Confini72

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ECONOMIA

con il vantaggio delle agenzie rappresentato, come detto, dall'impossibilità di introdurre sulla piazza un prodotto finanziario non valutato. La stragrande maggioranza degli azionisti di queste agenzie è, infatti, costituita da giganti specializzati negli investimenti finanziari e nell'assets management, del livello di Capital World Investors, The Vanguard Group Inc., BlackRock Fund Advisors, State Street Global Advisors, ecc. In pratica, dai principali giocatori del mercato obbligazionario e valutario. Le loro fortune finanziarie dipendono, indifferentemente, dalle evoluzioni, al rialzo e al ribasso, della situazione dei mercati finanziari. Non sembra un po' curioso che nessuno, sottolineo nessuno, controlli un tantino più da presso l'operato di questi 'controllori' dei destini di popoli, di Stati, di municipalità, di aziende, senza che qualcuno, colto dal dubbio, intenti causa (con ampio dispendio di tempo, di mezzi e di risorse) per presunti danni che l'opera di quei 'controllori' gli ha procurato? Mi viene in mente il celebre passo di Giovenale, a feroce attacco dei vizi delle donne, romane e non, ricche e povere, nobili e plebee, secondo lui tutte corrotte e depravate. A cominciare da Messalina: Pone seram, cohibe, sed quis custodiet ipsos custodes? Cauta est et ab illis incipit 1 uxor." . "Spranga la porta, impedisci di uscire, ma chi sorveglierà i sorveglianti? La moglie è astuta e comincerà da quelli.". Il fatto è che non esiste un'autorità in tal senso e sembra che, paradossalmente, a nessuno interessi costituirla. A livello internazionale, non certo al FMI, in tutt'altre faccende affaccendato, sospinto dalla caleidoscopica Legard. A livello comunitario, non certo alla BCE e alla giovane EBA, l'Autorità bancaria europea. A livello nazionale, non certo alla Banca d'Italia la quale, per bocca del suo Governatore, di fronte al caso MPS ha dichiarato di non essere la 'polizia'. infine, a livello borsistico, non certo alla CONSOB che sembra perdersi tra la audaciaE,temeraria igiene spirituale velocità della sequenza degli indici, le frecce rosse e verdi e il loro senso. Eppure, a ognuno dei citati organismi competerebbe il 'controllo'. Per semplice curiosità mi chiedo quale potrà essere il rating della Francia, detentrice della doppia A, dal momento che le riforme, premiate negli intenti dalle società di rating non sembra decollino a causa di scapestrati cittadini con un pittoresco gilet; o quello della Germania, in possesso della tripla A per la sua affidabilità, compromessa tuttavia da un futuro incerto e da una previsione di crescita dimezzata. In ogni caso, per i 'controllori' chissà se una visita oculistica, oppure una seduta dal logopedista o almeno il ripasso del greco (antico, visti gli svarioni sul moderno) possa servire allo scopo. Francesco Diacceto

Nota: Giovenale - Satire, VI, O31-O32

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