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3. Descrizione dell’edificio pilota

3. Descrizione dell’edificio pilota

L’edificio pilota del progetto UniZEB verrà costruito nella zona industriale di Camin (Padova), presso la Scuola Edile di Padova. Si tratta di un’abitazione con struttura in legno di circa 80 m2, capace di ospitare fino a 3 persone. L’edificio è diviso in tre zone: una zona giorno (soggiorno e cucina) separata dalla zona notte (una camera singola e una camera doppia) da una cosiddetta zona filtro (corridoio, bagno, vano tecnico e data room). Il vano tecnico in particolare contiene la maggior parte delle macchine che alimentano gli impianti presenti nella casa, mentre nella stanza chiamata data room vi è un server ed un computer, sempre accesi, che raccolgono ed elaborano i dati forniti dai sistemi di misura per testare i materiali e le tecnologie installate. Nelle usuali abitazioni questa tipologia di stanza ovviamente non è presente, tuttavia in questo edificio pilota rappresenta un notevole carico termico che incide sulle zone adiacenti, come verrà descritto nel relativo paragrafo di analisi dei dati.

Per soddisfare il comfort termico all’interno dell’edificio verrà installata una pompa di calore geotermica, la quale utilizza un ciclo frigorifero per riscaldare o raffreddare il fluido termovettore da inviare successivamente ai terminali di impianto, ossia pannelli radianti a soffitto disposti in tutte le stanze ad esclusione dei locali tecnici. Tale pompa di calore sfrutta poi un termoaccumulatore per produrre l’acqua calda sanitaria durante tutto l’anno che, a differenza di un accumulo a miscela, fornisce notevoli vantaggi dal punto di vista della contaminazione dell’acqua evitando il rischio di proliferazione e trasmissione di virus e batteri come la Legionella1. La pompa di calore prevista, inoltre, ove gli si dovesse chiedere di produrre contemporaneamente acqua fredda per i pannelli a soffitto e acqua calda sanitaria (estate), è in grado di modificare il pozzo termico a cui cedere il calore, dalla sonda geotermica al serbatoio di accumulo, utilizzando così il doppio effetto con notevoli vantaggi in termini di efficienza e comfort.

La tipologia di terminale di impianto descritta, tuttavia, potrebbe non soddisfare completamente il comfort termo-igrometrico all’interno dell’abitazione. Infatti, nelle abitazioni costruite applicando le nuove strategie edilizie per il risparmio energetico si prevede di ridurre al minimo le infiltrazioni attraverso pareti e serramenti, di conseguenza, per evitare il ristagno dell’aria viziata e quindi la Sick Building Syndrome2 ,

1 Legionella pneumophila è il batterio responsabile della legionellosi, una pericolosa infezione polmonare. Il batterio prolifera in presenza di acqua stagnante a temperatura comprese tra i 20°C e i 40°C [21]. Nei termoaccumulatori l’acqua utilizzata come accumulo di calore non è la stessa circolante nell’impianto e non entra mai in diretto contatto con essa, evitando la contaminazione. 2 La Sindrome dell'edificio malato (Sick building syndrome - SBS) si manifesta in un elevato numero di occupanti edifici moderni o recentemente rinnovati, dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento d'aria globale (senza immissione di aria fresca dall'esterno). Da numerose indagini in edifici in cui sono stati segnalati problemi di salute o di comfort è emerso che il

è necessario prevedere il ricambio dell’aria nelle stanze attraverso la ventilazione meccanica o naturale. I ricambi d’aria che possono essere forniti con la sola apertura e chiusura delle finestre (aerazione), tuttavia, non sono sufficienti a garantirne un’adeguata qualità.

Un altro parametro da monitorare per garantire il comfort degli utenti è l’umidità, considerando che l’edificio pilota sarà un’abitazione in legno costruita in Pianura Padana, in cui domina un clima umido. Il legno può essere un materiale molto delicato dal punto di vista dell’umidità, poiché ne comprometterebbe la durata (ciclo di vita) con maggiore incidenza rispetto ad altri materiali comunemente impiegati in edilizia. Per questi motivi e per garantire alti livelli di Indoor Air Quality (IAQ) verrà installata anche un’unità di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC). Tale impianto verrà approfondito in seguito.

problema prevalente (in quasi la metà dei casi) era costituito da una ventilazione inadeguata. Molti composti chimici presenti nell’aria indoor sono noti o sospettati di causare irritazione o stimolazione dell’apparato sensoriale e possono dare vita a un senso di disagio sensoriale e a altri sintomi [22].

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