Fig 5
tasso di inflazione rispetto al coefficiente di Throughput negli USA 0.1
0.8
0.08
0.7
tasso di Inflazione (lscala sinistra)
0.06 0.6 0.04 0.5 0.02
coefficiente di Throughput (scala a destra)
0.4
0 -0.02
1947
1952
1957
1962
1967
1972
1977
1982
1987
1992
0.3
Appare evidente come il tasso di inflazione degli Stati Uniti segua perfettamente i movimenti del coefficiente di throughput. Dalle figure 4 e 5 possiamo osservare che dal 1947 al 1962 il saggio del profitto si mantiene elevato e che sia il saggio di accumulazione sia il saggio del profitto rimangono stabili. Tuttavia il coefficiente di throughput di tale periodo permane basso e stabile come il tasso di inflazione (e quindi il tasso di disoccupazione). Qundi segue il berve periodo della Guerra del Vietnam che ha provocato un boom dei profitti dal 1963 al 1965, nel quale si verifica un aumento del saggio del profitto ma il saggio di accumulazione aumenta maggiormente e sostanzialmente aumenta anche il coefficiente di throughput – seguito dal tasso di inflazione. Tuttavia dal 1966 al 1982 si verifica un declino del saggio del profitto alla capacità normale seguito dal saggio di accumulazione, ma quest’ultimo diminuisce più lentamente, cosicché il coefficiente di throughput continua ad aumentare ed il tasso di inflazione fa la stessa cosa. E’ solo nell’ultimo periodo che va dal 1983 al 1995 che il saggio del profitto delle imprese supera il tasso di accumulazione, facendo di conseguenza ridurre bruscamente il coefficiente di throughput e nello stesso periodo si può notare che il tasso di inflazione cade anch’esso bruscamente. Nel complesso il coefficiente di throughput funziona molto bene come indicatore della pressione inflazionista nell’economia americana.
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