Newsletter Comune.Schio - maggio 2014

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maggio-giugno 2014 Newsletter

edita dal Comune di Schio (VI) n. 3 - 2014 Autorizz. Tribunale di Vicenza n. 1055 del 10/07/2003 Direttore responsabile Claudia Collareta Redazione: Valeria Addondi Impaginazione Cervelli In Azione srl - cervelliinazione.it Bologna - Tel. 051 8490100 Stampa Cooperativa tipografica degli operai via Corbetta 9, Vicenza - Tel. 0444/515580

IL PATI DISEGNA LA STRADA VERSO IL FUTURO

I

l 9 aprile i Consigli Comunali di Schio e Valdagno hanno adottato il PATI. Il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale è lo strumento di pianificazione del territorio previsto dalla normativa urbanistica regionale che sostituisce la vecchia procedura per la progettazione dei Piani Regolatori. L’adozione del documento segna una tappa fondamentale del percorso che le due Amministrazioni stanno compiendo in maniera condivisa e partecipata: dopo questo passaggio si apre il periodo delle osservazioni che porteranno all’approvazione del PATI, al quale successivamente ciascun Comune affiancherà lo strumento operativo e di dettaglio, chiamato Piano degli Interventi (PI). Il PATI è un piano direttore con obiettivi, strategie, indicazioni e strumenti che avrà un ruolo determinante per lo sviluppo dell’Altovicentino nei prossimi decenni. I Consigli comunali con i Piani degli Interventi potranno infatti seguire passo passo l’evoluzione delle città e del territorio con maggior flessibilità, tempi controllabili e cognizione di causa, aiutati anche dall’analisi sistematica della Valutazione Ambientale Strategica. È quindi un nuovo passo del processo di integrazione urbana e territoriale dell’Altovicentino, sostenuto e incrementato fin dagli anni ’80 per valorizzare le risorse dell’area nella logica delle sinergie ed economie di scala. Un processo d’integrazione territoriale che ha portato alla realizzazione del traforo e dell’attuale asse viabilistico di connessione dell’area, completato con l’apertura del tratto est di via Maestri del Lavoro; ha visto la costituzione della Fondazione Festari, nata per ricercare nuovi scenari di sviluppo,

favorire l’identità d’area, integrare e promuovere l’innovazione; ha consentito la connessione in fibra ottica delle realtà urbane dei vari comuni e ha permesso di realizzare altri progetti integrati nel piano di Intesa Programmatica d’Area. Il PATI segna quindi una comune visione e una condivisa strategia di sviluppo sul territorio e, con la realizzazione della sua base di conoscenza, i due Comuni hanno adottato lo stesso linguaggio di analisi e progettazione, integrando le banche dati e confezionando gli stessi strumenti di gestione, come del resto avevano già cominciato a fare con l’adozione di un regolamento edilizio uniforme. Dopo l’adozione si apre ora la fase delle osservazioni: i cittadini possono prendere visione degli elaborati e presentare le loro osservazioni, che le prossime amministrazioni potranno valutare (vedi pagina 10). Dopo l’approvazione, toccherà infine alla città dimostrare la sua efficacia. Questo PATI, infatti, ha l’ambizione di promuovere stili di vita e di comportamenti, fondati sul risparmio energetico e sulla sostenibilità ambientale, ma è anche un valido strumento per promuovere lo sviluppo delle due città, per suscitare il protagonismo (anche economico finanziario) degli interessi diffusi, che animano il territorio con le proprie attività e con l’offerta di servizi. Alcuni significativi concetti sviluppati nel piano: • Una nuova idea dello spazio e delle sue trasformazioni, in coerenza con la “convenzione europea del paesaggio”. • Una strategia di sviluppo intelligente della città policentrica dell’Altovicentino improntata a

criteri di sostenibilità. • La valorizzazione del patrimonio industriale per catalizzare l’intelligenza collettiva delle città, l’attenzione alla riqualificazione, all’innovazione e al carattere attrattivo delle Zone Industriali delle due città. • L’indicazione ferma di “blindare” il margine della città consolidata, evitando nuove espansioni, ma nel contempo creando nuove opportunità per riabilitare, ammodernare, ricostruire il territorio già edificato. Non è necessario consumare nuovi suoli per migliorare il potenziale di comunità, le dotazioni e l’articolazione dei servizi pubblici e privati. • L’affermazione del diritto alla mobilità come valore imprescindibile per avere più sicurezza, più fluidità, più benessere, più vivibilità. • La ricerca di nuovi strumenti per valorizzare la collina e migliorare la qualità di vita degli abitanti delle contrade. • La convinzione che la campagna (con i suoi prodotti e il suo paesaggio) è un bene collettivo e una riserva ambientale indispensabile all’equilibrio biologico del territorio. • La definizione e il controllo degli obiettivi di qualità ambientale, relativi alle diverse componenti (aria, acqua, suolo) e delle relazioni che questi hanno con il modo di produrre ricchezza e sviluppo. • La tutela delle risorse naturali, ambientali e storico-culturali dei territori. • La necessità di una semplificazione degli aspetti amministrativi.

Chiuso il 14/5/2014 Distribuito per il Comune di Schio da Queen Quality Distribution

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