Coldiretti giugno luglio 2017

COLDIRETTI BRESCIA MENSILE DI AGRICOLTURA, ECONOMIA, IMPRESA ANNO 7 | N. 6 | GIUGNO - LUGLIO 2017 DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: 23124 BRESCIA - VIA SAN ZENO, 69 TEL. 030 2457585 - FAX 030 2457691 www.brescia.coldiretti.it

STOP CETA, adiamo avanti anche da soli

Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1 - CMP BRESCIA

Ettore Prandini

Anche da solo ma non ci fermiamo, dobbiamo continuare a lottare per bloccare la ratifica di questo accordo che distrugge i nostri prodotti e la nostra e la nostra storia, si tratta infatti di un trattato capestro che vincola noi e le nostre generazioni future andando a mortificare l’economia legata al mondo dell’agroalimentare ma non solo. Non esistono bandiere o appartenenze, esiste solo il NO al CETA. Nell’accordo manca il riferimento alla portata vincolante del principio di precauzione che, in Europa, impone cautela nelle decisioni che riguardano questioni scientificamente controverse circa i possibili impatti sulla salute o sull’ambiente, compresi gli OGM. Al contrario, l’applicazione del principio di equivalenza delle misure sanitarie e fitosanitarie tra le parti consentirà l’arrivo di prodotti sui quali sono usate sostanze attive vietate nella Ue. Scendere in piazza è servito a sensibilizzare l’opinione pubblica e oggi sono numerosi i consorzi si oppongono al trattato Europeo di libero scambio. Da chi è quotidianamente impegnato a difendere il valore del proprio territorio vengono smascherate le bugie contenuto in un accordo che concede la possibilità di chiamare con lo stesso nome produzioni del tutto diverse legalizzando di fatto la pirateria agroalimentare, il peggior nemico del Made in Italy all’estero.

DIRETTORE RESPONSABILE Massimo Albano RESPONSABILE DI REDAZIONE Sara Vecchiati | sara.vecchiati@coldiretti.it

PROGETTO GRAFICO, IMPAGINAZIONE E PUBBLICITà: VOCE MEDIA 030 5785461 STAMPA: TIBER SPA www.tiber.it

ARRIVA LA BRESAOLA MADE IN ITALY

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA n. 58 DEL 27 DICEMBRE 2004

OSCAR GREEN L’EDIZIONE 2017

Firmato a Roma un accordo per sviluppare un importante progetto di filiera che incrementi la produzione di bresaola fatta con carne 100% tricolore; una reale garanzia per gli allevatori e i cittadini consumatori A PAG. 2

VARESE: LA GITA DEI PENSIONATI

In un territorio regionale che conta circa 48mila imprese, le capacità creative dei giovani, l’impegno e l’ entusiasmo sono elementi strategici di crescita e sviluppo e che vanno riconosciuti e premiati.

Una giornata al Sacro Monte di Varese come importante occasione per ritrovarsi a discutere del tema famiglia: abbiamo ancora tanto da dare e insegnare, siamo ancora una presenza attiva nella società A PAG. 8

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#STOPCETA per difendere il Made in Italy agroalimentare

Con la prospettiva dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada sono aumentati del 15% gli sbarchi di grano duro del Paese nordamericano in Italia nei primi due mesi del 2017, con manovre speculative che stanno provocando la scomparsa della coltivazione in Italia, ancora una volta il settore agroalimentare è divenuto merce di scambio nelle trattative internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale e della sicurezza. è l’allarme lanciato dalla Coldiretti mercoledì 5 luglio, in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori

che hanno lasciato le campagne per invadere la Capitale in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento dove è in corso la discussione per la ratifica del Trattato di libero scambio con il Canada. Un Trattato che – denuncia la Coldiretti - spalanca le porte all’invasione dal paese nordamericano di grano, la principale coltivazione dell’Italia particolarmente diffusa nelle aree piu’ deboli del Paese ma che prevede anche il via libera all’importazione a dazio zero per circa 75.000 tonnellate di carni suine e 50.000 tonnellate di carne di manzo dal Canada dove vengono utilizzati ormoni per l’accrescimento vietati in Italia.

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Mons. Pierantonio Tremolada nuovo Vescovo di Brescia, ex ausiliario del Vescovo di Milano.

Succede a Mons. Luciano Monari vescovo a Brescia dal 2007.

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4 COLDIRETTI BRESCIA Il Presidente di Coldiretti Brescia e Lombardia Prandini: “Ora trasparenza su altri prodotti vegan”

Corte UE, Prandini: vittoria Coldiretti contro inganno finti latte e formaggi “Una vittoria della Coldiretti che da anni porta avanti questa battaglia contro le indicazioni scorrette e fuorvianti con l’atteso stop al latte che deve ora estendersi anche alla carne e derivati, dalla bresaola alla mortadella venduti impropriamente in Europa come vegan”. Così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia e Lombardia, commenta positivamente il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea sul fatto che i prodotti puramente vegetali non possono, in linea di principio, essere commercializzati con denominazioni, come ‘latte’, ‘crema di latte’ o ‘panna’, ‘burro’, ‘formaggio’ e ‘yogurt’. “Dalla Corte Europea è giunta finalmente una risposta alle nostre sollecitazioni ma è chiaro – prosegue Prandini – che questo è solo un primo passo. Adesso bisogna rendere trasparente l’informazione anche su tutti gli altri prodotti vegan che utilizzano denominazioni o illustrazioni che rimandano o in qualche modo ricordano l’utilizzo di

carne, uova o altri derivati animali con cui in realtà non hanno nulla a che fare. È una questione di coerenza e di onestà nei confronti sia dei consumatori sia dei produttori”. Quello che oggi chiamiamo “latte di soia” è una bevanda molto antica, nata probabilmente in Cina, che si ottiene dalla macinazione dei semi di soia in acqua con proprietà nutrizionali e organolettiche – continua la Coldiretti - completamente differenti dal latte di origine animale. Un discorso che - precisa la Coldiretti - si estende anche ai derivati come burro, yogurt, formaggi e panna che non possono essere ottenuti con prodotti vegetali. Un mercato spinto dalle intolleranze ma alimentato anche dalle fake news diffuse in rete secondo le quali il latte sarebbe dannoso perché è un alimento destinato all’accrescimento di cui solo l’uomo, tra gli animali, si ciba per tutta la vita. In realtà il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte. Il filone di pensiero che ritiene opportuno bandire i latticini dall’alimentazione poggia sul China Study, un’indagine epidemio-

logica svolta a partire dal 1983 in Cina, i cui risultati sono stati ritenuti inattendibili dalla comunità scientifica e dall’’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. C’è poi da aggiungere – spiega la Coldiretti - che sul fronte della spesa delle famiglie i prodotti vegetali che “mimano” il latte e i formaggi costano molto di più, a volte anche il doppio, rispetto agli originali. Per esempio i prezzi dei drink a base di riso, avena, cocco e soia sfiorano i 3 euro al litro. Il consumo di questi prodotti – spiega la Coldiretti - è spinto anche dalla falsa percezione che si tratti di latte, con le stesse proprietà nutrizionali e organolettiche, oltre che dalle fake news diffuse in rete secondo le quali il latte sarebbe dannoso perché è un alimento destinato all’accrescimento di cui solo l’uomo, tra gli animali, si ciba per tutta la vita. In realtà il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte. “Ognuno è libero di fare le proprie scelte e bere ciò che preferisce – conclude Prandini -, ma è giusto che l’informazione sia chiara e completa”.

Siglato l’accordo tra Filiera agricola italiana e Rigamonti

Arriva la bresaola 100% tricolore

è stato firmato a Roma un importante accordo tra Filiera Agricola Italiana promossa dalla Coldiretti e Rigamonti Spa per sviluppare un progetto di filiera che incrementi la produzione di Bresaola prodotta con carne Italiana. Una garanzia per gli allevatori e un impegno per Rigamonti di portare quanto più è possibile

lavoro in Italia incrementando la crescita di una filiera nostrana di qualità in un mercato che in 15 anni ha visto aumentare del 43% in Italia il consumo di bresaola che oggi trova spazio sulle tavole di ben 8 italiani su 10 secondo la ricerca Doxa del Consorzio della Bresaola della Valtellina IGP). La bresaola Rigamonti ottenuta

con carne italiana sarà riconoscibile dai consumatori sul mercato dalla scritta 100% Italiana con il marchio “Firmato dagli Agricoltori Italiani”. L’accordo stipulato quindi ha l’obiettivo di sviluppare la filiera garantendo il lavoro degli allevatori italiani per arrivare entro tre anni alla macellazione di almeno 30.000 capi provenienti da bestiame nato, allevato, macellato e sezionato in Italia secondo regole e prezzi concordati. Claudio Palladi Ad di Rigamonti spa, leader di mercato nella bresaola: “Siamo ben felici con questo progetto di sostenere gli allevatori italiani e di incentivare una produzione di qualità attraverso un progetto di filiera che a noi permetterà di aumentare la quota di produzione 100% italiana. La bresaola nasce da una profonda cultura alimentare delle nostre valli e poter sostenere al massimo la filiera è per noi motivo di grande orgoglio. Ettore Prandini Presidente Filiera Agricola Italiana “L’arrivo sul mercato della Bresaola con carne 100% italiana è una vera svolta che risponde alle domande di un numero crescente di consumatori che crede nella qualità del Made in Italy dalla stalla alla tavola ma è anche un valore aggiunto per il territorio con il sostegno dell’economia e dell’occupazione”.

GIUGNO - LUGLIO 2017 |

In Italia è necessario istituire il Ministero dell’Agroalimentare

Il Presidente Coldiretti Brescia e Coldiretti Lombardia Ettore Prandini ne è ben convinto e non ha mancato anche recentemente di ribadirlo in due occasioni pubbliche: alla sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, autorevole esponente del Governo Italiano e all’europarlamentare e Vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro di recenti ospiti a Brescia. “In Italia serve il Ministero dell’Agroalimentare, un ministero centrale nello sviluppo e nell’ identità del sistema

Paese, per il quale l’agricoltura è un settore strategico della nostra economia, dove emergono le qualità, le capacità, l’identità stessa del nostro paese, del nostro territorio, anche nel mondo”. Nessun attacco gratuito al Ministero dell’Agricoltura, che anzi negli ultimi periodi ha ben operato. Solo la consapevolezza che l’agricoltura italiana deve uscire dal recinto da “riserva indiana”, nel quale per troppo tempo è stata confinata. Perché l’agricoltura italiana non è più solo produzione, ma vuol dire anche trasformazione, distribuzione, commercializzazione, internazionalizzazione. In parole povere, valorizzazione. è necessario poter collaborare realmente con l’industria e la grande distribuzione per definire strategie vincenti per il settore agroalimentare che sempre di più è locomotiva trainante dell’economia del nostro Paese. “Un passo indispensabile per valorizzare i primati dell’agroalimentare Made in Italy nella definizione delle misure che vanno dalla tutela della qualità e delle caratteristiche degli alimenti alle norme sull’etichettatura fino agli interventi per ottimizzare la penetrazione dei mercati esteri e raggiungere presto l’ambizioso, ma possibile, obiettivo dei 50 miliardi di export”. “Si tratterebbe di un passo coraggioso ma necessario per avere un interlocutore di governo forte e univoco nei confronti dell’Unione Europea dalla quale dipendono oggi gran parte delle politiche nell’agroalimentare, ma anche per rafforzare la filiera agroalimentare Made in Italy dal campo alla tavola” ha concluso Prandini nel ricordare che “non è un caso che da tempo la Francia può contare su un unico Ministero dell’agricoltura, dell’agroalimentare e delle foreste”.

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“SISTEMA ALLEVATORI: Per Alitalia trovati soldi in 10 giorni, per gli allevatori fondi quasi azzerati” “In dieci giorni hanno trovato i soldi per Alitalia e in due anni non si sono trovati quelli per il sostegno al sistema delle associazioni degli allevatori italiani che ha garantito qualità e sicurezza ai consumatori, la crescita delle aziende zootecniche e il lavoro di oltre tremila persone con famiglia. Mi sembra il segnale che in questo Paese qualcosa non va per il verso giusto” così Ettore Prandini, vice presidente nazionale di Coldiretti e Presidente di Coldiretti Lombardia commenta il taglio dei fondi statali che garantivano il sistema dei controlli nelle stalle italiane. “Quello che lascia perplessi è che in due anni di confronto sul problema dei finanziamenti non si sia riusciti a trovare una soluzione per tutelare un interesse che non è solo del settore zootecnico, ma di tutti i consumatori - continua Prandini – adesso ci aspettiamo che dal ministero arrivino risposte concrete per superare questa situazione che rischia di mettere in ginocchio una parte importante del comparto zootecnico italiano”.

SEGUE DA PAGINA 1

Falso Made in Italy a tavola: #STOP CETA per smascherare il trattato europeo “è necessaria – sottolinea Prandini – una valutazione ponderata e approfondita dell’argomento, soprattutto in considerazione della mancanza di reciprocità tra modelli produttivi diversi che grava sul trattato” ha sottolineato Moncalvo all’iniziativa #stopCETA condivisa con un’inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food, Federconsumatori e Fair Watch) che chiedono di bocciare un trattato dannoso e pericoloso per l’Italia e l’Europa. Il problema è che in Canada viene utilizzato un numero rilevante di sostanze attive vietate nel Ue. Gran parte di queste sono molecole risalenti agli anni ’70 vietate nell’Unione da circa 20 anni, tra cui l’Acefato, il Carbaryl, il Carbendazim, il Fenbutatin oxide, il Paraquat l’Acido solforico per i quali, oltre all’elevata tossicità riscontrata, sono comprovati, o comunque non sono esclusi, effetti neurotossi-

ci, cancerogeni, sulla mutagenesi, sulla riproduzione e, più in generale, sugli ecosistemi. Nei trattati - precisa Prandini - va riservata all’agroalimentare una specificità che tuteli la distintività della produzione fermando una escalation che mette a rischio la tutela della salute, la protezione dell’ambiente e la libertà di scelta dei consumatori. “La presunzione canadese di chiamare con lo stesso nome alimenti del tutto diversi è inaccettabile perché si tratta di una concorrenza sleale che

danneggia i produttori e inganna i consumatori” ha affermato il presidente Ettore Prandini nel sottolineare che “si rischia di avere un effetto valanga sui mercati internazionali dove invece l’Italia e l’Unione Europea hanno il dovere di difendere i prodotti che sono l’espressione di una identità territoriale non riproducibile altrove, realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione e sotto un rigido sistema di controllo”.

L’Italia, che è leader in Europa nella qualità alimentare con 291

Una rappresentanza della Vallecamonica martedì 5 luglio a Roma per difendere il made in Italy agroalimentare

specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, non puo’ accettare passivamente la banalizzazione del proprio patrimonio con-

servato da generazioni e deve invece – conclude Prandini - farsi promotrice in Europa di una politica commerciale contro l’omologazione e più attenta alle distintività”.

4 COLDIRETTI BRESCIA

Il progetto di Coldiretti

Nei campi il mais ha sete, in stalla meno latte e il maltempo peggiora la situazione

Con l’arrivo del caldo è allerta nelle campagne bresciane, con il mais sorvegliato speciale. Complici le alte temperature e la mancanza di pioggia – spiega Coldiretti Brescia dopo un primo monitoraggio sul territorio – in alcune zone le irrigazioni per questo cereale sono state anticipate o si è dovuto ricorrere a quelle di soccorso.

Nella zona ovest di Brescia – precisa la Coldiretti regionale – le aziende agricole stanno bagnando i campi con circa un mese d’anticipo rispetto agli anni passati. Attenzione anche negli allevamenti dove mucche da latte e maiali iniziano a soffrire per l’innalzamento delle temperature. “Se chiudo gli occhi mi sembra di essere al 15 luglio – spiega Enrico Bettoni di Torbole Ca-

saglia – l’acqua per ora c’è, non stiamo facendo mancare nulla al mais che oggi è perfettamente in linea con le fasi di crescita ma, se non inizia a piovere, andremo in difficolta già a fine mese”.

“In Italia –interviene il Presidente Prandini – gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti”. Ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. “Di fronte alla tropicalizzazione del clima – precisa Prandinin - se

vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati”.

Stress da caldo anche per gli animali nelle fattorie dove le mucche che con le alte temperature stanno producendo fino al 20 per cento circa di latte in meno rispetto ai periodi normali e nei campi, dove tutte le colture hanno sete ed è sempre più a rischio il raccolto. È l’allarme lanciato da Coldiretti sulla base del monitoraggio effettuato nelle stalle e nei campi dal quale emerge che in certe zone è già difficile approvvigionarsi di acqua sia per irrigare che per abbeverare gli animali dove sono infatti entrate in funzione le autobotti per il rifornimento degli abbeveratoi.

“Al fianco dei Consorzi irrigui giorno per giorno stiamo monitorando l’evoluzione dell’emergenza idrica e – ove necessario - abbiamo già pre-allertato gli Enti di competenza della possibilità/necessità di interventi straordinari. Ma è anche necessario mettere in cantiere progettualità a lungo respiro”. Interviene il presidente Prandini presentando il progetto cave che si potrebbe sviluppare anche a livello regionale. “Nella sola provincia di Brescia, che conta ancora 269 crateri vuoti, oltre le 148 discariche già riempite, si potrebbero immagazzinare 9 milioni di metri cubi di risorse idriche, funzionali alle esigenze del mondo agricolo, messo alle corde dall’annoso problema siccità, eviteremmo innanzitutto l’apertura di nuove discariche e riusciremmo

a garantire l’acqua ai campi anche nei momenti di maggiore difficoltà estiva, creando anche posti di lavoro». E oltre il danni la beffa perché ad una situazione già abbastanza grave pe rla sicictà si aggiunge il maltempo. Decine di migliaia di euro di danni. è in corso il monitoraggio di Coldiretti dopo le forti grandinate e tempeste di vento che nel mese di giugno hanno colpito, a macchia di leopardo, tutta la provincia di Brescia, dalla Valle Camonica alla bassa bresciana. Le prime rilevazioni indicano che il maltempo ha colpito campi di mais e orzo, ha distrutto e scoperchiato fabbricati ad uso zootecnico e ricoveri per il fieno senza tralasciare senza dimenticare le attrezzature agricole, le abitazioni civili e le automobili. Durante que-

sta pazza primavera – spiega Coldiretti – eventi meteo sempre più violenti hanno causato in Italia danni per oltre un miliardo di euro.

“Su circa 50 ettari di mais – racconta Cristian Bellini, produttore zootecnico di Bredazzane frazione di Montichiari – circa la metà è stata colpita in modo irreversibile mentre la restante parte dovrebbe riprendersi. Stiamo facendo la conta dei danni, la tromba d’aria e la grandine di ieri ha causato danni ingenti anche alle strutture, si è scoperchiata la barchessa e tutto il fieno e il mangime è andato perso oltre ad alcune gabbie per i vitelli. Fortunatamente ho assicurato la mia attività produttiva e una parte dei danni subiti mi verranno risarciti”.

GIUGNO - LUGLIO 2017 |

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A Sirmione Mattia Zordan con le sorelle Elisa ed Elena produce Lugana sostenibile con un nuovo packaging

Oscar Green 2017: premiata la sostenibilità ambientale in vigna Zordan Mattia con le sorelle, Oscar Green 2017 Si è svolta martedì 6 giugno a Milano – all’Acquario Civico di – la cerimonia di premiazione del concorso Oscar Green 2017. Dodici i progetti bresciani premiati e uno su tutti ha spiccato: Mattia Zordan 27 anni di Sirmione che con la sostenibilità in vigna vola a Roma tra i finalisti nazionali. “Oscar Green non è solo un concorso ma il racconto di un settore che in questi anni ha saputo reinterpretarsi affidandosi anche alla capacità innovativa di una nuova generazione di imprenditori agricoli – interviene il Delegato provinciale di Coldiretti Brescia Giancarlo Picco - da oltre dieci anni mettiamo in luce le persone e le storie che stanno facendo dell’agroalimentare bresciano una traiettoria di successo, un baule di sogni che diventano progetti, una possibilità di futuro”.

Raccontare la storia e le caratteristiche dell’azienda attraverso le etichette. È l’idea di Mattia Zordan che, insieme alle sorelle Elisa ed Elena, ha cambiato il volto dell’attività vitivinicola di famiglia a Sirmione puntando su sostenibilità e rispetto per l’ambiente: il vino viene prodotto con un utilizzo ridotto della chimica e viene poi conservato in nuove bottiglie che abbattono l’impatto ambientale grazie a un peso inferiore di cento grammi rispetto alle precedenti e a

una chiusura in alluminio e a vite. Le nuove bottiglie sono identificate da etichette originali e personalizzate che racchiudono in sé la storia della famiglia: da quella che rappresenta i mappali aziendali degli anni Ottanta, a quella dedicata a Nora la figlia di Elisa, fino a quella su cui viene stilizzata l’argilla che caratterizza i terreni aziendali. Ma quella più curiosa rappresenta l’encefalogramma di Mattia a simboleggiare il suo amore per questo lavoro. “Fin da piccolo avevo in testa un sogno: quello di realizzare un

Mattia Zordan

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certo tipo di vino e oggi finalmente ci sono riuscito – spiega Mattia Zordan – quale modo migliore per raccontarlo ai consumatori?”. “Ho partecipato con entusiasmo al concorso – conclude Mattia Zordan - perché sono convinto che oggi più che mai sia importante essere attenti alle esigenze e ai bisogni dei consumatori, proporre cose innovative e uniche che rappresentano il futuro delle nostre giovani imprese”.

4 COLDIRETTI BRESCIA

PSR 2014/2020: attività agrituristiche e prevenzione dalle calamità naturali ATTIVITà AGRITURISTICHE Con la pubblicazione del secondo bando dell’operazione relativa alla sviluppo delle attività agrituristiche, con una dotazione finanziaria di 6.500.000 Euro, prosegue il percorso di realizzazione degli interventi previsti dalla nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia 2014/2020, il cui obbiettivo finale è riuscire a metterà a disposizione delle imprese agricole lombarde ben 59 diverse operazioni.

Le aziende interessate potranno presentare le domande di contributo a partire dal 7 luglio e fino al 11 settembre 2017, previa verifica del possesso dell’attestato della qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale e del certificato di connessione in corso di validità e aggiornato relativamente al servizio oggetto della richiesta di finanziamento.

Gli interventi ammissibili devono essere commisurati e coerenti rispetto all’attività agrituristica prevista dal certificato di connessione e possono riguardare le seguenti voci di spesa: • ristrutturazione, restauro o risanamento conservativo di fabbricati rurali esistenti da destinare ad uso agrituristico • realizzazione di volumi tecnici, ampliamento e adeguamento di servizi igienici, realizzazione di impianti tecnologici, (impianti termici, idrosanitari ed elettrici), anche attraverso l’introduzione di tecnologie innovative colte al risparmio energetico da utilizzare esclusivamente per l’attività agrituristica • predisposizione, in ambito aziendale, di aree at-

Sono stati pubblicati a pochi giorni di distanza uno dall’altro due interessanti bandi del PSR 2014/2020: 1. Operazione 6.4.01 Sostegno alla realizzazione e allo sviluppo di attività agrituristiche 2. Operazione 5.1.01 Prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico Prima di provare a descrivere nel dettaglio le “regole” dei bandi, preme puntualizzare che le opportunità messe a disposizione delle aziende dal PSR devono essere necessariamente valutate nell’ambito di un progetto complessivo di sviluppo aziendale, all’interno del quale il fattore dei contributi, se pur importantissimo, rimane comunque uno dei fattori da considerare insieme a tutti gli altri.

Tutti gli interventi finanziati grazie ai PSR prevedono un impegno da parte del beneficiario per cui anche se può capitare di farsi “ingolosire” dalla possibilità di ricevere un contributo, senza avere valutato in maniera approfondita se in effetti l’investimento che si vuole realizzare sia necessario, commisurato e sostenibile con le caratteristiche della propria azienda.

Proprio in considerazione di questa necessità, ancora più attuale oggi in cui la redditività delle aziende è messa alla prova, Coldiretti Brescia mette a disposizione delle imprese agricole associate strumenti e servizi che vanno oltre la “semplice” presentazione della domanda di contributo, con l’obbiettivo appunto di fornire quella consulenza globale di cui le aziende oggi necessitano. trezzate per l’agricampeggio e la sosta di roulotte e caravan • realizzazione di percorsi aziendali ciclo-pedonali e ippoturistici, compreso il loro allestimento (es. cartelli, panchine, ecc.)

Sono invece esclusi dal finanziamento le nuove costruzioni, l’acquisto dei terreni e dei fabbricati, le spese relative all’arredo dei locali, comprese le stoviglie e la biancheria, le opere di manutenzione ordinaria ed in generale tutti gli interventi non previsti tra quelli ammissibili e/o relativi ad attività non previste nel certificato di connessione. Gli interventi oggetto della richiesta di contributo devono essere iniziati e sostenuti solo dopo la presentazione della domanda,

pena la non ammissibilità della domanda stessa. Nel caso di opere, ad esempio, si dovrà porre attenzione che la data di inizio lavori sia comunicata al Comune successivamente alla presentazione della domanda. è bene sapere da subito che, nel caso di interventi edilizi, è necessario disporre già al momento della presentazione della domanda del titolo abilitativo agli interventi edilizi previsti (permesso di costruire, DIA, SCIA). Il contributo, concesso in conto capitale al netto dell’IVA, viene erogato in percentuale della spesa ammessa ed è pari, nelle zone svantaggiate, al 45 % e, nelle altre zone, al 35 %.

Nel caso in cui il richiedente sia giovane agricoltore e abbia già beneficiato del sostegno previsto per l’inse-

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GIUGNO - LUGLIO 2017 |

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Bandi 2017 diamento dei giovani agricoltori (Operazione 6.1.01) la percentuale riconosciuta viene incrementata del 10%. L’importo massimo del contributo, essendo l’aiuto concesso “de minimis”, non può superare i 200.000 Euro. Il richiedente dovrà attentamente verificare eventuali contributi in “de minimis” già percepiti anche nei due anni precedenti alla domanda, per non superare il massimale a disposizione della propria azienda.

La spesa minima ammissibile per potere partecipare al bando è pari a 20.000 Euro nelle zone svantaggiate e 40.000 Euro nelle altre zone.

Per l’accesso al finanziamento le domande verranno ordinate in due graduatorie, una relativa alle aziende ricadenti nelle zone svantaggiate (zone C e D del PSR) ed una per quelle ricadenti nelle altre zone, dando priorità alla prima graduatoria.

PREVENZIONE DEI DANNI DA CALAMITà NATURALI DI TIPO BIOTIPO Per le imprese del comparto ortofrutticolo e per le imprese del comparto florovivaistico in possesso di autorizzazione all’attività vivaistica il PSR 2014/2020 si propone con l’Operazione 5.1.01 di promuovere la prevenzione delle calamità naturali o eventi catastrofici attraverso l’impiego di sistemi, strumenti e metodi non tradizionali, di carattere strutturale ed agronomico.

Proprio in questa direzione saranno spese le risorse finanziarie di questa operazione, pari a 4.000.000 Euro per tutto il territorio Regionale. La domanda andrà presentata a partire dal 27 giugno fino al 27 luglio 2017.

A differenza di altre misure del PSR 2014/2020 l’operazione 5.1.01 prevede la necessità di presentare la manifestazione di interesse che andrà inviata tramite pec all’indirizzo agricoltura@pec.regione.lombardia.it precedentemente la data di protocollazione della domanda di aiuto.

Il contributo, dell’80 % della spesa sostenuta al netto dell’IVA, è concesso in conto capitale e prevede un massimo di spesa ammissibile di 70.000 Euro mentre la spesa minima ammissibile è di 3.000 Euro. Il sostegno è concesso per investimenti che prevedono l’applicazione di misure di prevenzione contro la diffusione degli organismi nocivi tra cui Anoplophora chinesis, Anoplpophora glabripennis, Aromyia bungii, Popilia Japonica, Halyomorpha halys, Drosophila suzukii.

Gli interventi ammissibili che potranno essere effettuati successivamente alla data di presentazione della domanda per questa operazione sono, : 1. realizzazione di strutture di protezione per la difesa delle coltivazioni agrarie potenzialmente ospiti di organismi nocivi suscettibili di causare calamità quali: reti anti-insetto e strutture di sostegno; 2. acquisto di materiali pacciamanti durevoli (5 anni) (pieno campo e vasi); 3. acquisto di trappole a cattura massale (senza attrattivo), trappole a cattura massale innescate con attrattivi (feromoni o kairomoni) ad eccezione di quelle specifiche per Popillia japonica; 4. acquisto di attrezzature per la realizzazione di sistemi di protezione e l’applicazione di tecniche colturali e pratiche agronomiche a difesa delle coltivazioni agricole dagli organismi nocivi quali: • attrezzature per la stesura di materiali pacciamanti; • attrezzature per l’esecuzione di trattamenti insetticidi ai tappeti erbosi utilizzate in fase di raccolta del tappeto stesso; • attrezzature per l’esecuzione di trattamenti erbicidi specifici sotto chioma; • attrezzature innovative per l’esecuzione di trattamenti insetticidi specifici come, ad esempio, macchine antideriva dotate di pannelli di recupero o per la distribuzione di insetticidi nel terreno.

Tutti gli interventi non previsti tra quelli sopra elencati non sono ammissibili come per esempio l’acquisto di serre e tunnel, di prodotti fitosanitari, di trappole cromotropiche, dei soli attrattivi e tutti quegli interventi finalizzati al rispetto delle normative cogenti in merito al contenimento di organismi nocivi.

Per le tre operazioni appena illustrate la modalità di presentazione delle domande sarà telematica utilizzando il portale Sisco di Regione Lombardia e al fine dell’ammissione all’istruttoria si dovrà porre particolare attenzione alla predisposizione della documentazione prevista da bando, in quanto in caso di non conformità si rischia fortemente la nullità della domanda.

Si invitano tute le aziende interessate a rivolgersi presso gli uffici di Zona per effettuare un’analisi approfondita delle norme e nel contempo una corretta valutazione dell’effettiva opportunità di adesione alle misure.

4 COLDIRETTI BRESCIA In 500 da tutta la Lombardia per la Giornata dei pensionati Coldiretti, oltre 60 i bresciani che hanno scalato il Monte di Varese il primo giugno

Famiglia, nonni anti crisi salvano casa e lavoro Il ruolo dei nonni all’interno delle famiglie, il loro contributo nell’attività delle aziende agricole e l’impatto delle pensioni nell’economia di casa. Questi i temi del primo focus su “I nonni della terra” presentato dalla Coldiretti regionale domani 1 giugno 2017 in occasione della Giornata dei Pensionati che vedrà oltre 500 partecipanti riuniti al Sacro Monte di Varese, per riflettere sul loro ruolo nella società. I pensionati stanno diventando sempre più un argine contro l’impoverimento delle famiglie, oltre a gestire una sorta di welfare parallelo nella cura dei nipoti e nell’aiuto ai figli sulle questioni domestiche e professionali. “I pensionati Coldiretti sono fra quelli più coinvolti nella vita in famiglia – spiega Giacomo Usardi presidente dell’associazione pensionati di Brescia e olivicoltore di Toscolano Maderno – fa parte del nostro DNA, operare in azienda e collaborare nella vita di casa per trasmette-

re l’esperienza maturata sul campo a figli e nipoti: un’esperienza fondamentale nel campo agricolo. Questa gior-

nata al Sacro Monte di Varese sarà un’importante occasione per ritrovarsi a discutere del tema famiglia: abbiamo

ancora tanto da dare e insegnare, siamo ancora una presenza attiva nella società”.

L’evento del primo giugno, ha

visto il Sacro Monte di Vareso colorarsi di gialli con oltre 500 pensionati alla scoperta delle bellezze artistiche del luogo come la via sacra delle cappelle, il museo Baroffio, la cripta del santuario o casa-museo dove visse e lavorò Ludovico Pogliaghi. Alle 11 la Messa al Santuario di Santa Maria al Monte, celebrata da Monsignor Franco Agnesi (Vicario Episcopale zona di Varese), da Don Claudio Vezzoli (Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Brescia e Lombardia), Monsignor Erminio Villa e Don Giancarlo Re (Consigliere Ecclesiastico della Coldiretti di Varese).

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PAC PREMI ACCOPPIATI 2016

Resi noti da AGEA gli importi del sostegno AGEA ha reso noto in questi giorni gli importi unitari del sostegno accoppiato di riferimento alla campagna 2016. Per il settore latte il contributo per le vacche da latte (che abbiano partorito nel 2016) appartenenti ad allevamenti di qualità è di euro 79,92, mentre per le aziende in zona montana è prevista l’integrazione di ulteriori euro 78,35. Per il settore carne bovina il premio

per capi bovini macellati in età compresa tra i 12 e i 24 mesi e allevati per almeno 6 mesi è di euro 33,84, che sale a euro 73,19 per le aziende aderenti a sistemi di etichettatura facoltativa. Per gli ovicaprini, il premio per agnelle da rimonta è di 27,41 euro per capo. Tutti i chiarimenti presso gli uffici Coldiretti.

Il castello si è colorato di giallo Sabato 6 e domenica 7 maggio il Castello di Brescia si è colorato di giallo. Protagonisti della due giorni i produttori di Agrimercato Brescia che hanno proposto delle attività interessanti, da una parte la degustazione e la vendita diretta delle eccellenze agroalimentari locali e dall’altra il percorso enogastronomico. Un vero e proprio “tuor dei sapori” all’interno dell’incantevole location

bresciana dove i cittadini hanno potuto assaggiare le prelibatezze di un territorio unico che offre una numerosa gamma di prodotti agroalimentari prodotti con la maestrie delle aziende agricole che tutti i giorni operano sul territorio con passione e determinazione con elevati standard di qualità.

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4 COLDIRETTI BRESCIA Dall’Indiana Jones degli ulivi alla televisione in cascina, dalla biologa di montagna all’elettroencefalogramma in etichetta

Gli Oscar Green dell’agricoltura bresciana il corso delle stagioni riscoprendo varietà antiche legate al territorio: fagioli COPAFAM, cornetti, mais, patate, zucchine, cavoli, rape, barbabietole, zucche e fave.

Stefania Reali che dopo una laurea in agraria ha deciso di lasciare la città e acquistare un piccolo appezzamento di terreno a Ludizzo di Bovegno in alta Val Trompia, insieme al marito coltiva mele, pere, ciliegie di antiche varietà e piccoli frutti manualmente perché si trovano in una zona che non permette l’utilizzo di attrezzature.

Dall’Indiana Jones degli ulivi perduti all’agriterapia ad alta quota con la pedagogia del silenzio, fino alla televisione in cascina e all’etichetta con l’elettroencefalogramma: sono queste alcune delle innovazioni in agricoltura presentate agli Oscar Green di Coldiretti a Milano. Le realtà imprenditoriali bresciane che hanno partecipato al concorso Oscar Green sono tredici.

“Il dinamismo e le storie di questi giovani – conclude Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – testimoniano la vitalità della nostra agricoltura. In un momento di crisi come l’attuale assistiamo al ritorno alla terra da parte di ragazzi e ragazze che vedono nel comparto un’attività su cui scommettere per fare reddito, tutelare il territorio e rilanciare l’economia nazionale e noi dobbiamo accompagnarli e supportarli in questo percorso”.

Elisabetta Maccioni biologa di Ossimo in Val Camonica ha sviluppato un modello agricolo naturale che segue

■ Rimozione amianto ■ Coperture industriali, agricole e civili ■ Impermeabilizzazioni ■ Lattoneria ■ Realizzazioni di lucernari

A Bedizzole troviamo Laura Marchesini che presenta i salumi con la carta d’identità elettronica e lancia le chicche di salame, caramelle da passeggio a base di salume di suino.

Stefano Lancini di Capo di Ponte ha deciso di puntare sull’agricoltura con un progetto che coniuga imprenditoria e ricerca di senso. Recuperare una baita di montagna e creare un salotto dove proporre “pedagogia del silenzio, della salita e del bosco” per ragazzi, adulti, famiglie e manager. Il silenzio e la natura non come fuga, ma come setting per conciliare la ricerca di sé, rigenerarsi e ripartire più consapevoli nel vivere le relazioni e la quotidianità.

A Rezzato Cristian Benaglio ha realizzato un canale video dedicato a tutte le attività aziendali, rivolto ai consumatori e ai clienti con l’obiettivo di creare una vera e propria “agri-community” per fare rete.

Maurizio Ribola di Monteisola coltiva diverse cultivar tra cui “Nepos”, “Avus” e la “Sbresa”, varietà autoctona dell’isola guardando al passato per valorizzare i sapori

e i gusti del territorio, grazie anche alla vendita diretta.

Annalisa Filippini di Bassano Bresciano ha inventato l’hamburger vegetariano a base di ortaggi di stagione con aggiunta di un soffritto di verdurine e del pan grattato per legare il tutto. La base è composta da soia, fave, fagiolini e patate in minima quantità. A Preseglie Stefanio Vassallini ha ripristinato ed avviato di un macello comunale per la macellazione dei propri capi di bestiame (sia bovini che suini) e per la macellazione di medesime razze di animali di allevamenti e privati della zona, gestisce tutta la filiera e ha uno spaccio aziendale che è in continua espansione e vende anche nella GDO. Silvia Agosti a Offlaga coltiva grani antichi, quinoa, alchechengi, mais antico (sponcio rostrato) varietà antiche ma di grande prestigio e molto richieste.

Uggeri Enrico di Montichiari ha ideato il budino pensato per le intolleranze al lattosio e al glutine a partire dal late te di capra.

Il comune di Monte Isola ha creato un progetto per sviluppare e promuovere l’olivicoltura locale Coldiretti Brescia ha realizzato il progetto IL CIBO SANO PER OGNI BAMBINO, in collaborazione con Ministero Istruzione, Spedali Civili BS e Istituto Zooprofilattico con l’intento di incontrare e formare oltre 5000 bambini attraverso 12 progetti relativi ai prodotti agricoli e ai processi produttivi aziendali con l’intento di formare futuri consumatori in grado di fare scelte consapevoli per una migliore qualità della vita e sostenere il Made in Italy agroalimentare.

i nostri servizi: • sopralluogo in cantiere e preventivo gratuito • consulenza per la valutazione dei rischi e dello stato di degrado dell’amianto • presentazione pratiche di intervento all’Asl • redazione del Piano di Sicurezza (POS) e di Coordinamento (PSC) • organizzazione e messa in sicurezza del cantiere • installazione di Sistemi Anticaduta (Linea Vita, parapetti, ponteggi, reti anticaduta ecc.)

• lavorazioni con qualsiasi mezzo di sollevamento e possibilità di servizio con elicottero • trasporto immediato dell’amianto in discarica autorizzata con mezzi propri • rilascio documentazione avvenuto smaltimento • predisposizione ed assistenza per l’impianto fotovoltaico • servizio di ispezione periodica della copertura per la manutenzione ordinaria programmata • copertura assicurativa RC per la responsabilità civile verso terzi con massimale di € 10.000.000,00 (massimale unico nel suo genere)

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GS SERVICE INFORMA Con l’arrivo dell’estate è importante fare il tagliando al proprio impianto fotovoltaico Il periodo di maggior produzione dell’impianto fotovoltaico è ormai alle porte ed è pertanto fondamentale adottare alcuni accorgimenti che permettano di aumentarne la resa. Al pari della manutenzione automobilistica anche l’impianto fotovoltaico dovrebbe essere sottoposto ad una sorta di “tagliando annuale”.

Si tratta di una serie di attività che, se eseguite regolarmente, permettono di ridurre il rischio di incendio e migliorare la resa dell’impianto. Tra le attività da eseguire prima dell’inizio dell’estate rientrano la manutenzione ordinaria, il lavaggio periodico dei pannelli e la realizzazione di una verifica termografica. La verifica ter-

mografica permette di identificare eventuali anomalie presenti sull’impianto ed intervenire tempestivamente in caso di necessità prima che il degrado, in particolar modo di moduli ed inverter, provochino l’incendio. Mediante la verifica termografica è possibile identificare fenomeni di hot spot riducendo in tal modo i rischi. Chi possiede un impianto fotovoltaico dovrebbe essere assistito da un consulente specializzato che identifichi gli accorgimenti e le azioni da intraprendere prima che il passare degli anni porti al degrado e all’usura dell’impianto. GS Service, società specializzata nella progettazione e servizi per impianti, rinnovabili ed efficienza energetica, è partner esclusivo di Coldiretti Brescia nell’assistenza agli associati per la gestione degli aspetti tecnici e burocratici degli impianti fotovoltaici.

Gli interessati possono quindi richiedere un incontro gratuito telefonando al numero 030.5246265

Mele addio: -50% la produzione bresciana

La pazza primavera ha fatto strage di mele in provincia di Brescia, in particolar modo nella zona della Franciacorta, danneggiando almeno il 50% della produzione.

I meleti in provincia di Brescia si estendono su una su-

perficie di 97 ettari e sono distribuiti dalla montagna alla pianura, da nord a sud con una produzione a regime di oltre 38.000 quintali all’anno. “Già adesso possiamo prevedere la perdita di almeno la metà del raccolto – spiega Italo Valenti 40 frutticoltore di Rodengo Saiano, che insieme alla moglie coltiva 16 ettari di frutteto e vigneto con una superficie da mele pari a 2 ettari e una produzione di 600 mila quintali all’anno di varietà Golden Star, Granny Smith, Renetta, Fuji Royal, Gala – le mele rimaste sugli alberi portano ancora i segni del passaggio del gelo, mentre altre le abbiamo perse nelle scorse settimane perché troppo indebolite e alcune le stiamo eliminando manualmente per dar spazio di crescita a quelle non danneggiate”. La Lombardia, con un patrimonio di circa due milioni e mezzo di piante, dovrebbe raccogliere – stima la Coldiretti regionale - quasi 600mila quintali, di cui oltre 400mila di solito sono in Valtellina che conta oltre mille ettari a meleti,

pari ai due terzi di tutti quelli presenti in Lombardia. La “vendemmia” inizia con le Gala e poi si continua con le altre varietà, come le Golden, le Red Delicious, le Pink Lady, le Modì e le Fuji. Ma quest’anno molte cassette anche a Brescia resteranno vuote. Le temperature fino a 5 gradi sotto zero per tre notti consecutive tra il 19 e il 21 aprile – specifica Coldiretti – hanno creato attorno alle mele una specie di “cappio di ruggine” che le ha rovinate. Giusy Gerola, responsabile di Donne Impresa Brescia e, insieme al marito titolare dell’azienda agricola Rizzini di Calcinato, conferma le ferite ai frutteti: “In annate senza particolari problemi produciamo su una superficie di 1 ettaro circa 500 quintali di mele di varietà Gala e Golden, ma quest’anno prevediamo almeno un 50% di perdite. La nostra produzione di punta però sono i kiwi, che coltiviamo su 4 ettari con una rendita di 1000 quintali, purtroppo stiamo registrando anche qui danni attorno al 50%”.

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4 COLDIRETTI BRESCIA

Buone notizie per gli imprenditori, arrivano le tasse ma sempre meno

Giugno e luglio tempo di tasse

I mesi di giungo e luglio sono “tempo di tasse”, ma per i produttori agricoli queste saranno sempre meno.

La Coldiretti ha sempre sostenuto che gli scarsi proventi destinati all’agricoltura, così come le agevolazioni fiscali dovessero andare a beneficio di chi svolge l’attività agricola come professione principale, quindi a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla gestione previdenziale agricola. In quella direzione si sono rivolte le attività sindacali svolte dall’Organizzazione, ed i risultati sono decisamente arrivati: nell’anno 2015 è stata introdotta l’esenzione

dall’IMU, nell’anno 2016 è stata introdotta l’esenzione e nel 2017 l’esenzione dal pagamento dell’Irpef sui terreni agricoli. Dal 2016, quindi dalle dichiarazioni che stiamo predisponendo, sono escluse dall’Irap le attività potenzialmente rientranti nel reddito agrario, queste sono tutte le attività “tradizionali” agricole, ossia la coltivazione del fondo, l’allevamento con terreni sufficienti per produrre almeno un quarto dei mangimi necessari al mantenimento del bestiame allevato e la silvicoltura.

Ma non solo, sono escluse dall’Irap anche le attività di trasformazione di prodotti agricoli purché il trasformato sia ottenuto con materie prime prevalentemente di origine aziendale, quindi, per esempio, i trasformati classici vino, olio e formaggio, ma anche carni, salumi e insaccati, oltre che pane, pasta, birra e grappa etc, e non da ultima anche la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica o da biogas, purché la quantità di

Fotonotizie

energia prodotta sia inferiore ad una franchigia fissata dalla norma. Continueranno invece a pagare l’imposta tutte le attività che pur essendo civilisticamente agricole non lo sono dal punto di vista fiscale. Mi riferisco in particolare a tutte le attività di prestazione di servizi effettuate dall’azienda agricola, ed in particolare le prestazioni di servizi meccanico-agricole e l’agriturismo.

Continueranno pure a pagare l’Irap gli allevatori eccedentari, ossia coloro che hanno poca terra rispetto al numero di animali allevati, così come i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili che superano la franchigia produttiva, ma pagheranno non sull’intero reddito prodotto, ma solo sulla parte eccedente quello assorbito dal reddito agrario.

Quindi i produttori agricoli quest’anno saranno stati colpiti dagli strali del maltempo ma non lo saranno sicuramente da quelli del fisco.

Roberto Polsini

HANNO COLLABORATO ALLA STESURA DEL GIORNALE

FANELLI Giovedì 11 maggio a Orzinuovi in occasione della festa della scuola primaria, sono stati esposto i lavori dei bambini impegnati nel progetto sull’educazione alimentare di Coldiretti

Mauro Belloli Gianluca Fanelli Massimo Fanelli Angelo Frusca Roberto Polsini Giovanni Prete Antonio Zanetti

chiuso in Redazione 13 luglio 2017

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Paga oraria 2017 addetti vendemmia Si comunica che la paga sindacale da retribuire agli addetti alle operazioni di raccolta durante la vendemmia prevista per la provincia di Brescia per l’anno in corso è pari a euro 7,351 lordi. Si ricorda che tale importo, onnicomprensivo della quota di trattamento di fine rapporto pari a 0,456 euro, deve essere assoggettata al trattamento previdenziale previsto per gli operai agricoli a tempo determinato.

In base a quanto disposto dalla riforma relativa alla

FILOSOFI LUNGO L’OGLIO Domenica 9 luglio alle ore 21.15 si è svolto presso l’azienda Le Vittorie a Villachiara, in occasione della XII edizione del Festival dei Filosofi Lungo l’Oglio, l’incontro dal titolo “Intoccabili” con la partecipazione del Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini. Moderati da Tonino Zana del Giornale di Brescia, numerosi i temi trattati: mafia, agromafia e antimafia. Nel corso della serata anche l’intervento di S.E. Annunziato Vardè Prefetto di Brescia, Gianantonio Girelli Presidente Commissione antimafia Lombardia e Luigi Gaetti vice Presidente nazionale antimafia.

previdenza complementare, i lavoratori addetti alla raccolta il cui rapporto di lavoro non risulti essere superiore a tre mesi non sono tenuti a destinare il trattamento di fine rapporto maturato a proprio favore, che verrà direttamente liquidato direttamente dall’azienda. Per maggiori info si prega contattare l’ufficio della sede provinciale ovvero quello zonale di riferimento.

Antonio Zanetti

INPS: scadenza prima rata contributi agricoli al 17 luglio

L’I.n.p.s., con circolare n. 96 del 31 maggio 2017, ha reso noto l’importo dei contributi obbligatori dovuti dai lavoratori autonomi del settore agricolo. Si coglie sin da subito l’occasione per ricordare che, così come lo scorso anno, l’Istituto non inoltrerà presso il domicilio del contribuente iscritto come coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale la comunicazione contenente gli importi nonché gli estremi per poter disporre il pagamento delle rate mediante modello F24: si prega pertanto di contattare per tempo l’ufficio zona di riferimento, al fine di reperire la copia del modello necessario per predisporre il versamento. Il versamento della contribuzione dovuta, come noto, deve essere eseguito tramite la disposizione di paga-

mento di quattro rate di pari importo, i cui termini di scadenza sono i seguenti: 17 luglio, 18 settembre e 16 novembre 2017, 16 gennaio 2018. Si ricorda inoltre che, al fine di promuovere forme di imprenditoria in agricoltura, la Legge di Bilancio 2017 ha disposto una particolare agevolazione a favore dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con età inferiore a 40 anni, che provvedono ad iscriversi nella gestione previdenziale agricola nel periodo intercorrente dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017: a favore di detti soggetti è previsto l’esonero, per un periodo pari a 36 mesi, del versamento del 100% dei contributi previsti per l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (IVS). Decorsi i primi 36 mesi, l’esonero è in aggiunta riconosciuto per 12 mesi nella misura pari al 66% e per altri ulteriori 12 mesi nel limite del 50%. Sono da intendersi esclusi dall’agevolazione oggetto di commento il contributo di maternità e la contribuzione I.n.a.i.l., quest’ultima interamente dovuta nell’ipotesi in cui il coltivatore diretto operi in zona svantaggiata o montana, considerato che l’esonero in argomento non è cumulabile con altre riduzioni previste dalla normativa vigente.

Antonio Zanetti

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Nei mesi di giugno luglio agosto novembre dicembre gennaio febbraio il sabato pomeriggio è chiuso

4 COLDIRETTI BRESCIA

Nuovi incarichi per un servizio ancora più efficace ed efficiente ai nostri associati Impresa Verde Brescia srl

Dal primo luglio 2017 sono effettive le seguenti attribuzioni di incarico al fine di migliorare l’operatività e l’organizzazione del lavoro oltre che ad offrire un servizio più efficiente ed efficace agli associati.

Simone Frusca

Alberto Fogazzi

Demetrio Cerea

Stefano Cherubini

Carlo Loffreda

Simone Frusca assumerà il ruolo di responsabile u.o.l. per la zona di Rovato mantenendo il ruolo di Referente Provinciale per il settore vitivinicolo e olivicolo

Alberto Fogazzi, dall’Ufficio Zona di Chiari, assumerà il ruolo di responsabile u.o.l. per la zona di Iseo

Demetrio Cerea, da Coldiretti Bergamo, arriva nella sede di Chiari con il ruolo di segretario di zona

Stefano Cherubini, già in forza presso l’ufficio zona di via Cefalonia, oggi assume il ruolo di segretario di zona

Carlo Loffreda laureato in scienze agrarie e in servizio a Brescia dal 2017 come coordinatore di Campagna Amica, Terranostra Brescia e referente degli eventi istituzionali provinciali

Roberto Gallizioli, segretario di zona a Breno-Edolo, Iseo e Rovato dal 1997, che oggi assume l’incarico di Vice Direttore presso la federazione provinciale di Milano

Elisa Beltrami responsabile Epaca a Brescia per oltre 10 anni, oggi in servizio a Bergamo con il medesimo ruolo

Un ringraziamento particolare per aver fatto parte della famiglia Coldiretti Brescia e per il magnifico lavoro che hanno svolto in questi anni.

Luigi Biolatti, in Coldiretti Brescia dal 2014 e segretario di zona a Brescia dal 2015 al 2017 oggi inizia la sua nuova attività nell’impresa di famiglia

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ARAL, GERMANO Pè PASSA IL TESTIMONE A FORTUNATO TREZZI Germano Pè passa il testimone a Fortunato Trezzi, allevatore di Como, eletto nuovo presidente dell’Aral, l’Associazione Regionale Allevatori della Lombardia durante l’assemblea svoltasi a Crema il 15 giugno.

I membri del nuovo Consiglio, oltre a Trezzi, sono: Germano Pè, allevatore di Brescia e presidente uscente; Roberto Chizzoni, presidente APA Mantova e eletto come Vice Presidente; Primo Cortelazzi, presidente Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina; Claudio Destro, commissario APA Cremona; Enrico Leccisi, commissario AIPA Brescia-Bergamo; Plinio Vanini, presidente APA Sondrio e eletto come Vice Presiden-

te. Durante l’assemblea, a cui hanno partecipato i legali rappresentanti di tutti i sette soci, le cinque Associazioni Allevatori lombarde, il Consorzio Lombardo Prove di Progenie (CLPP) ed il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina (CLPCaB), sono state anche approvate le variazioni di statuto, con l’obiettivo di consentire la creazione di una unica Associazione di primo grado a livello regionale. Tutti i consiglieri ed i rappresentanti dei soci hanno ringraziato Germano Pè per i risultati raggiunti dall’ARAL sotto la sua guida accorta, mentre il nuovo Presidente ha ringraziato per la fiducia accordatagli, assicurando il massimo impegno

per arrivare quanto prima possibile, con la collaborazione di tutti, a cogliere i nuovi importanti traguardi che il sistema allevatori lombardo si è prefissato.

Le cinque Associazioni Allevatori, con ARAL, rappresentano una componente fondamentale del patrimonio zootecnico. Il totale regionale consiste in quasi 5 mila aziende iscritte ai Controlli Funzionali, con 625.854 capi grossi. Aziende con controlli capillari sulle produzioni, per un totale di più di 4 milioni di analisi all’anno, eseguiti non solo ai fini della gestione delle aziende e del miglioramento genetico ma anche a garanzia della salute dei consumatori e del benessere animale.

Fotonotizie Venerdì 9 giugno è stato inaugurato l’orto realizzato in collaborazione con Coldiretti alla scuola primaria di Salò

Mercoledì 21 giugno presso l’azienda agricola Marchesini a Bedizzole Linea Verde ha registrano l’attività aziendale per una nuova puntata che andrà in onda domenica 16 luglio su Rai 1

è stato inaugurato a Monticelli d’Oglio sabato 3 giugno, alla presenza della presidente di sezione di Coldiretti Federica Tomasoni e dei segretari di zona Coldiretti Angelo Frusca e Massimo Fanelli, un ponte pedonale e ciclabile che collega le provincia di Brescia e cremona con nei comuni di Verolavecchia e Robecco D’Oglio. All’inaugurazione erano presenti otre ai sindaci dei comuni interessati, numerose autorità locali, l’onorevole Maria Stella Gelmini e Giudo Galperti, il presidente del Parco Oglio Nord Luigi Ferrari.

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