscatto totale - viene automaticamente posticipata anno per anno fino al compimento dell’85° anno di età ovvero fino alla perdita dei requisiti di Socio. • La liquidazione del capitale assicurato, in qualsiasi epoca avvenga dopo il 65° anno di età del Socio, conserva e matura gli interessi finanziari fino al giorno in cui viene esercitata la scelta di riscatto totale. • Occorre ancora dire che il fondo “salvadanaio” può essere incrementato volontariamente e a discrezione del singolo Socio, con ovvio incremento del risparmio individuale e quindi delle prestazioni previdenziali assicurate. Dunque ad ogni medico, che consideri Cassa Galeno come un prezioso alleato in più per il suo futuro e per quello della sua famiglia, si offrono possibilità concrete e implementabili di un presidio affidabile.


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FOCUS

Battaglia contro l’I.R.A.P. L’acronimo che ci perseguita Dr. Umberto Bosio

Continua l’azione da parte della Medicina generale per il superamento di una situazione percepita come assolutamente non equa

S

econdo il regolamento dell’I.R.A.P., il Medico, in quanto professionista autonomo, viene coinvolto nel pagamento di tale imposta, nella convinzione che più egli investa in organizzazione e attrezzature, cioè più eserciti la propria attività in forma “complessa”, più aumenti il suo guadagno professionale. Da sempre, tuttavia, la Medicina generale sta conducendo un’azione di convincimento verso lo Stato volta ad affermare che il medico, in quanto parasubordinato, non traduce in guadagno i suoi investimenti volti a migliorare l’organizzazione del proprio lavoro e l’assistenza ai propri assistiti, ma, al contrario, non potendo aumentare oltre un certo numero i propri pazienti convenzionati e non prestando loro opera in regime professionale, non si traduce in guadagno tale “attività complessa” se non per un assai residuale margine di libera professione, per altro sempre più ristretta. Alcune sentenze hanno cominciato a dare ragione a questo tipo di istanze, facendo intravedere una progressiva soluzione del problema. Ora però, giunge notizia di un diffuso cambio di orientamento di giudizio da parte delle Commissioni Tributarie locali sull'applicabilità dell'imposta sul lavoro del MMG se responsabile direttamente o indirettamente della struttura in cui opera. Nonostante la Corte di Cassazione abbia definito il Medico di Medicina generale come lavoratore subordinato e nonostante la ormai consolidata giurisprudenza favorevole all'esenzione almeno sull'attività con-

“Lo Stato ci costringerà di nuovo allo stetoscopio di legno?”

venzionale, il Medico di famiglia si trova ora di fronte ad un vero e proprio ribaltamento di giudizio che non tiene conto del "fumus boni iuris" delle argomentazioni, in precedenza anche suffragate da sentenze della Corte Costituzionale. È difficile suggerire come reagire a quest’ulteriore batosta, in quanto, la via giudiziaria si sta dimostrando fatalmente affidata alla discrezionalità e la via della concertazione politica inaffidabile per le precedenti promesse non mantenute. Se il Paese non si trovasse in un momento di tale delicatezza e fragilità, sia collettiva che individuale, si potrebbe provocatoria-

I.R.A.P., significa Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Si tratta di un’imposta locale che viene applicata alle attività produttive esercitate in ciascuna regione. Ciò significa che viene pagata solo da chi svolge attività d’impresa e non dalle persone fisiche. Gli oggetti dell’IRAP sono, infatti, determinati tipi di attività esercitate: - società di capitali e enti commerciali; - imprese soggette ad IRPEF; - lavoratori autonomi; - banche e assicurazioni.

mente configurare la minaccia del ritorno ad un’attività ambulatoriale, senza supporti strutturali, dove il Medico è solo responsabile di strumenti semplici come lo stetoscopio (ovviamente di legno di faggio, in quanto di plastica potrebbe dare adito a qualche sospetto di tipo organizzativo) ed il vecchio Riva Rocci. Scherzi a parte il problema IRAP resta, per ora, un rebus di difficile soluzione in tutta la sua drammatica disequità.


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GALENO CLUB Itinerari di fine estate

I segreti delle Langhe

Dr. Ezio Cotrozzi

Tra le dolci colline piemontesi si nascondono non solo vini pregiati ma anche veri tesori da scoprire I Castelli delle Langhe I castelli che sorgono nella zona delle Langhe e del Roero rappresentano uno degli elementi caratterizzanti e peculiari del paesaggio. Situati sulla sommità delle colline del basso Piemonte, i castelli da secoli contribuiscono all’immagine e all’identità di tutto il territorio. Degno di nota il Castello di Barolo, situato nel paesino che non solo dà i natali all'omonimo e pregiatissimo vino, ma è anche il borgo medioevale che rappresenta una sorta di capitale per il territorio. Al suo interno il Castello ospita il Museo del Vino che coinvolge il visitatore in un viaggio attraverso la produzione, la cultura e la tradizione del vino. Da non perdere anche il Castello di Benevello, situato nel Paese dove Beppe Fenoglio ambientò il romanzo de La Malora, e il Castello Grinzane Cavour sede, dal 1983, del Premio Letterario Grinzane Cavour per la narrativa italiana e straniera.

Nella terra dei cavatappi A casa del re dei vini, a Barolo, tra scenari mozzafiato e declivi sormontati da castelli che sembrano sentinelle a guardia dei vigneti, ecco il Museo dei Cavatappi, accanto al Castello Falletti. Nelle 19 sezioni si ha la possibilità di vedere cavatappi decorativi e figurativi, ma anche tascabili, pubblicitari, sistemi multiuso, a tema animale ed erotico e non mancano quelli in miniatura per profumi e medicinali. Una sezione è dedicata ai cavatappi preziosi, realizzati dai migliori artigiani ed orafi con materiali pregiati, ai quali aristocratici e religiosi facevano apporre lo stemma del casato o le iniziali del loro nome. L'intento didattico è abbinato alla spettacolarità dell'allestimento che evidenzia la bellezza dei cavatappi esposti, alternando immagini d'epoca, pannelli "leonardiani", colpi di luce e curiosità. Una sezione a parte è dedicata alle cartoline d'epoca con il cavatappi come soggetto.

La via del Barolo In questi luoghi è d’obbligo un percorso alla scoperta delle colline dove nasce uno dei vini più pregiati d’Italia: il Barolo, vanto del Piemonte. L’itinerario che vi proponiamo si svolge nelle Langhe più conosciute, attraversate da dolci pendii ricoperti di vigne e noccioleti, veri e propri anfiteatri naturali, dove il recente sviluppo, dovuto alle attività enologiche, convive con tradizioni antichissime. Il percorso parte da Alba in direzione di Diano D'Alba, seguendo una piacevole strada panoramica. Si prosegue in direzione di Grinzane Cavour dove il Conte Camillo Benso soggiornò a lungo. Scendendo a valle si attraversa Gallo D'Alba, Serralunga D'Alba, Monforte D'Alba, Barolo, paese da cui prende il nome il famoso vino, e infine La Morra. L'itinerario si conclude in direzione di Alba, attraversando Verduno e Roddi, anch'esso sede di un pregevole castello.


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