FUTURO n. 49 - OTTOBRE 2020

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Supplemento di “Fare” N. 49 ottobre 2020 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015

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futuro GI G I O VA N I IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO

TEDx compleanno in piazza Maggiore

La cena per ringraziare medici e infermieri


sommario

VARIE

Michele Poggipolini

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La grande cena in piazza Maggiore per ringraziare medici e infermieri

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Luxottica è l’ennesima vittima 10

Care Colleghe e cari Colleghi, Questo mio editoriale vuole aprirsi con una ragionevole convinzione: l’ottimismo, come contrario di malcontento e lamentela, rappresenta per noi imprenditori un salto culturale, non un mero giudizio favorevole su possibili scenari economici. La voglia di fare che ci contraddistingue ha bisogno più che mai di nuova benzina, dobbiamo riscoprirci tenaci e visionari, allo stesso tempo concreti. L’approccio ottimista deve spiegarsi, senza dubbio, nei confronti delle future generazioni. Troppo spesso ci ripetiamo che i giovani diventeranno il cuore pulsante delle nostre imprese, troppo spesso auspichiamo un passaggio generazionale che porti naturalmente il nostro prodotto/servizio fuori dalle sabbie mobili di alcuni mercati storici. Nei fatti però pretendiamo che qualcuno crei un fantomatico ponte tra la nostra visione di futuro e quella dei giovani. Sia chiaro, non do particolare importanza ai confronti che girano online tra le “big” statunitensi, guidate da illustri e capaci digital disrupters, e le nostre aziende leader, capitanate da grandi e altrettanto capaci imprenditori di lungo corso. Ogni mercato ha le sue dinamiche, ogni tessuto sociale le sue peculiarità, ogni metodologia imprenditoriale le proprie sfumature organizzative. Quindi, non sono a spendere un elogio qualunquista al cambiamento, affermo con forza il bisogno di dialogo. Come imprenditori dobbiamo rilevare le problematiche che ingabbiano il talento dei nostri ragazzi, pronti a seguire diversificazioni di mercato con coraggio e perseveranza, spingendo la propria impresa in un contesto attrattivo per i giovani talenti. La stessa trasformazione digitale è un percorso di ottimismo nel lungo periodo. Lo smart working ci regala tempo da fare nostro, rende le dinamiche lavorative meno concentrate e, nonostante le numerose problematiche che porta in pancia, può essere approcciato come un cambiamento positivo. Dal punto di vista normativo penso ci si debba concentrare sulle soluzioni ibride. Il manifatturiero può lavorare per obiettivi, ma è importante mantenere un concetto di squadra e comunione legato alla presenza fisica, il confronto è il terreno fertile per la generazione del valore. Per questo motivo penso che gli eventi live possano tornare ad essere, nel rispetto delle regole, una fonte di ispirazione irrinunciabile. Abbiamo organizzato dal 18 al 20 settembre il festival della filosofia a Modena e continueremo nei prossimi mesi. Nel nuovo sito dei Giovani Imprenditori Confindustria Emilia e sui nostri canali social potrete trovare tutte le informazioni per partecipare agli eventi e le date dei prossimi appuntamenti. Sono contento di poter ufficializzare una partnership con un player innovativo come Azimut, il prossimo inverno lanceremo un notevole progetto legato alla crescita delle aziende in dinamiche di passaggio generazionale. Tanto entusiasmo quindi per le prossime iniziative, la voglia di ritrovare le nostre certezze ha svelato l’importanza dei sistemi aperti, delle reti di impresa, della contaminazione culturale. Una sfida emozionante, spinta dalla fiducia e dall’ottimismo.

dei cyber criminali

FUTURO - Rivista dei Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Area Centro Supplemento di “Fare” N. 49 ottobre 2020

26/11/1998 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Aut. MBPA/CN/BO/0008/2015.

Direttore Responsabile: Raffaella Mazzali Coordinatori Editoriali: Francesca Villani, Maria Eleonora Missere Redazione: Luca Avagliano, Leonardo Arienti, Ivan Franco Bottoni, Roberta Casetti, Giulia Cataldi, Vittorio Cavani, Stefano Fratepietro Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla stesura degli articoli. Editore: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna

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TEDx decimo compleanno in piazza Maggiore

Direzione e Redazione: Confindustria Emilia Area Centro Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubblicità: FARE S.r.l. - Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Pubbli S.r.l. - Corso Vittorio Emanuele, 113 - 41100 Modena - Tel: 059 212194 - pubbli@pubbli.it Impaginazione: Lorella Luccarini - Confindustria Emilia Area Centro , sede di Bologna Stampa: Labanti e Nanni Industrie Grafiche S.r.l. - Via Giuseppe di Vittorio, 3 - 40053 Valsamoggia - Loc. Crespellano (BO) Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del

ECONOMIA E DIRITTO

Milano candidata per la Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti

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VARIE

Le frontiere e il Covid-19

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La Germania ai tempi del Covid-19

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ECONOMIA E DIRITTO

L’impresa a conduzione familiare e le diverse generazioni

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CULTURA

Gli archivi del futuro

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Luca Avagliano

TED

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varie

decimo compleanno in Piazza Maggiore

Il TEDx Bologna del 2020, tenutosi in Piazza Maggiore il 13 settembre, ha compiuto il suo decimo compleanno! Tema dell’anno: OUTSIDER, un'ispirazione che arriva da Simone Ferriani, speaker di TEDx Bologna 2019: "un piccolo gruppo di persone può cambiare il mondo, lasciatevi trasportare!". Il TEDx Bologna si è svolto in una cornice storica, economica e sociale unica ed irripetibile, conseguenza del mostro COVID 19. Il titolo OUTSIDER non poteva essere dei migliori, perché questo virus che si è insediato nelle nostre case, aziende, ospedali, scuole, strade…utilizzando noi come veicoli di diffusione, ha puntato, o meglio, ha cercato di “estraniarci dalla nostra vita” costringendoci a rimanere barricati in casa, distanziandoci dai

nostri simili, modificando le nostre abitudini. Ci ha confinati dentro le mura domestiche, cercando di farci diventare puri spettatori delle nostre vite attraverso gli schermi che la tecnologia ci ha messo a disposizione durante la pandemia. Eppure, così non è stato… cantanti e musicisti si sono improvvisati a esibirsi sui terrazzi e finestre delle case, coinvolgendo il vicinato; striscioni variopinti hanno colorato le facciate delle nostre case con messaggi di speranza; accensioni di candele sui balconi, per far sentire all’altro che non era solo… inizialmente considerati atteggiamenti esibizionisti o quasi da baraccone, perché fuori dal normale, ma che hanno, in fin dei conti rallegrato e migliorato le giornate di tutti in quei giorni bui… Questo è lo spirito OUTSIDER che intendo io, quello di proporre 3


un atteggiamento seppur diverso, ma positivo, che apporti del cambiamento migliorativo. Il TEDx si è caratterizzato con la presentazione in successione di numerosi personaggi che hanno presentato secondo sfaccettature diverse, la definizione dell’essere OUTSIDER. Luca La Mesa, Social Media Philantropist Dopo aver lavorato nel marketing di Unilever e Procter & Gamble, si è specializzato in strategie avanzate di social media marketing ed innovazioni tecnologiche. Singularity University Ambassador e SingularityU Italy Investor. “Come scoprire il proprio talento? Dobbiamo avere un’innata curiosità. Dobbiamo sperimentare e metterci alla prova per capire per cosa siamo portati e cosa ci viene naturalmente meglio rispetto agli altri. Il talento diventa inutile se non viene “attivato” e se non viene messo a disposizione di qualcosa di più importante, che ci spinga a sfruttarlo a pieno.” Vittorio Martinelli, Mental Manager Bolognese e padre di due bimbe, si e’ sempre occupato di sales e marketing in grandi multinazionali nell’ambito medicale (es. Johnson & Johnson e Medtronic). Oggi ricopre il ruolo di A.D. del colosso giapponese Olympus. La sua passione per la crescita personale lo ha spinto ad occuparsi per anni anche alle neuroscienze, lavorando con i principali neurologi e neurochirurghi italiani, con un focus particolare verso il coaching e la social sustainability. “L’apprendimento è un tesoro che seguirà il suo proprietario ovunque, in Italia è vero o no…? I nemici dell’outsider e dei cambiamenti in generale sono alcuni meccanismi specifici di funzionamento del nostro cervello. Il primo errore, ha a che fare con l’inerzia comportamentale, ovvero la scelta della strada più facile, spesso ancorata alla prima cosa che ci viene in mente. E nel farlo spesso assumiamo comportamenti irrazionali (come rimanere tanti anni in un lavoro che non amiamo)” Marco Landi, ex Presidente Apple e Riscopritore di talenti Marco Landi dopo aver studiato a Bologna ed essere stato ospitato, ai tempi dell’università, in Vescovado dal Cardinale Lercaro, diventando quindi “un ragazzo di Lecarco”, è l’unico manager italiano ad essere stato ai vertici di Apple, è stato direttore generale dell’azienda a metà degli anni ’90. Grazie anche al suo contributo Steve Jobs è tornato in Apple È nato a Chianciano ed ora vive in Francia e fa il consulente. "Se vogliamo davvero creare qualcosa, bisogna mettere l'umano al centro di ciò di cui ci occupiamo" Alfredo Accatino , Outsiderista, creativo e scrittore È uno dei più noti creativi italiani, autore con Filmmaster Events 4

di importanti eventi in tutto il mondo, dalle Cerimonie Olimpiche e Paralimpiche di Torino 2006 a quelle di Expo Milano 2015, ma anche di grandi eventi live e show televisivi. Figlio dell’artista e teorico della didattica Enrico Accatino, con cui ha firmato pubblicazioni sul tema dell’Educazione Artistica (Ciao Arte, Edart), è autore della collana di Libri Outsiders e Outsider2 per Giunti Editore, best seller nel settore della saggistica d’arte (uscito con successo anche in Russia) che punta a riscoprire gli artisti dimenticati del ‘900, aiutando a riscrivere, in parte la storia dell’arte. Ha al suo attivo una lunga produzione editoriale, autore di libri umoristici (Giuro che dico il Falso, Sarò Greve, Gli insulti hanno fatto la storia, Imbecilli) e nell’ambito della comunicazione (Il Dizionario degli Eventi, The Events Master). “Sono perdenti per definizione. Non scelgono mai i luoghi e le date giuste per nascere, creare, amare, morire. Vivono in mondi paralleli. E hanno sempre l’indirizzo sbagliato. Gli outsider sono molti di più di quanti crediamo e hanno storie che aspettano solo di essere raccontate. Per loro, la vita è una variabile impazzita. Sono ancora tra noi e si riproducono: cerchiamoli!” Cinzia Pennesi - music page, Direttrice d’orchestra Direttrice d’Orchestra e di Coro, Pianista, Compositrice, svolge intensa attività concertistica in Italia, Germania, Austria, Spagna, Inghilterra, Grecia, Romania, Svizzera, Yugoslavia, Malta, Russia, Israele, Marocco, Sud America, Corea e New York. Oltre ad Accademia della libellula, che ha fondato e dirige stabilmente, ha diretto Orchestra Sinfonica della Radio-Televisione Serba, Orchestra Sinfonica di Stato di San Pietroburgo, I Solisti Aquilani, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Mozart Sinfonietta; Orchestra del Centro Europeo della Musica, Florilegio Musicale Barocco, Orchestra di Solingen, Orchestra Spontini; Orchestra Sinfonica della Romagna, Orchestra Regionale del Piemonte È stata Assistente musicale di Franco Mannino dal 2003 fino alla sua scomparsa.


Dal 1990 dirige il Coro Polifonico “A. Antonelli” di Matelica Si dedica da anni al Teatro Musicale dirigendo Opere di diversi epoche e stili, dall’Opera contemporanea e del novecento storico al Musical Theatre. Sue composizioni sono edite Raitrade. Ha collaborato in produzioni e spettacoli con Maria Letizia Gorga, Pino Ammendola, Michele Placido, Luca Ward, Roberto Alpi, Giorgio Borghetti, Riccardo Pazzaglia, Elio Pandolfi, Clara Galante, Geppi Cucciari, Elio, Francesca Benedetti, Giovanni Moschella, Alessandro Quasimodo, Mario Cei e Arturo Brachetti e Piergiorgio Odifreddi, Andrea e Ennio Morricone e con i registi Stefano Genovese, Giorgio Gallione, Allì Caracciolo, Gabriela Eleonori Spesso invitata in diversi programmi televisivi, Ha registrato per Rai-uno, Rai-due,RaiTre, Rairadio tre, Sky-TV, Rai-International, Radio Vaticana, Radiotelevisione Serba e inciso per RAITRADE, BOTTEGA DISCANTICA e KHO. Nel 2008 riceve il Premio Marisa Bellisario – Fondazione Bellisario “Quando c’è qualcosa che non capite, provate ad ascoltarla. Quando c’ è qualcosa che non riuscite a dire, provate a cantarla. Ascoltare il silenzio non come un momento di calma e tranquillità ma come un faccia a faccia con l’ispirazione, superando quella paura di rimanere in silenzio che spesso ci fa riempire di rumore la vita facendoci dimenticare che le relazioni si misurano proprio dalla capacità di rimanere a lungo in silenzio mettendosi in ascolto con il non detto” Bassirou Zigani, Cercatore di felicità Bassirou Zigani è nato in Burkina Faso nel 1991. È arrivato in Italia nel 2016 e da quattro anni vive in Provincia di Bologna. È stato il primo dipendente assunto come sarto e artigiano pellettiere nel progetto di moda etica Cartiera, di cui è socio lavoratore. Dal 2017 è iscritto al corso di studi superiori per conseguire il diploma in agraria. Frequenta la compagnia teatrale del Teatro Comunale di Marzabotto, con il quale si esibisce in spettacoli di interesse sociale. “Io avevo voglia di provarci! Io sono arrivato nel 2016 dal Burkina Faso, fuggendo da una situazione pericolosa. Sono passato dalla Libia dove ho lavorato come schiavo e ho subito molte violenze. Sono riuscito a fuggire e ho fatto una traversata con una piccola barca con 150 persone. Siamo stati salvati e sbarcati in Sicilia. Ero impaurito e preoccupato per il futuro. Io devo ringraziare le persone che hanno scommesso su di me, mi auguro che qui tra queste persone ci sia qualcuno che vuole provare a dare una risposta alle speranze anche di tanti altri.”

Andrea Marchesini Reggiani, Creatore di lavoro Laureato in Filosofia e Scienze della Formazione, dopo aver insegnato alcuni anni nella scuola secondaria, nel 1995 ha co-fondato la cooperativa Lai-momo, che opera nel settore dell’immigrazione e nella comunicazione sociale e interculturale, di cui è presidente. Fa parte della redazione della rivista Africa e Mediterraneo e ha gestito progetti di cooperazione culturale con l’Africa, in particolare nel settore della comunicazione e del fumetto. Nel 2013 ha co-fondato la cooperativa sociale Abantu, specializzata nei servizi per l’orientamento e l’inserimento professionale dei migranti e la mediazione linguistico-culturale. Nel 2016 ha creato il laboratorio Cartiera, che forma e impiega richiedenti asilo e persone svantaggiate nel mestiere della pelletteria porta avanti progetti legati alla moda etica e alla responsabilità sociale d’impresa. “L’Italia, negli ultimi 6 anni, ha visto arrivare persone che sono considerate degli outsider, presenti nella società senza farne veramente parte: sono i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale. È diffusa l’opinione che al massimo possono ricevere assistenza, ma vengono spesso percepiti come persone “fuori dal recinto”. È possibile lavorare con loro per creare nuovi contenuti e generare valore affrontando i problemi da prospettive inedite? Un’impresa innovativa e stimolante, per niente facile: far lavorare per il settore della moda persone che normalmente sono impiegate in lavori non qualificati. I presupposti? Sostenibilità economica dell’impresa sociale Essere aperti al nuovo Prendere in carico le vulnerabilità dei lavoratori con uno sguardo sempre aperto al territorio” Lorenzo Bernardi, Pallavolista del secolo Lorenzo Bernardi (Trento, 11 agosto 1968) è un allenatore di pallavolo ed ex pallavolista italiano, di ruolo schiacciatore. Nel 2001 è stato eletto dalla FIVB “Miglior giocatore di

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pallavolo del XX secolo” assieme allo statunitense Karch Kiraly, ed è per questo considerato il pallavolista più forte di tutti i tempi oltreché un simbolo della cosiddetta generazione di fenomeni. “Un vero outsider ha il coraggio di andare contro la propria idea di coerenza, di abbandonare un pezzo di sé stesso e di entrare in una zona cieca, fiducioso nelle proprie capacità e nella propria vocazione. L’eccellenza non è una virtù, ma un’arte che si acquisisce con l’abitudine a fare le cose sempre al massimo livello, ed oltre.” Valentina Sumini, Architetto Spaziale Valentina Sumini è Space Architect e ricercatrice al MIT Media Lab nel Responsive Environments Research Group e Space Exploration Initiative. La sua attività di progettazione si è focalizzata sullo sviluppo di design e architetture volte a consentire la vita in condizioni estreme sia sulla Terra che in orbita (Low Earth Orbit), sulla Luna e Marte. La sua ricerca in Space Architecture si è dedicata all’ideazione di nuovi metodi di progettazione computazionale multi obiettivo, per valutare la performance degli habitat extra-planetari in fase di design, di vision per ecosistemi di villaggi lunari e città marziane, di wearable soft-robotics per migliorare la mobilità e la sicurezza degli astronauti in microgravità e durante Extravehicular Activity (EVA), e di tecniche di estrazione per l’utilizzo di risorse in situ (In Situ Resources Utilization). La sua passione per l’esplorazione spaziale risale al 2009 quando per la prima volta ebbe l’occasione di progettare un hotel sulla Luna, MOOREA, con l’Alta Scuola Politecnica, per democratizzare l’accesso allo spazio ai turisti. Nel corso degli anni ha sviluppato più in profondità studi che sono stati applicati in diversi scenari ottenendo riconoscimenti in diverse competizioni organizzate da enti privati e agenzie spaziali internazionali: MARINA uno Space Hotel orbitante in Low Earth Orbit attorno alla Terra (NASA RASC-AL Competition 2017), Redwood Forest una citta’ su Marte con il suo Mars Habitat W.A.T.E.R. (Mars City Design Competition 2017, IASS 2018), BEAVER una serra su Marte (NASA Big Idea Challenge 2019), H.Y.D.R.A. un sistema di estrazione di ghiaccio e acqua

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dal permafrost marziano (NASA RASC-AL Competition 2018), il Moon Village in collaborazione con lo studio Skidmore, Owings & Merrill e l’European Space Agency, e SpaceHuman un esoscheletro soft robotic testato durante un volo a Zero-G organizzato nel 2019 dal MIT Media Lab – Space Exploration Initiative. Al momento è anche Visiting Professor al Politecnico di Milano per il primo corso in Italia di Architecture for Human Space Exploration e lavora nel gruppo di ricerca e sviluppo del Coesia Engineering Center. “La Space Architecture si pone l'obiettivo di migliorare, anche psicologicamente, le esperienze di confinamento che gli astronauti dovranno affrontare considerando tutte le necessità psico-fisiche dell’uomo. L’idea è di costruire un’intera ‘città’ in grado di proteggere gli astronauti ancor prima del loro sbarco su Marte.”

Annalisa Malara, Medico Dirompente e Cavaliere del Lavoro Annalisa Malara (Cremona 1982), medico chirurgo, si è specializzata in Anestesia e Rianimazione all’Università di Pavia. Dopo la formazione presso il Policlinico San Matteo di Pavia ha prestato servizio come anestesista rianimatore prima all’Ospedale civile di Vigevano e, attualmente, all’Ospedale Maggiore di Lodi, cui afferisce anche la struttura ospedaliera di Codogno. Qui Annalisa era di turno il 20 febbraio 2020, quando venne ricoverato quello che si sarebbe in seguito rivelato come il primo caso accertato di Covid-19 in Italia. Annalisa vive a Lodi e ama molto la montagna e gli sport. A ottobre uscirà per Longanesi “In scienza e coscienza”, il suo primo libro. “A quella volta in cui si è portata avanti quell'ipotesi così remota e improbabile, ma che poi si è rivelata essere l’idea vincente. Bisogna aver fiducia in sé stessi, certo, ma bisogna soprattutto avere la volontà di perseguire quell'idea. Anche se non è la più semplice. Anche se non è prevista. A volte anche se è ritenuta impossibile. Abbiamo dato il massimo per curare un unico malato, una singola persona, decidendo di non fermarci alla decisione più facile ma di andare avanti. Abbiamo permesso a tutti gli altri di proteggersi dal virus.”


perdendoci la possibilità di scoprire l'attimo "wow". La paura è fatta di chi tifa sempre per gli eroi. Stasera cambiamo prospettiva" Andrea Pauri, curatore di TEDxBologna, il nostro decimo compleanno. Celebriamo insieme un tema speciale, Outsider, un'ispirazione che arriva da Simone Ferriani, speaker di TEDXBologna 2019: "un piccolo gruppo di persone può cambiare il mondo, lasciatevi trasportare!". Grazie per essere qui con noi. “Per tutto quanto hanno sostenuto i vari ospiti, ognuno di noi seduto qui, oggi, in Piazza Maggiore che sta partecipando a questo evento è da considerarsi un OUTSIDER, commenta Andrea Pauri curatore del TEDx Bologna2020” visto il periodo che stiamo affrontando”. Fausta Belli e Danilo "Maso" Masotti - Quello degli Ognuno di noi accetta la sfida nei confronti del Covid 19 Umarells e tanto altro, presentatori di TEDxBologna 2020! combattendola con gli strumenti identificati come idonei a Danilo Masotti (Bologna 1968) agitatore culturale, ex farlo: distanziamento sociale, continuo lavaggio e disinfezione influencer, si occupa di web, comunicazione e social delle mani, eventuali tamponi e test sierologici, dichiarazioni di media marketing. Ideatore e cantante del gruppo rock presenza in luoghi pubblici, mascherina al volto, precludendoci New Hyronja, scrittore, conduttore e autore di di un forte supporto del linguaggio non verbale programmi radio e tv, ha al suo attivo numerose quale la mimica facciale, che si riduce alla sola collaborazioni artistiche a 360°. Ex blogger di espressione degli occhi. fama nazionale, ha concepito i blog di culto Ma ciò non ci spaventa, è una delle tante prove da “Lo spettro della bolognesità” e “Umarells”, da dover affrontare con responsabilità, temperanza “Il cambiamento cui è stato estratto l’omonimo libro (Pendragon e caparbietà… e allora indossiamo mascherine non è mai doloroso; 2007). Per Pendragon ha pubblicato anche Il colorate, inventiamo nuovi modi per salutarci… solo la resistenza al codice Bologna. Guida a luoghi, fatti e persone esempi banali di come porci positivamente cambiamento lo è di una metropoli di provincia (2009), Bologna cit. Buddah (monaco, nell’affrontare disagi e problematiche per poter senza vie di mezzo, insieme a Vasco Rialzo, filosofo, mistico indiano rimanere ad essere noi i veri artefici della nostra (2011), il suo primo romanzo Ci meritiamo 566 a.C. – 486 a.C.) vita. Ma anche esempi più radicati se si pensa tutto®️ (2012), New Gold Dream e altre storie al cambiamento gestionale avvenuto nelle scuole degli anni Ottanta (2013) con Ivo Germano, per accogliere gli studenti, negli ospedali per Ciccionazzi a Chichén Itzá (2014) con Davide Pavlidis, Anche assistere i pazienti, nelle aziende per assicurare la continuità questa è Bologna (2015), Oltre il cantiere: fenomenologia nelle produzioni o ancor più il cambiamento verso il quale tante degli umarells (2016), Buonanotte piccoli umarells (2018). attività produttive si sono indirizzate per fronteggiare la “sfida al Il suo sito internet è www.danilomasotti.com, il suo blog sul covid” per assicurare il lavoro a tanti lavoratori e la vita stessa Fatto Quotidiano è https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/ dell’azienda. Quindi, mi chiedo, agganciandomi a quanto dmasotti/. Su Twitter e su Instagram i suoi aggiornamenti detto da Andrea Pauri: sono su @umarells. Su LinkedIn No. Su facebook gestisce il “non siamo tutti degli outsider, quando ci poniamo in modo BLOG BAR “Lo spettro della bolognesità” e si diverte a creare diverso dinanzi a situazioni e circostanze che sono state #dibattiti. Nel settembre 2017 il suo lavoro sugli umarells ha sempre viste attraverso un’unica e sola ottica? “ ottenuto un importante riconoscimento: ha infatti vinto il 45° Questo è lo spirito che dobbiamo adottare…e tenere ben a Premio Satira Politica Forte dei Marmi – Premio Pino Zac. mente che: Nell’aprile 2018 agli umarells hanno dedicato una piazza “IL CAMBIAMENTO NON È MAI DOLOROSO; SOLO LA che prima che ci fosse il covid era piena di turisti da tutto il RESISTENZA AL CAMBIAMENTO LO È – cit. Buddah (monaco, mondo. filosofo, mistico indiano 566 a.C. – 486 a.C.)” Fausta Belli: comunicatrice per lavoro e per passione, …e che ci crediate oppure no, questa è la frase scelta dal speaker radiofonica, conduttrice di eventi culturali e musicali. calendario filosofico di domenica 13 settembre 2020 quasi ad L’abbiamo già conosciuta in occasione dell’ultima edizione accentuare quello che poi si sarebbe detto in questa bella ed del tedx di Bologna. Tra IN E OUT preferisce sempre... istruttiva serata del TEDx Bologna 2020. OUTSIDER "Nella vita siamo abituati ad avere tutto sotto controllo,

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Ripartire dopo il Covid

La grande cena in piazza Maggiore per ringraziare medici e infermieri Un evento partito dai campi da tennis nel pomeriggio e proseguito sotto le stelle nella meravigliosa cornice di Piazza Maggiore per raccontare tante storie di sport con ospiti e personaggi legati alla città di Bologna e non solo. L’evento, volto a ringraziare doverosamente il personale sanitario che si è impegnato in questi mesi nell’emergenza Coronarivus, è proseguito con la raccolta fondi in favore degli ospedali cittadini. Mercoledì 2 settembre l’iniziativa intitolata “Ripartire dopo il Covid, storie di sport” è stata promossa dalla Regione EmiliaRomagna e dal Comune di Bologna con il supporto di: Alleanza delle Cooperative, Ascom, Cia, CNA, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confesercenti, Unindustria Emilia. Il maltempo non ha fermato questa magnifica iniziativa che è partita proprio sui campi di terra rossa della Virtus Tennis 8

Bologna con ospiti i grandi Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta, i due tennisti più vincenti d’Italia. Per l’occasione il presidente della Virtus Tennis, Aldo Maria Beretta, accanto al presidente della SEF Virtus, Cesare Mattei, all’ex direttore di Rai sport e ideatore dell’evento Paolo Francia e all’ex maestro del club e giudice di sedia Lele Spisani, hanno consegnato a Pietrangeli e Panatta una targa commemorativa con sopra riportata la foto di quell’abbraccio conclusivo della partita che 50 anni fa segnò un’epoca. I festeggiamenti sono proseguiti in Piazza Maggiore, teatro dell’evento, con un grande palco su cui si sono susseguite molte importanti figure come il presidente FIP Gianni Petrucci, il ct azzurro Meo Sacchetti, il presidente della Fortitudo Christian Pavani, l'ad della Virtus Luca Baraldi, il coach bianconero Sasha


Eleonora Missere

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Djordjevic e per il mondo del calcio Arrigo Sacchi, l’ad del Sassuolo Giovanni Carnevali e quello del Bologna Claudio Fenucci. Gli ospiti hanno seguito lo spettacolo con una cena placée su prenotazione che ha contato circa 400 persone nel rispetto delle regole di distanziamento e sicurezza. Una parte dei posti è stata riservata gratuitamente a medici e infermieri. A chiudere la serata le dichiarazioni dell’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffele Donini:"Lo sport è una continua ripartenza, ogni gara, ogni partita è un nuovo inizio in cui mettersi alla prova. Anche la comunità emiliano-romagnola, dopo i drammatici mesi dell’emergenza, si trova ora nella condizione di ripartire e abbiamo pensato che non poteva esserci metafora migliore di quella sportiva per esprimere lo spirito con cui affrontare questo momento. Non potevamo non accogliere la proposta lanciata da Romano Prodi, una proposta che ha molto a che fare con lo spirito di questa terra solidale e accogliente. Lo abbiamo fatto, organizzando questa serata nel cuore del capoluogo regionale, per rivolgerci ai cittadini bolognesi e idealmente a quelli di tutta l’Emilia-Romagna. Un modo per ritrovarci insieme come comunità, per esprimere ancora una volta il nostro grazie ai tanti medici, infermieri, personale sanitario che si sono prodigati per il bene comune e per lanciare a tutti un messaggio di fiducia e di speranza. Insieme possiamo farcela: più forti, più tenaci, ma anche più solidali e più uniti". E a seguire le parole di Matteo Lepore, assessore alla Cultura, turismo e promozione della città del Comune di Bologna che definisce la serata del 2 settembre 2020 come una serata speciale: “Daremo un messaggio di ringraziamento e di accoglienza: da Piazza Maggiore al resto del mondo, Bologna c’è. C’è stata, accanto alle persone nel culmine dell’emergenza grazie al lavoro di tanti e tante, c'è oggi che occorre ricostruire in modo intelligente un'economia territoriale. Ci troviamo in piazza per dire ‘grazie’ al personale sanitario impegnato nell'emergenza Covid, ma anche per stare vicini al mondo delle imprese e del lavoro che soffre in questa fase di emergenza." E’ stata una serata sotto le stelle dedicata alle eccellenze dello sport, delle imprese e della gastronomia, dopo due mesi di cinema all'aperto che hanno illuminato il centro storico.

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Luxottica è l’ennesima vittima dei cyber criminali Ancora una volta il made in Italy è sotto attacco. Ancora una volta a farne le spese è una delle eccellenze dell’industria Italiana leader mondiale nel suo settore, Luxottica. Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche come “Il Gazzettino” e “Key4biz”, l’attacco informatico sarebbe iniziato domenica

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20 settembre e avrebbe impattato la quasi totalità dei sistemi informatici rendendo impossibile la produzione delle fabbriche a livello mondiale, tanto da costringere a rimandare a casa un gran numero di dipendenti per l’impossibilità di poterli far lavorare, dall’Italia alla Cina,


Stefano Fratepietro

varie

una vera e propria crisi globale. Le tecniche d’attacco utilizzate sembrerebbero le stesse, cioè lo sfruttamento di vulnerabilità informatiche non correttamente gestite che hanno permesso agli attaccati di raggiungere il cuore dei sistemi informativi aziendali e lanciare un ransomware, cioè il virus informatico che cifra i dati rendendoli inutilizzabili salvo pagamento di un riscatto. Il tutto a pochi giorni dall’importantissimo accordo raggiunto con Facebook, dove l’azienda di Mark Zuckerberg ha annunciato una partnership con Luxottica per rilasciare il suo primo paio di occhiali intelligenti nel 2021. “Dopo aver trascorso del tempo con il loro team e aver visitato la loro fabbrica, sapevo che erano il partner giusto per noi per aiutare a portare la migliore tecnologia insieme ai migliori occhiali”, queste sono state le parole di Zuckerberg in un live streaming da Facebook Connect, l’evento online focalizzato sui prodotti di realtà virtuale e aumentata. Recentemente anche Geox è stata vittima di un attacco informatico praticamente identico che ha paralizzando i sistemi del suo quartier generale, provocando ingenti disagi, sia alle attività produttive che agli stessi clienti. Ma chi sono questi cyber criminali? Secondo alcuni studi, si tratta di un gruppo di cyber criminali organizzato che prende di mira le sole aziende che hanno sottoscritto una polizza cyber con importanti coperture assicurative a seguito di un attacco informatico. Tale studio trova conferme a seguito di una serie di testimonianze di aziende IT che sono state chiamate a gestire le comunicazioni con i cyber criminali che, a fronte del rifiuto di un pagamento milionario del riscatto, hanno avuto una secca risposta che gli intimava al pagamento della cifra senza alcuno sconto perché “tanto sappiamo che avete una polizza che vi copre questo danno”. Quindi? E’ diventato deleterio stipulare una polizza cyber perché si diventerebbe azienda target? Assolutamente no. E’ deleterio stipulare una polizza senza aver alcun approccio alla cyber security. Purtroppo vengono stipulate polizze che assicurano il rischio da attacchi informatici con la stessa competenza con cui vengono stipulate le polizze rc auto. Con tutto il rispetto per gli assicuratori delle polizze per la responsabilità civile, le polizze cyber necessitano di tutt’altro tipo di approccio che deve inquadrare la polizza cyber soltanto come tassello finale di un percorso di gestione del rischio informatico che porti ad appellarsi alla polizza cyber solo per i rischi non gestiti o accettati. Nel panorama italiano sono veramente pochissime le aziende che stipulano una polizza cyber e che allo stesso tempo hanno l’esatta percezione delle problematiche aziendali legate agli attacchi informatici. Quanto accaduto deve continuare a far riflettere tutti gli imprenditori su tematiche che ad oggi sono ancora sottovalutate sia dal management che dagli stessi collaboratori aziendali. Basti vedere cosa è successo di recente a CEFLA o qualche anno fa alla Bonfiglioli. La non consapevolezza legata alle problematiche di cyber security e la stipula di polizze assicurative fatte senza alcuna cognizione di causa porta l’imprenditore all’eseguire pessime scelte operative con piani di investimento sbagliati e senza alcun ROI (ritorno dell’investimento). Non è solo una questione di acquisto di soluzioni software o hardware che dicono di difendere il proprio sistema informativo aziendale, perché la sola installazione ed uso non porta assolutamente alcun vantaggio in termini strategici ed operativi e di sicuro non va a mitigare alcun tipo di rischio visto che spesso questi acquisti vengono fatti senza avere la benché minima idea di quali siano i rischi da mitigare. Per iniziare a risolvere questi tipi di problematiche dobbiamo assolutamente partire dalla consapevolezza dei rischi da parte dell’imprenditore e dei suoi dirigenti, perché affrontare con superficialità problematiche di questo tipo si corre il rischio di subire attacchi informatici come quelli di Luxottica e delle tante altre aziende colpite in questi anni da attacchi informatici, o di ritrovarsi qualche milione di euro in meno sul conto aziendale senza capire cosa sia realmente successo, come accaduto a Wirecard, azienda tedesca quotata in borsa che recentemente ha dichiarato di non saper giustificare la scomparsa di due miliardi di dollari dai propri conti correnti.

11


Milano candidata per la Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti Un primo passo verso l’assegnazione, ma il cammino è ancora lungo 12


Giulia Cataldi

economia e diritto

L’Accordo che istituisce il Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) rappresenta una rivoluzionaria riforma del diritto brevettuale in ambito europeo ed è un trattato internazionale mediante il quale si è creato un sistema giurisdizionale internazionale comune agli stati aderenti (buona parte dei paesi dell’Unione Europea) con lo scopo di assicurare una tutela uniforme ed unitaria nei paesi aderenti. In estrema sintesi, il TUB è stato creato per la composizione delle controversie relative ai brevetti europei e ai brevetti europei con effetto unitario ed è composto da un tribunale di primo grado e una corte d’appello. Nonostante il sistema fosse già pronto per entrare in vigore anni fa, la Brexit ha bloccato sostanzialmente sia l’introduzione del Tribunale Unificato dei Brevetti sia l’istituzione dei Brevetti Europei con Effetto Unitario. Infatti, nonostante il Regno Unito avesse ratificato l’Accordo TUB prima della Brexit e Londra fosse assegnataria della sede centrale specializzata nel settore farmaceutico, life science, chimica e metallurgia, sono sorti numerosi dubbi relativi all’opportunità di mantenere tale sede collocata a Londra a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Questo scenario e anche i recenti sviluppi con la sostanziale rinuncia da parte del Regno Unito di partecipare all’Accordo TUB hanno reso di fatto vacante la divisione della sede centrale del TUB inizialmente destinata proprio a Londra e con un ruolo da protagonista assoluto. Dopo una lunga attesa e pressioni da parte degli operatori del settore, il 10 settembre scorso la Presidenza del Consiglio ha presentato l’auspicata candidatura di Milano come sede per ricollocare la terza divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) inizialmente destinata a Londra. La candidatura di Milano rappresenta una importante opportunità per il rilancio economico non solo della città di Milano ma anche di tutto il paese. A riguardo, si valuta un indotto da 300 milioni di euro all'anno, un milione di posti di lavoro altamente qualificati e la possibilità di rientro di cervelli in fuga, senza contare l’evidente vantaggio logistico per le aziende italiane impegnate nei settori di riferimento

sede di Londra tra le sedi centrali già designate di Monaco d Baviera e di Parigi, oppure si ipotizza l’Olanda. Pertanto, è fondamentale che la candidatura di Milano continui ad essere sostenuta e promossa per l’interesse delle imprese italiane ed il rilancio economico dell’Italia. Per il prossimo futuro, il comitato preparatorio del TUB ha confermato la volontà degli Stati partecipanti di assicurare l'entrata in vigore del TUB non appena sarà completato l'iter delle ratifiche, e auspicabilmente già agli inizi del 2021. Per consentirlo, è stata approvata una provvisoria ridistribuzione di competenze della sede di Londra fra le sedi esistenti di Parigi e Monaco di Baviera, a condizione tuttavia che si tratti di una soluzione di breve periodo, in attesa che l'accordo entri in vigore e che l'Italia possa avviare, d'intesa con gli altri Stati firmatari, la procedura di modifica dell'accordo

della sezione specializzata (farmaceutico, life science, chimica

per includervi Milano quale terza sede della divisione

e metallurgia) in caso di contenzioso.

centrale Tribunale. In ogni caso non si può dare per scontata l’assegnazione di Milano, dato che altri paesi hanno mostrato

Tuttavia, è bene ricordare che la candidatura di Milano è solo

l’interesse a vedersi assegnata questa divisione del TUB e

un primo passo verso il percorso di assegnazione e che Milano

la provvisoria ridistribuzione di competenze tra Parigi e

non è l’unica possibile candidata per l’assegnazione del TUB,

Monaco di Baviera potrebbe facilmente trasformarsi in

a tale proposito si è parlato di una definitiva spartizione della

assegnazione definitiva. 13


Le frontiere e il Covid-19

14

Agosto ha portato molti Italiani a muoversi, sicuramente meno

persone che si sono messe in viaggio nonostante la febbre

di prima, per motivi di vacanza. Abbiamo visto tutti susseguirsi

alta.

le disposizioni varie in tema di rientri da uno stato all’altro ma

Molte persone ignoravano anche di dover indicare il punto

anche dalle isole alla terraferma.

di arrivo nell’isola, il tutto anche per regole aggiornate molto

Chi ha scelto di viaggiare per piacere ha potuto scegliere

di frequente il tutto per adattarsi all’andamento dei contagi.

dove andare anche in base alla convenienza delle regole al

Chi ha viaggiato per lavoro invece e non ha potuto scegliere

rientro, per citare alcuni paesi e dare qualche dato:

dove andare e ha trovato una situazione completamente

Francia, quasi 5000 casi al giorno nel mese di agosto,

differente, il nostro caso è un rientro dalla Romania, stato

richiesto al rientro solo il tampone all’ingresso oppure fatto 48

per il quale, oltre al tampone obbligatorio, è necessaria una

ore prima dell’arrivo in Italia, per la Spagna lo stesso tipo di

quarantena fiduciaria di 14 giorni.

profilassi e anche lo stesso numero di casi.

Profilassi più che giusta per proteggere familiari, amici e

Stessa cosa dicasi per le Isole, molti di noi hanno almeno un

soprattutto i collaboratori.

amico che si è imbarcato per la Sardegna senza esibire il

Abbiamo seguito tutto il protocollo richiesto ovviamente ma

necessario tampone e a molti non è stata misurata nemmeno

ci siamo trovati di fronte a più di un paradosso e abbiamo

la febbre nell’imbarcarsi sul traghetto, storia quotidiana di

potuto vedere da vicino tutto il percorso usato per contrastare


Ivan Franco Bottoni

questa pandemia. La parola ricorrente (che fa venire i brividi) è fiducia, tutto il sistema è basato sulla fiducia che la persona che viaggia di fatto si autodenunci, se non parte questo primo tassello, tutto il sistema di fatto non esiste, Fiducia e buon senso, nonostante il nostro viaggio in macchina, nonostante ad ogni singola frontiera siamo stati fermati, nessuno ha veramente “aperto un fascicolo” sul nostro transito o abbia tenuto traccia dei nostri spostamenti, o anche solo abbia fatto una comunicazione che abbiamo dovuto fare personalmente e volontariamente. Ci siamo quindi dovuti letteralmente autodenunciare e segnalare il nostro rientro alle autorità, da quel momento è quindi partito un iter semi controllato, anche se con maglie molto larghe. All’uscita dall’Italia, confine con la Slovenia, nessun tipo di posto di blocco ne controllo, all’uscita dalla Slovenia, confine con Ungheria, un timido controllo ma con i documenti Italiani nessun problema e nessuna domanda ne in ingresso ne in uscita. Il punto che più ci impensieriva, confine tra Ungheria in ingresso in Romania, dove ancora c’è la frontiera e viene controllata ogni singola auto e ogni singolo passeggero, in quel punto le guardie di frontiere non indossavano nemmeno le mascherine e dopo un veloce controllo dei documenti nessuna domanda o controllo. Dall’altra parte, in Romania, abbiamo trovato un paese in bilico tra il menefreghismo e le misure anticovid. Da una parte quasi nessuno indossa la mascherina (fatta eccezione per i camerieri) dall’altra è stata imposta la chiusura dei locali massimo per mezzanotte e per tutti i locali che hanno un tavoli all’esterno, il divieto di usare posti a sedere al chiuso. Unico luogo effettivamente controllato il supermercato, con obbligo di mascherina, nonostante non ci sia nessun tipo di controllo del numero di persone che vi accedono contemporaneamente, e controllo della temperatura all’ingresso (anche se fatta sull'avambraccio invece che in fronte). Una volta conclusi i lavori ci siamo attrezzati per il ritorno, ci siamo quindi stampati lettere di incarico, documenti di collaudo firmati anche dal nostro cliente e soprattutto una stampa della nostra autodenuncia al AUSL per il rientro dall’estero. Tutta carta sprecata, i documenti italiani hanno aperto qualsiasi porta, nessuno ci ha nemmeno domandato per cosa fosse il viaggio. Nessun tipo di domanda e solo un “ciao” in italiano come interazione con la polizia di frontiera. Nota positiva e della quale devo dare atto ci sia stata una grande organizzazione dietro: siamo stati chiamati il giorno stesso indicato per il rientro dall’estero per prenotare il tampone,

varie

in meno di 24 ore dal nostro rientro in Italia avevamo già effettuato il tampone e in meno di 48 ore avevamo il risultato del tampone (Negativo per fortuna). Da quel momento siamo stati presi in carico dal reparto Malattie Infettive dell’AUSL che ci ha indicato le linee guida e che ci ha mandato una mail con il giorno di fine quarantena… Tutto molto veloce efficiente informazioni dettagliate, poi il silenzio. Nel foglio che ci hanno inviato, comparivano: le linee guida da tenere per la quarantena, come e in che modo rimanere isolati dagli altri familiari (in caso di casa condivisa), se impossibilitati ad avere una propria camera e un proprio bagno, ci avrebbero trovato una stanza d’albergo in cui passare il periodo di isolamento. Sempre nell’allegato la richiesta di misurare la febbre due volte al giorno e di tenerla segnata per tutto il periodo della quarantena, inoltre era segnalato che ci avrebbero telefonato ogni 4 o 5 giorni per verificare sia la quarantena fiduciaria, che le nostre condizioni e per finire che avrebbero contattato per un eventuale secondo tampone. Nulla di tutto questo, tutto il sistema, dopo un apparente controllo attivo finito all’atto del tampone, torna tutto completamente sulla fiducia e il buon senso della persona, per fortuna che siamo stati persone responsabili. La domanda che ovviamente è sorta a tutte le persone a cui ho raccontato questa storia, è anche stata: come mai in un paese (Romania) con 1500 casi al giorno (contro i 5000 della Francia) è richiesta una quarantena di 14 giorni oltre il tampone… Altra domanda è stata: ma non potevate semplicemente rifare un altro tampone? Abbiamo più volte chiesto di ripetere il tampone, magari dopo 4 o 5, ci è stato pià volte indicato che sarebbe stato l’ufficio competente a richiederlo e che la quarantena non era evitabile. Ovviamente non fosse stato per chiudere una grossa fornitura qualsiasi imprenditore ci avrebbe pensato bene due volte prima di partire, ma soprattutto penso a tutti quelli che sono partiti e non hanno informato le autorità competenti, si sono magari semplicemente fatti fare un tampone da privati cittadini e hanno chiuso la questione. Fortunatamente il periodo di lockdown ci aveva già preparato allo smart working e per fortuna che esistono validi collaboratori che possono mandare avanti i lavori mentre noi lavoriamo da remoto. 15


La Germania ai tempi del Covid-19 Quest'anno il Salone del Caravan di Dusseldorf ha dimostrato come il l'industria del camper e dei suoi accessori abbia ispirato le vacanze ai tempi del Covid19. In inglese il turismo legato ai camper viene definito caravanning e a settembre a Dusseldorf e a Parma si svolgono due rinomate fiere internazionali. Finalmente, dopo sei dolorosi mesi di lockdown, il mercato tedesco ha deciso di dare un forte segnale al mondo fieristico aprendo i battenti del Salone del Caravan. Con circa 107.000 visitatori spalmati nei dieci giorni la Fiera di Dusseldorf si è dimostrata vincente in questa gara contro il Covid. Molti organizzatori fieristici italiani hanno visitato la Fiera per comprendere come siano stati definiti i protocolli relativi al distanziamento e alla sanificazione. Il successo di questa manifestazione fieristica è stato misurato 16

non solo dal numero di visitatori ma soprattutto dalle vendite concluse. Da un'indagine si evince come i visitatori abbiano ritenuto fondamentale visitare questo Salone per poter acquistare il prodotto piĂš compatibile con i propri gusti. Gli espositori, che si erano dimostrati scettici inizialmente, sono rimasti entusiasti del Salone. Nonostante il numero minor di visitatori rispetto agli ani passati i propri commerciali sono sempre stati impegnati con possibili acquirenti. Inoltre i visitatori hanno rispettato le misure di sicurezza e le norme igieniche. I visitatori si sono dimostrati molto disciplinati indossando le mascherine chirurgiche e aspettando il proprio turno per visitare i veicoli esposti. Possiamo definire questo Salone un successo post Covid19 e mi auguro possa divenire una fiera campione per le prossime manifestazioni nazionali ed internazionali anche se ad oggi i vettori aerei stanno gestendo pochissime tratte aeree.


Roberta Casetti

varie

Se da una parte i produttori di camper stanno attraversando un trend positivo, dall'altra parte l'industria tedesca dell'auto sta attraversando una crisi senza precedenti. Il motore dell'automotive è in grande difficoltà e da anni traina l'economia sassone con 900 mila posti di lavoro. Il governo tedesco è pronto ad intervenire con iniezioni di liquidità soprattutto verso le Pmi fornitrici di componenti che rischiano il fallimento, con nuovi investimenti in infrastrutture per le auto elettriche e nella digitalizzazione per la guida autonoma. I conti pubblici tedeschi andranno in deficit nel 2021 e solo nel 202 si tornerà à alla normalità. Le immatricolazioni sono crollate dl -20% e la produzione di auto tedesche in agosto 2020 è calata del 35% rispetto all'agosto dello scorso anno. Dunque anche per i nostri cugini d'oltralpe la strada per una ripresa solida resta lunga.

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L’impresa a conduzione familiare e le diverse generazioni Le clausole statutarie di predisposizione successoria

Il presente contributo va ad aggiungersi alla serie relativa al tema del passaggio generazionale nell’impresa di famiglia (vedasi Futuro edizioni nn. 43, 44, 45,46 e 47). In questa pubblicazione sono esaminate in particolare le clausole statutarie di predisposizione e pianificazione successoria, che possono essere adottate dalle imprese di famiglia per poter garantire una certa stabilità alle stesse, anche in caso di passaggio generazionale non specificamente pianificato. Le imprese a conduzione familiare di piccola e media dimensione sono spesso caratterizzate da una certa avversione dell’imprenditore, o della famiglia imprenditoriale, a pianificare per tempo il proprio passaggio generazionale

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mediante gli strumenti al tal fine previsti dal nostro ordinamento. È al contrario assai frequente che tali imprese (o imprenditori) affidino allo statuto la regolamentazione relativa alla circolazione delle partecipazioni cadute o che in futuro cadranno in in successione. Tali clausole, anche se diverse nella sostanza, sono sotto un certo profilo equiparabili alle più conosciute ed utilizzate clausole c.d. “di limitazione della circolazione” delle partecipazioni, e dunque: (i)

clausole di prelazione (che prevedono l’obbligo del socio, che intendere vendere ai terzi, di offrire la


Leonardo Arienti

partecipazione in prelazione agli altri soci); (ii) clausole di gradimento (che subordinano il trasferimento della partecipazione al terzo, previo gradimento della società ovvero previa sussistenza di determinati requisiti soggettivi previsti dallo statuto in capo al terzo). Clausole statutarie di predisposizione successoria Le clausole di predisposizione successoria, a differenza di quelle di limitazione della circolazione, sono destinate a regolamentare il trasferimento (o non-trasferimento) agli eredi della partecipazione che cadrà in successione. Esse sono solitamente inserite nello statuto sociale e dunque hanno efficacia reale anche nei confronti dei terzi. Tali casuale hanno lo scopo di vincolare e pianificare il trasferimento della società familiare tra gli eredi, portando stabilità alla società ed alla successione della partecipazione del socio, evitando così conflitti interni alla società ed alla famiglia. Nella prassi degli affari, le clausole di predisposizione o pianificazione successoria più utilizzate nel caso di società di capitali (S.r.l. ed S.p.A) sono le seguenti: (i)

clausole di consolidazione ovvero di intrasferibilità

(ii) clausole di riscatto successorio ovvero di opzione successoria Clausole di consolidazione ovvero intrasferibilità Le clausole di consolidazione o di intrasferibilità sono volte ad evitare che la partecipazione venga trasferita agli eredi del socio deceduto. Ciò, al fine di escludere che soggetti non graditi ai soci superstiti possano entrare a far parte della società, destabilizzandone l’equilibrio (es. pensiamo al caso in cui la partecipazione vada in successione a più eredi del socio deceduto, tutti destinati ad entrare in società e di conseguenza a frammentare la partecipazione). Le clausole in parola, prevedono la “consolidazione” della quota del socio deceduto a favore degli altri soci superstiti, in modo proporzionale in base alle partecipazioni detenute da ciascuno. Tale consolidazione aumenta la quota di partecipazione di ogni singolo socio, evitando l’ingresso degli eredi in società, con conseguente diritto di questi ultimi a farsi liquidare il

economia e diritto

valore della partecipazione, valore determinato in base a quanto indicato dalla stessa clausola. Clausole di riscatto successorio ovvero opzione successoria Le clausole di riscatto successorio oppure di opzione successoria prevedono l’obbligo da parte dell’erede del socio deceduto di offrire la propria partecipazione agli altri soci. L’acquisto da parte dei soci superstiti potrà avvenire in base a valori e condizioni già fissate nella clausola stessa, in modo da permettere ai soci superstiti di valutare caso per caso l’opportunità di esercitare il proprio diritto di riscatto oppure consentire all’erede di entrare in società. La clausola può anche prevedere un termine entro il quale i soci possono esercitare tale diritto di riscatto al decorrere del quale la posizione di socio in capo all’erede si cristallizza definitivamente. Questa tipologia di clausole è simile a quelle esaminate in precedenza, ma in questo caso la partecipazione viene trasmessa all’erede, che diventa socio della società a tutti gli effetti, anche se per breve termine. Conclusione Le clausole statutarie di predisposizione successoria hanno dunque la funzione di rendere il passaggio generazionale dell’azienda più lineare e meno conflittuale possibile, evitando l’ingresso in società di eredi non graditi agli altri soci. Queste tipologie di clausole sono di semplice negoziazione ed introduzione nello statuto sociale della società e permettono all’imprenditore di poter pianificare il proprio passaggio generazionale, utilizzando un istituto giuridico lineare e di facile comprensione anche per i terzi.

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festivalfilosofia

Gli archivi del futuro

20

Anniversario importante per il Festival Filosofia che quest’anno

programma creativo.

compie 20 anni. Il tema scelto per l’edizione 2020, caratterizzata

Quest’anno si è scelto di allestire una mostra molto particolare

ovviamente dalle limitazioni dovute al Covid-19 ma comunque in

all’interno dei suggestivi spazi di AGO - Modena Fabbriche

presenza, è quello delle macchine.

Culturali dal titolo “Gli Archivi del Futuro”, con il supporto di

Come ormai dal 2012 il Gruppo Giovani Imprenditori partecipa

Haltadefinizione, tech company della Franco Cosimo Panini

alla più importante iniziativa culturale del capoluogo modenese

Editore.

con un progetto culturale di rilievo che va ad inserirsi nel

La riflessione preliminare fatta nei mesi scorsi per individuare un


Vittorio Cavani

fil rouge allo stesso tempo scientifico e narrativo con il soggetto tematico del Festival è che i territori di Bologna, Modena e Ferrara sono celebri in tutto il mondo per i propri distretti industriali di eccellenza. Ceramica, biomedicale, packaging, Fashion District, Food e Motor Valley costituiscono infatti il cuore manifatturiero d’Europa. Una storia di uomini e di imprese apparentemente recente rispetto

cultura

ad altri comprensori industriali come quelli della Lombardia e del Piemonte, ad esempio, ma che in realtà affonda le proprie origini nella seconda metà del diciannovesimo secolo, alla vigilia dell’Unità d’Italia. Non si tratta di una casualità. Sono questi gli anni, infatti, in cui si da avvio alla costruzione delle prime linee ferroviarie. Allora come oggi infrastruttura essenziale per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. Fu una trasformazione a dir poco epocale. Dopo secoli in cui il trasporto di persone e merci si era basato per lo più sulle vie d’acqua interne, le moderne “strade ferrate” favorirono l’accesso a nuovi mercati, nazionali ed internazionali. In un simile scenario il comprensorio emiliano acquistava una sempre maggiore preminenza grazie alla sua collocazione geografica come snodo strategico di comunicazione fra il Mediterraneo e l’Europa. Una trasformazione anche urbana che portò al tombamento dei canali nei principali centri abitati, come a Bologna e a Modena, e alla scomparsa di porti fluviali storici come a Bomporto o a Finale Emilia. Ma il corso della storia doveva prendere un’altra piega. A livello locale la ferrovia diede impulso alla nascita delle prime fonderie industriali. A Modena nel 1857, ancora in epoca ducale, iniziarono le attività delle Officine Rizzi per la produzione di materiale fisso e rotabile, rimaste operative sino ad anni recenti. Poco tempo prima a Castel Maggiore si era costituita invece la Società Anonima Officina Meccanica e Fonderia di Bologna, per soddisfare i bisogni di altri settori fortemente in ascesa come quello tessile, legato alla tradizione della seta e, nel Ferrarese, alla coltivazione e alla lavorazione della canapa. Dopo l’unificazione si assiste a Modena e Bologna all’improvvisa esplosione dell’industria agro-alimentare. Si edificarono nuovi stabilimenti con motori a vapore o a gas per la lavorazione di salumi, prodotti caseari e pasta fresca destinati al mercato interno e all’esportazione. Nuove erano pure le necessità per il confezionamento e la conservazione. Nasceva così uno dei settori più importanti della manifattura bolognese, quello del packaging. Sorprenderà dunque i più scoprire che buona parte della fondamenta dell’attuale tessuto economico locale fossero già state gettate nel corso del XIX secolo. Certo decisivo per arrivare ai giorni nostri fu il Il grande boom economico del Secondo Dopoguerra che portò con sè l’affermarsi del cosiddetto “modello emiliano”. La visione e lo spirito imprenditoriale che hanno sempre caratterizzato il nostro territorio, unitamente a favorevoli congiunture sociale e culturali, diedero vita ad un sistema industriale flessibile, spesso di matrice famigliare, basato su piccole e medie imprese, localizzate in quei veri e propri laboratori di sperimentazione che erano i Villaggi Industriali. Ne è prova il fatto che a questa fase storica risale la fondazione 21


della maggior parte delle aziende che hanno aderito all’iniziativa, mettendo a disposizione i propri archivi da cui sono stati acquisiti con la tecnologia di Haltadefinzione alcuni progetti iconici, assemblati poi in un video immersivo proiettato durante il Festival. Gli archivi d’impresa sono infatti i custodi di un inestimabile patrimonio documentario da conservare, tutelare e valorizzare grazie alle nuove tecnologie come, appunto, le immagini in gigapixel: una riproduzione digitale a grandissima risoluzione, tramite l’unione di più immagini di dettagli di uno stesso documento o soggetto, composta da miliardi di pixel. Gli Archivi del Futuro vogliono rappresentare non solo una celebrazione della grande tradizione imprenditoriale del cuore manifatturiero d’Europa, ma anche un messaggio di ottimismo in questi mesi drammaticamente segnati dalla pandemia.

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futuro redazione Francesca Villani Coordinatore Editoriale Marta Srl francesca.villani@martait.it

Maria Eleonora Missere Coordinatore Editoriale Poliambulatorio Giardini Margherita segreteria@poliambulatoriogiardinimargherita.it

Luca Avagliano Margotta Medical l.avagliano@margo.it

Vittorio Cavani SmartFactory Srls vittorio.cavani@smartfactorylab.com

Leonardo Arienti Sifir Fiduciaria leonardo.arienti@sifir.eu

Roberta Casetti Evolution Events Srl info@evolutionevents.it

Ivan Franco Bottoni Suono e Immagine Srl info@suonoeimmagine.it

Stefano Fratepietro Tesla Consulting Srls s.fratepietro@teslaconsulting.it

Giulia Cataldi Studio Torta Spa cataldi@studiotorta.it

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Il caffè non è un dettaglio. Parola di chef. Rosanna Marziale Ristorante Colonne Marziale, Caserta

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