NAZ/381/2008
Periodico del Comune di Montevarchi - Sped. post. tariffa pagata aut. n°DCO/DM/SP/0091/2003 Valida dal 01.03.2004 Anno IX n° 2/3 - Dicembre 2014 Uscita Bimestrale - www.comune.montevarchi.ar. it
Piuss: più bella la Città, più semplice la vita Accademia, 200 anni di storia
Pensare al Museo Paleontologico e all’Accademia Valdarnese del Poggio è come pensare a 200 anni di storia della nostra città, da quando, agli inizi dell’800 l’appena nata Accademia decise di spostare la sua sede da Figline Valdarno a Montevarchi. E mi viene da pensare che ieri come allora c’è un filo conduttore che lega gli uomini e le donne di ieri ai volontari di oggi: la passione per la cultura. Cos’è la cultura se non l’apertura della nostra mente e del nostro spirito al pensiero e alle idee che hanno attraversato e attraversano la storia degli uomini. Così pensando all’Accademia, negli occhi mi appaiono i tantissimi libri racchiusi nella splendida biblioteca, libri che partendo dal ‘500, ci trasmettono il pensiero dell’uomo in tante sue sfaccettature, e dunque un grande, bellissimo processo di crescita di conoscenza, che ci accompagna fino ai nostri giorni. Ma poi basta voltare lo sguardo dall’altra parte ed ecco che appare ai nostri occhi il museo paleontologico. E mi vedo, ragazzo a girare tra quelle vetrine, ammirato per i tantissimi fossili lì contenuti, per i crani di animale, di parti dello scheletro e poi mi vedo, quasi incredulo, davanti a quell’enorme mammuth. E come me, migliaia e migliaia di ragazzi hanno visto queste meraviglie e penso: che bello’ aver rimesso a nuovo un luogo dove da ora in poi ancora tante altre migliaia di occhi di bambini e ragazzi potranno meravigliarsi di fronte a lui. E tutti noi, in questo lunghissimo processo evolutivo della storia del nostro mondo, in qualche modo veniamo da lì. Storia, scienza, religione, fisica, arte, letteratura, filosofia, tutto questo è il museo paleontologico e l’Accademia Valdarnese del Poggio. E che bella fortuna che tutto ciò sia conservato in questi spazi che vanno dal chiostro di Cennano fino all’ex convento, ora completamente ristrutturati. Tutto questo grazie soprattutto alla passione e all’amore per la cultura. E tutto questo è avvenuto in un momento di crisi economica, perché come ci ricorda la cultura contadina, l’unica cosa che non si deve smettere di fare nei tempi di crisi è seminare. E anche la cultura è fonte di vita. Francesco Maria Grasso
Giorno dopo giorno, come sta cambiando Montevarchi
“Più bella città, più semplice la vita” è lo slogan coniato a suo tempo per presentare
Piazza Garibaldi foto di Brunero Cicogni
sero per la Scultura, di piazza Vittorio Veneto e che nel corso del 2014 ha visto tanti nuovi spazi recuperati per la città. Come dimenticare agli inizi di maggio l’inaugurazione del centro culturale della Ginestra, Fabbrica della Conoscenza (con la nuova biblioteca e l’ampliamento dei servizi), a luglio l’inaugurazione di piazza Cesare Battisti, oggi un vero e proprio un giardino, l’apertura della nuova via Marzia, la fine dei lavori di via Cennano (due strade tornate bellissime con la loro pavimentazione in porfido) e la recentissima inaugurazione di
tutti gli interventi legati al Piuss per il recupero di spazi, edifici, strade del centro storico di Montevarchi. E la città, giorno dopo giorno, mese dopo mese, sta lentamente cambiando volto e riassumendo una bellezza che si era un po’ appannata nel corso degli anni. Un percorso che viene da lontano, dal primo progetto “A piedi a scuola” con il recupero delle prime strade, proseguito poi con il recupero della Bartolea, l’apertura del Museo del Cas- Particolare della pavimentazione del centro storico
piazza Garibaldi (uno spazio che oggi ha una sua nuova fisionomia architettonica uni-
Piazza Cesare Battisti foto di Marcello Sani
dell’urban center (la casa dei cittadini). Un progetto che parte da lontano (i primi recuperi del Cassero e della Ginestra si riferiscono a diversi anni fa) e che oggi continua, animato dall’amore per Montevarchi. Non è un caso che nelle nostre pagine social abbiamo coniato l’# #montevarchinelcuore, perché è dal cuore e dall’amore per la propria città che è nato, è cresciuto, si è sviluppato e concretizzato questo percorso di recupero del centro storico, dell’ovale di Montevarchi.
ca). Infine è di questi giorni la riapertura del museo paleontologico e dell’Accademia Valdarnese del Poggio, i luoghi dove è racchiusa la storia antichissima del nostro Valdarno e nei libri della biblioteca poggiana, la storia degli ultimi secoli del nostro territorio. E le opere continuano anche nel 2015, l’anno che vedrà il completamento della pavimentazione delle strade dell’ovale, la ripresa dei lavori al Palazzo del Podestà, l’apertura dell’archivio e La Ginestra foto di Enzo Righeschi
..e i lavori continuano anche nel 2015 Il nuovo Palazzo del Podestà
L’ultimo stralcio dei lavori per il recupero del Palazzo del Podestà è stato suddiviso in due lotti specifici: il primo riguarda la realizzazione della parte impiantistica dell’edificio con l’esecuzione delle cana-
palazzo possono essere “programmati” ed utilizzati per molteplici eventi. Gli impianti di climatizzazione garantiranno in tutte le sale riscaldamento e refrigerazione dell’aria. Il secondo lotto prevede l’esecuzione delle opere edili finali, come la pulizia e la sabbiatura delle pareti non ancora stonacate, la pavimentazione delle aree non ancora risanate. E’ compreso il completo recupero delle pitture a vista con tecniche specializzate. Particolare attenzione è stata dedicata a pavimenti e rivestimenti che saranno in pietra al piano terra, cotto ai piani ammezzati e primo, parquet al piani secondo, resine e ceramica caratterizzeranno invece locali accessori e servizi igienici. Le coloriture delle pareti e dei soffitti saranno in tonalità chiare. Gran parte delle porte interne saranno su misura. Pregiate porte in
Palazzo del Podestà particolare del progetto
lizzazioni, fori e predisposizioni necessarie ad ospitare i nuovi impianti idro-termosanitari, elettrici e l’installazione di corpi illuminati, macchinari, attrezzature e accessori per rendere funzionali e operativi tutti gli apparati utili al funzionamento della struttura. E’ previsto il completamento dei servizi igienici con sanitari e accessori. L’impianto elettrico che verrà installato prevede l’utilizzo di una tecnologia a programmazione preventiva che consente di gestire in maniera integrata tutti gli apparati tecnologici (luci, video, audio, allarme, sistema antincendio, ecc.), consentendo di variare in qualsiasi momento l’accensione e l’intensità di buona parte dei corpi illuminanti. In questo modo tutti i locali del
Urban Center: spazio della città
Sono in corso i lavori di ristrutturazione dell’ex biblioteca che ospiteranno il nascente Urban Center del Comune di Montevarchi, che nelle intenzioni dell’ente, sarà il luogo dove i cittadini potranno effettuare tutte le principali pratiche inerenti
Prospetto dell’edificio che ospiterà l’Urban Center i servizi comunali, uno spazio dedicato alla comunicazione e alla informazione della vita della città, le importanti attività di back-office dei servizi anagrafici. Una vera e propria “casa dei cittadini”. L’ambiente sarà suddiviso in vari punti: i principali servizi di front-office del Comune o di altri enti (urp, sportello anagrafico, ufficio casa, centro di ascolto per cittadini stranieri, sportello ise-isee, ecc…); i servizi di back-office e di attività di comunicazione e informazione; i servizi anagrafici e di stato
La facciata del Palazzo del Podestà legno di noce o quercia italiana e in vetro completano gli infissi interni. L’involucro esterno si completa di nuovi portoni in legno e acciaio.
civile; uno spazio dedicato ai processi di partecipazione dei cittadini e del mondo associativo alla vita dell’amministrazione comunale. Un luogo basato sull’accoglienza che unisce servizi molto diversi tra di loro per cercare di semplificare la vita del-
Urban Center: gli spazi interni
le persone, valorizzando le specifiche e diverse professionalità e valorizzando anche l’utilizzo degli strumenti informatici che oggi possono molto aiutare le persone nel rapporto con la pubblica amministrazione. Infine l’Urban Center nel tempo vuole diventare uno spazio aperto a far conoscere alle persone i processi di cambiamento in corso sia nella città, sia all’interno dell’ente con l’obiettivo di rendere il comune sempre più vicino ai bisogni della comunità.