Coolclub.it n.25 (Maggio 2006)

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Coolibrì

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Passare l’inverno Olivier Adam Minimum Fax ****

La notte non può durare per sempre, come le stagioni fredde del resto. Molte vite si muovono sotto lo stesso cielo, si muovono dentro scenari simili. E gli inverni come le notti della vita sono momenti e condizioni a cui l’uomo cerca di reagire frazioni di esistenza destinate a passare. Accanto ai vincitori e ai lieto fine ci sono i vinti o semplicemente la gente normale che vive storie a un passo tra buio e luce, in un crepuscolo incerto, un passaggio che non capisci se è tramonto o alba. Nei suoi nove racconti Olivier Adam è capace di dipingere con essenzialità e vividezza altrettante vite. Gente normale che si muove sotto lo stesso cielo plumbeo e aspetta giorni migliori, uomini e donne che nascondono un dolore, un rimpianto, ma che svelano alla fine una speranza un attaccamento alla vita che li porta a continuare, la speranza che ci saranno stagioni della vita migliore. Questo è passare l’inverno, una galleria di personaggi, nove storie che consacrano Adam come una delle penne più giovani e interessanti della letteratura francese. Osvaldo Piliego

L’insegnante di inglese R.K. Narajan Guanda *****

Nulla è per sempre, neppure la morte. Realizzazione intensa, pensiero pesante, frutto di uno sconvolgimento interiore frenetico e sofferto. Perché questa opera di Narajan è soprattutto la cronaca lenta e lieve di una crescita personale assolutamente necessaria. Il protagonista, Krishna, è un insegnante di letteratura inglese. La sua quotidianità si consuma tra le mura di un college, in un’India ancora assoggettata all’impero britannico, e le lettere impregnate di essenza di gelsomino della moglie lontana. Su sollecitazione dei parenti, i due coniugi si riavvicinano costruendo d’un colpo una mai provata esistenza comune, all’inizio serena, colma della vivacità della loro piccola creatura, Leela, e forte di odori tipici e profumi preziosi. Ma la ricerca di una nuova casa, più bella e a dimensione di piccola famiglia, inquina il corpo di Susila, la splendida moglie, con una malattia improvvisa e feroce, prima scambiata per una malaria complicata ma guaribile, e poi manifestatasi in tutta

la sua gravità di tifo resistente ad ogni tipo di cura. Muta così il corso leggero delle cose, e la morte compare ad appesantire gli animi, a spegnere i sorrisi, ad impedire alle fragranze di spandersi nell’aria come appena poco tempo prima. Un medium bizzarro e il direttore di una scuola d’infanzia giungono all’improvviso nel silenzio in cui padre e figlia ormai abitano rassegnati, a restituire il senso perduto della vita. I nodi fatti ad arte dalle ansie e dalle aspettative del mondo iniziano a sciogliersi con levità, e così le esistenze dei protagonisti. Non per caso l’autore ha fatto incontrare tra le parole due culture distanti come quella inglese ed indiana, per carpire e svelare la lontananza intellettuale imposta dalle vicende storiche . Nell’attesa che vengano sciolti anche i nodi malamente intrecciati dagli affanni politici, nel nome della difficile convivenza tra le differenze. Il Passo del cammello

Dies Irae

Giuseppe Genna Rizzoli ****

Tutto inizia nel giugno del 1981, quando a Vermicino Alfredo Rampi, 6 anni, viene trovato incastrato in un pozzo artesiano. Diciotto ore di diretta televisiva raccontano la sua drammatica fine trasformandolo in un’icona mediatica: Alfredino. Evento che trasforma cinquanta milioni italiani in cinquanta milioni di spettatori italiani. Nelle stesse ore: la scoperta delle liste della loggia P2, il processo Calvi, l’edificazione della città satellite di Milano 3 a opera dei fratelli Berlusconi. La storia diviene pellicola capillare che s’insinua tra le trame del romanzo che ha come protagonista non solo Giuseppe Genna, che nel suo alloggio abusivo e claustrofobico usa un congegno per l’intercettazione della voce dei morti, e scrive un libro segreto, il Dies Irae, appunto, nel quale profetizza le sorti della specie umana, fino all’estinzione del pianeta, ma anche Paola C. che, in fuga da un indicibile dramma, attraversa il tetro sottobosco tossico di Berlino e la scena psichedelica di Amsterdam, e Monica B. che vive la parabola ben poco spirituale della buona borghesia milanese. La storia dell’Italia degli ultimi 25 anni diviene una sorta di materasso a molle su cui rimbalzano i drammi assoluti degli attanti che si muovono nello spazio-tempo del romanzo. Ecco quindi l’ascesa al potere di Bettino Craxi, la caduta del Muro di Berlino, i mali oscuri di Tangentopoli, la sequenza dei governi Berlusconi – Centrosinistra – Berlusconi, ma è la storia individuale dei tre protagonisti a colpire. In fondo l’incubo del bambino morto nel pozzo viene utilizzato come valvola simbolica

che piaga con ossessione Paola, Monica e Giuseppe. Dies Irae è un romanzo storico, certo, ma soprattutto un romanzo del dolore privato. Solo la scomparsa dei rispettivi padri determinerà la graduale rinascita dei tre protagonisti. La rinascita richiede una morte. E in questo romanzo Giuseppe Genna muore come uomo e come scrittore, ma, tramite la sua nuova nascita, diviene un altro uomo e un altro scrittore. Rossano Astremo

Officina

AA.VV. Manni Editori ***

La pubblicazione di Officina segna la conclusione del corso di scrittura tenuto lo scorso anno da Livio Romano e Antonio Errico. L’antologia offre una selezione di undici lavori (tra racconti e poesie) di altrettanti autori esordienti. Undici promesse di scrittura di vario tipo, dal fantastico all’abbozzo al racconto più o meno autobiografico, alle quali il lettore può avvicinarsi facilmente. È sempre entusiasmante avventurarsi tra pagine di questo tipo, dove puoi sentire forte l’odore delle speranze e dei risentimenti di chi nella scrittura crede pienamente e comincia a muovere i primi passi. Ed è altrettanto interessante scoprire i vari mondi, o meglio le infinite impressioni dello stesso mondo che ognuno ha, di persone vicine a noi, geograficamente o culturalmente, o che addirittura ci possiamo vantare di conoscere proprio come desiderava Salinger. Anna Puricella

Vienimi nel cuore

Micol Arianna Beltramini Coniglio editore 2006 ****

Tra i tanti libri un libricino. Una bimba che nuota in copertina, lo sfondo viola come i miei calzini. Fa parte della Collana di Coniglio Editore i Lemming, dedicata ai nuovi autori italiani. Lo prendo, e contatto subito Micol. L’autrice. Sei così romantica come appare dal titolo? - le chiedo. “Romantica per scelta e non” - mi risponde - ho bisogno di lasciarmi andare, di credere che tutto sia magico. La vita poi, le esperienze che ho fatto, si sono rivelate più incredibili di qualunque sogno”. Martina, luna e Daniel, Ramona, Orfeo e Euridice, Mar, Ale. Ancora, Tom e Marta, Melotti Junior, l’arrotinoombrellaio, David, Peter e Wendy, Lula


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