Mensile ottobre 2016

www.brescia.coldiretti.it • Ottobre 2016

anno 6 • n. 9 • direttore responsabile Massimo Albano

MENSILE DI AGRICOLTURA • ECONOMIA • IMPRESA

Annunciato a Cernobbio lo storico via libera dell’UE fortemente voluto da Coldiretti

Latte e derivati: è realtà l’etichetta obbligatoria Attenzione alle informazioni scorrette

Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1 - CMP BRESCIA

di Ettore Prandini Se parliamo di controlli, di sicurezza, di qualità e di salubrità a cosa pensiamo? Dire Italia è riassumere con una parola sola un sistema basato sulla trasparenza e su regole chiare e sicure, e se aggiungiamo la parola agricoltura o meglio ancora agroalimentare ecco che, il concetto di Made in Italy e di certezze, non può mancare.

Racconto questo perché, da alcuni mesi, all’interno di trasmissioni televisive, viene raccontato il lato oscuro della nostra grande e bella agricoltura, viene demonizzato il made in Italy e viene alla luce una fotografia di un settore, assolutamente lontana dalla verità. A questo aggiungo anche la pubblicazione di un libro-denuncia uscito nelle librerie contro gli allevamenti intensivi sparando a zero raccontando una realtà artefatta e raccolta da un solo punto di vista. Ma perché tutto questo?

Esiste certamente un mondo “diverso”, fatto di vegetariani o vegani per passione o per piacere, e anche di intolleranti veri o presunti, ma alla base vige in primis - il rispetto del pensiero e la correttezza morale, ma certamente anche l’attenzione a regole nutrizionali importantissime che, se non rispettate, mettono in serio pericolo la vita umana. E mi riferisco in particolar modo a tutti quegli elementi nutritivi contenuti nella carne, e non solo, che non possono essere sostituit in alcun modo. Se a tutto questo aggiungiamo che gli agricoltori italiani, lavorano in modo leale, sicuro e che sono soggetti a controlli da parte di numerosi enti, svariate volte l’anno, beh, non possiamo far altro che essere profondamente orgogliosi di un comparto che oggi è rappresentativo nel mondo per qualità e capacità imprenditoriale.

Lo storico via libera dell’UE alla richiesta italiana dell’indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari, ha caratterizzato l’avvio del quindicesimo forum di Coldiretti a Cernobbio. Sono state infatti presentate, in anteprima, le confezioni di latte, burro e mozzarella con le nuove etichette per aiutare i consumatori a scelte consapevoli.

Il provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti era stato annunciato dal premier Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano a Milano, organizzata proprio dalla maggiore organizzazione degli imprenditori agricoli in Europa. Un risultato salutato dal mercato con il prezzo del latte italiano alla stalla “spot”, venduto cioè al di fuori dei normali contratti di fornitura, che è salito del 71% passando dai 24,74 della fine di aprile ai 42,3

centesimi al litro della fine settembre, in soli 5 mesi e mezzo, secondo l’analisi della Coldiretti.Ci sono ora tutte le condizioni per alzare il prezzo pagato agli allevatori e chiede l’immediata apertura del confronto con l’industria lattiero casearia italiana per tenere conto della nuova situazione di mercato.

“Con l’etichettatura di origine

si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta”, ha affer-

Giornata Provinciale del

RINGRAZIAMENTO 20 novembre 2016 - Sale Marasino

Copertura assicurativa, uno strumento di prevenzione Torna centrale il servizio di Coldiretti Brescia alle imprese agricole e ai cittadini, da oggi lo strumento assicurativo diventa la prevenzione del reddito aziendale Pagina 3

• ILalimentare PROGRAMMA GIORNATA • Educazione a scuola DELLA Cinghiali, una legge regionale per 4500 piccoli studenti sulla legittima difesa Il progetto “il cibo sano per

Legittima difesa. è questo

10.00 Ritrovo dei partecipanti lailPiazza dei Marinai a Sale Marasino per ogni bambino” - ideato presso da fulcro della proposta di con Brescia spettacolo degli "Sbandieratori e Musici Zeveto" Città Chiari Coldiretti -è nato per legge presentata dadiColdi-

far incontrare il mondo della

retti Lombardia per fermare

11.00

Santa Messa presieduta dal Vescovo di Brescia Mons. Luciano Monari

campi e sulle strade Pagina 6

12.00

Saluti delle autorità e benedizione delle macchine agricole

12.30

Buffet con prodotti a Km0

10.15 della sfilata dei mezzi agricoli accompagnati autorità scuolaInizio e l’agricoltura l’invasione dei dalle cinghiali nei

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mato il presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia e vicepresidente nazionale Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta anche di un importante segnale di cambiamento a livello comunitario sotto la spinta dell’alleanza con la Francia che ha adottato un analogo provvedimento”.

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ore 10:00 | Ritrovo in Piazza dei Marinai di Sale Marasino e Spettacolo “Sbandieratori e Musici Zeveto” della Città di Chiari ore 10:15 | Sfilata mezzi agricoli ore 11:00 | Santa Messa presieduta dal Vescovo di Brescia Mons. Luciano Monari ore 12:00 | Saluti delle autorità e benedizione macchine agricole ore 12:30 | Buffet a Km0

Successioni, un servizio a 360° con personale specializzato Per successione si intende il trasferimento patrimoniale (sia attivo che passivo) dal defunto agli eredi. In Coldiretti la necessaria consulenza per la pratica Pagina 14

2 Numeri e tendenze: nuova centralità acquisita dal cibo a livello economico e sociale Consumi: per il 50% degli italiani il cibo è simbolo made in italy E a Cernobbio si è anche parlato di cibo quale simbolo del made in Italy: un patrimonio del Paese che genera valore’ ma che svolge anche una funzione importante di traino per l’intera economia per l’impatto positivo di immagine sui mercati esteri dove il cibo Made in Italy è sinonimo di qualità. Non è un caso che il 30% degli italiani ritiene che l’agricoltura sia il settore in grado di garantire in futuro maggiore ricchezza ed occupazione rispetto al 25% che indica l’industria, il 22% l’artigianato e il 20% la cultura. Una considerazione

che trova riscontro – sottolinea Coldiretti – anche nei dati relativi alle esportazioni manifatturiere, con l’agroalimentare che nel 2016 fa registrare una crescita complessiva del 2,3 per cento mentre calano tessile (-0,1 per cento) ed autoveicoli (-1,1) per cento, secondo un’analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi sette mesi dell’anno.

Una crescita che proietta il cibo Made in Italy verso un nuovo record dell’export che già nel 2015 avevano raggiunto il valore massimo di sempre

a 36,9 miliardi di euro. “Numeri e tendenze che dimostrano la nuova centralità acquisita dal cibo tanto a livello economico quanto dal punto di vista sociale, una centralità dietro la quale c’è il lavoro degli agricoltori italiani che in questi anni hanno saputo garantire produzioni di straordinaria qualità con caratteri distintivi unici e una varietà e un’articolazione che non ha uguali al mondo” ha ricordato il vicepresidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità di “continuare a lavorare per tutelare il Made in

Italy a tavola, promuovendolo e sostenendolo con norme adeguate, e garantire l’originalità dell’offerta enogastronomica che rappresenta un valore aggiunto inestimabile dal punto di vista storico, culturale, sociale e turistico”. Si tratta - sottolinea la Coldiretti - della testimonianza del valore della cultura del cibo che si è affermata come momento di socializzazione anche sul web. Non è un caso che il 25% degli italiani partecipa a community/blog/chat in internet centrate sul cibo proprie o di altri. Il web diventa anche

un luogo di confronto per le scelte con il 53% degli italiani che almeno qualche volta lo ha utilizzato per confrontare prezzi o raccogliere informazioni sulla qualità dei prodotti alimentari. La passione per il cibo - prosegue la Coldiretti emerge anche dal seguito dei programmi televisivi di ricette e cucina o di gare tra chef che vengono seguite regolarmente dall’11% degli italiani e spesso da un altro 26%. Il 41% degli italiani considera entusiasmante il mestiere di chef mentre il 26% lo giudica è prestigioso.

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Latte e derivati: è realtà l’etichetta obbligatoria Attualmente, infatti, in base ad una consultazione pubblica online del Ministero delle Politiche agricole, in più di 9 casi su 10 i cittadini consumatori considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali

yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione.

“Così si ferma il falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con

latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta”, prosegue il presidente nel sottolineare che “si tratta anche di un importante segnale di cambiamento a livello comunitario sotto la spinta dell’alleanza con

Il Presidente Ettore Prandini a Cernobbio in occasione del quindicesimo forum dell’agricoltura

la Francia che ha adottato un analogo provvedimento”.

Il provvedimento tecnicamente riguarda - sottolinea la Coldiretti - l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari che dovrà essere indicata in etichetta con: a) “paese di mungitura: nome del paese nel quale è stato munto il latte”; b) “paese di condizionamento: nome della nazione nella quale il latte è stato condizionato” c) “paese di trasformazione: nome della nazione nella quale il latte è stato trasformato”.

Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato e trasformato nello stesso paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo della seguente dicitura: “origine del latte: nome del paese”. Se invece le operazioni indicate avvengono nei territori di più paesi membri dell’Unione europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi UE” per l’operazione di condizionamento, “latte trasformato in Paesi UE” per l’operazione di trasformazione. Infine se le operazioni avvengono nel territorio di più paesi situati al di fuori dell’Unione Europea, per indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata possono essere utilizzate le seguenti diciture: “miscela di latte di Paesi non UE” per l’operazione di mungitura, “latte condizionato in Paesi non UE” per l’operazione di condizionamento, “latte tra-

sformato in Paesi non UE” per l’operazione di trasformazione.

Le 1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt che è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione. Il provvedimento salva 120mila posti di lavoro nell’attività di allevamento da latte che generano lungo la filiera un fatturato di 28 miliardi che è la voce più importante dell’agroalimentare italiano dal punto di vista economico, ma anche da quello dell’immagine del Made in Italy. La scelta di trasparenza fatta in Italia è importante per essere più forti anche nella lotta all’agropirateria internazionale sui mercati esteri dove i formaggi Made in Italy hanno fatturato ben 2,3 miliardi (+5%) nel 2015. L’entrata in vigore è fissata 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e quindi auspicabilmente dal primo gennaio 2017 come è stato previsto per un testo analogo in Francia.

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Necessario procedere attraverso il riordino e l’adeguamento degli strumenti esistenti Caporalato: bene la legge, ora la riforma sui reati agroalimentari Per trasferire il valore aggiunto della legalità al Made in Italy è necessario ora che l’importante approvazione della legge sul caporalato venga accompagnata da una stretta della legislazione sulle frodi con la riforma dei reati in materia agroalimentare per aggiornare le norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900. è quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo a Rosarno con il Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina per illustrare la legge sul caporalato appena approvata dal Parlamento. Servono pene severe e rigorosi controlli – ha sottolineato Moncalvo – che colpiscano il vero lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari che hanno già intrapreso un percorso di trasparenza e sulle quali finiscono per con-

centrarsi esclusivamente oggi le azioni di verifica. è necessaria però anche una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore che non è possibile se le arance nei campi sono sottopagate a 7 centesimi al chilo e i pomodori poco di più. Il problema del rispetto della dignità dei lavoratori – interviene il vicepresidente Prandini - deve valere anche per i prodotti importati che arrivano in Italia spesso sottocosto per effetto dello sfruttamento del lavoro, anche minorile, e dell’ambiente. Se i prodotti agroalimentari italiani sono ora garantiti, dalle rose alle banane, fino ai gelsomini, sono molti i prodotti importati sui quali secondo la Coldiretti pesa ad-

Copertura assicurativa: uno strumento di prevenzione dal rischio d’impresa Torna centrale il servizio assicurativo fornito da Coldiretti Brescia alle imprese agricole e anche ai cittadini; da oggi infatti lo strumento assicurativo dovrà rappresentare sempre più lo strumento aziendale di ogni impresa agricola. Questo il commento del Presidente Ettore Prandini nel commentare l’apertura dell’ufficio assicurativo di Impresa Verde - Coldiretti a Brescia. Coldiretti ha infatti deciso di fornire ai soci una consulenza assicurativa presso l’agenzia situata in via Cefalonia 56 a Brescia presso l’ufficio zona di Coldiretti Brescia affidato alla professionalità del dott. Sergio Grazioli, laureato in scienze politiche ed ex Assessore provinciale all’agricoltura dal 2005 al 2007. L’agenzia assicurativa offre tutti i servizi legati al mondo dell’agricoltura e non solo, ad iniziare da tutte le coperture assicurative funzionali al rischio concreto d’impresa, dal settore zootecnico agli agriturismi , dalle imprese florovivaistiche alle cantine vitivinicole, fino ad arrivare ad interessanti forme di assicurazione per i pensionati con tariffe agevolate rispetto a quelle delle polizze ordinarie.

“Saremo a completa disposizione delle aziende agricole – conclude Sergio Grazioli – con preventivi personalizzati e consulenza mirata presso la sede centrale a Brescia, presso gli uffici di zona di Coldi-

dirittura l’ombra dello sfruttamento minorile che riguarda in agricoltura circa 100 milioni di bambini secondo l’Organizzazione Internazionale del lavoro (ILO). Un fenomeno diffuso nel tempo della globalizzazione dei mercati che si fa paradossalmente finta di non vedere solo perché avviene in Paesi lontani e che viene spesso addirittura incentivato da accordi europei agevolati per l’importazione di prodotti alimentari, dal riso del Myanmar all’olio dalla Tunisia fino alle trattative in corso, anche per i prodotti frutticoli, con i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay) dove non ci sono le stesse norme di tutela dei lavoro vigenti in Italia. Un flusso sul quale spesso lucra la criminalità con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali che rendono ancora piu’ pericolose le frodi agroalimentari che per

questo – prosegue Prandini vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato come opportunamente previsto dalla proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari, presentata al Ministro della Giustizia Andrea Orlando ad ottobre dell’anno scorso e successivamente oggetto di un’ampia consultazione tra le parti sociali dalla Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei

reati in materia agroalimentare presieduta da Giancarlo Caselli”. è importante - ha concluso Ettore Prandini - la volontà di procedere attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone.

Un dato in controtendenza su un taglio di oltre 2,7 miliardi/anno: da mezzi di trasporto al cibo e bevande i settori più penalizzati

Export +12%: l’effetto Brexit non ha contagiato il settore vitivinicolo

Sergio Grazioli retti o direttamente presso l’azienda agricola con proposte e tariffe realizzate pensando alle numerose criticità a cui sono sottoposte quotidianamente le imprese agricole”.

E l’importanza di assicurare l’impresa agricola e il reddito aziendale diventa ancor più determinante in una provincia leader nel settore agricolo sia per la zootecnica che per le culture senza dimenticare la produzione di eccellenze agroalimentari quali olio, vino, formaggi e salumi. Basti citare per il settore lattiero caseario a Brescia infatti si producono oltre 12 milioni di quintali di latte, pari ad oltre l’11% dell’intera produzione nazionale. Un latte destinato al consumo fresco e alla produzione delle più riconosciute DOP della filiera lattiero casearia: Grana Padano (nato a Brescia n.d.r., Provolone, Gorgonzola, Taleggio, Quartirolo, Salva Cremasco, Nostrano della Val Trompia e Silter.

La Brexit fa crollare le esportazioni italiane in Gran Bretagna con un calo complessivo del 12% che colpisce un po’ tutti i settori, dall’agroalimentare alla moda fino alle auto e al mobile, per una perdita totale di 2,7 miliardi in un anno se il trend sarà mantenuto. è quanto emerge dall’analisi della Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio sugli effetti della Brexit sul commercio estero secondo la quale la svalutazione della sterlina, ai minimi da anni sull’euro, seguita alla rinuncia inglese a fare parte dell’Ue hanno avuto l’effetto di bloccare bruscamente la crescita del Made in Italy nel paese britannico che nel 2015 aveva visto un incremento totale del 7%, con il segno positivo proseguito anche nel primo semestre del 2016 mentre registra un crollo a luglio, il primo mese dopo la decisione di uscire dall’Unione Europea. Ma il settore vitivinicolo resiste, anzi registra un significativo + 12% in valore nel 2016 che rappresenta un segnale di svolta nella lotta alla contraffazione che trova terreno particolarmente fertile su web. Il vino – sottolinea la Coldiretti - è il prodotto agroalimentare

italiano piu’ presente in Cina e rappresenta in valore oltre ¼ delle esportazioni complessive del Made in Italy a tavola (27%). Esistono tuttavia – continua la Coldiretti - ancora grandi opportunità di crescita all’estero soprattutto in un Paese come il gigante asiatico che è diventato addirittura il principale consumatore mondiale di vino rosso davanti ad Italia e Francia. "La nostra azienda ha puntato sulla qualità come strumento per ottenere risultati sempre più convincenti sia in Italia che all' estero. Il nostro export ha toccato circa il 15% rispetto al totale della vendite e i mercati in cui siamo presenti sono America, Giappone e Nord Europa" commenta Silvano Brescianini Direttore Generale della nota azienda biologica Barone Pizzini e vice presi-

dente Di Coldiretti Brescia e del Consorzio Franciacorta.

“Continuare a sostenere al meglio le nostre imprese agricole sui mercati internazionali per la valorizzazione del vino made in Italy, è un aspetto fondamentale – conclude il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – nel prossimo triennio saranno messi a disposizione importanti fondi utili per lo sviluppo delle imprese e per la promozione sui mercati dei paesi terzi”. La contraffazione, la falsificazione e l’imitazione del Made in Italy alimentare nel mondo - il cosiddetto italian sounding - supera per fatturato i 60 miliardi di euro, con quasi due prodotti apparentemente italiani su tre in vendita sul mercato internazionale, secondo una analisi della Coldiretti.

4 Obiettivo del progetto l’incontro tra scuola e agricoltura sensibilizzando i giovani ad un’alimentazione sana

Educazione alimentare a scuola per oltre 4500 piccoli studenti

Il progetto “il cibo sano per ogni bambino” – ideato da Coldiretti Brescia - è nato per far incontrare il mondo della scuola e l’agricoltura, sensibilizzando i giovani ai valori della sana alimentazione, della tutela dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile e del territorio come luogo di identità e di appartenenza. Il progetto rientra nel più ampio impegno di Coldiretti per la costruzione di una filiera agricola tutta italiana: formare consumatori consapevoli del patrimonio agricolo ed enogastronomico del proprio territorio, infatti, dà un contributo fondamentale allo sviluppo dell’agricoltura, settore primario per l’Italia. Il progetto formativo prende le mosse dalla tavola nei suoi tanti significati: dalla tavola della cucina e della mensa quotidiana, la tavola delle specialità culinarie e dei menu delle tradizioni locali, la tavola da lavoro per la trasformazione dei prodotti agricoli, alla tavola della convivialità, dell’interazione e della integrazione sociale. “Si tratta di un percorso più che mai multidisciplinare, teorico e pratico – interviene Claudia Capello referente provinciale del pro-

L’impasto nella fase di preparazione del pane

getto e segretario di zona di Vestone - alla riscoperta del rapporto tra città e campagna, al recupero di conoscenze e tradizioni del territorio, teso a riqualificare la valenza socio culturale dell’aggregazione famigliare attorno alla tavola oltre che a promuovere l’adozione di comportamenti responsabili nelle scelte alimentari e rispettosi dell’ambiente”. Il progetto è rivolto agli alunni della scuola dell’infanzia, e della scuola primaria, della provincia di Brescia ai loro insegnanti e alle loro famiglie. Il progetto si propone di fornire spunti e strumenti di riflessione sul cibo e alimentazione ed è suddiviso su dodici temi: • La merenda e la colazione di campagna amica • Dolce come il miele, prezioso come un’ape • Etichetta: dimmi la verità, nient’altro che la verità • Dal chicco di grano al pane: • Il latte nella tazza e il calcio nelle ossa • L’uva e tutte le sue virtù • Mettiamo in moto il nostro corpo….

Alla scoperta del frumento...giocando

Ma il carburante qual’è • L’acqua amica della natura • Il magico mondo dell’ orto: • Dall’oliva all’olio • Facciamo il formaggio in classe • è nato prima l’uovo o la gallina?

A inizio maggio si terrà una “festa di fine anno” in una piazza di Brescia alla presenza dei bambini che hanno partecipato al progetto dove verranno premiate le classi – suddivise per categorie - che hanno realizzato il miglior lavoro legato al progetto sviluppato durante l’anno.

“Esiste una necessità concreta di tornare a educare le nuove generazioni sulla corretta alimentazione – interviene a conclusione il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – troppo spesso nell’ultimo periodo si è vissuto di mode alimentari con una serie di conseguenti problemi a livelli di prevenzione sanitaria; penso in primo luogo allo scandalo della carne rossa statunitense e al loro fallimentare modello che ha provocato da una parte problemi di obesità e dall’altra un grave danno al comparto della carne rossa”.

Vestone, sabato 8 ottobre: primo appuntamento Progetto Scuola con il tema è nato prima l’uovo o la gallina

Le imprenditrici agricole di Donne Impresa Coldiretti con l’assessore comunale all’istruzione Roberta Morelli e i piccoli allievi

Scuola dell’infanzia di Caionvico, lunedi 24 ottobre: prima giornata del progetto Dal chicco di grano al pane, la semina del frumento

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La salvaguardia delle biodiversità del Paese attraverso la garanzia del reddito alle imprese

Forum di Firenze: un sano patriottismo per il futuro agricolo “Gli agricoltori italiani, hanno un grande merito, hanno scelto di restare qua, d’investire nel Paese, di credere in questo Paese e noi abbiamo il dovere di garantire loro il giusto reddito e, nei confronti dei cittadini consumatori, una adeguata qualità della vita che oggi passa attraverso la formazione, ambientale e alimentare, a partire dalle nuove generazioni”. Questa l’intervento del vicepresidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini in occasione della Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze in Toscana.

“Abbiamo una grande possibilità – aggiunge il presidente Prandini - ci possiamo giocare una grande partita ma lo potremo fare solo se mettiamo

al centro un’ idea di patriottismo italiano anche nell’agroalimentare: il tema dell’origine e della battagli alla contraffazione restano centrali nella sfida che dovremo affrontare attraverso la sinergia tra aziende e la collaborazione con le istituzioni”. Da troppi anni specifica Coldiretti Brescia purtroppo la poca formazione e informazione ha generato allarmismi insensati come quello, ad esempio, della carne bovina che ha causato danni ingenti al comparto della carne italiana per poi scoprire che quanto denunciato era frutto di un “grave problema” di comunicazione e che la carne deve essere inserita nel quadro delle raccomandazione per una alimentazione sana perché fonte molto importan-

te di elementi nutritivi come proteine, ferro vitamine. “Ma di cosa ha veramente bisogno oggi l’agricoltura italiana? semplicemente di stabilità – aggiunge Prandini - di poter interloquire con l’Europa in modo continuativo attraverso rappresentati duraturi e qualificati per creare relazioni virtuose e aver risposte concrete”.

La salvaguardia delle biodiversità del nostro Paese, primo al mondo, passa anche attraverso la garanzia del reddito alle imprese – precisa Coldiretti Brescia– in un Paese con una superficie coltivabile dello 0,20% che ha oltre 7500 specie vegetali, oltre 1200 vitigni autoctoni e 58.000 tipologie di animali differenti. Il Presi-

dente Prandini ha concluso affrontando la tematica del dissesto idrogeologico che si può risolvere anche attraverso la prevenzione, la valorizzazione e il mantenimento del territorio creando però tutte le condizioni necessarie perché le imprese agricole non siamo costrette a chiudere o andare all’estero.

Dal 2017 cancellata l'Irpef agricola per 400mila aziende, risparmio da 200 milioni Sono circa quattrocentomila gli agricoltori italiani che beneficeranno della cancellazione dell’Irpef agricola che riconosce finalmente la specificità dell’attività agricola. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell’annuncio del premier Matteo Renzi davanti a diecimila agricoltori dell’organizzazione a Firenze sulla cancellazione, a partire dal 2017, della parte di Irpef agricola che le aziende pagano. Un provvedimento che rientra nella logica del passo dopo passo, dopo l’eliminazione di Imu e Irap, risultando un’operazione che dà il senso del valore sociale dell’agricoltore e del contadino. In questi ultimi anni in Italia all’agricoltura - ha precisato il premier - non è stato dato il giusto peso e il giusto ruolo. È ora di riprenderci tutti assieme questo ruolo”. L’eliminazione

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dell’Irpef sui redditi dei terreni per le attività agricole porterà un risparmio stimato in oltre 200 milioni di euro totali per le imprese agricole. “In questo modo si riconosce finalmente la specificità dell’attività agricola che nel fare impresa produce bene comune oltre a benefici sul piano ambientale, paesaggistico e culturale - ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo -. Una netta inversione di tendenza rispetto agli ultimi decenni che restituisce dignità al lavoro nei campi e sostiene la competitività delle imprese agricole italiane che, nonostante le difficoltà, sono cresciute in termini di valore aggiunto il triplo dell’industria e il doppio dei servizi, nel secondo trimestre del 2016”.

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6 Prandini : “Assalti ai campi e incidenti mortali, la situazione si fa ogni giorno più grave

Fauna selvatica e danni, legge sulla “legittima difesa” gli agricoltori esausti non presentano neppure più le denunce. A livello provinciale - stima Coldiretti Lombardia il totale dei danni dal 2004 a oggi (fra agricoltura e incidenti stradali), supera il milione e mezzo di euro a Bergamo, sfiora i 3 milioni di euro nel Bresciano, si avvicina a un milione e 200 mila euro a Como, mentre a Cremona raggiunge quasi i 2 milioni di euro, a Lecco è già oltre i 270mila euro, a Lodi è di circa mezzo milione, a Mantova supera i 700mila euro, Milano è poco sotto i 2 milioni, Monza e la Brianza sono a circa 50mila euro, Pavia si avvicina ai 2 milioni e 400mila euro, Sondrio supera i 2milioni e 200 mila euro e Varese si attesta sul milione e mezzo di euro. “La proposta di legge che stiamo presentando – spiega Prandini – parte dal principio di rendere più efficiente il contenimento delle popolazioni di cinghiali e prevede di creare delle mappe territoriali sulla presenza di questi animali con misure di selezione delegate

Legittima difesa. è questo il fulcro della proposta di legge presentata da Coldiretti Lombardia il 27 settembre per fermare l’invasione dei cinghiali nei campi e sulle strade. “La situazione si fa ogni giorno più grave, sia dal punto di vista economico che sul fronte della sicurezza delle persone – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – per questo è necessario intervenire con strumenti legislativi che diano la possibilità di difendersi dall’invasione. Non dimentichiamoci i 200 incidenti stradali che in media ogni anno vengono provocati dalla fauna selvatica, uno degli ultimi, in Oltrepò Pavese, purtroppo mortale”. Secondo un’elaborazione di Coldiretti Lombardia su dati regionali, il conto totale dei danni in Lombardia negli ultimi 12 anni ha ormai superato i 17 milioni di euro, di cui 13 milioni per assalti ai campi e 4 milioni per schianti automobilistici. Si tratta di numeri prudenziali – spiega la Coldiretti – perché sempre più spesso

anche agli agricoltori in possesso di regolare licenza di caccia”. Dopo tutte le verifiche igienico sanitarie – spiega Coldiretti Lombardia - le carni degli

animali abbattuti potrebbero essere destinate al consumo privato o a soggetti che operano nel sociale.

Fauna selvatica, assedio alla Lombardia • 17 milioni di euro di danni totali (agricoltura e incidenti stradali) dal 2004 a oggi • 13 milioni di euro di danni all’agricoltura in 12 anni • Circa ¼ di perdite di raccolti per colpa dei cinghiali • 4 milioni di euro di danni per incidenti stradali • 200 incidenti stradali in media all’anno in Lombardia causati dalla fauna selvatica • 1 morto nel 2016 per schianto in auto contro cinghiale • 1 morto nel 2015 per attacco di cinghiale a un pensionato • 18 morti nel 2015 in Italia causati dalla fauna selvatica • 145 feriti nel 2015 in Italia causati dalla fauna selvatica • 100 milioni di euro di danni nel 2015 in Italia

CORSI SICUREZZA SUL LAVORO E TRATTORISTI Entrato in vigore il 13/03/2013 “l’accordo stato regioni del 22 febbraio 2012 sull’abilitazione all’uso delle attrezzature professioni”, individua tra le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori i trattori agricoli o forestali e i carrelli semoventi con conducente a bordo (es. merlo). Si precisa

che tale abilitazione è richiesta per tutti gli utilizzatori delle attrezzature summenzionate indipendentemente dal fatto che l’azienda abbia dipendenti. Coldiretti Brescia ha quindi programmato per i prossimi mesi una serie di corsi formazione per l’abilitazione all’utilizzo di questi mezzi. Sono inoltre in programma corsi

di formazione e di aggiornamento per RSPP (responsabile servizio di

prevenzione e protezione), corsi di formazione e di aggiornamento per addetto antincendio, corsi di formazione e di aggiornamento per addetto al primo soccorso. Per tutti i chiarimenti del caso e per ottenere ulteriori informazioni e per l’iscrizione si invita a contattare l’ufficio zona id competenza.

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Ottobre • 2016 7 Sicurezza delle imprese agricole: nuovo bando di finanziamento Il 28 luglio 2016 l’Inail ha pubblicato il nuovo bando di finanziamento INAIL-ISI 2016, interamente dedicato quest'anno per la prima volta al settore agricolo. Lo scopo del bando è quello di incentivare la sicurezza nelle micro e piccole imprese, operanti nel settore della produzione agricola primaria, attraverso fondi per l’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature di lavoro dotate di caratteristiche innovative per: • abbattere le emissioni inquinanti e la rumorosità; • ridurre il rischio infortunistico

La combustione di residui vegetali richiama il Testo Unico Ambientale, con il divieto generale di combustione, rientrando nella disciplina dei rifiuti. Deroghe dall’applicazione di tale disciplina sono stabilite per finalità agricole, tramite processi o metodi che non danneggino l’ambiente e la salute umana.

LE NORME IDENTIFICANO 2 SITUAZIONI TERRITORIALI: 1. Nei territori dei Comuni posti ad una quota superiore ai 300 m (200 m nel caso di Comunità Montane) le disposizioni regionali prevedono la possibilità di effettuare la combustione in loco dei piccoli cumuli di tali residui (infe-

o quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.

Le risorse sono suddivise in due Assi, a seconda dei beneficiari: Giovani agricoltori con risorse disponibili in Lombardia per 242.564,00 euro; Generalità delle imprese agricole con risorse disponibili in Lombardia per 2.140.164,00 euro.

L’ammontare del contributo è del 50% della spesa ammissibile per i giovani, mentre del 40% per la generalità delle imprese agricole. In entrambi i casi il contributo minimo erogabile è di 1.000,00 euro, mentre

quello massimo è di 60.000,00 euro. Tra gli interventi ammissibili che possono essere richiesti dall’azienda agricola vi è l’acquisto di massimo 2 beni così associabili: 1 trattore agricolo o forestale +1 macchina agricola o forestale dotata o meno di motore proprio; 1 macchina agricola o forestale dotata di motore proprio +1 macchina agricola o forestale non dotata di motore proprio; 2 macchine agricole o forestali non dotate di motore proprio.

Le domande possono essere presentate in modalità telema-

tica e la prima fase, che prevede il caricamento dei dati e la richiesta di assegnazione di un codice identificativo, è prevista dal 10 novembre 2016 alle ore 18:00 del 20 gennaio 2017. La fase successiva prevede l’inoltro della domanda mediante

Bruciatura delle ramaglie: come e quando

riori a 3 metri steri per ettaro).

2. Nei Comuni posti a quota inferiore vigono le disposizioni introdotte dalla DGR n. 2525/14 che prevedono il divieto di combustione dal 15 ottobre al 15 aprile.

Primo caso: al fine di consentire il reimpiego di materiali come sostanze concimanti e ammendanti, contenere il rischio d’incendio e la diffusione delle specie infestanti, la combustione in loco dei residui vegetali agricoli e forestali è consentita in cumuli di quantità non superiore a tre metri steri per ettaro al giorno in tutti i periodi dell’anno, nei territori la cui quota altimetrica risulti uguale o superiore a trecento

metri e a duecento metri sul livello del mare per i territori dei comuni appartenenti alle comunità montane. I sindaci individuano con proprio atto le zone di competenza situate al di sopra della suddetta quota, ai fini dell’applicazione del presente comma. è facoltà dei sindaci sospendere, differire o vietare la combustione dei residui vegetali agricoli e forestali per evitare impatti diretti dei fumi sulle abitazioni o per ragioni di pubblica sicurezza. è comunque vietato accendere all’aperto fuochi nei boschi o a distanza da questi inferiore a cento metri.

Secondo caso: al di fuori delle aree e nei periodi a rischio di

incendio boschivo è previsto il divieto generico di combustione anche di piccoli cumuli (non superiore a tre metri steri) di residui vegetali agricoli o forestali nel periodo dal 15 ottobre al 15 aprile, ma come l’anno scorso, è previsto di consentirne la combustione (previa richiesta al comune) per soli due giorni tra il 15 ottobre al 15 aprile di ogni anno nelle zone impervie o non raggiungibili dalla viabilità ordinaria e con modalità atte ad evitare impatti diretti di fumi ed emissioni sulle abitazioni circostanti. Tale combustione è consentita previa: comunicazione al Comune e verifica delle condizioni meteorologi-

meccanismo del click-day, vale a dire che verrà considerato l’ordine cronologico di arrivo delle domande per il loro posizionamento in graduatoria. Per ulteriori indicazioni rivolgersi presso i nostri uffici zona.

Laura Archetti

che della giornata in cui sarà effettuata la combustione (consultare il sito ufficiale di ARPA). Sanzioni previste: da € 100,00 a € 600,00, mentre la inosservanza delle norme sulla gestione e smaltimento di rifiuti è disciplinata ai sensi di quanto disposto dal TU Ambiente. Si rammenta che bruciare quantità superiori ai piccoli cumuli (tre metri steri/ettaro), costituisce attività di gestione illecita dei rifiuti e non pratica agricola consentita; inoltre, la combustione di residui vegetali agricoli o forestali è sempre vietata nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi dichiarati dalla Regione.

Anna Carolei

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Si avvicina la scadenza per il controllo delle attrezzature aziendali professionali

Obbligo controlli funzionali per le attrezzature dei prodotti fitosanitari

Si ricorda che si sta avvicinando la scadenza del 26 novembre 2016, stabilita dall’art 12, comma 2, del D.lgs n. 150 del 14 agosto 2012, che ha introdotto l’obbligo del controllo funzionale per le attrezzature aziendali utilizzate per uso professionale per la distribuzione dei prodotti fitosanitari.

Il controllo funzionale deve essere effettuato presso un centro prova autorizzato dal-

le Regioni e Province Autonome. Eseguito il controllo funzionale, il centro prova autorizzato provvede a rilasciare un attestato di conformità dell’attrezzatura utilizzata per la distribuzione dei fitofarmaci.

Le attrezzature nuove acquistate dopo il 26 novembre 2011 sono sottoposte al primo controllo funzionale entro cinque anni dalla data di acquisto, come riportato

all’art. 12, comma 2, del D.lgs. 150/2012.

Sono considerati validi i controlli funzionali eseguiti dopo il 26 novembre 2011 effettuati da centri di prova autorizzati dalla Regione.

I controlli saranno fino a 31 dicembre 2020 ogni 5 anni e in seguito ogni 3 anni. La macchina a cui non viene effettuato il controllo funzionale così come previsto nei modi e termini sopra descrit-

FINANZIAMENTI PER L’APICOLTURA Anche per la campagna 2016/2017 la Regione Lombardia ha disposto la concessione di finanziamenti indirizzati agli apicoltori. I singoli apicoltori praticanti il nomadismo possono chiedere un contributo per l’acquisto di macchine per la movimentazione degli alveari, quali muletti, motocarriole, bancali, gru, sponde idrauliche, cassoni scarrabili, nonché le spese relative a sistemi di monitoraggio e gestione telematica degli

alveari. I singoli apicoltori in genere possono chiedere un contributo per l’acquisto di arnie con fondo a rete, nell’ottica della lotta alla varroasi e alle patologie dell’alveare. Per entrambe le tipologie i richiedenti devono essere titolari di partita IVA e avere un numero di alveari minimo di 90 (40 per le aziende site nei Comuni svantaggiati).

Le domande dovranno essere presentate entro il 31 dicembre 2016. Gli uffici Coldiretti sono a disposi-

zione per i chiarimenti e le pratiche del caso.

ti NON può essere utilizzata dall’imprenditore dopo il 26/11/2016 fino all’effettivo avvenuto controllo presso il centro e rilascio dell’attestazione, sussistono controlli incrociati con il quaderno di campagna per verificare i trattamenti.Si pone l’attenzione degli utilizzatori di presidi fitosanitari su quanto previsto al comma 7, dell’art.

24 del D.lgs n. 150/2012, che prevede che - salvo che

il fatto costituisca reato - l’utilizzatore che non sottopone le attrezzature per l’applicazione dei prodotti fitosanitari ai controlli funzionali periodici è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da 500 euro a 2.000 euro. Per ogni ulteriore informazione si rimanda al proprio ufficio zona di riferimento.

Paolo Cristini

LE REGOLE PER IL TAGLIO DEL BOSCO L’obbligo di comunicare agli Enti incaricati del controllo, come Provincia, Comunità Montana o Parco, le utilizzazioni forestali è una consuetudine che accompagna ormai tutti gli operatori; da qualche anno, inoltre, è obbligatorio presentare la “denuncia” attraverso il sistema informatico che la Regione Lombardia ha messo a disposizione. Pertanto, chi volesse procedere al taglio del bosco è tenuto a presentare formale denuncia all’Ente competente. La denuncia di taglio può essere semplice o complessa, a seconda delle zone dove si effettua il taglio e della superficie interessata. Gli uffici del CAA Coldiretti sono a disposizione per valutare la fattibilità ed, eventualmente, presentare la denuncia di taglio; chi non avesse già costituito il proprio fascicolo aziendale presso il CAA è tenuto a presentare, al momento della denuncia, anche il codice fiscale, i dati catastali, la superficie del bosco ed il quantitativo presunto di legna che sarà tagliato.

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Ottobre • 2016 9 L’agricoltura paga pegno per colpe non proprie, si richia un arretramento

Voucher: la caccia alle streghe penalizza il settore agricolo Si informa che il D. Lgs. n. 185 del 24 settembre 2016, entrato in vigore l’8 ottobre 2016, ha nuovamente modificato la disciplina che regola l’istituto del lavoro accessorio, non senza modifiche a sorpresa nella stesura finale. La nuova novella dispone che i committenti imprenditori agricoli sono tenuti a comunicare mediante sms o posta elettronica all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, indicando altresì il luogo e la durata della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore a tre giorni. Resta ferma la dichiarazione di inizio attività da parte del committente già prevista nei confronti dell’I.n.p.s.: ciò

significa, in buona sostanza, che la nuova comunicazione obbligatoriamente da inviare è da intendersi un adempimento aggiuntivo (e non sostitutivo!). Per quanto concerne il numero di cellulare cui inoltrare l’sms, l’Ispettorato informa che tale modalità di comunicazione è rinviata alla definizione dell’infrastruttura tecnologica in grado di semplificare il più possibile l’adempimento dell’obbligo insorto. Il decreto pubblicato è intervenuto modificando inoltre il limite di incasso annuo per il prestatore di lavoro presso il medesimo committente, ora pari a 2.020 euro (7.000 euro annui fatta la totalità dei vari committenti). Si informa che il mancato adempimento sia della comunicazione telematica all’I.n.p.s. sia

dell’invio della mail alla Direzione Territoriale del Lavoro comporta l’applicazione della maxisanzione per lavoro nero.

Diversamente, in presenza del corretto adempimento nei confronti dell’I.n.p.s. e mancato adempimento nei confronti della Direzione Territoriale del Lavoro, viene comminata la sanzione amministrativa da euro 400 a euro 2.400 in relazione a ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione. La comunicazione che limita la prestazione dei soggetti ai soli tre giorni successivi l’invio dell’istanza e la limitazione economica ridotta a 2.020 euro per ogni singolo committente sono modifiche che rientrano in un clima di assoluta caccia alle streghe che vede coinvolto il comparto agricolo che,

DIVIETI TEMPORALI ZONE VULNERABILI E NON vULNERABILI Questi i divieti allo spandimento degli affluenti di allevamento disposti dal nuovo programma di azione regionale: Dal 1 dicembre al 31 gennaio: periodo fisso 62 giorni + periodo flessibile di 28 giorni nel mese di

novembre e/o febbraio nel rispetto delle indicazioni riportate sul bollettino agro-metereologico predisposto dalla Regione Lombardia: · per i fertilizzanti azotati e gli ammendanti organici di cui al d.lgs. 75/2010; · per i letami, e materiali assimilati, diversi da quello bovino e bufalino, ovicaprino e di equidi, quando utilizzato su pascoli e prati permanenti o avvicendati ed in pre-impianto di colture orticole; · per liquami e materiali ad essi assimilati, acque reflue e fanghi derivati da trattamenti di depurazione di cui al decreto legislativo 99/1992, per le aziende con ordinamenti colturali che prevedono almeno una delle seguenti opzioni: presenza di prati e/o cereali autunno vernini e/o colture ortive e/o, arboree con inerbimenti permanenti; terreni con residui colturali; preparazione dei terreni ai fini della semina primaverile anticipata o autunnale posticipata; colture che utilizzano azoto in misura significativa anche in autunno-inverno, come per esempio le colture ortofloricole e vivaistiche protette o in pieno campo.

diversamente, si è sempre dimostrato rispettoso delle regole, facendo buon uso di uno strumento che, è bene ricordare, nel 2008 venne introdotto sperimentalmente in occasione della campagna vendemmiale, perdendo radicalmente con trascorrere del tempo la propria connotazione agricola. Il quadro di prospettiva che ne conseguirà presenta per il nostro settore profili di particolare criticità in quanto non solo l’agricoltura si trova a dover pagare pegno per colpe non proprie, ma soprattutto perché si intravede il rischio concreto di un arretramento nell’utilizzo dei buoni lavoro, ascrivibile al gravoso appesantimento burocratico.

Antonio Zanetti

Carburante agricolo agevolato: dal 1 ottobre nuova (vecchia) operatività

Dal 1 novembre al 31 gennaio per le aziende che hanno fatto richiesto di deroga, la distribuzione nel

A seguito del passaggio di competenze alla Regione della gestione delle assegnazioni, sono state ridefinite le procedure di assegnazione del carburante agricolo agevolato: le nuove modalità sono entrate in vigore dal primo ottobre 2016. La Regione Lombardia ha rivisto le precedenti Linee guida adottate nel 2012 ed ha previsto una competenza diretta, nell'istruttoria di assegnazione, degli Uffici territoriali regionali (UTR). Dal 1 ottobre infatti le pratiche di assegnazione devono essere indirizzate agli Uffici territoriali regionali in cui ha sede il centro aziendale.

Gli Utr provvedono ad effettuare la verifica istruttoria e a rilasciare il relativo foglio di prelevamento che dà diritto all'agevolazione e consente il prelievo del prodotto petrolifero. In pratica, non sarà più possibile avere “il buono del gasolio” in tempi rapidissimi (magari anche in giornata), come è stato possibile fino al 30 settembre, con il rilascio diretto da parte dei CAA.

Dal 15 dicembre al 15 gennaio per il letame bovino e bufalino, ovicaprino e di equidi, quando uti-

Per ogni ulteriore informazione si rimanda al proprio ufficio zona di riferimento.

Dal 1 novembre a fine febbraio:

· per il liquami e materiali ad essi assimilati; per le acque reflue; per i fanghi derivati da trattamenti di depurazione di cui al decreto legislativo 99/1992, nei terreni destinati a colture diverse dal punto 1. · per le deiezioni degli avicunicoli essiccate con processo rapido a tenori di sostanza secca superiore la 65%. mese di febbraio è subordinata al bollettino agro-metereologico predisposto dalla Regione Lombardia

lizzato su pascoli e prati permanenti o avvicendati ed in pre-impianto di colture orticole Anna Carolei

Paolo Cristini

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Ottobre • 2016 Fotonotizie

bagolino, scuola primaria - venerdì 7 ottobre lezioni di alessandro ferrari “è nato prima l’uovo o la gallina” e il magico mondo dell’orto con consegna del contadino giò per i 107 bambini dell’istituto. presenti buccio aldino, stagnoli giuseppina e buccio livio come portavoce di tutti gli agricoltori di bagolino; claudia, monia e roberto dell’ufficio zona di vestone

Il cibo sano per ogni bambino Teletutto intervista Roberto Cucchi domenica 9 ottobre all’interno della trasmissione “in piazza con noi” realizzata da teletutto in piazza a bione, il collega roberto cucchi, operante nell’ufficio zona di vestone, è stato intervistato dalla giornalista clara camplani. oggetto della chiacchierata il progetto di coldiretti brescia “il cibo sano per ogni bambino” di cui roberto sarà docente in aula per alcuni percorsi formativi. la trasmissione completa è disponibile sul sito di teletutto nella sezione dedicata “in piazza con noi”.

pisogne, piazza vittoria domenica 25 settembre in occasione della 66^ edizione

della festa del fungo e della castagna il convegno “al di’ la’ del fungo e della castagna...ecco l’olio” interventi di: diego invernici sindaco di pisogne, emanuele ghirardelli direttore aipol, andrea giomo commissione tecnica del consiglio olivicolo internazionale, mauro ribola consigliere delegato lombardia città dell’olio, simone frusca responsabile olivicolo coldiretti brescia

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A Gottolengo torna la sagra della Patata Da sabato 10 a lunedì 12 settembre a Gottolengo si è svolto l’ormai consueto appuntamento con la sagra della Patata giunta alla 14esima edizione all’interno della quale il presidente di sezione di Gottolengo Gianpiero Baiocchi ha premiato l’imprenditrice agricola Busseni Claudia che ha presentato la miglior patata coltivata di varietà Annabel. I due esperti giudici della manifestazione: Lorenzo Bazzana responsabile Nazionale delle produzioni Vegetali per Coldiretti e Maurizio Canobbio presidente Comacer. All’inaugurazione il rappresentante in Giunta Coldiretti Alessandro Ferrari, ha voluto ricordare l’importanza delle piccole produzioni e delle peculiarità territoriali che rendono unico e non omologabile il nostro patrimonio agricolo nazionale.

Arriva da Vedeseta, in provincia di Bergamo, la Reginetta dell’Asta 2016 dei Bovini di Razza Bruna organizzata nei giorni scorsi a Edolo (Bs) dall’Associazione Interprovinciale Allevatori di Brescia e Bergamo: è stata presentata dall’azienda di Guglielmo Locatelli e si è aggiudicata il titolo in assoluto più conteso della storica manifestazione camuna. Alla due giorni hanno partecipato 22 aziende di varie province lombarde, per un catalogo che prevedeva in totale 67 soggetti tra cui 2 torelli da riproduzione, 27 Manzette, 28 Giovenche, 10 vacche.

Oltre il 60% dei capi presentati è stato venduto, compresi due lotti di embrioni di alto valore genetico che per la prima volta sono stati battuti in asta. L’azienda Locatelli ha quindi primeggiato nel concorso riservato alle manze gravide con la qualifica molto buono, indice di alto pregio morfologico: il titolo di vice-reginetta è andato invece ad un eccellente capo presentato dall’allevamento di Gian Vincenzo Cinelli di Rodengo Saiano. Non è mancato come da tradizione il consueto appuntamento con la “Serata dell’Allevatore “, nel corso della quale sono intervenuti il presidente dell’AIPA Germano Pè, il Sindaco di Edolo Luca Masneri ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Il premio “fedeltà alla montagna” Giovanni Minelli è andato ad Aldo Nodari di Malonno, per il tenace impegno che ha sempre dimostrato nella sua volontà di continuare ad allevare bovine nella non facile zona dell’Alta Valle Camonica.

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Ottobre • 2016

Le prossime scadenze… fiscali e non

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INVITA LE IMPRESE FLOROVIVAISTICHE ED I PROFESSIONISTI DEL SETTORE A PARTECIPARE AL SEGUENTE WORKSHOP

DICHIARAZIONE TRIMESTRALE DELLA MANODOPERA

LA GESTIONE INVERNALE DEL TAPPETO ERBOSO

Scade oggi il termine, per i datori di lavoro agricoli, il termine per la presentazione della dichiarazione trimestrale relativa alle retribuzioni corrisposte agli operai agricoli per l’opera prestata nel terzo trimestre 2016.

Martedì 22 Novembre 2016

16 NOVEMBRE

dalle ore 16.00 alle ore 19.00

IVA MENSILE E TRIMESTRALE: LIQUIDAZIONE E VERSAMENTO

Termine per effettuare liquidazione e versamento dell’IVA relativa al mese di ottobre. Deve anche essere liquidata e versata l’imposta del terzo trimestre.

VERSAMENTO RITENUTE D’ACCONTO

Ultimo giorno per versare le ritenute alla fonte Irpef operate sui redditi da lavoro dipendente o assimilato, di lavoro autonomo e su provvigioni relative al mese di ottobre. Devono inoltre essere versate anche le addizionali regionale e comunale trattenute nel mese di ottobre ai lavoratori che hanno cessato il rapporto di lavoro.

VERSAMENTO CONTRIBUTI OBBLIGATORI PER COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI AGRICOLI

Termine per il versamento della terza rata dei contributi obbligatori a carico degli imprenditori agricoli a titolo principale, dei coltivatori diretti, dei coloni e dei mezzadri.

30 NOVEMBRE Scade oggi il termine di versamento della seconda od unica rata di acconto per il 2016 delle imposte dovute. Si ricorda che dal periodo d’imposta 2016 i redditi agricoli che rientrano nel reddito agrario non saranno più assoggettati ad IRAP, per cui l’acconto IRAP potrà essere rideterminato

Direttore Responsabile Massimo Albano Responsabile di redazione Sara Vecchiati sara.vecchiati@coldiretti.it

Redazione Coldiretti Brescia via San Zeno, 69 25124 Brescia Tel. + 39 030 2457585 Fax +39 030 2457691 www.brescia.coldiretti.it

Il workshop è a pagamento Si chiede di confermare la partecipazione inviando il coupon di iscrizione scaricabile dal sito: www.florovivaistibs.it alla segreteria dell’Associaz.

Florovivaisti Bresciani per mail info@florovivaistibs.it

ENTRO VENERDI’ 11 NOVEMBRE 2016 Per informazioni:

IMPOSTE DIRETTE E IRAP – VERSAMENTO ACCONTO

Chiuso in redazione il 2x ottobre 2016

con la collaborazione tecnica di

Dott. Giorgio Botti Tel. 030.3534008 Mail: info@florovivaistibs.it

ASSOCIAZIONE FLOROVIVAISTI BRESCIANI Via L. Gussalli, 3 - 25125 BRESCIA tel. 030 3534008 fax 030.5242994

Hanno collaborato Laura Archetti Giuliano Romanini Mauro Belloli Antonio Zanetti Anna Carolei Paolo Cristini Lorenzo Gussago Roberto Polsini

PROGRAMMA ED ARGOMENTI TRATTATI: • Cenni ed analisi dell’importanza della concimazione potassica pre-invernale; • Nuovi orizzonti nella gestione naturale/biologica del tappeto erboso in previsione del prossimo risveglio primaverile;

Relatore: Dott. Agr. Fabrizio Ingegnoli (Bottos) E’ prevista la consegna ai corsisti di dispense tecniche in formato cartaceo

IMPORTO DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVO DI IVA): €. 20,00 €. 36,60 €. 48,80

per partecipante (per Aziende Associate ai Florovivaisti Bresciani) per partecipante (Associato Coldiretti BS, Confagricoltura BS, Ass. Florov. Veneti, Ass. Florov. Bergamaschi, Distr. PlantaRegina) per partecipante (per Aziende NON Associate ad organizzazioni)

Il pagamento deve avvenire, all’atto dell’iscrizione, tramite bonifico bancario : Cassa Padana IBAN: IT 74 V 083 4054 2100 0000 0652 106 Obbligatoria l’iscrizione entro e NON OLTRE VENERDI 11 NOVEMBRE 2016

IL WORKSHOP SI TERRA’ PRESSO LA SEDE DELLA

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14 in continua crescita parte ii

Successioni, un servizio a 360°

di don Claudio Il cibo, valorizzando la convivialità, permette di vivere una sua funzione sociale; valorizza e protegge le varietà territoriali locali in qunato espressione di una comunità e di un territorio. Il compito del mondo rurale è quello di trasferire la conoscenza ed il saper fare in ambito culinario, consapevoli di tramandare un deposito ed una ricchezza culturale ed portare avanti l’eccellenza del cibo e dei suoi ingredienti. La Coldiretti, con intelligenza ed lungimiranza, sta lavorando con competenza per decifrare la complessità del presente e porre le basi per il nostro futuro. Educando la società al valore del cibo non fa altro che rinsaldare il rapporto tra le generazioni e far permanere un rapporto generazionale che tenga desto il legame e la costruzione del tessuto sociale. Ecco allora che abbiamo il compito di diffondere la cultura del gusto e del saper vivere dove il cibo viene visto come sorgente di crescita, e nell’ottica dello stupore. Così facendo si recupera la centralità della persona. E non solo: la Col-

diretti immette nella nostra società energia morale e, attraverso i dirigenti ed i soci, fa crescere una vera coscienza ecologica per una economia attenta al bene comune.

Nell’anno del giubileo la parola “misericordia” è la parola chiave del pontificato e del ministero pastorale di Francesco: l’amore cristiano diventa forza coerente e propulsiva del vivere sociale attraverso le opere di misericordia e non vago e pio sentimento.

Nella chiesa e nella Coldiretti c’è questo principio di fondo che li accomuna: si usa la medicina della misericordia verso il mondo esponendo più chiaramente il valore del proprio insegnamento piuttosto che condannare gli errori. Mostrando la forza dei valori in cui crediamo noi manifestiamo la loro bellezza e la loro capacità di cambiare il mondo passando attraverso le persone che ogni giorno a contatto con la terra si impegnano a far diventare il creato un giardino da custodire. Buon cammino anche in vista della giornata del ringraziamento che ci attende e come impegno.

COS’è LA SUCCESSIONE? Per successione si intende il trasferimento patrimoniale (sia attivo che passivo) dal defunto agli eredi. Con la dichiarazione di successione si vanno ad individuare i soggetti che sono chiamati all’eredità. In presenza di un testamento si avrà una successione testamentaria, mentre in assenza di testamento gli eredi sono i soggetti legittimi, quelli previsti dalla legge.

PERCHè è IMPORTANTE FARLA? La dichiarazione di successione è essenzialmente un adempimento fiscale. Sul valore dell’asse ereditario l’Agenzia delle Entrate determina l’imposta di successione, con l’applicazione delle franchigie di esonero previste per taluni eredi. Inoltre, in presenza di beni immobili, si dovrà versare le imposte ipotecaria e catastale al momento della presentazione della dichiarazione. La dichiarazione, inoltre, è necessaria trascrivere i passaggi di proprietà dei beni immobili nei Registri Immobiliari e procedere alla voltura nell’intestazione in Catasto (ora Agenzia delle Entrate – Ufficio Territorio).

ENTRO QUANTO TEMPO è DA FARE? La dichiarazione di successione va presentata all’Agenzia delle Entrate entro un anno dalla data del decesso. Nei 30 giorni successivi alla presentazione va inoltrata domanda di voltura.

SE IL DEFUNTO ERA SOLO USUFRUTTUARIO SI DEVE PRESENTARE LA SUCCESSIONE? No, il diritto di usufrutto non si trasferisce per successione; quindi in tal caso, ed in assenza di altri beni, non occorre presentare alcuna dichiarazione. è necessario, comunque, presentare istanza di riunione dell’usufrutto alla nuda proprietà in Catasto, per poter volturare gli immobili e tener aggiornati i passaggi di proprietà.

Presso Coldiretti è possibile avere la necessaria consulenza per l’espletamento della pratica di successione e degli adempimenti ad essa collegati.

Per informazioni aggiuntive potete contattare il referente provinciale del servizio Giuliano Romanini al numero 030.2457539 Giuliano Romanini

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Ottobre • 2016

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