ducazione”, si è tentato di chiarire l’approccio olistico dell’educazione, nella convinzione e nell’impegno di progettare una nuova generazione di programmazioni e politiche formative sulla base e sui presupposti impliciti ed espliciti all’olismo. R. Ramos delinea i seguenti principi pedagogici per l’educazione olistica (Ramos Y. R., Educaciòn integral. Una educaciòn holistica para el siglo XXI, Desclée De Brouwer, Bilbao 2001, pp. 109-120) A – Il discente come nucleo del discorso educativo. L’educazione olistica vede le persone come intrinsecamente buone. In questa sua innata peculiarità l’uomo estrapola tre volontà assolute: 1. un bisogno di amare ed essere amati; 2. una curiosità innata che promuove la ricerca della verità; 3. la necessità di essere riconosciuto come una persona di valore, unica ed irripetibile. Per gli educatori olistici, il percorso formativo è, quindi, un processo di sviluppo che parte dall’interno di ognuno di noi e si dirige all’esterno entro la sfera sociale. Un processo di auto-scoperta e di autonomia nella ricerca permanente della propria “eccellenza”. Così, l’educazione olistica richiede un apprendimento efficace basato sull’esperienza di vita, sulle riflessioni, sulle intuizioni e sulla risoluzione di problemi reali. Attraverso questo metodo, infatti, sarà possibile riconoscere la natura multidimensionale ed eterogenea dell’esperienza umana nella responsabilità personale e collettiva. B - Intelligenza e pensiero. L’educazione olistica riconosce l’innato potenziale creativo e sistemico di ognuno. L’olismo, infatti, presuppone che i soli limiti al pensiero e alla sua espressione siano quelli che accettiamo ed affermiamo. Di qui la legittimazione di una intelligenza multidimensionale, la quale può essere apprezzata in una varietà di forme e rivelazioni. 67