“Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza� - 0,42 E
Copia omaggio / anno XIII n.3 / marzo 2012
Vita da Natalino
Balasso
Faccio la statua
per vivere
Tinto Brass giro un film su
Murgita
Prete Roberto
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editoriale di Stefano Cotrozzi
sommario Inchiesta Vita da prete
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LâINTERVISTA Natalino Balasso
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focus Faccio la statua per vivere
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Gli uomini invisibili Mensile dâinformazione Registrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-01-2000 - Editrice Millennium s.r.l. 40.000 copie certificate Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Caporedattori Nicoletta Mai, Marta Massignan. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Caporedattore economia Elisabetta Badiello. Redazione: Federico Gobetti, Roberta Costantini, Alessandra Groppo, Silvia Maculan. Editorialisti Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiello, Gianfranco Sinico. Art director Alessandra Peretti. Stampa: Centro Stampa Editoriale - Grisignano di Zocco (VI) Foto di copertina: Fulzio Rossi Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: info@corrierevicentino.it Per la pubblicitĂ : Alberto Faccin 335 5319350 Aristide Crema 320 0522400 Federico Hanard 335 5293582 Monica DallâOmo 340 6717242 Š 2011 Le immagini ed i testi sono di proprietĂ riservata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e lâuso pubblicitario in altra sede. Lâeditore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Questo giornale è stampato su carta certificata FSC. Il marchio FSC identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Il terreno di gioco è ancora ghiacciato dal freddo della notte quando arrivano loro, nel silenzio della domenica mattina. In tanti sono ancora tra le braccia di Morfeo quando tirano fuori dal capanno degli attrezzi la loro speciale carriola con il buco e cominciano a tracciare le linee del campo di gioco con la calce. Quando arrivano i primi bambini, borsa a tracolla, tutti eccitati per la partita che sta per cominciare, loro sono giĂ dentro gli spogliatoi a preparare il tè per lâintervallo e a sistemare i documenti per lâarbitro. Sono gli uomini invisibili, quelli che sono âle fondamentaâ di ogni squadra di provincia. Lo fanno gratis, lo fanno in silenzio, spesso non appaiono nemmeno nelle foto ricordo delle squadre. Pietro Carlotto, per tanti Sergio e per altri Pippo, era uno di loro. Aveva iniziato a collaborare con la Kennedy nel suo anno di fondazione e da allora la squadra era diventata per lui una seconda famiglia, a volte la prima. Per 45 anni ha toccato con mano i sogni di intere generazioni di ragazzi che speravano di diventare campioni e si trasformavano in uomini. Pietro aveva il suo lavoro in conceria, ma appena finiva montava in sella al suo motorino e cominciava ad operare nel dietro le quinte del campo mentre i ragazzini erano impegnati a prendere a calci il pallone. Câè sempre da fare nelle squadre di provincia... Se ne è andato via velocemente, in silenzio, in disparte come ha vissuto la sua vita di uomo che guardava le partite da dietro la rete verde del campo della Kennedy. Chiunque abbia giocato a calcio nella nostra provincia si ricorda di lui. Nessun titolo sui quotidiani, nessun opinionista televisivo che lo ricordasse perchĂŠ persone come Pietro non fanno titolo. No, loro fanno giocare gli altri a calcio e li fanno sognare. Oggi vogliamo dedicare a lui lâeditoriale, a tutti gli uomini invisibili, quelli che ti fanno trovare tutto pronto quando arrivi sul campo di gioco, quelli che sono la vera essenza del calcio anche se probabilmente non hanno mai calciato un pallone in vita loro. Grazie Pietro a nome di tutti quelli che non si erano accorti di te e che adesso vorrebbero ringraziarti.
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arzignano Che futuro per Castello?
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chiampo Via le concerie dal centro
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Montecchio Alte Ceccato: ma quale Bronx! brendola La storia di Andrea Muraro Zermeghedo Il battistero ritrovato
LONIGO Quando il vino dĂ i numeri noventa In giro per il mercato
ov vicest tinen o
eaa r a ic r be
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sossano Bufera sul biogas
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barbarano Vandalismo tra cause e rimedi
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Albettone Rinasce la Colombara economia 86 Maestri del lavoro. E in futuro? calcio serie d 90 Montecchio - Sarego fotocronaca di un derby lungo una stagione speedway 93 Nicolas Vicentin e il sogno Mondiale Under 21
Made in vicenza
vipera con garbo
Don Vittorio Montagna*
Elisabetta Badiello
Tacco dodici
Quando il filo resiste * Arciprete di Lonigo
C
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Pro f
Pro f
âIl computer va in standby perchĂŠ, altrimenti, rischia di esplodere.â
Arz ignano
âNon ho studiato perchĂŠ è atterrata una mongolfiera nel giardino.â Era vero
EPPINA A US
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âProf, come fa Dante a sapere comâè lâinferno? Per caso lui ci ha fatto un giro?â
Trissino
ANO FRIG EF
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BANDUS alto
Chia po m
ATIA COR
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un alunno?
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LA COSA PIĂ ASSURDA CHE TI HA DETTO
IRO ETTO
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Prof. G I
parrocchia al Tretto. Gli otto anni a Torrebelvicino sono quelli della maturitĂ , belli e impegnativi, in mezzo a gente che mi vuol bene. Sono a Lonigo dal 2000. Sognavo di essere parroco di una piccola parrocchia. Non amo i problemi e mi piace stare tranquillo. Ma la vita è altra. Poco a poco imparo a non litigare con la realtĂ , bensĂŹ ad accoglierla, scorgendovi la grazia che contiene. Imparo a fidarmi. Il filo che ha tenuto, il chiodo che resiste è quello della fede in Dio, della sequela del Signore GesĂš, e della serena appartenenza alla Chiesa. E cosĂŹ avverto che la ragione si apre, il cuore si allarga, vi entrano le miserie umane e il sorriso delle persone; câè una maggiore capacitĂ di giudizio e una piĂš grande misericordia. Ho 67 anni, che non pesano, ma pesa (e tanto) il compito quotidiano, pieno di cose, di volti, di impegni e imprevisti. Tendenzialmente pessimista e poco entusiasta di questo mondo, avverto una serenitĂ crescente. E ringrazio Dio.
Volumbags
ggetto del desiderio. Indicatore di seduzione e fascino. Potente moltiplicatore di carica attrattiva. Tutto in una scarpa, purchĂŠ tacco dodici. Quella delle donne per le scarpe, si sa, è una vera e propria passione che talvolta assume risvolti ossessivi. In preda a un desiderio irrefrenabile molte donne accumulano calzature in modo compulsivo, quasi patologico. Tra tutte câè però una scarpa che intriga piĂš delle altre: quella dal tacco importante, a volte importabile. Da sempre nutro una grande ammirazione per lâuniverso femminile che si destreggia a meraviglia con un tacco dodici, arrivando talvolta a un irraggiungibile quindici. Come agile fenicottero la femmina volteggia dalla sua altezza con un portamento non sempre regale. Superare lâaddestramento che consente di ancheggiare con destrezza dallâalto di uno stiletto non è da tutte. Trampoliere non si nasce, si diventa. Il training ha inizio con il passeggio, un piede davanti allâaltro. Il peso sulle punte, se non si vuole cadere vittime del terreno sconnesso, del buco nellâasfalto o, ancor peggio, delle griglie metalliche in agguato. Con un tacco allâaltezza non ce nâè per nessuno, lâautostima sale alle stelle. Guardo con ammirazione quelle donne che con disinvoltura ancheggiano sicure di sĂŠ dallâalto di una statura guadagnata. Dal mio metro e sessantotto riesco a cadere anche da una banale ballerina. Forse non ho seguito una buona scuola, o magari non mi sono impegnata a dovere? Prima o poi mi comprerò un tacco dodici.
Prof. S T
omâè la vita di un prete? Comâè la mia vita? Unâarrampicata lungo una parete, con sotto il precipizio e sopra il cielo, appeso ad un unico chiodo. Sono prete dal 1972. Unâordinazione senza gioia, negli anni della contestazione, interiormente diviso tra le sirene dellâideologia e lâobbedienza alla Chiesa. Ă il tempo in cui la corda attaccata a quel chiodo diventa un esile filo: il filo resiste, ed è solo grazia. Da Recoaro a S. Vito di Leguzzano, dove ritrovo me stesso, in una realtĂ di paese, di tradizioni, di gente che mi vuol bene. Sei anni in Brasile, in una parrocchia dellâinterno, povera. Ă il tempo della generositĂ : corro, mi dono e mi consumo. Torno a Vicenza e mi sento vuoto, vecchio. Ma poi le forze ritornano e la vita si riapre. Sette anni come cappellano a Schio, due al S. Cuore e cinque a Ss. TrinitĂ , e parroco di una micro
Mo ntecchio
âI vol-au-vent sono i piccioni...â
gianfrancorner
sport e dintorni
Gianfranco Sinico
Stefano Canola
Il Signore s(C)ia con voi
S
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oâ le montagne sora Modena ghe zĂŠ sta le gare coâi sci par i preti: dissĂŠsa, ma anca schinche e corsa coâle ciaspole. Da siĂŠ ani el canpion lâè on pĂ roco da Como. Gnente da dire soâ ste corsĂ te soâ la neve, ma me soâ godĂš da mati lezendo el nome de la manifestassion: âIl Signore scia con voi!â. GĂ da essere sta vero, parchĂŠ noâ se ga fato male nessun (tegnendo conto che gĂ coresto anca on capelan da 83 ani) e zĂŠ sta tuti contenti cofĂ âna pasqua (che indoramai la zĂŠ qua). Ma se el Signore se gĂ perso via in montagna, de sĂŠrto nâantra aria tira nel soâ quartier generale a Roma: i alti papaveri dela Santa Sede i gĂ deciso de noâ darghe la benedission ala Clericus Cup, el campionato de calcio del clero. ZĂŠ vegnĂš fora che i zogadori i se cagna in canpo, par noâ parlare de quei che varda: el zugo del balon a San Piero el zĂŠ diventĂ come quelo de San Siro. Invesse de perdarse via e de scanbiarse qualche segno de pace, quando che i se cava la tònega e el cilicio i deventa pezo de Gatuso o de Materazzi. Se noâ basta le peĂ o i sganbĂŠti, zò coâ le parolasse. I conta che in canpo i se dize de tuto. Me par de vĂŠdarli e sentirli: âFiol dâon frateâ, o magari âTo mare badessaâ. AssĂŠmo stare i strissioni che podarĂŹa vegner fora soâle scalinĂ : âDon Lino, causa nostra laetitiae: sanctus subito!â, âFraâ Ginesio, portiere simoniaco!â (i dise châel vende le partĂŹe), âTornate in seminario!â. Senpre tuti dâacordo so lâarbitro: âCornuto!â. De sèrto le sâgnarĂ de tifosi noâ i perdaria ocasion par farse conossere: âLa fossa delle clarisseâ, opure âSeminaristi alcolistiâ. Chi lo sa se dopo la partia i va confessarse un coâ lâaltro, par farse perdonare i pecati (el terso tenpo?). Fursi gĂ reson el me amico Gigi: âNoâ ghe zĂŠ pĂŹ religion!â.
O tu spettatore delle basse categorie calcistiche, su campi dove non arriva la terna ma solo lâarbitro, non irridere gli improvvisati guardalinee di societĂ anche se hanno qualche chilo di troppo o la mobilitĂ di un bradipo. Eccolo lĂ , statuario, lâeroe di Milan - Juve. Fisico da modello, postura perfetta, punto di vista ideale, praticamente cieco. Chi Tagliavento raccoglie tempesta.
Orgiano
AURA FON .L
Brendola
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AVIDE DA
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Pro f
Pro f.
âAllora⌠Ignazio dellâaiuolaâŚâ (al posto di Loyola!)
Guarda-Linee
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altro e non era il caso di imbarcarsi in un progetto del genere, con margini di rischio notevoli. La Capitale (vedi Mondiali di nuoto) non ha dato nel recente passato grandi dimostrazioni dâefficienza. Diffido di tutto quello che è âtroppo grandeâ. Non spaccherei le montagne per i treni veloci, investirei sui convogli pendolari; mi spaventano a morte gli inceneritori da 150 milioni di euro, viva la raccolta differenziata estrema. Al posto delle Olimpiadi, arrivassero strutture per lo sport di base. Magari dalla nuova pista dâatletica di Vattelapesca uscirĂ il Berruti o il Mennea del 2020.
SO
un alunno?
ggiungo il mio umilissimo ai molti pareri illustri su Roma 2020, la proposta olimpica spenta sul nascere dal premier Monti per questioni di cassa. Mi sono parse fuori luogo le sollevazioni dei campioni orfani della passerella casalinga a cinque cerchi: in questo momento la gente comune deve rinunciare a ben
Ă VI
LA COSA PIĂ ASSURDA CHE TI HA DETTO
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IGI TARU LU
Grazie Roma
Mo ntecchio
âDa grande non mi âPerchĂŠ dice che ho âProfessoressa??? Il petting è il sesso fatto vorrò marinare mai, la testa piena di con gli animali?â si sta troppo bene letame?â single!â (avevo detto âhai una mente fertile...â)
interno 8 Alberto Fabris
Chi si è fregato il latte? Il mio frigorifero Whirpool sembra avere una caratteristica che non viene pubblicizzata dalla casa costruttrice: di notte fa scomparire le cose che di giorno sicuramente câerano! CosĂŹ accade che il mio litro di latte altoatesino Ogm free che sicurissimamente alloggiava accanto allâacqua, questa mattina non câè. Da vecchio illuminista ed empirista, dubito che ciò sia dovuto a fenomeni paranormali, dâaltro canto accusare il monolite grigio acciaio mi sembra come accusare il maggiordomo in un giallo scadente e prevedibile. Il colpevole non può essere lui, ma allora chi? Mi giro con aria interrogativa e corrucciata verso lo schermo del televisore ed ecco lâilluminazione, ecco il colpevole: Mario Monti! GiĂ , chi se non lui! Sotto il suo regno tecnico, tecnicamente è aumentata a dismisura la benzina, è aumentata lâIVA, il canone tv, è tornata lâICI, mi vuole âristrutturareâ lâarticolo 18, allungare lâetĂ per la pensione sperando che nel frattempo la natura faccia il suo corso... e mi fermo qui per ragioni di spazio. E volete che uno cosĂŹ non sia capace di introdursi furtivamente in casa mia e sottrarmi un litro di latte?
Vinicio Trend
Lâarte dellâinvito Una data che deve rimanere impressa, un evento ancora da raccontare, che però parla giĂ di sĂŠ: ecco cosâè un invito, oggi, nel mondo degli Eventi. Nella mia esperienza di events and special weddings planner ho visto spesso inviti trascurati. Ricordatevi che in ogni cosa si esprime la vostra personalitĂ e lâindirizzo che volete dare per il vostro evento parte anche da qui. Regola 1: Lâinvito a voce va sempre accompagnato da qualcosa di scritto che dia le giuste informazioni sullâevento.
Inserire âè gradita confermaâ: è basilare per una buona organizzazione! Regola 2: meglio affinare la lista piuttosto che dover rinunciare a un invito originale. Regola 3: se lâevento è tematico, scegliere un invito adeguato è lâopportunitĂ per poter trasmettere lâidea e il concetto della festa agli invitati, che cosĂŹ potranno scegliere un vestito per lâoccasione. Regola 4: non serve essere estrosi fino allâeccesso: lâinvito va in base a chi organizza e a chi lo riceve. Oggi è di moda lâinvito in3D: con delle lenti appropriate si legge il messaggio occultoâŚper un evento da Oscar⌠anzi, da film! Ma anche questo tipo di invito cosĂŹ originale va usato con cautela.
Corriere Vicentino |
14 | Opinioni
piccolo skerno Lino Zonin
SĂŹ, è possibile Paragone canta. Ma è possibile? SĂŹ, è possibile: Gianluigi Paragone canta. Originale, la parabola di questo giornalista con la chitarra: è stato direttore de La Padania e di Libero, è passato alla Rai, ha fatto un breve ma folgorante viaggio di andata e ritorno nei vertici aziendali e poi gli hanno dato da condurre il solito talk show, âLâultima parolaâ su Raidue. Ma fare da buttafuori con i soliti politici di mezza tacca che si gridano addosso non gli piace. Lui è un artista, perbacco, è un cantante, un front man che Mike Jagger, al confronto, è una pippa. E allora, ogni tanto, stanco di fare lâarbitro, tira fuori la chitarra e canta. Ha cominciato con âDio è mortoâ di Guccini e poi ha continuato a saccheggiare il repertorio dei migliori cantautori italiani per approdare a Gaber con nientemeno che âMi fa male il mondoâ. E come canta, questo menestrello di ritorno? Male, naturalmente, come tutti i dilettanti: ha poca voce, stona, non va a tempo, ascoltarlo cantare (anche parlare, assicura qualcuno, ma questo è un altro discorso) è una pena. Ma, dico io: con tutti i ragazzi che sanno davvero suonare e cantare, che magari hanno studiato al conservatorio e adesso si sbattono in qualche piano bar e non troveranno mai quel quarto dâora di notorietĂ promesso e mai concesso, possibile che dobbiamo ascoltare questo sciagurato strimpellatore che massacra le canzoni che piĂš amiamo? SĂŹ, è possibile.
La parodia politica in do re mi..... Elio e le Storie Tese cantano Viva la Carfagna (Parla con me, 2010) Luca e Paolo cantano Ti sputtanerò ( Sanremo, 2011) M aurizio Crozza canta Fiamme Gialle per te (Ballarò, 2012)
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sex in vicenza info@corrierevicentino.it Cari Elena e Paolo, ormai da un anno frequento una ragazza di Firenze. Si tratta di un rapporto maturo, ci vediamo tutti i fine settimana e ci comportiamo come una vera coppia. O almeno questo era quello che pensavo prima di chiederle di trasferirsi da me. Lei è benestante e mantenuta dalla famiglia, quindi non avrebbe problemi a spostarsi. E invece mi ha detto che non può darmi di piÚ, che la sua famiglia non mi accetterebbe perchÊ appartengo ad un ceto sociale inferiore e che mi devo accontentare. Voi vi accontentereste? Mario di Montecchio Maggiore Elen
Feisbuc girl Nome Celeste Munaretti EtĂ 24 anni Vive a Gambellara Situazione sentimentale Fidanzata Lavoro Impiegata
Cosa di cui non puoi fare a meno Piastra per capelli! Sogno nel cassetto Diventare modella Piatto preferito Spaghetti con le vongole Citazione preferita Vivi e lascia vivere Musica Afro Idolo Audrey Hepburn
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Assolutamente no! Ma ti pare che nel terzo millennio possa esistere qualcuno che ragiona in termini di âceto socialeâ?! Sai una cosa Mario? Ritieniti fortunato che non si sia trasferita da te: avresti dovuto mantenerla e assicurarle uno stile di vita degno del suo âceto socialeâ. Peggio di un mutuo! Fai una cosa degna della tua etĂ matura: mollala! Ma con classe. Scendi a Firenze, portala nel ristorante piĂš bello (e costoso) che câè e metti in conto ai mancati suoceri. Fallo anche piĂš di una volta prima di darle il benservito, la vendetta è un piatto che va consumato lentamente. Un abbraccio, Elena
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954 niero 2/9/1 Felice Ma vo, lefilm. Se fai il bra ano un te ic d e d magari ti 55 /19 4/8 o1 uss iga ga. am i d a C e fa Bord r ann e s Sus vora i e pa t a t l Se Toglia 7. 98 par /1 /6 i 24 h si cc es e to . l M ch oro ne lo dâ Lio uel nta Q ive d
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Caro Mario, finalmente conosco un maturo sex-toy, Alleluja! Capisco il tuo coinvolgimento e capisco pure che lei questo coinvolgimento non lo abbia affatto. In questo caso è giĂ tutto chiaro: minestra o finestra. La risposta è quindi molto semplice. Puoi continuare a vederla ma avendo ben chiaro che non puoi e non devi provare un sentimento vero nei suoi confronti. Se sai che non ci riuscirai, allora arrivederci e grazie. Ti fai male adesso e te ne faresti sempre di piĂš ogni volta che scavalchi lâAppennino. Se invece ci riuscirai, allora passa dei buoni weekend nel Granducato. Un abbraccio, Paolo
il post piĂš letto del mese
di Mago Merlino L
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MUSEI VAC
Lâ Oroscopo
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TOSCANA VENEZIA UMBRIA RELAX SARAJEVO RELAX GRECIA Viaggi & Vacanze Viaggi piĂš giorni
COME TI PARE scegli il tuo viaggio!
21-25 aprile: Medugorje e Sarajevo 28- 30 aprile: Toscana e Lazio, la Terra degli Etruschi
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25 maggio â 1 giugno: Soggiorno Mare in Sicilia
12 - 17 agosto: Berlino Come Ti Pare 08 -09 settembre: Torino Come Ti Pare da ⏠740 06-09 dicembre: Roma Come Ti Pare
01-03 giugno: Loreto, Padre Pio, Lanciano
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9-10 giugno: Infiorata di Spello
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12-17 giugno: Tour della Polonia 28 luglio â 2 agosto: Tour Lisbona, Fatima, Santiago
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de Compostela 16-26 agosto: Portogallo, Andalusia, Costa Blanca,
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05-06 maggio: Trenino Cento Valli e lago Maggiore
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20-26 agosto: Tour Puglia e Isole Tremiti
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per una domenica spensierata! 22 aprile: Bolzano e Messner 6 maggio: Lago di Garda 13 maggio: Ferrara 20 maggio: Milano da Bere 27 maggio: Firenze e gli Uffizi 03 giugno: San Marino 17 giugno: Isole Veneziane
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LAGO DI GAR VENEZIA
01-08 settembre: Olanda e Navigazione del Reno
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a lc o o l
LONIGO
Ruba il computer del bar
12/02 â La musica cessa di colpo. La barista guarda verso la consolle e vede che il computer collegato agli altoparlanti non câè piĂš. Allora esce dal bar e vede un uomo con il pc sotto braccio che si allontana. Ă bastato un attimo perchĂŠ le grida di âal ladroâ attirassero lâattenzione dei clienti che subito si sono fiondati verso lâuomo recuperando la refurtiva. Come tentare di rubare le ostie al prete durante la messa. Fatto sta che episodi di delinquenza come questo stanno sempre piĂš dilagando nei locali pubblici di tutta Italia.
Ubriaco in bici. Addio patente.
sp o rt
Cagni out
04/03 â Il nuovo allenatore del Vicenza se ne torna a casa. Dopo gli scarsi risultati ottenuti dagli sforzi per ridare lustro alla squadra, la societĂ decide di sollevare dallâincarico Luigi Cagni. La guida tecnica della squadra viene affidata cosĂŹ a Massimo Beghetto, allenatore della formazione Primavera biancorossa.
CRISI
Diesel 1 Euro/Litro
27/02 â Bastava andare nel garage giusto, a Marostica, e si veniva serviti con un ottimo gasolio a un ottimo prezzo: solo un euro al litro. Maurizio Toniazzo il âbenzinaioâ, però, non comprava il carburante per rivenderlo. Lo sottraeva ai camion della ditta per cui lavorava come autista, travasandolo nella sua personale pompa casalinga. FinchĂŠ il titolare della ditta di autotrasporti non si è accorto degli ammanchi di gasolio e lâha denunciato. Toniazzo era riuscito a âfregareâ ben 6.845 litri di diesel. Ora lâaccusa per lui è di furto aggravato e continuato.
21/02 â Ebbene sĂŹ. Anzi no. Diciamolo forte e chiaro una volta per tutte: non si può andare in bici da ubriachi. Assolutamente no. E lâha ben capito A. M., 33enne di Caldogno che tre anni fa dopo aver alzato il gomito al bar ha rubato una bici nel suo paese. Ă stato subito preso dalla polizia e sottoposto ad alcoltest: 2,18 g/l. La bevuta gli costa cara: procedimento penale per furto e guida in stato di ebrezza. Risultato: otto (sĂŹ, otto) mesi di carcere, quasi cinquemila euro di multa piĂš un anno e due mesi senza patente. Insomma, lâavete capito sĂŹ o no che al bar è meglio andarci a piedi?
un mese di notizie in Breve
a cura di Federico Gobetti
m o ntecc h i o 21/02 - Uccise il nonno vigile. Assolto. Luigi Furlan un anno fa travolse e uccise Antonio Mercanzin, il pensionato che stava prestando servizio come nonno vigile davanti alla scuola elementare di via Archimede a Montecchio. Furlan
c a mpigli a D . B .
Incendio devastante
07/03 â Un incendio devastante si è abbattuto sul capannone della âImballaggi Sofiaâ che produce e commercia cassette di plastica. Ă bastata una scintilla per far scatenare lâinferno. Il fuoco ha invaso lo stabile in pochi minuti e ha distrutto tutto. Ci sono volute sei squadre dei pompieri per placare le fiamme. La conta dei danni è enorme.
Corriere Vicentino |
18 | Notizie in breve
è stato assolto per totale incapacitĂ di intendere e di volere al momento dellâinvestimento omicida e ha subito âsoloâ 3 anni di libertĂ vigilata. Il tribunale ha dichiarato che Furlan era sotto âblack out psichicoâ e non si rendeva conto di quello che faceva.
Rubano in discarica
str a n o m a v er o
11/03 - Dueville. Due persone sono state sorprese dalla Polizia locale a rubare televisori, videoregistratori, ferri da stiro, stereo e gruppi di continuitĂ dallâecocentro del paese. Oggetti di valore pari a zero che i due poi avrebbero però cercato di rivendere a 10 euro al pezzo. La domanda è: si può essere accusati di furto da una discarica?
Telepatia tra comuni 10/03 - Nel sito internet del comune di Selargius, in provincia di Sassari, il saluto del sindaco Gian Franco Cappai è identico a quello del sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin. Telepatia o qualcuno ha copiato? Il sindaco sardo evidentemente ha visto il sito di Arzignano e gli è piaciuto cosĂŹ tanto da volerlo uguale. Con tanto di editoriale spiccicato. La scusa: lâazienda creatrice dei due siti è la stessa e avrebbe usato lo stesso modello per entrambi.
Rapina con roncola. Fuga con trattore. Vicenza - Un agricoltore di Arcugnano è entrato in banca per prelevare dei soldi. Alla cassa però si è sentito dire che non poteva avere il denaro perchĂŠ il suo conto corrente era stato bloccato a causa di una cambiale protestata. Lui allora ha perso le staffe. Ă andato su tutte le furie minacciando e alzando la voce. A un certo punto ha estratto la sua roncola e lâha agitata davanti alla direttrice della filiale. Temendo che la situazione potesse degenerare gli sono stati consegnati i cinquemila euro da lui pretesi. CosĂŹ lâuomo è uscito e si è diretto a casa a bordo del suo trattore. Ă stato subito fermato dalla polizia. Il contadino, convinto di essere nel giusto e aver ottenuto ciò che gli spettava, è stato invece denunciato per rapina.
Sesso a scuola 14/03 â Due quindicenni sono stati sorpresi a fare sesso nel bagno della loro scuola a Bassano. Un compagno se li sarebbe trovati davanti entrando ai servizi e, tornato in classe, non è riuscito a trattenere un commento sarcastico âQualcuno in bagno si sta divertendo!â. Le voci corrono e la notizia è rimbalzata su tutti i media nazionali. Nei confronti della coppia sono scattate le sanzioni disciplinari: un giorno di sospensione a lui e quattro a lei. Il motivo della differenza di pena? Lei ha violato il proibito territorio del bagno dei maschi.
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i n c h i e s ta
Vita da prete Lâimponente Seminario Vescovile di Vicenza, ancora uno degli edifici piĂš grandi della cittĂ , è sintesi e metafora perfetta del ruolo capitale che il sacerdote ha ricoperto nella societĂ veneta nellâultimo secolo. La maestosa facciata della âsacrestia dâItaliaâ suscita quel rispetto e venerazione proprie del prete di un tempo, che ancor piĂš del sindaco era capo e guida di ogni comunitĂ . Allâinterno invece lâeco dei passi nei corridoi enormi riflette la silenziosa e inesorabile crisi delle vocazioni. Dai 600 e piĂš seminaristi degli anni 60 siamo arrivati a 36 per il seminario maggiore, superati dai seminari di Padova e Verona, con una desolante media di 3-4 ordinazioni lâanno. Abbiamo incontrato diversi sacerdoti un poâ fuori dallâordinario, per raccontarvi la figura del prete di oggi, in un Veneto tra il passato della canonica e il futuro dei social network. di Francesco Meneghini, Alessandra Groppo, Silvia Maron, Laura Tozzato
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Qui seminario
Don Lucio Mozzo, dopo 10 anni da parroco di Ognissanti ad Arzignano, dal 2007 è stato chiamato a ricoprire il ruolo di rettore del Seminario Maggiore (a livello di studio universitario, della durata di 6 anni NdR). Quando ci parla dei numeri sempre piĂš ridotti dellâattivitĂ seminaristica non lo fa con la rassegnazione del capitano di una grande nave che affonda, ma con la serenitĂ di unâistituzione che crede nel rinnovamento per stare al passo coi tempi che cambiano. Come se lo immagina il seminario del futuro? Credo esistano percorsi alternativi al seminario per educare i nuovi preti. Prima che il seminario venisse istituito i sacerdoti si formavano direttamente presso le comunitĂ pastorali, e penso che questa sia una strada ancora percorribile e meno âchiusaâ dellâesperienza seminariale. Secondo lei a cosa è dovuto questo calo delle vocazioni? I motivi sono molteplici. La figura del prete ha subito una grande perdita di prestigio sociale, anche a causa dei recenti scandali che hanno coinvolto la Chiesa. Le famiglie poi non sono piĂš numerose come una volta, quando si pensava di âsistemareâ qualche figlio mandandolo a fare il prete. Ancora oggi qualcuno si sente attirato dal sacerdozio per senso di protezione, come per sfuggire alle difficoltĂ della vita, ma chiaramente cerchiamo di dissuadere chi ha questa visione distorta. Qual è il prototipo dellâaspirante prete oggi? I seminaristi che studiano presso di noi provengono dalle esperienze piĂš disparate: abbiamo avvocati, ingegneri, ex studenti, e di tutte le etĂ . Se dovessi trovare una caratteristica comune sarebbe il desiderio di dare radicalitĂ alla vita, e
un forte senso di donazione di sĂŠ. Paradossalmente la figura danneggiata del sacerdote può incoraggiare: il seminario oggi è diventato unâautentica scelta controcorrente.
T
Corriere Vicentino |
Tra studio, vita comunitaria, preghiera e tirocinio pastorale scorre veloce la vita dietro le spesse mura del seminario vescovile di Vicenza, ex âsacrestia dâItaliaâ. Cosa spinge un ragazzo ad entrare in seminario? I percorsi sono molto diversi e personali - ci spiega Manuel Filippozzi, seminarista chiampese -. Il mio percorso è stato un poâ particolare: sono entrato in seminario in terza superiore, ma ho continuato a frequentare le scuole fuori nonostante fossi giĂ convinto della scelta. Non è sempre facile capire il proprio percorso, ma io trovato un validissimo aiuto e un grande sostegno nel dialogo con gli animatori e i professori, persone libere che ti spingono alla riflessione e a metterti in gioco. Comâè la giornata tipo di un seminarista? La mattina ci alziamo presto, alle 6.30, e alle 7.00 abbiamo il primo momento di preghiera. Dopo colazione, poi, iniziano le lezioni scolastiche che durano fino alle 12.30, ora di pranzo. Il pomeriggio è libero fino alle 15.30 e poi inizia il tempo dedicato allo studio o alla preparazione delle attivitĂ parrocchiali. Infine, dopo la preghiera comunitaria e la cena, abbiamo la serata libera. Una vita davvero impegnata. SĂŹ, ma comunque non dimentichiamo la famiglia e gli amici, non viviamo certo da âreclusiâ. E poi, diciamolo, vivere in seminario è bello e stimolante: compagnia, amici, giochi e risate non mancano mai.
20 | Inchiesta
In Italia il numero dei sacerdoti diocesani è sceso da
23.000
previsti per il 2025
In Italia il numero dei seminaristi è sceso da LâetĂ media dei sacerdoti è
60
1.500
30.500
500 4,5%
i preti stranieri, il
abitanti, oggi uno ogni
33.409
5.349
nel 2006 e
nel 2000
2.000
del totale
Il decano
88
nel 1971 a
nel 1962 a
anni
Allâinizio del â900 câera un prete ogni Sono
42.603
88 anni compiuti e 66 di sacerdozio. Questa è la vita in numeri di don Albano, che da piĂš di ventâanni presta il suo servizio nella comunitĂ di Lonigo. âSono stato ordinato dal vescovo Zinato - ricorda don Albano - e con me altri 22 ragazzi sono divenuti sacerdoti. Pensi che era giĂ periodo di crisi vocazionale, perchĂŠ negli anni passati erano circa una trentina i nuovi sacerdoti ordinati ogni anno! Il numero poi è diminuito, fino ad arrivare ai 2-3 sacerdoti dei nostri giorniâ. Don Albano è stato inizialmente cappellano in diverse cittĂ e poi guida nei pellegrinaggi religiosi. âPer questa mia scelta - ci spiega il sacerdote - ho dovuto rinunciare alla vita della parrocchia. Sono ritornato a Lonigo, ho acquistato un appartamento e sono andato a lavorare come insegnante nelle scuole, cosĂŹ durante i mesi estivi potevo dedicarmi ai viaggi religiosi. Ho guidato pellegrini un poâ in tutta Italia, ma anche in Asia minore e in Europa, pensi che sono stato a Lourdes 60 volteâ. E poi lâospedale di Lonigo. âSĂŹ, lâospedale di Lonigo. Mi è stato proposto questo servizio dal vescovo, nel 1986, e ho deciso di accettare. Inizialmente supplivo un cappellano che si assentava per cure mediche e per quei 4-5 anni di âsupplenzaâ mi sono reso conto dellâimportanza di questo servizio. Ă stata unâesperienza che ha dato frutti meravigliosi! Persone che non si erano mai accostate ai sacramenti in quei momenti difficili chiedevano il sacramento della confessione! Avevo la mia piccola comunitĂ composta da tutti quei fedeli affezionati che partecipavano alla santa messa nella chiesetta adiacente. Poi nel 2007, in accordo con il vescovo, ho preso la decisione di rinunciare al servizio in ospedale e mi sono aggregato come collaboratore alla parrocchia del Santissimo Redentore. Ma il mio legame con gli ammalati rimane speciale e anche adesso continuo a far visita ad alcuni, soprattutto durante le festivitĂ â.
La mia fede è rock
C
Chitarra in mano, iPod alle orecchie e quellâaria spensierata che vagamente ricorda Umberto Tozzi: per don Matteo Zorzanello, assistente diocesano dellâACR e presidente di Noi Associazione, la musica è passione e vocazione. Quando è nata la sua passione per la musica? Mi sono innamorato delle sette note ascoltando mio padre che canticchiava in macchina e la radio nei momenti di festa. Grazie allâadolescenza trascorsa in parrocchia, allâACR, al seminario, alla direzione di un coro e ai corsi di chitarra, la musica è poi diventata una componente fondamentale della mia quotidianitĂ Quando ha scelto di diventare sacerdote? Sono entrato in seminario durante le scuole medie e poi, grazie ai miei numerosi compagni dâavventura e alla presenza di alcuni preti straordinari, è maturata in me la scelta di rispondere con gioia alla chiamata del Signore. La musica è stata fondamentale anche in questa scelta. Riesce oggi a trovare spazio per la musica? Fortunatamente la musica accompagna anche la mia vita sacerdotale: il mio servizio mi dĂ la possibilitĂ di scrivere la musica per i bambini dellâACR o dei grest parrocchiali e di proporre ai vari incontri brani inediti o canti gioiosi ai ragazzi di tutte le parrocchie. Ha altri progetti musicali? A livello diocesano sto realizzando un progetto musicale con la Noi Associazione Vicenza: si tratta di un cd che conterrĂ canzoni create dai gruppi musicali che gravitano intorno ai nostri oratori e che sarĂ presentato durante il festival biblico 2012. Credo che questo sia un modo per coinvolgere i giovani nelle vite parrocchiali, soprattutto in un periodo come questo in cui câè una crisi delle vocazioni e di scelte. Ă arrivato il tempo del laicato e occorrono laici responsabili e formati e credo che lâAzione Cattolica giochi un ruolo fondamentale in questo: grazie alla sua gioia, alla sua preghiera e alla sua musica trasmette a tutti i battezzati il bello di mettersi gioiosamente al servizio degli altri.
Sostengo i miei connazionali
L
La sua settimana scorre veloce e piena di impegni, anche perchĂŠ presta servizio in ben sei parrocchie: Costo di Arzignano, Valdagno, Schio, Bassano, Vicenza e San Pio X. padre Stephen Dogodzi è arrivato in Italia dal suo amato Ghana cinque anni fa per sostenere i suoi compaesani immigrati nella nostra provincia. Di cosa si occupa qui nel vicentino? Per lo piĂš celebro messe e sacramenti per la comunitĂ ghanese e organizzo seminari e incontri per aiutare i miei compaesani ad integrarsi bene qui in Italia. In piĂš aiuto molti parroci vicentini nelle celebrazioni. Come reagiscono i fedeli nel vedere un prete africano? Beh, allâinizio le persone magari rimangono un poâstupite⌠Ma i parroci mi hanno sempre presentato molto bene e ora ho un buonissimo rapporto con tutti i parrocchiani. Quando ha scelto di diventare sacerdote? Dio mi ha chiamato durante un incontro di preghiera in Ghana. Dopo un momento di deserto e una messa ho sentito che il sacerdozio era la mia strada. CosĂŹ sono entrato in seminario in Ghana e, dopo sei anni di preparazione, ho iniziato la vita sacerdotale in Africa. Câè differenza tra lâessere sacerdote in Africa ed esserlo invece a Vicenza? In Africa ci sono pochi sacerdoti e bisogna davvero darsi da fare: in Ghana gestivo da solo una ventina di chiese e spesso mi capitava di improvvisarmi autista o di aiutare la gente povera nei villaggi. Qui in Italia, invece, câè una forte cultura religiosa: anche se ci sono sempre meno sacerdoti i nostri parroci sono sostenuti e aiutati da tutta la comunitĂ .
U
C
Bomber nella fede
Chi da ragazzino ha frequentato lâoratorio sa bene che forse non câè luogo migliore per disputare epiche partite di calcio, in un binomio tra chiesa e pallone che accomuna moltissimi sacerdoti. Uno di questi è don Fabio Ogliani, responsabile della comunitĂ vocazionale del Seminario di Vicenza e membro della selezione nazionale Sacerdoti Calcio. Ă difficile coniugare il lavoro con la passione per il calcio? Il tempo a disposizione è sempre poco a causa degli impegni e con gli anni che passano il fisico non è piĂš quello di una volta, ma una partita la faccio sempre volentieri. Comâè iniziata la sua carriera sportiva? Sono originario di Caldogno, dove ho giocato nella squadra locale fino a 16 anni. Vicino a casa mia poi abitavano due fratelli davvero talentuosi: Roberto ed Eddy Baggio, e ci lega ancora una grande amicizia. E con la selezione Sacerdoti Calcio? Con la selezione ho disputato diverse partite a scopo benefico contro varie rappresentanze, come frati o politici locali. Lâultima iniziativa della società è stata una trasferta in Terra Santa per la costruzione di un campo di calcio a Betlemme. La squadra del cuore? Da quando ho visto la Juventus allo stadio negli anni â70 me ne sono innamorato. I miei calciatori preferiti restano Platini e Zidane. Però da diversi anni non seguo piĂš il calcio a questi livelli a causa degli scandali recenti. Trovo molto piĂš sana lâonestĂ della partitella allâoratorioâŚ
Missione Africa
Una vita passata in Sierra Leone quella di padre Mario Zarantonello dove da trentâanni ormai giorno dopo giorno si cerca di costruire ma soprattutto dâistruire. Una vita ricca e intensa che hanno visto il territorio e la gente di questa terra evolvere e costruire con le proprie mani il proprio destino. Come mai ha scelto di partire per la Sierra Leone? Mi si è presentata lâoccasione e ho deciso di coglierla. Vengo da una famiglia povera ed ero certo che non sarebbe stato un problema. Infatti non mi sbagliavo. Il mondo in cui viviamo oggi è un mondo fatto di apparenza e che si preoccupa poco Corriere Vicentino |
invece dellâessere. Come sono stati questi trentâanni? Sono stati anni felici, ricchi e pieni di soddisfazioni. In questi trentâanni câè stata una guerra decennale che ha distrutto parte di quello che è stato costruito, ma grazie alle molte donazioni si è potuto fare molto: abbiamo costruito molti pozzi in diversi villaggi e questo ha permesso di diminuire le malattie fra le donne e i bambini. Si sono potute costruire diverse scuole fra cui una professionalizzante. Noi puntiamo molto sullâistruzione dei giovani perchĂŠ sono il futuro del
22 | Inchiesta
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Libera nos a mafia
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Predicando su 2 ruote
âNon bisogna pensare che la mafia sia una questione tutta meridionale, con il classico picciotto coppola e lupara, ma si tratta di un apparato cosĂŹ radicato sul territorio da raggiungere ogni angolo di Italiaâ. A parlare è don Luigi Tellatin, parroco di Facca di Cittadella, da sempre impegnato nella lotta contro la mafia. Da otto anni è referente per il Veneto dellâassociazione Libera, che dalla fondazione nel 1995 si batte per diffondere la cultura della legalitĂ e della giustizia. Nellâultimo periodo si è tornati a parlare di infiltrazioni mafiose al Nord. La mafia al Nord è un problema reale, che colpisce i piĂš svariati settori economici. Parliamo di appalti, traffico di droga, rifiuti, costruzioni, gioco dâazzardo. Sono stati arrestati in Veneto diversi affiliati a clan mafiosi e purtroppo le vittime che trovano il coraggio di denunciare sono poche. Non devâessere facile contrastare questi fenomeni. Il primo obiettivo di Libera è promuovere la cultura della legalitĂ e dei diritti. Una delle attivitĂ principali è lâorganizzazione di incontri e conferenze, spesso presso le scuole, dato che i giovani sono sempre molto sensibili verso lâargomento. Unâaltra importante attività è la confisca dei beni alle mafie, cioè quello che hanno di piĂš caro, e la riconsegna alla societĂ civile. Soltanto in Veneto sono 84 i beni confiscati. Quando ha iniziato a dedicarsi alla lotta alla mafia? Faccio parte di Libera da quando è nata, conoscendo don Ciotti da piĂš di 30 anni, e ogni anno celebriamo il mercoledĂŹ santo assieme. Il tema della legalitĂ mi è sempre stato molto a cuore, nel discorso della montagna Cristo dedica ben due beatitudini alla giustizia.
O
Ogni anno, a Pasquetta, nella chiesa di LevĂ di Montecchio Precalcino rimbombano i motori di centinaia di motociclette. I centauri si mettono in fila per farsi benedire dal parroco don Lino Bedin, originario di Brendola, che le due ruote le ha sempre amate. âPer me la moto è sempre stata soprattutto un mezzo di trasporto per andare a lavorare, anche oggi che insegno allâIstituto Lampertico a Vicenzaâ. Ma ho sentito anche di un lungo viaggio fino a Capo Nord! Ci sono andato cinque volte! Praticamente lâEuropa lâho girata tutta in moto, compresi i santuari piĂš importanti. E negli Stati Uniti ho fatto due volte il coast to coast. E i parrocchiani cosa dicono di queste suo hobby? Ormai ci hanno fatto lâabitudine. Quando parto per qualche viaggio dico sempre: âFinchè sono via non deve morire nessuno!â e finora mi hanno sempre ascoltato. Ma credo sia finito il tempo dei grandi viaggi: câè sempre meno tempo a disposizione a causa degli impegni, e sempre meno preti che possono sostituirmi per qualche giorno. Come nasce lâidea di benedire le moto? Ormai sono 8 anni che organizziamo questa iniziativa, che richiama motociclisti da tutta Italia e anche dallâestero. Ă un bel modo per ritrovarsi tutti assieme per festeggiare, ma è anche un bel momento di raccoglimento. Quindi il viaggio in moto diventa unâesperienza spirituale. Durante i viaggi in moto a Lourdes ho visto motociclisti mai entrati in chiesa commuoversi di fronte alla grotta...
paese e i frutti si vedono. Circa 200 ragazzi sono stati assunti nella miniera vicina alla nostra missione e altri, per quanto incredibile, hanno fatto ricredere gli anziani del proprio villaggio dimostrando che grazie allâistruzione ricevuta potevano migliorare e ottimizzare i raccolti. Comâè essere un prete missionario? Essere un prete missionario significa condividere con il popolo tutti i momenti di vita, non solo quelli belli ma anche quelli un pochino tristi. Il fulcro è sempre lâuomo: si lavora con lâuomo per lâuomo. Questa è unâesperienza che tocca tutti gli aspetti dellâessere umano non solo quello religioso, ti arricchisce infinitamente, ma è sicuramente un rapporto biunivoco.
Corriere Vicentino |
23 | Inchiesta
NATALINO
BALASSO Teatro, televisione
cinema e letteratura.
Un comico di grande stile in continua evoluzione. Sempre geniale nel farci ridere
ma anche riflettere.
Corriere Vicentino |
24 | Intervista
di FEDERICO GOBETTI
N
ato a Porto Tolle (RO) nel 1960, la sua carriera artistica inizia in teatro nel 1990 e continua poi in tv con Zelig e la Gialappaâs. Nel 2007 debutta sul grande schermo, ma la sua pasione è la scrittura: ha pubblicato tre romanzi e un libro di racconti. CosĂŹ si definisce: âSi dice che sono un cabarettista, che faccio satira, che appartengo al mondo dello spettacolo. Non è vero niente. Io sono un attore e un comico. Puntoâ. Parliamo del suo ultimo spettacolo, âLâidiota di Galileaâ: lâha scritto perchĂŠ si sente quellâidiota? In realtĂ no. Il protagonista è un personaggio che rappresenta lâumanitĂ intera. Con questa piĂŠce ho voluto evidenziare alcune evoluzioni del pensiero umano: il Cristianesimo ha mutato il rapporto tra schiavi e padroni ed è stato il primo passo per la liberazione dalla schiavitĂš. Io ho mostrato questo cambiamento attraverso gli occhi di un semplice, e non con gli occhi dei âpotentiâ. Il suo è un teatro âcivileâ? Bèh, sinceramente devo ancora capire qual è il teatro incivile. Il mio non vuole essere un modo per insegnare alla gente come e cosa pensare; è solo il mio modo di vedere il mondo. Lei è un comico, ma anche una persona molto colta... Io sembro colto solo perchĂŠ ho letto tre libri in una nazione in cui tutti ne hanno letto uno. Nessuno è responsabile della propria reputazione. Questa non è altro che il modo in cui gli altri ti vedono. Balasso è un comico solo sul palco o anche nella vita? Lâironia è il mio modo di vedere le cose, ma come molti comici sono spesso depresso. Un comico in realtà è una persona seria e non câè da sorprendersi se si vede un comico che non ride. Dâaltro canto io non mi aspetto di vedere un idraulico al ristorante con i tubi in tasca. Comâè essere âartistaâ in Veneto?
Il Veneto è una terra fantastica che ha dato i natali a grandi pensatori, come Casanova, ma anche a gente come Gentilini. Essere artista in Veneto è difficile. Io lavoro molto fuori regione e non faccio mai spettacoli nei grandi teatri veneti. Solo nei piccoli paesi. Pensa che il dialetto veneto debba essere protetto o regolarizzato? La gente in realtĂ ha poca voglia di capire il dialetto. Io ho dovuto tradurre i âRusteghiâ di Goldoni... Lâarte è un bel modo per far vivere il dialetto, ma bisogna ricordarsi che le lingue hanno una propria vita: nascono, si evolvono, cambiano e involvono. Non può essere certo la politica a decidere come devâessere il dialetto. Basta pensare allâitaliano: 300 anni fa non era certo quello di oggi, e di certo non è una lingua pura. Lei sa, per esempio, da dove deriva lâespressione âbagigiâ? Sinceramente no. Deriva dai termini arabi âhabbâ (bacca) e âazĂŻzâ (pregiato), ossia âseme buonoâ. Con questo esempio voglio dimostrare che anche il tanto decantato dialetto ânordicoâ ha influenze da tutto il mondo. A Montecchio, dove lei ha da poco recitato, è stato proposto di trascrivere in veneto i verbali comunali. Che ne pensa? Può andare bene per mantenere alto il folklore. Il dialetto però non ha a che fare con le istituzioni. Non esistendo una âlingua venetaâ ufficiale, il dialetto scritto diventa nientâaltro che un italiano pieno i strafalcioni. La lingua rurale è espressione dellâaffettivitĂ : non si potrebbe mai tradurre una parola come âvĂŹssereâ con âviscereâ perchĂŠ perderebbe tutto il sentimento che si porta appresso. Quindi? Quindi scrivere atti ufficiali in dialetto potrebbe servire solo a farsi delle grasse risate. Non dimentichiamo che il veneto parlato non è una forma di italiano sporco, ma deriva dal latino. Il âdialetoâ sbandierato dai politici non è altro che
Corriere Vicentino |
25 | Intervista
unâinvenzione degli anni 70, quando sono nate le regioni. Parliamo dei suoi recenti video pubblicati su YouTube. Sono una nuova forma di âprotesta comicaâ? La mia non è una protesta. Ă unâanalisi di come le persone normali leggono la realtĂ . Ă un mettere a nudo degli automatismi culturali e sociali radicati nella societĂ . Quei video li ho realizzati per i âladri della reteâ. Le persone che in internet rubano film, musica, libri e quantâaltro, poi magari vanno al bar e pagano sei euro uno spritz â quello però non lo rubano! Dato che in internet si ruba di tutto, allora io ho evitato di fare qualcosa che potesse essere rubato e i video li ho messi gratis. Un commento âbalassianoâ alla crisi economica e al nuovo governo. Non ci capisco niente. A me sembra che la situazione politico-economica sia questa: è come se tutti stessimo spingendo una macchina verso un burrone e ogni tanto salta fuori uno che dice âbisogna spingere con le mani!â e poi un altro âbisogna spingere con i piediâ e chi âbisogna spingere con la testa!â. Sempre verso il burrone si spinge però. Non câè nessuno che dica: âbisogna spingere in unâaltra direzioneâ. I âsempliciâ avranno un riscatto prima o poi? Credo di no. Non può essere una mente semplice a governare. Per capire la complessitĂ del mondo serve una mente complessa. Al governo può esserci anche lâuomo piĂš ricco del mondo, il quale poi magari è una persona molto semplice. Ma noi non abbiamo bisogno di semplicitĂ . La semplicitĂ non ci salverĂ . La democrazia non ci salverĂ . Non si può fare politica secondo la visione di un solo partito. Bisogna prestare attenzione ai problemi di tutti. Qual è la cosa che ama di piĂš del suo lavoro? E quella che odia? Mi piace il fatto di poter fare âarteâ. La bellezza di fare qualcosa di artistico. Le cose che odio sono le formalitĂ di routine... come le interviste.
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Mi fingo prete per necessitĂ Ormai in paese lo chiamano âDon Walterâ, anche se lui prete non lo è mai stato. Gualtiero Bassanese, pensionato di Montecchio Maggiore, il travestimento da sacerdote lo indossa solamente a feste e sagre in giro per il Veneto, dove facendo la âstatua umanaâ racimola qualche soldo per integrare la magra pensione e pagare le tasse
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di Francesco Meneghini
âAvevo unâimpresa per il recupero di materiale tessile, ma con il declino del settore mi sono trovato a dover chiudere, senza risparmi e con una pensione ridotta allâosso, ma nella mia vita ho fatto tanti lavori e ho imparato a non perdermi dâanimo di fronte alle difficoltĂ â. Comâè nata lâidea di fare la statua umana? Tutto è partito dalla necessitĂ di pagare dei debiti allâerario. Io e mia moglie viviamo con poco piĂš di mille euro al mese, dai quali va tolto lâaffitto. Lâidea della statua è nata quasi per scherzo durante la âNotte Biancaâ qui a Montecchio Maggiore: il titolare del bar Roma, per attirare clienti, mi ingaggiò e decisi di vestirmi da prete. Dopo quattro ore sul piatto câerano 120 euro di offerte⌠E cosĂŹ ha capito che poteva diventare un lavoro. Da quattro anni giro il Veneto per partecipare a sagre e feste di paese. Sono riuscito a saldare i debiti con il fisco, ma ora sto risparmiando per poter pagare le cure dentistiche per me e mia moglie. Non si sente a disagio quando fa la statua? Allâinizio sĂŹ, mi vergogno un poâ quando indosso il travestimento, poi però mi rassegno e cerco di non pensarci. Mi piace cercare il lato positivo, posso incontrare tante persone e vedere posti nuovi. La vera difficoltà è stare tante ore in piedi a fare la statua: è faticoso soprattutto controllare i movimenti degli occhi e della gola. Ha mai incontrato altre statue umane? A volte ci ritroviamo anche in sei o sette alla stessa manifestazione. Ultimamente câè molta concorrenza con figuranti extracomunitari senzâarte nĂŠ parte, che si mettono un lenzuolo in testa e via. Poi ci
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sono mangiafuoco e giocolieri che spesso prendono anche un rimborso spese dal Comune, ma io non ho mai visto una lira⌠Che personaggi interpreta nelle sue performance? Sto lavorando a una nuova statua, ma non le svelerò quale. Lâultimo che ho creato è un uomo seduto su un water, ma la figura piĂš popolare resta il prete, il tipico sacerdote di campagna anni â50. Utilizzo un leggio e un aspersorio e, quando qualcuno lascia unâofferta, gli impartisco una finta benedizione con lâacqua. Purtroppo è anche il personaggio che suscita piĂš critiche⌠Quindi câè chi non gradisce quello che fa? Chiaramente molti sacerdoti âautenticiâ si sentono offesi dalla mia imitazione, ma io ho un grandissimo rispetto per la Chiesa e il clero. Ho avuto anche problemi con le forze dellâordine, che spesso mi fanno sloggiare dai posti dove monto
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il mio banchetto. Esiste poi una legge che impedisce di vestire abusivamente lâabito talare, ma io sono povero e non faccio male a nessuno mentre in tv si vedono tante pubblicitĂ con finti preti e frati. Poi ci sono i commenti malevoli della gente: da âvĂ a lavorare!â a âvarda cosa te fe par ciavarghe i schei ala gente!â. Qualche momento piĂš divertente? Molte persone ridono divertite quando le schizzo con lâacqua, soprattutto i bambini che dâestate non disdegnano una rinfrescatina, mentre gli anziani scherzano ricordando i parroci della loro gioventĂš. Qualcuno mi chiede persino di dargli i numeri del lotto. Lâoccasione piĂš spassosa è stata però al raduno degli Alpini a Bassano: volevano che li benedicessi con la grappaâŚ
Unâarte centenaria Lâarte della âstatua viventeâ vanta una tradizione antichissima, risalente al Rinascimento. I cosiddetti Tableau Vivant, cioè gruppi di statue umane rappresentanti scene storiche o mitologiche, erano comuni in fiere e festivitĂ cittadine. In molti Paesi come Spagna, Portogallo, Argentina e Stati Uniti ogni anno si tengono competizioni tra statue, che si raggruppano poi nel campionato mondiale ad Arnhem, nei Paesi Bassi, attirando piĂš di 300.000 spettatori e 300 partecipanti, bambini compresi. Molti performer ricorrono a particolari tecniche di meditazione per rimanere immobili, come Enrico Vaglieri, artista trevigiano tra i piĂš rinomati in Italia, che nelle sue esibizioni veste i panni di 16 personaggi differenti. Il record però spetta al portoghese Antonio Santos, che nel 2003 è rimasto in piedi immobile per 20 ore consecutive!
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focus
Tinto Brass diventa un film Câè un artista di Montecchio Maggiore che si sta facendo largo nel mondo del cinema. Si chiama Massimiliano Zanin, vive a Roma e da oltre dieci anni collabora con autori e registi di primo piano. Tra questi, Tinto Brass, il mago dellâeros con il quale Zanin ha a lungo lavorato e assieme al quale sta preparando un nuovo progetto.
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di Lino Zonin
Ci racconta i suoi inizi? Io sono per metĂ di Montecchio e per metĂ di Trissino, paese da dove proviene mia madre. Mi sono laureato in sociologia a Urbino e, finiti gli studi, ho frequentato una scuola di regia a Firenze. Poi ho deciso di trasferirmi a Roma, destinazione obbligata se si vuole lavorare nel cinema. Sono stato fortunato, perchĂŠ ho trovato subito un incarico come assistente alla regia. Quali sono state le sue collaborazioni artistiche? Le prime partecipazioni sono state con lo sceneggiatore Luigi Montefiori in fiction tv di grande successo del tipo di âLa Uno biancaâ, Il cuore nel pozzoâ, âLa squadraâ e âPompieriâ. Come direttore di produzione ho poi lavorato a fianco di Mario Di Biase, organizzatore per Fellini, Bertolucci e Bolognini, nonchĂŠ executive producer di importanti film americani girati in Italia come âGangâs of New Yorkâ di Martin Scorsese, âThe Passionâ di Mel Gibson e âThe Americanâ con George Clooney. Cosa fa esattamente un direttore di produzione? Ă la figura tecnica piĂš importante del set dopo quella dellâorganizzatore generale. Si occupa dei rapporti con la troupe, tratta con i fornitori e con gli alberghi, provvede alle sistemazioni logistiche, ai materiali, ai mezzi tecnici, è il responsabile della sicurezza. Se sul set vedete uno che telefona sempre e non sta mai fermo, quello è il direttore di produzione. Lei ha un particolare legame con Tinto Brass⌠à il mio maestro e da lui ho imparato molto. Siamo amici e collabo-
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ratori da molti anni e per me lui è un vero mito, non solo perchĂŠ è una persona colta, mai banale, libera, generosa e sincera. Lo ammiro soprattutto perchĂŠ è un vero artista, un uomo che ha saputo influenzare il proprio tempo con le cose che aveva e ancora ha da esprimere, nonostante gli innumerevoli tentativi di zittirlo. E, sotto il profilo tecnico, è un esempio inimitabile. Per lui la macchina da presa è un pennello e gli attori sono i colori di una tavolozza. Ă un genio, dotato di uno stile inconfondibile e capace di farsi apprezzare dal pubblico di tutto il mondo. State preparando qualcosa insieme? Un documentario sulla sua vita, che si intitolerĂ âEros e libertĂ â e racconterĂ la vicenda artistica e umana di Tinto Brass. Il film è interamente finanziato con capitali privati e, a questo scopo, ho costituito una societĂ di produzione - la âThinkâo Filmâ- coinvolgendo alcuni produttori del Nordest. Contiamo di essere pronti per il festival di Venezia di questâanno. CosĂŹ mantiene i suoi legami con il Veneto. Legami che non ho mai interrotto, per la veritĂ . Oltre al film su Tinto sto preparando la versione cinematografica dello spettacolo âUno sbagliatoâ di Edoardo Sylos Labini con il quale trasporto in Veneto le vicende di un quarantenne travolto da una crisi famigliare ed economica: uno sguardo sulle fabbriche che chiudono e sugli imprenditori disperati per i crediti non riscossi, strozzati dalle banche e ignorati dallo Stato.
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Un âtruccoâper ritrovare il sorriso Nel reparto di Oncologia dellâospedale di Montecchio Maggiore sono le donne a farla da padrone. Dottoresse, infermiere e pazienti sono le vere regine dei corridoi. E sanno portare la luce dei loro sorrisi anche a chi, a causa di un brutto male, non ha piĂš voglia di sentirsi bella.
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di Federico Gobetti
Non è mai facile trattare argomenti delicati come questo. Ogni volta che si parla di ospedali, medici e malati, si rischia di cadere nel patetico, o di non centrare bene il punto, risultando cosĂŹ cinici e insensibili. Ma questa volta è diverso, perchĂŠ si parla non di malati ma di cure. Non di medicinali ma di azioni che fanno tornare il sorriso nei volti di chi lâaveva perduto. Dâalto canto, cosa câè di piĂš bello del sorriso di una donna? Al reparto di oncologia dellâospedale di Montecchio Maggiore si curano i malati colpiti da tumore. I pazienti, donne e uomini, sono sottoposti a cure molto dolorose che li trasformano fisicamente e psicologicamente. Le persone tendono cosĂŹ a chiudersi in se stesse e trascurare il proprio corpo. Le tre dottoresse oncologhe, Cristina Oliani, Samuela Binato e Martina Padovani, hanno scoperto come far stare meglio le pazienti con un âtruccoâ. âIl reparto di oncologia di Montecchio - spiega la dottoressa Padovani - ha ideato un Laboratorio di Dermoestetica. Un appuntamento mensile nel quale delle estetiste professioniste tengono ai pazienti oncologici dei corsi di make-upâ. Da dove nasce lâidea? Lâiniziativa parte dallâadesione a un progetto di Walce, associazione che unisce le donne malate di cancro al polmone, la quale, con il suo team, organizza delle make up session in
varie oncologie dâItalia. In sostanza cosa fanno le pazienti durante le sedute? Ogni paziente ha la propria trousse personale completa di vari prodotti per il make up e viene seguita da unâestetista che le insegna âlâarteâ del trucco in tutte le sue fasi, dalla pulizia del viso al make up vero e proprio. Qual è il riscontro da parte delle pazienti? Sono entusiaste. Queste sedute servono non solo a truccare le donne, ma soprattutto a far loro riacquistare la propria femminilitĂ , la voglia di volersi bene e di vedersi di nuovo belle come prima della malattia. Nel tempo che si trascorre a lezione le dottoresse, le infermiere e le estetiste creano con le allieve un clima di vicinanza e di complicitĂ tra donne veramente unico. Ci sentiamo tutte come fossimo a casa, a truccarsi tra amiche. Ci sono anche uomini a lezione di trucco? SĂŹ. Partecipa anche qualche uomo. E come vengono truccati, con ombretto e fondotinta? (ride,ndr) No, non si può certo truccarli come le donne! A loro si insegnano le tecniche di camuoflage, per nascondere i difetti cutanei. Qual è il commento piĂš bello che avete ricevuto? La soddisfazione piĂš grande è vedere le pazienti arrivare in ospedale nei giorni di terapia e dirci âDottoressa ha visto come mi sono truccata bene oggi?â. Significa che quello che stiamo facendo funziona veramente.
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Ovest vicen tino arzignano 38 San Bortolo: la chiesa piĂš antica
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nogarole Statue... in pacchetto chiampo Via le concerie dal centro Montecchio Alte Ceccato: ma quale Bronx!
brendola La storia di Andrea Muraro zermeghedo Il battistero ritrovato gambellara I 100 anni di Gemma Cristoferi
Che futuro per Castello? di enrico Corato
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ostruita nel XIV secolo sotto la signoria degli Scaligeri, la rocca è stata il piĂš importante punto di riferimento della Arzignano medievale. Ă stata la dimora dei signori di Arzignano, poi sede dei vicari della Serenissima Repubblica e oggi è lâabitazione dellâarciprete di Castello. Nel borgo medievale si respirano secoli di storia, ma aleggia anche unâatmosfera di abbandono. Alla vigilia dei 600 anni del voto a SantâAgata, patrona di Arzignano, abbiamo raccolto qualche opinione sul futuro del monumento. IL MAESTRO Bepi De Marzi, nato nellâultima casetta di Porta Cisalpina accanto alla forneria del nonno Bepi, a pochi metri dalla rocca che per lui resta la âcanonicaâ. âSeguo con preoccupazione le vicende della canonica: vedo il nuovo arciprete assediato dai nuovi Pippi Spani: quelli di centrodestra, per Porta Cisalpina, e quelli di centrosinistra a Porta Calavena. Ho conosciuto fin da bambino tutti gli arcipreti che si sono succeduti. Ricordo lâodore di minestrone che aleggiava ovunque. Mio nonno mi mandava la mattina a portare il pane: varcavo con timore la porticina accanto al grande portone che era stato un ponte levatoio. Câera una campana a tirante dal suono allegroâ. Quale futuro per la rocca?
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âA don Ernesto Dalla Valle, il giovane e vivace arciprete arrivato nel 1976, era stato proposto di venderla o affittarla allâAssociazione Industriali. âNon sarĂ mai che si tradiscano i nostri padri!â, tuonò don Dalla Valle in una predica rimasta memorabile. Vorrei che oggi, con coraggio si affermasse lo stesso propositoâ.
PerchĂŠ questa sensazione ormai diffusa di abbandono? âProbabilmente per qualche inspiegabile pressione della Curia; oppure da qualche immancabile pettegolezzo ambientale. Lâilluminato restauro di dieci anni fa ha collocato al piano nobile, tra le due grandi sale, lâappartamento per lâarciprete completo di tutto. Unâabitazione perfetta, invidiabile. Ma io sogno che lâarciprete abiti nella âsuaâ casa tradizionale, nella canonicaâ. IL PROFESSIONISTA âIl mio lavoro è creare mostre e percorsi storici emozionali per enti e museiâ afferma
Gianfranco De Cao, castellano doc che da anni si occupa di recupero di siti medievali. âLe potenzialitĂ di Castello sono immense. Purtroppo manca lâindotto turistico che altri castelli godono, e la frazione sta morendoâ. La sua opinione? âSono stati spesi 7 miliardi di soldi pubblici per sistemare la rocca, sarebbe giusto che in qualche modo fosse aperta al pubblico. Ă il fiore allâocchiello della cittĂ , non approfittarne sembra una folliaâ. Che cosa si aspetta la gente? âDentro a un castello la gente vuole trovare qualcosa di inerente al castello. Si potrebbe creare un percorso sulla storia dellâassedio e il voto a SantâAgata, la vita di Filippo Scolari (Pippo Spano) ma anche il dominio della Serenissima. Non vedo perchĂŠ non inserire nel borgo ricostruzioni di bombarde e macchine dâassedio, e ricreare il ponte levatoio a Porta Calavenaâ. LâASSESSORE âIl Castello non è un problema ma unâopportunitĂ mancata... anche se è vero che, per certi aspetti, unâopportunitĂ mancata forse è un problemaâ spiega Mattia Pieropan, assessore alla cultura di Arzignano. Cosa fare per valorizzare Castello? âLe idee possono essere tante, ne va dellâimmagine di Arzignano. Premetto che la parrocchia di Castello è sempre stata disponibile a collaborare. Anzi, è stata avanzata anche lâipotesi di darla in gestione al Comune o a qualche associazioneâ. Come vi state muovendo? âLâidea è quella di dar vita a un progetto culturale, coinvolgendo enti e istituzioni ma anche i privati, in modo da avere la sicurezza di finanziamenti che vadano oltre le casse del Comune. Servono investimenti considerevoli, e i costi di gestione comâè ovvio sono elevatissimi. In ogni caso, il Castello è un patrimonio della cittĂ di Arzignano e tale deve rimanereâ.
Arzignano resta senza stelle di Nicola rezzara, stefano cotrozzi
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l primo a chiudere è stato CĂ Daffan che aveva portato la stella Michelin in collina ad Arzignano. Ora tocca al ristorante Principe. Al telefono non risponde piĂš nessuno, il sito internet dellâalbergo è oscurato e il locale, da quanto trapela dallâagenzia immobiliare contattata, è appena stato venduto. LA STELLA Andrea Sarni, lo chef alpinista, inaugura Il Principe nel 1994 e lâanno successivo riceve la stella della guida Michelin. Circa sei anni fa il suo sogno di cucinare in vetta ad una cima dellâHimalaya, primo uomo ai fornelli sopra quota 8.000 metri, solleva alcune critiche dal mondo dellâenogastronomia; lâaccusa è di âabbandonareâ il ristorante. Sarni risponde con una clamorosa protesta: scrive alle guide specializzate per chiedere di non essere piĂš preso in considerazione nelle loro recensioni. Il primo tentativo ai fornelli a quota 8.000 fallisce nel 2006 per un incidente al campo base: un camion parcheggiato male travolge la cucina rendendola inutilizzabile e rischia di colpire Manuela Di Centa che partecipa alla spedizione insieme allâallora sindaco di Arzignano Stefano Fracasso. SPAGHETTINI ALLO YAK Lâanno successivo Sarni ci riprova e questa volta sulla vetta del Shisha Pangma riesce a cucinare spaghettini con car-
ne di yak a quota 8.018 metri. Mentre Sarni sta preparando il secondo piatto, la tragedia: Prem, lo sherpa nepalese che lo accompagna nellâavventura sulla vetta e che da qualche mese lavora al Principe come aiuto cuoco, precipita dalla montagna. Inutili i tentativi di recuperare il corpo. Tornato ad Arzignano, Sarni non si dĂ pace e decide di affrontare nuovamente il Shisha Pangma per trovare il corpo dello sherpa precipitato e consegnarlo alla famiglia. Individua il cadavere ma non riesce a recuperarlo perchĂŠ incastrato nel ghiaccio; la spedizione gli causa la perdita di alcune falangi della mano destra per la lunga permanenza al gelo. LA GUARDIA DI FINANZA Oltre ai danni fisici, la missione per recuperare il corpo dellâamico gli procura anche guai di altro tipo: la Guardia di Finanza indaga sulle sponsorizzazioni per finanziare la spedizione. In parte, infatti, sarebbero state gestite dal âfaccendiereâ Andrea Ghiotto che al Principe aveva una suite in affitto dove organizzava cene riservate e serate con escort per imprenditori, finanzieri e personalitĂ di spicco del Vicentino raccontate poi dalle pagine di cronaca per i risvolti giudiziari legati allâevasione nel mondo della concia. Dopo questo scandalo il locale cerca di rilanciarsi, ma evidentemente non câè piĂš nulla da fare e quindi il triste declino fino alla chiusura di una delle cucine piĂš innovative che il Veneto abbia mai avuto.
Arzignano
Sabato senza scuola! Rifiuti da di roberta costantini
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e mamme se ne dovranno fare presto una ragione perchĂŠ il sabato mattina, solitamente dedicato alle faccende di casa e a un poâ di sano shopping, sarĂ âdisturbatoâ dalla presenza dei figli. Da settembre 2012, infatti, la cosidetta âsettimana cortaâ diventerĂ la regola, facendo godere anche a tutti gli alunni arzignanesi il weekend lungo. A parlarcene è Goretta Calearo, direttrice del secondo circolo educativo di Arzignano. PerchĂŠ questa novitĂ della âsettimana cortaâ? In realtĂ non è una vera novitĂ perchĂŠ nelle scuole del primo circolo è giĂ attiva. Ma con la nuova distribuzione delle scuole era necessario conformare le due linee didattiche. Nuova distribuzione? Si, in seguito alla nuova norma ministeriale si è dovuto modificare lâorganizzazione scolastica, passando dalle attuali tre direzioni didattiche a due Istituti comprensivi. Qual è la differenza? Attualmente si ha, da una parte,
due circoli educativi che accorporano le scuole dellâinfanzia e primarie e, dallâaltra, lâistituto secondario di primo grado; da settembre, invece, nasceranno lâIstituto comprensivo 1 e lâIstituto comprensivo 2 che uniranno tutti e tre i livelli scolastici, dalla scuola dâinfanzia alle scuole medie. In base a quale criterio si distribuiranno le scuole tra i due Istituti? In base al numero degli alunni. Ogni istituto può avere fino a 1000 alunni.
LâIstituto comprensivo 1 comprenderĂ le scuole di Montorso, San Bortolo, Costo, Tezze, le medie Motterle (in foto) e Beltrame. LâIstituto comprensivo 2, invece, le scuole di via Mazzini, San Rocco, San Zeno, Nogarole e le scuole medie Zanella.
podio
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ettantaquattro fervide menti made in Arzignano sul podio europeo. Niente di straordinario ad una prima occhiata se non fosse per lâetĂ delle fervide menti in questione: 7 anni. Le classi di seconda elementare di San Bortolo e Tezze, infatti, si sono aggiudicate il secondo posto agli European Podcast Award, una selezione europea che premia i piĂš originali e popolari podcast (registrazioni audio) sul web. âNerone Saccone e la compagnia della raccolta differenziataâ, titolo della storia presentata dagli alunni di Arzignano, spiega la raccolta differenziata con Umidino secchiellino, Secco sacchetto e La signora campana verde; tre particolari personaggi, la cui originalitĂ ha incontrato alti consensi non solo nello stivale ma anche oltralpe.
Quadri di pelle
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einventarsi i quadri con la pelle si può? SĂŹ e anche molto bene a giudicare dai risultati delle 8 opere esposte in biblioteca ad Arzignano e create dagli studenti delle scuole medie. âObiettivo dellâiniziativa - ci spiega Rino Mastrotto presidente Unic - è di coinvolgere i piĂš giovani nel mondo della pelle cominciando dalla parte piĂš ludica e creativaâ. Il concorso vede la partecipazione degli studenti dei tre distretti conciari italiani e le opere, poi, saranno esposte a BoloCorriere Vicentino |
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gna durante Lineapelle che ha organizzato lâevento. âLe pelli gliele abbiamo consegnate noi - continua Mastrotto ma i ragazzi, seguiti con applicazione dai docenti di arte e immagine, si sono ingegnati cercando anche altre pelli, magari a casa, per differenziare le opere dimostrando cosĂŹ un ottimo spirito dâiniziativaâ. Adesso una giuria consegnerĂ i riconoscimenti: miglior armonia, maggior gradimento del pubblico e miglior risultato tecnico.
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Cosâè il viaggio? Viaggiare è un piacere universale, un momento importante sul quale si proiettano sogni e speranze, che diventano poi ricordi indelebili. Solo il viaggiatore concretizza emozioni e fantasie, perchĂŠ lâacquisto non si tocca come un altro bene, ma si vive intensamente. CapacitĂ tecnica, sensibilitĂ e professionalitĂ portano trovare la risposta giusta alle aspettative del viaggiatore. Cosâè fondamentale nel tuo lavoro? Seguire personalmente il cliente nel rispetto del suo tempo assicurando efficienza e riservatezza nel colloquio. Per questo la consulenza è su appuntamento, nel mio ufficio, a casa o nel luogo piĂš conveniente per il cliente. Questo per preparare un viaggio su misura dove lo studio di ciascun dettaglio corrisponda alle esigenze di chi viaggia.
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ambio della guardia nella Giunta arzignanese. Carmelo Bordin lascia lâattuale amministrazione per problemi personali e diventa assessore Giovanni Lovato, 39 anni libero professionista, che giĂ si occupava di sport come consigliere delegato. âIn veritĂ â ci spiega il neo assessore â i compiti di Bordin ce li siamo divisi con Enrico Marcigaglia e Angelo Frigo. Io, oltre che di sport, mi dovrò anche occupare di viabilitĂ , verde pubblico e frazioni. Partiamo dallo sport e dai problemi da affrontare. Che sono quelli di sempre: la nostra è una cittĂ molto sportiva e gli impianti
non riescono a soddisfare le richieste di tutti. Come pensate di agire? Dando la precedenza alle associazioni sportive locali che hanno un settore giovanile e che sono corrette nella gestione degli impianti. Oggi soddisfiamo il 100% dei settori giovanili mentre per i âgrandiâ è piĂš difficile. Dopo il boom del calcio a 5 tutti vogliono giocare dalle 20 alle 22, e per fortuna che alcune squadre cominciano a fondersi tra di loro... Qualche nuovo palazzetto? Impossibile, specialmente dopo i tagli del governo Monti. Lo stadio Dal Molin con un terreno in sintetico è possibile? Ă un mio sogno. PerchĂŠ un sogno?
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di Stefano Scotti
E-venti di primavera
PerchĂŠ non ci sono i fondi! Mi piacerebbe coinvolgere gli imprenditori in un progetto cosĂŹ importante per la comunitĂ ; in questo modo potremmo utilizzare il campo non solo per le partite, ma tutto il giorno, per gli allenamenti di tutte le squadre e liberare cosĂŹ gli altri campi, magari per il rugby. Il rugby? Ă uno sport che sta prendendo piede sia nel settore giovanile che, con mia grande sorpresa, tra le donne. Mi piacerebbe che il primo campo dedicato alla palla ovale nella nostra valle fosse proprio ad Arzignano. E cosa ci dice della viabilitĂ ? Stiamo rivedendo con lâex assessore Bordin e con i tecnici tutti i progetti per unâanalisi e una scrematura che si fornisca un quadro della situazione alla luce degli ultimi tagli di bilancio. Nellâimmediato stiamo risolvendo tutte quelle situazioni che ci vengono segnalate dai cittadini: i problemi piĂš semplici come buche, segnaletica,
dossi, cercando di alleviare i disagi. Le asfaltature estive sono a rischio? Con lâassessore Frigo stiamo valutando la situazione. Sicuramente cominceremo dalle strade che hanno maggiore bisogno. Comunque, con una gestione avveduta, contiamo di avvicinarci al 100% del programma di asfaltature che ci eravamo prefissati prima dei tagli. E il verde? Continueremo a utilizzare le cooperative sociali, cosĂŹ da avere due risultati: un verde ben gestito e un servizio sociale non indifferente. Stiamo anche studiando lâidea di lanciare la campagna âAdotta unâaiuolaâ: la possibilitĂ per un cittadino o un gruppo di vicini di gestirsi una parte del verde pubblico. Questo, oltre a dare un decoro maggiore alla nostra cittĂ , ci aiuterebbe anche ad abbattere notevolmente i costi che, come avrĂ capito, in questo momento sono la preoccupazione principale di tutti i Comuni italiani.
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enerdĂŹ 30 marzo ore 21 Rocca di Castello: Claudio Sabelli Fioretti presenta il suo libro, Stelle bastarde (Chiarelettere), dove riscrive con (amara?) ironia il significato dello zodiaco attraverso una serie di ritratti politici.
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enerdĂŹ 20 aprile ore 21 Rocca di Castello: Alberto Scanni, oncologo di fama, e Aldo Sardoni, presidente ass. bianco Airone, presentano il libro âIl nostro comunicare. Esperienze col paziente oncologicoâ.
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omenica 6 maggio ore 18 Casa Giuriolo, via San Pietro: âDi un libro e di una guerraâ. I Piccoli Maestri e la resistenza veneta. Omaggio ad Antonio Giuriolo, nativo di Arzignano, guidati dalle parole dellâautore di Libera nos a Malo. A cura dellâAssociazione Culturale luigi Meneghello di Malo.
Arzignano
San Bortolo: La PiĂš antica di Federico gobetti
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a chiesa piĂš antica della vallata, lâantica Pieve di San Bortolo di Arzignano, è un edificio risalente al 1200 che vanta secoli di storia, durante i quali è stata trasformata, snaturata, distrutta e ricostruita. Oggi finalmente torna al suo antico splendore. Il re-
si, compresa la sepoltura dei defunti. Lo stile della chiesa, tardo-romanico con alcuni inserti tardo-gotici, denota nellâinsieme degli elementi architettonici la sintesi di serena semplicitĂ tipica delle architetture campestri. Lâantica pieve svolse le sue funzioni religiose fino al 1903, quando venne sconsacrata dopo la costruzione della nuova chiesa di San Bortolo. Per la
chiesetta iniziò un periodo di scempio e trasformazioni: vennero realizzati al suo interno due appartamenti, poi per ventâanni fu sede dellâassociazione Marinai dâItalia e fu anche usata come bottega. Nella parte dellâabside, infatti, un fornaio stabilĂŹ la sua bottega, con tanto di abitazione. Oggi invece cosâè la pieve di San
Bortolo? Ora finalmente è stata recuperata. I lavori di restauro, durati quasi 10 anni, sono finiti e la Pieve ha riacquistato la forma originale. VerrĂ usata come sala polifunzionale per la comunitĂ . Al suo interno si terranno convegni, riunioni, mostre dâarte e concerti.
sponsabile dei lavori Roberto Zarantonello illustra la storia della Pieve. âLa chiesetta compare nellâantica mappa vaticana del XVI secolo, in cui tutte le chiese dâItalia erano segnate. Qui San Bortolo figura come una delle piĂš importanti pievi della Valle del Chiampo. Secondo dati storici si può affermare che nel XIV-XV secolo a San Bortolo si svolgevano regolari servizi religio-
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Buona Pasqua di gusto
I Saranno Famosi
DEL GRIFO di roberta costantini
S
i chiama Il Mondo alla Rovescia ma si potrebbe tranquillamente classificare come il Saranno Famosi vicentino perchĂŠ qui gli allievi imparano a stare sulla scena. Canto, danza e recitazione. Il tutto sapientemente mixato nel consueto musical di fine anno. E da questâanno Roberto DâAlessandro, presidente dellâassociazione, ha in cantiere quindici nuovi corsi e tante altre novitĂ , destinate a tutte le fasce dâetĂ . Unica prerogativa per rendere tutto ciò possibile è che la convenzione per lâattuale sede di via Trento, concessa dal Comune nel 2011, sia ufficializzata. Nuovi corsi in programma e una convezione ancora non firmata. Il lieto fine ci sarĂ ? Lo spero! Pensi che oggi abbiamo 33 ragazzi dai 12 ai 22 anni, ma in passato abbiamo toccato anche punte da 50. Si può dire che ad Arzignano è di moda il teatro?
La cittĂ ha sempre risposto bene alle nostre proposte anche perchĂŠ insegnando il musical spaziamo tra piĂš arti. A proposito di musical, quale sarĂ il prossimo? Eclips, uno spettacolo sulla condizione della donna nel â600. Saremo in scena il 19 e 20 aprile al Teatro Mattarello. Altri progetti per il futuro? Una convenzione con le Accademie artistiche del Nord Italia per avvicinare i nostri corsi ai loro e avere la possibilitĂ di fare piĂš seminari con professionisti del settore. Ma tutto dipenderĂ dallo spazio a nostra disposizione. LâAssessore alla cultura, Mattia Pieropan, sulla questione sede, invece, non ha dubbi: âAnche se non è stata ancora fissata una data certa per la firma della convenzione, posso dire con certezza che la sede rimarrĂ a tempo illimitato a Il Mondo alla Rovescia. Crediamo molto in ciò che fa lâassociazione e lo dimostreremo accollandoci tutte le speseâ.
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Per il pranzo di Pasqua la rosticceria Mazzocco ha in serbo prelibatezze che condiranno di buon gusto e raffinatezza la tavola della festa. Ecco le nostre proposte. Ă gradita la prenotazione.
Antipasti
Colombine salate ai porcini e alle zucchine e tartufo Radicchio al lardo di colonnata Carpaccio di Spada affumicato alla crema di Porcini Capasanta gratinata con gamberi Capasanta e gamberetti in sfoglia
Primi piatti
Crespelle con i porcini e alla certosina. Pasticcio alla bolognese Radicchio salsiccia e giulienne di provolone affumicato e ai formaggi Cannelloni alla Rossini e alla ricotta e spinaci Fondi per risotti e sughi a richiesta
Secondi Piatti
Capretto e agnello al forno Arrosto di agnello ripieno di salsiccia pinoli ed erba cipollina Bracioline di agnello scalzate e ripiene al rosmarino Tagliata di agnello al rosmarino Quagliette in salsa ai fegatini Stinco di vitello o maiale Faraona ripiena ai porcini Scaloppine alla Valdostana Coscette di faraona al brandy Cappello del prete di vitello Filetto di maiale in crosta Carrè di maiale al latte Rosetta di vitello al tartufo Bocconcini di vitello ai porcini Capriolo, lepre e fagiano Contorni a scelta
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Arzignano
Bike trial sul set di ALESSANDRA GROPPO
t
ra i protagonisti del nuovo video del rapper italiano Entics câè anche un ragazzo di Arzignano: è Marco Carradore, vicecampione italiano di âbike trialâ. Come sei arrivato a fare acrobazie ciclistiche nel video di Entics? In realtĂ avevano contattato il campione italiano di bike trial⌠ma diciamo che lui non è piĂš un ragazzino. CosĂŹ hanno chiamato me. Conoscevi giĂ Entics? Lo avevo visto giusto tre giorni prima su Mtv e la sua musica mi era piaciuta un sacco fin da subito. Non ti sei trovato a disagio sotto i riflettori? In realtĂ no perchĂŠ ci sono abituato⌠In ogni gara ci sono centinaia di occhi
puntati fissi su di me. Saltare gli ostacoli e volteggiare con una bici senza sellino è puro spettacolo. Come hai iniziato questo sport? Mi sono innamorato del bike trial vedendo dei ragazzini al parco. Ora mi alleno tutti i giorni: ogni mattina prendo la mia bici e provo a superare ostacoli ad Arzignano o nelle vecchie cave. Cosâè per te il bike trial? Una carica di adrenalina allo stato puro: ogni ostacolo è una sfida e cerco sempre di piazzare le ruote della bici dove nessuno è arrivato.
Il bike trial è uno sport ciclistico in cui lâatleta deve affrontare un percorso ad ostacoli senza appoggiare i piedi a terra. La bicicletta da trial è leggera, con freni potenti, molto ammortizzata e priva di sella. Cosa ti dicono le persone? Câè chi mi fa i complimenti e chi le raccomandazioni, ma câè anche chi pensa che le gomme della bici rovinino i muretti⌠Nel video usi la bici per conquistare una ragazza... e nella vita? No! Ma assicuro che ho conosciuto piĂš ragazze allenandomi da solo che uscendo il sabato sera.
In sella sotto lo zero S frecciare in sella a una moto sotto la calura estiva è una passione che coinvolge centinaia di persone, ma solo i veri duri sanno macinare chilometri con il termometro perennemente sotto lo zero. Ne sanno qualcosa due âcentauriâ arzignanesi, Antonio Berto e Mirco Cailotto che hanno sfidato freddo e neve per partecipare allâElefantentreffen, il piĂš grande motoraduno europeo. Domanda dâobbligo: chi ve lâha fatto fare? LâElefantentreffen è il sogno proibito di ogni motociclista. Parliamo del viaggio. Il viaggio è durato in tutto tre giorni: abbiamo percorso circa 3.500 chilometri e
la temperatura non ha mai superato lo zero. Siamo partiti da Arzignano e abbiamo raggiunto lâaltopiano di Thurmansbang, in Germania. Cosa câera ad aspettarvi? Un enorme spazio recintato pieno di moto, motociclisti e tende. E tre nego-
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zi: il primo vendeva birra, il secondo carne e il terzo paglia. Con lâentrata ti regalano lo stemma del raduno e la tazza per bere birra. Una volta dentro, poi, si vive da vero centauro. E la notte? Noi abbiamo dormito in un ostello ma la maggior parte dei motociclisti passa la notte al raduno: ovunque si vedono tende con il caminetto oppure persone che comprano la paglia per dormire un poâ piĂš caldi. Gelo a parte, è unâesperienza da rifare? Ă stata sicuramente unâesperienza unica! Resta la consapevolezza di aver fatto un viaggio mitico e potrò sempre dire: âIo lĂŹ ci sono stato!â. a.g.
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Statue in... pacchetto SĂŹ al dopo scuola di enrico corato
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l piano terra di casa sua sembra proprio uno spazio espositivo, con una grande finestra fatta apposta perchĂŠ i passanti possano ammirare le sue opere. Di fantasia e creativitĂ ne ha da vendere Sergio Piazza, che con centinaia di pacchetti di sigarette ha realizzato sculture impressionanti: un castello, un veliero e un battello a vapore. Ma la sua vena artistica va anche oltre. Come è nata questa idea? Dâinverno, la sera, quando non posso usci-
re e non ci sono partite in tv mi annoio, quindi per passare il tempo scendo in garage a fare qualcosa. Qualche anno fa mi è venuta lâispirazione e ho iniziato il castello, poi è venuto veramente bene e ho continuato. Quanto ci vuole a realizzare una cosa simile? Diversi mesi: prima ho realizzato le mura di cinta, poi sono passato allâinterno ed è stato piĂš impegnativo.
Segue un disegno preciso? Ho una buona memoria visiva, la costruzione prende forma con le idee che mi vengono mentre la sto realizzando. Ha svuotato lei tutti questi pacchetti? Certo che no, gli amici hanno contribuito portandomi borse piene di pacchetti vuoti. Non le sembra che queste opere siano una Sergio Piazza sorta di âmonumenti e una sua al fumoâ? opera In effetti è unâesagerazione. Solo per il castello ho usato 400 pacchetti. SarĂ che una volta costavano molto menoâŚ
Si considera un artista? PiĂš che un artista sono un poâ un creativo direi, ho questa abilitĂ manuale, mi piace lavorare il legno e il ferro, e dipingo anche qualche volta. Prossima opera in cantiere? Quando avrò tempo mi piacerebbe costruire un veliero bello grande, tutto di legno. Ma aspettiamo che torni il freddo.
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continui tagli e il calo delle iscrizioni stanno mettendo a rischio chiusura numerose scuole in tutta Italia. Ad Altissimo, sindaco e comitato dei genitori sembrano aver trovato una soluzione per la scuola primaria di via Pini. Ă il progetto doposcuola, attivato per incentivare le iscrizioni e migliorare lâofferta didattica. âLâesigenza - spiega il sindaco Valeria Antecini - era nata anche dalla difficoltĂ dei genitori di portare i figli a un doposcuola giĂš a valle, lontano e scomodoâ. Ă il primo anno? âSĂŹ e sta funzionando. Alunni, genitori, insegnanti, e noi amministrazione, siamo molto soddisfatti. Questa prima proposta ha registrato un boom di iscrizioni: 20 posti assegnati su 20 disponibiliâ.
Cosa fanno i ragazzi al doposcuola? âPrincipalmente fanno i compiti e vengono aiutati nelle materie dove hanno piĂš difficoltĂ . Almeno mezzâora poi è dedicata a laboratori artistici. Poi hanno il servizio di ristorazione e il trasporto in autobus a casa. Come Comune diamo un contributo per ridurre il carico di spesa della famiglia. Chi gestisce il doposcuola? Una cooperativa di Quinto Vicentino, ma le educatrici sono per gran parte ragazze di Altissimo che hanno giĂ avuto altre esperienze di questo tipo e sono in stretto contatto con le maestre. d.d.b.
san pietro mussolino
100 mila euro per lâilluminazione di davide dalla barba
C
entomila euro per la sostituzione del 60% dei punti luce del paese. Ă questa la cifra stanziata dal Comune di San Pietro Mussolino per regolarizzare la illuminazione pubblica. âSi tratta di piĂš di 100 sostituzioni di lampade e lampioni - spiega il sindaco Mirella Piazza -. Lâoperazione è necessaria per adeguarsi alla legge regionale sulla riduzione dellâinquinamento luminoso e per il risparmio energeticoâ. Quali lampioni saranno sostituiti? âTutti quelli a forma sferica che attualmente illuminano le principali vie del paese. La recente normativa vieta lâirradiazione luminosa verso lâalto. I nuovi lampioni rifletteranno
la luce solo verso il basso. In questo modo la sicurezza stradale è garantita e allo stesso tempo abbiamo una forte riduzione dellâinquinamento luminoso. San Pietro rientra in una zona sensibile per la vicinanza dellâosservatorio astronomico di Maranaâ.
Entro quando farete il lavoro? âIl progetto definitivo è stato approvato in giunta ed è in corso la gara dâappalto. I lavori dovrebbero iniziare con il mese di aprileâ. Quanto sarĂ il risparmio energetico che si avrĂ dallâistallazione delle nuove lampade? âLe attuali lampade sono giĂ quasi tutte a basso consumo. Lâulteriore risparmio energetico deriverĂ dalla riduzione dellâintensitĂ del flusso luminosoâ. CambierĂ anche il colore della luce emessa? âIl colore resterĂ il solito caldo arancione. Un colore piacevole oltre che efficienteâ.
c r e s pa d o ro
Come procede il lavoro di Agrimea?
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nata ormai due anni fa, AgriMeA, la cooperativa sociale e agricola di inserimento lavorativo per persone socialmente svantaggiate che ha trovato sede a Villa Santa Rita a Marana. La chiave dellâintervento sta nellâaiutare persone in difficoltĂ attraverso un percorso di agricoltura. Come sta andando il progetto? Lo abbiamo chiesto a Gianluca Lombardi, socio della Cooperativa. âLa nostra cooperativa svolge lavori agricoli e di allevamento bestiame, aiutata da ragazzi con disagi sociali. Alleviamo maialini di razza mora romagnola, molto rinomata, li facciamo macellare e otteniamo degli insaccati di buona qualitĂ . Sono differenti da quelli ânostraniâ, ma piĂš dolci e saporiti.In campo agricolo coltiviamo vari ortaggi autoctoni tra cui patate e
porri. E poi frutti di bosco ed erbe officinali, anche se lâultima coltivazione è sparita nella pancia di qualche mucca... avrĂ fatto un latte buonissimo (ride, ndr). Tutto comunque è coltivato in maniera totalmente biologica e meno meccanicizzata possibileâ. Cosa ne fate dei prodotti? âAlcuni li vendiamo ai gruppi di acquisto solidali della provincia, molti li regaliamo. Magari a chi viene a provare il âturismo slowâ â. Turismo slow? âSĂŹ, unâaltra cosa che facciamo è organizzare âviaggi a mente liberaâ. Si tratta di escursioni trekking con gli asini nella zona di Crespadoro e zone limitrofe. Questa, oltre che ad essere unâottima occasione per fare del turismo allâaria aperta e visitare luoghi vicino casa molto spesso sconosciuti, è anche unâopportunitĂ per fare âpet
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therapyâ. Si crea infatti una sorta di empatia con gli animali che fa riscoprire il rapporto con loro ma anche un poâ con noi stessiâ. A che punto è la sistemazione della Villa? âLa stiamo ristrutturando e qui porteremo anche la sede di MeA, associazione di aiuto per persone con disagi. Qui risiederanno gli operatori sociali con una ventina di persone affette da disturbi dello sviluppo. Con AgriMeA ci piacerebbe poi creare tutta la filiera produttiva agricola: cioè poter fare autonomamente allevamento di animali, macellazione e coltivazione di verdure. Sarebbe bello anche piantare dei vigneti, per produrre il nostro vino e offrirlo, assieme al nostro salame e al pane fatto in casa, a chi verrĂ a trovarci. f.g.
Chiampo
Via le concerie dal centro di ALESSANDRA GROPPO
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a riqualifica di via Pace non è argomento nuovo per Chiampo: avere unâentrata al paese migliore è un impegno che le varie amministrazioni si sono prese da tempo partendo dallo spostamento delle concerie nate lungo la provinciale per continuare poi con la sistemazione delle vecchie case. Se questo secondo aspetto dipenderĂ anche dai privati, per il primo finalmente sembra che ci siamo. âUno degli obiettivi principali â spiega il sindaco Antonio Boschetto â è togliere tutte le concerie dalle zone residenziali. Da via Pieve sono giĂ state spostate tutte e stiamo concludendo anche via Pace: lâultima rimasta, la conceria Quattro Erre, sarĂ trasferita in zona Portinari nella proprietĂ della conceria Repeleâ. Uno spostamento che però ha suscitato lamentele tra gli abitanti del quartiere. âPraticamente innalzano un muro davanti alle nostre case - dice Claudio Ridolfi, rappresentante del comitato di difesa del quartiere Portinari -. Di fianco allo stabile Repele sorgerĂ un nuovo capannone alto 11 metri: noi siamo contrari alla grandezza dellâedificio e al fatto che sarĂ costru-
ito a dieci metri di distanza da quello giĂ esistente, quindi, a pochi metri dalle caseâ. Quali altri problemi lamentate? âLâarea in questione è una zona a verde pubblico. Non sono chiare, poi, le necessitĂ delle due concerie: la Repele ha pochi dipendenti e ci sembra assurdo questo ampliamento; la Quattro Erre ne ha uno solo... praticamente non esisteâ. Come vi siete mossi per trovare una soluzione? âAbbiamo partecipato alle riunioni, sono state raccolto le firme e ci siamo rivolti al Tar per chiedere lâannullamento della delibera comunale e bloccare la costruzioneâ. Il terreno di cui parlano i cittadini, però, è proprietĂ privata di Luigino Repele e lâAmministrazione comunale ha giĂ firmato la liberatoria per lâinizio dei lavori. âIl cantiere è giĂ aperto - spiega Luigino Repele. - Il capannone ci servirĂ
Chiude lâedicola-chiosco
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on piĂš quotidiani e riviste patinate, ma solo serrande abbassate: lâultima edicola-chiosco di Chiampo ha chiuso i battenti per trasferirsi in un negozio tradizionale. Quel chiosco, però, continuerĂ a rimanere un simbolo del paese.
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da magazzino e ospiterĂ la conceria Quattro Erre. Non crediamo di aver fatto una scelta egoista: necessitiamo di un nuovo magazzino perchĂŠ la legge ci vieta di lasciare le pelli allâaperto e la nuova costruzione, inoltre, ci permetterĂ di tenere piĂš ordinato il materiale da lavoroâ. RimarrĂ il verde pubblico? âIl nuovo capannone disterĂ trenta metri dalla casa piĂš vicina e non toglieremo di certo il verde. La proprietĂ misura circa 36.000 mq. e la nuova costruzione ne occuperĂ solo 1.500. Il resto del terreno rimarrĂ giardino, con alberi e prato. Ci sarebbero state altre soluzioni? âSĂŹ, trasferirci allâestero, ma vorremmo continuare a dare lavoro ai nostri concittadini. Se non possiamo costruire, dovremmo chidere lâattivitĂ â. âI cittadini dei Portinari - conclude il sindaco - non lamenteranno cattivi odori e non devono temere per la propria salute perchĂŠ nel nuovo capannone sono vietate le emissioni. Anzi, proprio grazie alla disponibilitĂ della conceria Repele tra pochi mesi arriveremo finalmente ad avere solo abitazioni nelle zone residenziali di Chiampoâ.
Tre nuove suore in paese R
osanna, Silvia e Fabiola sono Comâè la vostra giornata tipo? Per la nostra comunitĂ la suore frantre nuove cittadine di ChiamNon abbiamo una giornata tipo! cescane sono una grossa novitĂ . po decisamente speciali. SĂŹ, Ogni giorno ci mettiamo in ascolto di Ce ne siamo accorte! Qualcuno ci ha perchĂŠ le gioiose neo-chiamciò che ci chiede lo Spirito. perfino detto: âNon pensavo che esipesi sono tre Terziarie Francescane Come vedete il paese? stessero anche i frati femmina!â. Alcantarine e hanno scelto proprio Chiampo è unâisola feliceDove vivete? Chiampo per aprire la dove câè ancora una fede prima casa di questo Orgenuina. dine. E voi, come vivete a Cosa vi porta qui a Chiampo? Chiampo? Ci stiamo inserendo pian Siamo arrivate su invito piano, ma abbiamo trodei Frati Minori - spiega vato molta accoglienza, suor Fabiola - che ci hanamicizia e generositĂ . no chiesto aiuto nellâaccoQuanto vi fermerete? glienza dei pellegrini. Il Questa casa è stata aperta nostro ordine è nato e si è in via sperimentale e non sviluppato principalmensappiamo ancora cosa ci r Rosanna e suor Fabiola te nel sud Italia e Chiampo riserva il futuro. Noi speDa sinistra suor Silvia, suo è il nostro primo punto qui al riamo di rimanere e di accogliere nord per cui, spesso, ci spostiamo per anche altre sorelle in questa comuViviamo in un normale appartamenpartecipare a catechesi, preghiere, innitĂ che porteremo sempre nei nostri to in zona Pieve: questo ci permette contri o testimonianze. cuori. a.g. di stare a contatto con le persone.
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Alte Ceccato: ma quale bronx! di federico gobetti
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lte Ceccato: un Bronx in cui non si può piĂš vivere. Questo è ciò che da un poâ di tempo si sente dire parlando della frazione castellana. Tanto che alcuni commercianti stanno chiudendo le loro attivitĂ per trasferirsi altrove. Noi siamo andati da chi ad Alte resta, per capire se la situazione è veramente cosĂŹ tragica. Tiziana Scarato, titolare della profumeria in viale Stazione dice: âMa quale Bronx?! Alte avrĂ i suoi problemi, come tutti i paesi, ma non è certo un ghetto. Ci sono tanti stranieri sĂŹ, ma nella media degli altri paesi. Ad Alte si vive e si lavora regolarmenteâ. E quelli che se ne vanno? âChi se ne va da Alte - risponde Domenico Concato di Punto Ottica, sempre in viale Stazione - avrĂ le sue ragioni. Per me vale senza dubbio la pena restare. Certo alcuni problemi ci sono, come la viabilitĂ che sarebbe da migliorare con qualche parcheggio in piĂš, ma per il resto non vedo grosse noie. La mia attivitĂ ha dieci negozi, di cui uno a New York, ma il punto di Alte è quello che lavora di piĂšâ. Per Stefania Brun, dellâomonimo negozio di piazza San Paolo, lâidea di cambiare sarebbe deleteria: âIo ad Alte ci sono nata e ci vivo. Il mio negozio è una bottega storica, unâereditĂ di famiglia dal 1958 e ormai rappresento un punto di riferimento per i miei clienti. Per loro è stato
giĂ un trauma quando ho trasferito la bottega dallâaltra parte della strada, figuriamoci se andassi in un altra zona del paese! Alte in realtà è il vero centro di Montecchio, quello in cui câè vita e bisogna restare e lottare per valorizzarlaâ.
A dimostrarlo è in effetti chi ad Alte ha da poco aperto attivitĂ , come lo stilista Diego Cortez, titolare dellâomonimo bar in via da Vinci: âIo credo in Alte, per questo ho investito qui. Ma quale Bronx? Qui gli extracomunitari sono meglio inseriti che altrove. La zona è ben servita, ricca di negozi, non ci sono vandalismi nĂŠ fenomeni di microcriminalitĂ . Al massimo
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qualche schiamazzo la sera. Questo centro ha tutte le potenzialitĂ per diventare un punto di riferimento di tutti i paesi della zona. E sarĂ cosĂŹâ. Continua poi Massimo Lazzari de âLâangolo della cucinaâ di via Rossini: âOggi siamo messi bene. Una volta era peggio. Negli anni â80 câerano i tossici ad Alte. Questa è una zona viva, che lavora. Lo si vede anche dai clienti: la maggior parte vengono apposta da altri paesiâ. âQui il problema non sono gli extracomunitari o altro - dice il responsabile di Gonella Luce - è la crisi che ammazza i commercianti. Dâaltro canto il Comune si dovrebbe prendere la briga di fare qualcosa per valorizzare lâurbanistica... per esempio investire nelle aree dismesse come Ceccato, Faeda e Boomâ. E infine Silvana Martini del negozio âLe telerieâ di via Edison: âBronx? Se câè la strada sporca è il Comune che deve pulirla. CosĂŹ come deve educare i cittadini a non sporcarla. Con qualche multa in piĂš a chi insozza le strade forse le cose cambierebberoâ.
Le donne imparano a difendersi
n corso di autodifesa riservato alle donne è stato organizzato a Montecchio in collaborazione con le Forze dellâOrdine locali e il maestro di karate Maurizio Maggiolaro. Saranno otto lezioni teorico-pratiche con lâobiettivo di fornire alle donne strumenti fisici e psicologici per affrontare con coraggio una eventuale aggressione. Non si arrriverĂ a mettere k.o. un malintenzionato ma verranno insegnati piccoli trucchi per non rimanere inermi di fronte alla violenza. Info allo 0444-705769/737.
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Il Durello e Marchisio di nadia girardi
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n nuovo direttore e un bilancio che nei dodici mesi, dal luglio 2010 al luglio 2011, ha registrato un incremento del 22,7%, trainato da un gigantesco balzo in avanti dellâexport cresciuto del 114,3%. La Cantina Colli Vicentini, che raccoglie uve da 1.300 soci conferitori, si presenta al Vinitaly - a Verona dal 25 al 28 marzo - con le carte in regola. Il nuovo direttore, che succede a Graziano Marchioni alla guida della cantina per 18 anni, è Alberto Marchisio, 35enne, piemontese e residente a Belfiore. Diplomato alla scuola enologica di Alba, è stato giĂ direttore della cantina Terre del Barolo e della cantina veronese dei fratelli Montresor. Il suo piĂš celebre vino è lo spumante Riserva del Conte, inserito nel 2010 dallâe-
nologo Luca Maroni fra i migliori spumanti dâItalia. Dalla terra dei rossi alle bollicine del Durello? Esatto. Provengo da una tradizione di rossi, che qui hanno ottime potenzialitĂ , ma le opportunitĂ di mercato per il vino autoctono per eccellenza, il Durello, sono in crescita e intendo sfruttarle. In Italia le nostre vendite sono aumentate del 3,3% nellâultimo anno e il Durello si conferma il vino piĂš venduto:
nel 2011 sono state vendute 185 mila bottiglie e quasi 20 mila in formato magnum. Dal 2008 le vendite sono raddoppiate. Che sfida lâattende? Le bollicine del Durello sono sbarcate questâanno in Israele e alle Seychelles e ben6.000 bottiglie sono state vendute in Francia, regno degli spumantisti e patria dello Champagne. Lâobiettivo è dunque continuare a valorizzare i prodotti della Cantina, facendo squadra con i soci per arrivare in quei Paesi che iniziano per la prima volta a chiedere vino italiano.
Suono la chitarra DâARIA di francesco meneghini
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chi lâha detto che per essere una rockstar bisogna saper suonare? Lo sa bene Nicola Vicariotto, 25 anni, che nella sua Montecchio si sta preparando a una trasferta in Finlandia dove si esibirĂ suonando⌠lâaria! Quindi, sostanzialmente tu suoni una chitarra immaginaria? Esatto! La prima regola dellâ âair guitarâ (letteralmente âchitarra dâariaâ n.d.r) è non avere assolutamente nulla in mano. Lâesibizione è centrata sulla coreografia: su una base musicale si mimano le movenze di un vero chitarrista. E tu chitarrista vero non lo sei? Quando ero piccolo ho suonato diversi anni il violino, ma la chitarra mai.
Allora comâè nata lâidea di cimentarsi con lâair guitar? Ogni occasione per fare casino per me è buona, quindi una sera mi sono presentato alle selezioni nazionali a Treviso per farmi quattro risate con gli amici e, inaspettatamente, ho vinto il concorso. Poi è arrivato il primo posto alle finali nazionali di Milano, quindi ad agosto farò da portabandiera ai mondiali in Finlandia. Il campionato mondiale si svolge giĂ dal 1996, ma in Italia lâair guitar è diventato popolare soltanto da pochi anni. Parlaci dellâesibizione che ti ha fatto guadagnare il titolo nazionale. Ho âsuonatoâ un pezzo degli AC/ DC. Avevo indozzato cornetti e coda da diavolo, poi ho sparato in giro coriandoli e delle mie amiche di Montecchio mi hanno lanciato dei reggiseni. Non ricordo molto di quella sera Corriere Vicentino |
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perchĂŠ mi sono davvero scatenato! Cosa stai architettando per impressionare i giudici al mondiale? ResterĂ un segreto fino allâesibizione, ma ci sarĂ da divertirsi. La sfida sarĂ molto difficile, perchĂŠ guardando i video delle scorse edizioni ho capito che dovrò affrontare concorrenti quasi piĂš pazzi di me!
brendola
La storia di Andrea muraro di simone bedin
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a sindrome TTTS è una malattia della placenta che colpisce i parti gemellari. Da qui parte la storia di Andrea Muraro, nato, con il fratellino Marco dopo una difficile gestazione. âAndrea e Marco erano in due sacche differenti ma unâunica placenta - spiegano i geni-
co restava piccolo. Al termine della 29esima settimana, durante una visita, ci informarono che il cuore di Marco si stava ingrossando, stava soffrendo ed era in pericoloâ. Subito si decise per il parto cesareo e a maggio vennero alla luce i due bambini, purtroppo con serie complicazioni. Il polmone destro di Andrea non si era aperto; fecero entrambi
San Rocco dedicato ad Andrea Questâanno la festa di S.Rocco si è aperta con un concerto di quattro cori brendolani in onore di Andrea Muraro e dellâassociazione âA.R.C. I nostri figliâ che Andrea frequenta da quando aveva 10 mesi. âSottoporre i bambini a rischio a una visita neurologica presso il nostro centro entro il terzo mese di vita - spiega il fondatore dott.Mario Castagnini -, garantisce un miglior futuro a un bambino con problemiâ. âSubito - racconta la mamma di Andrea - è stata dura perchĂŠ il dottor Castagnini ci ha messo di fronte alla realtĂ , ma ora non sappiamo come ringraziarlo. Se ci fossimo rivolti a lui prima, forse Andrea ora starebbe meglioâ. 1.123 euro è la somma raccolta al concerto per lâassociazione.
tori Roberta e Dario Muraro - e Andrea si nutriva di piĂšâ. La felicitĂ di aspettare un bambino fu tanta, in quellâautunno di otto anni fa. Dopo qualche controllo però si scoprĂŹ che la gravidanza era di tipo gemellare monocoriale biamniotica, che ha come particolaritĂ il passaggio di sangue da un bambino âdonatoreâ allâaltro âriceventeâ causando una differenza nella crescita dei due feti. Il donatore sarĂ piccolo e anemico e il ricevente grosso. âVivevamo nella speranza che tutto si risolvesse - raccontano i genitori -. Andrea cresceva normalmente, mentre Mar-
una peritonite e ad Andrea tagliarono anche 20 centimetri di intestino. âInsomma, un vero incubo - continua papĂ Dario -. Dopo quattro mesi di incubatrice, Marco non ce lâha piĂš fatta. Arrivati a casa con Andrea, lo stato dâanimo era contrastato: triste per la perdita di Marco e sereno per Andrea che giĂ aveva sofferto abbastanza e stava beneâ. Lâaiuto dei nonni Giuseppina e Sergio è stato ed è tuttâora fondamentale, perchĂŠ Andrea è nato con disfunzioni muscolari nella coordinazione degli arti e delle parole. Il bambino ha però una buona comprensione ed è abbastanza veloce ad apprendere anche a scuola. Chiama mamma, papĂ e Sofia. SĂŹ, perchĂŠ oggi, la famiglia Muraro ha una bella notizia da dare. âAllâinizio - conclude Roberta - non volevo piĂš sentire parlare di gravidanze, ma ora sono di nuovo in attesa. ArriverĂ Sofia. Avevo paura, ma per fortuna i controlli dicono che la bambina è sana e cresce regolarmente. Dal mese prossimo Andrea non sarĂ piĂš soloâ.
Un corso di cucina
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La mamma Roberta, la nonna Giuseppina, Andrea e papĂ Dario Corriere Vicentino |
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olete seguire le orme di âBenedetta Parodiâ? La Pro Loco di Brendola organizza âCucina con Marioâ. Un corso con lâesperto chef Mario Consagro che insegnerĂ i segreti per piatti creativi e dal gusto indimenticabile riscoprendo la cucina tradizionale. Le serate si terranno presso la sede Fidas, di fianco le scuole elementari, il 29 marzo con âAntipasti di Pasquaâ e il 18 aprile con âLa pasta fatta in casaâ. Per info e iscrizioni rivolgersi in Pro Loco.
m o n t e b e ll o
Ilaria riapre la biblioteca di federico gobetti
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inalmente la biblioteca riapre al pubblico. La storia la conosciamo tutti: il concorso per il posto da bibliotecario era stato vinto da Simone Vettore, il quale aveva iniziato a prestare servizio per qualche mese. La seconda classificata però, Ilaria Colasanti, fece ricorso sostenendo che il posto sarebbe toccato a lei per una questione di graduatoria. Ricorsi dopo ricorsi, la sentenza è arrivata: Ilaria, 33 anni di Malo laureata in conservazione dei beni culturali, ora è la nuova bibliotecaria del paese. âHo lavorato per quasi 10 anni nelle biblioteche. Prima come assistente alla biblioteca di storia dellâuniversitĂ di Padova, poi tre anni a Montegalda, poi a San Vito e anche a Valdagnoâ.
Conoscevi giĂ Montebello? âSolo come zona di passaggio. Ora mi sto ambientando e sto prendendo i contatti con le persone, le associazioni culturali, i gruppi...â. Come ti sembra la biblioteca? âPiccola, ma veramente ben fornita. Câè molto materiale di qualitĂ â. Hai giĂ progetti in mente? âSĂŹ, voglio avvicinare i ragazzi delle scuole alla lettura. Sto organizzando, con lâaiuto del Comune, uno spettacolo teatrale con la compagnia âPappamondoâ di Brendola durante il quale saranno recitate ai ragazzi storie della tra-
dizione in chiave moderna. Poi in occasione della giornata mondiale del libro (il 23 aprile, ndr) stiamo organizzando una settimana a tema, con un concerto per arpa accompagnato da un reading di testi letterari e unâuscita per i piĂš piccoli con la compagnia âLe fate per giocoâ che intratterrĂ i bambini con giochi e animazioni. Il tutto accompagnato da alcune letture allâaria aperta. Infine vorrei portare avanti lâattivitĂ âNati per leggereâ per promuove la lettura nei bambini in etĂ prescolareâ. Lasciamo Ilaria con un consiglio: preparati, perchĂŠ i montebellani sono da un anno in astinenza di libri!
montorso
Un piano di emergenza D opo una lunga fase di preparazione, il nuovo Piano di Protezione Civile di Montorso è pronto. Quali sono le problematiche? Montorso - spiega AntonioTonello assessore alla Protezione civile - sorge tra i torrenti Chiampo e Guà con un rischio alluvioni alto per la parte della pianura; per la zona collinare, invece, il problema sono le frane. PerchÊ serve un nuovo piano?
Ci è stato chiesto dalla Provincia, ma soprattutto perchĂŠ a Montorso non câè mai stato un piano che organizzi tutte le forze in campo per lâemergenza e câera quindi la necessitĂ di strutturare i vari gruppi volontari. La Provincia che ruolo ha? Ha contribuito finanziariamente e ci dato poi il nullaosta finale quando lâabbiamo presentato. Avete avuto emergenze di recente? No, per fortuna, ma in passato abbia-
mo avuto piccole alluvioni in zona Rogge e diverse frane, tra cui una risanata dalla Regione. Quali soluzioni sono state trovate? Due gli aspetti importanti del nuovo piano: lâaver identificato le squadre che avranno compito di intervento e le aree in cui riunire la popolazione in caso di emergenza. Saranno quattro: Villa da Porto, la zona dietro le scuole medie, lâarea artigianale e la zona agricola di Rogge. r.c
zermeghedo
Il battistero ritrovato di roberta costantini
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er un secolo è stato il battistero dove tutti i neonati del paese venivano battezzati. Poi, negli anni â70, è stato prima relegato in una stanzetta della chiesa e poi dimenticato. FinchĂŠ, in un giorno di pulizia, è stato ritrovato e oggi il battistero fa bella mostra di sĂŠ sullâaltarino a destra della navata centrale, fresco di âre-inaugurazioneâ. Don Lino, come ci si può dimenticare di un battistero? Io allâepoca non câero, ma so che è stato spostato per installare un presepe fisso; la vasca in un primo momento è stata nascosta dietro il presepe e poi messa addirittura allâesterno.
Il coperchio invece? Lâabbiamo trovato in una stanzetta adibita a ripostiglio che stavamo riordinando. Non abbiamo capito subito cosa fosse. Quindi, cosa avete fatto? Abbiamo deciso di rimetterlo a nuovo ricorrendo alle singole abilitĂ degli âAmici del presepeâ, una ventina di persone co-autrici dellâimpresa. Altra storia invece per il coperchio. PerchĂŠ? Essendo in rame e lavorato con
uno stile tipico di 150 anni fa, è stato necessario chiedere aiuto ad un artigiano che lâha portato a nuova vita. Avete ricevuto finanziamenti? Tanti aiuti pratici e concreti dai membri degli âAmici del presepeâ e alcune donazioni anonime. Avete giĂ battezzato qualche bambino? Non ancora, ma domenica 25 marzo due bambini saranno i primi a ricevere il sacramento nel nuovo battistero.
g a m b e ll a r a
I 100 anni di gemma
Gemma con la figlia Dionisia CorĂ
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emma Cristoferi il 2 aprile compirĂ 100 anni. Seduta sulla sua poltrona, bastone a lato e tazza di caffelatte in mano, ci ha raccontato del suo secolo di vita: dai 30 anni di lavoro dai Zonin allâunica foto con il marito, fino alla passione per lo scrivere in corsivo. Il tutto con un occhio puntato
allâorologio perchĂŠ âalle 18.45 inizia lâEreditĂ â! Di questi 100 anni, cosa le è rimasto? I tanti anni di lavoro fatto come operaia alla cantina Zonin. Mio marito è morto dopo cinque anni di nozze, lasciandomi da sola con due figlie. Sono stati anni duri. Ha qualche foto del giorno del matrimonio? No, lâunica che ho con lui è prima delle nozze. Quella volta unâamica mi ha prestato un tailleur beige e un foulard per i capelli. Ha avuto altri amori dopo di lui? No, lui mi ha portato via tutto. Dâallora non ho messo piĂš piede in paese. Nessuna sagra nĂŠ festa, fatta eccezione per la messa della domenica. PerchĂŠ? Dovevo lavorare. Pensi che andavo Corriere Vicentino |
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nei campi giĂ a 10 anni e portavo poi al pascolo i muli con mio fratello. E la scuola? Quale scuola? Non ci sono mai andata. Ho imparato da sola a leggere e a scrivere. Solo in corsivo, però. Niente stampatello quindi? Quando vado alla visita oculistica, il dottore pensa sempre che ritardi nella risposta perchĂŠ non ci vedo. La verità è che non so riconoscere le lettere. Ora vive con sua figlia, cosa le manca della sua vecchia casa? Volevo portarmi le lenzuola del corredo ma mia figlia non ha voluto. Dice che ne ha giĂ abbastanza di lenzuola, qui. Come passa le sue giornate? Scrivo lettere a una mia nipote di 96 anni e poi guardo âlâEreditĂ â; se la perdo, mi dispiace. Anzi, che ore sono? r.c.
Speciale
526^ Fiera di Lonigo V
enerdĂŹ 23 marzo si apre la 526^ Fiera di Lonigo, unâesplosione di manifestazioni, incontri ed esposizioni che portano in campo la vitalitĂ economica, culturale e ricreativa dellâarea Berica e non solo. 4 le giornate: 23 - 26 marzo 325 gli espositori 14 settore auto 14 per la gastromonia 89 per lâagricoltura 60 per lâedilizia 148 aziende di artigianato, commercio e servizi allâinterno del padiglione Il Parco Ippodromo sarĂ il cuore della tradizionale Fiera. Percorrendolo in tutta la sua lunghezza entrando dal cancello su via Roma avremo modo di incontrare le proposte per il giardinaggio e il tempo libero. Stand di vario genere continueranno lungo il braccio
che porta su via Oberdan. Nello stessa area del parco, un tragitto a forma di elle collegherĂ i due tronconi ospitando le proposte del settore edile. Camminando poi attraverso il parco per raggiungere via Zara, si potranno visitare le proposte degli stand dedicati ai prodotti della terra leoniceni. Come il 14° Salone della Meccanizzazione integrale e sostenibilitĂ in Viticoltura, organizzato dallâIstituto Tecnico Agrario âA. Trentinâ di Lonigo e cantine Collis Veneto Wine Group. LâIstituto inoltre coglierĂ lâoccasione di queste giornate di fiera per presentare il suo nuovo corso di studi in viticoltura ed enologia. A fianco sarĂ lo scrigno della 12ÂŞ mostra mercato Lâoro della Terra Leonicena. Vini e prodotti tipici tradizionali locali e DE.CO del territorio in collaborazione con Coldiretti
Vicenza, saranno presentati per conoscerne la qualitĂ e il percorso di valorizzazione che stanno seguendo. Dal mandorlato De.Co di Lonigo, al pisello nano dei colli di Lonigo, dai salumi De.Co di Lonigo al riso di Bagnolo. Artigianato, commercio, servizi e due aree enogastronomiche si distribuiranno allâinterno del padiglione dando forma alla 27^ Fiera Campionaria. Un percorso ordinato permetterĂ di venire a contatto con le piĂš diverse offerte dedicate alla casa, ai servizi, al volontariato... Tutto intorno il settore agricolo, in un abbraccio circolare che dĂ spazio ad un motore importante dellâeconomia berica. Dal 23 al 24 marzo il parco Ippodromo sarĂ cosĂŹ un vasta esposizione: artigianato, commercio, agricoltura, zootecnia, macchine e attrezzi agricoli,
Padiglione Artiginato Commercio e Servizi
ADI Associazione Diritto Informazione Stand A88
Anffas Onlus Basso Vicentino Stand B36
A.L. Impianti Elettrici Stand B30
Laita è un luogo magico, ricco di storia, di cultura, di sapori antichi. www.laita.it info@laita.it 0444/429618 333/7229932 340/5935057
Il ristorante propone i prodotti del territorio, seguendo la stagionalitĂ fra tradizione e innovazione. SpecialitĂ menĂš a base di sole lumache In gelateria/bruschetteria, gelati naturali solo con prodotti freschi e bruschette con le eccellenze del territorio
boschive da giardinaggio, macchine edilizia e tempo libero e farĂ emergere lo spirito che anima da anni lâappuntamento. âLâobiettivo della manifestazione commenta il consigliere comunale Luca Piccotin - è dare spazio alle nostre imprese, al loro lavoro e al loro impegno soprattutto in un momento critico come quello che stiamo vivendo oggiâ.
Lonigo non sarà però solo Ippodromo - centrica.
SarĂ anche le piazze, la sala Borsa aperta nella sua stanza migliore, le vie del centro. Piazza Garibaldi ospiterĂ : âLa casa che risparmiaâ, esposizione di materiali e tecniche di risparmio energetico sostenibile; âSapori da gustareâ, laboratorio di pasta fresca allâuovo, panificazione e prodotti tipici artigianali, a cura di Confartigianato Vicenza - Mandamento di Lonigo; il Giardino in piazza con âIl tuo giardino⌠uno spazio da vivereâ. Piazza Matteotti Giardini Pisani: non mancherĂ lo Stand della birra e prodotti tipici bavaresi della cittĂ tedesca gemellata di Abensberg. Piazza IV Novembre, piazza Garibaldi e via Garibaldi: saranno una lunga esposizione di veicoli industriali, autovetture e moto.
A.L impianti elettrici di Asnicar Luca via Motti, 33 - 36050 Montorso (Vi) - 347 7195723 www.al-impiantielettrici.it - stand B30 Azienda di impiantistica elettrica, ultimamente la sua attenzione è totalmente rivolta agli impianti fotovoltaici perchÊ sistemi sempre piÚ richiesti e per i quali serve una attenta preparazione. Nel loro stand sarà possibile chiedere informazioni su costi e modalità di realizzazione, sarà visibile un pannello e un video dimostrativo esporrà tutte le varie fasi di montaggio e di funzionamento.
ANFFAS Onlus Basso Vicentino via Fiume, 37 - 36045 Lonigo (Vi) - 0444 833855
stand B36
Anffas è una associazione che segue persone con disabilitĂ . Il gruppo basso Vicentino è sul territorio da trentâanni e, nonostante situazione economica difficile si rifletta anche sullâassociazione, operatori e volontari continuano nel loro servizio di assistenza e lavoro. La realtĂ conta su 73 soci, un centro diurno con 43 assistiti e una comunitĂ alloggio che ospita 13 ragazzi. Nello stand saranno esposti i lavori realizzati nei loro laboratori: biglietti, bomboniere...
ADI Associazione Diritto dâInformazione piazza Carli, 41 - 36075 Montecchio Maggiore (Vi) 0444 499362
stand A88
Lâobietivo dellâassociazione è fornire ai propri iscritti alcuni servizi specifici per rappresentare e tutelare gli interessi di tutti gli utenti nei confronti di enti o uffici pubblici. Attualmente si sta interessando di disdette Canone tv. In collaborazione poi con professionisti offre vari servizi per dichiarazione dei redditi, garanzia legale, contratti dâacquisto... Andare in fiera è unâoccasione per avere informazioni sul loro impegno.
Piazza San Marco: lâAssociazione Gruppo Alpini Lonigo sarĂ presente con lo stand di vini e prodotti tipici del nostro territorio accompagnati da un presidio medico avanzato della Protezione Civile ANA con la collaborazione della Croce Rossa Italiana. Piazzale Tonelato: luci, colori e musica inviteranno al classico giro in giostra nel grande Luna Park.
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Via Roma
Ippodromo - area scoperta Edilizia e Tempo libero, Verde e Arredo Giardino
Edili Parco giochi
Centro Ippodromo
E-nergia rinnovabile Stand 3
Via Oberdan
Frison Edilizia Stand 76
Fer-Garden Stand 75
L’albero bello Stand 64
DA ALESSIA ORTOFRUTTA di Mattarello Alessia
Piazza Mercato, 25 36024 P. Nanto tel. 0444 638288
FRUTTA E VERDURA FRESCA TUTTI I GIORNI. SI ACCETTANO PRENOTAZIONI CESTI per festa della mamma e Pasqua
Via Del Mercato, via Ognibene, piazza XX Settembre e via Garibaldi: saranno Il Borgo degli Artisti, mercatino dellâhobbistica e biologico con lâesposizione e la vendita di prodotti diversi.
Un programma che va oltre a lunedĂŹ 26 marzo e che ha in serbo altri inviti per
disperdere gli echi dellâappuntamento 2012. SarĂ la mostra di Palazzo Pisani a continuare fino al 1° aprile, âNovecento e oltreâ mostra artistica a cura di M.V. Eventi con opere di G. De Chirico, C. CarrĂ , M. Cascella, R. Guttuso, E. Scanavino, M. Schifano, S. Chia. Il teatro entrerĂ in scena venerdĂŹ 27 aprile e Ottavia Piccolo nel testo di prosa âLâArte del dubbioâ il 2000 di Gianrico Carofiglio adattato da Stefano Massini. Il 1° aprile si terrĂ il 4° Trofeo CittĂ di Lonigo, la gara di pesca alla trota nel fiume GuĂ organizzata da Amo Club Lonigo & A.P.S. Aureliana. A chiudere, sempre le vesti nobili del Teatro Comunale con lunedĂŹ 9 aprile e Natalino Balasso in âRusteghi - i nemici della CiviltĂ â il â700 di Carlo Goldoni rivisto da Gabriele Vacis.
INAUGURAZIONI
E-nergia Rinnovabile srl via Giaretta, 1 - 37047 San Bonifacio (Vr) - 045 2055900 Filiale di Castelfranco Veneto (Tv), via San Pio X°, 81 n. verde: 800946396 - stand 3 Lâazienda si occupa di impianti fotovoltaici e di riqualificazione energetica degli edifici abitativi per portarli in classe A e B rendendo el abitazioni piĂš efficienti nel risparmio. In fiera sarĂ presente con un pannello fotovoltaico dimostrativo e esempio murario che evidenzia un sistema di isolamento termico.
Fer-Garden Srl via dei fiori, 7/A - 36040 Meledo di Sarego (Vi) - 0444 440085 www.fer-garden.it - stand 75 In fiera ci saranno recinzioni esterne, complementi dâarredo interni ed esterni per il giardino in ferro battuto, esempi di sistemazioni e manutenzioni murarie, per combattere muffa e umiditĂ , di ristrutturazione tetti e potature alberi ad alto fusto. Tutto questo è possibile grazie ad una dotazione di macchinari, attrezzature e un servizio gru che permettono di rispondere alle varie esigenze di intervento in giardino e alla casa.
Lâalbero bello di Acerra Luca via Saviabona, 113/E - 36010 Monticello Conte Otto (Vi) 0444 945533 - www.alberobellogiochi.it - stand 64 Un negozio di giocattoli speciale, dedicato al modellismo di materiale agricolo. Specializzati in trattori e ricambi, un gazebo di sei metri per tre ospiterĂ trattori, accessori e ricambi. Tanti i marchi presenti: Bruder, Sicu, Ros, Schugo, Weise-Toys, tra i piĂš importanti.
Sabato 24 marzo 2012 Ore 10.00 - ritrovo in piazza Garibaldi: inizio sfilata dei cavalli e delle carrozze. Ore 10.15 - piazza Garibaldi, Inaugurazione: âLa casa che risparmiaâ - Spazio Espositivo - Esposizione di materiali, tecniche costruttive, relativi al risparmio energetico. ore 10.30 - piazza Matteotti: inaugurazione stand della birra e prodotti bavaresi della cittĂ gemellata di Abensberg. ore 11.00 - Parco Ippodromo Comunale: inaugurazione 27ÂŞ Fiera Campionaria.
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Ippodromo - area scoperta Agricoli
Padiglione
Centro Ippodromo Bar L’oro della terra leonicena Salone viticoltura
Gonzato Stand 17
Piazza IV Novembre Auto e veicoli industriali
Zarpellon Veicoli industriali Stand 19-20
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Inaugurazione 12ÂŞ Mostra Mercato âLâOro della Terra Leonicenaâ; Inaugurazione 14° Salone della Meccanizzazione Integrale e sostenibilitĂ in viticoltura. 23-26 marzo: CittĂ aperta alle visite Dal 23 al 26 marzo - Mostra di pittura collettiva a cura dellâAss.ne Artistica âArsliberaâ nei locali ex Bar Borsa in Piazza Garibaldi. Il 24 marzo (dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e dalle ore 20.30 alle ore 23.00) e il 25 marzo (dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e dalle ore 20.30 alle ore 23.00) sarĂ possibile visitare il Torrione e gustare la vista dallâalto di una Lonigo invasa da colori e da un formicolio di persone in visita. Il 24 marzo (pomeriggio) e il 25 marzo (mattina) il fiume GuĂ sarĂ protagonista. Prove libere di pesca alla trota e dimostrazione di pesca mosca organizzata da Amo Club Lonigo. Dal 24 al 26 marzo, inoltre, lâAmo Club Lonigo terrĂ aperto al secondo piano di Palazzo Pisani in piazza Garibaldi e organizza visite guidate al museo della pesca. Il 24 marzo (dalle ore 21.00 alle orw 24.00) concerto degli âAcoustic noise projectâ genere rock acustico anni â60/70 presso lo stand di Abensberg, in piazza Matteotti e ai Giardini Pisani. Dal 24 al 26 marzo sempre nei locali ex Bar Borsa in Piazza Garibaldi mostra di piante grasse organizzata dallâIstituto Tecnico Agrario âA. Trentinâ di Lonigo. Il 24 e il 25 marzo nel cortile interno del negozio Dr. Dalla Grana Enrico in Via Roma, mostra Bonsai a cura di Ilario Dresseno e Benito Bertola. Il 25 marzo (dalle ore 9.00 alle ore 12.00) sarĂ possibile visitare anche il campanile della chiesa vecchia e sede della Scuola Campanaria Leonicena.
Sede : Via M. Pertica, 52 - 36022 CASSOLA (Vi) Tel. +39 0424.513114 info@zarpellonveicoli.it
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Area beri ca
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Quando il vino dĂ i numeri di lino zonin
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Noventa In giro per il mercato
Sossano Bufera sul biogas
Orgiano SĂŹ alla cava in cambio di... Val liona Il Comune prepara le valigie? barbarano Vandalismo tra cause e rimedi
Albettone Rinasce la Colombara nanto Internet in piazza e a costo zero
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ndici milioni e mezzo di quintali di uva dovrebbero bastare per la sete dei veneti, degli italiani e degli abitanti delle altre nazioni nelle quali la nostra regione continua ad esportare vino. La vendemmia 2011 si è confermata nella quantitĂ (11,5 milioni di quintali in tutto il Veneto, in linea, appunto, con lâannata precedente) ma si annuncia ancora migliore per la qualitĂ , grazie a un favorevole andamento climatico. Il dato è stato comunicato dagli esperti radunati alla Cantina dei Colli Berici di Lonigo da âVeneto Agricolturaâ per fare il punto della situazione. Lâagenzia regionale sta monitorando con attenzione lâandamento del comparto, ritenuto - a ragione - uno dei piĂš interessanti e redditizi tra le varie attivitĂ economiche del Veneto. Ă proprio grazie allâesistenza di uno schedario elettronico aggiornato puntualmente con le informazioni fornite dai viticoltori che è possibile conoscere la consistenza del patrimonio vitivinicolo e intervenire in maniera efficace per scongiurare i pericoli e ottimizzare le risorse. Tornando alla vendemmia dello scorso anno, è interessante valutare la divisione per provincia della produzione: in testa resta Treviso con 4,7 milioni di quintali, seguita da Verona con 4,3. Vicenza si assesta al terzo posto con poco piĂš di un milione di quintali. La tendenza si conferma anche nei numeri relativi allâesportazione nel 2010, settore che si conferma in grande crescita: dal 2005 il fatturato è
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raddoppiato passando da 800 a 1.600 milioni di euro. In questo caso a farla da padrone tra le provincie è Verona, che con i suoi grandi marchi dellâAmarone e del Soave si aggiudica il 56% dellâesportazione totale. Treviso e il suo prosecco sono secondi con il 23% e Vicenza è solo quarta con appena il 6%. Un dato che stimola i nostri viticoltori a trovare un prodotto in grado di interessare i consumatori esteri e acquisire cosĂŹ nuove quote di mercato.
CAMBIO DELLA GUARDIA NEL CDA DI COLLIS In occasione del convegno ha fatto la prima uscita ufficiale il nuovo presidente di âCollis Veneto Wine Groupâ, la holding con sede a Monteforte dâAlpone di cui la cooperativa leonicena fa parte. Si tratta di Pietro Zambon, da un anno alla guida della cantina sociale leonicena e ora al vertice anche dellâazienda costituita nel 2008 con la fusione tra la Colli Berici e la Cantina di Colognola ai Colli. Sposato e padre di tre figlie, originario di Sarego, Pietro Zambon si è dedicato alla viticoltura per passione, lasciando una carriera avviata prima come tecnico progettista, poi come addetto commerciale in una multinazionale giapponese del settore metalmeccanico. âSono sempre stato un convinto sostenitore della cooperazione, perchĂŠ credo che restando uniti si vince â afferma il neopresidente -. Questo vale a maggior ragione per le cantine sociali, che solo consociandosi possono
cogliere lâoccasione per compiere un salto di qualitĂ . Anche per questo ringrazio i miei predecessori, che hanno saputo fare le scelte giuste anche a fronte di qualche fase non semplice
Consociadosi le cantine possono fare il salto di qualitĂ del processo di aggregazioneâ. âNei tre anni di mandato che sto per affrontare â conclude Zambon â intendo porre al centro della mia azione la figura dei soci, ai quali cercherò di dimostrare concretamente la validitĂ della scelta associativa operata nel 2008. Il gruppo di 3.000 coltivatori creato con la fusione è in grado di garantire una redditivitĂ piĂš costante e di affrontare con efficacia le incognite del mercatoâ.
NUOVO INDIRIZZO ALLâITAS Per finire questa carrellata sulla viticoltura berica, una buona notizia: dal prossimo settembre allâIstituto tecnico agrario Trentin prenderĂ avvio il primo corso del nuovo indirizzo di studi dedicato a viticoltura ed enologia. âĂ unâimportante attribuzione che prende atto della vocazione alla coltura della vite e alla produzione di vino presente nel nostro territorio - commenta il dirigente scolastico Giuseppe Rossetto -. Sono certo che i giovani del comprensorio nel quale il nostro istituto attinge per le iscrizioni vorranno approfittare di questa buona opportunitĂ â. Oggi lâunica scuola veneta a offrire la qualifica di enotecnico si trova a Conegliano. Per ottenerla, lo studente del Trentin che avrĂ completato il ciclo quinquennale di studi dovrĂ frequentare un sesto anno di specializzazione. La direzione dellâistituto leoniceno conta di ottenere a breve questa ulteriore assegnazione.
11,5 I quintali dâuva della vendemmia 2011 complesivamente raccolti in Veneto.
3° posto Con 1 milione di quintali Vicenza è al 3° posto per la produzione, dopo Treviso e Verona.
4° posto Con il 6% dellâesportazione del Veneto, Vicenza si classifica 4ÂŞ. Prima Verona con i vini Soave e Amarone.
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lonigo
Gli âAnnuari del Cerettaâ di lino zonin
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l primo gennaio del 1999 a Lonigo il tempo era nuvoloso, temperatura minima 5 gradi, massima 9. Un inverno tiepido: per incontrare la caliverna si è dovuto attendere il 29 del mese. Il 19 settembre del 2005, invece, cielo sereno, luna piena e temperatura tra 11 e 19 gradi. Nel 2004, la cicala ha cantato per la prima volta il 7 luglio, giornata calda, con 30 gradi di massima. Nel 2007, le ultime foglie del moraro sono cadute il giorno di santa Lucia. E martedÏ 11 settembre del 2001, data fatidica,
a Lonigo il cielo era sereno come a New York, la temperatura di 25 gradi e in campagna, naturalmente, si stava vendemmiando. Quelli che avete letto fin qui sono tutti dati certi, storicamente verificabili consultando le âcronache meteorologiche, meteorognostiche e meteoropaticheâ di Dario Ceretta. SĂŹ, perchĂŠ questo simpatico ferroviere in pensione che vive in una fattoria
nella zona di Santa Marina registra ogni giorno da 13 anni tutto quello che succede a Lonigo. Innanzi tutto la temperatura della notte e quella massima del giorno e poi lo stato del cielo, i millimetri di pioggia caduta, le mutazioni stagionali, il passaggio degli uccelli, i fatti di interesse pubblico e privato. âTutto è iniziato dalla mia passione per la caccia racconta Dario â Seguivo lâandamento delle migrazioni e ho cercato di
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abbinare i movimenti dei volatili ai cambiamenti climatici segnando sul calendario le temperature e i principali eventi meteorologici. Poi ci ho preso gusto e i miei calendari si sono affollati sul chiodo della cantinaâ. Naturalmente Dario possiede la necessaria attrezzatura. âOddio, è una stazione di rilevazione un poâ contadina ma dentro câè tutto quello che serve: il termometro che rileva minima e massima, un congegno per trasmettere i dati allâinterno e non bagnarsi se piove e, appunto se piove, un piccolo igrometro che segna i millimetri di acqua caduti. Niente di molto tecnologico ma una memoria sicura, verificata direttamente, di quello che è capitatoâ. Essendo in campagna, sfogliamo gli âAnnuari del Cerettaâ in cerca delle grandinate: lâanno nero è il 2004, con una prima bastonata al 6 di luglio e un ripasso ancora peggiore il 16 settembre, quando per portare via la grandine dal centro di Lonigo ci vollero le ruspe. Il 17 giugno del 2005, striscia tra Bagnolo e Spessa, risparmiata Santa Marina. Sul fronte privato, riveliamo una sola indiscrezione: 5 ottobre 2000, compleanno n. 50, smesso di fumare. E siccome il dato è ufficiale, da allora Dario non ha piĂš toccato una sigaretta.
Serrande alzate al Borsa
hissĂ quando il Borsa, chiuso da molti anni, tornerĂ ad essere il centro della vita sociale leonicena. Intanto, in attesa che si faccia avanti qualcuno per riaprire il bar, la sala centrale diventerĂ un punto di attrazione per le attivitĂ culturali. Si sono giĂ tenute alcune mostre e altre iniziative, come incontri letterari, proiezioni di brevi filmati e rappresentazioni teatrali, verranno proposti durante lâestate. l.z.
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64 | Area Berica
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Fidas: sangue Giovane di stefano canola
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è sangue giovane nelle vene della Fidas Lonigo: nel corso del 2011 sono stati 90 i nuovi donatori che si sono aggiunti al gruppo, in buona parte diciottenni
si sono sottoposti alle visite e ai prelievi necessari per lâidoneitĂ . Prossimamente il programma si estenderĂ anche al Liceo Pavoniâ. Eclatante anche il numero delle donazioni, che ha superato proprio sotto Natale quota 1000: nel 2010 erano 100 di meno, nel 2005 meno della metĂ . âTutto questo senza esprimere appieno il poten-
I NUMERI DEL 2011 Soci donatori
735
Donatori attivi
670
Nuovi donatori
90
reclutati nelle scuole superiori della cittĂ . âAndare a parlare con gli studenti, come facciamo da tempo spiegando lâimportanza di questo atto di generositĂ , è stato fondamentale per la crescita della nostra associazione â raccontano a una voce il nuovo presidente Giuliano Brun e il suo predecessore Dario Palladin, che ha ceduto il testimone dopo due mandati. â AllâIPSIA Sartori, allâITC Rosselli, allâITAS Trentin abbiamo trovato grande entusiasmo, che si è tradotto in decine di adesioni: lâultima ondata nel gennaio 2012, 40 ragazzi di quinta
S
un aumento dei giorni a disposizione, perchĂŠ lâefficienza del personale è giĂ a livello alto e molte sono le poltrone a disposizione per i prelievi. Nel 2012, oltre al mattino del venerdĂŹ, continuerĂ lâapertura il quarto sabato del mese con lâaiuto della Fidas provinciale e sei martedĂŹ nel corso dellâanno, in via sperimentale, concordati con lâUlss 5. Un altro piccolo passo avantiâ. Di sicuro non frequentano il centro trasfusionale i vandali che hanno ripetutamente messo fuori uso la cassetta raccogli adesioni in piazza Garibaldi. Non mancano per fortuna altre forme di contatto col territorio, dalle uscite domenicali al sito internet, allâapprezzato calendario. Per i soci e le loro famiglie, importanti occasioni per stare insieme sono le gite e le assemblee.
Donazioni
1.003
Rapporto donazioni/ donatori attivi
1,5
ziale del gruppo, come testimonia il rapporto tra donazioni e donatori attivi: è a 1,5, puntiamo ad arrivare a 1,8 â continua il presidente Brun. â Questo passa necessariamente per
Nuove localitĂ in cittĂ
arĂ capitato ai clienti di Trenitalia di trovare lungo la strada che conduce alla ferrovia il seguente cartello: âTrasegno (localitĂ di Lonigo)â. Di cosa si tratta? Dal Comune spiegano che questo cartello, come altri in fase di posizionamento, indicano lâinizio di un centro abitato. âIl Codice della strada - ci precisa il vice istruttore della Polizia municipale di Lonigo Steccanella - prevede che i centri abitati siano segnalati in modo che i cittadini sappiano che in queste zone sono tenuti al rispetto di una serie di obblighi, uno per tutti il limite di velocitĂ dei 50 chilometri orariâ. s.m.
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Sistemare il circolo
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na proposta concreta per riqualificare il parco Ippodromo è stata presentata in Comune da un gruppo di cittadini, preoccupati per le sorti di molte delle piante che formano lo spazio verde urbano piĂš importante della cittĂ . Tra le varie idee, quella di invitare i leoniceni ad âadottareâ un pianta sborsando una cifra che consentirĂ di ammortizzare la spesa, stimata sui 120 mila euro. l.z.
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Cerimonia delle candele
urante la tradizionale âCerimonia delle candeleâ organizzata dalla Fidapa di Lonigo sono state presentate le nuove iscritte allâassociazione. âSono ben 11, un vero record - commenta la presidente Loretta Doro â. Il nostro gruppo riesce a dare impulso alle adesioni e ci stimola a proporre sempre nuove iniziativeâ. Lâultima in ordine di tempo è una serie di conferenze sullâarte tenute a palazzo Pisani da Nicoletta Nicolin. l.z.
Un simbolo verde
âL
asciate il mondo migliore di come lo avete trovatoâ. Animati da questo motto di Baden Powel i gruppi scout CNGEI, AGESCI, MASCI di Lonigo, per la prima volta tutti assieme, e Montebello, in occasione della âGiornata del Pensieroâ hanno piantumato due giovani piante di acero nel parco giochi di piazza 25 Aprile. Erano presenti anche il sindaco di Lonigo Boschetto e lâassessore Rebesan. s.m.
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sarego
Boom di podisti ma niente sponsor di giovanni salviati
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n successo festoso di migliaia di persone che hanno invaso Sarego e i suoi bar, per poi arrampicarsi tutti insieme sulle sue colline. Si è inserita a pieno titolo nel circuito delle maggiori manifestazioni venete del genere, la terza edizione della marcia seraticense, dipanatasi per 7, 12 o 20 chilometri nella soleggiata mattina del 26 febbraio scorso. 4.000 iscritti, piĂš di 100 volontari (provenienti soprattutto dalle file dellâAido), diversi punti di ristoro lungo il percorso, e allâarrivo, una festa con musica, intrattenimento, carri mascherati e bancarelle. Sono i numeri e gli annessi dellâevento, che ha visto arrivare gruppi di marciatori della domenica
da Bergamo, Piacenza e Prato oltre che dalle province venete. âAbbiamo piĂš che raddoppiato gli iscritti rispetto alle scorse edizioniâ, informa lâorganizzatore principale, Lodovico Lazzari del gruppo podistico âI Bericiâ, che è anche commissario tecnico provinciale della Federazione. âSono accorsi 80 gruppi di podisti amatoriali aderenti alla Fiasp (Federazione italiana degli sport popolari), metĂ dei quali da fuori provincia. Una ragione per questo salto di iscritti rispetto agli anni precedenti câè: questâanno la marcia seraticense per nostra scelta ha sostituito quella di Brendola, attraendo molti dei suoi tradizionali aderenti. Abbiamo puntato su Sarego soprattutto per la bel-
lezza delle sue colline e la varietĂ dei percorsiâ. Per il prossimo anno, sembra però di capire (gli organizzatori su questo non si sbilanciano), senza gli sponsor, mancati questâanno, sarĂ difficile replicare il successo del 2012. Gli 8.000 euro di spese per lâorganizzazione sono stati a malapena compensati dal costo dellâiscrizione, 2,5 euro, con 50
Lonigo
L centesimi che vanno di diritto alla Fiasp. La marcia, che ha avuto anche il patrocinio del Comune e la collaborazione organizzativa della âPro Locoâ di Sarego, si è snodata attraverso tragitti particolari, privati, con sosta alla âpanoramicissimaâ villa Nicoli, alle Grotte e ha visto spiccare fra le altre la solidale partecipazione della brendolana Cristina Zantedeschi, atleta convocata ai prossimi campionati mondiali di supermaratona (100 Km). Un blando allenamento domenicale mattutino, per lei, questi 20 km di saliscendi in corsa.
La scuola in corsa per il Senato
a scuola media C. Ridolfi ha partecipato con successo al progetto-concorso promosso dal Senato della Repubblica dal titolo âTestimoni dei dirittiâ. Tra una ventina di scuole sparse un poâ in tutta Italia, la scuola leonicena, assieme ad altri cinque istituti, ha superato con successo la prima fase di selezione, basata anche sui risultati di una votazione avvenuta on line alla quale potevano partecipare tutti gli studenti. Quindi il 17 febbraio ha ricevuto la visita della senatrice Maria Pia Garavaglia che ha aperto ufficialmente i lavori. Allâopera ragazzi delle classi seconde e il coro della scuola con la messa in scena di una rappresentazione teatrale dal titolo âOliver Twisterâ, nonchĂŠ di una serie di canti a tema e una produzione di disegni, attualmente in mostra nellâaula magna della scuola stessa. âI ragazzi sono contentissimi â commenta Cinzia Randon, una delle professoresse che ha curato il progetto - soprattutto per il viaggio a Roma del 20 aprile nel quale saremo ospiti a Palazzo Madama per presentare i nostri lavori.â s.m.
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In giro per il Mercato di SILVIA MACULAN
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artedĂŹ mattina. La primavera è in arrivo. Il sole tiepido inizia a scaldare, ma ancora si avverte una lieve brezza frizzantina. Metto la sveglia alle 8 e mi avvio verso il mercato settimanale. Macchina fotografica in mano e la curiositĂ di capire chi, nonostante i centri commerciali e i mille negozi, frequenta ancora il tradizionale mercato. Antonietta, pensionata di Villaga risponde âcon i tempi che corrono è lâunico modo per fare acquisti e comprare qualcosa ai nipotini. Vengo qui per un motivo: risparmiareâ. Gloria, studentessa ventiduenne, spiega invece âamo la moda e accostare capi costosi e ricercati ad abiti piĂš economici. Ecco un motivo per cui frequento il mercato e poi riesco a scovare anche qualcosa di originaleâ. âIo invece ho i miei banchi di fiducia, acquisto prodotti alimentari e mi faccio consigliare, comâera quando acquistavo nei tradizionali casoliniâ
afferma Paola di Campiglia dei Berici. âSono un pensionato e questo è un momento di aggregazione con gli amici. Con la scusa di acquistare un pollo arrosto ed il giornale vado in giro un paio dâoreâ racconta Lino.
Dopo lâampliamento del 2005 con circa venti postazioni in piĂš, la situazione è standard: ci sono 147 banchi. âMolti sub ingressi e cambi gestione negli ultimi anni - spiega Miriam Dresseno dellâUfficio Commercio del Comune - anche se devo ammettere che nellâultimo anno ho notato un fenomeno particolare in trentâanni che lavoro qui. Solitamente coloro che chiudevano hanno sempre cessato a terzi. Ho visto due o tre casi di cessazioni con rinuncia al posto, merito della crisi economicaâ. Alcuni dei banchi storici sono anti-
chissimi, il pescivendolo è presente dai primi del 900, mentre quello di calzature dal 1920. Non mancano naturalmente gli ambulanti stranieri: âCe ne sono due dal Marocco, qualcuno dal Bangladesh e dal Pakistan e una ventina dalla Cina, anche se devo ammettere che nellâultimo periodo câè un ritorno agli italiani. Alcuni cinesi hanno rivenduto la loro attivitĂ â continua Dresseno. âIl nostro è tuttora uno dei piĂš importanti mercati dellâArea Berica - sottolinea con soddisfazione lâassessore Simonetta Formenton -. Abbiamo fatto anche un intervento di riqualificazione di arredo urbano, sistemato la piazza e il corso Matteotti, creando un poâ di problemi anche agli operatori, che hanno dovuto convivere con i lavori in corso. Ma devo dire che ora ne stanno beneficiando tuttiâ.
Non sta andando nel migliore dei modi al mercato contadino che si tiene ogni prima domenica del mese. Inizialmente contava una decina di presenze, che nel tempo si sono dimezzate. âAbbiamo pensato di trasformarlo in un appuntamento settimanale e spostarlo al venerdĂŹ o sabato mattina. I produttori rivendono i loro prodotti e hanno un ricavo, allo stesso tempo i cittadini possono trovare un prodotto locale e sano ad un costo piĂš basso - spiega lâAssessore Formenton - per questi motivi continuo a credere alla positivitĂ dellâiniziativaâ.
Lâunione fa la Scuola di SILVIA MACULAN
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l protocollo di intesa è stato finalmente firmato tra lâazienda SAF di Grancona e lâIstituto Da Vinci, ormai diventati un modello per le aziende e le scuole del territorio. In realtĂ si tratta di una collaborazione che è viva da anni e ora, con il beneplacito della Regione, della Provincia e del Comune, si è passati a unâufficializzazione. Il progetto richiama la scuola al lavoro e prevede che gli studenti, con la donazione da parte della
SAF di due torni a controllo numerico, realizzino prodotti commissionati dallâazienda, che verranno successivamente commercializzati. Il prof. Massimo Loiacono spiega che âla scuola farĂ una parte della campionatura: si tratta di una procedura completa, dalla realizzazione alla certificazione del prodotto. Ă un vantaggio per lâazienda
che può cosĂŹ accettare piccole commissioni, ma anche per gli studenti che saranno formati e prontamente inseriti nel mondo lavoro, come è giĂ avvenutoâ. La scuola ha anche previsto un progetto di alternanza scuola lavoro: tutte le classi quarte, da maggio a luglio, faranno uno stage di 200 ore. âHo vissuto le stesse espe-
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rienze di questi studenti sulla mia pelle e so che quello che si impara sui libri è spesso lontano da ciò che avviene nella pratica - si racconta Romano Aleardi, imprenditore e titolare dellâazienda SAF -. Vorrei essere un esempio anche per lâassociazione industriali di cui faccio parte. Bisogna investire sui giovani e crederci. Questi ragazzi potranno essere inseriti direttamente nel mondo del lavoro senza bisogno di perdere tempo nella formazione, che è anche dispensiosa. Loro sono il futuro e lâItalia deve cambiareâ.
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Tutta colpa di MILA di SILVIA MACULAN
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ualcuno di voi lâavrĂ giĂ notata su un campo da volley, specie quando giocava nelle fila del Noventa, ma potreste anche avere una sua foto appesa al muro. Questâatleta affermata, studentessa di chimica del restauro, nonchĂŠ nipote del Vescovo di Padova, è lâunica vicentina del calendario Bellezze Venete 2012. Francesca Mattiazzo si racconta. La passione per la pallavolo quando è nata? Guardando i cartoni di Mila e Shiro... è li che ho imparato a fare il bagher! Ho iniziato a giocare in prima elementare. Da quanto tempo giochi nella Beng Rovigo? Questo è il secondo anno nella societĂ . Come atleta ti fanno sentire sempre coccolata mettendoti a disposizione tempo e strutture. Inoltre la Beng sta riuscendo nel far apprezzare la pallavolo a Rovigo, cittĂ importante per il rugby. Le tue squadre precedenti? La mia squadra storica è il Top Volley di Ponso, paese in cui vivo, dove ho giocato fino a 5 anni fa. Pur avendo anche da giovane la possibilitĂ di andare a giocare in societĂ piĂš prestigiose lontano da casa, ho sempre scelto di rimanere lĂŹ. Ci sono rimasta per tutte le promozioni fino alla serie C, poi la societĂ di Noventa mi ha notata e mi ha dato fiducia ingaggiandomi per la B2. Il tuo sogno quando avevi 6 anni? Fare il chirurgo, passione che mi ha trasmesso mio padre che è dentista. Quando ero piccola mi faceva sempre
sfogliare i suoi atlanti di anatomia. Come ti vedi a 35 anni? Con una famiglia. Sono figlia unica e ne ho sempre sofferto quindi mi vedo con almeno due bambini.Vorrei riuscire a lavorare nel mondo dellâarte contemporanea... e non smettere mai di giocare.
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Le tue passioni oltre alla pallavolo? Amo gli animali (ho tre cani) leggo moltissimo, scrivo e dipingo. E la carriera di modella? Comâè stato posare per un calendario? Interessante, anche se faticoso: tante ore in pose scomode per una sola foto.... Fino a un anno fa non avrei mai creduto di volerlo fare, ma mi è capitato, e poi, essendo donna, un poâ di vanitĂ câè. Visto il tuo fisico invidiabile, segui qualche dieta? No, anzi. Mi mantengo bene, complici tante ore di palestra e il metaboli metabolismo veloce ereditato da mio padre. Sei fidanzata? Si, da un anno e mezzo con Alessandro, un allenatore di pallavolo che ho conosciuto durante un provino in una squadra. Per nostra fortuna poi io ho scelto la BengâŚ
Una piazza a regola dâarte
stato approvato il progetto relativo ai lavori di completamento dellâarredo urbano di piazza IV Novembre. Sono previsti: copertura wifi di tutta la piazza, adeguata illuminazione anche nelle ore notturne grazie a dieci lampioni a due lanterne con palo in ghisa, panchine e cestini con posacenere in corrispondenza alle zone illuminate, fioriere in marmo e impianto di diffusione sonora sotto i portici delle barchesse in corrispondenza degli esercizi commerciali. La piazza avrĂ la stessa eleganza e lo stesso stile dellâadiacente Villa Barbarigo, e immaginiamo il suo fermento nella vita quotidiana: il mercato, le chiacchere dei cittadini, le sagre paesane, un luogo di incontro e di scambio. Noventa è parte anche dellâitinerario della Strada dei Vini dei Colli Berici e chi passerĂ da questa piazza potrĂ per un attimo respirarne lâaria di antico e ancora vitale centro produttivo agricolo. s.m.
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Il cimitero sarĂ a specchio ste sono giĂ state consegnate ai proprietari, arredate con icone sacre e scritte e alcuni defunti sono giĂ stati spostati allâinterno delle proprie tombe - spiega lâassessore ai lavori pubblici Carmine Pasquale Coppola -. Unâaltra parte importante dellâampliamento consisterĂ nella realizzazione di circa 220 loculi, a ridosso delle spalle del vecchie cimitero. SarĂ una costruzione a specchio. In questo modo si farĂ sparire anche la bruttura delle vecchie muraâ. Anche la torre ossario sarĂ sistemata con i nuovi serramenti. Per la parte esterna i lavori procederanno con la creazione di nuovi parcheggi e la posa di panchine e piante ornamentali.
di silvia maculan
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una ruota che giraâ hanno sempre detto le nostre nonne. Questo vale anche per la vita. Ă vero che lâetĂ media si è allungata ma, visto lâaumento della popolazione, anche gli stessi cimiteri necessitano di ampliamenti. Quello che riguarda il camposanto ottocentesco di Noventa Vicentina è decisamente notevole. In questi anni della nuova amministrazione si è sentita la necessitĂ di un grosso intervento. Dopo un bando di concorso è passato il progetto definitivo. âAl momento attuale sono giĂ state ultimate 41 tombe di famiglia. Que-
sossano
Questione di Radici di federico tosato
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anno finalmente preso avvio i lavori per la nuova piazza â scelta dai cittadini, tra quelle proposte la scorsa estate â antistante il Museo Storia
Memoria di Colloredo. Insomma, tra qualche tempo anche gli abitanti della frazione potranno godere di un proprio centro âdi rappresentanzaâ. Al fine di illustrare tempi, costi e modalitĂ dellâopera, lâAmministrazione ha collocato un pannello informativo
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in dialetto veneto, che fa il paio con lâadesivo âMi amo Sossanâ distribuito ai bambini delle scuole. Assessore Trulla, la scelta del dialetto può prefigurare la volontĂ della maggioranza di disconoscere simbolicamente la lingua nazionale? âCertamente no, il nostro è soltanto il tentativo di far crescere lâinteresse un poâ di chiunque, ma soprattutto dei giovani, nei riguardi di un paese complessivamente poco amato da chi lo abita, riconoscendo le proprie radici nel territorio. E poi confesso che a chiedermi di collocare nei cantieri pannelli in dialetto, non solo a Sossano, è sempre piĂš spesso chi commissiona i lavori. Evidentemente lâidea non è cosĂŹ sgraditaâ.
sossano
Bufera sul biogas di federico tosato
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orniamo alla âquestione biogasâ, dopo che la Lega Nord ha incentrato un numero di âDalla Liona alla Fossonaâ sul digestore criticando la posizione di Eleonora Girardi, consigliere di minoranza favorevole invece allâimpianto. Committente della pubblicazione è lâassessore Loreno Caliaro. Assessore, era necessaria quella stampa? SĂŹ, per informare i tanti che ancora, pur dopo gli incontri pubblici, credevano fosse la Lega a voler lâimpianto. Non siamo contrari alle energie alternative, ma lâarea scelta è la meno indicata, per motivi di sicurezza e di viabilitĂ . Non è insinuante, piĂš che informativo, il passaggio che dice: âVi sembra un caso che comproprietaria dei terreni sia il consigliere di minoranza Girardi?â Beh, non è un segreto che la scelta della sede di impianti del genere, spesso abbia implicazioni politiche. Ma al posto di Girardi è presumibile che in molti avrebbero accettato la proposta dellâAgri.Capital.
Viva i Libri! di silvia maculan
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econdo i dati ISTAT a partire dal 2010 i lettori in Italia sono aumentati, anche se non siamo ancora agli stessi livelli degli altri stati europei. Cosâhanno pensato le insegnanti della Scuola Primaria dellâIstituto Comprensivo Don Bosco? Ad un appuntamento annuale, di una
Girardi, però, è un consigliere comunale e ritengo incompatibile tale ruolo con quello di proprietario del terreno in oggetto. Se nella sua posizione ci fosse stato un membro del nostro gruppo, gli avremmo chiesto di dimettersi.
tempestivamente per un confronto, ma detto questo, ognuno, nel proprio privato e nel rispetto della legge, è libero di fare quel che crede. Un conto è lâattivitĂ privata, un altro è il ruolo di amministratore. Tra lâaltro si allude alle amicizie politiche di Eleonora, che lâavrebbero favorita per la scelta del terreno; ha senso sospettarlo, considerato chi governa la Regione?â. Nel volantino ci si chiede se il capogruppo Bertola fosse davvero allâoscuro di tutto. Lo ero, sĂŹ, fino a quando il sindaco non mi ha informato della cosa nel 2010, anno fino al quale lâAmministrazione era favorevole alle centrali a biogas. Lo eravate anche voi. SĂŹ, ma la nostra opinione è cambiata una volta constatato che lâimpatto ambientale sarebbe eccessivo.
Dâaltro genere sono i pareri di Silvio Bertola e Alberto Cogo, che pure fanno parte dello stesso gruppo consigliare di Eleonora Girardi. âQuello leghista è un attacco che non può trovare giustificazione â iniziano i due â. A Eleonora e alla sua famiglia va tutta la nostra solidarietĂ . Avrebbe forse dovuto informarci piĂš
Sulla questione Eleonara Girardi dichiara: âIl foglioè un attacco personale che colpisce pure la mia famiglia ed è questa la cosa che mi dispiace e che trovo scorretta. Ho ricevuto solidarietĂ anche dagli oppositori allâimpianto; è la strategia comunicativa leghista a funzionare cosĂŹ, ma credo si rivelerĂ controproducenteâ.
settimana di lettura a lume di candela. Questâanno il tema è stato âChe gusto câèâ, allâinterno di un progetto piĂš ampio sullâeducazione alimentare Mangiati un libro. Dal 12 al 16 marzo le diverse classi si sono ritrovate in una sala di Villa Gazzetta per lâora di lettura serale. Tutti i bambini seduti su dei cuscini accanto allâinsegnante, ci hanno ricordato i filò di decenni fa nelle case di campagna. Lâiniziativa è stata aperta anche ai genitori, nonni e fratelli: lâobiettivo infatti era quello di incentivare la lettura in famiglia. I bambini hanno partecipato con entusiasmo e a fine serata hanno ricevu-
to una marmellata e una bustina di miele per valorizzare lâimportanza di una nutrizione sana. Questâanno lâiniziativa è coincisa la mostra mercatino del libro e una percentuale del ricavato è stata donata alla scuola per lâampliamento della biblioteca.
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orgiano
SĂŹ alla cava in cambio di... di silvia maculan
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fine febbraio la notizia: Italcementi può riprendere il progetto di escavazione del monte di Orgiano/ Alonte con lâautorizzazione della Regione. âAbbiamo trovato una sorta di compromesso. La palla è balzata alla giunta regionale che ha preso la decisione definitiva. Noi abbiamo potuto solo prenderne atto e ora siamo nella fase di stipula delle convenzioniâ spiega il sindaco Marco Zecchinato. Il percorso effettuato è stato duro ed ha visto momenti di contrapposizione e confronto tra lâamministrazione e lâazienda, ma prosegue il sindaco âha portato ad un soddisfacente risultato per tutti: ognuno ha dovuto
sacrificare qualcosa per ottenere in cambio altro, senza pregiudicare gli obiettiviâ. Rispetto al progetto del 2006, lâattuale volume è quasi dimezzato e consiste nellâestrazione in profonditĂ , senza toccare il perimetro della cava esistente. âAbbiamo ottenuto vantaggi per la comunitĂ - continua il Sindaco - cercando di ridurre lâimpatto ambienta-
le e aumentando le garanzie e le sicurezze. E riceveremo anche una maggiorazione del contributo fissato per leggeâ. SarĂ infine previsto un recupero a lotti nei prossimi ventâanni: ogni 5 anni verrĂ escavata e ripristinata unâarea che poi potrĂ essere acquistata dal Comune. La garanzia infatti è la concreta possibilitĂ di acquisire in maniera agevolata il lottoâ.
Lâedilizia si fa verde di silvia maculan
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mmaginiamo una casa di legno, immersa nel verde, illuminatissima e con vetrate. Ci stiamo proiettando nel futuro? O in qualche paese scandinavo? Fortunatamente no. Il Comune di Orgiano si sta muovendo su questo fronte, con due incontri avvenuti durante il mese di marzo. Cominciamo dal Piano casa regionale: lâAmministrazione lâha applicato integralmente. Gli ampliamenti volumetrici verranno infatti consentiti, con installazioni di riqualifica dal punto di vista energe-
tico. Sono state però imposte alcune limitazioni al centro storico. Il Piano casa sarà applicato anche agli edifici oggetto di tutela, mantenendo però il carattere storico e culturale. Il piano regolatore comunale favorisce già le tecniche di edilizia sostenibile e per il futuro si tratta di mettere
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sempre piĂš in pratica tecniche innovative, sostenibili con lâambiente, per un confort e un miglioramento ambientali elevati. âAlcuni orgianesi hanno iniziato a costruire case passive a basso consumo energetico, di legno, utilizzando materiali della bioediliziaâ spiega il Sindaco Zecchinato âIl nostro impegno sarĂ quello di incentivarle a livello comunale. Ad esempio tutti i nostri ultimi interventi, su scuole ed edifici pubblici, sono stati fatti secondo le tecniche della sostenibilitĂ â.
Coop-Attiva: la Cooperazione fa scuola
La cooperazione entra nelle scuole non come materia di studio, bensĂŹ come pratica realizzazione di un modello di impresa.
di Arianna Lorenzetto Lâiniziativa, denominata âScuola CoopAttiva - la Cooperazione fa scuola âşâ, appartiene alla Fondazione delle BCC/ CRA della provincia che, con il supporto tecnico di Irecoop e di Confcooperative Treviso, ha proposto il modello cooperativo in vari istituti scolastici della provincia. In concreto i ragazzi, coordinati dagli insegnanti e con lâassistenza della Banca di Credito Cooperativo di riferimento, elaborano un progetto imprenditoriale e per realizzarlo costituiscono una ACS (Associazione Cooperativa Scolastica), con tanto di assemblea dei soci, statuto e consiglio di amministrazione; allo stato attuale si sono giĂ costituite o sono in corso di costituzione undici ACS. Al termine dellâanno scolastico la societĂ viene sciolta e gli utili restano alla scuola, a beneficio delle attivitĂ didattiche oppure vengono dati in beneficenza. (CosĂŹ, per esempio, allâIstituto Tecnico âCeccatoâ di Montecchio Maggiore la classe 4B, con lâassistenza della Cassa Rurale di Brendola, ha costituito una cooperativa per organizzare corsi per avvicinare gli anziani allâutilizzo del personal computer; mentre a Noventa Vicentina, lâIstituto Masotto, coordinato dalla BCC Vicentino Pojana Maggiore) sta sviluppando un progetto legato alla vendita di magliette. La Banca San Giorgio e Valle Agno sta invece affiancando alcune scuole di Thiene e di Bassano, cosĂŹ pure la BCC di Romano e
Santa Caterina sta operando su unâaltra scuola di Bassano del Grappa. La BCC Campiglia ha coinvolto una scuola primaria di Ponte di Barbarano, mentre la Cassa Rurale di Roana sta organizzando un percorso con un Istituto Tecnico della sua zona di competenza. CosĂŹ il Presidente della Fondazione BCC/CRA geom. Giancarlo Bersan: âIl nuovo progetto si pone lâobiettivo di diffondere la cultura dâimpresa e far conoscere in particolare la formula della cooperativa e dellâimpresa sociale nella scuola primaria e secondaria attraverso interventi mirati. LâopportunitĂ per gli studenti di confrontarsi direttamente con chi opera sul campo e con chi vive quotidianamente lâesperienza cooperativa è fondamentale per capire le reali potenzialitĂ e le caratteristiche peculiari di questo tipo di societĂ . Le BCC della provincia sono direttamente coinvolte in questa iniziativa partecipando con i loro consulenti al percorso didattico, ma anche supportando concretamente la nascita di nuove ACS. Anche questo è un modo di fare cooperativa vicino al territorio e vicino alle nuove generazioniâ.
Fondazione
BCC/CRA Vicenza
orgiano
Il segreto delle Supercarote di giovanni salviati
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angiare sano vuol dire anche mangiare âanticoâ e âlocaleâ, con gli ultimi ritrovati piĂš âpulitiâ ed efficienti della ricerca agronomica. Per tornare vitali ed energici. Ă per verificare questa strada che Alessandro Bellini è diventato contadino, nove anni fa, dopo un passato da operaio e commerciante. Lo incontriamo in tuta e trattore nella sua tenuta di Orgiano, allâimbocco della val Liona, che il venerdĂŹ pomeriggio, giorno di spaccio, è al centro di una specie di affollato pellegrinaggio. Arrivano anche da Milano a prendersi le sue verdure, dalle âsupercaroteâ alle rape rosa, ai broccoli, ma anche i cerali. âLa tenuta, una trentina di campi, è quella di mio padre, che poi si è ammalato a causa dei pesticidi e degli altri prodotti chimici che usava sui campi. CosĂŹ ho deciso di diventare contadino per dimostrare che può esistere anche oggi unâagricoltura senza effetti collaterali, nĂŠ sullâambiente, nĂŠ sullâuomoâ. Che tipo di agricoltura pratica? Quella omeodinamica, con prodotti omeopatici che spruzzo nel terreno e sulle piante. E da poco ho iniziato in alcuni campi un altro tipo di trattamento, quello con i fertilizzanti micorizzati. Si tratta di funghi microscopici, che purificano il terreno dalle
passate contaminazioni, lo rendono piĂš fertile, e irrobustiscono la pianta, che cosĂŹ resiste da sola ai parassiti e produce frutti piĂš ricchi di sostanze nutritive. Ora sto provando, con risultati analoghi, anche una gamma di batteri, chiamati EM, che riprogrammano la flora positiva del terreno, trasformando le sostanze nocive in benefiche. Quali varietĂ coltiva?
La mia è unâagricoltura omeodinamica Ortaggi come il cavolo bassanese, il broccolo tipo fiolaro, finocchi, verze bianche e rosse, porri, patate, che mi vengono saporite come quelle montane, radicchio bianco e rosso dal gusto inconfondibile. Poi erba medica,
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per la linea di carni di alta qualitĂ di una catena di supermercati. Mi serve per ruotare le colture. Compreso il riposo del terreno, oggi raro. E poi coltivo cereali, dal farro a una varietĂ antica di frumento originaria del Veneto, che in zona ho solo io. Il nome? Ă un segreto aziendale. Come si misura la capacitĂ nutrizionale dei suoi prodotti? In âoracâ, unitĂ di misura che oggi negli Stati Uniti è diffusa e conosciuta da molti. PiĂš ce ne sono, piĂš vitale (e antitumorale) è un alimento. In Veneto mi risulta ci sia un solo laboratorio, a Treviso, in grado di misurarli. Io non lâho mai provato perchĂŠ sono analisi che costano, ma si sa che frutta e verdura coltivata come faccio io contiene fino a cinque volte gli orac dei prodotti stantard. Quali sono i suoi clienti? Dai grossisti ai privati ai gruppi di acquisto solidale. Il sabato poi sono al mercato ortofrutticolo di Vicenza. La resa economica? A parte le micorizze, in generale il biologico costa. E poi câè la manodopera. Per questo il futuro dellâagricoltura biologica è quello delle comunitĂ , in cui piĂš proprietari lavorino il terreno.
Guerra alla zanzara tigre
a guerra alla zanzara tigre è aperta. Il presidente dellâUnione dei Comuni del Basso Vicentino (Alonte, Asigliano Veneto, Orgiano e Pojana Maggiore), Marzo Zecchinato, ha inviato a tutti i cittadini la domanda di preventivo da consegnare entro il 31 marzo negli uffici tecnici dei diversi Comuni, per disinfestare le abitazioni e le aree pubbliche contigue. Ă unâopportunitĂ per tutti i cittadini di ridurre lâincidenza del costo âa disinfestazioneâ e di ottenere un effetto sinergico tra le aree pubbliche e private, soprattutto se eseguite nello stesso periodo. s.m. Corriere Vicentino |
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va l l i o n a
Il Comune prepara Largo ai giovani le valigie? A S di Francesco meneghini
i preannunciano traslochi per le istituzioni comunali di Grancona. Il primo di marzo infatti il Consiglio comunale ha approvato in via provvisoria due importanti interventi in campo immobiliare: la messa in vendita della Casa delle Associazioni e lâacquisto della âCasa Zuccanteâ. Abbia-
mo incontrato il sindaco Antonio Mondardo per chiarire le intenzioni dellâAmministrazione e il destino delle numerose associazioni con sede nellâedificio messo in vendita. âIl progetto - spiega il Sindaco - è quello di ristrutturare âCasa Zuccanteâ e spostare al suo interno il Mu-
âM
nicipio e creare la nuova biblioteca comunale. E la vendita della Casa delle Associazioni? Per sbloccare i fondi regionali necessari per i lavori la normativa attuale ci impone di contenere lâindebitamento, quindi abbiamo messo in vendita lâimmobile che ospita le associazioni. Vorrei precisare che si tratta di una misura ancora provvisoria. Quindi non câè pericolo che le associazioni si ritrovino senza sede? Ovviamente no: qualora le compravendite andassero a buon fine lâedificio dellâattuale Municipio si renderebbe disponibile per ospitare le associazioni. Quando prevede inizieranno i lavori di spostamento? Sicuramente non prima del 2013. Per ora si tratta di operazioni preparatori: dobbiamo attendere un periodo di stabilitĂ finanziaria per poter parlare di progetti definitivi.
ria di rinnovamento per i vertici della Pro Val Liona. Il nuovo presidente dellâassociazione, eletto allâunanimitĂ , è Aldo De Marchi, che ci parla del calendario ricco di eventi e dei nuovi membri del direttivo. Come proseguirĂ lâazione della Pro Loco sotto la sua presidenza? Allâinsegna della continuitĂ e con particolare attenzione ai giovani. Dei quattro nuovi membri del consiglio eletti, due sono poco piĂš che ventenni. A quali iniziative state lavorando? Il 31 marzo ci sarĂ un concertò nella chiesa di Spiazzo e il 20 maggio la festa delle erbe spontanee. A giugno poi invieremo una delegazione a Roma, per il 50° anniversario dellâUnione Nazionale Pro Loco. Cosa ne pensa delle operazioni in corso per la vendita della Casa delle Associazioni? Ă stata una doccia fredda. Non siamo stati avvisati con il dovuto preavviso, anche alla luce dei soldi investiti per risistemare la sede. Non ci resta che aspettare e vedere come evolverĂ la situazione. f.m.
Una settimana di scuola in lingua inglese
amma mia, here I go again, my, my, how can I resist youâ! Sabato 3 marzo uno dei musical piĂš famosi del mondo, âMamma miaâ, è sbarcato allâIstituto Comprensivo di Grancona. Una settimana di full immersion in lingua inglese con corsi di recitazione per gli alunni delle II A e B e delle III A e B, aiutati dagli insegnanti e in particolar modo della prof.ssa Paola Lovato docente di inglese e della prof.ssa Raffaella Peotta che si è occupata delle scenografie. Un ringraziamento particolare a Rachel Sanders, prof.ssa di inglese e attrice, che è stata ospitata in Italia e si è resa disponibile per questo primo esperimento nellâArea Berica.s.m. Corriere Vicentino |
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barbarano
Vandalismo tra cause e rimedi di silvia maculan
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ocandine e avvisi appesi alle bacheche bruciati o distrutti sistematicamente, porte rovinate, muri imbrattati e scheggiati dagli skate, lâentrata al magazzino disegnata con spray indelebili, sottoscala pieno di sporcizia, spazzatura e utilizzato come latrina: in questi mesi unâescalation di danneggiamenti hanno investito la nuova Sala Maggiore, inaugurata solo nove mesi fa, e le opere attigue di Ponte di Barbarano. Enrico Marangoni, rappresentante del Gruppo Gestione della Sala ci mostra i danni e spiega che sono stati probabilmente procurati da piccoli gruppi di ado-
re in tempo per coglierli con le mani nel sacco - conferma il comandante della Polizia Locale Paolo Sartori -. Nel complesso, fortunatamente, lâentitĂ dei fenomeni è circoscritta, anche se non manca qualche altro episodio: danneggiamento dei fari della fontana centrale del capoluogo, scritte sulle cabine dellâEnel, taglio di tele sulla grande struttura del campo sportivoâ.
Atti vandalici legati a gruppi di bulletti o un sintomo di un vero e proprio disagio degli adolescenti?
lescenti che sostano quotidianamente nella piazza della Chiesa, mai purtroppo colti in flagrante. âNon siamo ancora riusciti ad arriva-
Per il comandante Sartori non si tratta di un malessere generale. âAi giovani viene offerta una vasta scelta: ci sono molte situazioni di aggregazione, anche nellâambito parrocchiale o sportivo non mancano punti di riferimento e di ritrovo. Credo sia una forma di ribellione e reazione alle regole, a cui alcuni vogliono sottrarsiâ. Per il sindaco Roberto Boaria questi gruppi sono sotto controllo. âI coetanei - sottolinea il Sindaco - spesso segnalano gli episodi anche se non denunciando il peccatore ma solo il peccato favoriscono comportamenti Corriere Vicentino |
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poco consoniâ. LâAmministrazione comunale per il 2012 ha tra gli obiettivi lâammodernamento delle strutture sportive a Ponte di Barbarano: nel campo da tennis, ad esempio, verrĂ messa lâerba sintetica e gli impianti saranno aperti sotto sorveglianza solo in orari determinati. âSi cercherĂ di creare un polo per ravvivare il paese ed occupare i giovani in attivitĂ sane come lo sportâ spiega Boaria. Anche il parroco don Daniele Vencato condanna questi fatti: âManca concretamente un luogo di ritrovo per i ragazzi che passano il loro tempo a chiacchierare e cercare svago nellâalcool, in spazi angusti e lontano dal controllo degli adulti. La Parrocchia cercherĂ di ridare attivitĂ alla sala del Noi Associazione con apertura dello spazio bar adiacente alle sale, per creare anche nella piazza della Chiesa un luogo gratuito di aggregazione, animazione e ritrovo anche per bambini eadulti. Per quanto riguarda la Sala Maggiore metteremo una cancellata e la zona del sottoscala verrĂ chiusaâ. Il Gruppo Gestione, dal canto suo, sta pensando di invitare i ragazzi problematici a collaborare nella gestione delle cose piĂš semplici della Sala Maggiore, durante le manifestazioni. âOgnuno di noi si prenderĂ in coppia uno di questi ragazzi nella gestione dellâafflusso e dellâordine della Sala. Lo scopo è quello di responsabilizzarli sotto il nostro controllo. Al momento qualcuno di questi adolescenti ha giĂ dato la sua conferma di adesioneâ conclude Marangoni.
barbarano
Quasi quasi vado in televisione di silvia maculan
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n paesaggio incontaminato tra i Colli Berici, quello della frazione di San Giovanni in Monte, poche casette che ricordano la montagna, prati verdi e una miss: la ventiduenne dai lunghissimi capelli corvini e dagli occhi neri, Anna Valerio, che ha vinto le due fasce Miss Sport Girl nei casting regionali Miss Mondo Italia, nel 2010 e 2012. Attualmente in corsa per il titolo di Miss Provincia di Vicenza, vorrebbe partecipare ad alcuni casting per Mediaset. In questa intervista ci rivelerĂ qualche segreto. Che cosa fai per il tuo aspetto fisico?
Non seguo nessuna dieta, se non qualche attenzione allâalimentazione. Non vado in palestra, ma ho seguito un corso di danza zumba. Che cosa apprezzi di piĂš e cosa di meno del tuo corpo? Non saprei, azzardo i capelli la cosa che amo di piĂš, mentre le mie braccia di meno. Nei concorsi câè molta competizione? Non ho mai dato importanza a questo fattore, anche se tante ragazze sono tutte sorrisi davanti e frecciatine alle spalle. Se avessi una proposta dal mondo dello spettacolo lâaccetteresti? Non credo sia la mia strada, studio Assistenza Sanitaria presso la facoltĂ di Medicina e Chirurgia. Però sinceramente⌠Chi la rifiuterebbe?
Cosa sogni di fare da grande? Una volta laureata mi auguro di trovare un posto di lavoro nel mio campo. Vorrei anche crearmi una mia famiglia ed avere uno o piĂš figli. Cosa fai nel tempo libero? Mi piace rilassarmi, possibilmente stare allâaria aperta tra questi colli, portando a spasso i mie due cani.
Mossano
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Si apre la grotta
l giorno di Pasquetta, lunedĂŹ 9 aprile, la grotta di San Bernardino verrĂ eccezionalmente aperta al pubblico per lâintera giornata. Ă tra i siti piĂš interessanti a livello europeo e vi sono stati trovati segni della presenza dellâuomo di Neanderthal. durante la quale la Pro loco di Mossano organizzerĂ delle visite guidate. l.t.
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Ed. 2/2012
Campiglia
Parola alla terra di Laura zarantonello
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a cultura costa, ma lâincultura costa molto di piĂšâ. La massima di Garcia Lorca ben riassume lo spirito dellâassociazione culturale Terre Narranti che ha deciso per questo di farla propria. Nata alla fine del 2011, inizialmente come gruppo di una quindicina di persone provenienti da vari paesi dellâArea Berica, fino ad Arzignano, Terre Narranti
è diventata non una semplice associazione, ma un progetto piĂš ampio, il cui scopo è valorizzare il territorio. âIl nostro territorio ha infinite potenzialitĂ che purtroppo continuano a rimanere inespresse - spiega il presidente Massimo Zulian -. Da qui il nome che abbiamo scelto, Terre Narranti, a voler significare che noi ci poniamo come semplici interpreti o divulgatori delle ricchezze che le nostre terre custodiscono e che aspettano solo di essere raccontateâ. Qual è la vostra azione? âVogliamo mettere le nostre idee e le nostre competenze al servizio di chi giĂ lavora per lâArea Berica. Inoltre ci preme
sottolineare che la cultura non deve essere considerata solamente come fine a se stessa, ma piuttosto come un volano o unâopportunitĂ per lo sviluppo sociale e per lâeconomia e le attivitĂ produttiveâ. Un esempio concreto? âLa rassegna âSorsi dâautoreâ organizzata con il Comune e la Biblioteca di Orgiano: un ciclo di tre incontri con scrittori e produttori di vino, un modo per divulgare lâopera degli autori locali e allo stesso tempo apprezzare i frutti delle viti dei nostri colliâ. Le prossime iniziative? âIn collaborazione con la Biblioteca di Orgiano, ad aprile terremo un paio di conferenze sul cinema americano dopo lâ11 settembre. Tra aprile e giugno, in collaborazione col Consorzio Colli Berici, proporremo delle visite guidate ad Agugliaro, Sossano, San Germano dei Berici e Lonigo. Ad inizio giugno, con la Pro Loco e il Comune di Sarego, organizzeremo unâescursione guidata in Val Massina, con la possibilitĂ di degustare vini, miele e formaggi di produttori locali. Ad inizio settembre saremo impegnati con âOrgiano in piazzaâ, mentre a ottobre è previsto un percorso attraverso il paese di Campiglia dei Berici per conoscere i numerosi artisti che vi abitano e lavoranoâ.
Al b e t t o n e
Rinasce la colombara di Luca Trissino
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a Colombara, torre di guardia dellâantico porto e monumento storico del capoluogo, riprende vita con la âFondazione Malandrinâ, lâistituzione creata dal Comune, dalla Provincia e dal proprietario Guelfo Malandrin. âLa valorizzazione e il recupero dei beni storico-artistici del paese ha portato alla nascita di questa Fondazione â spiega il sindaco Joe Formaggio â e si pone in linea con il progetto di recupero dellâantico porto e con la nuova piazza. A maggio inizierĂ il secondo stralcio dei lavori riguardante la zona prossima alla piazza giĂ conclusa, e quindi verrĂ restaurata la Colombara e sarĂ ripristinato lâassetto del vecchio portoâ. Come si è arrivati alla Fondazione? âDopo dodici anni di progettazione e di ideazione la valorizzazione della Colombara è divenuta realtĂ , grazie allâimpegno di numerose forze e persone, tra cui il presidente della Pro loco Antonio Negretto, lâassessore provinciale ai beni ambientali Paolo Pellizzari, la precedente amministra-
zione e quella attuale. Il proprietario della torre, Guelfo Malandrin, ha donato alla Fondazione la Colombara e il terreno di pertinenza. La Provincia finanzia gli interventi di restauro con 34 mila euro, mentre il Comune contribuisce con 49 mila euro per i lavori
e per lâacquisto della zona circostante su cui sorgeva lâantico portoâ. Come verrĂ utilizzata la Colombara dopo il restauro?
Quanti Aironi! di manuel mantoan
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a scarsitĂ di precipitazioni che ha caratterizzato lâinverno appena trascorso (-70% rispetto alle medie stagionali) e il conseguente abbassamento del livello dei corsi dâacqua, ha favorito il ritorno in massa di aironi (cenerino, rosso, bianco maggiore, nitticora, guardabuoi) garzette e cormorani anche in Area Berica. Data la dimensione di questi uccelli, che sfiorano il metro in lunghezza, il fenomeno non è passato inosservato e sin dal primo mattino,
transitando lungo la Strada Statale 247 in direzione Sud, è stato possibile scorgerli soli o in gruppo lungo le sponde del fiume Bacchiglione o dei canali Bisatto e Liona. âLâabbassamento del livello di acqua in fiumi e canali è stato sicuramente un fattore che ha influito molto, ma non è lâunico â spiega Francesco Costa, neo delegato della sezione LIPU di Vicenza â .Câè da ricordare che a partire dal 1992 questi uccelli, appartenenti alla famiglia degli Ardeidi, sono una specie protetta. Sono uccelli gregari e vivono in colonie: alcune Corriere Vicentino |
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âOltre a diventare la sede della Pro loco del paese, sarĂ un ufficio di informazione turistica, e quindi il punto di riferimento per tutte le altre associazioni della zona. Inoltre avrĂ al suo interno una sala per assemblee pubbliche e un piccolo museo sulla storia del paese e sul canale Bisatto, importante via commerciale durante la dominazione venezianaâ. âLa Fondazione ha la duplice finalitĂ di valorizzare e recuperare un bene storico e artistico centrale, in linea con il piano di riqualificazione del centro storico del capoluogo. Il nuovo municipio, la nuova piazza, lâisola verde e il recupero dellâantico porto â precisa il progettista Luca Nichele â sono fondati sul principio dellâunitĂ architettonicaâ.
nanto
Internet in piazza nche Nanto, insieme ad altri Comuni dellâArea Berica (Noventa, Sossano, Campiglia, Brendola, Asigliano, Alonte, Crespadoro, Lonigo) è entrata nel circuito di Hotspot attivato dalla ditta Telemar. Lo scopo è quello di permettere lâaccesso ad internet a banda larga in modo facile sfruttando la diffusione della tecnologia Wi-Fi e, al contempo, valorizzare le piazze della nostra provincia. âQuesto servizio pubblico di accesso gratuito a internet â spiega il sindaco Ulisse Borotto â ha riscontrato un interesse sempre maggiore tanto da parte dei cittadini quanto da parte delle amministrazioni comunali. La rete è ormai uno strumento di comunicazione decisivo nello sviluppo delle comunitĂ , nel permettere ai cittadini di
avere pari opportunitĂ sociali, culturali ed economiche. Lâaccordo prevede che nella piazza principale di via Mercato (davanti al Municipio) e per il raggio di 150-200 metri, ci si possa collegare in maniera gratuita alla rete Wi-Fi di Telemar. La convenzione, a costo zero per il Comune, dura 36 mesi rinnovabili e dĂ diritto allâutente di navigare in rete gratuitamenteâ. Sempre nellâambito delle telecomunicazioni, il Sindaco annuncia altre due iniziative che si concretizzeranno nei prossimi mesi: âVerrano installate due antenne Vodafone: una in piazza Simposio, lâaltra vicino al magazzino comunale di Bosco di Nanto. Per quel che riguarda lâADSL, ad aprile il servizio sarĂ attivato a Castegnero e poi in un secondo momento a Nanto e Bosco di Nanto. Lâobiettivo è di arrivare alla copertura totale del territorio comunale entro la fine del 2012â.
nel periodo autunnale e invernale migrano verso le nostre coste o addirittura fino allâAfrica, altre invece sono nidificanti e vivono qui tutto il tempo dellâanno. Date le condizioni favorevoli alla ricerca di cibo, è possibile che alcune colonie che solitamente migravano non lo abbiano fatto durante lâultimo invernoâ. E le recenti polemiche delle associazioni di pesca sportiva? La tesi sostenuta dai pescatori è che lâinvasione di uccelli ittiofagi crea conflitto tra la protezione di queste specie e la tutela delle attivitĂ economiche legate alla fauna ittica a livello locale, compresa la pesca sportiva. Noi sosteniamo che il danno arreca-
to da questi uccelli sia molto relativo, perchĂŠ gli Ardeidi hanno una dieta molto varia: a differenza dei cormorani che si nutrono solo di pesci, aironi e garzette infatti si nutrono anche di anfibi, rettili, insetti, crostacei, piccoli mammiferi come i topi e addirittura di altri uccelli, come le gallinelle dâacqua. La natura sa riequilibrarsi da sola e il vero pescatore è anche difensore di un ecosistema. Le colonie stanziali di aironi dove nidificano? Su alberi molto alti e strutturati, e in zone umide dove il disturbo antropico è scarso. Diverse specie di Ardeidi costruiscono i nidi molto vicini e il luogo dove nidificano collettivamen-
di manuel mantoan
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Corriere Vicentino |
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Come ottenere lâaccesso a internet
Per utilizzare il servizio basta richiedere il codice personale di accesso inviando un SMS con testo âwifi plazaâ al numero +393663327682. Si riceverĂ un SMS contenente una password che permetterĂ di accedere al sistema senza limiti di tempo. Lâutente dovrĂ quindi collegarsi alla rete denominata â-Free- WIFIPLAZA by Telemarâ individuandola tra quelle rilevate dal proprio PC portatile o palmare. Una volta connesso a questa rete ed avviato il browser, lâutente vedrĂ comparire a video una pagina di benvenuto al servizio nella quale sarĂ richiesto lâinserimento dello username (numero telefonico) e della password che consentiranno lâidentificazione della persona e lâaccesso a Internet. La password è valida in tutte le aree coperte dal circuito WiFi Plaza e ha durata illimitata. In caso di smarrimento del codice è sufficiente inviare un nuovo SMS per ricevere una nuova password.
te viene chiamato garzaia. Una delle piĂš grandi garzaie di aironi cenerini del Vicentino è situata in zona Tavernelle. Unâaltra zona è lâOasi degli Stagni di Casale. Nutrendosi anche di crostacei, gli aironi possono rappresentare un buon predatore del gambero killer? Il gambero rosso della Louisiana, detto anche gambero killer, come tutte le specie alloctone entra in competizione con lâautoctono gamberetto di fiume mettendone a rischio la sopravvivenza. Uno studio condotto in Toscana ha confermato che gli aironi sono una presenza positiva per il nostro ecosistema, perchĂŠ si nutrono di questo crostaceo.
foto di Giuliano Rancan
Economia
Maestri del lavoro
E in futuro? di Elisabetta Badiello
Câ
è chi ce lâha e chi lo cerca. Chi non ne può piĂš e vorrebbe cambiarlo. Chi è felice di averne uno perchĂŠ in tempi duri è pur sempre una garanzia di sopravvivenza di fronte a un futuro incerto. Il lavoro è un tema caldo, al primo posto nellâagenda del governo per il quale rappresenta un banco di prova. Da unâanalisi di Veneto Lavoro risulta che nel triennio 2008/2011 si sono persi nella nostra regione quasi 85.000 posti di lavoro. Coloro che vogliono lavorare sono spesso costretti ad accettare situazioni precarie perchĂŠ ciò che offre il mercato è sempre piĂš un lavoro a chiamata, o intermittente che sostituisce altre modalitĂ di contratto.
Il Governo dibatte se abbracciare il modello tedesco quanto a reintegro o indennizzo del lavoratore in relazione alla tanto contestata soppressione dellâart. 18 (per chi è licenziato senza giusta causa o in modo discriminatorio). Discute di ammortizzatori sociali (lâipotesi è unâindennitĂ di disoccupazione a carico di imprese e lavoratori) e della necessitĂ di una riforma ai fini della sostenibilitĂ dello strumento. Poi câè la questione dei giovani, del contratto di apprendistato che il governo vorrebbe unico canale dâingresso nel mondo del lavoro per i neoassunti. Ă necessario regolare il ricorso ai contratti di lavoro flessibile colpendo le false collaborazioni e le partite Iva fittizie definite una forma di flessibilitĂ âcattivaâ. Ci sono âgiovaniâ di 40/45 anni che Corriere Vicentino |
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non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato e che lavorano tuttora con contratti a progetto che si prorogano allâinfinito. Nel vedere i âMaestri del lavoroâ in visita alla Calpeda di Montorso Vicentino, una riflessione viene spontanea. Se uno dei requisiti richiesti ai fini della decorazione è unâanzianitĂ di lavoro continuativa e documentabile di 25 anni, quanti lavoratori oggi possono esibire una simile referenza? E in futuro? Abbiamo sentito lâopinione di Silvana Azzolin, Console provinciale della Federazione dei maestri del lavoro dâItalia. âQuello di Calpeda rappresenta senza dubbio un esempio positivo dove la possibilitĂ di portare avanti un percorso di crescita professionale duraturo è una realtĂ con-
In visita alla Calpeda. Lâazienda di Montorso, lo scorso 15 marzo, ha aperto le sue porte a una quarantina di maestri del lavoro, provenienti da tutta la provincia. Un momento di confronto tra esperienze professionali diverse ma tutte accomunate da una grande storia dâimpegno, responsabilitĂ e passione per il lavoro.
creta â spiega Azzolin, -. In generale, tuttavia, il mercato del lavoro oggi è molto difficile e il lavoro regolare e continuativo inizia sempre piĂš avanti nellâetĂ . Per questo auspichiamo che in futuro la norma per ricevere la decorazione possa essere modificata e adeguata al cambiamento dei tempi. In Italia ci sono giovani che si danno da fare in tanti modi, con volontĂ , tenacia e inventiva. A prescindere dal contratto e dalla durata dello stesso, svolgono e svolgeranno bene il proprio lavoro con impegno e passione cercando di migliorasi, migliorare la produzione in qualitĂ e quantitĂ , con attenzione alla sicurezza propria e dei colleghi e accettando insegnamenti dai piĂš esperti e anzianiâ.
Chi è il MAESTRO DEL LAVORO Si tratta di una decorazione che viene conferita con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. La decorazione, consegnata nel giorno della festa del lavoro il 1° maggio, è concessa a coloro che abbiano compiuto 50 anni dâetĂ e prestato unâattivitĂ lavorativa ininterrotta per 25 anni documentabili, alle dipendenze di una o piĂš aziende. Fatti salvo i requisiti di anzianitĂ , il candidato deve essersi distinto per perizia, laboriositĂ e buona condotta morale, in una parola âEssere di esempio, incitamento e insegnamento agli altriâ. La decorazione consiste, fin dallâorigine, in una stella a cinque punte il cui disegno risale al 1923. Nel 1992 un riordino della decorazione ha modificato, tra lâaltro, il numero di riconoscimenti conferiti che ogni anno possono essere 1000, di cui 500 a lavoratori che abbiano iniziato dalle categorie piĂš basse.
Lâindice di Proust I l recente terremoto finanziario e la conseguente crisi economica hanno pesantemente influito sul nostro tenore di vita, innestando un processo di arretramento che ci ha portati a perdere il benessere acquisito. Un âpasso da gamberoâ che il settimanale britannico The Economist ha calcolato in termini di anni di crescita perduti. Intitolato allâautore della Recherche lo ha chiamato lâindice di Proust. Per costruirlo ha incrociato le informazioni riguardanti ricchezza delle famiglie, costo delle case, produzione, salari e consumi stabilendo cosĂŹ un tempo perduto che
rituffa i paesi europei, e non solo, nel passato. Lâarretramento non è uguale per tutti. Chi sta peggio è la Grecia che figura tornata al 1999. Segue lâIslanda con un ritorno al 2000. Fallimento Lemhan Brothers e subprime ci portano oltreoceano. E gli Usa di passi indietro ne hanno fatti molti se si considera che lâindagine li colloca, quanto a benessere, al 2002. LâItalia nella retrocessione dellâeconomia mondiale arretra agli anni 2005, meglio della Gran Bretagna che risulta tornata al 2004. Francia e Germania se la passano soltanto un poâ meglio
collocandosi rispettivamente al 2007 e al 2009.
DI GI GI TS
10 domande a:
paolo carbognin
di Elisabetta badiello
63,7%
percentuale ufficiale dei consensi a Putin. Gli osservatori sono concordi nel considerarla esagerata.
antifurti videocontrolli
74,5 E milioni
di persone rischiano di morire di fame causa la siccitĂ che ha colpito le popolazioni del Sahel.
38,85%
in piĂš sarĂ lâincremento medio che i contribuenti del Veneto subiranno nel 2012 per lâaumento dellâaddizionale Irpef regionale passata dallo 0,9% al 1,23%.
La percentuale di reclusi ospiti della casa Circondariale di Vicenza che potrebbe uscire a seguito del decreto âsvuota carceriâ.
20% della popolazione nel Vicentino eâ ultra 65enne. 46% la percentuale delle donne che lavorano in Italia. Gli uomini sono il
67,7% 31.286.716
300
le donne residenti in Italia.
le buste di plastica consumate ogni anno da ciascun italiano. 350-1.000 è la stima degli anni necessari per smaltire un sacchetto.
46
le tipologie di contratto di lavoro presenti oggi in Italia.
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S.n.c.
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di elisabetta badiello
Paolo Carbognin, 29 anni, da sei anni gestisce la sua azienda HI-TECH di Arzignano. Unâimpresa che progetta, crea e installa sistemi di sicurezza per abitazioni, strutture pubbliche e complessi industriali. Nonostante lâattuale momento di crisi economica, lâazienda guarda al futuro cercando di essere sempre allâavanguardia e di rispondere con efficacia alle richieste di mercato. Convive da sette anni e ha una figlia di sei. Le sue passioni, quando non si dedica al lavoro, sono il calcio e la musica. Imprenditore fa rima con... Sacrificio Personaggio economico del momento? Michele Ferrero Unâazienda non può trascurare... la propria immagine. Da uno a dieci come sarĂ il 2012? 4, non sono mai stato un ottimista. Il mio motto: Chi non ga testa ga gambe. Diesel, Benzina o auto Elettrica? Ibrida Contanti o Bancomat? Esistono ancora i contanti? Ha lâaccount in Facebook? Si! Immobili, obbligazioni, fondi comuni. Dove investirebbe il suo denaro? Nella mia azienda A chi entra nel mondo del lavoro oggi direbbe⌠Svolgi il tuo lavoro con entusiasmo perchĂŠ il lavoro è dignitĂ !
Corriere Vicentino |
88 | Economia
Calcio serie d
sport
Fotostoria di u DERBY âECCE I sostenitori del Montecchio delusi da una vittoria sfumata nel finale.
Biancorossi e gialloneri scendono in campo per un derby che entrambe le squadre vogliono ripetere lâanno prossimo.
De Cao sommerso dai compagni in occasione dellâ10 per il Montecchio.
Corriere Vicentino |
I colori del Sarego sventolano tra gli spalti del Cosaro.
Santaniello abbraccia il pallone dellâ1-1 finale.
90 | Sport
Calcio serie d
n ZIONALEâ
di ALBERTO MASSIGNAN
Mister Feltrin preoccupato: perderĂ il posto sulla panchina seraticense 7 giorni dopo il derby. Ci aveva detto: âQuesta squadra âha sangueâ: attraverso buone prestazioni come questa dobbiamo recuperare morale e lottare per superare le squadre che ci stiamo davantiâ. Il grande ex, Pivotto, osserva le prestazioni dei suoi compagni dalla panchina: non giocherĂ nemmeno un minuto. Sullâepisodio chiave del derby: âSono molto dispiaciuto per la societĂ del Montecchio e capisco il loro rammarico. Penso che la decisione di fermare il gioco spettasse eventualmente allâarbitro: è stato naturale per noi continuare, eravamo in contropiede a pochi minuti della fine sotto di un gol...â. Capitan Tresso domina a centrocampo. A 23 anni è giĂ un veterano della serie D ed un esempio per i giovani talenti della âcanteraâ biancorossa. Chiecchi, capitano per un giorno, gioca un gran derby. ToccherĂ a lui tenere alta lâattenzione in difesa e guidare i compagni verso la salvezza.
Montecchio e Sarego ai blocchi di partenza: le due vicentine si preparano alla volata finale.
Corriere Vicentino |
Primavera 2004, Montecchio-Lonigo: lâultimo derby in serie D tra due squadre dellâOvest e Basso Vicentino prima di questa stagione. Otto anni dopo, archiviato il match dâandata, gli stessi castellani e la matricola Sarego sono scesi in campo con la speranza di potersi sfidare anche nel prossimo campionato. Al Cosaro un 1-1 che non ha accontentato nessuno: il Montecchio recrimina per il gol di Santaniello nel finale, con il biancorosso Tresso a terra. In casa giallonera il punto non risolve una situazione critica: esonerato Feltrin, torna lâex Paolo Beggio. Il presidente Roberto Callegari ha dichiarato: âServiva una sterzata e nessuno come Beggio conosce i ragazzi: con lui due anni di grandi soddisfazioni. Lâesonero di qualche mese fa voleva raddrizzare un periodo senza risultati, ma câerano troppi infortuniâ. Romano Aleardi, patron montecchiano: âMi auguro di giocare questo match lâanno prossimo e magari anche altri derby: tante vicentine in D fanno prestigio, spettacolo e stadi pieniâ.
91 | Sport
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PROGETTI AMBIZIOSI
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l 2012 dello speedway è al via: il primo aprile la prima gara tricolore con lâindividuale open a Lonigo. Uno dei protagonisti piĂš attesi della stagione è Nicolas Vicentin, chiamato a confermare i grandi progressi del 2011. E il giovane pilota di Noventa non si nasconde. Nicolas, come arrivi al primo semaforo verde? Fisicamente molto vicino al massimo, dopo un inverno di palestra e bicicletta. Anche mentalmente sono molto carico. Sul fronte motoristico lâattività è frenetica per preparare le moto e allestire un propulsore particolarmente potente: Mario Andriolo, Carlo Degan e gli altri del team sono allâopera. Contento di essere ancora al MC Lonigo e di avere al fianco il campione italiano Carpanese? Ovviamente sono contento. Con Mattia sarĂ battaglia nellâindividuale e gioco di squadra nella competizione a coppie: una bella sfida, ma con rispetto reciproco e professionalitĂ riusciremo ad essere avversari o compagni di volta in volta. Quali traguardi ti poni nelle gare nazionali? Sulla carta io e Carpanese dovremmo essere il tandem da battere, ma come sempre sarĂ la pista a dire la veritĂ . Nel singolo conto di arrivare tra i primi 3 o 4 della graduatoria. Poi ci sono Europei Under 19
Foto Gianni Tomba
e Mondiali Under 21. Soprattutto questi ultimi. Le qualificazioni, la semifinale a Terenzano, il primo GP a Lonigo⌠Il colpo grosso sarebbe qualificarsi per tutta la serie iridata. Non sarĂ facile, perchĂŠ la concorrenza straniera è molto agguerrita, ma ci proviamo. Archiviata lâipotesi di un ingaggio in Polonia? LĂ câè molta pressione, lâobbligo del risultato. Al momento lascio in stand-by il discorso, vediamo qual è il mio livello attuale e poi ne riparleremo, anche nel corso della stagione. Oppure il prossimo inverno. Intanto lâentusiasmo cresce attorno a te. Câè gente che non conosceva lo speedway e si sta appassionando, a Noventa e non solo. Anche gli sponsor sono sempre piĂš attenti e questo mi fa molto piacere. Per il resto⌠lasciamo parlare i motori.
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fece un bellissimo gol, quello dellâ1 a 1 che ci portava in finale. La cosa piĂš bella di Vicenza era che la gente si identificava in questa compagine di ragazzi che aveva voglia di farcela. Era la voglia della gente comune, è stata come una trasposizione della realtĂ sul campoâ. A Vicenza si forma il gruppo storico. Con Mimmo Di Carlo, Fabio Viviani e capitan Giò Lopez. I quattro moschettieri. Murgita e Viviani protagonisti di un programma radiofonico âAttenti a quei dueâ e con Mimmo Di Carlo sono in vacanza a Londra mentre avviene il passaggio di proprietĂ della societĂ allâEnic. âQuasi quasi andiamo a vedere i nuovi padroniâ si dicono. Un legame forte tra compagni, âcon un grande senso di appartenenza ai colori biancorossi che erano parte di noiâ ricorda. Ă lĂŹ che diventa speciale il legame con Di Carlo, che vorrebbe Murgita a Mantova quando lo allena: âmi rinfaccia ancora di non aver accettatoâ. Le strade si incrociano comunque, dopo i due anni di Murgita in panchina a Rapallo nei Dilettanti. âMi sono serviti come esperienza formativa, ho imparato moltoâ. CosĂŹ arriva al Mantova come secondo di Di Carlo. E da lĂŹ inizia una nuova storia. Parma, Chievo Verona, nel 2010 alla Sampdoria e dallo scorso anno nuovamente al Chievo. âVicenza? Non è detto che non si possa tornare a fare imprese come la nostra. Dipende sempre dalle motivazioni. Allora coincise tutto: organizzazione societaria e tecnica, il riavvicinamento della gente alla squadra⌠Ancora oggi mi stupisco quando su internet vedo tra le stagioni migliori del Vicenza le nostre. Insieme a quelle di Paolo Rossi e del Real Vicenza. E pensare che tifavo per la squadra di G.B. Fabbriâ Corriere Vicentino |
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vicenza
Roberto Murgita
Scheda Roberto Murgita allenatore 2004-2005 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2010 2010-2011 2011-
biancorossa
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a ripreso con la videocamera la sua casa a Vicenza prima di lasciare la cittĂ . Era lâestate del 1997 e Roberto Murgita, dopo i successi ottenuti in biancorosso (la serie A e la Coppa Italia), viene ceduto al Piacenza. Per lui, genovese doc, classe 1968, che proprio a Vicenza ha raggiunto il top della carriera, un passaggio inaspettato. âIl distacco per me, rispetto ad altri compagni, fu molto piĂš traumatico â racconta â mi sentii in qualche modo tradito dalla societĂ . Non pensavo di essere sul mercato, mi sentivo importante per la squadra soprattutto quando si doveva rinunciare a giocatori come Lopez, Sartor, Maini. Invece fui oggetto di scambio per arrivare a Luiso. Non la digerii. Poi col tempo capii che câera una ragione economica e per trovare un altro attaccante che facesse gol lâunico modo era uno scambio. Ricevetti una chiamata di Guidolin, un attestato di stima che mi consolava in qualche modoâ. Del resto staccarsi da Vicenza significava lasciare qualcosa di importante. La carriera calcistica di Murgita (Genoa, Legnano, Pro Vercelli, Massese e ancora Genoa) è esplosa proprio qui. âArrivavo dopo quasi nove mesi di panchina a Genova e quindi con tutte le motivazioni possibili. Ă stato Gasparin a portarmi a Vicenza. Ero al calcio mercato per firmare con lâAncona quando arrivò la proposta della societĂ biancorossa e, ricordando il calore dello stadio e dei tifosi visto con la Massese, accettaiâ. Roberto Murgita arriva a Vicenza in serie B nel 1994, fresco di matrimonio con Emanuela, e in biancorosso diventa Roby Bum Bum. âDopo unâestate ricca di gol e di promesse, parte il campionato e⌠blocco totale, non riesco a segnare. Poi saranno 19 + 1, quello non visto contro lâAncona per un buco nella reteâ. Tante soddisfazioni. La promozione, lo stadio carico, trainante. E poi in A contro il Milan, la vittoria sulla Juve. Il 2 a 0 con la Lazio di Zeman. E ovviamente la Coppa Italia. âIl mio gol in semifinale col Bologna al Menti. E poi la sofferenza del ritorno, io ero squalificato. Ricordo la gioia di Cornacchini che
Rapallo Ruentes Rapallo Ruentes Mantova (Vice) Parma (Vice) Chievo (Vice) Samp. (Vice) Chievo (Vice)
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Siamo a Lonigo in via Macello n° 30
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